A distanza di qualche tempo siamo tornati da Antichi Sapori a Vieste per gustare la mitica paposcia di Leonardo. Ma andiamo per gradi. Torno spesso a Vieste e in generale adoro il Gargano, terra generosa ed al contempo aspra ma che ti lascia sempre senza parole per la sua bellezza: un mare cristallino, una natura prepotente che sorprende e ammalia, basti pensare alla meravigliosa Foresta Umbra, e poi borghi suggestivi e pittoreschi, tradizioni antiche, una cucina gustosa e prodotti fantastici a cominciare dall’olio Extravergine di oliva e dal pane. Un posto di assoluta importanza spetta poi alla paposcia, nata come tradizione vuole a Vico del Gargano, ancestrale, antico e suggestivo borgo collinare del Gargano. Leonardo che insieme alla dolce Tonia porta avanti Antichi Sapori nel centro storico di Vieste, è proprio di Vico e fa una paposcia divina.

Paposcia con salame piccante e caciocavallo Dettaglio
Paposcia con salame piccante, mozzarella e caciocavallo - Dettaglio

Ma cos’è la paposcia e come è nata? Essa ha origini antichissime (se ne parla già dal XVI secolo). Tutto parte dal pane che da sempre era l’alimento fondamentale delle famiglie di Vico del Gargano. Anticamente il pane lo si faceva in casa. L’impasto veniva fatto lievitare, veniva lavorato e si formavano le pagnotte da infornare. Dopo questa operazione si raccoglieva tutto quell’impasto (ce n’era eccome…) che restava attaccato alla superficie di legno della madia. Questo impasto in eccesso aveva un nome particolare e si chiamava “fazzatura”, e veniva impastato di nuovo, si formavano questi mini panetti o scriscioline lunghe non più di 30 cm e venivano usate per controllare e testare la temperatura del forno. Queste focaccine o striscioline venivano messe in forno (che anticamente non aveva il timer o le lancette per misurare la temperatura). Dalla cottura e consistenza di questi panetti, le “paposce” appunto, si poteva capire se la temperatura del forno era giusta o meno per poter infornare le pagnotte di pane.
Queste focacce, che erano state cotte per testare il forno e controllarne la temperatura, non venivano buttate via, anzi venivano aperte e farcite con l’olio Evo, magari con il formaggio, con i pomodori, le verdure e le conserve, insomma con tutte le cose buone che erano in dispensa e venivano consumate. Così piano piano la paposcia si è diffusa a Vico ma anche in altri comuni del Gargano e della provincia di Foggia. Qualcuno sarà curioso di sapere perché si chiama “Paposcia”. E’ presto detto, il nome deriverebbe da “babbuccia” (in pratica la pantofola), in effetti la loro forma ricorda un po’ quello delle pantofole che in francese si chiamano “babouche”, diventato poi in dialetto “paposcia”.

Antichi Sapori nel centro storico di Vieste, rappresenta una tappa obbligata per chi vuole gustare la vera paposcia vichese farcita con ingredienti di assoluta qualità. Rispetto alla mia ultima visita ho trovato alcune interessanti novità. Anzitutto il locale si è ingrandito con due sale (una di fronte, l’altra adiacente in un vicoletto) dove ci si può sedere al coperto e gustare in tranquillità, paposce, panzerotti fritti ed altre bontà. Le due sale vanno ad aggiungersi ai tavoli esterni che già c’erano prima. In carta trovi le paposce classiche, dalle più semplici (per esempio con pomodorini, mozzarella e rucola, o prosciutto e mozzarella, con caciocavallo, mozzarella e salame piccante) a quelle più goduriose e con una farcitura più golosa (per esempio con mozzarella, stracciatella, crema di pistacchio e datterino giallo oppure con mozzarella, caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini). Ci sono poi anche due paposce di mare una con mozzarella, caciocavallo, gamberi, zucchine e rucola, l’altra con mozzarella, caciocavallo, polpo, pomodorini secchi, rucola e crema di ceci oppure cacio e pepe. Sul menù anche taglieri di salumi e formaggi, pizze al trancio e i fantastici panzerotti fritti al momento.
Noi gustiamo delle ottime patatine fritte (fritto asciutto, non unto)…

Patatine fritte
Patatine fritte

E due paposce, una con mozzarella, caciocavallo e salame piccante. Fantastica con il suo sapore quasi rustico e intenso.

Paposcia con mozzarella caciocavallo e salame piccante
Paposcia con mozzarella, caciocavallo e salame piccante

L’altra con mozzarella, caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini. Questa paposcia era spettacolare, perfettamente equilibrata nonostante la farcitura a dir poco generosa. La bontà della paposcia di Leonardo di Antichi Sapori di Vieste sta anzitutto nell’impasto, lavorato alla perfezione, lievitato, il risultato è una paposcia morbida all’interno ma fragrante e piacevolmente croccante all’esterno. Gli ingredienti usati per la farcitura sono tutti freschi e di qualità.

La Paposcia con caciocavallo friarielli salsiccia e funghi porcini
La Paposcia con caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini

Ad accompagnare la paposcia due belle birre fresche alla spina. I prezzi sono corretti e accessibili, il costo va dai 6 euro e 50 della paposcia con mozzarella, pomodorini e rucola, ai 9 euro e 50 per la paposcia con mozzarella, caciocavallo e salame piccante. Dai 12 euro  per la paposcia con mozzarella, caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini ai 16 euro della paposcia di mare con mozzarella, caciocavallo, polpo, pomodorini secchi, rucola e crema di ceci oppure cacio e pepe.
Antichi Sapori nel centro storico di Vieste merita la visita. Ed è il luogo ideale dove fermarsi per una sosta golosa. Per noi ormai è diventata una piacevole abitudine. Qui trovi una paposcia fatta a regola d’arte, realizzata come tradizione vuole con un impasto eccellente e una farcitura con prodotti di qualità e freschissimi. Garanzia….

 

 

Antichi Sapori
Corso Umberto I n. 30
Vieste (Fg)
Tel. 0884593880
Visita la pagina Fb di Antichi Sapori Vieste

Pubblicato in Puglia
Lunedì, 13 Marzo 2023 21:27

Locanda Domus Mea. Ruviano (Ce)

Ruviano è un piccolo borgo della provincia di Caserta situato nell’area delle Colline Ciaiatine, con un centro storico curato e raccolto e radicate tradizioni contadine. Olio e vino sono due dei prodotti tipici del luogo, ma qui la cucina locale regala grandi emozioni, grazie a ricette e piatti dalla storia antichissima. Proprio nel centro storico di Ruviano si trova la Locanda Domus Mea, un piccolo gioiello che ti consigliamo di visitare. Domus Mea è una caratteristica locanda, situata in uno dei palazzi più antichi del borgo, dove puoi gustare una cucina del territorio sincera e senza fronzoli, pasta fresca lavorata a mano, pane e pizze cotte nel forno a legna e piatti della tradizione.

Locanda Domus Mea Ruviano Insegna esterna
Locanda Domus Mea. Ruviano - Insegna esterna

Entrando, si resta rapiti dalla location e dall'accurata e attenta ristrutturazione, il palazzetto antico rivive grazie a pietra, legno, e dettagli architettonici che rimandano al mondo e alla cultura contadina. Ci sono degli ambienti davvero caratteristici: la cantina in tufo, la cucina rustica, la sala del mulino. 

Locanda Domus Mea Ruviano Particolare sala interna con camino
Locanda Domus Mea. Ruviano - Particolare sala interna con camino

Particolare e suggestivo poi è il cortile esterno, attrezzato per poter godere dell’aria salubre del luogo.

Locanda Domus Mea Gradevole cortile esterno
Locanda Domus Mea. Ruviano - Gradevole cortile esterno

L’idea della Locanda è davvero bella. Qui puoi rivivere l’esperienza del pranzo della Domenica in famiglia, magari a casa di mamma o di nonna, e puoi gustare la pasta fresca fatta a mano, il pane appena sfornato e tanti piatti con prodotti freschissimi a Km 0.

La pasta fresca fatta a mano
La pasta fresca fatta a mano

Da sottolineare come alla base di piatti e preparazioni, la pasta, il pane, i prodotti da forno, ci sia la farina della Locanda Domus Mea, prodotta nel piccolo mulino artigianale a pietra della Locanda da grano Autonomia, un grano antico che viene macinato proprio in Locanda. Nascono così prodotti unici nel loro genere, biscotti, pani e pasta che si possono acquistare nella piccola bottega di Domus Mea.

Le paste e le conserve della Locanda Domus Mea
Le paste e i prodotti della Locanda Domus Mea

La Locanda Domus Mea è un piccolo scrigno di tesori e sapienza contadina da vivere. Noi ci siamo stati a pranzo, ovviamente di Domenica, siamo stati accolti con garbo e gentilezza, dopo aver prenotato per tempo il nostro tavolo. Si comincia con l’Aperitivo di benvenuto, con un calice di Syrio, falanghina spumante brut di Ca’Stelle. Una pregevole bollicina sannita, ottebuta da une falanghina, si presenta di un bel colore giallo paglierino vivo, il profumo è intenso, con note floreali. Il sapore è gradevole, secco e con una bella nota fruttata.

Syrio Falanghina Spumante di CaStelle
Syrio Falanghina Spumante di Ca'Stelle

Accompagniamo la bollicina sannita con delle frittelline fritte al rosmarino, fatte con impasto di grano Autonomia. Profumate, calde, gustose, il fritto asciutto e non unto rende perfetto l’abbinamento con la falanghina spumantizzata che pulisce il palato. Davvero ottimo.

Frittelle al rosmarino
Frittelle al rosmarino

Si comincia con l’antipasto. Ecco i pregiati salumi locali (salamino, coppa e prosciutto), i formaggi del territorio, la ricottina e la frittata casereccia.

Antipasto della Locanda
Antipasto della Locanda

Poi non poteva mancare un assaggio di mozzarella di Bufala, di ottima fattura.

Mozzarella di bufala
Mozzarella di bufala

Come vino che accompagna il pranzo optiamo per un Pallagrello Nero dell’azienda agricola Di Matteo. Il Pallagrello Nero è un vitigno tipico dell’Alto Casertano. Il vino che abbiamo gustato è un rosso interessante, elegante direi, di un bel colore rosso rubino intenso, con note di cuoio e frutti rossi. Perfetto compagno di viaggio.

Pallagrello nero dellAzienda Agricola De Matteo
Pallagrello nero dell'Azienda Agricola Di Matteo

Ecco che arriva un piatto tipico della tradizione contadina, protagonista delle tavole nella stagione fredda: la polenta in questo caso con il ragù della tradizione, bello “tirato” e profumato. Che meraviglia. Abbiamo gradito davvero...

Polenta e ragù della tradizione
Polenta e ragù della tradizione

Come primo piatto ci sono gli gnocchi di pasta fresca cremosi con fagioli mezzo cannellino del loro orto e pesto di prezzemolo fresco. Abbiamo trovato questo piatto davvero interessante, il plus è la pasta fresca, esaltata dalla cremosità data dai fagioli. Decisamente interessante la presenza del pesto di prezzemolo fresco, che dona al piatto una notevole spinta.

Gnocchi cremosi con fagioli mezzo cannellino dellorto e pesto di prezzemolo fresco
Gnocchi cremosi con fagioli mezzo cannellino dell'orto e pesto di prezzemolo fresco

Il secondo è il medaglione di suino sannita cotto in lenta cottura nel forno a legna con patate. Nota di merito per la carne che si scioglieva in bocca, meravigliose e ben condite le patate al forno.

Medaglione di suino in lenta cottura al forno a legna con patate
Medaglione di suino in lenta cottura al forno a legna con patate

Ci viene servito anche un altro contorno, dei buonissimi broccoletti dell’orto sfritti in padella, che hanno mantenuto tutto il loro sapore. Che bontà…

Broccoletti sfritti
Broccoletti sfritti

A chiudere il nostro pranzo, il dolce della Domenica, il dolce della Locanda. In questo caso si tratta di una golosa sbriciolata al cioccolato.

Dolce della Locanda
Dolce della Locanda

Accompagniamo il dolce con amari e liquori della Locanda e caffè. Il costo del nostro pranzo della Domenica alla Locanda Domus Mea è stato di 35 euro a persona escluso i vini.

La Locanda Domus Mea a Ruviano ti farà vivere un’esperienza indimenticabile. Se ami le tradizioni agricole e le atmosfere un po’ retrò, questo è il luogo perfetto per te. La magia di questo palazzotto antico ristrutturato con cura e amore ti farà rivivere sensazioni passate e uniche. La Locanda Domus Mea è aperta la Domenica per una scelta ben precisa, quella di far rivivere agli ospiti la poesia del pranzo domenicale di un tempo, quando ci si riuniva a tavola e si gustavano pietanze della tradizione. Qui alla Locanda la cucina non delude le attese, tutto viene preparato a mano, i prodotti sono sempre freschi e di stagione, in prevalenza del loro orto. Pane, prodotti da forno e paste vengono fatti con la farina prodotta dal piccolo mulino della locanda in modo artigianale e ottenuta dal grano Autonomia, un grano antico. Il personale è affabile, gentile e informale. L’accoglienza è genuina come la cucina di questo luogo. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Esperienza da provare, garantiamo noi.

 

 

Locanda Domus Mea
Via Umberto I n.17
Ruviano (Ce)
Aperti solo la Domenica a pranzo o su prenotazione per gruppi
Tel. 392 795 3284
Visita il sito web della Locanda Domus Mea

Pubblicato in Campania
Martedì, 11 Ottobre 2022 21:52

Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda (Av)

Per noi tornare da Rocco Caggiano a Grottaminarda è sempre un piacere immenso. Tutto è speciale a cominciare dalla location: un’ex dogana aragonese datata addirittura 1467, restaurata con amore, gusto e cura dei particolari.

Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Av Ingresso
Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda - Ingresso

Qui domina la pietra, una pietra che seduce e affascina, anche l’illuminazione è curata, con luci calde e soffuse che valorizzano l’ambiente, il pavimento è in pietra e legno (delle antiche doghe provenienti dalla Toscana). C’è una sala anche al piano inferiore, a cui si accede con una scala in pietra e dove c’è anche una piccola cantina - dispensa a vista. Oltre alla struttura e alla certosina opera di restauro, la cosa che colpisce qui, è l’anima che c’è. Un’anima antica che parla al cuore grazie ai tavoli in legno antico e di recupero (stupendi), alle sedie tutte diverse una dall’altra e dall’aria vissuta. E ancora mobili antichi, piatti, bicchieri, suppellettili e oggetti che insieme formano un mix irresistibile. Tutto questo grazie anche al buon gusto ed alla sapienza di Iole (la moglie di Rocco) che si occupa anche della mise en place.

La meravigliosa mise en place
La meravigliosa mise en place

Detto della location e dell’atmosfera unica che c’è in questo luogo, l’altro motivo che ci rende felici quando torniamo qui è la proposta gastronomica e ovviamente la carne. Siamo a livelli siderali. Rocco Caggiano sceglie la carne con cura e attenzione ed è un maestro nella nobile arte della frollatura, ossia il processo naturale di maturazione della carne. In tutto questo c’è uno studio costante, una ricerca continua e una scelta meticolosa delle carni migliori. Ovviamente il prodotto finale è unico e rende questo luogo è un piccolo Paradiso per i meatlovers, per chi ama la carne. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Rispetto all’ultima volta in cui siamo stati qui, noto con piacere che la carta è ancora più completa con un maggiore scelta di piatti e proposte, a partire dagli antipasti, cinque proposte più il tagliere di Rocco Caggiano, e poi la carta delle carni, qui davvero c’è l’imbarazzo della scelta dalla Chianina, alla Rubia Gallega, dall’Angus, alla Maremmana, dalla Scottona italiana, alla Simmenthal, e ancora la carne Wagyu e la chicca della Limia, una razza quasi in via di estinzione allevata in Galizia. E via discorrendo. Poi ci sono i filetti e i secondi piatti alternative alle bistecche tra cui spiccano il petto d’anatra, il Re Iberico (maialino spagnolo), la bistecca di maiale al Josper, e per gli amanti della tradizione contadina il cotechino piccante o i mugliatielli della Macelleria Colomba cotti alla brace. Un vero trionfo insomma, tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla provenienza e alla frollatura. Ci sono anche i contorni e i dolci, alla brace anche questi ultimi. Intanto ecco che arriva il pane, selezionato personalmente da Rocco Caggiano e proveniente da un forno del vicino comune di Bonito.

Il buonissimo pane di Bonito
Il buonissimo pane di Bonito

Ecco un gradito entrée, ci servono una bruschetta con melanzana alla brace e una salsa all’aceto balsamico accompagnata con acqua aromatizzata al pompelmo e timo. Ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture della Tenuta I Gelsi, un rosso di grande personalità, con un una buona nota minerale.

Entrée
Entrée

Cominciamo con un meraviglioso tagliere: prosciutto, guanciale, salsiccia e soppressata. Tutti i salumi sono realizzati da Rocco Caggiano e sono spettacolari, in particolare il guanciale si scioglie letteralmente in bocca, il prosciutto dolce e sapido ti avvolge come un abbraccio. E la salsiccia poi, una vera delizia.

Tagliere di Salumi
Tagliere di Salumi

Accompagniamo i salumi con un buonissimo pane azzimo cotto al forno Josper con olio e origano. Godimento allo stato puro.

Il pane azzimo
Il pane azzimo

Proseguiamo con un carpaccio di manzo con purè col prezzemolo, sale, pepe, un po’ di limone, scaglie di parmigiano 72 mesi e un filo di olio Evo. Praticamente gli stessi ingredienti che si usano in Alta Irpinia per la preparazione delle braciole. Il carpaccio è divino.

Carpaccio di manzo con purè di prezzemolo e scaglie di parmigiano 62 mesi
Carpaccio di manzo con purè al prezzemolo e scaglie di parmigiano 72 mesi

Se il carpaccio ci ha conquistato, gli involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all’aceto ci hanno sorpreso. Delicati e perfettamente equilibrati, la bietola che stempera la nota bella sapida del pecorino di Bagnoli Irpino accompagnato con la marmellata di peperoni all’aceto. Chapeau!

Involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni allaceto
Involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all'aceto

E’ tempo di gustare un po’ di carne! Optiamo per una “signora” bistecca di maiale al Josper. Quasi superfluo sottolineare come la carne sia fantastica, il maiale cotto alla perfezione.

Bistecca di maiale al Josper
Bistecca di maiale al Josper

In carta avevo adocchiato anche il mitico cotechino irpino. L’ho già gustato in passato qui e me ne sono innamorato. Decido di ripetere l’esperienza. Il cotechino, insieme al tradizionale “mugliatiello”, sono due dei must della storica Macelleria Colomba (adiacente alla braceria). Il cotechino cotto sotto la cenere è vera poesia della tradizione contadina irpina. Profumo inebriante, giusta piccantezza, gusto deciso ma senza eccessi. Una bontà senza tempo. Consiglio vivamente di provarlo.

Cotechino piccante della Macelleria Colomba cotto sotto la cenere
Cotechino piccante della Macelleria Colomba cotto sotto la cenere

Come contorno non potevano mancare le patate cotte sotto la cenere, (per restare nella tradizione contadina irpina).

Patate cotte sotto la cenere
Patate cotte sotto la cenere

E poi prendiamo un tagliere di verdure di stagione braciate al Josper. Semplicemente fantastiche, la verdura selezionata e scelta con cura viene cotta sapientemente e quando la mangi, per consistenza e pienezza ti dà l’impressione di gustare la carne.

Tagliere di verdure di stagione alla brace
Tagliere di verdure di stagione alla brace

Non possiamo non chiudere il nostro pranzo in dolcezza. Anche perché i dessert di Rocco Caggiano sono unici e studiati in modo tale da valorizzare la frutta di stagione che viene proposta cotta al forno Josper abbinata con creme artigianali, cioccolato ed altre meraviglie. Noi scegliamo uva braciata al Josper con crema al mascarpone e un crumble di biscotto. Delicato come una carezza questo dessert, con la nota croccante del crumble di biscotto a renderlo pressoché perfetto.

Uva braciata al Josper con crema al mascarpone e crumble di biscotto
Uva braciata al Josper con crema al mascarpone e crumble di biscotto

Emozionante nella sua semplicità la rivisitazione della ricotta e pera di Rocco Caggiano, in pratica una pera braciata con crema di ricotta, una cascata di cioccolato fondente al torroncino e fiori di malva essiccati.

La ricotta e pera di Rocco Caggiano
La ricotta e pera di Rocco Caggiano

Accompagniamo il dessert con due bicchierini Cognac alle Pere Williams di François Peyrot, uno dei miei liquori preferiti, che abbina i sentori tipici del Cognac al gusto e al profumo inconfondibile delle pere.

Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot

Questo meraviglioso liquore francese si ottiene unendo il cognac, affinato e invecchiato per almeno due anni in botti di rovere bianco, all’aroma delle pere Williams. Il risultato è inimitabile.

Bicchierino di Cognac alle pere Williams
Bicchierino di Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot

Chiudiamo così in bellezza il nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.

Rocco Caggiano Braceria per noi rappresenta un mondo a parte, un mondo fatto di bellezza, di passione, di cura dei dettagli e soprattutto di una carne che ha pochi eguali. Quando veniamo qui ci sentiamo coccolati e viviamo un’esperienza unica. La prima cosa che colpisce è la location, non capita spesso di cenare o pranzare in un edificio storico, in questo caso una ex dogana aragonese del 1467.Il locale è stato recuperato in modo perfetto, pietra e legno la fanno da padroni. E ogni oggetto, ogni mobile, ogni particolare scelto con cura da Iole ti trasportano davvero “fuori dal tempo”. Appagata la vista e creata l’alchimia, bisogna dire che la proposta gastronomica non delude mai le attese. La carne qui è super, selezionata e scelta con cura e attenzione da Rocco Caggiano che con passione negli anni ha raggiunto livelli altissimi nell’arte della frollatura. Qui chi ama la carne può vivere un’esperienza da ricordare. Il servizio è professionale e preciso, il conto commisurato al contesto ed alla qualità della proposta gastronomica. Rocco Caggiano a Grottaminarda si conferma alla grande nella nostra guida sul web, tra quelli che a parer nostro sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia assoluta.

 

 

Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano Braceria 

Pubblicato in Campania
Lunedì, 20 Giugno 2022 09:10

Bistrot Zì Rosa. Sant'Anastasia (Na)

Bistrot Zì Rosa per me rappresenta una garanzia. Del resto conosco bene la filosofia di Lello Cantone e la passione che mette nel suo lavoro. Un percorso che lo ha portato negli anni a costruire un “unicum”, un locale che è un po’ un mondo a parte, a cominciare dalla location. Già entrando qui ti senti “altrove”, si respira quasi l’atmosfera di un bistrot provenzale, grazie anche ad un arredo curato ma semplice, che strizza l’occhio allo stile shabby ma senza eccessi. Deliziosi in particolare i tavoli di legno grezzo e le sedie dal sapore vintage e retrò, tutte diverse. Entrando sulla sinistra colpisce il bancone con la “storica macchina da caffè” e tante cose buone in vetrina: dolci, crostate, biscotti, meravigliose poi le sbriciolate (fatte da loro): alla nocciola, all’albicocca, ai frutti di bosco e poi la caprese, la caprese al limone, crostate, biscottini, pan cake e torte vegane. Insomma c’è davvero l’imbarazzo della scelta. I cornetti poi vanno a ruba, e se vuoi gustarli ti conviene venire presto a fare colazione. Si, partiamo proprio dalla colazione. Qui al Bistrot Zì Rosa anche la colazione è emozionante con una varietà di proposte più unica che rara. Da provare così come da provare è il caffè. Si fa presto a dire caffè. Da Lello il caffè è un rito, lasciati guidare da lui e prova i suoi blend di caffè frutto di studio e passione.
Insomma Bistrot Zì Rosa è un po’ caffetteria, un po’ bottega (con la possibilità di acquistare prodotti di eccellenza), un po’ bistrot, un po’ ristorante. E che ristorante!
Spesso mi fermo a pranzo o a cena qui e non resto mai deluso. Ma andiamo per gradi. Siamo in due, abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Ci accomodiamo.
Ci servono un prosecco di benvenuto. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di primitivo Rosato "Petruscio" della cantina Marco Ludovico. Ottenuto da uve Primitivo in purezza, questo vino ha un bel colore rosa intenso, sentori di frutti rossi, una bella nota sapida e una buona mineralità. Ottima scelta.

Petruscio Rosato di Marco Ludovico
Petruscio Rosato di Marco Ludovico

Il menù è segnato su una grande lavagna in sala e ti viene portato anche su una piccola lavagnetta al tavolo. Cambia quotidianamente in base alla disponibilità di materie prime e prodotti, segno questo di una cucina espressa e fatta con studio e amore. Ci sono poche proposte ma tutte ben studiate: tre antipasti, due primi, tre secondi.

I pani e i grissini artigianali
I pani e i grissini artigianali

Ci portano il loro pane (delizioso) e dei buonissimi grissini artigianali da accompagnare con il meraviglioso olio extravergine di Alfredo Cetrone, estratto esclusivamente da olive monocultivar itrana. Un olio dal profumo intenso, con sentore di pomodoro e una grande eleganza. Un signor olio italiano.

LOlio Evo di Alfredo Cetrone
L'Olio Evo di Alfredo Cetrone

Pane e buon olio evo, cosa c’è di più buono? Questa era la merenda dei nostri nonni e rappresenta il trionfo della dieta mediterranea, del resto l’olio e il pane stanno benissimo insieme, lo sostiene anche la scienza. L’olio Evo infatti riduce l’indice glicemico del pane e quindi rappresenta la merenda per eccellenza.

Pane e olio
Pane e olio

Si comincia con due antipasti, optiamo per le alici fritte con burrata e zucchine alla scapece. Le alici erano freschissime e si scioglievano letteralmente in bocca. Nota di merito per il fritto, semplicemente perfetto, non unto e asciutto. Azzeccatissimo l’abbinamento con le zucchine alla scapece e con la voluttuosa burrata. Ottima proposta davvero.

Alici fritte con burrata e zucchine alla scapece
Alici fritte con burrata e zucchine alla scapece

Non da meno sono le polpette di melanzane su salsa di formaggio con prezzemolo e pomodoro. Sarà che ho un debole per le melanzane ma queste polpette creano davvero dipendenza….

Le polpette di melanzane su salsa di formaggio e prezzemolo
Le polpette di melanzane su salsa di formaggio e prezzemolo

E’ il momento dei primi. Abbiamo scelto il risotto con crema di peperoni, con salsa di burrata e peperone crusco. Meraviglioso il riso, mantecato alla perfezione, deliziosa la crema di peperoni che si sposava alla in modo mirabile alla burrata. Davvero un gran piatto.

Risotto con crema di peperoni con salsa di burrata e peperone crusco
Risotto con crema di peperoni con salsa di burrata e peperone crusco

Alla calamarata con ragù di mare mancava solo la parola per quanto era buona. Perfetta la cottura della pasta, sublime e saporito il ragù di mare. Da tempo non gustavo un sugo di mare così buono. Chapeau.

Calamarata al ragù di mare
Calamarata al ragù di mare

Decidiamo di concederci anche un secondo in due e optiamo per il pesce spada con bietola e pomodoro bruciato. Delicatissimo e fresco il pesce spada, interessante l’abbinamento con la bietolina e intrigante la nota “affumicata” della salsa di pomodorino bruciato.

Pesce spada con bietola e pomodoro bruciato
Pesce spada con bietola e pomodoro bruciato

Saltiamo (ahimè) il dolce, prendiamo un amaro artigianale siciliano all’arancia.

Amaro siciliano allarancia
Amaro siciliano all'arancia

E il mitico caffè di Lello. Il caffè qui da Zì Rosa rappresenta un plus e merita un discorso a parte, ve ne parlerò a breve. Perché sono anni che Lello Cantone studia il caffè e ha “realizzato” dei blend unici frutto di passione e competenza. Per questo il mio consiglio quando vieni a guatare il caffè qui, è lasciarti guidare da Lello per vivere una vera esperienza sensoriale.

Il mitico caffè di Lello Cantone
Il mitico caffè di Lello Cantone

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco più di 35 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Bistrot Zì Rosa a Sant’Anastasia per noi è una garanzia, un luogo di eccellenza. Un po’ caffetteria, un po’ bottega, un po’ ristorante e un po’ bistrot. Qui si può venire sempre, per gustare una strepitosa colazione (dolce e salata), meraviglioso il caffè di Lello (di cui ti parlerò a breve), buonissimi i dolci, le torte, le crostate e le sbriciolate. La cucina poi ti sorprenderà: poche le proposte in carta, Un menù che cambia ogni giorno in base alla disponibilità di prodotti e materie prime, tutte scelte con cura e amore.
Meravigliose le alici con la burrata e le zucchine alla scapece. Emozionante il risotto con crema di peperoni, burrata e peperoni cruschi, da Oscar la calamarata al ragù di mare.
Veloce, professionale e informale in servizio. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Piacevole l’atmosfera che si respira in questo luogo. Bistrot Zì Rosa a Sant’Anastasìa è davvero un piccolo gioiello, frutto della passione e della filosofia di Lello Cantone. Tutto qui è curato nei dettagli, a partire da una scelta accurata e selezionata di prodotti e fornitori. Qui si bada alla qualità e non ai grandi numeri. Questo indirizzo non può mancare in agenda. Conferma assoluta. Alla prossima Lello…..

 


Bistrot Zì Rosa
Via degli Archi Augustei n.15
Sant’Anastasia (Na)
Tel. 339 342 3954
(Chiuso la Domenica)
Visita la pagina Fb di Bistrot Zì Rosa

Pubblicato in Campania
Giovedì, 12 Maggio 2022 12:28

Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda (Av)

Se è vero che si ritorna sempre dove si è stati bene, non potevamo non tornare da Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda. Memori della meravigliosa esperienza passata, siamo tornati in questo piccolo gioiello irpino. Adoriamo l’atmosfera senza tempo che si respira in questo locale, un edificio storico, un’antica ex dogana aragonese datata addirittura 1467. Il recupero è stato certosino e meticoloso, fatto con cura e amore. Domina la rassicurante pietra, il pavimento in pietra e legno con delle meravigliose e antiche doghe provenienti dalla Toscana. Ci sono due ambienti, uno al piano inferiore a cui si accede con delle scale in pietra.

Ingresso
Ingresso

Tutto è curato nei dettagli, ogni singolo oggetto è originale e recuperato, anche le posate, le sedute, i tavoli raccontano storie passate e affascinanti. Il resto lo fa la luce calda e il “mood” che regala questo luogo, un luogo che ha una sua “anima” capace di trasmettere una piacevole sensazione, quasi atemporale.

Insegna esterna
Insegna esterna

Naturalmente qui si viene anche e soprattutto per la carne, di qualità eccellente. Carni selezionate e provenienti da allevamenti allo stato brado e semibrado e scelte con cura da Rocco Caggiano che negli anni ha acquistato una maestria, una perizia e una conoscenza che hanno pochi eguali. In particolare Rocco coltiva e alimenta quella che si potrebbe definire una vera e propria arte portata avanti di generazione in generazione: la frollatura. Essa esalta la qualità, le caratteristiche e le proprietà della carne. Rocco Caggiano con passione padroneggia questa arte, con uno studio costante e continuo per dare ai suoi clienti un prodotto di qualità superiore.

Un angolo della meravigliosa sala
Un angolo della meravigliosa sala

Ma torniamo alla nostra cena. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due (prenotato per tempo). E diamo il solito sguardo al menù. Noto con piacere che rispetto alla nostra precedente esperienza il menù è stato arricchito con altri piatti e proposte soprattutto di antipasti. Adesso mi pare perfettamente calibrato e in grado di accontentare un po’ tutti.
Naturalmente in carta la carne la fa da padrona e non potrebbe che essere così. Dalla Chianina alla Rubia Gallega, dalla Maremmana alla Marchigiana, dall’Angus alla Scottona, dalla Simmenthal al prezioso Wagyu e via discorrendo. Tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla frollatura. Da notare poi la presenza dei filetti e di proposte di carne alternative alla bistecca.
Si comincia. Ordiniamo una minerale e due calici di un ottimo rosso, l’Aglianico Antonio Bruno di Fontana del Re Azienda Agricola di Mariella Roselli, un rosso che mi ha sorpreso, corposo, intenso, di un bel colore rosso rubino, note speziate e sentori di frutti rossi.

Aglianico Fontana del Re
Aglianico Fontana del Re

Intanto ci arriva il pane. Ottimo. Anche questo selezionato da Rocco Caggiano, scopriremo poi che proviene da un forno tradizionale di Bonito. 

Il buonissimo pane di Bonito
Il buonissimo pane di Bonito

In attesa dell’antipasto ecco una loro entreé: bruschettina con ‘nduja di loro produzione e bietola grigliata. Stuzzicante è la parola giusta, la ‘nduja è magnifica, piccantina il giusto.

Entreé
Entreé

Ci servono anche dell'acqua aromatizzata al melone e rosmarino, che rinfresca il palato. 

Acqua aromatizzata con melone e rosmarino
Acqua aromatizzata con melone e rosmarino

Tra gli antipasti mi aveva colpito l’uovo di Paolo Parisi, proposto con asparagi in tripla consistenza. Non è la prima volta nei nostri viaggi gastronomici che mi imbatto nelle uova di Paolo Parisi. Una vera eccellenza, sono uova che nascono da galline livornesi, allevate all’aria aperta che bevono latte di capra. Esse hanno una particolarità: sono bianche all’esterno e hanno un tuorlo di colore giallo intenso. Sono gustose ma al contempo delicate.

Luovo di Paolo Parisi
L'uovo di Paolo Parisi

Come detto l’uovo di Paolo Parisi viene proposto cotto al Josper (il mitico forno brace) con asparagi in tre consistenze. Un piatto meraviglioso. Accompagno il tutto con il buon pane di Bonito.

Uovo di Paolo Parisi con asparagi in tre consistenze
Uovo di Paolo Parisi con asparagi in tre consistenze

Non poteva mancare un tagliere di salumi: salamino, soppressata, prosciutto e capocollo. I salumi sono eccezionali, paradisiaca la soppressata, da svenimento il capocollo, per non parlare del prosciutto, si scioglieva letteralmente in bocca. Spettacolo.

Tagliere di salumi
Tagliere di salumi

Accompagniamo i salumi con del pane azzimo senza lievito buonissimo, condito con un pizzico di sale, olio Ravece irpino e origano.

Pane azzimo cotto al Josper
Pane azzimo cotto al Josper

E’ il momento della carne. Noi optiamo per una bistecca di capocollo con cascata di parmigiano reggiano stagionato 62 mesi e olio Ravece irpino. Meravigliosa la bistecca di capocollo, sorprendente l’abbinamento con il parmigiano capace con la sua spinta di esaltarne il sapore. Gran piatto davvero.

Bistecca di capocollo con cascata diparmigiano reggiano stagionato 62 mesi e olio Ravece
Bistecca di capocollo con cascata di parmigiano reggiano stagionato 62 mesi e olio Ravece

Non poteva mancare una tagliata, in questo caso optiamo per una tagliata di Maremmana con il suo gusto deciso e saporito soprattutto nel grasso che la accompagna.

Tagliata di Maremmana
Tagliata di Maremmana

Accompagniamo la carne con un tagliere di verdure di stagione braciate. Buonissime e belle anche da vedere.

Tagliere di verdure di stagione braciate
Tagliere di verdure di stagione braciate

In carta avevo adocchiato anche il mitico cotechino irpino. Decido di gustarlo. Il cotechino, insieme al classico “mugliatiello”, sono dei must della Macelleria Colomba (adiacente alla braceria). Non potevo non assaggiare il loro cotechino cotto sotto la cenere. Sprigiona un profumino incredibile, piccante il giusto, gusto deciso ma non stucchevole, assolutamente godurioso. Una vera bontà.

Antico cotechino irpino piccante cotto sotto la cenere
Antico cotechino irpino piccante cotto sotto la cenere

Decidiamo di rendere dolce la nostra serata con due proposte di dessert davvero interessanti e con una particolarità: anche i dolci sono cotti al Josper. Intrigante la zuppetta di crema al cardamomo con ananas braciata e menta.

Zuppetta di crema al cardamomo con ananas braciata e menta
Zuppetta di crema al cardamomo con ananas braciata e menta

Fresco, aromatico e sorprendente il gelato al pepe bianco Sarawak con fragola braciata a donare una piacevole nota fruttata. Ribadisco il mio pensiero, proporre la frutta così, alla brace e come dessert è davvero un’idea innovativa e geniale.

Gelato al pepe bianco sarawak con fragola braciata
Gelato al pepe bianco sarawak con fragola braciata

Accompagno il dessert con un bicchierino di Chartreuse Verte, liquore francese che apprezzo molto, creato in un’antica Abbazia, e ottenuto dall’infusione di oltre 130 diverse tipologie di piante officinali. Il suo profumo è inebriante, il colore è accattivante, forte, possente ma con un finale dolce che conquista.

Amaro francese
Amaro francese Chartreuse Verte

Chiudiamo qui la nostra esperienza da Rocco Caggiano e chiediamo il conto. Paghiamo 65 euro a persona.

Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda si conferma alla grande sulla nostra guida web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. E’ un vero gioiello. Si trova in un edificio storico, una ex dogana aragonese del 1467 dove un tempo i viandanti e i pellegrini si ristoravano. In un certo senso anche oggi è così. Chi viene qui potrà godere di un’esperienza unica nel suo genere. Il locale è curatissimo e suggestivo. Domina la pietra e poi c’è il legno. Ogni oggetto, ogni dettaglio è studiato nei particolari con elementi e oggetti di recupero. Entrare qui significa tuffarsi in una dimensione “fuori dal tempo” e rivivere un passato rurale, contadino nella sua accezione più bella e nobile. I meat lovers qui avranno di che divertirsi. La carne qui è eccellente, selezionata e scelta con cura e passione da Rocco Caggiano che negli anni ha affinato la conoscenza dell’arte della frollatura per poter dare ai suoi ospiti un prodotto di assoluta qualità e garantire un’esperienza da ricordare. Il servizio è veloce e professionale, il conto è adeguato al contesto e al tipo di proposta. Piccola raccomandazione: all’interno ci sono poco meno di una quarantina di posti, quindi consiglio sempre di prenotare in anticipo. Rocco Caggiano Braceria ti emozionerà come ha emozionato noi. Imperdibile….

 


Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina FB di Rocco Caggiano Braceria

Pubblicato in Campania
Venerdì, 01 Ottobre 2021 00:19

Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda (Av)

Non capita tutti i giorni di cenare in una ex dogana aragonese datata 1467. E’ quello che abbiamo fatto noi da Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dal principio. Siamo in Irpinia, terra generosa e fiera, affascinante e per certi versi misteriosa. L’Irpinia ci regala sempre sorprese meravigliose, di sicuro una sorpresa è stata questa braceria, steak house nata nel cuore di Grottamniarda, proprio sul Corso Vittorio Veneto. La prima cosa che colpisce e rapisce è la location, in una parola: stupenda.

Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Insegna sulla parete
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Insegna sulla parete

Una vera chicca, un edificio storico (appunto una ex dogana del periodo aragonese), recuperata e ristrutturata con amore, passione, gusto e una maniacale attenzione ai dettagli.
Domina la pietra, luci soffuse, pavimento in pietra e in legno (con antiche e bellissime doghe provenienti dalla Toscana), due ambienti, uno al piano terra con la bella brace e cucina a vista in fondo e uno al piano inferiore.

Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Ingresso
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Ingresso

Si scendono delle scale (in pietra ovvio!) e si accede ad un angolo del locale se possibile ancora più intimo e affascinate: pochi tavoli, una cantinola e un ambiente dove vengono conservati come in un caveau salumi, ma anche conserve e formaggi pregiati.

Dispensa con salaumi e formaggi
Dispensa con salumi e formaggi

Tutto è studiato dai tavoli in legno antico e di recupero (bellissimi) alle sedie tutte diverse e dall’aria vissuta. A dominare è la pietra, una pietra che avvolge e cattura. Il gioco di luci, la musica in sottofondo, la cura anche dei complementi, dell’arredo e degli oggetti fa il resto. Abbiamo trovato un'atmosfera unica nel suo genere. Un luogo da sogno.

Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda tavolo interno
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda tavolo interno

Ci accomodiamo al nostro tavolo da due (prenotato con largo anticipo). E diamo un’occhiata al menù, non ci vuole poi molto a dire il vero. In effetti la carta presenta pochissime proposte ma studiate, solo tre antipasti, due taglieri e poi carne, carne, carne, dalla Scottona italiana, alla Frisona spagnola, dalla Chianina T-Bone, alla costata, dalla Rubia Gallega all’Angus e poi Simmenthal e Wagyu e via discorrendo. Tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla provenienza e alla frollatura. Da notare anche i dolci (due proposte), alla brace anche loro, ma te ne parleremo dopo.
Si comincia, ordiniamo due calici di aglianico di Salvatore Molettieri, inconfondibile, generoso, verace, robusto, un rosso dal colore intenso, sentore di frutti rossi e spezie e tannini belli vivaci. Davvero un’ottima scelta. Arrivano i pani e ci servono come benvenuto, pane tostato, olio Evo irpino (di Ravece) e origano. La merenda per eccellenza, quella che adoriamo, pane e olio Evo.

Pane olio e origano
Pane olio e origano

Intanto ordiniamo. Cominciamo con il loro tagliere con guanciale, lonza, salamino e soppressata. Che profumo! I salumi sono eccellenti, mi è piaciuto tantissimo il guanciale, dolce, si scioglieva in bocca, ma anche il salamino aveva il suo perché. Avrei fatto volentieri il bis.

Tagliere
Tagliere

Ad accompagnare il tagliere ci servono anche una sorta di focaccia, un pane “azzimo” senza lievito molto buono, condito con olio sale e origano.

Pane azzimo
Pane azzimo

Prendiamo anche una deliziosa stracciata di mozzarella con pomodori alla brace anche questi (ovvio!). Morbida, delicata, profumata la stracciata di mozzarella. Ci è piaciuta molto.

Stracciata di mozzarella con pomodori
Stracciata di mozzarella con pomodori

Chiaramente si viene qui per la carne, noi optiamo per una bistecca di Scottona Italiana di quasi un Kg. La qualità della carne è eccellente, la frollatura importante, si scioglieva e si tagliava come il burro.

Scottona italiana
Scottona italiana

La carne chiama le patate e noi prendiamo delle commoventi patate cotte sotto la cenere. Qui si apre un mondo fatto di ricordi e tradizioni contadine. Ricordo mia nonna che le cuoceva così, ti garantisco che il sapore è unico.

Patate sotto la cenere
Patate sotto la cenere

Chiudiamo in dolcezza. Ma prima ci godiamo i dettagli di questo posto spettacolare, il mio sguardo è rapito dalla scala messa sotto il soffitto a mo’ di lampadario e da cui partono le luci e altri addobbi e oggetti che richiamano al mondo agricolo. Che bellezza…..

Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Scaletta con luci
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Scaletta con luci

Intanto arriva il dessert. Anche questo originale e con la brace come protagonista, anzi il mitico forno brace Josper, un vero spettacolo.
Prendiamo una pera braciata con crema di ricotta e mattonella di cioccolato fondente del maestro Franco Cataruozzolo. Sorprendente è il termine giusto. Buonissima la pera alla brace, azzeccatissimo l’abbinamento con la crema di ricotta e il cioccolato.

Pera braciata con crema di ricotta e cioccolato fondente
Pera braciata con crema di ricotta e cioccolato fondente

Non da meno la pesca braciata con crema di mascarpone e biscotto brutto ma buono a regalare una bella nota croccante. Servire la frutta così, alla brace e come dessert è davvero geniale.

Pesca braciata con crema al mascarpone e biscotto
Pesca braciata con crema al mascarpone e biscotto

Accompagno il dessert con una chicca, il liquore francese Chartreuse Verte, eccezionale. Creato in una antica Abbazia, e ottenuto dall’infusione di oltre 130 diverse tipologie di piante officinali.
Di un bel colore verde, possente, profumato, aromatico ma con un finale quasi dolce e note quasi di miele. Una vera poesia.

Amaro francese
Amaro francese

Chiudiamo qui la nostra esperienza da Rocco Caggiano Braceria e paghiamo per la nostra cena poco più di 50 euro a persona.

Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda è un piccolo gioiello. Si trova in un edificio storico, una ex dogana aragonese del 1467. Lo strano destino vuole che in questo luogo anticamente ci fosse già un locale dove la gente si rifocillava e si ristorava. Oggi c’è una braceria fantastica. Il recupero dell’edificio è stato spettacolare, domina la pietra e poi il legno, tutto è curato nei dettagli per regalare ai clienti e ai visitatori emozione vera. Il gioco di luci, l’arredo, i complementi, gli oggetti, tutto regala calore e permette di fare un tuffo nel passato, in un passato rurale, contadino che rivive in modo fantastico. Il resto lo fa la maestria della famiglia Blasi, macellai dal 1913. Una passione quella per la carne che si è materializzata in questo progetto che ha tutte le carte in regola per avere grande successo. Rocco Caggiano ci mette studio, passione, e conoscenza e una grande attenzione alla scelta e alla selezione della materia prima. Questo è un vero Paradiso per chi ama la carne. Unica raccomandazione, visto che ci sono solo una trentina di posti è importante prenotare sempre con largo anticipo. Imperdibile.

 


Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano Braceria 

Pubblicato in Campania
Giovedì, 08 Luglio 2021 00:41

Ristorante Lido Cala Rosa. Mattinata (Fg)

A distanza di poco meno di un anno siamo tornati in un luogo che ci aveva lasciato un bellissimo ricordo e riempito il cuore di emozione. Quando scriviamo e ti raccontiamo le nostre esperienze in giro per l’Italia, lo facciamo soprattutto per condividere momenti e indirizzi che ci hanno lasciato qualcosa e dove si può mangiare bene. Qui al Ristorante Lido Cala Rosa andiamo oltre, perché questo è davvero un luogo dell’anima.

Ristorante Lido Cala Rosa
Ristorante Lido Cala Rosa

Siamo in un angolo di Puglia che adoriamo: il Gargano. Siamo rapiti dai colori, dai profumi inebrianti di questa terra al contempo aspra e generosa, fiera e ammiccante come una bella donna. Siamo a Mattinatella a pochi km da Mattinata. Il Lido Cala Rosa si trova su una meravigliosa spiaggia di ghiaia e sassolini a cui si accede da una scalinata panoramica con vista sull’infinito blu del mare.
Anche la struttura ha il suo perché, tutta in legno: una veranda piena di piccoli dettagli che la rendono gradevole e colorata. In particolare ci colpiscono le grandi funi marinaresche a cui sono appesi tanti vasi con le surfinie rigogliose e curate.

Ristorante Lido Cala Rosa Struttura sulla spiaggia
Ristorante Lido Cala Rosa Struttura sulla spiaggia

Ci concediamo un po’ di mare ospiti del lido, e ad ora di pranzo ci accomodiamo al ristorante (è sempre consigliata la prenotazione). Pranzare o cenare qui con vista mare cattura e rapisce i sensi. Ad accoglierci c’è la padrona di casa Antonia, una donna davvero incredibile, un mix di passione e ingegno, avvocato nella vita ma vera anima e motore di Cala Rosa, con lei il marito Leonardo, la figlia Martina (futuro medico) e in cucina c’è il figlio Francesco, uno chef sorprendente, grande talento, che a parer mio avrà un futuro davvero luminoso.

Pranzare guardando il mare è meraviglioso
Pranzare guardando il mare è meraviglioso

La cosa che mi ha colpito è che Cala Rosa, pur essendo un ristorante di un lido, propone una cucina prevalentemente di pesce che nulla ha da invidiare a quella di ristoranti più blasonati. Ma andiamo per gradi. Diamo il solito sguardo al menù che cambia quasi ogni giorno in base alla disponibilità del pescato, alla stagionalità e alle materie prime. Una cucina espressa quindi, prevalentemente di mare. La possibilità di scelta è interessante e varia, ci sono infatti ben nove proposte di antipasti, tre primi, sei secondi di mare e tre di terra e poi contorni e il dolce della casa, in questo caso delle meravigliose crostate ai fichi di Puglia e alle albicocche handmade, opera della brava e sorprendente Antonia. 
Da bere ordiniamo una minerale, due calici di ottimo Chardonnay dell’azienda Tormaresca. Non è la prima volta che lo beviamo. Ci piace questo bianco del Sud ricco di personalità, intenso, fruttato, con una interessante nota minerale. Eccezionale per accompagnare il nostro pranzo a base di pesce. Cominciamo con delle bruschette che avevo visto al tavolo vicino al nostro e mi intrigavano. Devo dire che non mi sbagliavo. Le bruschette con cozze e zucchine sono spaziali. Stupendo l’equilibrio tra il sentore dolce e tenue delle zucchine con la nota sapida delle cozze (tra l’altro spettacolari). Davvero ottime queste bruschette.

Bruschette con zucchine e cozze
Bruschette con zucchine e cozze

Poi abbiamo preso un'insalata di seppie arrostite con crema di rapa, mentuccia e sesamo. Sarà che abbiamo un debole per le seppie ma che bontà! Morbide ma al contempo croccanti al morso, saporite, gustose. Interessante l’abbinamento con la crema di rape. Un matrimonio di terra e mare riuscitissimo.

Insalata di seppie arrostite con cime di rapa menta e sesamo
Insalata di seppie arrostite con cime di rapa menta e sesamo

Con l’altro antipasto saliamo ancora di livello. Non servono molte parole per descrivere la millefoglie di mozzarella di bufala con pane fritto, gamberi rossi e zest di lime. Bellissima da vedere e spettacolare. L’idea di abbinare mozzarella di bufala e gamberi è riuscitissima e anche la crema di asparagi ci sta alla grande. Anche qui lo chef Francesco Armillotta realizza un “mash up” di mare e terra che cattura e conquista. Da applausi.

Millefoglie di mozzarella di bufala con pane fritto gambero rosso e zest di lime
Millefoglie di mozzarella di bufala con pane fritto gambero rosso e zest di lime

Il nostro pranzo vista mare va alla grande. Ma siamo curiosi di scoprire i primi piatti. Ecco la calamarata con crema di datterino giallo e julienne di seppia. Piatto sorprendente e ben studiato. Un gioco di consistenze e sapori perfettamente in equilibrio.

Calamarata con crema di datterino giallo e julienne di seppia
Calamarata con crema di datterino giallo e julienne di seppia

E che dire dei troccoli con cozze e fiori di zucca? Assolutamente divini nella loro semplicità. Ho trovato perfetta la cottura dei troccoli, belli tenaci al morso, gustosi e poi davvero perfetto l’abbinamento dei fiori di zucca con le sapide e gustose cozze.

Troccoli con cozze e fiori di zucca
Troccoli con cozze e fiori di zucca

Prendiamo anche un secondo in due e la scelta cade su una tagliata di tonno su crema di asparagi. Il tonno è eccellente, nulla da dire. Gran piatto.

Tagliata di tonno su crema di asparagi
Tagliata di tonno su crema di asparagi

Saltiamo il dolce ma ci concediamo un giro di caffè e un amaro (Jefferson). Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due.

Il Ristorante Lido Cala Rosa a Mattinatella si conferma alla grande. Anzi, rispetto alla nostra prima visita abbiamo notato un ulteriore miglioramento e una maggiore attenzione anche all’impiattamento. Per la serie, "anche l’occhio vuole la sua parte".
Questo non è un semplice ristorante di un Lido ma è molto di più. Sarà la location, sarà la bellezza del luogo, sarà la cucina convincente del giovanissimo chef Francesco Armillotta, sarà la passione incredibile che ci mette Antonia e tutta la sua famiglia ma davvero questo indirizzo merita di essere visitato almeno una volta nella vita.
Il Lido Cala Rosa è aperto da Maggio a fine Settembre, se sei in zona in questo periodo merita assolutamente una visita. Non fartelo scappare. Lo chef Francesco Armillotta è davvero sorprendente, giovanissimo ma già capace di proporre una cucina di ottimo livello con abbinamenti convincenti con una materia prima di grande qualità e pesce freschissimo. Il servizio è veloce, il “team” è familiare ma attento e solerte. E poi c’è la signora Antonia, davvero incredibile, motore, anima e cuore di questo luogo magico. Consigliatissimo, parola dei Templari del Gusto.


Ristorante Lido Cala Rosa
Contrada Mattinatella Snc
Mattinata (Fg)
Tel. 0884226584
Visita il sito web del Lido Cala Rosa

Pubblicato in Puglia

Spesso vi abbiamo parlato della mitica schiacciata provata All’Antico Vinaio, il Re dello street food di Firenze. Ci siamo stati spesso nel periodo precedente al Covid. Siamo letteralmente innamorati delle loro schiacciate, una su tutte, quella con sbriciolona, cremina di pecorino, cremina di carciofi e melanzane grigliate piccanti. Ma tutte le loro schiacciate sono fenomenali.
Nel tempo oltre alla sede storica, All’Antico Vinaio è sbarcato al Centro Commerciale I Gigli e a Milano. Ma potrebbero esserci grandi novità in arrivo…

Infatti l’anima e patron Tommaso Mazzanti (Tommy), qualche giorno fa sul seguitissimo profilo di Instagram dell’Antico Vinaio ha pubblicato una storia e un post emblematico di un suo viaggio nella Capitale seminando indizi. All’Antico Vinaio arriverà a Roma? Sarebbe una grande notizia per i golosi e food lovers del centro Sud Italia che amano All’Antico Vinaio e la loro fantastica schiacciata farcita di tanto ben di Dio. Per ora nulla trapela, nulla si sa, siamo nel campo delle ipotesi e delle indiscrezioni ma tutto sembra portare ad una possibile nuova apertura anche nella Capitale. Aspettiamo l'ufficialità o almeno nuovi “indizi” e magari nuovi post di Tommaso Mazzanti. Noi vi terremo aggiornati e intanto vi salutiamo con il motto tipico coniato da Tommaso Mazzanti..." Bada come la fuma...!" 

 

All’Antico Vinaio
- Via dei Neri 76 R – 50122 Firenze
- Centro Commerciale I Gigli – Firenze
- Via Lupetta n 12 (Traversa di Via Torino) - 20123 Milano
Tel. 055 238 2723
Visita il sito web di All’Antico Vinaio

Pubblicato in Toscana
Domenica, 10 Gennaio 2021 21:43

Bistrot Zì Rosa. Sant'Anastasia (Na)

Torniamo sempre volentieri al Bistrot Zì Rosa, forse perché questo per noi è molto più di un semplice locale. Hai presente quando sei in un posto dove ti senti a casa? Entrando in questa piccola bomboniera ti sembra di essere sospeso tra casa tua e un’atmosfera vagamente francese con un arredo sobrio, curato, un po’ shabby, pochi posti a sedere e una piacevole cura del cliente che diventa ospite, da coccolare.
Qui puoi dimenticare lo scorrere del tempo, puoi venire a colazione, per una fantastica pausa pranzo o a cena. Oppure puoi acquistare prodotti di eccellenza e i meravigliosi prodotti di loro produzione (pane, biscotti, dolci e crostate su tutti).

Bistrot Zi Rosa Particolare interno
Bistrot Zi Rosa Particolare interno

Ma andiamo con ordine, siamo nella zona vesuviana tra Sant’Anastasia e Pomigliano, in Via Archi Augustei. Questa non è una strada di passaggio o centrale (anzi), devi venirci di proposito, ma questo non ha condizionato chi da anni ha reso questo indirizzo una vera istituzione. Il motore di tutto è Lello, guidato da passione, maniacale preparazione e volontà, chiamato qualche anno fa dalla mamma a rilevare quella che era la vecchia caffetteria di famiglia. Grazie a Lello, nel tempo questo è diventato un vero e proprio angolo di buon gusto e buon cibo: un po’ caffetteria, un po’ bistrot, un po’ ristorante, un po’ osteria, un po’ bottega. Il filo conduttore è l’attenzione nella scelta dei prodotti e la qualità delle materie prime.
Siamo venuti qui per una veloce pausa pranzo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due qualche ora prima. Consiglio sempre di prenotare il tavolo se devi pranzare o cenare, visto che i posti a sedere non sono tantissimi.
Altra cosa che mi piace di questo posto è che la cucina è espressa. Il menù è segnato su una grande lavagna in sala e cambia quotidianamente.
Ci portano il loro pane (delizioso) da accompagnare con il fantastico olio extravergine di Alfredo Cetrone, estratto esclusivamente da olive monocultivar itrana. Un olio dall’inebriante profumo, sentore di pomodoro e una grande eleganza.

Il pane
Il pane

Da bere un prendiamo un calice di Chianti ''Bernardino'' della Fattoria La Striscia, un vino che nasce sui colli aretini e ottenuto da Sangiovese (90%) e l’altro 10% Merlot e Canaiolo. Di un bel colore rubino intenso, dai sentori fruttati e speziati e di un interessante corpo. Davvero un bel rosso per accompagnare il nostro pranzo veloce.

Chianti Bernardino della Fattoria La Striscia
Chianti Bernardino della Fattoria La Striscia

Ordiniamo due antipasti, delle alici fritte con burrata e zucchine alla scapece. Le alici freschissime letteralmente si scioglievano in bocca, il fritto leggero, non invadente, ben si accompagnavano alla burrata con la sua morbidezza e delicatezza, a chiudere questa esplosione di gusto le zucchine alla scapece che completavano alla grande il piatto.

Alici burrata e zucchine alla scapece
Alici burrata e zucchine alla scapece

L’altro antipasto è un classico qui: la tradizione di Zì Rosa, in pratica un assaggio di parmigiana di melanzane, fatta come Dio comanda, profumata, morbida e avvolgente. Poi una commovente polpetta buona come quelle che faceva mia nonna e con un sughetto che mi ha costretto alla scarpetta. E poi una delicatissima parmigiana di patate. Una tripletta degna del miglior goleador.

Tradizione di Zì Rosa
Tradizione di Zì Rosa

Prendiamo poi un primo e un secondo. La scelta ricade su un piatto della tradizione: pasta e patate con provola. Semplicemente divina. Perfetta la cottura della pasta (“ammiscata” come tradizione vuole), delicata, profumata, morbida, avvolgente con la provola a legare il tutto. Sicuramente questa pasta e patate è per me tra le cinque più buone mai mangiate, complimenti.

Pasta e patate con provola
Pasta e patate con provola

Il secondo è un buonissimo hamburger con friarielli e provola. La carne è di grande qualità, ottimo l’abbinamento con i friarielli (per i quali ho un debole) e la provola. Un secondo piatto assolutamente convincente.

Hamburger con provola e friarielli
Hamburger con provola e friarielli

Potevo non lasciarmi tentare da un dolcetto? Certo che no, e allora ho preso una fettina della mitica crostata sbriciolata alla nocciola. Per me un must quando vengo qui e che spesso mangio anche a colazione.

Sbriciolata alla nocciola
Sbriciolata alla nocciola

Ad accompagnare il dolce, un amaro alle erbe e il mitico caffè di Lello. Questo caffè merita un discorso a parte e ve ne parlerò più nel dettaglio prossimamente. In pratica si tratta di due tipi di miscele, il caffè crudo vengono selezionati e scelti personalmente da Lello con una cottura non troppo spinta. Il risultato è un caffè unico con un aroma fantastico.

L'inimitabile caffè di Lello
L'inimitabile caffè di Lello

Abbiamo pagato per il nostro pranzo veloce da Bistrot Zì Rosa 50 euro in due.

Volutamente abbiamo voluto provare piatti della tradizione per un percorso che seguisse un filo logico. Piatti cucinati alla grande con una materia prima di qualità. La garanzia della cucina del Bistrot Zì Rosa sta nella scelta dei prodotti tutti di stagione, nella scelta accurata dei fornitori selezionati con cura e attenzione da Lello e nella cucina della chef Valeria Marfelli a cui faccio i complimenti. La creatura di Lello Cantone cresce sempre più.
Bistrot Zì Rosa a Sant’Anastasia è un indirizzo imperdibile, da segnare in agenda e dove andare sempre, sia a colazione per gustare i fantastici caffè e i dolci di produzione propria (strepitosi in particolare i cornetti, i biscotti e le crostate), sia a pranzo o a cena per gustare una grande cucina del territorio con proposte ogni giorno sempre diverse e di grande qualità. Bella l’atmosfera che si respira qui, servizio professionale e preciso, conto corretto. Se capiti da queste parti, questo posticino non puoi fartelo scappare. Parola dei Templari del Gusto.

Bistrot Zì Rosa
Via degli Archi Augustei n.15
Sant’Anastasia (Na)
Tel. 339 342 3954
(Chiuso la Domenica)
Visita la pagina Fb di Bistrot Zì Rosa

Pubblicato in Campania
Mercoledì, 02 Settembre 2020 19:16

Ristorante Lido Cala Rosa. Mattinata (Fg)

Chi mi legge sa bene che amo raccontare le emozioni che i luoghi e il cibo mi trasmettono, quei profumi, quei colori, quelle sensazioni quasi ancestrali che poi mi fanno ritornare in mente come un film “sensoriale” posti visitati e piatti gustati in giro per l’Italia. Il Ristorante Lido Cala Rosa è un piccolo compendio di tutto questo ma andiamo per gradi.
Comincio dalla location, siamo sul Gargano a Mattinatella a una manciata di km da Mattinata. Il Ristorante del Lido Cala Rosa si trova proprio su una splendida spiaggia di sassolini e ghiaia bianca a pochi metri dal mare, già questo rende il posto magico. Ma è anche la struttura ad avere il suo fascino, bellissima, una veranda in legno con alle pareti oggetti legati alla vita marinaresca e dei bellissimi fiori colorati in vasi appesi a grandi funi che quasi parlano di storie di mare e antiche leggende. Tutto davvero bellissimo.

Ristorante Lido Cala Rosa Struttura sulla spiaggia
Ristorante Lido Cala Rosa Struttura sulla spiaggia

Tralascio (ma solo per non tediarvi) la piacevole giornata di mare che abbiamo trascorso ospiti del Lido.
La sorpresa si palesa quando ci accomodiamo al ristorante per pranzo (dopo doverosa prenotazione fatta in anticipo). Qui si mangia divinamente, la cucina di un fantastico ristorante di pesce ma su un Lido è una cosa che non capita tutti i giorni.
A fare gli onori di casa la titolare Antonia, donna incredibile, forte, risoluta, animo garganico e fascino mediterraneo, nella vita avvocato ma d’Estate al timone di questa struttura con il marito Leonardo e poi scopriremo il figlio Francesco in cucina (sarà lui la vera grande scoperta).

Ristorante Lido Cala Rosa Pranzare o cenare con una vista così ti riconcilia con il mondo
Ristorante Lido Cala Rosa Pranzare o cenare con una vista così ti riconcilia con il mondo

Ci accomodiamo al nostro tavolo da due per l’orario stabilito. Da bere prendiamo una minerale e un calice di Nero di Troia rosato, il Calarosa di Borgo Turrito, un vino equilibrato, gradevolissimo con sentori floreali e di quasi di agrumi. Fantastica scelta.
Diamo un’occhiata al menù che cambia quasi quotidianamente in base alla disponibilità del pescato e delle materie prime. Ci sono 6 proposte di antipasti, due primi, sette secondi, contorni e dolci. Già la possibilità scelta è soddisfacente. Chiaramente tutte le proposte sono di mare. Noi apriamo le danze ordinando dei crostini di baccalà con pepe rosa. Spettacolari, delicati, con questo delicatissimo mantecato di baccalà la cui dolcezza era stemperata dai grani di pepe rosa.

Crostini di baccalà
Crostini di baccalà

E un notevole polpo aromatizzato al timo su crema di melanzana. Ho trovato il polpo morbidissimo e decisamente azzeccato l’abbinamento con la crema di melanzana.

Polpo al timo su crema di melanzane
Polpo al timo su crema di melanzane

Le premesse sono davvero ottime. Noi chiacchieriamo piacevolmente, godendoci la vista spettacolare con il mare a pochi metri da noi. Intanto arrivano i primi che abbiamo ordinato. Due piatti di troccoli con pomodori secchi e gamberi. Semplicemente divini nella loro semplicità, perfetta la cottura dei troccoli, equilibrati, gustosi e sorprendente l’abbinamento dei gamberi con il pomodoro secco. Chapeau !

Troccoli con pomodori secchi e gamberi
Troccoli con pomodori secchi e gamberi

Intanto passa a salutarci la signora Antonia per sincerarsi che tutto stia andando bene. Decidiamo di provare due secondi e col senno di poi abbiamo fatto benone. Una tagliata di pesce spada su purea di patate e capperi. Buona davvero..

Tagliata di spada
Tagliata di spada

Ma il top lo raggiungiamo con la tagliata di tonno su crema di cipolle in agrodolce. Il tonno è spettacolare e poi la crema di cipolla ci sta da Dio.

Tagliata di tonno
Tagliata di tonno

Siamo sazi, saltiamo il dolce ma ci concediamo un giro di caffè e un liquorino, un ottimo mandarinetto artigianale di loro produzione. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due.

Il Ristorante Lido Cala Rosa a Mattinatella entra di diritto tra quelli che a parer nostro sono gli indirizzi imperdibili. Aperto in pratica da Maggio a fine Settembre merita assolutamente una visita se siete in zona per il semplice fatto che vi sorprenderà. Ero lì per una bella giornata al mare e mi sono ritrovato a pranzo in un ristorante di tutto rispetto.
Faccio una doverosa premessa, la location è suggestiva e notevole ma la cucina (se possibile) lo è ancora di più. Complimenti al giovanissimo chef Francesco Armillotta, capace di dare vita a piatti eccellenti utilizzando una materia prima di qualità e pesce freschissimo. Si notano tanta preparazione e una invidiabile tecnica di base. Tenetelo d’occhio perché questo ragazzo è destinato a crescere e a fare grandi cose. Per ora se lo godono gli ospiti di questo ristorante che come noi restano sorpresi dalla qualità e dalla bontà delle portate. Il servizio è attento, il “team” è familiare ma disponibile e solerte. Altra nota di merito per la signora Antonia, una forza della natura, inimitabile.
Consigliatissimo senza se e senza ma.

 

Ristorante Lido Cala Rosa
Contrada Mattinatella Snc
Mattinata (Fg)
Tel. 0884226584
Visita il sito web del Lido Cala Rosa

Pubblicato in Puglia
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nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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