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Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Mercoledì, 15 Luglio 2020 10:27

La Pignata. Ariano Irpino (Av)

Mi trovavo dalle parti di Ariano Irpino e avevo voglia di una buona pizza. L’occasione era troppo ghiotta per non tornare alla Pignata. Erano un po’ di mesi che mancavo da qui, complici gli impegni di lavoro e il famigerato lockdown. Alla Pignata torno sempre volentieri, mi sento come a casa. Ma riavvolgiamo il nastro. Siamo nella parte alta di Ariano, l’aria è frizzantina, parcheggiamo l’auto a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. A fare gli onori di casa c’è Ezio Ventre, gentile, sorridente e cordiale. Da notare come qui si possa pranzare e cenare in assoluta sicurezza con tavoli e sedute ben distanziate tra loro.
L’atmosfera è piacevole e rilassante, è Sabato sera ma siamo arrivati abbastanza presto. Rispetto all’ultima nostra visita ho notato qualche novità nell’arredamento e pareti di un bel colore chiaro, raffinata ed essenziale la mise en place.
Da bere prendiamo una minerale ed una splendida American Magut del birrificio Lambrate. Una birra che si lascia bere che è una bellezza, bassa fermentazione e luppolatura (di stampo americano) decisa ma elegante e un bel gusto erbaceo. Bassa gradazione (5°) e tanto piacere. Ideale per accompagnare la nostra pizza.

American Magut del birrificio Lambrate
American Magut del birrificio Lambrate

Diamo un’occhiata al menù direttamente dal nostro smartphone (cosa comodissima). Il menù è studiato e concepito alla perfezione. Da notare l’uso di prodotti prevalentemente irpini. Ci sono una trentina di proposte e qualche fuori menù: c’è l’imbarazzo della scelta, dalle pizze tradizionali a quelle più studiate con un tocco “gourmet”.
Stasera abbiamo voglia semplicemente di pizza e stop, quindi niente antipasti o fritture. Prendiamo una pizza “fuori menù” denominata “dal Tirreno all’Adriatico” con fiordilatte, burrata di Gioia del Colle, alici di Cetara, salsa di peperone, salsa di zucchine e salsa di melanzane. In questa pizza facciamo un ideale viaggio partendo dal Tirreno con le alici di Cetara arrivando in Puglia e quindi sull’Adriatico con la burrata passando per l’Irpinia con le verdure (zucchine, melanzane e peperoni), in una parola: spettacolare.
Perfettamente equilibrata, e poi mi sono innamorato dell’abbinamento delle alici di Cetara con la loro decisa nota sapida e il sapore suadente e avvolgente della burrata. E che dire delle salse di verdure? Una pizza fantastica e anche bella da vedere.

Dal Tirreno all'Adriatico
Dal Tirreno all'Adriatico

Con l’altra pizza che abbiamo gustato siamo in pieno territorio: la diavola a caciocavallo con fiordilatte, pelati San Marzano D.O.P senza conservanti, ventricina in questo caso abruzzese (davvero notevole) e caciocavallo irpino stagionato 5 mesi. Dal sapore deciso e avvolgente.

La diavola a caciocavallo
La diavola a caciocavallo

Abbiamo trovato un impasto diretto con autolisi e perfetta lievitazione. Un impasto realizzato con un farina W 280, tipo 1 germe di grano e metà manitoba. Il risultato è eccellente, perfettamente eseguito. Si presenta decisamente fragrante, compatta al morso e con un’idratazione abbastanza spinta, siamo intorno al 75 %. I panetti sono medi e gli ingredienti per la farcitura sono tutti di grande qualità e decisamente abbondanti. Insomma una pizza che si fa ricordare.

Dettaglio alveolatura
Dettaglio alveolatura

Il nostro parere:

- Impasto di tipo diretto
- Semplice ma vario menù delle pizze, da notare l’uso prevalente dei prodotti irpini
- Uso di ingredienti di grande qualità per topping e farcitura delle pizze
- Non solo pizzeria ma ristorante di alto livello
- Servizio veloce e preciso

La Pignata ad Ariano Irpino è a parer mio una certezza, sia che tu abbia voglia di pranzare o cenare sia che tu voglia una buona pizza. Qui vai sul sicuro, trovi una cucina che affonda le radici nella tradizione irpina ma con interessanti spunti di creatività. E’ una tappa imperdibile se sei in zona, complimenti ad Ezio Ventre, perfetto padrone di casa e grande conoscitore e appassionato dei prodotti e delle eccellenze del territorio.
Antonio di Lauro al banco sa il fatto suo e si conferma a livelli altissimi e ha una tra le altre, una grande dote: un’umiltà fuori dal comune. La pizza qui è notevole, l’impasto è ben eseguito, digeribile e tutti i prodotti sono di grande qualità. Conferma assoluta.


Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata

Ci sono luoghi che regalano emozioni vere, luoghi dove il mangiar bene è la parte di un tutto e si coniuga alla magia del luogo. Molto di rado si riesce a trovare quell’alchimia, quella sensazione di familiarità e benessere quando ceni in un ristorante. Quell’alchimia l’abbiamo trovata alla Locanda della Luna, ma partiamo dal principio. E’ un bel Sabato sera estivo, non siamo andati al mare in questo weekend e per scappare un po’ dal caldo cittadino decidiamo di cenare in un posticino da cui mancavamo da un bel pò: la Locanda della Luna a San Giorgio del Sannio.

La Locanda della Luna San Giorgio del Sannio Insegna esterna
La Locanda della Luna - San Giorgio del Sannio - Insegna esterna

Siamo a soli 9 km da Benevento, in una bella posizione che domina la vallata del fiume Sabato a quasi 400 metri sul livello del mare. La Locanda della Luna si trova nella parte alta di San Giorgio, la più antica. Si arriva dov’è la Chiesa di San Rocco e si imbocca la strada accanto alla Chiesa che conduce fino a piazza Ciriaco Bocchini, lì c’è un viottolo (Via delle oche) che porta al locale.
Parcheggiamo comodamente (c’è un parcheggio davanti al ristorante).
In pratica siamo in una villa molto bella che si affaccia sulle colline del Sannio. Entriamo, ci accoglie la gentilissima e sorridente Teresa Nardone, moglie dello chef Daniele Luongo e vera anima artistica della Locanda.
Bello è anche scoprire perché il ristorante si chiama Locanda della Luna. Locanda perché per arrivare si attraversa Via delle oche (l’oca nda) e poi “luna” viene dall’unione dei loro cognomi Daniele LUongo e Teresa NArdone. Grande coppia!
Ci sono due belle sale, una in particolare è spettacolare con pietra di tufo alle pareti, soffitto in legno e un arredamento che sa di Provenza. Fuori c’è un meraviglioso terrazzo. Anche se la serata lo consente preferiamo cenare all’interno.
Bella l’atmosfera che si respira qui. Di fronte a noi in il borgo di San Nazzaro e poco più in là dall’alto il borgo di Montefusco, da un lato Sannio dll'altra Irpinia quindi. L’atmosfera è meravigliosa, ci sono lanterne con candele, luci soffuse ai tavoli esterni e su ogni tavolo un segnaposto fatto con dei libri, altra creazione originale della bravissima Teresa, che ci racconta della sua passione artistica, lei si definisce “eco-designer”, capace con materiali come lattine, tappi di sughero o barattoli di creare delle cose e opere meravigliose. Grazie a lei nella Locanda si respira un’aria “femminile” rassicurante e creativa.
Veniamo al cibo, diamo un’occhiata al menù digitale direttamente sui nostri smartphone. Ci sono due menù degustazione di 3 e 4 portate. Ma noi decidiamo di ordinare à la carte.

Per restare nel territorio sannita, accompagniamo la nostra cena con due calici di Aglianico del Sannio D.O.P. di Corte Normanna: di un bel rosso intenso, discretamente tannico e con sentori di spezie. Un ottimo compagno di viaggio per la nostra serata. Ci serve da bere il gentilissimo Francesco davvero affabile e cortese. Ci portano i pani (di loro produzione): pane alla curcuma, pane multicereale, pane con semi di lino e girasole e tocchetti di focaccia. Buonissimi!

I Pani
I Pani

Arriva poi un graditissimo aperitivo di benvenuto: una zeppolina di patate e porcini con crema di “cocozzella”. Ottimo incipit.

Entrée
Entrée

Ci viene servito l’antipasto: parmigiana bianca di melanzane con emulsione di basilico e olio EVO. Un piatto gustoso, equilibrato che ci ha quasi commosso per la sua delicatezza e bontà. Poi chi mi legge lo sa, ho un debole per le melanzane…Quindi..

Parmigiana bianca di melanzane
Parmigiana bianca di melanzane

E’ il momento dei primi. Ecco delle mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca. Delicate e perfettamente equilibrate.

Mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca
Mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca

E dei mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola. Un primo piatto che ci ha conquistato, riuscitissimo l’abbinamento della dolcezza del pomodorino giallo con la nota leggermente piccante della salsiccia rossa di Castelpoto (prodotto eccezionale e presidio slow food). Gran piatto davvero. Chapeau.

Mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola
Mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola

In attesa dei secondi ci rilassiamo sui divanetti in terrazza, ci scappa qualche foto e qualche selfie. Si sta davvero bene alla Locanda della Luna, abbiamo quasi la sensazione che il tempo scorra più lentamente. Rientriamo ed ecco il filetto di maialino cotto a bassa temperatura, alle erbe aromatiche con patata a buccia al forno e scaglie di tartufo scorzone estivo. Sappiamo bene quanto sia difficile cuocere la carne di maiale e riuscire a renderla morbida e delicata, bene… lo chef Daniele Luongo ci è riuscito alla perfezione e a rendere irresistibile il piatto c'è anche la ciotolina con il voluttouso fondo di cottura del maialino in cui intingere la carne. Poesia del territorio.

Filetto di maialino a bassa temperatura alle erbe aromatiche con patata al forno e tartufo scorzone estivo
Filetto di maialino a bassa temperatura alle erbe aromatiche con patata al forno e tartufo scorzone estivo

E che dire del polpo scottato su crema di patate al profumo di limone e chips di patate? Morbido e cucinato alla perfezione.

Polpo scottato
Polpo scottato

Passa a salutarci al nostro tavolo lo chef Daniele Luongo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli facciamo i nostri sinceri complimenti.
E’ il momento del dolce optiamo per una millefoglie artigianale scomposta con crema chantilly al profumo di Strega e amarene. Spettacolare, attenzione perché crea dipendenza….Ad accompagnare il dessert ci propongono un liquore di loro produzione fatto con vino aglianico e foglie di amarene, dal sapore simile allo cherry. Davvero ottimo.

Millefoglie con crema chantilly al profumo di Strega e amarene
Millefoglie con crema chantilly al profumo di Strega e amarene

Chiediamo il conto e per questa fantastica cena paghiamo 80 euro in due. Spettacolo! Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità-prezzo.

La Locanda della Luna è molto più di un ristorante, è un luogo dell’anima, un posto dove rilassarsi, trascorrendo qualche ora serena, godendo delle creazioni culinarie del bravissimo chef Daniele Luongo. Daniele è un grande talento, irpino di origine, ha un carattere schivo e riservato ma ha un cuore grande, la sua cucina è la sintesi perfetta tra le tradizioni del territorio e una giusta dose di creatività. Davvero una garanzia!
Il servizio è celere e puntuale, ottima l’accoglienza, l’atmosfera è raffinata ma nel contempo familiare, l’ambiente un po’ shabby chic, ti fa respirare un po’ di Sannio e un po’ di Provenza ed è reso unico grazie alle creazioni artistiche di Teresa Nardone e ad un arredamento studiato e raffinato. Tradotto: grande cucina in un ambiente unico, alchimia dei sensi. La Locanda della Luna è un indirizzo che non può mancare sulla tua ideale agenda dei locali da non perdere. Consigliatissimo! Ci si rivede prestissimo…



La Locanda della Luna
Piazza Ciriaco Bocchini - Traversa Via delle Oche n.7
San Giorgio del Sannio (Bn)
Tel. 320 047 86 09
Visita il sito web della Locanda della Luna di San Giorgio del Sannio

Mercoledì, 03 Marzo 2021 13:50

Nuvole di uova

Ecco un modo originale di cucinare le uova. Le nuvole di uova sono belle da vedere e buonissime, sono un perfetto antipasto o un secondo sfizioso da accompagnare magari con un contorno. Di grande effetto faranno la gioia di grandi e piccini e soprattutto si preparano facilmente. Occhio alla ricetta!

Ingredienti per 2 nuvole:

- 2 uova fresche
- Sale q.b.
- Parmigiano 20 gr.

Procedimento:

Dopo aver pulito e asciugato bene le uova, rompiamole e separiamo l’albume dai tuorli che terremo da parte. Montiamo gli albumi a neve ben ferma con l’aiuto di una frusta elettrica. Poi alla fine aggiungiamo un pizzico di sale (senza esagerare) e il parmigiano facendo attenzione a mescolare dal basso verso l'alto per non rovinare gli albumi montati a neve. Preriscaldiamo il forno a 180 ° in modalità ventilata, intanto sulla teglia mettiamo la carta da forno e aiutandoci con un cucchiaio, adagiamo gli albumi montati a neve a mo’ di nuvolette, facendo una piccola fossetta con il cucchiaio (servirà poi ad adagiare il tuorlo).
Cuociamo 3 minuti in forno preriscaldato a 180 ° con programma ventilato (quello che in genere usiamo per i dolci e le torte). Dopo 3 minuti togliamo la pirofila e adagiamo i rossi (senza romperli) nel piccolo fosso che abbiamo fatto con il cucchiaio.
Rimettiamo in forno per altri 4 minuti. 

Nuvola di uova sulla carta di forno prima di essere impiattata
Nuvola di uova sulla carta da forno prima di essere impiattata

Una volta trascorso questo tempo, staccare delicatamente le nuvolette dalla carta forno e servire, aggiungendo un pizzico di sale (e se piace un pizzico di pepe). Il piatto è pronto. Provale, sono belle da vedere e buonissime.

 

Giovedì, 09 Luglio 2020 08:20

Hosteria Vigna Re'. Caserta

Siamo a Caserta, la giornata canicolare avrebbe consigliato destinazioni di mare e invece abbiamo pensato di fare un giro a San Leucio. Da molti anni mancavamo da questi luoghi ricchi di storia, tradizione e famosi anche e soprattutto per la rinomata arte della seta. Il Borgo di San Leucio è davvero suggestivo e si trova lungo la strada che da Caserta va verso Caiazzo, parcheggiamo e attraversiamo Piazza della Seta, oltrepassato il cancello c’è la Real Colonia e più su il Belvedere. Dopo una rigenerante passeggiata ammirando edifici storici, scorci caratteristici e dopo aver ripensato alla storia e alle vicende dei Borbone ci fermiamo per pranzo all’Hosteria Vigna Re’.
Il locale si trova proprio nella Real Colonia in un edificio storico. Chiaramente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, arriviamo in perfetto orario.

Hosteria Vigna Re Esterno
Hosteria Vigna Re Esterno

Il locale è piccolo e caratteristico e si respira aria di semplicità e genuina convivialità. In questo periodo post- covid ovviamente sono stati costretti anche a diminuire il numero dei coperti. Si sta comunque bene e sono garantite tutte le norme relative al distanziamento tra tavoli e sedute. Siamo davvero curiosi di gustare alcune delle proposte dello chef Vincenzo Giaquinto.
Diamo un’occhiata al menù, c’è qualche proposta di terra ma trionfa la cucina di mare, ci sono i fritti, gli antipasti, sei proposte di primi, i secondi, i sautè, i contorni. Insomma c’è di che divertirsi.
Noi ordiniamo gli antipasti, nell’attesa prendiamo una minerale e due calici di falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2019 di terreStregate, di un bel giallo paglierino, belle note fruttate e una buona mineralità.
Si comincia con degli squisiti calamaretti fritti, lo ammetto, ho visto un commensale ad un altro tavolo che li mangiava godurioso e li ho voluti anche io. Ottima scelta, morbidissimi, saporiti e poi il fritto leggero e non unto.

Calamaretti fritti
Calamaretti fritti

Poi delle originali polpettine di polpo su purè di patata e composta di cipolla caramellata. Perfettamente equilibrate e gustose.

Polpette di polpo
Polpette di polpo

E degli squisiti involtini di pesce spada, delicatissimi. Attenzione che sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Confesso che avrei fatto volentieri il bis ma mi sono dovuto contenere…

Tortino di tonnoInvoltini di pesce spada
Involtini di pesce spada

A chiudere gli antipasti un tortino di tonno, a dir poco regale (e data la location l’aggettivo ci sta tutto), con pomodori, mozzarella, olive e crostini. Come dire: l’Estate in un piatto. Profumi e sapori mediterranei per una proposta irresistibile.

 Tortino di tonno
Tortino di tonno

Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, intanto arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli alla pescatrice ai tre pomodori. Deliziosi, il ripieno era fantastico e il sughetto da voluttuosa scarpetta!

Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini
Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini

E dei profumatissimi gnocchetti alle vongole al profumo di limone, deliziosi anche se forse li avrei preferiti un pò meno asciutti ma si sa che gli gnocchi tirano e assorbono molto il condimento.

Gnocchi alle vongole al profumo di limone
Gnocchi alle vongole al profumo di limone

Anche i primi ci hanno convinto. Decidiamo anche di provare un secondo in due. Opto per una delle particolarità di Vgna Re’: il polpo all’impiccato.

Polpo all'impiccato
Polpo all'impiccato

In pratica un polpo alla brace con pomodori e patate ”infilzato” a mo’ di spiedino e “impiccato”. Per mangiarlo comodamente poi l’ho adagiato nel piatto e me lo sono goduto.

Polpo alla brace
Polpo alla brace

Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Chiediamo un amaro, ci servono un buonissimo amaro abruzzese: l’amaro Jannamico, bello corposo con suadenti note agrumate. E chiediamo il conto, paghiamo per il nostro pranzo 78 euro in due. Abbiamo trovato corretto e conveniente il rapporto qualità prezzo.

L’hosteria Vigna Re’ si trova nel Real Borgo di San Leucio, il locale è piccolo, ci sono pochi coperti ma la qualità è elevata, per la serie “nella botte piccola c’è il vino buono", qui abbiamo trovato una sorprendente cucina di pesce, dove tradizione e fantasia trovano un connubio perfetto. Abbiamo mangiato davvero bene, tutte le proposte sono cucinate in modo espresso e c’è una grande attenzione alle materie prime.
Nota di merito per gli involtini di pesce spada (sorprendenti), per il tortino di tonno (notevole) e per i ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini (davvero divini).
Complimenti allo chef Vincenzo Giaquinto capace di proporre una cucina di mare esaltante nella sua rigorosa semplicità. Abbiamo trovato il servizio professionale e nello stesso tempo informale, da sottolineare come il personale di sala sia sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra, cosa a parer mio molto importante. Fantastico poi il rapporto qualità prezzo.
Qui da Vigna Re’ si sta davvero bene e troverai un’ottima cucina di pesce ad un prezzo corretto. Questo è un indirizzo da non perdere, e che non può mancare in agenda, garantiamo noi. Da provare e riprovare.
Ci rivedremo presto, anche perché devo assolutamente assaggiare le salsicce di pesce spada (uno dei must del locale)!

 

Moderna Vineria Hosteria Vigna Re’
Via Antonio Pianelli n.8
San Leucio – Caserta
Tel. 0823 304606
Visita il sito web di Vigna Re’

Sabato, 04 Luglio 2020 10:33

Il Frantoio Ducale. Castel Morrone (Ce)

Torniamo sempre volentieri a Castel Morrone al Frantoio Ducale. La cucina dello chef Pietro Leonetti per noi rappresenta una assoluta e per certi versi rassicurante certezza.
L’occasione era troppo invitante visto che eravamo in zona e allora abbiamo prenotato il nostro tavolo da sei. Siamo a una manciata di Km da Caserta, Castel Morrone è un borgo di origine antica, qui la storia ha raccontato fatti importanti, da queste parti è passato anche Garibaldi. D’Estate poi è piacevole venire qui per godere del refrigerio e di un clima decisamente più fresco rispetto alle grandi città.
Il Frantoio Ducale si trova nel suggestivo Palazzo Ducale costruito intorno al 1600 su una struttura già esistente, e da qualche anno proprietà della famiglia Leonetti.
IL ristorante si inserisce perfettamente nel contesto storico e architettonico dell’antico Palazzo. All’interno tre ambienti con due sale grandi, all’esterno la novità del bel giardino allestito e attrezzato per le cene all’aperto. Davvero molto bello.
Come nostra abitudine ci siamo fatti riservare il tavolo nella la sala “enoteca” del ristorante, (quando veniamo qui ormai per noi è una consuetudine). La sala enoteca è suggestiva e si trova dove c’è la bella, antica e maestosa macina in pietra che un tempo veniva usata per la molitura delle olive. Fantastica.

La maestosa macina antica
La maestosa macina antica

Cominciano le danze, arriva il pane locale di Castel Morrone fatto con il lievito madre e da bere con gli antipasti optiamo per una bollicina campana: spumante di falanghina Brut Quid della Guardiense, di un bel colore giallo paglierino, fruttato, morbido al palato, davvero una buona scelta.

La Guardiense Quid spumante falanghina brut
La Guardiense Quid spumante falanghina brut

Ci servono delle deliziose polpettine di salsicce e porcini e dei fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta di fuscella e salumi su passatina di zucca. Spettacolari.

Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella
Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella

Poi un assaggio di parmigiana di zucchine, fatta come si deve, delicata e gustosa.

Parmigiana di zucchine
Parmigiana di zucchine

Una insalata di “musso”, con questo piatto siamo nella piena tradizione contadina locale.

Insalata di musso
Insalata di musso

Giuseppe in sala è prodigo di attenzioni, presente e professionale. Ci fa vedere un bellissimo cesto di porcini appena arrivati da Roccamonfina. Dobbiamo assaggiarli assolutamente…..

Cesto di Porcini di Roccamonfina
Cesto di porcini di Roccamonfina

Ma la carrellata di antipasti continua, ecco una commovente parmigiana di melanzane, talmente morbida che si scioglieva in bocca, divina. E che non vuoi mangiarla col buonissimo pane di Castel Morrone ? Abbiamo ceduto....

Parmigiana di melanzane
Parmigiana di melanzane

La nostra cena procede alla grande. Intanto attivano degli intriganti spiedini, dei bocconcini di maialino al pistacchio con broccoletti all’olio, un must del Frantoio Ducale.

Spiedini di maialino
Spiedini di maialino

Pietro Leonetti ci fa assaggiare anche una deliziosa insalatina di porcini (proprio quelli del cesto), che bontà !

Insalata di porcini
Insalata di porcini

 Intanto cambiamo tipologia di vino per i primi e i secondi e optiamo per due bottiglie di Pallagrello nero dell’azienda Vigne Chigi di Pontelatone, di un bel colore rosso rubino, buona struttura e sentori di vaniglia e spezie. Un gran bel rosso.
Optiamo per due assaggi di primi, intanto passa a salutarci Pietro Leonetti è sempre piacevole rivederlo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli chiediamo di soddisfare un nostro piccolo desiderio, un paio dei nostri amici templari al tavolo hanno voglia di uno spaghettino al pomodorino fresco. Detto fatto ! Poco dopo arriva questa meraviglia, spaghetti con pomodorini datterini freschi. Uno degli spaghetti più buoni mai mangiati: cottura al dente perfetta, un sughetto bello cremoso profumato che chi ha costretti alla più sfacciata e laida scarpetta.

Spaghetti con pomodorini datterini
Spaghetti con pomodorini datterini

Dopo poco arriva l’altro primo: tortelli verdi ripieni di formaggio e ricotta salata con porcini freschi di Roccamonfina. Un profumo inebriante e un tortello veramente fatto a regola d’arte. Chapeau....!

Tortelli verdi ai funghi porcini
Tortelli verdi ai funghi porcini

Saremmo sazi ma che fai non vuoi fare un assaggio di carne ? E allora optiamo per una bistecca di scottona alla brace con sale affumicato di Cipro. Abbiamo trovato la carne morbida e gustosa, decisamente piacevole.

Scottona ai ferri
Scottona ai ferri

Ci servono come contorno gli immancabili porcini di Roccamonfina stavolta alla brace.

Porcini alla brace
Porcini alla brace

Dulcis in fundo visto che siamo in sei ordiniamo 3 tipologie diverse di dolci. Millefoglie composta al momento con crema chantilly e nocciole caramellate, uno dei dolci che quando passi di qui ordino sempre, davvero una favola.

Millefoglie
Millefoglie

Un delizioso crumble alla mela annurca, gioco di consistenze con un equilibrio perfetto.

Crumble di mela annurca
Crumble di mela annurca

E una crostatina di fragole con meringa fiammata, a dir poco fantastica. Accompagniamo il dolce con un amaro alle erbe artigianale.

 Crostatina alle fragole
Crostatina alle fragole

Chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena luculliana 50 euro a persona, rapporto qualità prezzo corretto e adeguato alla proposta gastronomica.

Il Frantoio Ducale è una certezza assoluta. Questo posto non può e non deve mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere. Troverai una fantastica cucina del territorio che esalta le materie prime, tutti i piatti sono realizzati con cura e passione senza però eccessi o orpelli. Ci si muove nel solco della tradizione con grande perizia. Pietro Leonetti è un grande talento e un perfetto padrone di casa.
Il servizio è preciso e professionale (nota di merito per Giuseppe in sala). La location poi ha il suo indubbio fascino. Personalmente da questa serata mi porto dietro la bella atmosfera, la convivialità e alcuni piatti davvero emozionanti: meravigliosa la parmigiana di melanzane, i bocconcini di maiale, i fantastici i tortelli e che dire di quegli spaghetti al pomodorino datterino? Semplicemente perfetti.
Siamo andati via con lo stesso pensiero di sempre quando salutiamo Pietro. Quando ci rivediamo?
Da non perdere. Garantiamo noi.


Ristorante il Frantoio Ducale
Via Altieri n.50
Castel Morrone (Ce)
Tel. 0823 399167
Visita il sito web del ristorante Il Frantoio Ducale

Se c’è una cosa che fa davvero tanto Estate sono i pomodori, buoni, gustosi, profumati, sono i protagonisti delle tavole soprattutto in questo periodo dell’anno. Abbiamo pensato di preparare degli spaghetti (noi abbiamo usato quelli quadrati che ci piacciono tanto) con un sugo di pomodorini datterini e basilico, il tutto arricchito dalla stracciata di bufala che regala al piatto morbidezza e sapore. Prova a farli!

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr. di spaghetti quadrati
- 800 gr di pomodorini datterini freschi
- Olio Evo q.b.
- Sale q.b.
- Mezzo cipollotto (o scalogno)
- Mezzo cucchiaino di zucchero
- Stracciata di bufala q.b. (ne basta un cucchiaio per porzione)
- Qualche fogliolina di basilico

Procedimento:

La prima cosa da fare è dedicarci a i nostri datterini. Laviamoli bene tagliamoli a metà. In una padella facciamo andare per un paio di minuti mezzo cipollotto (o scalogno), poi aggiungiamo i pomodorini. Aggiustiamo di sale. Mescoliamo di tanto in tanto a fiamma media. Dopo una decina di minuti, aggiungiamo qualche fogliolina di basilico, mezzo cucchiaino di zucchero e a fiamma bassa continuiamo la cottura (schiacciandoli con una forchetta) fin quando i pomodorini saranno belli cotti e si sfalderanno.
Intanto facciamo cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. Quando gli spaghetti saranno al dente tuffiamoli nella padella con il sugo di pomodorini e mantechiamo per bene.
Impiattiamo mettendo sopra un generoso cucchiaio di stracciata di bufala e una fogliolina di basilico.
Il piatto è pronto, gustoso, profumato. Risultato garantito.

Venerdì, 19 Giugno 2020 20:30

Dante Macelleria Braceria. Durazzano (Bn)

Siamo nel Sannio ma a un tiro di schioppo dalla provincia di Caserta, a Durazzano, un paese tranquillo e placido. Qui le persone sono generose, laboriose e ospitali. Fortunatamente da queste parti resistono ancora antiche tradizioni agricole e artigianali e ci si può riappropriare di una dimensione più umana della vita. Visto che eravamo in zona abbiamo deciso di venire qui e pranzare da Dante Macelleria Braceria.
Ci siamo già stati qualche tempo fa. Questo locale, nato come naturale prosecuzione dell’attività di famiglia (la famiglia Iuliucci ha una macelleria storica) è davvero molto bello. Qui normalmente si possono gustare squisite pietanze a base di carne (in particolare marchigiana IGP, manzo sannita e i meravigliosi salumi di loro produzione) e panini, ma la Domenica sono aperti a pranzo e propongono anche due primi in carta.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo e veniamo accolti con gentilezza da Michela e Pasquale.
Il locale è stupendo in pratica è un palazzo antico recuperato a regola d’arte, il locale si sviluppa laddove esisteva la corte interna, c’è una porzione di soffitto in vetro che rende l’ambiente luminosissimo. Bello e d’impatto la presenza del tufo e della pietra viva alle pareti che convive con la scelta oculata di ceramiche dai colori chiari. Qua e là ci sono poi antichi mobili restaurati. Si respira tanto amore qui dentro. Dante è un luogo che trasmette energia positiva e ti fa sentire a casa.

Dante Macelleria Braceria. Durazzano Bn particolare sala interna
Dante Macelleria Braceria. Durazzano Bn particolare sala interna

Detto della location che è molto bella veniamo al cibo. Questo luogo è il trionfo della carne. Papà Fabrizio degno erede di una famiglia che da 3 generazioni si occupa di carne è un vero maestro. Da lui in Macelleria e quindi da Dante trovi carne di qualità: marchigiana IGP e manzo sannita, carne di suino e salumi di loro produzione davvero notevoli.
Noi diamo uno sguardo al menù direttamente dai nostri smartphone grazie al QR code presente su ogni tavolo. In tempi di Covid-19 è importante evitare il menù cartaceo. A proposito qui il distanziamento dei tavoli e delle sedute è garantito e si può stare in tutta sicurezza. Visto che è Domenica decidiamo di pranzare gustando anche i due primi che propongono questa settimana in carta . (Per i panini ritorneremo di sera in altro momento).

Intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di Rosato frizzante delle cantine Ciervo, ottenuto da aglianico della zona: un vino davvero interessante dal bel colore rosato, note fruttate e di buona personalità. Servito fresco è perfetto per accompagnare il tipo di pranzo che abbiamo in mente. Intanto ci portano il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna…

Il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna
Il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna

Cominciamo ordinando un tagliere per due: con formaggio caprino a Km zero, prosciutto, pancetta, capocollo, lonza, soppressata e salsiccia secca.

Salumi formaggi e carciofini
Salumi formaggi e carciofini

I salumi di loro produzione sono profumati, buonissimi. Nota di merito per il prosciutto, giustamente sapido e che si scioglieva in bocca. Buoni i formaggi sempre della zona. Oltre ai salumi e formaggi degli invitanti carciofini sott’olio che hanno sempre il loro perché. Ecco poi dei buonissimi e delicati peperoni, mi sembra di sentire ancora il loro profumino. Che bontà!

Peperoni
Peperoni

Visto che siamo in due decidiamo di prendere entrambi i primi in carta per questa Domenica: dei buonissimi ravioli artigianali ripieni di speck e provola con un sughetto di pomodori datterini. Davvero notevoli.

Ravioli con speck e provola con datterini
Ravioli con speck e provola con datterini

Ma il top lo raggiungiamo con il tortino di melanzane ripieno di tagliolini con sugo di pomodorini datterini, pesto e mozzarella. Un profumo inebriante, un sughetto che ti obbliga alla più goduriosa e indecente delle scarpette. Poi per me che amo le melanzane è tutto dire. Se non è il paradiso è qualcosa che gli somiglia parecchio.

Tortino di melanzane
Tortino di melanzane

Abbiamo apprezzato davvero tanto. Pasquale e Michela sono gentili e presenti, intanto passa a salutarci anche papà Fabrizio. Tutto procede per il meglio. Oggi chissà perché avevamo voglia di salsicce alla brace e decidiamo di soddisfare il nostro desiderio. Del resto le salsicce della casa sono super!

Le buonissime salsicce di Dante
Le buonissime salsicce di Dante

Accompagniamo le salsicce con delle patate al forno. Accoppiata vincente!

Patate al forno
Patate al forno

Siamo sazi. Saltiamo il dessert, prendiamo due amari, due caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 30 euro a persona. Rapporto qualità-prezzo corretto.

Confermiamo in toto quanto già scritto durante la nostra prima visita. Dante Macelleria Braceria a Durazzano non può mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere.
Qui trovi una carne eccellente: marchigiana IGP, manzo sannita, le carni del banco macelleria, il maialino, i salumi di loro produzione e formaggi locali. Originali e buoni i panini (presto torneremo per provarli), buonissimi i salumi di loro produzione. Ma oltre la carne c’è di più, anche la cucina sa il fatto suo, abbiamo gustato infatti degli ottimi primi (nota di merito per il tortino di melanzane, paradisiaco).
Il resto lo fanno la location molto carina e l’atmosfera serena e familiare che invita alla convivialità. In definitiva un posto dove si sta davvero bene.
Discreta la carta dei vini (in prevalenza sanniti) e interessante quella delle birre artigianali del territorio. Servizio attento e puntuale. Da Dante Macelleria Braceria ci siamo sentiti coccolati e abbiamo mangiato bene. Piacerà anche a te. Garantiamo noi.

Dante Macelleria Braceria
Via Annunziata. Durazzano (Bn)
Tel. 0823 955538
Visita il sito web di Dante Macelleria Braceria

Sabato, 13 Giugno 2020 18:48

Risotto con asparagi e zafferano

Oggi avevamo voglia di preparare un bel risotto, avendo a disposizione degli asparagi abbiamo deciso di fare questo risotto semplice, gustoso e colorato: risotto con asparagi e zafferano. Prova a farlo, ti darà grandi soddisfazioni. Occhio alla ricetta.

Ingredienti per 4 persone:

- 360 gr di riso
- 200 gr di asparagi
- Mezza cipolla (o scalogno se lo preferisci)
- 50 gr di burro
- Mezzo bicchiere di vino bianco secco
- 30 gr di parmigiano grattugiato
- Una bustina di zafferano
- Brodo vegetale (ne occorre un litro o giù di lì)

Procedimento:

La prima operazione da fare è dedicarci agli asparagi. Puliamoli, laviamoli per bene tagliamoli a rondelle e teniamo le punte integre da parte.
In una pentola facciamo sciogliere una noce di burro e facciamo appassire la cipolla tagliata a dadini piccolissimi. Fatta questa operazione aggiungiamo le rondelle degli asparagi e facciamole andare per 3 minuti. E’ il momento del riso, aggiungiamolo e facciamolo tostare per bene, bagniamo con mezzo bicchiere generoso di vino bianco.

Il riso mentre lo facciamo tostare
Il riso mentre lo facciamo tostare

Quando il vino sarà evaporato facciamo cuocere il riso con il brodo, aggiungendo un mestolo di brodo alla volta.
Quando saremo a metà cottura aggiungiamo le punte degli asparagi che sono più tenere e impiegheranno meno tempo a cuocere (rispetto alle rondelle) e lo zafferano sciolto e stemperato in un bicchiere con il brodo.
Portiamo il risotto a cottura, quasi alla fine mantechiamolo con una generosa dose di parmigiano e due noci di burro. Et voilà! Il piatto è pronto, semplice e gustosissimo.

Venerdì, 12 Giugno 2020 12:20

Arte Gusto. Bellizzi (Sa)

“Il sole splende per tutti ma devi essere bravo a prenderti la sua luce”, questa era una frase che amava ripetere un vecchio amico di cui ho perso le tracce e credo calzi a pennello per lo chef Carmine Farina, bravo e capace, uno che senza dubbio merita di prendersi questa “luce” e che fa dell’umiltà un suo tratto distintivo. Carmine Farina è un concentrato di talento e simpatia. Lo abbiamo scoperto qualche mese fa nella nostra prima visita da Arte e Gusto a Bellizzi e dopo il “lockdown” dovuto al Covid-19, questo è stato uno dei primi indirizzi dove siamo tornati.
Avevamo voglia di gustare nuovamente la sua cucina. Ma riavvolgiamo per un istante il nastro e partiamo dal principio.
Come detto, siamo a Bellizzi a pochi km da Salerno, l’area è quella della Piana del Sele, terra fertile e generosa, ricca di coltivazioni. Da queste parti tra le tante cose si produce anche un’ottima mozzarella di bufala.
Il locale si trova nella centralissima Via Roma. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo (soprattutto in questa fase la prenotazione è fondamentale). Parcheggiamo comodamente lungo a la strada a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Il locale è come lo ricordavamo: gradevole, luminoso e spazioso. In tutto ci saranno una quarantina di coperti in un ambiente arredato in stile moderno ma senza eccessi. I colori che la fanno da padrone sono il nero e il bianco ma ci sono anche dei richiami di rosso. Nel complesso la sensazione è piacevole. In fondo alla sala, sulla sinistra c’è il forno con il piano di lavoro dove la sera opera Giovanni Farina (capace di fare una “signora pizza”, ma ne parleremo in un altro momento). Sempre in fondo alla sala c’è anche la cucina parzialmente a vista. Da notare come cucina e pizzeria lavorino in sincrono e in maniera sinergica. L’obiettivo è sempre e solo uno: coccolare il cliente.

Da bere una minerale e un bel vino bianco il Greco Don Andrea 36.05 di un bel giallo intensa, con una nota di frutta tropicale, gusto pieno e buona mineralità. Un vino ideale per il nostro pranzo a base di pesce.

Greco Don Andrea 36.05
Greco Don Andrea 36.05

Arrivano anche i pani di loro produzione, di pregevole fattura.

I pani
I pani

Arriva un intrigante entreè: una montanarina con stracciata di bufala, pomodorini gialli, pomodorini rossi e olive. Fantastica, dal sapore mediterranea, profumata e fragrante. Abbiamo trovato una frittura perfetta, asciutta e non unta e poi meraviglioso l’abbinamento con la morbidezza suadente della stracciata di bufala. Una carezza…..

Entreè
Entreè

Optiamo per due antipasti di mare. Si tratta di 5 proposte che cambiano spesso in base alla disponibilità dei prodotti, del pesce e della stagionalità delle materie prime. E’ un crescendo rossiniano, si comincia con un prelibato salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucoletta. Assolutamente delizioso, poi personalmente ho un debole per il salmone...

Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola
Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola

Poi arrivano tutti insieme un crostone di cereali con alice marinata e insalatina di pomodori e olive, una crocchetta di patate e baccalà con 3 mayo artigianali e un roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola.

Tris di antipasti di mare
Tris di antipasti di mare

Abbiamo gustato prima il crostone con l’alice marinata, spettacolare. Fresco grazie all’insalatina di pomodori e olive, giustamente sapido e gustoso.

Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali
Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali

Poi la delicata crocchetta di patate e baccalà.

Crocchetta di baccalà alle tre maionesi
Crocchetta di baccalà alle tre maionesi

E il roll di pasta kataifi ripirno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola. Da Champions League, mi è piaciuto davvero tantissimo.

Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola
Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola

A chiudere la serie di antipasti una polpettina di spigola al datterino giallo e croccante di basilico. Anche qui Carmine Farina ha fatto centro. Delicata la polpettina di spigola, azzeccatissimo l'abbinamento con la salsa fredda di datterino giallo

Polpettina di spigola
Polpettina di spigola

Chiara in sala è perfetta: affabile, gentile, sorridente e premurosa. Di tanto in tanto passa per controllare che tutto vada bene. Ecco i primi !
Abbiamo preso un piatto di fusilli con seppiolina scottata, patate e peperoni cruschi. Piatto che mi ha sorpreso, perfettamente equilibrato. Interessante la seppiolina scottata tagliata sottile, rassicurante la presenza delle patate e delizioso il peperone crusco. Bella anche la nota croccante del pane leggermente tostato. Un gran bel primo piatto.

Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi
Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi

Se ho gradito i fusilli con il risotto morbido con i gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala siamo a livelli siderali. Delicato come una carezza, avvolgente come l’abbraccio della persona che ami, dolce e sapido allo stesso tempo, perfettamente equilibrato e mantecato a regola d’arte questo risotto morbido con gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala, in una parola: spettacolare.

Risotto morbido con gambero rosso datterino giallo e stracciata di bufala
Risotto morbido con gambero rosso, datterino giallo e stracciata di bufala

Abbiamo preso anche un secondo, e la scelta è caduta su una buonissima tagliata di tonno con rucola, pomodorini e balsamico. Eccellente la qualità del tonno, buonissimi i pomodorini. Ho apprezzato molto questa versione di mare della classica tagliata.

Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico
Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico

Potevamo non chiudere in dolcezza? Certo che no! Ecco un buonissimo strudel di mele con crema pasticcera al limone e confettura di frutti rossi.

Dessert
Dessert

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 50 euro a persona. Conto corretto se commisurato alla proposta gastronomica.

Intanto passa a salutarci anche lo chef Carmine Farina, simpatico, umile e affabile. Ci parla del suo locale, il progetto nato una decina di anni fa grazie alla spinta del compianto papà Franco che voleva che i suoi figli si realizzassero in cucina e come pizzaiolo, unendo le loro esperienze e professionalità. Inizialmente era una piccola pizzeria d’asporto con pochi posti a sedere, poi negli anni è cresciuta, spostandosi in una nuova sede. E’ nato così Arte e Gusto Ristorante, dedicato a papà. Una piccola grande scommessa: un ristorante (prevalentemente di pesce) con cura dei dettagli e proposte innovative ma sempre nel solco della tradizione e con una grande materia prima e in più la pizzeria che vede all’opera Giovanni Farina (ne parleremo a breve).
Confermiamo in toto il giudizio espresso quando siamo stati qui la prima volta. Arte e Gusto è un indirizzo che non può mancare in agenda. Qui la cucina è di grande livello: piatti creativi ma sempre ancorati alla tradizione, un menù prevalentemente di mare (ma anche di terra) con proposte e piatti che cambiano continuamente. Il piatto forte sono gli antipasti (davvero eccezionali), nota di merito in questa nostra ultima esperienza da Arte e Gusto è per il risotto: commovente. Da solo meritava la visita.
Il servizio è preciso e professionale, Chiara in sala è perfetta. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Non puoi non fare un salto qui se sei da queste parti. Garanzia!

 

Arte Gusto
Via Roma n. 257
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 351041
Visita la pagina Fb di Arte Gusto ristorante

Giovedì, 04 Giugno 2020 09:32

Porta Riva Ristorante. Avella (Av)

Torniamo sempre volentieri da Porta Riva Ristorante. Ci piace la loro cucina, la squisita accoglienza e anche la location. Siamo nel baianese ad Avella, paese dalla storia antichissima, la mitica Abella, uno dei centri di maggiore importanza dell’antica Campania Felix. Qui ci sono tante cose interessanti da vedere, una natura rigogliosa, monumenti interessanti come lo splendido Anfiteatro di età romana.
Anticamente Avella aveva ben sei porte di ingresso che conducevano al borgo. Una di queste si chiamava proprio Porta Riva e si trovava nei pressi del Fiume Clanio. Si passava di qui per andare verso l’antico Castello che ancora oggi guarda tutti dall’alto su di una collina.
Proprio dove si pensa che anticamente fosse Porta Riva c’è il Ristorante. Arriviamo, parcheggiamo comodamente l’auto le loro parcheggio interno e ci accomodiamo. Ci accoglie Michela Spoletta gentilissima, sorridente e garbata padrona di casa. Ci accompagna al nostro tavolo (prenotato per tempo).

Prima bella sorpresa della giornata è proprio il tavolo che ci ha riservato: quello che preferisco, quello in fondo alla sala nell’angolo che guarda verso la cascatella del fiume Clanio e i monti di Avella. Spettacolo!
Come vi dicevo altra cosa che mi piace di questo posto è l’atmosfera che si respira: la sala bella grande, tante vetrate che la rendono luminosissima, colori chiari, un arredo sobrio ma al contempo e ben studiato. Insomma qui si sta davvero bene e ci si sente a casa.
E’ chiaro che nei primi giorni post “lockdown” dovuto al Covid-19, l’atmosfera è per certi versi surreale e ci si deve anche riabituare ad uscire e andare fuori, ma qui da Porta Riva si può pranzare o cenare in tutta sicurezza e tranquillità: l’ampia sala e lo spazio tra i tavoli e le sedute aiuta di certo.
Siamo tornati qui per gustare il nuovo menù dello chef Giuseppe Sassone. Proprio lui ha sostituito mesi fa il bravo Andrea Pagano che adesso è impegnato come docente.
Ma veniamo al nostro pranzo. Come al solito diamo un’occhiata al menù, per scelta in questo periodo è stato ideato un menù semplice, chiaro, strutturato benissimo, poche proposte (4 antipasti, 3 primi, 4 secondi). C’è la possibilità di scegliere tra piatti di carne e di pesce. Intanto ordiniamo da bere, una minerale e una bottiglia di Lumera, Sicilia Doc di Donnafugata, un vino rosato emozionante, profumato, aromatico, strutturato ottenuto da uve Sirah e Pinot Nero, davvero una grande scelta per il nostro pranzo che vedrà protagoniste pietanze di terra e di mare.

Lumera Sicilia DOC di Donnafugata
Lumera Sicilia DOC di Donnafugata

Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entreé: sfera di pasta ripiena di mortadella, pistacchio e blu adagiata su una crema al latte, miele e granella di pistacchi. Davvero squisita. Una rivisitazione in chiave creativa della classica frittatina di pasta, fantastica.

Entreé
Entreé

Stemperiamo il nostro entreé con un bel prosecco e diamo il via alle danze. Prendiamo un antipasto denominato “La ‘mbuttunata”, in pratica una bella melanzana fritta ripiena di pomodori secchi, la polpa di melanzana, pinoli, mozzarella e parmigiano. Profumata, delicata, voluttuosa con il suo ripieno. Bellissima anche da vedere, davvero un gran piatto.

Melanzana fritta ripiena
Melanzana fritta ripiena

Di tanto in tanto passa a salutarci Michela Spoletta, sempre sorridente e prodiga di consigli e premure. Abbiamo ordinato due primi a la carte: dei panciotti di mare. In pratica dei ravioloni ripieni di gamberi e capesante con salsa agli asparagi e burrata di Andria. Divini, delicatissimi e devo dire azzeccato l’abbinamento con la crema di asparagi.

I Panciotti di mare
I Panciotti di mare

L’altro primo è un piatto simbolo di Porta Riva e da sempre in carta: la Genovese irpina. Degli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e porcini del Partenio. Piatto equilibrato, non invadente e persistente la nota della cipolla, riuscitissimo l’abbinamento con i porcini, quasi “mistica” la carne gustosa e talmente tenera che si scioglieva in bocca. Un primo meraviglioso.

La Genovese irpina
La Genovese irpina

Il nostro pranzo prosegue in maniera placida e tranquilla. Qui da Porta Riva si sta davvero bene ed il tempo vola senza quasi accorgersene. Decidiamo di prendere due secondi e optiamo per due proposte di mare: un filetto di tonno scottato con salsa allo yogurt e zucchine alla scapece. Tonno e zucchine stanno insieme che è una meraviglia come meravigliosa è la salsa allo yogurt che lega il tutto. Un piatto di cui ci siamo innamorati.

Tonno e Scapece
Tonno e Scapece

Se questo piatto ci ha conquistato che dire del polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle? Il polpo era morbidissimo, eccezionali le patate novelle, bella la nota dolce e aromatica della purea di piselli alla menta. Un piatto da Champions League.

Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle
Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle

Siamo sazi, ci portano qualche cioccolatino che accompagniamo con due liquorini artigianali al finocchietto selvatico del Fusaro e due caffè.

Liquore al finocchietto selvatico
Liquore al finocchietto selvatico

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 75 euro in due. Corretto il rapporto qualità-prezzo.

Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma alla grande e merita la visita. Lo chef Giuseppe Sassone è talentuoso ma al contempo umile, ha un’ottima tecnica di base e una grande creatività anche nella presentazione dei piatti (del resto non sono tanti nel mondo gli chef “artisti” con la passione per l'arte e per la pittura). Qui da Porta Riva può esprimersi al meglio, in tutta libertà in un ambiente dove le parole d’ordine sono qualità e accoglienza. La cucina si mantiene su ottimi livelli grazie anche alla scelta di prodotti e materie prime di eccellenza. Il resto lo fa il locale molto bello e accogliente, situato in una posizione invidiabile, per non parlare della gentilezza e del garbo con cui sarete accolti dal personale e da Michela Spoletta (l’anima e il vero motore di questo luogo). Il servizio poi è veloce e professionale, assolutamente corretto il rapporto qualità-prezzo.
Un indirizzo che non può mancare in agenda. Abbiamo mangiato davvero bene ma il piatto che da solo vale la visita è la genovese irpina, a dir poco favolosa, provala.
Fai un salto da Porta Riva ad Avella, garantiamo noi.

 

Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva

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