Campania

Domenica, 21 Febbraio 2021 15:53

Januarius. Napoli

Siamo a Napoli, proprio di fronte al Duomo. Qui c’è Januarius, vero “luogo di culto” per gli amanti e appassionati della buona cucina napoletana. Ma andiamo per gradi. Già entrando l’impatto è notevole, il locale è originale, curatissimo, studiato in ogni dettaglio, con tanti richiami a San Gennaro. Infatti il locale (come si evince anche dal nome) è dedicato proprio a San Gennaro, il Patrono verso cui i napoletani hanno un misto di riconoscenza e devozione.
Qui da Januarius si celebra il “miracolo del buon gusto”, come si legge anche sull’insegna all’ingresso.

Januarius Ingresso
Januarius - Ingresso

Januarius è sia ristorante che bottega, il concetto è chiaro: poter acquistare tutti i prodotti usati nella loro cucina. Qui puoi trovare prodotti di eccellenza (in genere campani e comunque prevalentemente del Sud) e ottimi vini.
All’ingresso c’è il banco con i salumi e i formaggi e la bottega dove poter scegliere e comprare. Le sale con tavoli e sedute sono due. In totale ci sono poco più di 40 coperti. C’è anche un angolo del locale dedicato allo street food (chiaramente partenopeo).
Ci accompagnano al nostro tavolo, molto caratteristico, in un angolo della sala a destra, quella che ha alle pareti anche le mensole con prodotti e vini. Molto bello e studiato anche il gioco di illuminazione e chiaroscuri. L’atmosfera è davvero particolare, un mix di raffinatezza e intima convivialità. Diamo un’occhiata al menù, definito “liturgia partenopea”.

Il nostro tavolo
Il nostro tavolo

Da bere prendiamo una minerale e due calici di Aglianico D.O.C.“Centovie” di Orneta un rosso corposo con sentori di frutti rossi, avvolgente con un buon equilibrio. Scegliamo per cominciare un classico: peperone imbottito (peperone ‘mbuttunato) con carne macinata di scottona, olive nere caiazzane, capperi di salina e provola affumicata. Di un buono pazzesco, un profumo sublime e un ripieno paradisiaco. Poesia del territorio.

Peperone mbuttunato
Peperone mbuttunato

Non possiamo esimerci dal degustare un tagliere per due e optiamo per quello denominato miracoloso, ossia la selezione delle eccellenze di Januarius. E abbiamo fatto benone, qui davvero siamo di fronte a prodotti di qualità assoluta. Lonza di suino rosa beneventano, mortadella di Bologna sette chiese biologica, capocollo stagionato di maiale nero casertano, pancetta dolce arrotolata di mailaino nero. Come formaggi, un Salva cremasco, formaggio Dop vaccino con 5 mesi di stagionatura, provolone del Monaco Dop semistagionato, pecorino sardo con 12 mesi di stagionatura, e tuma persa siciliana stagionata. Tutto meraviglioso con una nota di merito per la pancetta che si scioglieva letteralmente in bocca, per la mortadella (divina), tra i formaggi ho apprezzato moltissimo il mio adorato provolone del Monaco e il pecorino sardo.
C’erano anche delle olive condite e una vera chicca, il peperone “Sciuscillone” crusco di Teggiano, perla del Vallo di Diano. Un Tagliere denominato “miracoloso”e mai aggettivo fu più azzeccato. Davvero super.

Tagliere miracoloso
Tagliere miracoloso

 Come primi abbiamo scelto uno spaghetto alla Nerano, spaghetti artigianali di Campo Reale, zucchine, “ciurilli”, sfoglie di provolone del Monaco Dop, parmigiano reggiano Dop, pecorino romano Dop, basilico e menta fresca. Cottura perfetta, equilibrati, cremosi, gustosi. Davvero un piatto della tradizione ben eseguito.

Lo Spaghetto alla Nerano
Lo Spaghetto alla Nerano

L’altro primo è lo spaghetto della Santissima Trinità, spaghetti artigianali di Campo Reale, pomodoro San Marzano Dop, pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop, e pomodorino di Corbara. Tre tipologie di pomodori campani meravigliosi, da qui il nome del piatto. Un sughetto profumato e invitante che ci ha costretti alla scarpetta. Non sarà elegante e chic, ma chissefrega.

Spaghetto della Santissima Trinità
Spaghetto della Santissima Trinità

Siamo sazi ma un secondo in due vogliamo provarlo. La scelta ricade su un altro classico: il baccalà con scarole alla napoletana. Eccellente. Il “mussillo di baccalà”, bello alto e spesso, sodo, compatto, profumato, cotto al vapore con la mitica scarola fatta con capperi di Salina, acciughe di Cetara e olive nere di Gaeta. Mi sono consolato. Chapeu..

Baccalà con scarole alla napoletana
Baccalà con scarole alla napoletana

Saltiamo il dolce, prendiamo due amari (Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 45 euro a persona. Conto di certo non economico ma adeguato al contesto, alla location e alla grande qualità e scelta delle materie prime. Del resto si sa, la qualità si paga.

Januarius è una perla. Qui puoi gustare la cucina napoletana esaltata dalla mano dello chef e dalla scelta certosina e accurata delle materie prime, tutte di grande qualità.
Il locale si trova proprio di fronte al Duomo ed è caratteristico e curato. Bella l’idea della bottega, in pratica si possono comprare anche in bottega gli stessi prodotti (eccellenti) scelti e usati da loro in cucina. Da rimarcare la qualità di salumi e formaggi, meraviglioso il peperone ‘mbuttunato, buoni i primi, da standing ovation il baccalà.
Tornerò di sicuro a provare la loro genovese (altro piatto che va per la maggiore così come la pasta e patate nella loro versione arricchita con porcini).
Il titolare Francesco è gentile, appassionato ed è sempre pronto a venire incontro alle esigenze del cliente. Indirizzo che entra di diritto nella nostra guida dei locali da non perdere. Rivelazione.


Januarius
Via Duomo, n. 146/148
Napoli
Tel. 081 014 5980
Visita la pagina Fb di Januarius

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Martedì, 09 Febbraio 2021 09:00

Bertie's Bistrot. Nola (Na)

Siamo a Nola, la città bruniana che ci regala sempre spunti e indirizzi interessanti. Ci siamo fermati per pranzo da Bertie’s Bistrot, è una Domenica uggiosa ma tutto sommato piacevole siamo da queste parti e l’occasione era davvero troppo ghiotta per non approfittarne. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due con un po’ di anticipo.
Quella che vogliamo raccontarvi è una bella esperienza gastronomica vissuta in una location davvero particolare. Da Bertie’s Bistrot si respira un’atmosfera vagamente vintage, tutto è molto curato, con richiami a volte shabby a volte in stile industriale. Ma il risultato è decisamente azzeccato.

Bertie's Bistrot Ingresso
Bertie's Bistrot Ingresso

Sembra di essere “altrove”, chiudendo gli occhi potresti benissimo pensare di essere in un bistrot francese, oppure in un locale inglese o americano grazie soprattutto agli arredi e ai materiali utilizzati. Molto belli e particolari soprattutto i tavoli in legno grezzo vissuto, le sedie dal sapore vintage, le lampade e il bellissimo bancone.
Tutto qui da Bertie’s Bistrot regala emozione e invita alla convivialità ma anche all’intimità grazie allo studiato gioco di illuminazione e chiaroscuri.
Qui si può vivere un viaggio di gusto a 360°. Puoi venire per goderti una bella pizza (torneremo per provarla), puoi gustare la loro carne con tagli scelti e selezionati e prodotti di nicchia (la brace è un altro dei must del locale). E puoi gustare la cucina e le proposte dello chef Valentino Buonincontri, che ha maturato diverse esperienze anche in ristoranti stellati e che qui da sfoggio della sua bravura.
Ci accomodiamo e ordiniamo, nell’attesa ecco i meravigliosi grissini handmade dello chef Valentino Buoniscontri, sembrano delle chiacchiere e sono friabili, gustosi, aromatizzati al rosmarino.

I grissini
I grissini

Da bere prendiamo un calice di aglianico Di Tenuta Cavalier Pepe, un bel rosso con sentori di frutti rossi, note speziate e pepe, con morbidi tannini e un equilibrio notevole. Ecco due pagnottelle handmade fatte con farina biologica. Che buone ….

Il fantastico pane di Berties Bistrot
Il fantastico pane di Berties Bistrot

Si comincia con un antipasto: baccalà in tempura, salsa di papaccelle e polvere di olive nere. Pastella leggera, morbida non unta, il baccalà commovente e convincente l’abbinamento con la saporita salsa di papaccelle e con la polvere di olive nere che completava un piatto semplice come concetto ma tecnicamente perfetto.

Baccalà in tempura salsa di papaccelle e polvere di olive nere
Baccalà in tempura salsa di papaccelle e polvere di olive nere

Ecco i due primi, dei tubetti con misto mare, cime di friarielli e datterino. Un piatto sorprendente, con un equilibrio pazzesco, sapore di mare a gogo e un incontro di mare e terra riuscitissimo.

Tubetti con misto mare cime di friarielli e datterino
Tubetti con misto mare cime di friarielli e datterino

L’altro primo è un omaggio alla tradizione partenopea, fusilli di Gragnano lardiati. Sua maestà la lardiata meriterebbe una menzione a parte, un must della cucina contadina. Questi fusilli profumati, cremosi, avvolgenti sono davvero fantastici. Chapeau.

Fusilloni lardiati
Fusilloni lardiati

Continuiamo il nostro pranzo in modo piacevole godendoci la bella atmosfera di Bertie’s Bistrot, intanto arrivano i secondi. Abbiamo scelto una proposta di carne e una di pesce.
Salmone tataki, friarielli e salsa dressing. Salmone eccellente e accattivante l’abbinamento ai friarielli.

Salmone tataki friarielli e salsa dressing
Salmone tataki friarielli e salsa dressing

Sul secondo di carne bisogna fare un standing ovation. Lo stracotto di manzo con riduzione di aglianico e frutti di bosco, purea di patate e broccoli baresi è davvero super. La carne morbidissima si scioglieva letteralmente in bocca, la riduzione di aglianico e frutti rossi non stucchevole le dava una piacevole nota fruttata e alcolica. La purea di patate era una nuvola, anche qui la scelta dei broccoli è stata azzeccata. Davvero niente da dire. Solo applausi.

Stracotto di manzo purea di patate riduzione di aglianico e frutti di bosco e broccoli baresi
Stracotto di manzo purea di patate riduzione di aglianico e frutti di bosco e broccoli baresi

Siamo sazi e si è fatto abbastanza tardi, saltiamo il dessert. Prendiamo un amaro (Jefferson) un caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 70 euro in due, conto assolutamente corretto.

Bertie’s Bistrot rappresenta un punto fermo a Nola. Qui si ha la certezza di vivere un’esperienza dei sensi. Particolare la location, vasta la scelta e le proposte. Di sicuro ritorneremo per provare la carne alla brace e la pizza. La cucina dello chef Valentino Buonincontri è una garanzia. La sua è una cucina che valorizza alla grande i prodotti di eccellenza del territorio rispettando in maniera assoluta la stagionalità delle materie prime. Una cucina gourmet ma senza eccessi e orpelli ma con una tecnica perfetta. C’è poi grande attenzione nella scelta delle materie prime tutte di grande qualità. Corretto il rapporto qualità-prezzo. Forse bisognerebbe velocizzare un po’ il servizio, ma ci siamo stati di Domenica a pranzo e un po’ di attesa ci sta tutta.
Bertie’s Bistrot è senza dubbio tra gli indirizzi da segnare in agenda ed entra nella nostra guida dei posti da non perdere. Quelli visitati e consigliati dai Templari del Gusto. Alla prossima …..


Bertie’s Bistrot
Via dei Mille n.50
Nola (Na)
Tel. 081 512 7000
Visita il sito web di Bertie’s Bistrot

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Domenica, 10 Gennaio 2021 21:43

Bistrot Zì Rosa. Sant'Anastasia (Na)

Torniamo sempre volentieri al Bistrot Zì Rosa, forse perché questo per noi è molto più di un semplice locale. Hai presente quando sei in un posto dove ti senti a casa? Entrando in questa piccola bomboniera ti sembra di essere sospeso tra casa tua e un’atmosfera vagamente francese con un arredo sobrio, curato, un po’ shabby, pochi posti a sedere e una piacevole cura del cliente che diventa ospite, da coccolare.
Qui puoi dimenticare lo scorrere del tempo, puoi venire a colazione, per una fantastica pausa pranzo o a cena. Oppure puoi acquistare prodotti di eccellenza e i meravigliosi prodotti di loro produzione (pane, biscotti, dolci e crostate su tutti).

Bistrot Zi Rosa Particolare interno
Bistrot Zi Rosa Particolare interno

Ma andiamo con ordine, siamo nella zona vesuviana tra Sant’Anastasia e Pomigliano, in Via Archi Augustei. Questa non è una strada di passaggio o centrale (anzi), devi venirci di proposito, ma questo non ha condizionato chi da anni ha reso questo indirizzo una vera istituzione. Il motore di tutto è Lello, guidato da passione, maniacale preparazione e volontà, chiamato qualche anno fa dalla mamma a rilevare quella che era la vecchia caffetteria di famiglia. Grazie a Lello, nel tempo questo è diventato un vero e proprio angolo di buon gusto e buon cibo: un po’ caffetteria, un po’ bistrot, un po’ ristorante, un po’ osteria, un po’ bottega. Il filo conduttore è l’attenzione nella scelta dei prodotti e la qualità delle materie prime.
Siamo venuti qui per una veloce pausa pranzo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due qualche ora prima. Consiglio sempre di prenotare il tavolo se devi pranzare o cenare, visto che i posti a sedere non sono tantissimi.
Altra cosa che mi piace di questo posto è che la cucina è espressa. Il menù è segnato su una grande lavagna in sala e cambia quotidianamente.
Ci portano il loro pane (delizioso) da accompagnare con il fantastico olio extravergine di Alfredo Cetrone, estratto esclusivamente da olive monocultivar itrana. Un olio dall’inebriante profumo, sentore di pomodoro e una grande eleganza.

Il pane
Il pane

Da bere un prendiamo un calice di Chianti ''Bernardino'' della Fattoria La Striscia, un vino che nasce sui colli aretini e ottenuto da Sangiovese (90%) e l’altro 10% Merlot e Canaiolo. Di un bel colore rubino intenso, dai sentori fruttati e speziati e di un interessante corpo. Davvero un bel rosso per accompagnare il nostro pranzo veloce.

Chianti Bernardino della Fattoria La Striscia
Chianti Bernardino della Fattoria La Striscia

Ordiniamo due antipasti, delle alici fritte con burrata e zucchine alla scapece. Le alici freschissime letteralmente si scioglievano in bocca, il fritto leggero, non invadente, ben si accompagnavano alla burrata con la sua morbidezza e delicatezza, a chiudere questa esplosione di gusto le zucchine alla scapece che completavano alla grande il piatto.

Alici burrata e zucchine alla scapece
Alici burrata e zucchine alla scapece

L’altro antipasto è un classico qui: la tradizione di Zì Rosa, in pratica un assaggio di parmigiana di melanzane, fatta come Dio comanda, profumata, morbida e avvolgente. Poi una commovente polpetta buona come quelle che faceva mia nonna e con un sughetto che mi ha costretto alla scarpetta. E poi una delicatissima parmigiana di patate. Una tripletta degna del miglior goleador.

Tradizione di Zì Rosa
Tradizione di Zì Rosa

Prendiamo poi un primo e un secondo. La scelta ricade su un piatto della tradizione: pasta e patate con provola. Semplicemente divina. Perfetta la cottura della pasta (“ammiscata” come tradizione vuole), delicata, profumata, morbida, avvolgente con la provola a legare il tutto. Sicuramente questa pasta e patate è per me tra le cinque più buone mai mangiate, complimenti.

Pasta e patate con provola
Pasta e patate con provola

Il secondo è un buonissimo hamburger con friarielli e provola. La carne è di grande qualità, ottimo l’abbinamento con i friarielli (per i quali ho un debole) e la provola. Un secondo piatto assolutamente convincente.

Hamburger con provola e friarielli
Hamburger con provola e friarielli

Potevo non lasciarmi tentare da un dolcetto? Certo che no, e allora ho preso una fettina della mitica crostata sbriciolata alla nocciola. Per me un must quando vengo qui e che spesso mangio anche a colazione.

Sbriciolata alla nocciola
Sbriciolata alla nocciola

Ad accompagnare il dolce, un amaro alle erbe e il mitico caffè di Lello. Questo caffè merita un discorso a parte e ve ne parlerò più nel dettaglio prossimamente. In pratica si tratta di due tipi di miscele, il caffè crudo vengono selezionati e scelti personalmente da Lello con una cottura non troppo spinta. Il risultato è un caffè unico con un aroma fantastico.

L'inimitabile caffè di Lello
L'inimitabile caffè di Lello

Abbiamo pagato per il nostro pranzo veloce da Bistrot Zì Rosa 50 euro in due.

Volutamente abbiamo voluto provare piatti della tradizione per un percorso che seguisse un filo logico. Piatti cucinati alla grande con una materia prima di qualità. La garanzia della cucina del Bistrot Zì Rosa sta nella scelta dei prodotti tutti di stagione, nella scelta accurata dei fornitori selezionati con cura e attenzione da Lello e nella cucina della chef Valeria Marfelli a cui faccio i complimenti. La creatura di Lello Cantone cresce sempre più.
Bistrot Zì Rosa a Sant’Anastasia è un indirizzo imperdibile, da segnare in agenda e dove andare sempre, sia a colazione per gustare i fantastici caffè e i dolci di produzione propria (strepitosi in particolare i cornetti, i biscotti e le crostate), sia a pranzo o a cena per gustare una grande cucina del territorio con proposte ogni giorno sempre diverse e di grande qualità. Bella l’atmosfera che si respira qui, servizio professionale e preciso, conto corretto. Se capiti da queste parti, questo posticino non puoi fartelo scappare. Parola dei Templari del Gusto.

Bistrot Zì Rosa
Via degli Archi Augustei n.15
Sant’Anastasia (Na)
Tel. 339 342 3954
(Chiuso la Domenica)
Visita la pagina Fb di Bistrot Zì Rosa

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Mercoledì, 23 Settembre 2020 11:00

Locanda della Pacchiana. San Salvatore Telesino (Bn)

Siamo in Valle Telesina di ritorno da Benevento sulla SS 372 Telesina. Facciamo una deviazione e una sosta a San Salvatore Telesino per pranzare alla Locanda della Pacchiana. Era da parecchio che avevamo questo indirizzo segnato in agenda. Cominciamo col dire che la location è molto bella e curata, c’è un ampio parcheggio e un bellissimo e spazio esterno. Attraversiamo un suggestivo viale in pietra nel giardino e accediamo alla struttura.

Locanda della Pacchiana Viale che conduce allingresso
Locanda della Pacchiana Viale che conduce all'ingresso

Ad attenderci all’ingresso c’è l’immagine della “Pacchiana”, la donna della tradizione contadina in abiti tipici, un una bella riproduzione in rilievo alla parete esterna. Ci accomodiamo e ci accompagnano al nostro tavolo prenotato per tempo. All’interno mi colpisce un indovinato mix di stile rustico e raffinato, con pietra a vista, travi di legno al soffitto, inserti di tufo alle pareti e un’illuminazione calda e avvolgente. Sarà stato anche il tempo uggioso e la pioggerellina esterna ma c’era davvero una bellissima atmosfera che invita alla convivialità.

Locanda della Pacchiana San Salvatore Telesino
Locanda della Pacchiana San Salvatore Telesino

Da notare come la Locanda della Pacchiana sia molto grande con quasi 200 coperti distribuiti in tre ambienti e tre sale (la sera qui fanno anche una buona pizza).
Altro plus il giardino esterno curato e rilassante. Insomma davvero una bella e sorprendente location (soprattutto per chi viene qui la prima volta). Ma veniamo alla proposta gastronomica.
Il menù è semplice e studiato con piatti e pietanze del Sannio. Ci sono sei proposte di antipasti (molte tipiche del territorio), tre insalate, 5 proposte di primi più un fuori menù e poi i secondi con una nota di merito per la carne (che pare qui sia davvero notevole). Insomma c’è di che divertirsi.
Da bere ordiniamo tre calici di aglianico della Cantina Aia dei Colombi di Guardia Sanframondi (per restare nel territorio), un bel rosso giustamente tannico con sentori di spezie e frutti rossi. Cominciamo ordinando due antipasti, mozzarelline di latte di bufala (di produzione locale) e un bel prosciutto sannita bello sapido e gustoso.

Mozzarelline di bufala e prosciutto sannita
Mozzarelline di bufala e prosciutto sannita

E un interessante tortino di baccalà con patate e porro, servito su crema di pomodorini datterini gialli e riccioli di porro fritti. Delicato e ho trovato riuscito l’abbinamento con il pomodorino giallo e la sua nota dolciastra.

Tortino di baccalà
Tortino di baccalà

Fuori la pioggia non cessa la sua danza, ed è piacevole vedere l’acqua bagnare il giardino con le piante curate e di un bel verde intenso. Intanto abbiamo ordinato tre primi. Due dalla carta e il primo piatto fuori menù (segnato su una lavagnetta all’ingresso).
Ecco le cortecce del Buttero, ossia cortecce di pasta fresca su fondo bruno con pomodori secchi, straccetti di scamone di manzo e scaglie di caciocavallo stagionato del Matese. Davvero un gran piatto con un equilibrio perfetto (e che buoni gli straccetti di manzo).

Cortecce del Buttero
Cortecce del Buttero

Poi un piatto storico della Locanda, presente da tempo in carta: i perciati alla beneventana. In pratica si tratta di maccheroncelli di pasta fresca con un ragù bello tirato di pomodoro al peperoncino e salsiccia stagionata a tocchetti. Semplicemente fantastico! A completare il piatto e donargli la giusta sapidità il pecorino romano grattugiato grossolanamente.

Perciati alla beneventana
Perciati alla beneventana

Il terzo primo è il fuori menù del giorno: mezzelune ripiene di ricotta e melanzane con pomodorini freschi e stracciata di mozzarella. Strepitose davvero. E il sughetto ci ha costretto (ahimè) ad una avida e goduriosa scarpetta, e si sa… quando il sacro dovere chiama non ci si può rifiutare (tra l’altro il pane locale era davvero ottimo).

Mezzaluna di pasta fresca ripiena di ricotta e melanzana con pomodorini e stracciata di bufala
Mezzaluna di pasta fresca ripiena di ricotta e melanzana con pomodorini e stracciata di bufala

Siamo sazi ma vogliamo prendere anche un secondo, la scelta cade sul Beef-Hamburger, hamburger (250 gr) con primo taglio di vitello di stalle locali servito con patate rustiche tagliate al momento e fritte e pomodoro a fette. Ho trovato la carne eccezionale, succosa e saporita.

Hamburger con patate rustiche e pomodoro di stagione a fette
Hamburger con patate rustiche e pomodoro di stagione a fette

Purtroppo non abbiamo molto tempo perché dobbiamo rientrare verso Napoli e dobbiamo quindi andar via, non prendiamo altro ma mi riprometto di tornare per gustare altri tagli di carne e altre proposte.
Prendiamo un caffè, due liquorini di mela annurca e chiediamo il conto. Paghiamo 69 euro in 3 per tre calici di vino, due minerali, due antipasti, tre primi e un secondo. Davvero vantaggioso il rapporto qualità-prezzo.

La Locanda della Pacchiana è un indirizzo storico della zona (fino a qualche anno fa era a Telese). Fama e successo meritati perché qui si mangia bene e tipico. La location è incantevole, una sorta di casale con tre sale e un grande giardino curatissimo (dove durante la bella stagione è piacevole pranzare o cenare). La location si presta quindi anche a cerimonie ed eventi. La cucina non delude, in prevalenza puoi trovare piatti e prodotti del territorio. Buona la materia prima, eccellenti i primi (i perciati alla beneventana per non parlare delle mezzelune da soli giustificano la tappa qui). Di grande qualità la carne (ma ritorneremo per approfondire la cosa). Ottimo il rapporto qualità-prezzo. Davvero una bella scoperta, da non perdere.

 

Locanda della Pacchiana
Via Amorosi n.43
San Salvatore Telesino (Bn)
Tel. 0824 976093
Visita il sito web della Locanda della Pacchiana

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Venerdì, 28 Agosto 2020 00:24

Il Vecchio Mulino 1834. Castelfranci (Av)

Siamo tornati in Irpinia, terra che amiamo, per pranzare in un posticino che avevamo in agenda da parecchio: il Vecchio Mulino 1834. Quella che voglio raccontarvi è una vera esperienza sensoriale.
Partiamo dalla location, siamo a Castelfranci in alta Irpinia, in riva alle limpide acque del fiume Calore. La struttura è un antico mulino sapientemente ristrutturato, tutto in pietra. All’interno due belle sale arredate con sobrietà e c’è la possibilità di accomodarsi sia all’interno sia all’esterno.Già questo basterebbe a rendere magico il tutto, a questo si aggiunga che siamo in un piccolo bosco e che dal ristorante si snoda un sentiero che conduce fino alla riva del fiume, tutto intorno la natura la fa da padrona.
Siamo davvero in contesto meraviglioso. Passatemi il neologismo, questa è l’Irpiniashire amici miei! Il paesaggio è bellissimo, un paesaggio tipico che solo certi luoghi irpini sanno regalare al turista o al visitatore.
Noi ci accomodiamo all’interno e abbiamo la fortuna di avere il nostro tavolo da due proprio su una finestra che affaccia sul fiume, semplicemente incantevole.

Il Vecchio Mulino 1834 Scorcio del Fiume Calore
Il Vecchio Mulino 1834 Scorcio del Fiume Calore

Diamo un’occhiata al menù, poche proposte ma studiate. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico dell’Azienda Agricola Boccella Rosa di Montemarano. Un vino che nasce a pochi km da qui, di un bel rosso rubino, sentore di frutti rossi, corposo e con buona personalità. Davvero un’ottima scelta.

L'aglianico irpino di Boccella Rosa
L'aglianico irpino di Boccella Rosa

Ci servono un graditissimo entrèe, dei quadrotti con ricotta, menta e polvere di curcuma. Davvero interessanti.

Entrèe
Entrèe

Cominciamo con due antipasti, un budino di caciocavallo su vellutata di ceci, delizioso. Sapido il budino che ben si sposa con il sentore dolciastro e delicato della vellutata di ceci.

Budino di caciocavallo su vellutata di ceci
Budino di caciocavallo su vellutata di ceci

L’altro antipasto è un inno alla tradizione, una parmigiana di melanzane affumicata che profuma di tradizione e mi fa tornare alla mente la cucina di mamma e di nonna e le Domeniche passate da ragazzino a casa davanti a quelle tavole imbandite di ogni ben di Dio. Una parmigiana pazzesca, super che ci ha costretto alla più sfacciata delle scarpette. Non sarà elegante ma tant’è…Complimenti.

Parmigiana di melanzane affumicata
Parmigiana di melanzane affumicata

Mentre aspettiamo che arrivino i primi usciamo per goderci la pace e la natura di questo luogo ameno e incantato. Torniamo giusto in tempo per gustare delle buonissime linguine al peperoncino con peperoni, acciughe e pane profumato. Cottura perfetta, e un fantastico equilibrio di sapori e profumi per un piatto davvero interessante.

Linguine al peperoncino con peperoni acciughe e pane profumato
Linguine al peperoncino con peperoni acciughe e pane profumato

Il top lo raggiungiamo con l’altro primo: le eliche con vellutata di piselli, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante. Un piatto fantastico, ho trovato interessante la vellutata di piselli con la sua nota dolciastra che si sposa alla perfezione con la fonduta di caciocavallo con la sua sapidità e la nota croccante della pancetta. Spettacolo !

Eliche con vellutata di piselli fonduta di caciocavallo e pancetta croccante
Eliche con vellutata di piselli fonduta di caciocavallo e pancetta croccante

Decidiamo di provare anche un secondo in due e optiamo per i bocconcini di maiale irpino con friggitelli e pomodorini. Saporita la carne e poi l’abbinamento con i peperoncini verdi è una garanzia.

Bocconcini di maiale irpino con friggitelli e pomodorini
Bocconcini di maiale irpino con friggitelli e pomodorini

Chiudiamo in dolcezza a facciamo benissimo. Ecco un cannolo scomposto commovente, delizioso con una squisita e profumata crema di ricotta.

Cannolo scomposto
Cannolo scomposto

L’altro dessert è una particolarissima cheesacake alla mela verde con tanto di pezzettini di mela. Gustosa, fresca e sorprendente.

Cheesecake alla mela verde
Cheesecake alla mela verde

Accompagniamo il dessert con due bicchierini di nucillo dei Curti, il mitico nocino della famiglia Ceriello, una bontà assoluta e un caffè. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due.

Il Vecchio Mulino 1834 a Castelfranci è un piccolo angolo di Paradiso in Irpinia. Un’esperienza assolutamente da provare. Una location suggestiva e fiabesca sulla riva del fiume Calore, molto bella la struttura, tutta in pietra. La cucina propone un mix tra la tradizione irpina e un piccolo tocco di modernità e creatività, complimenti allo chef e alla sua brigata. Note di merito per la parmigiana (pazzesca) e le eliche con vellutata di piselli, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante (di cui avremmo fatto volentieri il bis).
Ottimi e di qualità i prodotti e le materie prime utilizzate, prevalentemente del territorio. Buona e fornita la carta dei vini con un occhio di riguardo per le aziende campane e irpine.
Il personale è gentile, educato. Andrebbe forse solo un po’ velocizzato il servizio e accorciati i tempi di attesa tra una portata e l’altra ma di Domenica con il pienone e due cerimonie ci sta un po’ di attesa in più.
Se vuoi gustare buon cibo in riva al fiume, immerso nella natura di un luogo magico e nutrire corpo e mente questo è il posto giusto. Poesia. Indirizzo imperdibile, garantiamo noi.


Il Vecchio Mulino 1834 Ristorante
Strada provinciale Ponteromito Castelfranci - Contrada Bosco Baiano
Castelfranci (Av)
Tel. 331 207 0586
Visita la pagina Fb del Vecchio Mulino 1834

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Martedì, 25 Agosto 2020 17:31

N'Ata Luna. Grottaminarda (Av)

Dopo qualche mese siamo tornati da N’ata Luna, cucina e caffè a Grottaminarda. Questo posto per noi rappresenta una certezza e poi eravamo curiosi di provare qualcuno dei piatti dello chef Andrea Raimo che da qualche settimana è all’opera qui.
La cosa che ci piace molto di N’ata Luna è anche l’atmosfera che si respira. Il locale è bellissimo come lo ricordavamo: spazioso, luminoso, con un arredamento studiato e particolare. Domina il legno, i colori chiari, stupendi i tavoli e le sedute volutamente un po’ vintage.

Nataluna Grottaminarda Av Sala e cantina
Nataluna Grottaminarda Sala e cantina

Bella musica di sottofondo e grande attenzione al cliente. Un luogo raffinato ma senza eccessi, e non troppo formale. Qui si sta davvero bene e ci si sente coccolati. 

Da N’ata Luna percepiamo vibrazioni ed energie positive e c’è quella strana alchimia che invita alla convivialità. Altro punto a suo favore è il concept: è un locale polivalente e in un certo senso “globale” dove poter fare colazione, bere un ottimo caffè, incontrare amici e fare incontri e colazioni di lavoro, concersi un pranzo veloce, un “brunch” per dirla come i più fighi.
Altra cosa da rimarcare è il fantastico aperitivo che si fa qui. Un vero aperi-food  (che sta avendo un grande successo) con tante proposte di vera cucina, finger food e tanti fantastici prodotti e materie prime irpine.
Ci accomodiamo e decidiamo di concederci il menù degustazione. Ci affidiamo allo chef Andrea Raimo.
Prima ci concediamo un aperitivo, e che aperitivo! Panini al vapore e guanciale, muffin di zucca e caprino, pallotta di cacio e uova con mostarda di pera, cannolo siciliano al nero di seppia con baccalà e cipolla in agodolce, tartelletta salata con melanzana, ricotta e pomodoro. Tutto eccezionale, nota di merito per le pallotte cacio e uova e il cannolo particolarissimo ma equilibrato e gustoso.

Aperitivo
Aperitivo

Da bere ordiniamo una minerale e un grande vino: un Taurasi di Vinosia, Marziacanale del 2013.  Un vino che prende il nome da una piccola vigna (Marziacanale appunto), e che messo sapientemente a decantare ci ha accompagnato nella nostra cena. Un vino fantastico, dal gusto pieno, possente, giustamente tannico, con sentori di spezie, vaniglia e frutti rossi. Ottima scelta.

Marziacanale Taurasi Irpinia Aglianico Docg Vinosia
Marziacanale Taurasi Irpinia Docg di Vinosia

In attesa del menù degustazione ci concediamo un piccolo tagliere in due: culatello, mortadella, coppa, soppressata piccante, pancetta e blu di pecora. Ecco come partire alla grande.

Tagliere Irpino
Tagliere Irpino

Ma siamo solo all’inizio. Apriamo le danze. Arrivano in rapida successione baccalà su crema di ceci alla 'nduja e cipolla rossa in agrodolce. Semplicemente divino.

Baccalà increma di ceci salsa alla nduja e cipolla rossa
Baccalà increma di ceci salsa alla nduja e cipolla rossa

Una voluttuosa pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli. Abbinamento perfetto per un piatto che profuma di tradizione.

Pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli
Pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli

Così come nel solco della tradizione siamo con il vitello in crema di patata affumicata e una rassicurante salsa alla pizzaiola che sa di casa, di cucina della mamma e della nonna. Piacevoli ricordi.

Vitello con crema di patata affumicata e salsa alla pizzaiola
Vitello con crema di patata affumicata e salsa alla pizzaiola

Chiudiamo questo meraviglioso antipasto con un assaggio di un caposaldo irpino: caciocavallo arrostito con porcini. Con questo piatto (e un calice di Taurasi) si respira Irpinia a pieni polmoni. Poesia del territorio.

Caciocavallo arrostito e porcini
Caciocavallo arrostito e porcini

Il primo piatto che lo chef Andrea Raimo ci propone è una chicca: spaghetti quadrati aglio, olio, peperoncino e zenzero. Lo zenzero è la genialata che dona al piatto una nota di freschezza quasi “agrumata” e lo rende particolarissimo.

Spaghetti aglio olio peperoncino e zenzero
Spaghetti aglio olio peperoncino e zenzero

Saremmo sazi, ma il menù degustazione ci “obbilga” anche al secondo e non possiamo esimerci. Variazione di agnello. Si tratta di due preparazioni che hanno l’agnello come protagonista.
Costolette con mousse di patata e peperoncino affumicato. Semplicemente deliziose.

Costolette di agnello con mousse di patata e peperoncino affumicato
Costolette di agnello con mousse di patata e peperoncino affumicato

E delle sorprendenti palline con stracotto di agnello al pane panko. Come le ciliegie, una tira l’altra. Chapeau.

Palline di stracotto di agnello
Palline di stracotto di agnello

Dulcis in fundo, ecco il tiramisù. Spaziale anche questo.

Tiramisù
Tiramisù

Accompagniamo il dessert con il nostro amato ratafià di Nonna Erminia dell’Azienda Agricola Di Meo, un liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Lo adoriamo e ci sembrava il modo giusto per chiudere la nostra cena. Chiediamo il conto e paghiamo in due 105 europoco più di 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo fantastico se consideriamo la qualità e il livello delle portate. 

“Repetita iuvant” dicevano i latini e qui ci tocca ripeterci. N’ata Luna a Grottaminarda è una garanzia, un tempio del gusto e del “bonne vivre”, fantastico il locale e bella l‘atmosfera che si respira qui, sia che si venga a fare colazione, a bere un drink, a godersi un aperitivo o a mangiare al ristorante.
La cucina dello chef Andrea Raimo è convincente, un meraviglioso “mash up” tra tradizione irpina (le radici non si dimenticano mai) e una giusta dose di creatività ma senza eccessi. Andrea è un vero talento e siamo convinti che qui potrà gradualmente esprimersi al meglio.
Michele in sala è impeccabile così come il resto del personale. La creatura di Vincenzo Panico, vero “Deus ex machina” di questo luogo e di Antonella, Lucia e Claudio Tocco prende forma sempre più. Due parole per Vincenzo Panico, consulente aziendale “gourmet” che ha creduto in questo progetto così come la famiglia Tocco. Uomo di cultura e di ingegno, un vulcanico visionario con un grande amore per l’Irpinia e i suoi prodotti.
Il segreto di N’ata Luna è cercare sempre di migliorarsi e di evolversi senza tradire le proprie radici. Qui l’Irpinia con le sue eccellenze è presente e la fa da padrona ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Garanzia assoluta.

 

N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita il sito web di N’ata Luna

Visita la pagina Fb di N’ata Luna

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Mercoledì, 05 Agosto 2020 00:17

Hosteria Le Gourmet. Sperone (Av)

Siamo tornati nel baianese, in quella parte dell’Irpinia che guarda al napoletano, proprio qui a Sperone c’è un indirizzo imperdibile, un’osteria che abbiamo visitato tante volte in passato: l’hosteria Le Gourmet.
Non facciamo mai passare troppo tempo prima di ritornare, stavolta però sono trascorsi davvero tanti, troppi mesi dall’ultima volta, colpa anche del lockdown e dell’emergenza Covid-19 e visto che eravamo da queste parti e l’occasione era ghiotta, abbiamo prenotato un tavolo da due.
E’ sempre bello ritrovare il nostro amico oste Peppino Caramiello, uomo buono e sincero, ti accoglie sempre con un bonario sorriso, uno che fa onore al suo mestiere: un po’ oste e un po’ cacciatore di bontà, come ama definirsi. Peppino si diletta infatti ad andare in giro alla ricerca di “chicche” e prodotti di eccellenza spesso di piccoli produttori, tutto poi viene affidato alle sapienti mani dello chef Marco del Giudice. Non esiste menù a la carte, Il menù dell’osteria infatti cambia settimanalmente anche in base alla disponibilità e alla stagionalità dei prodotti. Dopo aver parcheggiato ci accomodiamo al nostro tavolo, pronti a goderci il pranzo.
E’ sempre bella l’atmosfera in osteria: un palazzo antico di inizi 900, tre sale (una per la degustazione), due bei camini che nei mesi freddi con il fuoco acceso regalano bellissime sensazioni, una semplice ma elegante mise en place. C’è una piacevole musica di sottofondo, insomma ci sono tutti gli ingredienti per vivere un’esperienza da ricordare. Come già scritto, non c’è menù alla carta. Peppino illustra il menù ai commensali: oggi oltre alle due proposte di antipasti: tagliere di salumi e formaggi e i caldi (4 proposte di carne, pesce e verdure di stagione) c’è anche il sautè di vongole e cozze, e poi 4 primi, 4 secondi e 3 dessert (formula vincente non si cambia).
Da bere prendiamo una minerale e optiamo per una bollicina da accompagnare a tutto il nostro pranzo, Peppino ci consiglia di provare il Flavius Spumante Asprinio Brut della cantina Di Costanzo, sorprendente con un bel sentore agrumato, fresco al palato con un bel perlage persistente. Un vino davvero interessante.

Decidiamo cosa ordinare, e nel frattempo arriva un gradito benvenuto, prosecco, tartellette con mantecato di baccalà e polvere di funghi porcini (deliziose) e pan brioche con burro e alici, stuzzicanti con quel contrasto di dolce e salato che ti resta impresso. Ottimo incipit.

Entrée
Entrée

Cominciamo con un antipasto dell’osteria, sono due proposte di mare e due di terra: ecco il polpo con patate al limone, spinaci e maionese di polpo. Delizioso…morbido e gustoso il polpo, azzeccato l'abbinamento con le patate schiacciate al limone e suadente l'abbinamento con la mayo di polpo. 

Polpo con patate al limone spinaci e maionese di polpo
Polpo con patate al limone spinaci e maionese di polpo

E che dire del trancio di palamita con emulsione di mozzarella, aglio orsino e mousse di nocciola avellana? Spettacolare, e poi la palamita è un pesce che ha grandi potenzialità, con carni gustose e compatte simili come sapore a quelle del tonno. Davvero una proposta interessante….

Palamita con mozzarella aglio orsino e spuma di nocciola avellana
Palamita con mozzarella aglio orsino e spuma di nocciola avellana

Ci servono un mini bun con lingua di vitello e salsa verde, per chi ama i sapori forti…

Mini bun con lingua di vitello e salsa verde
Mini bun con lingua di vitello e salsa verde

A chiudere l’antipasto dei commoventi involtini di verza con spuma di mortadella e caciocavallo, equilibrati, perfetti con il gusto leggermente sapido della spuma in cui mortadella e caciocavallo fanno l’amore. Bontà pura.

Verza ripiena di spuma di mortadella e caciocavallo
Verza ripiena di spuma di mortadella e caciocavallo.

E’ il momento dei primi. Abbiamo scelto dei ravioli estivi alla parmigiana. Presentati in maniera accattivante, una creativa rivisitazione della parmigiana, assolutamente divini. Lo chef Marco Del Giudice si è superato, meravigliosi questi ravioli che hanno solo una controindicazione. Creano dipendenza.

Ravioli estivi alla parmigiana
Ravioli estivi alla parmigiana

Anche l’altro primo non è da meno, anzi. Siamo di fronte un piatto di livello: linguine con gamberi viola, pomodorini e polvere di alghe. Al contempo dolci e sapide, avvolgenti, suadenti, cremose. Un sussulto ad ogni forchettata. Avrei fatto volentieri il bis. 

Linguine con gamberi rossi pomodorini e polvere di alghe
Linguine con gamberi rossi pomodorini e polvere di alghe

Intanto arrivano i secondi che abbiamo scelto: maialino cotto a bassa temperatura con funghi cardoncelli, limone candito alloro e nocciola. Il maialino è spaziale, la carne di maiale cotta a bassa temperatura per ore e ore si scioglieva letteralmente in bocca. Morbida e gustosa.

Maialino con funghi alloro e limone candito
Maialino con funghi alloro e limone candito

E poi petto di faraona con rabarbaro e rafano. Un secondo eccellente, sorprendente. Riuscitissimo e non scontato l’abbinamento della faraona con il gusto forte del rafano.

Faraona con rabarbaro e rafano
Faraona con rabarbaro e rafano

Siamo sazi e felici. Passa a salutarci anche Peppino per accertarsi che tutto stia andando per il meglio, e non può che essere così. Nostro malgrado però saltiamo il dolce.
Chiudiamo il pranzo con due liquorini artigianali al bergamotto e un caffè. Paghiamo 70 euro in due, assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo e ci congediamo con il solito pensiero: quando ritorniamo?

Repetita iuvant dicevano i latini e allora ci ripetiamo volentieri. L’Hosteria Le Gourmet a Sperone a parer nostro rappresenta una garanzia. Ci veniamo periodicamente da anni e non ha mai deluso le nostre aspettative. Peppino Caramiello è un perfetto padrone di casa, oste per diletto e passione, cacciatore di bontà per vocazione, sempre alla ricerca di prodotti e materie prime di eccellenza (anche di piccoli produttori sconosciuti). Lo chef Marco del Giudice è un talento puro e con perizia e maestria riesce a valorizzare i prodotti del territorio con piatti che sono il giusto mix di tradizione e creatività. E’ coadiuvato in cucina dal giovane ma già valido Luigi Muci, altro ragazzo di cui nel tempo sentiremo parlare. Il resto lo fa l’atmosfera rilassata che si respira qui, che crea la giusta convivialità in un clima di assoluta tranquillità. Il servizio è preciso e professionale, i tempi di attesa giusti. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Ebbene si, repetita iuvant, questo è un indirizzo da non perdere. Consigliatissimo, parola dei Templari del Gusto!

 

Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina Fb dell’Hosteria Le Gourmet

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Ci sono luoghi che regalano emozioni vere, luoghi dove il mangiar bene è la parte di un tutto e si coniuga alla magia del luogo. Molto di rado si riesce a trovare quell’alchimia, quella sensazione di familiarità e benessere quando ceni in un ristorante. Quell’alchimia l’abbiamo trovata alla Locanda della Luna, ma partiamo dal principio. E’ un bel Sabato sera estivo, non siamo andati al mare in questo weekend e per scappare un po’ dal caldo cittadino decidiamo di cenare in un posticino da cui mancavamo da un bel pò: la Locanda della Luna a San Giorgio del Sannio.

La Locanda della Luna San Giorgio del Sannio Insegna esterna
La Locanda della Luna - San Giorgio del Sannio - Insegna esterna

Siamo a soli 9 km da Benevento, in una bella posizione che domina la vallata del fiume Sabato a quasi 400 metri sul livello del mare. La Locanda della Luna si trova nella parte alta di San Giorgio, la più antica. Si arriva dov’è la Chiesa di San Rocco e si imbocca la strada accanto alla Chiesa che conduce fino a piazza Ciriaco Bocchini, lì c’è un viottolo (Via delle oche) che porta al locale.
Parcheggiamo comodamente (c’è un parcheggio davanti al ristorante).
In pratica siamo in una villa molto bella che si affaccia sulle colline del Sannio. Entriamo, ci accoglie la gentilissima e sorridente Teresa Nardone, moglie dello chef Daniele Luongo e vera anima artistica della Locanda.
Bello è anche scoprire perché il ristorante si chiama Locanda della Luna. Locanda perché per arrivare si attraversa Via delle oche (l’oca nda) e poi “luna” viene dall’unione dei loro cognomi Daniele LUongo e Teresa NArdone. Grande coppia!
Ci sono due belle sale, una in particolare è spettacolare con pietra di tufo alle pareti, soffitto in legno e un arredamento che sa di Provenza. Fuori c’è un meraviglioso terrazzo. Anche se la serata lo consente preferiamo cenare all’interno.
Bella l’atmosfera che si respira qui. Di fronte a noi in il borgo di San Nazzaro e poco più in là dall’alto il borgo di Montefusco, da un lato Sannio dll'altra Irpinia quindi. L’atmosfera è meravigliosa, ci sono lanterne con candele, luci soffuse ai tavoli esterni e su ogni tavolo un segnaposto fatto con dei libri, altra creazione originale della bravissima Teresa, che ci racconta della sua passione artistica, lei si definisce “eco-designer”, capace con materiali come lattine, tappi di sughero o barattoli di creare delle cose e opere meravigliose. Grazie a lei nella Locanda si respira un’aria “femminile” rassicurante e creativa.
Veniamo al cibo, diamo un’occhiata al menù digitale direttamente sui nostri smartphone. Ci sono due menù degustazione di 3 e 4 portate. Ma noi decidiamo di ordinare à la carte.

Per restare nel territorio sannita, accompagniamo la nostra cena con due calici di Aglianico del Sannio D.O.P. di Corte Normanna: di un bel rosso intenso, discretamente tannico e con sentori di spezie. Un ottimo compagno di viaggio per la nostra serata. Ci serve da bere il gentilissimo Francesco davvero affabile e cortese. Ci portano i pani (di loro produzione): pane alla curcuma, pane multicereale, pane con semi di lino e girasole e tocchetti di focaccia. Buonissimi!

I Pani
I Pani

Arriva poi un graditissimo aperitivo di benvenuto: una zeppolina di patate e porcini con crema di “cocozzella”. Ottimo incipit.

Entrée
Entrée

Ci viene servito l’antipasto: parmigiana bianca di melanzane con emulsione di basilico e olio EVO. Un piatto gustoso, equilibrato che ci ha quasi commosso per la sua delicatezza e bontà. Poi chi mi legge lo sa, ho un debole per le melanzane…Quindi..

Parmigiana bianca di melanzane
Parmigiana bianca di melanzane

E’ il momento dei primi. Ecco delle mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca. Delicate e perfettamente equilibrate.

Mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca
Mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca

E dei mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola. Un primo piatto che ci ha conquistato, riuscitissimo l’abbinamento della dolcezza del pomodorino giallo con la nota leggermente piccante della salsiccia rossa di Castelpoto (prodotto eccezionale e presidio slow food). Gran piatto davvero. Chapeau.

Mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola
Mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola

In attesa dei secondi ci rilassiamo sui divanetti in terrazza, ci scappa qualche foto e qualche selfie. Si sta davvero bene alla Locanda della Luna, abbiamo quasi la sensazione che il tempo scorra più lentamente. Rientriamo ed ecco il filetto di maialino cotto a bassa temperatura, alle erbe aromatiche con patata a buccia al forno e scaglie di tartufo scorzone estivo. Sappiamo bene quanto sia difficile cuocere la carne di maiale e riuscire a renderla morbida e delicata, bene… lo chef Daniele Luongo ci è riuscito alla perfezione e a rendere irresistibile il piatto c'è anche la ciotolina con il voluttouso fondo di cottura del maialino in cui intingere la carne. Poesia del territorio.

Filetto di maialino a bassa temperatura alle erbe aromatiche con patata al forno e tartufo scorzone estivo
Filetto di maialino a bassa temperatura alle erbe aromatiche con patata al forno e tartufo scorzone estivo

E che dire del polpo scottato su crema di patate al profumo di limone e chips di patate? Morbido e cucinato alla perfezione.

Polpo scottato
Polpo scottato

Passa a salutarci al nostro tavolo lo chef Daniele Luongo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli facciamo i nostri sinceri complimenti.
E’ il momento del dolce optiamo per una millefoglie artigianale scomposta con crema chantilly al profumo di Strega e amarene. Spettacolare, attenzione perché crea dipendenza….Ad accompagnare il dessert ci propongono un liquore di loro produzione fatto con vino aglianico e foglie di amarene, dal sapore simile allo cherry. Davvero ottimo.

Millefoglie con crema chantilly al profumo di Strega e amarene
Millefoglie con crema chantilly al profumo di Strega e amarene

Chiediamo il conto e per questa fantastica cena paghiamo 80 euro in due. Spettacolo! Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità-prezzo.

La Locanda della Luna è molto più di un ristorante, è un luogo dell’anima, un posto dove rilassarsi, trascorrendo qualche ora serena, godendo delle creazioni culinarie del bravissimo chef Daniele Luongo. Daniele è un grande talento, irpino di origine, ha un carattere schivo e riservato ma ha un cuore grande, la sua cucina è la sintesi perfetta tra le tradizioni del territorio e una giusta dose di creatività. Davvero una garanzia!
Il servizio è celere e puntuale, ottima l’accoglienza, l’atmosfera è raffinata ma nel contempo familiare, l’ambiente un po’ shabby chic, ti fa respirare un po’ di Sannio e un po’ di Provenza ed è reso unico grazie alle creazioni artistiche di Teresa Nardone e ad un arredamento studiato e raffinato. Tradotto: grande cucina in un ambiente unico, alchimia dei sensi. La Locanda della Luna è un indirizzo che non può mancare sulla tua ideale agenda dei locali da non perdere. Consigliatissimo! Ci si rivede prestissimo…



La Locanda della Luna
Piazza Ciriaco Bocchini - Traversa Via delle Oche n.7
San Giorgio del Sannio (Bn)
Tel. 320 047 86 09
Visita il sito web della Locanda della Luna di San Giorgio del Sannio

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Giovedì, 09 Luglio 2020 08:20

Hosteria Vigna Re'. Caserta

Siamo a Caserta, la giornata canicolare avrebbe consigliato destinazioni di mare e invece abbiamo pensato di fare un giro a San Leucio. Da molti anni mancavamo da questi luoghi ricchi di storia, tradizione e famosi anche e soprattutto per la rinomata arte della seta. Il Borgo di San Leucio è davvero suggestivo e si trova lungo la strada che da Caserta va verso Caiazzo, parcheggiamo e attraversiamo Piazza della Seta, oltrepassato il cancello c’è la Real Colonia e più su il Belvedere. Dopo una rigenerante passeggiata ammirando edifici storici, scorci caratteristici e dopo aver ripensato alla storia e alle vicende dei Borbone ci fermiamo per pranzo all’Hosteria Vigna Re’.
Il locale si trova proprio nella Real Colonia in un edificio storico. Chiaramente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, arriviamo in perfetto orario.

Hosteria Vigna Re Esterno
Hosteria Vigna Re Esterno

Il locale è piccolo e caratteristico e si respira aria di semplicità e genuina convivialità. In questo periodo post- covid ovviamente sono stati costretti anche a diminuire il numero dei coperti. Si sta comunque bene e sono garantite tutte le norme relative al distanziamento tra tavoli e sedute. Siamo davvero curiosi di gustare alcune delle proposte dello chef Vincenzo Giaquinto.
Diamo un’occhiata al menù, c’è qualche proposta di terra ma trionfa la cucina di mare, ci sono i fritti, gli antipasti, sei proposte di primi, i secondi, i sautè, i contorni. Insomma c’è di che divertirsi.
Noi ordiniamo gli antipasti, nell’attesa prendiamo una minerale e due calici di falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2019 di terreStregate, di un bel giallo paglierino, belle note fruttate e una buona mineralità.
Si comincia con degli squisiti calamaretti fritti, lo ammetto, ho visto un commensale ad un altro tavolo che li mangiava godurioso e li ho voluti anche io. Ottima scelta, morbidissimi, saporiti e poi il fritto leggero e non unto.

Calamaretti fritti
Calamaretti fritti

Poi delle originali polpettine di polpo su purè di patata e composta di cipolla caramellata. Perfettamente equilibrate e gustose.

Polpette di polpo
Polpette di polpo

E degli squisiti involtini di pesce spada, delicatissimi. Attenzione che sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Confesso che avrei fatto volentieri il bis ma mi sono dovuto contenere…

Tortino di tonnoInvoltini di pesce spada
Involtini di pesce spada

A chiudere gli antipasti un tortino di tonno, a dir poco regale (e data la location l’aggettivo ci sta tutto), con pomodori, mozzarella, olive e crostini. Come dire: l’Estate in un piatto. Profumi e sapori mediterranei per una proposta irresistibile.

 Tortino di tonno
Tortino di tonno

Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, intanto arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli alla pescatrice ai tre pomodori. Deliziosi, il ripieno era fantastico e il sughetto da voluttuosa scarpetta!

Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini
Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini

E dei profumatissimi gnocchetti alle vongole al profumo di limone, deliziosi anche se forse li avrei preferiti un pò meno asciutti ma si sa che gli gnocchi tirano e assorbono molto il condimento.

Gnocchi alle vongole al profumo di limone
Gnocchi alle vongole al profumo di limone

Anche i primi ci hanno convinto. Decidiamo anche di provare un secondo in due. Opto per una delle particolarità di Vgna Re’: il polpo all’impiccato.

Polpo all'impiccato
Polpo all'impiccato

In pratica un polpo alla brace con pomodori e patate ”infilzato” a mo’ di spiedino e “impiccato”. Per mangiarlo comodamente poi l’ho adagiato nel piatto e me lo sono goduto.

Polpo alla brace
Polpo alla brace

Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Chiediamo un amaro, ci servono un buonissimo amaro abruzzese: l’amaro Jannamico, bello corposo con suadenti note agrumate. E chiediamo il conto, paghiamo per il nostro pranzo 78 euro in due. Abbiamo trovato corretto e conveniente il rapporto qualità prezzo.

L’hosteria Vigna Re’ si trova nel Real Borgo di San Leucio, il locale è piccolo, ci sono pochi coperti ma la qualità è elevata, per la serie “nella botte piccola c’è il vino buono", qui abbiamo trovato una sorprendente cucina di pesce, dove tradizione e fantasia trovano un connubio perfetto. Abbiamo mangiato davvero bene, tutte le proposte sono cucinate in modo espresso e c’è una grande attenzione alle materie prime.
Nota di merito per gli involtini di pesce spada (sorprendenti), per il tortino di tonno (notevole) e per i ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini (davvero divini).
Complimenti allo chef Vincenzo Giaquinto capace di proporre una cucina di mare esaltante nella sua rigorosa semplicità. Abbiamo trovato il servizio professionale e nello stesso tempo informale, da sottolineare come il personale di sala sia sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra, cosa a parer mio molto importante. Fantastico poi il rapporto qualità prezzo.
Qui da Vigna Re’ si sta davvero bene e troverai un’ottima cucina di pesce ad un prezzo corretto. Questo è un indirizzo da non perdere, e che non può mancare in agenda, garantiamo noi. Da provare e riprovare.
Ci rivedremo presto, anche perché devo assolutamente assaggiare le salsicce di pesce spada (uno dei must del locale)!

 

Moderna Vineria Hosteria Vigna Re’
Via Antonio Pianelli n.8
San Leucio – Caserta
Tel. 0823 304606
Visita il sito web di Vigna Re’

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Sabato, 04 Luglio 2020 10:33

Il Frantoio Ducale. Castel Morrone (Ce)

Torniamo sempre volentieri a Castel Morrone al Frantoio Ducale. La cucina dello chef Pietro Leonetti per noi rappresenta una assoluta e per certi versi rassicurante certezza.
L’occasione era troppo invitante visto che eravamo in zona e allora abbiamo prenotato il nostro tavolo da sei. Siamo a una manciata di Km da Caserta, Castel Morrone è un borgo di origine antica, qui la storia ha raccontato fatti importanti, da queste parti è passato anche Garibaldi. D’Estate poi è piacevole venire qui per godere del refrigerio e di un clima decisamente più fresco rispetto alle grandi città.
Il Frantoio Ducale si trova nel suggestivo Palazzo Ducale costruito intorno al 1600 su una struttura già esistente, e da qualche anno proprietà della famiglia Leonetti.
IL ristorante si inserisce perfettamente nel contesto storico e architettonico dell’antico Palazzo. All’interno tre ambienti con due sale grandi, all’esterno la novità del bel giardino allestito e attrezzato per le cene all’aperto. Davvero molto bello.
Come nostra abitudine ci siamo fatti riservare il tavolo nella la sala “enoteca” del ristorante, (quando veniamo qui ormai per noi è una consuetudine). La sala enoteca è suggestiva e si trova dove c’è la bella, antica e maestosa macina in pietra che un tempo veniva usata per la molitura delle olive. Fantastica.

La maestosa macina antica
La maestosa macina antica

Cominciano le danze, arriva il pane locale di Castel Morrone fatto con il lievito madre e da bere con gli antipasti optiamo per una bollicina campana: spumante di falanghina Brut Quid della Guardiense, di un bel colore giallo paglierino, fruttato, morbido al palato, davvero una buona scelta.

La Guardiense Quid spumante falanghina brut
La Guardiense Quid spumante falanghina brut

Ci servono delle deliziose polpettine di salsicce e porcini e dei fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta di fuscella e salumi su passatina di zucca. Spettacolari.

Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella
Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella

Poi un assaggio di parmigiana di zucchine, fatta come si deve, delicata e gustosa.

Parmigiana di zucchine
Parmigiana di zucchine

Una insalata di “musso”, con questo piatto siamo nella piena tradizione contadina locale.

Insalata di musso
Insalata di musso

Giuseppe in sala è prodigo di attenzioni, presente e professionale. Ci fa vedere un bellissimo cesto di porcini appena arrivati da Roccamonfina. Dobbiamo assaggiarli assolutamente…..

Cesto di Porcini di Roccamonfina
Cesto di porcini di Roccamonfina

Ma la carrellata di antipasti continua, ecco una commovente parmigiana di melanzane, talmente morbida che si scioglieva in bocca, divina. E che non vuoi mangiarla col buonissimo pane di Castel Morrone ? Abbiamo ceduto....

Parmigiana di melanzane
Parmigiana di melanzane

La nostra cena procede alla grande. Intanto attivano degli intriganti spiedini, dei bocconcini di maialino al pistacchio con broccoletti all’olio, un must del Frantoio Ducale.

Spiedini di maialino
Spiedini di maialino

Pietro Leonetti ci fa assaggiare anche una deliziosa insalatina di porcini (proprio quelli del cesto), che bontà !

Insalata di porcini
Insalata di porcini

 Intanto cambiamo tipologia di vino per i primi e i secondi e optiamo per due bottiglie di Pallagrello nero dell’azienda Vigne Chigi di Pontelatone, di un bel colore rosso rubino, buona struttura e sentori di vaniglia e spezie. Un gran bel rosso.
Optiamo per due assaggi di primi, intanto passa a salutarci Pietro Leonetti è sempre piacevole rivederlo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli chiediamo di soddisfare un nostro piccolo desiderio, un paio dei nostri amici templari al tavolo hanno voglia di uno spaghettino al pomodorino fresco. Detto fatto ! Poco dopo arriva questa meraviglia, spaghetti con pomodorini datterini freschi. Uno degli spaghetti più buoni mai mangiati: cottura al dente perfetta, un sughetto bello cremoso profumato che chi ha costretti alla più sfacciata e laida scarpetta.

Spaghetti con pomodorini datterini
Spaghetti con pomodorini datterini

Dopo poco arriva l’altro primo: tortelli verdi ripieni di formaggio e ricotta salata con porcini freschi di Roccamonfina. Un profumo inebriante e un tortello veramente fatto a regola d’arte. Chapeau....!

Tortelli verdi ai funghi porcini
Tortelli verdi ai funghi porcini

Saremmo sazi ma che fai non vuoi fare un assaggio di carne ? E allora optiamo per una bistecca di scottona alla brace con sale affumicato di Cipro. Abbiamo trovato la carne morbida e gustosa, decisamente piacevole.

Scottona ai ferri
Scottona ai ferri

Ci servono come contorno gli immancabili porcini di Roccamonfina stavolta alla brace.

Porcini alla brace
Porcini alla brace

Dulcis in fundo visto che siamo in sei ordiniamo 3 tipologie diverse di dolci. Millefoglie composta al momento con crema chantilly e nocciole caramellate, uno dei dolci che quando passi di qui ordino sempre, davvero una favola.

Millefoglie
Millefoglie

Un delizioso crumble alla mela annurca, gioco di consistenze con un equilibrio perfetto.

Crumble di mela annurca
Crumble di mela annurca

E una crostatina di fragole con meringa fiammata, a dir poco fantastica. Accompagniamo il dolce con un amaro alle erbe artigianale.

 Crostatina alle fragole
Crostatina alle fragole

Chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena luculliana 50 euro a persona, rapporto qualità prezzo corretto e adeguato alla proposta gastronomica.

Il Frantoio Ducale è una certezza assoluta. Questo posto non può e non deve mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere. Troverai una fantastica cucina del territorio che esalta le materie prime, tutti i piatti sono realizzati con cura e passione senza però eccessi o orpelli. Ci si muove nel solco della tradizione con grande perizia. Pietro Leonetti è un grande talento e un perfetto padrone di casa.
Il servizio è preciso e professionale (nota di merito per Giuseppe in sala). La location poi ha il suo indubbio fascino. Personalmente da questa serata mi porto dietro la bella atmosfera, la convivialità e alcuni piatti davvero emozionanti: meravigliosa la parmigiana di melanzane, i bocconcini di maiale, i fantastici i tortelli e che dire di quegli spaghetti al pomodorino datterino? Semplicemente perfetti.
Siamo andati via con lo stesso pensiero di sempre quando salutiamo Pietro. Quando ci rivediamo?
Da non perdere. Garantiamo noi.


Ristorante il Frantoio Ducale
Via Altieri n.50
Castel Morrone (Ce)
Tel. 0823 399167
Visita il sito web del ristorante Il Frantoio Ducale

Pubblicato in Campania

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nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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