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I Peperati (pùpùrète) I Peperati (pùpùrète) © I Templari del Gusto

I Peperati di San Severo del Forno Innocenzo

Situata nell’Alto Tavoliere la città di San Severo si presenta come un borgo suggestivo e ricco di storia. Le sue origini sono antiche, ma è a partire dal Medioevo che l’agglomerato assume una fisionomia urbanistica rilevante, oggi visibile nelle stradine del centro storico. Di indubbio interesse sono i principali edifici religiosi tra i quali spicca la Cattedrale, risalente all’XI secolo ma poi rifatta nel XVIII, il santuario della Madonna del Soccorso, il Monastero dei Celestini, che è oggi il Palazzo del Municipio, l’Episcopio, la chiesa di San Lorenzo delle Benedettine con la sontuosa facciata concava in pietra di Apricena e la chiesa di San Severino la cui facciata romanica è impreziosita da un meraviglioso portale.
Passeggiando per il centro di San Severo si scoprono vicoli pittoreschi, piazze e chiostri che mantengono intatta la loro originaria struttura e racchiudono scrigni di grande valore artistico ed eleganza architettonica.
Quindi San Severo merita sicuramente una visita e se capitate da queste parti non potete non assaggiare i peperati (in dialetto pèpèrète), dei taralli (biscotti) speziati con mandorle, cioccolato e mosto cotto dalle origini antichissime.
Li ho gustati al Forno Innocenzo e li ho trovati eccezionali.
La ricetta originale del Forno Innocenzo resta giustamente segreta, ma possiamo darvi la ricetta usata nelle case di San Severo, poiché i peperati (pèpèrète) vengono preparati ancora oggi tradizionalmente dalle massaie e sono fantastici.

Peperati Dettaglio
Peperati - Dettaglio

Ingredienti per una decina di taralli:

- Un kg di farina
- Due misurini di olio Evo (sui 100 ml)
- 1 tazza colma di mosto cotto
- 400 gr di zucchero
- ½ bustina di chiodi di garofano
- 1 bustina di cannella
- 2 bustine di lievito in polvere
- 150 gr di cacao amaro
- 120 gr di cioccolato fondente (a pezzetti o bottoncini)
- 100 gr di mandorle
- Latte q.b. per impastare

Procedimento:

Come prima cosa tostiamo le mandorle e tritiamole, tritiamo anche il cioccolato a pezzettini piccolissimi (o utilizziamo i bottoncini o palline di cioccolato già piccole e pronte).
In un recipiente capiente versiamo la farina, lo zucchero, il lievito in polvere, il cacao, le varie spezie, il cioccolato e le mandorle e mescoliamo bene. Poi aggiungiamo l’olio, il mosto cotto continuando a mescolare. Impastiamo bene, versiamo il tutto su una spianatoia e incorporiamo il latte a filo, fino a rendere il panetto bello elastico e tale da poterlo lavorare bene con le mani. Formiamo una bella palletta e lasciamolo lievitare sotto un canovaccio per 5 /6 ore.
Trascorso questo tempo riprendiamo l’impasto, formiamo dei piccoli salsicciotti e chiudiamoli a mo’ di ciambelline (taralli). Disponiamoli su una teglia foderata con carta forno, lasciamoli riposare per un’oretta poi inforniamoli per 15 minuti a 170° in forno preriscaldato.
Attenzione a non farli cuocere troppo, devono mantenersi morbidi. Fateli raffreddare prima di servirli. Sono fantastici, provare per credere…

N.B. Un ringraziamento a Giulia Beccia per la preziosa collaborazione.

Forno Innocenzo
Corso Amedeo D'Aosta, n.16
San Severo (Fg)
Tel. 0882 373382
Visita la pagina Fb del Forno Innocenzo

Pubblicato in Storie di Gusto
Ultima modifica il Domenica, 22 Novembre 2020 09:54
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Marco Buccarella

Sono nato a Foggia, nel sud dell’Italia ma al nord della Puglia. Ho origini pugliesi e molisane e, da buon scorpione, ho un innato istinto regolatore che abbino alla continua ricerca di passioni ed emozioni sempre diverse. Le passioni per la musica, il buon cibo e il whisky fanno da cornice a ciò che riempie la mia vita professionale: il diritto amministrativo e l’attività di ricerca in università. Sono co-founder della start-up ProfAdvisor e amo viaggiare, conoscere nuove tradizioni culinarie e dilettarmi tra i fornelli.
La mia passione per il food si basa su un’idea: il cibo aiuta ad esprimere concetti e a regalare emozioni, tanto a chi cucina quanto ai commensali. Adoro sperimentare nuovi sapori, conoscere i piatti locali di più posti possibili e visitare ristoranti che uniscano ad un ottima cucina un ambiente piacevole e stimolante. In questo senso, non trovo che vi sia niente di più bello di condividere le proprie esperienze culinarie, anche qui su I Templari del Gusto.

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