Ognuno di noi, quando era più piccolo, ascoltando una bella fiaba, chiudeva gli occhi ed immaginava di ritrovarsi come d’incanto in un luogo incantato; nel nostro girovagare alla ricerca di qualcosa che ci stupisca cerchiamo sempre un po' di magia e magariritrovarci in uno di quei boschi da favola che i nostri cari ci raccontavano. E’ così che oggi ci siamo avventurati salendo verso le pendici del Monte Verna ed abbiamo scoperto un luogo da favola, un casale immerso completamente nel verde rigoglioso del bosco.
La natura intorno
Questo luogo esiste e noi lo abbiamo scoperto per voi: si chiama Agriturismo Fontana Bosco e la sua particolarità è il tartufo, che viene raccolto personalmente dal proprietario Carmine (con l’aiuto dei suoi amabili cani) tra i boschi circostanti e che impreziosisce le varie portate che potremo assaggiare.
Insegna esterna
Il casale è immerso nel verde, ai lati rigogliosi sentieri sterrati che conducono alle pendici del Monte Verna e da cui è possibile ammirare la fauna di questo splendido angolo verde dell’alto Casertano; l’agriturismo sembra messo lì dalla natura, qualche tavolo nel verde, altri al fresco di un porticato in legno ed altri ancora in una saletta interna, insomma le premesse per una esperienza da ricordare ci sono tutte.
Sentiero tra i boschi
Ci servono acqua e vino rosso di produzione propria (ottimo), il personale ci spiega i piatti che verranno proposti, ovviamente nel rispetto della tradizione, seppur rivisitata e frutto di produzione propria o locale dove il tartufo, come già anticipato, la fa da padrone. Si comincia con l’antipasto della casa iniziando con caciotta di pecora, capocollo e marmellata di prugne dei loro alberi.
Capocollo formaggio di pecora e confettura alle prugne
E ancora una buonissima pancetta, dei tocchetti di frittata di zucchine e le meravigliose olive caiazzane (del resto sono tra le protagoniste di questo territorio). Un entrée semplice ma squisito frutto della produzione dell’agriturismo;
Pancetta frittatina di zucchine e olive caiazzane
Continuiamo con gli antipasti caldi: ecco i peperoni imbottiti (mi hanno ricordato molto quelli che mi cucinava mia nonna).
Peperoni imbottiti
Delle fette di rustico con salumi, davvero gustoso...
Rustico con salumi
Delle invitanti montanare fritte con sugo di pomodoro e basilico....
Montanara
E infine una squisita parmigiana di melanzane servita in una ciotola di terracotta. Devo dire che l'antipasto è stato ottimo nel segno dei prodotti della tradizione campana e nel rispetto della stagionalità dei prodotti.
Parmigiana di melanzane
Il primo piatto che segue le portate assaggiate con l’antipasto rappresenta l’essenza dell’agriturismo e l’elemento attorno al quale ruota il loro modo di cucinare e di rivisitare alcune ricette.
Ci viene servito in tegamino una porzione di gnocchi fatti a mano con crema di zucca, provola e tartufo estivo del Monte Verna, portata eccezionale dove il gusto leggermente aromatico del tartufo estivo si sposa e nello stesso tempo si esalta con quello dolce della zucca creando un paradisiaco mix di sapori. Insomma piatto da lode che mangeremmo all’infinito!
Gnocchi con crema di zucca provola e tartufo estivo del Monte Verna
Ci concediamo una breve pausa negli spazi verdi che circondano l’agriturismo rilassandoci anche nei tanti divanetti sparsi tra i due giardini posti ai lati della struttura. Torniamo al tavolo e per secondo mangiamo un arrosto di vitello sapientemente cotto alla brace; carne morbida e cotta leggermente al sangue, il tutto accompagnato da una insalata verde raccolta in mattinata.
Arrosto di vitello alla brace con insalata
Infine un tris di dolci: gelato alla fragola,foresta nera e tiramisù (tutti rigorosamente di produzione propria), oltre a caffè, amaro e limoncello artigianale.
Tris di dolci
Costo del pranzo: 35 euro a persona per gli adulti; 15 euro a persona per i bambini compreso di bevande e di un ottimo vino di produzione propria.
L’Agriturismo Fontana Bosco sembra uscito da una favola; incastonato in una cornice selvaggia di pura bellezza è il luogo ideale per chi vuole fuggire dalla grigia monotonia della vita di città e respirare un’aria nuova, immergendosi nella quiete che sembra far quasi rumore alle pendici del Monte Verna; qui, potrete mangiare il tartufo, quello campano, che viene con amore e competenza ricercato e raccolto dal proprietario il signor Carmine; qui potrete sentirvi in una favola anche se solo per un giorno.
Noi Templari del Gusto lo consigliamo vivamente, non ne resterete delusi. La nostra avventura continua, a presto per una nuova storia!
Agriturismo Fontana Bosco
Via Cesa Fontanelle n.3
Piana di Monte Verna (Ce)
Tel. 3393613037
Visita il sito web dell’Agriturismo Fontana Bosco
Siamo a Vasto, perla abruzzese situata nella zona meridionale della costa vicino al confine con il Molise. Vasto è sorprendente, un luogo ricco di storia, chiamata anticamente Histonium. Un luogo con due anime, una legata alla collina, l’altra chiaramente legata al mare, un po’ come le due zone della città, la parte alta con il bellissimo centro storico che lascia il visitatore a bocca aperta. La parte vecchia di Vasto domina dall’alto e si affaccia sulla costa e poi c’è Marina di Vasto rinomata località turistica. Questa doppia anima della città si manifesta anche in cucina, una cucina dove terra e mare vanno a braccetto. Basti pensare che due tra le pietanze tipiche vastesi sono il brodetto di pesce e la ventricina (un salume meraviglioso ottenuto dalle parti nobili del maiale). Dopo un bel giro nel centro storico ci siamo fermati per cena in un locale che avevamo in agenda da un po’, il Ristorante Le Terre di Maja.
Ristorante Le Terre di Maja - Insegna Esterna
Siamo in Via Vittorio Veneto a pochi passi da Piazza Gabriele Rossetti e dal centro storico. Il locale è gradevole, all’interno ci cono due ambienti comunicanti con una quarantina di coperti, dato il periodo e la possibilità di cenare ancora fuori, ci sono anche diversi tavoli esterni. L’atmosfera è rilassante, l’arredo semplice, essenziale, lo stile un po’ industrial bene si sposa con l’architettura e con i soffitti a volta con i tipici mattoncini chiari del luogo. Ci accomodiamo al nostro tavolo. Da bere ordiniamo una minerale e seguiamo il consiglio del bravissimo e preparato Denis (il padrone di casa insieme alla moglie Roberta la chef). Prendiamo due calici di Sauvignon Riserva 2010 di Kante, un super bianco friulano che fa ben un anno di affinamento in barrique di rovere francesi e poi affinamento in acciaio. Imbottigliato senza essere filtrato. Un grande vino con sentori fruttati, una evidente nota minerale e una spiccata personalità. Ottima scelta.
Intanto arrivano i pani e ci viene servito l’olio, e che olio ! L’extravergine Colle Sacro di Fattoria Cretarola ottenuto da olive della varietà peranzana. Un olio possente che nasce nel cuore dell’Abruzzo, un olio quasi balsamico con note di carciofo, note erbacee e quasi una punta finale di piccantezza al palato. Sublime.
Olio Evo Colle Sacro Fattoria Cretarola
Non abbiamo resistito e abbiamo degustato l’olio con il buon pane locale. Pane e buon olio, cosa c’è di più buono?
Pane e olio
Intanto diamo un’occhiata al menù, ci sono poche ma studiate proposte sia di carne che di pesce. Ci sono cinque antipasti, quattro primi, quattro secondi e quattro dessert. Un menù che segue la stagionalità dei prodotti e la disponibilità del pescato. Cominciamo con gli antipasti. Ecco le polpette di ceci con coriandolo e salsa tzatziki, golose, leggere, una interessante alternativa alla carne. Ci stava da Dio l’abbinamento con la profumata salsa tzatziki.
Polpette di ceci coriandolo e salsa tzatziki
L’altro antipasto è il calamaro con patate, timo, zucchine marinate e vinaigrette al pomodoro. Semplicemente delizioso il calamaro, gustoso, morbido, con la sinuosa crema di patata all’interno che lo rendeva ancora più delicato, adagiato sulle zucchine marinate. Davvero una proposta interessante.
Calamaro ripieno di patate e timo con zucchine marinate e vinaigrette
La nostra cena procede serenamente tra una chiacchiera e un sorso di Sauvignon. Intanto arrivano i primi, ecco gli spaghetti quadrati con gamberi rosa, acciughe del Cantabrico, pomodoro secco e mollica tostata alle erbe. Personalmente adoro l’uso del pomodoro secco nei primi piatti. Qui il delicato gambero si sposava alla perfezione con la sapida acciuga del cantabrico. Il pomodoro esalta ancora di più questo abbinamento donando al piatto un bell’equilibrio. Interessante la nota croccante della mollica tostata.
Spaghetti con gamberi rosa acciughe del Cantabrico pomodoro secco e mollica tostata alle erbe
Se gli spaghetti ci sono piaciuti con l’altro primo raggiungiamo la vetta. Il risotto alla rapa rossa, salsiccia e gorgonzola dolce della chef Roberta Di Ginni lo ricorderò a lungo. Perfetta la mantecatura del riso, un bel carnaroli, piacevole la nota “di terra” della rapa rossa che tra le altre cose dona una nota cromatica al piatto incredibile. La salsiccia fritta era deliziosa e poi cosa era quel gorgonzola dolce che si scioglieva sopra. Da applausi.
Risotto alla rapa rossa con salsiccia e gorgonzola dolce DOP
Vogliamo assaggiare anche un secondo. Ne prendiamo uno in due e la scelta cade sul branzino con pistacchio di Bronte, capperi, flan di zucchine e crema di melanzana. Eccellente il pesce, intrigante la presenza del pistacchio, deliziosa la crema di melanzana, delicato il flan di zucchine. Ci ha convinto questo piatto.
Branzino pistacchio di Bronte capperi flan di zucchine e crema di melanzana
Chiudiamo in dolcezza con un must del Ristorante le Terre di Maja, la loro cheesecake in questo caso alle more. Che buona! Fresca, delicata, crea davvero dipendenza.
Cheesecake alle more
Accompagniamo il dessert con un ratafià, del resto siamo o non siamo in Abruzzo? Questo è un fantastico liquore che si fa con amarene e vino Montepulciano d’Abruzzo secondo la tradizione.
Ratafià alle amarene
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 44 euro a persona. Direi assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Il Ristorante Le Terre di Maja a Vasto è stata una bella scoperta. Cercavamo un ristorante diverso dal solito, cercavamo di evitare posti turistici o che proponessero una cucina locale “basica”e “vintage”. Qui abbiamo trovato quello che cercavamo: ambiente rilassante e informale, personale gentilissimo e garbato, bellissima accoglienza e soprattutto delle proposte di cucina convincenti. Il menù non è vasto ma è ben studiato, ci sono piatti di carne e pesce in modo da poter accontentare tutti ma anche per rispettare la tradizione vastese che come detto in precedenza ha un’anima di terra e una di mare. La chef Roberta di Ginni ha talento e soprattutto fa il suo lavoro con grande passione, suo marito Denis (torinese di nascita vastese d’adozione) in sala è impeccabile, sempre pronto a consigliare e seguire i clienti. Tra le cose che metto nel cassetto dei ricordi soprattutto il calamaro ripieno (buonissimo), il risotto alla rapa rossa, salsiccia e gorgonzola dolce DOP (meraviglioso) e la strepitosa cheesecake. Il Ristorante Le Terre di Maja entra di diritto nella nostra guida on line agli indirizzi che a parer nostro sono da non perdere. Se sei da queste parti provalo, garantiamo noi.
Ristorante Le Terre di Maja
Via Vittorio Veneto n. 90
Vasto (Ch)
Tel. 345 511 9066
Visita la pagina Fb del Ristorante Le Terre di Maja
Il nostro viaggio alla scoperta degli indirizzi da non perdere ci porta a San Gennaro Vesuviano. Siamo al confine con l’agro nolano, in una zona che di recente ha mostrato grande fermento e interessanti novità nel settore food. Noi ci siamo fermati a pranzo da Bistrò Rei, la creatura dello chef Gennaro Pagano.
Bistrò Rei San Gennaro Vesuviano Insegna esterna
Siamo in Via Nuova Saviano, un’arteria stradale importante che collega i paesi dell’area vesuviana con Saviano e Nola. Qui c’è un piccolo gioiello dove abbiamo vissuto una bellissima esperienza gastronomica.
Ma riavvolgiamo il nastro e cominciamo dal principio. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due giusto qualche ora prima di arrivare, e per fortuna abbiamo trovato posto. Parcheggiamo in strada a pochi passi dal locale. Bistrò Rei ha un arredo sobrio, dominano il grigio e i colori scuri, ci sono due ambienti, curati e direi minimal. Ci saranno una quarantina di coperti. Ci accompagnano al nostro tavolo. Diamo come sempre uno sguardo attento al menù. La prima cosa che mi colpisce è la presenza di proposte sia di carne che di pesce (alcune anche fuori menù). Ci sono gli antipasti, le stuzzicanti sfiziosità, dalla bruschetta pomodorini gialli, lardo e polvere di caffè arabica a quella con fonduta di grana e parmigiana, dai crostoni, alla schiacciata di patate sia con cacio, pepe e nocciola sia con cremoso al pistacchio e mortadella, e poi le frittatine e altre chicche (ritornerò di sicuro per gustare alcune di queste meraviglie).
Noi ordiniamo alla carta ma prima prendiamo da bere una minerale e una bottiglia di Gelso Rosa, un vino rosato di Tenuta i Gelsi ottenuto da uve di aglianico del Vulture. Il vino ha un colore bellissimo, presenta sentori di frutti rossi, una piacevolissima nota minerale. Davvero una scelta interessante. Sarà lui il nostro compagno di viaggio per il pranzo.
Rosè Gelso Rosa
Al tavolo arriva lo chef Gennaro Pagano mentre la brigata di cucina è già in azione. Ci racconta l’origine del suo progetto, un bistrò dove proporre una cucina per certi versi unica dove tradizione e creatività vanno a braccetto. Un luogo dove quando ti siedi devi abbandonarti ai sensi e lasciarti trasportare dalle sensazioni: olfatto, vista, gusto. Per questo Bistrò Rei, prende spunto dall’espressione attribuita ad Eraclito, uno dei maggiori filosofi presocratici. Il suo Panta rei (πάντα ῥεῖ) significa letteralmente “tutto scorre”.
Il concetto del tempo, che qui da Bistrò Rei sembra scorrere più lento.
Devo fare i complimenti a Gennaro Pagano, si percepisce la sua passione, l’amore per il suo lavoro. E complimenti soprattutto per il suo coraggio, infatti Bistrò Rei ha visto la luce nel 2019, poi il 2020 l’annus horribilis della pandemia che avrebbe abbattuto chiunque ma non lui, pronto a ripartire più forte e ottimista che mai. Gennaro Pagano ci illustra il menù con dovizia di particolari e ci spiega anche le proposte (di pesce) fuori carta. Noi partiamo dagli antipasti e siamo curiosi di provare la sua cucina.
Arrivano il pane vesuviano e i grissini fatti da loro (squisiti). Poi un entrée dello chef, una polpettina di melanzane con un Ketchup di pomodorino del piennolo e poi questa pipetta che va estratta e schiacciata sulla polpettina.
Entrée di benvenuto
Dentro c’è uno yogurt acido che si sposa alla grande con la deliziosa polpettina e il Ketchup di piennolo che ha comunque una nota dolciastra. Davvero un grande incipit.
Polpettina di melanzane con ketchup di pomodorino del piennolo e yogurt acido
Si comincia con gli antipasti. Ci servono un carpaccio di manzo affumicato, valeriana, dressing di liquirizia, dressing di blu curaçao, crumble di frutto della passione e mandorla tostata. Qui davvero parte il “wow”. Meraviglioso il carpaccio con la sua nota affumicata, bello il contrasto con il frutto della passione e il dressing soprattutto di liquirizia. Fantastica proposta.
Carpaccio di manzo
In un sontuoso crescendo rossiniano ecco la loro versione della parmigiana di melanzane, in questo caso viene prima cotta a vapore e poi fritta con una panatura di cereali e quinoa, poi classico pomodoro e gel di bufala. Una versione della parmigiana originale, creativa. Un meraviglioso gioco di contrasti in un equilibrio perfetto. Tutto partendo dalla tradizione: la parmigiana. Complimenti davvero.
Parmigiana di Bistrò Rei
E ancora ecco le polpettine cacio e pepe, cacao, cialdina di gyoza, aria di sichuan e fogliolina di portulaca. Che meraviglia queste polpettine. Qui mi è piaciuto il tocco di oriente che arricchisce di profumi e aromi un piatto che ti consiglio di provare.
Polpettine cacio e pepe
La quarta proposta è una genialata di Gennaro Pagano: "come un tiramisù". A vederlo sembra il famoso dolce ma non è chiaramente un dessert. E’ una schiacciata di patate con un cremoso di genovese mista fatta con manzo e coniglio, cipolla e all’interno un’idea pazzesca, c’è il “brioschi”, si hai capito bene, le famose pastigliette che frizzano e che agevolano la digestione. E ancora mascarpone salato e cacao. Il risultato è sorprendente, un gioco di consistenze, di profumi, di sapori contrastanti ma che magicamente vanno a braccetto.
Il tiramisù salato
Il nostro pranzo procede alla grande. Come primi scegliamo dei paccheri con crema di carciofi, guanciale, mascarpone e mandorla. Delicatissimi…
Paccheri con crema di carciofi guanciale mascarpone e mandorle
E una intrigante pasta e patate con fonduta di provolone, lime e caffè. Ho trovato questi tubettini divini. Cremosi, avvolgenti, profumati con la nota del lime e la polvere di caffè che viene tostata al momento sul piatto con un bruciatore da cucina. Proposta interessantissima...
Pasta e patate con fonduta di provolone lime e caffè
Siamo sazi ma un secondo in due vogliamo provarlo. Optiamo per i bocconcini di maialino, scarola ripassata, confettura di limoni e alici salate. Ottima la carne, morbidissima e originale la presenza delle alici salate e della confettura a creare un contrasto dolce - salato che crea dipendenza.
Bocconcini di maialino
Nostro malgrado saltiamo il dolce. Ci offrono due amari alle erbe e chiediamo il conto. Per questo nostro percorso e questa bella esperienza paghiamo 55 euro a persona. Costo assolutamente corretto se consideriamo la qualità di prodotti e proposte.
Bistrò Rei è stata una meravigliosa scoperta. Entrando ti si schiuderà un mondo fatto di sapori, odori, creatività. Venire qui significa prendersi del tempo e “viaggiare” con i sensi con proposte mai banali.
Qui trovi una cucina sorprendente ed entusiasmante, piatti di carne e di pesce che partono dalla tradizione ma poi si trasformano con una personalità e originalità uniche. Lo chef Gennaro Pagano è a parer nostro un vero fuoriclasse. Ci piace molto poi il fatto che sia sempre presente in sala pronto a spiegare ai clienti e agli ospiti tutto ma proprio tutto su piatti e prodotti. Fantastica la brigata di cucina. Il personale è solerte e gentile. Anche il rapporto qualità prezzo è ottimo se consideriamo la qualità, il livello e il tipo di proposta gastronomica. Torneremo presto a provare anche piatti di mare ma intanto non posso che consigliare questo piccolo gioiello. Mai come questa volta vale l’aggettivo IMPERDIBILE.
Bistrò Rei
Via Nuova Saviano n. 19
San Gennaro Vesuviano (Na)
Tel. 334 933 5002
Visita la pagina Fb di Bistrò Rei
Siamo tornati nel baianese precisamente a Mugnano del Cardinale, conosciuta tra le altre cose per essere la patria del famoso e buonissimo salame di Mugnano. Qui c’è un indirizzo che abbiamo già in passato recensito e che non ha mai deluso le nostre aspettative: Maialumeria. Questo è un concept che abbiamo trovato interessante sin dal principio, qui puoi acquistare prodotti di qualità, prodotti bio, salumi e formaggi grazie al loro market, puoi concederti un aperitivo con uno stupendo tagliere e un calice, puoi pranzare o cenare perché la cucina è interessante e la carne eccellente. La novità rispetto all’ultima nostra visita è che hanno introdotto anche il forno e la pizzeria. Quindi puoi trovare un’offerta gastronomica a 360 gradi.
Dopo la pandemia si è ripartiti, riorganizzando il tutto ma come sempre al timone c’è Simone Schettino, alfiere di una famiglia che da anni produce salumi. E’ lui l’anima di questo luogo.
Noi siamo in due, arriviamo senza problemi. Infatti raggiungere Mugnano del Cardinale e Maialumeria è davvero semplice. Via autostrada poi è comodissimo farlo, l’uscita di Baiano della Napoli - Bari dista davvero pochi km. Parcheggiamo comodamente in strada a pochi metri dal locale. Entrando l’impatto è notevole, il locale è davvero bello. Entrando a sinistra c’è il forno con l’angolo “Pizzeria”. Per il resto è come lo ricordavamo. Ci sono un centinaio di coperti, spazio a volontà. L’arredo è sobrio e curato, domina il legno che regala al tutto un tocco di rassicurante familiarità. Bellissima la cucina a vista e il maestoso banco con la vetrina dei salumi e dei formaggi.
La cucina a vista
Fortunatamente c'è sempre quella deliziosa stanza che fin dalla prima volta in cui siamo venuti qui, ci ha colpito. Un ambiente unico nel suo genere, con dei mattoncini alle pareti. Qui avviene la stagionatura e l’affinamento di prosciutti e culatelli. Quando entri il profumo è meraviglioso, intenso, paradisiaco. Poi è sempre bello guardare prosciutti, culatelli e salumi appesi in bella mostra. Qui si appaga la vista e l'olfatto in attesa di soddisfare la gola...
Stanza per affinamento e la stagionatura di prosciutti e culatelli
Ci accomodiamo e diamo un’occhiata al menù. Ci sono chiaramente i salumi e formaggi. Alcuni davvero notevoli e di pregio dal prosciutto di Parma DOP 24 mesi di stagionatura, al culatello di Zibello DOP, con incursioni anche all’estero, su tutti il jambon iberico de Bellota Pata Negra con ben 48 mesi di stagionatura tagliato al coltello, una vera delizia. E poi tre proposte di antipasti, le fritturine, cinque primi in carta e poi la carne, vera grande protagonista. Noi ordiniamo una minerale e una bottiglia di lambrusco e che lambrusco ! Il mitico Otello nerodilambrusco, forse il vino di punta di Cantine Ceci e che porta tra le altre cose il nome del fondatore (Otello appunto). Un super lambrusco di un bel colore rubino, profumo intenso, note di frutti rossi ma con un’importante mineralità. Fantastico soprattutto con salumi e formaggi. Davvero un’ottima scelta...
Otello Ceci Lambrusco Emilia IGT
Noi cominciamo con un gran tagliere Maialumeria: un meraviglioso prosciutto di Parma DOP 24 mesi, coppa artigianale, una commovente e aromatica pancetta in cotenna naturale, un salamino di prosciutto bello saporito e 4 tipologie di formaggi con miele e confettura. Il mio preferito decisamente il Blu di capra, pazzesco, una vera esplosione di profumo e gusto.
Tagliere di salumi e formaggi
Non paghi del tagliere abbiamo voglia di degustare un po’ di mortadella artigianale di Bologna. Una vera poesia, profumata, delicata, si scioglieva in bocca....
Mortadella Bologna IGP
Devo dire che il tagliere è spettacolare, meravigliosi i salumi, notevoli i formaggi. Ce li siamo gustati accompagnati dal mitico lambrusco Otello Ceci. La serata promette davvero bene…..Si brinda e intanto passa a salutarci Simone Schettino, il padrone di casa. E’ stato un piacere rivederlo bello carico e propositivo, ci parla della nuova organizzazione e dei nuovi progetti di Maialumeria. Personalmente ho grande stima di Simone: tenace, magari all’apparenza schivo, ma lungimirante e visionario. E’ stato lui qualche anno fa a creare questo concept, facendo leva sulla sua passione e sull'esperienza pluriennale della sua famiglia nella produzione di salumi.
Spazio ai primi. Ecco uno dei piatti simbolo di Maialumeria, confesso che ogni volta che vengo qui non posso non gustarlo. Sono i tagliolini con caciocavallo podolico, pepe, mortadella IGP e granella di pistacchio. Una caciocavallo e pepe che inebria e ammalia. Delicati, equilibrati ma belli saporiti e sapidi grazie alla presenza del caciocavallo e poi che meraviglia quella mortadella IGP Bologna…. A completare il piatto la nota croccante della granella di pistacchio. Un piatto che è entrato nella mia personale “Hall of fame” (qui però fame non è inglese ma sta proprio per fame).
Tagliolini caciocavallo e pepe con mortadella
L’altro primo è un assaggio di Autunno ormai alle porte. Dei tortelli di patate fatti a mano con i porcini. Che profumo e che bontà ! Anche questo piatto ci ha convinto.
Tortelli artigianali ai porcini
Siamo super sazi ma siamo alla Maialumeria, il regno dei salumi e della carne. Non vuoi gustare un po’ di "ciccia"? Optiamo per una tagliata di Angus argentino con rucola, scaglie di Parmigiano Reggiano 36 mesi e aceto balsamico di Modena IGP. La carne è ottima anche il mio collega e caro amico templare Gianni apprezza.
Tagliata di angus
Accompagniamo la tagliata con delle buonissime patate artigianali con la buccia. Adesso si che siamo pieni !
Patate artigianali con la buccia
Ahimè non c’è spazio per il dessert ma per due amari (Jefferson) si.
Amaro Jefferson
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena alla Maialumeria 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo direi corretto, considerato che alla fine di bottiglie di vino ne abbiamo prese due.
Maialumeria a Mugnano del Cardinale merita la visita. E’ un indirizzo da non perdere per chi ama carni, salumi e formaggi. Il locale poi è davvero bello. Interessante la novità dell’introduzione della pizza (che verremo presto a gustare). Dopo la pandemia la creatura della famiglia Schettino riprende il suo cammino e rappresenta una garanzia grazie ad una proposta convincente e ad una qualità sempre elevata di materie prime e prodotti.
Meraviglioso il loro tagliere, i tagliolini caciocavallo e pepe creano dipendenza, la tagliata di angus è divina. Il servizio è preciso e puntuale. Corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato al contesto e alla proposta gastronomica. Da segnare in agenda.
Maialumeria
Corso Europa n. 4
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7268
Visita la pagina FB di Maialumeria
Per noi è sempre una gioia ritornare ad Orsara di Puglia da Peppe Zullo. La prima cosa che ci piace è Orsara, un delizioso e affascinante borgo della Daunia che ci sorprende ogni volta e ci regala colori, sensazioni, profumi unici. Orsara è il centro del mondo per Peppe Zullo, il maestro qui ha creato qualcosa di unico: c’è il ristorante Nuova sala Paradiso con la cantina (che ti consigliamo di visitare perché è davvero magnifica) e ancora l’orto denominato “dei sapori perduti” che è un trionfo di colori e profumi, con gli odori, le erbe spontanee e le coltivazioni bio. C’è il vigneto (da cui si ottengono i fantastici dell'azienda), con tanto di hotel dove ristorare corpo e mente. Poi a pochi Km di distanza, c'è Villa Jamele, struttura immersa nel verde dedicata ai matrimoni, ai ricevimenti e agli eventi. Pensi sia tutto? No, no. Peppe Zullo è un vulcano in perenne movimento. Se ti dicessi caseificio? Corsi di cucina? Fattoria didattica? Insomma un mondo da scoprire e dinnanzi a cui sorprendersi ogni volta come se fosse la prima volta. Lo specchio della vita e del lavoro di un uomo che ha un rapporto vero, viscerale con il suo territorio, con la sua terra e con i prodotti meravigliosi che essa regala.
L' Orto dei sapori perduti - Ingresso
Altra grande caratteristica di Peppe Zullo è la sua contagiosa simpatia, la sua gioia di vivere e la capacità di essere sempre gentile e ospitale. Spesso è ospite in Tv con il suo braccio destro e bravo chef Antonio Robusto, per far scoprire al pubblico piatti e prodotti della bella e misteriosa Daunia. Tutto questo per dire che qui ad Orsara nel “mondo” di Peppe ci torniamo sempre volentieri e già sappiamo che quando andremo via ci verrà nostalgia e voglia di ritornare. Ma andiamo per gradi.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, per fortuna abbiamo trovato posto pur essendo Domenica. Entriamo nel ristorante.
Ristorante Peppe Zullo Orsara di Puglia
L’atmosfera è quella che ricordavamo, bella, intima, raccolta. Un perfetto connubio di antico e moderno, pietra, legno e tavoli in vetro. Tre sale, una più grande, e altre due più piccole, una bella cucina a vista dove si vede la brigata al lavoro e Michele Zullo (il figlio di Peppe) a comandare le operazioni. E anche qui nella Nuova Sala Paradiso una piccola cantina che ha sempre il suo fascino.
La cantina della Sala Paradiso
Ci accomodiamo, il personale è garbato, gentile e affabile. Da bere ordiniamo e una bottiglia di Rosato Amarosa, vino prodotto da Peppe Zullo che personalmente adoro: un rosato ottenuto da uve nero di Troia. Ottima personalità, sentori di frutti e spezie, un vino con una peculiare personalità, che si lascia bere, direi perfetto per accompagnare alla grande il nostro pranzo.
Amarosa di Peppe Zullo
Ci servono i loro pani (pane di grano duro, pane di grano Senatore Cappelli e pane di grano arso). Meravigliosi dal sapore unico.
I pani
Si comincia con il Benvenuto: crackers con caprino e pomodori, fresella con acquasale (meravigliosa e fresca), le famose “ostriche di montagna” ossia foglie di borragine fritta, una fantastica bruschetta con fico, soppressata e scamorza e la strepitosa culaccia della Daunia aromatica, dolce, scioglievole.
Il benvenuto di Peppe Zullo
Poi ci servono “Orsara cheese”. Dei nodini di mozzarella fatti con latte vaccino 100% non scremato dei monti Dauni. Che buoni !
Nodini di mozzarella
Da accompagnare ad un prosciutto della Daunia bello sapido e gustoso.
Il Prosciutto della Daunia
Insomma il benvenuto si è trasformato in una sinfonia del territorio. Ma non finisce qui, l’antipasto continua con la mitica parmigiana di borragine, uno dei “must” di Peppe Zullo, un piatto che riassume in pieno il suo legame con il territorio e con un'erba spontanea che lui usa molto in cucina. La parmigiana è commovente, la accompagniamo con il pane di cui sopra. Che te lo dico a fare. E vogliamo parlare dei fiori di zucca ripieni di caciocavallo? Che buoni! Il dolce dei fiori di zucca ben si sposa con il gusto deciso e sapido del caciocavallo.
Parmigiana di borragine e fiori di zucca ripieni di caciocavallo
Intanto passa a salutarci Peppe Zullo, è sempre bello chiacchierare con lui di territorio, di cucina, di vita e di futuro. Facciamo la conoscenza anche del bravo Michele Zullo (suo figlio), già validissimo e talentuoso chef (buon sangue non mente).
Ecco che arrivano i primi: le orecchiette di grano arso con caponata di verdure, pomodorini e stracciatella. Un piatto che ci ha conquistato, meraviglioso quel sughetto bello tirato con la caponatina di verdure, e poi la stracciatella a donare morbidezza al piatto. Una vera carezza culinaria.
Le orecchiette di grano arso con caponatina di verdure e stracciatella
L’altro primo è un piatto tipico della Domenica di Ferragosto a Foggia e dintorni: gli schiaffoni con il ragù di Ferragosto, ossia il tipico ragù di galluccio. Quando si dice rispettare le tradizioni…
Schiaffoni con il ragù di Ferragosto
Il nostro pranzo procede alla grande. Usciamo giusto il tempo di fare due passi in attesa del secondo, al nostro ritorno ecco che arriva la sella di maialino alle erbe aromatiche con chips di patate e misticanza di verdure. Altra proposta convincente, meravigliosa la carne di maiale, stuzzicanti le chips di patate (fresche tagliate e fritte al momento), perfetto l’abbinamento con la misticanza di verdurine. Gran piatto.
Maialino alle erbe aromatiche con chips di patate e misticanza di verdure
Al secondo abbiniamo due calici di Aliuva, un fantastico rosso prodotto da Peppe Zullo, un blend ottenuto da uve Nero di Troia, Tuccanese e Cabernet. Il risultato è un vino sorprendente, pieno, profumato con sentori di spezie e frutti rossi e che ti lascia al palato una gradevole e intensa persistenza.
Aliuva di Peppe Zullo
Si chiude in dolcezza con una tagliata di frutta fresca e il pasticciotto orsarese fatto con crema e sambuco (semplicemente delizioso).
Pasticciotto orsarese con crema e sambuco e frutta fresca
Accompagniamo il dolce con due caffè e due bicchierini di “Amaribel”, liquore fatto con foglie di amarene.
Amaribel - Liquore con foglie di amarene
Costo del pranzo 40 euro a persona (vini esclusi). Fantastico il rapporto qualità-prezzo.
"Repetita Iuvant" recitava un detto latino, qui giova ripeterci. Chi ci segue sa bene che torniamo sempre volentieri da Peppe Zullo e ogni volta è una scoperta, una conferma assoluta. Non puoi non fare tappa qui. Troverai una cucina che esalta i sapori e i prodotti del territorio. La sua è una cucina contadina nell’accezione più bella e nobile, che poi diventa gourmet grazie all’attenzione alla presentazione e alla ricerca di abbinamenti intriganti.
Il motto di Peppe è “dalla terra alla tavola”, ed è quello che Peppe e la sua azienda agricola fanno quotidianamente. Dal pane, ai salumi, ai formaggi, alla pasta, alle verdure: proporre in tavola ciò che la terra offre, anche le erbe spontanee, lavorare i prodotti in modo genuino, trasparente, con processi produttivi tracciabili. A questo aggiungi la bravura di Peppe e della sua brigata, una location da sogno, una cantina (la Cantina del Paradiso) che è un luogo magico, ancestrale, poetico. Il risultato è pura poesia del territorio. Alla prossima maestro.
Peppe Zullo – Nuova Sala Paradiso
Via Piano Paradiso
Orsara di Puglia (Fg)
tel. 0881 964763
Visita il sito web di Peppe Zullo
Siamo a Battipaglia, cuore pulsante della Piana del Sele e centro famoso per essere uno dei maggiori produttori di mozzarella di bufala campana DOP. Qui a Battipaglia c’è un indirizzo che non può mancare sulla tua agenda dove gustare una fantastica cucina e un’ottima pizza: Battilapaglia Ristorante e Pizzeria.
La posizione del locale è felice e strategica, si trova infatti nei pressi dell’uscita autostradale di Battipaglia della A2 Salerno – Reggio Calabria, ed è proprio di fronte allo stadio “Luigi Pastena”. Non avrai problemi a parcheggiare l’auto perché proprio davanti al ristorante c’è un comodo parcheggio (altra cosa molto importante). Il locale è davvero bello, luminoso, domina il legno, molto bello il bancone che si intravede entrando. Mi ha colpito in particolare l’idea di creare una sorta di controsoffittature sospese di legno qua e là per creare un gioco visivo di spazi e profondità, così come molto belle sono le luci a sospensione che si trovano in tutto il locale.
Insomma c’è tanta cura anche all’estetica in questo luogo che comunque mantiene un’aria familiare e rassicurante. Particolare è già il suo nome: Battilapaglia, perché pare che anticamente in zona esistessero dei casolari dediti alla trebbiatura del grano. La paglia che derivava da questo processo veniva regalata agli operai che la battevano in cerca di qualche residuo. Da ciò deriverebbe il nome “Batti la paglia” che si è tramandato per anni.
Questo luogo vede in cucina il bravissimo chef Alessandro Serafino. Imponente e simpatico, napoletano Doc ma da qualche anno trasferitosi con la famiglia qui. Alessandro è uno chef preparato scrupoloso e molto attento alla scelta e alla lavorazione delle materie prime. Carne o pesce per lui non fa differenza purché sia un prodotto di eccellenza. Ci accomodiamo al nostro tavolo.
E diamo uno sguardo attento al menù, semplicemente favoloso. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, antipasti di terra e di mare, i primi di terra, quelli di mare e due primi piatti definiti “caserecci” ossia i ravioli artigianali di ricotta di bufala al sugo e gli gnocchi di patate (rigorosamente fatti a mano) con il sugo di pomodoro. E ancora i secondi, un trionfo di carne con la loro selezione di carni scelte tra i migliori produttori e poi i secondi di mare, poi contorni e insalatone. E per chiudere in dolcezza i dolci (fatti da loro) di cui ti parlerò dopo. Tutto questo per dire che davvero c’è tanto da scegliere. Noi decidiamo di pranzare con pietanze di mare e cominciamo ordinando un piatto della tradizione partenopea: polipetti alla Luciana con crostini di pane.
Polipetti alla Luciana
I polipetti sono strepitosi, serviti in un pentolino con un sugo di pomodoro pazzesco e profumato. Vengono poi adagiati sui crostini di pane aromatizzato. E che te lo dico a fare, un vero spettacolo. Non dovrei dirlo ma oltre ai crostini ci è scappata pure la scarpetta con il loro pane. Non potevamo esimerci…
Polipetti alla Luciana con crostini di pane
L’altro antipasto è un polpo arrostito con maionese allo zenzero e briciole di pane. Adoro il polpo cucinato così, questo è super, si mantiene abbastanza morbido nonostante sia bello grande e poi la mayo allo zenzero con quella sua nota quasi "limonata" e le briciole di pane completano un piatto che mi ha soddisfatto.
Polpo arrostito maionese allo zenzero e briciole di pane
Sorseggiamo un bel calice di Falanghina del Beneventano in attesa dei primi. Abbiamo preso delle linguine alle vongole veraci. Meravigliose, fatte davvero a regola d’arte. Ho apprezzato la scelta dello chef Alessandro Serafino di “sporcarle” con qualche datterino che dava ancora più colore e sapore al piatto.
Linguine alle vongole veraci
L’altro primo ci lascia a bocca aperta, un risotto ai gamberi rossi: riso Carnaroli classico Meracinque, gamberi rossi, pomodoro datterino, prezzemolo, aglio e olio Evo. Et voilà il risultato è un risotto paradisiaco. Mantecatura perfetta e un sapore incredibile, delicato ma deciso allo stesso tempo. Chapeau!
Risotto con gamberi rossi
Intanto passa a salutarci lo chef Alessandro Serafino con cui parliamo. Noto dalle sue parole e da quello che ci racconta, una smodata passione per le materie prime, per i prodotti del territorio e per il suo lavoro, la passione di una vita. Decidiamo di prendere anche un secondo in due, la scelta cade sul tonno scottato con crema di yogurt greco, menta e limone fermentato. Pregevole il tonno, gradisco la cottura e devo dire che l’abbinamento alla crema di yogurt è meraviglioso.
Tonno scottato con crema allo yogurt greco menta e limone fermentato
Non possiamo non chiudere in dolcezza anche perché ci avevano incuriosito i dessert che erano in carta anche per i nomi. Prendiamo un “Battimisù”, in pratica un tiramisù in barattolo fatto dallo chef Alessandro Serafino (per questo il nome originale e simpatico), davvero eccellente.
Il Tiramisù di Battilapaglia Battimisù
Ma il top lo raggiungiamo con il “Batticannolo”, un cannolo scomposto sempre in barattolo con ricotta di bufala, cioccolato fondente e pistacchio. Godimento allo stato puro.
Il cannolo scomposto di Battilapaglia Batticannolo
Fantastici i dolci degna chiusura di un grande pranzo. Ah dimenticavo, accompagniamo i dolci con un caffè e due limoncelli handmade gentilmente offerti. Costo del nostro pranzo poco meno di 45 euro a persona. Direi assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Battilapaglia Ristorante Pizzeria è stata una fantastica scoperta. Questo è il regno dello chef Alessandro Serafino, la sua cucina si può riassumere in 3 parole: tecnica, passione e selezione. Alessandro ha una tecnica invidiabile (tant'è vero che insegna anche in alcuni istituti), una passione enorme per il suo lavoro e per i prodotti del territorio, e qui a Battipaglia e nella Piana del Sele ce ne sono in quantità invidiabile basti pensare al pesce del vicino mar Tirreno, la carne, gli ortaggi, quello che possiamo chiamare “oro rosso”, i meravigliosi pomodori della piana del Sele e poi l’oro bianco ossia la meravigliosa mozzarella di bufala. La terza parola è selezione perché Alessandro ama scegliere personalmente e selezionare ciò che porta in tavola e offre ai suoi clienti. Complimenti davvero, sentirete parlare di lui. Nota di merito per il servizio, veloce e professionale, simpatico, affabile e sorridente Claudio (il fratello di Alessandro) che ci ha servito. Torneremo di sicuro per provare la carne e qualche proposta di terra ma soprattutto la pizza, altro must del locale. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Cosa aspetti? Fai un salto da Battilapaglia Ristorante Pizzeria. Garantiamo noi. Scoperta…..
Battilapaglia Ristorante Pizzeria
SS 18 Tirrena Inferiore, n.80
Battipaglia (Sa)
Tel. 340 215 8861
Visita la pagina Fb di Battilapaglia Ristorante Pizzeria
Il borgo di Pisciotta è senza dubbio uno dei più belli e suggestivi del Cilento. Domina un colle da cui si scorge il blu intenso del mare. Intorno c’è una natura rigogliosa e ulivi secolari. Il paese sembra sospeso nella storia e nel tempo con il suo impianto tipicamente medievale, con il castello in alto e attorno le case come abbracciate le une alle altre quasi a volersi difendere a vicenda. Evidentemente negli anni qui si combatteva contro le incursioni di barbari e saraceni. Pisciotta ha qualcosa di particolare che la pervade. Soprattutto d’Estate di sera, questo luogo diventa magico: luci soffuse, profumi, colori e un’atmosfera che è difficile da raccontare. Proprio nel centro storico di Pisciotta abbiamo scoperto un posticino davvero interessante: Cantina Lamadè.
Cantina Lamadè Insegna esterna
Il locale si trova in un bell’edificio in pietra è piccolo e d’Estate i tavoli sono tutti all’aperto in due vicoletti proprio davanti all’ingresso. L’atmosfera è davvero bella. Noi abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due.
Cantina Lamadè Vicolo con tavolini
Cantina Lamadè è il sogno di una famiglia che ha preso forma. Enza e Daniele (cilentani Doc, lei di Lentiscosa, lui di Pisciotta) con i figli hanno messo su questa realtà che ha come obiettivo trasmettere e raccontare il Cilento attraverso i prodotti, le materie prime, la cucina e anche le antiche tradizioni. In Cantina si possono anche acquistare prodotti di piccole aziende agricole locali e artigiani: formaggi, salumi, olio, conserve, prodotti cilentani a Km 0. Ma qui si viene anche e soprattutto per gustare la loro cucina. Qui alla Cantina Lamadè si trova una genuina e rustica cucina di terra e di mare. Dimentica la forma e gli orpelli e goditi tanta sostanza. Dopo tanti giorni alle prese con cucina di mare e visto che siamo comunque in collina, decidiamo stasera di concederci piatti e proposte di terra.
Da bere prendiamo una minerale e due calici di Corsaro DOP Cilento Aglianico di Cantine Polito. Un bel rosso cilentano con un sentore di spezie e vaniglia e una buona persistenza.
Diamo un’occhiata al menù che qui alla Cantina Lamadè cambia quotidianamente in base alla stagionalità e alla reperibilità di prodotti e materie prime. Per questo il menù è scritto su una lavagnetta che ti portano al tavolo. Passa Daniele a spiegarci nel dettaglio le proposte in carta. Come scritto in precedenza, stasera desideriamo pietanze di terra. Cominciamo con un must della Cantina: le crocchette della nonna, sono spettacolari, fatte con le patate, formaggio e qualche pezzetto di salume. Attenzione sono come le ciliegie, una tira l’altra e sarà difficile fermarsi.
Crocchette della nonna
Poi un tris di formaggi alla piastra: una fettina di mozzarella nella mortella ossia avvolta nel mirto selvatico proveniente dal basso Cilento dall’azienda agricola Cicco di Buono di San Nicola di Centola, poi un formaggio di latte vaccino semi stagionato proveniente dalla stessa azienda e un caprino. Tutti eccellenti. Nel piatto anche una verdurina pastellata e un’altra crocchetta della nonna (sparita in un amen).
Tris di formaggi
Chiediamo anche un po’ di salame e soppressata cilentana, per accompagnare il nostro aglianico. Profumati, gustosi, dal sapore inconfondibile. La prossima volta prenderemo un bel tagliere visto che i salumi e i formaggi qui sono così buoni…
Salamino e soppressata cilentana
La serata trascorre davvero in maniera piacevole. Stanno per arrivare i primi. La pasta qui alla Cantina Lamadè è fatta rigorosamente a mano con farine derivate da un grano antico, il grano “carosella” riscoperto e coltivato nel Cilento. Un grano che ha origini talmente antiche che sembra venisse coltivato dai Romani. E’ un grano che ben si presta alla preparazione di pane e pasta. La farina utilizzata alla cantina Lamadè proviene dal molino Demetra di Torre Orsaia.
Noi abbiamo preso due primi. Un piatto della tradizione cilentana le mitiche lagane e ceci con qualche pezzetto di pancetta. La pasta è bella consistente al morso, tenace. Questo piatto ha il sapore della tradizione contadina.
Lagane ceci e pancetta
L’altro primo sono le cortecce con salsiccia, melanzane e caciocavallo. Un bel primo piatto appagante. La pasta fatta rigorosamente a mano è il plus in più e ti regala l’idea di mangiare a casa di mammà o della nonna.
Cortecce con salsiccia melanzane e caciocavallo
Siamo sazi ma non possiamo esimerci dal provare una bella grigliata mista di carne in due. Nota di merito per la salsiccia (super) e per la carne di pollo, paesano e saporito. Come contorno delle deliziose zucchine alla scapece.
Grigliata mista con zucchine alla scapece
Saltiamo il dolce e prendiamo due liquorini, uno al finocchietto e fico bianco, l’altro liquirizia e menta. Buonissimi e chiaramente made in Cilento. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena alla Cantina Lamadè solo 65 euro in due. Davvero un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Cantina Lamadè a Pisciotta ti darà la possibilità di vivere una bella esperienza. Cenare qui è qualcosa di particolare, un po’ per la location, un po’ per l’atmosfera, un po’ perché potrai gustare una genuina e verace cucina cilentana senza fronzoli. Poca apparenza e tanta sostanza. Lodevole la loro idea di raccontare il Cilento attraverso prodotti (che si possono acquistare nella loro dispensa), e piatti della tradizione che ti riporteranno alla cucina di mamma e nonna. Noi abbiamo provato delle proposte di terra ma c’è sempre anche la possibilità di gustare qualche pietanza di mare. Meravigliose le crocchette della nonna, notevoli i formaggi e i salumi, ottima la pasta fatta a mano, così come la carne. Ma la cosa più bella è la passione di Enza, Daniele e della loro famiglia per questo progetto e per questa creatura, che merita anche solo per l’amore che ci mettono, tanto successo. Servizio da migliorare un po’, ottimo il rapporto qualità – prezzo. Cantina Lamadè è un indirizzo da non perdere se vieni a Pisciotta. Ci rivediamo presto.
Cantina Lamadè
Via Giardini
Pisciotta (Sa)
Tel. 3486085838 – 3488802912
Visita il sito web di Cantina Lamadè
Siamo a Marina di Camerota, la perla del Cilento. Un luogo meraviglioso dove mito, storia, natura e un mare cristallino si fondono per creare un mix irresistibile. Questo spiega perché Marina di Camerota soprattutto nel periodo estivo è presa d’assalto da visitatori e turisti che ne apprezzano l’atmosfera, la bellezza, le spiagge e il mare limpido. Proprio in questo luogo baciato dalla fortuna di fronte al Porto si trova la Taverna del Mozzo. Ci siamo fermati qui a cena.
Questo è il regno di Davide Mea, un vero vulcano che negli anni con passione, sacrifici e tanto lavoro ha creato un piccolo gioiello, un ristorante divenuto nel tempo un riferimento sicuro per chi ama gustare la cucina cilentana di mare. Qui infatti è possibile gustare proposte che affondano nella tradizione marinara cilentana più pura. Non a caso l'insegna esterna della Taverna del Mozzo parla chiaro: ristorante marinaro. La curiosità di gustare le loro proposte è tanta.
La Taverna del Mozzo Insegna esterna
Il locale è molto piccolo e i tavoli si trovano (soprattutto in questo periodo di lotta al Covid) tutti all’esterno. La posizione è meravigliosa, praticamente si pranza e si cena dominando il porto di Marina di Camerota. Tutto molto bello. Insomma la location ha sicuramente il suo perché. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo.
Il menù è interessante, ci sono le tartare, i carpacci, le ostriche e i crostacei. E ancora gli antipasti, sei proposte di primi, cinque proposte di secondi e i dolci della casa. Ci sono anche cinque fuori menù e qui attingerò per il mio primo piatto. Arriva il pane e da bere ordiniamo una minerale e due calici di Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano vini. Un rosato prodotto esclusivamente da uve Primitivo con un bel sentore fruttato e una spiccata personalità. Ottima scelta davvero.
Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano
Cominciamo ordinando pane, burro e alici. Ottimo pane locale tostato, burro salato francese e le meravigliose alici di Menaica. Godimento allo stato puro, che bontà. Perfetto l’equilibrio tra la dolcezza del burro e la sapidità delle alici. Grande incipit.
Pane burro salato e alici di Menaica
L’altro antipasto che prendiamo è il polpo con patate e peperone. Sarà pure un classico ma devo dire che il polpo era perfetto, croccante ma morbido, una garanzia l’abbinamento con le patate (a mo’ di purè grossolano) e la salsa al peperone. Anche questa proposta ci ha convinto.
Polpo arrosto patate e peperone
Ci godiamo la bella serata e sorseggiamo il nostro vino ammirando il Porto di Marina di Camerota, intanto arrivano i primi: linguine con burro salato, tartare di gamberi e tartufo nero. Spettacolari, anche qui tutto ruota intorno all’equilibrio pazzesco del burro salato fuso con la delicata e sapida tartare di gamberi. A completare il piatto la nota di terra del tartufo nero estivo. Davvero un gran piatto.
Linguine con burro salato tartare di gamberie tartufo nero
Il connubio tra terra e mare lo ritroviamo anche nell’altro primo, uno dei più richiesti a quanto pare in questo periodo alla Taverna del Mozzo: spaghettoni con vongole e friggitelli. Anche questi notevoli.
Spaghettoni con vongole e friggitelli
Siamo sazi ma un secondo (in due) vogliamo provarlo. La scelta cade sulla frittura di gamberi, alici, calamaretti e qualche verdurina in pastella il tutto accompagnato dalla maionese al limone ovviamente fatta da loro. La frittura è di ottima fattura, asciutta, non unta e soprattutto da sottolineare la freschezza dei gamberi, dei calamari e delle alici. Chapeau.
Fritto con mayo bio
Sarà che stiamo troppo bene e ci dispiace andare via. Per questo ordiniamo anche un dolce: cannolo cilentano scomposto con crema e cioccolato.
Cannolo scomposto cilentano
Un dolce della tradizione cilentana degna chiusura della nostra cena. Accompagniamo il dolce con caffè e un liquorino cilentano al rosmarino.
Liquorino al rosmarino
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena alla Taverna del Mozzo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
La Taverna del Mozzo a Marina di Camerota è una tappa imperdibile. Davide Mea chef e patron, in pochi anni a parer nostro ha trasformato questo indirizzo in uno dei luoghi di riferimento della ristorazione cilentana. Il locale è piccolo e spartano e nella bella stagione con i tavoli all’aperto si può godere di una vista splendida sul mare e sul Porto turistico di Marina di Camerota. Ristorante marinaro vero e puro, con la possibilità di gustare il pescato del giorno (che ti viene presentato ogni giorno), meravigliose le tartare e i crostacei. Mitici i piatti con le alici. Da leggenda il loro pane burro e alici e la linguina con burro salato tartare di gamberi e tartufo. Lodevole la volontà di mettere insieme soprattutto nei primi piatti, terra e mare del meraviglioso Cilento. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Garanzia.
La Taverna del Mozzo
Lungomare Trieste, n. 95
Marina di Camerota (Sa)
Tel. 0974 932774
Visita il sito web della Taverna del Mozzo
Il Cilento è molto più che un territorio. E’ uno stato d’animo, è poesia, è un posto che negli anni è rimasto autentico e per certi versi rassicurante. Ci sono certi luoghi che hanno mantenuto immutata la loro ancestrale bellezza come Marina di Pisciotta, la frazione marinara del comune di Pisciotta con il piccolo e caratteristico porto, le case dei pescatori e certi tramonti che ti lasciano senza fiato. Marina di pisciotta è famosa per le alici di Menaica, una vera prelibatezza. Del borgo di Pisciotta che domina dall'alto ti parleremo in un altro momento. Qui a Marina di Pisciotta c’è un indirizzo che è diventato storia della ristorazione cilentana e che ogni anno si conferma alla grande: il Ristorante Angiolina.
Il Ristorante si trova a pochi passi dal mare poco prima dell’area pedonale del piccolo lungomare. Soprattutto d’Estate bisogna prenotare con un po’ di anticipo. Noi abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Entrando mi colpisce l’atmosfera che trovo davvero particolare: un bel giardino con tanti tavoli, una sala e una veranda in legno, un bel gioco di luci, un ambiente al contempo familiare e raffinato che invita alla convivialità. Ci accomodiamo all’interno in una sala che in pratica è una veranda, si sta molto bene. I tavoli sono ben distanziati tra loro così come le sedute.
Diamo un’occhiata al menù. C’è il menù con proposte della tradizione e piatti che se passi di qui non puoi non provare come le mitiche alici (non possono mancare) fatte alla scapece, o ‘mbuttunate, con gli spaghetti, o piatti della tradizione pisciottana ma di terra come le melanzane ‘nchiappate, il cauraro (cicoria, bietola, fave, patate, finocchietto selvatico e alici). E poi ci sono le proposte del menù da cui scegliere: sei antipasti, cinque primi, otto secondi e poi i contorni e gli invitanti dolci di loro produzione.
Mentre decidiamo cosa gustare ordiniamo da bere una minerale e due calici di Vignolella – Cilento fiano delle cantine Barone. Fiano in purezza per un vino dai sentori di fiori, note fruttate, una bella nota minerale e una buona personalità.
Fiano Vignolella di Cantine Barone
Si comincia con gli antipasti. Gustiamo l’insalata di polpo su crema di cavolfiore con patè di olive e capperi. Il polpo è morbido e delicato, azzeccato l’abbinamento con la crema di cavolfiore non stucchevole e interessante la nota sapida dei capperi e del patè di olive. Davvero buonissimo...
Insalata di polpo con crema di cavolfiori e patè di olive nere e capperi
L’altro antipasto è la briciola di frisella con ricotta di bufala e alici salate di Menaica (ancora loro, ovvio). Anche questa proposta ci convince. Fresca, estiva, equilibrata grazie alla ricotta che ben sposa la sapidità delle alici.
Briciola di frisella con ricotta di bufala e alici salate di Menaica
La nostra cena procede alla grande, tra una chiacchiera e un sorso di Fiano. L’atmosfera qui al Ristorante Angiolina è il quid in più. Si sta davvero bene, va detto. E’ tempo di primi. Ecco la calamarata con crema di ceci di Cicerale, totanetti e rosmarino. Che buona! Un intrigante connubio di terra e mare tutto made in Cilento con la delicata crema di ceci. E ci stava da Dio la nota aromatica del rosmarino.
Calamarata con crema di ceci di Cicerale totanetti e rosmarino
Ma la standing ovation la meritano gli spaghetti con le alici. Ho scelto un piatto della tradizione pisciottana. Spettacolari davvero gli spaghetti con alici fresche diliscate, alici salate di Menaica, aglio, cipolla, pepe, prezzemolo, origano e mollica di pane tostata. Ho goduto davvero mentre li mangiavo. Che gli vuoi dire ad un piatto così? Solo applausi.
Spaghetti con le alici
Visto che le alici sono le protagoniste della serata, proseguiamo con due proposte della tradizione che le vedono protagoniste. Le alici ‘mbuttunate con uova, ricotta pepe e una cascata di salsa di pomodoro. Piatto verace, appagnate e gustoso.
Alici mbuttunate
E le polpette di alici con panatura di grissini. Accompagnate da una mayo all’arancia. Super anche queste.
Polpette di alici
Chiudiamo in dolcezza con il loro gelato al cioccolato bianco e zenzero. Particolare e freschissimo.
Gelato al cioccolato bianco e zenzero
Ci offrono un amaro e un caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 82 euro in due. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo.
Il Ristorante Angiolina a Marina di Pisciotta è un indirizzo storico della ristorazione cilentana. Locale carino a pochi passi dal mare, atmosfera rilassante e discreta. Le proposte di cucina sono convincenti. Se vieni qui non puoi non gustare i piatti con le buonissime alici di Menaica. Del resto proprio Marina di Pisciotta è la patria di queste alici che si chiamano così dal nome della rete (Menaica appunto) a maglie strette che viene usata per pescarle e che fa rimanere intrappolate solo le alici dalla pezzatura più grande. Ho gustato da Angiolina un meraviglioso spaghetto con le alici che mi resterà nella memoria. Ma qui trovi anche le alici alla scapece, ‘mbuttunate e in altre proposte. Non trovi solo alici ma ci sono anche altri piatti davvero ben eseguiti con pesce freschissimo e il pescato del giorno. Buona la carta dei vini (con una prevalenza di vini del territorio). Servizio preciso e professionale, e cosa non trascurabile ho trovato un ottimo rapporto qualità – prezzo. Insomma se sei da queste parti è una tappa obbligatoria, ed entra di diritto nella nostra guida on line ai locali da non perdere. Garanzia.
Ristorante Angiolina
Via Passariello n.2
Marina di Pisciotta (Sa)
Tel. 0974 973188
Siamo tornati in Puglia, regione che adoriamo e siamo a Manfredonia, città dalle spiccate e antiche tradizioni marinare. Manfredonia oggi ha una spiccata vocazione turistica, ci sono tanti negozi, un bellissimo Corso ideale per passeggiare in serenità. Ci sono tanti monumenti, chiese, palazzi antichi ma la cosa che colpisce è soprattutto il suo Castello.
In particolare è una città di consolidate tradizioni marinare, e proprio nei pressi del vecchio porto di Manfredonia al principio del centro storico c’è l’Osteria Boccolicchio. Non è la prima volta che veniamo qui, ci piace la proposta di cucina di Williams Tespi e l’atmosfera che c’è in questo luogo che ha qualcosa di ancestrale e unico.
Osteria Boccolicchio - La bella scalinata accanto all'ingresso
Ci fermiamo per pranzo, siamo in due e abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. L’Osteria per chi non lo sapesse prende il nome dall’arco Boccolicchio, un antico archetto sotto cui si passa per arrivare al vicoletto dove si trova il locale. Il vicoletto è bello come lo ricordavamo, anzi anche più bello. Tutto bianco, un bianco che abbaglia e riflette il sole possente di questa giornata caldissima. Ci sono fiori ovunque e fuori c’è un patio davvero carinissimo, una sorta di piazzetta dove poter pranzare e soprattutto cenare in un atmosfera davvero particolarissima.
Osteria Boccolicchio Il grazioso patio esterno
Ci accomodiamo all’interno. Diamo uno sguardo al menù. Ci sono tantissime proposte interessanti, una quindicina di antipasti in prevalenza di mare, dai crudi alle tartare, dalle ostriche al polpo arrostito. Ma c’è anche la possibilità di optare per l’antipasto di terra. E ancora nove proposte di primi e i secondi di mare e di terra. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Ho trovato una proposta variegata e convincente. Da bere ordiniamo una minerale e un rosato IGT Puglia Rosalia delle cantine Michele Biancardi di Cerignola. Un vino ottenute da uve Nero di Troia. Una bella realtà della Daunia questa cantina. Michele Biancardi fa vini di qualità portando avanti una tradizione che va avanti da generazioni. Questo Rosato è un vino che ha una sua anima, una sua personalità. Al palato asciutto, quasi minerale, aromatico. Ideale per il nostro pranzo.
Rosalia IGT Puglia di Michele Biancardi
Si comincia, arrivano le loro morbide e profumate pagnottelle con i tarallucci. Piccola raccomandazione attenzione ai tarallucci che sono come le ciliegie, “uno tira l’altro”.
Le pagnottelle e i tarallucci
Ordiniamo due antipasti. Un polpo arrosto con soffice di patate al limone. Polpo celestiale, morbidissimo, profumato, e che cosa era quel soffice di patate con un sentore di limone presente ma non invadente che donava freschezza. Ottimo piatto.
Polpo arrosto con soffice di patate al limone
L’altra proposta è un loro must, si chiama “voglio tutto di mare”, sono 9 proposte dello chef tutte di pesce. In un crescendo rossiniano ecco un gambero croccante su salsa bernese, polpo arrosto su soffice di patata al limone, carpaccio di tonno, un’insalatina di mare, panzanella di pane e pomodoro con salmone selvatico, gamberi capperi e agrumi, scagliozzo con tonno in carpione e un polpettina di patate e cozze su fonduta di canestrato. Qui chi ama il pesce si divertirà con queste proposte stuzzicanti. Nota di merito per la un polpettina di patate e cozze su fonduta di canestrato, buonissima, ber il gambero croccante (spettacolare) e poi mi è piaciuta molto l’idea della panzanella con il salmone, fresca e profumata.
Voglio tutto di mare impiattato
Intanto passa a salutarci lo chef e patron Williams Tespi. E’ sempre un piacere rivederlo, è bello provare la sua cucina e scambiare un po’ di opinioni. Passiamo ai primi. Abbiamo preso dei troccoletti ai frutti di mare. Questo piatto è un classico pugliese, oserei dire garganico. A cominciare dal tipo di pasta, i troccoli pasta fatta rigorosamente a mano con farina di grano duro e acqua. I troccoli sono tipici del Gargano. Qui li troviamo con i frutti di mare, la pasta è gustosa, ben condita e sapida il giusto. Ci sono piaciuti molto...
Troccoletti ai frutti di mare
E non sono da meno i troccoletti con vongole e bottarga. Che sapore! E ho trovato gradevolissimo la nota sapida della bottarga che dava al piatto una spiccata personalità. Oggi abbiamo scelto due primi piatti della tradizione, preparati davvero bene, pochi fronzoli, tanta sostanza e tanto sapore. Chapeau.
Troccoletti con vongole e bottarga
Saremmo sazi ma decidiamo di prendere una bella e abbondante porzione di totani fritti.
Fritturina di totani
Per pulire e rinfrescare il palato ecco un graditissimo e dissetante sorbetto al limone.
Sorbetto al limone
Poi ci servono dei cantuccini fatti dallo chef, li accompagniamo con un amaro siciliano alle arance rosse.
Cantuccini
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due. Corretto il rapporto qualità prezzo.
L’Osteria Boccolicchio a Manfredonia per noi rappresenta un riferimento sicuro. L’ambiente è gradevole, curato, intimo. Molto bella l’atmosfera generale che invita alla convivialità. Immaginiamo sia molto bello cenare la sera all’aperto nel grazioso patio esterno tra piante e casette bianche. La cucina non delude le attese. Il pesce è freschissimo e le materie prime sono di assoluta qualità. Spettacolare il polpo arrosto su soffice di patate al limone per non parlare dei troccoletti, gustosissimi. Lo chef e patron Williams Tespi è pieno di talento e ha una dote non comune: una grande umiltà. Il servizio è preciso, professionale. Il personale garbato e attento. Corretto il rapporto qualità – prezzo. L’Osteria Boccolicchio a Manfredonia per noi rappresenta una certezza e si conferma sulla nostra guida sul web dei locali da non perdere. Prova e ci darai ragione. Garantiamo noi.
Osteria Boccolicchio
Vicolo Arco Boccolicchio n.15
Manfredonia (Fg)
Tel. 0884 090317
Visita la pagina Fb dell'Osteria Boccolicchio