La mia esperienza da Venti Punto Zero è stata a dir poco esaltante. Avevo in agenda da qualche tempo questo locale aperto da pochi mesi, ma che avevo già avuto modo di conoscere e visitare in precedenti occasioni. Non mi ero ancora fermato per provare la loro cucina. Ecco giunto il momento. San Vitaliano è un ameno paese della provincia di Napoli, Nola dista davvero un tiro di schioppo. Siamo sulla importante Via Nazionale delle Puglie. Venti Punto Zero si raggiunge con estrema facilità sia che si provenga via autostrada (uscita Nola) sia che si decida di arrivare attraverso la Via Nazionale delle Puglie provenendo dal napoletano o dal baianese. Il locale dispone di un ampio parcheggio (cosa davvero importante). La location è davvero bella: c’è un giardino curato e ben tenuto antistante la struttura che è luminosissima. All’interno entrando sulla sinistra, c’è l’angolo bar, poi pareti in tufo, larghe vetrate, tavoli e sedute dal tocco glam. L’arredo è sobrio, minimal ma curatissimo, così come essenziale e curata è la mise en place. Noi abbiamo prenotato il nostro tavolo con un po’ di anticipo. Come sempre prima di ordinare diamo uno sguardo alle proposte in carta.
Venti Punto Zero. San Vitaliano - Insegna interna
C’è il menù ristorante, e quello dell’aperitivo gastronomico. Si, perché da Venti Punto Zero si può anche optare per l’aperitivo gastronomico, e abbinare una buona bottiglia o un calice ai loro meravigliosi taglieri, o alle superbe pizze al padellino. Uno dei must di Venti Punto Zero sono proprio i taglieri. Quello della Campania, del Centro Italia o Sud Italia con salumi, formaggi e prodotti tipici regionali. Una fantastica idea che sta riscuotendo grande successo. Così si può davvero compiere un viaggio tra i sapori (regionali), quello che poi è il claim di Venti Punto Zero. Nel menù dell’aperitivo gastronomico anche la pizza al padellino, i fritti (da non perdere in particolare la frittatina porchetta e friarielli, i crocchè o i rocher di genovese), e i bao & buns. Poi c’è il menù ristorante con cinque proposte di antipasti, quattro primi e quattro secondi. Le proposte sono stagionali e celebrano la diversità delle regioni italiane grazie all’uso di prodotti provenienti da ogni regione italiana che vengono esaltati da una cucina sapiente e curata. Arriva il pane e da bere ordiniamo una minerale e due calici di rosato E’Arte di Torrevento, un vino ottenuto da uve Bombino Nero e Nero di Troia, di un bel colore rosa intenso, fresco, fruttato, piacevolmente equilibrato. Prima dell’antipasto ho voglia di provare la loro pizza al padellino (che avevo intravisto nel menù dell’aperitivo gastronomico). C’erano tra opzioni, quella ai tre pomodori, alla zucca e lardo di Colonnata con cremoso al pecorino e quella con porchetta di Ariccia, provola, porcini e mayo al limone. Noi optiamo per la pizza al padellino ai tre pomodori.
Pizza al padellino ai Tre Pomodori
La prima cosa da sottolineare è l’impasto, di una leggerezza unica. Un impasto multicereali che viene lavorato sapientemente e proposto in doppia cottura (prima al vapore e poi statica). Il risultato è un’alveolatura marcata, la pizza al padellino è morbida, profumata ma al contempo fragrante e saporita.
Pizza al padellino ai Tre Pomodori - Dettaglio trancio e alveolatura
Sopra un trionfo di sapore mediterraneo con salsa di pomodorino, pomodoro ciliegino giallo semi-dry, ciliegino rosso semi-dry, cremoso al basilico e grana padano, polvere di olive nere e basilico cristallizzato. Semplicemente divina.
Pizza al padellino ai Tre Pomodori - Dettaglio
Come antipasto scegliamo l’uovo croccante con fonduta di grana padano, tartufo nero, funghi pioppini, spinaci saltati al burro e jus di manzo. Una vera poesia, l’uovo è croccante all’esterno, morbido e godurioso all’interno, si sposa a meraviglia con la fonduta di grana padano che l’avvolge in un voluttuoso abbraccio, il tartufo poi regala quella spinta in più. Anche i funghi ci stanno a meraviglia così come gli spinacini saltati e ingentiliti dal burro. Una vera esplosione dei sensi questo piatto.
Uovo croccante con fonduta di parmigiano reggiano, tartufo nero, funghi pioppini, spinaci saltati al burro e jus di manzo
Passiamo ai primi. Abbiamo optato per il piatto denominato in carta Miseria e Nobiltà ossia pasta mista di Gragnano IGP e patate con spuma di provola affumicata, gamberi di Mazara, polvere di crostacei ed olio al basilico. Per la serie: come nobilitare un piatto del povero del territorio in questo incontro tra terra e mare, con i voluttuosi e profumati gamberi e la suadente spuma di provola affumicata a legare il tutto e donare delicatezza ad un piatto che seduce e si lascia ricordare.
Miseria e Nobiltà - Pasta e patate con spuma di provola, gamberi, polvere di crostacei ed olio al basilico
L’altro primo è un inno all’Autunno. Sul menù è l’Origami ossia ravioli ripieni di genovese con fonduta di provolone del Monaco DOP, mela annurca e castagne alla brace. A dir poco sorprendente il raviolo con il suo intenso ripieno di genovese, la morbidezza della fonduta di provolone del Monaco e la mela annurca e la castagna alla brace che raccontano meglio di mille parole la magia della stagione autunnale.
Origami - Raviolo ripieno di genovese con fonduta di provolone del Monaco, mela annurca e castagne alla brace
Prendiamo anche un secondo in due e la scelta cade sulla pancia di suino cotto a bassa temperatura con laccatura all’acqua di peperoni, millefoglie di patate alle erbe aromatiche, funghi cardoncelli, crema di peperoni e jus di manzo. Il maialino era morbidissimo l’abbinamento con i peperoni è un matrimonio d’amore, così come a meraviglia ci sta la millefoglie di patata alle erbe aromatiche. Un secondo da Oscar.
Maialino CBT con millefoglie di patate e funghi cardoncelli
Che Pranzo sarebbe senza un bel dessert? Ecco il cannolo cilentano, ossia: sfoglia di cannolo con mousse di ricotta di pecora, confettura di fichi bianchi, riduzione di caramello salato al rum e arancia, cioccolato fondente anacardi e fava tonka. Uno dei dolci più buoni gustati di recente, una vera esplosione dei sensi, in particolare mi ha conquistato la mousse di ricotta di pecora e la confettura ai fichi bianchi. Emozioni vere……
Cannolo Cilentano scomposto
Chiudiamo il nostro pranzo con un giro di caffè e amaro Jefferson e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo da Venti Punto Zero poco più di 45 euro a persona. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque commisurato alla grande qualità della proposta gastronomica.
Venti Punto Zero è stato davvero una rivelazione. La location è molto bella e curata con un suggestivo giardino. Qui puoi concederti un meraviglioso aperitivo gastronomico con i fantastici taglieri con prodotti ed eccellenze provenienti da ogni parte d’Italia e ancora le pizze al padellino, i bao e i Bun oppure puoi pranzare o cenare. La mission di Venti Punto Zero è quella di offrire agli ospiti un’esperienza da ricordare, grazie ad una cucina che segue il ritmo e lo scorrere delle stagioni e celebra la grandezza del nostro paese attraverso l’uso di prodotti e materie prime provenienti da diverse regioni. Qui da Venti Punto Zero trovi una cucina di assoluto livello, perfetto mash-up di tradizione e creatività. La Pizza al Padellino è spaziale, l’impasto morbido, profumato e fragrante. L’uovo croccante è una carezza avvolgente. Miseria e Nobiltà, la pasta mista di Gragnano IGP e patate con spuma di provola affumicata, gamberi di Mazara, polvere di crostacei ed olio al basilico è un piatto da ricordare I ravioli ripieni di genovese con fonduta di provolone del Monaco DOP, mela annurca e castagne alla brace anche da soli valgono il viaggio. E che dire del Cannolo Cilentano? Poesia dei sensi. Ho trovato la carta dei vini fornita e curata. Impeccabile il servizio. Corretto il rapporto qualità – prezzo, comunque adeguato al contesto e al tipo di proposta gastronomica. Venti Punto Zero a San Vitaliano entra in modo perentorio nella nostra guida sul web dei migliori indirizzi, quelli da non perdere.
Venti Punto Zero
Via Nazionale delle Puglie, KM 49.300
San Vitaliano (Na)
Tel. 344 4810737
Visita il sito web di Venti Punto Zero
Torniamo sempre volentieri a Sant’Agata de’ Goti, uno dei borghi più caratteristici e suggestivi della Campania. Qui vengono tantissimi turisti e visitatori attratti dalle sue bellezze storiche, architettoniche e dalla generosa natura che la circonda. Su tutto, l’immagine che resta impressa appena si arriva qui, è quella del centro storico che si scorge dal Ponte sul Martorano. Un vero proprio “presepe” fatto di case cortina costruite a picco sul costone tufaceo a strapiombo sul fiume. Alle sue spalle si erge maestoso e bonario il Monte Taburno che pare ammirare e quasi sorvegliare dall’alto tanta bellezza. Dopo una bella passeggiata nel centro storico ricco di viuzze, chiese, palazzi antichi, slarghi e scorci pittoreschi, ci fermiamo a pranzo.
Sant Agata de Goti - Centro storico dal ponte sul Martorano
Siamo tornati all’Agriturismo Buro, a parer nostro, in assoluto uno dei migliori visitati negli ultimi anni. Siamo in posizione dominante, in collina nella zona denominata “Pennino”. Da qui si può ammirare la vallata ed il centro storico da una posizione privilegiata. Abbiamo prenotato con dovuto anticipo il nostro tavolo all’Agriturismo Buro. Ad accoglierci c’è Mario, il proprietario, vulcanico, e sempre disponibile con gli ospiti della struttura. Con lui c’è dietro a questa realtà tutta la famiglia Buro che gestisce con passione, tenacia e bravura sia l’azienda agricola (da cui provengono molti dei prodotti usati in cucina), sia l’agriturismo. La struttura è molto bella e spaziosa, ci sono sue sale interne (una molto grande e luminosa), e poi una veranda che affaccia sul giardino. L’arredo è semplice, rustico ma curato. Alle spalle della struttura c’è un fantastico giardino dove potersi rilassare e dove i bambini possono giocare all’aria aperta.
Agriturismo Buro Sant'Agata de' Goti - Insegna Esterna
Durante la settimana c’è un menù alla carta, quindi si può scegliere liberamente cosa mangiare oppure affidarsi ai consigli di Mario. La Domenica e durante i giorni festivi l’Agriturismo Buro propone ovviamente un menù fisso (scelta comprensibile data la grande presenza di clienti). Si comincia con un must di Sant’Agata de’ Goti: le mitiche ‘nfrennule che adoro. Questi tarallucci sono una bontà assoluta, fatti con ingredienti semplici e genuini: farina, vino bianco, olio e finocchietto selvatico. Sono protagoniste dell’aperitivo tipico del luogo da accompagnare con salumi e un buon bicchiere di vino.
Le 'nfrennule dell'Agriturismo Buro
A proposito di vino, ci viene servito un ottimo aglianico locale. Cominciano le danze. Si parte con un tagliere con pecorino al tartufo e al pistacchio di Campoli del Monte Taburno, noci bio dell’azienda Agricola Buro e marmellata di fichi bio. Spettacolare in particolare il pecorino al tartufo con il suo profumo intenso. Ottime le noci bio…
Tagliere con pecorino al tartufo e al pistacchio, noci e marmellata di fichi
Poi ci viene servita una particolare polenta con la cicoria selvatica, che personalmente ho apprezzato molto.
Polenta con cicoria selvatica
Un trionfo di sapori contadini i funghi pioppini saltati in padella con pomodorini . Qui non potevo esimermi dall’accompagnarli con l’ottimo pane dell’Agriturismo Buro.
Funghi pioppini e pomodorini
Una menzione particolare va al pane che viene prodotto qui, realizzato con il lievito madre. Uno spettacolo incredibile…E che profumo!
Agriturismo Buro. Sant'Agata de' Goti - Pane al lievito madre in cottura nel forno a legna
L’antipasto continua come in un crescendo rossiniano, ecco un piatto di salumi locali e ricottina: prosciutto sannita, capocollo, pancetta, salame (di loro produzione) e una delicata e profumata ricottina.
Salumi locali e ricottina
Poi ci servono delle bruschette ancora calde con mentuccia e il lardo di Colonnata, che si scioglieva con il calore del pane…Che meraviglia…
Bruschette con lardo di colonnata e mentuccia
La zucca in agrodolce è spettacolare…….
Zucca in agrodolce
Così come la caciottina di pecora servita sempre con le noci bio…..
Caciottina di pecora e noci
Intanto Mario, vulcanico e sempre disponibile, passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio. Non può che essere così, si procede alla grande. Come resistere alle morbide e fragranti pizzette fatte con il lievito madre dell’Agriturismo Buro? Infatti non resistiamo....
Le pizzette dell'Agriturismo Buro
Pensi che l’antipasto dell’Agriturismo Buro sia terminato? Assolutamente no….Infatti dopo poco ecco una scarolina ripiena con pane raffermo, capperi olive e noci, panzerotto ripieno con caciocavallo e mortadella e peperoncino in pastella fritto. La scarolina ripiena sorprende ma il panzerotto ripieno con caciocavallo e mortadella è un piccolo trionfo di sapore.
Pazerotto con caciocavallo e mortadella, peperoncino in pastella e scarola ripiena
L’antipasto si chiude con uno dei “must” di questo periodo dell’Agriturismo Buro: costine (tracchie) e patate al forno. Qui mi sono dovuto imporre lo stop, perché erano talmente buone che avrei fatto volentieri il bis….
Costine (Tracchie) e patate al forno
L’antipasto è stato eccezionale, ricco, opulento, realizzato con prodotti del territorio (molti provenienti dall’azienda agricola di famiglia). In attesa dei primi usciamo per passeggiare un po’ nel bel giardino della struttura. Siamo su una collinetta, per questo possiamo ammirare il centro storico di Sant’Agata de’ Goti da una prospettiva differente. Sempre stupendo.Torniamo al tavolo perché è il momento dei primi piatti. Si comincia con i paccheri melanzane, salsiccia e mozzarella su letto di parmigiano…
Paccheri con melanzane, pomodori bio e mozzarella
Poi ci viene servita una pasta tipica di Sant'Agata de' Goti: le pacche (pasta fatta a mano) in questo caso con ceci, porcini del Taburno, aglio e olio.
Pacche con ceci e porcini
Come se non bastasse, Mario ci regala anche la degustazione di un altro primo piatto: agnolotti ripieni con ricotta e pesto bio, su letto di parmigiano con una pioggia di caciocavallo e noci. Davvero notevoli....
Agnolotti ripieni di ricotta e pesto con caciocavallo e noci su letto di parmigiano
Con i secondi raggiungiamo l’apoteosi. Qui all'Agriturismo Buro la carne è davvero eccellente e viene cucinata a regola d’arte. Non potevamo non prendere una porzione di misto alla brace (salsiccia, coppa di maiale e agnello) con patatine. La carne è davvero superlativa, in particolare l’agnello era tenerissimo.
Misto alla brace IGP con patatine
L’altro secondo è un maestoso arrosto di marchigiana. Che spettacolo… I meat-lovers di sicuro apprezzeranno anche solo guardando la foto….
Marchigiana alla brace
Come contorno arriva una sempre gradita e fresca insalata bio dell’orto, condita in modo sublime.
Insalata di campo
“Dulcis in fundo” (quasi, perché c’è anche la frutta…) arriva il dessert. Mario ci tiene a farci assaggiare i baci di caprese, buoni davvero…
Baci di caprese
Ma l’Oscar dei dolci va alla mitica Pasqualina, una vera maga con torte e crostate. In questo caso ci fa gustare una fetta di crostata di frolla con marmellata di fichi bio, noci e cioccolato fondente.
Crostata di frolla con marmellata di fichi bio, noci e cioccolato
Poi ecco la frutta di stagione, (bella anche da vedere oltre che da mangiare). Prendiamo poi due caffè e due amari.
Frutta di stagione
Per il nostro opulento pranzo all’Agriturismo Buro paghiamo poco più di 40 euro a persona.
Torniamo spesso all’Agriturismo Buro perché per noi rappresenta una certezza assoluta. Questo è un “signor Agriturismo”, nato da un’azienda agricola. Dietro c’è la storia della famiglia Buro, che con passione e grandi capacità, è riuscita nel tempo a creare una meraviglia. La location è suggestiva, grazie anche alla sua posizione dominante e panoramica da cui si può ammirare da una prospettiva davvero particolare il borgo antico di Sant’Agata de’ Goti.
Mario è il padrone di casa ed anche l’anima di questo luogo, che rispecchia il suo carattere generoso e verace. Qui all'Agriturismo Buro trovi meravigliosi piatti della tradizione contadina. L’antipasto di Buro è infinito e di qualità. In cucina c’è anche la mano della signora Teresa, custode di preziose ricette e piatti del territorio. Da non perdere la pasta fresca (tagliatelle, pappardelle e le mitiche pacche), i primi piatti sono conditi con ogni ben di Dio, dal sugo di pomodoro biologico, ai funghi porcini del Taburno, ai legumi e alle verdure dell’orto. Quasi tutti i prodotti usati in cucina le materie prime provengono dall’azienda agricola di famiglia o comunque da piccoli produttori e allevatori locali. La carne è un altro must dell’Agriturismo Buro. Ci sono tantissimi ospiti che fanno chilometri e chilometri per gustare la carne qui. Per i dolci devo fare i complimenti a Pasqualina, una vera “maga” in fatto di torte e soprattutto crostate. L’Agriturismo Buro a Sant’Agata de’ Goti è una garanzia. A parer nostro, uno dei migliori da noi visitati, decisamente da non perdere. Parola de I Templari del Gusto.
Agriturismo Buro
Via Pennino n. 15
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 0823 717006
Visita il sito web dell’Agriturismo Buro.
Siamo tornati a Casamarciano, comune che si trova a pochi km da Nola e di cui anticamente, rappresentava con tutta probabilità uno dei Casali. Casamarciano oggi è un paese tranquillo, ospitale e ridente, facilmente raggiungibile anche dalla SS7 bis. Qui c’è un “indirizzo pizza” davvero interessante: Luigi Gallo pizza e fritti d’élite. Ci siamo già stati in passato, a distanza di un po’ di tempo, eravamo desiderosi di provare nuovamente le creazioni di Luigi Gallo e del suo team. Arriviamo in prima serata e dopo una breve (e comprensibile) attesa ci accomodiamo al nostro tavolo.
Luigi Gallo Pizza e Fritti. Casamarciano - Insegna esterna
Il locale è come lo ricordavamo: un unico grande ambiente molto luminoso, arredato con gusto, all’ingresso sulla sinistra c’è il banco da lavoro ed il forno, dietro si trova la cucina. C’è anche uno spazio esterno dove durante la bella stagione si può gustare la pizza all’aperto. Luigi Gallo qui ha realizzato il suo sogno: quello di un locale tutto suo. Prima tanto studio, tanta gavetta ed esperienze in diverse pizzerie e locali campani, poi la svolta e la possibilità di poter proporre al pubblico il suo concetto di impasto e di pizza. Tutto è cominciato nel 2017, da quel momento è stata una crescita continua. Noi diamo un’occhiata al menù. In carta ci sono i mitici “fritti d’elite“ come le frittatine, dalla tradizionale alla cacio e pepe, a quella della settimana, poi ci tra gli altri sono i magnum crocchè, novità assoluta, in pratica dei crocchè serviti con tanto di stecco proprio come il famoso gelato, con ingredienti e farciture incredibili come il magnum crocchè con ragù napoletano e parmigiano, o quello cacio e pepe, o il libidinoso pistacchio e mortadella. Poi in carta ci sono le pizze distinte in tre sezioni: le pizze della Tradizione, le Classiche rivisitate, le Gourmet. In totale ci sono una quarantina di proposte tra abbinamenti tradizionali ed altri più creativi e studiati. Prima delle pizze ci lasciamo tentare dai fritti, non potrebbe che essere così, i fritti infatti sono uno dei vanti e dei must della pizzeria Luigi Gallo. Noi prendiamo una perla di mozzarella con parmigiana di melanzana con prosciutto cotto, ripiena di ciliegina di bufala impanata nel pane panko e un magnum crocchè. La perla di mozzarella e parmigiana è spettacolare e goduriosa, il crocchè è fatto come tradizione vuole, con una panatura croccante e asciutta. Prendiamo anche delle patatine artigianali, sempre gradite, fritto asciutto e non unto….
Crocchè magnum e perla di mozzarella e parmigiana di melanzane con panatura al panko
E’ il momento delle pizze, la nostra scelta cade su una meravigliosa montanara in doppia cottura, fritta e al forno con stracotto di ragù, stracciata di bufala e pesto di basilico. La montanara in doppia cottura di Luigi Gallo è un’esperienza da non perdere, l’impasto è morbido ma fragrante, la doppia cottura regala emozioni, il condimento è spettacolare, nota di merito per lo stracotto di ragù, ricordi di nonna……
Montanara in doppia cottura fritta e al forno di Luigi Gallo
Ecco poi una Diavola Slow Food con pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte di Agerola, salsiccia di Castelpoto e olio Evo. Peccato non poterti far sentire attraverso lo schermo il profumo intenso di questa pizza. Tutti gli ingredienti sono in un perfetto equilibrio e tra questi svetta sua maestà la salsiccia di Castelpoto (che personalmente adoro).
Diavola Slow Food
Chiudiamo la nostra degustazione con una pizza denominata Gorgonia, fatta con basilico, prosciutto cotto Branchi 60, olio Evo, olive caiazzane, vellutata di gorgonzola al cucchiaio, provola di Agerola e zucchine cotte a bassa temperatura. Un trionfo di sapori e consistenze, per una pizza che ci ha davvero conquistato.
Gorgonia
Luigi Gallo si conferma alla grande come uno dei più talentuosi pizzaioli in circolazione. Noi abbiamo trovato un impasto realizzato con un prefermento (biga) al 100 %, un indiretto realizzato con cura e perizia, bel lievitato e maturato. L’idratazione è importante (siamo intorno al 75%), il risultato è una pizza morbida ma allo stesso tempo fragrante, profumata, goduriosa. Notevole anche l’alveolatura. Il peso dei panetti è generoso (siamo sui 280 gr.). I prodotti usati per la farcitura e il topping sono di grande qualità. Insomma quella di Luigi gallo è una pizza che conferma l’ottima impressione avuta nella nostra precedente visita.
Gorgonia - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto realizzato con biga
- Ingredienti di grande qualità per il topping e la farcitura
- Fritti davvero ben fatti, di livello superiore (ottimi i crocchè magnum, le frittatine e la perla di mozzarella con panatura al panko)
- Buon rapporto qualità – prezzo
Luigi Gallo pizza e fritti d’élite è stata una piacevole conferma. Il locale è gradevole, luminoso e regala una sensazione di piacevole convivialità. Luigi Gallo ha coltivato negli anni la sua passione per l’arte bianca, dopo tanti sacrifici, affinando tecnica, conoscenze e anni di esperienza in diversi locali campani, ha realizzato dal 2017 il suo sogno: una pizzeria tutta sua dove poter far conoscere a tutti il suo concetto di pizza. Qui da Luigi Gallo abbiamo trovato un bell’impasto indiretto realizzato biga al 100%, lievitato e lavorato a regola d’arte. Il risultato è di tutto rispetto: una pizza leggera e digeribile. Altro must del locale (che non devi assolutamente perderti) sono i fritti, in particolare le frittatine, i magnum crocchè e la sfera di mozzarella e parmigiana di melanzane. Il servizio è veloce e informale. Abbiamo trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo. Luigi Gallo pizza e fritti d’élite a Casamarciano si conferma alla grande sulla nostra guida sul web tra i migliori “indirizzi pizza”. Rivelazione.
Luigi Gallo pizza e fritti d’élite
Via Circumvallazione, n.53
Casamarciano (Na)
Tel. 334 270 4627
Visita la pagina Fb di Luigi Gallo Pizza e Fritti d'elite
Ritorno sempre volentieri A Casa di Dionisio, questo ristorante possiede infatti qualcosa di ancestrale e profondo legato al luogo. Qui un tempo, c’era uno degli indirizzi storici della ristorazione sannita: la Rete, il ristorante della famiglia Mignone e del compianto Don Vincenzo (il papà di Dionisio). Oggi a Beltiglio di Ceppaloni, A Casa di Dionisio rappresenta l’ideale anello di congiunzione tra passato, presente e futuro, con un comune denominatore, una proposta gastronomica di qualità eccelsa capace di esaltare le materie prime locali, presentate con un tocco di modernità. Conosco Dionisio Mignone da anni e ho sempre apprezzato la sua ospitalità, la sua profonda conoscenza dei prodotti e dei vini. Insomma tornare qui è sempre una garanzia. In cucina c’è la bravissima chef Adriana Pawlick con la sua brigata. Come detto siamo a Ceppaloni, precisamente a Beltiglio, Benevento dista solo pochi Km. Noi abbiamo prenotato il nostro tavolo con qualche giorno di anticipo. Veniamo accolti con gentilezza e garbo da Dionisio e da Matheus, giovane e bravissimo maître. A Casa di Dionisio è come lo ricordavamo. All’esterno c’è un giardino con un grande spazio esterno, dove durante la bella stagione si può pranzare, cenare o concedersi un meraviglioso aperitivo. Ci sono poi i due ambienti interni, davvero particolari e accoglienti domina il legno, e poi il cotto, la pietra e un arredo che strizza l’occhio al rustico e allo shabby. La mia saletta preferita è quella con il grande camino in mattoncini che si trova accanto ad una bellissima vetrata che si affaccia sulle colline del Sannio e sul verde. Particolari anche i tavoli e le sedute. La mise en place è semplice ma al contempo raffinata. Ho la fortuna di accomodarmi proprio nella mia saletta preferita.
A Casa di Dionisio - Particolare
Come sempre guardo il menù, c’è la possibilità di optare per un percorso di degustazione molto interessante denominato “A Casa” (costo 42 euro con sei portate escluso vini). Poi ci sono i salumi e i formaggi, gli antipasti, i primi, i secondi, i contorni, e una sezione appositamente dedicata alla brace (altro piatto forte del luogo). Ovviamente ci sono tanti prodotti locali di eccellenza come i salumi e i formaggi del Sannio e sua maestà il tartufo. Noi decidiamo di ordinare “a la carte”. In attesa di scegliere cosa degustare, ci concediamo un aperitivo sotto il porticato che affaccia sul giardino: bollicine e una meravigliosa salsiccia flambè, salsiccia “povera” piccante stagionata 15 giorni, affumicata e scottata alla fiamma con alcool al ribes.
Salsiccia al flambè
Questo è uno dei must di A Casa di Dionisio, che ogni volta che vengo qui devo gustare. Adoro infatti il sapore unico di questa salsiccia, il suo profumo, il piccantino che si spigiona in modo piacevole e delicato, e la sua nota aromatica dovuta al passaggio flambè con alcool al ribes (altra chicca).
Salsiccia e peschiole
Oltre alla paradisiaca salsiccia ci servono anche le mitiche polpettine di tonno con senape al miele, e le peschiole in agrodolce dell’azienda agricola Verticelli. Le peschiole sono in pratica le piccole pesche che vengono colte ancora acerbe prima che si formi il nocciolo, vengono lavorate in modo artigianale e conservate in agrodolce. Davvero una squisitezza.
Popettine di tonno con senape al miele
Rientriamo in sala e ordiniamo, da bere prendiamo una bottiglia di Rosato Beneventano Orchis Purpurea di Masseria Frattasi. Questo vino ottenuto da uve di aglianico in purezza, sorprende, di un bel colore rosa intenso, si presenta piacevolmente fruttato, con sentori floreali di rosa e un bel tannino quasi vellutato. Ottima scelta.
Orchis Purpurea Rosato beneventano di Masseria Frattasi
Come antipasto prendiamo crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di patè di filetto di maiale panate e fritte con gel di carote al lime. Questo piatto mi ha conquistato in primis per l’impatto cromatico (notevole), poi per il suo equilibrio e per il suo sapore. Meravigliosa e delicata la crema di cavolo viola, piacevoli e goduriose le polpettine di patè di maialino con la nota interessante del gel di carota e lime.
Crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di filetto di maiale e gel di carota al lime
Anche l’altro antipasto mi è piaciuto, i fiori di zucca ripieni con macinato di vitellone, patate e formaggio su crema di zucchine sono delicati e si sposano a meraviglia con la crema e dadolata di zucchine.
Fiori di zucca ripieni di macinato di vitellone patate e formaggio su crema di zucchine
Come primi optiamo per i fusilli ricci freschi con porcini, salsiccia piccante e formaggio, dal sapore rustico e avvolgente.
Fusilli ricci freschi con porcini salsiccia piccante e formaggio
E gli immancabili tagliolini freschi con tartufo e crema di formaggi, di cui a distanza di giorni ricordo ancora il profumo inebriante. Se vieni a Casa di Dionisio soprattutto in questo periodo i tagliolini al tartufo sono uno dei piatti da non perdere.
Tagliolini con tartufo nero e crema di formaggi
Il nostro pranzo procede in modo sereno e piacevole, di tanto in tanto Dionisio passa per sincerarsi che tutto stia andando bene. Noi intanto decidiamo anche di prendere un secondo e un contorno in due. La nostra scelta cade sul filettino di suino chiaro cotto a bassa temperatura con burro affumicato al whisky, il suo fondo e gel di arance. La carne è strepitosa, il maialino morbido ma al contempo piacevolmente tenace, il burro affumicato al whisky insieme al suo fondo gli donano un sapore delicato, piacevole la nota agrumata e fresca del gel di arance.
Filettino di suino chiaro CBT con burro affumicato al whisky il suo fondo e gel di arancia
Come contorno non mi faccio mancare mai qui a Casa di Dionisio le patate al forno alle erbe aromatiche e pepe. Semplicemente sublimi.
Patate al forno alle erbe aromatiche e pepe
Dionisio ci offre poi dei graditissimi cantuccini e dolcetti secchi……
Cantuccini e dolcetti
Li accompagniamo con due bicchierini di Amaro Forte Mazzetti, antico amaro di tredici erbe, radici e bacche di Mazzetti D’Altavilla.
Amaro Forte Mazzetti
Per il nostro pranzo da A Casa di Dionisio paghiamo 80 euro in due, rapporto qualità – prezzo davvero ottimo.
A Casa di Dionisio è uno dei miei indirizzi preferiti. Qui ritorno sempre volentieri. Adoro l’atmosfera che si respira qui, gli ambienti che sono quasi un incontro tra Sannio e Provenza, i dettagli, gli arredi, i tavoli, le sedute. Insomma qui si sta davvero bene. Ovviamente va rimarcata la calda ospitalità di Dionisio, del bravo Matheus e di tutto il team, ma soprattutto le proposte di cucina della chef Adriana Pawlick e della sua brigata. Una cucina che esalta le materie prime locali e i prodotti di eccellenza del territorio (carni e tartufo in primis) grazie anche ad abbinamenti creativi e studiati. Questa è una cucina che ha un’anima, per questo è bello raccontarla. La salsiccia al flambè è un piatto da non perdere e ti conquisterà con il suo gusto intenso, aromatico e rustico. La crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di patè di filetto di maiale panate e fritte con gel di carote al lime è sorprendente e delicata, i tagliolini al tartufo nero e crema di formaggi anche da soli valgono la visita. Squisito il filetto di suino chiaro cotto a bassa temperatura con burro affumicato al whisky, il suo fondo e gel di arance. Il servizio è professionale e veloce. La carta dei vini è curata e fornitissima con molte etichette anche straniere, e interessante e sconfinata è la carta dei drinks e dei cocktails. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo. A Casa di Dionisio a Ceppaloni si conferma nella nostra guida sul web di quelli che sono a parer nostro i migliori indirizzi e i locali da non perdere. Assoluta certezza. Garantiamo noi.
A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11
Ceppaloni - Frazione Beltiglio (Bn)
Tel. 0824 46574
Visita il la pagina FB del Ristorante A Casa di Dionisio
Siamo nel cuore di Cerignola, non lontano dalla spettacolare Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo (noto anche come il Duomo Tonti). Ci siamo fermati a pranzo da U’Vulesce. Questo indirizzo è imperdibile per una serie di motivi. In primo luogo perché il locale regala una meravigliosa sensazione di familiarità e calda accoglienza: spazi ridotti, una quarantina di coperti all’interno, legno alle pareti, in fondo un maestoso bancone in legno e una sorta di “enoteca a vista” con tantissime bottiglie ed etichette che maestosamente sono in bella mostra. L’altro e non trascurabile motivo che rende U’Vulesce indirizzo imperdibile è che qui mangi divinamente, tanto proposte di terra quanto (soprattutto) piatti di mare e pesce sempre fresco con materie prime e prodotti di qualità assoluta. E poi dove lo trovi un oste come Rosario Didonna? Simpatico, vulcanico, ospitale, preparato e sempre sorridente. Avevo questo indirizzo segnato da qualche tempo in agenda, non vedevo l’ora di passare a provare la loro cucina.
U Vulesce. Cerignola
In principio fu la salumeria di famiglia (con più di 60 anni si storia), che ancora oggi esiste ed è diventata una vera e propria bottega gastronomica dove poter acquistare salumi, formaggi e prodotti di eccellenza (con alcune vere e proprie chicche). Qui la sera si possono gustare aperitivi e piccole proposte di cucina in prevalenza finger food “Puglia Style” abbinate ad ottimi calici. Dal 2001 Rosario Didonna decide di aprire anche il suo Ristorante a pochi passi dalla bottega di famiglia. Nasce così U’Vulesce che nel dialetto di Cerignola significa “la voglia”, “il desiderio”, insomma concetti che ben si coniugano con la buona cucina che qui la fa da padrona. Dando un’occhiata al menù o ascoltando le proposte del giorno “la voglia” ti viene davvero e il “desiderio” cresce sempre di più. Ci sono proposte di terra e di mare, il minimo comune denominatore è la qualità delle materie prime e un pescato sempre fresco.
Da bere ordiniamo una minerale e optiamo per un bianco, un’interessante falanghina IGT Puglia di Antica Enotria. Ottenuto da uva falanghina in purezza, questo vino ha un colore paglierino vivace, un profumo quasi floreale, un gusto pieno, minerale e piacevolmente sapido. Sarà un ottimo compagno di viaggio per il nostro pranzo.
La Falanghina di Antica Enotria
Intanto arrivano i loro pani e degli invitanti tarallucci alle cime di rape (fatti da loro). Attenzione perché sono buonissimi e creano dipendenza….
Pane e taralli alle cime di rape
Il pane lo assaggiamo con l’olio che Rosario ci propone in degustazione: l’olio Evo biologico dell’azienda agricola Cascavilla. Ottenuto da olive biologiche della varietà coratina. Un olio meraviglioso, fruttato, intenso.
Olio Evo bio dell'azienda agricola Cascavilla
Cominciamo ordinando gli antipasti. Ecco un favoloso crudo di pesce, uno dei migliori mai provati…..
Il fantastico crudo di U' Vulesce
Il tonno tonnato, ossia tonno pinna gialla scottato con zucchine alla scapece, salsa tonnata, cipolla IGP e riduzione di soia agli agrumi garganici è sorprendente. Meraviglioso il tonno e inaspettato e azzeccato l’abbinamento con le zucchine alla scapece.
Tonno scottato con zucchine alla scapece, salsa tonnata, cipolla e riduzione di soia agli agrumi garganici
Prendiamo anche due piatti di polpo tiepido in marinatura con patata al limone, olive, cipolla IGP , pomodoro confit e sedano. Qui siamo a livelli siderali, il polpo è morbidissimo, aromatico e si sposa a meraviglia con la voluttuosa patata che viene schiacciata grossolanamente in modo che si senta bene quando di mangia e aromatizzata al limone. Chapeau...
Polpo tiepido in marinatura con patata al limone, olive, cipolla IGP, pomodoro confit e sedano
Gli antipasti ci hanno convinto ed esaltato. I primi non fanno altro che confermare il nostro giudizio positivo. Prendiamo due spaghettoni aglio, olio, peperoncino (‘nduja) con crostacei crudi e cotti. Gustosi, piccantini il giusto, con un sapore di mare che regala emozioni…
Spaghettoni aglio olio e peperoncino con crostacei crudi e cotti
E due risotti (riso carnaroli) al pomodoro datterino giallo e rosso, basilico e gamberi crudi e cotti. Il riso è mantecato alla perfezione, il gusto una vera sinfonia. Il datterino abbraccia il gambero che viene esaltato dalla doppia consistenza (crudo e cotto), come un bacio e una carezza. Questo piatto resta nella memoria…
Riso carnaroli al pomodoro datterino giallo e rosso basilico e gamberi
Intanto di tanto in tanto passa a salutarci Rosario Didonna, simpatico, preparato, viene a controllare che tutto stia andando bene e lo fa con la sua consueta simpatia. Visto che siamo da U’ Vulesce che significa “voglia”, “desiderio”, ci lasciamo tentare da un altro piatto: un branzino a tocchetti, panato e servito con salsa tartara.
Branzino pastellato con salsa tartara e limone
Chiudiamo il nostro pranzo con i dolci. Due tarte tatin alle pesche con gelato al fiordilatte e crema ai frutti di bosco.
Tarte tatin alle pesche con gelato al fiordilatte e crema ai frutti di bosco
E una tartelletta con crema di limone, ganache al cioccolato bianco, cacao amaro, frutta e sedano. Si hai capito bene, sedano. Sorprendente perché regala freschezza finale al dolce.
Tartelletta con crema al limone, ganache al cioccolarto bianco, cacao amaro, frutta e sedano
Ci concediamo un giro di amari all’arancia rossa. E chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro lauto pranzo da U’ Vulesce 65 euro a persona, se consideriamo che alla fine del pranzo le bottiglie di vino che abbiamo preso saranno due, il rapporto qualità – prezzo è assolutamente corretto.
U’ Vulesce a Cerignola è un piccolo tempio della buona cucina, qui trovi prodotti eccellenti e un pescato sempre fresco. La cucina segue i ritmi delle stagioni, le proposte di terra e di mare sono realizzate con attenzione, amore con un occhio anche all’estetica, la qual cosa non guasta mai. Rosario Didonna è un perfetto padrone di casa, simpatico, vulcanico e preparato. La carta dei vini è vasta, curata e fornita. Non a caso nell’insegna esterna si legge U’Vulesce, vini e cucina, perché qui il vino ha un ruolo fondamentale. Il crudo di U’Vulesce è uno deimigliori mai gustati, il polpo tiepido in marinatura con patata al limone, olive, cipolla IGP, pomodoro confit e sedano è una poesia. Tra i primi, il risotto al pomodoro datterino giallo e rosso, basilico e gamberi crudi e cotti anche da solo vale la visita. Il servizio è veloce, il rapporto qualità – prezzo è corretto e comunque adeguato alla proposta gastronomica. Se venite qui, fate anche un salto in salumeria e bottega (quasi adiacente al ristorante) per acquistare qualche bontà. Giusto per la cronaca io sono ritornato a casa con le mitiche olive di Cerignola, i taralli alle cime di rapa (gli stessi gustati al ristorante) e caciocavallo podolico dauno. U’ Vulesce a Cerignola entra nella nostra guida sul web tra quelli che sono i migliori locali, quelli da non perdere. Assoluta certezza.
Hostaria u' Vulesce
Via Cesare Battisti, n.3
Cerignola (Fg)
Tel. 0885 42 57 98
Visita il sito web di U’Vulesce
Al Riccio Ristorante sono già stato anni fa, mi intrigava all’epoca l’idea di un locale che proponesse una cucina di mare in un luogo vocato per tradizione e posizione geografica ad una cucina chiaramente di terra. A distanza di tempo, la curiosità di provare nuovamente le loro proposte era forte e visto che ero in zona, sono ritornato a pranzo. Siamo a Mirabella Eclano, precisamente al Passo di Mirabella. Il casello di Grottaminarda dell’A-16 dista davvero pochi Km, arrivare qui è davvero semplice.
Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano - Insegna esterna
Il locale è come lo ricordavo, anzi anche più bello, perché ha raddoppiato il suo spazio: due belle sale curate e con un arredo sobrio. Dominano la pietra e il legno. Bella, semplice ma al contempo raffinata la mise en place. Molto caratteristica è la parte che da una sala conduce all’altra, qui troneggia un bel camino. D’Inverno o comunque nelle serate fredde con il fuoco acceso deve essere davvero uno spettacolo.
Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano - Particolare interno con camino
Veniamo accolti con grande gentilezza e professionalità da Franco (il maître e responsabile di sala). Ci accomodiamo al nostro tavolo. Come al solito riservo un interessato sguardo alle proposte in carta. La prima cosa che mi colpisce è che ci sono poche proposte ma curate, segno di una cucina espressa e di materie prime sempre e un pescato sempre freschi. Ci sono due proposte di tartare, quattro antipasti, tre primi e quattro secondi. Noi cominciamo ordinando una minerale e due calici di rosato Centoviti di Nativ. Un vino ottenuto da uve di aglianico di un bel colore rosa intenso, con sentori floreali e di ciliegia. Al palato è equilibrato e ben strutturato. Davvero un vino interessante.
Rosato Centoviti di Nativ
Intanto arriva un graditissimo benvenuto della chef Imma Dichiara, un cous cous di verdurine e gamberi servita su una maionese vegetale handmade, aromatizzata al limone. Una proposta stuzzicante e fresca. Buonissima...
Entreé
Cominciamo con due antipasti. Il baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane è una poesia. Delicato, morbido e saporito il baccalà che fa l’amore con la “scarulella” ed è esaltato dalla sapida alice di Cetara e dalla aromatica oliva caiazzana.
Baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane
Di ottima fattura anche il polpo grigliato con pomodorini, stracciata di bufala e olive caiazzane. Non è semplice cuocere il polpo alla griglia, il rischio che resti un po’ duro è alto. Qui la chef Imma Dichiara è stata bravissima, cottura perfetta, polpo morbido e gustoso.
Polpo grigliato con pomodorini, stracciatella, olive caiazzane e pane croccante
L’incipit è stato di tutto rispetto e non fa altro che alzare l’asticella delle aspettative. Ecco i primi che abbiamo scelto. Le linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime sono un’esplosione di gusto con un gioco di caldo – freddo sapiente e piacevolissimo, un equilibrio studiato e riuscito tra il dolce della tartare e il sapido marino della bottarga. Davvero un ottimo piatto.
Linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime
Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca sono eccezionali: cremosi, profumati. Le vongole (veraci) sono uno spettacolo e l’abbinamento con i fiori di zucca risulta vincente. Ho trovato perfetta anche la cottura della pasta. Che gli vuoi dire ad un piatto così? Bisogna solo gustarlo in religioso silenzio.
Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca
Prendiamo anche un secondo in due e la scelta cade su calamaro alla griglia con zucchine alla scapece.
Calamaro grigliato con zucchine alla scapece
Prendiamo un rinfrescante sorbetto al limone con le fragole bio (dell’azienda agricola Le Rosse di Bosco di Valentina Memmolo, altra bellissima realtà del territorio).
Sorbetto al limone e fragole
Ci concediamo un giro di amari e chiediamo il conto. Per il nostro pranzo al Ristorante il Riccio paghiamo 47 euro a testa. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.
Il Riccio Ristorante è stata una fantastica sorpresa e per certi versi una conferma. La location è intima e curata e trasmette un senso di calore e raffinata familiarità. Poi io ho un debole per la pietra quindi…. Le proposte di cucina della chef Imma Dichiara e della sua brigata sono convincenti, realizzate con materie prime di grande qualità e un pescato sempre fresco che arriva praticamente tutti i giorni. Le origini stabiesi della chef Imma Dichiara vengono fuori alla grande, ed è singolare la sua storia, Imma in pratica è diventata chef con il tempo, coltivando la sua passione e formandosi un passo alla volta. La sua abilità e dote principale a mio avviso stanno nel cucinare in modo semplice, partendo dal rispetto assoluto per la materia prima e per il pesce che viene in questo modo esaltato. Gli ingredienti (tutti freschi e di qualità) si sentono tutti, in ogni piatto e pietanza. Complimenti davvero. Qui al Ristorante il Riccio ho mangiato davvero bene, il baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane da solo vale il viaggio, il polpo grigliato è morbido e saporito, tra i primi ho trovato fantastiche le linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime, cremose e perfettamente equilibrate. Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca creano dipendenza. Il servizio è professionale e attento. Franco Ballarano è perfetto in sala, preparato e sempre pronto ad ascoltare e consigliare gli ospiti. Ho trovato corretto anche il rapporto qualità – prezzo. Il Riccio Ristorante merita assolutamente la visita, qui oltre a trovare una convincente cucina di mare pare ci sia anche una fantastica pizza (passeremo a provarla a breve). Il Riccio mare e pizza a Mirabella Eclano entra di diritto nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.
Il Riccio Ristorante
SS90, Passo di Mirabella-pianopantano. Mirabella Eclano (Av)
Tel. 0825 449469
Visita il sito web del Riccio Ristorante
La “Voria” in dialetto è il vento, quel vento che a Cairano soffia quasi sempre e contribuisce a rendere ancora più magico questo paese, quasi arrampicato su una rupe. Siamo in Irpinia, a pochi km da Calitri, dal lago di Conza e dal confine con la Basilicata. Cairano è un borgo da visitare senza fretta e che ti regalerà emozioni. Qui tutto sembra sospeso nel tempo, certi suoi scorci ti restano dentro, così come gli sguardi dei pochi abitanti che ti regalano sempre una parola e un sorriso. Questo è un borgo quasi ancestrale che parla all’anima e racconta storie passate e un presente che profuma di incanto. Nella parte più alta del paese, inserito alla perfezione nel suggestivo borgo biologico, progetto meraviglioso di rigenerazione urbana, c’è Voria Osteria.
Voria Osteria. Cairano - Ingresso
Voria Osteria è il progetto ed anche il sogno divenuto realtà dello chef Arcangelo Gargano, di sua moglie Pierangela e di tutto un team. Qui si porta avanti una sintesi perfetta di raffinata accoglienza, passione per il proprio lavoro ed un legame fortissimo con il territorio. Il tutto si traduce in proposte di cucina superbe, realizzate con prodotti del territorio, sempre freschi e selezionati, un'invidiabile tecnica e un'attenzione assoluta anche alla presentazione dei piatti.
Voria Osteria. Cairano - Particolare interno
Voria Osteria è un luogo fantastico, la location ti lascerà senza fiato, il locale come già ricordato, si inserisce alla perfezione nel borgo biologico di Cairano, le sale sono accoglienti, intime, calde, dominano i colori naturali, la pietra, il legno. Ogni dettaglio, arredo, oggetto sono stati scelti con cura e amore. Il resto lo fa il panorama davvero spettacolare, siamo infatti nella parte più alta del borgo e da qui sembra quasi di toccare i monti, le colline ed anche la vicina terra lucana.
Voria Osteria. Cairano - Dettaglio tavolo e panorama
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Pinot Noir Rosé “Fallwind” di San Michele Appiano (St. Michael Eppan). Questo rosato ottenuto da uve Pinot Nero è un vino DOC dell’Alto Adige, è sorprendente di un bel colore rosa delicato, presenta sentori di frutti rossi, al palato è equilibrato, con una spiccata personalità. Si rivelerà un meraviglioso compagno per il nostro pranzo.
Pinot Noir Rosé Fallwind DOC della cantina San Michele Appiano (St Michael Eppan)
Diamo uno sguardo al menù. Vale la regola del quattro, infatti quattro sono le proposte di antipasti, quattro i primi, i secondi e i dessert. C’è la possibilità di optare per i percorsi degustazione dello chef (di quattro o sei portate con abbinamento di vini al calice). Noi scegliamo di ordinare “a la carte”. Intanto arrivano i pani e un entreé dello chef Arcangelo Gargano: una versione creativa di pane, pomodoro e mozzarella. Mollica di pane, acqua di pomodoro e spuma di mozzarella. Un entreé di benvenuto fresco e particolare.
Entreé dello chef Arcangelo Gargano
Cominciamo con gli antipasti. La tartare di vitello con colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato ed il tartufo è una poesia. Un piccolo viaggio circolare che parte con la carne eccelsa, profumata, sublimata dalla sapida colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato è il plus di questo piatto che poi ritorna al territorio (e quindi il cerchio si chiude), grazie alla presenza delle lamelle di tartufo. Chapeau.
Tartare di vitello con colatura di alici, tuorlo d'uovo marinato e tartufo
Altra espressione del territorio irpino è il caciocavallo, in questo antipasto viene servito “in carrozza” come si fa con la mozzarella, appoggiato su un soffice letto di maionese "handmade" agli agrumi ed erbette di campo. Un piatto voluttuoso e gustoso.
Caciocavallo in carrozza con maionese agli agrumi ed erbe di campo
I primi che abbiamo scelto sono un vero tripudio. Due piatti di riso carnaroli con ortiche, scampi e barattiere. Questo risotto è bello da vedere e meraviglioso da gustare. Bello l’abbinamento degli scampi con le ortiche ma la chicca è la presenza del barattiere, un ortaggio pugliese a metà strada tra un melone e un cetriolo con proprietà incredibili ma soprattutto rinfrescante. Infatti la sua presenza donava una grande freschezza finale al piatto.
Riso carnaroli con ortiche, scampi e barattiere
Gli spaghettoni con pomodorini gialli e baccalà mantecato rientra a pieno titolo nella categoria di quei piatti che restano nella memoria. Di un buono con pochi eguali.
Spaghettoni con pomodorini gialli e mantecato di baccalà
Le orecchiette di grano arso, scarola, burrata e pane alle acciughe è un altro piccolo capolavoro. Perfetta la cottura della pasta, perfetto anche il matrimonio tra gli ingredienti. Scarola, burrata e pane alle acciughe creano una sinfonia di gusto e un equilibrio assoluto: il sentore quasi amarognolo della scarola, la morbida burrata e la nota sapida del pane alle acciughe che regala anche una piacevole croccantezza. Piatto da copertina.
Orecchiette di grano arso con scarola burrata e pane alle acciughe
Il nostro pranzo da Voria Osteria procede in modo fantastico, di tanto in tanto usciamo per goderci l’aria pura ed il panorama meraviglioso che si ammira dal borgo biologico di Cairano. Intanto arrivano i secondi che abbiamo scelto. L’agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo è una solida certezza. Morbida e delicata la carne di agnello, piacevole la presenza dei tenaci e saporiti cardoncelli il tutto legato dall’olio aromatizzato al prezzemolo che esalta il tutto.
Agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo
Prendiamo anche due piatti di baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive taggiasche. Me lo sto ancora sognando questo baccalà, il suo profumo intenso..... e quel sughetto con i capperi e le olive che ci ha costretto alla “scarpetta”. Si lo so, non sarà elegante ma non potevamo esimerci.
Baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive
Intanto passa a salutarci Pierangela, la moglie di Arcangelo. Una donna colta, raffinata, innamorata di Cairano e di questo progetto: Voria. L’amore per questi luoghi lo si legge sul suo volto e lo si percepisce nel suo sguardo e nelle sue parole.
Non possiamo terminare il nostro pranzo senza un dessert. Scegliamo una ricotta con pesche e biscotto alle mandorle. Delicatissima e soave come una carezza...
Ricotta con pesche e biscotto alle mandorle
E una superlativa millefoglie con crema pasticcera (super) e frutti di bosco.
Millefoglie con crema pasticcera e frutti di bosco
Ci concediamo un giro di amari e chiediamo il conto. Siamo in quattro e per il nostro pranzo da Voria Osteria a Cairano paghiamo circa 57 euro a testa. Ho trovato il rapporto qualità – prezzo corretto e comunque adeguato al contesto e alla proposta di cucina.
Voria Osteria è uno di quegli indirizzi dove davvero puoi vivere un’esperienza. Qui tutto incanta, dal borgo biologico di Cairano con la sua struttura particolare, ai meravigliosi panorami con le verdi colline, le vallate e i monti che si stagliano all’orizzonte. Dal recupero superbo della parte più antica del paese in cui si inserisce il ristorante, alla location di Voria Osteria: un mix di raffinatezza, charme, cura dei dettagli e amore, fino alla cucina dello chef Arcangelo Gargano e della sua brigata. Una cucina che è una sintesi perfetta di tecnica, conoscenza, passione e amore per il territorio. Tra gli antipasti la tartare di vitello con colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato ed il tartufo è una meraviglia assoluta, gli spaghettoni con pomodorini gialli e baccalà mantecato sono il piatto che resta nella memoria, le orecchiette di grano arso con scarola, burrata e pane alle acciughe sono un piccolo compendio di bontà. Tra i secondi il baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive taggiasche mi ha conquistato. Ottimi anche i dolci. Pierangela poi è una meravigliosa padrona di casa, la sua squisita accoglienza e quella del personale sono senza eguali. Il personale è professionale e veloce, il servizio è impeccabile. Ho trovato fornita e curatissima anche la carta dei vini. Voria Osteria a Cairano a parer mio è un “diamante culinario” di inestimabile valore. Eccellenza irpina.
Voria Osteria
Via S. Leone, n.99
Cairano (Av)
Tel. 347 7032260
Visita il sito web di Voria Osteria
Siamo nella splendida Castel di Sangro, il più importante centro dell’alto Sangro. Qui natura, storia e tradizione sono protagonisti. Castel di Sangro è un borgo da visitare senza fretta per godere di ogni angolo, ammirando palazzi antichi, scorci da cartolina, chiese suggestive e la natura circostante che la fa da padrona assoluta. Se vieni qui, non puoi poi non visitare il borgo medievale di Roccacinquemiglia con le sue viuzze e gli edifici antichi. Noi ci siamo fermati per un pranzo veloce da Beccaccino Osteria. Il locale è centrale e si presenta come una moderna osteria, la location è gradevole con due sale interne e una esterna, gli arredi sono curati con semplicità e gusto, bella e curata anche la mise en place. Nel complesso questo luogo trasmette una piacevole sensazione di accoglienza e familiarità.
Beccaccino Osteria. Castel di Sangro - Particolare interno
Ci accomodiamo e come sempre guardiamo il menù. Ci sono quattro proposte di antipasti, quattro primi, sei secondi, i contorni e i dessert. Il menù è stagionale e cambia spesso in base alla disponibilità dei prodotti e materie prime, è ben studiato e concepito con interessanti piatti e proposte del territorio. Noi da bere ordiamo una minerale e un bianco campano (ah la nostalgia di casa..) il bianco di Bellona Irpinia coda di volpe della Tenuta Cavalier Pepe. Un vino ottenuto da uva coda di volpe in purezza, di un bel giallo paglierino con note di frutti gialli e di erbe. Ha un buon corpo e un sapore intenso e pieno.
Coda di Volpe, Bianco di Bellona di Tenuta Cavalier Pepe
Intanto ci servono un gradito entreé una sorta di polpettina di cacio davvero deliziosa.
Entreé
Decidiamo di saltare gli antipasti e fiondarci sui primi. Prendiamo un piatto di caserecce con pesto di basilico, caponata e crema di ricotta. Perfetto l’abbinamento del pesto rigorosamente bio e “handmade” con la caponatina e la crema di ricotta a rendere delicato il piatto.
Casereccia con pesto di basilico, caponata e crema di ricotta
Poi una chitarrina con scampi, pomodorini e zucchine. La scelta degli spaghetti alla chitarra è azzeccata, un piatto che vede l’incontro di terra e mare che abbiamo apprezzato molto.
Chitarrina scampi pomodorini e zucchine
A chiudere la nostra degustazione di primi, ecco due piatti di gnocchi con piselli, pancetta croccante e fonduta di pecorino. Buoni e appaganti gli gnocchi con la pancetta che va a nozze con la fonduta di pecorino.
Gnocchi con piselli, pancetta croccante e fonduta di pecorino
Il nostro pranzo da Beccaccino Osteria procede alla grande. E’ il momento dei secondi. Prendiamo un entrecote con friggitelli. Gustosa e morbida la carne, mi è piaciuto molto l’abbinamento con i peperoncini verdi.
Entrecote e friggitelli
E tre piatti di filetto di maiale con spuma di patate e zucchine, la carne è tenera e succulenta. Davvero un ottimo secondo.
Filetto di maiale con spuma di patate e zucchine
Purtroppo dobbiamo rientrare. Saltiamo il dessert e chiediamo il conto. Paghiamo per questo nostro pranzo da Beccaccino Osteria quasi 35 euro a persona. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Beccaccino Osteria è stata una bella scoperta. Il locale è centrale e si raggiunge facilmente, la location è gradevole, l’arredo curato e per certi versi essenziale. Nel complesso ti regala l’idea di essere in un’osteria accogliente e dall’ambiente familiare pur essendo chiaramente un locale contemporaneo. La cucina è convincente con piatti legati al territorio ma proposti in chiave moderna e con un’attenzione anche alla presentazione. Il personale è gentile e professionale, il servizio veloce. Fornita la carta dei vini. Anche il rapporto qualità – prezzo è corretto. Beccaccino Osteria a Castel di Sangro è un indirizzo che non può mancare in agenda, garantiamo noi.
Beccaccino Osteria
Corso Vittorio Emanuele, n.19/21
Castel di Sangro (Aq)
Tel. 334 8060264
Visita il sito web di Beccaccino Osteria
Ritorno sempre volentieri a Montesarchio, il centro nevralgico della Valle Caudina alle pendici del Monte Taburno. Qui ho tanti amici ed è sempre un piacere trascorrere un po’ di tempo con loro. Montesarchio è ricca di storia e tradizioni, ha un bel centro storico dominato dal Castello e dalla Torre, molte attività commerciali e indirizzi interessanti.
Quando sono da queste parti, non mi faccio mai mancare una tappa da Rovy Ristorante. Adoro la cucina dello chef e patron Daniele Roviezzo una perfetta sintesi di tradizione e modernità in chiave mediterranea, ma andiamo per gradi.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo da quattro e arriviamo puntuali. Il locale è in una stradina silenziosa e tranquilla, all’interno è luminoso, spazioso, moderno con un arredo curato ed essenziale, entrando si vede bene anche la cucina a vista per vedere lo chef Daniele Roviezzo e la sua brigata all’opera. C’è anche un gradevole dehors esterno dove poter pranzare o cenare durante la bella stagione. L’accoglienza è calorosa, ci accomodiamo al nostro tavolo e come sempre diamo uno sguardo alla carta.
Si può optare per il menù degustazione (5 portate a scelta dello chef) oppure scegliere alla carta. Il menù comprende proposte di mare e di terra, dai crudi alle proposte denominate il mare sui fornelli: 5 antipasti di mare intriganti e studiati, poi tre antipasti di terra. A seguire i primi (anche qui quattro proposte di mare e quattro di terra), i secondi e i dessert. Bisogna dire che c’è l’imbarazzo della scelta e proposte in grado di accontentare i gusti e le esigenze di tutti. Ho trovato ben fornita anche la carta dei vini.
In attesa di scegliere arrivano i pani di Rovy Ristorante: pane, grissini e cracker fragranti e profumati. Per cominciare ordiniamo una bottiglia di Prestige Blanc spumante extra-dry di Masseria Frattasi. Ottenuto da uve falanghina in purezza questo spumante regala piacevoli sensazioni, profumi, freschezza ed un equilibrio incredibile.
Prestige Blanc, spumante Extra Dry di Masseria Frattasi
Ecco che arriva il benvenuto dello chef, delle zeppoline, calde, morbide e profumate, asciutte e non unte, fritte a regola d'arte.
Zeppoline calde calde
Altro entreé: tonno carpionato con mostarda di cipolle e biscotto al pomodoro. Davvero interessante….
Entreé dello chef Daniele Roviezzo
Decidiamo di optare per le proposte di mare e ordiniamo gli antipasti. Si comincia con il polpo arrostito servito su crema di patate affumicate. Il polpo era paradisiaco, morbido, delicato e si sposava a meraviglia con la crema di patate affumicate.
Polpo arrostito servito su crema di patate affumicate
La mozzarella fritta ripiena di gambero rosso servita su vellutata di piselli e crumble al nero di seppia è un piatto sorprendente. Al centro il godurioso ripieno di gamberi esalta delicatezza della mozzarella. Ho trovato interessante la scelta di servirla sulla vellutata di piselli, la sua dolcezza si sposava alla perfezione con il resto. Gran piatto.
Mozzarella di bufala fritta ripiena di gambero rosso servita con vellutata di piselli
Quasi come in un "crescendo rossiniano" ecco il riso fritto con tartare di salmone biologico, tartare di tonno rosso del Mediterraneo servito su crema agrodolce. Un piatto che definirei quasi “fusion”, un po’ Oriente e un po’ Mediterraneo in questa proposta capace di far innamorare.
Riso fritto con tartare di salmone e tartare di tonno rosso del Mediterraneo su crema agrodolce
Decidiamo di provare anche una parmigiana di pesce spada con provola affumicata servita su crema di pomodoro giallo e crumble al nero di seppia. Ho trovato questo piatto eccezionale. Perfetto l’abbinamento del pesce spada con la provola affumicata ed il sapore dolciastro del pomodoro giallo. Piacevole anche la nota croccante e cromatica del crumble al nero di seppia. Complimenti davvero.
Parmigiana di pesce spada su crema di pomodoro giallo
Prendiamo anche un’altra bottiglia di vino: Prestige rosée spumante extra Dry di Masseria Frattasi, ottenuto da uve aglianico in purezza. E’ uno spumante semplicemente fantastico, di un bel colore rosa intenso, profumi e sentori floreali e di frutti rossi, al palato è pieno ed equilibrato con un perlage persistente.
Prestige Rosée Spumante Extra Dry di Masseria Frattasi
Gli antipasti di mare ci hanno deliziato e hanno chiaramente fatto crescere le nostre aspettative. Ecco che arrivano i primi. La nostra scelta è caduta sui paccheri con pescatrice, vongole veraci, pomodorino e rucola. I paccheri sono fatti a regola d’arte, perfetta la cottura, sublime il condimento con le sapide e gustose vongole a bilanciare ed esaltare la delicata pescatrice.
Paccheri con pescatrice e vongole
I maccheroncini ai ferri con punte di asparagi, scampo di Sicilia e pomodorino mi hanno sorpreso. Da sottolineare come qui da Rovy Ristorante la pasta venga fatta a mano come questi squisiti maccheroncini ai ferri: gustosi, tenaci al morso e sublimati dal sugo di scampi e asparagi. Un matrimonio mare – terra fertile e felice.
Maccheroncini ai ferri con punte di asparagi, scampo di Sicilia e pomodorini
Gli altri due primi sono una vera poesia: chitarrine con baccalà, peperoncini del fiume e pomodori secchi. Fantastica la pasta (fatta a mano). L’abbinamento del baccalà con i pomodorini verdi è a dir poco esaltante. Mi sono innamorato di questo piatto che a parer mio anche da solo vale il viaggio qui da Rovy.
Chitarrina al baccalà con peperoncini di fiume e pomodoro secco
Non possiamo esimerci dal provare un secondo e optiamo per il salmone biologico cotto a bassa temperatura con finissima di finocchi, ravanello e crema al limone. Niente da dire su questo piatto, il salmone era strepitoso e la cottura a bassa temperatura ne esaltava sapore e caratteristiche.
Salmone biologico cotto a bassa temperatura con finissima di finocchi, ravanello e crema di limone
Con i dolci ci scateniamo e gustiamo praticamente tutti i dessert in carta. In primis non poteva mancare il babà con crema chantilly e frutti rossi, babà fatto rigorosamente a mano, dalla forma insonsueta e super morbido e buono .
Babà con crema chantilly e frutti rossi
Poi ecco il semifreddo alla nocciola con caprese al cioccolato. Anche questo delizioso...
Semifreddo alla nocciola con caprese al cioccolato
Non da meno la bavarese al pistacchio con caprese al limone…
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Bavarese al pistacchio con caprese al limone
Il croccantino al cioccolato ripieno di mousse al cioccolato bianco e gianduia è una vera goduria.
Croccantino al cioccolato ripieno di mousse al cioccolato bianco e gianduia
A chiudere la nostra degustazione di dessert da Rovy Ristorante, ecco il loro tiramisù, delicato, profumato, equilibrato e anche bello da vedere, in una parola… spaziale.
Tiramisù di Rovy ristorante
Con il dolce prendiamo due caffè e due bicchierini di Cognac alle pere Williams di Francois Peyrot, un liquore francese eccezionale che abbina il sapore e l’aroma inconfondibile del cognac al profumo e al gusto delle pere. Davvero una fantastica chiusura per la nostra cena. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 55 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Rovy Ristorante a Montesarchio è un tempio della buona cucina. Lo chef e patron Daniele Roviezzo è un fantastico talento. Il locale è gradevole e accogliente. Qui trovi una cucina (di mare e di terra) che parte dalla tradizione ma si presenta in chiave creativa e moderna con prodotti e materie prime eccellenti. Che tu scelga pietanze di mare o di terra il risultato non cambia. Il riso fritto con tartare di salmone biologico, tartare di tonno rosso del Mediterraneo servito su crema agrodolce è sorprendente, meravigliosa la parmigiana di pesce spada con provola affumicata, tra i primi nota di merito per i paccheri con pescatrice, vongole veraci, pomodorini e rucola, ma con la chitarrina con baccalà, peperoncini del fiume e pomodori secchi raggiungiamo livelli siderali. Ottimi i dolci. Fornita e ben studiata la carta dei vini. Il servizio è professionale e veloce. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Rovy Ristorante si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere.
Rovy Ristorante
Via Fizzo, trav. Via Ciaolilli 26/a
Montesarchio (Bn)
Tel. 0824834217
Visita il sito web di Rovy Ristorante
Vieste è un vero spettacolo, non a caso è definita la "perla del Gargano": mare cristallino, scorci da cartolina, un centro storico che regala emozioni, grazie alla sua conformazione unica ed alla struttura tipicamente medievale. Il borgo antico conserva il fascino di un antico villaggio di pescatori affacciato sul mare, con le sue case bianche, i vicoli, i palazzi antichi. Tutto qui a Vieste fa innamorare, anche i profumi, gli odori, e quella sensazione di essere quasi un privilegiato perché sei in un luogo baciato dalla fortuna. Proprio nel centro storico viestano, nella parte più antica in Via Ripe c’è l’Osteria degli Archi, dove ci siamo fermati a cena.
Osteria degli Archi. Vieste - Insegna Esterna
Entrando l’impatto è decisamente piacevole. Il locale si sviluppa in lunghezza, dominano la pietra e il legno. L’atmosfera è informale e rilassante. Veniamo accolti con gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo che avevamo prenotato il giorno prima. Prima di dare uno sguardo al menù, ordiniamo una minerale e una bottiglia di Chardonnay Tormaresca, un bianco a cui siamo molto affezionati. Di un piacevole colore giallo paglierino intenso con sentori di frutta gialla e agrumi, questo vino al palato è pieno, equilibrato e fresco. Sarà lui il nostro compagno di viaggio stasera..
Chardonnay di Tormaresca
Intanto arrivano i loro pani, tarallini ed anche il loro olio Evo bio. Quest’olio usato anche nelle pietanze dell’Osteria degli Archi è prodotto con olive autoctone di loro proprietà. Spettacolare davvero…
L'olio Evo Bio dell'Osteria degli Archi a Vieste
Pane ed olio, merenda antica e sempre gradita, apprezziamo davvero molto quest’olio del Gargano dal sapore piacevolmente fruttato, intenso e profumato.
Il prezioso olio Bio dell'Osteria degli Archi
Intanto passa a salutarci la signora Giovanna, sempre prodiga di consigli per i clienti e gli ospiti dell’Osteria degli Archi. Il menù presenta pietanze in prevalenza di mare, ma ci sono anche diverse proposte di terra. Noi ordiniamo come antipasto delle interessanti alici in pastella di rape con burrata e pomodorino giallo. Le alici sono deliziose e si sposano a meraviglia con la burrata. Particolare è la scelta di usare la pastella di rape, un matrimonio tra mare e terra che risulta vincente.
Le alici in pastella di rape con burrata e pomodorino giallo
l’altro antipasto che prendiamo sono i gamberi scottati in salsa rosa con granella di pistacchio. Anche questi ci sono piaciuti molto, bella la nota croccante dei pistacchi.
Gamberi scottati in salsa rosa con granella di pistacchio
Come primi optiamo per i tortelli ripieni di alici e rape con olio all’aglio fermentato e fonduta di cacioricotta. Deliziosi e goduriosi questi tortelli “handmade” in cui il ripieno di alici e rape è sorprendente e particolare.
Tortelli ripieni di alici e rape con olio allaglio fermentato e fonduta di caciocircotta
Se i tortelli ci sono piaciuti, con le orecchiette di grano arso cacio e pepe con tartare di gamberi e uova di lompo sono spaziali. Non avrei mai pensato di abbinare una cacio e pepe ai gamberi eppure ….. Il risultato è esaltante.
Orecchiette di grano arso cacio e pepe con tartare di gamaberi e uova di lompo
Decidiamo anche di provare un secondo in due e scegliamo calamari alla griglia con pane croccante alle erbe e contorno di verdure. Il calamaro era morbido e gustoso, deliziose anche le verdurine proposte come contorno.
Calalmari alla griglia con pane croccante alle erbe e contorno di verdure
Si è fatto tardi, saltiamo il dessert. Prendiamo un caffè, un amaro alle erbe e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena all’Osteria degli Archi circa 53 euro a persona.
L’Osteria degli Archi a Vieste è stata una bella scoperta. Il locale è suggestivo e si trova nella parte più antica e forse più bella del centro storico viestano. All’interno regala una bella sensazione di calda ospitalità grazie alla pietra che domina e ad un arredo semplice ma curato. Le proposte dello chef e patron Michele Vescera sono convincenti. In carta ci sono piatti in prevalenza di mare realizzati con il buon pescato locale ma anche qualche piatto di terra. Le alici in pastella di rape con burrata e pomodorino giallo, le orecchiette di grano arso cacio e pepe con tartare di gamberi e uova di lompo da sole valgono la visita, il calamaro alla griglia era freschissimo, morbido, profumato e delicato. Buona anche la carta dei vini. Il personale è professionale e presente. Il conto è adeguato al contesto, all’ambiente e alle proposte di cucina. Sicuramente questo è un indirizzo da segnare in agenda e da visitare se sei a Vieste.
Osteria degli Archi
Via Ripe, n.2
Vieste (Fg)
Visita il sito web dell’Osteria degli Archi