Formaggi

Sabato, 29 Dicembre 2018 09:00

Amor mio. Brusciano (Na)

E’ un sabato sera freddo ma tutto sommato gradevole, rientrando da Napoli decidiamo di cenare in un posticino che abbiamo già avuto modo di conoscere e provare: il ristorante Amor mio. Abbiamo scoperto la cucina di Vincenzo Toppi più di 6 anni fa e siamo stati forse i primi a parlarvi di questo chef pieno di talento e dalla simpatia contagiosa. Siamo tornati qui con grande piacere ed in cerca di conferme …
Il ristorante si trova a Brusciano, un paese che si trova tra Pomigliano D’arco e l’agro nolano, siamo a pochi Km da Somma Vesuviana. Brusciano è un paese che ha un’antica vocazione agricola, qui un tempo le coltivazioni si trovavano nei pressi di antiche masserie oggi quasi scomparse per via del processo di urbanizzazione, resistono però diversi orti e campagne coltivate (in dialetto le “parule”). Il ristorante Amor mio si trova al centro del paese, ed è facile arrivarci, siamo infatti a pochi metri dalla centralissima via Cucca.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arriviamo intorno alle 21.30. Veniamo accolti con grande gentilezza. Il locale è come lo ricordavamo, piccolo ma ben curato, molto pulito e il tema dominante ovviamente è l’amore in tutte le sue declinazioni.

Data l’ora l’intento è di non “strafare” ma non abbiamo fatto i conti con lo chef Vincenzo Toppi che ha deciso di “coccolarci” a modo suo.
Intanto ordiniamo da bere una minerale e un Lacryma Christi rosso I Nobili dell’azienda Enodelta, un buon rosso fermo ottenuto da uve aglianico e piedirosso che accompagnerà la nostra cena.

Ordiniamo l’antipasto, qui lo chef ha deciso di sorprenderci. Cominciano le danze…Arrivano due montanare con fagioli alla messicana e salsiccia di cinghiale. Meravigliose, l’impasto perfetto, cresciuto come Dio comanda, il fritto non unto e quei fagioli poi….

Montanare con i fagioli alla messicanaMontanare con i fagioli alla messicana

Ecco altre due montanare con pomodorini del piennolo, provola di Agerola e parmigiano. Chapeau Vincenzo Toppi ! Montanare leggerissime, un fritto delicato come una nuvola.

Montanare con pomodorini del piennolo e provolaMontanare con pomodorini del piennolo e provola

Con un ritmo incalzante ci vengono servite due frittatine di pasta (spaghettini) con all’interno ragù di maialino nero sopra un letto di crema di piselli. Divine …

Frittatine di pasta su vellutata di piselliFrittatine di pasta su vellutata di piselli

Passa a salutarci anche lo chef Vincenzo Toppi che ci promette altre sorprese e infatti … ecco una spugna sifonata con zucca e carote su una base di fonduta di provola affumicata, pancetta al pepe, pasta Kataifi e parmigiano reggiano. Sorprendente..

Spugna sifonata con zucca e carote su fonduta di provola affumicata pancetta al pepe pasta Kataifi e parmigianojpgSpugna sifonata con zucca e carote su fonduta di provola affumicata pancetta al pepe pasta Kataifi e parmigiano

E ancora un tortino di patate a sfoglia con funghi porcini saltati all’erba cipollina su una fonduta di formaggi (tra cui il Castelmagno) con dei ribes, delicata, morbida, profumata. Il tortino fatto con le patate a sfoglia è davvero il top.

Tortino di patate con funghi porcini su fonduta di formaggiTortino di patate con funghi porcini su fonduta di formaggi

La nostra cena va alla grandissima. Pensate sia finita qui? No, affatto amici. Ci viene servita una mousse di ricotta calda amalgamata con del mascarpone, latte cotto di bufala con sbriciolata di tarallo mandorla e pepe e parmigiano reggiano, servita tiepida. Fantastica la sua cremosità e da ricordare il suo sapore delicato.

Mousse di ricotta caldaMousse di ricotta calda

E ancora un timballo di zucchine con ripieno di gateau di patate, provola, sbriciolo di nocciole parmigiano reggiano su letto di pasta Kataifi. 

Timballo di zucchine con ripieno di gateau di patate e provolaTimballo di zucchine con ripieno di gateau di patate e provola

L’antipasto propostoci da Vincenzo Toppi è stato davvero incredibile: vario, con proposte tutte originali che abbinano creatività e tradizione. A dir poco perfetta l’esecuzione e la tecnica di base di ogni portata, a cominciare dalle montanare che non hanno niente da invidiare a quelle delle migliori e più rinomate pizzerie partenopee.

Non possiamo esimerci dal provare uno dei primi di Vincenzo che amiamo: fusilli al ferretto fatti in casa con pomodorini del piennolo e reggiano, un piatto semplice ma dal sapore straordinario. Non ci era mai capitato di assaggiare un sughetto al pomodoro così saporito, dolce al punto giusto, profumato tanto che ci ha quasi costretto alla “scarpetta”, ma credetemi non farlo sarebbe stato un delitto. Questo è stato un primo perfetto. Ogni volta che veniamo qui lo chiediamo sempre. Una goduria allo stato puro.

fusilli al ferretto con pomodorini del piennolofusilli al ferretto con pomodorini del piennolo

E’ passata la mezzanotte, arriva a salutarci lo chef Vincenzo Toppi, con cui ci intratteniamo piacevolmente a chiacchierare. Data l’ora tarda decidiamo di saltare (sigh sigh) il secondo e di passare al dolce, qui dobbiamo aprire un’altra parentesi. I dolci sono preparati dallo stesso chef e non comprati come fanno molti ristoranti. Tutte le proposte di dessert cambiano di giorno in giorno, si tratta di dolci sempre diversi . Noi prendiamo una porzione di torta “rocher” con una base di pan di spagna al cacao, una vagliata al latte, un croccante di nocciole, del cioccolato fondente come ultimo strato e una base di liquore Strega del beneventano. Semplicemente deliziosa. Decidiamo di accompagnare il dessert con 2 grappe barricate.

Torta RocherTorta Rocher

Chiediamo il conto. Per questa cena paghiamo l’equivalente poco meno di 75 euro in due. Diciamo che per un pranzo o una cena media il costo va dai 30 ai 40 euro a persona. E’ chiaro che incide molto nel conto finale anche la scelta del vino.

Il Ristorante Amor Mio è una garanzia. Vincenzo Toppi qui esprime al meglio la sua arte. Troverete un ambiente accogliente, servizio preciso ed efficiente, uno chef fantasioso, preparato e creativo capace di utilizzare al meglio e valorizzare i prodotti del territorio con proposte equilibrate e capaci di sorprendere. Ottime le materie prime utilizzate. Il locale è molto rinomato anche per la carne (torneremo a breve a provarla). Dulcis in fundo (è il caso di dirlo) i dessert, sono incredibili e tutti fatti dallo chef. Buono il rapporto qualità prezzo.
Amor mio è un indirizzo imperdibile. Fateci un salto e ci darete ragione. Provare per credere, garantiamo noi. Complimenti Vincenzo!


Ristorante Amor Mio
Via Giovanni Amendola n. 69
Brusciano (Na)
Tel. 0818862244
Visita il sito web del ristorante Amor Mio

 

Pubblicato in Campania
Domenica, 23 Dicembre 2018 11:11

Porta Riva Ristorante. Avella (Av)

E’ Domenica, siamo in giro nella zona del baianese. Per il nostro pranzo abbiamo deciso di ritornare in un ristorante già visitato due mesi fa e che ci ha davvero colpito: Porta Riva. Siamo in cerca di conferme, l’occasione è propizia.
Abbiamo prenotato senza problemi il nostro tavolo da due. Arriviamo e parcheggiamo agevolmente l’auto nell'ampio parcheggio privato. E’ una bella giornata di sole, fredda ma il cielo è limpido. Di giorno da qui si può godere di una vista davvero niente male. Siamo nella zona alta di Avella. Ci accoglie la gentilissima padrona di casa Michela che ci accompagna al nostro tavolo, con vista su una graziosa cascatella. Come sempre diamo un’occhiata al menù e ordiniamo. Da bere una minerale e una bottiglia di aglianico irpino delle Cantine Di Marzo. Un buon aglianico irpino.
Ci servono uno stuzziacante entreé : lollipop di salmone e piscacchio da intingere in una fonduta di caciocavallo locale. Proposta originale e riuscitissima. Che profumo quella fonduta di caciocavallo!

Lollipop di salmone e pistacchio in fonduta di caciocavalloLollipop di salmone e pistacchio in fonduta di caciocavallo

Ordiniamo come antipasto quello per noi qui è ormai una piacevole consuetudine: il mallone avellinese. Un mantecato di cime di rapa e patate, servito con pancetta croccante su colatura di caciocavallo irpino con dischi di polenta fritta. Cari amici le immagini amici parlano da sole. Piatto a dir poco meraviglioso, gustoso il mallone, fantastico l’abbinamento con la fonduta e interessante la nota croccante della pancetta. Abbiamo fatto centro. Ottima scelta.

Mallone avellinese con pancetta e colatura di CaciocavalloMallone avellinese con pancetta e colatura di Caciocavallo

Tra una chiacchiera e l’altra arrivano i primi che abbiamo ordinato: tagliolini all’uovo con burro di Normandia, pecorino e tartufo irpino. Delicati, equilibrati. Piatto riuscitissimo.

Tagliolini alluovo con burro di Normandia ecorino e tartufo irpinoTagliolini alluovo con burro di Normandia pecorino e tartufo irpino

L’altro primo è il classico piatto della Domenica, degli scrigni ripieni di cacio e pepe con ragù di salsiccia e scaglie di caciocavallo podolico. Altro piatto goloso, eseguito benissimo e che idea gli scrigni di cacio e pepe.


Scrigno di cacio e pepe con ragù di salsiccia e caciocavalloScrigno di cacio e pepe con ragù di salsiccia e caciocavallo

Prima dei secondi passa a salutarci Michela Spoletta per assicurarsi che tutto stia andando per il meglio. La risposta non può che essere affermativa! 
Ma il ritmo ormai è incalzante...
Ecco una entrecote di scottona Prussiana con porcini del partenio, rucola e scaglie di caciocavallo podolico. Fantastica la carne, cotta perfettamente, commovente il connubio con i porcini.

Entrecote di scottona prussiana con porcini del partenio rucola e scaglie di caciocavalloEntrecote di scottona prussiana con porcini del partenio rucola e scaglie di caciocavallo

L’altro secondo è da applausi un filetto di maialino nero irpino che si scioglieva in bocca servito con la scarola saltata con le noci, purea di mela annurca (con la carne di maiale ci sta da Dio) e polvere di caffè. Secondo piatto eccellente. Chapeau!

Filetto di maialino nero irpino scarola saltata purea di mele annurche e polvere di caffèFiletto di maialino nero irpino, scarola saltata e purea di mele annurche e polvere di caffè

Come contorno abbiamo preso una padella di patate e porcini. Ottimi davvero.

Patate e porciniPatate e porcini

A dire il vero siamo sazi ma lo chef Andrea Pagano ci vizia con un pre-dessert: mousse di castagne e amaretti. Deliziosa. La accompagniamo con due grappe barricate.

Mousse di castagne e amarettiMousse di castagne e amaretti

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 70 euro in due. Un rapporto qualità prezzo corretto.

Siamo tornati con piacere da Porta Riva. La prima volta ci era piaciuto molto adesso se possibile ancora di più. E’ stata una grandissima conferma. Il locale è grande, luminoso, arredato con gusto, ti trasmette una sensazione di familiarità. Ci si sente a casa in pratica. Semplice ma d’effetto la mise en place. Il servizio è puntuale e attento. Fantastica l’accoglienza di Michela, davvero un’ottima padrona di casa che cura la sua “creatura” con passione, amore e grande impegno.
A costo di ripeterci dobbiamo dire che il valore aggiunto di questo ristorante è lo chef Andrea Pagano. Sentirete molto parlare di lui semplicemente perché merita, ha talento e ha dalla sua un'umiltà senza pari. La sua è una cucina di livello che riesce a valorizzare alla perfezione i prodotti del territorio, le sue proposte che possono sembrare semplici denotano invece una spiccata personalità. Direi che la sua cucina è il giusto mix tra tradizione, innovazione e creatività. Il servizio è preciso e professionale. Molto buono poi il rapporto qualità prezzo. Porta Riva ad Avella è un indirizzo da segnare in agenda senza “se” e senza “ma”.. Cosa aspettate? Andateci e ci darete ragione. Parola dei Templari del Gusto.

Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva

Pubblicato in Campania
Mercoledì, 19 Dicembre 2018 13:00

Fuoco. Roma

Ho scoperto questo ristorante grazie al consiglio di alcuni colleghi amanti del buon cibo e sempre alla ricerca di nuovi posti da visitare. Vi dico subito che questo è uno di quei locali che si possono definire “alla moda” ma anche di grande sostanza. Fuoco è situato nel cuore del quartiere Prati, a due passi da Piazza Cavour, ed è il posto ideale dove trascorrere una serata tra amici o in famiglia. Il menù proposto è infatti di quelli che offrono grande scelta, capace di soddisfare veri e propri carnivori quanto vegetariani. Troverete la cucina romana, ma anche quella europea.

Il clima avvolgente, l’atmosfera calda di questo ristorante dove il personale ha sempre il sorriso (dettaglio per me di grande importanza ma per niente scontato) ha accompagnato la nostra serata. Nonostante il locale fosse pieno (la prenotazione è d’obbligo) non c’era quel frastuono che impedisce di ascoltare i propri pensieri. Altro punto a favore. Abbiamo iniziato dal settore “fritti”, con una tempura di gamberi. Eccellente nella sua croccantezza, esaltata dalla salsa tartara.

Veniamo ai primi. I tonnarelli cacio e pepe, un must della cucina romana, sono stati reinventati con limone e gamberoni. Un accostamento che può sembrare azzardato, ma solo sulla carta perché la nota fresca e acidula del limone conferisce una marcia in più al piatto.

Tonnarelli cacio e pepe con limone e gamberoniTonnarelli cacio e pepe con limone e gamberoni

Cremose al punto giunto, anche le fettuccine di kamut con baccalà, pomodorini e olive nere hanno superato a pieni voti la prova degustazione.

Fettuccine di kamut con baccalà pomodorini e olive nereFettuccine di kamut con baccalà pomodorini e olive nere

Fuoco è famoso anche per la sua carne, tutta proveniente dalla storica macelleria Annibale di via di Ripetta (i romani, ma non solo loro, la conoscono bene e sanno che propone solo carni pregiate). Da provare sicuramente la tartare di filetto di manzo danese. Può essere un antipasto ma anche un secondo piatto.

Tartare di filetto di manzo daneseTartare di filetto di manzo danese

Merita anche la cantina di pregio a disposizione, con vini (anche al calice), birre e cocktails per tutti i gusti. Noi abbiamo scelto un rosso, il Montecorna Valpolicella Ripasso Classico Superiore 2016 Linea Remo Farina.

Per chiudere, dalla carta dei dolci: consiglio vivamente i biscotti della casa accompagnati dalla crema pasticciera (più che sufficienti per 2 persone).

Biscotti della casa con crema pasticcieraBiscotti della casa con crema pasticciera

Da non perdere il meraviglioso tiramisù.

TiramisùTiramisù

In 3 abbiamo speso 106 euro. Un prezzo più che corretto e commisurato alla qualità del menù. In definitiva un posto decisamente da provare! Fidatevi di noi... 

 

Fuoco bere - dolce - salato
Via Cicerone n.34
Roma
Tel. 06 3236983
Accetta carte di credito: SI
Orario 12.00 – 02.00
Prezzo medio

Visita il sito web di Fuoco. Bere - dolce - salato

Pubblicato in Lazio
Mercoledì, 21 Novembre 2018 09:00

La Grotta. Casalnuovo (Na)

Siamo a Casalnuovo, comune alle porte di Napoli con una densità di abitanti da non credere e antiche tradizioni agricole oggi (ahimè) quasi del tutto scomparse.
Sul corso principale c’è la Grotta Hostaria e vineria. Ci eravamo già stati tempo fa e ci aveva sorpreso, lasciandoci ricordi piacevolissimi. Abbiamo deciso di tornarci per riprovare la loro cucina. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo.

La Grotta è il regno di Giuseppe Rea, sommelier esperto, grande appassionato e conoscitore di vini e “deus ex machina” di questo posticino che ha davvero qualcosa di speciale. Te ne accorgi da subito, appena entri. La prima cosa che vedi è un bancone in legno, poi delle botti, un bella ed ampia credenza colma di bottiglie di vino e poi pasta, biscotti, conserve, marmellate e tanto altro ben di Dio.
Giuseppe ci accoglie da par suo con grande gentilezza e ci accompagna al nostro tavolo. Attraversiamo le altre due sale. Tutto intorno pietra, legno, mattoncini e bottiglie di vino ovunque, in fondo un maestoso e bellissimo camino e musica jazz e fusion in sottofondo. Tutto davvero bellissimo. Se chiudi gli occhi ti sembra di essere in un’enoteca o un ristorantino toscano o umbro. Davvero un’atmosfera incredibile.Noi siamo in tre, ci accomodiamo al nostro tavolo. Diamo uno sguardo al menù, intanto da bere ordiniamo una minerale e su consiglio di Giuseppe un interessantissimo Franciacorta Brut dell’azienda Le Marchesine da uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Una vera rivelazione, con un perlage persistente, un vino elegante, asciutto con una piacevolissima vena acidula. Un vero fuoriclasse.

Franciacorta Brut dell'azienda Le MarchesineFranciacorta Brut dell'azienda Le Marchesine

Siamo venuti qui anche per provare nuovamente le proposte del giovane e bravissimo chef Antonio Esposito, una assoluta garanzia. Diamo il via alle danze. Optiamo per 4 proposte di antipasti.
Un meraviglioso carpaccio di carne salata trentina che ha la stessa consistenza di una carne fresca ma ha avuto un’affumicatura che la rende più succulenta e le conferisce una consistenza che la fa somigliare ad una carne cruda, con citronette, julienne di finocchi e pomodorini.

Carpaccio di carne salata trentinaCarpaccio di carne salata trentina

Una tartare di manzo corretta con salsa al lime germogli di bietola, profumo di rosmarino e pepe bianco. Eccezionale …

Tartare di manzoTartare di manzo

Ormai abbiamo preso il ritmo, in un crescendo rossiniano ecco un tortino di patate, zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e gustosissimo…

Tortino di patate zucchine con fonduta di provola fumèTortino di patate zucchine con fonduta di provola fumè

E un carciofo farcito con un purè di patate e formaggio, guarnito con della pancetta croccante su una crema di piselli. Poesia ….

Carciofo ripienoCarciofo ripieno

Ci siamo coccolato con 4 proposte di antipasti a testa. Ma la nostra cena non finisce qui.
Intanto cambio di vino, continuiamo su consiglio di Giuseppe Rea con un bianco. Ecco il Vulcania Sauvignon dell’azienda agricola Inama, una grandissima espressione del territorio del Soave, un 100% sauvignon Blanc, con fermentazione in barrique nuove al 30% a tostatura forte e 70 usate. Un vino emozionante.

Vulcaia dell'azienda agricola InamaVulcaia dell'azienda agricola Inama

Prendiamo un due primi…
Un piatto di spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè.

Spaghettoni di Gragnano aglio olio e peperoncino su fonduta di provola fumèSpaghettoni di Gragnano aglio olio e peperoncino su fonduta di provola fumè

E una sorprendente rivisitazione della carbonara. Grande intuizione dello chef Antonio Esposito. In pratica il tuorlo d’uovo è stato marinato per tre ore sotto una percentuale esatta (50% e 50%) di sale e zucchero. Il tuorlo si cuoce, si asciuga si disidrata ma risulta morbido r cremoso al centro. Viene messo sulla pasta e con la forchetta rompendosi condisce la pasta con il suo bel guanciale. Davvero un’idea innovativa.

Carbonara rivisitata dello chef Antonio EspositoCarbonara rivisitata dello chef Antonio Esposito

Il nostro terzo templare invece del primo opta per un secondo. Un bel filetto con melanzane alla griglia.
Decidiamo di terminare in dolcezza con un flan al cioccolato bianco con cuore caldo, crema di cioccolato bianco a rum e frutti di bosco caramellati. Delicatissimo...

Flan al cioccolato biancoFlan al cioccolato bianco

E un flan al cioccolato fondente con cuore caldo, crema di cioccolato bianco a rum e frutti di bosco...

Flan al cioccolato fondente

Anche questo fatto dal bravissimo Chef Antonio Esposito. Accompagniamo il dessert con una chicca: la Riserva 983 di Dellavalle, un cuvèe di tre distillati stravecchi (60 % brandy invecchiato oltre 20 anni, 20 % di grappa di amarone stravecchia e 20 % di grappa di barolo stravecchia). Semplicemente fantastico..

Giuseppe vuole viziarci e allora ecco castagne e formaggio...

Castagne e formaggioCastagne e formaggio

Le accompagniamo con una grappa Dellavalle molto particolare prodotta mettendo le migliori castagne del Piemonte tostate e fatte in pezzetti piccoli in infusione nella grappa che viene poi affinata in botti di castagno. Davvero particolare..

Grappa alle castagne di DellavalleGrappa alle castagne di Dellavalle

Chiediamo il conto e paghiamo poco più di € 55,00 a persona. Direi un giusto rapporto qualità prezzo. Qui si può pranzare o cenare con un menù completo a 30/35 euro vini esclusi.

La Grotta è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda. Lo abbiamo scoperto anni fa e confermiamo il nostro lusinghiero giudizio. Questo è un posto che merita davvero! Noi gli rendiamo giustizia anche stavolta pubblicandolo sul nostro sito e lo facciamo con convinzione. E’ un luogo di eccellenza, quasi un’oasi nel deserto. Ristorante ed enoteca di livello assoluto con un buon rapporto qualità – prezzo. Fateci un salto amici. Garantiamo noi. Da non perdere.


La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718

Pubblicato in Campania
Mercoledì, 07 Novembre 2018 12:04

Porta Riva Ristorante. Avella (Av)

Siamo ad Avella centro dalla storia antichissima, uno dei vanti dell’antica Campania Felix, città situata in un contesto paesaggistico notevole, piena di palazzi storici e monumenti, alcuni di età romana. L’antica Avella secondo le cronache aveva ben sei porte di ingresso che conducevano al centro abitato. Una di questa era Porta Riva così chiamata perché si trovava in prossimità del fiume Clanio. Attraversandola si andava verso il Castello.
Proprio qui c’è Porta Riva, il posticino da noi scelto per la nostra cena. Il locale è molto bello, ci si arriva agevolmente, parcheggiare l’auto non è un problema, c’è infatti un parcheggio molto grande ed anche all’esterno c’è spazio a volontà. La struttura è grande, luminosa, con molte vetrate. All’ingresso sulla sinistra c’è il bancone con  il forno. Porta riva è pizzeria oltre che ristorante.

Noi però siamo venuti qui stasera per provare la cucina dello chef Andrea Pagano il cui talento era a noi ben noto.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo, veniamo accolti con garbo e cortesia. Ci accomodiamo e diamo un’occhiata al menù. Ovviamente ci concentriamo sulle proposte di cucina, per le pizze torneremo in un altro momento.
Ci sono sei proposte di antipasti, cinque primi, sei secondi. Insomma poche proposte ma ben studiate, realizzate con i prodotti del territorio. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico irpino.
Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entreé: montanarina con lardo, tartufo nero e mentuccia. Buonissima con una frittura perfetta, non unta e asciutta.

Montanarina con lardo tartufo e mentucciaMontanarina con lardo e tartufo nero

Ordiniamo un antipasto, decidiamo di rimanere in Irpinia con la rivisitazione di un classico: il mallone, mantecato di cime di rape e patate, servito con pizza di granone, pancetta croccante su colatura di caciocavallo irpino. Una goduria, piatto equilibrato e gustosissimo.

Mallone avellinese con colatura di caciocavallo irpinoMallone avellinese con colatura di caciocavallo irpino

Spazio ai primi, ecco una carbonara di gamberi: spaghetti dell’antico pastificio Vicidomini, uova biologiche e gamberi. Una variante davvero interessante della classica carbonara.

Carbonara di gamberiCarbonara di gamberi

Il top lo raggiungiamo con la genovese Irpina: eliconi Vicidomini, cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino nero irpino e funghi porcini. Da svenimento, perfetta la genovese resa intrigante dalla presenza dei funghi porcini. Una versione originale, che potrebbe far storcere il naso ai puristi della genovese, ma vi assicuro, è una proposta che da sola varrebbe la visita. Da provare.

Genovese irpinaGenovese irpina

La nostra serata scorre via piacevolmente, la sala è piena. Bisogna dire che nonostante sia Sabato il servizio è celere e preciso così come assolutamente giusti sono i tempi di attesa tra una portata e l’altra. Decidiamo di gustare anche due secondi. Una proposta di pesce e una di carne.
Arriva il polpo 2.0: polpo croccante, stracciata di bufala campana, friarielli napoletani su disco di polenta. Ho trovato buonissimo il polpo, morbido, cotto in maniera perfetta. Molto interessante l’abbinamento con la stracciata e i friarielli.

Polpo 2.0Polpo 2.0

Poi l’hamburger nel piatto: un buonissimo hamburger di scottona Marchigiana su crostone di pane cafone, provola di Agerola e misticanza al tartufo. Nota di merito per la carne di grande qualità, cotta alla perfezione.

L'hamburger nel piattoL'hamburger nel piatto

Siamo sazi, decidiamo di saltare il dolce, prendiamo un limoncello, un amaro e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 59 euro in due. Davvero un ottimo rapporto qualità prezzo.

Porta Riva merita la vostra visita. E’ pizzeria e ristorante di ottimo livello. Il locale è grande, spazioso, pulito. Il personale è garbato, il servizio preciso. Ottimo il rapporto qualità prezzo. Qui si mangia davvero bene. Dobbiamo fare i complimenti allo chef Andrea Pagano, è lui il vero valore aggiunto, un fuoriclasse in cucina. Andrea ha talento, passione e riesce senza forzare troppo la mano a dar vita a piatti di ottimo livello capaci di valorizzare i buoni prodotti del territorio. Riesce ad esprimere la sua personalità con proposte ben studiate e capaci di regalare emozioni, grazie anche alla scelta di prodotti e materie prime di eccellenza. Qui ho assaggiato una genovese (nella versione irpina) da favola. Porta Riva ad Avella è un signor ristorante. Andateci e non ve ne pentirete, garantiamo noi. Da provare e riprovare.


Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva

 

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Martedì, 01 Gennaio 2019 12:02

Maialumeria. Mugnano del Cardinale (Av)

Siamo nella zona del baianese precisamente a Mugnano del Cardinale, la patria del famoso salame di Mugnano. Qui c’è un vero e proprio santuario del gusto, un paradiso per gli amanti dei salumi di eccellenza ma anche dei vini, dei formaggi e dei prodotti biologici di qualità.
Maialumeria è tutto questo ma anche altro: è un po’ market, un po’ ristorante, un po’ wine bar. Insomma un locale imperdibile. Dietro questo progetto c’è la storia della famiglia Schettino, che ha una radicata e pluriennale esperienza nella produzione dei salumi.
Siamo in due, arriviamo senza problemi. Raggiungere Mugnano del Cardinale è davvero semplice, l’uscita di Baiano della Napoli Bari dista davvero un tiro di schioppo. Parcheggiamo comodamente in strada a pochi passi dal locale. La cosa che colpisce arrivando è la bellezza di Maialumeria. Oltre 100 coperti, spazio a volontà. Nonostante la tendenza a voler prediligere l’open space, non mancano le note calde nell’ambiente ristoro e un tocco di familiarità quasi “di casa” con la splendida cucina a vista, e ancora il bancone salumi e un’esposizione di salumi davvero notevole. 

La cucina a vistaLa cucina a vista

Molto ben curato il gioco di vetri che in alcuni casi separa (solo fisicamente) un privè gastronomico e una camera con pareti in mattoni per l’affinamento e la stagionatura di meravigliosi prosciutti e culatelli, dove si può decidere anche di prenotare il tavolo per dedicarsi un’inebriante serata degustazione. Vi posso garantire che entrare in questo ambiente, quasi una sorta di goloso caveau ti stordisce, ti colpisce, ti inebria, ti fa innamorare.
C’è poi l’area market dove trionfano conserve, marmellate, pasta, olio, aceto, legumi e tanto altro. Chiaramente si possono acquistare meravigliosi salumi e i migliori formaggi campani e nazionali. Un discorso a parte merita il vino, la proposta è interessante, completa, tante le etichette esposte (oltre 100) . Molto bella è una sala concepita per degustare vino abbinato a salumi e formaggi. Quasi un ambiente a sé.

Sala degustazione Wine roomSala degustazione - Wine room

Insomma siamo davvero in un Paradiso, da svenimento per gli appassionati di carni e salumi.
Ci accomodiamo pronti a degustare le loro proposte. Da bere prendiamo una minerale e un valido Aglianico di Villa Raiano, un vino rosso che non tradisce mai, di grande personalità, giustamente tannico e minerale, con sentori di cacao, frutti rossi e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. La nostra è stata un’ottima scelta.
Ci servono una golosa entreé: tocchetti di pizza di granone (pizza e raurinio) su vellutata di ceci. Buonissimi….

Pizza di granone su vellutata di ceciPizza di granone su vellutata di ceci

Cominciamo inevitabilmente con un tagliere della Maialumeria: un pezzetto di toma, uno di bitto, uno di pecorino Moliterno e un blu di pecora. Come salumi fanno capolino prosciutto di parma 24 mesi, pancetta arrotolata, coppa artigianale e salamino di prosciutto accompagnati da una composta di fichi e dal miele.

Il tagliere della MaialumeriaIl tagliere della Maialumeria

Prendiamo anche un assaggio di pecorino di Carmasciano stagionato. Un formaggio che amo.

Pecorino carmasciano stagionatoPecorino carmasciano stagionato

Poi un po’ di mortadella IGP, profumata, scioglievole, gustosa…

Mortadella IGP BolognaMortadella IGP Bologna

In alto i calici, la serata va che è una meraviglia. Passa a salutarci Simone Schettino, il padrone di casa, un ragazzo lungimirante e capace che ha avuto l’idea di creare questa meraviglia, facendo leva sulla pluriennale esperienza della sua famiglia nella produzioni di salumi e carni.
Spazio ai primi. Ecco una commovente carbonara con gli spaghetti del Pastificio Gentile, le uova di Paolo Parisi ed il guanciale di nero casertano. Eccellente …

La Carbonara con le uova di Paolo ParisiLa Carbonara con le uova di Paolo Parisi

E una caciocavallo e pepe: tagliolini Cavalier Cocco con caciocavallo, pepe, mortadella IGP e polvere di pistacchio di Bronte. Un piatto meraviglioso… Equilibrato, giustamente sapido, godurioso…

Tagliolini caciocavallo pepe e mortadella IGPTagliolini caciocavallo pepe e mortadella IGP

Siamo sul punto di alzare bandiera bianca ma un assaggio di carne è doveroso. Scegliamo su loro consiglio Pluma di maiale iberico Bellota alla brace con broccoli. L’aggettivo giusto è sorprendente, una carne mai provata prima, mordida, succosa, buonissima..

Pluma di maiale iberico BellotaPluma di maiale iberico Bellota

Come contorno una porzione abbondante di patate al forno … Anche queste ottime.

Patate al fornoPatate al forno

Chiudiamo la nostra cena con un passito, un Rum Don Papa, un po’ di cioccolato extrafondente e cantucci artigianali (fatti da loro). Degna chiusura di una grande serata.

Rum, passito, cioccolato extrafondente e cantucciniRum, passito, cioccolato extrafondente e cantuccini

Chiediamo il conto e paghiamo 95 euro (47.5 euro a testa). Conto adeguato al tipo di esperienza fatta, alla qualità delle materie prime e alla proposta gastronomica.

Maialumeria merita la vostra visita. Ideale per gustare ottimi salumi, formaggi, prodotti di grande qualità o portarli a casa. Le proposte di cucina poi sono studiate e di ottimo livello. Il locale si avvale della consulenza di Raffaele Vitale chef stellato e grande cultore della cucina del territorio presentata in una veste nuova ed accattivante. Molto bravo lo chef Antonio Masucci che si dimostra all’altezza della situazione. Notevole la carta dei vini. Servizio impeccabile. Rapporto qualità prezzo corretto e comunque adeguato al tipo di proposta gastronomica. Imperdibile…

Maialumeria
Corso Europa n. 4
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7268
Visita il sito web di Maialumeria

 

Pubblicato in Campania
Lunedì, 22 Ottobre 2018 12:00

N'ata Storia. Marigliano (Na)

Come un vecchio amico che non ti tradisce mai.

Domenica è un giorno in cui spesso andiamo in giro desiderosi di esperienze gastronomiche interessanti. Stavolta siamo stati a Marigliano da N’ata Storia, già segnalato da noi in passato per la pizza (di buona fattura), ma N’ata storia è soprattutto un signor ristorante. Era da un po’ che mancavamo dovevamo rimediare.
Arrivare al locale è semplicissimo, siamo infatti sulla strada statale variante 7 bis, altra cosa importantissima è la presenza di un ampio parcheggio custodito, per cui non avrete mai problemi con l’auto.
N’ata storia è un locale gradevole, moderno, curato nei dettagli, c’è uno spazio esterno attrezzato con piante e una bella fontana dove potersi rilassare, fare foto o anche organizzare piccoli eventi. All’interno ci sono diverse sale molto curate ed anche un grazioso dehor esterno. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo, arriviamo puntuali, siamo in due. Ci accoglie con garbo e gentilezza Agostino Molaro, perfetto padrone di casa che ci accompagna al nostro posto.

Diamo un’occhiata al menù, molto interessante con diverse proposte di terra e di mare. Decidiamo però di consultarci con Agostino che ci consiglia anche qualche fuori menù. Optiamo per proposte prevalentemente di mare e allora da bere prendiamo un vino sorprendente: Star Grillo e Muller Thurgau di Duca di Salaparuta, un bianco fruttato, intenso, fresco, beverino ma con una buona nota minerale, ideale per accompagnare il nostro pranzo.

Star Grillo e Muller Thurgau di Duca di SalaparutaStar Grillo e Muller Thurgau di Duca di Salaparuta

Ordiniamo un antipasto di mare. Sei proposte, tre fredde e tre calde.
Arriva il primo antipasto (il freddo): carpaccio di spada, insalatina di mare e un bruschettone con pomodorino, cipolla di Tropea caramellata e baccalà. Ottimo il carpaccio di spada, morbida e goduriosa l’insalatina di mare (davvero il polpo si scioglieva quasi in bocca), interessante la bruschetta, nota di merito per il baccalà, compatto, saporito.

Antipasti freddi di mareAntipasti freddi di mare

Siamo partiti alla grande. Neanche il tempo di finire ed ecco la seconda proposta (antipasti caldi): calamaretti fritti, polpettina di tonno su pomodorino del piennolo, e conchiglia al salmone gratinato. Delicati i calamaretti, buona la polpettina di tonno (spettacolare in particolare il piennolo usato), delicata la conchiglia gratinata.

Antipasti caldi di mareAntipasti caldi di mare

Tra una chiacchiera e l’altra sorseggiamo il nostro vino, e ci godiamo l’atmosfera rilassata di questa Domenica autunnale. Abbiamo intanto ordinato i primi che poco dopo arrivano. Due piatti davvero interessanti.
Gnocchi di patata viola con frutti di mare e pesto di pistacchio. Deliziosi. Ben fatti gli gnocchi, meravigliosi i frutti di mare. Un piatto davvero top.

Gnocchi di patata viola con frutti di mare e pesto di pistacchiGnocchi di patata viola con frutti di mare e pesto di pistacchi

Non da meno l’altro primo: gemelli (un formato di pasta particolare) con tonno, melanzane, pomodorini e olive di Gaeta. Tonno e melanzane un abbinamento dal sapore siculo. Anche questo piatto ci ha convinti.

Gemelli con tonno melanzane pomodorini e olive di GaetaGemelli con tonno melanzane pomodorini e olive di Gaeta

Di tanto in tanto passa a trovarci Agostino per sincerarsi che tutto sia di nostro gradimento. Decidiamo di prendere anche un secondo (in due). La nostra scelta cade sulla frittura di calamari, non abbiamo sbagliato infatti erano deliziosi. Morbidi, preparati alla perfezione, una frittura asciutta e senza unto in eccesso. Prendiamo anche un’insalata.

Frittura di calamariFrittura di calamari

Siamo sazi, saltiamo il dolce e chiediamo il conto. Intanto ci offrono un delizioso liquore alla mela annurca.
Paghiamo per il nostro pranzo 70 euro in due. Rapporto qualità prezzo direi corretto. Salutiamo e andiamo via soddisfatti.

N’ata Storia merita decisamente una visita per la pizza (ve ne abbiamo parlato anche in passato, a proposito complimenti a Carmine Molaro che nel tempo è diventato un validissimo pizzaiolo), ma questo luogo è imperdibile soprattutto per la cucina: qui tutto è curato nei minimi dettagli, le materie prime utilizzate sono di qualità, il pesce ottimo, lo chef Vincenzo Pagano sa il fatto suo, ha talento e propone piatti davvero interessanti.
Il resto lo fanno la cortesia e la disponibilità del personale. Il locale è perfetto anche per eventi e piccole cerimonie. Non resterete delusi, N’ata Storia è il risultato dell’esperienza nel campo della ristorazione della famiglia Molaro. Complimenti a papà Pasquale a Carmine ed Agostino per aver portato avanti le loro idee e aver creato questo luogo dove mangiar bene e di qualità è una regola. Chi ci viene la prima volta ci torna sempre volentieri ed il motivo è presto spiegato: questo luogo è come un vecchio amico che non ti tradisce mai anche se non lo vedi sempre. Garanzia.

N’ata Storia
Via Variante 7 bis / Via Cadorna
80034 Marigliano (Na)
Tel. 081 8855559
Visita il sito web di N’ata Storia

Pubblicato in Campania
Giovedì, 18 Ottobre 2018 08:58

Li Jalantuùmene. Monte Sant’Angelo (Fg)

La cucina di Gegè Mangano, talentuoso, vulcanico, creativo.  

Siamo a Monte sant’Angelo, una delle perle del Gargano situata su uno sperone di roccia in bella posizione panoramica ad oltre 800 metri sul livello del mare da cui si ammira ad ovest il Tavoliere e a sud il mare e Manfredonia.
Monte Sant’Angelo è un centro dalla storia antichissima con il meraviglioso Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO), uno dei luoghi più importanti della cristianità meta di pellegrinaggi e visitato da centinaia di migliaia di fedeli ogni anno. Con un pittoresco centro storico, il Rione Junno caratterizzato dalle sue casette bianche tutte uguali, con i caratteristici comignoli e strette le une vicine alle altre quasi ad abbracciarsi. Un’altra cosa da non perdere è il castello Normanno – Svevo che dall’alto domina il borgo. Qui sono passati in tanti: i Bizantini, i Longobardi, i Saraceni, i Normanni e ciascuno ha lasciato una sua eredità, una sua traccia che è arrivata fino ai giorni nostri.
In questo angolo meraviglioso del Gargano, in questo borgo sospeso tra storia, tradizioni e modernità ha creato la sua oasi Gegè Mangano. Monte Sant’Angelo è il suo paese di origine e qui lui ha realizzato il suo sogno: Li Jalantuùmene è molto di più di un ristorante, oserei dire che è una filosofia, un modus vivendi, un’esperienza dei sensi a 360 gradi. Siamo in Piazza de Galganis nel cuore del centro storico, a due passi dalla Chiesa della Santissima Trinità, che appartenne alle monache clarisse che la fondarono nel Quattrocento.
Qui c’è il ristorante, e qui c’è anche Casa Li Jalantuùmene: 4 stanze e 8 posti letto per chi volesse godersi un soggiorno in questo borgo incantato in ambienti sobri, raffinati, coccolati con una mitica colazione di fatta con le bontà e i prodotti locali.

Abbiamo prenotato il nostro tavolo. Siamo in 3. Arriviamo e ci accomodiamo all’esterno, (per fortuna la Domenica di Ottobre è ancora mite). All’interno il locale è piccolo, raccolto, intimo, raffinato. Colpisce poi il balconcino con tavolo da due posti ideale per un pranzo o una cena romantica. Ci accoglie la signora Anna (detta Ninnì’), la moglie di Gegè. Poco dopo passa a salutarci lui. Conoscevamo già Gegè, lo avevamo visto all’opera in diverse occasioni e ammirato più volte in Tv. Vulcanico, loquace, arguto, è un vero “istrione garganico”, con la battuta sempre pronta e una simpatia contagiosa.

Li JalantuùmmeneLi Jalantuùmmene. Monte Sant'Angelo (Fg)

Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di ordinare “a la carte”, oppure di optare per un interessante menù degustazione di 4 portate (costo 35 euro bevande escluse). Ci affidiamo a lui ed aspettiamo incuriositi. Intanto da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Nero di Troia Torre del Falco dell’azienda Torrevento, un vino IGT che fa affinamento solo in acciaio e bottiglia, ottimo, dal gusto pieno, con sentore di cuoio e frutti rossi, bello corposo, di un bel colore rosso rubino.

Nero di Troia Torre del Falco dellazienda TorreventoNero di Troia Torre del Falco dell'azienda Torrevento

Intanto ci arriva un graditissimo entreé: rivisitazione di pane e pomodoro, semplicità e bontà. L’ottimo pane di Monte Sant’Angelo, pomodori locali e l’olio prodotto da Gegè. Buonissimo..

Pane e pomodoroPane e pomodoro

Dopo poco arriva il primo antipasto: pane fritto con friarielli, pomodoro, caprino e salsa di vincotto di fichi. Meraviglioso. Anche qui da notare come gli ingredienti si percepiscano tutti a creare una perfetta armonia, i sapori del territorio, della campagna esaltati con maestria.

Pane fritto con friarielli pomodoro e scaglie di caprino eslsa di vincotto di fichiPane fritto con friarielli pomodoro e scaglie di caprino eslsa di vincotto di fichi

Ecco poi una vellutata di “mugnoli”(un raro ortaggio chiamato anche “cavolo povero” con le cime e un’infiorescenza simile a quella delle cime di rapa) con una mousse di ricottina di podolica, pepe rosa in grani e l’olio di Gegè. Una poesia, delicata, avvolgente.



Vellutata di mugnoli con una mouse di vacca podolica pepe rosa in grani e lolio di GegèVellutata di mugnoli con una mousse di vacca podolica pepe rosa in grani e l'olio di Gegè

Siamo davvero soddisfatti, ma siamo curiosi di scoprire il resto del nostro pranzo e le altre proposte. Arriva il primo assaggio di primo: ravioli ripieni di ricotta di podolica con bottarga di muggine. Interessante il contrasto tra il gusto delicato dei ravioli ed il sapore deciso, intenso, sapido della bottarga.

Ravioli ripienidi ricotta di podolica con la bottarga di muggineRavioli ripienidi ricotta di podolica con la bottarga di muggine

Ci servono la seconda proposta di primo: paccheri di Gragnano (del Pastificio dei Campi) con crema di friarielli, mandorle tostate e peperone crusco. Anche qui siamo di fronte ad un piatto eseguito a regola d’arte, pressoché perfetta la cottura della pasta, delicata la crema di friarielli, interessante la nota croccante data dalle mandorle e dal peperone crusco.

PAccheri con crema di friarielli mandorle tostate e e peperone cruscoPaccheri con crema di friarielli mandorle tostate e peperone crusco

Ritorna da noi lo chef per assicurarsi che tutto proceda per il meglio. Saremmo quasi tentati di fermarci ma non possiamo esimerci dall’assaggiare il secondo.
Optiamo per una guancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelli. La carne era tenerissima e quasi si scioglieva in bocca, divino l’abbinamento con le patate e i funghi cardoncelli. Gran piatto.

Guancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelliGuancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelli

Per pulire e rinfrescare il palato ci servono una sorta di macedonia con frutta e ortaggi.

Piccola macedonia di frutta e ortaggiPiccola macedonia di frutta e ortaggi

"Dulcis in fundo" (è il caso di dirlo), ecco una panacea di ricotta di podolica, con sbriciolo di biscotto alla cannella e salsa all’aleatico, un dolce delicato, suadente, degna chiusura di un pranzo da ricordare. Accompagniamo il dessert con un notevole Rum della Martinica a seguire un caffè.

Panacea di ricotta con sbriciolo di biscotti alla cannella e salsa di aleaticoPanacea di ricotta con sbriciolo di biscotti alla cannella e salsa di aleatico

Chiediamo il conto e per il nostro pranzo paghiamo poco meno di 60 euro a testa . Va detto che il costo medio di un pranzo o cena oscilla tra i 45 e i 60 euro più il vino, costo direi più che adeguato al contesto, alla proposta di cucina ed alla qualità delle materie prime utilizzate.
A fine pranzo Gegè ritorna da noi e ci racconta un po’ la sua storia incredibile, i suoi viaggi, le sue esperienze, (quasi da sceneggiatura, da film, chissà che Gegè non ci pensi prima o poi…).
Poi ci fa visitare una camera del suo B&B (Casa Li Jalantuùmene) e la novità della Vineria – Bistrot il Mò Wine che si trova a pochi passi dal ristorante e che apre di sera per accontentare un’altra fetta di pubblico che vuole magari cenare qualcosa e abbinare un buon calice o comunque bere in compagnia di amici. Qui si possono acquistare anche prodotti del territorio (pasta, vino, olio) e gadget (dalle t-shirt ai grembiuli da cucina e tanto altro) ideati da Gegè.

Li Jalantuùmene è una tappa imperdibile, qui potrete vivere un’esperienza dei sensi ed abbandonarvi ai sapori del territorio sapientemente miscelati da Gegè Mangano: talentuoso, vulcanico, creativo.
Il suo sogno fin da ragazzo era quella casetta abbandonata nel centro storico, dove oggi è nata Casa Li Jalantuùmene gestita da tutta la famiglia con passione e rispetto per gli ospiti. Il ristorante poi è una bomboniera, una chicca. Un luogo per molti ma non per tutti nel senso che chi viene qui, sa quello che troverà: una cucina capace di valorizzare in pieno i prodotti del territorio partendo dalle radici contadine. Dietro ogni piatto c’è ricerca, studio delle materie prime, grande tecnica e “anima”. Quello che adoro quando provo la cucina di uno chef è percepire la sua “anima”, la sua personalità. Non basta solo la tecnica e non tutti ne sono capaci. Gegè Mangano invece ci riesce in pieno trasmettendo con le sue proposte emozione vera. Il resto poi lo fa la sua travolgente simpatia. Li Jalantuùmene, da provare e riprovare. Garantiamo noi …

Li Jalantuùmene
Piazza De’ Galganis n.5
71037 Monte sant’Angelo (Fg)
Tel. 0884 565484
Visita il sito web del ristorante e B&B Li Jalantuùmene

Pubblicato in Puglia
Mercoledì, 26 Dicembre 2018 18:41

La Ripa Ristorante Museo. Rocca San Felice (Av)

Grande cucina in un borgo incantato.

Siamo a Rocca San Felice. Il borgo è ricco di fascino con le sue piccole casette in pietra ai piedi della Rocca che maestosa dall’alto sovrasta il paese. Rocca San Felice si trova nella “mitica” Valle d’Ansanto il luogo dove c’è la “mefite”, il laghetto sulfureo menzionato anche da Virgilio e che secondo gli antichi era la porta degli inferi. Siamo anche nel territorio del famoso pecorino Carmasciano. Insomma siamo davvero in un luogo ricco di suggestioni capace di abbinare storia, cultura e squisita gastronomia.
Parcheggiamo attraversiamo la piazza dove troneggia un maestoso tiglio secolare (piantato nel 1799 al tempo della Rivoluzione napoletana come simbolo di libertà) e ci rechiamo al Ristorante Museo La Ripa, il locale si trova nel borgo medievale lungo la stradina e le scalinate che conducono verso la parte alta e più antica del borgo, verso la rocca.

Abbiamo prenotato il tavolo per la nostra cena, veniamo accolti in modo molto garbato. Ci accompagnano al nostro tavolo.
Il locale è molto bello, l’atmosfera è piacevole, pareti di pietra viva, bella musica smooth jazz e lounge di sottofondo.

Diamo un’occhiata al menù alla carta. C’è la possibilità di pranzare scegliendo dalla carta o di provare “la proposta dello chef” che consiste in 2 assaggi di antipasti , 2 assaggi di primo e il dolce.
Decidiamo di ordinare “a la carte”, intanto arriva un graditissimo pre-antipasto: una popettina su letto di insalatina e balsamico (stuzzicante).

Entrée PolpettinaEntrée - Polpettina

Da bere una minerale e due calici di Aglianico di Montemarano.
Come antipasti scegliamo uno sformatino di patate di montagna, fonduta di caciocavallo e funghi porcini. Un piatto di una delicatezza unica, equilibrato e ben eseguito. Meraviglioso lo sformatino e da svenimento la fonduta di caciocavallo. Davvero ottimo!

Sformato di patate fonduta di caciocavallo e funghi porciniSformato di patate fonduta di caciocavallo e funghi porcini

A seguire il secondo antipasto: tortino di verza con salsiccia rossa di Castelpoto. Buonissimo...

Tortino di verza con salsiccia rossa di CastelpotoTortino di verza con salsiccia rossa di Castelpoto

Siamo nel territorio del pecorino Carmasciano e allora non posso non assaggiarne un po’. Ci facciamo portare un po’ di Carmasciano fresco e un po’ semistagionato . E’ un formaggio che adoriamo e ci concediamo questo ulteriore “peccatuccio”.

Pecorino di CarmascianoPecorino di Carmasciano

La nostra serata trascorre piacevolmente. Abbiamo ordinato due primi.
Ecco degli interessanti ravioloni farciti di patate e provola affumicata con crema di bietola e prosciutto croccante. Buoni.

Ravioli farcito con patate e provola affumicata crema di bietola e prosciutto croccanteRavioli farcito con patate e provola affumicata crema di bietola e prosciutto croccante

L’altro primo è davvero fantastico: sedanini con baccalà mantecato e peperone crusco. La pasta è notevole (usano quella di Cavalier Cocco). Signori siamo di fronte ad un piatto bene eseguito: un gusto, un equilibrio, un’armonia di sapori difficilmente replicabile. Davvero ottimi!

Sedanini con baccalà mantecato e peperone cruscoSedanini con baccalà mantecato e peperone crusco

Possiamo esimerci dal prendere almeno un secondo? Certo che no! E allora scegliamo un piatto dal menù che ci stuzzica: bocconcini di entrecote glassati al Taurasi e spinaci all’aglio, olio e peperoncino. Il nostro intuito non ci inganna anche questo è un piatto fantastico. La carne tenerissima, divina la glassa al Taurasi. Chapeau!

Bocconcini di entrecote glassati al Taurasi e spinaci allaglio olio e peperoncinoBocconcini di entrecote glassati al Taurasi e spinaci allaglio olio e peperoncino

È il momento del dolce. Ne prendiamo uno in due: un delizioso pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa ai frutti rossi, un dolce da 10 e lode.
Accompagniamo il dolce con 2 passiti di Pantelleria.

Pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di frutti di boscoPasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di frutti di bosco

Chiediamo il conto: paghiamo 60 euro in due. Prezzo equo e soprattutto onesto se rapportato alla qualità di quanto degustato. Complimenti davvero. Andiamo via felici e soddisfatti.

Il ristorante Museo La Ripa è un posticino “templare” assolutamente da consigliare. La location è fantastica, inserita nel contesto del borgo medievale. Il servizio puntuale, professionale e all’altezza della location. La cucina merita davvero, il menù presenta poche ma interessanti proposte. Le materie prime sono di assoluto livello, molte sono presidi Slow food. Corretto il rapporto qualità-prezzo. Cosa volere di più? Andateci senza “se” e senza “ma”. Un’esperienza dei sensi in un borgo incantato. Da provare..

 

Ristorante Museo La Ripa
Via Ospedale, n. 1
Rocca San Felice (Av)
Tel. 0827 215023
Visita il sito del Ristorante Museo La Ripa

 

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Un compendio di sapori irpini e tradizione. 
Rieccoci in Irpinia, terra che amiamo. Siamo al centro di San Michele di Serino a pochi passi dalla sede del comune, siamo tornati in un posticino già provato più volte: la Tavernetta Marinella. Per noi questo indirizzo rappresenta una certezza, quella di gustare una cucina che esalta le materie prime del territorio nel rispetto della tradizione.
Il ristorante ha l’aspetto di una locanda, semplice ma allo stesso tempo fine, semplicità e familiarità sono gli elementi dominanti. L’accoglienza è discreta e cordiale. Ci fa da “Cicerone” Giovanni Romano, il proprietario, che mette passione in tutto ciò che fa e ci racconta. Due le sue grandi passioni, la musica (è un cantautore di talento) e la buona cucina.

Diamo un’occhiata al menù. E intanto ordiniamo una minerale e un ottimo aglianico dell’azienda Villa Raiano, azienda che ha sede a San Michele di Serino. In particolare questo aglianico è davvero un bel vino, strutturato il giusto, di un bel colore rosso rubino, con sentore di frutti rossi, tabacco ed una bella nota aromatica di fondo. Un vino ideale per accompagnare il nostro pranzo.

L'aglianico di Villa RaianoL'aglianico di Villa Raiano

Prima dell’antipasto ci servono una stuzzicante entrée: bocconcini di ricotta fritta in pastella di fiano e delle polpettine alla vecchia maniera. Ottimo incipit….

Bocconcini di ricotta fritti e polpettineEntrée

Prendiamo due antipasti “Marinella”, una serie di portate una più buona dell’altra. Cominciano le danze…
Ecco gli spiedini con porro e prosciutto affumicato … molto buoni nella loro semplicità (ah quanto è importante la qualità della materia prima..).

Involtini di porro con prosciutto affumicatoInvoltini con porro con prosciutto affumicato

Ci vengono serviti degli involtini di verza con maiale, deliziosi uno dei must nell’antipasto di stagione della Tavernetta Marinella…

Involtino di verzaInvoltino di verza

Poi ecco il "mallone", Il mitico piatto di rape e patate (qui siamo proprio nel pieno della tradizione irpina).

Il mallone irpinoIl mallone irpino

L’antipasto prosegue con un sorprendente purè di patate e porcini, talmente delicato e morbido da sembrare una vellutata..

Purè di patate con porciniPurè di patate con porcini

E ancora un cannolo di melanzane con ricotta e San Marzano….

cannoli di melanzane e ricotta con pomodoro San MarzanoCannoli di melanzane e ricotta con pomodoro San Marzano

E per terminare il nostro antipasto degli involtini di peperone con pane raffermo e acciughe. Mitici!

Involtino di peperone con pane raffermo ed acciugheInvoltino di peperone con pane raffermo ed acciughe

Gli antipasti ci hanno soddisfatto in pieno, sono ricchi e vari, rispettano in pieno il territorio grazie anche al costante utilizzo di prodotti stagionali.
E’ Domenica, il locale è pieno e i tempi sono chiaramente un po’ dilatati (anche perché qui la cucina è tutta espressa). Usciamo un po’ all’esterno per goderci il piacevole tempore del sole d’Autunno.
Abbiamo ordinato due primi. Rientriamo ed ecco che arrivano.
Un travolgente piatto di tagliatelle con lardo, noci e rosmarino, uno dei piatti caratteristici della Tavernetta, un cavallo di battaglia presente da anni nel menù. Ben assemblato, equilibrato, gustoso. Che bontà!

Tagliatelle lardo e nociTagliatelle lardo e noci

>L’altro primo sono dei ravioli (fatti da loro con farcia di ricotta e basilico) al ragù fatto “alla vecchia maniera”. Posso dire che qui ci siamo quasi commossi. Erano anni che non mangiavamo un ragù così buono. Fatto a regola d’arte, bello “azzeccoso”, quasi impertinente perché ci ha costretto alla scarpetta.

Ravioli al ragù alla vecchia manieraRavioli al ragù alla vecchia maniera

Facciamo i complimenti a Giovanni Romano per tutto ma in particolare per questo ragù e lui ci racconta fiero che viene fatto con amore e prodotti scelti accuratamente: 10 ore di cottura lente lente, pomodoro San Marzano, carne di maiale e scottona. Davvero una poesia!
Il nostro pranzo sta andando alla grande. In un crescendo rossiniano arrivano i secondi. Abbiamo preso una “maialata”, altro must della Tavernetta Marinella: in pratica una tagliata di maiale cotta al forno con scalogno, burro ed erbette aromatiche.

La maialataLa maialata

Poi due salsicce alla brace (una delle due la “pezzente” tipica della tradizione contadina, saporita, gustosa, goduriosa..). Che bontà…

Salsicce alla braceSalsicce alla brace

E che dire delle patate cotte sotto la cenere…? Che ve lo dico a fare ….

Patate sotto la cenerePatate sotto la cenere

Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il dolce. Beviamo un amaro due caffè e chiediamo il conto.. Per tutto questo ben di Dio abbiamo pagato 40 euro a testa. Conto assolutamente coerente in relazione alla quantità ma soprattutto alla qualità di quanto abbiamo degustato.

La Tavernetta Marinella a San Michele di Serino si conferma alla grandissima. Qui trovate una cucina che esalta le materie prime locali e che affonda nella tradizione. La cosa sorprendente è che in cucina c’è una chef meravigliosa che cucina divinamente made in irpinia ma che irpina non è. C’è Svetlana Pisarenko la compagna di Giovanni. Un vero talento in cucina. Ma al di là della cucina un motivo in più (forse il principale) per venire qui è la presenza di Giovanni, un artista a tutto tondo, cantautore, amante della propria terra, un vero istrione. (Può capitare durante la settimana di tanto in tanto anche di vederlo cantare durante esibizioni live). Insomma la Tavernetta Marinella è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda tra quelli segnalati e consigliati da noi dei Templari del Gusto. Semplicemente garanzia.

 

Tavernetta Marinella
Via Cotone 3,
San Michele di Serino (Av)
tel. 0825 59 5128
Visita la pagina facebook della Tavernetta

 

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Articoli di Tendenza

nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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