Siamo nel baianese, per la precisione ad Avella, paese inserito in un contesto naturalistico interessante e ricco di storia con alcuni monumenti di grande importanza, su tutti lo splendido Anfiteatro di età romana, qui un tempo sorgeva la antica “Abella” che era uno dei centri più vivaci e importanti dell’antica Campania Felix. Qui ad Avella c’è un indirizzo a noi molto caro: Porta Riva Ristorante. Infatti spesso veniamo qui e più volte ti abbiamo raccontato di questo luogo e della sua cucina. Mancavamo da un po’, ci siamo tornati a pranzo di Domenica. Porta Riva Ristorante si trova dove un tempo sorgeva la antica porta Riva nei pressi del fiume Clanio, da qui si passava di qui per andare verso il Castello di Avella che ancora oggi placido e fiero, osserva tutti dall’alto su di una collina. Sistemata l’auto nel comodo parcheggio del ristorante entriamo. Veniamo accolti con garbo e gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo. La sala è bella grande e luminosa grazie alle tante vetrate da cui entra tanta luce, dominano i colori chiari, c’è un arredo curato e sobrio, belli i lampadari, e belli i quadri alle pareti con riferimenti al mondo delle fiabe. L’atmosfera qui da Porta Riva Ristorante è sempre gradevole. Solito sguardo di ordinanza al menù, che presenta due sezioni, una per le proposte di ristorante, l’altra per le pizze, si, perché di sera da Porta Riva si possono gustare anche le pizze realizzate da uno dei decani tra i pizzaioli del territorio: Mario Spoletta, che è insieme alla sua famiglia, alla moglie Annamaria, Angela e in particolare alla gentile e bravissima Michela portano avanti questo progetto. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Trespadini Irpinia Campi Taurasini DOC dell’Azienda Boccella Rosa, un rosso poderoso, ottenuto da uve di aglianico in purezza, con un colore rosso rubino intenso, sentori di amarene e frutti rossi, pepe e spezie. Un vino con un bel tannino e una grande personalità.
Trespadini Aglianico Irpinia Campi Taurasini Bio di Boccella Rosa
Intanto arriva il buon pane locale....
Il buon pane locale
Ed ecco le pagnottelle handmade di Porta Riva davvero deliziose…..
Pagnottelle handmade
Prima degli antipasti un graditissimo entrée, una mitica montanarina, fragrante e profumata…
Montanarina
E poi un trancio di panino napoletano, che definire buono è riduttivo….
Trancio di panino napoletano
Come antipasti abbiamo scelto, sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere. Delicato il baccalà, esaltato dalla crema di scarola e dalla polvere di olive nere. Poi si sa che scarola e baccalà è un matrimonio felice…
Sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere
L’altro antipasto è sorprendente, in carta si chiama Tondo e Croccante, in pratica è un uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero. Piatto davvero fantastico, paradisiaca la fonduta al tartufo che valorizzava alla grande l’uovo.
Uovo impanato e fritto con fonduta al tartufo
Siamo partiti davvero alla grande, per questo l’attesa e la curiosità per i primi piatti aumenta.. Si comincia con uno dei must di Porta Riva Ristorante e presente da sempre in carta: la genovese irpina. Sono gli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e funghi porcini del Partenio. Piatto che pur avendo ingredienti decisi, risulta equilibrato, davvero felice l’abbinamento della cipolla ramata con i porcini, per non parlare della carne gustosa e tenera, si scioglieva in bocca.
La Genovese Irpina
L’altro primo è un piatto di mare, in carta si chiama “Dal Vesuvio con Amore”, sono i mezzi paccheri con pomodorini del piennolo del Vesuvio, calamarelle e olive caiazzane. Se potessi trasferirti il profumo di questo piatto lo farei volentieri. Inebriante, davvero un soffio di piacere, meravigliosi i pomodorini del piennolo, gustose le calamarelle, a completare il piatto le olive caiazzane che personalmente adoro.
Mezzi paccheri con pomodorini del piennolo, calamarelle e olive caiazzane
Saremmo sazi, ma troviamo lo spazio anche per un secondo. Memori di quanto ci sia piaciuto in passato l’hamburger, prendiamo un burger di marchigiana con chips di patate, caciocavallo e cipolle caramellate. Inutile dire che la carne era super, gustosa, succosa.
Burger di marchigiana con caciocavallo podolico, chips di patate e cipolla caramellata
Come contorno ordino delle patate e porcini. Quando vengo da Porta Riva nella stagione fredda, questo è uno dei miei contorni preferiti insieme agli immancabili friarielli in saltati in padella.
Patate al forno e porcini
Nostro malgrado saltiamo il dolce. Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e un amaro Jefferson, servito con fetta di arancia caramellata.
Amaro Jefferson con fetta di arancia caramellata
Eravamo in quattro e paghiamo per il nostro pranzo da Porta Riva Ristorante 40 euro a persona per 4 antipasti, 4 primi, due secondi e due contorni. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Porta Riva Ristorante rappresenta una piacevole certezza per noi. Il locale è gradevole, luminoso e spazioso. Il menù cambia in base alla stagionalità e disponibilità di prodotti e materie prime. Le proposte di cucina sono convincenti, l’uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero lo sogno anche di notte. La genovese irpina è il piatto che resta nella memoria, non a caso è da sempre presente in carta. Ottima la carne. Complimenti alla brigata di cucina e alla signora Annamaria che hanno raggiunto un ottimo standard grazie alla consulenza e ai consigli dello chef Andrea Pagano. Il personale è garbato e gentile, il servizio veloce e informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma indirizzo da segnare in agenda. Merita assolutamente la visita. Garantiamo noi…
Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva Ristorante
Frattamaggiore da qualche anno rappresenta una meta ambita per i “food lovers”. Qui infatti ci sono diversi indirizzi degni di nota e la proposta gastronomica è variegata e interessante. Ennesima conferma di ciò è 7 Brothers Restaurant, un locale concepito per regalare agli ospiti un’esperienza di assoluto livello. Il locale è carino, arredato con gusto, pareti chiare e sedute comode, molto particolare è il soffitto con un quadto luminoso di un viaggio parigino, pochi posti a sedere e tanta attenzione alla qualità dei prodotti e della materia prima che segue rigorosamente la stagionalità. Il must di 7 Brothers Resaurant è sicuramente la carne, con i migliori tagli italiani ed esteri, scelti e selezionati con cura e con diversi gradi di frollature, tutte provenienti dalle macellerie dei fratelli del titolare. Ah dimenticavo, Seven in inglese è 7, in pratica il numero magico di Valentino Orefice, ultimo di sette figli maschi, che ha deciso di chiamare così il suo ristorante proprio per questo. Dopo tantissime e valide e formative esperienze sul campo (Australia, Spagna, Toscana, Capri, tra le altre), ha deciso di investire in questo progetto coadiuvato dalla sua compagna di vita Fabiana Virenti, talento nel settore dell’ospitalità. Noi ci accomodiamo e diamo un’aocchiata al menù. Ci sono due percorsi degustazione e poi le proposte in carta: sette antipasti, sette primi, sette secondi. Noi ci lasciamo guidare da Valentino e cominciamo la nostra cena. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Bolgheri rosso di Michele Satta un buonissimo rosso di media struttura ottenuto da un blend di uve (Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot, Syrah e Teroldego), che matura ben 12 mesi in barrique. Un rosso con ottima struttura, note di spezie, cuoio e frutti rossi. Al palato vellutato e pieno. Davvero un’ottima scelta. Cominciamo con due antipasti, l’antipasto denominato Miche’ ossia scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana. Decisamente azzeccato l’abbinamento della polenta con la genovese, profumata e invitante..
Scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana
E l’antipasto denominato Luisanto’, polpette ripiene di ragù napoletano con spuma di datterino giallo e fonduta di grana padano. Bella rivisitazione di un classico napoletano, o’ rrau’.
Polpetta di ragù napoletano con spuma di datterino giallo e fonduta di grana
Già gustando l’antipasto, abbiamo notato la grande qualità della materia prima, lavorata e cucinata in modo impeccabile. Ecco che arrivano i primi. Su consiglio di Valentino Orefice, gustiamo un piatto di fettuccine con funghi porcini, salsiccia e tartufo bianco. Notevole la fettuccina fatta a mano, con una sfoglia alle uova bio, bella ruvida e porosa. Perfetta la cottura e azzeccato l’abbinamento dei porcini con la salsiccia e la delicatezza del tartufo bianco.
Fettucce handmade con salsiccia, funghi porcini e tartufo bianco
L’altro primo ci trasporta in parte nella tradizione, ecco la pasta patate e provola con funghi porcini, piatto fatto a regola d’arte: pasta mista con patata e provola affumicata dei Monti Lattari arricchita con i porcini.
Pasta e patate con funghi porcini
A dare un rocco in più, un po’ di scaglie di tartufo nero grattugiato al momento. Ti assicuro che il profumo era inebriante. Davvero un gran piatto di stagione, una versione della pasta patate e provola convincente.
Pasta e patate con funghi porcini e tartufo nero
Siamo qui da 7 Brothers Restaurant, non possiamo non gustare un po’ di carne. Optiamo per due bistecche di frisona e accompagniamo il secondo con delle squisite patate al forno.
Bistecca di frisona
E anche con un contorno di scarole, olive e capperi.
Scarola olive e capperi
Chiudiamo in dolcezza con il dessert, una deliziosa sfoglia con crema pasticcera e amarena. Accompagniamo il dolce con grappa barricata e amaro. Da rimarcare la carta di liquori e distillati di 7 Brothers Restaurant, vasta e studiata con cura e passione al pari di quella dei vini.
Sfoglia con crema pasticcera e amarena
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
7 Brothers Restaurant è stata una fantastica scoperta. Carino e accogliente il locale, pochi i posti a sedere e una grande maniacale attenzione alla qualità dei prodotti e delle materie prime. Questi i suoi tratti distintivi: qualità e scelta delle materie prime. A farla da padrona qui è la carne, i migliori tagli italiani ed esteri scelti e selezionati con cura nelle macellerie di famiglia e con diversi gradi di frollatura. Il menù è stagionale e cambia spesso, in base alla stagionalità e disponibilità dei prodotti. Valentino Orefice è un perfetto padrone di casa, pronto a consigliare gli ospiti e proporre idee e abbinamenti. Fantastico lo scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana, memorabile la pasta e patate con provola e porcini arricchita dal tartufo nero, notevole la fettuccina con salsiccia e porcini. Ottima la bistecca di frisona. Il servizio è puntuale, professionale e senza sbavature. La carta dei vini è ampia e studiata con etichette italiane e qualche azienda straniera, super la carta dei liquori e distillati. Corretto il rapporto qualità – prezzo. 7 Brothers Restaurant a Frattamaggiore entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono, a parer nostro, gli indirizzi da non perdere. Ad maiora e alla prossima …..
7 Brothers Restaurant
Via Alexander Fleming n.26
Frattamaggiore (Na)
Tel. 334 212 2007
Visita il sito web di 7 Brothers Restaurant
Il progetto di Eccellenze Nolane è lodevole: valorizzare il territorio partendo da un vero e proprio patto etico, che dia valore primario all’agricoltura. Nasce così la Cooperativa agricola con coltivazioni bio, che ha vinto la sua grande scommessa: far crescere il San Marzano DOP sui terreni dell’agro nolano laddove lo coltivavano i nonni. Così, tanti terreni un tempo incolti sono tornati ad essere vivi e a produrre ortaggi e pomodori assolutamente biologici. Poi è nato anche il punto vendita dove è possibile acquistare prodotti, conserve, marmellate e sughi pronti della linea “InDispensabile” dal laboratorio di Eccellenze Nolane e quello che hanno definito “Agriturismo di città”, dove poter degustare la cucina realizzata in prevalenza con gli ortaggi della cooperativa.
Siamo a Nola nella centralissima Via Mario De Sena, a due passi dalla stazione della Circumvesuviana. Il locale è gradevole, non grandissimo, prevale il legno, che dona un senso di rassicurante familiarità e ospitalità “agreste”, eppure siamo in città.
Ci accomodiamo, da bere una minerale e due calici di rosso, abbiamo scelto un vino siciliano, il Merlot di Cusumano, un bel vino rosso ottenuto da uve merlot in purezza, con bella nota di frutti rossi e gusto pieno, morbido e avvolgente. Diamo un’occhiata al menù dove trionfa quella che definiscono cucina “eubiotica”, ossia del vivere bene, tutte proposte realizzate con i prodotti biologici dei loro campi e senza uso di pesticidi chimici. In carta ci sono otto proposte di antipasto, i cozzetielli di pane casereccio (con polpetta, parmigiana e papaccella e caciocavallo). Poi ci sono tre primi piatti di terra e tre di mare, più un primo fuori menù. Poi tre secondi di terra e tre di mare più un fuori menù di mare/terra e poi contorni e dolci. Intanto arrivano pane e grissini di loro produzione al pomodoro (buonissimi). Ecco un graditissimo entrée, una sfera di patate e zucca con fonduta di bufala.
Entrée
Ci servono per accompagnare l'entrée, un singolare spritz al pomodoro.
Spritz al pomodoro
Si comincia con il tagliere Eccellenze Nolane per due presone, con un misto di loro sott’oli, (friarielli, cavoletti di Bruxelles e papaccelle napoletane), ricottina di pecora, mozzarelline di bufala e marmellata di pomodoro. Poi i salumi, salame Napoli, prosciutto e lonzino. Tutto di ottima fattura ma quei sott’oli erano divini….
Il Tagliere Eccellenze Nolane
Poi assaggiamo sua maestà la parmigiana di Melanzane, fatta come tradizione napoletana vuole: melanzane fritte con dite con ragù napoletano, con antico pomodoro di Napoli, pepe, caciocavallo podolico, pecorino e grana. Una parmigiana saporita, goduriosa, a cui mancava solo la parola. Complimenti allo chef Ciro Del Vecchio. Era da tempo che non mangiavo una parmigiana così buona…
Parmigiana di Melanzane
Come antipasto assaggiamo anche la loro “pizza al ruoto”, con un impasto fatto come tradizione vuole e rigorosamente con lievito madre, gustiamo quella con denominata “scarpariello gialla” con pomodorini datterini gialli, pecorino romano e un po’ di piccante, la classica marinara con antico pomodoro di Napoli, olio Evo, origano e aglio, la mitica genovese e la parmigiana.
La pizza al ruoto
L’antipasto ci ha soddisfatto e per questo siamo ancora più curiosi di gustare i primi, la scelta ricade su un primo fuori menù: gli spaghetti con baccalà, fiori di zucca e bottarga. Gli spaghetti sono ben conditi, gustoso il baccalà, e perfetto l’equilibrio tra la delicatezza dei fiori di zucca e la nota sapida e intensa della bottarga.
Spaghetti con baccalà, fiori di zucca e bottarga
Le mezze maniche al ragù di polpo sono rassicuranti come le parole di mammà. Cottura perfetta della pasta, sugo bello tirato e un sapore incredibile grazie al polpo, ai pomodorini datterini, le olive nere itrane e i capperi di Pantelleria. Gran bel piatto.
Mezze maniche al ragù di polpo
Siamo sazi ma decidiamo comunque di prendere un secondo in due. Ecco una il baccalà in cassuola, con datterini. olive nere e capperi di Pantelleria. Il baccalà è davvero eccellente, morbido, non eccessivamente sapido, gustoso.
Baccalà in cassuola
Saltiamo il dolce, prendiamo però due liquorini a base di ciliegia. E chiediamo il conto…Abbiamo pagato per il nostro pranzo da Eccellenze Nolane, 50 euro a persona. Ah dimenticavo, molto gradita e simpatica l’idea di regalare a tutti gli ospiti una confettura bio di loro produzione.
Confettura di prugne bianche
Eccellenze Nolane è un decisamente un indirizzo interessante. I piatti vengono realizzati con prodotti coltivati in modo biologico nei campi della cooperativa agricola, si tratta quindi di una vera cucina a Km 0. Il menù segue chiaramente la stagionalità e la territorialità. Complimenti allo chef Ciro del Vecchio, capace di proporre una cucina della tradizione ma con una buona spinta. La pizza al ruoto è meravigliosa e ha risvegliato in noi ricordi d’infanzia. Paradisiaca la parmigiana di melanzane, notevole anche le mezze maniche al ragù di polpo. Il baccalà in cassuola è stata una vera carezza. Insomma da Eccellenze Nolane il gusto fa rima con benessere. Qui trovi una cucina eubiotica che strizza l’occhio alla salute. L’ambiente è gradevole, il locale pur non essendo molto grande, è bello e rustico. Bella idea quella di dare la possibilità di acquistare i prodotti della cooperativa e carino anche il gentile omaggio delle confetture bio agli ospiti. Servizio veloce e informale. Eccellenze Nolane a Nola, merita la visita. Facci un salto, è davvero un indirizzo da segnare in agenda.
Eccellenze Nolane
Via Mario de Sena n.247
Nola (Na)
Tel. 081 1874 6505
Visita il sito di Eccellenze Nolane
Oratino è sicuramente uno dei borghi più caratteristici e belli del Molise, si trova a pochi Km da Campobasso e accoglie il visitatore dall’alto dei suoi quasi 800 metri sul livello del mare, con il suo suggestivo centro storico di origine medievale dalla caratteristica forma circolare e con la bellezza dei paesaggi e della natura. Infatti grazie alla sua posizione panoramica, dal belvedere di Oratino si può ammirare la Valle del Biferno, e persino i Monti del Matese e la Majella. Se sei da queste parti, non puoi non fare una tappa al Ristorante Olmicello. Il locale si trova proprio nel centro storico, in un antico palazzo datato 1816, dove un tempo c’era un vecchio frantoio (visibile ancora oggi sul terrazzo esterno).
Non è la prima volta che veniamo al Ristorante Olmicello, siamo innamorati dell’atmosfera che si respira in questo luogo, bellissime le sale in pietra con le caratteristiche volte a botte che si alternano a quelle a crociera, ma ci piace anche la genuina accoglienza del padrone di casa Nicola Iafelice e chiaramente la proposta gastronomica. Qui trovi una cucina molisana fatta con amor: paste fatte a mano, verdure fresche e una carne di grande qualità.
Ristorante Olmicello. Oratino - Particolare di una delle sale interne
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Ramitello dell’azienda Di Majo Norante. Un rosso da uve Montepulciano (80 %) e Aglianico (20%). Di un bel colore rosso rubino intenso, al naso presenta sentori di frutta rossa, con un bel tannino e un corpo equilibrato. Ottimo consiglio quello di Nicola.
Ramitello di Di Majo Norante
Cominciamo con il mitico antipasto del territorio del Ristorante Olmicello. Un trionfo di bontà stagionali, salumi e formaggi: fiori di zucca in pastella, formaggio primo sale panato al forno, pecorino stagionato, prosciutto molisano, capocollo, verdurine grigliate, dei funghi di pioppo al gratin, dei tocchetti di pizza di patate e di rustico. E al centro la tradizione contadina le buonissime pallotte cacio e uova. Sono in pratica delle palline, delle polpettine fatte con mollica di pane, uova formaggio cotte in un bel sugo al pomodoro. Uno dei piatti tipici della cucina contadina abruzzese e molisana.
Antipasto del territorio
Ecco che arriva un altro must della tradizione contadina: pizza e minestra, ossia verdure di campo con pizza di mais sbriciolata. Semplicemente deliziosa.
Pizza e minestra
Come sempre l’antipasto del Ristorante Olmicello non delude mai. E’ il momento dei primi. Siamo in quattro e prendiamo un piatto di crioli con pomodorini freschi e guanciale. Buonissimi nella loro semplicità, grazie ad una pasta di ottima fattura e ad ingredienti freschissimi, nota di merito per il guanciale davvero spaziale. I crioli sono un formato di pasta tipico della cucina molisana, fatti con uova e farina e simili per certi versi agli spaghetti alla chitarra.
Crioli con pomodorini e guanciale
L’altro primo è il piatto della Domenica per eccellenza: cavatelli al ragù della tradizione. Il ragù di carne era bello tirato e profumato, davvero fatto come si deve.
Cavatelli al ragù della tradizione
Poi ordiniamo due primi che hanno con i porcini, i protagonisti della tavola d’Autunno. Precisamente fettuccine con funghi porcini e guanciale. Questo piatto ci ha conquistato, il connubio tra porcini e guanciale è meraviglioso, e la pasta è ben condita e profumata.
Fettuccine con porcini e guanciale
Il nostro pranzo prosegue alla grande. C’è spazio anche i secondi. Optiamo per il baccalà con pomodorini e olive, cucinato alla perfezione. Il baccalà fa parte della tradizione oratinese, in effetti è quello che molti chiamano il “pesce di montagna”, perché grazie al suo metodo di conservazione, poteva essere consumato senza problemi anche durante la stagione invernale.
Baccalà con pomodorini e olive
E poi delle ottime salsicce con semi di finocchietto alla brace. Spesso quando passiamo di qui al Ristorante Olmicello prendiamo tagliata e appunto salsicce, proprio per la grande qualità della carne.
Salsicce alla brace
Come contorni ecco un’insalata e delle fantastiche patate fresche tagliate al momento e fritte.
Patate fresche fritte
Chiudiamo in dolcezza il nostro pranzo. Scegliamo un dolce che quando siamo qui ordiniamo sempre e di cui siamo innamorati. La millefoglie composta al momento con crema chantilly e amarene, della Pasticceria Sorriso di Loretta Fatica, che si trova in Piazza Giordano proprio ad Oratino.
Millefoglie con crema chantilly e amarene della Pasticceria Il Sorriso di Oratino
Accompagniamo il dessert con due giri di nespolino (un liquorino davvero interessante).
Nespolino
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 38 euro a persona. Davvero un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Il Ristorante Olmicello è come un vecchio amico che non ti delude mai. Per questo ci torniamo spesso e volentieri. Il locale si trova nel centro storico di Oratino in un palazzo antico datato 1816. L’atmosfera è suggestiva. Qui trovi una cucina molisana realizzata con passione con prodotti e ingredienti stagionali. Buoni i salumi e i formaggi, meravigliose le paste fatte a mano, i crioli con pomodoro fresco e guanciale sono da applausi, le fettuccine con porcini e guanciale restano nella memoria. La carne è un altro dei must di questo luogo. Altra nota di merito per i dolci a dir poco fantastici e provenienti dalla Pasticceria Sorriso di Oratino. Il resto lo fa la sincera e sobria accoglienza del padrone di casa Nicola Iafelice sempre pronto a guidare gli ospiti nella scelta delle pietanze e negli abbinamenti. Altro particolare non da poco, abbiamo trovato un ottimo rapporto qualità – prezzo. Il Ristorante Olmicello ad Oratino è sicuramente un indirizzo da segnare in agenda. Garantiamo noi…
Ristorante Olmicello
Via Regina Margherita n.48
Oratino (Cb)
Tel. 0874 38 285
Visita il sito web del Ristorante Olmicello
Recale dista da Caserta poco più di 4 Km. La città della Reggia per molti “pizzalovers” rappresenta una meta irrinunciabile, qui infatti ci sono “indirizzi pizza” di grande importanza e che offrono un prodotto di alta qualità. Però vale la pena anche fare una deviazione di qualche Km e venire a provare la pizza di Michele Martorano. Una pizza che sorprende solo chi non l’ha ancora provata, per gli altri è una vera garanzia.
Abbiamo il piacere di conoscere Michele da anni, da quando aveva la sua Pizzeria “El Sombrero”, che nel tempo ha cominciato a fare numeri incredibili, grazie ad una ricerca costante e ad una crescita qualitativa dell’impasto e dell’offerta pizza. Il passo era doveroso e in un certo senso obbligato: aprire una nuova pizzeria, più grande, più comoda e dove poter esprimere in pieno il suo concetto di pizza. Unica condizione, farla sempre a Recale, paese con cui Michele Martorano ha stretto un legame fortissimo e viscerale. Prova ne sia il fatto che il suo hashtag è proprio #ilpizzaiolodirecale, questo per sottolineare l’importanza del legame con questo luogo. Nasce così qualche anno fa Martorano Pizza Experience.
Il locale è semplice da raggiungere, così come è comodo trovare posto per l’auto nel parcheggio adiacente alla Pizzeria o nelle stradine vicine. All’interno ci sono due sale, una con veranda. L’arredo è essenziale, l’ambiente moderno ma di tendenza, con tavolini neri e sedute nere con qualche sedia gialla. Nel complesso l’atmosfera è gradevole e invita alla convivialità. Entrando sulla destra c’è il grande banco di lavoro con i due forni. Lì sempre in prima linea Michele Martorano è all’opera, coadiuvato dal suo team di lavoro e dalla compagna Rosaria. Noi ci accomodiamo e come sempre diamo un’occhiata al menù.
Ci sono gli sfizi fritti dal pacchero ripieno di ricotta e provola, al fiore di zucca in pastella ripieno, e poi frittatine, frittelle, patatine, crocchè artigianali, bruschette e polpette. Da evidenziare anche la presenza di fritti gluten free (ottima cosa davvero). Poi ci sono i ripieni fritti e oltre 40 proposte di pizza, suddivise in due sezioni: le pizze comuni (quelle tradizionali) e le pizze fuori dal comune con abbinamenti studiati e interessanti. Noi prima delle pizze ci concediamo qualche coccola fritta, delle frittelline e qualche crocchè artigianale (un bel fritto asciutto, non unto).
Crocchè
Potevamo non prendere anche delle patatine fritte?
Patatine fritte
Poi ci “tuffiamo” (è il caso di dirlo) sulle pizze. Decidiamo di gustare una pizza denominata Perle ai Porci con pomodoro San Marzano, fior di latte, peperoni fritti, salsiccia di maialino nero casertano, basilico e olio Evo. Una pizza incredibile per gusto ed equilibrio, con un cornicione importante e ben alveolato.
La pizza Perle ai Porci
Ecco poi una delle pizze “must” del posto, la Recalese con mousse di ricotta, fiori di zucca, provola, salame napoletano a listelli, scaglie di caciocavallo del Matese, zeste di limone, pepe nero, basilico e olio evo. Spettacolare la mousse di ricotta che fa l’amore con il caciocavallo e la sua nota sapida, il salame napoletano e la provola che abbracciano la dolcezza dei fiori di zucca, intrigante poi la nota fresca del limone. Una pizza di assoluto livello.
La Pizza Recalese
Non finisce qui. Abbiamo voluto degustare anche una Campania a Tavola con mozzarella di bufala DOP, pomodorini del piennolo, scaglie di caciocavallo del Matese, basilico e olio Evo. Semplice, buona con ingredienti scelti con cura e una meravigliosa mozzarella di bufala.
La Campania a Tavola
Poi ecco un’altra pizza da non perdere: la Parmigiana 3.0 con crema di melanzane homemade, fior di latte, leggermente “sporcata” con riduzione di pomodoro San Marzano Dop, scaglie di parmigiano reggiano DOP, basilico e olio Evo. Questa versione della parmigiana è davvero “pop” per usare una metafora musicale, come uno di quei dischi che piace e poi resta nella memoria. Nota di merito per la crema di melanzane che crea dipendenza.
La Parmigiana 3.0
Con la Sasicc' e Patan' siamo nella tradizione contadina più pura. La pizza è fatta con patate al forno aromatizzate homemade, mozzarella di bufala DOP, salsiccia di maialino nero casertano, basilico e olio Evo. La scelta del nome di questa pizza non vincerà l’Oscar dell’originalità ma qui la sostanza supera la forma. La scelta del nome tradisce la volontà di proporre una pizza dal sapore contadino. Risultato riuscito alla perfezione. Infatti è super! Anche in questa pizza abbiamo trovato un ottimo impasto (te ne parliamo tra poco), e poi di grande qualità sono gli ingredienti usati. Le patate al forno aromatizzate homemade sono da sballo per non parlare della salsiccia di maialino nero che abbiamo già apprezzato sulla Perle ai Porci.
La pizza Sasicc e Patan
Chiudiamo la nostra degustazione con una pizza denominata Michele con fior di latte, rucola cotta a bassa temperatura, salame dolce, prosciutto cotto, scaglie di caciocavallo del Matese, basilico e olio Evo. Abbiamo chiuso in bellezza con una pizza ben concepita e opulenta.
La Michele
Da Martorano Pizza Experience abbiamo trovato una “Signora pizza”, realizzata con un impasto diretto ottenuto con farine che garantiscono una perfetta stabilità in fase di lavorazione. L’impasto è fatto a regola d’arte con una lievimaturazione di 24 ore. L’idratazione è abbastanza spinta (siamo intorno al 75%), il peso dei panetti si aggira sui 260 gr. Il cornicione è di media grandezza e ben alveolato. Il risultato è una pizza leggera, profumata e fragrante. C’è poi una grande attenzione alla qualità delle materie prime e dei prodotti usati per topping e farciture, e alla stagionalità. Il servizio è informale e abbastanza veloce (nonostante la pizzeria fosse strapiena). Corretto il rapporto qualità – prezzo con la Marinara a 4 euro e la Margherita a 4 euro e 50. Complimenti !
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Grande attenzione alla scelta dei prodotti e delle materie prime
- Servizio veloce e informale
- Corretto il rapporto qualità – prezzo
Martorano Pizza Experience a Recale è una garanzia. Conosciamo da anni Michele Martorano e abbiamo visto nel tempo i suoi grandi progressi. Oggi la sua pizza rappresenta una sintesi perfetta tra tradizione e creatività. Il locale è moderno e gradevole e trasmette una piacevole sensazione di convivialità. La pizza è la assoluta protagonista, realizzata con un bel diretto fatto come si deve. La Perle ai Porci con pomodoro San Marzano, fior di latte, peperoni fritti, salsiccia di maialino nero casertano, basilico e olio Evo ci ha conquistato. La Recalese con mousse di ricotta, fiori di zucca, provola, salame napoletano, caciocavallo del Matese e zeste di limone ti farà innamorare. La Parmigiana 3.0 è una pizza Pop e che crea dipendenza. La Sasicc' e Patan' è come un sincero amico che non tradisce mai. Importante la presenza di pizze gluten free. Buoni i fritti. Il servizio è puntuale e veloce. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Martorano Pizza Experience a Recale non può mancare in agenda e si conferma tra quelli che a parer nostro sono gli "indirizzi pizza" da non perdere. Alla prossima Michele..
Martorano Pizza Experience
Vico Enrico Toti, n.27
Recale (Ce)
Tel. 331 933 06 54
Visita il sito web di Martorano Pizza Experience
Per noi tornare da Rocco Caggiano a Grottaminarda è sempre un piacere immenso. Tutto è speciale a cominciare dalla location: un’ex dogana aragonese datata addirittura 1467, restaurata con amore, gusto e cura dei particolari.
Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda - Ingresso
Qui domina la pietra, una pietra che seduce e affascina, anche l’illuminazione è curata, con luci calde e soffuse che valorizzano l’ambiente, il pavimento è in pietra e legno (delle antiche doghe provenienti dalla Toscana). C’è una sala anche al piano inferiore, a cui si accede con una scala in pietra e dove c’è anche una piccola cantina - dispensa a vista. Oltre alla struttura e alla certosina opera di restauro, la cosa che colpisce qui, è l’anima che c’è. Un’anima antica che parla al cuore grazie ai tavoli in legno antico e di recupero (stupendi), alle sedie tutte diverse una dall’altra e dall’aria vissuta. E ancora mobili antichi, piatti, bicchieri, suppellettili e oggetti che insieme formano un mix irresistibile. Tutto questo grazie anche al buon gusto ed alla sapienza di Iole (la moglie di Rocco) che si occupa anche della mise en place.
La meravigliosa mise en place
Detto della location e dell’atmosfera unica che c’è in questo luogo, l’altro motivo che ci rende felici quando torniamo qui è la proposta gastronomica e ovviamente la carne. Siamo a livelli siderali. Rocco Caggiano sceglie la carne con cura e attenzione ed è un maestro nella nobile arte della frollatura, ossia il processo naturale di maturazione della carne. In tutto questo c’è uno studio costante, una ricerca continua e una scelta meticolosa delle carni migliori. Ovviamente il prodotto finale è unico e rende questo luogo è un piccolo Paradiso per i meatlovers, per chi ama la carne. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Rispetto all’ultima volta in cui siamo stati qui, noto con piacere che la carta è ancora più completa con un maggiore scelta di piatti e proposte, a partire dagli antipasti, cinque proposte più il tagliere di Rocco Caggiano, e poi la carta delle carni, qui davvero c’è l’imbarazzo della scelta dalla Chianina, alla Rubia Gallega, dall’Angus, alla Maremmana, dalla Scottona italiana, alla Simmenthal, e ancora la carne Wagyu e la chicca della Limia, una razza quasi in via di estinzione allevata in Galizia. E via discorrendo. Poi ci sono i filetti e i secondi piatti alternative alle bistecche tra cui spiccano il petto d’anatra, il Re Iberico (maialino spagnolo), la bistecca di maiale al Josper, e per gli amanti della tradizione contadina il cotechino piccante o i mugliatielli della Macelleria Colomba cotti alla brace. Un vero trionfo insomma, tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla provenienza e alla frollatura. Ci sono anche i contorni e i dolci, alla brace anche questi ultimi. Intanto ecco che arriva il pane, selezionato personalmente da Rocco Caggiano e proveniente da un forno del vicino comune di Bonito.
Il buonissimo pane di Bonito
Ecco un gradito entrée, ci servono una bruschetta con melanzana alla brace e una salsa all’aceto balsamico accompagnata con acqua aromatizzata al pompelmo e timo. Ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture della Tenuta I Gelsi, un rosso di grande personalità, con un una buona nota minerale.
Entrée
Cominciamo con un meraviglioso tagliere: prosciutto, guanciale, salsiccia e soppressata. Tutti i salumi sono realizzati da Rocco Caggiano e sono spettacolari, in particolare il guanciale si scioglie letteralmente in bocca, il prosciutto dolce e sapido ti avvolge come un abbraccio. E la salsiccia poi, una vera delizia.
Tagliere di Salumi
Accompagniamo i salumi con un buonissimo pane azzimo cotto al forno Josper con olio e origano. Godimento allo stato puro.
Il pane azzimo
Proseguiamo con un carpaccio di manzo con purè col prezzemolo, sale, pepe, un po’ di limone, scaglie di parmigiano 72 mesi e un filo di olio Evo. Praticamente gli stessi ingredienti che si usano in Alta Irpinia per la preparazione delle braciole. Il carpaccio è divino.
Carpaccio di manzo con purè al prezzemolo e scaglie di parmigiano 72 mesi
Se il carpaccio ci ha conquistato, gli involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all’aceto ci hanno sorpreso. Delicati e perfettamente equilibrati, la bietola che stempera la nota bella sapida del pecorino di Bagnoli Irpino accompagnato con la marmellata di peperoni all’aceto. Chapeau!
Involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all'aceto
E’ tempo di gustare un po’ di carne! Optiamo per una “signora” bistecca di maiale al Josper. Quasi superfluo sottolineare come la carne sia fantastica, il maiale cotto alla perfezione.
Bistecca di maiale al Josper
In carta avevo adocchiato anche il mitico cotechino irpino. L’ho già gustato in passato qui e me ne sono innamorato. Decido di ripetere l’esperienza. Il cotechino, insieme al tradizionale “mugliatiello”, sono due dei must della storica Macelleria Colomba (adiacente alla braceria). Il cotechino cotto sotto la cenere è vera poesia della tradizione contadina irpina. Profumo inebriante, giusta piccantezza, gusto deciso ma senza eccessi. Una bontà senza tempo. Consiglio vivamente di provarlo.
Cotechino piccante della Macelleria Colomba cotto sotto la cenere
Come contorno non potevano mancare le patate cotte sotto la cenere, (per restare nella tradizione contadina irpina).
Patate cotte sotto la cenere
E poi prendiamo un tagliere di verdure di stagione braciate al Josper. Semplicemente fantastiche, la verdura selezionata e scelta con cura viene cotta sapientemente e quando la mangi, per consistenza e pienezza ti dà l’impressione di gustare la carne.
Tagliere di verdure di stagione alla brace
Non possiamo non chiudere il nostro pranzo in dolcezza. Anche perché i dessert di Rocco Caggiano sono unici e studiati in modo tale da valorizzare la frutta di stagione che viene proposta cotta al forno Josper abbinata con creme artigianali, cioccolato ed altre meraviglie. Noi scegliamo uva braciata al Josper con crema al mascarpone e un crumble di biscotto. Delicato come una carezza questo dessert, con la nota croccante del crumble di biscotto a renderlo pressoché perfetto.
Uva braciata al Josper con crema al mascarpone e crumble di biscotto
Emozionante nella sua semplicità la rivisitazione della ricotta e pera di Rocco Caggiano, in pratica una pera braciata con crema di ricotta, una cascata di cioccolato fondente al torroncino e fiori di malva essiccati.
La ricotta e pera di Rocco Caggiano
Accompagniamo il dessert con due bicchierini Cognac alle Pere Williams di François Peyrot, uno dei miei liquori preferiti, che abbina i sentori tipici del Cognac al gusto e al profumo inconfondibile delle pere.
Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Questo meraviglioso liquore francese si ottiene unendo il cognac, affinato e invecchiato per almeno due anni in botti di rovere bianco, all’aroma delle pere Williams. Il risultato è inimitabile.
Bicchierino di Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Chiudiamo così in bellezza il nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.
Rocco Caggiano Braceria per noi rappresenta un mondo a parte, un mondo fatto di bellezza, di passione, di cura dei dettagli e soprattutto di una carne che ha pochi eguali. Quando veniamo qui ci sentiamo coccolati e viviamo un’esperienza unica. La prima cosa che colpisce è la location, non capita spesso di cenare o pranzare in un edificio storico, in questo caso una ex dogana aragonese del 1467.Il locale è stato recuperato in modo perfetto, pietra e legno la fanno da padroni. E ogni oggetto, ogni mobile, ogni particolare scelto con cura da Iole ti trasportano davvero “fuori dal tempo”. Appagata la vista e creata l’alchimia, bisogna dire che la proposta gastronomica non delude mai le attese. La carne qui è super, selezionata e scelta con cura e attenzione da Rocco Caggiano che con passione negli anni ha raggiunto livelli altissimi nell’arte della frollatura. Qui chi ama la carne può vivere un’esperienza da ricordare. Il servizio è professionale e preciso, il conto commisurato al contesto ed alla qualità della proposta gastronomica. Rocco Caggiano a Grottaminarda si conferma alla grande nella nostra guida sul web, tra quelli che a parer nostro sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia assoluta.
Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano Braceria
I nostri itinerari gastronomici ci conducono questa volta ad Alvignano, un paesino dell’Alto Casertano, situato alle pendici dei Monti Trebulani, dal quale si ammira l’imponenza della catena montuosa del Matese. In questo paesino, che fu importante roccaforte dei Normanni e degli Angioini, è possibile visitare i resti dell’antico Castello e perdersi tra le viuzze intrise di storia, ma soprattutto assaggiare la mozzarella e la burrata per cui questo paese è molto conosciuto anche al di fuori dei confini nazionali.
A pochi chilometri dal centro storico di Alvignano, sorge, in un contesto rurale ed incantevole, l’agriturismo Tenuta dei Quiriti.
Tenuta dei Quiriti. Alvignano - Ingresso Agriturismo
Appena arrivati, restiamo sorpresi in positivo dai grandi spazi esterni dove il verde ed il colore dei fiori prevale; c’è anche una funzionale e comoda area giochi per i bambini e una zona dedicata al campeggio.I rumori ed il caos della routine quotidiana sono già un lontano ricordo, i nostri sensi sono ora pervasi solo dal silenzio della natura e dai profumi che provengono dalla cucina e che ci invitano a sederci a tavola.
Tenuta dei Quiriti - Sentiero che porta allingresso dell'Agriturismo
Particolare è la scelta del nome di questo luogo Tenuta dei Quiriti, che richiama alla “Romanitas”, una concezione quasi sacra della vita e dell’uomo. Una sorta di dimensione che privilegia la natura, il silenzio, la bellezza e l’armonia della vita semplice. La Tenuta dei Quiriti è un luogo ameno, dove poter gustare in un clima di convivialità cibo sano e una genuina cucina della tradizione. Il personale ci accoglie con cortesia e disponibilità, ci vengono illustrati i piatti compresi nel menù fisso della Domenica.
Tenuta dei Quiriti. Alvignano - Particolare sala interna
Ci servono acqua e vino di loro produzione (ottimo), un buonissimo pane locale e si comincia con l’antipasto della casa che è ricco di tantissime portate con prodotti del territorio, tutti rigorosamente a km 0, molti dei quali coltivati con passione dagli stessi proprietari; il menù è fisso e varia di settimana in settimana nel pieno rispetto della stagionalità dei prodotti coltivati; iniziamo con prosciutto crudo, capocollo, lonzino di maialino pezzato, pecorino di Don Luigi un mix di sapori deciso e squisito, che viene arricchito poi di altre portate, quali mozzarelline di bufala (tipiche del territorio di Alvignano).
Antipasto dei Quiriti Salumi e formaggi
E poi ecco degli involtini di melanzane, rustico napoletano e degli squisiti funghi prataioli ripieni, una vera e propria delizia.
Involtini di melanzane, rustico napoletano e funghi prataioli ripieni
E’ la stagione delle zucche e allora ecco una semplice e squisita zucca alla griglia.
Zucca alla griglia
Abbiamo poi apprezzato molto la zuppetta di fagioli con scarole perfetta per equilibrio e gusto.
Zuppetta di borlotti e scarola
Il menu domenicale prevede un assaggio di due primi piatti, diversi nelle loro peculiarità ma entrambi superbi: si inizia con una crepes ripiena con trito di scottona, mozzarella e ricotta di bufala in guazzetto di pomodori datterini, un piatto davvero notevole.
Crepes con trito di scottona, mozzarella e ricotta di bufala in guazzetto di datterini
Ma raggiungiamo l’apoteosi con gli scialatielli in vellutata di patate, pancetta di nero e caciocavallo, anche questo sapientemente cucinato, con un giusto equilibrio di sapori e una meravigliosa pancetta di nero casertano.
Scialatielli in vellutata di patate, pancetta di nero e caciocavallo podolico
Ci concediamo una pausa, prima sdraiandoci sulle panche immerse nel verde e poi girando tra gli ampi spazi ed i giardini dal verde rigoglioso che circondano la tenuta. Torniamo al tavolo e, per secondo, mangiamo reale di podolica cotta lentamente a bassa temperatura con patate al rosmarino…eccezionale!
Podolica cotta a bassa temperatura con patate al rosmarino
Infine, (per chi non fosse ancora sazio), ecco una bella macedonia di frutta.
Macedonia di frutta
Non vuoi poi assaggiare la loro mitica torta di mele? Accompagniamo il dessert con caffè e liquore artigianale.
Torta di mele
Costo del nostro pranzo alla Tenuta dei Quiriti: 35 euro a persona per gli adulti, 15 euro a persona per i bambini, compreso di bevande e di un ottimo vino di produzione propria.
La Tenuta dei Quiriti ad Alvignano è stata una meravigliosa scoperta. Questo è un meraviglioso agriturismo che si estende su una superficie di oltre 10 ettari. All’interno la struttura presenta due belle sale, all’esterno c’è un’area relax di 1000 mq con piscina, e in più c’è un’area gioco attrezzata per i più piccoli. Qui poi c’è ampio spazio per gli amici a 4 zampe. Da sottolineare la presenza di un’area dedicata al campeggio e di un parcheggio custodito. A tutto ciò si aggiunga una cucina di ottimo livello con prodotti stagionali, pani, rustici e focacce realizzate nel loro forno a legna. Il servizio è preciso e veloce e abbiamo trovato giusto il rapporto qualità-prezzo. La Tenuta dei Quiriti è un luogo in cui lasciarsi andare alla armonia delle cose semplici, del silenzio dei monti e della natura accompagnati da una cucina rurale che non delude ma che anzi, utilizzando i prodotti del territorio, sperimenta in un mix decisamente riuscito. Noi Templari del Gusto lo consigliamo assolutamente.
Tenuta dei Quiriti
Via Casa Lorenzo, n.8
Alvignano (Ce)
Tel. 334 7742648
Visita il sito web della Tenuta dei Quiriti
Siamo tornati a distanza di qualche tempo a gustare la pizza di Luigi Cippitelli, un vero riferimento nella zona vesuviana. Non è la prima volta che veniamo qui, ma quando ritorniamo è sempre una gioia e abbiamo la certezza di trovare delle novità e gustare pizze che raccontano in maniera egregia il territorio. La Pizzeria Luigi Cippitelli per noi è un po’ come un caro amico che rivedi con piacere anche a distanza di tempo e sai che non ti deluderà mai.
Siamo a San Giuseppe Vesuviano, in Via Astalonga. Il locale all’interno è come lo ricordavamo, accogliente, luminoso e ben strutturato, ci sono tre ambienti e si sviluppa in profondità. All’ingresso sulla sinistra ci sono il forno ed il banco di lavoro, dove Luigi e Marco Cippitelli sono alacremente all’opera.
Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù, ci sono gli sfizi fritti come il panzarotto di patate, il timballo di bucatini, il timballo di tagliolini di panpizza e uno dei must di questo luogo: il gran cono – A’ vocca rò Vesuvio, il mezzo calzone fritto di cui ti parleremo dopo. Poi ci sono le montanare fatte con prodotti di aziende del Parco Nazionale del Vesuvio (dalla classica, a quella con scarola fior di latte, pomodorini datterini, tranci di tonno e olive nere, dalla cosacca, a quella con il ragù). Naturalmente poi ci sono le pizze, suddivise in classiche e quelle denominate “Pizze del Vesuvio” con prodotti e aziende del Parco Nazionale del Vesuvio e i calzoni fritti o al forno. Si va quindi dalle pizze “classiche” della tradizione a quelle che strizzano l’occhio al gourmet.
Insomma c’è davvero l’imbarazzo della scelta. La prima cosa che colpisce leggendo il menù è la presenza di prodotti e materie prime in prevalenza di aziende del Parco nazionale del Vesuvio, una scelta ben precisa: la pizza qui racconta il territorio e ne esalta i prodotti. Quindi c’è una forte impronta legata alla territorialità. Altra cosa che notiamo l’attenzione al tema della sostenibilità con proposte studiate per ridurre gli sprechi, come ad esempio nel timballetto di panepizza.
Prima di gustare le pizze, ci concediamo qualche peccatuccio fritto. Gli sfizi fritti qui alla Pizzeria Luigi Cippitelli sono quasi un obbligo visto che sono fantastici, e poi ci sono dei must che non possiamo non provare. Si comincia con un classico: due crocchè, qui denominati “panzarotti di patate”, buoni nella loro semplicità: patate lesse, prezzemolo tritato, sale e pepe e una panatura fatta con pastella di farina e pangrattato.
Crocchè
Poi siamo curiosi di provare il timballo di tagliolini di panpizza. In questo caso si evince la volontà di creare una meraviglia prestando attenzione alla lotta agli sprechi.
In pratica è un timballo di “panpizza”, pane raffermo ottenuto riutilizzando i panetti dell’impasto. Anche i tagliolini sono di panpizza, fatti rigorosamente a mano farciti con besciamella handmade, carne tritata di Scottona e i mitici piselli centogiorni (presidio Slow food). Anche la panatura è ottenuta con il pan grattato di Panpizza. Il timballetto viene servito su salsa di provola affumicata aromatizzata al pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP semidry, origano selvatico e sopra c’è una fonduta di provolone del Monaco DOP.
Timballo di tagliolini di panpizza
Questo timballo è un vero e proprio capolavoro, la panatura è perfetta, il condimento entusiasmante, bello umido grazie alla besciamella artigianale, gustoso con una meravigliosa carne tritata di Scottona e i delicati piselli centogiorni. Anche la salsa di provola affumicata aromatizzata al piennolo è notevole. A chiudere il tutto, la presenza della fonduta di provolone del Monaco. Questo timballo crea dipendenza. Niente da aggiungere, solo applausi a scena aperta.
Timballo di tagliolini di panpizza - Dettaglio ripieno
L’effetto “wow” continua con il gran cono – A’ vocca rò Vesuvio, a dir poco esaltante. In pratica mezzo calzone ripieno di ricotta aromatizzata al pepe nero, farcito con il mitico ragù napoletano, su una base di olive nere disidratate, servito in verticale con il ragù che cola al centro, richiama davvero la “bocca del Vesuvio”. Uno spetacolo per la vista e per il palato.
Il Gran cono - 'A vocca ro Vesuvio
Ma veniamo alle pizze. Abbiamo deciso di cominciare gustando una Marinara con pomodoro San Marzano DOP, origano, aglio, olio Evo del Vesuvio. Si comincia sempre dalla tradizione, ci andava di provare la Marinara di Luigi Cippitelli e abbiamo fatto bene: profumata, equilibrata, con un impasto leggero ma al contempo fragrante.
La Marinara
Continuiamo la nostra degustazione con una pizza che ancora per pochi giorni è presente in carta: la Carrettiera Estiva con provola affumicata, fiori di zucchine e salsiccia saltati in padella, e all’uscita ciuffetti di ricotta, fiori di zucchine freschi e pepe. Questa è una versione estiva della Carrettiera, in attesa dei tanto amati friarielli che stanno per fare capolino. L’aggettivo giusto per questa pizza è: sorprendente. Delicata, con un perfetto equilibrio di sapori.
Carrettiera Estiva
Chiudiamo la nostra esperienza con una pizza che ha una personalità dirompente. La “Patan ‘o furn ro Vesuvio” fatta con patate cotte nel forno a legna, provola, pancetta croccante, pomodorini del piennolo del Vesuvio secchi, basilico e olio Evo. Questa pizza è stata la degna chiusura di una serata entusiasmante, fantastiche le patate al forno, sublime la pancetta croccante che dona alla pizza un sapore rustico, i pomodori secchi del Vesuvio sono una carezza. Una pizza assolutamente da provare.
Pizza Patan 'o furn ro Vesuvio
Alla Pizzeria Luigi Cippitelli abbiamo trovato una pizza fatta con un impasto indiretto realizzato con un prefermento, con una lievimaturazione di almeno 24 ore, il peso dei panetti si aggira sui 260 gr. Ci ha colpito la morbidezza, il profumo, la leggerezza dell’impasto. Perfetta la cottura, e poi le pizze sono anche belle da vedere (anche l’occhio vuole la sua parte). L’alveolatura si presenta ben pronunciata. Di grande qualità gli ingredienti usati per la farcitura ed il topping. Da sottolineare l’uso di prodotti e materie prime in gran parte provenienti da Aziende del Parco Nazionale del Vesuvio. Buona la carta dei vini con etichette locali selezionate. Il servizio è informale, veloce e puntuale (nonostante quando siamo stati lì ci fosse il pienone). Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto
- Peso dei panetti sui 260 gr.
- Uso di ingredienti di grande qualità provenienti in gran parte da Aziende del Parco Nazionale del Vesuvio
- Fritti Super
- Corretto il rapporto qualità – prezzo
La Pizzeria Luigi Cippitelli per noi rappresenta una certezza, è un vero riferimento in zona vesuviana. Luigi Cippitelli conferma appieno il suo talento, coadiuvato alla grande dal bravissimo fratello Marco Cippitelli. La pizza qui emoziona e conquista e racconta il territorio vesuviano con abbinamenti studiati e prodotti di eccellenza. La Carrettiera Estiva ci ha sorpreso per la sua delicata armonia, la Marinara è fatta a regola d’arte. La “Patan ‘o furn ro Vesuvio” fatta con patate cotte nel forno a legna, provola, pancetta croccante, pomodorini del piennolo del Vesuvio secchi, basilico e olio Evo ci ha entusiasmato. Ti consigliamo di provarla, così come non puoi non provare altri due must di Luigi Cippitelli: il timballo di tagliolini di panpizza e il gran cono – A’ vocca rò Vesuvio che anche da soli valgono la visita. Il servizio è veloce e informale, abbiamo trovato corretto il rapporto qualità – prezzo. La Pizzeria Luigi Cippitelli a San Giuseppe Vesuviano si conferma nella nostra guida on line tra quelle che sono a parer nostro le pizzerie da non perdere. Garanzia assoluta.
Pizzeria Luigi Cippitelli
Via Astalonga n. 36
San Giuseppe Vesuviano (Na)
Tel. 081 529 53 02
Visita la pagina Fb della Pizzeria Luigi Cippitelli
Siamo a San Nicola Arcella, bella località della Riviera dei Cedri diventata negli anni un’importante meta turistica, grazie a spiagge caratteristiche, ad un mare cristallino ad una costa ricca di grotte e insenature. Famosa in particolare è la spiaggia dell’Arcomagno, un vero gioiello che lascia senza fiato. Deve il suo nome a questo maestoso e caratteristico arco naturale che la ripara dal mare. Secondo il mito qui, su questa spiaggia, si rifugiò addirittura Enea dopo la caduta di Troia. Ma lasciando da parte la mitologia, un’altra cosa bella di San Nicola Arcella è sicuramente il suo centro storico che domina dall’alto la costa. Questo piccolo centro ha mantenuto la caratteristica di borgo marinaro, lo si percepisce passeggiando per le sue stradine e per i suoi vicoli. Se sei in giro da queste parti e ti viene voglia di una buona pizza puoi fare un salto da Fà Tu Pizza and more.
Fà Tu. San Nicola Arcella - Insegna esterna
Alla pizzeria si può arrivare anche con l’auto, noi abbiamo preferito arrivarci attraverso i caratteristici vicoli del borgo antico. L’impatto con il locale è suggestivo, bella la struttura: un edificio antico ristrutturato a regola d’arte che ha un plus, una terrazza panoramica dove di sera durante la bella stagione si può gustare la pizza. Noi ci accomodiamo all’interno. Anche qui l’effetto wow non manca, c’è un bel gioco di legno, pietra. Ci sono tavoli di legno e sedie di diversi colori, alle pareti oggetti di arredo che rimandano alla vita contadina e alla tradizione. Nel complesso l’atmosfera è davvero piacevole.
Fà Tu San Nicola Arcella - Particolare di un tavolo
Come sempre diamo un’occhiata al menù. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, la proposta è variegata e capace di accontentare davvero tutti. Ci sono i taglieri e i fritti artigianali di loro produzione, le patate, i crocchè, i supplì, le polpette di melanzane o di carne e le frittatine. Poi le pizze, suddivise in fritte, classiche, gourmet ed anche le pizze dolci. In tutto una trentina di proposte pizza. Cominciamo come sempre con qualche coccola “fritta”. Guardando il menù i supplì con ‘nduja e zafferano mi avevano incuriosito. Cominciamo ordinando proprio i supplì.
Supplì con 'Nduja e zafferano
E mai scelta fu più felice. Letteralmente strepitosi, il fritto perfetto, asciutto e non unto, il ripieno goloso con un perfetto equilibrio di sapori e la ‘nduja che si sente ma non copre tutto il resto. Il risultato è fantastico.
Supplì con 'Nduja e zafferano - Dettaglio ripieno
Decidiamo di provare anche le patate della Sila fritte, mitiche! Più grandi delle solite patate, tagliate a mano e fritte, le patate della Sila hanno una particolarità, solo più pastose ed hanno una percentuale di amido più alta rispetto alle altre patate. Questo le rende anche più saporite e gustose. Davvero uno spettacolo.
Patate della Sila fritte
Visto che i fritti qui da Fà Tu sono meravigliosi, gustiamo anche delle frittatine “Di Su”, ossia fatte con bucatini, gorgonzola e pancetta. Anche le frittatine meritano.
Frittatine di pasta con gorgonzola e pancetta
Continueremmo all’infinito, ma poi non gusteremmo le pizze. Siamo qui per assaggiarle. E cominciamo come facciamo quasi sempre dalla Regina: la margherita. Fatta con salsa di pomodoro San Marzano DOP, fior di latte campano, basilico fresco e olio Evo. La pizza presenta un bel cornicione, è fragrante ma leggera e digeribile.
La Margherita
La seconda pizza che degustiamo in un certo senso è un “racconto calabrese”. Prendiamo la Donna Ca’ con ‘nduja di Spilinga IGP, cipolla caramellata di Tropea DOP, fior di latte campano, pomodorini gialli confit, pecorino crotonese e finocchietto selvatico. Questa pizza ci ha sorpreso, gustosa, ricca ma equilibrata con la piccantezza della ‘Nduja di Spilinga, la dolce cipolla di Tropea Caramellata, così come dolci sono i pomodorini gialli ben bilanciati dal sapido pecorino, a chiudere questo cerchio goloso magico, la nota aromatica del finocchietto selvatico. Complimenti per questa pizza che merita davvero una menzione speciale.
La Donna Ca'
Qui da Fà Tu a San Nicola Arcella abbiamo trovato un’ottima pizza che ci ha sorpreso. L’impasto è un bel diretto ottenuto con un sapiente mix di farine di grano 100 % italiano, un impasto ben lievitato e lavorato. Il cornicione è abbastanza pronunciato, l’idratazione supera di poco il 70 %. Il peso dei panetti è sui 260 gr. Il risultato è una pizza leggera, morbida, soffice ma fragrante, che si lascia mangiare e non ti appesantisce. Da rimarcare la qualità degli ingredienti usati per il topping e le farciture. I fritti da Fà Tu sono spaziali.
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Menù vario e ben studiato
- Grande qualità di prodotti usati per topping e farciture
- Fritti Super
Fà Tu a San Nicola Arcella è un indirizzo pizza da segnare in agenda. Il locale è caratteristico e dispone di uno spazio esterno panoramico dove poter gustare la pizza durante la bella stagione, ma è la pizza a sorprendere: leggera, soffice, fragrante. L’impasto è lavorato e lievitato a regola d’arte. Dietro ad ogni pizza poi c’è uno studio incredibile con abbinamenti ben calibrati in modo tale da raggiungere un perfetto equilibrio. Ad esempio noi abbiamo gustato la Donna Ca’ con ‘nduja di Spilinga IGP, cipolla caramellata di Tropea DOP, fior di latte campano, pomodorini gialli confit, pecorino crotonese e finocchietto selvatico e l’abbiamo trovata fantastica. Perfetto l’equilibrio di sapori e ingredienti. Buona la margherita.
Altra nota di merito per i fritti, davvero super. Il servizio è informale e veloce, il personale giovane e dinamico. Giusto il rapporto qualità – prezzo. Fa’ Tu Pizza and More a San Nicola Arcella entra di diritto nella nostra guida sul web delle pizzerie da non perdere. Rivelazione.
Fà Tu
Via Garibaldi
San Nicola Arcella (Cs)
Tel. 349 663 0764
Visita il sito di Fà tu a San Nicola Arcella
Scalea è una nota località turistica della Costa tirrenica calabrese, una delle perle della Riviera dei Cedri, caratterizzata da spiagge bellissime, un entroterra fatto di verde e natura rigogliosa e un suggestivo centro storico. Passeggiando nel borgo antico di Scalea, resterai rapito dalla bellezza di certi scorci, dai vicoletti caratteristici, le scale, palazzi storici e gli antichi portali e poi la caratteristica piazzetta. Da non perdere una visita alle rovine del Castello Normanno da cui si gode di una bellissima vista sul paese e sulla costa e al Palazzo dei Principi Spinelli risalente al XIII secolo. Proprio all’inizio, ai piedi del centro storico c’è il posticino dove abbiamo deciso di cenare: la Rondinella Osteria Pop.
La Rondinella Osteria Pop. Scalea - Insegna Esterna
La Rondinella è una realtà nata circa 30 anni fa grazie alla passione della signora Anna per la cucina tradizionale e del signor Ciriaco per la vita contadina. Oggi sono i figli a portare avanti questa idea e questo progetto, Andrea si occupa dell'azienda agricola e dell'Agriturismo che si trova a circa 4 km dal centro, Francesca invece è l'anima dell'Osteria. Il locale è caldo e accogliente, c’è una bella sala dal sapore rustico e quasi “contadino”, belle luci calde, alle pareti richiami alla vita agreste e alle tradizioni passate e una grande lavagna con il menù e le proposte del giorno. Ci accoglie Francesca che ci accompagna al nostro tavolo prenotato per tempo e ci spiega la filosofia di questo posto: osteria pop, cioè “popolare” perché l'idea è quella di mantenere vivo il legame con le tradizioni e l'atmosfera delle vecchie osterie di paese ma “pop” sta anche per moderno, quindi la volontà è quella di compiere un viaggio tra sapori e preparazioni che rappresentano un mash up tra passato e presente con sapori che sono il giusto mix tra tradizione e creatività partendo da una materie prime di tutto rispetto e quasi tutte provenienti dall'azienda agricola di famiglia.
Il menù cambia quasi tutti i giorni seguendo la stagionalità dei prodotti e la disponibilità delle materie prime. C’è la possibilità di scegliere tra un menù degustazione di ben 7 portate o di ordinare alla carta. Ci sono tre antipasti, tre primi, tre secondi e i dolci del giorno. Molto curata la carta dei vini, tutti calabresi con etichette davvero interessanti. Noi decidiamo di ordinare “a la carte”. Da bere prendiamo una minerale e due calici di Rosato Vasciu di CerzaSerra.
Il Rosato Vasciu di CerzaSerra vini
Un vino ottenuto da uve Magliocco (70%) e Mantonico (30%), con una gradazione importante (14,5°). Un Rosato di un bel colore brillante, in bocca è aromatico, con sentore di frutti rossi, con una bella persistenza e buona personalità. Davvero un ottimo consiglio quello di Francesca.
Calice di rosato Vasciu di CerzaSerra
Intanto arriva il loro pane e dei tocchetti di focaccia.
Pane e focaccine
Ed ecco delle crespelline fritte.
Crespelline fritte
Visto che avevamo già provato il meraviglioso prosciutto crudo prodotto dalla loro azienda agricola, decidiamo di prenderne un po’ per accompagnarlo con la focaccia e con le crespelle. Il prosciutto della Rondinella (in questo caso con una stagionatura media) è fantastico: dolce e sapido insieme, si scioglie in bocca regalando emozioni.
Il meraviglioso prosciutto prodotto dall'agriturismo La Rondinella
Si comincia con gli antipasti, noi scegliamo le uova in smoking su vellutata di pomodori. Le uova sono avvolte nella divina e sapida pancetta, a creare un perfetto matrimonio di sapori. E che bontà quella vellutata di pomodori, profumata e invitante ci ha costretto alla scarpetta. Non sarà elegante ma quando ce vo’, ce vo’…
Uova in smoking su vellutata di pomodori
Anche l’altro antipasto è convincente e particolare. Una semplice ma delicatissima mousse di ricotta con fichi calabresi e prosciutto. Anche qui l’equilibrio è riuscitissimo con il prosciutto ottimo (di cui sopra) e la sua sapidità stemperata dalla morbida mousse di ricotta. I fichi donano freschezza al piatto. Davvero una bella idea.
Mousse di ricotta, fichi e prosciutto
La nostra cena procede alla grande. Qui alla Rondinella Osteria Pop si sta davvero bene. Good vibes direbbe un mio caro amico, ebbene sì, avvertiamo sensazioni ed energie positive in questo luogo che ha mantenuto il calore e la familiarità delle vecchie e genuine osterie di paese. Arrivano i primi, ecco gli spaghetti cacio e peperoni cruschi, chiamati qui pip’cruschi. Interessante piatto con la cremosità del formaggio e la nota inconfondibile dei peperoni cruschi.
Spaghetti cacio e peperoni cruschi
I riccioli al pesto di pomodori secchi con capperi fritti e stracciatella sono deliziosi. Poesia della semplicità e del territorio. Intrigante il pesto di pomodori secchi, avvolgente e cremosa la stracciatella e interessante i capperi fritti. Complimenti allo chef.
I riccioli al pesto di pomodori secchi, capperi fritti e stracciatella
Siamo sazi, ma decidiamo comunque di prendere un secondo da dividere, la scelta cade sulla pancetta arrotolata affumicata con patate e misticanza. Mai scelta fu più felice, la pancetta era morbida e profumata, le patate una garanzia.
Pancetta arrotolata affumicata con patate e misticanza
Nostro malgrado saltiamo il dessert, prendiamo un caffè e un amaro calabrese Re Italo, fatto con gli agrumi di Calabria, bergamotto e arance. Davvero una bella scoperta.
Amaro calabrese Re Italo
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena alla Rondinella Osteria Pop, poco meno di 40 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
La Rondinella Osteria Pop a Scalea è stata una meravigliosa scoperta. Il locale è centrale e si trova all’inizio del centro storico, l’atmosfera è calda, accogliente e regala una bella sensazione di familiarità, un po’ come accadeva nelle antiche osterie di paese di una volta. Francesca è l’anima di questo luogo ed è impeccabile nello spiegare ai clienti le proposte di cucina e la filosofia del locale: un’osteria con radici nella tradizione ma con un carattere pop. La cucina conquista grazie a materie prime eccellenti e freschissime, ortaggi e verdure (tutte stagionali) provenienti in gran parte dall’azienda agricola di famiglia. L'Agriturismo presenta una generosa cucina locale, hanno poi anche una Prosciutteria al centro di Praia a Mare, dove poter gustare e acquistare il prosciutto (di diverse stagionature e varietà) e gustare fantastici panini. Per quanto riguarda la nostra esperienza all'Osteria, nota di merito per il prosciutto davvero paradisiaco. Le uova in smoking ci hanno sedotto, la morbida mousse di ricotta con fichi e prosciutto è una delicata carezza. I riccioli con pesto di pomodori secchi, capperi fritti e stracciatella il piatto che ci è rimasto nella memoria. La pancetta arrotolata affumicata è spaziale. Curata e totalmente “made in Calabria” la carta dei vini con etichette interessanti. Il servizio è veloce, professionale ma informale. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. La Rondinella Osteria Pop entra di diritto nella nostra guida sul web dei locali da non perdere. Complimenti e ci si rivede presto.
La Rondinella Osteria Pop
Via Vittorio Emanuele, n.7
Scalea (Cs)
Tel. 0895 91360
Visita il sito web di Rondinella Osteria Pop e Agriturismo la Rondinella