Siamo a Marina di Camerota, la perla del Cilento. Un luogo meraviglioso dove mito, storia, natura e un mare cristallino si fondono per creare un mix irresistibile. Questo spiega perché Marina di Camerota soprattutto nel periodo estivo è presa d’assalto da visitatori e turisti che ne apprezzano l’atmosfera, la bellezza, le spiagge e il mare limpido. Proprio in questo luogo baciato dalla fortuna di fronte al Porto si trova la Taverna del Mozzo. Ci siamo fermati qui a cena.
Questo è il regno di Davide Mea, un vero vulcano che negli anni con passione, sacrifici e tanto lavoro ha creato un piccolo gioiello, un ristorante divenuto nel tempo un riferimento sicuro per chi ama gustare la cucina cilentana di mare. Qui infatti è possibile gustare proposte che affondano nella tradizione marinara cilentana più pura. Non a caso l'insegna esterna della Taverna del Mozzo parla chiaro: ristorante marinaro. La curiosità di gustare le loro proposte è tanta.
La Taverna del Mozzo Insegna esterna
Il locale è molto piccolo e i tavoli si trovano (soprattutto in questo periodo di lotta al Covid) tutti all’esterno. La posizione è meravigliosa, praticamente si pranza e si cena dominando il porto di Marina di Camerota. Tutto molto bello. Insomma la location ha sicuramente il suo perché. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo.
Il menù è interessante, ci sono le tartare, i carpacci, le ostriche e i crostacei. E ancora gli antipasti, sei proposte di primi, cinque proposte di secondi e i dolci della casa. Ci sono anche cinque fuori menù e qui attingerò per il mio primo piatto. Arriva il pane e da bere ordiniamo una minerale e due calici di Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano vini. Un rosato prodotto esclusivamente da uve Primitivo con un bel sentore fruttato e una spiccata personalità. Ottima scelta davvero.
Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano
Cominciamo ordinando pane, burro e alici. Ottimo pane locale tostato, burro salato francese e le meravigliose alici di Menaica. Godimento allo stato puro, che bontà. Perfetto l’equilibrio tra la dolcezza del burro e la sapidità delle alici. Grande incipit.
Pane burro salato e alici di Menaica
L’altro antipasto che prendiamo è il polpo con patate e peperone. Sarà pure un classico ma devo dire che il polpo era perfetto, croccante ma morbido, una garanzia l’abbinamento con le patate (a mo’ di purè grossolano) e la salsa al peperone. Anche questa proposta ci ha convinto.
Polpo arrosto patate e peperone
Ci godiamo la bella serata e sorseggiamo il nostro vino ammirando il Porto di Marina di Camerota, intanto arrivano i primi: linguine con burro salato, tartare di gamberi e tartufo nero. Spettacolari, anche qui tutto ruota intorno all’equilibrio pazzesco del burro salato fuso con la delicata e sapida tartare di gamberi. A completare il piatto la nota di terra del tartufo nero estivo. Davvero un gran piatto.
Linguine con burro salato tartare di gamberie tartufo nero
Il connubio tra terra e mare lo ritroviamo anche nell’altro primo, uno dei più richiesti a quanto pare in questo periodo alla Taverna del Mozzo: spaghettoni con vongole e friggitelli. Anche questi notevoli.
Spaghettoni con vongole e friggitelli
Siamo sazi ma un secondo (in due) vogliamo provarlo. La scelta cade sulla frittura di gamberi, alici, calamaretti e qualche verdurina in pastella il tutto accompagnato dalla maionese al limone ovviamente fatta da loro. La frittura è di ottima fattura, asciutta, non unta e soprattutto da sottolineare la freschezza dei gamberi, dei calamari e delle alici. Chapeau.
Fritto con mayo bio
Sarà che stiamo troppo bene e ci dispiace andare via. Per questo ordiniamo anche un dolce: cannolo cilentano scomposto con crema e cioccolato.
Cannolo scomposto cilentano
Un dolce della tradizione cilentana degna chiusura della nostra cena. Accompagniamo il dolce con caffè e un liquorino cilentano al rosmarino.
Liquorino al rosmarino
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena alla Taverna del Mozzo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
La Taverna del Mozzo a Marina di Camerota è una tappa imperdibile. Davide Mea chef e patron, in pochi anni a parer nostro ha trasformato questo indirizzo in uno dei luoghi di riferimento della ristorazione cilentana. Il locale è piccolo e spartano e nella bella stagione con i tavoli all’aperto si può godere di una vista splendida sul mare e sul Porto turistico di Marina di Camerota. Ristorante marinaro vero e puro, con la possibilità di gustare il pescato del giorno (che ti viene presentato ogni giorno), meravigliose le tartare e i crostacei. Mitici i piatti con le alici. Da leggenda il loro pane burro e alici e la linguina con burro salato tartare di gamberi e tartufo. Lodevole la volontà di mettere insieme soprattutto nei primi piatti, terra e mare del meraviglioso Cilento. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Garanzia.
La Taverna del Mozzo
Lungomare Trieste, n. 95
Marina di Camerota (Sa)
Tel. 0974 932774
Visita il sito web della Taverna del Mozzo
Il Cilento è molto più che un territorio. E’ uno stato d’animo, è poesia, è un posto che negli anni è rimasto autentico e per certi versi rassicurante. Ci sono certi luoghi che hanno mantenuto immutata la loro ancestrale bellezza come Marina di Pisciotta, la frazione marinara del comune di Pisciotta con il piccolo e caratteristico porto, le case dei pescatori e certi tramonti che ti lasciano senza fiato. Marina di pisciotta è famosa per le alici di Menaica, una vera prelibatezza. Del borgo di Pisciotta che domina dall'alto ti parleremo in un altro momento. Qui a Marina di Pisciotta c’è un indirizzo che è diventato storia della ristorazione cilentana e che ogni anno si conferma alla grande: il Ristorante Angiolina.
Il Ristorante si trova a pochi passi dal mare poco prima dell’area pedonale del piccolo lungomare. Soprattutto d’Estate bisogna prenotare con un po’ di anticipo. Noi abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Entrando mi colpisce l’atmosfera che trovo davvero particolare: un bel giardino con tanti tavoli, una sala e una veranda in legno, un bel gioco di luci, un ambiente al contempo familiare e raffinato che invita alla convivialità. Ci accomodiamo all’interno in una sala che in pratica è una veranda, si sta molto bene. I tavoli sono ben distanziati tra loro così come le sedute.
Diamo un’occhiata al menù. C’è il menù con proposte della tradizione e piatti che se passi di qui non puoi non provare come le mitiche alici (non possono mancare) fatte alla scapece, o ‘mbuttunate, con gli spaghetti, o piatti della tradizione pisciottana ma di terra come le melanzane ‘nchiappate, il cauraro (cicoria, bietola, fave, patate, finocchietto selvatico e alici). E poi ci sono le proposte del menù da cui scegliere: sei antipasti, cinque primi, otto secondi e poi i contorni e gli invitanti dolci di loro produzione.
Mentre decidiamo cosa gustare ordiniamo da bere una minerale e due calici di Vignolella – Cilento fiano delle cantine Barone. Fiano in purezza per un vino dai sentori di fiori, note fruttate, una bella nota minerale e una buona personalità.
Fiano Vignolella di Cantine Barone
Si comincia con gli antipasti. Gustiamo l’insalata di polpo su crema di cavolfiore con patè di olive e capperi. Il polpo è morbido e delicato, azzeccato l’abbinamento con la crema di cavolfiore non stucchevole e interessante la nota sapida dei capperi e del patè di olive. Davvero buonissimo...
Insalata di polpo con crema di cavolfiori e patè di olive nere e capperi
L’altro antipasto è la briciola di frisella con ricotta di bufala e alici salate di Menaica (ancora loro, ovvio). Anche questa proposta ci convince. Fresca, estiva, equilibrata grazie alla ricotta che ben sposa la sapidità delle alici.
Briciola di frisella con ricotta di bufala e alici salate di Menaica
La nostra cena procede alla grande, tra una chiacchiera e un sorso di Fiano. L’atmosfera qui al Ristorante Angiolina è il quid in più. Si sta davvero bene, va detto. E’ tempo di primi. Ecco la calamarata con crema di ceci di Cicerale, totanetti e rosmarino. Che buona! Un intrigante connubio di terra e mare tutto made in Cilento con la delicata crema di ceci. E ci stava da Dio la nota aromatica del rosmarino.
Calamarata con crema di ceci di Cicerale totanetti e rosmarino
Ma la standing ovation la meritano gli spaghetti con le alici. Ho scelto un piatto della tradizione pisciottana. Spettacolari davvero gli spaghetti con alici fresche diliscate, alici salate di Menaica, aglio, cipolla, pepe, prezzemolo, origano e mollica di pane tostata. Ho goduto davvero mentre li mangiavo. Che gli vuoi dire ad un piatto così? Solo applausi.
Spaghetti con le alici
Visto che le alici sono le protagoniste della serata, proseguiamo con due proposte della tradizione che le vedono protagoniste. Le alici ‘mbuttunate con uova, ricotta pepe e una cascata di salsa di pomodoro. Piatto verace, appagnate e gustoso.
Alici mbuttunate
E le polpette di alici con panatura di grissini. Accompagnate da una mayo all’arancia. Super anche queste.
Polpette di alici
Chiudiamo in dolcezza con il loro gelato al cioccolato bianco e zenzero. Particolare e freschissimo.
Gelato al cioccolato bianco e zenzero
Ci offrono un amaro e un caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 82 euro in due. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo.
Il Ristorante Angiolina a Marina di Pisciotta è un indirizzo storico della ristorazione cilentana. Locale carino a pochi passi dal mare, atmosfera rilassante e discreta. Le proposte di cucina sono convincenti. Se vieni qui non puoi non gustare i piatti con le buonissime alici di Menaica. Del resto proprio Marina di Pisciotta è la patria di queste alici che si chiamano così dal nome della rete (Menaica appunto) a maglie strette che viene usata per pescarle e che fa rimanere intrappolate solo le alici dalla pezzatura più grande. Ho gustato da Angiolina un meraviglioso spaghetto con le alici che mi resterà nella memoria. Ma qui trovi anche le alici alla scapece, ‘mbuttunate e in altre proposte. Non trovi solo alici ma ci sono anche altri piatti davvero ben eseguiti con pesce freschissimo e il pescato del giorno. Buona la carta dei vini (con una prevalenza di vini del territorio). Servizio preciso e professionale, e cosa non trascurabile ho trovato un ottimo rapporto qualità – prezzo. Insomma se sei da queste parti è una tappa obbligatoria, ed entra di diritto nella nostra guida on line ai locali da non perdere. Garanzia.
Ristorante Angiolina
Via Passariello n.2
Marina di Pisciotta (Sa)
Tel. 0974 973188
Torniamo sempre volentieri da Porta Riva Ristorante. Ci piace la loro cucina, la squisita accoglienza e anche la location che trasmette tranquillità. Siamo nel baianese ad Avella, paese dalla storia antichissima, uno dei centri di maggiore importanza dell’antica Campania Felix. Qui ci sono tante cose interessanti da vedere, una natura rigogliosa, monumenti interessanti come lo splendido anfiteatro di età romana.
Anticamente Avella aveva ben sei porte di ingresso che conducevano al borgo. Una di queste si chiamava proprio Porta Riva e si trovava nei pressi del Fiume Clanio. Si passava di qui per andare verso l’antico Castello che ancora oggi guarda tutti dall’alto su di una collina.
Proprio dove si pensa che anticamente fosse Porta Riva c’è il ristorante. Arriviamo, parcheggiamo comodamente l’auto e ci accomodiamo. Ci accoglie la sorridente Michela Spoletta gentilissima e inappuntabile padrona di casa, il vero motore, la vera anima di questo luogo. Michela ci accompagna al nostro tavolo da due. L’organizzazione è perfetta con l'assoluto rispetto delle distanze tra tavoli e sedute, in tempi di Covid-19 è importante poter stare tranquilli. Qui da Porta Riva si può stare in assoluta serenità.
Altra cosa che mi piace di questo posto è l’atmosfera che si respira: la sala bella grande, tante vetrate che la rendono luminosissima, colori chiari, un arredo sobrio e al contempo e ben studiato. Insomma qui si sta davvero bene.
Siamo tornati per gustare il nuovo menù estivo che vede la presenza in cucina come chef e consulente di Andrea Pagano. Sono anni che vi parliamo di lui. Andrea è un grande talento, dovremmo chiamarlo prof visto che ormai insegna a Brescia da un pò, ma il rapporto con Porta Riva è più stretto che mai. In questo periodo è tornato qui, e i suoi consigli si riveleranno preziosi per quello che accadrà da Settembre in poi. E come sempre noi te lo racconteremo …..
Come al solito diamo un’occhiata al menù, strutturato benissimo, proposte di terra e di mare tutte realizzate con un occhio di riguardo al territorio e con prodotti ed eccellenze (soprattutto irpine). Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Greco di Tufo DOGC di Mastroberardino. Vino che non ha bisogno di presentazioni, un grande bianco, con personalità, con sentori di frutta gialla, e una bella nota minerale. Sarà il nostro compagno di viaggio per il nostro pranzo. Intanto arrivano i loro pani, pane bianco, integrale e dei meravigliosi paninetti fatti con farina integrale, (mi sono piaciuti molto in particolare quello con i semi di finocchietto e con i semi di sesamo).
I pani
Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entreé: polpettina di maialino con salsa barbecue e semi di sesamo. A dir poco deliziosa, la accompagniamo con un prosecco e diamo il via alle danze.
Polpettina di maialino con salsa barbecue e semi di sesamo
Cominciamo con due antipasti ecco il polpo grigliato, hummus di ceci e burrata. Il polpo davvero divino, morbido, gustoso. Fantastico l’abbinamento con il l’hummus di ceci e sorprendente la presenza della morbida e delicata burrata a donare un contrasto intrigante. Davvero un piatto davvero super.
Polpo grigliato hummus di ceci e burrata
L’altra proposta è una originale rivisitazione della classica caprese. Definita “caprese moderna” è in pratica una sfera di mozzarella di bufala su una deliziosa crema di melanzana con pomodorini semi-dry. Non è semplice proporre dei classici in chiave moderna. In questo caso l’idea dello chef è vincente. Mi piace questo nuovo vestito dato alla caprese senza tradire la sua origine.
La Caprese moderna
Gli antipasti che abbiamo degustato sono stati davvero eccellenti, proposte studiate, equilibrate, intriganti. Michela Spoletta passa di tanto in tanto per sincerarsi che tutto stia andando bene.
Nemmeno il tempo di fare due passi all’esterno e goderci la bella giornata di sole ammirando la natura circostante, che arrivano i primi. Abbiamo scelto la Nerano al mare: spaghetti, zucchine, provolone del Monaco, basilico, gamberetti e la loro essenza. Questo piatto ci ha entusiasmato. Un equilibrio di profumi e sapori incredibile, la dolcezza delle zucchine incontra il gusto dei gamberi e la loro essenza a legare il tutto il sapido provolone del Monaco. Fantastico.
La Nerano al mare
L’altro primo piatto è un vero e proprio inno all’Estate. Sono i tagliolini con pomodorini rossi e gialli, stracciatella di bufala e granella di pistacchio. Belli da vedere, tanto colore, un profumo intenso e un sapore fantastico.
Tagliolini con pomodorini del piennolo gialli e rossi stracciatella di bufala e pistacchio tostato
Prendiamo un solo secondo in due e scelgo il salmone alla griglia con avocado e salsa allo yogurt.
Salmone light
Come contorno delle patate al forno. Adoro come le fanno e le prendo quasi sempre…
Patate al forno
Siamo sazi, ma non possiamo esimerci dal chiudere in dolcezza il nostro pranzo. Prendiamo un delizioso tiramisù.
Tiramisù
E una fresca, delicata e sorprendente mousse al cioccolato bianco e mango. Anche i dessert qui da Porta Riva hanno il loro perché!
Mousse al cioccolato bianco e mango
Accompagniamo il dessert con due liquorini artigianali al finocchietto selvatico del Fusaro e un caffè.
Liquore al finocchietto handmade
Paghiamo per il nostro pranzo 85 euro in due. Rapporto qualità- prezzo assolutamente corretto per la qualità della proposta gastronomica.
Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma alla grande e merita la visita. Non a caso ci torniamo spesso. Il menù estivo è studiato e pieno di proposte interessanti. Torneremo per provare altri piatti (come la carne, il baccalà i panciotti di mare ripieni di pesce spada e lime, con crema di melanzane arrostita, burrata e pomodorini confit, e la mitica genovese irpina). Lo chef Andrea Pagano è un grande talento. Sono anni che te ne parliamo e seguiamo il suo percorso.
La cucina di Porta Riva si mantiene su ottimi livelli grazie anche alla scelta di prodotti e materie prime di eccellenza. Il resto lo fa il locale molto bello e accogliente, per non parlare della gentilezza e del garbo con cui sarete accolti dal personale e da Michela Spoletta (l’anima di questo luogo). Il servizio è veloce, attento e professionale, corretto il rapporto qualità-prezzo. Fai un salto da Porta Riva ad Avella, garantiamo noi. Alla prossima..
Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva
Siamo tornati in Puglia, regione che adoriamo e siamo a Manfredonia, città dalle spiccate e antiche tradizioni marinare. Manfredonia oggi ha una spiccata vocazione turistica, ci sono tanti negozi, un bellissimo Corso ideale per passeggiare in serenità. Ci sono tanti monumenti, chiese, palazzi antichi ma la cosa che colpisce è soprattutto il suo Castello.
In particolare è una città di consolidate tradizioni marinare, e proprio nei pressi del vecchio porto di Manfredonia al principio del centro storico c’è l’Osteria Boccolicchio. Non è la prima volta che veniamo qui, ci piace la proposta di cucina di Williams Tespi e l’atmosfera che c’è in questo luogo che ha qualcosa di ancestrale e unico.
Osteria Boccolicchio - La bella scalinata accanto all'ingresso
Ci fermiamo per pranzo, siamo in due e abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. L’Osteria per chi non lo sapesse prende il nome dall’arco Boccolicchio, un antico archetto sotto cui si passa per arrivare al vicoletto dove si trova il locale. Il vicoletto è bello come lo ricordavamo, anzi anche più bello. Tutto bianco, un bianco che abbaglia e riflette il sole possente di questa giornata caldissima. Ci sono fiori ovunque e fuori c’è un patio davvero carinissimo, una sorta di piazzetta dove poter pranzare e soprattutto cenare in un atmosfera davvero particolarissima.
Osteria Boccolicchio Il grazioso patio esterno
Ci accomodiamo all’interno. Diamo uno sguardo al menù. Ci sono tantissime proposte interessanti, una quindicina di antipasti in prevalenza di mare, dai crudi alle tartare, dalle ostriche al polpo arrostito. Ma c’è anche la possibilità di optare per l’antipasto di terra. E ancora nove proposte di primi e i secondi di mare e di terra. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Ho trovato una proposta variegata e convincente. Da bere ordiniamo una minerale e un rosato IGT Puglia Rosalia delle cantine Michele Biancardi di Cerignola. Un vino ottenute da uve Nero di Troia. Una bella realtà della Daunia questa cantina. Michele Biancardi fa vini di qualità portando avanti una tradizione che va avanti da generazioni. Questo Rosato è un vino che ha una sua anima, una sua personalità. Al palato asciutto, quasi minerale, aromatico. Ideale per il nostro pranzo.
Rosalia IGT Puglia di Michele Biancardi
Si comincia, arrivano le loro morbide e profumate pagnottelle con i tarallucci. Piccola raccomandazione attenzione ai tarallucci che sono come le ciliegie, “uno tira l’altro”.
Le pagnottelle e i tarallucci
Ordiniamo due antipasti. Un polpo arrosto con soffice di patate al limone. Polpo celestiale, morbidissimo, profumato, e che cosa era quel soffice di patate con un sentore di limone presente ma non invadente che donava freschezza. Ottimo piatto.
Polpo arrosto con soffice di patate al limone
L’altra proposta è un loro must, si chiama “voglio tutto di mare”, sono 9 proposte dello chef tutte di pesce. In un crescendo rossiniano ecco un gambero croccante su salsa bernese, polpo arrosto su soffice di patata al limone, carpaccio di tonno, un’insalatina di mare, panzanella di pane e pomodoro con salmone selvatico, gamberi capperi e agrumi, scagliozzo con tonno in carpione e un polpettina di patate e cozze su fonduta di canestrato. Qui chi ama il pesce si divertirà con queste proposte stuzzicanti. Nota di merito per la un polpettina di patate e cozze su fonduta di canestrato, buonissima, ber il gambero croccante (spettacolare) e poi mi è piaciuta molto l’idea della panzanella con il salmone, fresca e profumata.
Voglio tutto di mare impiattato
Intanto passa a salutarci lo chef e patron Williams Tespi. E’ sempre un piacere rivederlo, è bello provare la sua cucina e scambiare un po’ di opinioni. Passiamo ai primi. Abbiamo preso dei troccoletti ai frutti di mare. Questo piatto è un classico pugliese, oserei dire garganico. A cominciare dal tipo di pasta, i troccoli pasta fatta rigorosamente a mano con farina di grano duro e acqua. I troccoli sono tipici del Gargano. Qui li troviamo con i frutti di mare, la pasta è gustosa, ben condita e sapida il giusto. Ci sono piaciuti molto...
Troccoletti ai frutti di mare
E non sono da meno i troccoletti con vongole e bottarga. Che sapore! E ho trovato gradevolissimo la nota sapida della bottarga che dava al piatto una spiccata personalità. Oggi abbiamo scelto due primi piatti della tradizione, preparati davvero bene, pochi fronzoli, tanta sostanza e tanto sapore. Chapeau.
Troccoletti con vongole e bottarga
Saremmo sazi ma decidiamo di prendere una bella e abbondante porzione di totani fritti.
Fritturina di totani
Per pulire e rinfrescare il palato ecco un graditissimo e dissetante sorbetto al limone.
Sorbetto al limone
Poi ci servono dei cantuccini fatti dallo chef, li accompagniamo con un amaro siciliano alle arance rosse.
Cantuccini
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due. Corretto il rapporto qualità prezzo.
L’Osteria Boccolicchio a Manfredonia per noi rappresenta un riferimento sicuro. L’ambiente è gradevole, curato, intimo. Molto bella l’atmosfera generale che invita alla convivialità. Immaginiamo sia molto bello cenare la sera all’aperto nel grazioso patio esterno tra piante e casette bianche. La cucina non delude le attese. Il pesce è freschissimo e le materie prime sono di assoluta qualità. Spettacolare il polpo arrosto su soffice di patate al limone per non parlare dei troccoletti, gustosissimi. Lo chef e patron Williams Tespi è pieno di talento e ha una dote non comune: una grande umiltà. Il servizio è preciso, professionale. Il personale garbato e attento. Corretto il rapporto qualità – prezzo. L’Osteria Boccolicchio a Manfredonia per noi rappresenta una certezza e si conferma sulla nostra guida sul web dei locali da non perdere. Prova e ci darai ragione. Garantiamo noi.
Osteria Boccolicchio
Vicolo Arco Boccolicchio n.15
Manfredonia (Fg)
Tel. 0884 090317
Visita la pagina Fb dell'Osteria Boccolicchio
Parioli, cuore della cosiddetta “Roma bene”, è un quartiere che offre diverse opzioni chic per il brunch, il pranzo o la cena. Tra questi merita sicuramente attenzione il ristorante Molto. Si trova in Viale dei Parioli 122. Colpisce immediatamente per la ricercatezza degli arredi interni, con in bella vista ciò che la carta dei vini propone. Ho sempre amato le pareti ricoperte da scaffalature per le bottiglie di vino, e qui non mancano rendendo l’atmosfera ancora più calda e avvolgente. Il locale dispone anche di una terrazza esterna, molto apprezzata nella bella stagione.
La cura dei dettagli nella location la ritroviamo anche nel menù, caratterizzato da prodotti di stagione, una cucina che strizza l’occhio al territorio ma con quella nota di originalità che vi farà venir voglia di ordinare praticamente tutto.
Tra gli antipasti, uno dei cavalli di battaglia di Molto è sicuramente rappresentato dai gamberi croccanti e salsa cocktail. Il bon ton non lo consente, ma vi garantisco che farete la scarpetta in quella salsina. Ad invogliare sarà anche la bella selezione di pane e lievitati fatti in casa che vi porteranno a tavola.
Altro piatto tipico che troverete in menù nella sezione “Il nostro girarrosto”, il maialino da latte. Morbidissimo e gustoso, accompagnato dalle patate al forno è una vera tentazione. Noi abbiamo provato il filetto in crosta con salsa di prezzemolo. Buonissimo....
Filetto in crosta con salsa al prezzemolo
Tra i primi consigliatissimi gli spaghettoni ajo ojo e gamberi crudi, ma merita attenzione anche il “primo del giorno”. Noi abbiamo assaggiato degli ottimi plin cozze e spuma di parmigiano.
Plin cozze e spuma di parmigiano
Ottima la carne alla brace, servita con riduzioni di vino e salsa al prezzemolo. Per chiudere in bellezza, un consiglio spassionato. Assaggiate il tiramisù. In molti ristoranti ormai si vede la “composizione” di questo dolce al momento. Qui invece a comporlo è il cliente che si vede arrivare al tavolo un bel vassoio con tutti gli ingredienti. Dai savoiardi posti in un simpatico tegamino alla moka con tanto di sacca a poche con crema al mascarpone e cacao per guarnire. Oltre a poter dosare gli ingredienti come più vi aggrada, potrete divertirvi a sfidare gli altri commensali sulla preparazione più bella.
Il Tiramisù
Ricca carta dei vini, con anche una bella selezione di champagne. Molto Italiano Ristorante ai Parioli a Roma, assolutamente consigliato.
Molto Italiano Ristorante
Viale dei Parioli n.122
Roma
Tel. 06 8082900
Visita il sito web di Molto Italiano Ristorante
Siamo tornati in Irpinia, territorio che adoriamo e precisamente siamo a Gesualdo, il bellissimo borgo dominato dal castello che fu di Carlo Gesualdo, il Principe di Venosa, celebre madrigalista del 500, il famoso principe dei “musici”. Chi ci segue sa che qui a Gesualdo c’è uno dei nostri indirizzi preferiti: il Ristorante la Pergola. Quando siamo da queste parti la visita qui è quasi un obbligo. Siamo innamorati della location, della cucina della chef- architetto Franca de Filippis e della generosa accoglienza, la gentilezza e la passione per il suo territorio di Antonio Ferrante.
E’ sera prenotiamo all’ultimo momento, fortunatamente troviamo un tavolo libero. Arriviamo, parcheggiamo l’auto nel comodo parcheggio della struttura. Il ristorante è in campagna proprio ai piedi del borgo che ci guarda dall’alto.
La Pergola Gesualdo - Suggestivo angolo esterno
L’impatto anche di sera è suggestivo, sembra di essere in un casale di campagna umbro, o toscano, o in Provenza ma non siamo in nessuna di queste regioni, siamo semplicemente nella bella Irpinia. La serata è gradevole si sta davvero bene per questo ci fanno accomodare all’esterno, al nostro tavolo da due. Ci accoglie il patron Antonio Ferrante e come al solito, lo fa da par suo con gentilezza e garbo. Diamo un’occhiata al menù che chiaramente segue la stagionalità di prodotti e materie prime.
Il menù è ben calibrato ed è ispirato alla tradizione irpina, cucina di terra dunque ma c’è anche l’immancabile baccalà, quasi un Re da queste parti. Si può optare anche per i menù degustazione da loro proposti (a 35 e 40 euro vini esclusi), ma noi scegliamo di ordinare alla carta. Da bere prendiamo una minerale e (su consiglio di Antonio) un ottimo vino: l’Irpinia Campi Taurasini di Cantina Di Prisco. Un rosso del territorio eccellente, un aglianico sincero e voluttuoso con sentori di frutti rossi e una nota lieve minerale con tannini calibrati. Perfetto per accompagnare la nostra cena. Ci servono il buonissimo pane locale ed il meraviglioso olio extravergine di oliva di ravece (monovarietale) un vero “must” del territorio. L’olio è dell’oleificio FAM di Venticano. Garanzia.
Noi ordiniamo tre antipasti, cominciamo con i salumi irpini: capicollo, pancetta, salsiccia secca e un eccellente prosciutto crudo, e poi un immancabile un must del territorio, il caciocavallo podolico che da queste parti ha sempre il suo perché.
Salumi irpini e caciocavallo
A seguire una proposta davvero intrigante: sfoglia di scarola, uvetta, stracciata e alici. Un gioco di consistenze in un perfetto equilibrio di sapori. Dall'amarognolo della scarola al dolce dell’uvetta, dall’avvolgente stracciata alla nota sapida delle alici. Fantastico.
Sfoglia di scarola uvetta stracciata e alici
Ed ecco un altro piatto pazzesco: purè di patate, carpaccio di vitello, pecorino, tartufo estivo e porcini. Una vera estasi di gusto (che cosa era quel carpaccio, spettacolare).
Purè di patate carpaccio di vitello pecorino porcini e tartufo estivo
Ci godiamo la nostra serata e la nostra cena e beviamo un altro calice di aglianico in attesa dei primi. Di tanto in tanto Antonio Ferrante passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio. Noi ordiniamo i paccheri con pomodoro, melanzane, salsa di provola, pesto di basilico e cacioricotta. Davvero gustosi, fatti alla perfezione, sprigionavano un inebriante profumino che ti invitava a nozze. Bontà assoluta.
Paccheri con pomodoro melanzane salsa di provola pesto e cacioricotta
E che dire delle candele con crema di cacioricotta, zucchine, fiori di zucca e pecorino? La sublimazione della cucina di campagna. Ortaggi freschissimi, inebriante la crema di cacioricotta. Da applausi.
Candele con crema di cacioricotta zucchine fiori di zucca e pecorino
Visto che è abbastanza tardi e non vogliamo strafare saltiamo il secondo (ma torneremo presto a pranzo per gustare altre loro proposte). Ci tuffiamo sul dessert. Prendiamo una millefoglie con crema di ricotta e amarene visciole. Semplicemente deliziosa…
Millefoglie con crema di ricotta e amarene visciole
E un Pan di Spagna con crema chantilly e fragole glassate, altro dolce da “wow”.
Pan di Spagna con crema chantilly e fragole glassate
Accompagniamo il dessert con due giri di passito, prima degustiamo il passito di Cantina Firriato con le sue note di miele e pesca e poi il secondo giro lo facciamo con il passito di Pantelleria Ben Rye di Donnafugata in cui al gusto tipico delle uve zibibbo si accompagnano piacevoli note fruttate una spiccata mineralità e una persistenza che sorprende. Chiediamo il conto e paghiamo in due poco più di 45 euro a persona. Corretto il rapporto qualità - prezzo.
Al Ristorante la Pergola di Gesualdo si viene sempre con la certezza di non restare mai delusi. Trovi una fantastica cucina del territorio. Puoi vivere un‘esperienza dei sensi assaporando la “lentezza” e la bellezza del luogo, le proposte della chef Franca de Filippis sorprendono e ammaliano. Tra le tante ci hanno colpito il carpaccio di vitello con purè, porcini, pecorino e tartufo (sublime) e i due primi a dir poco spettacolari che hanno come protagoniste le verdure di stagione. La location è suggestiva, l’atmosfera invita al relax e alla convivialità. Abbiamo trovato poi come sempre un’ottima accoglienza, merito soprattutto del padrone di casa Antonio Ferrante. Il servizio è veloce e attento. Corretto il rapporto qualità-prezzo.
La garanzia però è in cucina, dove c’è Franca de Filippis un vero vulcano, in lei passione e talento si coniugano e si traducono in una cucina che conquista. La Pergola a Gesualdo non può mancare in agenda e si conferma sulla nostra guida "on line" dei ristoranti da non perdere. Certezza.
Ristorante La Pergola
Strada comunale Freda, n.35
Gesualdo (Av)
tel. 0825 401435
Visita la pagina Fb della Pergola di Gesualdo
Si torna sempre nei posti dove si è stati bene, così a distanza di un po’ siamo tornati a pranzo al Ristorante del Borgo a Castel di Sasso. Per la precisione siamo nel borgo di Sasso, un pugno di case in pietra su uno sperone di roccia dove il tempo pare essersi fermato. Un luogo panoramico che ha una sua poesia ancestrale. Dal casello di Santa Maria Capua Vetere (Autostrada A1) dista 16 km circa. Sasso è a circa 450 metri d’altezza, da qui il panorama è mozzafiato e spazia su distese di verde e all’orizzonte in lontananza, quando il cielo è terso e non c’è foschia, si vede addirittura il mare e il profilo dell’isola d’Ischia. Il Ristorante del Borgo si trova nell’unica piazza proprio accanto all’antica Chiesetta di San Biagio e davanti ad una delle vecchie torri dell’antica rocca che un tempo dominava l’abitato. Parcheggiata l’auto a pochi metri dal locale ci accomodiamo. Siamo in due e abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo.
Il ristorante è come lo ricordavamo: pulito, sobrio con una mise en place semplice ma d’effetto. Ci sediamo in veranda, con il tavolo con vista sulle colline: ottimo panorama per il pranzo. Fuori la giornata è infuocata e la canicola incalza, dentro per fortuna si sta belli freschi. Da bere prendiamo una minerale e una bella bottiglia di Petronilla, un vino che adoro prodotto da uve Casavecchia, insieme al San Laro sono i due vini prodotti dall’azienda agricola Le Fontanelle. Il Casavecchia Petronilla è un rosso più giovane del San Laro, con una bella nota di frutti rossi, un vino morbido e piacevole al palato, giustamente tannico, vigoroso, con un’ottima personalità.
Il Casavecchia Petronilla delle Fontanelle
Diamo un’occhiata al menù. C’è l’antipasto del Borgo (7 portate dello chef, proposte in cui ritrovare profumi e sapori del territorio) e ancora selezione di formaggi e salumi locali tipici, oltre al tagliere di salumi di maiale nero di razza casertana. Poi quattro primi e otto secondi. La cosa che colpisce è la presenza di prodotti del territorio e stagionali. C’è anche la possibilità di scegliere un menù degustazione ma noi ordiniamo alla carta e cominciamo con due antipasti del borgo, siamo curiosi di gustare le proposte dello chef. Ecco un fiore di ricotta (freschissima e delicata) con riduzione di vino Casavecchia. Ottimo incipit
Fiore di ricotta con riduzione di vino Casavecchia
A seguire delle deliziose polpette di zucchine su fonduta di caprino. Delicatissime le polpette e perfetto l'abbinamento con la fonduta di caprino.
Polpette di zucchine su fondo di caprino
Delle zucchine e fiori di zucca in pastella. Davvero eccellenti, gustosissime con un fritto leggero, non unto e asciutto.
Zucchine e fiori di zucca in pastella
Il nostro pranzo al Ristorante del Borgo procede alla grande, arriva una proposta davvero particolare: una millefoglie di barbabietola con mousse di parmigiano e nocciole. Mai avrei pensato di abbinare la barbabietola con il suo inconfondibile sapore al parmigiano, in questo caso una golosa mousse che ci sta benissimo. A chiudere il tutto la nota croccante della granella di nocciola. Sorprendente.
Millefoglie di barbabietole con mousse di parmigiano
Antipasto finito ? Ma nemmeno per sogno. Come in un crescendo rossiniano ci servono dei buonissimi peperoncini verdi fritti con il pomodoro. Che profumino....e poi io ho un debole per i "friggitelli".
Peperoncini verdi fritti al pomodoro
E ancora....uno sformatino di patate, ricotta e salsiccia di maialino nero casertano con scaglie di mandorle.
Sformatino di patate e ricotta con salsiccia di maialino nero casertano e mandorle
L’antipasto termina con un pasticcio di melanzane, tanto buono quanto abbondante.
Pasticcio di melanzane
L’antipasto è stato un tripudio del territorio. Tante proposte una più buona dell’altra nel rispetto della stagionalità. La cosa che mi è piaciuta molto è la volontà di partire sempre dalla tradizione senza orpelli ma con la giusta dose di creatività. Come primi scegliamo un primo del giorno: dei tonnarelli con conciato romano, pepe e carciofi croccanti, semplicemente spettacolari. Perfetta la cottura della pasta, consistente e tenace al morso. Deliziosa la cremina di pecorino, conciato e pepe e azzeccatissimo l’abbinamento con i carciofi fritti. Davvero un ottimo piatto.
Tonnarelli conciato e pepe con carciofi fritti
Ma se i tonnarelli ci sono piaciuti con i rigatoncini con crema di friggiarelli, pancetta croccante trebulana e conciato saliamo ancora di livello. Questo piatto mi ha conquistato, studiato alla perfezione, con la avvolgente e aromatica crema di peperoncini verdi, la nota croccante della meravigliosa pancetta trebulana e scaglie di conciato romano bello sapido e dal gusto deciso. Chapeau!
Rigatoncini con crema di friggitelli pancetta croccante trebulana e conciato romano
Saremmo sazi ma non possiamo esimerci dal provare la carne che qui al Ristorante del Borgo è un must. Decidiamo di prendere in due 300 gr di tagliata di scottona alla brace con cottura media. La carne rispetta le attese: buonissima, tenera, gustosa.
Tagliata di scottona
Accompagniamo la tagliata con delle patate tagliate grossolanamente al momento e fritte, buone anche queste.
Patate fritte
Saltiamo il dessert ma prendiamo un caffè e un bel liquorino handmade all’alloro rigorosamente ghiacciato.
Liquore di alloro
Intanto è arrivato il patron Pasquale Izzo che passa a salutarci. E’ sempre bello ritrovare Pasquale e percepire ogni volta la stessa meravigliosa passione che lo lega alla sua terra e alle sue creature (il ristorante del Borgo e l’Agriturismo le Fontanelle a Pontelatone). Staremmo ore con lui, ma purtroppo il lavoro chiama. Dobbiamo andare via. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco meno di 40 euro a persona.
Il Ristorante del Borgo a Castel di Sasso si conferma alla grande. Questo è un indirizzo che non può mancare sulla tua agenda. Qui si viene apposta, perché il borgo di Sasso è un po’ fuori dai flussi turistici tradizionali, eppure arrivati qui ti sorprenderai, e ti si schiuderà un tesoro di sapori, una cucina di livello che parte dalla tradizione ma presenta anche interessanti spunti creativi. Trovi una cucina che valorizza i prodotti del territorio e tutto segue rigorosamente la stagionalità. Mi porterò nella memoria tra le altre cose i rigatoncini con crema di friggiarelli, pancetta croccante trebulana e conciato (commoventi) e una carne davvero fantastica.
In cucina ci sono gli chef Antonio de Francesco e Alessia D’Ovidio con la loro brigata. Preparati, affiatati, formano davvero un bel team. Il servizio è veloce e professionale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Da non perdere, garantiamo noi.
Ristorante Del Borgo
Piazzetta San Biagio n. 7
Castel di Sasso (Ce)
Tel : 0823 87 80 51 – 347 29 26 204 – 340 51 42 579
Visita il sito web del ristorante del Borgo
A distanza di poco meno di un anno siamo tornati in un luogo che ci aveva lasciato un bellissimo ricordo e riempito il cuore di emozione. Quando scriviamo e ti raccontiamo le nostre esperienze in giro per l’Italia, lo facciamo soprattutto per condividere momenti e indirizzi che ci hanno lasciato qualcosa e dove si può mangiare bene. Qui al Ristorante Lido Cala Rosa andiamo oltre, perché questo è davvero un luogo dell’anima.
Ristorante Lido Cala Rosa
Siamo in un angolo di Puglia che adoriamo: il Gargano. Siamo rapiti dai colori, dai profumi inebrianti di questa terra al contempo aspra e generosa, fiera e ammiccante come una bella donna. Siamo a Mattinatella a pochi km da Mattinata. Il Lido Cala Rosa si trova su una meravigliosa spiaggia di ghiaia e sassolini a cui si accede da una scalinata panoramica con vista sull’infinito blu del mare.
Anche la struttura ha il suo perché, tutta in legno: una veranda piena di piccoli dettagli che la rendono gradevole e colorata. In particolare ci colpiscono le grandi funi marinaresche a cui sono appesi tanti vasi con le surfinie rigogliose e curate.
Ristorante Lido Cala Rosa Struttura sulla spiaggia
Ci concediamo un po’ di mare ospiti del lido, e ad ora di pranzo ci accomodiamo al ristorante (è sempre consigliata la prenotazione). Pranzare o cenare qui con vista mare cattura e rapisce i sensi. Ad accoglierci c’è la padrona di casa Antonia, una donna davvero incredibile, un mix di passione e ingegno, avvocato nella vita ma vera anima e motore di Cala Rosa, con lei il marito Leonardo, la figlia Martina (futuro medico) e in cucina c’è il figlio Francesco, uno chef sorprendente, grande talento, che a parer mio avrà un futuro davvero luminoso.
Pranzare guardando il mare è meraviglioso
La cosa che mi ha colpito è che Cala Rosa, pur essendo un ristorante di un lido, propone una cucina prevalentemente di pesce che nulla ha da invidiare a quella di ristoranti più blasonati. Ma andiamo per gradi. Diamo il solito sguardo al menù che cambia quasi ogni giorno in base alla disponibilità del pescato, alla stagionalità e alle materie prime. Una cucina espressa quindi, prevalentemente di mare. La possibilità di scelta è interessante e varia, ci sono infatti ben nove proposte di antipasti, tre primi, sei secondi di mare e tre di terra e poi contorni e il dolce della casa, in questo caso delle meravigliose crostate ai fichi di Puglia e alle albicocche handmade, opera della brava e sorprendente Antonia.
Da bere ordiniamo una minerale, due calici di ottimo Chardonnay dell’azienda Tormaresca. Non è la prima volta che lo beviamo. Ci piace questo bianco del Sud ricco di personalità, intenso, fruttato, con una interessante nota minerale. Eccezionale per accompagnare il nostro pranzo a base di pesce. Cominciamo con delle bruschette che avevo visto al tavolo vicino al nostro e mi intrigavano. Devo dire che non mi sbagliavo. Le bruschette con cozze e zucchine sono spaziali. Stupendo l’equilibrio tra il sentore dolce e tenue delle zucchine con la nota sapida delle cozze (tra l’altro spettacolari). Davvero ottime queste bruschette.
Bruschette con zucchine e cozze
Poi abbiamo preso un'insalata di seppie arrostite con crema di rapa, mentuccia e sesamo. Sarà che abbiamo un debole per le seppie ma che bontà! Morbide ma al contempo croccanti al morso, saporite, gustose. Interessante l’abbinamento con la crema di rape. Un matrimonio di terra e mare riuscitissimo.
Insalata di seppie arrostite con cime di rapa menta e sesamo
Con l’altro antipasto saliamo ancora di livello. Non servono molte parole per descrivere la millefoglie di mozzarella di bufala con pane fritto, gamberi rossi e zest di lime. Bellissima da vedere e spettacolare. L’idea di abbinare mozzarella di bufala e gamberi è riuscitissima e anche la crema di asparagi ci sta alla grande. Anche qui lo chef Francesco Armillotta realizza un “mash up” di mare e terra che cattura e conquista. Da applausi.
Millefoglie di mozzarella di bufala con pane fritto gambero rosso e zest di lime
Il nostro pranzo vista mare va alla grande. Ma siamo curiosi di scoprire i primi piatti. Ecco la calamarata con crema di datterino giallo e julienne di seppia. Piatto sorprendente e ben studiato. Un gioco di consistenze e sapori perfettamente in equilibrio.
Calamarata con crema di datterino giallo e julienne di seppia
E che dire dei troccoli con cozze e fiori di zucca? Assolutamente divini nella loro semplicità. Ho trovato perfetta la cottura dei troccoli, belli tenaci al morso, gustosi e poi davvero perfetto l’abbinamento dei fiori di zucca con le sapide e gustose cozze.
Troccoli con cozze e fiori di zucca
Prendiamo anche un secondo in due e la scelta cade su una tagliata di tonno su crema di asparagi. Il tonno è eccellente, nulla da dire. Gran piatto.
Tagliata di tonno su crema di asparagi
Saltiamo il dolce ma ci concediamo un giro di caffè e un amaro (Jefferson). Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due.
Il Ristorante Lido Cala Rosa a Mattinatella si conferma alla grande. Anzi, rispetto alla nostra prima visita abbiamo notato un ulteriore miglioramento e una maggiore attenzione anche all’impiattamento. Per la serie, "anche l’occhio vuole la sua parte".
Questo non è un semplice ristorante di un Lido ma è molto di più. Sarà la location, sarà la bellezza del luogo, sarà la cucina convincente del giovanissimo chef Francesco Armillotta, sarà la passione incredibile che ci mette Antonia e tutta la sua famiglia ma davvero questo indirizzo merita di essere visitato almeno una volta nella vita.
Il Lido Cala Rosa è aperto da Maggio a fine Settembre, se sei in zona in questo periodo merita assolutamente una visita. Non fartelo scappare. Lo chef Francesco Armillotta è davvero sorprendente, giovanissimo ma già capace di proporre una cucina di ottimo livello con abbinamenti convincenti con una materia prima di grande qualità e pesce freschissimo. Il servizio è veloce, il “team” è familiare ma attento e solerte. E poi c’è la signora Antonia, davvero incredibile, motore, anima e cuore di questo luogo magico. Consigliatissimo, parola dei Templari del Gusto.
Ristorante Lido Cala Rosa
Contrada Mattinatella Snc
Mattinata (Fg)
Tel. 0884226584
Visita il sito web del Lido Cala Rosa
Dopo un giro nella vicina Faeto la patria del famoso prosciutto di Faeto, salume tipico tradizionale della Puglia, arriviamo a Biccari, piccolo gioiello della Daunia. E’ sempre piacevole venire qui, Biccari offre davvero tante cose interessanti per il visitatore ed il turista a cominciare dal suo centro storico, l’antico nucleo medievale conserva un fascino davvero particolare. E poi la natura qui è generosa, Biccari offre infatti numerosi itinerari di interesse naturalistico e paesaggistico, da menzionale il laghetto con area attrezzata e la possibilità di compiere percorsi e sentieri fantastici. Si può anche salire in cima al Monte Cornacchia, il più alto della Puglia (sul Monte Cornacchia si può accedere da Biccari ma anche da diversi comuni della zona, Faeto, Celle, Roseto Valfortore, Castelluccio). Noi siamo arrivati qui a Biccari a ora di pranzo e ci siamo fermati in un posto che ormai per noi rappresenta una certezza: la Locanda dei Sapori.
La Locanda dei Sapori Biccari - Insegna ingresso
Sistemata l’auto a pochi metri dal locale entriamo e ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo. E’ piacevole ritornare qui, ci accolgono Maria Giovina, sempre garbata e sorridente e Antonio Checchia (il mitico Asso Pelù), titolare e pizzaiolo. In cucina c’è il bravo chef Donato Molle che passerà a salutarci dopo. Il locale è come ricordavamo: carino con un’atmosfera vagamente shabby e domina il bianco, il colore delle travi del bel soffitto in legno. Qui si sta davvero bene. E’ Domenica e ci concediamo un bel menù fisso per due. Quello che mi colpisce ed è un valore aggiunto della loro proposta di cucina è la presenza di tante eccellenze locali, e prodotti a Km zero. Da bere ordiniamo una minerale e Antonio Checchia ci fa provare un vino fantastico: il Canto alla Luna IGP Daunia della Masseria nel Sole di Lucera. Da uve selezionate Montepulciano e Nero di Troia prodotte nelle vigne dell’azienda viene fuori un vino rosso barricato che sorprende e cattura. Di un bel rosso intenso ha un sentore di vaniglia, spezie e una poderosa nota olfattiva. Grazie Antonio per averci fatto scoprire questo grande vino.
Canto alla Luna di Masseria nel Sole
Si comincia con una degustazione di salumi della Daunia senza coloranti e senza conservanti. La degustazione comprende salsiccia secca con semi di finocchietto, soppressata, lonzino, capocollo e pancetta. Tutti i salumi sono di ottima fattura ma lonzino e pancetta meritano sicuramente una menzione. Davvero super.
Salumi della Daunia
Come formaggi ci servono un pecorino, un formaggio stagionato di mucca, caciocavallo della Daunia, semi fresco sempre vaccino e ricotta vaccina con confettura di amarene bio e delle noci.
Formaggi della Daunia
Dopo la degustazione ci sono tre proposte dello chef Donato Molle una più buona dell’altra. Ecco una panzanella rivisitata, piatto tipico dell’Italia centrale e in particolare della Toscana, fresco, profumato, qui servita a mo’ di quenelle adagiata una fetta di melanzana grigliata. Davvero interessante.
Panzanella rivisitata
Buonissima la parmigiana bianca con melanzane, provola e speck.
Parmigiana bianca con speck e provola
Delicato e irresistibile il tortino ai funghi con la fonduta di parmigiano.
Tortino ai funghi con fonduta di parmigiano
Termina qui l’antipasto. Una carrellata di sapori e prodotti del territorio con qualche originale divagazione (la panzanella). Ottimi i salumi e i formaggi, da ricordare la parmigiana così come il tortino ai funghi.
Intanto passa a salutarci lo chef Donato Molle che ci spiega come proseguirà il nostro pranzo. Ecco le cortecce con il pomodorino fresco e le scaglie di pecorino.
Cortecce con pomodorino fresco basilico e scaglie di pecorino
In una parola: eccellenti, il plus qui alla Locanda dei Sapori è che la pasta la fanno loro, partendo da selezionati grani locali. Tanti i formati che praparano. In questo caso le cortecce, sono gustose, compatte al morso, di ottima fattura.
Ma il non plus ultra lo raggiungiamo con le cortecce con crema di tartufo e salsiccia fresca, semplicemente meravigliose. La crema di tartufo è ottenuta semplicemente con tartufo nero di Biccari grattugiato e ottimo olio Evo, la salsiccia è goduriosa e presente in abbondanza. A chiudere il tutto delle scaglie di tartufo fresco. Davvero un gran piatto.
Cortecce con crema di tartufo e salsiccia
Saremmo sazi ma non possiamo rinunciare al secondo, una buonissima grigliata mista di carne locale con insalatina: fettina di vitello, una spettacolare salsiccia, pancetta e agnello. La carne (locale) è eccellente. La grigliata è ben fatta e appagante.
Carne alla brace
Chiudiamo in bellezza con una bella e fresca macedonia con gelato al limone (ci voleva).
Macedonia di frutta con gelato
E ancora biscottini secchi di produzione locale, con gocce di cioccolato e uvetta, cantuccini, baci di dama e rose del deserto.
Biscottini
Accompagniamo il dessert con un liquore di liquirizia fatto da Antonio Checchia (ottimo) e l’amaro Imperatore, l’amaro della Daunia caratterizzato dalle note aromatiche delle piante locali come il lampascione e la rucola. Piacevolissimo l’equilibrio tra le note amare e il retrogusto dolce.
Amaro Imperatore
Il costo del menù degustazione è di 30 euro a persona escluso la bottiglia di vino. Davvero un fantastico rapporto qualità – prezzo.
La Locanda dei Sapori a Biccari si conferma alla grande. E’ un indirizzo da non perdere se sei da queste parti. Il locale è curato e gradevole, il personale gentile e affabile. Maria Giovina è una perfetta padrona di casa, sempre gentile e sorridente. Lo chef Donato Molle sa il fatto suo, è umile ma ha talento e propone una cucina che esalta piatti e prodotti del territorio con qualche piccola rivisitazione. Ottimi i prodotti utilizzati, fantastica la pasta di loro produzione.
Antonio Checchia il titolare, è anche il pizzaiolo della Locanda dei Sapori. Ci incuriosisce la sua pizza e sicuramente a breve torneremo a provarla. Davvero fantastico il rapporto qualità-prezzo. Dopo il periodo difficile dalla pandemia va avanti il progetto di questi tre ragazzi che si sono messi in gioco e hanno deciso di investire nel loro borgo e lo hanno fatto con amore e dedizione. La Locanda dei Sapori a Biccari sarà una piacevole sorpresa. Fidati, parola dei Templari del Gusto.
La Locanda dei Sapori
Via Fuori Porta Annunziata n.75
Biccari (Fg)
Tel. 347 304 2887
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Siamo tornati a Nola. Questa città ultimamente ci sorprende proponendo indirizzi davvero interessanti. E’ Domenica e per pranzo abbiamo prenotato il un posticino di cui avevo sentito parlare e che avevo appuntato: Osteria Vini e Boccacci.
Osteria Vini e Boccacci Nola Insegna esterna
Siamo in Via Mario De Sena, la posizione è abbastanza centrale e il locale si raggiunge facilmente. C’è anche un comodo parcheggio di fronte e comunque ci sono posti auto nelle vicinanze. Entrando l’impatto è piacevole, il locale ha un ambiente interno ben arredato. Domina il legno, belle le sedute verde acqua marina, molto caratteristico il bel banco e la vetrina con salumi e formaggi che si vede appena si entra. Ti dà proprio l’idea della bottega, del bistrot. Ci sono tante bottiglie di vino in bella mostra. Altro plus del locale è il grande spazio esterno allestito con un gradevole dehors, degli ombrelloni e piante. Immagino che sia molto piacevole nella bella stagione cenare qui di sera all’aperto. Tutto quello che vedo, invita alla convivialità. Noi ci accomodiamo. E come sempre diamo un’occhiata al menù. Veniamo alla cucina che è poi quello che ci interessa maggiormente.
Ci sono poche proposte ma ben calibrate: 5 proposte di antipasti, il tagliere di salumi e formaggi e il mix di boccaccielli. 5 primi (con due proposte fuori menù), 6 secondi e il dessert. Interessante e studiata la carta dei vini.
Nell’attesa ordiniamo una minerale e un bel Gragnano Doc dell’azienda Bellagaia, di un bel colore rosso rubino intenso una spuma persistente, dalle intense note fruttate. Visto che la giornata è molto calda, un bel vino fresco e beverino era l’ideale da accompagnare al nostro pranzo.
Cominciamo con un bel tagliere Vini e Boccacci per due: pecorino bagnolese stagionato (una vera poesia) e semi stagionato, una delicatissima ricottina di bufala con granella di nocciola e miele, una mozzarellina di bufala, una caciottina con il tartufo sempre di Bagnoli Irpino, e poi come salumi, mortadella IGP Bologna, crudo di Parma, cotto San Giovanni, lonza di maiale, qualche pezzetto di focaccia con olio Evo e rosmarino e una frittatina di bucatini (spaziale davvero).
Tagliere Vini e Boccacci per due
Gustiamo il tagliere in attesa degli antipasti, prendiamo una deliziosa caponata di calamari, piatto riuscitissimo, fantastici i calamari che ben legavano con le zucchine, le melanzane e i pomodorini con pane croccante di ordinanza.
Caponata di calamari
L’altro antipasto è un tuffo nella tradizione: polipetti alla Luciana, fatti veramente bene, morbidi e gustosi. Come si fa a non fare la scarpetta?
Polipetti alla Luciana
E' il momento dei primi. Ecco i cavatelli freschi con crema di zucca, funghi, speck croccante e granella di nocciola. Belli callosi e piacevoli i cavatelli, azzeccato l’abbinamento con la dolce crema di zucca, il sapido speck croccante e i profumati funghi.
Cavatelli con crema di zucca funghi speck croccante e granella di nocciole
Io ho preso uno dei piatti che spesso ordino, perché rappresentano una sorta di comfort food per me: tonnarelli cacio e pepe. Ero curioso di vedere come li avrebbero fatti. Devo dire che i tonnarelli cacio e pepe dell’Osteria Vini e Boccacci non hanno niente da invidiare a quelli delle migliori osterie romane. Davvero buoni, cremosi il giusto e appaganti.
Tonnarelli cacio e pepe
Tempo di secondi, c’è chi ha preso una fritturina di gamebroni e calamari, ben fatta davvero, con un fritto leggero, non unto.
Frittura di gamberoni e calamari
Io ho optato per il polpo croccante con olive e capperi su vellutata di patate allo zafferano. Davvero un piatto riuscito. Perfetto l’abbinamento con la vellutata di patate. Da applausi.
Polpo croccante con olive e capperi su vellutata di patate allo zafferano
Saltiamo il dessert e prendiamo caffè e amari (Jefferson). Chiediamo il conto, siamo in 4 e paghiamo poco più di 40 euro a persona.
L’Osteria Vini e Boccacci a Nola è stata una piacevole scoperta. Il locale è carino, curato nei dettagli, giovanile. Le proposte di cucina sono interessanti. Da non perdere i loro taglieri. Torneremo per provare i loro famosi “boccaccielli”. Il servizio è cortese e veloce. Il rapporto qualità prezzo corretto. Ho apprezzato molto in particolare i polipetti alla Luciana, la cacio e pepe (meravigliosa) e il polpo croccante. Curata e interessante ma non molto ampia la carta dei vini.
Sicuramente l’Osteria Vini e Boccacci è un indirizzo da segnare in agenda. Ambiente informale, locale smart, dall’animo giovanile ma convincente. La cucina non delude le attese, forse in alcune proposte manca un po’ di spinta e si osa poco, ma in fondo va bene anche così. Consigliato sia se vuoi bere un calice da accompagnare ad un bel tagliere sia se vuoi pranzare o cenare sicuro comunque di non rimanere deluso. Scoperta.
Osteria Vini e Boccacci
Via Mario De Sena n.7
Nola (Na)
Tel. 377 042 0120
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