Formaggi

Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Torniamo sempre volentieri a Sant’Agata de’ Goti, uno dei borghi più caratteristici e suggestivi della Campania. Qui vengono tantissimi turisti e visitatori attratti dalle sue bellezze storiche, architettoniche e dalla generosa natura che la circonda. Su tutto, l’immagine che resta impressa appena si arriva qui, è quella del centro storico che si scorge dal Ponte sul Martorano. Un vero proprio “presepe” fatto di case cortina costruite a picco sul costone tufaceo a strapiombo sul fiume. Alle sue spalle si erge maestoso e bonario il Monte Taburno che pare ammirare e quasi sorvegliare dall’alto tanta bellezza. Dopo una bella passeggiata nel centro storico ricco di viuzze, chiese, palazzi antichi, slarghi e scorci pittoreschi, ci fermiamo a pranzo.

Sant Agata de Goti Centro storico dal ponte sul Martorano
Sant Agata de Goti - Centro storico dal ponte sul Martorano

Siamo tornati all’Agriturismo Buro, a parer nostro, in assoluto uno dei migliori visitati negli ultimi anni. Siamo in posizione dominante, in collina nella zona denominata “Pennino”. Da qui si può ammirare la vallata ed il centro storico da una posizione privilegiata. Abbiamo prenotato con dovuto anticipo il nostro tavolo all’Agriturismo Buro. Ad accoglierci c’è Mario, il proprietario, vulcanico, e sempre disponibile con gli ospiti della struttura. Con lui c’è dietro a questa realtà tutta la famiglia Buro che gestisce con passione, tenacia e bravura sia l’azienda agricola (da cui provengono molti dei prodotti usati in cucina), sia l’agriturismo. La struttura è molto bella e spaziosa, ci sono sue sale interne (una molto grande e luminosa), e poi una veranda che affaccia sul giardino. L’arredo è semplice, rustico ma curato. Alle spalle della struttura c’è un fantastico giardino dove potersi rilassare e dove i bambini possono giocare all’aria aperta.

Agriturismo Buro SantAgata de Goti Insegna Esterna
Agriturismo Buro Sant'Agata de' Goti - Insegna Esterna

Durante la settimana c’è un menù alla carta, quindi si può scegliere liberamente cosa mangiare oppure affidarsi ai consigli di Mario. La Domenica e durante i giorni festivi l’Agriturismo Buro propone ovviamente un menù fisso (scelta comprensibile data la grande presenza di clienti). Si comincia con un must di Sant’Agata de’ Goti: le mitiche ‘nfrennule che adoro. Questi tarallucci sono una bontà assoluta, fatti con ingredienti semplici e genuini: farina, vino bianco, olio e finocchietto selvatico. Sono protagoniste dell’aperitivo tipico del luogo da accompagnare con salumi e un buon bicchiere di vino.

Le nfrennule dellAgriturismo Buro
Le 'nfrennule dell'Agriturismo Buro

A proposito di vino, ci viene servito un ottimo aglianico locale. Cominciano le danze. Si parte con un tagliere con pecorino al tartufo e al pistacchio di Campoli del Monte Taburno, noci bio dell’azienda Agricola Buro e marmellata di fichi bio. Spettacolare in particolare il pecorino al tartufo con il suo profumo intenso. Ottime le noci bio…

Tagliere con formaggio noci e marmellata di fichi
Tagliere con pecorino al tartufo e al pistacchio, noci e marmellata di fichi

Poi ci viene servita una particolare polenta con la cicoria selvatica, che personalmente ho apprezzato molto.

Polenta con cicoria selvatica
Polenta con cicoria selvatica

Un trionfo di sapori contadini i funghi pioppini saltati in padella con pomodorini . Qui non potevo esimermi dall’accompagnarli con l’ottimo pane dell’Agriturismo Buro.

Funghi pioppini e pomodorini
Funghi pioppini e pomodorini

Una menzione particolare va al pane che viene prodotto qui, realizzato con il lievito madre. Uno spettacolo incredibile…E che profumo!

Pane al lievito madre in cottura nel forno a legna
Agriturismo Buro. Sant'Agata de' Goti - Pane al lievito madre in cottura nel forno a legna

L’antipasto continua come in un crescendo rossiniano, ecco un piatto di salumi locali e ricottina: prosciutto sannita, capocollo, pancetta, salame (di loro produzione) e una delicata e profumata ricottina.

Salumi locali e ricottina
Salumi locali e ricottina

Poi ci servono delle bruschette ancora calde con mentuccia e il lardo di Colonnata, che si scioglieva con il calore del pane…Che meraviglia…

Bruschette con lardo di colonnata e mentuccia
Bruschette con lardo di colonnata e mentuccia

La zucca in agrodolce è spettacolare…….

Zucca in agrodolce
Zucca in agrodolce

Così come la caciottina di pecora servita sempre con le noci bio…..

Formaggio di pecora e noci
Caciottina di pecora e noci

Intanto Mario, vulcanico e sempre disponibile, passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio. Non può che essere così, si procede alla grande. Come resistere alle morbide e fragranti pizzette fatte con il lievito madre dell’Agriturismo Buro? Infatti non resistiamo....

Le pizzette dellAgriturismo Buro
Le pizzette dell'Agriturismo Buro

Pensi che l’antipasto dell’Agriturismo Buro sia terminato? Assolutamente no….Infatti dopo poco ecco una scarolina ripiena con pane raffermo, capperi olive e noci, panzerotto ripieno con caciocavallo e mortadella e peperoncino in pastella fritto. La scarolina ripiena sorprende ma il panzerotto ripieno con caciocavallo e mortadella è un piccolo trionfo di sapore.

Fagottino con caciocavallo e mortadella peperoncino in pastella e scarola ripiena
Pazerotto con caciocavallo e mortadella, peperoncino in pastella e scarola ripiena

L’antipasto si chiude con uno dei “must” di questo periodo dell’Agriturismo Buro: costine (tracchie) e patate al forno. Qui mi sono dovuto imporre lo stop, perché erano talmente buone che avrei fatto volentieri il bis….

Tracchie e patate al forno
Costine (Tracchie) e patate al forno

L’antipasto è stato eccezionale, ricco, opulento, realizzato con prodotti del territorio (molti provenienti dall’azienda agricola di famiglia). In attesa dei primi usciamo per passeggiare un po’ nel bel giardino della struttura. Siamo su una collinetta, per questo possiamo ammirare il centro storico di Sant’Agata de’ Goti da una prospettiva differente. Sempre stupendo.Torniamo al tavolo perché è il momento dei primi piatti. Si comincia con i paccheri melanzane, salsiccia e mozzarella su letto di parmigiano…

Paccheri con melanzane pomodori bio e mozzarella
Paccheri con melanzane, pomodori bio e mozzarella

Poi ci viene servita una pasta tipica di Sant'Agata de' Goti: le pacche (pasta fatta a mano) in questo caso con ceci, porcini del Taburno, aglio e olio.

Pacche con ceci e porcini
Pacche con ceci e porcini

Come se non bastasse, Mario ci regala anche la degustazione di un altro primo piatto: agnolotti ripieni con ricotta e pesto bio, su letto di parmigiano con una pioggia di caciocavallo e noci. Davvero notevoli....

Ravioli ripieni di ricotta e pesto con caciocavallo e noci su letto di parmigiano
Agnolotti ripieni di ricotta e pesto con caciocavallo e noci su letto di parmigiano

Con i secondi raggiungiamo l’apoteosi. Qui all'Agriturismo Buro la carne è davvero eccellente e viene cucinata a regola d’arte. Non potevamo non prendere una porzione di misto alla brace (salsiccia, coppa di maiale e agnello) con patatine. La carne è davvero superlativa, in particolare l’agnello era tenerissimo.

Agriturismo Buro SantAgata de Goti Misto alla brace IGP con patatine
Misto alla brace IGP con patatine

L’altro secondo è un maestoso arrosto di marchigiana. Che spettacolo… I meat-lovers di sicuro apprezzeranno anche solo guardando la foto….

Marchigiana alla brace
Marchigiana alla brace

Come contorno arriva una sempre gradita e fresca insalata bio dell’orto, condita in modo sublime.

Insalata di campo
Insalata di campo

“Dulcis in fundo” (quasi, perché c’è anche la frutta…) arriva il dessert. Mario ci tiene a farci assaggiare i baci di caprese, buoni davvero…

Baci di caprese
Baci di caprese

Ma l’Oscar dei dolci va alla mitica Pasqualina, una vera maga con torte e crostate. In questo caso ci fa gustare una fetta di crostata di frolla con marmellata di fichi bio, noci e cioccolato fondente.

Crostata di frolla con marmellata di fichi bio noci e cioccolato
Crostata di frolla con marmellata di fichi bio, noci e cioccolato

Poi ecco la frutta di stagione, (bella anche da vedere oltre che da mangiare). Prendiamo poi due caffè e due amari.

Frutta di stagione
Frutta di stagione

Per il nostro opulento pranzo all’Agriturismo Buro paghiamo poco più di 40 euro a persona.

Torniamo spesso all’Agriturismo Buro perché per noi rappresenta una certezza assoluta. Questo è un “signor Agriturismo”, nato da un’azienda agricola. Dietro c’è la storia della famiglia Buro, che con passione e grandi capacità, è riuscita nel tempo a creare una meraviglia. La location è suggestiva, grazie anche alla sua posizione dominante e panoramica da cui si può ammirare da una prospettiva davvero particolare il borgo antico di Sant’Agata de’ Goti.
Mario è il padrone di casa ed anche l’anima di questo luogo, che rispecchia il suo carattere generoso e verace. Qui all'Agriturismo Buro trovi meravigliosi piatti della tradizione contadina. L’antipasto di Buro è infinito e di qualità. In cucina c’è anche la mano della signora Teresa, custode di preziose ricette e piatti del territorio. Da non perdere la pasta fresca (tagliatelle, pappardelle e le mitiche pacche), i primi piatti sono conditi con ogni ben di Dio, dal sugo di pomodoro biologico, ai funghi porcini del Taburno, ai legumi e alle verdure dell’orto. Quasi tutti i prodotti usati in cucina le materie prime provengono dall’azienda agricola di famiglia o comunque da piccoli produttori e allevatori locali. La carne è un altro must dell’Agriturismo Buro. Ci sono tantissimi ospiti che fanno chilometri e chilometri per gustare la carne qui. Per i dolci devo fare i complimenti a Pasqualina, una vera “maga” in fatto di torte e soprattutto crostate. L’Agriturismo Buro a Sant’Agata de’ Goti è una garanzia. A parer nostro, uno dei migliori da noi visitati, decisamente da non perdere. Parola de I Templari del Gusto.

 


Agriturismo Buro
Via Pennino n. 15
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 0823 717006
Visita il sito web dell’Agriturismo Buro.

Ti proponiamo la ricetta di un primo piatto dello chef Stefano Borrelli che abbiamo gustato da Bocca di Bacco a Cimitile, sono le pappardelle con battuta di fassona, stracciata di bufala e pesto di pistacchio, un meraviglioso gioco di consistenze e sapori, un gioco di caldo e di freddo con un equilibrio studiato ed esaltante. Grazie allo chef Stefano Borrelli e all’amico Onofrio Dennetta per la ricetta.

 

Ingredienti per 4 persone:

- Pappardelle secche all’uovo 320 gr.
- Crema di mozzarella di bufala 280 gr
- Pesto di pistacchio 200 gr.
- Granella di pistacchi di Bronte 60.gr.
- Stracciata di bufala 60 gr.
- Battuta di Fassona Piemontese q.b.
- Grana grattugiato 80 gr.
- Sale, pepe e olio Evo q.b.

 

Procedimento:

Cuocere le pappardelle in abbondante acqua salata.
In una padella mettiamo la crema di mozzarella e aggiungiamo il pesto di pistacchi, far riscaldare mescolando. Incorporiamo la pasta e mantechiamo bene, aggiungendo alla fine il pepe, il formaggio grattugiato e la granella di pistacchi di Bronte. Amalgamiamo bene il tutto ed impiattiamo, rifinendo ogni porzione con la stracciata di bufala, la battuta di Fassona Piemontese, granella di pistacchio e olio Evo a crudo. Il piatto è pronto.

Per la battuta di fassona:

Estraiamo dal frigo la nostra carne. Optiamo per un taglio di carne magra (l’ideale sarebbe il girello), prima va fatta a cubetti sottili, poi si procede alla battitura, si dice così perche si taglia battendo la lama di un coltello affilato quasi a caso fino a rompere tutte le fibre della carne e renderla quasi macinata. Per fare prima (e se non si ha la giusta manualità), si può acquistare la carne già macinata grossolanamente dal proprio macellaio di fiducia.

Una volta estratta la carne dal frigo mettiamola in una ciotola e condiamo la nostra battuta di Fassona con sale, olio Evo e pepe in modo da farla insaporire, amalgamiamo bene e facciamo riposare un po’. Poi formiamo quasi delle quenelle di battuta per guarnire i nostri piatti.

- Chef Stefano Borrelli -


 

Bocca Di Bacco - Ristorante Braceria
Via Croce n.15
Cimitile (Na)
Tel. 081 5124154
Visita il sito web di Bocca di Bacco a Cimitile

Ritorno sempre volentieri A Casa di Dionisio, questo ristorante possiede infatti qualcosa di ancestrale e profondo legato al luogo. Qui un tempo, c’era uno degli indirizzi storici della ristorazione sannita: la Rete, il ristorante della famiglia Mignone e del compianto Don Vincenzo (il papà di Dionisio). Oggi a Beltiglio di Ceppaloni, A Casa di Dionisio rappresenta l’ideale anello di congiunzione tra passato, presente e futuro, con un comune denominatore, una proposta gastronomica di qualità eccelsa capace di esaltare le materie prime locali, presentate con un tocco di modernità. Conosco Dionisio Mignone da anni e ho sempre apprezzato la sua ospitalità, la sua profonda conoscenza dei prodotti e dei vini. Insomma tornare qui è sempre una garanzia. In cucina c’è la bravissima chef Adriana Pawlick con la sua brigata. Come detto siamo a Ceppaloni, precisamente a Beltiglio, Benevento dista solo pochi Km. Noi abbiamo prenotato il nostro tavolo con qualche giorno di anticipo. Veniamo accolti con gentilezza e garbo da Dionisio e da Matheus, giovane e bravissimo maître. A Casa di Dionisio è come lo ricordavamo. All’esterno c’è un giardino con un grande spazio esterno, dove durante la bella stagione si può pranzare, cenare o concedersi un meraviglioso aperitivo. Ci sono poi i due ambienti interni, davvero particolari e accoglienti domina il legno, e poi il cotto, la pietra e un arredo che strizza l’occhio al rustico e allo shabby. La mia saletta preferita è quella con il grande camino in mattoncini che si trova accanto ad una bellissima vetrata che si affaccia sulle colline del Sannio e sul verde. Particolari anche i tavoli e le sedute. La mise en place è semplice ma al contempo raffinata. Ho la fortuna di accomodarmi proprio nella mia saletta preferita.

A Casa di Dionisio Particolare
A Casa di Dionisio - Particolare

Come sempre guardo il menù, c’è la possibilità di optare per un percorso di degustazione molto interessante denominato “A Casa” (costo 42 euro con sei portate escluso vini). Poi ci sono i salumi e i formaggi, gli antipasti, i primi, i secondi, i contorni, e una sezione appositamente dedicata alla brace (altro piatto forte del luogo). Ovviamente ci sono tanti prodotti locali di eccellenza come i salumi e i formaggi del Sannio e sua maestà il tartufo. Noi decidiamo di ordinare “a la carte”. In attesa di scegliere cosa degustare, ci concediamo un aperitivo sotto il porticato che affaccia sul giardino: bollicine e una meravigliosa salsiccia flambè, salsiccia “povera” piccante stagionata 15 giorni, affumicata e scottata alla fiamma con alcool al ribes.

Salsiccia al flambè
Salsiccia al flambè

Questo è uno dei must di A Casa di Dionisio, che ogni volta che vengo qui devo gustare. Adoro infatti il sapore unico di questa salsiccia, il suo profumo, il piccantino che si spigiona in modo piacevole e delicato, e la sua nota aromatica dovuta al passaggio flambè con alcool al ribes (altra chicca).

Salsiccia e peschiole
Salsiccia e peschiole

Oltre alla paradisiaca salsiccia ci servono anche le mitiche polpettine di tonno con senape al miele, e le peschiole in agrodolce dell’azienda agricola Verticelli. Le peschiole sono in pratica le piccole pesche che vengono colte ancora acerbe prima che si formi il nocciolo, vengono lavorate in modo artigianale e conservate in agrodolce. Davvero una squisitezza.

Popettine di tonno con senape al miele
Popettine di tonno con senape al miele

Rientriamo in sala e ordiniamo, da bere prendiamo una bottiglia di Rosato Beneventano Orchis Purpurea di Masseria Frattasi. Questo vino ottenuto da uve di aglianico in purezza, sorprende, di un bel colore rosa intenso, si presenta piacevolmente fruttato, con sentori floreali di rosa e un bel tannino quasi vellutato. Ottima scelta.

Orchis Purpurea Rosato beneventano di masseria Frattasi
Orchis Purpurea Rosato beneventano di Masseria Frattasi

Come antipasto prendiamo crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di patè di filetto di maiale panate e fritte con gel di carote al lime. Questo piatto mi ha conquistato in primis per l’impatto cromatico (notevole), poi per il suo equilibrio e per il suo sapore. Meravigliosa e delicata la crema di cavolo viola, piacevoli e goduriose le polpettine di patè di maialino con la nota interessante del gel di carota e lime.

Crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di filetto di maiale e gel di carota al lime
Crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di filetto di maiale e gel di carota al lime

Anche l’altro antipasto mi è piaciuto, i fiori di zucca ripieni con macinato di vitellone, patate e formaggio su crema di zucchine sono delicati e si sposano a meraviglia con la crema e dadolata di zucchine.

Fiori di zucca ripieni di macinato di vitellone patate e formaggio su crema di zucchine
Fiori di zucca ripieni di macinato di vitellone patate e formaggio su crema di zucchine

Come primi optiamo per i fusilli ricci freschi con porcini, salsiccia piccante e formaggio, dal sapore rustico e avvolgente.

Fusilli ricci freschi con porcini salsiccia piccante e formaggio
Fusilli ricci freschi con porcini salsiccia piccante e formaggio

E gli immancabili tagliolini freschi con tartufo e crema di formaggi, di cui a distanza di giorni ricordo ancora il profumo inebriante. Se vieni a Casa di Dionisio soprattutto in questo periodo i tagliolini al tartufo sono uno dei piatti da non perdere.

Tagliolini con tartufo nero e formaggi
Tagliolini con tartufo nero e crema di formaggi

Il nostro pranzo procede in modo sereno e piacevole, di tanto in tanto Dionisio passa per sincerarsi che tutto stia andando bene. Noi intanto decidiamo anche di prendere un secondo e un contorno in due. La nostra scelta cade sul filettino di suino chiaro cotto a bassa temperatura con burro affumicato al whisky, il suo fondo e gel di arance. La carne è strepitosa, il maialino morbido ma al contempo piacevolmente tenace, il burro affumicato al whisky insieme al suo fondo gli donano un sapore delicato, piacevole la nota agrumata e fresca del gel di arance.

Filettino di suino chiaro CBT con burro affumicato al whisky il suo fondo e gel di arancia
Filettino di suino chiaro CBT con burro affumicato al whisky il suo fondo e gel di arancia

Come contorno non mi faccio mancare mai qui a Casa di Dionisio le patate al forno alle erbe aromatiche e pepe. Semplicemente sublimi.

Patate al forno alle erbe aromatiche e pepe
Patate al forno alle erbe aromatiche e pepe

Dionisio ci offre poi dei graditissimi cantuccini e dolcetti secchi……

Cantuccini e dolcetti
Cantuccini e dolcetti

Li accompagniamo con due bicchierini di Amaro Forte Mazzetti, antico amaro di tredici erbe, radici e bacche di Mazzetti D’Altavilla.

Amaro forte Mazzetti
Amaro Forte Mazzetti

Per il nostro pranzo da A Casa di Dionisio paghiamo 80 euro in due, rapporto qualità – prezzo davvero ottimo.

A Casa di Dionisio è uno dei miei indirizzi preferiti. Qui ritorno sempre volentieri. Adoro l’atmosfera che si respira qui, gli ambienti che sono quasi un incontro tra Sannio e Provenza, i dettagli, gli arredi, i tavoli, le sedute. Insomma qui si sta davvero bene. Ovviamente va rimarcata la calda ospitalità di Dionisio, del bravo Matheus e di tutto il team, ma soprattutto le proposte di cucina della chef Adriana Pawlick e della sua brigata. Una cucina che esalta le materie prime locali e i prodotti di eccellenza del territorio (carni e tartufo in primis) grazie anche ad abbinamenti creativi e studiati. Questa è una cucina che ha un’anima, per questo è bello raccontarla. La salsiccia al flambè è un piatto da non perdere e ti conquisterà con il suo gusto intenso, aromatico e rustico. La crema di cavolo viola e scalogno con polpettine di patè di filetto di maiale panate e fritte con gel di carote al lime è sorprendente e delicata, i tagliolini al tartufo nero e crema di formaggi anche da soli valgono la visita. Squisito il filetto di suino chiaro cotto a bassa temperatura con burro affumicato al whisky, il suo fondo e gel di arance. Il servizio è professionale e veloce. La carta dei vini è curata e fornitissima con molte etichette anche straniere, e interessante e sconfinata è la carta dei drinks e dei cocktails. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo. A Casa di Dionisio a Ceppaloni si conferma nella nostra guida sul web di quelli che sono a parer nostro i migliori indirizzi e i locali da non perdere. Assoluta certezza. Garantiamo noi.

 

 

 

A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11
Ceppaloni - Frazione Beltiglio (Bn)
Tel. 0824 46574
Visita il la pagina FB del Ristorante A Casa di Dionisio

Venerdì, 13 Ottobre 2023 20:58

U' Vulesce. Cerignola (Fg)

Siamo nel cuore di Cerignola, non lontano dalla spettacolare Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo (noto anche come il Duomo Tonti). Ci siamo fermati a pranzo da U’Vulesce. Questo indirizzo è imperdibile per una serie di motivi. In primo luogo perché il locale regala una meravigliosa sensazione di familiarità e calda accoglienza: spazi ridotti, una quarantina di coperti all’interno, legno alle pareti, in fondo un maestoso bancone in legno e una sorta di “enoteca a vista” con tantissime bottiglie ed etichette che maestosamente sono in bella mostra. L’altro e non trascurabile motivo che rende U’Vulesce indirizzo imperdibile è che qui mangi divinamente, tanto proposte di terra quanto (soprattutto) piatti di mare e pesce sempre fresco con materie prime e prodotti di qualità assoluta. E poi dove lo trovi un oste come Rosario Didonna? Simpatico, vulcanico, ospitale, preparato e sempre sorridente. Avevo questo indirizzo segnato da qualche tempo in agenda, non vedevo l’ora di passare a provare la loro cucina.

U Vulesce Cerignola
U Vulesce. Cerignola

In principio fu la salumeria di famiglia (con più di 60 anni si storia), che ancora oggi esiste ed è diventata una vera e propria bottega gastronomica dove poter acquistare salumi, formaggi e prodotti di eccellenza (con alcune vere e proprie chicche). Qui la sera si possono gustare aperitivi e piccole proposte di cucina in prevalenza finger food “Puglia Style” abbinate ad ottimi calici. Dal 2001 Rosario Didonna decide di aprire anche il suo Ristorante a pochi passi dalla bottega di famiglia. Nasce così U’Vulesce che nel dialetto di Cerignola significa “la voglia”, “il desiderio”, insomma concetti che ben si coniugano con la buona cucina che qui la fa da padrona. Dando un’occhiata al menù o ascoltando le proposte del giorno “la voglia” ti viene davvero e il “desiderio” cresce sempre di più. Ci sono proposte di terra e di mare, il minimo comune denominatore è la qualità delle materie prime e un pescato sempre fresco.
Da bere ordiniamo una minerale e optiamo per un bianco, un’interessante falanghina IGT Puglia di Antica EnotriaOttenuto da uva falanghina in purezza, questo vino ha un colore paglierino vivace, un profumo quasi floreale, un gusto pieno, minerale e piacevolmente sapido. Sarà un ottimo compagno di viaggio per il nostro pranzo.

La Falanghina di Antica Enotria
La Falanghina di Antica Enotria

Intanto arrivano i loro pani e degli invitanti tarallucci alle cime di rape (fatti da loro). Attenzione perché sono buonissimi e creano dipendenza….

Pane e taralli alle cime di rape
Pane e taralli alle cime di rape

Il pane lo assaggiamo con l’olio che Rosario ci propone in degustazione: l’olio Evo biologico dell’azienda agricola Cascavilla. Ottenuto da olive biologiche della varietà coratina. Un olio meraviglioso, fruttato, intenso.

Olio Evo bio dellazienda agricola Cascavilla
Olio Evo bio dell'azienda agricola Cascavilla

Cominciamo ordinando gli antipasti. Ecco un favoloso crudo di pesce, uno dei migliori mai provati…..

Il fantastico crudo di U Vulesce
Il fantastico crudo di U' Vulesce

Il tonno tonnato, ossia tonno pinna gialla scottato con zucchine alla scapece, salsa tonnata, cipolla IGP e riduzione di soia agli agrumi garganici è sorprendente. Meraviglioso il tonno e inaspettato e azzeccato l’abbinamento con le zucchine alla scapece.

Tonno scottato con zucchine alla scapece salsa tonnata cipolla e riduzione di soia agli agrumi garganici
Tonno scottato con zucchine alla scapece, salsa tonnata, cipolla e riduzione di soia agli agrumi garganici

Prendiamo anche due piatti di polpo tiepido in marinatura con patata al limone, olive, cipolla IGP , pomodoro confit e sedano. Qui siamo a livelli siderali, il polpo è morbidissimo, aromatico e si sposa a meraviglia con la voluttuosa patata che viene schiacciata grossolanamente in modo che si senta bene quando di mangia e aromatizzata al limone. Chapeau...

Polpo tiepido in marinatura con patata al limone olive cipolla IGP pomodoro confit e sedano
Polpo tiepido in marinatura con patata al limone, olive, cipolla IGP, pomodoro confit e sedano

Gli antipasti ci hanno convinto ed esaltato. I primi non fanno altro che confermare il nostro giudizio positivo. Prendiamo due spaghettoni aglio, olio, peperoncino (‘nduja) con crostacei crudi e cotti. Gustosi, piccantini il giusto, con un sapore di mare che regala emozioni…

Spaghettoni aglio olio e peperoncino con crostacei crudi e cotti
Spaghettoni aglio olio e peperoncino con crostacei crudi e cotti

 E due risotti (riso carnaroli) al pomodoro datterino giallo e rosso, basilico e gamberi crudi e cotti. Il riso è mantecato alla perfezione, il gusto una vera sinfonia. Il datterino abbraccia il gambero che viene esaltato dalla doppia consistenza (crudo e cotto), come un bacio e una carezza. Questo piatto resta nella memoria…

Riso carnaroli al pomodoro datterino giallo e rosso basilico e gamberi
Riso carnaroli al pomodoro datterino giallo e rosso basilico e gamberi

Intanto di tanto in tanto passa a salutarci Rosario Didonna, simpatico, preparato, viene a controllare che tutto stia andando bene e lo fa con la sua consueta simpatia. Visto che siamo da U’ Vulesce che significa “voglia”, “desiderio”, ci lasciamo tentare da un altro piatto: un branzino a tocchetti, panato e servito con salsa tartara.

Branzino pastellato con salsa tartara e limone
Branzino pastellato con salsa tartara e limone

Chiudiamo il nostro pranzo con i dolci. Due tarte tatin alle pesche con gelato al fiordilatte e crema ai frutti di bosco.

Tarte tatin alle pesche con gelato al fiordilatte e crema ai frutti di bosco
Tarte tatin alle pesche con gelato al fiordilatte e crema ai frutti di bosco

E una tartelletta con crema di limone, ganache al cioccolato bianco, cacao amaro, frutta e sedano. Si hai capito bene, sedano. Sorprendente perché regala freschezza finale al dolce.

Tartelletta con crema al limone ganache al cioccolarto bianco cacao amaro frutta e sedano
Tartelletta con crema al limone, ganache al cioccolarto bianco, cacao amaro, frutta e sedano

Ci concediamo un giro di amari all’arancia rossa. E chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro lauto pranzo da U’ Vulesce 65 euro a persona, se consideriamo che alla fine del pranzo le bottiglie di vino che abbiamo preso saranno due, il rapporto qualità – prezzo è assolutamente corretto.

U’ Vulesce a Cerignola è un piccolo tempio della buona cucina, qui trovi prodotti eccellenti e un pescato sempre fresco. La cucina segue i ritmi delle stagioni, le proposte di terra e di mare sono realizzate con attenzione, amore con un occhio anche all’estetica, la qual cosa non guasta mai. Rosario Didonna è un perfetto padrone di casa, simpatico, vulcanico e preparato. La carta dei vini è vasta, curata e fornita. Non a caso nell’insegna esterna si legge U’Vulesce, vini e cucina, perché qui il vino ha un ruolo fondamentale. Il crudo di U’Vulesce è uno deimigliori mai gustati, il polpo tiepido in marinatura con patata al limone, olive, cipolla IGP, pomodoro confit e sedano è una poesia. Tra i primi, il risotto al pomodoro datterino giallo e rosso, basilico e gamberi crudi e cotti anche da solo vale la visita. Il servizio è veloce, il rapporto qualità – prezzo è corretto e comunque adeguato alla proposta gastronomica. Se venite qui, fate anche un salto in salumeria e bottega (quasi adiacente al ristorante) per acquistare qualche bontà. Giusto per la cronaca io sono ritornato a casa con le mitiche olive di Cerignola, i taralli alle cime di rapa (gli stessi gustati al ristorante) e caciocavallo podolico dauno. U’ Vulesce a Cerignola entra nella nostra guida sul web tra quelli che sono i migliori locali, quelli da non perdere. Assoluta certezza.

 

 

 

Hostaria u' Vulesce
Via Cesare Battisti, n.3
Cerignola (Fg)
Tel. 0885 42 57 98
Visita il sito web di U’Vulesce

Mercoledì, 27 Settembre 2023 21:24

Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano (Av)

Al Riccio Ristorante sono già stato anni fa, mi intrigava all’epoca l’idea di un locale che proponesse una cucina di mare in un luogo vocato per tradizione e posizione geografica ad una cucina chiaramente di terra. A distanza di tempo, la curiosità di provare nuovamente le loro proposte era forte e visto che ero in zona, sono ritornato a pranzo. Siamo a Mirabella Eclano, precisamente al Passo di Mirabella. Il casello di Grottaminarda dell’A-16 dista davvero pochi Km, arrivare qui è davvero semplice.

Il Riccio Ristorante Mirabella Eclano Insegna esterna
Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano - Insegna esterna

Il locale è come lo ricordavo, anzi anche più bello, perché ha raddoppiato il suo spazio: due belle sale curate e con un arredo sobrio. Dominano la pietra e il legno. Bella, semplice ma al contempo raffinata la mise en place. Molto caratteristica è la parte che da una sala conduce all’altra, qui troneggia un bel camino. D’Inverno o comunque nelle serate fredde con il fuoco acceso deve essere davvero uno spettacolo.

Il Riccio Ristorante Mirabella Eclano Particolare interno con camino
Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano - Particolare interno con camino

Veniamo accolti con grande gentilezza e professionalità da Franco (il maître e responsabile di sala). Ci accomodiamo al nostro tavolo. Come al solito riservo un interessato sguardo alle proposte in carta. La prima cosa che mi colpisce è che ci sono poche proposte ma curate, segno di una cucina espressa e di materie prime sempre e un pescato sempre freschi. Ci sono due proposte di tartare, quattro antipasti, tre primi e quattro secondi. Noi cominciamo ordinando una minerale e due calici di rosato Centoviti di Nativ. Un vino ottenuto da uve di aglianico di un bel colore rosa intenso, con sentori floreali e di ciliegia. Al palato è equilibrato e ben strutturato. Davvero un vino interessante.

Rosato Centoviti di Nativ
Rosato Centoviti di Nativ

Intanto arriva un graditissimo benvenuto della chef Imma Dichiara, un cous cous di verdurine e gamberi servita su una maionese vegetale handmade, aromatizzata al limone. Una proposta stuzzicante e fresca. Buonissima...

Entreé
Entreé

Cominciamo con due antipasti. Il baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane è una poesia. Delicato, morbido e saporito il baccalà che fa l’amore con la “scarulella” ed è esaltato dalla sapida alice di Cetara e dalla aromatica oliva caiazzana.

Baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia alici di Cetara e olive caiazzane
Baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane

Di ottima fattura anche il polpo grigliato con pomodorini, stracciata di bufala e olive caiazzane. Non è semplice cuocere il polpo alla griglia, il rischio che resti un po’ duro è alto. Qui la chef Imma Dichiara è stata bravissima, cottura perfetta, polpo morbido e gustoso.

Polpo grigliato con pomodorini stracciatella olive caiazzane e pane croccante
Polpo grigliato con pomodorini, stracciatella, olive caiazzane e pane croccante

L’incipit è stato di tutto rispetto e non fa altro che alzare l’asticella delle aspettative. Ecco i primi che abbiamo scelto. Le linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime sono un’esplosione di gusto con un gioco di caldo – freddo sapiente e piacevolissimo, un equilibrio studiato e riuscito tra il dolce della tartare e il sapido marino della bottarga. Davvero un ottimo piatto.

Linguine con bottarga di muggine tartare di gamberi viola e lime
Linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime

Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca sono eccezionali: cremosi, profumati. Le vongole (veraci) sono uno spettacolo e l’abbinamento con i fiori di zucca risulta vincente. Ho trovato perfetta anche la cottura della pasta. Che gli vuoi dire ad un piatto così? Bisogna solo gustarlo in religioso silenzio.

Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca
Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca

Prendiamo anche un secondo in due e la scelta cade su calamaro alla griglia con zucchine alla scapece.

Calamaro grigliato con zucchine alla scapece
Calamaro grigliato con zucchine alla scapece

Prendiamo un rinfrescante sorbetto al limone con le fragole bio (dell’azienda agricola Le Rosse di Bosco di Valentina Memmolo, altra bellissima realtà del territorio).

Sorbetto al limone e fragole
Sorbetto al limone e fragole

Ci concediamo un giro di amari e chiediamo il conto. Per il nostro pranzo al Ristorante il Riccio paghiamo 47 euro a testa. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.

Il Riccio Ristorante è stata una fantastica sorpresa e per certi versi una conferma. La location è intima e curata e trasmette un senso di calore e raffinata familiarità. Poi io ho un debole per la pietra quindi…. Le proposte di cucina della chef Imma Dichiara e della sua brigata sono convincenti, realizzate con materie prime di grande qualità e un pescato sempre fresco che arriva praticamente tutti i giorni. Le origini stabiesi della chef Imma Dichiara vengono fuori alla grande, ed è singolare la sua storia, Imma in pratica è diventata chef con il tempo, coltivando la sua passione e formandosi un passo alla volta. La sua abilità e dote principale a mio avviso stanno nel cucinare in modo semplice, partendo dal rispetto assoluto per la materia prima e per il pesce che viene in questo modo esaltato. Gli ingredienti (tutti freschi e di qualità) si sentono tutti, in ogni piatto e pietanza. Complimenti davvero. Qui al Ristorante il Riccio ho mangiato davvero bene, il baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane da solo vale il viaggio, il polpo grigliato è morbido e saporito, tra i primi ho trovato fantastiche le linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime, cremose e perfettamente equilibrate. Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca creano dipendenza. Il servizio è professionale e attento. Franco Ballarano è perfetto in sala, preparato e sempre pronto ad ascoltare e consigliare gli ospiti. Ho trovato corretto anche il rapporto qualità – prezzo. Il Riccio Ristorante merita assolutamente la visita, qui oltre a trovare una convincente cucina di mare pare ci sia anche una fantastica pizza (passeremo a provarla a breve). Il Riccio mare e pizza a Mirabella Eclano entra di diritto nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.



Il Riccio Ristorante
SS90, Passo di Mirabella-pianopantano. Mirabella Eclano (Av)
Tel. 0825 449469
Visita il sito web del Riccio Ristorante

La “Voria” in dialetto è il vento, quel vento che a Cairano soffia quasi sempre e contribuisce a rendere ancora più magico questo paese, quasi arrampicato su una rupe. Siamo in Irpinia, a pochi km da Calitri, dal lago di Conza e dal confine con la Basilicata. Cairano è un borgo da visitare senza fretta e che ti regalerà emozioni. Qui tutto sembra sospeso nel tempo, certi suoi scorci ti restano dentro, così come gli sguardi dei pochi abitanti che ti regalano sempre una parola e un sorriso. Questo è un borgo quasi ancestrale che parla all’anima e racconta storie passate e un presente che profuma di incanto. Nella parte più alta del paese, inserito alla perfezione nel suggestivo borgo biologico, progetto meraviglioso di rigenerazione urbana, c’è Voria Osteria.

Voria Osteria Cairano Ingresso
Voria Osteria. Cairano - Ingresso

Voria Osteria è il progetto ed anche il sogno  divenuto realtà dello chef Arcangelo Gargano, di sua moglie Pierangela e di tutto un team. Qui si porta avanti una sintesi perfetta di raffinata accoglienza, passione per il proprio lavoro ed un legame fortissimo con il territorio. Il tutto si traduce in proposte di cucina superbe, realizzate con prodotti del territorio, sempre freschi e selezionati, un'invidiabile tecnica e un'attenzione assoluta anche alla presentazione dei piatti.

Voria Osteria Cairano Particolare interno
Voria Osteria. Cairano - Particolare interno

Voria Osteria è un luogo fantastico, la location ti lascerà senza fiato, il locale come già ricordato, si inserisce alla perfezione nel borgo biologico di Cairano, le sale sono accoglienti, intime, calde, dominano i colori naturali, la pietra, il legno. Ogni dettaglio, arredo, oggetto sono stati scelti con cura e amore. Il resto lo fa il panorama davvero spettacolare, siamo infatti nella parte più alta del borgo e da qui sembra quasi di toccare i monti, le colline ed anche la vicina terra lucana.

Voria Osteria Cairano Dettaglio tavolo e panorama
Voria Osteria. Cairano - Dettaglio tavolo e panorama

Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Pinot Noir Rosé “Fallwind” di San Michele Appiano (St. Michael Eppan). Questo rosato ottenuto da uve Pinot Nero è un vino DOC dell’Alto Adige, è sorprendente di un bel colore rosa delicato, presenta sentori di frutti rossi, al palato è equilibrato, con una spiccata personalità. Si rivelerà un meraviglioso compagno per il nostro pranzo.

Pinot Noir Rosé Fallwind DOC della cantina St Michael Eppan
Pinot Noir Rosé Fallwind DOC della cantina San Michele Appiano (St Michael Eppan)

Diamo uno sguardo al menù. Vale la regola del quattro, infatti quattro sono le proposte di antipasti, quattro i primi, i secondi e i dessert. C’è la possibilità di optare per i percorsi degustazione dello chef (di quattro o sei portate con abbinamento di vini al calice). Noi scegliamo di ordinare “a la carte”. Intanto arrivano i pani e un entreé dello chef Arcangelo Gargano: una versione creativa di pane, pomodoro e mozzarella. Mollica di pane, acqua di pomodoro e spuma di mozzarella. Un entreé di benvenuto fresco e particolare.

Entreé dello chef Arcangelo Gargano
Entreé dello chef Arcangelo Gargano

Cominciamo con gli antipasti. La tartare di vitello con colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato ed il tartufo è una poesia. Un piccolo viaggio circolare che parte con la carne eccelsa, profumata, sublimata dalla sapida colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato è il plus di questo piatto che poi ritorna al territorio (e quindi il cerchio si chiude), grazie alla presenza delle lamelle di tartufo. Chapeau.

Tartare di vitello con colatura di alici tuorlo duovo marinato e tartufo
Tartare di vitello con colatura di alici, tuorlo d'uovo marinato e tartufo

Altra espressione del territorio irpino è il caciocavallo, in questo antipasto viene servito “in carrozza” come si fa con la mozzarella, appoggiato su un soffice letto di maionese "handmade" agli agrumi ed erbette di campo. Un piatto voluttuoso e gustoso.

Caciocavallo in carrozza maionese agli agrumi ed erbe di campo
Caciocavallo in carrozza con maionese agli agrumi ed erbe di campo

I primi che abbiamo scelto sono un vero tripudio. Due piatti di riso carnaroli con ortiche, scampi e barattiere. Questo risotto è bello da vedere e meraviglioso da gustare. Bello l’abbinamento degli scampi con le ortiche ma la chicca è la presenza del barattiere, un ortaggio pugliese a metà strada tra un melone e un cetriolo con proprietà incredibili ma soprattutto rinfrescante. Infatti la sua presenza donava una grande freschezza finale al piatto.

Riso carnaroli con ortiche scampi e barattiere
Riso carnaroli con ortiche, scampi e barattiere

Gli spaghettoni con pomodorini gialli e baccalà mantecato rientra a pieno titolo nella categoria di quei piatti che restano nella memoria. Di un buono con pochi eguali.

Spaghettoni con pomodorini gialli e mantecato di baccalà
Spaghettoni con pomodorini gialli e mantecato di baccalà

Le orecchiette di grano arso, scarola, burrata e pane alle acciughe è un altro piccolo capolavoro. Perfetta la cottura della pasta, perfetto anche il matrimonio tra gli ingredienti. Scarola, burrata e pane alle acciughe creano una sinfonia di gusto e un equilibrio assoluto: il sentore quasi amarognolo della scarola, la morbida burrata e la nota sapida del pane alle acciughe che regala anche una piacevole croccantezza. Piatto da copertina.

Orecchiette di grano arso con scarola burrata e pane alle acciughe
Orecchiette di grano arso con scarola burrata e pane alle acciughe

Il nostro pranzo da Voria Osteria procede in modo fantastico, di tanto in tanto usciamo per goderci l’aria pura ed il panorama meraviglioso che si ammira dal borgo biologico di Cairano. Intanto arrivano i secondi che abbiamo scelto. L’agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo è una solida certezza. Morbida e delicata la carne di agnello, piacevole la presenza dei tenaci e saporiti cardoncelli il tutto legato dall’olio aromatizzato al prezzemolo che esalta il tutto.

Agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo
Agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo

Prendiamo anche due piatti di baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive taggiasche. Me lo sto ancora sognando questo baccalà, il suo profumo intenso..... e quel sughetto con i capperi e le olive che ci ha costretto alla “scarpetta”. Si lo so, non sarà elegante ma non potevamo esimerci.

Baccalà al tegamino con pomodorini capperi e olive
Baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive

Intanto passa a salutarci Pierangela, la moglie di Arcangelo. Una donna colta, raffinata, innamorata di Cairano e di questo progetto: Voria. L’amore per questi luoghi lo si legge sul suo volto e lo si percepisce nel suo sguardo e nelle sue parole.
Non possiamo terminare il nostro pranzo senza un dessert. Scegliamo una ricotta con pesche e biscotto alle mandorle. Delicatissima e soave come una carezza...

Ricotta con pesche e mantecato alle mandorle
Ricotta con pesche e biscotto alle mandorle

E una superlativa millefoglie con crema pasticcera (super) e frutti di bosco.

Millefoglie con crema pasticcera e frutti di bosco
Millefoglie con crema pasticcera e frutti di bosco

Ci concediamo un giro di amari e chiediamo il conto. Siamo in quattro e per il nostro pranzo da Voria Osteria a Cairano paghiamo circa 57 euro a testa. Ho trovato il rapporto qualità – prezzo corretto e comunque adeguato al contesto e alla proposta di cucina.

Voria Osteria è uno di quegli indirizzi dove davvero puoi vivere un’esperienza. Qui tutto incanta, dal borgo biologico di Cairano con la sua struttura particolare, ai meravigliosi panorami con le verdi colline, le vallate e i monti che si stagliano all’orizzonte. Dal recupero superbo della parte più antica del paese in cui si inserisce il ristorante, alla location di Voria Osteria: un mix di raffinatezza, charme, cura dei dettagli e amore, fino alla cucina dello chef Arcangelo Gargano e della sua brigata. Una cucina che è una sintesi perfetta di tecnica, conoscenza, passione e amore per il territorio. Tra gli antipasti la tartare di vitello con colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato ed il tartufo è una meraviglia assoluta, gli spaghettoni con pomodorini gialli e baccalà mantecato sono il piatto che resta nella memoria, le orecchiette di grano arso con scarola, burrata e pane alle acciughe sono un piccolo compendio di bontà. Tra i secondi il baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive taggiasche mi ha conquistato. Ottimi anche i dolci. Pierangela poi è una meravigliosa padrona di casa, la sua squisita accoglienza e quella del personale sono senza eguali. Il personale è professionale e veloce, il servizio è impeccabile. Ho trovato fornita e curatissima anche la carta dei vini. Voria Osteria a Cairano a parer mio è un “diamante culinario” di inestimabile valore. Eccellenza irpina.

 

 

 

Voria Osteria
Via S. Leone, n.99
Cairano (Av)
Tel. 347 7032260
Visita il sito web di Voria Osteria

Ritorno sempre volentieri a Montesarchio, il centro nevralgico della Valle Caudina alle pendici del Monte Taburno. Qui ho tanti amici ed è sempre un piacere trascorrere un po’ di tempo con loro. Montesarchio è ricca di storia e tradizioni, ha un bel centro storico dominato dal Castello e dalla Torre, molte attività commerciali e indirizzi interessanti.
Quando sono da queste parti, non mi faccio mai mancare una tappa da Rovy Ristorante. Adoro la cucina dello chef e patron Daniele Roviezzo una perfetta sintesi di tradizione e modernità in chiave mediterranea, ma andiamo per gradi.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo da quattro e arriviamo puntuali. Il locale è in una stradina silenziosa e tranquilla, all’interno è luminoso, spazioso, moderno con un arredo curato ed essenziale, entrando si vede bene anche la cucina a vista per vedere lo chef Daniele Roviezzo e la sua brigata all’opera. C’è anche un gradevole dehors esterno dove poter pranzare o cenare durante la bella stagione. L’accoglienza è calorosa, ci accomodiamo al nostro tavolo e come sempre diamo uno sguardo alla carta.

Si può optare per il menù degustazione (5 portate a scelta dello chef) oppure scegliere alla carta. Il menù comprende proposte di mare e di terra, dai crudi alle proposte denominate il mare sui fornelli: 5 antipasti di mare intriganti e studiati, poi tre antipasti di terra. A seguire i primi (anche qui quattro proposte di mare e quattro di terra), i secondi e i dessert. Bisogna dire che c’è l’imbarazzo della scelta e proposte in grado di accontentare i gusti e le esigenze di tutti. Ho trovato ben fornita anche la carta dei vini.
In attesa di scegliere arrivano i pani di Rovy Ristorante: pane, grissini e cracker fragranti e profumati. Per cominciare ordiniamo una bottiglia di Prestige Blanc spumante extra-dry di Masseria Frattasi. Ottenuto da uve falanghina in purezza questo spumante regala piacevoli sensazioni, profumi, freschezza ed un equilibrio incredibile.

Prestige Blanc spumante Extra Dry di Masseria Frattasi
Prestige Blanc, spumante Extra Dry di Masseria Frattasi

Ecco che arriva il benvenuto dello chef, delle zeppoline, calde, morbide e profumate, asciutte e non unte, fritte a regola d'arte.

Zeppoline calde calde
Zeppoline calde calde

Altro entreé: tonno carpionato con mostarda di cipolle e biscotto al pomodoro. Davvero interessante….

Entreé dello chef Daniele Roviezzo
Entreé dello chef Daniele Roviezzo

Decidiamo di optare per le proposte di mare e ordiniamo gli antipasti. Si comincia con il polpo arrostito servito su crema di patate affumicate. Il polpo era paradisiaco, morbido, delicato e si sposava a meraviglia con la crema di patate affumicate.

Polpo arrostito servito su crema di patate affumicate
Polpo arrostito servito su crema di patate affumicate

La mozzarella fritta ripiena di gambero rosso servita su vellutata di piselli e crumble al nero di seppia è un piatto sorprendente. Al centro il godurioso ripieno di gamberi esalta delicatezza della mozzarella. Ho trovato interessante la scelta di servirla sulla vellutata di piselli, la sua dolcezza si sposava alla perfezione con il resto. Gran piatto.

Mozzarella di bufala fritta ripiena di gambero rosso servita con vellutata di piselli
Mozzarella di bufala fritta ripiena di gambero rosso servita con vellutata di piselli

Quasi come in un "crescendo rossiniano" ecco il riso fritto con tartare di salmone biologico, tartare di tonno rosso del Mediterraneo servito su crema agrodolce. Un piatto che definirei quasi “fusion”, un po’ Oriente e un po’ Mediterraneo in questa proposta capace di far innamorare.

Riso fritto con tartare di salmone tonno rosso del Mediterraneo su crema agrodolce
Riso fritto con tartare di salmone e tartare di tonno rosso del Mediterraneo su crema agrodolce

Decidiamo di provare anche una parmigiana di pesce spada con provola affumicata servita su crema di pomodoro giallo e crumble al nero di seppia. Ho trovato questo piatto eccezionale. Perfetto l’abbinamento del pesce spada con la provola affumicata ed il sapore dolciastro del pomodoro giallo. Piacevole anche la nota croccante e cromatica del crumble al nero di seppia. Complimenti davvero.

Parmigiana di pesce spada su crema di pomodoro giallo
Parmigiana di pesce spada su crema di pomodoro giallo

Prendiamo anche un’altra bottiglia di vino: Prestige rosée spumante extra Dry di Masseria Frattasi, ottenuto da uve aglianico in purezza. E’ uno spumante semplicemente fantastico, di un bel colore rosa intenso, profumi e sentori floreali e di frutti rossi, al palato è pieno ed equilibrato con un perlage persistente.

Prestige Rosée Spumante Extra Dry di Masseria Frattasi
Prestige Rosée Spumante Extra Dry di Masseria Frattasi

Gli antipasti di mare ci hanno deliziato e hanno chiaramente fatto crescere le nostre aspettative. Ecco che arrivano i primi. La nostra scelta è caduta sui paccheri con pescatrice, vongole veraci, pomodorino e rucola. I paccheri sono fatti a regola d’arte, perfetta la cottura, sublime il condimento con le sapide e gustose vongole a bilanciare ed esaltare la delicata pescatrice.

Paccheri con pescatrice e vongole
Paccheri con pescatrice e vongole

I maccheroncini ai ferri con punte di asparagi, scampo di Sicilia e pomodorino mi hanno sorpreso. Da sottolineare come qui da Rovy Ristorante la pasta venga fatta a mano come questi squisiti maccheroncini ai ferri: gustosi, tenaci al morso e sublimati dal sugo di scampi e asparagi. Un matrimonio mare – terra fertile e felice.

Maccheroncini ai ferri con punte di asparagi scampo di Sicilia e pomodorini
Maccheroncini ai ferri con punte di asparagi, scampo di Sicilia e pomodorini

Gli altri due primi sono una vera poesia: chitarrine con baccalà, peperoncini del fiume e pomodori secchi. Fantastica la pasta (fatta a mano). L’abbinamento del baccalà con i pomodorini verdi è a dir poco esaltante. Mi sono innamorato di questo piatto che a parer mio anche da solo vale il viaggio qui da Rovy.

Chitarrina al baccalà con peperoncino di fiume e pomodoro secco
Chitarrina al baccalà con peperoncini di fiume e pomodoro secco

Non possiamo esimerci dal provare un secondo e optiamo per il salmone biologico cotto a bassa temperatura con finissima di finocchi, ravanello e crema al limone. Niente da dire su questo piatto, il salmone era strepitoso e la cottura a bassa temperatura ne esaltava sapore e caratteristiche.

Salmone biologico cotto a bassa temperatura con finissima di finocchi ravanello e crema di limone
Salmone biologico cotto a bassa temperatura con finissima di finocchi, ravanello e crema di limone

Con i dolci ci scateniamo e gustiamo praticamente tutti i dessert in carta. In primis non poteva mancare il babà con crema chantilly e frutti rossi, babà fatto rigorosamente a mano, dalla forma insonsueta e super morbido e buono .

Babà con crema chantilly e frutti rossi
Babà con crema chantilly e frutti rossi

Poi ecco il semifreddo alla nocciola con caprese al cioccolato. Anche questo delizioso...

Semifreddo alla nocciola con caprese al cioccolato
Semifreddo alla nocciola con caprese al cioccolato

Non da meno la bavarese al pistacchio con caprese al limone…

Bavarese al pistacchio con caprese al limone§
Bavarese al pistacchio con caprese al limone

Il croccantino al cioccolato ripieno di mousse al cioccolato bianco e gianduia è una vera goduria.

Croccantino al cioccolato ripieno di mousse al cioccolato bianco e gianduia
Croccantino al cioccolato ripieno di mousse al cioccolato bianco e gianduia

A chiudere la nostra degustazione di dessert da Rovy Ristorante, ecco il loro tiramisù, delicato, profumato, equilibrato e anche bello da vedere, in una parola… spaziale.

Tiramisù di Rovy ristorante
Tiramisù di Rovy ristorante

Con il dolce prendiamo due caffè e due bicchierini di Cognac alle pere Williams di Francois Peyrot, un liquore francese eccezionale che abbina il sapore e l’aroma inconfondibile del cognac al profumo e al gusto delle pere. Davvero una fantastica chiusura per la nostra cena. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 55 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Rovy Ristorante a Montesarchio è un tempio della buona cucina. Lo chef e patron Daniele Roviezzo è un fantastico talento. Il locale è gradevole e accogliente. Qui trovi una cucina (di mare e di terra) che parte dalla tradizione ma si presenta in chiave creativa e moderna con prodotti e materie prime eccellenti. Che tu scelga pietanze di mare o di terra il risultato non cambia. Il riso fritto con tartare di salmone biologico, tartare di tonno rosso del Mediterraneo servito su crema agrodolce è sorprendente, meravigliosa la parmigiana di pesce spada con provola affumicata, tra i primi nota di merito per i paccheri con pescatrice, vongole veraci, pomodorini e rucola, ma con la chitarrina con baccalà, peperoncini del fiume e pomodori secchi raggiungiamo livelli siderali. Ottimi i dolci. Fornita e ben studiata la carta dei vini. Il servizio è professionale e veloce. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Rovy Ristorante si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere. 


 

Rovy Ristorante
Via Fizzo, trav. Via Ciaolilli 26/a
Montesarchio (Bn)
Tel. 0824834217
Visita il sito web di Rovy Ristorante

Peschici è una perla del Gargano, un borgo meraviglioso che si affaccia su un mare cristallino. Peschici regala emozioni uniche in qualsiasi momento della giornata, grazie alla sua architettura, ad un mare meraviglioso, ad una natura incontaminata. Sicuramente una delle maggiori attrattive di Peschici oltre al mare è il suo centro storico, racchiuso all’interno delle mura di epoca medievale. Un centro storico che si staglia sul mare. Vi si accede attraverso un arco con una Torre e la Peschici antica sorprende per i colori, le viuzze strette, i vicoli, le casette bianche, le botteghe, i negozi di artigianato. Proprio nel centro storico peschiciano nella piazzetta (Piazza del Popolo) c’è l’indirizzo di cui ti parlo: la Taverna di Peschici.

La Taverna di Peschici lInsegna allingresso
La Taverna di Peschici - Insegna all'ingresso

La location è gradevole, all’interno gli ambienti sono curati, l’arredo è sobrio, essenziale. Bella anche la mise en place. Ci sono tavoli anche all’esterno gettonatissimi in questo periodo, molti infatti, durante la bella stagione, amano cenare all’aperto.
La Taverna di Peschici è senza ombra di dubbio un locale caratteristico, di quelli dove ti fermeresti volentieri se ci passi davanti. Noi abbiamo prenotato con un po’ di anticipo e ci accomodiamo all’interno.
Come al solito guardo con attenzione il menù: dominano ovviamente le proposte di mare ma c’è anche qualche piatto di terra. Insomma qui trovi una carta capace di accontentare anche gli “incontentabili”, ce n’è per tutti i gusti. In attesa di scegliere cosa mangiare, ci arriva il loro pane e un olio meraviglioso, in questo caso l’olio Evo biologico di Tenute Donna Vittoria ottenute con monocultivar ogliarola garganica. Un olio fruttato piacevole e delicato, prodotto in modo totalmente biologico.

Lolio Evo del Gargano di Tenuta Donna Vittoria
L'olio Evo del Gargano di Tenute Donna Vittoria

Ovviamente intingo il buon pane locale in questa meraviglia. Pane e olio, merenda antica che mi riporta all’infanzia e che sa di buono, di cose belle, di tempi andati, famiglia, di amore. Davvero un piacevole incipit tutto pugliese. Ovviamente non esagero con il pane perché la serata è appena cominciata…

Lolio Evo del Gargano
L'olio Evo del Gargano

Prima di ordinare le pietanze, ecco la minerale e il vino che abbiamo scelto: due calici di Tuffetto, rosato biologico di Tenute Lu Spada. Questo vino è ottenuto da uve Negroamaro in purezza, presenta un bel colore rosa brillante, risulta fresco, fruttato. Al palato risulta equilibrato e pieno. Davvero un meraviglioso rosato che accompagnerà alla grande la nostra cena.

Tuffetto Rosato Salento IGT biologico Negroamaro di Tenute Lu Spada
Tuffetto - Rosato biologico di Tenute Lu Spada

Cominciamo con gli antipasti. Scegliamo una parmigiana di mare profumata, gustosa, goduriosa che mi ha costretto alla scarpetta. 

Parmigiana di mare
Parmigiana di mare

E un intrigante pancotto con rape e gamberi rosa. Sapiente incontro di terra e mare dal gusto intenso, quasi rustico per via delle rape, il tutto equilibrato dai delicati gamberi rosa. Piatto davvero eccellente.

Pancotto con rape e gamberi rosa
Pancotto con rape e gamberi rosa

Gli antipasti hanno inevitabilmente alzato l’asticella delle mie aspettative sui primi. Qui la scelta si è rivelata ardua ma alla fine optiamo per i troccoli con cozze e vongole. Questo piatto è un classico, un must a partire dalla scelta della pasta. I troccoli infatti sono un formato di pasta fresca tipici soprattutto del foggiano e sono perfetti nell’abbinamento con il pesce. In questo caso le cozze e le vongole con il loro sublime sughetto, bello cremoso, sono esaltate dalla presenza di una generosa grattugiata di bottarga che regala al piatto una piacevole nota sapida. Buoni, buoni, buoni.

Troccoli con cozze e vongole
Troccoli con cozze e vongole

Se i troccoli mi sono piaciuti, non sono da meno gli spaghetti alla carbonara di tonno rosso, una vera delizia: cremosa, profumata, appagante. Non avevo mai provato una carbonara arricchita dal tonno. Eccezionale, chapeau.

Spaghetti alla carbonara di tonno rosso
Spaghetti alla carbonara di tonno rosso

Non posso non gustare anche un secondo qui alla Taverna di Peschici, così ordino il polpo arrostito con cime di rape e stracciatella. Anche qui l’abbinamento "terra e mare" risulta vincente. Particolarmente interessante il in particolare il connubio polpo – stracciatella, da riprovare…..

Polpo arrostito con cime di rapa e stracciatella
Polpo arrostito con cime di rapa e stracciatella

Salto il dessert, chiedo un paio di amari (Jefferson) ed il conto. Per la nostra cena alla Taverna di Peschici paghiamo poco più di 55 euro a persona.

La Taverna di Peschici è stata una rivelazione. Il ristorante si trova nella piazzetta del centro storico della meravigliosa Peschici. E' un caratteristico ristorante con arredi curati e tavoli anche all’esterno, dove trovi un'ottima cucina realizzata con il pescato giornaliero e le fantastiche materie prime del territorio. Lo chef Nicola Martella regala proposte convincenti grazie ad una scelta meticolosa dei prodotti e ad una tecnica di base sopraffina. L'incontro tra mare e terra trova la sua esaltazione in piatti che restano nella memoria come il pancotto con rape e gamberi rosa, la deliziosa carbonara di tonno rosso, oppure i troccoli con cozze, vongole e bottarga. Fornita e ricca la carta dei vini. Nota di merito per il servizio, il personale di sala è giovane, affiatato, professionale e veloce. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Taverna di Peschici entra nella nostra guida sul web degli indirizzi da non perdere. Rivelazione…..

 

 

Ristorante La Taverna di Peschici
Piazza del Popolo n.15
Peschici (Fg)
Tel. 0884 962406
Visita la pagina Fb del Ristorante La Taverna di Peschici

A distanza di qualche tempo siamo tornati da Antichi Sapori a Vieste per gustare la mitica paposcia di Leonardo. Ma andiamo per gradi. Torno spesso a Vieste e in generale adoro il Gargano, terra generosa ed al contempo aspra ma che ti lascia sempre senza parole per la sua bellezza: un mare cristallino, una natura prepotente che sorprende e ammalia, basti pensare alla meravigliosa Foresta Umbra, e poi borghi suggestivi e pittoreschi, tradizioni antiche, una cucina gustosa e prodotti fantastici a cominciare dall’olio Extravergine di oliva e dal pane. Un posto di assoluta importanza spetta poi alla paposcia, nata come tradizione vuole a Vico del Gargano, ancestrale, antico e suggestivo borgo collinare del Gargano. Leonardo che insieme alla dolce Tonia porta avanti Antichi Sapori nel centro storico di Vieste, è proprio di Vico e fa una paposcia divina.

Paposcia con salame piccante e caciocavallo Dettaglio
Paposcia con salame piccante, mozzarella e caciocavallo - Dettaglio

Ma cos’è la paposcia e come è nata? Essa ha origini antichissime (se ne parla già dal XVI secolo). Tutto parte dal pane che da sempre era l’alimento fondamentale delle famiglie di Vico del Gargano. Anticamente il pane lo si faceva in casa. L’impasto veniva fatto lievitare, veniva lavorato e si formavano le pagnotte da infornare. Dopo questa operazione si raccoglieva tutto quell’impasto (ce n’era eccome…) che restava attaccato alla superficie di legno della madia. Questo impasto in eccesso aveva un nome particolare e si chiamava “fazzatura”, e veniva impastato di nuovo, si formavano questi mini panetti o scriscioline lunghe non più di 30 cm e venivano usate per controllare e testare la temperatura del forno. Queste focaccine o striscioline venivano messe in forno (che anticamente non aveva il timer o le lancette per misurare la temperatura). Dalla cottura e consistenza di questi panetti, le “paposce” appunto, si poteva capire se la temperatura del forno era giusta o meno per poter infornare le pagnotte di pane.
Queste focacce, che erano state cotte per testare il forno e controllarne la temperatura, non venivano buttate via, anzi venivano aperte e farcite con l’olio Evo, magari con il formaggio, con i pomodori, le verdure e le conserve, insomma con tutte le cose buone che erano in dispensa e venivano consumate. Così piano piano la paposcia si è diffusa a Vico ma anche in altri comuni del Gargano e della provincia di Foggia. Qualcuno sarà curioso di sapere perché si chiama “Paposcia”. E’ presto detto, il nome deriverebbe da “babbuccia” (in pratica la pantofola), in effetti la loro forma ricorda un po’ quello delle pantofole che in francese si chiamano “babouche”, diventato poi in dialetto “paposcia”.

Antichi Sapori nel centro storico di Vieste, rappresenta una tappa obbligata per chi vuole gustare la vera paposcia vichese farcita con ingredienti di assoluta qualità. Rispetto alla mia ultima visita ho trovato alcune interessanti novità. Anzitutto il locale si è ingrandito con due sale (una di fronte, l’altra adiacente in un vicoletto) dove ci si può sedere al coperto e gustare in tranquillità, paposce, panzerotti fritti ed altre bontà. Le due sale vanno ad aggiungersi ai tavoli esterni che già c’erano prima. In carta trovi le paposce classiche, dalle più semplici (per esempio con pomodorini, mozzarella e rucola, o prosciutto e mozzarella, con caciocavallo, mozzarella e salame piccante) a quelle più goduriose e con una farcitura più golosa (per esempio con mozzarella, stracciatella, crema di pistacchio e datterino giallo oppure con mozzarella, caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini). Ci sono poi anche due paposce di mare una con mozzarella, caciocavallo, gamberi, zucchine e rucola, l’altra con mozzarella, caciocavallo, polpo, pomodorini secchi, rucola e crema di ceci oppure cacio e pepe. Sul menù anche taglieri di salumi e formaggi, pizze al trancio e i fantastici panzerotti fritti al momento.
Noi gustiamo delle ottime patatine fritte (fritto asciutto, non unto)…

Patatine fritte
Patatine fritte

E due paposce, una con mozzarella, caciocavallo e salame piccante. Fantastica con il suo sapore quasi rustico e intenso.

Paposcia con mozzarella caciocavallo e salame piccante
Paposcia con mozzarella, caciocavallo e salame piccante

L’altra con mozzarella, caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini. Questa paposcia era spettacolare, perfettamente equilibrata nonostante la farcitura a dir poco generosa. La bontà della paposcia di Leonardo di Antichi Sapori di Vieste sta anzitutto nell’impasto, lavorato alla perfezione, lievitato, il risultato è una paposcia morbida all’interno ma fragrante e piacevolmente croccante all’esterno. Gli ingredienti usati per la farcitura sono tutti freschi e di qualità.

La Paposcia con caciocavallo friarielli salsiccia e funghi porcini
La Paposcia con caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini

Ad accompagnare la paposcia due belle birre fresche alla spina. I prezzi sono corretti e accessibili, il costo va dai 6 euro e 50 della paposcia con mozzarella, pomodorini e rucola, ai 9 euro e 50 per la paposcia con mozzarella, caciocavallo e salame piccante. Dai 12 euro  per la paposcia con mozzarella, caciocavallo, friarielli, salsiccia e funghi porcini ai 16 euro della paposcia di mare con mozzarella, caciocavallo, polpo, pomodorini secchi, rucola e crema di ceci oppure cacio e pepe.
Antichi Sapori nel centro storico di Vieste merita la visita. Ed è il luogo ideale dove fermarsi per una sosta golosa. Per noi ormai è diventata una piacevole abitudine. Qui trovi una paposcia fatta a regola d’arte, realizzata come tradizione vuole con un impasto eccellente e una farcitura con prodotti di qualità e freschissimi. Garanzia….

 

 

Antichi Sapori
Corso Umberto I n. 30
Vieste (Fg)
Tel. 0884593880
Visita la pagina Fb di Antichi Sapori Vieste

Torno nel Sannio beneventano. Puglianello è un piccolo e tranquillo borgo della Valle telesina situato quasi ai confini con la provincia di Caserta. Il suo centro storico raccolto e semplice, si sviluppa intorno all’imponente Castello baronale. Proprio a pochi passi da questo austero e suggestivo maniero, c’è un indirizzo che rappresenta una vera stella polare, un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo e del “bien vivre”: il Foro dei Baroni. La storia di questo luogo ha origine una ventina di anni fa grazie all’intuizione dello chef Raffaele D’Addio e di suo fratello Mario. Raffaele è spesso in giro per consulenze ed eventi. Ne è passato di tempo ma il Foro dei Baroni è sempre lì e negli anni si è evoluto grazie al suo team e ai suoi collaboratori, è cresciuto rappresentando un “unicum” nel panorama gastronomico sannita e campano. 

Il Foro dei Baroni Puglianello Insegna Esterna
Il Foro dei Baroni. Puglianello - Insegna Esterna

Ma comincio dalla location, particolare e raffinata: un antico casale con giardino recuperato con amore e perizia. L’arredo è sobrio e curato, ogni dettaglio, ogni pietra, ogni tavolo, ogni seduta, tutto è studiato per offrire un’atmosfera particolare e bellissima. Il locale si divide in due ambienti, l’arredo è rustico ma essenziale e curato, sobria anche la mise en place. L’Osteria si arricchisce la sera, offrendo oltre alle proposte di cucine anche la pizza, realizzata con un impasto diretto lavorato a regola d’arte dal pizzaiolo Vladymyr. Torneremo di sicuro anche a provare la pizza qui al Foro dei Baroni. Molto gradevole anche lo spazio esterno dove la sera, durante la bella stagione si può cenare.

Il Foro dei Baroni Puglianello Dettaglio
Il Foro dei Baroni. Puglianello - Dettaglio

Il Foro dei Baroni si identifica come “osteria d’entroterra”, e mai definizione fu più calzante e precisa. Il motivo è semplice: esaltare e celebrare la cucina sannita fatta di sapori semplici come concetto, piatti della tradizione ma debitamente rivisitati e caratterizzati da una meticolosa e costante ricerca delle materie prime. In cucina c’è il talentuoso chef Agostino Vessella con la sua brigata. Ad accoglierci la gentile e professionale Giusy. Arriviamo per tempo dopo aver prenotato, ci accompagnano al nostro tavolo. Il menù è studiato in ogni dettaglio, un piccolo compendio del territorio sannita: piatti scelti, prodotti selezionati e materie prime ed eccellenze del territorio sannita come il meraviglioso prosciutto della non lontana Pietraroja (tanto per citarne uno). Ordiniamo da bere una minerale e due calici di Versacrum Barbera del Sannio DOP di Masseria Vigne Vecchie di Solopaca. Questo rosso è sorprendente, ottenuto da uve Barbera in purezza, si presenta di un bel colore rosso rubino, sentori di frutti rossi e lievi note floreali. Al gusto è pieno, armonioso e con un tannino con prepotente. Davvero un gran vino sannita.

Samnes Sannio Barbera Versacrum
Samnes Sannio Barbera Versacrum della Masseria Vecchie Vigne

Intanto arrivano i loro pani artigianali. Che bontà…..

I pani
I pani

Cominciamo con gli antipasti. Prima ho accennato al prosciutto di Pietraroja, meraviglioso quanto difficile da trovare, a meno che tu non vada nel piccolo comune montano di Pietraroja (che è comunque sempre una bella idea). Non potevo non assaggiarlo. Viene presentato con i loro grissini handmade con semi di sesamo e papavero. Una vera poesia, il prosciutto era dolce ma al contempo sapido e si scioglieva letteralmente in bocca. Che meraviglia….

Prosciutto di Pietraroja con grissini ai semi di sesamo e papavero
Prosciutto di Pietraroja con grissini ai semi di sesamo e papavero

Poi ecco la Scagnuzzella, una sorta mix tra una bruschetta e una fresellina, tipica del comune di San Lorenzello, presentata con acqua di pomodoro affumicato alla base, due pomodori confit cotti a bassa temperatura, ricotta di mandorle e pomodoro occhio di bue. Proposta fresca e interessante.

La scagnuzzella con acqua di pomodoro datterini confit pomodoro cuore di bue e ricotta alle mandorle
La scagnuzzella con acqua di pomodoro, datterini confit, pomodoro cuore di bue e ricotta alle mandorle

Raggiungiamo l’empireo con la loro Parmigiana fatta con melanzana in doppia cottura (prima fritta, poi al forno), alla base una salsa, quasi spuma di pomodoro, fonduta di mozzarella di bufala, tempura e germogli di basilico. E che vuoi dire ad un piatto così. Davvero complimenti. Non sarà elegante ma sono stato quasi costretto alla scarpetta.

La Parmigiana con melanzana in due cotture salsa di pomodoro fonduta di mozzarella tempura e germogli di basilico
La Parmigiana del Foro dei Baroni con melanzana in due cotture

Gli antipasti non hanno fatto altro che alzare l’asticella dell’aspettativa. I primi che abbiamo scelto dalla carta sono i ravioli di faraona con erbe di campo e scaglie di provolone del Monaco. Semplicemente deliziosi, e perfettamente equilibrati con una sorprendente farcitura di faraona che nobilita un piatto da applausi.

Ravioli di faraona con erbe di campo e scaglie di provolone del Monaco
Ravioli di faraona con erbe di campo e scaglie di provolone del Monaco

Non da meno la pasta mista mantecata con salsa di pomodoro giallo, pomodorini selvatici e pomodoro verde. Un piatto davvero intrigante, ho apprezzato molto la scelta dello chef Agostino Vessella di optare per la pasta mista che normalmente siamo abituati ad utilizzare per altre ricette. Poi l’idea di preparare un piatto ai pomodori senza il pomodoro rosso è vincente. Il sapore deciso ed estivo rendono questo piatto vincente.

Pasta mista ai pomodori
Pasta mista ai pomodori

Prendiamo anche un secondo in due e la mia scelta cade sulla picanha di manzo cotta a bassa temperatura con spaghetti di zucchine alla scapece e gel di salsa ponzu. La picanha è un taglio che adoro, questa è eccellente, morbida, “succosa”, saporita accompagnata egregiamente dalle zucchine alla scapece tagliate a mo’ di spaghetti e bella l’idea dello chef di metterci un tocco di oriente con il gel di salsa ponzu (salsina utilizzata normalmente nella cucina giapponese a base di succo di lime, aceto di riso, salsa di soia e dashi).

Picanha di manzo CBT con spagheti di zucchine alla scapece e salsa ponzu
Picanha di manzo con spaghetti di zucchine alla scapece e salsa ponzu

Possiamo non chiudere il nostro pranzo al Foro dei Baroni con un bel dessert? Certo che no ! E infatti scelgo la loro versione della ricotta e pera: deliziosa. In pratica un biscotto tipo lingua di gatto cotto al forno a forma di cannolo, ripieno di crema di ricotta e pera.

Ricotta e pera a modo nostro
Ricotta e pera del Foro dei Baroni

Accompagniamo il dessert con due distillati alla mela annurca. Del resto Sant’Agata de’ Goti e Valle di Maddaloni (luoghi dove la mela annurca è coltivata) sono vicine. E chiedo il conto. Costo del nostro pranzo al Foro dei Baroni è stato di 60 euro a persona.

Il Foro dei Baroni a Puglianello è un luogo imperdibile. La location è particolare e bellissima, un antico casale con giardino ristrutturato con cura, amore e attenzione ai dettagli, a pochi passi del Castello dei Baroni di Puglianello nel centro storico.
La creatura dello chef Raffaele D’Addio gode di ottima salute, grazie ad un progetto ben definito che parte dalla valorizzazione e rivisitazione dei piatti del territorio in chiave contemporanea con una scelta e selezione meticolosa e accurata di prodotti e delle materie prime. La brigata di cucina sa il fatto suo, in cucina lo chef Agostino Vessella mostra tutto il suo talento e padroneggia e mixa alla grande tecnica e passione. La sua versione della parmigiana me la ricorderò a lungo, così come quella pasta mista mantecata con salsa di pomodoro giallo, pomodorini selvatici e pomodoro verde. I ravioli farciti di faraona alle erbe e scaglie di provolone del Monaco da soli valgono la visita. Il servizio è preciso e puntuale, fantastica l’accoglienza di Giusy in sala. Corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato al contesto. Tornerò a breve a provare la loro pizza di cui si dice un gran bene. Il Foro dei Baroni non può mancare nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Eccellenza sannita.



Il Foro dei Baroni
Via Chiesa n.2
Puglianello (Bn)
Tel. 0824 946033
Visita il sito web del Foro dei Baroni

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