Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Mercoledì, 15 Febbraio 2023 22:10

Decanta. Gesualdo (Av)

Gesualdo è una delle tante meraviglie irpine, borgo caratteristico che sorge su una collina, con un suggestivo centro storico dominato dall’imponente e austero castello che fu di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa e famoso madrigalista del 500. Visitare Gesualdo è sicuramente un’esperienza interessante, questo territorio regala ai turisti e ai visitatori la sua nuda bellezza: paesaggi e scorci autentici, case antiche e bellezze architettoniche, colline e campi in cui la mano della natura stringe quella dell’uomo. La gente da queste parti nasconde dietro un’apparente diffidenza un’accoglienza schietta e sincera. Gesualdo ha tante storie da raccontare, storie passate ma anche una bella storia presente, quella di Decanta.

Decanta Gesualdo Particolare sala interna
Decanta. Gesualdo - Particolare sala interna

Siamo quasi all’ingresso del centro storico, da qui il famoso Castello dista davvero pochi passi. Noi siamo venuti da Decanta a pranzo. Avevo questo indirizzo segnato in agenda da un po’ e finalmente sono riuscito a prenotare un tavolo. Il locale dispone di un comodo parcheggio, all’interno si struttura in due grandi ambienti, il locale è accogliente con il suo stile moderno e per certi versi “minimal” ed essenziale. Particolare la scelta di tavoli e sedute perfettamente inserite nel contesto. Molto bella l’esposizione di prodotti ed eccellenze del territorio, protagoniste tante aziende in prevalenza locali. Mi ha dato l’idea di una moderna bottega ma dal sapore antico. Qui il cliente diventa “ospite” e può anche comprare e portarsi a casa un prodotto magari degustato durante il pranzo o la cena: un tipo di pasta, una conserva, il famoso “sedano di Gesualdo”, presidio Slow Food, un vino o un liquore particolare. Decanta è anche questo: un luogo che fa dell’accoglienza “irpina” un “mantra”. Ma siamo qui soprattutto per provare le proposte di cucina della chef Emilia Damaso.

Decanta Gesualdo dettaglio sala interna
Decanta. Gesualdo - Dettaglio sala interna

Ad accoglierci ci sono Dora, Antonio ed Ivo, che mi spiegano la filosofia del locale e la genesi di questo progetto. Si percepisce dalle loro parole e dai loro occhi la grande passione che li lega a questo borgo meraviglioso e la voglia di coccolare i loro ospiti raccontandogli l’Irpinia in modo originale ma senza dimenticare le origini.
Noi ci accomodiamo e come sempre diamo un’occhiata al menù. La carta cambia quasi settimanalmente seguendo la stagionalità e la disponibilità di prodotti e materie prime. Ci sono poche proposte ma perfettamente studiate e concepite.
In attesa di ordinare ci viene servito un graditissimo entreé, calice di bollicine e una polpetta di brasato, su crema di patate con sedano di Gesualdo disidratato in polvere e cipolla di Montoro caramellata. Deliziosa questa polpettina che ha il pregio di abbracciare maliziosamente e voluttuosamente la crema di patate, resa ancora più aromatica dal sedano disidratato in polvere. La cipolla di Montoro con la sua dolcezza chiude idealmente un circolo virtuoso di gusto. Chapeau.

Entreé
Entreé

Da bere ordiniamo una minerale e due calici di ottimo aglianico irpino. Si comincia con un tagliere meraviglioso: mortadella di cinghiale, caciocavallo irpino giovane, pancetta arrotolata, capocollo e fiocco di Trevico. Particolare e gustosa la mortadella di cinghiale proveniente dalla Toscana, divina la pancetta, così come il capocollo prodotto da Mario Carrabs, la cui mitica macelleria è meta di appassionati e cultori della carne. Il fiocco di Trevico prodotto da Giovanniello mi ha conquistato con la sua tenue sapidità e il suo sapore.

Tagliere di salumi e cacicocavallo
Tagliere di salumi e cacicocavallo

L’altro antipasto è una piccola opera d’arte della chef Emilia Damaso. Protagonista il baccalà, definito da molti il “pesce di montagna”. Da queste parti il baccalà è molto diffuso ed è un protagonista sulla tavola.
Ecco una meravigliosa tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di sedano di Gesualdo e salsa di papaccelle impreziosita dalla salicornia. Fresco, piacevolmente sapido il baccalà che si sposava a meraviglia con l’insalata di rinforzo e le due salse, quella di papaccelle e la sorprendente salsa di sedano di Gesualdo, chiamato in dialetto “accio”.

Tartare di baccalà con insalata di rinforzo salsa di papaccelle e salsa di sedano di Gesualdo
Tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di papaccelle e salsa di sedano di Gesualdo

Gli antipasti ci hanno sorpreso e deliziato. Di tanto in tanto, Dora (sempre sorridente e gentile), Ivo e il preparatissimo Antonio, passano a controllare che tutto stia andando bene. Intanto arrivano i due primi che abbiamo ordinato. I fusilli freschi al ragù irpino e ricotta salata sono la sublimazione del piatto irpino della Domenica, un ragù ricco di carne, bello tirato, profumato, buonissimo. Decisamente uno dei migliori gustati negli ultimi anni.

Fusilli freschi al ragù irpino con ricotta salata
Fusilli freschi al ragù irpino con ricotta salata

L’altro primo è un’esplosione di gusto, sono i cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante. Piatto ben concepito e realizzato. La dolcezza della crema di zucca viene stemperata dall’avvolgente fonduta di caciocavallo con la sua lieve nota sapida, i cardoncelli con il loro sapore intenso e la nota croccante del guanciale competano un piatto davvero riuscito. Chapeau!

Cavatelli con crema di zucca cardoncelli fonduta di caciocavallo e guanciale croccante
Cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante

Prendiamo anche un secondo in due. Protagonista il baccalà servito su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto.

Baccalà su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto
Baccalà su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto

Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con dei fantastici cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara. Strepitosi.

Cannoli di ricotta di Carmasciano pistacchio e arancia amara
Cannoli di ricotta di Carmasciano pistacchio e arancia amara

Accompagniamo il dolce con due bicchierini di amaro di Fiano Ammarì di Contrada, un amaro nato dal Fiano con un gusto elegante e note agrumate.

Ammarì amaro di Fiano di Contrada
Ammarì amaro di Fiano di Contrada

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Decanta poco più di 45 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.

Decanta ci ha sorpreso. Pensato come una sorta di spazio “narrante”, un “open space” del gusto, capace di offrire agli ospiti un racconto del territorio irpino attraverso una proposta gastronomica identitaria, ma con una spinta e una creatività incredibili. Qui trovi una cucina fatta di prodotti di grande qualità, che seguono rigorosamente la stagionalità, piatti presentati in modo originale e moderno ma senza tradire mai le radici.
La chef Emilia Damaso, anima irpina, si esprime con una tecnica raffinata e tanto amore per il suo territorio. Decanta è un po’ bistrot, ristorante, un po’ bottega. Qui il cliente può comprare cibo, prodotti di qualità, vino. Può fermarsi a pranzare o cenare, o regalarsi un aperitivo o godersi un calice accompagnandolo magari ad un tagliere. La tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di sedano di Gesualdo e salsa di papaccelle è celestiale. Il ragù irpino è poesia del territorio, i cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante il piatto che resta nella memoria. Il cannolo di ricotta di Carmasciano crea dipendenza. Buona la carta dei vini con prevalenza di etichette irpine. Il servizio è preciso, veloce e professionale. Dora è una perfetta padrona di casa, presente, sorridente e solare. Antonio preparato e simpatico dispensa aneddoti e spiega i prodotti. Ivo è la mente del “design” di questo luogo.
Decanta per me fa rima con Incanta. Ed in effetti questo luogo mi ha incantato. Quella di Decanta è una gran bella storia che ti racconto con piacere, questa però è solo una parte. Tornerò presto e ti racconterò il seguito. Il futuro è roseo. Decanta a Gesualdo entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Assoluta rivelazione.

 


Decanta
Via Salvatore
Gesualdo (Av)
Tel. 348 518 1744
- Aperto dal Venerdì alla Domenica -
Visita il sito web di Decanta Gesualdo

Giovedì, 09 Febbraio 2023 23:42

La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino (Av)

Per me è sempre un piacere tornare ad Ariano Irpino. Questo angolo di Irpinia trasmette emozioni, vanta antiche e importanti tradizioni gastronomiche e ci regala spesso spunti interessanti. Proprio nella città del Tricolle c’è una bella novità che non potevamo non raccontarti. Siamo stati infatti al Ristorante La Pignata 2.Zero la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre. Siamo nella centralissima via Cardito, zona molto frequentata, ricca di negozi, uffici e attività commerciali e facilmente raggiungibile. La Pignata 2.Zero rappresenta una tappa irrinunciabile per chi ama la grande cucina irpina.

La Pignata 2.Zero Ariano Irpino Insegna Esterna
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Insegna Esterna

Chi ci segue e legge, sa bene che spesso siamo stati anche al Ristorante La Pignata, la prima casa della famiglia Ventre, indirizzo storico della ristorazione irpina, dove ci sono Ezio Ventre e la signora Carmela in cucina. Guglielmo Ventre invece, ha deciso in un certo senso di tornare alle origini, rimettendosi in gioco e sposando questo nuovo progetto, caratterizzato dalla sua cucina che è un’assoluta garanzia. Una cucina in cui la sua passione per il territorio si accompagna ad una incredibile maestria, una grande tecnica e una materia prima di altissima qualità. Il locale è gradevole e accogliente, ci sono due sale con arredi curati ma essenziali.
Bene in vista c’è anche il banco da lavoro ed il forno per le pizze. Di sera infatti La Pignata 2.Zero propone oltre alla cucina anche le pizze (che torneremo a degustare). All’interno, tra colore del pavimento, pareti, tavoli e sedute tutto gioca sul contrasto fra due colori: il bianco ed il nero. In totale ci sono un centinaio di coperti all’interno. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene allestito per accogliere gli ospiti.

La Pignata 2.Zero Ariano Irpino Particolare parete interna
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Particolare parete sala interna 

Noi abbiamo prenotato qualche giorno prima il nostro tavolo. Ci accoglie la brava e professionale Anna Sebastiano, è stato bellissimo ritrovare anche lei. Diamo uno sguardo al menù, ben concepito, chiaro, essenziale, un menù che varia spesso in base alla stagionalità dei prodotti, delle materie prime ma anche di quello che è l’estro e gli spunti creativi dello chef Guglielmo Ventre e della sua brigata di cucina. Intanto arrivano due calici di bollicine e i loro pani (ai cereali e alla curcuma), un pane fragrante, profumato.

I pani
I pani

Ci portano anche il fantastico Olio Evo di Ravece del frantoio Contedoro, un frantoio di Ariano Irpino molto interessante che produce un olio eccellente da oltre 4 generazioni. Degustiamo il pane con questa meraviglia di olio di ravece, un olio possente, profumato con le sue note erbacee inconfondibili. Pane con l’olio, l’antica merenda dell’infanzia e della tradizione contadina. Cosa c’è di più buono?

Olio Evo Di Ravece Contedoro
Olio Evo Di Ravece Contedoro

Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico (per restare in Irpinia) di Cantine Sullo, un'interessante realtà di Castelvetere sul Calore. Questo aglianico è avvolgente, di un bel colore rosso rubino, presenta sentori di spezie e frutti rossi e una buona personalità. Ecco che arriva un entrée, un mini bun con la Coppa, detta anche “soppressata dei poveri” accompagnata con olio e limone. Semplicemente deliziosa. Piena al palato, piacevolmente pastosa e aromatica.

Mini Bun con coppa
Mini Bun con la coppa

Si comincia con gli antipasti. Ci affidiamo allo chef Guglielmo Ventre per gli antipasti. Decidiamo di degustare due proposte. Ecco un delizioso sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi. A dir poco meraviglioso, fantastico lo sformatino di patate e baccalà, interessante la presenza dei broccoli in doppia consistenza, il peperone crusco ci sta alla grande e chiude il piatto con una piacevole nota croccante. Piatto da applausi.

Sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia cosistenza di broccoli e peperone crusco
Sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia cosistenza di broccoli e peperone crusco

Non da meno la tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo di quaglia in camicia. Qui si gioca sulle diverse consistenze in un equilibrio oserei dire perfetto.
Un piatto studiato alla perfezione esaltato dalla grande qualità della materia prima. La carne è spaziale, buonissima, adagiata su una morbida crema di patate ai porcini. Le cipolle caramellate regalano una piacevole dolcezza, l’uovo di quaglia in camicia lega il tutto. Ottimo anche il carciofo bio, morbido, gustoso.

Tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini cipolla caramellata e uovo in camicia
Tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo in camicia

A proposito di carciofi, ci viene servito il carciofo ripieno con verdure miste. Piatto della tradizione contadina che mi ha fatto tornare alla mente la cucina di nonna. Rassicurante è l’aggettivo giusto, un piatto che scalda il cuore e accende i ricordi.

Carciofo ripieno con verdura mista
Carciofo ripieno con verdura mista

L’altro primo è uno spettacolo: tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate. Il baccalà è uno dei piatti che nella zona dell’arianese vanno per la maggiore, c’è un'antica tradizione legata al baccalà, qui lo ritroviamo in un primo piatto che esalta la sua sapidità e il suo sapore grazie al dolce datterino giallo, interessante la presenza delle puntarelle e delle deliziose olive infornate.

Tagliolini allortica con datterino giallo baccalà puntarelle e olive infornate
Tagliolini all'ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate

Gustiamo anche un secondo in due. La tacchinella ripiena di castagne con patate e funghi cardoncelli è un piatto che non delude le attese. Davvero ottimo.

Tacchinella ripiena di casagne con contorno di patate e funghi cardoncelli
Tacchinella ripiena di casagne con contorno di patate e funghi cardoncelli

Prima del dolce ecco che ci viene servito un meraviglioso sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli, presidio Slow food. Un mandarino meraviglioso detto anche “marzuddu” perché si raccoglie tra Gennaio e Marzo, proveniente dalle borgate palermitane di Ciaculli e di Croceverde Giardina, coltivate quasi totalmente a mandarini.

Sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli
Sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli

IL momento del dessert è un vero trionfo di dolcezza. Si comincia con la Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi.

La Monachella fantasia di bignè crema al burro cioccolato fondente e crema di frutti rossi
La Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi

Una commovente zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio.

Zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio
Zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio

E visto che si avvicina Carnevale non poteva mancare un assaggio di chiacchiere e castagnole.

Castagnole e chiacchiere
Castagnole e chiacchiere

Accompagniamo il dessert con un amaro Valdostano, il mitico amaro Ebo Lebo di Ottoz, realizzato con un sapiente dosaggio di infusi di numerose erbe di montagna. Davvero la degna chiusura del nostro pranzo alla Pignata 2.Zero.

Amaro Ebo Lebo
Amaro Ebo Lebo di Ottoz

Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.

La Pignata 2. Zero è la nuova sede dello storico Ristorante La Pignata. Il locale si trova in Via Cardito, in una zona molto frequentata e facilmente raggiungibile. Questa è la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre, uno dei grandi nomi della ristorazione irpina, uomo che conquista grazie alla sua umanità, ai suoi modi gentili e chiaramente grazie alle sue proposte di cucina, una cucina irpina della tradizione, che viene esaltata grazie ad una tecnica sopraffina e a materie prime di assoluta qualità. Al Ristorante La Pignata 2.Zero la tradizione irpina trova la sua sublimazione. Fantastici gli antipasti, lo sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi resta nella memoria, fantastica la tartare di marchigiana, il carciofo ripieno della tradizione accende i ricordi d’infanzia. I tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate meritano una menzione speciale. Ottimi anche i dolci. Interessante la carta dei vini. Il servizio è preciso, professionale e veloce. In sala Anna Sebastiano è il valore aggiunto: preparatissima, sorridente, garbata e sempre pronta a venire incontro alle esigenze degli ospiti. Buon rapporto qualità – prezzo. La Pignata 2.Zero, è un nuovo capitolo della storia della Pignata, altro indirizzo che non può mancare in agenda. Entra di diritto nella nostra guida sul web dei ristoranti da non perdere. Vera eccellenza irpina.

 

 

La Pignata 2.Zero
Via Cardito n.51
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 872433
Visita la pagina Fb della Pignata 2.Zero

Visita il sito web del Ristorante La Pignata

L'appuntamento con la “Pizze Templari”, questa settimana ci porta a Nola. La città bruniana da anni vive un incredibile fermento con indirizzi food davvero interessanti. Noi siamo tornati alla Pizzeria Biliardo 65. Siamo nel centro storico di Nola in Via Flora. La pizza Templare della settimana è la Maialino sul Vesuvio e tra poco te la farò scoprire…..

La Maialino sul Vesuvio di Biliardo 65
La Maialino sul Vesuvio di Biliardo 65

La Pizzeria Biliardo 65 per noi rappresenta una garanzia, non ha mai deluso le nostre aspettative. Un tempo qui dove c'è la pizzeria cera una vecchia sala di biliardo, proprio da qui deriva il nome Biliardo 65. Il locale è come lo ricordavamo: due sale caratteristiche. L'arredo è essenziale. Molto belle le pareti in tufo che regalano una piacevole sensazione di calore, caratteristici gli oggetti alle pareti. Belli anche i tavoli con i piani in marmo come le “storiche pizzerie” di un tempo. Il menù è ben studiato e concepito ci sono i fritti, gli sfizi, (da non perdere le frittatine e le squisite chips). Poi una trentina di proposte pizza. Le pizze sono suddivise in pizze della "Tradizione", le "Chicche" e le "Intramontabili". Ci sono poi i Ripieni. Tra le pizze che abbiamo gustato merita una menzione speciale la Maialino sul Vesuvio fatta con provola al fumo, porchetta artigianale di Ariccia, cacio laziale, salsa leggera di albicocche “Pellecchielle”del Vesuvio, olio Evo e basilico.

La Maialino sul Vesuvio Dettaglio
La Maialino sul Vesuvio - Dettaglio

Una pizza sorprendente, con la nota dolce della salsa di albicocche “Pellecchielle” che si sposa a meraviglia con la provola al fumo e con il gusto deciso e aromatico della porchetta di Ariccia.
Da Biliardo 65 abbiamo trovato l’impasto che ricordavamo, un bel diretto fatto come si deve che lievita 24/36 ore. L’idratazione è abbastanza spinta siamo sul 75 %. L’alveolatura è notevole, quasi una nuvola. I panetti pesano 270 gr. Il risultato è una pizza davvero leggera, fragrante e digeribile. Nota di merito per la scelta degli ingredienti tutti di grande qualità. Complimenti a Daniele e Salvatore al banco pizza e a Francesco perfetto padrone di casa.

La Maialino sul Vesuvio Dettaglio Alveolatura
La Maialino sul Vesuvio - Dettaglio Alveolatura

Già da un po’ di anni ti parliamo di Biliardo 65 a Nola. Indirizzo che abbiamo recensito e pubblicato più volte, non è un mistero capirne il motivo. Questa pizzeria mi piace davvero parecchio. Da Biliardo 65 a Nola puoi gustare un’ottima pizza fatta con ingredienti di qualità. L’impasto è leggero, digeribile, quasi una carezza. Complimenti al padrone di casa Francesco Casoria, che porta avanti questo progetto con amore e dedizione. Ti ho raccontato la Maialino sul Vesuvio, pizza sorprendente e perfettamente equilibrata. Ma è un pretesto per gustare le anche le altre proposte in carta, tra cui la buonissima Margherita fatta come tradizione vuole “a rot ‘e carrett”. La pizza da Biliardo 65 è assolutamente degna di nota. Anche il locale è curato e gradevole, un riuscito e perfetto mix di moderno e antico, situato nel cuore del centro storico di Nola a pochi passi da Piazza D’Armi. Il servizio è preciso e informale. Ho trovato il rapporto qualità prezzo assolutamente corretto. Indirizzo che si conferma alla grande. Consigliato se sei in zona.

Maialino sul Vesuvio Vista dallalto
Maialino sul Vesuvio - Vista dall'alto




Biliardo ‘65
Via Flora n. 20
Nola (Na)
Tel. 081 512 9016
Visita la pagina Fb di Biliardo 65

Sant’Agata de’ Goti è senza dubbio uno dei borghi più belli e caratteristici della Campania. Città dalla storia antichissima, è una meta che richiama turisti e visitatori grazie alla sua posizione, alla generosa natura che la circonda ed al suo centro storico che conserva tracce di storia disseminate in ogni dove: antichi palazzi, chiese, piccoli vicoletti e case che raccontano vicende affascinanti. Il centro storico di Sant’Agata de’ Goti è un vero e proprio spettacolo che si può ammirare dal ponte sul Martorano. L’immagine delle case cortina costruite sul costone tufaceo ed a strapiombo sul fiume, è davvero suggestiva. Dopo una bella passeggiata nel borgo antico, ci siamo fermati per pranzo all’Agriturismo Buro.

SantAgata de Goti Centro storico visto dal ponte sul Martorano
Sant' Agata de Goti - Centro storico visto dal ponte sul Martorano

Siamo non lontano dal centro, nella zona denominata “Pennino”, in una posizione dominante. Da qui, visto che siamo su una collina, si può ammirare la vallata, il centro storico di Sant’Agata e il maestoso Monte Taburno che come un bonario guardiano lo osserva dall’alto. E’ Sabato, ci siamo fermati all’Agriturismo Buro per pranzo. Dopo aver parcheggiato l’auto nel comodo e ampio parcheggio dell'Agriturismo, ci accomodiamo. A fare gli onori di casa c’è Mario, proprietario e motore inesauribile.
Con lui tutta la famiglia Buro si dedica con passione e dedizione sia all’azienda agricola che alla struttura. L’Agriturismo Buro è una bellissima struttura, ci sono grandi sale interne, una terza più piccola e poi una veranda luminosissima. L’arredo è semplice ma curato. C’è anche un bellissimo giardino esterno dove potersi rilassare all’aria aperta. Siamo in pratica su una collina rigogliosa e piena di ulivi, da cui si può ammirare il centro storico di Sant’Agata dei Goti da una prospettiva diversa.
Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di affidarsi a Mario o di scegliere alla carta. La Domenica e nei giorni festivi, data la incredibile presenza di ospiti, l’Agriturismo Buro propone chiaramente un menù fisso (scelta inevitabile e comprensibile). Negli altri giorni ed anche il Sabato si può invece anche ordinare alla carta. Noi optiamo per una sorta di menù guidato. Si comincia con un classico santagatese: le ‘nfrennule che tanto amo. Questi tarallucci fatti con farina, olio, vino bianco e finocchietto selvatico, sono eccezionali e creano dipendenza.

Le nfrennule dellAgriturismo Buro
Le 'nfrennule dell'Agriturismo Buro

Ovviamente le ‘nfrennule sono fatte da loro, così come tutti i prodotti da forno ed il pane (realizzato con il lievito madre), che prima, sbirciando in cucina, avevo visto in cottura nel forno a legna. Un vero spettacolo…

Pane al lievito madre in cottura nel forno a legna
Agriturismo Buro - Pane al lievito madre in cottura nel forno a legna

Da bere ci servono un ottimo vino aglianico della zona. Si comincia con l’antipasto, un trionfo di portate che raccontano il territorio. Si comincia con salumi locali: prosciutto del Sannio, pancetta, capocollo e una soppressata davvero notevole. Al centro una buonissima ricottina di bufala con il miele di acacia. Meravigliosi i salumi con una nota di merito per il prosciutto, delizioso. Sapido il giusto, profumato, buonissimo. La ricottina si scioglieva in bocca e si sposava a meraviglia con il miele di Sant’Agata.

Agriturismo Buro SantAgata De Goti Salumi del Sannio e ricottina
Agriturismo Buro SantAgata De Goti Salumi del Sannio e ricottina

Ci servono delle bruschette ancora calde con il soave lardo di Colonnata, che meraviglia…

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Bruschette con il lardo

Poi ecco un buonissimo formaggio al tartufo nero (proveniente da Cautano, altro borgo del Sannio) servito con le noci.

Formaggio al tartufo nero e noci
Formaggio al tartufo nero e noci

Sempre con le noci arriva un altro formaggio, questa volta di pecora dell’azienda agricola Viscusi, altra interessante realtà di Sant’Agata.

Formaggio di pecora e noci
Formaggio di pecora e noci

A tambur battente arrivano le altre portate dell’antipasto dell’Agriturismo Buro, intanto Mario, vulcanico e presente, passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio. Si procede alla grande. Come resistere alle morbide e profumate pizzette fatte con il lievito madre? Infatti non resistiamo.

Agriturismo Buro SantAgata DeGoti Pizzette fatte con lievito madre
Agriturismo Buro - Sant'Agata De'Goti - Pizzette fatte con lievito madre

La zucca in agrodolce è divina, accompagnata dalle olive verdi appena schiacciate.

Zucca in agrodolce e olive
Zucca in agrodolce e olive

Nel pancotto con cicoriette e cardilli e un po’ di “forte”, c’è tutto il sapore delle tradizioni contadine. Un piatto saporito e per certi versi rassicurante.

Pancotto con cicoriette
Pancotto con cicoriette e cardilli

L’antipasto di Buro ci regala ancora delle sorprese. Ecco che ci servono i peperoncini verdi in pastella che ho trovato sorprendenti e un godurioso fagottino fritto, ripieno di mortadella e caciocavallo, di una bontà inaudita.

Panzerottino cacicocavallo e mortadella e peperoncini verdi in pastella
Panzerottino cacicocavallo e mortadella e peperoncini verdi in pastella

Credi che l’antipasto sia finito qui? Ti sbagli di grosso. Arriva un altro piatto della tradizione contadina, costine e patate al forno. Che profumo e che bontà !

Costine e patate
Costine e patate

Mario poi ci regala una chicca: uova fresche appena fatte dalle galline rosse del pollaio, eccole all’occhio di bue. Semplici, gustose, genuine.

Uovo bio all occhio di bue
Uovo bio all'occhio di bue

E' il momento dei primi, ci servono delle meravigliose pappardelle con porcini del Taburno e guanciale. Un piatto a cui mancava solo la parola, con un'attenzione particolare anche all'impattamento (la qual cosa non guasta mai).

Pappardelle con porcini del Taburno e guanciale
Pappardelle con porcini del Taburno e guanciale

Poi ecco un primo piatto tipico di Sant'Agata de' Goti, che fa parte della tradizione locale: pacche e ceci, arricchite in questo caso con i porcini aglio e olio. Le pacche sono una pasta fatta a mano davvero gustosissima.

Pacche con ceci e porcini aglio e olio
Pacche con ceci e porcini aglio e olio

Mario Buro ci vizia, e ci fa assagiare anche gli agnolotti alla mela annurca con pioggia di cacio e noci. Decisamente intrigante nel ripieno, l’abbinamento della ricotta con la nota dolce della mela annurca. Il cacio regala al piatto un po’ di sapidità con la bella nota croccante delle noci tritate. Piatto sorprendente.

Agnolotti alla mela annurca con pioggia di cacio e noce
Agnolotti alla mela annurca con pioggia di cacio e noci

Il nostro pranzo all'Agriturismo Buro continua. Ordiniamo un secondo da dividere: misto alla brace (salsiccetta, coppa e agnello) con patatine. Ottima davvero la carne, menzione speciale per l'agnello tenerissimo.

Agriturismo Buro SantAgata de Goti Misto alla brace IGP con patatine
Agriturismo Buro. Sant'Agata de Goti - Misto alla brace IGP con patatine

Anche l'insalata dell'orto merita, fresca e ben condita.

Insalata dellorto
Insalata dell'orto

Non possiamo chiudere il nostro pranzo senza un dolce. Gustiamo la mitica torta cioccalto e pere di Pasqualina. Davvero eccezionale.

Torta pere bio e cioccolato
Torta pere bio e cioccolato

Accompagniamo il dolce con due amari alla scorzetta di arancia. E chiediamo il conto.

Amaro alla scorzetta darancia
Amaro alla scorzetta d'arancia

Paghiamo per il nostro pranzo all'Agriturismo Buro 32 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.

L’Agriturismo Buro per noi rappresenta una garanzia. Non è la prima volta che veniamo qui, e ogni volta è sempre una conferma. Più volte ve ne ho parlato e abbiamo scritto di questo Agriturismo, nato da un’azienda agricola. Il motore è la famiglia Buro che accoglie i suoi ospiti con gentilezza e cortesia facendoli sentire come a casa. Mario è un fantastico padrone di casa, così come la dolce Pasqualina, ma la cosa che colpisce è come tutta la famiglia sia pienamente coivolta in questo progetto. La location è davvero bella, grazie anche alla sua posizione panoramica da cui si può ammirare dall’alto il borgo antico di Sant’Agata de’ Goti.
Qui all'agriturismo Buro trovi piatti della tradizione contadina. La cucina si avvale delle sapienti mani della signora Teresa, custode di ricette e piatti del territorio. Meravigliosa la pasta fresca (cavatelli, tagliatelle, pacche e pappardelle), i primi sono conditi con ogni ben di Dio dal sugo di pomodoro biologico, alle verdure dell'orto, ai funghi porcini del Taburno.  I prodotti utilizzati e le materie prime provengono quasi tutti dall’azienda agricola di famiglia o comunque da piccoli produttori e allevatori locali. Per i dolci scende in campo anche Pasqualina, fantastica la sua mano. L’Agriturismo Buro a Sant’Agata de’ Goti è una certezza. A parer nostro un signor agriturismo, assolutamente da non perdere. Garantiamo noi.


 

Agriturismo Buro
Via Pennino n. 15
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 0823717006
Visita il sito web dell'Agriturismo Buro

La nostra rubrica dedicata alla Pizze Templari stavolta ci porta in Irpinia. Questa settimana ti consigliamo una pizza che abbiamo gustato alla Pignata ad Ariano Irpino. E’ una pizza che ordiniamo spesso quando veniamo qui, è la Diavola al caciocavallo.
L’Irpinia è terra magica, oserei dire ancestrale, terra di antiche e radicate tradizioni, terra di prodotti di eccellenza, terra (tra le tante cose) di olio, di grandi salumi e sublimi formaggi. La Diavola al Caciocavallo della Pignata è un piccolo compendio del territorio irpino, e in più ha quel gusto rustico, marcato, quasi contadino che rende questa pizza davvero unica, ma andiamo per gradi.

La Diavola al Caciocavallo
La Diavola al Caciocavallo della Pignata ad Ariano Irpino

E’ sempre un buona idea venire alla Pignata ad Ariano Irpino, sia che tu abbia voglia di pranzare o cenare sia che tu voglia una bella pizza. Siamo nella parte alta di Ariano, il locale è accogliente, curato, ben arredato. Alla Pignata si sta davvero bene l’atmosfera è piacevole. Le pareti sono di un bel colore chiaro, si nota un’attenta cura dei dettagli, con arredi molto belli e vetrine antiche. La mise en place è raffinata ma al contempo essenziale. Il menù nella sezione dedicata alle pizze è davvero ben strutturato, ci sono una quarantina di proposte tra pizze classiche, quelle della tradizione ed altre più strutturate. Minimo comune denominatore: l’Irpinia. Protagonisti tanti prodotti di eccellenza del territorio, dal caciocavallo podolico, ai peperoni cruschi, dai porcini al meraviglioso olio di Ravece. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Diavola al Caciocavallo Dettaglio
Diavola al Caciocavallo - Dettaglio

Tra le tante pizze, noi ti consigliamo la Diavola al caciocavallo, fatta con pomodoro San Marzano bio, fiordilatte, salame piccante, caciocavallo irpino stagionato 5 mesi dal sapore deciso e avvolgente e olio Evo. Questa pizza è meravigliosa, dal gusto deciso, con la nota piccante ben presente ma non predominante, una pizza giustamente sapida grazie al sublime caciocavallo podolico appena stemperato dal gentile fiordilatte.

Diavola al Caciocavallo Dettaglio Alveolatura
Diavola al Caciocavallo - Dettaglio Alveolatura

La Diavola al caciocavallo che abbiamo gustato è fatta con un bell’impasto diretto, lavorato e lievitato a regola d’arte con un processo di lievimaturazione di almeno 36 ore. L’idratazione è abbastanza spinta e arriva al 72%. Il peso del panetto raggiunge i 285 gr, quindi si tratta di una pizza decisamente generosa. Si presenta soffice, morbida ma al contempo fragrante e bella compatta al morso. E’ una pizza che si fa ricordare. Complimenti al patron Ezio Ventre e all’esperto e valido pizzaiolo Antonio di Lauro che ha davvero talento. La Diavola al Caciocavallo della Pignata ad Ariano Irpino è la pizza Templare della settimana. Provala. 

La Diavola al Caciocavallo Vista dallalto
La Diavola al Caciocavallo - Vista dall'alto




Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del Ristorante La Pignata

 

Ritorna il consueto appuntamento con le “Pizze Templari”, ogni settimana ti presentiamo una pizza che abbiamo gustato e che ti consigliamo, per poter rivivere le nostre stesse emozioni. La pizza per noi è passione, è allegria, è come un rito, è emozione. E stavolta ad emozionarci è stata la Provola e Pepe Contemporanea del Maestro Vincenzo Capuano. La Provola e Pepe Contemporanea l'abbiamo mangiata in una delle Pizzerie di Vincenzo Capuano, precisamente a Pomigliano D'Arco.

La Provola e Pepe Contemporanea Vista dallalto
La Provola e Pepe Contemporanea di Vincenzo Capuano - Vista dall'alto

La Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano è centrale e si trova in Via Mauro Leone. L'interno è davvero gradevole, entrando sulla sinistra ci sono due forni con il banco di lavoro. Il locale si sviluppa in lunghezza, sono molto belli i colori scelti per gli arredi e le sedute con effetto camoscio, i colori sono il verde acqua, il giallo ocra, il grigio, il beige. Comodi e di tendenza i divanetti a parete. Insomma entrando qui da Vincenzo Capuano a Pomigliano l'impatto è piacevole e si sta davvero bene. Anche la mise en place è originale e ricca di personalità, con sottopiatto in metallo con stampato e ben visibile quello che è lo slogan di riferimento delle Pizzerie di Vincenzo Capuano: “Vivere di Pizza è Meraviglioso”. Anche il menù non delude le attese. Ci sono antipasti, insalate e i fritti, le frittatine sono super, da non perdere la frittatina aglio e olio e quella al tartufo, poi i crocchè, le montanare. Da non perdere la Special con lardo di patanegra, pere caramellate, fiore di cacio, pepe rosa e basilico fritto. Ci sono poi le pizze suddivise in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il “Padellino”. In totale ci sono una trentina di proposte. Poi (richiedendola al personale di sala) c'è la possibilità di tagliare la pizza con le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano, per non schiacciare il cornicione e rovinare l’alveolatura. Tra le tante pizze che abbiamo provato, noi ci siamo innamorati della Provola e Pepe Contemporanea.

Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano
Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano

Quella di Vincenzo Capuano è una pizza con una personalità e un'identità ben precise. La pizza che abbiamo provato, presenta un impasto indiretto realizzato con prefermento e con una lievitamaturazione di almeno 18/20 ore. L’idratazione sfiora l’80%. Grandissima attenzione poi viene data alla lavorazione. Il risultato è una pizza profumata, soffice e leggera. Altro segno distintivo è il cornicione bello alto e pronunciato. La struttura alveolare è pressoché perfetta, segno di una perfetta lievitazione e lavorazione dell’impasto. Il peso dei panetti è di 280 gr, quindi da Vincenzo Capuano trovi una pizza decisamente generosa. Gli ingredienti usati per topping e farciture sono di grande qualità.

Provola e Pepe Contemporanea Alveolatura
Provola e Pepe Contemporanea - Alveolatura

La Provola e Pepe Contemporanea è una pizza pluripremiata, è realizzata con pomodoro San Marzano schiacciato a mano, provola affumicata di Napoli, pepe macinato fresco, pomodorini arrostiti conditi, olio Evo e basilico. Dal profumo intenso è senza dubbio una pizza che non passa inosservata. Meraviglioso il pomodoro San Marzano schiacciato a mano che si sposa a meraviglia con la suadente e saporita provola affumicata. Il tocco in più sono i pomodorini arrostiti conditi con la loro nota dolce che rendono questa pizza perfettamente equilibrata. L'alveolatura quasi “parla” e ci racconta di un impasto davvero ben eseguito.

Provola e Pepe Contemporanea Dettaglio farcitura
Provola e Pepe Contemporanea - Dettaglio farcitura

La Provola e Pepe Contemporanea di Vincenzo Capuano è la Pizza Templare della Settimana. Alla Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano troverai un menù semplice da consultare, ben concepito e molto chiaro. Ci sono le pizze distinte in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il Padellino. In totale ci sono una trentina di proposte con abbinamenti studiati, topping e farciture interessanti, capaci di accontentare davvero tutti. Ottimi e di qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Tra le pizze gustate la Provola e Pepe Contemporanea merita una menzione speciale. Davvero eccellente. Provala...

Provola e Pepe Contemporanea
Provola e Pepe Contemporanea

 

Pizzeria Vincenzo Capuano
Via Mauro Leone n.5
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1820 8375
Visita il sito web di Vincenzo Capuano

 

Lunedì, 19 Dicembre 2022 21:51

Benvenuti a bordo. Pomigliano d'Arco (Na)

Benvenuti a bordo a Pomigliano d’Arco è un ristorante che abbiamo scoperto anni fa e abbiamo visitato e recensito più volte. Abbiamo vissuto negli anni l’evoluzione e la crescita dello chef Andrea Vespro, e più in generale, la crescita esponenziale di Benvenuti a bordo che oggi a parer nostro, rappresenta un’assoluta certezza. Il ristorante si è spostato nella nuova sede di Via Ghandi, proprio vicino all’ingresso laterale del gradevole Parco Pubblico di Pomigliano D’Arco. La location si raggiunge facilmente, trovare posto per la macchina non è un problema data l’abbondanza di posti auto. La location è per certi versi strategica. Il locale è come lo ricordavamo, con un arredo sobrio, essenziale ma studiato e curato, due sono i colori dominati: giallo ocra e blu. In totale ci sono una quarantina di coperti. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene utilizzato per potere accogliere gli ospiti all’aperto.
Noi siamo in quattro, ci accomodiamo al nostro tavolo prenotato per tempo. Solito sguardo d’ordinanza al menù. Ci sono ben quindici proposte di antipasti tra cui anche i crudi, le tartare e le ostriche Gillardeau, e poi cinque primi e una serie infinita di secondi. Da notare come il menù sia ben studiato, semplice da consultare e soprattutto ti consigliamo di chiedere sempre al personale, perché c’è spesso qualche fuori menù in base alla disponibilità del pescato, dei prodotti e delle materie prime.
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia del loro bianco Coda di Volpe (scende che è una meraviglia). Si comincia con gli antipasti. Ordiniamo una porzione di polpo all’insalata. Sarà pure un classico ma devo dire che il polpo è meraviglioso, fresco, compatto al morso ma morbido, condito in modo perfetto.

Polpo allinsalata
Polpo all'insalata

Poi ordiniamo un salmone marinato, davvero ottimo…

Salmone Marinato
Salmone Marinato

Sorprendente il polpo fritto con patate e pesto di pistacchio. Avresti mai pensato di friggere il polpo? Non è semplice perché bisogna mantenerlo morbido, il risultato è eccellente. Insolito e riuscitissimo questo abbinamento. Il polpo, tenero, compatto, gustosissimo esaltato da una frittura sapiente e asciutta. Il polpo adagiato su un letto di patate si sposava a meraviglia con il pistacchio. Chi lo avrebbe mai detto?

Polpo fritto patate e pesto di pistacchio
Polpo fritto con patate e pesto di pistacchio

Se il polpo ci ha sorpreso, saliamo ancora di livello con una proposta davvero incredibile: calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti. Calamaro fritto e polenta? Dirai tu, ebbene si e credimi a questo piatto mancava solo la parola. Perfetto. Anche la polenta delicata e profumata grazie al pecorino esaltava il calamaro ed anche il carciofo presente a mo’ di chips. Che bontà.

Calamaro fritto con polenta pecorino e carciofi croccanti
Calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti

Per i primi ci affidiamo a due classici. Ordiniamo due scialatielli allo scoglio, oserei dire rassicuranti. La cottura della pasta era perfetta. Il “sughetto” bello tirato, generosa poi la presenza dei frutti di mare. Insomma un ottimo primo di mare.

Scialatielli allo scoglio
Benvenuti a bordo. Pomigliano D'Arco - Scialatielli allo scoglio

Così come non delude le attese lo spaghettone con vongole veraci. Cottura al dente dello spaghetto, gusto intenso, sapido il giusto, cremoso. Un "signor Spaghetto con le vongole" davvero. Complimenti. 

Spaghettone con vongole veraci
Benvenuti a bordo. Pomigliano D'Arco - Spaghettone con vongole veraci

Saremmo sazi, ma ci concediamo due grigliate miste da dividere. Il pesce è freschissimo, nota di merito per il salmone (divino) e per il tonno scottato. 

Grigliata mista
Grigliata mista

Chiudiamo con qualche giro di limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 45 euro a testa. Rapporto qualità prezzo davvero ottimo.

Benvenuti a Bordo nella sua nuova versione in Via Ghandi non si smentisce e si conferma come un indirizzo sicuro. Ottimo ristorante di pesce. Il locale è gradevole, luminoso con un arredo sobrio ed essenziale. Il pesce è fresco, le proposte di qualità, alcune davvero sorprendenti. Menzione in particolare per il polpo fritto con le patate e il pesto di pistacchio, originale e gustoso e per il calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti, (così buono temo che sarà difficile toglierlo dalla carta). I primi sono ben eseguiti. Ottimo e cremoso lo spaghettone con le vongole veraci. Da Benvenuti a bordo a Pomigliano d'Arco, trovi una cucina di pesce di tutto rispetto con proposte interessanti e alcuni primi piatti notevoli. Lo chef Andrea Vespro migliora sempre più e già oggi rappresenta una garanzia. Il servizio è veloce, informale e professionale. Quello che poi stupisce ancora di più è l’ottimo rapporto qualità - prezzo. Insomma, come diceva qualcuno in passato, “provare per credere”. Indirizzo da non perdere garantiamo noi. Alla prossima!

 

 

Benvenuti a bordo
Via Ghandi n.16
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1936 6184
Visita la pagina Fb di Benvenuti a bordo

La Pizza Templare di questa settimana, l’abbiamo gustata da Maggie La Capricciosa a San Vitaliano. L’abbiamo trovata davvero ottima. E’ la Provolina.

La Provolina Vista dallalto
La Provolina Vista dall'alto

Maggie La Capricciosa è una pizzeria davvero gradevole che si trova a San Vitaliano sulla Via Nazionale delle Puglie, la strada che collega il Nolano con Marigliano, Pomigliano e i comuni più vicini a Napoli.
Maggie La Capricciosa presenta un concept curato e studiato nel dettaglio. Nulla è lasciato al caso: colori accesi, luci, ampi spazi, divanetti, sedute e tavoli molto glam, l’arredo è essenziale ma moderno e di design, c’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene utilizzato per pranzare o cenare all’aperto. La location non delude le attese. In carta ci sono sei proposte di antipasti dal crocchè della tradizione alle frittatine, (interessante quella con pasta e patate e quella con porchetta e parmigiana per i più golosi), poi le montanarine dalle classiche a quelle con la genovese. Poi ci sono le pizze, in totale una quarantina di proposte dalle classiche a quelle più elaborate e cosa molto importante, ci sono anche ben 12 proposte di pizze gluten free. Un menù ben calibrato e in grado di accontentare tutti. Tra le pizze che abbiamo gustato la Provolina merita la lode. Una pizza davvero goduriosa, realizzata con fiordilatte di Agerola, salsiccia di suino al pepe nero, patate al forno cotte a bassa temperatura, provoline di bufala affumicate a paglia, rosmarino e olio Evo Dop. Una pizza dal gusto unico e perfettamente equilibrata.

Maggie La Capricciosa La Provolina Dettaglio farcitura
Maggie La Capricciosa. La Provolina - Dettaglio farcitura

La Provolina di Maggie La Capricciosa con il suo sapore rustico, esalta l’impasto della pizza, un bel diretto realizzato con farine italiane macinate a pietra, con ben 36 ore di maturazione e un’idratazione del 70%. Il risultato è una pizza leggera, soffice ma fragrante.

Provolina
Provolina

La Provolina è una pizza che abbiamo apprezzato molto ma ti consigliamo di provare anche altre proposte di Maggie La Capricciosa. Questo è un locale davvero interessante, bello il concept, giovanile, moderno, eccentrico ma senza eccessi. La location è un inno al colore e alla luce. L’atmosfera è piacevole, il clima conviviale, le sale ampie e un’illuminazione studiata fanno il resto. Ma il cuore di tutto resta la pizza, fatta come tradizione vuole, qui l’abbiamo trovata davvero ottima. Torneremo a breve a parlarti di Maggie la Capricciosa a San Vitaliano. Questa è stata una piacevolissima sorpresa e non può mancare nella nostra guida sul web tra quelle che sono a parer nostro le pizzerie da non perdere.

 

 

 

Maggie La Capricciosa
Via Nazionale delle Puglie n.191
San Vitaliano (Na)
Tel. 351 276 8628
Visita il sito web della Pizzeria Maggie La Capricciosa

Domenica, 11 Dicembre 2022 21:40

La Grotta. Casalnuovo (Na)

Alla Grotta siamo venuti più volte negli anni. Ci sono sempre piaciute l’atmosfera che si respira in questo luogo, la passione del patron Giuseppe Rea, valido sommelier, le proposte di cucina convincenti dello chef Antonio Esposito. Ci siamo tornati in una sera di Dicembre, con la voglia di gustare un po’ di piatti e abbinarli a qualche calice, riscaldati dal tepore del maestoso camino che è presente in sala.
Siamo proprio sul Corso principale di Casalnuovo, comune a pochi Km da Napoli, che un tempo vantava tra le altre, solide e radicate tradizioni agricole. Entrando, la sensazione che mi coglie è la stessa di sempre, all’ingresso c’è il maestoso bancone in legno, poi delle botti, una imponente credenza colma di bottiglie di vino ed altro ben di Dio. Ci accoglie l’oste e patron Giuseppe Rea con la gentilezza e la signorilità che lo contraddistinguono. Ci accompagnano al nostro tavolo (proprio accanto al camino).
Qui alla Grotta dimentica l’orologio e goditi il tempo, sarai trasportato in un'atmosfera unica: intorno a noi pietra, mattoncini, il calore del legno e bottiglie, bottiglie di vino e distillati in ogni dove. C’è poi il camino di cui ti parlavo sopra, maestoso e molto bello. Ho trovato piacevole anche la musica in sottofondo, (perfetto anche il volume, che permetteva ai commensali di chiacchierare senza alzare la voce). Insomma le premesse per trascorrere una bella serata ci sono tutte. Sembra quasi di essere in un’enoteca o un localino toscano o umbro. Si sta davvero bene. Noi siamo in quattro, con me Gennaro, Michele (detto Mimmo) e Raffael, valorosi professionisti e compagni di viaggio di tante avventure gastronomiche. Ci accomodiamo al nostro tavolo. Prima di guardare le proposte in carta, passa a salutarci lo chef, altra nostra vecchia conoscenza. Lo chef Antonio Esposito è una garanzia assoluta. Antonio è bravissimo e capace, grazie ad una tecnica invidiabile, di valorizzare in pieno i piatti della tradizione.
Diamo uno sguardo al menù, intanto ecco un calice di benvenuto: bollicine francesi. Un gradevolissimo Brut francese, un vino frizzante di Domaine De Jarras, con con un perlage persistente, un vino elegante, al palato asciutto con una piacevole nota floreale.
In carta ci sono tre antipasti, cinque primi (più la genovese come fuori menù), cinque secondi, più contorni e dessert.
Cominciamo ordinando gli antipasti. Optiamo per un tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e avvolgente il tortino, piacevolissima la fonduta di provola che lega il tutto.

Tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata
Tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata

Poi un classico, la parmigiana di melanzane della tradizione, con melanzane, pomodoro e basilico. Semplicemente buona.

Parmigiana classica di melanzane con pomodoro e basilico
La Grotta. Casalnuovo - Parmigiana classica di melanzane con pomodoro e basilico

Con gli antipasti, Giuseppe Rea consiglia un vino in abbinamento, stavolta dalla Francia scendiamo in Piemonte, sorprendente il Casaret Langhe Doc Barbera di Marziano Abbona, un rosso piacevole e spigliato. Ottenuto da uve barbera in purezza questo vino ci colpisce per la sua versatilità. Ottimo l’abbinamento con gli antipasti.

Casaret Langhe DOC Barbera di Marziano Abbona
Casaret Langhe DOC Barbera di Marziano Abbona

La nostra serata alla Grotta a Casalnuovo procede in maniera davvero piacevole, chiacchieriamo in attesa dei primi. Abbiamo scelto un must della casa, un piatto che ordiniamo praticamente ogni volta che veniamo qui. Sono gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè. Questo piatto è uno dei cavalli di battaglia dello chef Antonio Esposito. Gli spaghettoni sono eccezionali e si sposano a meraviglia con l’avvolgente crema di provola affumicata.

Spaghettoni di Gragnano aglio olio e peperoncino su crema di provola fumè
La Grotta. Casalnuovo - Spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè

L’altro primo è un fuori menù, ma non potevamo perdercelo. Ziti spezzati alla genovese. Fatti davvero come si deve, buonissima la carne, e nota di merito per la scelta della pasta: ziti spezzati rigorosamente a mano come tradizione vuole. Poesia.

Ziti spezzati alla Genovese
La Grotta. Casalnuovo - Ziti spezzati alla Genovese

Ai primi abbiniamo un vino siciliano: il Sorìa Frappato di Firriato. Una bella interpretazione di un vitigno siciliano interessante, il Frappato appunto. Un vino di grande armonia ed equilibrio, che cattura e conquista grazie al suo sentore fruttato e quasi agrumato. Davvero una bella scoperta.

Sorìa Frappato di Firriato
Sorìa Frappato di Firriato

Sarà per l’atmosfera piacevolissima, sarà per il tepore del camino che invita alla convivialità, ma non paghi di quanto abbiamo gustato, ordiniamo anche un secondo. La nostra scelta ricade sullo stinco di Maiale cotto a bassa temperatura con delle verdurine al burro con una salsa demi-glace. Lo stinco è paradisiaco, buonissimo e si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente ed attenta cottura.

Stinco di maiale CTB con verdurine croccanti al burro con la demiglasse
La Grotta. Casalnuovo - Stinco di maiale CTB con verdurine croccanti al burro con salsa demi-glace

Accompagniamo il secondo con delle rassicuranti e rustiche patate al forno.

Patate al forno
Patate al forno

Con il secondo Giuseppe Rea abbina un vino possente, un Aglianico Pompeiano IGP Don Paolo dell’Azienda Vinicola Sorrentino, un 2013. Un vino che sorprende per personalità e vivacità. Di un bel colore rosso rubino, con sentori di frutti rossi, spezie e tabacco. Perfetto con la carne. “Dulcis in fundo”, ecco il dessert. Optiamo per un semifreddo al torroncino flambè servito su una salsa al cioccolato, granella di amaretti e torroncino. Delizioso....

Semifreddo al torroncino flambè con granella di amaretti
Semifreddo al torroncino flambè su salsa al cioccolato con granella di amaretti

Poi lo chef Antonio Esposito ci fa assaggiare la sua Caprese. Semplicemente meravigliosa. Chapeau.

La Caprese
La Caprese

Abbiniamo con il dessert un bel liquore: prunella mandorlata di Nonino. Un liquore morbido, delicato, dal profumo e sentore di mandorla, esaltato dalla presenza di Acquavite di prugna. Da una ricetta antica e sapiente di Nonino. Davvero ottimo.

Prunella mandorlata di Nonino
Prunella mandorlata di Nonino

Chiudiamo qui la nostra cena alla Grotta. Paghiamo 45 euro a persona. Ho trovato davvero fantastico il rapporto qualità prezzo in relazione a quanto abbiamo mangiato e ai calici in abbinamento. Complimenti!

E’ sempre piacevole ritornare alla Grotta a Casalnuovo, piacevole come quando torni a trovare un vecchio amico. Il locale si trova sul Corso principale di Casalnuovo ed è molto bello, regala piacevoli sensazioni e un senso di calda ospitalità. L’oste, sommelier e patron Giuseppe Rea è un perfetto padrone di casa e guida mirabilmente gli ospiti negli abbinamenti con il vino e i distillati. In cucina lo chef Antonio Esposito è una garanzia, sono anni che lo conosciamo e spesso veniamo qui per provare i suoi piatti e le sue proposte: grande tecnica di base e passione per i piatti della tradizione sono il suo mix vincente. La sua cucina convince e seduce perché ha radici solide nel territorio. La sua genovese è super. Gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè il piatto che non devi assolutamente perderti. Buona la carne, meraviglioso lo stinco di maiale cotto a bassa temperatura con verdurine al burro e salsa demi-glace. Divina la caprese, e in generale molto buoni i dessert. La carta dei vini e distillati è curata e fornitissima con tante etichette italiane ma anche straniere. Il servizio è informale e veloce. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Cosa aspetti? La Grotta a Casalnuovo merita la visita. Garantiamo noi.

 


La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718
Visita la pagina Fb della Grotta a Casalnuovo

Mercoledì, 07 Dicembre 2022 22:45

La Borbone. Krusca Pizzeria. Casaluce (Ce)

Nel nostro viaggiare alla ricerca degli ”indirizzi Pizza” da consigliarti, spesso ci imbattiamo in alcune pizze che ci restano nella memoria. A volte ci colpisce l’impasto, a volte il rispetto assoluto della stagionalità dei prodotti usati per la farcitura e la particolarità di alcuni abbinamenti, altre volte perché dietro quella pizza magari c’è una storia che merita di essere raccontata. Altre volte ancora, semplicemente perché quella pizza è super buona. Ecco perché è nata questa rubrica, quella delle “Pizze Templari”, per condividere con te la nostra esperienza di gusto e darti la possibilità di riprovarla in parte o del tutto. Un esempio è la pizza che ti consigliamo di gustare questa settimana: la Borbone di Krusca Pizzeria.

La Borbone
La Borbone

Stavolta siamo a Casaluce. Siamo andati a trovare Michele Graziano nel suo nuovo locale: Krusca Pizzeria. Il suo sogno finalmente ha preso forma. Abbiamo gustato alcune delle sue proposte presenti in carta. Tra le tante ci ha colpito la Borbone. Una pizza che ti consigliamo assolutamente di provare. La Borbone è fatta con pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi e gialli all'uscita, mozzarella di bufala aversana, olive nere denocciolate, filettoni di tonno di Cetara, olio evo, basilico. Un matrimonio di sapori e di prodotti eccellenti. La dolcezza dei pomodorini del piennolo, la suadente bontà della mozzarella di bufala aversana con il suo gusto pieno, la delicata sapidità dei filettoni di tonno di Cetara, le stuzzicanti olive denocciolate, un meraviglioso olio evo e il basilico.

La Borbone Dettaglio
La Borbone - Dettaglio

Quella della Borbone è una farcitura di eccellenza che esalta il disco di pizza. Una pizza leggera e fragrante, realizzata da Michele Graziano con un bel diretto, con una lievimaturazione che supera abbondantemente le 24 ore.  L’idratazione è del 70 % e grazie ad una sapiente lavorazione, il risultato è una buona alveolatura, una pizza leggera e digeribile che si presenta fragrante e saporita. Il peso dei panetti sfiora i 280 gr. Quindi quella di Krusca Pizzeria è una pizza decisamente “generosa”.

La Borbone Dettaglio alveolatura
La Borbone - Dettaglio alveolatura

La Pizza Templare della settimana è la Borbone di Krusca Pizzeria a Casaluce. Ti consigliamo di scoprire anche le altre proposte in carta. A cominciare dai fritti (da non perdere le frittatine, in particolare cacio e pepe e amatriciana), le montanarine e le polpette al sugo. E poi ci sono le pizze suddivise in pizze Classiche e Speciali. Poi ci sono i ripieni (la Scarolella è poesia), le Montanare doppia cottura e le pizze dolci. In tutto ci sono poco più di una quarantina di proposte pizza in grado di soddisfare le esigenze di tutti.

La Borbone Vista dallalto
La Borbone - Vista dall'alto

Conosciamo Michele Graziano da anni, ne abbiamo parlato spesso anche in passato. Krusca è il suo Regno. Il locale è molto bello e curato con una bella scelta di colori e illuminazione, il design è moderno ma senza eccessi, all’interno ci sono circa ottanta coperti ma non "spoileriamo" altri dettagli. A breve leggerai la nostra recensione di Krusca Pizzeria. Qui da Michele Graziano si va sul sicuro. Garanzia.

 

 

Krusca Pizzeria
Via Lemitone Primo Tratto Snc
Casaluce (Ce)
Tel. 329 473 0454
Visita la pagina Fb di Krusca Pizzeria

nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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