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Osteria da Antonio - La Gricia Osteria da Antonio - La Gricia © I Templari del Gusto

L'Osteria di Antonio. San Michele di Serino (Av)

La buona cucina della tradizione romana in Irpinia

Siamo a San Michele di Serino, siamo venuti in questo angolo di Irpinia per provare la buona cucina romana. Penserete che siamo impazziti e invece no...
Proprio qui infatti c'è l'Osteria di Antonio de Stefano."Romano de roma" di origini irpine. Antonio da qualche anno per motivi personali è ritornato nella terra dei suoi genitori e qui ha deciso di aprire questa osteria proponendo ciò che conosce meglio: la cucina tradizionale romana.
Parcheggiamo l'auto per strada a poche decine di metri dal locale. Attraversiamo un bel cortile (nelle calde giornate estive si può pranzare e cenare anche all'aperto).
Ci accomodiamo all'interno. L'aspetto è quello di una classica osteria di paese, spartana, l'ambiente semplice, quasi "casalingo" ma nel complesso gradevole.

In sala c'è anche un bel camino. Non è ancora tempo di accenderlo ma immaginiamo quanto sia piacevole nelle fredde e uggiose giornate invernali cenare davanti al fuoco acceso.
Antonio è il "Deus ex machina", il padrone di casa sotto tutti i punti di vista. E' un vero oste romano, cordiale, sorridente, sempre disponibile e (soprattutto) veloce.
Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Fiano dell'azienda agricola biologica Orneta di Ariano Irpino, un bel vino bianco di un bel colore giallo paglierino, fresco, con una interessante nota minerale.

Fiano di Avellino dellazienda Orneta
Fiano di Avellino dell'azienda Orneta

Ordiniamo un antipasto della casa per due che cambia quotidianamente in base alla stagionalità e alla disponibilità delle verdure e dei prodotti.

Prima dell'antipasto un graditissimo benvenuto, una bella insalatina di ovuli freschi. Che bontà...

Insalata di ovuli freschi
Insalata di ovuli freschi

Poi nell'ordine ecco che arrvivano due tocchetti di frittata con fiori di zucca, mentuccia e pecorino, molto buona..

Frittatina con fiori di zucca mentuccia e pecorino
Frittatina con fiori di zucca mentuccia e pecorino

Una bella cicorietta ripassata in padella con una punta di peperoncino. Adoro la nota amarognola della cicoria ...

Cicorietta ripassata in padella
Cicorietta ripassata in padella

Dei finocchi gratinati al forno.

Finocchi gratinati
Finocchi gratinati

E ancora zucchine ripiene di provola passate al forno. Buone anche queste..

Zucchine al forno con la provola
Zucchine al forno con la provola

Ma raggiungiamo il top con un meraviglioso guanciale di Amatrice, profumato, delicato, che quasi si scioglieva in bocca.

il guanciale di Amatrice
Il guanciale di Amatrice 

Antonio di tanto in tanto passa per sincerarsi che sia tutto di nostro gradimento, non possiamo che annuire. Usciamo un pò fuori per respirare un pò di aria pura in attesa dei primi.

Eccoli ! Un assaggio di rigatoni alla Gricia (detta anche amatriciana bianca). Sarà che io ho un debole per la Gricia ma questa l'ho trovata spaziale... (con una perfetta cottura della pasta).

Gricia
Gricia

Poi un piatto di spaghetti quadrati alla carbonara. E cos'era! delicata, profumata, cremosa... e soprattutto gustosissima. Da Champions League!

Spaghetti quadrati alla carbonara
Spaghetti quadrati alla carbonara

Gustiamo anche un piatto di spaghetti cacio e pepe. Altro primo classico della cucina romana. Anche qui devo dire che l'esecuzione è stata perfetta. Fare il cacio e pepe sembra una cosa semplice ma vi assicuro che non è così.
Bisogna anzitutto scegliere un pecorino romano DOP di qualità e schiacciare o tritare i grani di pepe, in modo tale che con il caldo sprigionino tutto il loro profumo. E poi l'acqua di cottura della pasta con il pecorino dà vita ad una cremina che solo Dio lo sa...

Spaghetti cacio e pepe
Spaghetti cacio e pepe

Non possiamo esimerci dall'assaggiare almeno un secondo (che dividiamo) e allora ci concediamo un classico abbacchio al forno. Tenerissimo, succoso, saporito.

Abbacchio al forno
Abbacchio al forno

Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) una mousse al cioccolato per addolcire la serata.

Mousse al cioccolato
Mousse al cioccolato

Chiediamo il conto e paghiamo in due 60 euro. Prezzo onestissimo.

L'Osteria di Antonio a San Michele di Serino è davvero una piccola chicca per gustare la cucina della tradizione romana senza dover per forza andare a Roma o a Trastevere.
Non aspettatevi effetti speciali, il locale è semplice, per certi versi spartano ma estremamente familiare. In parole povere la classica e rassicurante osteria di paese.
I piatti sono ben eseguiti e fatti correttamente. Le materie prime sono di qualità (divino il guanciale di Amatrice). Da apprezzare l'uso di prodotti e verdure in base alla stagionalità e disponibilità. Niente di congelato o surgelato. 
Insomma la cucina è buona, decisamente migliore di tanti ristoranti e osterie della capitale ahimè concepiti (spesso) per turisti.
Se proprio dovessimo dare un consiglio diremmo che si potrebbe osare un pò di più proponendo anche altre cose legate alla romanità. L'Oste Antonio de Stefano è Top: affabile, genuino, sempre pronto a venire incontro alle esigenze del cliente.
Non grandissima ma sufficiente la carta dei vini (con molte cantine e aziende irpine). Onestissimo il rapporto qualità-prezzo.
Osteria romana in terra irpina da non perdere quando ti viene voglia di un piatto di carbonara, un'amatriciana o un cacio e pepe fatti a regola d'arte.

Osteria di Antonio
Via Viaticale n.19
San Michele di Serino (Av)
Tel.0825 595776

Pubblicato in Campania
Ultima modifica il Domenica, 31 Ottobre 2021 22:14
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Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

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