Puglia

Siamo a Monte Sant’Angelo, uno dei gioielli del Gargano. Dal borgo, situato su uno sperone di roccia in bella posizione panoramica ad oltre 800 metri sul livello del mare, si ammira ad ovest il Tavoliere e a sud il mare e Manfredonia. Monte Sant’Angelo è un centro dalla storia antichissima con un centro storico caratteristico, il Rione Junno caratterizzato dalle sue casette bianche tutte uguali, Il castello Normanno – Svevo e soprattutto il bellissimo Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO), uno dei luoghi più importanti della Cristianità, meta di pellegrinaggi e visitato da centinaia di migliaia di fedeli ogni anno.
Proprio qui, nel suo paese, In questo meraviglioso borgo del Gargano, in bilico tra tradizione, storia, anima popolare e modernità, nel cuore del centro storico in Piazza de’ Galganis, c’è il regno di Gegè Mangano, chef geniale, vulcanico, creativo e di una simpatia prorompente.

Li Jalantuùmene
Li Jalantuùmene

Qui c’è Li Jalantuùmene che è un mondo a parte, quasi una filosofia di vita, è molto di più di un ristorante, è una vera esperienza sensoriale e storica, qui puoi sostare e restare a dormire a Casa Li Jalanuùmene e goderti un soggiorno unico in ambienti che profumano di storia e nel contempo eleganti e raffinati.
Poi pranzare o cenare da Gegè Mangano è qualcosa che resta nella memoria e ti regala sempre emozioni uniche. L’ultima creatura di Gegè è Tirami Sud, un progetto e un portale che ti dà la possibilità di ordinare e avere a casa tua eccellenze del territorio e i prodotti selezionati da Gegè, come le mitiche Ostie ripiene di Monte Sant’Angelo, dolce tipico del luogo. 

Le Ostie ripiene di Gege Mangano
Le Ostie ripiene di Gege Mangano

Ti proponiamo la ricetta dello Chef Gegè Mangano e qualche curiosità su questo dolce dalle origini antiche.

Ingredienti per 10 ostie:
 
- 300 gr di mandorle abbrustolite in forno
- 250 gr di miele millefiori
- 50 gr zucchero
- Pizzico di cannella in polvere
- Qualche chiodo di garofano
- Scorza di limone femminello grattugiata
- Scorza di arancia grattugiata

Procedimento:

In un tegame metto le mandorle abbrustolite, mescolo qualche attimo con un cucchiaio di legno. Subito aggiungo il miele e lo zucchero. Mescolo spesso in modo che possano sciogliersi e amalgamarsi con le mandorle. Proseguo la cottura a fiamma dolce per circa 40 minuti. Continuo a mescolare spesso per non fare attaccare il composto. Terminata la cottura, tolgo dal fuoco e aggiungo la polvere di cannella, i chiodi di garofano, la scorza di limone e di arancia grattugiata. Continuo a mescolare e amalgamare bene il composto. Intanto stendo le ostie che ho preparato precedentemente con il cucchiaio di legno incomincio e posizionare il composto sulle ostie e le ricopro con un altra ostia (come se fossero dei sandwich). Per fare in modo che si attacchino posiziono in superficie una tavoletta di legno con dei pesi. Si lasciano riposare per circa un'ora in modo che possano attaccarsi l'una all'altra. Dopo un'ora saranno pronte per essere gustate.

Preparazione delle ostie:

Per fare le ostie occorrono semplicemente acqua, farina e un filo di olio Evo, si lavora il tutto e si crea una pastella. Indispensabile un utensile “il ferro a tenaglia” che si mette a scaldare sul fuoco. Poi quando è caldo, con un cucchiaio si posiziona un po’ di quella pastella e così si crea l’ostia. Bisogna stare attenti a non farle bruciare e quindi girare rapidamente da una parte all'altra.
N.B. Se vi manca il tempo e l’attrezzo adatto, potete anche comprare delle ostie già pronte.

Ostie Ripiene
Ostie Ripiene

La Curiosità: le ostie ripiene (ostie ckjene) sono una specialità tipica di Monte Sant Angelo, nel cuore del parco nazionale del Gargano.
La leggenda narra che un giorno nelle cucine del Monastero della Santissima Trinità (convento delle Clarisse), alcune suore stessero preparando alcuni dolci con il miele. A un certo punto una mandorla cadde nel miele e una di queste suore per riprendere la mandorla usò due ostie. Chiaramente la mandorla rimase attaccata tra le due ostie grazie al miele.
Nel frattempo entrò un parroco e guardando quella scena disse alla suora che era un peccato di gola. La suora rispose al parroco che si sbagliava, non era un peccato di gola bensì erano le OSTIE RIPIENE.

 

Li Jalantuùmene
Piazza De’ Galganis n.5
71037 Monte sant’Angelo (Fg)
Tel. 0884 565484

Visita il sito web del ristorante e B&B Li Jalantuùmene

Visita il sito Tirami Sud il portale Shop di Gegè Mangano

Pubblicato in Storie di Gusto
Giovedì, 18 Ottobre 2018 08:58

Li Jalantuùmene. Monte Sant’Angelo (Fg)

La cucina di Gegè Mangano, talentuoso, vulcanico, creativo.  

Siamo a Monte sant’Angelo, una delle perle del Gargano situata su uno sperone di roccia in bella posizione panoramica ad oltre 800 metri sul livello del mare da cui si ammira ad ovest il Tavoliere e a sud il mare e Manfredonia.
Monte Sant’Angelo è un centro dalla storia antichissima con il meraviglioso Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO), uno dei luoghi più importanti della cristianità meta di pellegrinaggi e visitato da centinaia di migliaia di fedeli ogni anno. Con un pittoresco centro storico, il Rione Junno caratterizzato dalle sue casette bianche tutte uguali, con i caratteristici comignoli e strette le une vicine alle altre quasi ad abbracciarsi. Un’altra cosa da non perdere è il castello Normanno – Svevo che dall’alto domina il borgo. Qui sono passati in tanti: i Bizantini, i Longobardi, i Saraceni, i Normanni e ciascuno ha lasciato una sua eredità, una sua traccia che è arrivata fino ai giorni nostri.
In questo angolo meraviglioso del Gargano, in questo borgo sospeso tra storia, tradizioni e modernità ha creato la sua oasi Gegè Mangano. Monte Sant’Angelo è il suo paese di origine e qui lui ha realizzato il suo sogno: Li Jalantuùmene è molto di più di un ristorante, oserei dire che è una filosofia, un modus vivendi, un’esperienza dei sensi a 360 gradi. Siamo in Piazza de Galganis nel cuore del centro storico, a due passi dalla Chiesa della Santissima Trinità, che appartenne alle monache clarisse che la fondarono nel Quattrocento.
Qui c’è il ristorante, e qui c’è anche Casa Li Jalantuùmene: 4 stanze e 8 posti letto per chi volesse godersi un soggiorno in questo borgo incantato in ambienti sobri, raffinati, coccolati con una mitica colazione di fatta con le bontà e i prodotti locali.

Abbiamo prenotato il nostro tavolo. Siamo in 3. Arriviamo e ci accomodiamo all’esterno, (per fortuna la Domenica di Ottobre è ancora mite). All’interno il locale è piccolo, raccolto, intimo, raffinato. Colpisce poi il balconcino con tavolo da due posti ideale per un pranzo o una cena romantica. Ci accoglie la signora Anna (detta Ninnì’), la moglie di Gegè. Poco dopo passa a salutarci lui. Conoscevamo già Gegè, lo avevamo visto all’opera in diverse occasioni e ammirato più volte in Tv. Vulcanico, loquace, arguto, è un vero “istrione garganico”, con la battuta sempre pronta e una simpatia contagiosa.

Li JalantuùmmeneLi Jalantuùmmene. Monte Sant'Angelo (Fg)

Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di ordinare “a la carte”, oppure di optare per un interessante menù degustazione di 4 portate (costo 35 euro bevande escluse). Ci affidiamo a lui ed aspettiamo incuriositi. Intanto da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Nero di Troia Torre del Falco dell’azienda Torrevento, un vino IGT che fa affinamento solo in acciaio e bottiglia, ottimo, dal gusto pieno, con sentore di cuoio e frutti rossi, bello corposo, di un bel colore rosso rubino.

Nero di Troia Torre del Falco dellazienda TorreventoNero di Troia Torre del Falco dell'azienda Torrevento

Intanto ci arriva un graditissimo entreé: rivisitazione di pane e pomodoro, semplicità e bontà. L’ottimo pane di Monte Sant’Angelo, pomodori locali e l’olio prodotto da Gegè. Buonissimo..

Pane e pomodoroPane e pomodoro

Dopo poco arriva il primo antipasto: pane fritto con friarielli, pomodoro, caprino e salsa di vincotto di fichi. Meraviglioso. Anche qui da notare come gli ingredienti si percepiscano tutti a creare una perfetta armonia, i sapori del territorio, della campagna esaltati con maestria.

Pane fritto con friarielli pomodoro e scaglie di caprino eslsa di vincotto di fichiPane fritto con friarielli pomodoro e scaglie di caprino eslsa di vincotto di fichi

Ecco poi una vellutata di “mugnoli”(un raro ortaggio chiamato anche “cavolo povero” con le cime e un’infiorescenza simile a quella delle cime di rapa) con una mousse di ricottina di podolica, pepe rosa in grani e l’olio di Gegè. Una poesia, delicata, avvolgente.



Vellutata di mugnoli con una mouse di vacca podolica pepe rosa in grani e lolio di GegèVellutata di mugnoli con una mousse di vacca podolica pepe rosa in grani e l'olio di Gegè

Siamo davvero soddisfatti, ma siamo curiosi di scoprire il resto del nostro pranzo e le altre proposte. Arriva il primo assaggio di primo: ravioli ripieni di ricotta di podolica con bottarga di muggine. Interessante il contrasto tra il gusto delicato dei ravioli ed il sapore deciso, intenso, sapido della bottarga.

Ravioli ripienidi ricotta di podolica con la bottarga di muggineRavioli ripienidi ricotta di podolica con la bottarga di muggine

Ci servono la seconda proposta di primo: paccheri di Gragnano (del Pastificio dei Campi) con crema di friarielli, mandorle tostate e peperone crusco. Anche qui siamo di fronte ad un piatto eseguito a regola d’arte, pressoché perfetta la cottura della pasta, delicata la crema di friarielli, interessante la nota croccante data dalle mandorle e dal peperone crusco.

PAccheri con crema di friarielli mandorle tostate e e peperone cruscoPaccheri con crema di friarielli mandorle tostate e peperone crusco

Ritorna da noi lo chef per assicurarsi che tutto proceda per il meglio. Saremmo quasi tentati di fermarci ma non possiamo esimerci dall’assaggiare il secondo.
Optiamo per una guancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelli. La carne era tenerissima e quasi si scioglieva in bocca, divino l’abbinamento con le patate e i funghi cardoncelli. Gran piatto.

Guancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelliGuancia di maialino da latte con patate al rosmarino e funghi cardoncelli

Per pulire e rinfrescare il palato ci servono una sorta di macedonia con frutta e ortaggi.

Piccola macedonia di frutta e ortaggiPiccola macedonia di frutta e ortaggi

"Dulcis in fundo" (è il caso di dirlo), ecco una panacea di ricotta di podolica, con sbriciolo di biscotto alla cannella e salsa all’aleatico, un dolce delicato, suadente, degna chiusura di un pranzo da ricordare. Accompagniamo il dessert con un notevole Rum della Martinica a seguire un caffè.

Panacea di ricotta con sbriciolo di biscotti alla cannella e salsa di aleaticoPanacea di ricotta con sbriciolo di biscotti alla cannella e salsa di aleatico

Chiediamo il conto e per il nostro pranzo paghiamo poco meno di 60 euro a testa . Va detto che il costo medio di un pranzo o cena oscilla tra i 45 e i 60 euro più il vino, costo direi più che adeguato al contesto, alla proposta di cucina ed alla qualità delle materie prime utilizzate.
A fine pranzo Gegè ritorna da noi e ci racconta un po’ la sua storia incredibile, i suoi viaggi, le sue esperienze, (quasi da sceneggiatura, da film, chissà che Gegè non ci pensi prima o poi…).
Poi ci fa visitare una camera del suo B&B (Casa Li Jalantuùmene) e la novità della Vineria – Bistrot il Mò Wine che si trova a pochi passi dal ristorante e che apre di sera per accontentare un’altra fetta di pubblico che vuole magari cenare qualcosa e abbinare un buon calice o comunque bere in compagnia di amici. Qui si possono acquistare anche prodotti del territorio (pasta, vino, olio) e gadget (dalle t-shirt ai grembiuli da cucina e tanto altro) ideati da Gegè.

Li Jalantuùmene è una tappa imperdibile, qui potrete vivere un’esperienza dei sensi ed abbandonarvi ai sapori del territorio sapientemente miscelati da Gegè Mangano: talentuoso, vulcanico, creativo.
Il suo sogno fin da ragazzo era quella casetta abbandonata nel centro storico, dove oggi è nata Casa Li Jalantuùmene gestita da tutta la famiglia con passione e rispetto per gli ospiti. Il ristorante poi è una bomboniera, una chicca. Un luogo per molti ma non per tutti nel senso che chi viene qui, sa quello che troverà: una cucina capace di valorizzare in pieno i prodotti del territorio partendo dalle radici contadine. Dietro ogni piatto c’è ricerca, studio delle materie prime, grande tecnica e “anima”. Quello che adoro quando provo la cucina di uno chef è percepire la sua “anima”, la sua personalità. Non basta solo la tecnica e non tutti ne sono capaci. Gegè Mangano invece ci riesce in pieno trasmettendo con le sue proposte emozione vera. Il resto poi lo fa la sua travolgente simpatia. Li Jalantuùmene, da provare e riprovare. Garantiamo noi …

Li Jalantuùmene
Piazza De’ Galganis n.5
71037 Monte sant’Angelo (Fg)
Tel. 0884 565484
Visita il sito web del ristorante e B&B Li Jalantuùmene

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