Siamo a Nola, la città dei Gigli e del filosofo Giordano Bruno. Nola da anni vive un interessante fermento con la presenza e l’apertura di numerosi locali e la presenza di indirizzi che hanno reso varia e interessante l’offerta gastronomica. Per questo abbiamo deciso di provare un indirizzo che da parecchio avevamo in agenda. Siamo stati a cena alla Locanda Bruniana e abbiamo deciso di raccontarti la nostra esperienza.
Cominciamo dal nome, un chiaro omaggio a Giordano Bruno che proprio a Nola ebbe i natali nel 1548. Il locale è facilmente raggiungibile, si trova in fatti in Via Variante VII bis ed è ben visibile dalla strada. Parcheggiamo a pochi metri dal locale e ci accomodiamo dopo (avevamo prenotato il nostro tavolo da due già qualche ora prima).
Il locale è molto bello, ricercato e regala una piacevole sensazione: pavimenti in parquet, tavoli e sedute in legno con un tocco di blu che ci sta benissimo e che dona un tocco di piacevole e raffinata intimità. Entrando ti colpisce il bancone davvero meraviglioso, tutto in ottone e dal sapore vagamente "coloniale", qui c'è l’angolo dei liquori e distillati. Noi ci accomodiamo all’esterno in una sorta di giardino coperto, uno spazio davvero interessante che ti regala la sensazione di essere “altrove”.
Solito sguardo al menù. In carta c’è la possibilità di scegliere dei menù degustazione (vanno presi però per tutti i commensali). Si parte dal menù denominato Nola 1548 (l’anno di nascita di Giordano Bruno) 5 portate a 50 euro (vini esclusi), oppure il menù “Taccuino” sei portate a 70 euro (vini esclusi). E poi le interessantissime proposte di crudi denominati “Nudi e Crudi”, le insalate crude e marinate, e quattro proposte di antipasti, quattro primi, quattro secondi e quattro dessert. Noi decidiamo di ordinare “a la carte” per poter scegliere cose diverse.
Cominciamo ordinando una minerale e decidiamo di cenare accompagnando il tutto con una bollicina francese. Optiamo per una bottiglia di Champagne Extra Brut Blanc de Blancs “Vertus Experience” di Andrè Jacquart. Chardonnay in purezza, che proviene dalla Côte des Blancs, dal villaggio di Vertus. Raffinato, piacevole, versatile con una nota vagamente agrumata. Davvero una grande bottiglia, degna compagna della nostra cena. Arrivano i loro pani e grissini.
I pani
E un graditissimo entrée: una millefoglie di verdure con provolone del Monaco e aneto. Davvero interessante, ottima partenza….
Millefoglie di verdure
Si comincia alla grande con una loro selezione di crudi: 2 scampi, 2 gamberi, 4 sashimi e 2 ostriche. Ottimo davvero il crudo, fantastici gli scampi. Il pesce è freschissimo e di qualità. Strepitose le ostriche, delle Gillardeau, le più pregiate tra le ostriche francesi.
La selezione di crudi
Ci sono piaciute talmente tanto che abbiamo voluto strafare e regalarci anche una selezione di 6 ostriche.Tre ostriche Gillardeau e tre ostriche di Normandia.
Le Gillardeau sono inconfondibili: belle carnose, consistenti, con un meraviglioso equilibrio tra la nota sapida e la dolcezza tipica di questo tipo di ostriche.
Le ostriche di Normandia, regione che è la prima in fatto di allevamento e produzione di queste meraviglie (Huitres de Normandie), sono inconfondibili con la loro forma ovale e la persistente sapidità.
Selezione di sei ostriche
Si continua con gli antipasti, optiamo per il tonno leggermente scottato con zucchine, fiori e salsa alla menta. Davvero eccellente il tonno e perfetto anche l’abbinamento con le zucchine e i fiori, interessante la nota aromatica della salsa alla menta, davvero un gran piatto…
Filetto di tonno zucchine fiori e salsa alla menta
E poi i totanetti ripieni di caciotta in ragù di mare e salsa di prezzemolo.
Totanetti ripieni di caciotta in ragù di mare
La nostra cena procede alla grande, ci godiamo l’atmosfera rilassata e la serata mentre aspettiamo i primi. Ecco i ravioli ripieni di primo sale con tartufi di mare, basilico e crudo di gamberi. Semplicemente deliziosi. Delicati, avvolgenti. Tornerei qui anche solo per mangiarli di nuovo. Chapeau!
Ravioli con tartufi di mare basilico e crudo di gamberi
L’altro primo sono le linguine tirate con acqua di vongole veraci, clorofilla di prezzemolo, bottarga e limone. Altro piatto ben concepito e studiato: perfetta la cottura delle linguine, bello il gioco tra la sapidità delle vongole e della bottarga e la freschezza data dal limone.
Linguine con vongole veraci clorofilla di prezzemolo bottarga e limone
Passiamo al dessert, ecco la Tarte Tatin di mele annurche caramellate morbido alla mandorla e crema alla vaniglia. A me è piaciuta molto sarà anche perché ho un debole per i dolci con le mele.
Tart Tatine
Altra proposta interessante è la rivisitazione della pastiera con crumble alla cannella, mousse di ricotta e gelato di grano e fiori di arancio.
La loro interpretazione della pastiera
Ci offrono il loro babà, lo abbiamo gradito molto. Chiediamo il conto e paghiamo 110 euro a persona. Se consideriamo però che solo lo Champagne ci è costato 65 euro e che abbiamo preso anche la selezione di ostriche, il rapporto qualità - prezzo è comunque corretto.
Il babà
La Locanda Bruniana è sicuramente un posto da provare. Chiaro omaggio al filosofo Giordano Bruno che proprio a Nola ebbe i natali. Semplice da raggiungere, bella e curata la location con il bel pavimento in parquet che regala calore. Mi ha colpito molto il banco in ottone che si vede poco dopo essere entrati, semplicemente stupendo. Nel complesso una location raffinata ma al contempo formale e senza eccessi. Interessante e rilassante lo spazio esterno, denominato il giardino. Pranzare o cenare lì ti regala la sensazione di essere quasi fuori città. Il servizio è preciso, professionale e puntuale. Il personale è gentile e garbato. La proposta di cucina è interessante, il menù è ben studiato e lo chef Francesco De Simone forte dei suoi trascorsi, fa valere tutta la sua esperienza e padroneggia il tutto con una grande tecnica di base. I piatti partono dalla tradizione ma sono creativi e frutto di originali contaminazioni. Importante e fornita la carta dei vini e del beverage.
Eccezionali i prodotti e le materie prime utilizzate. Crudo di pesce ottimo. La Locanda Bruniana offre una proposta gastronomica che nel tempo mira all’eccellenza. Certamente il rapporto qualità – prezzo è importante ma è rapportato alla qualità dell’offerta. Alla Locanda Bruniana a Nola si viene per vivere un’emozione e lasciarsi coccolare come abbiamo fatto noi.
Locanda Bruniana
Via Variante VII Bis n.100
Nola (Na)
Tel. 081 235 9428
Visita il sito web della Locanda Bruniana
Il nostro itinerario alla ricerca degli indirizzi da non perdere ci riporta in Irpinia a Grottaminarda in un posto che per noi rappresenta una certezza e che abbiamo visitato e recensito più volte negli ultimi due anni: N’Ata Luna, cucina e caffè. Il locale è nato dalla partnership con l’azienda Caffè Vergnano 1882 grazie all’intuizione del vulcanico e geniale Vincenzo Panico (consulente aziendale “gourmet” con la passione per l’enogastronomia e per il “bien vivre”) e della famiglia Tocco, Lucia, Antonella e Claudio.
Questo è un locale che mira a diventare un riferimento, luogo ideale per una colazione, per un lunch, per un pranzo veloce, per un fantastico aperitivo o per una cena capace di regalare emozioni e non solo. A breve infatti sarà inaugurato anche un relais di charme con 6 camere più due suites per chi volesse vivere l’esperienza di un soggiorno in questa zona di Irpinia e tuffarsi nella tradizione, nella storia e nella gastronomia del luogo.
N'Ataluna. Grottaminarda - Particolare interno
I mesi difficili della pandemia hanno solo rallentato il processo di crescita di N’Ata Luna che continua, senza perdere di vista quello che avevamo già avuto modo di sperimentare: una cucina di assoluto livello. In cucina c’è uno chef che personalmente stimo molto: Andrea Raimo, vero animo irpino, uno che ama stare lontano dai riflettori, umile ma dotato di una mano e di una tecnica pazzesche.
Noi siamo tornati da N’Ata Luna di Domenica a pranzo ed è stata un’esperienza entusiasmante, per questo abbiamo deciso di raccontartela, ma riavvolgiamo il nastro.
Siamo in contrada Ruvitiello in un luogo facilmente raggiungibile anche per chi proviene via Autostrada, siamo davvero a un niente dall’uscita dell’autostrada di Grottaminarda della A-16. Altra cosa importante è che il locale è ben visibile dalla strada e ha un parcheggio ampio (cosa molto comoda) per cui non avrai mai problemi a posare l’auto.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arriviamo e veniamo accolti con garbo e gentilezza dal personale e dalla sorridente e ospitale Lucia Tocco.
Prima di accomodarci all’esterno in osservanza alle disposizioni anti-covid sulla ristorazione, facciamo un giro all’interno del locale. Tutto è come ricordavamo. All’ingresso c’è il caffè – bar, entrando nell’ area ristorante poi la sensazione è davvero piacevole. Il locale è grande, ampio, luminoso e arredato con gusto e cura: predomina il legno e poi marmi, sedute dal sapore un po’ retrò e di grande stile. Tutto è curato nei dettagli e trasmette una sensazione di familiarità, in questo posto un po’ salotto, un po’ bistrot dove ci si sente a casa, quasi coccolati e in un ambiente raffinato, elegante ma al contempo rassicurante e accogliente come l’abbraccio di una mamma.
Nataluna Grottaminarda - Sala e cantina
Come sempre diamo un’occhiata al menù che cambia quasi ogni settimana, la qual cosa personalmente mi piace molto, perché vuol dire che la cucina segue il corso delle stagioni e della reperibilità delle materie prime. Il menù del weekend in cui siamo stati lì, comprende quattro antipasti, cinque primi, quattro secondi e i dessert. Cominciamo ordinando una minerale e da bere due calici di un ottimo aglianico irpino in purezza dell’azienda agricola Boccella Rosa di Montemarano per rimanere comunque in Irpinia anche con il vino. Un bel rosso corposo che emana profumi intensi e speziati e gradevoli tannini. Ottimo compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Cominciamo con l’antipasto e optiamo per la versione dello chef Andrea Raimo di un classico irpino: il baccalà alla Pertecaregna. Superlativo, a partire dal baccalà, bello compatto, appagante, cotto a vapore e gustosissimo, qui servito con acqua di prezzemolo, maionese all’aglio, patata montata e l’immancabile peperone crusco. Un piatto da applausi.
Baccalà alla Pertecaregna
Con i primi ci divertiamo un po’. Ordiniamo un piatto di candele alla Genovese. Mai scelta fu più azzeccata. Sono un cultore della Genovese che è una vera filosofia di vita e questa è tra le migliori tre mai gustate ad oggi, favolosa, qui lo chef ha usato le candele di Pasta Armando, la mitica cipolla ramata di Montoro (siamo in Irpinia of course!), pepe nero e parmigiano reggiano 36 mesi.
Le Candele alla Genovese
Poi dei ravioli capresi ripieni di mozzarella con salsa al pomodoro, parmigiano reggiano e riduzione di basilico. Davvero notevoli anche questi.
Raviolo caprese
Lo chef Andrea Raimo ci delizia anche con un assaggio di linguine alla Nerano, semplici e favolose. Zucchine, basilico, pepe nero e parmigiano reggiano per dar vita ad una piccola magia…
Linguine alla Nerano
Il nostro pranzo trascorre piacevolmente in un’atmosfera rilassante. Non possiamo esimerci dal degustare anche un secondo in due e la mia scelta cade sulla pancetta di maiale con salsa di papaccelle e patate soffiate. Pancetta da 10 e lode, carne morbidissima che si sposava a meraviglia con la salsa di papaccelle, simpatiche e belle da vedere le patate soffiate. Anche questa è stata una grande proposta.
Pancetta di maiale salsa di papaccelle e patate soffiate
Chiudiamo in dolcezza e in bellezza con l’interpretazione dello chef Andrea Raimo della ricotta e pera: mousse di ricotta di pecora, pere candite, croccante alle nocciole e in superficie sorbetto al frutto della passione. Semplicemente delizioso.
La ricotta e pera dello chef Andrea Raimo
Ancora due caffè e un Ratafià di Nonna Erminia dell’azienda agricola Di Meo di Salza Irpina. Personalmente lo adoro, fantastico questo liquore a base di aglianico di Taurasi con l’aggiunta delle foglie di amarena e ciliegio oltre ad altre erbe in infusione insieme ad alcool e zucchero. Il risultato è una vera poesia irpina.
Ratafià di Nonna Erminia Di Meo
Per il nostro pranzo paghiamo 70 euro in due. Rapporto qualità – prezzo assolutamente corretto.
N’ata Luna si conferma alla grande sulla nostra guida on line dei locali da non perdere. Il locale è concepito per accompagnare i clienti e gli ospiti durante tutta la giornata, dalla colazione alla cena, passando per l’aperitivo, il lunch, la caffetteria, il drink-bar e il ristorante sono davvero ideali per rendere speciali le tue giornate in ogni momento. Grande successo poi sta riscuotendo l’iniziativa denominata “spizzichi e bocconi”, il mitico aperitivo di N’Ata Luna con proposte di cucina e finger food da abbinare ai loro drink personalizzati in lattina o ad un bel calice. La cosa può tradursi in aperitivo rinforzato o cena “light”, il concetto è quello di avvicinare i clienti e gli ospiti in modo naturale e accattivante alle loro proposte di cucina abbinandole ai drink in una sorta di aperitivo in una nuova veste. La formula si sta rivelando un grande successo.
Tornando alla proposta di cucina, devo fare i complimenti allo chef Andrea Raimo e alla sua brigata di cucina. Andrea, irpino verace è un vero talento, capace di nobilitare con la sua tecnica e creatività la cucina tradizionale irpina e regionale. Mi piace la sua cucina perché è gourmet ma senza eccessi o forzature e senza orpelli. La sua cucina due grandi pregi: si muove nel solco della tradizione ma ha comunque una forte personalità. Davvero bravo.
Altra menzione è per Vincenzo Panico, uomo colto, professionale e appassionato, la sua intuizione a parer mio è vincente. Da queste parti mancava una proposta gastronomica di questo livello e un locale così strutturato e così bello.
Il resto lo fa il servizio che ho trovato impeccabile. Nota di merito per la gentile Lucia Tocco in sala: classe, garbo ed empatia, i suoi tratti distintivi. N’Ata Luna a Grottaminarda ti piacerà. Se non ci sei ancora stato non fartelo scappare. Da visitare senza se e senza ma, parola dei Templari del Gusto.
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita il sito web di N’ata Luna
Visita la pagina Fb di N’ata Luna
Siamo tornati nel baianese a Sperone all’Hosteria Le Gourmet, da Peppino Caramiello, il nostro amico oste, “cacciatore di bontà” per indole e per passione. Qui trovate prodotti del territorio e di piccoli produttori selezionati in maniera accurata da Peppino e le materie prime vengono lavorate dallo chef Marco Del Giudice e dalla brigata di cucina e trasformate in “poesia”. Noi adoriamo la sua cucina, ma andiamo per ordine.
E’ sempre bello pranzare o cenare all’Hosteria Le Gourmet, ci piace il clima di convivialità che si respira e poi le sale e gli ambienti sono stati rinnovati, i pavimenti sono in antica graniglia, i soffitti altissimi con antiche travi in legno, belli poi i colori chiari usati che mettono ancora di più in risalto l’effetto del legno. Naturalmente considerato il periodo e in osservanza delle regole anti-Covid per la ristorazione ci accomodiamo all’esterno.
Peppino ci accoglie con la solita simpatia e cordialità. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo. La mise en place è semplice e sobria, siamo nel piccolo spazio antistante l’Osteria, Peppino ha ricreato un ambiente molto intimo, pochi tavoli, dei fiori, qualche piantina alle pareti, chiudendo gli occhi sembra quasi di essere in Provenza.
Qui non c’è il menù “a la carte” perché le proposte variano ogni settimana, l’oste ci illustra il menù ci sono gli antipasti (oltre ad una interessante selezione di salumi e formaggi), 4 proposte di primi, 4 secondi e i dessert. Insomma è un menù settimanale, la qual cosa è garanzia di prodotti sempre freschi e di una cucina che segue i cicli stagionali. Da bere prendiamo una minerale e due calici di Rosso Piceno superiore DOP La Rocca di Costadoro. Un rosso interessante, morbido, fruttato ma con una leggera nota speziata. Delicato con tannini molto tenui ottenuto da uve Sangiovese e Montepulciano. Davvero un vino sorprendente.
Rosso Piceno Superiore La Rocca di Costadoro
Arriva un gradito entrée: un prosecco e poi maccheroncino fritto con casu martzu con il suo inconfondibile sapore intenso e ficcante, panbrioche con fegatino e tartelletta con baccalà e origano. Un incipit interessante…
Entrée
Prendiamo gli antipasti dell’Hosteria. Si comincia con polpo con patate al limone e maionese di polpo. Una goduria, meraviglioso il polpo, morbidissimo.
Polpo con mayo e patata aromatizzata
Poi ci viene servito un mantecato di baccalà con papaccelle, nocciola e aglio orsino. Sarà che baccalà e papaccelle vanno a braccetto ma il piatto è spaziale, bella la nota croccante delle nocciole e intrigante la presenza persistente ma non invadente dell’aglio orsino a chiudere il tutto.
Mantecato di baccalà papaccelle nocciola e aglio orsino
L’antipasto prosegue con due proposte di carne. Un mini panino con carne salada, maionese all’erba cipollina e coriandolo. Davvero stuzzicante.
Mini bun con carne salada
Ma saliamo di livello con il mini burger di salsiccia con broccoli e pane guttiau, ossia pane carasau condito con sale e olio. Strepitoso.
Hamburger di salsiccia con broccoli e gocce di caciocavallo fuso
Ci godiamo la bella giornata primaverile e il sole che di tanto in tanto fa capolino mentre aspettiamo i primi. Abbiamo preso un piatto di ravioli al brasato con crema di fave e caprino. Lo chef Marco Del Giudice e la brigata di cucina si sono superati. Meravigliosi e delicati questi “ravioli” ripieni di brasato. Un sapore deciso che ben si sposa con la delicata e profumata crema di fave e caprino. Insomma un gran primo piatto.
Ravioli al brasato con crema di fave e caprino
L’altro primo sono i fusilloni con crema di broccoli, lattica e ‘nduja. Meraviglioso l’equilibrio tra l’amarognolo e il sapido del broccolo, la nota piccante della fantastica ‘nduja di Spilinga e la cremosità avvolgente e la morbidezza della spuma di lattica. Chapeau.
Fusillone con crema di broccoli lattica e nduja
Per chi non lo sapesse la lattica è un formaggio cremoso probiotico spalmabile ottenuto dal latte di pezzata rossa, in questo caso prodotto da Francesco Savoia a Roccabascerana.
Ordiniamo un secondo in due e prima che arrivi ci concediamo qualche passo, giusto qualche minuto che arriva il maialino cotto a bassa temperatura con nocciola, funghi cardoncelli e olio all’alloro e zenzero. Il maialino è spaziale. La carne di maiale cotta a bassa temperatura per ore e ore si scioglieva letteralmente in bocca. Morbida e gustosa. Grande secondo piatto.
Maialino con funghi nocciola e olio allalloro e zenzero
Saltiamo il dessert, prendiamo un caffè, due amari artigianali alle erbe e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 60 euro in due. Rapporto qualità - prezzo davvero ottimo. Prima di andar via, passiamo a salutare lo chef Marco del Giudice, un talento puro. Bravissimo nel saper valorizzare le materie prime con piatti legati alla tradizione ma rivisitati in modo originale e intelligente. Complimenti davvero a lui e alla brigata in cucina, tenetelo d’occhio perché merita davvero. Altra nota di merito per il servizio, cortese, attento, professionale e mai invadente.
L’Hosteria Le Gourmet a Sperone per noi rappresenta una certezza, infatti torniamo qui di frequente. Peppino Caramiello è un vero “cacciatore di bontà”, ed è sempre alla ricerca di materie prime e prodotti di qualità, spesso di piccoli e validi produttori locali.
Ogni settimana trovi un menù ben concepito e proposte interessanti. Lo chef Marco Del Giudice è davvero molto bravo (ha una grande tecnica di base) e riesce a coniugare perfettamente la tradizione a spunti di originale creatività senza però eccessi e orpelli. L’ambiente è piacevole e invita alla convivialità, il servizio è professionale e discreto. Ottimo il rapporto qualità - prezzo. Insomma se non lo hai capito, fare un salto qui è quasi un obbligo. Tappa imperdibile, garantiamo noi Templari del Gusto. Alla prossima caro Peppino !
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina fb dell’Hosteria Le Gourmet
Siamo a Nola, la città bruniana che ci regala sempre spunti e indirizzi interessanti. Ci siamo fermati per pranzo da Bertie’s Bistrot, è una Domenica uggiosa ma tutto sommato piacevole siamo da queste parti e l’occasione era davvero troppo ghiotta per non approfittarne. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due con un po’ di anticipo.
Quella che vogliamo raccontarvi è una bella esperienza gastronomica vissuta in una location davvero particolare. Da Bertie’s Bistrot si respira un’atmosfera vagamente vintage, tutto è molto curato, con richiami a volte shabby a volte in stile industriale. Ma il risultato è decisamente azzeccato.
Bertie's Bistrot Ingresso
Sembra di essere “altrove”, chiudendo gli occhi potresti benissimo pensare di essere in un bistrot francese, oppure in un locale inglese o americano grazie soprattutto agli arredi e ai materiali utilizzati. Molto belli e particolari soprattutto i tavoli in legno grezzo vissuto, le sedie dal sapore vintage, le lampade e il bellissimo bancone.
Tutto qui da Bertie’s Bistrot regala emozione e invita alla convivialità ma anche all’intimità grazie allo studiato gioco di illuminazione e chiaroscuri.
Qui si può vivere un viaggio di gusto a 360°. Puoi venire per goderti una bella pizza (torneremo per provarla), puoi gustare la loro carne con tagli scelti e selezionati e prodotti di nicchia (la brace è un altro dei must del locale). E puoi gustare la cucina e le proposte dello chef Valentino Buonincontri, che ha maturato diverse esperienze anche in ristoranti stellati e che qui da sfoggio della sua bravura.
Ci accomodiamo e ordiniamo, nell’attesa ecco i meravigliosi grissini handmade dello chef Valentino Buoniscontri, sembrano delle chiacchiere e sono friabili, gustosi, aromatizzati al rosmarino.
I grissini
Da bere prendiamo un calice di aglianico Di Tenuta Cavalier Pepe, un bel rosso con sentori di frutti rossi, note speziate e pepe, con morbidi tannini e un equilibrio notevole. Ecco due pagnottelle handmade fatte con farina biologica. Che buone ….
Il fantastico pane di Berties Bistrot
Si comincia con un antipasto: baccalà in tempura, salsa di papaccelle e polvere di olive nere. Pastella leggera, morbida non unta, il baccalà commovente e convincente l’abbinamento con la saporita salsa di papaccelle e con la polvere di olive nere che completava un piatto semplice come concetto ma tecnicamente perfetto.
Baccalà in tempura salsa di papaccelle e polvere di olive nere
Ecco i due primi, dei tubetti con misto mare, cime di friarielli e datterino. Un piatto sorprendente, con un equilibrio pazzesco, sapore di mare a gogo e un incontro di mare e terra riuscitissimo.
Tubetti con misto mare cime di friarielli e datterino
L’altro primo è un omaggio alla tradizione partenopea, fusilli di Gragnano lardiati. Sua maestà la lardiata meriterebbe una menzione a parte, un must della cucina contadina. Questi fusilli profumati, cremosi, avvolgenti sono davvero fantastici. Chapeau.
Fusilloni lardiati
Continuiamo il nostro pranzo in modo piacevole godendoci la bella atmosfera di Bertie’s Bistrot, intanto arrivano i secondi. Abbiamo scelto una proposta di carne e una di pesce.
Salmone tataki, friarielli e salsa dressing. Salmone eccellente e accattivante l’abbinamento ai friarielli.
Salmone tataki friarielli e salsa dressing
Sul secondo di carne bisogna fare un standing ovation. Lo stracotto di manzo con riduzione di aglianico e frutti di bosco, purea di patate e broccoli baresi è davvero super. La carne morbidissima si scioglieva letteralmente in bocca, la riduzione di aglianico e frutti rossi non stucchevole le dava una piacevole nota fruttata e alcolica. La purea di patate era una nuvola, anche qui la scelta dei broccoli è stata azzeccata. Davvero niente da dire. Solo applausi.
Stracotto di manzo purea di patate riduzione di aglianico e frutti di bosco e broccoli baresi
Siamo sazi e si è fatto abbastanza tardi, saltiamo il dessert. Prendiamo un amaro (Jefferson) un caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 70 euro in due, conto assolutamente corretto.
Bertie’s Bistrot rappresenta un punto fermo a Nola. Qui si ha la certezza di vivere un’esperienza dei sensi. Particolare la location, vasta la scelta e le proposte. Di sicuro ritorneremo per provare la carne alla brace e la pizza. La cucina dello chef Valentino Buonincontri è una garanzia. La sua è una cucina che valorizza alla grande i prodotti di eccellenza del territorio rispettando in maniera assoluta la stagionalità delle materie prime. Una cucina gourmet ma senza eccessi e orpelli ma con una tecnica perfetta. C’è poi grande attenzione nella scelta delle materie prime tutte di grande qualità. Corretto il rapporto qualità-prezzo. Forse bisognerebbe velocizzare un po’ il servizio, ma ci siamo stati di Domenica a pranzo e un po’ di attesa ci sta tutta.
Bertie’s Bistrot è senza dubbio tra gli indirizzi da segnare in agenda ed entra nella nostra guida dei posti da non perdere. Quelli visitati e consigliati dai Templari del Gusto. Alla prossima …..
Bertie’s Bistrot
Via dei Mille n.50
Nola (Na)
Tel. 081 512 7000
Visita il sito web di Bertie’s Bistrot
Dopo qualche mese siamo tornati da N’ata Luna, cucina e caffè a Grottaminarda. Questo posto per noi rappresenta una certezza e poi eravamo curiosi di provare qualcuno dei piatti dello chef Andrea Raimo che da qualche settimana è all’opera qui.
La cosa che ci piace molto di N’ata Luna è anche l’atmosfera che si respira. Il locale è bellissimo come lo ricordavamo: spazioso, luminoso, con un arredamento studiato e particolare. Domina il legno, i colori chiari, stupendi i tavoli e le sedute volutamente un po’ vintage.
Nataluna Grottaminarda Sala e cantina
Bella musica di sottofondo e grande attenzione al cliente. Un luogo raffinato ma senza eccessi, e non troppo formale. Qui si sta davvero bene e ci si sente coccolati.
Da N’ata Luna percepiamo vibrazioni ed energie positive e c’è quella strana alchimia che invita alla convivialità. Altro punto a suo favore è il concept: è un locale polivalente e in un certo senso “globale” dove poter fare colazione, bere un ottimo caffè, incontrare amici e fare incontri e colazioni di lavoro, concersi un pranzo veloce, un “brunch” per dirla come i più fighi.
Altra cosa da rimarcare è il fantastico aperitivo che si fa qui. Un vero aperi-food (che sta avendo un grande successo) con tante proposte di vera cucina, finger food e tanti fantastici prodotti e materie prime irpine.
Ci accomodiamo e decidiamo di concederci il menù degustazione. Ci affidiamo allo chef Andrea Raimo.
Prima ci concediamo un aperitivo, e che aperitivo! Panini al vapore e guanciale, muffin di zucca e caprino, pallotta di cacio e uova con mostarda di pera, cannolo siciliano al nero di seppia con baccalà e cipolla in agodolce, tartelletta salata con melanzana, ricotta e pomodoro. Tutto eccezionale, nota di merito per le pallotte cacio e uova e il cannolo particolarissimo ma equilibrato e gustoso.
Aperitivo
Da bere ordiniamo una minerale e un grande vino: un Taurasi di Vinosia, Marziacanale del 2013. Un vino che prende il nome da una piccola vigna (Marziacanale appunto), e che messo sapientemente a decantare ci ha accompagnato nella nostra cena. Un vino fantastico, dal gusto pieno, possente, giustamente tannico, con sentori di spezie, vaniglia e frutti rossi. Ottima scelta.
Marziacanale Taurasi Irpinia Docg di Vinosia
In attesa del menù degustazione ci concediamo un piccolo tagliere in due: culatello, mortadella, coppa, soppressata piccante, pancetta e blu di pecora. Ecco come partire alla grande.
Tagliere Irpino
Ma siamo solo all’inizio. Apriamo le danze. Arrivano in rapida successione baccalà su crema di ceci alla 'nduja e cipolla rossa in agrodolce. Semplicemente divino.
Baccalà increma di ceci salsa alla nduja e cipolla rossa
Una voluttuosa pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli. Abbinamento perfetto per un piatto che profuma di tradizione.
Pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli
Così come nel solco della tradizione siamo con il vitello in crema di patata affumicata e una rassicurante salsa alla pizzaiola che sa di casa, di cucina della mamma e della nonna. Piacevoli ricordi.
Vitello con crema di patata affumicata e salsa alla pizzaiola
Chiudiamo questo meraviglioso antipasto con un assaggio di un caposaldo irpino: caciocavallo arrostito con porcini. Con questo piatto (e un calice di Taurasi) si respira Irpinia a pieni polmoni. Poesia del territorio.
Caciocavallo arrostito e porcini
Il primo piatto che lo chef Andrea Raimo ci propone è una chicca: spaghetti quadrati aglio, olio, peperoncino e zenzero. Lo zenzero è la genialata che dona al piatto una nota di freschezza quasi “agrumata” e lo rende particolarissimo.
Spaghetti aglio olio peperoncino e zenzero
Saremmo sazi, ma il menù degustazione ci “obbilga” anche al secondo e non possiamo esimerci. Variazione di agnello. Si tratta di due preparazioni che hanno l’agnello come protagonista.
Costolette con mousse di patata e peperoncino affumicato. Semplicemente deliziose.
Costolette di agnello con mousse di patata e peperoncino affumicato
E delle sorprendenti palline con stracotto di agnello al pane panko. Come le ciliegie, una tira l’altra. Chapeau.
Palline di stracotto di agnello
Dulcis in fundo, ecco il tiramisù. Spaziale anche questo.
Tiramisù
Accompagniamo il dessert con il nostro amato ratafià di Nonna Erminia dell’Azienda Agricola Di Meo, un liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Lo adoriamo e ci sembrava il modo giusto per chiudere la nostra cena. Chiediamo il conto e paghiamo in due 105 euro, poco più di 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo fantastico se consideriamo la qualità e il livello delle portate.
“Repetita iuvant” dicevano i latini e qui ci tocca ripeterci. N’ata Luna a Grottaminarda è una garanzia, un tempio del gusto e del “bonne vivre”, fantastico il locale e bella l‘atmosfera che si respira qui, sia che si venga a fare colazione, a bere un drink, a godersi un aperitivo o a mangiare al ristorante.
La cucina dello chef Andrea Raimo è convincente, un meraviglioso “mash up” tra tradizione irpina (le radici non si dimenticano mai) e una giusta dose di creatività ma senza eccessi. Andrea è un vero talento e siamo convinti che qui potrà gradualmente esprimersi al meglio.
Michele in sala è impeccabile così come il resto del personale. La creatura di Vincenzo Panico, vero “Deus ex machina” di questo luogo e di Antonella, Lucia e Claudio Tocco prende forma sempre più. Due parole per Vincenzo Panico, consulente aziendale “gourmet” che ha creduto in questo progetto così come la famiglia Tocco. Uomo di cultura e di ingegno, un vulcanico visionario con un grande amore per l’Irpinia e i suoi prodotti.
Il segreto di N’ata Luna è cercare sempre di migliorarsi e di evolversi senza tradire le proprie radici. Qui l’Irpinia con le sue eccellenze è presente e la fa da padrona ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Garanzia assoluta.
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
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Siamo a Caserta, la giornata canicolare avrebbe consigliato destinazioni di mare e invece abbiamo pensato di fare un giro a San Leucio. Da molti anni mancavamo da questi luoghi ricchi di storia, tradizione e famosi anche e soprattutto per la rinomata arte della seta. Il Borgo di San Leucio è davvero suggestivo e si trova lungo la strada che da Caserta va verso Caiazzo, parcheggiamo e attraversiamo Piazza della Seta, oltrepassato il cancello c’è la Real Colonia e più su il Belvedere. Dopo una rigenerante passeggiata ammirando edifici storici, scorci caratteristici e dopo aver ripensato alla storia e alle vicende dei Borbone ci fermiamo per pranzo all’Hosteria Vigna Re’.
Il locale si trova proprio nella Real Colonia in un edificio storico. Chiaramente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, arriviamo in perfetto orario.
Hosteria Vigna Re Esterno
Il locale è piccolo e caratteristico e si respira aria di semplicità e genuina convivialità. In questo periodo post- covid ovviamente sono stati costretti anche a diminuire il numero dei coperti. Si sta comunque bene e sono garantite tutte le norme relative al distanziamento tra tavoli e sedute. Siamo davvero curiosi di gustare alcune delle proposte dello chef Vincenzo Giaquinto.
Diamo un’occhiata al menù, c’è qualche proposta di terra ma trionfa la cucina di mare, ci sono i fritti, gli antipasti, sei proposte di primi, i secondi, i sautè, i contorni. Insomma c’è di che divertirsi.
Noi ordiniamo gli antipasti, nell’attesa prendiamo una minerale e due calici di falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2019 di terreStregate, di un bel giallo paglierino, belle note fruttate e una buona mineralità.
Si comincia con degli squisiti calamaretti fritti, lo ammetto, ho visto un commensale ad un altro tavolo che li mangiava godurioso e li ho voluti anche io. Ottima scelta, morbidissimi, saporiti e poi il fritto leggero e non unto.
Calamaretti fritti
Poi delle originali polpettine di polpo su purè di patata e composta di cipolla caramellata. Perfettamente equilibrate e gustose.
Polpette di polpo
E degli squisiti involtini di pesce spada, delicatissimi. Attenzione che sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Confesso che avrei fatto volentieri il bis ma mi sono dovuto contenere…
Involtini di pesce spada
A chiudere gli antipasti un tortino di tonno, a dir poco regale (e data la location l’aggettivo ci sta tutto), con pomodori, mozzarella, olive e crostini. Come dire: l’Estate in un piatto. Profumi e sapori mediterranei per una proposta irresistibile.
Tortino di tonno
Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, intanto arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli alla pescatrice ai tre pomodori. Deliziosi, il ripieno era fantastico e il sughetto da voluttuosa scarpetta!
Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini
E dei profumatissimi gnocchetti alle vongole al profumo di limone, deliziosi anche se forse li avrei preferiti un pò meno asciutti ma si sa che gli gnocchi tirano e assorbono molto il condimento.
Gnocchi alle vongole al profumo di limone
Anche i primi ci hanno convinto. Decidiamo anche di provare un secondo in due. Opto per una delle particolarità di Vgna Re’: il polpo all’impiccato.
Polpo all'impiccato
In pratica un polpo alla brace con pomodori e patate ”infilzato” a mo’ di spiedino e “impiccato”. Per mangiarlo comodamente poi l’ho adagiato nel piatto e me lo sono goduto.
Polpo alla brace
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Chiediamo un amaro, ci servono un buonissimo amaro abruzzese: l’amaro Jannamico, bello corposo con suadenti note agrumate. E chiediamo il conto, paghiamo per il nostro pranzo 78 euro in due. Abbiamo trovato corretto e conveniente il rapporto qualità prezzo.
L’hosteria Vigna Re’ si trova nel Real Borgo di San Leucio, il locale è piccolo, ci sono pochi coperti ma la qualità è elevata, per la serie “nella botte piccola c’è il vino buono", qui abbiamo trovato una sorprendente cucina di pesce, dove tradizione e fantasia trovano un connubio perfetto. Abbiamo mangiato davvero bene, tutte le proposte sono cucinate in modo espresso e c’è una grande attenzione alle materie prime.
Nota di merito per gli involtini di pesce spada (sorprendenti), per il tortino di tonno (notevole) e per i ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini (davvero divini).
Complimenti allo chef Vincenzo Giaquinto capace di proporre una cucina di mare esaltante nella sua rigorosa semplicità. Abbiamo trovato il servizio professionale e nello stesso tempo informale, da sottolineare come il personale di sala sia sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra, cosa a parer mio molto importante. Fantastico poi il rapporto qualità prezzo.
Qui da Vigna Re’ si sta davvero bene e troverai un’ottima cucina di pesce ad un prezzo corretto. Questo è un indirizzo da non perdere, e che non può mancare in agenda, garantiamo noi. Da provare e riprovare.
Ci rivedremo presto, anche perché devo assolutamente assaggiare le salsicce di pesce spada (uno dei must del locale)!
Moderna Vineria Hosteria Vigna Re’
Via Antonio Pianelli n.8
San Leucio – Caserta
Tel. 0823 304606
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Siamo nel Sannio ma a un tiro di schioppo dalla provincia di Caserta, a Durazzano, un paese tranquillo e placido. Qui le persone sono generose, laboriose e ospitali. Fortunatamente da queste parti resistono ancora antiche tradizioni agricole e artigianali e ci si può riappropriare di una dimensione più umana della vita. Visto che eravamo in zona abbiamo deciso di venire qui e pranzare da Dante Macelleria Braceria.
Ci siamo già stati qualche tempo fa. Questo locale, nato come naturale prosecuzione dell’attività di famiglia (la famiglia Iuliucci ha una macelleria storica) è davvero molto bello. Qui normalmente si possono gustare squisite pietanze a base di carne (in particolare marchigiana IGP, manzo sannita e i meravigliosi salumi di loro produzione) e panini, ma la Domenica sono aperti a pranzo e propongono anche due primi in carta.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo e veniamo accolti con gentilezza da Michela e Pasquale.
Il locale è stupendo in pratica è un palazzo antico recuperato a regola d’arte, il locale si sviluppa laddove esisteva la corte interna, c’è una porzione di soffitto in vetro che rende l’ambiente luminosissimo. Bello e d’impatto la presenza del tufo e della pietra viva alle pareti che convive con la scelta oculata di ceramiche dai colori chiari. Qua e là ci sono poi antichi mobili restaurati. Si respira tanto amore qui dentro. Dante è un luogo che trasmette energia positiva e ti fa sentire a casa.
Dante Macelleria Braceria. Durazzano Bn particolare sala interna
Detto della location che è molto bella veniamo al cibo. Questo luogo è il trionfo della carne. Papà Fabrizio degno erede di una famiglia che da 3 generazioni si occupa di carne è un vero maestro. Da lui in Macelleria e quindi da Dante trovi carne di qualità: marchigiana IGP e manzo sannita, carne di suino e salumi di loro produzione davvero notevoli.
Noi diamo uno sguardo al menù direttamente dai nostri smartphone grazie al QR code presente su ogni tavolo. In tempi di Covid-19 è importante evitare il menù cartaceo. A proposito qui il distanziamento dei tavoli e delle sedute è garantito e si può stare in tutta sicurezza. Visto che è Domenica decidiamo di pranzare gustando anche i due primi che propongono questa settimana in carta . (Per i panini ritorneremo di sera in altro momento).
Intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di Rosato frizzante delle cantine Ciervo, ottenuto da aglianico della zona: un vino davvero interessante dal bel colore rosato, note fruttate e di buona personalità. Servito fresco è perfetto per accompagnare il tipo di pranzo che abbiamo in mente. Intanto ci portano il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna…
Il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna
Cominciamo ordinando un tagliere per due: con formaggio caprino a Km zero, prosciutto, pancetta, capocollo, lonza, soppressata e salsiccia secca.
Salumi formaggi e carciofini
I salumi di loro produzione sono profumati, buonissimi. Nota di merito per il prosciutto, giustamente sapido e che si scioglieva in bocca. Buoni i formaggi sempre della zona. Oltre ai salumi e formaggi degli invitanti carciofini sott’olio che hanno sempre il loro perché. Ecco poi dei buonissimi e delicati peperoni, mi sembra di sentire ancora il loro profumino. Che bontà!
Peperoni
Visto che siamo in due decidiamo di prendere entrambi i primi in carta per questa Domenica: dei buonissimi ravioli artigianali ripieni di speck e provola con un sughetto di pomodori datterini. Davvero notevoli.
Ravioli con speck e provola con datterini
Ma il top lo raggiungiamo con il tortino di melanzane ripieno di tagliolini con sugo di pomodorini datterini, pesto e mozzarella. Un profumo inebriante, un sughetto che ti obbliga alla più goduriosa e indecente delle scarpette. Poi per me che amo le melanzane è tutto dire. Se non è il paradiso è qualcosa che gli somiglia parecchio.
Tortino di melanzane
Abbiamo apprezzato davvero tanto. Pasquale e Michela sono gentili e presenti, intanto passa a salutarci anche papà Fabrizio. Tutto procede per il meglio. Oggi chissà perché avevamo voglia di salsicce alla brace e decidiamo di soddisfare il nostro desiderio. Del resto le salsicce della casa sono super!
Le buonissime salsicce di Dante
Accompagniamo le salsicce con delle patate al forno. Accoppiata vincente!
Patate al forno
Siamo sazi. Saltiamo il dessert, prendiamo due amari, due caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 30 euro a persona. Rapporto qualità-prezzo corretto.
Confermiamo in toto quanto già scritto durante la nostra prima visita. Dante Macelleria Braceria a Durazzano non può mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere.
Qui trovi una carne eccellente: marchigiana IGP, manzo sannita, le carni del banco macelleria, il maialino, i salumi di loro produzione e formaggi locali. Originali e buoni i panini (presto torneremo per provarli), buonissimi i salumi di loro produzione. Ma oltre la carne c’è di più, anche la cucina sa il fatto suo, abbiamo gustato infatti degli ottimi primi (nota di merito per il tortino di melanzane, paradisiaco).
Il resto lo fanno la location molto carina e l’atmosfera serena e familiare che invita alla convivialità. In definitiva un posto dove si sta davvero bene.
Discreta la carta dei vini (in prevalenza sanniti) e interessante quella delle birre artigianali del territorio. Servizio attento e puntuale. Da Dante Macelleria Braceria ci siamo sentiti coccolati e abbiamo mangiato bene. Piacerà anche a te. Garantiamo noi.
Dante Macelleria Braceria
Via Annunziata. Durazzano (Bn)
Tel. 0823 955538
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Siamo tornati a Nola, la città bruniana vive un importante fermento con tanti indirizzi interessanti e tra questi spicca Biliardo 65. Siamo nel centro storico in Via Flora, qui un tempo c’era una vecchia sala da biliardo e proprio qui è nata da un po’ questa pizzeria che offre un prodotto di assoluta qualità.
Biliardo 65 Nola
Da Biliardo 65 siamo già stati qualche mese fa, ci siamo tornati per provare nuovamente la loro pizza, questo è uno dei primi indirizzi da noi visitati dopo il lockdown dovuto al Covid-19.
Dopo aver prenotato il nostro tavolo, arriviamo e ci accomodiamo. Qui si può stare in assoluta sicurezza e tranquillità, ovviamente hanno diminuito i coperti e c’è una buona distanza tra tavoli e sedute.
Il locale è gradevole e carino come lo ricordavamo: un gioco di antico e moderno, con oggetti caratteristici alle pareti (anche delle porte antiche e delle vecchie sedie di quelle che si usavano nelle osterie di una volta “sospese” al muro). Il locale è essenziale nelle due sale ma decisamente carino con qualche dettaglio che cattura l’occhio: dalle caratteristiche pareti in tufo ai tavoli con il piano di marmo bianco come quelli delle pizzerie storiche di un tempo. In tutto ci sono due ambienti: all’ingresso nella prima sala, in fondo c’è il forno con il piano di lavoro, nella seconda sala c’è una piccola cucina a vista. Insomma l’impatto è decisamente positivo.
Biliardo 65 Una perla di saggezza
Come al solito diamo un’occhiata al menù che è scritto su una sorta di piccola tovaglia presente ad ogni coperto. Ci sono i fritti (lo street food), le patate tagliate a mano in modo artigianale proposte in versioni davvero accattivanti (con il sale rosa dell’Himlalaya, con lime e pepe, con salsiccia e provola, con porchetta e provola di Agerola, solo per citarne alcune). Poi ci sono i ripieni fritti e al forno, le montanare e le pizze (con alcune novità rispetto all’ultima volta) divise in varie categorie: le stellate, le intramontabili, le classiche. Un menù ben studiato e semplice da consultare.
In attesa delle pizze ci dedichiamo a degli sfizi fritti di Biliardo 65 e optiamo per crocchè e frittatina di pasta. Buono il crocchè.
Crocchè e frittatina di pasta
Ma dall’ultima volta che siamo venuti qui, ci era rimasta in mente soprattutto la frittatina di pasta che si è confermata eccellente: un vera poesia il godurioso ripieno e poi il fritto perfetto, non unto e leggerissimo.
La frittatina Dettaglio ripieno
Potevamo non farci tentare anche dalle patate tagliate a mano con sale rosa dell’Himalaya? Abbiamo ceduto alla tentazione e devo dire che abbiamo fatto benissimo. Molto buone anche queste.
Patate tagliate a mano con sale rosa dell'Himalaya
E’ il momento delle pizze! Abbiamo preso una Peppe Amico Mio con provola di Agerola, mortadella Bologna IGP, granella di pistacchio, Auricchio stravecchio, olio Evo e basilico. Una pizza buonissima, giustamente sapida grazie all’Auricchio e perfettamente equilibrata.
La Peppe Amico Mio
E una pizza Scapecina con provola di Agerola, zucchine alla scapece, pancetta arrotolata, aceto balsamico, Auricchio stravecchio, olio Evo e basilico. Mitica, te la consigliamo davvero se ami le zucchine. Un mix di consistenze e in un equilibrio perfetto, bella in particolare la dolcezza aromatica della pancetta arrotolata, il sapore inconfondibile delle zucchine alla scapece e il gusto deciso e sapido dell’Auricchio stravecchio, il tutto perfettamente legato dalla provola di Agerola. Davvero uno spettacolo.
La Scapecina
Abbiamo trovato un impasto morbido, leggero. Un impasto di tipo tradizionale, un bel diretto eseguito a dovere con una lievimaturazione importante (24/36 ore). La pizza si presenta morbida, soffice, leggera, con un cornicione importante e un’alveolatura omogenea. Anche l’idratazione è importante (di sicuro siamo sopra il 70%). Di qualità anche i prodotti e gli ingredienti usati per topping e farciture. In definitiva abbiamo trovato una pizza degna di nota.
Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
• Impasto di tipo diretto
• Peso dei panetti sui 260-280 gr.
• Condimenti e prodotti di qualità
• Corretto rapporto qualità – prezzo
Da Biliardo 65 a Nola puoi gustare un’ottima pizza fatta con ingredienti di qualità. L’impasto è leggero, digeribile, una carezza. Complimenti davvero al pizzaiolo e anche al padrone di casa Francesco Casoria, che porta avanti questo progetto con passione e dedizione. Detto della pizza assolutamente degna di nota, bisogna aggiungere che anche il locale è carino e curato, un mix di antico e moderno. Situato nel cuore del centro storico di Nola è nato laddove un tempo c'era un’antica “sala da biliardo” (da qui il nome della pizzeria). Il servizio è preciso, puntuale. Anche il rapporto qualità prezzo è corretto. Indirizzo che si conferma alla grande. Consigliato se sei in zona, garantiamo noi.
Biliardo ‘65
Via Flora n. 20
Nola (Na)
Tel. 081 512 9016
Visita la pagina Fb di Biliardo ‘65
Riprendiamo finalmente il nostro itinerario alla scoperta degli indirizzi da non perdere. Siamo tornati a Sant’Agata de’ Goti, borgo campano meraviglioso, ricco di bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche. Il suo centro antico è un piccolo gioiello, ammirato da turisti e visitatori che ne apprezzano la tranquillità, la morfologia e gli innumerevoli siti di interesse storico. Osservando il centro storico dal ponte sul fiume Martorano si resta estasiati di fronte all’immagine di queste case a strapiombo sul fiume.
Questa è una terra baciata dalla fortuna e proprio qui a Sant’Agata ci siamo fermati per pranzo all’Agriturismo L’Ape Regina.
Sant'Agata de'Goti - Centro storico
Siamo a pochi Km dal centro di Sant’Agata in località Molino Corte. Se cerchi un luogo dove ritemprarti a contatto con la natura questo è il posto giusto. L’Ape Regina è una bella struttura, in pratica un’antica masseria debitamente ristrutturata che si trova su un piccolo poggio, circondato da verde e da campagna.
Tutto intorno ci sono aree verdi attrezzate (c’è anche un’area giochi per i più piccoli), la piccola fattoria didattica con gli animali (amati dai bimbi) ma soprattutto un’organizzata azienda agricola. Tra i prodotti da non perdere il famoso miele di Sant’Agata che proviene dagli alveari disseminati lungo gli ettari dell’azienda. Qui producono anche un vino di tutto rispetto, lo stesso servito agli ospiti dell'Agriturismo. In più ci sono anche 3 camere (con 8 posti letto) per chi volesse concedersi un soggiorno di relax a contatto con la natura.
Veniamo accolti con garbo e gentilezza da Marco Razzano (il padrone di casa), qui l’organizzazione è perfetta, anche in questo periodo di ripresa post lockdown (i grandi spazi disponibili per distanziare i tavoli aiutano di certo), e tutto è curato nei minimi particolari donando agli ospiti la sensazione di poter pranzare e soggiornare in totale sicurezza.
Non si ordina alla carta ma il menù è fisso e cambia ogni fine settimana, chiaramente quasi tutto è prodotto in azienda. Ci accomodiamo al nostro tavolo e ci servono subito acqua, il buon vino dell’azienda (un generoso aglianico locale) e le mitiche ‘nfrennule di loro produzione.
Le 'nfrennule di loro produzione
Adoriamo questi tarallucci tipici di Sant’Agata e fatti con farina, acqua, vino bianco, olio e finocchietto selvatico. Si comincia con gli antipasti, ci viene servito un piatto con salumi e un formaggio Primo Sale. Deliziosa la pancetta (si scioglieva in bocca) e nota di merito per il prosciutto, gustoso e giustamente sapido.
Salumi e formaggio
A seguire ci servono due montanarine con il ragù (buonissime) e dei rustici ripieni di peperoni, verdure e provola.
Montanarine e rustici
Una gustosa e delicata fetta di quiche di zucchine e due arancini bianchi. La quiche in particolare era deliziosa…
Quiche di zucchine e arancini
E come se non bastasse ci servono delle fragranti e profumate frittelle di fiori di zucca (che hanno sempre il loro perché) e degli sfiziosi involtini ripieni di asparagi selvatici del Taburno.
Frittelle di fiori di zucca e involtini di asparagi
Pensate sia finito qui l’antipasto ? No … Arriva anche una zuppetta di farro con fagioli e legumi.
Zuppa di farro e fagioli
L’antipasto ci ha soddisfatti e saziati, in attesa dei primi usciamo a goderci il verde e la tranquillità del luogo. La giornata splendida rende davvero tutto piacevole. Intorno a noi coltivazioni, i vigneti, gli uliveti e un’aria pura. Qui la natura governa, impera e stupisce. Poco dopo rientriamo perché è arrivato il primo assaggio di primo: pasta fatta a mano (pacche) con ceci e funghi porcini. Un piatto della tradizione contadina con un tipo di pasta che si fa spesso nelle case santagatesi (soprattutto abbinata ai legumi, in particolare ai fagioli).
Pacche con ceci e porcini
Il nostro pranzo prosegue alla grande, di tanto in tanto Marco Razzano passa per sincerarsi che tutto stia andando bene. Ecco che ci viene servito il secondo assaggio di primo: dei fagottini, anche questi “handmade” ripieni di radicchio, ricotta e provola con sugo di pomodoro, davvero fantastici. Particolare il ripieno con il gusto leggermente amarognolo del radicchio che si posava a meraviglia con la morbidezza e delicatezza della ricotta.
Fagottini ripieni di radicchio ricotta e provola
Devo dire, un gran piatto. Torniamo fuori per qualche minuto, arriviamo alla fattoria didattica dove fanno bella mostra dei simpatici animali (conigli, cavalli e asini). Ma il nostro pranzo incalza, arriva il secondo: fettina di vitello alla brace con patate al forno e una piccola parmigiana di melanzane.
Carne alla brace con patate e parmigianina
Siamo super sazi ma non possiamo non chiudere in dolcezza e allora torta caprese (morbida e umida al punto giusto) e un fagottino con mela annurca e noci, la mela annurca è un altro prodotto tipico di Sant'Agata de' Goti.
Dessert
Accompagniamo il tutto con un classico: liquore di mela annurca di loro produzione. Eccellente.
Liquore alla mela annurca
Paghiamo per il nostro pranzo 30 euro a persona, il costo del menù fisso che cambia settimanalmente (ma c’è anche la possibilità di optare per un menù ridotto a 25). Cosa poi importante da sottolineare è che all’Agriturismo L’Ape Regina si può (previa prenotazione) prenotare pasti per celiaci.
L’Agriturismo L’Ape Regina merita assolutamente la visita. La struttura è molto bella: un’antica masseria ristrutturata posizionata in posizione felice su di un piccolo colle, circondato da campagne e verde. In tutto sono oltre 10 ettari coltivati a uliveti, vigneti e frutteti. Ampi e ben curati gli spazi esterni con un’area giochi per i più piccoli. L’azienda organizza anche seminari e percorsi didattici.
Qui all’Ape Regina trovi una cucina sannita della tradizione contadina, semplice ma caratterizzata dalla genuinità degli ingredienti, grazie all’uso di prodotti biologici e materie prime coltivate direttamente nella loro azienda agricola, una cucina sincera che non delude le attese. Il resto lo fanno l’accoglienza e la gentilezza di Marco Razzano, agronomo di professione e con una passione smodata per la sua terra.
Esperienza da non perdere se siete da queste parti, l’Agriturismo L’Ape Regina è un indirizzo da segnare in agenda. Parola dei Templari del Gusto.
Agriturismo L’Ape Regina
Località Molino Corte - Via Palmentata
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 0823956698 – 3388806415
Visita il sito web dell’Agriturismo L’Ape Regina
II nostro viaggio “templare” fa tappa nella Capitale. Siamo a Trastevere, questa è una delle zone di Roma che amo di più, un luogo ricco di storia, dove si respira un’atmosfera unica e dove più che in ogni altro posto si capisce cosa significhi il termine “romanità”.
Trastevere fu la casa di Gioacchino Belli, poeta noto in particolar modo per le sue poesie in dialetto romanesco e per il suo legame con questi luoghi. A Gioacchino Belli hanno dedicato una statua nell’omonima piazza, situata all’inizio di Viale Trastevere, questi luoghi furono anche fonte di ispirazione dell’altro grande poeta romanesco Trilussa. Dopo una bella passeggiata tra i vicoletti brulicanti e dopo aver respirato la frizzante atmosfera "trasteverina", abbiamo scelto per cena un indirizzo che per noi rappresenta una certezza. Abbiamo prenotato un tavolo in un luogo a noi ben noto già visitato qualche anno fa: l’ Hosteria dei Numeri Primi.
Il ristorante si trova in Via del Politeama a pochi passi da Via del Moro. Arriviamo (dopo aver prenotato il nostro tavolo da due) intorno alle 21.00. Ci accolgono con garbo e gentilezza. Il locale è come lo ricordavo: semplice ma nel contempo intimo e raffinato, minimal e curato, ci saranno una cinquantina di coperti, dominano i colori chiari, il bianco ed il tortora. Bella, semplice ma d’effetto la mise en place.
Ci accomodiamo al nostro tavolo. Sono curioso di provare di nuovo la loro cucina. Una rapida occhiata al menù: appare vario e ricercato ma ci sono anche dei piatti tipici della cucina romana. Noto anche delle interessanti proposte di pesce.
Arriva un gentilissimo cameriere che ci elenca anche i piatti “fuori menù” disponibili, anche questi praticamente tutti di mare.
Ordiniamo da bere una minerale e due calici di Montefalco Sagrantino DOCG della Cantina Rafin: un rosso carico, intenso, strutturato con una deliziosa nota minerale e sentori di frutti rossi e spezie. Ottima scelta.
Cominciamo con gli antipasti: una burratina di loro produzione con sedano e bottarga e una spettacolare e delicata tartare di tonno con pane croccante e crema di finocchi. Il tonno era meraviglioso, bella la nota croccante conferitagli dai dadini di pane croccante e sorprendente l’abbinamento con la crema di finocchi. Decisamente un gran piatto.
Tartare di tonno pane croccante e crema di finocchi
Divino l’altro antipasto: dei gamberoni con fonduta di cacio e pepe e favette croccanti. Anche in questo caso sono rimasto favorevolmente colpito. Che meraviglia l’abbinamento dei gamberoni con la fonduta di cacio e pepe (attenzione crea dipendenza).
Gamberoni con fonduta di cacio e pepe e fave croccanti
Ci godiamo il piacevole clima che si respira all’Hosteria dei Numeri Primi, sorseggiamo il nostro vino e intanto ordiniamo i primi. Optiamo per un primo della tradizione e un altro di pesce. Ecco un classico: tonnarelli cacio e pepe su cialda di parmigiano. Piatto eccellente, invitante e profumata la cremina con la giusta quantità di pepe, la pasta con cottura perfetta. Insomma un piatto della tradizione fatto a regola d’arte.
Tonnarelli cacio e pepe in cialda di parmigiano
Con l’altro primo abbiamo scelto uno dei loro cavalli di battaglia: tagliolini con vongole, gamberi e tartufo nero. Un piatto meraviglioso che ci ha conquistato. E’ la prima volta che gusto il tartufo accostato al pesce, ma vi posso assicurare che il risultato è commovente. Un piatto equilibrato, gustoso, avvolgente, da dieci e lode. Complimenti!
Tagliolini con vongole gamberi e tartufo nero
Decidiamo di provare anche un secondo, stavolta della tradizione e ordiniamo saltimbocca alla romana. Un classico della cucina romana. Anche questo degno di nota.
Saltimbocca alla romana
Come contorno una bella cicorietta di campo ripassata in padella con aglio e peperoncino. Buona
Cicoria di campo
Per chiudere in dolcezza prendiamo un cannolo scomposto (delicato).
Cannolo scomposto
Accompagniamo il dolce con un mirto di Sardegna, il mirto del Fondatore di Silvio Carta. Un liquore di mirto spettacolare, in cui si respira davvero l'anima ancestrale della Sardegna.
Il mirto di Silvio Carta
Chiedo il conto e paghiamo poco più di 45 euro a persona. Prezzo corretto ma soprattutto commisurato alla qualità di quanto degustato.
L’Hosteria dei Numeri Primi a Trastevere è davvero un indirizzo che non può mancare in agenda. Troverai una cucina sorprendente con alcuni dei classici della cucina romana ben eseguiti e nuove e innovative proposte (molte di mare). Tradizione e innovazione vanno a braccetto in un tripudio di sapori e in un ambiente che intriga e conquista. Piatti mai banali e in continua evoluzione, ottime e studiate le proposte sia di carne che di pesce. Ho trovato tutto eccellente ma quei tagliolini con vongole, gamberi e tartufo nero quasi da soli valgono il viaggio. Esperienza da non perdere. Rapporto qualità-prezzo corretto con un costo commisurato alla qualità dei prodotti e delle materie prime utilizzate. Altra nota di merito è per il servizio (preciso e veloce) e per il personale gentilissimo ed educato. Complimenti a Stefano Dominici e a tutto il suo team. Indirizzo imperdibile.
Hosteria dei Numeri Primi
Via del Politeama n. 8. Roma
Tel. 06 6456 26 93
Visita il sito web dell’Hosteria dei Numeri Primi