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La Genovese di baccalà di Vincenzo Nocerino La Genovese di baccalà di Vincenzo Nocerino © I Templari del Gusto

Genovese di baccalà

Lo chef Vincenzo Nocerino ci presenta uno dei suoi “cavalli di battaglia”, un primo che trovate alla Locanda Nonna Rosa a Somma Vesuviana. Si tratta di una “genovese” di baccalà, chiaramente si tratta di una rivisitazione della genovese, perché non c’è la cottura (di ore ed ore) tipica delle cipolle che si fa nella classica genovese. Ma l’uso della cipolla abbinata al baccalà da vita ad un piatto incredibilmente buono. Scopriamo come si prepara …

Ingredienti:

– 400 gr di candele spezzate
– 300 gr di baccalà
– Un bicchiere di brodo vegetale (opzionale)
– 2 belle cipolle
– 2 cucchiai di parmigiano
– Basilico q.b.
– Olio extra vergine di oliva q.b.
– 1 bicchiere di vino bianco
– Pepe q.b.

Preparazione:

Mettere a cuocere la pasta in abbondante acqua salata, poi preparare il sugo in una pentola, con olio e cipolla tagliata a julienne, fare cuocere e appassire un po’ la cipolla, poi aggiungere il baccalà anch’esso tagliato a cubetti.
Soffriggere il tutto facendolo sfumare con un bicchierino di vino bianco e un mestolino di acqua di cottura della pasta (o un mestolo di brodo). Completare la cottura.
Quando la pasta è cotta, calarla nel nostro sughetto. Amalgamare il tutto con il parmigiano, una spruzzata di pepe, il basilico spezzettato e servire.

 

Locanda Nonna Rosa
Via Mercato Vecchio n.106
Somma Vesuviana (Na)
Tel. 339 583 4227
Visita il sito del ristorante Locanda Nonna Rosa

Pubblicato in Primi
Ultima modifica il Lunedì, 21 Ottobre 2019 12:30
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Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

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