Tornare a Caiazzo è sempre un piacere per noi. Ci piace questo borgo dell’alto casertano con le sue tradizioni, la natura generosa che qui regala spettacolo in ogni periodo dell’anno. Caiazzo è terra di uliveti (rinomata la varietà di olive caiazzane tipiche del posto), di vigneti e di antica cultura contadina ancora presente e viva. Qui a Caiazzo c’è un indirizzo già visitato e recensito in passato ma dove torniamo sempre volentieri: Zest.
Siamo in Via Cattabeni prima dell’ingresso del paese e del centro storico. Il locale è bello come lo ricordavamo, curato in ogni dettaglio, minimal ma raffinato, ferro, vetro e legno si coniugano alla perfezione. Visto che abbiamo prenotato con un po’ di anticipo, siamo stati fortunati e abbiamo trovato posto nella richiestissima sala in veranda, luminosissima con una grande vetrata da cui si ammirano il borgo e il Castello. Chi già è stato qui da Zest sa bene che in questa sala ci sono dei tavoli che hanno la griglia centrale (per la brace). Si può così cuocere la carne scelta, secondo il proprio gusto e con il grado di cottura che piace di più, idea davvero meravigliosa. Grigliare la carne al tavolo è una bella esperienza, crea condivisione, una bella convivialità ed è anche divertente. E il fumo? Nessun problema, la cappa infatti è situata sotto la griglia (ad aspirazione). Quindi zero fumo e non avrai mai problemi con vestiti, abiti e capelli. Per la serie...."griglio ma esco pulito e lindo".
Il nostro tavolo con la brace al centro
Prima di ordinare salutiamo colei che spesso e volentieri è in cucina da Zest la bravissima chef Amelia Falco, una vera certezza, talento, simpatia e l'umiltà dei grandi. E’ sempre bello rivederla, Amelia tra le tante cose è famosa per le sue mitiche polpette che creano dipendenza. Le gusteremo di sicuro anche oggi. Come al solito diamo uno sguardo al menù, concepito per accontentare davvero tutti, chiaramente protagonista è la carne. Ci sono i piatti denominati ghiribizzi ossia gli antipasti (tra questi interessanti la tartare di chianina servita con mayo alle acciughe, cucunci, finocchi ghiacciati, nocciole tostate, chips di mais e polvere di buccia d’arancia e l’uovo pochè). Due sono le proposte di primi piatti, e poi le polpette, quelle di carne, di pesce e quelle vegetariane e poi la carne, con la possibilità di fare degustazioni guidate e da “grigliare” al tavolo. Cominicamo ordinando una minerale e una bottiglia di Trebulanum riserva, Casavecchia di Pontelatone di Alois. Un rosso poderoso, ottenuto da uve Casavecchia in purezza, vitigno tipico della zona con sentori di liquirizia, di spezie e una personalità che conquista.
Trebulanum Casavecchia di Pontelatone di Alois
Cominciamo con due degustazioni di polpette. Ogni degustazione comprende sei polpette (due per ogni tipologia). I percorsi degustazione di polpette sono studiati dalla chef Amelia Falco con lo scopo di creare convivialità e valorizzare e recuperare tradizioni gastronomiche ma con abbinamenti creativi. La prima degustazione è denominata “delicatesse”, ossia polpette vegetariane nell’ordine polpette di rapa rossa e ceci, al centro quelle con quinoa con uvetta e pinoli e poi con friarielli e patate.
Degustazione polpette Delicatesse
L’altra degustazione è denominata Zest con polpette fatte con tre tipologie di carne: le polpette di pollo con crema di piselli e chips di parmigiano, polpette di galiziana su crema di zucca e granella di nocciola e le polpette di maiale affumicato con crema di patate al burro fonduta di pecorino e porro fritto.
Degustazione polpette Zest
Le polpette sono spettacolari, forse definirle semplicemente polpette è anche riduttivo. I due percorsi che abbiamo fatto sono differenti ma entrambi convincenti, le polpette vegetariane sono delicate nel vero senso della parola, nota di merito per quelle con friarielli e patate. Nella degustazione Zest ci sono piaciute tutte ma sul podio decisamente svettano le polpette di maiale affumicato con crema di patate al burro fonduta di pecorino e porro fritto.
Prendo anche un uovo pochè servito con sbrisolona al parmigiano, vellutata di patate al brodo di crudo Sant’Ilario, cremoso di provola affumicata, polvere di nocciole il tutto coperto da una sfoglia di gelatina di spinaci. Una proposta davvero convincente.
Uovo pochè
Avvolgente come una carezza l’uovo che si sposa a meraviglia con la vellutata di patata e il cremoso di provola affumicata.
Uovo pochè Dettaglio
Come primi prendiamo due piatti di ravioli ripieni di funghi porcini e patate serviti con riduzione di zucca, speck croccante, fonduta di lingotto e terra di frutta secca tostata. Fantastici i ravioli, belli saporiti grazie alla presenza dei porcini nel ripieno. Perfetto l’abbinamento con la riduzione di zucca, sorprendente poi la fonduta di lingotto, un formaggio fatto con latte 100 % di vacca Frisona del caseificio La Teresina di Piana di Monte Verna, spettacolare…
Ravioli ripieni di funghi porcini e patate con riduzione di zucca e speck croccante
Se i ravioli ci sono piaciuti con gli altri due primi viaggiamo a livelli siderali, abbiamo preso due piatti di risotto ai carciofi con fondo di ragù bianco di vacca podolica, spuma di mozzarella di Frisona, carciofi croccanti e polvere di cipolla bruciata. In una sola parola: eccezionale. Un meraviglioso gioco di consistenze e sapori, delicata la spuma di mozzarella che nasconde un fondo di saporito ragù bianco, bella la nota dei carciofi croccanti. Davvero complimenti.
Risotto ai carciofi con fondo di ragù bianco e spuma di mozzarella
E dopo i primi…Carne, carne carne! Siamo in quattro e optiamo per due percorsi carne. In pratica è una degustazione di varie tipologie da poter cuocere alla brace secondo i nostri gusti.
I percorsi carne sono studiati con attenzione con la supervisione di Amelia Falco, tagli e tipologie che ne esaltino le caratteristiche. La carne viene servita su un vassoio pronta per essere cotta, già tagliata con uno spessore specifico per ogni tipologia in modo da rendere ottimale la cottura sulla griglia che si trova al centro di ogni tavolo.
La carne prima della cottura
Nel nostro caso ecco in sequenza il percorso “Passeggiata italiana”, quattro pezzetti di Podolica, quattro di Pezzata rossa, e quattro di Frisona. Al centro c’è un po’ di pancetta che viene usata per ungere bene la griglia prima di posizionare la carne sulla brace. Poi il percorso Zest ossia quattro pezzetti di Angus, al centro quattro di Galiziana e quattro di Rubia Gallega (una delle carni migliori al mondo a parer mio). Il tutto accompagnato da una salsa di soia e miele e una salsa di olio, prezzemolo e aglio.Cuocere la carne, ognuno secondo il proprio gusto è davvero divertente e crea un bel clima di convivialità. E’ un’esperienza da fare assolutamente. Senza contare che la carne è veramente super.
Carne in cottura
Ci sono piaciute in particolare la Rubia Gallega, la Galiziana e la Frisona. Come scritto già in precedenza, grazie alla cappa situata sotto la griglia (ad aspirazione), non ci saranno contrattempi. Quindi zero fumo e non avrai problemi per vestiti, abiti e capelli.
La carne alla brace
Non potevamo non accompagnare la carne con delle ottime patate fritte artigianali, accompagnate da salsine preparate in cucina e non industriali: finta maionese alla curcuma senza uova e Ketchup artigianale di pomodoro San Marzano.
Le patate artigianali
Dulcis in fundo (è il caso di dire) prendiamo anche due dessert: brownie alle noci con mousse al cioccolato fondente, ganache montata alla vaniglia e composta di amarene.
Brownie alle noci
E il dessert denominato “Dolci consistenze” ossia torta caprese al pistacchio e cioccolato bianco, gelato alla vaniglia, salsa ai frutti rossi e colata di cioccolato fondente.
Dolci consistenze
Per finire anche due caffè e due amari (Jefferson). Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 65 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo direi corretto, soprattutto se consideriamo che abbiamo preso ben due bottiglie di vino.
“Repetita iuvant” recita una famosa locuzione latina, ossia ”le cose ripetute aiutano”. Rischiamo di ripeterci ma lo facciamo a fin di bene. Non è la prima volta che veniamo da Zest a Caiazzo e i giudizi sono sempre stati fantastici. Questo indirizzo non deve assolutamente mancare nella tua agenda, per questo lo abbiamo recensito più volte. Bella e particolare la location, curata, moderna ma al contempo calda. Le proposte di cucina sono convincenti, meravigliose le polpette, un vero scrigno di tesori e bontà con abbinamenti creativi, spettacolari i primi con una nota di merito per il risotto ai carciofi che resterà nella memoria, la carne poi è uno dei “must” di Zest e non è difficile capire il perché: grande qualità, attenzione ai dettagli e poi se avrai la fortuna di pranzare o cenare ai tavoli con griglia, ti consigliamo assolutamente l’esperienza di grigliare la carne. E’ divertente e particolare. Complimenti davvero alla chef Amelia Falco e alla brigata di cucina. Il personale è attento e veloce, il servizio professionale. Zest a Caiazzo è super consigliato. Parola dei Templari del Gusto.
Zest
Via G.B. Cattabeni n. 66
Caiazzo (Ce)
Tel. 338 202 03 07 - 0823 862086
Visita il sito web di Zest a Caiazzo
Siamo a pochi km da Benevento, a Pietrelcina. Questo ameno borgo è famoso per aver dato i natali a Francesco Forgione, San Pio. E’ un luogo di origine antica, le prime tracce documentate risalgono al XII secolo. Il centro storico poi è davvero suggestivo con piccole stradine, case in pietra e scorci che restano nella memoria. C’è un senso di pace in questo luogo che ti pervade in ogni angolo. Fuori dal borgo antico, poco fuori dal paese c’è il ristorante che abbiamo scelto per pranzo: Boda De Ciondro.
Partiamo dalla location, molto bella: un antico stabile restaurato in maniera impeccabile. Antico e moderno si abbracciano, dominano il legno e la pietra rendendo l’atmosfera calda e accogliente. All’interno due ambienti, uno suggestivo con pareti in pietra, l’altro luminosissimo con ampie vetrate che danno sull’esterno. C’è anche un altro ambiente molto particolare, una sorta piccolo teatro coperto che con il bel tempo diventa la location di serate a tema ed eventi, ma la cosa che rende ancora più bello il luogo è lo spazio esterno, ampio, curato. Immaginiamo che qui sia bellissimo cenare con la bella stagione.
Noi abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Ci accomodiamo e come al solito diamo uno sguardo al menù, ci sono poche proposte ma studiate e curate, quattro antipasti, quattro primi, cinque secondi, e quattro dessert. Il menù segue il corso delle stagioni e cambia in base alla reperibilità di prodotti e materie prime. Da bere prendiamo una minerale e due calici di un vino che conosciamo bene e che abbiamo avuto modo di apprezzare spesso: l’aglianico del Taburno DOCG di Fontanavecchia, ottenuto da uve aglianico in purezza, di un bel colore rosso porpora intenso, con note di frutta rossa, spezie e un equilibrio incredibile. Ottima scelta davvero.
In attesa degli antipasti che abbiamo scelto, ci servono il pane e dei grissini di loro produzione (ottimi) e un graditissimo entrée: vol-au-vent con fonduta di provola e pomodorino confit abbinato ad una bollicina.
Entrée
Si comincia con gli antipasti, ecco il polpo alla piastra con salsa scarpariello e peperone crudo. Meraviglioso il polpo, cotto alla perfezione ma morbido e delicato che ben si sposava con la salsa al pomodoro, lo “scarpariello” che ti impone quasi la scarpetta. Interessante la presenza della julienne di peperone crudo a dare croccantezza al tutto. Nel complesso una proposta davvero convincente.
Polpo alla piastra salsa scarpariello e peperone crudo
L’altro antipasto è un inno alla cucina contadina che tanto amiamo, il pancotto con broccoli, salsiccia e cacioricotta. Delizioso, saporito e che bontà quella salsiccia…!
Pancotto broccoli salsiccia e cacioricotta
Siamo partiti davvero forte e per questo le aspettative crescono. I primi non fanno che confermarle. Scegliamo dei fusilli con salsiccia, porro e tartufo, un piatto di “terra” che ci colpisce. Il sapore è deciso, netto, intenso. Si sente il porro, è prorompente il tartufo, buonissima la salsiccia che avevamo già apprezzato nel pancotto.
Fusilli salsiccia porro e tartufo
L’altro primo è sorprendente, dei tagliolini cacio e pepe con gambero rosso. La cosa che mi ha colpito di questo piatto è l’equilibrio, avvolgente e deciso è il sapore della cacio e pepe, delicato è il gambero che stempera e addolcisce il tutto. Davvero un gran piatto.
Tagliolini cacio e pepe e gambero rosso
Prima dei secondi, usciamo un po’ all’esterno, nel giardino per goderci la bella giornata di sole. La temperatura è gradevole nonostante non siamo ancora in Primavera. Poco dopo rientriamo e arrivano i secondi che abbiamo ordinato. Un meraviglioso brasato su crema di patate e spinaci all’arancio. La carne era morbidissima, tenera, gustosa.
Brasato con crema di patate e spinaci all'arancio
E che dire del filettino di maiale lardellato, patata senapata e purea di mela annurca? Poesia. Da sottolineare la qualità della carne davvero ottima.
Filettino di maiale lardellato
Siamo sazi ma troviamo miracolosamente lo spazio per un dolce: pasta fillo al cacao, pere cioccolato e aglianico. Accompagniamo il dessert con un caffè e due amari.
Pasta fillo al cacao con pere cioccolato e aglianico
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 50 euro a persona. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
il ristorante Boda de Ciodro a Pietrelcina è stata una meravigliosa scoperta. La location è suggestiva, particolare, belli la struttura e gli ambienti interni, un insieme di antico e moderno che si coniugano alla perfezione. Stupendi gli spazi esterni dove durante la bella stagione immaginiamo sia piacevole pranzare o cenare. La cucina poi conquista con piatti e proposte intriganti ma legate comunque al territorio, un perfetto mix tra tradizione e creatività. Buona la carta dei vini. Il servizio è professionale, veloce e preciso con il maître attento e preparato. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Boda de Ciondro è un indirizzo consigliatissimo. Garantiamo noi… Alla prossima.
Ristorante Boda De Ciondro - Manifattura Sannita
Via Tratturo
Pietrelcina (Bn)
Tel. 0824 997601
Vista la pagina Fb di Boda de Ciondro
Siamo nel centro storico di Avellino. Il capoluogo irpino regala sempre spunti e indirizzi interessanti, spesso veniamo qui per vivere esperienze gastronomiche. Stavolta siamo stati a pranzo da Alma Gourmet d’Irpinia. Già il nome dice tutto, l’intento del giovane chef Mattia Del Gaudio e del suo team è chiaro: proporre una cucina legata al territorio in chiave gourmet, ma senza eccessi. Qui trovi una cucina fatta di ricerca, tecnica, passione e una scelta accurata di ingredienti e prodotti. Ma andiamo per gradi.
Noi abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. L’interno è molto spazioso, ci sono due sale molto ampie e ho contato un centinaio di coperti. Il locale è arredato in chiave moderna con sedute particolari e gioca fondamentalmente su due colori: il bianco e nero. Colori netti, definiti, così come è la cucina dello chef Mattia del Gaudio, una cucina che esalta le materie prime con una perfetta tecnica di base.
Diamo il solito sguardo al menù che segue il corso delle stagioni e cambia 4/5 volte l’anno. Ci sono poche ma studiate proposte sia di terra che di mare.
Prima di ordinare arriva un entrée di benvenuto dello chef: pacchero soffiato con alice di Cetara marinata, confettura di zenzero e cipolla. Bel gioco di equilibrio tra il gusto sapido e deciso dell’alice, la dolcezza della confettura stemperata dalla nota marcata e quasi agrumata dello zenzero e il pacchero a donare croccantezza.
Entrée
Perfetto in abbinamento a questo entrée il calice che ci hanno proposto. Un grande vino, il rosato frizzante beneventano IGT Regina Sofia sui lieviti di Mustilli. Ottenuto da uve di aglianico dei vigneti dell’azienda a Sant’Agata de’Goti. Questo vino vede una prima fermentazione in tini d’acciaio a temperatura controllata e poi una rifermentazione spontanea in bottiglia. Questo processo crea dei lieviti naturali che si trovano sul fondo della bottiglia. Il vino una volta agitato leggermente prima del servizio, conquista grazie al suo colore inimitabile, un bel rosa tenue e grazie ai suoi profumi e sentori che ricordano frutti rossi, la fragola in particolare. Il vino è piacevole con una bella nota salina e grande personalità. Insomma un piccolo capolavoro. Da provare davvero.
Mustilli Regina Sofia sui lieviti
Cominciamo con gli antipasti, ordiniamo un piatto di carciofi fondenti ripieni su crema di topinambur, gel di prosciutto crudo e maggiorana. Morbidi e delicati i carciofi, piatto con un perfetto equilibrio di tutti gli ingredienti.
Carciofi fondenti ripieni
L’altro antipasto è il filetto di baccalà all’insalata su crema di sedano e velo di papaccelle sott’aceto. La bellezza di questo piatto sta tutta nella sua semplicità, almeno come concetto.
Filetto di baccalà all'insalata su crema di sedano e velo di papaccelle
Ottima la materia prima, sapori netti, decisi e geniale il velo di papaccelle, in pratica è una sorta di baccalà all’insalata rivisitato grazie alla vena creativa dello chef Mattia del Gaudio.
Filetto di baccalà Dettaglio
Chi ben comincia è a metà dell’opera. L’incipit ci ha regalato piacevoli sorprese, attendiamo conferme con i primi. Prendiamo un risotto acquerello con zucca bruciata, porcini e pecorino Carmasciano. Perfetta la mantecatura del riso, interessante la nota della zucca “bruciata” che si sposava a meraviglia con il gusto deciso dei porcini, a chiudere il tutto il pecorino Carmasciano bello sapido e deciso.
Risotto acquerello con zucca bruciata porcini e pecorino Carmasciano
L’altro primo è davvero spettacolare, sono le linguine con rapa rossa, tartare di gamberi viola e stracciata di bufala. Belle al dente (come piacciono a noi) le linguine del pastificio Caccese, interessante pastificio con annessa azienda agricola di Ariano Irpino. Meravigliosa la tartare di gamberi viola che ben si accompagna alla voluttuosa e ricca stracciata di bufala.
Linguine con rapa rossa tartare di gamberi viola e stracciata di bufala
Non possiamo esimerci dall’assaggiare un secondo. Ordiniamo del tonno scottato con una maionese di alici e capperi con una salsa di fondo di manzo e salsa di soia. Sarà che abbiamo un debole per il tonno ma l’abbiamo trovato davvero spaziale, bellissimo l’abbinamento con la mayo di alici e capperi con la sua salinità e interessante la presenza del fondo di manzo ad insaporire il tutto.
Tonno rosso con maionese alle acciughe
Come contorno optiamo per dei buonissimi friarielli fatti non in padella ma addirittura al forno con un metodo di cottura ideato dallo chef che li rende morbidi, gustosi e delicati.
Friarielli
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Prediamo due amari (Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 50 euro a persona. Costo assolutamente corretto, in linea con la qualità della proposta di cucina e delle materie prime utilizzate.
Alma Gourmet d’Irpinia ad Avellino è un indirizzo davvero interessante. Lo chef Mattia del Gaudio (che ha studiato alla scuola di cucina ALMA del grande Gualtiero Marchesi) ha talento, padroneggia alla grande la tecnica e propone una cucina del territorio, tradizionale debitamente rivisitata in chiave gourmet ma senza eccessi ed orpelli. Diciamo che è un giusto compromesso davvero interessante. Lodevole poi la volontà di valorizzare aziende e prodotti irpini. Un inno all’Irpinia e al “Made in Italy” ma con la volontà di proporre qualcosa di nuovo. Il servizio è impeccabile, discreta la carta dei vini. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Da sottolineare come la sera Alma Gourmet d’Irpinia proponga anche una pizza di assoluto rispetto (di cui parleremo in un altro momento).
Nata poco prima dello scoppio della pandemia, in un periodo oggettivamente difficile per tutti (e in particolare per la ristorazione) Alma Gourmet d’Irpinia resiste con ostinazione e tenacia. E’ una bella scommessa che merita di avere successo. Crediamo molto nei giovani capaci e appassionati. Questo è il posto ideale se vuoi regalarti una piacevole esperienza gastronomica, godendo delle proposte gourmet dello chef Mattia del Gaudio e del suo team. Da provare. Bella scoperta….
Alma Gourmet d’Irpinia
Via SantissimaTrinità n.109
Avellino
Tel. 333 909 6272
Visita il sito web di Alma Gourmet d’Irpinia
Siamo a Oratino, a pochi Km da Campobasso. Trascorriamo la mattina in giro per le stradine acciottolate e le case in pietra di questo bellissimo borgo che è un piccolo gioiello. La cosa che ci colpisce è la posizione panoramica: da qui, sul belvedere si può godere di una vista mozzafiato, siamo infatti a quasi 800 metri sul livello del mare. Dopo aver visitato il borgo antico, gli slarghi, le viuzze, le case in pietra e i bei portali, decidiamo di fermarci per pranzo al Ristorante Olmicello.
Il ristorante è davvero suggestivo, ricavato in un antico palazzo in pietra del 1816 dove un tempo c’era un vecchio frantoio. Entriamo in un elegante portone, passiamo poi da un imponente androne in pietra che conduce al ristorante. L’atmosfera è emozionante: sale in pietra e stupende volte a botte che si alternano a volte a crociera.
Ristorante Olmicello Oratino Particolare di una delle sale interne
C’è anche una sala al piano inferiore (in pratica in cantina) che viene utilizzata per eventi particolari e degustazioni di vini e formaggi. Ci accoglie Nicola, il proprietario, garbato e disponibile, e ci accompagna al nostro tavolo (prenotato per tempo).
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Tintilia del Molise DOP Colle Cervino di Cantine Catabbo, ottenuto da uve Tintilia in purezza. Questo è un rosso che ammalia con le sue note di frutta rossa matura, liquirizia e spezie, il suo tannino elegante e la sua personalità. Sarà il nostro compagno di viaggio per il pranzo.
Colle Cervino Tintilia del Molise DOP di Cantine Catabbo
Arriva anche il buon pane di Oratino, a "metro zero" potremmo dire visto che è il pane del fornaio accanto al ristorante. Non c’è un menù alla carta, Nicola Iafelice ci illustra quelli che sono i piatti del giorno un po’ come si faceva nelle vecchie e a noi tanto care osterie di paese. L’antipasto è quello della casa e poi ci sono i salumi, i formaggi e la polenta. Poi possiamo scegliere tra sei primi e sei secondi. Noi optiamo per un antipasto denominato del “trappito”. In un piatto ci vengono serviti del primosale panato fatto al forno e non fritto, del pecorino molisano stagionato, dell’ottimo prosciutto locale, del capocollo, dei tocchetti di pizza di patate con i carciofi, sformatino di zucchine, la frittatina, un pezzetto di rustico con uova, fomaggio e salumi, del cavolfiore panato, dei peperoni in agrodolce e delle palline di patate e formaggio.
Antipasto del Trappito
Poi gustiamo un classico della cucina contadina, un must della tradizione gastronomica molisana e abruzzese: pallotte cacio e uova. Sono delle buonissime palline, delle polpettine fatte con mollica di pane, uova formaggio cotte in un delizioso sugo al pomodoro.
Pallotte cacio e uova
Visto che la giornata fredda lo permette chiediamo di assaggiare anche la meravigliosa polenta del ristorante Olmicello, ottenuta con farine di mais molisane macinate a pietra in un mulino della zona. Polenta in questo caso condita con broccoli e guanciale croccante. Eccezionale.
Polenta con broccoli e guanciale croccante
L’antipasto ci ha davvero soddisfatto ma stanno arrivando i primi che abbiamo scelto. Ecco le pappardelle con porcini e tartufo, gustose e profumate.
Pappardelle con porcini e tartufo
Poi i ravioli di ricotta con le noci, davvero delicati. Da notare come la pasta qui al ristorante Olmicello venga fatta sempre a mano.
Ravioli ricotta e noci
L’altro primo sono le fettuccine con porcini e guanciale. Belle gustose, profumate, appaganti.
Fettuccine con porcini e guanciale
Passiamo ai secondi. Scegliamo il baccalà pomodorini e olive (delizioso). Il baccalà è quello che qui viene chiamato il “pesce di montagna”, legato alla tradizione gastronomica locale cucinato davvero alla perfezione.
Baccalà con pomodorini e olive
Poi una bella tagliata di manzo. Davvero buona la carne anche questa locale.
Tagliata
L’agnello alla brace poi era davvero strepitoso e tenero, grazie alla cottura perfetta avvenuta a fuoco medio e per non più di dieci minuti.
Agnello alla brace
Come contorno prendiamo tre porzioni di patate cotte sotto la coppa con pepe e lardo. Quando si dice sapori contadini……
Patate cotte sotto la coppa
Terminiamo il pranzo in bellezza con il dessert, anzi i desset: una millefoglie con crema e amarena (notevole) e dei dolcetti davvero buonissimi della Pasticceria Sorriso di Loretta Fatica, che si trova in Piazza Giordano proprio ad Oratino. Ti consigliamo questa pasticceria dove troverai dolcetti sempre freschissimi, dei mignon super e una millefoglie meravigliosa (noi l’abbiamo provata). Accompagniamo il dessert con due giri, uno di nocino, l'altro di nespolino (un liquorino alle nespole davvero interessante).
Dolcetti
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 40 euro a persona. Rapporto qualità - prezzo davvero onesto e corretto.
A malincuore dobbiamo andar via ma torneremo di sicuro. Il Ristorante Olmicello guidato in maniera impeccabile da Nicola Iafelice si trova nel centro storico di Oratino in un palazzo antico datato 1816, laddove un tempo c’era un vecchio frantoio. L’atmosfera è bellissima, le sale in pietra con le stupende volte a botte che si alternano a volte a crociera regalano un impatto bellissimo. Qui puoi gustare un’ottima cucina locale con pietanze del territorio cucinate a regola d’arte con ingredienti e prodotti freschissimi.
Salumi e formaggi ottimi, le pallotte cacio e uova da ricordare, la polenta con rape e guanciale ci ha rapito. Buoni i primi, ottimo l'agnello alla brace, morbido e gustoso. Ma in tutta sincerità, ancora più del cibo che comunque merita, a rapirci è stata l’atmosfera ”templare” che si respira in questo posto. Un vero inno alla convivialità. Alla prossima.
Ristorante Olmicello
Via Regina Margherita n.48
Oratino (Cb)
Tel. 0874 38 285
Visita il sito web del Ristorante Olmicello
Siamo tornati nel baianese a Mugnano del Cardinale alla Maialumeria. Qui siamo stati spesso sia per gustare la loro cucina e anche la loro pizza. Mugnano del Cardinale vanta un’antica tradizione gastronomica ed è la patria del rinomato salame di Mugnano. Maialumeria è la creatura creata da Simone Schettino e dalla sua famiglia che ha una pluriennale e consolidata esperienza nella produzione dei salumi.
Ci è sempre piaciuto questo luogo, un vero e proprio compendio di bontà. E’ sia un market, qui infatti in bottega si può anche comprare, dalla pasta, all’olio Evo, dalle marmellate alle conserve, e ancora legumi, e chiaramente i formaggi e i salumi (sia di produzione propria, sia provenienti da ogni parte d’Italia). Un discorso a parte merita il vino, la proposta è davvero interessante con tante le etichette esposte. Maialumeria è anche ristorante con una proposta di cucina convincente e ottima carne, e novità degli ultimi mesi, anche una valida pizzeria. Insomma qui gli amanti del food (e della carne) hanno davvero di che divertirsi.
Maialumeria - Mugnano del Cardinale - Ode al maiale
Noi siamo in due, arriviamo senza problemi. Parcheggiamo comodamente in strada a pochi passi dal locale. Una volta entrati, l’impatto con il locale è sempre bello. Ci sono ad occhio oltre 100 coperti, spazio a volontà. Nonostante la chiara volontà a voler prediligere l’open space, non mancano le note calde e un tocco di quasi “di casa” con la splendida cucina a vista. Bellissimo il banco e la vetrina dei salumi.
Anche l’angolo pizza è molto ben strutturato. Abbiamo trovato come sempre suggestiva e per certi versi “unica” la camera con pareti in mattoni per l’affinamento e la stagionatura di meravigliosi prosciutti e culatelli.
Stanza per l'affinamento e la stagionatura di prosciutti e culatelli
Ci accomodiamo al nostro tavolo. Siamo venuti per cenare e per provare qualche proposta del nuovo chef Francesco Ambrosio. Diamo uno sguardo al menù, come sempre ben calibrato e strutturato, protagonista è la carne, con sua maestà il maiale in primis, insieme ai salumi (italiani ed esteri di grande qualità). Qui i “meatlovers” hanno davvero l’imbarazzo della scelta con una selezione di tagli e razze pregiate: su tutte la razza casertana, l’iberico e il pregiato Mangalica ungherese. Ci sono i salumi, i taglieri di salumi e formaggi, tre proposte di antipasti, quattro primi e tantissimi secondi di carne, contorni e dessert. La carta dei vini è studiata alla perfezione.
Da bere ordiniamo una minerale e un vino che a me piace particolarmente in abbinamento ai salumi che arriveranno a breve: Otello nerodilambrusco, probabilmente il vino di punta di Cantine Ceci che porta il nome del fondatore (Otello appunto). Quel che si dice un super lambrusco di un bel colore rubino, profumo inebriante, chiare note di frutti rossi e una bella mineralità. Un vino che conosciamo e prendiamo spesso.
Otello Ceci Lambrusco Emilia IGT
Prima del tagliere arriva un gradito omaggio dello chef, un entrée che abbiamo apprezzato molto. Un assaggio di carciofo a zuppetta. Carciofo di Schito o di Castellamare (eccellente) in umido con scarola e spuma di parmigiano. Ottimo inizio…
Entrée dello chef
Abbiamo ordinato un tagliere “Food Valley” per due: culatello di Zibello DOP, prosciutto di Parma 24 mesi, coppa artigianale, pancetta arrotolata con cotenna e salamino di prosciutto.
Un inno all’Emilia Romagna, patria dei salumi, da Modena a Reggio fino a Parma la patria del mitico prosciutto e del culatello. Il profumo dei salumi è inebriante, intenso. Il prosciutto si scioglieva letteralmente in bocca con la sua proverbiale e suadente dolcezza, e che dire del culatello, poesia pura. Notevole la pancetta arrotolata e buona la coppa. Da rimarcare anche il salamino di prosciutto, morbido e delicato. In definitiva un fantastico tagliere.
Tagliere Food Valley
Abbiamo chiesto anche un assaggio di pecorino Carmasciano stagionato e un commovente blu di mucca.
Assaggio di formaggi
Ordino un primo e scelgo uno dei piatti forti di Maialumeria: ziti alla genovese antica. Una signora genovese, profumata, appagante, equilibrata con una cottura perfetta della pasta. Chapeau.
Ziti spezzati alla genovese antica
E’ il momento dei secondi. Optiamo per un hamburger di marchigiana, semplicemente perfetto. La carne meravigliosa, mordida, succosa, buonissima..
Hamburger di marchigiana
Come contorno con l’hamburger ordiniamo delle belle verdure grigliate, (melanzane, zucchine, peperoni e finocchi).
Verdure grigliate
L’altro secondo è la pancia di maialino cotta a bassa temperatura con dadolata di verdurine dell’agro. Fantastico il maiale, cotto alla perfezione. Si scioglieva letteralmente in bocca. Gradevole l’abbinamento con le verdurine.
Pancia di maialino
Con la pancia di maiale prendiamo delle patate artigianali con la buccia. Adesso siamo sazi !
Patate artigianali con la buccia
Non c’è spazio per il dessert ma per due amari (Jefferson) si. Chiudiamo qui la nostra cena.
Amaro Jefferson
Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo direi corretto.
Maialumeria a Mugnano del Cardinale si conferma alla grande nella nostra guida on line degli indirizzi da non perdere. E’ un vero Paradiso se ami carni, salumi e formaggi.
I salumi sono una garanzia. Interessanti le proposte di cucina dello chef Francesco Ambrosio, nota di merito per la sua genovese, davvero spettacolare.
Il locale poi è ampio, spazioso, gradevole. Interessante la novità dell’introduzione della pizza (che abbiamo già gustato). Fantastico il loro tagliere food Valley, il prosciutto di Parma 24 mesi crea dipendenza. Il servizio è preciso e veloce. Corretto il rapporto qualità – prezzo, senza dubbio adeguato al contesto e alla proposta gastronomica. Consigliatissimo, garantiamo noi.
Maialumeria
Corso Europa n. 4
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7268
Visita la pagina FB di Maialumeria
La Valle Telesina negli ultimi tempi ci sta regalando graditissime sorprese e indirizzi davvero interessanti. Ci sono alcuni locali senza dubbio meritevoli e piacevoli scoperte che ovviamente segnaliamo a chi ci segue con tanta passione e affetto. Ad esempio a Telese Terme, cuore pulsante della Valle Telesina e rinomata località termale, c’è un indirizzo che da tempo avevamo segnato in agenda: #Amemipiace Osteria Contemporanea.
Amemipiace Osteria Contemporanea Telese Terme Insegna esterna
Visto che eravamo in zona non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di provare la loro cucina. Siamo proprio al centro di Telese Terme in Viale Minieri, la strada principale dove è piacevole passeggiare e ci sono anche tanti negozi e attività commerciali. Siamo a poca distanza dalla Stazione. #Amemipiace Osteria Contemporanea è il ristorante dello storico Albergo D’Onofrio, che da poco ha visto nuova luce grazie ad una sapiente opera di ristrutturazione. Qui “accoglienza” è la parola d’ordine, gli ospiti vengono coccolati e anche a tavola non si scherza.
Infatti la grande novità (oltre al nuovo look dell’Albergo) è proprio questa Osteria definita “contemporanea”. Mai definizione fu più calzante e appropriata ma riavvolgiamo il nastro cominciamo dal principio.
Dopo aver parcheggiato comodamente la nostra auto a pochi metri dal locale, entriamo. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Veniamo accolti con garbo e gentilezza da colui che scopriremo poi essere il titolare. La location è decisamente gradevole: tre sale con un arredamento sobrio, minimal, essenziale ma di design, in stile quasi industriale. Dominano i colori scuri, il legno e l’acciaio.
Diamo uno sguardo al menù, “essenziale” anche questo. Ci sono non tantissime proposte ma curate e studiate: tre antipasti, sei primi, otto secondi di carne, il baccalà e poi la pinsa e contorni e i dessert. I piatti ovviamente seguono la stagionalità dei prodotti e delle materie prime. Chi mi segue sa che non amo i menù chilometrici, mi piacciono i menù concepiti così, pochi orpelli, tanta sostanza e piatti che “parlano” del territorio ma lo fanno con un tocco di contemporaneità.
Cominciamo ordinando una minerale e una bottiglia di Barbera del Sannio DOP Alkeys di Ca’Stelle viticultori in Castelvenere. Ottenuto dal vitigno Camaiola, autoctono della zona e di Castelvenere è un vino interessantissimo con un profumo intenso di spezie e frutti rossi, un buon tannino e una struttura notevole. Davvero un ottimo compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Barbera del Sannio DOP Alkeys
Come antipasti ordiniamo delle buonissime polpettine di bufala in salsa “Petchup” e fonduta di parmigiano reggiano. Piccola raccomandazione, attenzione a non esagerare: creano dipendenza.
Polpette di bufala
L’altro antipasto fa tornare l’effetto wow: cappuccino e cornetto rigorosamente salati e serviti come il cappuccino e il cornetto che prendiamo a colazione. La differenza è che nella tazza c’è una avvolgente e morbida vellutata di zucca mantovana con una delicata spuma di parmigiano reggiano Gran Riserva (meraviglioso) e un sorprendete cornetto salato ai porcini che i più gaudenti potranno inzuppare in cotanto ben di Dio.
Cappuccino e Cornetto salati
L’incipit è stato davvero notevole. Ma continuiamo alla grande con i due primi che abbiamo scelto. Ecco la “fedora” ripiena fatta in casa con la ricotta, mortadella di bufala e pesto di pistacchio. Si tratta in pratica di una sorta di ravioloni “oversize”, davvero eccezionali. La pasta tirata alla perfezione, il ripieno di ricotta è appagante. Interessante il pesto di pistacchio e la mortadella di bufala. Piatto nel complesso convincente.
Fedora ripiena di ricotta con mortadella di bufala e pesto di pistacchio
L’altro primo è un inno al territorio e alla stagione fredda. Sono le tripoline con i porcini e la crema tartufata. Un connubio vincente. Deliziosi i porcini, non stucchevole la crema tartufata che non copre affatto il tutto, ma regala un piacevole equilibrio ad un piatto che denota una grande personalità.
Tripoline ai funghi porcini e crema tartufata
Come secondi ecco una commovente guancia di vitello cotta a bassa temperatura, con jus di vitello, souffle di patate e topinambur. La guancia è paradisiaca, si scioglieva letteralmente in bocca e faceva l’amore con il suo Jus, il suo succo pieno di gusto. Delicato come una carezza il souffle di patate. Un secondo piatto che si lascia ricordare.
Guancia di vitello
Non paghi ecco anche una tagliata di black angus argentino. Appagante, tenera e saporita la carne che volutamente abbiamo chiesto con cottura media.
Tagliata di black angus
Accompagniamo la carne con delle deliziose patate al forno che hanno sempre il loro perché, soprattutto quando solo così buone.
Patate al forno
Siamo davvero sazi. Saltiamo nostro malgrado il dessert. Prendiamo due amari (Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 45 euro a persona. Abbiamo trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Sarebbe facile e scontato il richiamo al loro nome #Amemipiace ma ci è piaciuto davvero tanto questo posto, ci ha convinto. #Amemipiace Osteria Contemporanea è il ristorante che si trova all’interno dell’Albergo D’Onofrio. Qui la parola d’ordine è accoglienza, anche a tavola. L’Osteria propone un’ottima cucina del territorio ma riproposta in chiave contemporanea. Qui trovi poche ma studiate proposte, materie prime scelte e prodotti d’eccellenza di questa fortunata area geografica (basti pensare al rinomato prosciutto di Pietraroja, alle patate di Cusano Mutri ai porcini del vicino Matese) e tanta attenzione e rispetto della stagionalità. Pranzare o cenare qui è davvero una piacevole esperienza. Il servizio è discreto e puntuale. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
#Amemipiace Osteria Contemporanea a Telese Terme entra di diritto nella nostra guida “on line” degli indirizzi che a parer nostro sono da non perdere. Consigliatissimo, provare per credere diceva qualcuno. Rivelazione. Alla prossima...
#Amemipiace - Osteria Contemporanea
Viale Minieri n.32
Telese Terme (Bn)
Tel. 0824 975353
Visita il sito web di #Amemipiace Osteria Contemporanea e dell’Albergo D’Onofrio
Siamo tornati a Nola da Bertie’s Bistrot, ci siamo già stati in passato e conservavamo un ottimo ricordo delle loro proposte di cucina e del locale. Del resto lo chef Valentino Buonincontri è davvero una garanzia. Il locale è bello come lo ricordavamo, arredo curatissimo, bel gioco di illuminazione. Molto bello quando si entra a sinistra il banco pizza (si perché da Bertie’s Bistrot fanno anche una buonissima pizza grazie al Mestro Pizzaiolo Dominic Russo). L’atmosfera è molto piacevole, stile industrial e shabby si incontrano e regalano un quadro di insieme davvero bello. Mi piacciono molto i tavoli in legno grezzo vissuto e le sedie dal sapore vintage. Bellissime le lampade e il maestoso bancone.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Ci accomodiamo e come sempre sbirciamo il menù. Ci sono gli antipasti di terra, quelli di mare, cinque proposte di primi, quattro secondi oltre ai contorni. Poi un trionfo di carne alla brace. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta con tagli e carni selezionate con cura e passione.
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico. Cominciamo con gli antipasti. Ecco la deliziosa mozzarella in carrozza con pesto bio di basilico e pomodoro. Non mangiavo la mozzarella in carrozza da una vita. Davvero ottima e gustosa, mi verrebbe quasi voglia di fare il bis ma mi contengo.
Mozzarella in carrozza pesto di basilico e pomodoro
Se la mozzarella in carrozza ci è piaciuta, i bon bon di friarielli e fonduta di provola ci lasciano senza parole. In una parola: favolosi. Meravigliosa quella voluttuosa fonduta che valorizzava al massimo il sapore leggermente amarognolo dei friarielli creando un equilibrio perfetto.
Bon bon di friarielli e fonduta di provola
Decidiamo anche di gustare il colante di caciocavallo con castagne e funghi. Morbido e delicato il tortino di caciocavallo dal cuore filante. Perfetto l’abbinamento con i funghi. Ottima proposta di stagione.
Colante di caciocavallo castagne e funghi
Tra i primi mi avevano incuriosito le tagliatelle homemade con zucca e porcini. Decidiamo di provarle e mai scelta fu più azzeccata. Partiamo dalle tagliatelle, tirate a dovere belle callose come piacciono a me, accompagnate in modo sublime dalla zucca che con la sua nota dolce si sposava alla grande con il gusto deciso dei porcini. Azzeccatissima poi la scelta di aggiungere la nota croccante dei semi di zucca. Un primo piatto che si lascia ricordare, ottimo proprio perché mette insieme pochi ingredienti ma ben definiti e perfettamente equilibrati. Complimenti.
Tagliatelle handmade con zucca e porcini
Anche il secondo piatto non delude le attese. Morbidissimo e saporito il filetto di maialino da latte con cremoso di patate e frutti di bosco.
Filetto di maialino con cremoso di patate e frutti di bosco
Lo accompagniamo con delle patate fritte a spicchi con la buccia. Ci andava un contorno dal sapore rustico.
Patata fritta a spicchi con buccia
E il poi ecco il nostro contorno di stagione preferito in questo periodo: i friarielli. Adoriamo il loro inconfondibile sapore amarognolo.
Friarielli
Prendiamo un amaro (Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 40 euro a persona.
Bertie’s Bistrot a Nola per noi rappresenta una certezza. Bella e curata la location, il menù è vario e farà la gioia soprattutto di chi ama la carne di qualità. Lo chef Valentino Buonincontri propone una cucina creativa ma che si muove nel solco della tradizione con una maniacale attenzione e cura nella scelta di prodotti e materie prime nel rispetto della stagionalità. Il servizio è preciso e professionale. Corretto il rapporto qualità-prezzo. Come detto a breve torneremo per gustare e valutare anche la loro pizza.
Bertie’s Bistrot si conferma alla grande e resta senza dubbio tra gli indirizzi da segnare in agenda nella nostra guida degli indirizzi da non perdere. Quelli visitati e consigliati dai Templari del Gusto. Garanzia.
Bertie’s Bistrot
Via dei Mille n.50
Nola (Na)
Tel. 081 512 7000
Visita il sito web di Bertie’s Bistrot
Stasera avevamo voglia di baccalà, una voglia irrefrenabile alimentata anche dalla curiosità di andare da Bacalajuò ad Acerra e provare le loro proposte, dopo essere stati già a Nola da Bacalajuò Experience, l’ultima creatura di Luigi Esposito. Luigi è davvero un vulcano, un mix di passione, competenza e conoscenza, erede di una famiglia che da quattro generazioni importa direttamente stoccafisso e baccalà. Tutto cominciò proprio qui ad Acerra quando il bisnonno di Luigi si stabilì in pianta stabile perché scoprì le grandi caratteristiche dell’acqua della zona con la quale riusciva a rigenerare lo stocco e far perdere il sale al baccalà in maniera perfetta. Da allora sono passati tanti anni e Luigi è la quarta generazione che guarda al futuro con ritrovata energia e voglia di stupire senza mai tradire le tradizioni. Tutto cominciò qui dicevamo, nel centro storico di Acerra. Siamo in Piazza Castello, qui un tempo c’era la Vinoteca Esposito che negli anni si è trasformata in una meravigliosa osteria dove protagonista è lui il baccalà, nacque così Bacalajuò.
Bacalajuò Insegna esterna
Ci accomodiamo al nostro tavolo, ci accoglie Luigi Esposito perfetto padrone di casa. Guardiamo il menù, ben concepito con cinque proposte di antipasti con alcuni piatti che avevamo già visto e provato a Nola da Bacalajuò Experience (anche se in una veste lievemente rivisitata), sei primi e una decina di secondi. Decidiamo di affidarci a Luigi che ci propone una degustazione pazzesca. In attesa degli antipasti, arriva il pane, ordiniamo una minerale e su consiglio di Luigi, un vino che ci ha sorpreso: il Primula Rosa di Cantine Barone (azienda vitivinicola cilentana con sede a Rutino). Un rosato IGT meraviglioso ottenuto da uve aglianico in purezza, che affina oltre 6 mesi in acciaio, un vino con una personalità prorompente, di un bel colore rosa tenue, sentori floreali, fruttati, ma caldo e persistente, piacevolissimo da bere, 14 gradi e non sentirli. Fantastico compagno di viaggio per la nostra cena “tutto baccalà”.
Primula Rosa di Cantine Barone
Cominciano le danze e arrivano due carpacci di baccalà con olive Nocellara del Belice, pomodoro essiccato, alici di Sciacca, olio Evo irpino Hirpus da varietà ogliarola, naturalmente protagonista è un signor baccalà, il merluzzo Gadus Morhua che viene pescato all’amo e lavorato con meticolosa cura e attenzione. Il carpaccio è spettacolare, provare per credere…
Carpaccio di Baccalà
Continuiamo con tre polpette di baccalà su letto di friarielli. Spaziali le polpette fatte con baccalà, pane acerrano, olio Evo, erba cipollina, sale, aglio, prezzemolo, pepe nero, uova e patate. E che meraviglia l’abbinamento con i friarielli.
Polpetta di baccalà su letto di friarielli
E che dire del rotolo di melanzana ripiena di baccalà e ricotta salata? Una delle cose più buone mangiate di recente. Delizioso il pomodoro San Marzano su cui è adagiato il rotolo, sopra la soave burrata e la sfoglia di baccalà.
Rotolo di melanzane con baccalà e ricotta salata
Più rustico e tradizionale il peperone ripieno di baccalà. Prelibato anche questo ….
Peperone ripieno di baccalà
La nostra cena prosegue alla grande. Siamo in tre e prendiamo tre secondi diversi. Arriva un bel mussillo di baccalà con la Genovese. Vorrei poter descrivere il profumo di questo piatto, fantastico. La genovese fatta con la cipolla austegna acerrana è davvero notevole … Immaginiamo quanto siano buoni i paccheri conditi con questa meraviglia (torneremo a provarli…).
Baccalà con genovese
L’altro secondo è un classico, baccalà arrostito, qui accompagnato con verza e crema di porro.
Baccalà arrostito
Ma il mio baccalà in cassuola è poesia allo stato puro. Semplicemente perfetto con pomodorini, olive nere, capperi, pinoli, aglio, prezzemolo e origano. Delizioso…
Baccalà in Cassuola
Pensate sia finita qui? Nemmeno per sogno. Non poteva mancare un altro piatto della tradizione: fritto di mussillo di baccalà con papaccelle. Garanzia...
Fritto di mussillo di baccalà con papaccelle
Siamo davvero sazi, prendiamo 3 amari con dei cantuccini giusto per accompagnarli a dovere.
Cantuccini
Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 46 euro a persona. Rapporto qualità prezzo assolutamente corretto, se consideriamo anche il vino (alla fine di bottiglie di Primula Rosa ne abbiamo prese due).
Bacalajuò ad Acerra è un vero e proprio Paradiso per chi ama il baccalà. Bella e informale l’atmosfera che si respira in questa sorta di osteria moderna dove non si perde il legame con le tradizioni. Pochi tavoli, bel gioco di luci, tufo alle pareti, il tutto crea un senso di intima convivialità. Le proposte di cucina sono convincenti e hanno come protagonista chiaramente il baccalà e lo stoccafisso. Meraviglioso il carpaccio, da provare la polpetta di baccalà su letto di friarielli, divino il rotolo di melanzana e baccalà. Super la genovese con baccalà e da standing ovation il baccalà in cassuola. Luigi Esposito è un perfetto padrone di casa: appassionato, competente e sempre presente. Il servizio è preciso e veloce. Corretto il rapporto qualità - prezzo. Bacalajuò ad Acerra da provare e riprovare. Garantiamo noi…
Bacalajuò
Via Nazario Sauro n.6
Acerra (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò
Ho sempre avuto un debole per certi locali gestiti da chi con passione e ostinazione porta avanti le tradizioni di famiglia. Se poi si ha la capacità di far rivivere le tradizioni adattandole ai tempi e guardando al futuro, allora la mia ammirazione si accompagna alla compiaciuta meraviglia. E’ un po’ quello che ho provato fermandomi a cena da Bacalajuò Experience Restaurant a Nola, la nuova creatura di Luigi Esposito. Luigi è il degno erede di una famiglia che da quattro generazioni importa direttamente stoccafisso e baccalà. Al principio la storia ebbe inizio a Somma Vesuviana, poi ad Acerra in Piazza Castello. Negli anni il Gruppo Esposito ha raggiunto livelli altissimi, e oggi è tra i leader nell’importazione, lavorazione e messa in commercio di pesci conservati.
Dopo la felice intuizione di Bacalajuò ad Acerra, locale nato sull’onda (è il caso di dirlo) dell’attività di famiglia e che negli anni ha dato grandi soddisfazioni, Luigi ha scommesso su un progetto nuovo, stavolta non nella città di Pulcinella, ma in quella dei “Gigli”, Nola. Bacalajuò Expercience Restaurant è un vero gioiello che si propone di presentare in una chiave “moderna” il baccalà e i piatti della tradizione senza però discostarsi troppo dalle origini.
Bacalajuò Experience - Insegna esterna
Siamo in Via De Sena, parcheggiamo l’auto a pochi passi dal locale ed entriamo. Ci accompagnano al nostro tavolo prenotato per tempo. Siamo in due. Il locale all’interno è molto gradevole, semplice ma curato l’arredo, ben studiata l’illuminazione, belle e particolari le pareti rivestite in tufo giallo. Sicuramente d’effetto la cucina a vista in fondo alla sala dove si vedono gli chef e la brigata di cucina all’opera.
Ci portano il menù e nell’attesa arriva un particolare entreé di benvenuto: wafer al nero di seppia con mantecato di baccalà con polvere di aglio nero e pomodorini. Davvero un inusuale e gradito incipit.
Entreè
Intanto diamo un attento sguardo al menù. C’è davvero da divertirsi con antipasti, primi e secondi tutti con un comune denominatore: il baccalà. Ci sono proposte legate alla tradizione e altre più creative. Tra i secondi fa capolino anche lo stoccafisso proposto in cassuola, con patate o all’insalata. Oltre a tre proposte di dessert anche questi di loro produzione.
Intanto ordiniamo da bere una minerale e due calici di Fiano del Sannio di Tenuta La Fortezza di Torrecuso, ottenuto da uve Fiano in purezza, di un bel colore giallo paglierino, con sentori di frutta gialla e buon corpo e struttura. Ottima scelta per accompagnare la nostra cena. Cominciamo con gli antipasti. Ecco un commovente carpaccio di baccalà con gelée di olive bianche, prezzemolo, erba cipollina, acciughina, limone e pomodori secchi. Un vero spettacolo di freschezza e sapore. Quando si dice tradizione …
Carpaccio di baccalà
Poi ecco due meravigliose polpette di baccalà con crema di scarole. Le polpette erano divine e la crema di scarole perfetta come abbinamento.
Polpetta di baccalà
Ma l’effetto wow si amplifica con la parmigiana di baccalà. La suadente melanzana avvolge il baccalà con la sua tenue nota sapida, a rendere equilibrato il tutto il pomodoro e la morbida e gustosa stracciata di bufala. A questo piatto manca solo la parola. Provare per credere….
Parmigiana di Baccalà
Gli antipasti sono stati notevoli ma siamo curiosi di provare i primi che abbiamo scelto. Ecco gli spaghetti alla Nerano con crudo di baccalà alla menta. Semplicemente favolosi. Perfetta la cottura della pasta, gustose le zucchine, una cremina resa ancora più saporita dal provolone del Monaco e dal basilico, il tutto accompagnato dal crudo di baccalà alla menta. Una dadolata di puro piacere.
Gli spaghetti alla Nerano con crudo di baccalà alla menta
L’altro primo che abbiamo scelto è uno dei piatti “cult” di Bacalajuò, uno dei piatti simbolo di Casa Esposito: le linguine alla Don Gaetano. Piatto dedicato alla figura di Gaetano Caporale, medico e storico di Acerra.
Semplice come concetto questo piatto è una poesia capace di esaltare all’ennesima potenza il sapore del baccalà. Dentro c’è l’aglio, la polvere di capperi e olive, il pomodoro arrostito in polvere, un profumatissimo olio allo zenzero e naturalmente il Re, il baccalà, messo a crudo. Per la serie “come rendere moderna la tradizione”. Un piatto sapido il giusto, gustoso, appagante, in poche parole, uno spettacolo. Complimenti.
Linguine alla Don Gaetano
Stasera vogliamo anche provare due secondi. Ci muoviamo nel solco della tradizione con due piatti simbolo. Il baccalà arrostito, il “mussillo” qui è servito con purea di topinambur, jus di funghi arrosto e cardoncello alla soia. Meraviglioso il baccalà davvero di ottima fattura.
Baccalà arrostito con purea di topinambur, jus di funghi arrosto e cardoncello alla soia
E poi il mussillo di baccalà fritto con papaccelle. Bella la presentazione del piatto e il baccalà fritto a tocchetti, quasi un moderno finger food da accompagnare alla salsa e alle papaccelle. Ho trovato la frittura semplicemente perfetta, asciutta, saporita, non unta.
Mussillo di baccalà fritto con papaccella
Siamo davvero sazi. Saltiamo nostro malgrado il dolce, prendiamo due amari e il conto. Paghiamo per la nostra cena 50 euro a testa. Rapporto qualità – prezzo assolutamente corretto.
Dobbiamo fare i complimenti a Luigi Esposito per questa sua nuova scommessa che a parer nostro risulterà vincente. Bacalajuò Experience Restaurant a Nola è davvero un gioiello. Questo luogo è un santuario gastronomico che celebra ed esalta il baccalà e si propone di presentarlo in una veste “moderna” ma che risulta fortemente legata alla tradizione. Bello e curato il locale, essenziale ma elegante la mise en place. Il servizio in sala è preciso e veloce. Il team messo in piedi da Luigi è composto da ragazzi giovani ma pieni di passione e talento. In cucina ci sono Cuono Catapano e Raffaele Puopolo che danno sfoggio della loro bravura, il maitre è Roberto Ricchezza. A dirigere l’orchestra Luigi Esposito vero “Deus Ex Machina” di Bacalajuò. Spettacolare il carpaccio di baccalà, meravigliosa la parmigiana di baccalà, indimenticabili gli spaghetti alla Nerano con crudo di baccalà, inimitabili le linguine alla Don Gaetano, commovente il mussillo fritto. Torneremo per provare altre proposte, come gli spaghetti con baccalà e friarielli e i dolci. Bacalajuò Expercience a Nola entra a pieno titolo e merito nella nostra “guida on line” degli indirizzi che a parer nostro sono da non perdere. Se ami il baccalà, qui trovi davvero proposte eccellenti. Garantiamo noi.
Bacalajuò Experience
Via M. De Sena n.103
Nola (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò Experience
All’Hosteria Le Gourmet a Sperone torniamo spesso perché qui ci sentiamo a casa e perché ci piace la loro proposta di cucina mai banale e sempre intrigante. Peppino Caramiello (oste e cacciatore di bontà per passione, diletto e mestiere) poi è inimitabile. E’ sempre pronto a soddisfare le richieste e le curiosità dei suoi ospiti, coccolandoli con chicche e prodotti scelti e selezionati personalmente da lui. Ma andiamo per ordine e riavvolgiamo il nastro.
Siamo nel baianese a Sperone, il locale si trova in un edificio del primo 900, un tempo qui c’era la vecchia società elettrica, la SER. Le sale sono tre. La più piccola nasce come sala per la degustazione e qui l’oste Peppino tiene salumi, formaggi, vini e distillati. Le altre due sale comunicanti sono accoglienti, e la particolarità è che ogni sala ha un camino. L’arredo è sobrio ed essenziale, bella e semplice la mise en place, bellissimi i pavimenti originali in graniglia, imponenti e stupende le travi in legno al soffitto che è altissimo. Tutto contribuisce a creare quell’atmosfera di convivialità e calore che tanto apprezziamo quando veniamo in questo posto.
Detto del locale, sarai curioso di scoprire cosa abbiamo gustato. Come sempre abbiamo prenotato il nostro tavolo (in questo caso da due) e l’oste Peppino ci illustra le proposte del menù. Qui all’Hosteria Le Gourmet non c’è un menù scritto, perché questo cambia continuamente (spesso anche settimanalmente), la qual cosa è garanzia di materie prime sempre freschissime e prodotti scelti e di qualità.
Ci sono i taglieri di salumi e formaggi selezionati, l’antipasto dell’Hosteria (4 proposte seguendo un percorso davvero interessante), e poi quattro primi, cinque secondi e tre dessert.
Poche ma studiate e intriganti proposte. Noi cominciamo con due antipasti “Le Gourmet”.
Ma nell’attesa arriva un gradito entreé, un aperitivo con due calici di prosecco, e con la bollicina un pezzetto di casomoscio (formaggio tipico avellano) caramellato, crostino con paté di fegato e tartufo e una deliziosa tartelletta salata con tartare di vitello. Ottimo “incipit”.
Entreé
Intanto ordiniamo da bere una minerale e su consiglio di Peppino, un rosso abruzzese: un Montepulciano d’Abruzzo DOC “Rubiolo” di Orlandi Contucci Ponno. Ottenuto da une Montepulciano al 100 %, questo vino si presenta con un bel colore granata, un profumo intenso, una buona struttura e persistenza e note gradevoli di frutti rossi e liquirizia. Davvero un vino sorprendente...
Montepulciano Doc d'Abruzzo Rubiolo
Cominciamo con due antipasti “Le Gourmet”, quattro proposte davvero interessanti. Ecco del mantecato di baccalà con zucca e porcini dal sapore orientaleggiante….
Baccalà mantecato
Due deliziosi involtini di verza ripieni di mortadella e caciocavallo. Sapidi al punto giusto, delicati e avvolgenti con un non so che di voluttuoso.
Involtini di verza con mortadella
Poi ecco la terza portata dell’antipasto, totani con spuma di fagioli e polvere di alghe serviti in un piccolo vasetto di vetro. Davvero deliziosi…
Totani con pomodoro spuma di fagioli e polvere di alghe
E ancora lingua di vitello con provola, noci e aglio orsino. Sorprendente l’abbinamento della provola con l’aglio orsino (in questo caso dell’Azienda agricola Moera del bravissimo chef Francesco Fusco).
Vitello con provola noci e aglio orsino
L’antipasto è davvero vario e pieno di sorprese. In attesa che arrivino i primi, l’oste Peppino ha deciso di viziarci e ci fa degustare un meraviglioso capocollo al vincotto di Nero di Troia. Il capocollo era divino, aromatico, e si scioglieva in bocca…
Capocollo
Il nostro pranzo trascorre in maniera serena, del resto come già scritto, l’atmosfera qui all’Hosteria Le Gourmet invita davvero alla convivialità. Ecco i primi.
Abbiamo scelto un fantastico risotto con zucca, zenzero e liquirizia. Devo fare i complimenti allo chef Marco del Giudice. Questo risotto è meraviglioso, equilibrato, perfetto. Bello il contrasto della zucca con la sua nota dolce, con lo zenzero e il sentore aromatico della liquirizia.
Risotto con zucca zenzero e liquirizia
L’altro primo è un inno al territorio, dei ravioli ripieni di caso moscio avellano (prodotto da Chalet del formaggio del casaro Antonio Pecchia), crema di scarole al pesto di aglio orsino, pasta di nocciole e tartufo del Partenio. Questo piatto pieno di gusto, di contrasti e perfettamente equilibrato mi ha conquistato. Chapeau!
Ravioli con crema di scarole al pesto di aglio orsino, pasta di nocciole e tartufo del Partenio
Prendiamo anche un secondo e ce lo dividiamo: biancostato di manzo, topinambur, bieta e riduzione di campari. Anche questa proposta molto interessante. La chicca è la riduzione di campari….
Biancostato di manzo, topinambur, bieta e riduzione di campari
Dulcis in fundo è il caso di dire, prendiamo due dessert: cachi, castagne e cioccolato bianco. Semplicemente divini….Accompagniamo il dolce con due amari alle erbe e un caffè.
Dessert
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco meno di 40 euro a persona. Rapporto qualità prezzo assolutamente corretto.
L’Hosteria Le Gourmet a Sperone è un pò come quei vecchi amici che non tradiscono mai e che hai voglia e piacere di rivedere di tanto in tanto. E’ sempre una garanzia. Da molti anni veniamo qui, perché ci sentiamo a casa e ci piace la loro proposta di cucina sempre diversa e originale ma ancorata al territorio. L’Oste Peppino Caramiello negli anni si è specializzato nella ricerca di prodotti di qualità, costruendo il suo personaggio e tenendo fede alla grande al suo soprannome di “cacciatore di bontà”. In cucina lo chef Marco del Giudice è una certezza e ha raggiunto livelli altissimi, coadiuvato dallo chef Michele Malinconico forma una squadra vincente: tecnica, passione e studio. C’è tutto questo dietro i piatti e le proposte di Le Gourmet. Il tutto parte dalla materia prima eccellente e dai prodotti selezionati da Peppino. Il servizio è preciso, informale e puntuale. Bravissima Felicia De Gennaro in sala. Corretto il rapporto qualità - prezzo.
L’Hosteria Le Gourmet è un piccolo gioiello, che nasconde una luce abbagliante dietro la sua apparente semplicità. Si conferma nella nostra guida on line agli indirizzi che a parer nostro sono da non perdere. Vieni a trovare Peppino non te ne pentirai. Garantiamo noi Templari del Gusto.
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56