Recensioni

Giovedì, 30 Agosto 2018 14:25

Zest. Caiazzo (Ce)

Esperienza imperdibile. Quando la buona cucina e l’atmosfera si coniugano alla perfezione

Il nostro itinerario alla scoperta dei ristoranti da non perdere ci porta a Caiazzo, incantevole borgo a soli 18 km da Caserta. Siamo in collina ai piedi del Monte Grande. Qui il Padreterno è stato prodigo di regali: clima salubre, aria buona, terreni fertili, spettacolari uliveti (da queste parti regna sua maestà l’oliva ciazzana), vigneti di pallagrello e una radicata e antica tradizione contadina che resiste al tempo. Per non parlare poi del suo bel suo borgo antico con testimonianze storiche notevoli. Poco prima di arrivare al centro storico di Caiazzo c’è Zest. Unico nel suo genere …
Parcheggiamo agevolmente l’auto proprio sotto al locale ed entriamo. Il locale si trova al primo piano di uno stabile ed è stato realizzato con grande maestria. La location è bellissima, minimal, essenziale, studiata in ogni dettaglio. All’interno tavoli in ferro ed in vetro. Il ferro, il legno ed il vetro si sposano alla perfezione. Il tutto a regalare una sensazione di calda ospitalità nonostante lo stile moderno e molto chic. La sala in veranda regala un panorama mozzafiato grazie alla bellissima vetrata che da sul borgo antico di Caiazzo, molto belli i tavoli in ferro con tanto di brace centrale. L’idea di poter cuocere la carne al tavolo è meravigliosa e rappresenta un “plus”. Grigliare insieme significa convivialità, partecipazione. Insomma una grande cosa così come il sistema con la cappa posta al di sotto della griglia (ad aspirazione), questo significa zero fumo, zero odori e nessun problema con abiti, vestiti e capelli. Noi siamo in due e per questa sera preferiamo cenare all’interno ad un tavolo normale. Ci concederemo a breve anche l’esperienza della carne.
Ci fanno accomodare al nostro tavolo. Il personale è molto gentile e preparato. Diamo un’occhiata al menù (bellissimo anche questo con la copertina in ferro battuto).
Da bere acqua e due calici di Aglianico Riserva Colle dell’Aia dell’azienda Aia dei Colombi. Arrivano anche i loro pani e i grissini ai semi di papavero.

Pani e calice di vino Aglianico Aia dei Colombi
Calice di vino, pani e grissini 

Una delle particolarità di Zest è la presenza in cucina di Amelia Falco, giovane, talentuosa e bravissima chef che nel 2015 ha sfiorato la vittoria a Masterchef. Uno dei must di Zest sono le sue mitiche polpette.  Le trovate di tutti i tipi: di carne, di pesce, di legumi, di verdure (anche vegan). Chiamarle solo polpette secondo noi è riduttivo. Sono veri piatti da gourmet con salsine, verdure ed abbinamenti studiati nei minimi particolari. Decidiamo di cominciare con tre antipasti e una degustazione di polpette di carne. Siamo curiosi di provare le loro proposte. Cominciamo con un flan di zucchine con fonduta di mozzarella e pancetta croccante dell’azienda Tomaso Salumi. Delicatissimo, morbido quasi “efebico”  ma senza tradire il gusto.


Flan di zucchine con fonduta di mozzarella e pancetta croccante
Flan di zucchine

Poi un meraviglioso uovo poché con rosti di patate, crema di parmigiano reggiano 24 mesi e verdurine di stagione.  Avvolgente l’abbraccio dell’uovo con le patate con la creda di parmigiano a legare e le verdurine lasciate croccanti a dare croccantezza al palato.

Uovo poché
Uovo poché

A chiudere il nostro tris di antipasti una frittatina di bucatini alla Norma con cuore fondente di scamorza affumicata del Caseificio “Il Casolare”, salsa di pomodoro San Marzano Gustarosso e crema di basilico. Semplicemente da brividi..

Frittatina di bucatini alla Norma
Frittatina di bucatini

Poi abbiamo preso una degustazione Zest di polpette di carne per due. Come vi dicevo in precedenza, chiamarle polpette è riduttivo. Siamo di fronte ad un piccolo capolavoro.

Degustazione polpette di carne di Zest
Degustazione di polpette di carne

In un crescendo “rossiniano” di sapori e carattere ecco le polpette rivisitazione della minestra maritata fatte con salsicce, manzo e costine di maiale con guazzetto di verdure e julienne di verza fritta.


Polpette rivisitazione della minestra maritata
Polpette rivisitazione della minsetra maritata

Poi le polpette di maiale affumicato con crema di patate al burro, fonduta di parmigiano e petalo di cipolla rossa.

Polpette di maiale affumicato con crema di patate al burro fonduta di parmigiano e petalo di cipolla rossa
Polpette di maiale affumicato

E a chiudere il nostro percorso polpette di marchigiana con il cuore di gorgonzola con composta di mela verde e spinaci saltati.

Polpette di marchigiana con il cuore di gorgonzola con composta di mela verde e spinaci saltati
Polpette di marchigiana con il cuore di gorgonzola

La degustazione di polpette ci ha colpito davvero. Dobbiamo assolutamente tornare per provare quelle di verdure e quelle di pesce!

La nostra serata scorre via piacevolmente. Abbiamo deciso di continuare con i due primi presenti in carta: gnocchi fatti in casa con salsa verde, fiori di zucca fritti e spumone di stracchino. Delicati ma allo stesso tempo goduriosi e che idea il fiore di zucca fritto messo sopra..

Gnocchetti in salsa verde con fiori di zucca fritti e stracchino
Gnocchi fatti in casa con salsa verde, fiori di zucca fritti e spumone di stracchino

Ma l’apoteosi la raggiungiamo con il risotto alla polpa di melanzana, con fonduta di scamorza affumicata, croccante di parmigiano, crema di basilico e pomodorini canditi. Semplicemente perfetto, mantecato con maestria e con un riuscito equilibrio di sapori.

Risotto verde dettaglio
Risotto alla polpa di melanzana, con fonduta di scamorza affumicata, croccante di parmigiano, crema di basilico e pomodorini canditi.

 

Siamo davvero soddisfatti. Saltiamo il secondo e ci concediamo un dolce in due: cookies al cioccolato, con mousse di yogurt di bufala “Fattoria Pagliuca”, salsa mou e fiocchi di sale. Convincente anche questo.

Cookies al cioccolato e crema mou
Cookies al cioccolato, con mousse di yogurt di bufala

Ad accompagnare il dessert un caffè ed un Rum Don Papa delle Fipippine. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 68 euro benedetti dal Padreterno di cui sopra.  

Rum Don Papa
Rum e cioccolato

Da Zest dovete andare per forza. Non può mancare sul vostro taccuino degli indirizzi segnalati da noi Templari del Gusto. Abbiamo trovato un locale accattivante, moderno, chic il giusto e studiato nei dettagli,  una cucina meravigliosa che valorizza in maniera perfetta i prodotti del territorio con la giusta dose di creatività.  Personale attento e professionale ed un corretto rapporto qualità-prezzo.
Complimenti ai titolari, alla chef Amelia Falco, al papà e a tutta la brigata di cucina. Noi qui torneremo a breve per la degustazione delle polpette di pesce e poi per provare la carne e ve ne parleremo. Intanto andando a scomodare i miei amati autori latini e parafrasando in modo un po’ prosaico il caro Cicerone mi verrebbe da dire “ Dum anima est, spes est”……..Zest! 



Zest
Via G.B. Cattabeni n. 66
Caiazzo (Ce)
Tel. 0823 862086 - 338 202 0307
Visita il sito web di Zest a Caiazzo

Pubblicato in Campania
Venerdì, 22 Giugno 2018 17:51

Locanda Mariacarolì. Sant’Anastasia (Na)

Siamo a Sant’Anastasia, nella zona vesuviana, ai piedi del Monte Somma. Abbiamo scelto di pranzare alla Locanda Maria Carolì, posticino che avevamo segnato in agenda da un po’. 

Particolare già la scelta del nome, un evidente omaggio a Maria Carolina d’Austria moglie di Ferdinando IV di Borbone (il Re Nasone), donna che fece arrivare a Napoli alla sua corte i “Monzù” (i grandi maestri di cucina) più importanti del tempo.

Locanda Mariacarolì - Cucina artigianale
Locanda Mariacarolì - Cucina artigianale

Siamo al centro di Sant’Anastasia in via Garibaldi, nei pressi del Comune, parcheggiare l’auto non è un problema, c’è spazio a volontà e lì a pochi passi una bella piazza. Ci accomodiamo, l’impatto con il locale è davvero positivo. Ambiente piccolo (ci saranno una quarantina di coperti), ma molto curato, regala una sensazione di raffinata eleganza pur non essendo impegnativo, c’è la cucina a vista (e la cosa ci piace molto), bella mise en place, alle pareti raffigurazioni, immagini e tanti riferimenti alla tradizione gastronomica partenopea. In fondo alla sala un grande specchio alle spalle di un tavolo.

Locanda Mariacarolì - Dettaglio interno
Locanda Mariacarolì - Dettaglio interno

C’è poi una bella musica in sottofondo (ecco un’altra chicca di questo locale, la pregiata collezione di vinili con un bel giradischi, la qual cosa regala un’atmosfera vintage molto particolare).

I Vinili da collezione
I Vinili da collezione

Protagonista in cucina lo chef e patron Salvatore Piccolo, in sala la gentile compagna Alessia. Da poco più di un anno hanno realizzato il loro sogno di aprire questo piccolo regno della cucina artigianale di qualità.
Ma andiamo per ordine. Arrivano i loro grissini caldi con le alghe (stuzzicanti)...

Grissini artigianali
Grissini artigianali

E ricci di mare da gustare così, quando si dice il sapore del mare…

Ricci di mare
Ricci di mare

Prendiamo un antipasto MariaCarolì da dividere. Sono quattro portate una più interessante dell’altra.
Tartare di baccalà con uova di lompo. Divina, fresca e profumata....

Tartare
Tartare

Seppia scottata e spuma di piselli centogiorni (qualità che dura appunto 100 giorni), con polvere di nero di seppia. Spettacolare..

Seppia scottata su spuma di piselli
Seppia scottata su spuma di piselli

Baccalà in tempura su riduzione all’arancia. Ho trovato azzeccato l’abbinamento del baccalà con il sapore dolciastro della riduzione d’arancia, una vera esplosione di sapori …

Baccalà in tempura su riduzione all'arancia
Baccalà in tempura su riduzione all'arancia

Ultima proposta del nostro antipasto una polpetta di stoccafisso in crosta di mandorle su crema parmentier allo zafferano.

Polpetta di stoccafisso
Polpetta di stoccafisso

L’ antipasto ci ha convinto ed emozionato. Proposte non banali con materie prime di assoluta qualità e prodotti ed ingredienti anche della tradizione vesuviana debitamente e sapientemente rivisitati e valorizzati  (ad una manciata di Km da qui c’è Somma Vesuviana patria del baccalà e dello stoccafisso).
Passiamo ai primi..
Spaghettoni cacio e ova di riccio. Un piatto particolarissimo e pieno di personalità che emana sapore di mare a gogo.

Spaghettoni cacio e ova di riccio
Spaghettoni cacio e ova di riccio

E Ziti spezzati a mano Vicedomini alla genovese (fatta con la ramata di Montoro). Qui confesso che mi sono commosso, cottura perfetta della pasta, carne tenerissima e cipolla persistente ma delicata. Una delle migliori genovesi mai mangiate.

La mitica Genovese di Locanda Mariacarolì
La mitica Genovese di Locanda Mariacarolì

Siamo pieni e saltiamo i secondi anche se le proposte stuzzicavano parecchio (stoccafisso in cassuola o all’ insalata, baccalà fritto o arrosto, tagliata di manzo Dry Aged).
Ci catapultiamo sul dolce. Anche qui due proposte originali e sorprendenti.
Sbrisolona scomposta con confettura di pellecchiella vesuviana. (una varietà di albicocche della zona dolcissima e gustosa). Bella da vedere e buona !

Sbrisolona Scomposta
Sbrisolona Scomposta

E una rivisitazione della pastiera: la pastiera secondo locanda Mariacarolì.

La pastiera secondo Locanda Mariacarolì
La pastiera secondo Locanda Mariacarolì

Chiediamo il conto. Abbiamo pagato 75.00 euro per entreè, un antipasto di quattro portate, due primi, due calici di Spumante Casa Setaro, due minerali, due dessert e una grappa Berta 2008. Un rapporto qualità-prezzo direi  corretto e adeguato alla qualità delle materie prime e delle proposte.

Locanda Mariacarolì è un indirizzo imperdibile. Qui lo chef Salvatore Piccolo è riuscito a creare una perfetta alchimia che lo porta a proporre ingredienti e piatti della tradizione sapientemente rielaborati e valorizzati. Una cucina che definiscono “artigianale” e mai aggettivo fu più corretto, infatti qui la cucina si esprime nella sua accezione più nobile con una maniacale attenzione a tutti i dettagli e anche all’impiattamento. Il servizio è attento e puntuale. Dobbiamo fare i complimenti a Salvatore Piccolo e ad Alessia. Questo è davvero un piccolo “santuario del gusto”, un luogo dove rilassarsi con la gradevole musica di sottofondo, un ambiente sobrio, elegante ma senza eccessi dove ti senti a casa e (cosa importante) una cucina capace di regalare emozioni.


Locanda Mariacarolì
Via Garibaldi n. 23/25
Sant’Anastasia (Na)
Tel. 081 8971987 / 320 2963450
Visita la pagina facebook di locanda Mariacarolì

Pubblicato in Campania
Martedì, 10 Luglio 2018 13:22

La Pergola. Gesualdo (Av)

Un piccolo scrigno di accoglienza, buona cucina irpina e relax. Garanzia.


E’ una bella Domenica di sole, siamo nella verde Irpinia in un territorio dove il verde quasi “urla” e la fa da padrone, un verde abbagliante in cui ci sono tanti piccoli paesi incastonati (alcuni davvero suggestivi). Siamo a Gesualdo, molto caratteristico con il borgo, il suo centro storico dominato dal maestoso castello che fu di Carlo Gesualdo principe di Venosa e celebre madrigalista del 500, il famoso principe dei “musici”.

Dopo aver girato un po’ci accorgiamo che è quasi ora di pranzo. Decidiamo di concederci una bella esperienza gastronomica e prenotiamo al ristorante La Pergola. Non è la prima volta che veniamo qui. La cucina di Franca De Filippis e l’accoglienza, l’entusuamo ed il garbo di Antonio Ferrante sono a noi già note.
Siamo fortunati, c’è un tavolo libero. Il ristorante è in campagna ai piedi del borgo.Arriviamo, c’è un comodo parcheggio. Dall’esterno l’impatto è suggestivo, ha l’aria di un locale di campagna toscano, per intenderci è a parer mio simile a quelli che trovi nella campagna senese. Intorno c’è tanto verde e ci incuriosisce degustare le proposte del menù di stagione.

La Pergola. Gesualdo (Av) - Esterno
La Pergola. Gesualdo (Av) - Esterno

Ci accoglie Antonio, sempre gentilissimo. Ci saluta calorosamente e ci accompagna al nostro tavolo (per scelta abbiamo deciso di pranzare all’interno). C’è una piccola cerimonia ma si sta comunque tranquilli.
Il menù è vario e calibrato ed è improntato alla tradizione irpina (off course!), cucina di terra dunque ma non mancano il baccalà e le alici.
Si può optare anche per i menù degustazione da loro proposti (a 25 e 35 euro vini esclusi), ma noi scegliamo pranzare alla carta.

Da bere prendiamo una minerale e ( su consiglio di Antonio) un ottimo vino: l’aglianico Masseria Cacciagalli (Roccamonfina IGT) dell’azienda vinicola I Cacciagalli. Un vino eccellente da agricoltura biologica e biodinamica, un vino non filtrato, non chiarificato, con sentori di prugna, di frutti rossi e una nota lieve di tabacco. Perfetto per accompagnare il nostro pranzo.

 L’aglianico Masseria Cacciagalli
 L’aglianico Masseria Cacciagalli

Arriva un piccolo benvenuto con due trancetti di pizza al pomodoro in forno e due di pizza con patate e cipolle (molto buoni).

Trancetti di pizza
Trancetti di pizza

Ci servono il pane locale (ottimo) ed il fantastico olio extravergine di oliva di ravece (monovarietale) un vero “must” del territorio. L’olio è dell’oleificio FAM di Venticano.

il Ravece dell'Oleificio FAM
il Ravece dell'Oleificio FAM

Non possiamo esimerci e allora buon pane con un ottimo olio cosa chiedere di più come incipit? Adoro il ravece con la sua personalità, la sua robustezza, il suo fruttato intenso e quelle note di pomodoro verde. Un signor extravergine. 

Pane locale e olio di ravece
Pane locale e olio di ravece

E’ il turno degli antipasti. Prendiamo gli orti di Gesualdo a tavola, un antipasto che vede protagoniste le verdure di stagione: uno sformatino con ricotta e zucchine (delicatissimo), una piccola polpetta di rape e patate (altro classico irpino) su gazpacho di pomodoro, un fiore di zucca ripieno, e un peperone imbottito su salsa di prezzemolo. Ottimo piatto e bella e scenografica presentazione.

Gli orti di Gesualdo a tavola
Gli orti di Gesualdo a tavola

Altro antipasto: pane soffritto con scarola, pinoli, uvetta, alici e burrata. Una proposta goduriosa, perfettamente equilibrata. Un gioco di contrasti, di sapori, di consistenze che si sposano a meraviglia e rendono questo piatto assolutamente sorprendente.

Pane soffritto con scarola, pinoli, uvetta, alici e burrata
Pane soffritto con scarola, pinoli, uvetta, alici e burrata

Antonio poi ci fa assaggiare una chicca: un formaggio stracchinato di capra del Caseificio Patrizio Della Polla di Bagnoli Irpino. Un formaggio commovente. A pasta molle che in bocca quasi si scioglieva e dal sapore delicato. L’ho trovato eccellente … e poi ben si sposava con il nostro vino. Connubio perfetto.

Stracchinato di capra
Stracchinato di capra 

Ordiniamo due primi diversi: dei meravigliosi spaghetti con baccalà, crema di patate, pan grattato aromatizzato con i peperoni cruschi, polvere di capperi e pomodorini infornati. Un piatto eccezionale, delicato ma al contempo con una spiccata personalità.

Spaghetti con baccalà, crema di patate, pan grattato aromatizzato con i peperoni cruschi, polvere di capperi e pomodorini infornati
Spaghetti con baccalà, crema di patate, pan grattato aromatizzato con i peperoni cruschi, polvere di capperi e pomodorini infornati

Poi dei ravioli fatti da loro ripieni di ricotta con fave, mentuccia, pecorino e qualche pomodorino infornato. Semplicemente divini.

Ravioli fatti da loro ripieni di ricotta con fave, mentuccia, pecorino e qualche pomodorino infornato
Ravioli fatti da loro ripieni di ricotta con fave, mentuccia, pecorino e qualche pomodorino infornato

Ordiniamo anche un secondo, nell’attesa usciamo un po’ all’esterno e ci sediamo a chiacchierare su una bellissima panchina tra fiori, gerani e tanto verde. Dobbiamo dire che si sta davvero bene.
Rientriamo in sala ecco il mio secondo: maiale a cottura lenta, con purè di patate al limone e liquirizia con foglioline di rucola. Commovente, la carne morbidissima. La cottura lenta del maiale denota una tecnica sopraffina. Chapeau!

Maiale a cottura lenta, con purè di patate al limone e liquirizia con foglioline di rucola
Maiale a cottura lenta, con purè di patate al limone e liquirizia con foglioline di rucola

Siamo sazi ma abbiamo voglia di un dessert fresco. Antonio ci viene in soccorso e ci propone una sorta di fior di fragola “rivisitato”: sorbetto ai frutti di bosco, gelato alla panna e fragole saltate in padella con foglioline di melissa.

Sorbetto ai frutti di bosco
Sorbetto ai frutti di bosco 

Per finire, un buon caffè e per me un Rum. Chiediamo il conto. Per il nostro pranzo ( due antipasti, due primi, un secondo e due dolci con acqua e vino) abbiamo pagato 80 euro.
Normalmente alla carta per un pasto completo alla Pergola di Gesualdo si spendono in media 35 euro esclusi i vini. Direi costo più che giusto se rapportato alla qualità dei prodotti utilizzati, al tipo di proposte e all’accoglienza professionale che troverete.
Salutiamo La bravissima Franca de Filippis la chef- architetto, capace di dar vita ad una cucina che esalta come in un’esplosione i prodotti irpini, una cucina che ha un’anima e una sua personalità ben definita. Salutiamo anche Roberto Buglione De Filippis altra validissima presenza in cucina. E ci congediamo da Antonio Ferrante.

La Pergola (Av) - Scorcio esterno
La Pergola (Av) - Scorcio esterno

Qui si vive davvero l’esperienza del buon cibo degustato con il giusto ambiente ed il giusto tempo. La vera filosofia Slow Food.
Del resto La Pergola aderisce all’alleanza tra cuochi e presidi Slow Food, l’alleanza è una rete di chef e ristoratori che valorizza i prodotti dell’Arca del Gusto di  Slow Food e le piccole produzioni locali. Lodevole.

Trovate prodotti del territorio ben cucinati e presentati, delle proposte di cucina capaci di sorprendere, un ambiente rilassante e sereno che invita alla convivialità. Interessante e non banale la carta dei vini. Abbiamo trovato poi un’ottima accoglienza, un servizio puntuale ed attento e (cosa non secondaria) un corretto rapporto  qualità-prezzo.
La Pergola è davvero un indirizzo sicuro dove degustare ottima cucina del territorio con punte di eccellenza. Un piccolo scrigno di accoglienza, buona cucina  e relax. Da provare. Parola dei Templari del Gusto!


Ristorante La Pergola
Strada comunale Freda, n.35
Gesualdo (Av)
Tel. 0825 401435
Visita la pagina Fb del ristorante La Pergola

Pubblicato in Campania
Domenica, 29 Luglio 2018 13:38

L’Antipasteria. Brusciano (Na)

Una scoperta di cui andiamo fieri. Da non perdere.

Siamo a Brusciano a pochi Km da Napoli, siamo tornati al ristorante l’Antipasteria memori della bellissima esperienza che avevamo vissuto tempo fa.  Qui trovate una cucina di mare di alto livello. Avavamo voglia di riprovare le proposte dello chef Ciro Panacea.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Il locale è piccolo saranno al massimo 40 coperti tra la sala interna e la veranda. Toni chiari, grande senso di pulito e armonia. Arredamento minimal. 
Veniamo accolti con garbo e gentilezza da Merope, perfetta padrona di casa.
Il menù cambia sempre sulla base del pescato e della disponibilità dei prodotti. Ci sono comunque poche e studiate proposte, buon segno, diffido sempre quando trovo menù “chilometrici”, vuol dire che qui tutto è cucinato al momento e i prodotti sono freschissimi.
Il locale si chiama Antipasteria perché il loro punto forte sono gli antipasti. E allora non possiamo esimerci dal provare la loro degustazione di antipasti.
 
Da bere prendiamo una minerale e un eccellente Fiano Ciaca Bianca Mandrarossa Sicilia DocCantine Settesoli Mandrarossa, un vino di buon corpo, fruttato, morbido e con una bella nota minerale. Perfetto per accompagnare la nostra cena.

Fiano Ciaca Bianca Mandrarossa Sicilia Doc
Fiano Ciaca Bianca Mandrarossa Sicilia Doc 

Diamo il via alle danze con un entreé di benvenuto una deliziosa polpettina di pesce su fonduta di burrata e granella di pistacchio, stuzzicante incipit.

Polpetta di tonno con crema di bufala
Polpetta di tonno con crema di bufala

 Continua la serie di antipasti in un crescendo rossiniano, crudo di tonno ripieno di ricotta al limone, con cialda di parmigiano e confettura di mele, zenzero e arancia. Una proposta interessantissima, un equilibrio di sapori sublime.

Crudo di tonno ripieno di ricotta al limone, con cialda di parmigiano e confettura di mele, zenzero e arancia
Crudo di tonno ripieno di ricotta al limone, con cialda di parmigiano e confettura di mele, zenzero e arancia

Arriva poi una seppia di Mazara cotta al vapore con crema di cannellini, fagioli di Spagna, cipolla di Tropea candita e pane tostato alle erbe. Altra proposta che ci ha decisamente conquistato.

ANTIPASTERIA 5
Seppia di Mazara con crema di cannellini, fagioli di Spagna, cipolla di Tropea candita e pane tostato alle erbe

La nostra cena prosegue tra una chiacchiera sorseggiando il nostro buon Fiano sicliano, intanto arriva una proposta sorprendente: una fresella di mare scomposta con una buonissima maionese di polpo fatta da loro.

Fresella di mare scomposta
Fresella di mare scomposta

Anche qui ci ha colpito la freschezza dei frutti di mare, e il perfetto equilibrio di sapori. Bellissima l’idea di ricreare la fresella composta.

Fresella scomposta di mare- dettaglio
Fresella scomposta di mare- dettaglio

A chiudere la serie di antipasti un delizioso tortino di zucchine, ripieno di spigola e provolone del monaco con crema di zucca, scaglie di parmigiano reggiano e basilico. Questo tortino è una poesia. Meraviglioso, perfettamente equilibrato, realizzato con cura. Nota di merito per la spigola sfilettata all’interno. Davvero un piatto top.

Tortino di zucchine, ripieno di spigola e provolone del monaco
Tortino di zucchine, ripieno di spigola e provolone del monaco

Scambiamo due chiacchiere con la gentile Merope. Ci racconta della loro idea di aprire questo ristorantino con lo scopo ben chiaro di offrire una cucina di grande fattura in un ambiente non impegnativo.
Dopo tanti antipasti decidiamo di proseguire e ordiniamo due piatti di tortiglioni alla genovese di tonno, sublimi. Ad arricchire il piatto anche del crudo di tonno.

Genovese di tonno
Genovese di tonno

Siamo sul punto di alzare bandiera bianca, ma ci è venuta voglia di una fritturina. E allora ecco una frittura di calamari (da dividerci). Anche questa realizzata con cura, una frittura asciutta, fragrante, i calamari poi sono morbidi e saporiti.

Frittura di calamari
Frittura di calamari

Saltiamo il dolce (non ce l’avremmo fatta!). Prendiamo due limoncelli belli ghiacciati e ci facciamo portare il conto. Paghiamo 98 euro in due . Soldi ben spesi per una cena di mare di altissimo livello con proposte interessanti, materie prime e prodotti freschi e un pesce lavorato e cucinato a regola d’arte.

La cucina proposta al ristorante l’Antipasteria è davvero convincente. Questo ristorantino gourmet, è una delle scoperte più interessanti che abbiamo fatto e ve lo consigliamo davvero con convinzione.  
Lo chef Ciro Panacea, napoletano Docpropone una cucina di mare eccellente che possiede una spiccata personalità: pesce freschissimo, proposte curate, equilibrate, armoniose. Piatti di grande fattura e presentati benissimo (per la serie anche l’occhio vuole la sua parte) con la giusta dose di creatività. Anche il rapporto qualità prezzo come detto anche prima , è corretto se consideriamo la qualità dell’offerta. Servizio preciso e professionale.
L’Antipasteria è un ristorante da segnare in agenda, consigliato senza “se” e senza “ma”. E’ d’obbligo farci un salto. Garantiamo noi…


L’Antipasteria
Via Camillo Cucca n. 242
Brusciano (Na)
Tel.  392 798 9852

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