Rieccoci a Sant’Agata de’ Goti, uno dei borghi più belli e suggestivi della Campania. Spesso e volentieri veniamo qui perché amiamo l’atmosfera unica che si respira in questo borgo che sembra sospeso nel tempo. Sant'Agata de' Goti si trova in un contesto naturalistico interessante con il monte Taburno che maestoso e fiero dall’alto la guarda e quasi la protegge, ed ha attraversato i secoli conservando il suo centro storico, di una bellezza sfolgorante. Ammirando il borgo antico dal ponte sul fiume Martorano, si resta senza fiato, sembra di trovarsi quasi di fronte ad un presepe con le case che si abbracciano le une alle altre costruite a strapiombo sul costone tufaceo. Spettacolo puro...
Sant Agata de Goti. Il centro storico dal ponte sul Martorano
Dopo una bella passeggiata ci concediamo un bel pranzo all’Agriturismo Buro. Ovviamente abbiamo prenotato con doveroso anticipo il nostro tavolo (conviene sempre prenotare perchè è quasi sempre sold out). Non è la prima volta che veniamo qui, e memori della nostra ultima fantastica esperienza siamo ritornati. L’Agriturismo Buro a parer nostro è uno dei migliori visitati negli ultimi anni. Siamo nella zona di Sant’Agata denominata Pennino, siamo in collina. Da qui si può ammirare il centro storico di San’Agata de’ Goti da una posizione panoramica. A fare gli onori di casa c’è Mario Buro, un vulcano di energia, instancabile, sempre pronto a venire incontro alle esigenze dei clienti e a guidare gli ospiti dell’Agriturismo con spiegazioni e dettagli. Dietro però c’è la storia di una famiglia, la famiglia Buro che porta avanti con passione, amore e tenacia sia l’azienda agricola (da cui provengono tantissimi dei prodotti e delle materie prime usate in cucina), sia l’Agriturismo, diventato nel tempo una stella polare, un riferimento nella zona e questo spiega il suo grandissimo successo. La struttura è come la ricordavamo: grande, luminosa, spaziosa. Ci sono tre ambienti interni, e una veranda che affaccia sul bel giardino. L’arredo è rustico, essenziale ma curato, come semplice e curata è la mise en place. Il giardino dell’Agriturismo Buro è un altro plus della struttura. Curato, ben tenuto, qui ci si può rilassare tra una portata e l’altra e i bambini possono divertirsi e giocare all’aria aperta.
Agriturismo Buro. Sant'Agata de' Goti - Insegna
Durante la settimana l’Agriturismo Buro propone un menù alla carta, cosa molto gradita, quindi si può scegliere liberamente cosa mangiare. La Domenica e nei giorni festivi l’Agriturismo Buro propone invece un menù fisso (scelta comprensibile e per certi versi obbligata, considerata la grande presenza di ospiti). Da bere ci servono un ottimo aglianico di Taurasi e arriva anche il pane. Intanto nell’attesa ecco le loro ‘nfrennule. Chi ci legge sa bene quanto amiamo questi tarallini tipici di Sant’Agata e dintorni, fatti con olio evo, farina, vino bianco e finocchietto selvatico. Attenzione perché le ‘nfrennule creano dipendenza….
Le 'nfrennule dell'Agriturismo Buro
Intanto ordiniamo il mitico antipasto di Buro. Una sinfonia di portate, un inno alla tradizione e alla bontà. Si comincia con un prosciutto sannita, salamino e ricottina con olio Evo. Il prosciutto è piacevolmente sapido, meraviglioso il salamino così come la ricottina morbida e delicata, nobilitata da un giro di buon olio Evo di loro produzione. Chi ben comincia…..
Prosciutto sannita, salame e ricottina con olio Evo
Il formaggio Primo Sale è freschissimo e stuzzicante….
Formaggio Primo Sale
Il tris di caciottine cattura i sensi: caciottina alle noci, al pistacchio ed al peproncino, l’abbiamo gustato in questo rigoroso ordine…
Caciottina al peperoncino, al pistacchio e alle noci
Le bruschette con lardo di colonnata, olio evo e rosmarino sono un inno alla gioia. Il pane bruschettato alla perfezione e quel lardo che si scioglieva in bocca ad ogni morso….Godimento allo stato puro…
Bruschette con lardo di Colonnata, olio Evo e rosmarino
Ma non finisce qui. Ci vengono servite le montanare, profumate, fragranti e appaganti….
Montanarine
Poi una deliziosa e freschissima zucca marinata in agrodolce.
Zucca marinata in agrodolce
Ma le danze non si fermano. Come in un crescendo rossiniano ecco le “pizzelle” di pasta cresciuta con le alici.
Frittelle con le alici
E ancora...Ecco i tortelli fritti ripieni di caciocavallo e mortadella. E che te lo diciamo a fare……
Tortelli fritti ripieni di caciocavallo e mortadella
Le barchette di melanzane ripiene sono invitati e dal sapore rustico, all'interno ci sono pane raffermo, pecorino, polpa di melanzana, parmigiano reggiano DOP 36 mesi, capperi e un po’ di guanciale.
Barchette di melanzane ripiene
L’antipasto da favola dell’Agriturismo Buro si chiude con una meraviglia della tradizione contadina: costine di maiale e patate al forno.
Costine di maiale e patate al forno
In attesa dei primi piatti usciamo a fare un giro in giardino. Nemmeno il tempo di rientrare che arriva per me un rassicurante piatto della tradizione: tagliatelle fatte a mano con i porcini del Taburno. Piatto fatto a regola d’arte, peccato non riuscire a farti sentire attraverso lo schermo il profumo…
Tagliatelle fatte a mano con porcini del Taburno
Per Daniela invece ecco i tortelli di bufala e guanciale con pomodorino. Interessante il contrasto del dolce della mozzarella di bufala e della nota sapida del guanciale presente nel ripieno. Ammettiamo di aver fatto la scarpetta, ma con un sughetto al pomodoro così come potevamo esimerci….
Tortelli ripieni di bufala e guanciale con pomodoro
Mario Buro poi ci fa degustare un piatto tipico di Sant’Agata: le “pacche”, fatte a mano, ossia i maltagliati, in questo caso fatte con ceci, porcini, aglio e olio. Sapore rustico e deciso che non delude le attese.
Maltagliati con ceci, porcini aglio e olio
Prendo anche un secondo, Mario Buro mi consiglia la costata di Marchigiana alla brace. Mai consiglio fu più giusto. La carne era buonissima, tenera, succulenta. I meat-lovers di sicuro capiranno quanto fosse buona anche solo guardando la foto….
Arrosto di Marchigiana
Accompagno la carne con una fresca insalata di campo.
Insalata di campo
E le immancabili patate fritte.
Patatine fritte
Per i dolci scende in campo la mitica Pasqualina, che realizza dessert handmade, torte e crostate. In questo caso ci fa gustare prima i torroncini artigianali con cioccolato fondente e cioccolato bianco…
Torroncini
E poi una fetta di torta di mele e noci con il miele, una vera bontà…..
Torta di mele e noci con il miele
Prendiamo poi due caffè, facciamo un giro di liquorini, agli agrumi ed al finocchietto e chiediamo il conto.
Liquore agli agrumi ed al finocchietto
Per il nostro pranzo all’Agriturismo Buro paghiamo poco più di 40 euro a persona.
L’Agriturismo Buro per noi rappresenta una garanzia assoluta. Sicuramente questo è tra i migliori agriturismi visitati negli anni. Nato da un’azienda agricola, questo Agriturismo racconta la storia della famiglia Buro che con tenacia, passione e grande capacità nel tempo ha creato un punto di riferimento. La location è gradevole e suggestiva e si trova nella zona denominata Pennino, in collina in posizione dominante rispetto al borgo antico di Sant’Agata de’Goti.
Mario Buro è il direttore d’orchestra, generoso, vulcanico, vera anima di questo luogo insieme a Pasqualina e a tutta la famiglia. Qui all'Agriturismo Buro trovi i piatti della tradizione contadina. L’antipasto è abbondante, di qualità e segue la stagionalità di prodotti e materie prime. Le montanarine sono spaziali, così come le costine di maiale e le patate al forno. Tra i primi trovi sempre pasta fresca (maltagliati, tagliatelle, pappardelle, ravioli), conditi con quello che la natura regala: porcini, legumi, pomodori, verdure. In cucina c’è anche la mano della signora Teresa, che ha tramandato ricette e piatti della tradizione. Le tagliatelle fatte a mano con i porcini del Taburno sono una rassicurante certezza. Ottima la carne, altro “must” di Buro, ma in generale quasi tutti i prodotti e le materie prime utilizzate in cucina provengono dall’azienda agricola di famiglia oppure da allevatori e produttori della zona. Per i dolci la maga è lei: Pasqualina, bravissima a sfornare torte e soprattutto crostate. L’Agriturismo Buro a Sant’Agata de’ Goti si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori agriturismi in assoluto. Imperdibile. Garantiamo noi.
Agriturismo Buro
Via Pennino n. 15
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 0823 717006
Visita il sito web dell’Agriturismo Buro
Quando sono a Campobasso spesso e volentieri mi fermo alla Grotta da Concetta. Questa osteria – trattoria è una vera istituzione, qui si respira un'atmosfera familiare, è quasi come fermarsi a casa di mamma o di nonna, con la certezza di gustare piatti e prodotti gustosi, genuini e sinceri. Siamo nel cuore di Campobasso, in Via Larino, la bellissima Porta Mancina (una delle porte del centro storico la cui origine risale al 1400), dista davvero poche centinaia di metri.
La Grotta da Concetta. Campobasso - Insegna all'ingresso
Il locale è davvero bello e particolare, domina la pietra pietra, caratteristici soffitti in legno, ci sono tre sale, ognuna particolare e studiata, c'è anche uno spazio esterno dove poter pranzare o cenare durante la bella stagione.
La Grotta da Concetta. Campobasso - Suggestivo sala con in fondo lo spazio esterno
Alla Grotta da Concetta trovi una cucina molisana semplice, ben eseguita e realizzata con materie prime e prodotti di assoluta qualità. Poi qui la carne è ottima ma a rendere quasi perfetta l'esperienza gastronomica c'è un rapporto qualità – prezzo più unico che raro. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dal principio. Ci accomodiamo al nostro tavolo prenotato in anticipo. Altra cosa che colpisce è la mise en place semplice, quasi spartana, così come semplice e per certi versi essenziale è il menù: un foglio con un elenco di tutte i piatti e le pietanza del giorno (dagli antipasti al dessert) con i relativi prezzi. Il menù in pratica cambia ogni giorno in base alla disponibilità dei prodotti e alla stagionalità. Ci sono però alcuni piatti “storici” che si trovano quasi sempre come la pizza e minestra, ossia una sorta di minestra di verdure con la pizza di granturco a tocchetti, che rende il tutto meravigliosamente croccante e godurioso. Altro piatto da non perdere sono gli spaghetti aglio, olio peperoncino e cavolfiore (con la nota del peperone crusco), a volte se sei fortunato nella loro stagione li trovi anche nella variante con i broccoletti. Ma nel menù trovi tanti piatti della tradizione e pietanze talmente intriganti che le assaggeresti tutte: dalle pallotte cacio e ova, alla zucca fritta, dai carciofi con salsa verde e spinaci, agli spaghetti con baccalà, cipolla e olive, dal caciocavallo molisano alla piastra, allo spezzatino di vitello in bianco, dalla pizza di patate (che bada bene, è cosa diversa dal più noto gateau) alla “ciambotta” di ortaggi. Tra i secondi alla Grotta da Concetta da non perdere la salsiccia, la bistecca di vitello alla griglia e l'agnello alla cacciatora. In carta ogni giorno ci sono anche un paio di dessert.
La Grotta da Concetta. Campobasso - Particolare di una sala interna
Si comincia! Ordiniamo una minerale e del vino rosso Tintilia della casa (ottimo) e come antipasto partiamo con pane, burro, alici e spinaci. Una sorta di bruschetta intrigante e perfettamente equilibrata, si sa che quello tra il burro e le alici è un matrimonio d'amore, qui esaltato dalla presenza degli spinaci.
Bruschetta con burro alici e spinaci
Poi ecco un piatto che è un must qui alla Grotta da Concetta ma in generale è uno dei piatti tipici della cucina contadina molisana: pizza e minestra. Verdure e pizza di granturco a pezzetti, insieme danno vita ad un trionfo di sapori e profumi. In questo caso c'era una cicorietta che era la fine del mondo.... Che bontà….
La Pizza e minestra
A chiudere il nostro tris di antipasti un altro piatto sorprendente: carciofi e spinaci in salsa verde. Cosa erano quei carciofini, davvero squisiti...
Carciofi e spinaci in salsa verde
E’ il momento dei primi. Abbiamo preso due piatti di spaghetti aglio, olio, peperoncino, cavolfiore e peperone crusco. Uno dei nostri piatti preferiti quando veniamo alla Grotta da Concetta. Adoro l’equilibrio strepitoso di questo piatto tanto semplice quanto gustoso: da sottolineare la cottura perfetta della pasta con il cavolfiore che regala sapore e consistenza e il peperone crusco che dona anche un po’ di nota croccante. Da provare se vieni qui….
Spaghetti aglio, olio peperoncino, cavolfiore e peperone crusco
Poi un piatto di spaghetti con baccalà, cipolle e olive. Anche questi assolutamente degni di nota e saporiti, sapidi il giusto con il gusto deciso del baccalà che si sposava in modo sublime con il sapore dolciastro della cipolla. Da notare poi le porzioni generose capaci di soddisfare anche i palati più esigenti…
Spaghetti con baccalà, cipolle e olive
Il nostro pranzo procede alla grande, decidiamo di ordinare anche 3 secondi. Ecco un coniglio in porchetta, ossia coniglio disossato e arrotolato nella porchetta con delle spezie saporite e semi di finocchietto. Il tutto servito su un letto di verdurine ripassate in padella. Spettacolo…
Coniglio in porchetta
Non da meno l’agnello alla cacciatora. La carne era morbidissima, condita alla perfezione, sapore della tradizione contadina....
Agnello alla cacciatora
Poi mi tolgo uno sfizio, avevo voglia di caciocavallo molisano alla piastra ed eccolo qua! Accompagnato da una confettura, buonissimo e profumato.
Caciocavallo molisano alla piastra
Siamo davvero sazi, nostro malgrado saltiamo il dolce, ci concediamo un giro di liquore di Genziana di Scuppoz. Liquore ottenuto da vino bianco e un blend di ben 3 radici differenti. La cosa interessante da rimarcare è che la lavorazione e produzione della Genziana delle Pecore di Scuppoz è totalmente artigianale.
Genziana delle Pecore di Scuppoz
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 30 euro a persona! Rapporto qualità – prezzo strepitoso, quasi da non credere.
La Grotta da Concetta a Campobasso è un punto fermo. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Il locale è intimo, caratteristico. E’ un’osteria-trattoria quasi d’altri tempi. L’atmosfera è familiare, l’ambiente spartano, dominano legno e pietra. Anche il servizio è veloce e informale. Qui trovi i piatti tipici campobassani e molisani, in particolare quelli della tradizione contadina, piatti ben eseguiti e porzioni decisamente generose (il che non guasta).
Il menù segue il ritmo delle stagioni e cambia praticamente ogni giorno in base alla disponibilità di prodotti e materie prime. Da non perdere la “pizza e minestra”, che come ho già scritto in una precedente recensione dedicata alla Grotta da Concetta è vera poesia della tradizione. Gli spaghetti con aglio, olio, peperoncino e cavolfiore sono il mio piatto preferito e li prendo ogni volta che vengo qui. Per me anche da soli valgono il viaggio. In generale le verdure sono eccezionali, i primi generosi e gustosi. La carne poi è eccellente. L’agnello alla cacciatora è fantastico, anche il coniglio in porchetta ha il suo perché. Ma in generale tutto è eccellente. Tra i dolci, nota di merito per le crostate fatte da loro.
La Grotta da Concetta è un luogo che sembra senza tempo, intimo, caldo e familiare, sembra quasi di mangiare dalla nonna. Sai che andrai via soddisfatto e con la voglia di tornare per gustare altro. Qui si bada al sodo, si mangia bene. Punto. Non aspettarti effetti speciali, anche la mise en place è essenziale e spartana, ma è la sostanza che conta. Poi il rapporto qualità – prezzo è fantastico. Oggi riuscire a mangiare (bene e con qualità) dall’antipasto al dolce e spendere sui 30 euro è ormai quasi una rarità. Davvero Complimenti. Il consiglio che regalo ai miei lettori è solo uno, visto che il locale è quasi sempre pieno a pranzo e cena, conviene prenotare in anticipo per avere la certezza di trovare posto. La Grotta da Concetta a Campobasso è un’osteria - trattoria imperdibile. Se ci vieni una volta ci torni, garantito. Infatti è sempre piena e amatissima. Da segnare in agenda. Alla prossima….
La Grotta da Concetta
Via Larino n.7
Campobasso
Tel. 0874 311378
Ci sono luoghi che hanno un’ancestrale forza, quasi un’anima che ti riporta all’essenza stessa di un posto o di una città. La Casa di Ninetta a Napoli è tutto questo. il locale prende il nome da un monologo teatrale della grande Lina Sastri (sorella del patron Carmelo) e dedicato alla mamma Ninetta. La Casa di Ninetta non è un semplice ristorante ma qualcosa di più, è un inno alla cucina napoletana della tradizione, un ambiente più unico che raro, un un’emozione legata alla cultura partenopea. Siamo a pochi passi dal lungomare di Napoli, da Via Partenope in Via Niccolò Tommaseo. Dopo aver prenotato il nostro tavolo, arriviamo intorno alle 21.30 e veniamo accolti con garbo ed estrema gentilezza.
La Casa di Ninetta. Napoli - Particolare della sala interna - © I Templari del Gusto
L’interno è meraviglioso, lo sguardo amorevole e discreto del padrone di casa Carmelo Sastri accompagna gli ospiti. il locale è disposto su due livelli, quello inferiore in particolare è un assoluto gioiello, legno dovunque, tantissimi oggetti di antiquariato (alcuni di gran pregio), quadri, stampe, specchi, lampade antiche, un’illuminazione accattivante, libri e volumi antichi in vista. Un interno napoletano antico di gran pregio e capace di regalare emozione ed un senso di assoluta familiarità e ospitalità.
La Casa di Ninetta. Napoli - Un angolo del locale - © I Templari del Gusto
Il menù rispecchia la filosofia del locale, ossia riproporre le ricette della cucina napoletana della tradizione, quelle che Carmelo Sastri ha riproposto attingendo ai ricordi di famiglia, alle ricette di nonna Emilia e mamma Anna (Ninetta appunto), donne dell’800 custodi di quelle ricette.
E allora il menù semplice nella sua stesura prevede poche proposte ma tutte legate alla tradizione partenopea, tra cui la mozzarella impanata, il “cuoppo”, il ciurillo in pastella, la parmigiana, e quelli di mare dalle alici fritte, al misto marinato, dai bianchetti al limone al polpo. Poi i primi della tradizione come la imperdibile genovese, la pasta e patate con provola, gli scialatielli ai frutti di mare, gli ziti alla mammà con il ragù e la ricotta. E i secondi di carne (imperdibili le polpette o il tris di carne al ragù) e pesce (da non perdere la spigola fritta al sale e il baccalà fritto).
Da bere una minerale e un buon aglianico. Noi optiamo per un antipasto mo vec’ io, un misto di terra e mare. Bruschettine con pomodorini e mozzarelline di bufala, stuzzicanti ….
Bruschette - © I Templari del Gusto
Un fritto all’italiana con pizzelle di alghe, crocchè e arancini. Un classico….
Fritto all'italiana - © I Templari del Gusto
>E poi le proposte di mare, un misto marinato di alici e pesce spada ….
Misto marinato - © I Templari del Gusto
Bianchetti al limone, da parecchio non li mangiavo e devo dire che è stato piacevole ritrovarli …
Bianchetti al limone - © I Templari del Gusto
>Alici fritte (davvero molto buone, fritto non unto) e un baccalà fritto commovente, morbido, gustoso. Chapeau!
Alici e baccalà fritto - © I Templari del Gusto
Ci tuffiamo su due primi, ordiniamo ziti alla genovese. E che genovese amici ! Quella della tradizione, una delle migliori espressioni della cucina partenopea. Questa della Casa di Ninetta è profumata, gustosa, morbida, avvolgente, dal profumo intenso. Una delle migliori mai mangiate in città. Da provare.
Ziti alla Genovese - © I Templari del Gusto
Ecco l’altro primo piatto: perciatelli alle melanzane. Pasta fatta a mano simile agli scialatielli, sugo con pomodorini e le melanzane fritte, a legare il tutto la provola, anche questo primo è stato ottimo. Siamo davvero soddisfatti.
Perciatelli alle melanzane - © I Templari del Gusto
Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il secondo, ci ripromettiamo comunque di tornare per provare il loro ragù (altro must della tradizione), le polpette e la carne.
Passiamo direttamente al dolce, prendiamo un tiramisù, eccezionale …..
Tiramisù - © I Templari del Gusto
E una caprese perfetta nell’esecuzione e buonissima…
Caprese - © I Templari del Gusto
Col dolce non può mancare o’ cafè (il caffè), servito nella antica caffettiera napoletana (detta cuccumella).
Caffè nella "cuccumella" - © I Templari del Gusto
Ancora due limoncelli e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 85 euro in due.
La Casa di Ninetta, è una tappa imperdibile a Napoli, il locale trasmette emozioni vere, è un interno napoletano d’autore, arredato con mobili d’epoca, oggetti di antiquariato (alcuni di pregevole fattura), tanti libri, quadri, stampe e lampade. Ambiente intimo e raffinato con un gradevole tocco “d’antan”. La cucina è altrettanto emozionante. Prende il nome da un monologo teatrale scritto della grande Lina Sastri dedicato alla mamma Ninetta. Suo fratello Carmelo Sastri ha voluto riproporre le antiche ricette di nonna Emilia e mamma Ninetta. Qui trovate la tradizionale cucina napoletana. Da non perdere a nostro avviso il ragù (quello napoletano) e una signora genovese (tra le migliori da noi gustate fino ad oggi). Nota di merito anche per il baccalà fritto (da leccarsi i baffi).
La Casa di Ninetta
Via Niccolò Tommaseo n. 11
Napoli
Tel. 081 764 7573
Visita il sito web della Casa di Ninetta
L'atmosfera delle antiche taverne partenopee in terra Irpina.
E’ una bella Domenica autunnale, c’è il sole, il clima è frizzantino, siamo ad Atriplada, centro a pochissimi Km da Avellino. Proprio qui in posizione centralissima sulla Via Appia (proprio di fronte alla clinica Santa Rita) c’è un indirizzo che conosciamo bene: la Via delle Taverne. A distanza di qualche anno siamo tornati per provare nuovamente la loro cucina. Parcheggiamo l’auto agevolmente a pochi metri dal locale. Dall’esterno non si può immaginare cosa si troverà all’interno. Varcato l’ingresso ci si immerge in un altro mondo. Sembra di tornare indietro nel tempo: legno, ferro, pietra, colori caldi, una sorta di corridoio con una serie di salette (le Taverne), e una grande sala in fondo sulla sinistra. Molto caratteristiche le “Taverne”, l’idea è quella di riproporre l’atmosfera della Napoli del settecento, con questi ambienti separati che danno l’idea di spazi ideali per chi oltre all’esperienza di gusto desidera privacy e tranquillità.
Anche il menù parla “napoletano”: tante proposte di stampo partenopeo, dalla parmigiana di melanzane, alle alici ripiene, dalla genovese, ai mitici vermicelli alla scammaro (con olive, acciughe, capperi, pinoli e uvetta), alla pasta e fagioli alla pasta e patate con la provola, tanto per citarne qualcuna.
Ci sono quindi tanti piatti della tradizione partenopea ed alcune proposte mutuate dalla cucina borbonica e dalle ricette di Vincenzo Corrado, grande gastronomo del ‘700, uomo di cultura e cuoco che scrisse la “cucina mediterranea”, valorizzando la cucina tradizionale e regionale italiana. Ci sono tante proposte molto interessanti.
Intanto passa a salutarci il padrone di casa Francesco Pedace, instancabile, appassionato, sempre pronto a consigliare e spiegare proposte, prodotti e menù.
Da bere una minerale e due calici di aglianico Racemus di Giovanni Molettieri, un bel vino rosso, giustamente tannico, corposo, di un bel colore rosso rubino e sentori di frutti rossi. Perfetto per accompagnare il nostro pranzo.
Prendiamo un antipasto con sei pezzi: una parmigiana, un colì con carne di vitello e carciofi in cestino di pasta sfoglia, una alice ripiena di ricotta pecorino e basilico (ottima) e i tre involtini, quello di melanzana con ricotta, mandorle, zucchero e cannella, quello di peperoni con purea di ceci, e quello di zucchine con tonno e mandorle.
Antipasto - Parmigiana, colì di carne e carciofi, alice ripiena e tre involtini
Prendiamo un altro assaggio di colì visto che abbiamo gradito molto. Arrivano i primi: dei commoventi paccheri lardiati, con basilico, passata con pomodorini, lardo e guanciale di nero. Semplicemente perfetti, delicati, equilibrati, profumati, con quel sughetto che mi ha costretto alla scarpetta.
Paccheri lardiati
E un piatto di fusilli (Voiello) con peperoni, peperoni, burrata e pesto. Una proposta (ideata da loro) davvero intrigante.
Fusilli con peperoni burrata e pesto
Il nostro pranzo della Domenica scorre via piacevolmente, il locale è pieno ma il servizio è comunque celere. Ecco i nostri secondi.
Una fricassea di pollastro con insalata su purè di patate, ricetta antica molto particolare. Delicata la carne di pollo cotta nel brodo, con cipolle, patate e carote.
Fricassea di Pollo
Per l’altro secondo ho optato per un classico: le polpette della nonna. Semplicemente divine. A partire dalla grandezza (sono belle grandi!), prima fritte e poi tuffate in un ragù che cuoce ben 10 ore. Questo piatto mi ha commosso ricordandomi la cucina di mamma e di nonna e che meraviglia quel ragù, fatto come si faceva una volta! Profumato, denso.... Sono stato costretto nuovamente alla scarpetta ! (Sigh, sigh..).
Polpette della nonna
Come contorno i tradizionali friarielli napoletani saltati in padella e belli piccanti.
Friarielli saltati in padella
Siamo sazi, saltiamo il dessert e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 65 euro in due , davvero un fantastico rapporto qualità – prezzo. Bisogna sottolineare una cosa che ci è piaciuta molto: i prezzi sul menù non riservano sorprese, nel senso che qui la somma dei prezzi dei piatti scelti equivale al totale del conto che andrete a pagare, quindi il pane, il coperto, l'acqua così come a fine pasto, il caffè o l'amaro non hanno costi ulteriori ma sono compresi nel prezzo dei singoli piatti scelti. Una scelta lodevole fatta nell'interesse del cliente. Andiamo via davvero sofddisfatti.
La Via delle Taverne ad Atripalda è un indirizzo sicuro. Qui trovate anzitutto un locale molto particolare, la location è caratteristica, suggestiva e ripropone un po’ l’atmosfera delle antiche taverne napoletane del 700, la cucina naturalmente guarda alle tradizioni partenopee, ci cono anche antiche ricette borboniche e piatti mutuati dalle ricette del gastronomo Vincenzo Corrado. Le proposte sono di livello, ottimi i prodotti e le materie prime utilizzate. Il resto lo fa Francesco Pedace, vulcanico ingegnere partenopeo, appassionato di cucina e storia che qui da qualche anno ha realizzato il suo sogno: dare vita ad un locale unico nel suo genere e capace di regalare emozioni. Da provare e riprovare… Garantiamo noi.
La Via delle Taverne
Via Teodoro Mommsen, n. 11/13
Atripalda (Av)
Tel. 0825 622564
Visita la pagina facebook della Via delle Taverne