Recensioni

Venerdì, 12 Giugno 2020 12:20

Arte Gusto. Bellizzi (Sa)

“Il sole splende per tutti ma devi essere bravo a prenderti la sua luce”, questa era una frase che amava ripetere un vecchio amico di cui ho perso le tracce e credo calzi a pennello per lo chef Carmine Farina, bravo e capace, uno che senza dubbio merita di prendersi questa “luce” e che fa dell’umiltà un suo tratto distintivo. Carmine Farina è un concentrato di talento e simpatia. Lo abbiamo scoperto qualche mese fa nella nostra prima visita da Arte e Gusto a Bellizzi e dopo il “lockdown” dovuto al Covid-19, questo è stato uno dei primi indirizzi dove siamo tornati.
Avevamo voglia di gustare nuovamente la sua cucina. Ma riavvolgiamo per un istante il nastro e partiamo dal principio.
Come detto, siamo a Bellizzi a pochi km da Salerno, l’area è quella della Piana del Sele, terra fertile e generosa, ricca di coltivazioni. Da queste parti tra le tante cose si produce anche un’ottima mozzarella di bufala.
Il locale si trova nella centralissima Via Roma. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo (soprattutto in questa fase la prenotazione è fondamentale). Parcheggiamo comodamente lungo a la strada a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Il locale è come lo ricordavamo: gradevole, luminoso e spazioso. In tutto ci saranno una quarantina di coperti in un ambiente arredato in stile moderno ma senza eccessi. I colori che la fanno da padrone sono il nero e il bianco ma ci sono anche dei richiami di rosso. Nel complesso la sensazione è piacevole. In fondo alla sala, sulla sinistra c’è il forno con il piano di lavoro dove la sera opera Giovanni Farina (capace di fare una “signora pizza”, ma ne parleremo in un altro momento). Sempre in fondo alla sala c’è anche la cucina parzialmente a vista. Da notare come cucina e pizzeria lavorino in sincrono e in maniera sinergica. L’obiettivo è sempre e solo uno: coccolare il cliente.

Da bere una minerale e un bel vino bianco il Greco Don Andrea 36.05 di un bel giallo intensa, con una nota di frutta tropicale, gusto pieno e buona mineralità. Un vino ideale per il nostro pranzo a base di pesce.

Greco Don Andrea 36.05
Greco Don Andrea 36.05

Arrivano anche i pani di loro produzione, di pregevole fattura.

I pani
I pani

Arriva un intrigante entreè: una montanarina con stracciata di bufala, pomodorini gialli, pomodorini rossi e olive. Fantastica, dal sapore mediterranea, profumata e fragrante. Abbiamo trovato una frittura perfetta, asciutta e non unta e poi meraviglioso l’abbinamento con la morbidezza suadente della stracciata di bufala. Una carezza…..

Entreè
Entreè

Optiamo per due antipasti di mare. Si tratta di 5 proposte che cambiano spesso in base alla disponibilità dei prodotti, del pesce e della stagionalità delle materie prime. E’ un crescendo rossiniano, si comincia con un prelibato salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucoletta. Assolutamente delizioso, poi personalmente ho un debole per il salmone...

Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola
Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola

Poi arrivano tutti insieme un crostone di cereali con alice marinata e insalatina di pomodori e olive, una crocchetta di patate e baccalà con 3 mayo artigianali e un roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola.

Tris di antipasti di mare
Tris di antipasti di mare

Abbiamo gustato prima il crostone con l’alice marinata, spettacolare. Fresco grazie all’insalatina di pomodori e olive, giustamente sapido e gustoso.

Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali
Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali

Poi la delicata crocchetta di patate e baccalà.

Crocchetta di baccalà alle tre maionesi
Crocchetta di baccalà alle tre maionesi

E il roll di pasta kataifi ripirno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola. Da Champions League, mi è piaciuto davvero tantissimo.

Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola
Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola

A chiudere la serie di antipasti una polpettina di spigola al datterino giallo e croccante di basilico. Anche qui Carmine Farina ha fatto centro. Delicata la polpettina di spigola, azzeccatissimo l'abbinamento con la salsa fredda di datterino giallo

Polpettina di spigola
Polpettina di spigola

Chiara in sala è perfetta: affabile, gentile, sorridente e premurosa. Di tanto in tanto passa per controllare che tutto vada bene. Ecco i primi !
Abbiamo preso un piatto di fusilli con seppiolina scottata, patate e peperoni cruschi. Piatto che mi ha sorpreso, perfettamente equilibrato. Interessante la seppiolina scottata tagliata sottile, rassicurante la presenza delle patate e delizioso il peperone crusco. Bella anche la nota croccante del pane leggermente tostato. Un gran bel primo piatto.

Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi
Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi

Se ho gradito i fusilli con il risotto morbido con i gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala siamo a livelli siderali. Delicato come una carezza, avvolgente come l’abbraccio della persona che ami, dolce e sapido allo stesso tempo, perfettamente equilibrato e mantecato a regola d’arte questo risotto morbido con gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala, in una parola: spettacolare.

Risotto morbido con gambero rosso datterino giallo e stracciata di bufala
Risotto morbido con gambero rosso, datterino giallo e stracciata di bufala

Abbiamo preso anche un secondo, e la scelta è caduta su una buonissima tagliata di tonno con rucola, pomodorini e balsamico. Eccellente la qualità del tonno, buonissimi i pomodorini. Ho apprezzato molto questa versione di mare della classica tagliata.

Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico
Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico

Potevamo non chiudere in dolcezza? Certo che no! Ecco un buonissimo strudel di mele con crema pasticcera al limone e confettura di frutti rossi.

Dessert
Dessert

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 50 euro a persona. Conto corretto se commisurato alla proposta gastronomica.

Intanto passa a salutarci anche lo chef Carmine Farina, simpatico, umile e affabile. Ci parla del suo locale, il progetto nato una decina di anni fa grazie alla spinta del compianto papà Franco che voleva che i suoi figli si realizzassero in cucina e come pizzaiolo, unendo le loro esperienze e professionalità. Inizialmente era una piccola pizzeria d’asporto con pochi posti a sedere, poi negli anni è cresciuta, spostandosi in una nuova sede. E’ nato così Arte e Gusto Ristorante, dedicato a papà. Una piccola grande scommessa: un ristorante (prevalentemente di pesce) con cura dei dettagli e proposte innovative ma sempre nel solco della tradizione e con una grande materia prima e in più la pizzeria che vede all’opera Giovanni Farina (ne parleremo a breve).
Confermiamo in toto il giudizio espresso quando siamo stati qui la prima volta. Arte e Gusto è un indirizzo che non può mancare in agenda. Qui la cucina è di grande livello: piatti creativi ma sempre ancorati alla tradizione, un menù prevalentemente di mare (ma anche di terra) con proposte e piatti che cambiano continuamente. Il piatto forte sono gli antipasti (davvero eccezionali), nota di merito in questa nostra ultima esperienza da Arte e Gusto è per il risotto: commovente. Da solo meritava la visita.
Il servizio è preciso e professionale, Chiara in sala è perfetta. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Non puoi non fare un salto qui se sei da queste parti. Garanzia!

 

Arte Gusto
Via Roma n. 257
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 351041
Visita la pagina Fb di Arte Gusto ristorante

Pubblicato in Campania
Giovedì, 04 Giugno 2020 09:32

Porta Riva Ristorante. Avella (Av)

Torniamo sempre volentieri da Porta Riva Ristorante. Ci piace la loro cucina, la squisita accoglienza e anche la location. Siamo nel baianese ad Avella, paese dalla storia antichissima, la mitica Abella, uno dei centri di maggiore importanza dell’antica Campania Felix. Qui ci sono tante cose interessanti da vedere, una natura rigogliosa, monumenti interessanti come lo splendido Anfiteatro di età romana.
Anticamente Avella aveva ben sei porte di ingresso che conducevano al borgo. Una di queste si chiamava proprio Porta Riva e si trovava nei pressi del Fiume Clanio. Si passava di qui per andare verso l’antico Castello che ancora oggi guarda tutti dall’alto su di una collina.
Proprio dove si pensa che anticamente fosse Porta Riva c’è il Ristorante. Arriviamo, parcheggiamo comodamente l’auto le loro parcheggio interno e ci accomodiamo. Ci accoglie Michela Spoletta gentilissima, sorridente e garbata padrona di casa. Ci accompagna al nostro tavolo (prenotato per tempo).

Prima bella sorpresa della giornata è proprio il tavolo che ci ha riservato: quello che preferisco, quello in fondo alla sala nell’angolo che guarda verso la cascatella del fiume Clanio e i monti di Avella. Spettacolo!
Come vi dicevo altra cosa che mi piace di questo posto è l’atmosfera che si respira: la sala bella grande, tante vetrate che la rendono luminosissima, colori chiari, un arredo sobrio ma al contempo e ben studiato. Insomma qui si sta davvero bene e ci si sente a casa.
E’ chiaro che nei primi giorni post “lockdown” dovuto al Covid-19, l’atmosfera è per certi versi surreale e ci si deve anche riabituare ad uscire e andare fuori, ma qui da Porta Riva si può pranzare o cenare in tutta sicurezza e tranquillità: l’ampia sala e lo spazio tra i tavoli e le sedute aiuta di certo.
Siamo tornati qui per gustare il nuovo menù dello chef Giuseppe Sassone. Proprio lui ha sostituito mesi fa il bravo Andrea Pagano che adesso è impegnato come docente.
Ma veniamo al nostro pranzo. Come al solito diamo un’occhiata al menù, per scelta in questo periodo è stato ideato un menù semplice, chiaro, strutturato benissimo, poche proposte (4 antipasti, 3 primi, 4 secondi). C’è la possibilità di scegliere tra piatti di carne e di pesce. Intanto ordiniamo da bere, una minerale e una bottiglia di Lumera, Sicilia Doc di Donnafugata, un vino rosato emozionante, profumato, aromatico, strutturato ottenuto da uve Sirah e Pinot Nero, davvero una grande scelta per il nostro pranzo che vedrà protagoniste pietanze di terra e di mare.

Lumera Sicilia DOC di Donnafugata
Lumera Sicilia DOC di Donnafugata

Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entreé: sfera di pasta ripiena di mortadella, pistacchio e blu adagiata su una crema al latte, miele e granella di pistacchi. Davvero squisita. Una rivisitazione in chiave creativa della classica frittatina di pasta, fantastica.

Entreé
Entreé

Stemperiamo il nostro entreé con un bel prosecco e diamo il via alle danze. Prendiamo un antipasto denominato “La ‘mbuttunata”, in pratica una bella melanzana fritta ripiena di pomodori secchi, la polpa di melanzana, pinoli, mozzarella e parmigiano. Profumata, delicata, voluttuosa con il suo ripieno. Bellissima anche da vedere, davvero un gran piatto.

Melanzana fritta ripiena
Melanzana fritta ripiena

Di tanto in tanto passa a salutarci Michela Spoletta, sempre sorridente e prodiga di consigli e premure. Abbiamo ordinato due primi a la carte: dei panciotti di mare. In pratica dei ravioloni ripieni di gamberi e capesante con salsa agli asparagi e burrata di Andria. Divini, delicatissimi e devo dire azzeccato l’abbinamento con la crema di asparagi.

I Panciotti di mare
I Panciotti di mare

L’altro primo è un piatto simbolo di Porta Riva e da sempre in carta: la Genovese irpina. Degli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e porcini del Partenio. Piatto equilibrato, non invadente e persistente la nota della cipolla, riuscitissimo l’abbinamento con i porcini, quasi “mistica” la carne gustosa e talmente tenera che si scioglieva in bocca. Un primo meraviglioso.

La Genovese irpina
La Genovese irpina

Il nostro pranzo prosegue in maniera placida e tranquilla. Qui da Porta Riva si sta davvero bene ed il tempo vola senza quasi accorgersene. Decidiamo di prendere due secondi e optiamo per due proposte di mare: un filetto di tonno scottato con salsa allo yogurt e zucchine alla scapece. Tonno e zucchine stanno insieme che è una meraviglia come meravigliosa è la salsa allo yogurt che lega il tutto. Un piatto di cui ci siamo innamorati.

Tonno e Scapece
Tonno e Scapece

Se questo piatto ci ha conquistato che dire del polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle? Il polpo era morbidissimo, eccezionali le patate novelle, bella la nota dolce e aromatica della purea di piselli alla menta. Un piatto da Champions League.

Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle
Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle

Siamo sazi, ci portano qualche cioccolatino che accompagniamo con due liquorini artigianali al finocchietto selvatico del Fusaro e due caffè.

Liquore al finocchietto selvatico
Liquore al finocchietto selvatico

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 75 euro in due. Corretto il rapporto qualità-prezzo.

Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma alla grande e merita la visita. Lo chef Giuseppe Sassone è talentuoso ma al contempo umile, ha un’ottima tecnica di base e una grande creatività anche nella presentazione dei piatti (del resto non sono tanti nel mondo gli chef “artisti” con la passione per l'arte e per la pittura). Qui da Porta Riva può esprimersi al meglio, in tutta libertà in un ambiente dove le parole d’ordine sono qualità e accoglienza. La cucina si mantiene su ottimi livelli grazie anche alla scelta di prodotti e materie prime di eccellenza. Il resto lo fa il locale molto bello e accogliente, situato in una posizione invidiabile, per non parlare della gentilezza e del garbo con cui sarete accolti dal personale e da Michela Spoletta (l’anima e il vero motore di questo luogo). Il servizio poi è veloce e professionale, assolutamente corretto il rapporto qualità-prezzo.
Un indirizzo che non può mancare in agenda. Abbiamo mangiato davvero bene ma il piatto che da solo vale la visita è la genovese irpina, a dir poco favolosa, provala.
Fai un salto da Porta Riva ad Avella, garantiamo noi.

 

Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva

Pubblicato in Campania
Venerdì, 28 Febbraio 2020 19:06

Taverna Brudi. Pozzuoli (Na)

Ritorno sempre volentieri alla Taverna Brudi a Pozzuoli da Dino. Anche per noi Templari del Gusto la Taverna Brudi è indirizzo noto, ci siamo già stati in passato. Arrivare qui è molto semplice, siamo in pratica non lontano dall’uscita di Pozzuoli Via Campana della tangenziale in Via Artiaco. Anche parcheggiare non sarà un problema infatti la struttura è dotata di una parcheggio custodito.
Siamo un gruppo di amici e abbiamo prenotato il tavolo per la nostra cena. Ci accoglie l’oste Dino sempre sorridente e gentile. Il locale è come lo ricordavo, accogliente, caldo: una taverna di mare luminosa e curata che invita alla convivialità, richiami marinareschi qua e là e sulle pareti, tavoli con simpatiche e tradizionali sedie colorate. C’è anche uno spazio esterno per le calde giornate nella bella stagione.

Taverna Brudi. Pozzuoli Na Ingresso ed esterno
Taverna Brudi - Ingresso ed esterno

Ci si affida a Dino che ci spiega nel dettaglio le proposte. Non c’è un menù alla carta perché i piatti cambiano continuamente in base alla disponibilità dei prodotti e del pescato. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di prosecco Valdobbiadene della cantina Villa Sala, ideale per la nostra cena.
Cominciamo con gli antipasti che cambiano continuamente in base alla disponibilità dei prodotti e del pescato, sono vari assaggi (antipasti freddi e caldi). Un susseguirsi di proposte davvero intriganti. I friarielli con calamari (molto buoni), un sautè di lupini con crostini, gustoso sapido al punto giusto, meraviglioso …

Sautè di lupini con crostini
Sautè di lupini con crostini

La parmigiana di melanzane con tonno al naturale, provola e parmigiano, fantastica. Questa parmigiana è uno spettacolo, incredibile l’abbinamento delle melanzane col tonno, profumato e voluttuoso il pomodoro che mi ha costretto alla scarpetta. Quando ci vuole, ci vuole ….

Parmigiana con melanzane e tonno
Parmigiana con melanzane e tonno

E ancora un po’ di orata su letto di rucola, sapore di mare all’ennesima potenza.

Orata su letto di rucola
Orata su letto di rucola

E delle fantastiche e delicate polpette di riso venere con calamari. Anche queste degne di nota.

Polpettine di riso venere e calamari
Polpettine di riso venere e calamari

La nostra cena procede alla grande, di tanto in tanto passa l’oste Dino per sincerarsi che tutto sia di nostro gradimento. Prendiamo un primo uguale per tutti e la scelta ricade su delle linguine al nero di seppia. Scelta azzeccata, infatti mi sono piaciute tantissimo a cominciare dalla cottura della pasta, perfetta. E poi sapide al punto giusto e cremose.

Linguine al nero di seppia
Linguine al nero di seppia

 Con i secondi non ci limitiamo per tutti prendiamo una grigliata di pesce: gamberoni, calamaro, orata e pesce spada. Beh ci voleva…molto buona.

Grigliata di pesce
Grigliata di pesce

Accompagniamo la grigliata con delle squisite patate fresche tagliate e fritte al momento.

Patate fritte
Patate fritte

Non poteva mancare anche un assaggio di fritturina di paranza, asciutta e leggera la frittura.

Frittura di paranza
Frittura di paranza

Chiudiamo in dolcezza con una degustazione di dolci: babà, crostata di frutti rossi e torta zuppa inglese. Accompagniamo il dessert con grappa barricata e amari e caffè.

Dessert
Dessert

Paghiamo per la nostra cena 40 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo corretto soprattutto se consideriamo che abbiamo mangiato pesce.

Taverna Brudi a Pozzuoli è come un vecchio caro amico che ritrovi sempre con piacere. Quando vieni qui sai sempre cosa ti aspetta e non resti mai deluso. Mi piace molto l’atmosfersa calda e sincera che si respira qui. Il locale è curato, luminoso e accogliente. Il servizio veloce, il personale garbato. Il plus è l’oste Dino, simpatico, loquace e perfetto padrone di casa capace come pochi di metterti a tuo agio e consigliarti.
La cucina della Taverna Brudi è una buona cucina di mare, non aspettatevi effetti speciali perchè qui conta la sostanza più della forma, si mangia bene e il pesce è ben cucinato. Nota di merito per la parigiana di tonno eccezionale. 
Per un pasto completo (con vino della casa) non supererete mai i 40 euro a persona. Ottima osteria di mare dove torni sempre con piacere. Garantiamo noi.

 

Taverna Brudi
Via Alfonso Artiaco, n.65
Pozzuoli (Na)
Tel. 081 526 8254

Pubblicato in Campania
Lunedì, 02 Marzo 2020 17:27

La Sirena. Avellino

Siamo ad Avellino e per cena abbiamo deciso di mangiare a base di pesce, si avete capito bene! Ad Avellino ci sono alcuni indirizzi dove poter gustare ottima cucina di mare, uno di questi è La Sirena. Siamo in centro in Via Mancini. Da quasi un anno La Sirena si è spostata qui dalla precedente sede di Via Nazionale Torrette a Mercogliano ma le prerogative sono le stesse: proposte di pesce curate e ben eseguite, piatti della tradizione rivisitati con buona originalità. Il plus sta nel fatto che il pesce e quindi la materia prima proviene dalle pescherie della stessa proprietà.

Il locale è un mix di semplicità e modernità, colori chiari, il blu e il grigio. Ci accompagnano al nostro tavolo.
Diamo un rapido sguardo al menù, ben costruito e semplice da consultare: gli antipasti, i crudi, i primi e vari secondi. Da bere una minerale e due vini davvero interessanti: Maremma Toscana Vermentino DOC Acqua giusta della Tenuta La Badiola, un bianco da uve vermentino al 100 %, un vino con belle note floreali e fruttate, un vino fresco, morbido, con una buona mineralità. Davvero piacevole.

Maremma Toscana Vermentino DOC Acqua giusta Tenuta La Badiola
Maremma Toscana Vermentino DOC Acqua giusta Tenuta La Badiola

E un vino spumante brut Müller Thurgau quota 650 di Mezzacorona, un vino con sentori fruttati e floreali, in bocca è pieno con una buona acidità, una buona nota minerale. Anche questa è stata un’ottima scelta.

Müller Thurgau spumante quota 650 Mezzacorona
Müller Thurgau spumante quota 650 Mezzacorona

Spazio agli antipasti, visto che siamo in tanti prendiamo diverse cose da assaggiare tutti. Si comincia con il salmone marinato con mandorle e bacche di goji. Piacevolissimo l’abbinamento del salmone con la nota croccante della mandorla e delle bacche di goji.

Salmone marinato con mandorle e bacche di goji
Salmone marinato con mandorle e bacche di goji

Dei gamberi con scaglie di grana, balsamico e spinacini freschi.

Gamberi con spinaci e grana
Dei gamberi con scaglie di grana, balsamico e spinacini freschi.

Poi arriva una proposta di antipasto che ho apprezzato molto: burrata con acciughe del Cantabrico (eccellenti), gamberi e tartufo.

Burrata con gamberi alici e tartufo
Burrata con gamberi acciughe del Cantabrico e tartufo

Non le si trova dovunque e ho trovato meraviglioso e azzeccato l’abbinamento con la burrata, la sua morbidezza e grassezza ben si bilancia con il sapore sapido e voluttuoso delle acciughe. E’ stato divertente comporre i nostri crostini.

Crostino con burrata e acciughe
Crostino con burrata e acciughe

Se acciughe e burrata mi sono piaciute non da meno è stata la mozzarella di bufala con salmone affumicato. Divina la mozzarella e l’abbinamento con il salmone ci sta tutto.

Mozzarella di bufala e salmone affumicato
Mozzarella di bufala e salmone affumicato

E ancora un po’ di gamberi in salsa rosa. Nella media.

Gamberi in salsa rosa
Gamberi in salsa rosa

E un pò di alici fritte.

Frittura di alici
Frittura di alici

 E’ il momento dei primi. Buonissimi i ravioli di ricotta con gamberi e tartufo. Di ottima fattura i ravioli, meraviglioso l’abbinamento con gamberi e la nota del tartufo nero. Gran piatto.

Ravioli di ricotta gamberi e tartufo
Ravioli di ricotta gamberi e tartufo

E degli scialatielli ai frutti di mare, buoni, con frutti di mare in abbondanza ma forse andavano impiattati in modo diverso e più accativante.

Scialatielli ai frutti di mare
Scialatielli ai frutti di mare

 Spazio ai secondi! Una spigola all’acqua pazza, una grigliata (gambero, seppia e spada).

Grigliata
Grigliata

Un paio di fritture di calamari molto gradevoli, fritto ben fatto e asciutto.

Fritturina di calamari
Fritturina di calamari

Un calamaro alla brace che ha sempre il suo perché.

Calamaro alla griglia
Calamaro alla griglia

E un piatto di gamberoni alla griglia. Piccola incomprensione “con il personale di cucina” sulla provenienza dei gamberoni successivamente chiarita dalla attentissima titolare Carmen.

Gamberoni alla griglia
Gamberoni alla griglia

Chiudiamo in bellezza con dei cantuccini e cioccolato fondente ad accompagnare un vero nettare ….

Cantuccini e cioccolato
Cantuccini e cioccolato

Un whisky giapponese favoloso: il Nikka Whisky from the barrel, un blend che vede il connubio dei single malt insieme ai whisky di grano giapponesi, provenienti dalle distillerie Yoichi e Miyahikyo.

Nikka Whisky From The Barrel
Nikka Whisky From The Barrel

51,4 gradi di estasi, di un bel colore giallo ambrato, con setore di frutta e spezie, un profumo inebriante, bello corposo con un finale deciso. Scelta meravigliosa ..

Nikka Whisky From The Barrel Dettaglio
Nikka Whisky From The Barrel Dettaglio

Al Ristorante La Sirena per un pasto medio si paga intorno ai 50 euro a persona (vini esclusi), e il rapporto qualità-prezzo è assolutamente corretto.

La Sirena è un ottimo indirizzo se si vuol mangiare a base di pesce ad Avellino. Il locale è gradevole e centrale, le proposte di cucina sono interessanti. Ho mangiato bene e le aspettative non sono state disattese. Nota di merito in particolare per quei ravioli gamberi e tartufo, superlativi. E poi mi ha fatto piacere gustare le acciughe del Cantabrico (una bontà), non le mangiavo dalla mia visita a Barcellona, abbinate alla burrata poi erano una meraviglia. Fornita e non banale la carta dei vini con alcune etichette davvero importanti italiane ed estere.
La titolare Carmen è presente, cordialissima e attenta alle esigenze dei clienti, si vede che ci sa fare. Forse è un pò da migliorare il servizio, il personale è cortese, giovane e volenteroso ma andrebbe erudito un po’ di più sui prodotti e la loro provenienza. Corretto il rapporto qualità prezzo se consideriamo la proposta di cucina. Sicuramente un indirizzo da segnare in agenda per mangiare una buona cucina di mare ad Avellino. Consigliato.

La Sirena
Via Pasquale Stanislao Mancini n. 136
Avellino
Tel. 338 373 2506
Visita la pagina Fb del ristorante La Sirena

Pubblicato in Campania
Lunedì, 24 Febbraio 2020 21:21

Ristorante La Pignata. Ariano Irpino (Av)

E’ Domenica e siamo tornati nella nostra amata Irpinia, siamo ad Ariano Irpino, per il nostro pranzo abbiamo deciso di andare sul sicuro e siamo tornati al Ristorante la Pignata, da noi più volte già visitato e recensito.
La Pignata è ormai un indirizzo storico della ristorazione irpina, una bella storia che continua dal 1980 grazie a Guglielmo Ventre, a sua moglie e al figlio Ezio, la Pignata mostra una crescita e una evoluzione continua grazie a proposte di cucina eccellenti e a un’attenzione maniacale alla scelta dei prodotti e delle materie prime. Altra cosa che rende La Pignata speciale è il fatto di non perdere mai di vista le radici, la tradizione irpina. Qui infatti si possono gustare sempre anche piatti del territorio e della cucina arianese.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due in modo da avere la certezza di trovare posto. Parcheggiamo senza problemi a pochi metri dal locale. Ci accomodiamo, veniamo accolti con grande gentilezza da Ezio Ventre e dal suo team. Ci accompagnano al nostro tavolo. L’atmosfera è sempre gradevole: connubio di eleganza e stile rustico, un luogo che a noi piace molto e dove ritorniamo sempre volentieri. Il personale è gentile e professionale ed Ezio Ventre è un impeccabile padrone di casa.
Come al solito diamo un rapido sguardo al menù, un vero trionfo della cucina del territorio. C’è la possibilità di optare per un menù due degustazione ma noi decidiamo di pranzare a la carte: antipasti e tra questi le tradizioni dell’Appennino con meravigliosi salumi, gli evergreen del territorio (minestra maritata, pancotto e trippa all’arianese in primis) e poi i primi, i secondi, i dolci. Insomma c’è davvero da divertirsi. Molto fornita la carta dei vini con proposte anche estere e una scelta oculata di cantine e aziende con la predilezione per vini i biologici.
Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entrèe: croissant ai 5 cereali con pancetta irpina. Buono, fragrante e profumatissima e delicata la pancetta.

Entrèe
Entrèe

Ci portano i loro pani tra cui spicca un pane ai 5 cereali e uno con semi di chia e semi di girasole.

I Pani
I Pani

E per godere appieno anche un signor olio (irpino anche questo chiaramente): Zahir del frantoio San Comaio di Zungoli, monocultivar ravece, un olio fruttato, dal gusto intenso e persistente, con chiare note erbacee e profumatissimo. Adoro quest’olio che conosco molto bene.

Zahir del frantoio San Comaio di Zungoli
Zahir del frantoio San Comaio di Zungoli

Da bere una minerale e per accompagnare gli antipasti due calici di Greco di Tufo DOCG Colle Serrone di Cantine di Marzo, un bianco fresco, intenso, con una buona nota minerale, con una giusta nota sapida. Un vino intrigante, sorprendente. Ottima scelta e ottimo consiglio di Ezio Ventre.

Greco di Tufo DOCG Colle Serrone di Cantine di Marzo
Greco di Tufo DOCG Colle Serrone di Cantine di Marzo

Intanto arriva il primo degli antipasti, un commovente sformatino di patate e baccalà con broccoli, peperoni e pinoli su vellutata di broccoli. Morbido, delicato, gustoso, con un perfetto equilibrio di sapori e consistenze, un gran piatto.

Sformatino di patate e baccalà
Sformatino di patate e baccalà

Non da meno la bomba di burrata fritta ripiena di alici su vellutata di pomodoro e melanzane e alici di Cetara. Una proposta goduriosa e interessante, la burrata con le alici è un abbinamento a noi noto e azzeccatissimo, la vellutata di pomodori e melanzane ci parla anche della Sicilia e le alici di Cetara richiamano la tradizione gastronomica mediterranea. Spettacolare.

Burrata fritta ripiena di alici su vellutata di pomodoro e melanzane
Burrata fritta ripiena di alici su vellutata di pomodoro e melanzane

Poi ecco un cannolo in crosta di pane al forno con ripieno di patate, salsiccia secca, peperoni e uova su vellutata di peperoni e rosmarino. Una rivisitazione di un piatto della tradizione contadina, peperoni, patate e uova. Anche questo da ricordare ….

Cannolo in crosta di pane
Cannolo in crosta di pane

Ho voluto poi espressamente assaggiare un must della cucina arianese: trippa all’arianese con il pomodoro. Può essere gustata assoluta ed è una favola...

Trippa allarianese
Trippa all'arianese

Oppure con una bella e generosa grattugiata di cacioricotta per donare al piatto un po’ di sapidità. Trippa eccezionale, mi sono davvero “deliziato” con un piatto della tradizione contadina che più contadina non si può.

Trippa allarianese con cacioricotta
Trippa all'arianese con cacioricotta

Ci godiamo il nostro pranzo in un clima di assoluto relax e in attesa dei primi, Ezio ci propone due calici di Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Un rosso fantastico, un aglianico con note di frutti rossi, intenso, speziato, al palato gradevolissimo dal gusto ampio, giusti tannini e tanta personalità. Eccezionale.

Rasott dellAzienda Agricola Boccella
Rasott dell'Azienda Agricola Boccella

Ecco i paccheri Camporeale con un ragù delicatissimo di datterini gialli, baccalà e mollica di pane fritto al basilico. Perfetta la cottura della pasta, azzeccatissimo il connubio del baccalà con il pomodirino giallo. Se questo primo ci è piaciuto con l’altro saliamo decisamente di livello.

Paccheri con ragù di datterino giallo baccalà mollica di pane fritto e basilico
Paccheri con ragù di datterino giallo baccalà mollica di pane fritto e basilico

Sono una poesia questi tortelli di zucca e amaretto su vellutata di ceci e zucca con fonduta di pecorino Carmasciano e scaglie di tartufo nero. Una sinfonia di sapore, in un equilibrio perfetto. Piatto da Champions League (passatemi la similitudine calcistica ma rende bene l’idea).

Tortelli di zucca e amaretto su vellutata di ceci e zucca con fonduta di pecorino e tartufo
Tortelli di zucca e amaretto su vellutata di ceci e zucca con fonduta di pecorino e tartufo

Decidiamo di gustare anche un secondo e scelgo un piatto tradizionale di questa zona che più tradizionale non si può: baccalà fritto con peperoni cruschi, un classico. Bello sodo, compatto e saporito il baccalà, asciutta e non unta la frittura, ammaliante l’abbinamento con i peperoni cruschi (che buoni!), quelli che quando li mangi fanno “crunch”.

Baccalà fritto con peperoni cruschi
Baccalà fritto con peperoni cruschi

Saremmo sazi, ma che Domenica sarebbe senza un dolce? Prima però soddisfiamo una voglia che ci era venuta vedendo all’ingresso un barattolone di golose e provocanti ciliegie sotto spirito. Ne abbiamo chieste un po’, mi ricordano mia nonna. Fantastiche….

Ciliegie sotto spirito
Ciliegie sotto spirito

Poi una millefoglie con crema di ricotta, amarena e cioccolato. Anche il dolce di assoluto livello. Accompagniamo il dessert con due bicchierini di Amarenico di Antico Castello di San Mango sul Calore. Un liquore fatto con aglianico e aromatizzato all’amarena. Davvero interessante…

Millefoglie
Millefoglie

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco più di 50 euro a persona. Rapporto qualità prezzo corretto e adeguato alla qualità e al livello delle proposte degustate.

La Pignata ad Ariano Irpino si conferma alla grande. Questo è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda, è un simbolo della ristorazione irpina che ha saputo nel tempo rinnovarsi e crescere senza mai perdere di vista le radici. La famiglia Ventre porta avanti questo progetto con passione ed entusiasmo proponendo una cucina della tradizione presentata con originalità e spunti creativi. Da rimarcare la grande attenzione ai prodotti e alla qualità delle materie prime utilizzate. Qui la cucina ti lascia sempre qualcosa, ti emoziona, ti coccola, ti abbraccia, infatti quando si va via si ha sempre voglia di ritornare.
Buona e studiata la carta dei vini. Servizio professionale e veloce. Qui poi si può gustare anche una “signora pizza”, ve ne abbiamo parlato in passato ma torneremo a farlo. Conto adeguato al tipo di proposta. La Pignata è una tappa imprescindibile per chi ama mangiar bene e mangiare irpino. Consigliatissimo.

Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata

Pubblicato in Campania
Lunedì, 17 Febbraio 2020 21:12

Ro World. Nola (Na)

Nola è un centro ricco di fermento e di interessanti novità per quanto concerne il mondo del food. Non potevamo non venire al Ro World, la nuova e bellissima creatura del vulcanico Giuseppe Tufano, imprenditore e anima del mitico Caffè Rossini, una istituzione da queste parti. Tutto è cominciato da lì e da lì hanno preso forma i suoi progetti, ultimo in ordine di tempo, il Ro World. Noi ci siamo stati di Domenica e abbiamo scelto per pranzo di provare la loro cucina.
Arrivare qui è semplicissimo, siamo infatti sulla SS/7 bis vicinissimi all’uscita dell’autostrada di Nola.
Ro World Experience è davvero spettacolare. La struttura è molto bella. Il locale è modaiolo ma non all’eccesso, studiato alla perfezione: glam ma non troppo, informale ma anche elegante, bellissima poi la scelta dei colori (in prevalenza scuri) e molto belli e curati gli arredi. L’impatto entrando è notevole.
Ro World è caffè, pasticceria, bistrot ideale per un lunch o un pranzo veloce ma è soprattutto un fantastico ristorante. Qui si può venire per un caffè, per la colazione, per l’aperitivo, per un appuntamento di lavoro, per un’uscita con gli amici, per pranzare o cenare.
Il ristorante è nella parte posteriore della struttura e si può accedere ad esso anche per un ingresso laterale indipendente. Noi abbiamo chiaramente prenotato il nostro tavolo, veniamo accolti con garbo e gentilezza.
Se il Ro World quando entri dall’ingresso principale ti colpisce, quando accedi alla zona ristorante il primo commento che ti viene in mente è “wow”. Questo è un luogo di stile, curatissimo con una spettacolare e grandissima cucina a vista sulla sinistra. Ci saranno a occhio una ottantina di coperti. Sembra di essere in un locale di una grande città, se chiudi gli occhi potresti benissimo pensare stare anche a New York o a Londra.

Ci accompagnano al nostro tavolo. Poco dopo ci portano il menù, ben studiato e concepito con proposte sia di carne che di pesce, insomma ci si può divertire, dal crudo di mare alla carne da fare alla brace (i migliori tagli italiani e stranieri). Quattro primi in carta ma anche dei fuori menù (visto che è Domenica): la genovese, il ragù, e lo spaghetto alle vongole (insomma tradizione a piene mani).
Da bere prendiamo una minerale e due calici di Colterenzio Cabernet Sauvignon DOC, un rosso trentino intenso ma non troppo tannico, con bei sentori di frutti rossi, fresco e ideale per accompagnare il nostro pranzo.

Colterenzio Cabernet
Colterenzio Cabernet

Arriva il pane con grissini e tatallucci napoletani (tutto fatto da loro), profumati, friabili. Che buoni !

Grissini e taralli napoletani
Grissini e taralli napoletani

Ci servono poi uno stuzzicante entrèe: carciofi fritti con salsa alla puttanesca.

Entrée
Entrée

E un eccellente vitello tonnato, morbido, gustoso ben condito.

Vitello in salsa tonnata
Vitello tonnato

Come antipasto scegliamo il tonno scottato con puntarelle croccanti e cipolla in agrodolce. Morbido e godurioso il tonno (lo ammetto ho un debole per il tonno), bella la nota croccante delle puntarelle e interessante l’abbinamento con la cipolla caramellata. Un gran bel piatto.

Tonno puntarelle croccanti cipolla in agrodolce e salsa Matsushima
Tonno puntarelle croccanti cipolla in agrodolce e salsa Matsushima

Ecco i primi, ravioli capresi con pomodoro arrosto. Fatti come si deve, buonissima la ricotta del ripieno e sughetto che ci ha costretto alla scarpetta (non sarà elegante ma chissenefrega).

Ravioli capresi con pomodoro arrosto
Ravioli capresi con pomodoro arrosto

E dei commoventi spaghettoni con alici e scarole. Questo piatto mi ha conquistato, perfetto nella sua semplicità. Gli spaghettoni cotti alla perfezione, sapidi al punto giusto grazie alle alici che fanno l’amore con la “scarolella”. Che poesia di sapori, esaltazione della tradizione.

Spaghettoni con alici e scarole
Spaghettoni con alici e scarole

Gustiamo anche un secondo e la nostra scelta cade sul maialino confit con puntarelle alle acciughe. Che meraviglia quel maialino, morbido, saporito e perfetto l’abbinamento con le puntarelle alle acciughe.

Mailaino confit e puntarelle alle acciughe
Mailaino confit e puntarelle alle acciughe

Il tutto accompagnato da un signor purè di patate alla francese.

Purè di patate alla francese
Purè di patate alla francese

Nostro malgrado saltiamo il dessert. Prendiamo due caffè (nota di merito per il caffè che è eccezionale) e chiediamo il conto. Paghiamo 80 euro in due. Rapporto qualità prezzo giusto. Conto adeguato al tipo di cucina e di proposta gastronomica.

Ro World a Nola ha aperto da poco ma mostra già chiare le sue carte: locale concepito per sorprendere a partire dalla location e dagli arredi, tutto è studiato, ogni minimo dettaglio. Posto raffinato che propone una cucina di assoluto livello, un perfetto mix di tradizione e creatività. Ci piace soprattutto l’idea di non abbandonare la tradizione, anzi poter gustare un raviolo, il ragù o uno spaghetto alle vongole fatto a regola d’arte e ben presentato è un plus. La carta dei vini è vasta, importante e curata. Abbiamo trovato il servizio professionale e impeccabile. Corretto il rapporto qualità – prezzo, se consideriamo la tipologia di ristorante e la proposta gastronomica. Dobbiamo fare i complimenti al patron Giuseppe Tufano e a tutto il suo team. Ro World è un gran bel progetto, ambizioso ma studiato e siamo convinti che sarà un grande successo, le premesse ci sono tutte. Da provare senza remore. Garantiamo noi.
Ah dimenticavamo tra qualche mese sarà aperto anche il roof garden al primo piano, (abbiamo sbirciato quello che sta per venire fuori), sarà uno spettacolo nello spettacolo.

Ro World
SS7/bis km 50
Nola (Na)
Tel. 333 211 1322
Visita la pagina Fb di Rò World Nola

Pubblicato in Campania
Mercoledì, 12 Febbraio 2020 20:56

A Casa di Dionisio. Ceppaloni (Bn)

Quella che vi racconto oggi non è la semplice recensione di un locale che mi è piaciuto e che consiglio ai nostri lettori e follower ma è un racconto emozionale. Dare forma alle emozioni a tavola e metterle per iscritto non è mai cosa semplice ma ci provo cercando di trasmettervi (anche in minima parte) le cose belle e le sensazioni che ho provato. Conosco Dionisio Mignone da un po’ di anni e ho deciso di venire a provare la cucina della sua “creatura”.
Siamo a Casa di Dionisio, nel luogo dove c’era uno dei locali storici della ristorazione sannita, ossia La Rete, il ristorante della famiglia Mignone e del grande e compianto Don Vincenzo (il papà di Dionisio).
Dionisio ha ripreso in mano l’antico ristorante di famiglia che è il posto dove è cresciuto, in pratica la sua casa e gli ha dato nuova vita.

A Casa di Dionisio Ceppaloni Bn
A Casa di Dionisio Ceppaloni 

Il luogo è ameno e rilassante, siamo infatti a pochi Km da Benevento (e dalla Appia), precisamente a Beltiglio, ridente e verdeggiante frazione del comune di Ceppaloni. 
Abbiamo prenotato il nostro tavolo e arriviamo in perfetto orario sulla tabella di marcia. E’ Domenica e siamo qui per pranzo. Veniamo accolti con garbo e gentilezza e a fare gli onori di casa c’è lui, Dionisio.
Ci accompagnano al nostro tavolo. Il locale all’esterno presenta spazi ampi, credo che anche nella bella stagione sia piacevolissimo pranzare o cenare qui all’aperto. Ci sono grandi potenzialità e conoscendo Dionisio e la sua creatività non mi sorprenderei se già stia pensando qualcosa di originale e carino per valorizzarlo ancora di più, altra cosa importante da ricordare c’è anche uno spazio esterno per i bimbi.
All’interno il locale si divide fondamentalmente in due ambienti, entrambi suggestivi. Dominano il legno, il cotto, c’è uno stile rustico, classico e per certi versi shabby: un po’ Sannio e un po’ Provenza. Molto bello e suggestivo il camino posto accanto ad una grande vetrata che dà sulle colline e sul verde. Bellissimi i tavoli e le sedute, semplice ma raffinata la mise en place. Insomma l’atmosfera è fantastica, si sta molto bene, un inno alla convivialità. 

Ci portano il menù, c’è la possibilità di scegliere una pietanza in attesa degli antipasti, e poi ci sono gli antipasti, i primi, i secondi, i contorni, chiaramente qui viene proposta una cucina di terra con materie prime e prodotti freschi, quindi c’è dell’ottima carne e tanti prodotti di eccellenza del territorio in primis la salsiccia rossa di Castelpoto, il formaggio del Sannio e dell’Irpinia e il tartufo. C’è anche la possibilità di optare per un menù degustazione ma noi decidiamo di ordinare “a la carte”.

Da bere due calici di un interessante vino: un barbera beneventano IGP Coppacorta della Cantina Bosco Sant’Agnese. Un vino fatto con uve biologiche della varietà Barbera del Sannio, di un bel rosso vivo, con sentori di frutti rossi e note speziate, con una bella nota minerale, un vino di buona personalità, sorprendente.

Coppacorta Barbera beneventano della Cantina Bosco SantAgnese
Coppacorta Barbera beneventano della Cantina Bosco Sant'Agnese

Arriva il pane e uno stuzzicante quanto particolare entrée: una pizzetta di pane arabo con carne di maiale e cipolla.

Pane arabo con carne di maiale e cipollotto
Pane arabo con carne di maiale e cipollotto

Cominciamo con una salsiccia al flambè, una pietanza storica (tra i cavalli di battaglia della Rete) in pratica una salsiccia piccante, semistagionata cotta su un tegame tradizionale di terracotta con una miscela di alcolici e ribes. Credetemi, uno spettacolo: gustosa, goduriosa, giustamente piccante con una lieve nota alcolica di fondo. Che bontà…

Salsiccia al flambè
Salsiccia al flambè

Spazio agli antipasti. Abbiamo scelto un uovo cotto a bassa temperatura con crema parmentier a base di patate e porri, salsa mornay (una sorta di besciamella più consistente), tartufo nero estivo e crostini di pane fritti. Delicato come una carezza.

Uovo cotto a bassa temperatura
Uovo cotto a bassa temperatura

Una originale e creativa parmigiana di melanzane croccante caramellata con crema di formaggi e gelato al pomodoro. Un gioco di consistenze e sapori in un perfetto equilibrio. Gran piatto.

Parmigiana di melanzane croccante caramellata con crema di formaggi e gelato al pomodoro
Parmigiana di melanzane croccante caramellata con crema di formaggi e gelato al pomodoro

E per restare nel territorio sannita un involtino di salsiccia fresca piccante di Castelpoto ripieno di cime di rape e caciocavallo su crema di cime di rape e papaccelle fritte: l’estasi della cucina tradizionale. Come valorizzare in maniera impeccabile i prodotti del territorio in un piatto. Complimenti.

Involtino di salsiccia fresca di Castelpoto con cime di rape e caciocavallo
Involtino di salsiccia fresca di Castelpoto con cime di rape e caciocavallo

 Siamo partiti alla grande. Ma la prova del nove sono i due primi che abbiamo scelto: dei commoventi e buonissimi tagliolini freschi all’uovo con tartufo nero estivo e formaggi. Me li ricordo ancora, fatti a regola d’arte, con una cremosità suadente e un profumo che ancora ricordo.

Tagliolini freschi alluovo con tartufo nero estivo e formaggi
Tagliolini freschi all'uovo con tartufo nero estivo e formaggi

Non da meno l’altro primo che abbiamo gustato: spaghettoni aglio, olio, alici con crema di cime di rapa e noci. Perfetta la cottura della pasta, intrigante la nota sapida data dalle alici.

Spaghettoni aglio olio e alici con crema di cime di rape e noci
Spaghettoni aglio olio e alici con crema di cime di rape e noci

In attesa dei secondi, usciamo un po’ fuori per goderci il tiepido sole e fare due passi, godendo della tranquillità del luogo. Rientriamo poco dopo perché il dovere (piacere) chiama. Ecco il filetto di maiale con patate fritte all’aglio e rosmarino. Morbida e gustosa la carne di maiale (si scioglieva in bocca), meravigliose e giustamente aromatiche le patate che avevano un sapore “antico”.

Filetto di maiale con patate fritte allaglio e rosmarino
Filetto di maiale con patate fritte all'aglio e rosmarino

E che dire delle polpettine di vitello all’aglianico con crema di patate al formaggio? Un piatto da Champions League, che buone le polpette morbidamente “avvolte” dal sughetto all’aglianico, vanno mangiate accompagnandole rigorosamente con la crema di patate. Un piatto che crea dipendenza. Mi è piaciuto davvero tanto, provatelo e mi darete ragione.

Polpette di vitello allaglianico con crema di patate e formaggio
Polpette di vitello all'aglianico con crema di patate e formaggio

Siamo sazi, siamo costretti nostro malgrado a saltare il dolce. Ci offrono un pò di cioccolato extra-fondente e prendiamo due bicchierini di amaro Santa Croce, infuso di agrumi ed erbe spontanee del Sannio prodotto nel borgo di Santa Croce del Sannio. Molto buono.

Amaro Santa Croce
Amaro Santa Croce

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 35 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo a parer mio eccezionale sia per la qualità che per la quantità della proposta gastronomica. 

A Casa di Dionisio a Ceppaloni è una garanzia, si trova dove c’era uno degli indirizzi storici della ristorazione sannita, ossia La Rete, il ristorante della famiglia Mignone a Beltiglio di Ceppaloni. Dionisio Mignone fa rivivere la grande tradizione di famiglia con una proposta gastronomica attenta alla tradizione ma fatta di qualità e spunti di creatività grazie all’abilità e alla bravura di Adriana Pawlick, talento purissimo in cucina.
La location è bellissima, lo stile è rustico, classico e anche un po’ shabby. Il tutto crea un’atmosfera che invita alla convivialità e trasmette una sensazione di benessere. Questa è una location calda e rassicurante come l’abbraccio di una mamma.
E’ un luogo ameno, immerso nel verde e nella tranquillità. Il servizio è preciso, professionale. Il rapporto qualità - prezzo sorprendente. La cucina affonda le radici nella tradizione sannita ma si concede interessanti e originali abbinamenti.
Quando siete qui, dimenticate l’orologio e assaporate il tempo godendo di una grande cucina del territorio. Esperienza imperdibile. Che ci fate ancora lì? Provatela, ve ne innamorerete. Parola dei Templari del Gusto.

A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11/13
Ceppaloni (Frazione Beltiglio)
Tel. 0824 46574
Visita la pagina Fb del ristorante A Casa di Dionisio

Pubblicato in Campania
Lunedì, 10 Febbraio 2020 18:01

Bocca di Bacco. Cimitile (Na)

Siamo nell’agro nolano a Cimitile, cittadina famosa per le Basiliche paleocristiane. Proprio qui c’è un indirizzo a noi già noto e che non può mancare in agenda: Bocca di Bacco.
Ci siamo tornati a distanza di un po’ di tempo desiderosi di provare nuovamente le loro proposte di cucina e l’eccellente carne per cui sono rinomati e conosciuti. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due per essere sicuri di trovare posto.
Parcheggiamo l’auto a pochi metri dal locale. Ci accomodiamo. Veniamo accolti con grande gentilezza da Onofrio Dennetta il patron, sempre sorridente e prodigo di consigli.
L’interno di Bocca di Bacco è ancora più bello rispetto all’ultima volta che in cui siamo stati qui. Oltre alla sala che ricordavamo c’è anche una seconda sala più piccola con un’altra quindicina di coperti. L’arredo è semplice, minimal ma c’è cura dei dettagli e dei particolari, pareti color tortora, una mise en place semplice ma d’effetto.
Come al solito do uno sguardo al menù, ci sono gli antipasti, i primi del giorno (sono in genere tre e cambiano sempre in base alla stagionalità e reperibilità dei prodotti e delle materie prime). E poi chiaramente è un tripudio e trionfo di carne: dall’angus irlandese a quello danese, dalla chianina scottona alla marchigiana, dal Kobe al maialino iberico razza pluma, dalla manzetta prussiana al maialino nero casertano, a quello di razza magalica ungherese ma ci anche carni insolite come l’entrecote di bisonte texano, il filetto di cammello, di canguro, di renna, di zebra, di struzzo (solo per citarne qualcuna). Insomma avrete capito che qui c’è solo l’imbarazzo della scelta e i “meat lovers” hanno di che divertirsi.
Da bere una minerale e due calici di Falerno del Massico di Moio, ottenuto da uve 100 % primitivo, un rosso delicato ma corposo con sentori di frutti rossi, con una bella nota minerale e dal gusto pieno. Sempre una certezza.

Falerno del massico di Moio
Falerno del Massico di Moio

 Cominciamo con un antipasto che prevede 4 proposte molto interessanti…

Antipasto
Antipasto

 C’è una parmigiana di melanzane con crema di provola e San Marzano, deliziosa.

Parmigianina di melanzane con crema di provola e San Marzano
Parmigianina di melanzane con crema di provola e San Marzano

Un bon bon di ricotta di bufala in tempura allo zafferano, spettacolare, delicata, fritto non unto e asciutto e bella la nota aromatica data dalla tempura allo zafferano.

Ricotta di bufala in tempura allo zafferano
Ricotta di bufala in tempura allo zafferano

 Una elegante e suadente sfera di riso venere con crema e granella di pistacchi.

Sfera di riso venere con granella e crema di pistacchi
Sfera di riso venere con granella e crema di pistacchi

E una frittatina fatta con uova di quaglia, broccoli e porcini nappata con una crema di fagioli e tartufo. Eccezionale.

Frittatina di uovo di quaglia con broccoli porcini e una crema di fagioli e tartufo
Frittatina di uovo di quaglia con broccoli porcini e una crema di fagioli e tartufo

Avevo voglia anche di una degustazione di formaggi, ed eccoli! Pecorini stagionati, due sono allo zafferano, uno al pepe verde, e due sono formaggi di latte vaccino.

Degustazione di formaggi
Degustazione di formaggi

 Siamo partiti alla grande, ma le sorprese non finiscono qui. Prendiamo due primi, uno più buono dell’altro. Un piatto di panciotti con provola e melanzane con salsa allo zafferano. Divini. Ottimi i panciotti di pasta fresca sorprendente, morbida e delicata la salsa allo zafferano per un grande primo piatto. Qui lo chef Stefano Borrelli si è superato.

Panciotti con provola e melanzane in salsa allo zafferano
Panciotti con provola e melanzane in salsa allo zafferano

Non da meno l’altro primo che abbiamo degustato: fagottini con gorgonzola e noci. Che buona quella cremina di gorgonzola! Suadente, profumata, avvolgente. Davvero un gran piatto.

Fagottini con gorgonzola e noci
Fagottini con gorgonzola e noci

Visto che siamo da Bocca di Bacco che è un vero “tempio della carne”, possiamo esimerci dal gustare un secondo di carne? Certo che no. La nostra scelta cade su una manzetta prussiana alla brace. Che spettacolo. La carne è saporita, morbida con un’ottima marezzatura (la parte grassa) che la rende tenera (si taglia come il burro).

Manzetta prussiana
Manzetta prussiana

Accompagniamo la carne con delle ottime patate (tagliate fresche) al forno.

Patate al forno
Patate al forno

Saltiamo il dolce, prendiamo due amari e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 40 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo corretto soprattutto se consideriamo la grande qualità dei prodotti e delle materie prime utilizzate e la carne che è eccezionale.

Bocca di Bacco a Cimitile si conferma alla grande. Negli anni fin dalle prime nostre visite, abbiamo visto crescere e affermarsi questo locale che oggi è un punto di riferimento assoluto per chi ama la buona cucina e soprattutto la carne. Qui i “meat lovers”, gli amanti della carne hanno davvero di che divertirsi, c’è l’imbarazzo della scelta con i migliori tagli italiani e stranieri, le migliori carni selezionate e la proposta di cucina non è da meno grazie alla bravura dello chef Stefano Borrelli, grande talento capace di presentare piatti con la giusta creatività avvalendosi di un’ottima tecnica di base. Qui alla Bocca di Bacco si fa sempre centro. Complimenti a Onofrio Dennetta che nel tempo porta avanti con grande passione e competenza questa bella storia. Buona la carta dei vini, il servizio è veloce e professionale. Rapporto qualità –prezzo adeguato al tipo di proposta gastronomica. Da non perdere. Garantiamo noi

 
Bocca di Bacco
Via Croce n.15
Cimitile (Na)
Tel. 320 888 1306
Visita il sito web della Bocca di Bacco

Pubblicato in Campania
Giovedì, 06 Febbraio 2020 13:58

Mirù Cantina Nova. Frattamaggiore (Na)

Siamo a Frattamaggiore, città che da un po’ di anni vive un fermento importante per quello che riguarda il settore food con locali interessanti, alcuni davvero degni di nota. Qui c’è un indirizzo imperdibile, un piccolo compendio di ottima cucina e accoglienza: Mirù Canina Nova. Ci siamo già passati qualche anno fa ed eccoci tornati.

Mirù Cantina Nova Frattamaggiore Na
Mirù Cantina Nova Frattamaggiore 

E’ un bel Sabato sera e noi abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Parcheggiamo l’auto in strada a pochi metri dal locale, arriviamo. Entrando c’è una sorta di ingresso con salottino, a sinistra si accede in una grande sala divisa in due ambienti, (il secondo più piccolo) con tante bottiglie di vino come se fossimo in un’enoteca, domina il legno. Anche le sedie sono di legno, la mise en place semplice ma d’effetto con le tovaglie che rimandano alle vecchie osterie di paese. Pavimenti in cotto e una luce non eccessiva creano un’atmosfera calda, invitante. Un luogo semplice che sembra accogliere il cliente come l’abbraccio di una mamma. 

Ci saranno una quarantina di posti a sedere. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere una piacevole serata.
Ma veniamo a quello che ci (e vi) interessa di più ossia la proposta gastronomica. Da Mirù Cantina Nova non c’è di solito il menù alla carta, questo per un motivo ben preciso. Qui la cucina è espressa e cambia di continuo in base alla disponibilità e stagionalità dei prodotti e a quello che il mercato giornaliero offre.
Il bravo Giovanni (che coordina la sala) è una sorta di menù parlante e ci illustra le proposte del giorno. Gli antipasti, in particolare l’antipasto Mirù (tapas in chiave partenopea), poi tre primi, i secondi: stoccafisso, baccalà e la carne, e poi i contorni e i dolci.
Da bere optiamo per due calici di Kajanero dell’Azienda Agricola Vestini Campagnano, un rosso ben strutturato, con sentori di frutti rossi e spezie. Morbido, rotondo e con una buona personalità. Sarà lui ad accompagnare la nostra cena.

Kajanero di Vestini Campagnano
Kajanero di Vestini Campagnano

Decidiamo di cominciare con due antipasti di Mirù: in pratica sono cinque proposte, una sorta di “tapas” ma rivisitate con gli ingredienti e i prodotti del territorio.

Antipasto
Antipasto

Ecco una straordinaria e delicata polentina fritta con mousse di mortadella (che goduria) e fonduta di provolone. Una piccola poesia di sapori, complimenti.

Polenta fritta con mousse di mortadella e fonduta di provolone
Polenta fritta con mousse di mortadella e fonduta di provolone

Un involtino di verza ripiena con la stessa verza e la salsiccia. Sempre un ottimo connubio.

Verza ripiena
Verza ripiena

Una commovente polpettina di baccalà su salsa di pomodori, capperi e olive. Ammetto che abbiamo ceduto alla scarpetta (quando il dovere chiama…).

Polpettina di baccalà su salsa di pomodoro olive e capperi
Polpettina di baccalà su salsa di pomodoro olive e capperi

Un tocchetto di gateau di patate. Un classico della cucina partenopea ma eseguito alla perfezione.

Gateau di patate
Gateau di patate

E infine una lasagnetta con salsiccia sbriciolata, friarielli e provola. Altro classico della cucina napoletana: salsiccia e friarielli è un binomio vincente, questa lasagnetta è stata un’apoteosi di gusto.

Lasagnetta con salsiccia e friarielli
Lasagnetta con salsiccia e friarielli

L’antipasto ci ha colpito per la varietà e per la qualità delle materie prime. Ogni proposta è realizzata con prodotti del territorio perfettamente cucinati. Tutto eccellente, ma quella polentina fritta con mousse di mortadella, quella polpettina di baccalà su quel sugo peccaminoso e profumato e quella lasagnetta salsiccia friarielli e provola me le sognerò di sicuro stanotte.

Decidiamo di provare due primi. Un risotto con vellutata di zucca, funghi porcini, riduzione e polvere di caffè. Decisamente interessante, riso mantecato alla perfezione. Sorprendente l’abbinamento della dolcezza della zucca con il sapore più marcato dei porcini. La chicca è la riduzione e la polvere di caffè che gli donano una spinta maggiore. Tocco gourmet ma che ci sta benissimo.

Risotto con vellutata di zucca porcini e riduzione e polvere di caffè
Risotto con vellutata di zucca porcini e riduzione e polvere di caffè

Ma la vetta più alta a parer mio la raggiungiamo con i tubettoni lardiati su crema di fagioli borlotti e pecorino bruciato. Da tempo non mangiavo un primo piatto così buono: perfetta la cottura della pasta, avvolgente, suadente, meravigliosa la crema di fagioli borlotti con un tocco lievemente piccante, il dolce della crema di fagioli viene equilibrato dalla nota sapida ma al contempo lievemente affumicata del pecorino bruciato. Un piatto con un equilibrio di sapori unico, che nella sua semplicità mi ha stregato. Fantastico. Provatelo e capirete perché sono rimasto così colpito.

Tubettoni lardiati su crema di fagioli borlotti e pecorino bruciato
Tubettoni lardiati su crema di fagioli borlotti e pecorino bruciato

Intanto passa a salutarci Michele D’Ambra titolare (insieme allo chef Ruggiero Ganzerli) di Mirù. Ci racconta come è nato questo ristorante e anche tante altre i dee e progetti in cantiere. Michele è preparato, gentile, appassionato. Un vero imprenditore della ristorazione con un piccolo grande segreto: la passione. Si vede da un miglio lontano che questo è il suo mondo e che ama il suo lavoro.

Prendiamo anche un secondo. Qui si opta per un classico: stoccafisso con pomodori olive e capperi. Un piatto che ho ordinato perché mi ricorda la cucina della mia cara mamma Ada. Amava farlo anche lei e lo adorava. Devo dire che mi sono emozionato gustandolo ripensando anche a mamma. Stoccafisso selezionato e di grande qualità, eccezionale.

Stoccafisso con pomodoro olive e capperi
Stoccafisso con pomodoro olive e capperi

Come contorno prendiamo delle chips di patate fresche tagliate e fritte al momento.

Patate fritte
Patate fritte

Passa a salutarci anche lo chef Ruggiero Ganzerli, loquace, verace, vulcanico, simpatico. Uno chef che ha cominciato da autodidatta, formandosi nel tempo e diventando a parer mio fenomenale. Gli faccio i complimenti perché ho mangiato divinamente. E quando mangi bene e stai bene in un posto, ti viene subito voglia di tornarci. 

Saremmo sazi ma che sarebbe la vita senza un po’ di dolcezza? E allora vai col dessert. Intanto ci offrono un assaggio di ricotta e pera scomposta: in pratica una lingua di gatto al pistacchio con una deliziosa crema di ricotta e riduzione di pera. Very good.

Ricotta e pera scomposta
Ricotta e pera scomposta

E ordiniamo una crostata con crema pasticcera e frutti di bosco. Molto buona anche questa.

Crostata con crema pasticcera e frutti di bosco
Crostata con crema pasticcera e frutti di bosco

Prendiamo due amari (immancabili) e chiediamo il conto. Paghiamo 80 euro in due. Rapporto qualità prezzo corretto.

Mirù Cantina Nova a Frattamaggiore rappresenta una certezza. Qui trovi una cucina semplice come concetto ma eccezionale. Lo chef Ruggiero Ganzerli è a parer mio un fuoriclasse, riesce come pochi ad elevare e valorizzare i fantastici prodotti del territorio. La sua è una cucina espressa che segue la stagionalità, la freschezza e la reperibilità delle materie prime. Ho trovato tutto ottimo, memorabili i tubettoni che ho provato. Ritornerò anche per gustare la sua pasta e patate (pare sia paradisiaca) fatta come tradizione vuole con la crosta del parmigiano. Buona e fornita la carta dei vini. Una menzione poi va al servizio rapido e professionale e a Giovanni (sorridente e preparato) ottimo responsabile di sala e capace di spiegare tutte le proposte nel dettaglio e mettere sempre il cliente a proprio agio. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Da Mirù Cantina Nova si mangia bene, e non ti stancherai mai di andarci perché il menù cambia continuamente. Un indirizzo da provare, provare, provare e riprovare ancora. Garantiamo noi. Rivelazione.

 

Mirù Cantina Nova
Via Padre Mario Vergara n.216
Frattamaggiore (Na)
Tel. 081 19255529
Visita la pagina Fb di Mirù Cantina Nova

Pubblicato in Campania
Domenica, 02 Febbraio 2020 16:54

Osteria Summa Terra. Somma Vesuviana (Na)

Nel nostro viaggio alla ricerca degli indirizzi da non perdere siamo a Somma Vesuviana, senza ombra di dubbio è uno dei comuni più interessanti di tutta l’area vesuviana. Somma ha origini molto antiche (da queste parti pare sia morto l’Imperatore Cesare Augusto) ed è un comune che mantiene orgogliosamente vive tradizioni contadine che resistono al tempo. Abbiamo scelto per cena l’Osteria Summa Terra.

Osteria Summa Terra Particolare sala interna
Particolare sala interna

Siamo proprio accanto alla bella Chiesa (e al complesso Monumentale) di Santa Maria del Pozzo, un vero gioiello architettonico. Qui trovare posto per l’auto non sarà mai un problema (c’è spazio e parcheggio a volontà). La prima cosa che colpisce dell’ Osteria Summa Terra è la location: siamo in pratica all’interno del Museo della Civiltà Contadina “Michele Russo”, uno spazio suggestivo dove ci si immerge nelle antiche tradizioni rurali e contadine potendo ammirare oggetti e utensili antichi legati al nobile lavoro nei campi. Un luogo che ha qualcosa di ancestrale e che colpisce il visitatore trasportandolo in una realtà antica e sincera. Due sale interne e tanto spazio esterno (immaginiamo sia piacevole pranzare con la bella stagione all’aperto). Alle pareti oggetti e utensili di vita contadina. Arredo semplice ma curato, nel complesso un’atmosfera calda e accogliente.

Osteria Summa Terra Sala interna
Osteria Summa Terra Sala interna

Solito sguardo al menù e alla proposta gastronomica. Un vero trionfo della cucina contadina e del territorio: verdure, prodotti del territorio (molti presidi slow food) e chiaramente sua maestà il baccalà, del resto siamo a Somma Vesuviana la patria del baccalà. L’Osteria aderisce all’alleanza Slow food dei cuochi il cui impegno primario è garantire l’uso in cucina di materie prime di qualità, raccontare l’origine dei prodotti e dei produttori. Si può ordinare a la carte ma c’è anche la possibilità di scegliere un menù tutto dedicato al baccalà. Noi ordiniamo “a la carte”. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Ponte Pellegrino Pallagrello Nero Terre del Volturno IGP, un discreto rosso di buon corpo e bella nota fruttata.

Ponte Pellegrino Pallagrello Nero Terre del Volturno IGP
Ponte Pellegrino Pallagrello Nero Terre del Volturno IGP

Intanto ci arriva il pane di San Sebastiano al Vesuvio fatto con il criscito, ossia acqua, farina e parte dell’impasto delle precedenti infornate, lasciato a fermentare per oltre dieci ore. Un pane spettacolare..

Pane di San Sebastiano al Vesuvio
Pane di San Sebastiano al Vesuvio

Optiamo come antipasto per un percorso degustazione di baccalà in cotture e abbinamenti diversi. Si comincia con tartare di baccalà al lime con una ganache di albicocche “pellecchiella”e brodo di polpo. Fresco, suadente, aromatico, buonissimo con il pepe rosa in grani che ben si sposava con il sapore delicato e sapido del baccalà, sorprendente l'abbinamento con l'albicocca pellecchiella. Ottimo inizio…

Tartare di baccalà
Tartare di baccalà

L’antipasto prosegue con una proposta spettacolare: baccalà scottato con crema di peperoni arrostiti, polvere di olive, crena di latte e pancetta croccante. Ho trovato questa proposta incredibile, buonissimo il baccalà, compatto, sapido, perfetto l’abbinamento con la crema di peperoni e la polvere di olive, intrigante la nota croccante della pancetta.

 Baccalà scottato con crema di peperoni arrostiti polvere di olive crema di latte e pancetta
Baccalà scottato con crema di peperoni arrostiti polvere di olive crema di latte e pancetta

Non poteva mancare poi il baccalà fritto proposto su su crema di zucca, chips di carote e cacao. Frittura non unta, asciutta, interessante l’abbinamento con il sentore dolce della crema di zucca.

Baccalà fritto su vellutata di zucca e chips di carota
Baccalà fritto su vellutata di zucca e chips di carota

L’antipasto tutto a base di baccalà ci ha convinto. Abbiamo trovato un’ottima materia prima, di ottima qualità il baccalà cucinato e preparato a dovere in proposte non banali e decisamente interessanti. Complimenti.
La nostra serata prosegue alla grande. Ecco i primi, due piatti di candele con ragù alla genovese di cipolla ramata di Montoro, polpo e pomodoro secco. Le candele non spezzate vengono servite intere e sono belle anche da vedere. Buonissima la genovese.

Candele con ragù alla genovese di cipolla ramata di Montoro e polpo
Candele con ragù alla genovese di cipolla ramata di Montoro e polpo

L’altro piatto sono le eliche con crema di carciofi, pancetta e olio alla menta. Anche queste sono notevoli, delicata la crema di carciofi, interessante il connubio con la pancetta, profumato l’olio aromatizzato alla menta. Un gran bel primo piatto.

Eliche con crema di carciofi pancetta e olio alla menta
Eliche con crema di carciofi pancetta e olio alla menta

La nostra cena prosegue piacevolmente, intanto abbiamo preso anche due secondi: un calamaro con scarole e crema di latte. Molto buono.

Calamaro scottato con scarole e crema di latte
Calamaro scottato con scarole e crema di latte

E un commovente baccalà fritto con pastella al nero di seppia su una vellutata di carote con olive e capperi. Di ottima fattura il baccalà preparato a regola d’arte.

Baccalà in pastella di nero di seppia
Baccalà in pastella di nero di seppia

Siamo sazi e nostro malgrado siamo costretti a saltare il dolce. Prendiamo due amari e chiediamo il conto. Paghiamo in tre 32 euro a persona. Molto buono il rapporto qualità - prezzo.

L’Osteria Summa Terra a Somma Vesuviana vale certamente la visita. La location è caratteristica, calda e suggestiva. La struttura è adiacente alla bellissima Chiesa e al complesso monastico e monumentale di Santa Maria del Pozzo ed è inserita in pratica del Museo della Civiltà Contadina “Michele Russo”. La cucina è un vero trionfo del territorio vesuviano e campano: tradizioni contadine con prodotti di eccellenza (molti presidi slow food come la papaccella riccia tanto per citarne uno) e naturalmente il baccalà che da queste parti è il Re incontrastato. Uno dei loro punti di forza è la valorizzazione di piccoli e validi produttori locali con cui c’è un legame forte e diretto. Una cucina semplice ma di buon livello che in certo senso valorizza il rapporto con questa terra. Le proposte sono interessanti e ben presentate (ottimo davvero il baccalà). Il personale è gentile e garbato, buono il rapporto qualità prezzo, sicuramente da potenziare la carta dei vini. Nel complesso questo è un indirizzo molto interessante da consigliare e visitare. Parola dei Templari del Gusto. 

N.B. Attenzione l'Osteria Summa Terra è aperta il Giovedi a cena, il Venerdì a cena, il Sabato a pranzo e cena e la Domenica a pranzo.

 

Osteria Summa Terra
Piazza Santa Maria del Pozzo 1
Somma Vesuviana (Na)
Tel. 081 5318496
Visita il sito web dell’Osteria Summa Terra

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