Siamo nell'agro nolano a Cimitile, famosa tra le altre cose per le Basiliche Paleocristiane, sito archeologico di rilievo assoluto con edifici sacri di incommesurabile bellezza, i più antichi dei quali risalgono addirittura al IV secolo. A Cimitile sono tornato per fermarmi a pranzo da Bocca di Bacco. Era qualche anno che mancavo da qui. Sono tornato a trovare il patron Onofrio Dennetta e gustare la cucina dello chef. Da poco infatti è tornato alla base il talentuoso e bravo chef Stefano Borrelli. Ma andiamo per gradi. Il locale è come lo ricordavamo. L'interno è curato, intimo, gradevole volutamente minimal. L'arredo è sobrio ma di gusto. Belle le pareti in tufo ed essenziale ma curata anche la mise en place. Ci accoglie Onofrio Dennetta con la consueta gentilezza. Intanto diamo un'occhiata al menù. Ci sono gli antipasti, tre proposte di primi piatti, i secondi di carne al piatto e poi un trionfo di carne alla brace. Da anni Bocca di Bacco è un indirizzo rinomato e riconosciuto soprattutto per la qualità e la eccellenza della sua carne. In carta trovi di tutto dalla Marchigiana alla Lombata di Manza mora del Baltico, dalla Manzetta Prussiana alla Rubia Gallega, dalla Simmenthal Bavarese alla Charolaise, dalla Fassona Piemontese alla Picahna, solo per citarne qualcuna. Noi da bere ordiniamo una minerale e un aglianico dell'azienda agricola Torricino di Tufo, un rosso ottenuto da uve di aglianico in purezza, di un bel colore rosso intenso, con note speziate, quasi foreali e un bel tannino delicato e fine. Davvero un rosso campano interessante.
Aglianico dell'azienda agricola Torricino
Noi cominciamo ordinando un antipasto Finger Bacco Deluxe. Un antipasto che vede insieme delle proposte finger dello chef Stefano Borrelli: una buonissima quiche di salsiccia e friarielli con una crema di funghi porcini, un pecorino in crosta di guanciale con semi di papavero con crema di mozzarella di bufala, una quenelle di riso venere e pesto di pistacchi e una frittatina di pasta con ragù di cinghiale e filamenti di peperoncino. L'antipasto finger deluxe è stuzzicante e creativo, nota di merito in particolare per la quiche di salsiccia friarielli, per la paradisiaca frittatina al ragù di cinghiale.
Finger Bacco Deluxe
E che dire della parmigiana di melanzane con fonduta di mozzarella e pomodoro San Marzano con gocce di pesto bio? Semplicemente deliziosa.
Parmigiana di melanzane con fonduta di mozzarella e pomodoro San Marzano
Come primi ci concediamo dei bucatini alla carbonara. La carbonara è bella cremosa e profumata e decisamente generosa.
Bucatini alla Carbonara
E poi scelgo uno dei piatti forti dello chef Stefano Borrelli, che ricordavo e che tempo addietro mi aveva colpito: i fagottini con gorgonzola e noci, a dir poco meravigliosi. Un primo piatto che anche da solo vale la visita.
Torretta di fagottini gorgonzola e noci
Gustiamo anche un secondo in due: american steak di suino nero lucano aromatizzato con venti spezie. Ho apprezzato tantissimo questo succulento maialino, profumato, speziato a dovere e cotto alla perfezione.
American Steak di suino nero lucano aromatizzato con 20 spezie
Accompagniamo il maialino con delle paradisiache patate di Avezzano al forno. Strabuone....
Patate di Avezzano al forno
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con una proposta dello chef Stefano Borrelli. Visto che Natale è alle porte: cupoletta di panettone con canditi, ricotta, glassa al cioccolato fondente e pistacchio. Soprendentemente buono e delicato. Accompagno il dolce con un bicchierino di acquavite di pere Williams provenienti dal Trentino di Distilleria Marzadro. Un'aqcquavite asciutta, aromatica, fruttata, delicata. Davvero ottima.
Tortino di panettone con canditi con ricotta, glassa di cioccolato fondente e pistacchio
Paghiamo per il nostro pranzo circa 45 euro a persona.
Bocca di Bacco a Cimitile è stata una piacevole conferma. Mancavamo da un po’ ma negli anni, fin dalle prime nostre visite, abbiamo visto crescere questo locale che oggi rappresenta un punto di riferimento per chi ama la buona cucina e soprattutto la carne. Qui i “meat lovers”, hanno l’imbarazzo della scelta con i migliori tagli italiani e stranieri e le migliori carni selezionate. Da poco è ritornato alla base anche lo chef Stefano Borrelli e si vede. La proposta di cucina è convincente. In carta ci sono poche pietanze ma ben studiate e concepite. L’antipasto Finger Bacco Deluxe è sorprendente, in particolare la quiche con salsiccia di nero casertano, friarielli e provola e la frittatina al ragù di cinghiale con fili di peperoncino sono super. Tra i primi nota di merito per i fagottini con gorgonzola e noci, uno di “must” del locale. Con la carne poi si apre un mondo, davvero qui ci si può divertire. Fatti guidare dall’oste Onofrio Dennetta, profondo conoscitore della materia e orgogliosamente legato alla sua creatura che merita fortuna. Il servizio è informale e veloce. Buona la carta dei vini. Bocca di Bacco a Cimitile entra nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro gli indirizzi da non perdere. Alla prossima ….
Bocca di Bacco
Via Croce n.15
Cimitile (Na)
Tel. 320 888 1306
Visita il sito web di Bocca di Bacco a Cimitile
Siamo tornati ad Ariano Irpino che da un po’ di tempo ci sta regalando diverse novità e indirizzi degni di nota. La città del Tricolle non ci delude mai e spesso e volentieri torniamo da queste parti. Siamo stati a pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani ed è stata una piacevole scoperta. Il locale è semplice da raggiungere, anche per chi proviene dal napoletano. Si trova infatti in località Santa Barbara, proprio sulla SS90 e a pochi Km dall’Uscita autostradale di Grottaminarda della A-16. All’interno la Trattoria Braceria Due Nani, regala una sensazione di calore, il locale è rustico e accogliente con un arredo semplice, predomina il legno. Ci sono due ambienti, anche uno in una sorta di veranda. C’è anche uno spazio esterno, dove immaginiamo sia possibile pranzare o cenare durante la bella stagione.
Trattoria Braceria Due Nani. Ariano Irpino - Insegna Esterna
Ci accomodiamo al nostro tavolo, prenotato con dovuto anticipo. A fare gli onori di casa c’è Flavio Rubino, instancabile e appassionato. Flavio ha ripreso la storica attività di suo nonno (oste anche lui) che inizialmente era nella parte alta di Ariano. Sin da piccolo Flavio ha coltivato la passione per la cucina e l’ospitalità e dopo un po’ di studio e tanta esperienza ha deciso insieme alla moglie Mariagrazia di prendere in mano l’attività di famiglia, riprendendo anche il nome che deriva dalle statuette di due Nani che erano nel locale del nonno (le statue dei due Nani sono ancora ben visibili nella sala interna). Quindi questa è una bella storia di famiglia che continua nel tempo.
L’Oste Flavio ci illustra le proposte del giorno. Da notare che non c’è un menù scritto, ma i piatti e le proposte cambiano settimanalmente in base alla stagionalità, alla disponibilità di prodotti e materie prime sempre fresche e di qualità. Inizialmente il punto forte dei Due Nani era la carne, e la carne resta il perno di questo locale, selezionata con cura e scelta presso le migliori macellerie del territorio. Da un po’ però, c’è in carta anche la possibilità di mangiare pesce, con piatti e proposte che vedono come protagonista un ottimo pescato sempre fresco, proveniente dai migliori mercati ittici campani e della Puglia. Noi ordiniamo da bere una minerale e un generoso e ottimo aglianico locale. Cominciamo ordinando gli antipasti.
La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, emoziona e convince grazie ad un equilibrio incredibile di sapori e consistenze.
La Millefoglie di maialino con carciofi fritti ed erborinato di bufala
Il pancotto con colatura di alici, stracciatella e peperone crusco ha un sapore rustico, nobilitato dalla colatura di alici che regala carattere e una certa sapidità, stemperata dalla morbida e delicata stracciatella. Davvero un gran piatto.
Pancotto con colatura di alici stracciatella e peperoni cruschi
A dir poco sorprendente le cicoriette fritte su stracciatella e vellutata di ceci. E’ la prima volta che gusto le cicorie fritte, le ho trovate davvero interessanti, così come ho trovato azzeccato l’abbinamento con la stracciatella e soprattutto con la vellutata di ceci.
Cicoria fritta con stacciatella e vellutata di ceci
Gli antipasti ci hanno sorpreso e convinto con ottime le proposte, abbinamenti studiati e un’attenzione anche all’impiattamento. Dopo questo incipit convincente, le aspettative crescono e devo dire che i primi non deludono assolutamente le attese. I fusilloni all’amatriciana irpina sono una chicca. Una sorta di rivisitazione in chiave irpina del tradizionale piatto laziale, fatta in questo caso con pomodoro bio, guanciale irpino all’aglianico e pecorino di Carmasciano, davvero un inno al territorio.
Fusilloni all’amatriciana irpina
Dal sapore contadino e intenso i cicatielli con broccoli e peperoni cruschi. I cicatielli sono un formato di pasta fresca tipica della zona, perfetto il matrimonio di broccoli con i peperoni cruschi (molto usati e presenti nella cucina arianese).
Cicatielli con broccoli e peperoni cruschi
Chiudiamo la carrellata dei primi che abbiamo gustato con una sublime carbonara agli asparagi selvatici. Fatta con gli spaghettoni quadrati, questa carbonara è avvolgente, gustosa e resa ancora più particolare grazie alla presenza degli asparagi selvatici per cui ho un debole. Fantastico piatto.
Carbonara di asparagi selvatici
Siamo sazi ma non possiamo non gustare un secondo. Uno dei must della Trattoria Braceria Due Nani è la carne, e allora optiamo per una bella tagliata di Rib Eye con caciocavallo e peperone crusco. Spettacolo allo stato puro…..
Tagliata di rib eye con caciocavallo e peperone crusco
Come contorno scegliamo delle buonissime chips di patate fresche. Da notare come il fritto sia asciutto e non unto…
Chips di patatine fritte
E degli squisiti lampascioni in agrodolce. I lampascioni sono tipici della cucina pugliese ma si trovano anche da queste parti, non dimentichiamoci che Ariano Irpino non è distante dal confine con la Puglia e in particolare con la Daunia e la provincia di Foggia.
Lampascioni in agrodolce
Saremmo sazi ma possiamo chiudere il nostro pranzo senza una nota dolce? Certo che no. L’oste Flavio Rubino ci vizia portandoci del meraviglioso cioccolato belga fondente.
Cioccolato belga
Dei cantuccini, da accompagnare ad un amaro Jefferson servito rigorosamente con scorza d’arancia e rosmarino. Ma poi ci fa assaggiare anche un babà e una crema catalana.
Cantuccini
Per il nostro pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani paghiamo sui 50 euro a persona. Rapporto qualità prezzo assolutamente corretto.
La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino è stata una piacevole scoperta. Il locale è rustico, carino e accogliente e si raggiunge facilmente. Si trova in Contrada Santa Barbara, sulla SS90 a pochi Km dall’uscita dell’A-16 di Grottaminarda. Qui trovi una cucina del territorio ben eseguita, con piatti in prevalenza di carne ma anche di pesce. Ottimi i primi anche con la pasta fresca fatta a mano. La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, mi ha sorpreso per il suo eccezionale equilibrio e per la presenza dell’erborinato di bufala, il pancotto con colatura di alici e peperone crusco crea dipendenza. La carbonara di asparagi selvatici da sola merita il viaggio. I cicatielli con broccoli e peperoni cruschi piaceranno a chi ama i sapori contadini e le tradizioni. La carne poi è eccellente, torneremo a breve per gustare altre proposte.
L’oste Flavio Rubino è appassionato, preparato e sempre attento alle esigente degli ospiti. Il servizio è informale e veloce. Fornita la carta dei vini con oltre 100 etichette. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino entra nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.
Trattoria Braceria Due Nani
Contrada Santa Barbara, n.1
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 185 3895
Visita il sito web della Trattoria Braceria Due Nani
Per noi tornare da Rocco Caggiano a Grottaminarda è sempre un piacere immenso. Tutto è speciale a cominciare dalla location: un’ex dogana aragonese datata addirittura 1467, restaurata con amore, gusto e cura dei particolari.
Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda - Ingresso
Qui domina la pietra, una pietra che seduce e affascina, anche l’illuminazione è curata, con luci calde e soffuse che valorizzano l’ambiente, il pavimento è in pietra e legno (delle antiche doghe provenienti dalla Toscana). C’è una sala anche al piano inferiore, a cui si accede con una scala in pietra e dove c’è anche una piccola cantina - dispensa a vista. Oltre alla struttura e alla certosina opera di restauro, la cosa che colpisce qui, è l’anima che c’è. Un’anima antica che parla al cuore grazie ai tavoli in legno antico e di recupero (stupendi), alle sedie tutte diverse una dall’altra e dall’aria vissuta. E ancora mobili antichi, piatti, bicchieri, suppellettili e oggetti che insieme formano un mix irresistibile. Tutto questo grazie anche al buon gusto ed alla sapienza di Iole (la moglie di Rocco) che si occupa anche della mise en place.
La meravigliosa mise en place
Detto della location e dell’atmosfera unica che c’è in questo luogo, l’altro motivo che ci rende felici quando torniamo qui è la proposta gastronomica e ovviamente la carne. Siamo a livelli siderali. Rocco Caggiano sceglie la carne con cura e attenzione ed è un maestro nella nobile arte della frollatura, ossia il processo naturale di maturazione della carne. In tutto questo c’è uno studio costante, una ricerca continua e una scelta meticolosa delle carni migliori. Ovviamente il prodotto finale è unico e rende questo luogo è un piccolo Paradiso per i meatlovers, per chi ama la carne. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Rispetto all’ultima volta in cui siamo stati qui, noto con piacere che la carta è ancora più completa con un maggiore scelta di piatti e proposte, a partire dagli antipasti, cinque proposte più il tagliere di Rocco Caggiano, e poi la carta delle carni, qui davvero c’è l’imbarazzo della scelta dalla Chianina, alla Rubia Gallega, dall’Angus, alla Maremmana, dalla Scottona italiana, alla Simmenthal, e ancora la carne Wagyu e la chicca della Limia, una razza quasi in via di estinzione allevata in Galizia. E via discorrendo. Poi ci sono i filetti e i secondi piatti alternative alle bistecche tra cui spiccano il petto d’anatra, il Re Iberico (maialino spagnolo), la bistecca di maiale al Josper, e per gli amanti della tradizione contadina il cotechino piccante o i mugliatielli della Macelleria Colomba cotti alla brace. Un vero trionfo insomma, tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla provenienza e alla frollatura. Ci sono anche i contorni e i dolci, alla brace anche questi ultimi. Intanto ecco che arriva il pane, selezionato personalmente da Rocco Caggiano e proveniente da un forno del vicino comune di Bonito.
Il buonissimo pane di Bonito
Ecco un gradito entrée, ci servono una bruschetta con melanzana alla brace e una salsa all’aceto balsamico accompagnata con acqua aromatizzata al pompelmo e timo. Ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture della Tenuta I Gelsi, un rosso di grande personalità, con un una buona nota minerale.
Entrée
Cominciamo con un meraviglioso tagliere: prosciutto, guanciale, salsiccia e soppressata. Tutti i salumi sono realizzati da Rocco Caggiano e sono spettacolari, in particolare il guanciale si scioglie letteralmente in bocca, il prosciutto dolce e sapido ti avvolge come un abbraccio. E la salsiccia poi, una vera delizia.
Tagliere di Salumi
Accompagniamo i salumi con un buonissimo pane azzimo cotto al forno Josper con olio e origano. Godimento allo stato puro.
Il pane azzimo
Proseguiamo con un carpaccio di manzo con purè col prezzemolo, sale, pepe, un po’ di limone, scaglie di parmigiano 72 mesi e un filo di olio Evo. Praticamente gli stessi ingredienti che si usano in Alta Irpinia per la preparazione delle braciole. Il carpaccio è divino.
Carpaccio di manzo con purè al prezzemolo e scaglie di parmigiano 72 mesi
Se il carpaccio ci ha conquistato, gli involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all’aceto ci hanno sorpreso. Delicati e perfettamente equilibrati, la bietola che stempera la nota bella sapida del pecorino di Bagnoli Irpino accompagnato con la marmellata di peperoni all’aceto. Chapeau!
Involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all'aceto
E’ tempo di gustare un po’ di carne! Optiamo per una “signora” bistecca di maiale al Josper. Quasi superfluo sottolineare come la carne sia fantastica, il maiale cotto alla perfezione.
Bistecca di maiale al Josper
In carta avevo adocchiato anche il mitico cotechino irpino. L’ho già gustato in passato qui e me ne sono innamorato. Decido di ripetere l’esperienza. Il cotechino, insieme al tradizionale “mugliatiello”, sono due dei must della storica Macelleria Colomba (adiacente alla braceria). Il cotechino cotto sotto la cenere è vera poesia della tradizione contadina irpina. Profumo inebriante, giusta piccantezza, gusto deciso ma senza eccessi. Una bontà senza tempo. Consiglio vivamente di provarlo.
Cotechino piccante della Macelleria Colomba cotto sotto la cenere
Come contorno non potevano mancare le patate cotte sotto la cenere, (per restare nella tradizione contadina irpina).
Patate cotte sotto la cenere
E poi prendiamo un tagliere di verdure di stagione braciate al Josper. Semplicemente fantastiche, la verdura selezionata e scelta con cura viene cotta sapientemente e quando la mangi, per consistenza e pienezza ti dà l’impressione di gustare la carne.
Tagliere di verdure di stagione alla brace
Non possiamo non chiudere il nostro pranzo in dolcezza. Anche perché i dessert di Rocco Caggiano sono unici e studiati in modo tale da valorizzare la frutta di stagione che viene proposta cotta al forno Josper abbinata con creme artigianali, cioccolato ed altre meraviglie. Noi scegliamo uva braciata al Josper con crema al mascarpone e un crumble di biscotto. Delicato come una carezza questo dessert, con la nota croccante del crumble di biscotto a renderlo pressoché perfetto.
Uva braciata al Josper con crema al mascarpone e crumble di biscotto
Emozionante nella sua semplicità la rivisitazione della ricotta e pera di Rocco Caggiano, in pratica una pera braciata con crema di ricotta, una cascata di cioccolato fondente al torroncino e fiori di malva essiccati.
La ricotta e pera di Rocco Caggiano
Accompagniamo il dessert con due bicchierini Cognac alle Pere Williams di François Peyrot, uno dei miei liquori preferiti, che abbina i sentori tipici del Cognac al gusto e al profumo inconfondibile delle pere.
Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Questo meraviglioso liquore francese si ottiene unendo il cognac, affinato e invecchiato per almeno due anni in botti di rovere bianco, all’aroma delle pere Williams. Il risultato è inimitabile.
Bicchierino di Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Chiudiamo così in bellezza il nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.
Rocco Caggiano Braceria per noi rappresenta un mondo a parte, un mondo fatto di bellezza, di passione, di cura dei dettagli e soprattutto di una carne che ha pochi eguali. Quando veniamo qui ci sentiamo coccolati e viviamo un’esperienza unica. La prima cosa che colpisce è la location, non capita spesso di cenare o pranzare in un edificio storico, in questo caso una ex dogana aragonese del 1467.Il locale è stato recuperato in modo perfetto, pietra e legno la fanno da padroni. E ogni oggetto, ogni mobile, ogni particolare scelto con cura da Iole ti trasportano davvero “fuori dal tempo”. Appagata la vista e creata l’alchimia, bisogna dire che la proposta gastronomica non delude mai le attese. La carne qui è super, selezionata e scelta con cura e attenzione da Rocco Caggiano che con passione negli anni ha raggiunto livelli altissimi nell’arte della frollatura. Qui chi ama la carne può vivere un’esperienza da ricordare. Il servizio è professionale e preciso, il conto commisurato al contesto ed alla qualità della proposta gastronomica. Rocco Caggiano a Grottaminarda si conferma alla grande nella nostra guida sul web, tra quelli che a parer nostro sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia assoluta.
Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano Braceria
Se è vero che si ritorna sempre dove si è stati bene, non potevamo non tornare da Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda. Memori della meravigliosa esperienza passata, siamo tornati in questo piccolo gioiello irpino. Adoriamo l’atmosfera senza tempo che si respira in questo locale, un edificio storico, un’antica ex dogana aragonese datata addirittura 1467. Il recupero è stato certosino e meticoloso, fatto con cura e amore. Domina la rassicurante pietra, il pavimento in pietra e legno con delle meravigliose e antiche doghe provenienti dalla Toscana. Ci sono due ambienti, uno al piano inferiore a cui si accede con delle scale in pietra.
Ingresso
Tutto è curato nei dettagli, ogni singolo oggetto è originale e recuperato, anche le posate, le sedute, i tavoli raccontano storie passate e affascinanti. Il resto lo fa la luce calda e il “mood” che regala questo luogo, un luogo che ha una sua “anima” capace di trasmettere una piacevole sensazione, quasi atemporale.
Insegna esterna
Naturalmente qui si viene anche e soprattutto per la carne, di qualità eccellente. Carni selezionate e provenienti da allevamenti allo stato brado e semibrado e scelte con cura da Rocco Caggiano che negli anni ha acquistato una maestria, una perizia e una conoscenza che hanno pochi eguali. In particolare Rocco coltiva e alimenta quella che si potrebbe definire una vera e propria arte portata avanti di generazione in generazione: la frollatura. Essa esalta la qualità, le caratteristiche e le proprietà della carne. Rocco Caggiano con passione padroneggia questa arte, con uno studio costante e continuo per dare ai suoi clienti un prodotto di qualità superiore.
Un angolo della meravigliosa sala
Ma torniamo alla nostra cena. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due (prenotato per tempo). E diamo il solito sguardo al menù. Noto con piacere che rispetto alla nostra precedente esperienza il menù è stato arricchito con altri piatti e proposte soprattutto di antipasti. Adesso mi pare perfettamente calibrato e in grado di accontentare un po’ tutti.
Naturalmente in carta la carne la fa da padrona e non potrebbe che essere così. Dalla Chianina alla Rubia Gallega, dalla Maremmana alla Marchigiana, dall’Angus alla Scottona, dalla Simmenthal al prezioso Wagyu e via discorrendo. Tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla frollatura. Da notare poi la presenza dei filetti e di proposte di carne alternative alla bistecca.
Si comincia. Ordiniamo una minerale e due calici di un ottimo rosso, l’Aglianico Antonio Bruno di Fontana del Re Azienda Agricola di Mariella Roselli, un rosso che mi ha sorpreso, corposo, intenso, di un bel colore rosso rubino, note speziate e sentori di frutti rossi.
Aglianico Fontana del Re
Intanto ci arriva il pane. Ottimo. Anche questo selezionato da Rocco Caggiano, scopriremo poi che proviene da un forno tradizionale di Bonito.
Il buonissimo pane di Bonito
In attesa dell’antipasto ecco una loro entreé: bruschettina con ‘nduja di loro produzione e bietola grigliata. Stuzzicante è la parola giusta, la ‘nduja è magnifica, piccantina il giusto.
Entreé
Ci servono anche dell'acqua aromatizzata al melone e rosmarino, che rinfresca il palato.
Acqua aromatizzata con melone e rosmarino
Tra gli antipasti mi aveva colpito l’uovo di Paolo Parisi, proposto con asparagi in tripla consistenza. Non è la prima volta nei nostri viaggi gastronomici che mi imbatto nelle uova di Paolo Parisi. Una vera eccellenza, sono uova che nascono da galline livornesi, allevate all’aria aperta che bevono latte di capra. Esse hanno una particolarità: sono bianche all’esterno e hanno un tuorlo di colore giallo intenso. Sono gustose ma al contempo delicate.
L'uovo di Paolo Parisi
Come detto l’uovo di Paolo Parisi viene proposto cotto al Josper (il mitico forno brace) con asparagi in tre consistenze. Un piatto meraviglioso. Accompagno il tutto con il buon pane di Bonito.
Uovo di Paolo Parisi con asparagi in tre consistenze
Non poteva mancare un tagliere di salumi: salamino, soppressata, prosciutto e capocollo. I salumi sono eccezionali, paradisiaca la soppressata, da svenimento il capocollo, per non parlare del prosciutto, si scioglieva letteralmente in bocca. Spettacolo.
Tagliere di salumi
Accompagniamo i salumi con del pane azzimo senza lievito buonissimo, condito con un pizzico di sale, olio Ravece irpino e origano.
Pane azzimo cotto al Josper
E’ il momento della carne. Noi optiamo per una bistecca di capocollo con cascata di parmigiano reggiano stagionato 62 mesi e olio Ravece irpino. Meravigliosa la bistecca di capocollo, sorprendente l’abbinamento con il parmigiano capace con la sua spinta di esaltarne il sapore. Gran piatto davvero.
Bistecca di capocollo con cascata di parmigiano reggiano stagionato 62 mesi e olio Ravece
Non poteva mancare una tagliata, in questo caso optiamo per una tagliata di Maremmana con il suo gusto deciso e saporito soprattutto nel grasso che la accompagna.
Tagliata di Maremmana
Accompagniamo la carne con un tagliere di verdure di stagione braciate. Buonissime e belle anche da vedere.
Tagliere di verdure di stagione braciate
In carta avevo adocchiato anche il mitico cotechino irpino. Decido di gustarlo. Il cotechino, insieme al classico “mugliatiello”, sono dei must della Macelleria Colomba (adiacente alla braceria). Non potevo non assaggiare il loro cotechino cotto sotto la cenere. Sprigiona un profumino incredibile, piccante il giusto, gusto deciso ma non stucchevole, assolutamente godurioso. Una vera bontà.
Antico cotechino irpino piccante cotto sotto la cenere
Decidiamo di rendere dolce la nostra serata con due proposte di dessert davvero interessanti e con una particolarità: anche i dolci sono cotti al Josper. Intrigante la zuppetta di crema al cardamomo con ananas braciata e menta.
Zuppetta di crema al cardamomo con ananas braciata e menta
Fresco, aromatico e sorprendente il gelato al pepe bianco Sarawak con fragola braciata a donare una piacevole nota fruttata. Ribadisco il mio pensiero, proporre la frutta così, alla brace e come dessert è davvero un’idea innovativa e geniale.
Gelato al pepe bianco sarawak con fragola braciata
Accompagno il dessert con un bicchierino di Chartreuse Verte, liquore francese che apprezzo molto, creato in un’antica Abbazia, e ottenuto dall’infusione di oltre 130 diverse tipologie di piante officinali. Il suo profumo è inebriante, il colore è accattivante, forte, possente ma con un finale dolce che conquista.
Amaro francese Chartreuse Verte
Chiudiamo qui la nostra esperienza da Rocco Caggiano e chiediamo il conto. Paghiamo 65 euro a persona.
Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda si conferma alla grande sulla nostra guida web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. E’ un vero gioiello. Si trova in un edificio storico, una ex dogana aragonese del 1467 dove un tempo i viandanti e i pellegrini si ristoravano. In un certo senso anche oggi è così. Chi viene qui potrà godere di un’esperienza unica nel suo genere. Il locale è curatissimo e suggestivo. Domina la pietra e poi c’è il legno. Ogni oggetto, ogni dettaglio è studiato nei particolari con elementi e oggetti di recupero. Entrare qui significa tuffarsi in una dimensione “fuori dal tempo” e rivivere un passato rurale, contadino nella sua accezione più bella e nobile. I meat lovers qui avranno di che divertirsi. La carne qui è eccellente, selezionata e scelta con cura e passione da Rocco Caggiano che negli anni ha affinato la conoscenza dell’arte della frollatura per poter dare ai suoi ospiti un prodotto di assoluta qualità e garantire un’esperienza da ricordare. Il servizio è veloce e professionale, il conto è adeguato al contesto e al tipo di proposta. Piccola raccomandazione: all’interno ci sono poco meno di una quarantina di posti, quindi consiglio sempre di prenotare in anticipo. Rocco Caggiano Braceria ti emozionerà come ha emozionato noi. Imperdibile….
Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina FB di Rocco Caggiano Braceria
Non capita tutti i giorni di cenare in una ex dogana aragonese datata 1467. E’ quello che abbiamo fatto noi da Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dal principio. Siamo in Irpinia, terra generosa e fiera, affascinante e per certi versi misteriosa. L’Irpinia ci regala sempre sorprese meravigliose, di sicuro una sorpresa è stata questa braceria, steak house nata nel cuore di Grottamniarda, proprio sul Corso Vittorio Veneto. La prima cosa che colpisce e rapisce è la location, in una parola: stupenda.
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Insegna sulla parete
Una vera chicca, un edificio storico (appunto una ex dogana del periodo aragonese), recuperata e ristrutturata con amore, passione, gusto e una maniacale attenzione ai dettagli.
Domina la pietra, luci soffuse, pavimento in pietra e in legno (con antiche e bellissime doghe provenienti dalla Toscana), due ambienti, uno al piano terra con la bella brace e cucina a vista in fondo e uno al piano inferiore.
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Ingresso
Si scendono delle scale (in pietra ovvio!) e si accede ad un angolo del locale se possibile ancora più intimo e affascinate: pochi tavoli, una cantinola e un ambiente dove vengono conservati come in un caveau salumi, ma anche conserve e formaggi pregiati.
Dispensa con salumi e formaggi
Tutto è studiato dai tavoli in legno antico e di recupero (bellissimi) alle sedie tutte diverse e dall’aria vissuta. A dominare è la pietra, una pietra che avvolge e cattura. Il gioco di luci, la musica in sottofondo, la cura anche dei complementi, dell’arredo e degli oggetti fa il resto. Abbiamo trovato un'atmosfera unica nel suo genere. Un luogo da sogno.
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda tavolo interno
Ci accomodiamo al nostro tavolo da due (prenotato con largo anticipo). E diamo un’occhiata al menù, non ci vuole poi molto a dire il vero. In effetti la carta presenta pochissime proposte ma studiate, solo tre antipasti, due taglieri e poi carne, carne, carne, dalla Scottona italiana, alla Frisona spagnola, dalla Chianina T-Bone, alla costata, dalla Rubia Gallega all’Angus e poi Simmenthal e Wagyu e via discorrendo. Tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla provenienza e alla frollatura. Da notare anche i dolci (due proposte), alla brace anche loro, ma te ne parleremo dopo.
Si comincia, ordiniamo due calici di aglianico di Salvatore Molettieri, inconfondibile, generoso, verace, robusto, un rosso dal colore intenso, sentore di frutti rossi e spezie e tannini belli vivaci. Davvero un’ottima scelta. Arrivano i pani e ci servono come benvenuto, pane tostato, olio Evo irpino (di Ravece) e origano. La merenda per eccellenza, quella che adoriamo, pane e olio Evo.
Pane olio e origano
Intanto ordiniamo. Cominciamo con il loro tagliere con guanciale, lonza, salamino e soppressata. Che profumo! I salumi sono eccellenti, mi è piaciuto tantissimo il guanciale, dolce, si scioglieva in bocca, ma anche il salamino aveva il suo perché. Avrei fatto volentieri il bis.
Tagliere
Ad accompagnare il tagliere ci servono anche una sorta di focaccia, un pane “azzimo” senza lievito molto buono, condito con olio sale e origano.
Pane azzimo
Prendiamo anche una deliziosa stracciata di mozzarella con pomodori alla brace anche questi (ovvio!). Morbida, delicata, profumata la stracciata di mozzarella. Ci è piaciuta molto.
Stracciata di mozzarella con pomodori
Chiaramente si viene qui per la carne, noi optiamo per una bistecca di Scottona Italiana di quasi un Kg. La qualità della carne è eccellente, la frollatura importante, si scioglieva e si tagliava come il burro.
Scottona italiana
La carne chiama le patate e noi prendiamo delle commoventi patate cotte sotto la cenere. Qui si apre un mondo fatto di ricordi e tradizioni contadine. Ricordo mia nonna che le cuoceva così, ti garantisco che il sapore è unico.
Patate sotto la cenere
Chiudiamo in dolcezza. Ma prima ci godiamo i dettagli di questo posto spettacolare, il mio sguardo è rapito dalla scala messa sotto il soffitto a mo’ di lampadario e da cui partono le luci e altri addobbi e oggetti che richiamano al mondo agricolo. Che bellezza…..
Rocco Caggiano Braceria Grottaminarda Scaletta con luci
Intanto arriva il dessert. Anche questo originale e con la brace come protagonista, anzi il mitico forno brace Josper, un vero spettacolo.
Prendiamo una pera braciata con crema di ricotta e mattonella di cioccolato fondente del maestro Franco Cataruozzolo. Sorprendente è il termine giusto. Buonissima la pera alla brace, azzeccatissimo l’abbinamento con la crema di ricotta e il cioccolato.
Pera braciata con crema di ricotta e cioccolato fondente
Non da meno la pesca braciata con crema di mascarpone e biscotto brutto ma buono a regalare una bella nota croccante. Servire la frutta così, alla brace e come dessert è davvero geniale.
Pesca braciata con crema al mascarpone e biscotto
Accompagno il dessert con una chicca, il liquore francese Chartreuse Verte, eccezionale. Creato in una antica Abbazia, e ottenuto dall’infusione di oltre 130 diverse tipologie di piante officinali.
Di un bel colore verde, possente, profumato, aromatico ma con un finale quasi dolce e note quasi di miele. Una vera poesia.
Amaro francese
Chiudiamo qui la nostra esperienza da Rocco Caggiano Braceria e paghiamo per la nostra cena poco più di 50 euro a persona.
Rocco Caggiano Braceria a Grottaminarda è un piccolo gioiello. Si trova in un edificio storico, una ex dogana aragonese del 1467. Lo strano destino vuole che in questo luogo anticamente ci fosse già un locale dove la gente si rifocillava e si ristorava. Oggi c’è una braceria fantastica. Il recupero dell’edificio è stato spettacolare, domina la pietra e poi il legno, tutto è curato nei dettagli per regalare ai clienti e ai visitatori emozione vera. Il gioco di luci, l’arredo, i complementi, gli oggetti, tutto regala calore e permette di fare un tuffo nel passato, in un passato rurale, contadino che rivive in modo fantastico. Il resto lo fa la maestria della famiglia Blasi, macellai dal 1913. Una passione quella per la carne che si è materializzata in questo progetto che ha tutte le carte in regola per avere grande successo. Rocco Caggiano ci mette studio, passione, e conoscenza e una grande attenzione alla scelta e alla selezione della materia prima. Questo è un vero Paradiso per chi ama la carne. Unica raccomandazione, visto che ci sono solo una trentina di posti è importante prenotare sempre con largo anticipo. Imperdibile.
Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano Braceria