La cucina di Gegè Mangano, talentuoso, vulcanico, creativo.
Siamo a Monte sant’Angelo, una delle perle del Gargano situata su uno sperone di roccia in bella posizione panoramica ad oltre 800 metri sul livello del mare da cui si ammira ad ovest il Tavoliere e a sud il mare e Manfredonia.
Monte Sant’Angelo è un centro dalla storia antichissima con il meraviglioso Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO), uno dei luoghi più importanti della cristianità meta di pellegrinaggi e visitato da centinaia di migliaia di fedeli ogni anno. Con un pittoresco centro storico, il Rione Junno caratterizzato dalle sue casette bianche tutte uguali, con i caratteristici comignoli e strette le une vicine alle altre quasi ad abbracciarsi. Un’altra cosa da non perdere è il castello Normanno – Svevo che dall’alto domina il borgo. Qui sono passati in tanti: i Bizantini, i Longobardi, i Saraceni, i Normanni e ciascuno ha lasciato una sua eredità, una sua traccia che è arrivata fino ai giorni nostri.
In questo angolo meraviglioso del Gargano, in questo borgo sospeso tra storia, tradizioni e modernità ha creato la sua oasi Gegè Mangano. Monte Sant’Angelo è il suo paese di origine e qui lui ha realizzato il suo sogno: Li Jalantuùmene è molto di più di un ristorante, oserei dire che è una filosofia, un modus vivendi, un’esperienza dei sensi a 360 gradi. Siamo in Piazza de Galganis nel cuore del centro storico, a due passi dalla Chiesa della Santissima Trinità, che appartenne alle monache clarisse che la fondarono nel Quattrocento.
Qui c’è il ristorante, e qui c’è anche Casa Li Jalantuùmene: 4 stanze e 8 posti letto per chi volesse godersi un soggiorno in questo borgo incantato in ambienti sobri, raffinati, coccolati con una mitica colazione di fatta con le bontà e i prodotti locali.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo. Siamo in 3. Arriviamo e ci accomodiamo all’esterno, (per fortuna la Domenica di Ottobre è ancora mite). All’interno il locale è piccolo, raccolto, intimo, raffinato. Colpisce poi il balconcino con tavolo da due posti ideale per un pranzo o una cena romantica. Ci accoglie la signora Anna (detta Ninnì’), la moglie di Gegè. Poco dopo passa a salutarci lui. Conoscevamo già Gegè, lo avevamo visto all’opera in diverse occasioni e ammirato più volte in Tv. Vulcanico, loquace, arguto, è un vero “istrione garganico”, con la battuta sempre pronta e una simpatia contagiosa.
Li Jalantuùmmene. Monte Sant'Angelo (Fg)
Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di ordinare “a la carte”, oppure di optare per un interessante menù degustazione di 4 portate (costo 35 euro bevande escluse). Ci affidiamo a lui ed aspettiamo incuriositi. Intanto da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Nero di Troia Torre del Falco dell’azienda Torrevento, un vino IGT che fa affinamento solo in acciaio e bottiglia, ottimo, dal gusto pieno, con sentore di cuoio e frutti rossi, bello corposo, di un bel colore rosso rubino.
Nero di Troia Torre del Falco dell'azienda Torrevento
Intanto ci arriva un graditissimo entreé: rivisitazione di pane e pomodoro, semplicità e bontà. L’ottimo pane di Monte Sant’Angelo, pomodori locali e l’olio prodotto da Gegè. Buonissimo..
Pane e pomodoro
Dopo poco arriva il primo antipasto: pane fritto con friarielli, pomodoro, caprino e salsa di vincotto di fichi. Meraviglioso. Anche qui da notare come gli ingredienti si percepiscano tutti a creare una perfetta armonia, i sapori del territorio, della campagna esaltati con maestria.
Pane fritto con friarielli pomodoro e scaglie di caprino eslsa di vincotto di fichi
Ecco poi una vellutata di “mugnoli”(un raro ortaggio chiamato anche “cavolo povero” con le cime e un’infiorescenza simile a quella delle cime di rapa) con una mousse di ricottina di podolica, pepe rosa in grani e l’olio di Gegè. Una poesia, delicata, avvolgente.
Vellutata di mugnoli con una mousse di vacca podolica pepe rosa in grani e l'olio di Gegè
Siamo davvero soddisfatti, ma siamo curiosi di scoprire il resto del nostro pranzo e le altre proposte. Arriva il primo assaggio di primo: ravioli ripieni di ricotta di podolica con bottarga di muggine. Interessante il contrasto tra il gusto delicato dei ravioli ed il sapore deciso, intenso, sapido della bottarga.
Ravioli ripienidi ricotta di podolica con la bottarga di muggine
Ci servono la seconda proposta di primo: paccheri di Gragnano (del Pastificio dei Campi) con crema di friarielli, mandorle tostate e peperone crusco. Anche qui siamo di fronte ad un piatto eseguito a regola d’arte, pressoché perfetta la cottura della pasta, delicata la crema di friarielli, interessante la nota croccante data dalle mandorle e dal peperone crusco.
Paccheri con crema di friarielli mandorle tostate e peperone crusco
Ritorna da noi lo chef per assicurarsi che tutto proceda per il meglio. Saremmo quasi tentati di fermarci ma non possiamo esimerci dall’assaggiare il secondo.
Optiamo per una guancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelli. La carne era tenerissima e quasi si scioglieva in bocca, divino l’abbinamento con le patate e i funghi cardoncelli. Gran piatto.
Guancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelli
Per pulire e rinfrescare il palato ci servono una sorta di macedonia con frutta e ortaggi.
Piccola macedonia di frutta e ortaggi
"Dulcis in fundo" (è il caso di dirlo), ecco una panacea di ricotta di podolica, con sbriciolo di biscotto alla cannella e salsa all’aleatico, un dolce delicato, suadente, degna chiusura di un pranzo da ricordare. Accompagniamo il dessert con un notevole Rum della Martinica a seguire un caffè.
Panacea di ricotta con sbriciolo di biscotti alla cannella e salsa di aleatico
Chiediamo il conto e per il nostro pranzo paghiamo poco meno di 60 euro a testa . Va detto che il costo medio di un pranzo o cena oscilla tra i 45 e i 60 euro più il vino, costo direi più che adeguato al contesto, alla proposta di cucina ed alla qualità delle materie prime utilizzate.
A fine pranzo Gegè ritorna da noi e ci racconta un po’ la sua storia incredibile, i suoi viaggi, le sue esperienze, (quasi da sceneggiatura, da film, chissà che Gegè non ci pensi prima o poi…).
Poi ci fa visitare una camera del suo B&B (Casa Li Jalantuùmene) e la novità della Vineria – Bistrot il Mò Wine che si trova a pochi passi dal ristorante e che apre di sera per accontentare un’altra fetta di pubblico che vuole magari cenare qualcosa e abbinare un buon calice o comunque bere in compagnia di amici. Qui si possono acquistare anche prodotti del territorio (pasta, vino, olio) e gadget (dalle t-shirt ai grembiuli da cucina e tanto altro) ideati da Gegè.
Li Jalantuùmene è una tappa imperdibile, qui potrete vivere un’esperienza dei sensi ed abbandonarvi ai sapori del territorio sapientemente miscelati da Gegè Mangano: talentuoso, vulcanico, creativo.
Il suo sogno fin da ragazzo era quella casetta abbandonata nel centro storico, dove oggi è nata Casa Li Jalantuùmene gestita da tutta la famiglia con passione e rispetto per gli ospiti. Il ristorante poi è una bomboniera, una chicca. Un luogo per molti ma non per tutti nel senso che chi viene qui, sa quello che troverà: una cucina capace di valorizzare in pieno i prodotti del territorio partendo dalle radici contadine. Dietro ogni piatto c’è ricerca, studio delle materie prime, grande tecnica e “anima”. Quello che adoro quando provo la cucina di uno chef è percepire la sua “anima”, la sua personalità. Non basta solo la tecnica e non tutti ne sono capaci. Gegè Mangano invece ci riesce in pieno trasmettendo con le sue proposte emozione vera. Il resto poi lo fa la sua travolgente simpatia. Li Jalantuùmene, da provare e riprovare. Garantiamo noi …
Li Jalantuùmene
Piazza De’ Galganis n.5
71037 Monte sant’Angelo (Fg)
Tel. 0884 565484
Visita il sito web del ristorante e B&B Li Jalantuùmene
Grande cucina in un borgo incantato.
Siamo a Rocca San Felice. Il borgo è ricco di fascino con le sue piccole casette in pietra ai piedi della Rocca che maestosa dall’alto sovrasta il paese. Rocca San Felice si trova nella “mitica” Valle d’Ansanto il luogo dove c’è la “mefite”, il laghetto sulfureo menzionato anche da Virgilio e che secondo gli antichi era la porta degli inferi. Siamo anche nel territorio del famoso pecorino Carmasciano. Insomma siamo davvero in un luogo ricco di suggestioni capace di abbinare storia, cultura e squisita gastronomia.
Parcheggiamo attraversiamo la piazza dove troneggia un maestoso tiglio secolare (piantato nel 1799 al tempo della Rivoluzione napoletana come simbolo di libertà) e ci rechiamo al Ristorante Museo La Ripa, il locale si trova nel borgo medievale lungo la stradina e le scalinate che conducono verso la parte alta e più antica del borgo, verso la rocca.
Abbiamo prenotato il tavolo per la nostra cena, veniamo accolti in modo molto garbato. Ci accompagnano al nostro tavolo.
Il locale è molto bello, l’atmosfera è piacevole, pareti di pietra viva, bella musica smooth jazz e lounge di sottofondo.
Diamo un’occhiata al menù alla carta. C’è la possibilità di pranzare scegliendo dalla carta o di provare “la proposta dello chef” che consiste in 2 assaggi di antipasti , 2 assaggi di primo e il dolce.
Decidiamo di ordinare “a la carte”, intanto arriva un graditissimo pre-antipasto: una popettina su letto di insalatina e balsamico (stuzzicante).
Entrée - Polpettina
Da bere una minerale e due calici di Aglianico di Montemarano.
Come antipasti scegliamo uno sformatino di patate di montagna, fonduta di caciocavallo e funghi porcini. Un piatto di una delicatezza unica, equilibrato e ben eseguito. Meraviglioso lo sformatino e da svenimento la fonduta di caciocavallo. Davvero ottimo!
Sformato di patate fonduta di caciocavallo e funghi porcini
A seguire il secondo antipasto: tortino di verza con salsiccia rossa di Castelpoto. Buonissimo...
Tortino di verza con salsiccia rossa di Castelpoto
Siamo nel territorio del pecorino Carmasciano e allora non posso non assaggiarne un po’. Ci facciamo portare un po’ di Carmasciano fresco e un po’ semistagionato . E’ un formaggio che adoriamo e ci concediamo questo ulteriore “peccatuccio”.
Pecorino di Carmasciano
La nostra serata trascorre piacevolmente. Abbiamo ordinato due primi.
Ecco degli interessanti ravioloni farciti di patate e provola affumicata con crema di bietola e prosciutto croccante. Buoni.
Ravioli farcito con patate e provola affumicata crema di bietola e prosciutto croccante
L’altro primo è davvero fantastico: sedanini con baccalà mantecato e peperone crusco. La pasta è notevole (usano quella di Cavalier Cocco). Signori siamo di fronte ad un piatto bene eseguito: un gusto, un equilibrio, un’armonia di sapori difficilmente replicabile. Davvero ottimi!
Sedanini con baccalà mantecato e peperone crusco
Possiamo esimerci dal prendere almeno un secondo? Certo che no! E allora scegliamo un piatto dal menù che ci stuzzica: bocconcini di entrecote glassati al Taurasi e spinaci all’aglio, olio e peperoncino. Il nostro intuito non ci inganna anche questo è un piatto fantastico. La carne tenerissima, divina la glassa al Taurasi. Chapeau!
Bocconcini di entrecote glassati al Taurasi e spinaci allaglio olio e peperoncino
È il momento del dolce. Ne prendiamo uno in due: un delizioso pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa ai frutti rossi, un dolce da 10 e lode.
Accompagniamo il dolce con 2 passiti di Pantelleria.
Pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di frutti di bosco
Chiediamo il conto: paghiamo 60 euro in due. Prezzo equo e soprattutto onesto se rapportato alla qualità di quanto degustato. Complimenti davvero. Andiamo via felici e soddisfatti.
Il ristorante Museo La Ripa è un posticino “templare” assolutamente da consigliare. La location è fantastica, inserita nel contesto del borgo medievale. Il servizio puntuale, professionale e all’altezza della location. La cucina merita davvero, il menù presenta poche ma interessanti proposte. Le materie prime sono di assoluto livello, molte sono presidi Slow food. Corretto il rapporto qualità-prezzo. Cosa volere di più? Andateci senza “se” e senza “ma”. Un’esperienza dei sensi in un borgo incantato. Da provare..
Ristorante Museo La Ripa
Via Ospedale, n. 1
Rocca San Felice (Av)
Tel. 0827 215023
Visita il sito del Ristorante Museo La Ripa
Un compendio di sapori irpini e tradizione.
Rieccoci in Irpinia, terra che amiamo. Siamo al centro di San Michele di Serino a pochi passi dalla sede del comune, siamo tornati in un posticino già provato più volte: la Tavernetta Marinella. Per noi questo indirizzo rappresenta una certezza, quella di gustare una cucina che esalta le materie prime del territorio nel rispetto della tradizione.
Il ristorante ha l’aspetto di una locanda, semplice ma allo stesso tempo fine, semplicità e familiarità sono gli elementi dominanti. L’accoglienza è discreta e cordiale. Ci fa da “Cicerone” Giovanni Romano, il proprietario, che mette passione in tutto ciò che fa e ci racconta. Due le sue grandi passioni, la musica (è un cantautore di talento) e la buona cucina.
Diamo un’occhiata al menù. E intanto ordiniamo una minerale e un ottimo aglianico dell’azienda Villa Raiano, azienda che ha sede a San Michele di Serino. In particolare questo aglianico è davvero un bel vino, strutturato il giusto, di un bel colore rosso rubino, con sentore di frutti rossi, tabacco ed una bella nota aromatica di fondo. Un vino ideale per accompagnare il nostro pranzo.
L'aglianico di Villa Raiano
Prima dell’antipasto ci servono una stuzzicante entrée: bocconcini di ricotta fritta in pastella di fiano e delle polpettine alla vecchia maniera. Ottimo incipit….
Entrée
Prendiamo due antipasti “Marinella”, una serie di portate una più buona dell’altra. Cominciano le danze…
Ecco gli spiedini con porro e prosciutto affumicato … molto buoni nella loro semplicità (ah quanto è importante la qualità della materia prima..).
Involtini con porro con prosciutto affumicato
Ci vengono serviti degli involtini di verza con maiale, deliziosi uno dei must nell’antipasto di stagione della Tavernetta Marinella…
Involtino di verza
Poi ecco il "mallone", Il mitico piatto di rape e patate (qui siamo proprio nel pieno della tradizione irpina).
Il mallone irpino
L’antipasto prosegue con un sorprendente purè di patate e porcini, talmente delicato e morbido da sembrare una vellutata..
Purè di patate con porcini
E ancora un cannolo di melanzane con ricotta e San Marzano….
Cannoli di melanzane e ricotta con pomodoro San Marzano
E per terminare il nostro antipasto degli involtini di peperone con pane raffermo e acciughe. Mitici!
Involtino di peperone con pane raffermo ed acciughe
Gli antipasti ci hanno soddisfatto in pieno, sono ricchi e vari, rispettano in pieno il territorio grazie anche al costante utilizzo di prodotti stagionali.
E’ Domenica, il locale è pieno e i tempi sono chiaramente un po’ dilatati (anche perché qui la cucina è tutta espressa). Usciamo un po’ all’esterno per goderci il piacevole tempore del sole d’Autunno.
Abbiamo ordinato due primi. Rientriamo ed ecco che arrivano.
Un travolgente piatto di tagliatelle con lardo, noci e rosmarino, uno dei piatti caratteristici della Tavernetta, un cavallo di battaglia presente da anni nel menù. Ben assemblato, equilibrato, gustoso. Che bontà!
Tagliatelle lardo e noci
>L’altro primo sono dei ravioli (fatti da loro con farcia di ricotta e basilico) al ragù fatto “alla vecchia maniera”. Posso dire che qui ci siamo quasi commossi. Erano anni che non mangiavamo un ragù così buono. Fatto a regola d’arte, bello “azzeccoso”, quasi impertinente perché ci ha costretto alla scarpetta.
Ravioli al ragù alla vecchia maniera
Facciamo i complimenti a Giovanni Romano per tutto ma in particolare per questo ragù e lui ci racconta fiero che viene fatto con amore e prodotti scelti accuratamente: 10 ore di cottura lente lente, pomodoro San Marzano, carne di maiale e scottona. Davvero una poesia!
Il nostro pranzo sta andando alla grande. In un crescendo rossiniano arrivano i secondi. Abbiamo preso una “maialata”, altro must della Tavernetta Marinella: in pratica una tagliata di maiale cotta al forno con scalogno, burro ed erbette aromatiche.
La maialata
Poi due salsicce alla brace (una delle due la “pezzente” tipica della tradizione contadina, saporita, gustosa, goduriosa..). Che bontà…
Salsicce alla brace
E che dire delle patate cotte sotto la cenere…? Che ve lo dico a fare ….
Patate sotto la cenere
Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il dolce. Beviamo un amaro due caffè e chiediamo il conto.. Per tutto questo ben di Dio abbiamo pagato 40 euro a testa. Conto assolutamente coerente in relazione alla quantità ma soprattutto alla qualità di quanto abbiamo degustato.
La Tavernetta Marinella a San Michele di Serino si conferma alla grandissima. Qui trovate una cucina che esalta le materie prime locali e che affonda nella tradizione. La cosa sorprendente è che in cucina c’è una chef meravigliosa che cucina divinamente made in irpinia ma che irpina non è. C’è Svetlana Pisarenko la compagna di Giovanni. Un vero talento in cucina. Ma al di là della cucina un motivo in più (forse il principale) per venire qui è la presenza di Giovanni, un artista a tutto tondo, cantautore, amante della propria terra, un vero istrione. (Può capitare durante la settimana di tanto in tanto anche di vederlo cantare durante esibizioni live). Insomma la Tavernetta Marinella è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda tra quelli segnalati e consigliati da noi dei Templari del Gusto. Semplicemente garanzia.
Tavernetta Marinella
Via Cotone 3,
San Michele di Serino (Av)
tel. 0825 59 5128
Visita la pagina facebook della Tavernetta
A due passi dal Cisternone un ristorante da non perdere.
Siamo stati a Formia uno dei luoghi turistici più importanti del Lazio. Figlia di un passato antico, Formia non è solo mare e vacanze ma è ricca di storia. Dopo aver visitato il suggestivo centro storico (il Rione Castellone) veniamo rapiti dal Cisternone romano , opera idraulica costruita in età imperiale. Imponente e bellissimo. Dopo questa visita emozionante decidiamo di fermarci a cena in un ristorante a due passi dal monumento: il Satyricon
E’ fine Estate c’e una temperatura ancora piacevole. Giunti al locale veniamo accolti da personale di sala che ci fa accomodare nella piazzetta adiacente al ristorante.
Prima di accomodarci diamo uno sguardo alla struttura interna, un locale semplice in stile moderno dove prevale il bianco. Ci sediamo come detto all’esterno e veniamo accolti con un calice di prosecco e un entrée piacevole: melanzana, pomodoro e mozzarella.
Entrée
Diamo uno sguardo al menù, intanto ordiniamo del vino Fiano, per il resto decidiamo di lasciare libero sfogo alla fantasia creativa dello chef.
Come antipasto ci viene servito un tortino di patata morbida con polpo e una deliziosa rosa di salmone danese affumicato artigialmente al profumo di mirto. Il piatto anche bello da vedere è delicato, il salmone è superlativo e il polpo ha una cottura pressoché perfetta.
Tortino di patate con polpo e rosa di salmone danese affumicato al profumo di mirto
Ecco un assaggio di primo scelto dallo chef: fettuccine al nero di seppia con fiori di zucca e tartare di gamberi rossi. Credetemi una vera delizia, a cominciare dalla pasta fatta in casa fino alla materia prima e i prodotti di alto livello. Ho gradito molto il contrasto caldo freddo della pasta con la tartare di gamberi delicatissima e gustosa.
Fettucine al nero di seppia con fiori di zucca e tartare di gamberi rossi
Già questo piatto ci conquista e ci appaga. Stiamo trascorrendo una bella serata che continua con l’altro assaggio propostoci: gnocchi di patate con baccalà e pomodorini gialli. Ottimi!
Gnocchi di patate con baccalà e pomodorino giallo
Come secondo piatto decidiamo di prendere 2 pietanze differenti: una frittura di gamberi e calamari.
Frittura di gamberi e calamari
E un’ intrigante spigola fritta. La frittura è asciutta con un’ impanatura perfetta, il pescato freschissimo, morbido e saporito. Nota di merito per la spigola. Eccezionale … L’abbiamo gustata altrove in mille modi ma mai così. Meravigliosa ci fa godere appieno del sapore del mare..
Spigola fritta
Lo chef dalla cucina ci chiede un nostro parere visto che questa è una ricetta antica tramandata dal padre. La risposta non può che essere positivo. Davvero buona..
Per finire chiediamo un solo dessert, optiamo per un vasetto di cheesecake ai frutti di bosco con base di biscotto. Terminiamo così in dolcezza nel migliore dei modi una serata davvero piacevole. Abbiamo trovato un bel centro storico ed un ristorante interessante. Chiediamo il conto e paghiamo 35 euro a persona per 3 antipasti, 3 assaggi di fettuccine, 3 assaggi di gnocchi, due secondi, un dessert, vino della casa e 2 minerali. Direi un corretto rapporto qualità – prezzo.
Abbiamo scoperto un ristorante davvero notevole. Si nota la volontà del giovane chef di proporre una cucina di livello con una attenzione importante alle materie prime. Il pesce poi è freschissimo e cucinato alla perfezione. Sapete bene che in località molto frequentate non è semplice trovare ristoranti non turistici. Satyricon merita una visita, provatelo e ci darete ragione.
Satyricon
Via Traiano n. 32
Rione Castellone. Formia (Lt)
Tel. 391 401 9842
Visita la pagina Facebook di Satyricon Formia
E’ una bella giornata decidiamo di concederci una passeggiata in costiera amalfitana per goderci la magia e l’incanto di questi luoghi. Siamo per pranzo a Vietri sul Mare e decidiamo di fermarci (dopo aver prenotato) al Ristorante Evù.
Non è la prima volta che veniamo qui, siamo tornati a distanza di un anno e mezzo per provare nuovamente la loro cucina.
Evù, ristorante. Vietri sul Mare (Sa)
Il locale si trova al centro di Vietri in un caratteristico e colorato vicoletto, quello che porta al Duomo, pieno di negozietti di artigiani ceramisti, (del resto la ceramica vietrese è un “must" ed è famosa nel mondo).
Arriviamo poco dopo le 14.00, ci accoglie la gentilissima signora Anna che ci accompagna al nostro tavolo, siamo in due. Pranziamo all’interno ma va detto che ci sono durante la bella stagione anche molti tavoli all’esterno. Decidiamo di pranzare all’interno. (Va detto che ci sono anche diversi tavoli all’esterno ma era tutto pieno).
Il locale dentro è piccolo ma regala un senso di accoglienza e familiarità, c’è una bella e sobria mise en place, adatta al contesto con i bicchieri da acqua colorati, così come i vasi ad ogni tavolo. Pochi quadri alle pareti. Ci accomodiamo al nostro tavolo….
Subito ordiniamo una minerale, due calici di Falanghina e ci viene portato il pane con dei fantastici grissini artigianali.
Diamo un’occhiata al menù e ci confrontiamo con Anna (che scopriamo essere la mamma del titolare, Riccardo).
Il menù prevede oltre alla possibilità di scegliere alla carta anche di optare per alcune proposte fuori menù.
Noi decidiamo di pranzare ”à la carte” e per cominciare, optiamo per due antipasti Evù, si tratta di sei portate (che cambiano settimanalmente in base alla disponibilità e stagionalità dei prodotti) che mettono insieme il mare e la terra, nel nostro caso ci vengono serviti : Gateau di patate con insalata di mare, polpettina fritta di ricotta tonno e limone (divina..), taccole con pomodorini e seppie (molto buone), peperoncini verdi con il totano, calamaretti alla luciana, e peperoni con pesce spada.
L’antipasto Evù
Un antipasto davvero notevole, di ottima fattura, davvero intrigante la volontà dello chef di unire sempre il pesce alle verdure. Tutto gustoso ed equilibrato, due menzioni speciali per la polpetta di ricotta, tonno e limone (delicatissima) e per calamaretti, ma ripeto davvero tutto ben eseguito.
Anche per i primi scegliamo due primi “Evù” fuori menù: io scelgo degli spaghetti cacio, pepe, vongole e polvere di peperoni cruschi. Un primo inusuale ma intrigante …
Spaghetti cacio, pepe, vongole e polvere di peperoni cruschi
Ancora più particolare è l'altro primo che abbiamo scelto: spaghettoni con crema di broccoli, colatura di alici di Cetara e tartare di gamberi crudi. Entrambi i primi sono davvero ben eseguiti con una perfetta cottura della pasta.
Spaghettoni con crema di broccoli, colatura di alici di Cetara e tartare di gamberi crudi
Siamo sazi, ma non possiamo esimerci dall’assaggiare almeno un secondo, e allora vada per un tonno grigliato con scarole saltate con olive e capperi. Davvero eccellente, di ottima fattura il tonno e azzeccato l’abbinamento con la scarola.
Tonno grigliato con scarole saltate con olive e capperi
Ci fermiamo qui, saltiamo il dolce. Prendiamo un limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo 80 euro in due. Conto giustissimo commisurato alla qualità dei prodotti e alla cucina proposta.
Facciamo i complimenti a Riccardo Faggiano (il titolare) e a tutta la famiglia.
Siamo stati qui più volte e si conferma alla grande. Evù ristorante merita una visita per la qualità della cucina proposta, per l’accoglienza e per lo sforzo di proporre sempre cose nuove e una cucina che strizza l’occhio all’innovazione sempre nel solco della tradizione. In località di mare c’è sempre il rischio di imbattersi in trappoloni per turisti, con Evù si va sul sicuro. Consigliato.
Evù Ristorante
Via Diego Taiani n.1
Vietri sul Mare (Sa)
Tel. 089 210237
Visita la pagina Fb di Evù ristorante
E’ una bella Domenica, siamo a Bovino, un borgo davvero suggestivo che si trova nel territorio dei Monti Dauni. Siamo poco dopo il confine tra Campania e Puglia, in provincia di Foggia. Bovino a parer mio è uno dei borghi più belli e caratteristici della Puglia.
Visitiamo un po’ il borgo e restiamo sorpresi dalla bellezza del centro storico sorvegliato dal maestoso castello. Tutto intorno a noi ci sono antichi portali, vicoletti, strade acciottolate. Ci fermiamo per qualche foto di tanto in tanto e dopo aver visitato il suggestivo Duomo (la Chiesa di Santa Maria Assunta la cui costruzione risale al X secolo), ci fermiamo per pranzo al Ristorante “La Cantina”.
Ristorante La Cantina – Bovino (Fg) – Ingresso
Siamo in un vicoletto molto caratteristico. Dall’esterno il locale sembra una piccola abitazione, abbiamo prenotato per tempo e meno male direi, visto che il ristorante è molto piccolo, è un unico ambiente tutto in pietra, con un bel camino, soffitto con volte a botte e ci sono pochi tavoli (in tutto avrò contato 25 coperti).
Particolare della sala interna
Ci accompagnano al nostro tavolo (piccolo anche questo, ma pazienza lo spazio è quello che è, ma in fondo è anche questa una delle cose belle del locale …).
Altra particolarità, il menù è scritto su una lavagna in bella mostra su di una parete del locale. C’è l’antipasto del Contadino, quattro proposte di primi, quattro proposte di secondi e il dolce del giorno. Mi faccio portare anche la carta dei vini, ci sono vini di piccole aziende pugliesi e domina il Nero di Troia (siamo nel suo territorio del resto). Alla fine decido proprio di prendere un Nero di Troia al calice.
Per cominciare, ordiniamo un antipasto del Contadino (uno basta perché è abbondante e va bene per due persone). Una serie di portate con prodotti del territorio (molti a Km zero) tutti legati ovviamente alla stagione. Cominciano le danze..
Ci portano un tagliere con un delizioso salame di maialino nero, e tre tipi di formaggi di latte vaccino (uno con peperoncino, uno con l’aglio e uno con la scorzetta di arancia). Ottimo incipit…
Il tagliere con salamino e formaggi
Una delicatissima ricotta di mucca, profumata e morbida, davvero eccellente….
Ricottina
Pizzette fritte servite calde calde……
Pizzette fritte
Una insalatina di farro con pomodori secchi e rucola…
Insalatina di farro con pomodori secchi e rucola
Un fungo impanato, un pezzetto di frittatina di asparagi e una prugna ripiena di oliva avvolta nel guanciale di maiale, quest’ultima sorprendente ….
Fungo impanato, frittatina e prugna ripiena
Chiacchieriamo amabilmente e guardiamo un po’ di foto scattate nel borgo, intanto continua il trionfo di sapori contadini …
Zuppa di fave, carciofi e cicoria. Ottima…
Zuppa di fave, cicoria e carciofi
Ecco poi un piatto con un crocchettone al caciocavallo, nido di patate con cipolla, involtino di melanzane con caciocavallo, un tocchetto di pizza di patate, polpettina di pane e ricotta e una torretta di melanzane e caciocavallo.
Antipasto Contadino
Ecco poi una “chicca”, Nicola Consiglio il proprietario, nasce come casaro ed ha un’azienda agricola dove produce anche latticini e formaggi. Con il suo team arriva ai tavoli e lavora la pasta di mozzarella facendo i nodini al momento. Spettacolo puro ! In questo caso non c’era Nicola a fare i nodini (impegnato nell’agriturismo di famiglia) ma il risultato è stato comunque ottimo…
I nodini di mozzarella realizzati al momento
Assaggiamo i nodini appena fatti e dobbiamo ammettere che il sapore è fantastico. Si sente appieno il latte.
Nodino di mozzarella appena fatto
L’antipasto è stato vario e abbondante. Tanti assaggi di piatti legati al territorio, ben cucinati e la nota di merito è per le materie prime tutte freschissime.
Dopo un pò di attesa arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli di ricotta e spinaci con pomodorini di collina e caciocavallo (meravigliosi e che goduria quel sughetto con i pomodorini).
Ravioli
E dei fusilli con pomodorini, salsiccia e asparagi selvatici (un must di questo periodo).
Fusilli pomodorini, salsiccia e asparagi selvatici
Buonissimi, poi devo ammettere che ho un debole per gli asparagi selvatici…quindi…fate un po’ voi…
Siamo davvero sazi, ma decidiamo di provare un secondo in due: dei bocconcini di vitello ripieni di cicoria e caciocavallo con patate e insalata. Buono anche questo secondo…
Bocconcini di vitello
Prima del conto, un caffè e un nocino artigianale. Paghiamo per il nostro pranzo 48 euro in due ! Incredibile ma vero… Rapporto qualità – prezzo da non credere!
Il Ristorante la Cantina a Bovino è il classico posticino che non tradisce mai. Chi viene qui sa cosa deve aspettarsi: prodotti del territorio, uso di erbe spontanee, salumi, formaggi di produzione propria e tutto ciò che la Daunia può offrire, insomma una buona e corposa cucina “terragna”. Dobbiamo fare i complimenti a Nicola Consiglio (che ha anche l’agriturismo Piana della Mandrie sempre a Bovino e si divide tra le due strutture).
I prodotti sono genuini e a Km Zero, (c’è anche la possibilità di acquistare qualcuno dei prodotti che si mangiano al ristorante). Qui trovate una cucina generosa e senza fronzoli. E' la classica e buona osteria contadina. Unico consiglio che vi diamo è quello di prenotare visto che i coperti sono pochi e il locale è piccolissimo.
Ristorante La Cantina
Via Giovanni Barone 1,
Bovino (Fg)
Tel. 0881 96 18 49 - 389 78 97 956
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Siamo all’uscita di Avellino Ovest su via Nazionale Torrette a qualche chilometro dai centri di Mercogliano e di Avellino. Non è visibilissimo dalla strada, si trova in effetti all’interno di un parco, ma non lo dimenticherete facilmente!
Parlo di Sirena Restaurant, con cucina esclusivamente di mare. E’ da diverso tempo che lo conosco e lo frequento. Difficile pensare che un ristorante in mezzo ai monti ed in terra irpina possa offrire prelibatezze marinare tali da riscuotere così tanti consensi. E invece …… ma andiamo per gradi..
Incantevole la location, un mix di raffinatezza ed eleganza ma senza esagerare, un ambiente romantico che regala emozioni. Pochi coperti per cui conviene sempre prenotare il tavolo!
La Sirena. Mercogliano (Av) - Particolare interno
Ad accogliervi Carmen, la titolare, cordialissima e sempre attenta alle esigenze dei clienti.
Faccio una premessa: esiste un menù di riferimento ma conviene confrontarsi con lei per verificare la disponibilità del pescato. Il “valore aggiunto” del ristorante sta nel fatto che le materie prime provengono dalle pescherie della stessa proprietaria.
Per la nostra serata, ad accompagnare la cena, un aglianico dei Campi Taurasini, Rubino – Nobile di Montefusco, vino corposo, persistente e molto gradevole.
Aglianico dei Campi Taurasini, Rubino – Nobile di Montefusco
Benvenuto di bruschette con pomodorini (sempre gradite).
Bruschette
Si scelgono per la serata uno spaghetto alle vongole, un classico, semplice ma preparato divinamente.
Spaghetti alle vongole - un classico
E gli scialatielli ai frutti di mare, piatto delizioso, eseguito anch’esso a regola d’arte. Doverosi i complimenti allo chef.
Scialatielli ai frutti di mare
I primi piatti abbondantissimi ci indirizzano all’assaggio di un solo secondo: gamberi con grana su letto di spinacini, sfiziosissimo e gustoso.
Gamberi con grana su letto di spinacini
Per la serata, vino compreso, paghiamo all’incirca 25 euro a persona.
La Sirena ormai rappresenta una bellissima realtà, che migliora col passar degli anni; un ritrovo enogastronomico di assoluto livello dove poter assaggiare prelibatezze di mare a prezzi decisamente contenuti ed onesti. Un fantastico ristorante di pesce a pochi km da Avellino ? Si può…
Da frequentare e frequentare più volte!
La Sirena
Via Nazionale, n.350
Mercogliano (Av)
Tel. 338 37 32 506
Nell'antico castello un ristorante di buon livello.
Siamo a Sant’Agata de’ Goti, borgo che spesso è protagonista dei nostri itinerari a metà tra storia, arte e gastronomia. Sant’Agata è uno dei borghi più caratteristici della Campania, meraviglioso è il suo centro storico con le case cortina a strapiombo sul fiume Martorano. Un piccolo scrigno che racchiude inestimabili bellezze artistiche ed archeologiche. Dopo una bella passeggiata fermarsi a pranzo è d’obbligo.
Siamo tornati da Fiore 1985 proprio all’inizio del centro storico adiacente al grande parcheggio di Piazza Tiziano della Ratta. La location è molto bella, ci troviamo infatti nel corpo dell’antico castello normanno, laddove un tempo c’erano le stalle. La ristrutturazione è stata realizzata in modo eccellente. Ci sono un centinaio di coperti e si sviluppa su due livelli: pavimento con chianche, pietra a vista e tanto tufo (siamo a Sant’Agata de’ Goti of course!), il soffitto è realizzato con volte a botte, le sedute bianche. Insomma l’atmosfera è davvero intrigante.
Si può pranzare anche all’aperto sotto un gradevole pergolato di glicine ma scegliamo di accomodarci dentro.
Siamo in cinque. Siamo venuti qui per gustare il pesce. “Il pesce?” Direte voi … Si proprio così. Infatti lo chef Fiore delle Fave propone tra l’altro una cucina di mare di ottimo livello, già da noi provata mesi fa e allora…. Si cominci!
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di falangina del Sannio dell’Azienda Cantine Iannella Antonio, un bianco dal bel colore paglierino e fruttato, ideale per accompagnare l’antipasto che sta per arrivare.
Falangina del Sannio dell'Azienda Cantine Iannella Antonio
Abbiamo ordinato 4 insalate di mare … ben presentate e fatte con pesce freschissimo..
Insalata di mare
E un antipasto del pescatore: salmone e pesce spada marinati, alici marinati, insalatina di finocchi, gamberi in salsa rosa, un flan di zucchine e un bel pezzo di baccalà fritto. Davvero tutto ottimo!
Antipasto del Pescatore
Poi due proposte calde: seppie con vellutata di piselli…
Seppie con vellutata di piselli
E un classico: polpi alla luciana…
Polpi alla luciana
Un antipasto che ci ha davvero soddisfatto.
E’ il momento dei primi ….Qui ci siamo divertiti a prenderne di diversi per poterli degustare..
Ecco due piatti di spaghetti alle vongole, eseguiti benissimo, con le vongole veraci a dare un sapore meraviglioso al piatto.
spaghetti alle vongole
Un risotto alla pescatora, anche questo mantecato alla perfezione e gustoso …
Risotto alla pescatora
Un piatto di cavatelli beneventani ai frutti di mare, spettacolari ….
Cavatelli beneventani ai frutti di mare
Ed un piatto di trofie con vongole, gamberi e porcini … uno dei piatti più richiesti dai clienti, e non ci abbiamo messo molto a capire il perché. Ottimi!
trofie con vongole gamberi e porcini
Intanto ordiniamo un’altra bottiglia di vino, altra falangina stavolta dell’azienda Antico Ceppo di Bonea, di un bel giallo vivo, molto fruttato e interessanti note minerali.
Falangina dell'azienda Antico Ceppo di Bonea
Il nostro pranzo continua, arrivano i secondi: tre fritture di calamari, morbidissimi. Una frittura non unta e asciutta.
Frittura di calamari
Così come notevole è stata la frittura di gamberi e calamari..
Frittura di gamberi e calamari
Abbiamo preso anche un misto grigliato: orata, seppia, gamberone e spada. Anche qui la qualità è altissima, nota di merito per l’orata: freschissima e con la carne bella compatta, soda e saporita..
Misto grigliato orata, seppia, gamberone e spada
Siamo strapieni, decidiamo di prendere un sorbetto al limone a testa e poi due caffè, due limoncelli e un nocino artigianale. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro lauto pranzo poco meno di 40 euro a testa. Un rapporto qualità - prezzo direi eccellente se consideriamo che abbiamo pranzato totalmente a base di pesce!
Sorbetto al limone
Fiore 1985 rappresenta una garanzia, il locale è molto bello, il personale gentile, forse un po’ lento a gestire le comande ma qui la cucina è espressa e tutto è fatto al momento, quindi ci vuole il tempo necessario. La materia prima è di alta qualità, il pesce freschissimo e cucinato alla perfezione. Lo chef Fiore delle Fave ha davvero grande talento ed è anche molto simpatico. Altro particolare non trascurabile è il conto onesto con un rapporto qualità prezzo eccellente.
Sembrerebbe un’eresia pensare di venire a mangiare del buon pesce in collina nel Sannio e invece non lo è affatto. Provate Fiore 1985 e ci darete ragione. Notevoli anche le proposte di terra e le pizze (ve ne abbiamo già parlato). Conferma.
Fiore 1985
Ristorante e pizzeria
Via Caudina n.3
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 388 92 46 817
Molto più di un ristorante. Esperienza dei sensi a pochi passi dalla Cattedrale.
Siamo nel cuore del centro storico di Otranto a pochi passi dalla Cattedrale. Qui si trova un ristorante di alto livello il cui nome prende spunto proprio dal bellissimo mosaico che ricopre il pavimento delle tre navate della Cattedrale. L’opera fu realizzata tra il 1163 e il 1165, è uno dei più importanti cicli musivi del medioevo ed ha come tema centrale un maestoso Albero della vita. Albero della vita in latino “Arbor vitae”.
Arbor vitae. Otranto (Le) - Ingresso spazio esterno
Il ristorante da noi scelto per la cena è proprio Arbor Vitae. Siamo in un vicoletto che sbuca davanti alla Cattedrale di Otranto. Il locale ha una sala interna e due meravigliose sale esterne su un terrazzo con giardino. Chiaramente vista la serata estiva ci accomodiamo all’esterno.
Arbor Vitae. Otranto (Le) - Un angolo del bel giardino esterno
Ci accompagna al tavolo la gentile Valentina. La location è incantevole, bellissima, due terrazzi circondati da verde con tavoli e sedute bianche, lo stile è lineare ma raffinato. Belli i richiami in legno, bella la mise en place, elegante ed essenziale. Ci accomodiamo e cominciamo ad apprezzare l’atmosfera unica che si percepisce qui. Ci portano i menù e arriva Mattia davvero impareggiabile. Questo ragazzo ha una passione e un talento da vendere nello spiegare per filo e per segno il menù, il pescato del giorno, le pezzature ed il possibile uso in cucina. Poi ci sono le proposte a la carte. Noi siamo in sei. Da bere due minerali e sei calici di Chardonnay Anticaia della Cantina San Donaci e cominciamo ordinando quattro antipasti.
Una classica caprese fatta con pomodorini e burratina (of course!).
Caprese con burrata e pomodorini
Un piatto di purea di fave bianche e cicorie otrantine. Piatto tipico della tradizione contadina pugliese, sublime.
Purea di fave bianche e cicorie otrantine
Un tortino di melanzane con alici, pomodoro e capperino occhiello a crema di zucca. Equilibrato, gustoso giustamente sapido, ho trovato sorprendente l’abbinamento delle melanzane con le alici.
Tortino di melanzane con alici pomodoro e capperino occhiello alla crema di zucca
E un’insalata di seppia arrosto con uvetta, e cicoria insaporita alla citronette. Buonissima la seppia arrosto, morbida, gustosa, geniale l’abbinamento con la cicoria e il dolce dell’uvetta sultanina.
Insalata di seppia arrosto con uvetta e cicoria insaporita alla citronette
La nostra serata procede alla grande. Di tanto in tanto passa a salutarci Mattia per assicurarsi che tutto vada per il meglio. Spazio ai primi. Ordiniamo un piatto di orecchiette con ceci neri, melanzane e pomodoro secco. Una proposta che riporta alla tradizione contadina.
Orecchiette con ceci neri melanzane e pomodoro secco
Un piatto di linguine ai frutti di mare. Notevoli…
Linguine ai frutti di mare
Due piatti di foglie di ulivo con vongole e bieta su vellutata di pomodoro giallo. Proposta intrigante …
Foglie d'ulivo con vongole e bieta su vellutata di pomodorino giallo
E due risotti e quinoa su crema di carciofi con seppia e caciocavallo. Questo risotto è stato sublime, perfetta la mantecatura del riso, bella l’idea di aggiungere la quinoa, equilibrato il sapore, delicata la crema di carciofi, meravigliosa la nota finale del caciocavallo che si è fuso con il calore del riso. Chapeau!
Risotto e quinoa su crema di carciofi con seppia e caciocavallo.
Ci stiamo godendo una serata davvero piacevole. Arbor Vitae regala emozione. Decidiamo di prendere anche due secondi.
Una tagliata di tonno dorata al miglio con contorno di zucca all’agro e olive taggiasche. Ne vogliamo parlare? La foto parla da sola…
Tagliata di tonno dorato al miglio con contorno di zucca e olive taggiasche
E a chiudere un calamaro grigliato con frisa, rughetta, capperi e pomodori. Ho trovato questo secondo davvero di livello. Questa versione mediterranea della frisa con capperi e pomodori è pazzesca
.Calamaro grigliato con frisa, rughetta capperi e pomodori
Saltiamo il dolce e prendiamo 3 amari e due caffè. Chiediamo il conto e paghiamo poco meno di 40 euro a persona.
Arbor Vitae è molto più di un ristorante. E’ una vera e propria esperienza dei sensi. Cenare su questa terrazza nel cuore del centro storico di Otranto è pura magia. La cucina poi è di alto livello. Le materie prime sono di ottima fattura, il pescato freschissimo. Lo chef sa il fatto suo. Le proposte sono ben studiate ed eseguite, forse se proprio dovessi trovare un neo mi sarei aspettato una piccola spinta in più a livello di personalità in qualcuno dei piatti che abbiamo degustato, ma sono piccoli dettagli. Questo in definitiva è un signor ristorante. Il rapporto qualità - prezzo è adeguato alla location e alle proposte di cucina. Nota di merito poi per il servizio semplicemente perfetto. Il personale di sala è impeccabile, professionale, educato, presente ma mai invadente. Mattia poi merita la lode, il prototipo di quello che dovrebbe essere un perfetto maitre. Arbor vitae è una garanzia. Ideale per cene romantiche o importanti e comunque per chi da un ristorante non chiede solo di mangiar bene ma di emozionarsi.
Arbor vitae
Via Giovanni Michele Laggetto n.38
Otranto (Le)
Tel. 0836 806816
Visita il sito web di Arbor Vitae
Cucina di livello fuori le mura del centro storico.
Siamo poco fuori il centro storico di Otranto, a pochi passi dal lungomare. Siamo in Via delle Torri, proprio fuori le mura della città vecchia. Abbiamo scelto di cenare da Pi Greco, indirizzo che avevamo da un po’ in agenda. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due.
Ci sono posti anche all’esterno ma preferiamo accomodarci nella sala interna. Il locale dentro è molto curato pur essendo minimal, tavoli bianchi con piano color legno, sedute bianche, un bel gioco di luci soffuse, una gradevole musica lounge di sottofondo. C’è anche una caratteristica sala su di un piano soppalcato con pochi tavoli. Insomma l’atmosfera che regala questo luogo è gradevole e di civettuola intimità.
Diamo un’occhiata al menù, ci sono poche proposte ma ben studiate e calibrate, sette proposte di antipasti, quattro primi e 6 secondi, oltre ad una pagina dedicata a quello che scopriremo essere una delle cose più richieste: il sushi.
Ordiniamo da bere una minerale e due calici di Murà, Sauvignon Blanc Bio, IGP prodotto dall’azienda Duca Carlo Guarini, ben strutturato, di buon spessore, con note vegetali di erbe aromatiche e sfumature fruttate alla fine. Ideale per accompagnare la nostra cena.
Arrivano i loro pani artigianali che ci propongono da assaggiare con un olio molto particolare, l’olio Evo salentino aromatizzato al limone dell’azienda agricola Tenore di Otranto.
I loro pani e l'olio
Intanto prendo un antipasto: polpo al rosmarino su crema di patata profumata allo zenzero. Semplicemente fantastico, il polpo morbido ma al contempo croccante ben si sposava con la delicatezza della crema di patata. Piatto davvero eccellente.
Polpo al rosmarino su crema di patate al profumo di zenzero
Poi due primi, le sagne (pasta tipica salentina) con rana pescatrice e lardo “Pata Negra” croccante. Primo piatto interessante come interessante è stato il connubio del pesce con il lardo di Pata Negra.
Sagne con rana pescatrice e lardo Pata negra croccante
Abbiamo raggiunto livelli altissimi con la seconda proposta di primo: gnocchetti di patate su fonduta di taleggio DOP e tartare di scampi. Delicati, ma pieni di personalità. Un primo piatto che ci ha conquistato.
Gnocchetti di patate su fonduta di Taleggio DOP e tartare di scampi
Intanto al nostro tavolo arriva Fabio, perfetto padrone di casa. Per assicurarsi che tutto stesse andando bene.
Abbiamo preso anche un secondo in due: tonno scottato alla griglia con selezione di verdure di stagione. Decisamente buono anche questo.
Tonno scottato alla griglia con selezione di verdure di stagione
Saltiamo il dolce e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 79 euro in due. Rapporto qualità prezzo direi adeguato al locale ed al tipo di proposta.
Pi Greco è un indirizzo sicuro, un signor ristorante ben lontano dalle tante trappole per turisti che si trovano nei luoghi di vacanza o con molto flusso di visitatori e turisti. Davvero una piacevole scoperta. Qui la cucina è raffinata, studiata nei dettagli. Poche proposte ma fatte come si deve. La chef Maria Rosaria Peluso è in un talento naturale ed è in continua evoluzione. C’è grande attenzione alla materia prima, alla scelta dei prodotti. I piatti sono eseguiti tecnicamente in modo impeccabile. Il servizio è preciso, puntuale e non invadente. Torneremo di sicuro per provare il sushi (ho visto su altri tavoli che andava forte). Il conto è adeguato al tipo di cucina proposta e di ristorante. Altra nota di merito per Fabio, compagno di Maria Rosaria, sempre attento, presente e perfetto padrone di casa.
Pi Greco
Via delle Torri, n.40
Otranto (Le)
Tel. 0836 237312
Visita il sito web di Pi Greco