Siamo a Pietrelcina, il paese dove è nato San Pio. Luogo di grande suggestione e bellezza a pochi km da Benevento. Sulla SS 212 poco prima di arrivare al centro del paese, c’è Radici – Pizzeria Agricola. Era da tempo che avevamo in agenda questo indirizzo. Finalmente abbiamo avuto modo di andare a provare la loro pizza. Riusciamo a parcheggiare l’auto (nonostante il parcheggio sia strapieno) e ci accomodiamo. Dopo un po’ attesa, tutto sommato gradevole vista la bella serata, attesa resa ancora più piacevole dal calice di prosecco che ci hanno gentilmente offerto, ci accomodiamo al nostro tavolo. Il locale all’interno è grande con due belle sale, con arredo sobrio in stile rustico e accessori e richiami al mondo agricolo e al green (alcuni di pregevole fattura). Noi ci accomodiamo all’esterno sotto una bella veranda, si sta davvero bene.
Radici Pizzeria Agricola. Pietrelcina - Insegna esterna
Come sempre diamo uno sguardo al menù. Ci sono gli antipasti, il tagliere Radici, la caprese, le verdure del loro orto con la mozzarella di bufala. Poi i fritti, gli arancini, i crocchè (con le patate del loro orto), le ricottine fritte, le montanare, le patate, la mozzarella in carrozza, il fiore di zucca ripieno e la frittatina alla Nerano. In carta ci sono una trentina di pizze dalle classiche alle più strutturate, comune denominatore in quasi tutte le proposte pizza, l’uso di verdure fresche dell’orto e prodotti, salumi e formaggi del Sannio.
Incuriositi dai fritti che avevamo visto al tavolo accanto al nostro, cominciamo ordinando due crocchè fatti con le patate del loro orto. Da notare come il patron e pizzaiolo Gerardo Rossi abbia creato un orto bio che nel tempo si è esteso sempre più, e da dove provengono gran parte delle verdure usate sulle pizze. I crocchè sono divini, la frittura è perfetta, non unta, asciutta e poi il sapore di quelle patate è davvero super.
I crocchè artigianali
Continuiamo gustando degli arancini al profumo di mandorle e ortaggi. A dir poco meravigliosi e con un ripieno generoso. Concludiamo le nostre coccole fritte con un bel fiore di zucca fritto ripieno con fichi, capocollo e ricotta. Particolare e gustoso.
Arancini e fiore di zucca ripieno
I fritti ci sono davvero piaciuti, avremmo voluto assaggiare anche le ricottine ma rischiavamo di non gustare come si deve la pizza. Sarà per la prossima volta....
E che pizza sia! Cominciamo con una Diavola con pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte e salsiccia piccante selezione Muccio (la fattoria e macelleria di Castelpoto che ben conosciamo, dove producono tra le altre cose la mitica salsiccia rossa di Castelpoto, presidio Slow Food).
La Diavola
Si continua con la Terra Viva, una pizza davvero particolare con crema di caciocavallo, provola, cicoria di campo ripassata e capocollo. Ho trovato meraviglioso l’abbinamento della crema di caciocavallo e della provola con il sentore amarognolo e gradevole della cicoria, a chiudere il tutto l’abbraccio voluttuoso del capocollo.
Pizza Terra Viva
Chiudiamo la nostra degustazione con la pizza che forse meglio di tutte racconta Radici Pizzeria Agricola. Si tratta della Margherita Radici, fatta con quattro tipi di pomodori cotti al forno a legna, mozzarella di bufala, parmigiano, pecorino, olio Evo del Sannio e basilico. Questa pizza ci ha emozionato, grazie al suo sapore che definiremmo rustico. Meraviglioso il mix di pomodori usati per questa margherita, come ci racconterà poi Gerardo Rossi, su questa pizza ci sono datterino giallo e rosso, pomodorino pizzuto e il San Marzano di Pietrelcina. I pomodori vengono puliti, tagliati e messi in teglia nel forno a legna con una cottura lenta e delicata. Poi vengono messi sulla pizza, schiacciati grossolanamente, regalando una dolcezza e un profumo eccezionali. Possiamo assicurarti che il sapore è unico. La Margherita Radici è assolutamente una pizza da provare.
La Margherita Radici
Qui da Radici – Pizzeria Agricola abbiamo trovato una signora pizza, realizzata con un bell’impasto diretto. Un impasto realizzato con perizia e abilità, con un’idratazione non molto spinta (65%), e una lievi-maturazione di 18/24 ore. Bella e marcata l’alveolatura, segno di un impasto ben lavorato.Il risultato è una pizza profumata, fragrante ma leggerissima e digeribile. Il peso netto dei panetti a parer nostro è sui 260/265 grammi. Da ricordare la grande qualità i prodotti usati per la farcitura e i topping. Nota di merito per l’uso di verdure e ortaggi del loro orto biologico in molte delle pizze presenti in carta e di prodotti (salumi e formaggi) sanniti. Fantastici i salumi della fattoria e macelleria Muccio. Il servizio è veloce, professionale e senza sbavature. Buona la carta dei vini e delle birre.
Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Peso netto dei panetti sui 260/265 gr.
- Uso di prodotti bio del loro orto in gran parte delle pizze presenti in carta
- Fritti degni di nota
- Buono il rapporto qualità - prezzo
Purtroppo saltiamo il dessert ma chiudiamo la serata con un bell’amaro, anche questo made in Sannio (of course). Si tratta dell’amaro Santa Croce che producono nel suggestivo borgo di Santa Croce del Sannio.
Quando scriviamo e ti raccontiamo le nostre esperienze cerchiamo sempre di trasmettere quello che abbiamo provato, per noi “recensire” e consigliare un indirizzo significa anche condividere le nostre sensazioni e le nostre emozioni. Ebbene, qui da Radici – Pizzeria Agricola ci siamo emozionati perché abbiamo colto nella sua pienezza la filosofia di questo locale, il progetto che c’è dietro e l’amore, la passione di Gerardo Rossi, di Anita, di Alessio e di tutto il team per questo lavoro e per quello che fanno. Qui ti senti davvero a casa e puoi gustare una pizza in un certo senso unica nel suo genere, una pizza che ha un’anima, una sua personalità e che nasce da una ricerca meticolosa e costante sul territorio. Gerardo Rossi qualche anno fa si è innamorato di questi luoghi, si è trasferito qui e ha deciso di dare vita a Radici Pizzeria Agricola con un’idea ben precisa: creare una “pizza del territorio” grazie all’uso di ortaggi e verdure bio del loro orto, grazie alla ricerca della qualità nei prodotti, nella farina, con la collaborazione con produttori sanniti per creare quindi un legame con le “radici” e le tradizioni gastronomiche del Sannio. Radici Pizzeria Agricola ci ha emozionato, bella la location, la pizza è leggera e gustosa, da Oscar la Margherita Radici con quattro tipi di pomodori cotti al forno a legna, mozzarella di bufala, parmigiano, pecorino, olio Evo del Sannio e basilico, una pizza che anche da sola, vale la visita. I fritti sono super. Il servizio è veloce e professionale. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Radici – Pizzeria Agricola a Pietrelcina non può mancare in agenda tra gli indirizzi pizza imperdibili. Garantiamo noi…
Radici - Pizzeria Agricola
SS212, n.69
Pietrelcina (Bn)
Tel. 351 9190762
Visita la pagina Fb di Radici Pizzeria Agricola
Siamo a Nusco, delizioso borgo denominato il “balcone dell’Irpinia” dall’alto dei suoi 914 metri di altezza sul livello del mare. Dopo una piacevole passeggiata tra suggestivi vicoli, piazzette, con scorci e panorami mozzafiato, ci siamo fermati a pranzo da Anima Nuova Osteria. Il locale si trova in una bella piazzetta, noto la presenza di tavoli, sedute e divani anche all’esterno. Qui durate la bella stagione la sera deve essere davvero piacevole cenare o godersi un calice in compagnia.
Anima Nuova Osteria. Nusco - Ingresso
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Ci accomodiamo. L’impatto è decisamente gradevole, ci sono due ambienti. All’ingresso c’è una sala che si sviluppa in lunghezza, con pareti di pietra, sedute e sgabelli e un bel bancone, studiata e accattivante la scelta dell’illuminazione.
Dettaglio ingresso - Interno
Nell’altra sala adiacente ci sono i tavoli, molto bello tra le altre cose il pavimento con il cotto e degli inserti di legno, a creare un piacevole effetto visivo. In fondo c’è la cucina a vista dove si può vedere all’opera lo chef Michele Greco.
Particolare della sala
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture, L’Atto di Cantine del Notaio, un vino che conosco molto bene e adoro. Questo aglianico si presenta con un colore rosso rubino intenso, al naso offre una vera esplosione con sentori di frutti rossi, spezie, e presenta un tannino fine ed elegante. Un rosso strutturato e piacevole, sarà un perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.
L'Atto di Cantine del Notaio
Il menù è essenziale ma studiato, poche proposte che seguono rigorosamente il corso delle stagioni e la reperibilità di prodotti e materie prime. Cominciamo dall’antipasto, optiamo per la crema di patate, zucca con brodo di funghi misti e granella di biscotto ai carboni vegetali. Una proposta sorprendente per l’equilibrio perfetto tra la crema di patate delicata e aromatica e il gusto più marcato del brodo di funghi, poi è bella la nota croccante della granella di biscotto ai carboni vegetali, che crea anche un piacevole effetto cromatico.
Crema di patate,zucca con brodo di funghi misti e biscotto ai carboni vegetali
Se l’antipasto è convincente, i primi non sono da meno. Scegliamo i canneroni con crema di salsiccia pezzente, finocchio e mostarda al lime. Particolare la scelta dei canneroni come formato di pasta, il gusto è deciso, grazie alla crema di salsiccia pezzente (tipica della tradizione contadina lucana e irpina, così chiamata perché la salsiccia è realizzata con tagli meno nobili del maiale). A donare freschezza e stemperare un po’ la salsiccia, c’è la mostarda di lime e il finocchio. Ho trovato questo piatto davvero interessante.
Canneroni con crema di salsiccia pezzente, finocchio e mostarda al lime
L’altro primo che gustiamo sono i tagliolini con zucchine alla scapece menta e polvere di porcini. Un piatto invitante e stagionale, decisamente azzeccata poi la scelta della polvere di porcini che bilancia alla perfezione la delicatezza delle zucchine.
Tagliolini con zucchine alla scapece, menta e polvere di porcini
In carta ci sono tre secondi. Il baccalà non manca mai da queste parti, ma noi optiamo per due secondi di carne. Ecco il maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa, finocchio e radicchio marinato. La salsina sul maialino è una salsa ponzu. Originale la scelta di usare questa salsina tipica della cucina giapponese sul maiale. Morbido e gustoso il maialino (si scioglieva in bocca), abbinato qui alla crema di rapa rossa, finocchio e radicchio. Gran piatto davvero.
Maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa finocchio e radicchio marinato
Fantastica la guancia di vitello cotta in salsa barbecue con bietolina e patate cotte sotto la cenere. Da notare come in tutti i piatti dello chef Michele Greco le verdure e gli ortaggi siano sempre presenti, ortaggi che esaltano e testimoniano l’anima contadina e tradizionale che è comunque presente nelle sue proposte.
Guancia di vitello cotto in salsa barbecue patate sotto cenere e bietola
Chiudiamo in dolcezza con un dessert denominato “delizia dell’anima”, in pratica manteca di ricotta, mango e sbriciolo di biscotto alle mandorle.
Delizia dell'Anima
Accompagniamo il dessert con un amaro Jefferson (uno dei miei preferiti), e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo da Anima Nuova Osteria 40 euro a persona. Ho trovato decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Anima Nuova Osteria a Nusco è un indirizzo interessante. Gradevole il locale che si trova in una piazzetta all’inizio del centro storico e proprio di fronte alla Villa Comunale. Qui trovi una cucina creativa che si muove però nel solco della tradizione. In cucina c’è lo chef Michele Greco, giovane ma dalle idee chiare, è anche uno dei soci del ristorante, segno evidente che crede ciecamente in questo progetto. Michele Greco viene da un’importante esperienza precedente e ha portato qui la sua cucina fatta di tecnica e ispirazione, i suoi piatti sono proposte dai sapori netti, piatti originali, e soprattutto ricercano sempre un legame con la tradizione e la cucina locale, prova ne sia l’uso di verdure, ortaggi, legumi del territorio. Sorprendente la crema di patate con brodo di funghi misti e granella di biscotto ai carboni vegetali, delicati i tagliolini con menta, zucchine alla scapece e polvere di porcini, particolari i cannaroni con la crema di salsiccia pezzente. Emozionante la guancia cotta in salsa barbecue. Il servizio è professionale e discreto. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Anima Nuova Osteria a Nusco è senza dubbio un indirizzo da segnare in agenda.
Anima Nuova Osteria
Piazza Sant’Eustacchio n.27
Nusco (Av)
Tel. 0827 64294
Visita la pagina Fb di Anima Nuova Osteria
L’Irpinia è una terra che amiamo, qui la vita ha un ritmo più lento, quasi ancestrale e lo scorrere delle stagioni regala sempre emozioni. L’Irpinia seduce in ogni periodo dell’anno con prodotti meravigliosi. Siamo a Flumeri, il casello dell’A-16 di Grottaminarda dista solo pochi Km. Noi siamo stati a pranzo all’Agriturismo Capacchione, la location è davvero suggestiva: un bellissimo casale di campagna che si trova su un piccolo altopiano panoramico poco fuori il paese. Molto bella l’atmosfera che si respira arrivando qui, grazie alla pietra leccese, al legno, e al bellissimo camino (che acceso nei mesi freddi è uno spettacolo). Qui si respira un’aria di rassicurante familiarità. Ho trovato molto bello e curato anche il giardino esterno. Questo è il luogo ideale per chi cerca relax, quiete e soprattutto per chi desidera gustare una generosa cucina irpina della tradizione contadina. La struttura dispone anche di sei camere attrezzate per gli ospiti.
Agriturismo Capacchione Insegna esterna
L’Agriturismo nasce nel 1999 grazie all’idea e alla passione di Raffaele e Michela, che intendevano proporre la vera cucina irpina contadina con i prodotti dell’orto e le eccellenze del territorio. L’Agriturismo Capacchione quindi ha una storia ormai consolidata. Qui c’è anche l’azienda agricola che produce tra le altre cose un ottimo olio di Ravece, e un vino aglianico di tutto rispetto, olio e vino che vengono ovviamente utilizzati in cucina e proposti agli ospiti dell’agriturismo. Naturalmente a farla da padrona è la buona cucina irpina della tradizione contadina: ortaggi rigorosamente stagionali, salumi e formaggi del territorio, paste (molte fatte a mano), e una sapiente e accurata scelta della carne (uno dei must del locale).
Ma andiamo per gradi per raccontarti la nostra esperienza. Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio dell’agriturismo ci accomodiamo al nostro tavolo. Si comincia subito con gli antipasti. Da bere ci servono le minerali e il buonissimo vino rosso della casa. Cominciano le danze …. Ecco il mitico prosciutto crudo supremo, servito tagliato al coltello. Un prosciutto irpino di assoluta qualità, al contempo sapido e dolce, gustoso. Poi tagliato così è una vera delizia.
Il meraviglioso prosciutto irpino tagliato al coltello
A seguire delle delicatissime ricottine e dei nodini di mozzarella che accompagniamo al prosciutto naturalmente. Nota di merito per le ricottine, delicate e di un buono pazzesco…
Ricottine e nodini di mozzarella
Si prosegue con un piatto con delle frittelle, delle melanzane fritte, dei tranci di pizza homemade, dei mini crocchè e dei tocchetti di frittata. Qui da rimarcare le melanzane fritte (una goduria), la buonissima pizza e la frittata (vero sapore contadino).
Antipasto
E che dire del profumo e del sapore di melanzane e peperoncini verdi in padella? Che meraviglia quel sughetto che mi ha costretto alla scarpetta....
Melanzane e peperoncini verdi
A chiudere l’antipasto una zuppetta di fagioli con crostini di pane e origano. Semplicemente deliziosi.
Zuppetta di fagioli con crostini di pane
L’antipasto mi ha davvero soddisfatto, a dir poco ricco, con pietanze e piatti della tradizione contadina irpina. Non sono da meno i primi. I ravioli ripieni di ricotta con i porcini mi hanno sorpreso, un piatto che raramente ho gustato in un agriturismo. Delicati e gustosi i ravioli con un generoso ripieno di ricotta, perfetto l’abbinamento con il sugo ai porcini. Davvero un gran piatto.
Ravioli di ricotta con i porcini
I cavatelli con i talli sono un must della cucina povera contadina, una cucina dove non si butta nulla e si valorizza ogni cosa. In questo piatto ci sono i talli di zucca e zucchine, ossia la parte più tenera del loro stelo, vale a dire le foglie e i rametti che si trovano sulla pianta.
Cavatelli con i talli
Ma il top lo raggiungiamo con le orecchiette all’ortolana, con pomodorini, zucchine e melanzane. Un tripudio di colori, di profumi e sapori, anche solo per questo piatto vale la pena venire qui. Mi è piaciuto davvero.
Orecchiette all'ortolana
Saremmo sazi, ma che fai, non vuoi gustare un po’ di carne mista alla brace? L’Agriturismo Capacchione ha tra i suoi punti di forza proprio la carne, che viene accuratamente selezionata e scelta seguendo la provenienza dei pascoli della zona. La carne è amatissima dagli ospiti e gustandola non faticherai a scoprirne il motivo. Noi proviamo un misto di salsiccia, fettina e agnello grigliate a regola d’arte.
Carne alla brace
Come contorno optiamo per una bella insalata fresca di campo, condita perfettamente.
Insalata dell'orto
Siamo davvero pieni, nostro malgrado rinunciamo al dolce ma non possiamo non assaggiare il mitico liquore di amarena di loro produzione. Potremmo definirlo cherry irpino homemade, con tanto di amarene sul fondo del bicchierino.
Liquore alle amarene
Il costo medio di un pranzo si aggira sui 30 euro a persona. Il rapporto qualità prezzo è super, soprattutto se consideriamo la generosità delle porzioni e la qualità della materia prima.
L’Agriturismo Capacchione a Flumeri è una garanzia. La location è caratteristica e suggestiva: un bel casolare immerso nel verde, su un altopiano panoramico, poco fuori il paese. La cucina è quella che ti aspetti di trovare in un luogo del genere. Una ricca e generosa cucina irpina della tradizione contadina con alcuni piatti degni di nota. L’antipasto è abbondante e vario, da non perdere il prosciutto crudo irpino tagliato al coltello e la zuppa di fagioli. I primi sono molto buoni, le orecchiette all’ortolana sono memorabili, i ravioli ripieni di ricotta ai funghi porcini hanno poco da invidiare a quelli di un ristorante gourmet. La carne è eccellente e rappresenta uno dei loro punti di forza. Il servizio è veloce e informale. Da notare poi che quando abbiamo fatto visita noi c’era davvero il pienone. Super il rapporto qualità – prezzo se consideriamo la generosità delle porzioni e la qualità della materia prima. L’Agriturismo Capacchione a Flumeri merita assolutamente la visita. Garantiamo noi.
Agriturismo Capacchione
Contrada Candelaro n.5
Flumeri (Av)
Tel. 0825 443496
Visita il sito web dell’Agriturismo Capacchione
Siamo tornati a Saviano, la città del Carnevale Savianese. Eravamo in zona e non potevamo non tornare a trovare Ciro Sasso e a gustare la sua pizza. Chi ci segue, sa bene che da anni seguiamo Ciro nelle sue diverse esperienze e vi raccontiamo il suo percorso che oggi finalmente ha trovato la sua espressione migliore: #Fiammafredda Bakery Concept, la sua pizzeria, la casa di Ciro Sasso, dove poter esprimere al meglio il suo concetto di pizza. Il locale è centralissimo, si trova in Corso Italia nel cuore di Saviano.
Fiammafredda Bakery Concept di Ciro Sasso Insegna
Da notare la presenza di una bellissima scultura all’ingresso, opera dell’artista Antonio Panico, un meraviglioso corno, espressione della napoletanità e simbolo portafortuna per eccellenza. Una meravigliosa scultura che arricchisce il patrimonio artistico savianese, collocata proprio all’ingresso sulla destra e quindi ben visibile anche passeggiando in strada.
La scultura del maestro Antonio Panico all'ingresso del locale
Il locale è come lo ricordavamo, gradevole, ben strutturato, con due ambienti interni, all’ingresso c’è il forno con il banco di lavoro, all’esterno un grande dehors per gustare la pizza all’aperto, durante le calde serate estive. Siamo arrivati qui in prima serata per trovare posta. Ciro Sasso ci accoglie da par suo, con gentilezza e la solita simpatia. Ci accomodiamo e diamo uno sguardo al menù. Potremmo definire il menù “smart”, ossia semplice da consultare ma comunque studiato nei dettagli, ci sono i fritti definiti Fry-Up concept con alcune proposte imperdibili come la trilogia di crocchè, le montanarine, il pacchero fritto, le frittatine, poi ci sono le pizze fritte definite Fried Pizza Concept, le pizze tradizionali, e quelle definite Bakery Concept, con una maniacale attenzione alla stagionalità dei prodotti, alla loro qualità e agli abbinamenti proposti. Come sempre prima di gustare la pizza ci concediamo qualche piccolo peccatuccio fritto…Cominciamo con la frittatina classica fatta con bucatini, battuto di scottona, piselli, provola e ragù.
La frittatina
La frittatina è appagante, con una giusta cottura della pasta, ingredienti ben presenti, in definitiva un condimento davvero super. Nota di merito per la panatura a dir poco perfetta e simpatica la presenza del ragù della tradizione a completare l’opera.
Frittatina - Dettaglio ripieno
Proseguiamo con due crocchè della tradizione fatte con patate, pepe, provola e panatura in royal eggs, bella compatta e asciutta.
I crocchè
Potevamo non gustare anche le chips di patate pepe e zest di limone? L’ultima volta che siamo stati qui ci sono piaciute tantissimo, giudizio positivo assolutamente confermato. Anche per le patate abbiamo trovato un fritto realizzato a regola d’arte, asciutto e non unto.
Patatine pepe e lime
Ma adesso è arrivato il momento delle pizze. Decidiamo di prendere tutte pizze denominate tradizionali. Si comincia con una Bufalina con pomodoro, mozzarella di bufala campana, basilico e olio Evo. La pizza è morbida, profumata ma si mantiene compatta al morso e fragrante.
La bufalina
Continuiamo con una invitante Diavola che avevo visto al tavolo vicino al nostro. Qui il pomodoro italiano e il fior di latte si accompagnano ad una buonissima spianata calabra e a sua maestà la ‘nduja che dona una marcata piccantezza alla pizza.
Diavola
A chiudere la nostra degustazione un altro classico: la Carrettiera con friarielli napoletani, salsiccia a punta di coltello, provola affumicata, basilico e olio Evo. Anche questa una signora pizza.
La Carrettiera
Abbiamo trovato il solito impasto di Ciro Sasso, un indiretto realizzato con prefermento e farine semilavorate con aggiunta di semola rimacinata. Il risultato è una pizza soffice, morbida, ma allo stesso tempo compatta e tenace al morso. L’alveolatura è decisamente importante così come il cornicione che è pronunciato. Con l’idratazione siamo intorno al 73%. La caratteristica di questa pizza è il metodo di cottura elaborato da Ciro Sasso, una cottura studiata, un po’ più lenta e dilatata, questo spiega il suo motto che è diventato #fiammafredda. Il peso dei panetti è sui 280 grammi. Di qualità e decisamente abbondanti gli ingredienti usati per topping e farciture. Insomma qui da #fiammafredda Bakery Concept la pizza è una garanzia.
Dettaglio Alveolatura
ll nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto
- Uso di ingredienti di qualità per il topping e la farcitura
- Locale con gradevole spazio esterno attrezzato
- Buono il rapporto qualità prezzo
La Pizzeria di Ciro Sasso si conferma come indirizzo sicuro. #Fiammafredda Bakery Concept si trova al centro di Saviano e si raggiunge facilmente. Uno dei must del locale è lo spazio esterno davvero piacevole soprattutto durante la bella stagione.
Ciro Sasso non si smentisce proponendo una pizza che non delude le attese. Il suo impasto sorprende e conquista: un bell’impasto indiretto con prefermento, con farine semilavorate e semola rimacinata. Il risultato è una pizza fragrante ma che si mantiene morbida e leggera. Di qualità (e soprattutto abbondanti) i prodotti utilizzati per topping e la farcitura delle pizze. Purtroppo abbiamo trovato anche stavolta qualche piccola pecca nel servizio e nell’organizzazione generale ma è un particolare trascurabile, visto che la pizza è una garanzia. Buoni i fritti. Bufalina ottima, Diavola da ricordare, la Carrettiera non è da meno. #Fiammafredda Bakery Concept di Ciro Sasso a Saviano si conferma nella nostra guida on line degli indirizzi pizza da non perdere. Alla prossima.
#Fiammafredda Bakery Concept di Ciro Sasso
Corso Italia n.161
Saviano (Na)
Tel. 081 0146991
Visita la pagina Fb di #Fiammafredda Bakery Concept di Ciro Sasso
Siamo nel cuore di Avellino. Qui c’è un indirizzo che merita assolutamente la visita: Tratturì – Transumanza gastronomica. Tratturì è l’elaborazione di un’idea, l’espressione di una filosofia, quella dello chef e patron Gerardo Urciuoli, giovane irpino che dopo la laurea si è dedicato anima e corpo al mondo della ristorazione, aprendo da un paio di anni questo locale al centro del capoluogo.
Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino - Insegna esterna
Tratturì – Transumanza gastronomica è particolare già dalla scelta del nome. Il richiamo è ai tratturi, i percorsi usati dai pastori per la transumanza, per spostare le greggi da una zona all’altra, a volte da una regione all’altra al passare delle stagioni, alla ricerca di pascoli e foraggi freschi, seguendo percorsi e tracce che si perdono nel tempo. Quella è una strada che esiste da sempre e resiste.
Tratturì elabora il concetto del passaggio, del viaggio attraverso piatti e percorsi che cercano di valorizzare prodotti e piatti della tradizione ma presentati in una chiave contemporanea e per certi versi creativa. Quella che lo chef definisce “transumanza gastronomica”, ma elabora anche il concetto del tempo. Questo luogo diventa una sorta di oasi, in pieno centro, in cui trascorrere del tempo gustando questa “cucina di transumanza” e quindi compiendo un percorso attraverso i prodotti e i piatti scelti dallo chef.
L’idea del percorso si nota anche guardando il menù che cambia settimanalmente e che non presenta la divisione in antipasti, primi, secondi e dessert. Tutte le portate sono segnate una dopo l’altra senza distinzioni. In modo che l’ospite possa calibrare il percorso in base al proprio gusto.
Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino - Ingresso
Ma partiamo dal principio. Come detto siamo ad Avellino in pieno centro, qui appena comincia Via Vincenzo Sara, prolungamento di Via Cristoforo Colombo c’è Tratturì. Entrando l’impressione è proprio quella di una piccola oasi, c’è un gradevole spazio esterno con dehors ideale per cenare all’aperto durante la bella stagione e poi la struttura interna. Due ambienti, uno con grande e luminosa vetrata e un bellissimo camino di design al centro, l’altra sala dà invece sulla cucina che è in parte a vista. L’arredo è curato, essenziale e decisamente gradevole. Come detto il menù cambia spesso e presenta le portate e i piatti senza distinzioni in categorie. Un vero percorso dunque. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Agianico della Cantina Trodella di Lapìo. Un bel rosso corposo, quasi imponente con un tannino marcato. Elegante, raffinato. Davvero una bella scoperta….
Aglianico di Cantina Trodella di Lapìo
Intanto arrivano i loro pani. Quello integrale ai cereali è buonissimo….
Pani
Cominciamo con un fiore di zucca ripieno di patate e curry rosso, su fondo di burre blanc con talli spadellati e una giardiniera di verdurine. Buonissimo il fiore di zucca, aromatico e avvolgente il ripieno di patata, interessante la presenza dei talli spadellati a donare al piatto una chiara essenza terragna.
Fiore di zucca ripieno di patata curry e burre blanc
Semplici ma convincenti le melanzane prima grigliate e poi cotte al forno con vinaigrette al miele con misticanza e pecorino. Particolare la nota dolce della vinaigrette al miele che si sposa a meraviglia con la nota sapida e il gusto deciso del pecorino.
Melanzane con miele e pecorino
Ecco un’altra proposta interessante nella sua semplicità. Una rosa di pesche e zucchine grigliate su fondo di emulsione di zucchine alla scapece, maionese alle erbe, misticanza e cacioricotta. Un antipasto fresco, particolare, assolutamente convincente.
Rosa di zucchine e pesche
L’incipit è stato interessante. Siamo curiosi di provare i primi. Abbiamo scelto i cannelloni con ricotta, amaranto e finferli.
Cannelloni con ricotta, amaranto e finferli
E i risoni con lattica e peperoni. Davvero particolare la scelta di questo formato di pasta, i risoni che mi ricordano l’infanzia. Me li preparava sempre la mia cara mamma, ma ammetto che è la prima volta che me li trovo in carta in un ristorante. Un piatto riuscitissimo, avvolgente, dal gusto circolare. Fantastica la scelta della lattica. Gustoso formaggio probiotico spalmabile e dei peperoni, presenti anche crudi a dadini per donare una nota croccante e aromatica al piatto.
Risoni con lattica e peperoni
Visto che siamo nel regno della “transumanza gastronomica” ho deciso di gustare un secondo tradizionale: la trippa in umido con pomodoro e nepitella. Che bontà e da quanto tempo non la mangiavo!
Trippa in umido con pomodoro e nepitella
Non possiamo non chiudere in dolcezza il nostro pranzo. Optiamo per due dessert. Una millefoglie, lemon curd e caramello.
Millefoglie lemon curd e caramello
E una tartelletta al cioccolato bianco, albicocca e basilico. Anche con i dolci è chiara la volontà di proporre qualcosa di creativo, soprattutto nell’abbinare il basilico all’albicocca e cioccolato bianco. Abbinamento peraltro riuscitissimo.
Tartelletta con cioccolato bianco, albicocca e basilico
Accompagniamo il dolce con un amaro Jefferson e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 42 euro e 50 a persona. Ho trovato davvero ottimo il rapporto qualità - prezzo.
Tratturì – Transumanza Gastronomica è proprio una bella storia. E’ una sorta di trattoria contemporanea portata avanti con passione da Gerardo Urciuoli, chef e patron. La location è carina e accogliente e si trova nel cuore di Avellino. Qui trovi una cucina particolare con piatti e proposte che esaltano prodotti del territorio, carni locali, formaggi, verdure di montagna. Una cucina che lo chef definisce di “transumanza” con un menù che cambia spesso e segue rigorosamente la stagionalità di prodotti e materie prime. Delizioso il fiore di zucca ripieno di patate e curry rosso con i talli spadellati, interessante la rosa di zucchine e pesche, deliziosi i risoni con lattica e peperoni. Qui da Tratturì trovi una cucina non scontata e proposte davvero interessanti. Il servizio è veloce e informale. Ottimo il rapporto qualità- prezzo. Decisamente un indirizzo da segnare in agenda.
Tratturí - Transumanza Gastronomica
Via Vincenzo Sara
Avellino
Tel. 0825 191 01 42
Visita la pagina Fb di Tratturì – Transumanza Gastronomica
Siamo tornati a trovare Ciro Casale a Baiano. La Pizzeria Pulcinella da Ciro ormai rappresenta una certezza per noi, un indirizzo sicuro e la garanzia di gustare sempre una signora pizza. Ma cominciamo dal principio. Siamo a Baiano, e il casello di Baiano dell’A 16 dista solo poche centinaia di metri dal locale. Qui si arriva facilmente sia via autostrada sia dalla strada interna, così come è semplice parcheggiare nei pressi della pizzeria. Abbiamo prenotato il nostro tavolo in anticipo. Ci accomodiamo. Ci accoglie con grande calore Ciro Casale, sorridente e in grande forma ma la meravigliosa sorpresa è la presenza anche di Michelangelo Casale al banco pizza. Ciro e Michelangelo hanno unito le forze, e condividono adesso lo stesso progetto. Due fratelli con un comune denominatore: la grande passione per l’arte bianca e per la pizza. Per noi, questa è una fantastica notizia.
Entrando c’è il banco da lavoro con i forni. Il locale è bello come lo ricordavamo: arredi sobri, stile contemporaneo, tantissimo spazio. L’atmosfera è assai gradevole, da rimarcare in particolare lo spazio tra i vari tavoli e le sedute, la qual cosa garantisce la necessaria privacy ai commensali. Diamo uno sguardo al menù, ci sono i taglieri, i formaggi, la degustazione di mozzarella di bufala, i fritti della tradizione tra cui spiccano la frittatina di pasta e patate con la provola e la frittatina con la genovese di cipolla ramata di Montoro e muscolo di scottona irpina. Ovviamente poi ci sono le pizze divise in classiche, gourmet, le pizze denominate “Suntuose”, le Complete, poi i ripieni al forno e i ripieni fritti. Poi ogni giorno ci sono delle pizze fuori menù che si aggiungono a quelle presenti in carta. Insomma davvero c’è di che divertirsi.
Noi prima della pizza ci concediamo dei crocchè della tradizione, fatti con patate, provola e pepe. Il fritto è leggero, asciutto e non unto. Sono buonissimi e realizzati a regola d’arte. Attenzione a non esagerare perché creano dipendenza.
Crocchè
Cominciamo la degustazione delle pizze. E partiamo come sempre dalla tradizione, ecco la margherita fatta con pomodoro San Marzano DOP, fior di latte, formaggio grattugiato, basilico e olio Evo. Questa è una signora margherita, buonissima e poi il cornicione è morbido, ben alveolato e soffice.
La Margherita
Siamo partiti alla grande. Proseguiamo la nostra degustazione con la Patanella Nera, con la provola di Agerola, patate di San Michele di Serino al forno, funghi porcini dei monti Picentini e pancetta di maialino nero casertano. Un vero trionfo di sapori che si sposano alla perfezione. Come ci spiega Ciro Casale la particolarità in questa pizza sta nell’uso della patata aeroponica, che non prende acqua dal terreno. In pratica la patata si ottiene con una tecnica di coltivazione che non prevede un substrato. Il risultato è una patata ideale per chi ha problemi con i metalli pesanti, può mangiarla chiunque perché non provoca fastidi o allergie.
La Patanella Nera
La terza pizza che gustiamo è una fuori menù, la Bufalo e Bufala, la pizza viene messa in forno con una emulsione di acqua e olio a bassa temperatura, all’uscita viene messa la stracciatella di bufala, il carpaccio di bufalo marinato, pomodoro corbarino semisecco reidratato in olio Evo, basilico croccante fritto e la parte croccante è data dalla granella di fresella saltata. Questa pizza ci ha conquistato: fresca, gustosa, perfettamente equilibrata. Una pizza studiata davvero in maniera impeccabile. In una parola: spettacolare.
La Bufalo e Bufala
Abbiamo trovato una pizza realizzata con un bel diretto realizzato con farina tipo 0. Un impasto realizzato con maestria, con un’idratazione medio-alta, e una lievi-maturazione di 36 ore. Il risultato è una pizza leggerissima, digeribile con un impasto profumato e una bella e pronunciata alveolatura. Il peso netto dei panetti a parer nostro è sui 270/280 grammi. Da ricordare la grande qualità i prodotti usati per la farcitaura e i topping. Nota di merito per il San Marzano (davvero ottimo). Il servizio è veloce, professionale e senza sbavature. Buona la carta delle birre.
Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Peso netto dei panetti sui 270/280 gr.
- Uso di prodotti di grande qualità per topping e farciture
- Fritti Super
- Buono il rapporto qualità - prezzo
Pizzeria Pulcinella da Ciro a parer nostro ha raggiunto livelli incredibili. Rispetto alla nostra ultima visita, abbiano notato la chiara volontà di alzare ancora di più l’asticella. In questo senso abbiamo salutato con grande gioia la presenza qui di Michelangelo Casale, grande talento, reduce da altre esperienze e percorsi. L’idea di Ciro Casale di unire alla squadra anche Michelangelo è assolutamente vincente. Due fuoriclasse, due fratelli capaci di compensare le proprie attitudini e qualità. In effetti la presenza di Michelangelo permette a Ciro di dedicarsi anche alla sala, di seguire gli ospiti e di spiegare nel dettaglio le proposte pizza.
Abbiamo notato poi una grande attenzione alla cura dei dettagli e al servizio. Tutti particolari che alla lunga fanno la differenza. Risulta quasi pleonastico parlare della pizza, davvero eccellente. L’impasto è un diretto realizzato a regola d’arte, la margherita è super. La Patanella Nera seduce ma la Bufalo e Bufala resta nella memoria. Che meraviglia quella stracciata di bufala e quel carpaccio di bufalo marinato! Poesia. Buono il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato alla struttura e alla qualità dei prodotti usati e all’offerta gastronomica. Pizzeria Pulcinella da Ciro a Baiano è un’assoluta certezza, e si conferma nella nostra guida sul web delle pizzerie imperdibili. Da provare e riprovare. Garantiamo noi.
Pizzeria Pulcinella da Ciro
Via Nicola Litto, n.169
Baiano (Av)
Tel. 081 825 7819
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L’Irpinia è una terra ancestrale e magica, capace di regalare emozioni in ogni periodo dell’anno. Una terra che avvolge e rapisce con la sua anima, la sua essenza, la sua storia, i suoi paesaggi, i suoi prodotti, la sua gente. Ci sono dei posti però dove questa “anima” si percepisce più che in altri. Nel cuore dell’Irpinia, sulle colline di Sturno c’è un luogo di eccellenza e charme, dove respirare davvero questa terra, è Il Mulino della Signora, una country house con ristorante dove poter immergersi nella magia dell’Irpinia. Tutto nasce grazie al dottor Gianfranco Testa, medico urologo e appassionato della sua terra, il suo progetto che nel tempo si è evoluto ed è diventato quello che è oggi è davvero spattacolare. Qui la parola d’ordine è ospitalità.
Incantevole il casale di campagna centrale, restaurato a regola d’arte, gli ambienti sono curati nei minimi dettagli con tanti oggetti d’arredo antichi. In particolare, nella sala dove abbiamo pranzato troneggiava un maestoso camino con un bel pianoforte a coda.
Il Mulino della Signora. Sturno - Particolare di una sala interna
Bellissima poi la piscina panoramica, posta sulla sommità di una piccola collina da cui ammirare un bel panorma. E particolari e suggestive le piccole casette, unità abitative separate immerse nel parco, caratterizzate da uno stile country e da elementi come pietra, legno, cotto, dove poter soggiornare in totale privacy e godendo della tranquillità e del silenzio della campagna.
La bella piscina esterna
Qui al Mulino della Signora si può soggiornare e regalarsi anche un semplice weekend di relax nella natura, e partire magari alla scoperta di questo angolo di Irpinia. Ma l’altro fiore all’occhiello della struttura è il ristorante. I menù e i piatti seguono rigorosamente la stagionalità di prodotti e materie prime. Potremmo dire una cucina dall’orto alla tavola. Infatti in caucina arrivano i prodotti bio del territorio che vengono esaltati dalle proposte dello chef Francesco Agnese e della sua brigata. Piatti che nascono nella tradizione irpina più pura ma si evolvono e vengono presentati con una veste di accattivante contemporaneità.
Il menù a la carte è essenziale, poche portate ma ben studiate e calibrate. Filo conduttore è l’Irpinia naturalmente. Noi da bere prendiamo due calici di ottimo aglianico (prodotto dal Mulino della Signora). Gianfranco Testa produce in questo angolo di Paradiso anche vino e un meraviglioso olio che abbiamo avuto modo di degustare e di cui ti parleremo prossimamente. In effetti sono tantissimi gli ulivi della tenuta..
Si comincia con due antipasti. Ecco una selezione di formaggi e salumi del territorio; un meraviglioso prosciutto crudo di Trevico stagionato in grotta, capocollo e soppressata, poi un formaggio vaccino semistagionato, perfetto per chi ama formaggi dal sapore troppo intenso, e poi un altro tipo di formaggio farcito con le olive da accompagnare alla marmellata di ciliegie di loro produzione. I salumi sono di ottima fattura, nota di merito per il prosciutto di Trevico, il borgo più alto dell’Irpinia e il più antico della Baronia. Il prosciutto ha un sapore inconfondibile, persistenze, sapido il giusto e pieno di carattere, una vera eccellenza irpina.
Selezione di formaggi e salumi
L’altro antipasto è la parmigiana di zucchine con mortadella e besciamella. Delicata ma gustosissima. Una parmigiana bianca davvero notevole.
La Parmigiana di zucchine
E’ il momento dei primi. Visto che è Domenica, opto per i ravioli al ragù della tradizione. Meraviglioso il ragù “tirato” come si deve, i ravioli in questo caso hanno una particolarità: sono ripieni di genovese. Il connubio di sapori è davvero interessante.
Ravioli al ragù della tradizione
L’altro primo è davvero particolare, risotto al pomodoro, pesto di fiori di zucca e burrata. Avvolgente, profumato, morbido al palato. Interessante davvero la presenza il pesto di fiori di zucca.
Risotto al pomodoro pesto di fiori di zucca e burrata
Decidiamo di gustare un secondo in due e la nostra scelta cade su brasato, crema di patate e verdure di stagione. La carne è meravigliosa, tenerissima, si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente e paziente cottura.
Brasato di manzo con crema di patate
Come contorno la classica e tradizionale ciambotta irpina, un piatto che mette insieme i sapori più gustosi e colorati dell’orto: melanzane, zucchine, peperoni, patate, pomodori. Davvero il trionfo della tradizione contadina.
Ciambotta Irpina
Prendiamo anche un dolce. Un tiramisù, fatto con i savoiardi.
Tiramisù
Accompagniamo il dessert con due bicchierini di Ratafià dell’azienda agricola di Meo. Adoriamo questo liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena, oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Il modo perfetto per terminare il nostro pranzo.
Ratafià di Di Meo
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo al Mulino della Signora 55 euro a persona.
Il Mulino della Signora a Sturno è una struttura suggestiva, una Luxury Country House con ristorante adagiata sulle dolci colline irpine, circondate da ulivi. Il paesaggio è bellissimo, la natura la fa da padrona. Luogo ideale per regalarsi un po’ di sano relax lasciando da parte lo stress e dimenticandosi dell’orologio. Questo è un luogo nato grazie al Dottor Gianfranco Testa, che ha deciso di condividere con gli ospiti della struttura, la bellezza di questo territorio e delle sue tradizioni gastronomiche. A partire dalla sapienza antica della produzione di olio e vino. L’olio che producono qui al Mulino della Signora è davvero meraviglioso.
Qui ci si sente davvero a casa in un contesto di charme e nello stesso tempo di familiarità. La cucina è interessante. Una cucina che valorizza in modo mirabile i prodotti dell’orto e le eccellenze del territorio. Una cucina che parte dalla tradizione per poi evolversi grazie allo chef Francesco Agnese e alla sua brigata. Buonissima la parmigiana di zucchine, sublime il risotto al pomodoro, pesto di fiori di zucca e burrata. Degno di nota il brasato. Il menù cambia spesso e segue la stagionalità e la disponibilità di prodotti e materie prime molte delle quali provengono dalla tenuta dell’azienda. Il servizio è impeccabile, il personale è sempre sorridente e pronto a soddisfare le esigenze degli ospiti. In sala è molto bravo e preparato Lucio Cammisa. Il conto è adeguato al contesto.
Il Mulino della Signora è senza dubbio un indirizzo da segnare in agenda. Vera eccellenza irpina. Garantiamo noi…
Il Mulino della Signora
Contrada Sterparo
Sturno (Av)
Tel. 0825 437207
Visita il sito web del Mulino della Signora
Venire a Grottaminarda a gustare la pizza di Giovanni Grimaldi è sempre una buona idea. Per questo quando siamo in zona, spesso e volentieri facciamo tappa qui. Del resto alla Pizzeria Giovanni Grimaldi siamo stati più volte proprio perché ci piace questo meraviglioso mix tra la tradizionale pizza napoletana e il territorio irpino, grazie alla presenza di ingredienti e prodotti meravigliosi di questa terra. La pizza di Giovanni Grimaldi è la pizza “napoletana” come napoletano è lo stesso Giovanni (del quartiere Sanità), anche se ormai potremmo definirlo irpino d’adozione visto che sono diversi anni che vive qui. Il locale è centralissimo, siamo infatti sul Corso Vittorio Veneto, il corso di Grottaminarda.
Dentro è come lo ricordavamo: tavoli in legno, colori chiari, un design essenziale, moderno ma senza eccessi. Alle pareti chiaramente richiami a Napoli, (molto belle in particolare le grandi stampe del Golfo di Napoli e del Vesuvio). In fondo alla sala c’è la cucina, il banco di lavoro e due forni, c’è anche un terzo forno per il senza glutine in un’area separata. Tutto è a vista, questo ti dà la possibilità di vedere anche il grande lavoro di Giovanni e della suo team all’opera. Ci sono due sale (una al piano inferiore) e un importante spazio esterno, preso d’assalto in queste belle e caldissime sere estive. Il menù è ricco e capace di accontentare davvero tutti: le stuzzicherie, gli affettati, gli antipasti di verdure, gli arancini, i fritti con gli immancabili e squisiti crocchè napoletani e le frittatine e poi le montanarine (proposte anche alla genovese).
Poi la carta delle pizze divise in varie sezioni: pizze classiche, i calzoni, le pizze che non dimentichi, le pizze che ti lasciano il segno, c’è anche il menù bimbi. Insomma davvero chi più ne ha più ne metta.
Da notare come tra gli ingredienti usati per topping e farciture ci siano tantissimi prodotti irpini d’eccellenza, dall’olio di Ravece, al caciocavallo podolico, dal pecorino di Carmasciano, al broccolo aprilatico di Paternopoli. Noi da bere prendiamo una minerale e le birre Ambrate in bottiglia del Birrificio Serrocroce, altro piccolo gioiello irpino, il birrificio di Monteverde capitanato da Vito Pagnotta.
La birra Ambrata di Serrocroce
Cominciamo con delle immancabili coccole fritte. Ecco due crocchè napoletani, fatti come tradizione vuole: provola, salame, pepe, pecorino romano e prezzemolo. Il fritto è asciutto e non unto e il sapore è davvero da “wow”. Sono davvero meravigliosi, attenzione perché creano dipendenza….
Crocchè della tradizione
Poi ecco una bella frittatina di bucatini classica, fatta con besciamella, provola, ragù bianco di carne, caciocavallo irpino e piselli.
Frittatina classica
Anche la frittatina è fatta a regola d’arte. Condita in modo perfetto, non troppo asciutta e anche qui la frittura è stata sapiente.
Frittatina di bucatini - Dettaglio ripieno
A chiudere il tutto delle ottime patate fritte. I fritti ci hanno davvero soddisfatti, qui alla Pizzeria Giovanni Grimaldi sono davvero un valore aggiunto. Complimenti.
Patate fritte
Ma adesso spazio alle pizze. Abbiamo gustato una classica margherita, perché si comincia sempre dalla tradizione. Davvero buona questa margherita fatta con pomodoro pelato San Marzano, fiordilatte di Agerola, parmigiano reggiano 36 mesi, olio Evo e basilico.
Margherita
Poi ecco che arriva una pizza che trovi sul menù nella categoria “Pizze che ti lasciano il segno”. E’ la Pertecaregna, pizza che riprende il famoso piatto del baccalà alla pertecaregna, un must irpino, piatto della tradizione molto amato da queste parti. Per questo la pizza Pertecaregna è fatta con fiordilatte di Agerola, caciocavallo irpino stagionato 3 mesi, baccalà lesso, peperoni cruschi, olio Evo di Ravece e prezzemolo. Baccalà sulla pizza dirai? Ebbene sì e ci sta divinamente…
La Pertecaregna
In questo periodo c’è anche una pizza fuori menù che ci incuriosiva: la Porchetta. Una pizza gustosissima con provola di Agerola, patate al forno e la porchetta realizzata dalla Macelleria Colomba e cotta da Rocco Caggiano con il forno Josper. Non potevamo non provarla, davvero meravigliosa e che cosa era quella porchetta! Porfumata, aromatica, goduriosa..
La Porchetta
Chiudiamo la nostra degustazione delle pizze con un’altra pizza da ricordare, la Menaica con pomodorino giallo del Vesuvio DOP, mozzarella di bufala campana DOP, burratina di bufala cilentana, alici di Menaica, olio Evo di Ravece e basilico. Un'esplosione di sapori con un equilibrio perfetto. Tutto gira tra la nota quasi dolce del pomodorino giallo, la morbidezza della burrata, la sapidità marcata delle meravigliose alici di Menaica, e ancora il gusto pieno della mozzarella di bufala. Una pizza decisamente da provare.
La Menaica
Abbiamo trovato il solito eccellente e leggerissimo impasto di Giovanni Grimaldi. Si tratta di un bell’impasto diretto con 32/36 ore tra lievitazione e maturazione. Il risultato è una pizza profumata, fragrante e soprattutto leggera. Il cornicione è medio, buona l’alveolatura, non troppo marcata l’idratazione. Il peso dei panetti è sui 270 grammi. Davvero ottimi e di grande qualità gli ingredienti e i prodotti usati per il topping e le farciture. In alcuni casi prodotti di assoluta eccellenza e presìdi Slow Food. Il servizio è stato veloce nonostante di Sabato sera la pizzeria tra interno ed esterno fosse strapiena.
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Menù molto ricco con tante proposte pizza
- Uso di prodotti di grande qualità per topping e farciture (con molte eccellenze irpine e presìdi Slow Food)
- Corretto il rapporto qualità – prezzo
La Pizzeria Giovanni Grimaldi a Grottaminarda per noi rappresenta una certezza. Il locale è centralissimo e gradevole. La pizza qui è eccellente, realizzata con passione e attenzione, l’impasto è un bel diretto fatto come si deve. La pizza ci piace perché ha un’anima napoletana ma carattere irpino. Da rimarcare l’uso di materie prime di qualità. Qui la pizza è il giusto mix tra la tradizione partenopea e l’Irpinia con tanti squisiti prodotti del territorio (come l’olio Evo di Ravece, il caciocavallo podolico, il pecorino di Carmasciano, solo per ricordarne qualcuno). Ma ovviamente puoi gustare i grandi classici della tradizione dalla margherita, alla cosacca, dalla marinara, alla pizza fritta. Fantastica la pizza Porchetta che abbiamo gustato, super la margherita, se ti piace il baccalà non farti scappare la Pertecaregna. Meravigliosi i fritti realizzati come Dio comanda. Il servizio è veloce, il rapporto qualità prezzo è corretto. La Pizzeria Giovanni Grimaldi non può mancare nella nostra guida sul web di quelle che sono le pizzerie da non perdere. Garantiamo noi.
Pizzeria Giovanni Grimaldi
Corso Vittorio Veneto n.183
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 445288
Visita il sito web della Pizzeria Giovanni Grimaldi
L’Irpinia non smette mai di sorprenderci e deliziarci. Siamo a Paternopoli, paese che ha un’antica e radicata tradizione vitivinicola e contadina. Questa è terra di vino e meravigliosi prodotti della terra. Basti pensare tra gli altri al famoso broccolo aprilatico presidio Slow Food. Siamo in pieno centro storico e ci siamo fermati a pranzo da Pater Familias Ristorante. Partiamo dalla location che è davvero suggestiva: un palazzo nobiliare risalente al 1836, magistralmente ristrutturato. Antica dimora della famiglia Famiglietti, questo edificio è davvero un gioiello valorizzato alla grande da Francesco Anziano.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Esterno
In effetti oggi il Palazzo Anziano – Famiglietti è una struttura che rapisce l’ospite con la sua bellezza senza tempo, di grande bellezza sono le colonne del vestibolo di stampo neoclassico. Fantastici i dettagli, bellissime le sale, all’interno domina la pietra, una pietra che rassicura e avvolge, una pietra che racconta storie.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Particolare di una sala interna
Una pietra che raccont a storie di un passato che riecheggia nelle sale di questo edificio e nelle proposte di cucina che raccontano il territorio con piatti che esaltano i prodotti e le materie prime dell’Irpinia. Una cucina che parte dalla tradizione ma che viene presentata in una chiave contemporanea. E’ comunque il trionfo della tradizione irpina, ma partiamo dal principio.
Pater Familias Ristorante Paternopoli. Cucina antica
Veniamo accolti con grande gentilezza da Francesco Anziano, il titolare che ci racconta con grande passione la storia del palazzo e dei suoi antenati. Dopo un piccolo giro e dopo aver ammirato tante cose fantastiche e oggetti antichi (anche un bellissimo albero genealogico di famiglia). Ci accomodiamo.
C’è la possibilità di optare per il menù degustazione (quattro proposte a scelta dello chef) oppure scegliere a la carte. Ci sono sei proposte di antipasti, sei primi e quattro secondi con un minimo comune denominatore: l’Irpinia. Ogni piatto racconta il territorio, il tutto grazie ad una scelta accurata delle materie prime e dei prodotti bio. La carta dei vini presenta una scelta accurata e attenta di vini irpini.
Noi scegliamo il menù degustazione e da bere ordiniamo un rosso prodotto proprio a Paternopoli, Ion di Stefania Barbot, un Campi Taurasini “possente”, ottenuto da aglianico questo vino ha un colore rosso rubino intenso, un profumo incredibile, bella nota floreale e sentore di frutti rossi e spezie. Presenta una buona persistenza. Un rosso davvero interessante. Cantina da tenere assolutamente d’occhio. Intanto arrivano i loro pani e focaccine.
I pani
E come entreé ecco una deliziosa montanarina, gustosa, con un fritto leggero e non unto.
Montanarina
Come antipasto la scelta dello chef cade su un tortino di patate e ortaggi con pancetta croccante e fonduta di caciocavallo. In pratica una rivisitazione “creativa” della classica ciambotta di verdure irpina. Ottimo inizio..
Tortino di patate ed ortaggi, pancetta croccante e fonduta di caciocavallo
Il primo è la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. In una parola: delicatissima. La maccaronara è la pasta irpina per eccellenza, fatta a mano come tradizione vuole. Morbida e dal sentore dolce la crema di piselli che si sposa benissimo con la nota aromatica della menta.
Maccaronara alla crema di piselli menta e burrata
Come secondo ecco il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdure saltate. Morbidissima e gustosa la carne. Davvero un grande piatto.
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate
Il menù degustazione prevede anche un dessert. Ecco la cheesecake ai frutti rossi, fresca e graditissima. Accompagniamo il dolce con un’altra chicca irpina. Due bicchierini di Don Fà, vino fortificato e aromatizzato con foglie di amarena, prodotto dall’azienda agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore. Realizzato secondo un’antica ricetta di famiglia, questo vino da fine pasto conquista per la sua aromatica forza.
Cheesecake ai frutti rossi
Chiudiamo così il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante e chiediamo il conto. Paghiamo 98 euro in due. Rapporto qualità prezzo fantastico. Basti pensare che il menù degustazione (senza vini) viene proposto a 35 euro a persona. Ma in generale il rapporto qualità – prezzo da Pater Familias Ristorante, se consideriamo la location, la qualità e il livello della proposta gastronomica è incredibile. Complimenti.
Pater Familias Ristorante a Paternopoli è una certezza. La location è meravigliosa: un antico edificio gentilizio che risale al 1836, recuperato e restaurato in maniera mirabile. Ideale anche per meeting, eventi, convegni, ricevimenti, mostre d’arte ed eventi culturali. Ma è la cucina che rapisce. Una cucina sorprendente che porta l’Irpinia in tavola grazie alla scelta di materie prime e prodotti del territorio che seguono rigorosamente la stagionalità, grazie alla bravura e tecnica dello chef e della sua brigata. Fantastica la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. Da ricordare il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura. Professionale e veloce il servizio. Abbiamo trovato davvero fantastico il rapporto qualità – prezzo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli entra di diritto nella nostra guida sul web dei locali da non perdere. Questo è davvero un gioiello irpino. Da provare assolutamente, garantiamo noi.
Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante
Siamo tornati a Telese Terme, il cuore pulsante della Valle Telesina negli ultimi tempi ci sta regalando fantastiche sorprese e indirizzi food davvero degni di nota. Tra questi senza dubbio c’è Amemipiace - Osteria Contemporanea. Non è la prima volta che veniamo qui. Memori della piacevole esperienza passata, ci siamo tornati a cena.
Siamo proprio al centro di Telese Terme in Viale Minieri, strada piena di negozi, dove è piacevole passeggiare. Amemipiace - Osteria Contemporanea si trova all’interno dello storico Albergo D’Onofrio a poca distanza dalla stazione e dalle famose Terme. L’Albergo da non molto ha cambiato faccia grazie ad una valida e accurata ristrutturazione che lo rendono decisamente interessante, e il suo ristorante accoglie gli ospiti con uno stile minimal e studiato. Arredi sobri ed essenziali, uno stile quasi industrial ma senza eccessi, a farla da padrone colori scuri, l’acciaio e il legno. Direi che il risultato è un compromesso ben riuscito.
Particolare interno
Siamo in due, veniamo accolti con garbo, ci accompagnano al nostro tavolo. Come al solito diamo un’occhiata al menù “a la carte”. Chi mi legge sa bene che non amo i menù chilometrici e ridondanti, qui invece ci sono poche proposte ma ben studiate: cinque proposte di antipasti, sei primi e sette secondi di carne e due di pesce e poi la pinsa e contorni e i dessert. I piatti ovviamente seguono il ritmo delle stagioni e la reperibilità di prodotti e materie prime, con un tocco di originalità che non guasta mai. Cominciamo ordinando una minerale e una bottiglia di Antylia Rosato di Barbera IGP di Ca’Stelle viticoltori in Castelvenere. Ottenuto dal vitigno Barbera del Sannio in purezza. Questo rosato ha un bel colore rosso cerasuolo, un profumo fruttato intenso un gusto secco ma morbido e una discreta struttura. Ottima scelta per la nostra cena.
Antylia Rosato Ca'stelle
Arrivano i due antipasti che abbiamo scelto. Ecco una intrigante millefoglie di melanzane con crema al ragù, al basilico e al parmigiano. Un tocco di originalità per un piatto della tradizione che non delude mai.
Millefoglie di melanzane con crema al ragù, al basilico e al parmigiano
L’altro antipasto è un buonissimo carpaccio di carne salada con foglie di spinacino baby e scaglie di Perlagrigia. Abbiamo fatto una piccola incursione in Trentino con questo carpaccio delizioso. Ricordavo di aver mangiato la carne salada a Bolzano e per questo volevo assaggiarla, l’ho travata davvero ottima e interessante la presenza delle scaglie di Perlagrigia questo formaggio a pasta morbida ma compatta di grande pregio.
Carpaccio di carne salada con foglie di spinaci e scaglie di parmigiano
Gli antipasti hanno soddisfatto in pieno le mie aspettative. Con i primi alziamo l’asticella. Sul menù a la carte tra questi ultimi, c’erano i paccheri con baccalà alla mediterranea, non potevo non assaggiarli. Li ho trovati deliziosi, perfetta la cottura della pasta, sapidi il giusto e ben conditi.
I paccheri con baccalà alla Mediterranea
L’altro primo è uno dei “must” della casa, il tipo di pasta sono le tripoline, una sorta di pappardella con il bordo ondulato, qui presentate alla Cusanese. Chiaramente il nome deriva dal suggestivo borgo di Cusano Mutri, famoso tra le altre cose per i funghi porcini. Ecco le tripoline alla Cusanese con porcini, salsiccia fresca e pomodorini. Un piatto di quelli che ti riconciliano con la vita, saporito, godurioso, con il sentore marcato dei porcini e una salsiccia di ottima fattura.
Tripoline alla Cusanese con porcini salsiccia fresca e pomodorini
Si sa che noi Templari del Gusto in fondo siamo dei “gaudenti”, avevamo visto ad un tavolo un primo fuori menù, e abbiamo deciso di assaggiarlo. Un piatto, semplice, di quelli che a Napoli definiresti "sciuè sciuè". Gli spaghetti con pomodorini, olive e capperi. Abbiamo fatto bene ad assaggiarli. Ottimi davvero, con la nota dolce del pomodorino che andava a braccetto con la sapidità dei capperi e delle olive. Che buoni …
Spaghetti con capperi, olive e pomodorino
Decidiamo anche di concederci un secondo in due e gustiamo una buonissima tagliata di black angus con olio evo e sale rosa. La carne era tenera e gustosa.
Tagliata di black Angus con sale rosa e Olio Evo
Accompagniamo la tagliata con delle patatine fritte. Quando ce vò, ce vò….
Patatine fritte
Saltiamo il dessert, prendiamo due bicchierini di liquore Strega, (del resto siamo nel Sannio)…e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Amemipiace - Osteria Contemporanea a Telese 40 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Amemipiace - Osteria Contemporanea a Telese Terme rappresenta un valido indirizzo se sei da queste parti. Il locale è centralissimo e si trova all’interno dell’Albergo D’Onofrio. L’ambiente è gradevole, con un tocco di design moderno e con un arredo minimal. Qui trovi una cucina che parte dalla tradizione, proposta in chiave contemporanea ma senza eccessi. Il menù segue la stagionalità di prodotti e materie prime. Una proposta che mette insieme la tradizione e una giusta dose di innovazione con una grande attenzione alla selezione e scelta dei prodotti. Non vastissima ma curata la carta dei vini con un occhio di riguardo al Sannio beneventano. Il servizio è informale, veloce e senza particolari sbavature. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Confermiamo il giudizio espresso in passato e non possiamo che inserire Amemipiace - Osteria Contemporanea nella nostra guida “on line” degli indirizzi che a parer nostro sono da non perdere. Consigliato, parola dei Templari del Gusto.
Amemipiace - Osteria Contemporanea
Viale Minieri n.32
Telese Terme (Bn)
Tel. 0824 975353
Visita il sito web di Amemipiace Osteria Contemporanea e dell’Albergo D’Onofrio