La nostra rubrica dedicata alle Pizze Templari nasce dalla voglia di condividere con te una pizza che abbiamo provato e apprezzato e che bisogna assolutamente gustare. Una pizza che ci ha colpito vuoi per l’impasto, vuoi per il rispetto della stagionalità di prodotti e materie prime, vuoi per la sua storia o perché legata a qualche aneddoto particolare, vuoi perché racconta un luogo o un territorio o semplicemente perché è super buona. Ogni settimana ti proponiamo una pizza gustata da noi e che magari puoi andare a provare per rivivere le nostre stesse emozioni. Questa settimana ti presentiamo la Carrettiera 2.0 di Quattro Spicchi Pizzeria.
La Carrettiera 2.0 vista dall'alto
A Tufino paese non distante da Nola ma vicino anche al baianese, Giuseppe Caputo ha da poco aperto la sua pizzeria realizzando il suo sogno. Il locale ha una quarantina di coperti, l’arredo è semplice, minimal ma gradevole. Qui da Quattro Spicchi Pizzeria, Giuseppe Caputo esprime appieno il suo concetto di pizza, realizzata con un bel diretto con una lievimaturazione che supera abbondantemente le 36 ore. L’idratazione si mantiene costante al 70% e il cornicione si presenta ben alveolato. La cosa da rimarcare poi è il peso dei panetti, ben 285 grammi! Il risultato è una pizza che pur essendo generosa si mantiene leggera e digeribile.
Quattro Spicchi Pizzeria. Tufino - Dettaglio Alveolatura
Un tipo di impasto che esalta gli ingredienti presenti nella Carrettiera 2.0, pizza fuori menù proposta in questo periodo e che ci ha entusiasmato. La Carrettiera 2.0 è fatta con salsiccia a punta di coltello, crema di friarielli, provola di Agerola, ‘Nduja di Spilinga e all’uscita scaglie di provolone del Monaco. In pratica una riuscita rivisitazione della classica Carrettiera con la novità di abbinare alla crema di friarielli e alla provola la piacevole e persistente piccantezza della ‘Nduja di Spilinga. Il Provolone del Monaco con il suo gusto deciso, chiude il cerchio rendendo questa pizza una vera esplosione di sapori. Sicuramente una pizza che consiglio a chi ama i sapori marcati ed anche il piccante.
Quattro Spicchi Pizzeria - Carrettiera 2.0 Dettaglio
La Carrettiera 2.0 è la Pizza Templare della Settimana. Da Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino troverai un menù semplice da consultare, ben concepito e molto chiaro. Ci sono le pizze distinte in “tradizionali”, e “speciali”, con abbinamenti studiati, topping e farciture interessanti, ma ci sono anche i saltimbocca e le montanare. In tutto troverai oltre quaranta proposte pizza. Ti consiglio di lasciare un po’ di spazio anche per gustare qualche fritto. Buonissima la frittatina classica, da non perdere la frittatina broccoli e salsiccia, che trovi in carta in questo periodo.
La Carrettiera 2.0
Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria
Se la nostra intenzione è quella di condividere con chi ci segue, emozioni e piacevoli esperienze enogastronomiche non posso non raccontarvi della mia cena alla Porta Restaurant a Bologna. La prima cosa che sorprende l’ospite e chi per la prima volta viene qui, è la location assolutamente unica, un vero gioiello di design, un gioiello di architettura moderna che seduce. Domina il legno, ci sono ampi spazi, arredi curati, i tavoli sono ben distanziati tra loro e questo garantisce agli ospiti un’assoluta privacy. Adeguata anche l’illuminazione non troppo forte, c’è anche una gradevole musica di sottofondo. Il ristorante ha anche una zona dedicata agli aperitivi e ai cocktail e una bellissima “cigar room”, oltre ad una cantina “opulenta” con tante etichette e vini italiani ma anche esteri. Altra nota di merito è per il parcheggio riservato e gratuito se mangi al ristorante o bar. L’accoglienza è super, ci accoglie una gentile ragazza che si occupa dei cappotti e ci accompagna al nostro tavolo prenotato con largo anticipo. Noi siamo in due, e siamo curiosi di provare la loro proposta gastronomica. Il menù presenta tre possibili percorsi di degustazione denominati: i sapori della tradizione, i sapori dell’Appennino (quindi proposte di terra) e i sapori del Mediterraneo (piatti e proposte di pesce). Ovviamente si può anche ordinare alla carta, ci sono cinque proposte di antipasti, cinque primi, cinque secondi e i dessert proposti anche con calici in abbinamento. Intanto arrivano i loro pani (con tanto di focaccia e grissini ovviamente fatti da loro). Noi decidiamo di gustare due menù degustazione "i sapori della tradizione" ma con una piccola “variante” che ti spiegherò tra poco.
Si comincia con l’antipasto, ecco una delicata battuta di manzo “selezione erba” con spuma di parmigiano reggiano, uovo marinato e quinoa soffiata. Molto interessante la presenza dell’uovo marinato e della spuma di parmigiano a legare il tutto con la quinoa soffiata a dare il "crunch". Davvero un bel piatto.
Battuta di manzo con spuma di parmigiano reggiano, uovo marinato e quinoa soffiata
Come primo cè un classico, ecco un “must” della tradizione bolognese: i tortellini “al mignolo” in doppio brodo di cappone. I tortellini sono davvero eccezionali, al mignolo in riferimento alla grandezza del dito (il mignolo appunto) sul quale si avvolge la pasta per formare il tortellino. Il doppio brodo di cappone, saporito e sapido il giusto è il classico brodo delle feste, quello che ti riconcilia con il mondo e ti fa venire in mente tanti ricordi di famiglia.
Tortellini al mignolo in doppio brodo di cappone
La nostra cena procede alla grande. Tra poco ecco la “variazione” sul menù degustazione di cui parlavo prima, perché abbiamo preso una meravigliosa e appagante cotoletta di vitello alla bolognese con erbette ripassate. Anche qui siamo di fronte ad un classico sempre amato. La cotoletta è fatta davvero a regola d’arte, resa golosissima grazie al prosciutto crudo e al parmigiano reggiano che viene sciolto con del brodo. Di fronte a questo piatto il “wow” è garantito.
Cotoletta di vitello alla Bolognese con erbette ripassate
Io invece scelgo di prendere un secondo un po’ meno calorico e chiedo lo sgombro con crema di pane ai cereali aioli e prezzemolo. Anche questo piatto ben fatto, mi ha pienamente soddisfatta.
Sgombro con crema di pane ai cereali aioli e prezzemolo
La nostra cena alla Porta Restaurant merita il finale dolce. Scegliamo il dessert “a la carte” e prendiamo un delicato e profumato babà con crema pasticcera e amarene Fabbri.
Babà con crema crema pasticcera e amarene Fabbri
E un sablè al pistacchio con gelée ai frutti di bosco. Morbida e profumata la pasta sablè, una frolla molto friabile che ben si accompagnava al pistacchio, particolare poi e anche bella da vedere la gelée ai frutti di bosco.
Sablè al pistacchio con gelée ai frutti di bosco
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto alla Porta Restaurant è che puoi variare il menù degustazione scegliendo un piatto diverso. Loro ti calcoleranno poi la differenza sul conto finale. Il menù degustazione “i sapori della tradizione” ha un costo di 50 euro a persona escluso i vini. Per la piccola variazione di portata (uno sgombro al posto di una cotoletta) noi abbiamo pagato paghiamo 54 euro a persona (vini esclusi).
La Porta Restaurant è un vero gioiello di design, un progetto di architettura che seduce l’ospite. La location è raffinata, elegante ma senza eccessi. La cucina non è da meno, con proposte che esaltano le materie prime scelte e selezionate con cura grazie anche ad una tecnica di tutto rispetto. Il menù degustazione “Sapori della tradizione” che abbiamo provato farà la gioia di chi vuole gustare alcuni dei piatti tipici bolognesi. Meravigliosi i tortellini al mignolo in doppio brodo di cappone. La cotoletta alla Bolognese qui è “mitologica”. Curatissima e vasta la carta dei vini. Il servizio è professionale, veloce e attento. Il personale elegante e cortese. Corretto il rapporto qualità prezzo e comunque adeguato al contesto. Indirizzo consigliato per una bella serata romantica o un evento importante. La Porta Restaurant a Bologna è da segnare assolutamente in agenda. Da non perdere.
La Porta Restaurant
Piazza Vieira de Mello, n.4 (la piazza sopraelevata su via Stalingrado)
Bologna
Tel. 051 415 9491
Visita il sito web della Porta Restaurant
Il nostro viaggio per raccontarvi le pizzerie da non perdere ci porta in Irpinia. Siamo tornati a Grottaminarda, qui in Corso Vittorio Veneto c'è la Pizzeria Giovanni Grimaldi. Per noi, venire qui è una piacevole abitudine. Questo è il regno di Giovanni Grimaldi, napoletano verace, originario del quartiere Sanità, ma diventato a tutti gli effetti “irpino”, visto che da un po' di anni vive e ha messo radici a Grottaminarda. Chi ci segue, sa bene che di Giovanni Grimaldi parliamo da anni, da quando la prima volta lo scoprimmo e gustammo le sue pizze Al Drago (la sua precedente Pizzeria).
La Pizzeria Giovanni Grimaldi è davvero bella, all'interno c'è un design moderno e lineare, bei tavoli in legno, una sapiente scelta dei colori e dell'illuminazione, alle pareti ci sono immagini e richiami a Napoli. C’è anche una sala attrezzata al piano inferiore. Entrando in fondo è ben visibile la cucina ed il banco da lavoro a vista. Ci sono ben due forni, più uno per sfornare le pizze senza glutine. Insomma tutto è come ricordavamo comprese le belle gigantografie del Golfo di Napoli e del Vesuvio giusto per non far sentire troppo a Giovanni e ai partenopei di passaggio qui, la nostalgia di casa. Ci è sempre piaciuta la volontà di Giovanni di creare un link, una continuità tra la tradizione partenopea e l'Irpinia grazie all’uso di meravigliosi prodotti del territorio (il pecorino di Carmasciano, l'Olio Evo di Ravece, la cipolla ramata di Montoro o il broccolo Aprilatico di Paternopoli tanto per citarne qualcuno).
Il risultato di questo matrimonio felice tra Napoli e l'Irpinia è un menù ricco e vario: la stuzzicheria, la mozzarella di bufala, i salumi, i fritti dai meravigliosi crocchè della tradizione napoletana fatti a regola d'arte, alle montanarine (ti consigliamo di provare quella con la genovese, davvero spaziale) fino alle frittatine. Una golosa novità è la lasagna impanata e fritta. Poi tantissime proposte di pizze suddivise in diverse categorie: le pizze classiche, i calzoni, le "pizze che non dimentichi", le "pizze che ti lasciano il segno".
Cominciamo con un po’ di coccole fritte, ecco un bel tris di frittatine: frittatina di bucatini classica con besciamella, ragù di carne, caciocavallo irpino e piselli, frittatina di pasta e patate, e la lasagna impanata e fritta.
Tris di frittatine
Le frittatine sono di ottima fattura, con un fritto asciutto, non unto ma è la lasagna impanata e fritta che ci ha sorpreso, un bel pezzetto di lasagna con ragù alla bolognese, besciamella e fior di latte in una super panatura. Godimento allo stato puro.
Lasagna impanata e fritta - Dettaglio ripieno
Che fai, vieni da Giovanni Grimaldi e non mangi un crocchè della tradizione? Un crocchè da standing ovation con provola, salame, pepe, pecorino romano e prezzemolo. Applausi a scena aperta ….
Crocchè napoletani
Continueremmo volentieri, visto che i fritti sono davvero buoni, ma incombono le pizze, e il nostro tavolo scalpita…Si comincia con la classica e tradizionale Margherita con pomodoro San Marzano Dop, provola di Agerola, parmigiano reggiano 36 mesi, olio Evo e basilico. Buona e rassicurante come l’abbraccio di mammà ....
La Margherita
Si continua con la Mia Marinara, una meraviglia di pizza realizzata con pomodoro San Marzano DOP dell'agro nocerino-sarnese, piennolo giallo, piennolo rosso, pepe cuvée, parmigiano reggiano 24 mesi, origano di montagna e olio Evo Ravece in uscita. Se potessimo trasferirti il profumo di questa pizza lo faremmo volentieri, a dir poco inebriante, grazie alla presenza di vari pomodori usati per il condimento. Sulla Pizza Mia Marinara c’è un sugo realizzato con un pelato San Marzano DOP dell'Agro nocerino-sarnese che viene schiacciato a mano, cotto in padella con olio e aglio, poi si aggiungono il piennolo rosso e giallo, pepe cuvée, generoso parmigiano grattugiato 24 mesi e origano. Semplicemente poesia…
La Mia Marinara
La serata procede davvero alla grande. Memori della bontà della pizza Porchetta e Patate che avevamo gustato l’ultima volta che siamo stati qui, decidiamo di riprenderla per gustarla di nuovo. La Pizza Porchetta e Patate è fatta con provola di Agerola, patate al forno e la fantastica porchetta della Macelleria Colomba e cotta da Rocco Caggiano (altra eccellenza a Grottaminarda) con il forno Josper. Una pizza dal gusto intenso, deciso, unico.
La Porchetta e Patate
Chiudiamo con una delle pizze che quando veniamo alla Pizzeria Giovanni Grimaldi prendiamo spesso e volentieri, ossia la Campagnola. Una pizza realizzata con provola di Agerola affumicata, salsiccia, funghi porcini, pecorino di Bagnoli Irpino stagionato 3 mesi, olio Evo di Ravece e basilico. Una pizza dal sapore rustico e intenso, ideale in questa stagione.
La Campagnola
Abbiamo trovato il solito superbo impasto di Giovanni Grimaldi, un bell’impasto diretto con 32/36 ore tra lievitazione e maturazione. L’idratazione non è spinta all’eccesso, buona l’alveolatura. Il peso dei panetti si aggira sui 270 gr. La pizza di Giovanni Grimaldi è una che risulta leggera, fragrante ma allo stesso tempo morbida e assolutamente digeribile. Di qualità i prodotti usati per il topping e le farciture, da segnalare la presenza di molti prodotti di eccellenza del territorio irpino, e alcuni presìdi Slow food. Il servizio è stato preciso e veloce ed informale (nonostante la pizzeria di Sabato fosse strapiena).
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Menù molto ricco con tante proposte pizza
- Fritti ottimi (crocchè da Oscar)
- Uso di prodotti di qualità per topping e farciture (molti del territorio irpino)
La Pizzeria Giovanni Grimaldi per noi rappresenta una certezza, non a caso spesso e volentieri ci fermiamo qui per gustare la pizza quando siamo in zona. Il locale è molto carino, moderno e giovanile ma sobrio e senza eccessi. La Pizzeria si raggiunge facilmente, si trova infatti sul corso di Grottaminarda. La pizza di Giovanni si conferma ad alti livelli grazie ad un sapiente impasto realizzato a regola d'arte e con una grande abilità ed attenzione alla scelta di ingredienti e prodotti per topping e farciture. Riuscitissimo il mix tra la tradizione napoletana di Giovanni Grimaldi e l’Irpinia con tanti prodotti di eccellenza e presidi Slow food che arricchiscono le pizze. La Margherita è rassicurante, la Mia Marinara con pomodoro San Marzano DOP dell'agro nocerino-sarnese, piennolo giallo, piennolo rosso, pepe cuvée, parmigiano reggiano 24 mesi, origano di montagna e olio Evo Ravece in uscita, è la pizza che resta nella memoria. Meravigliosi i fritti, da non perdere soprattutto i crocchè napoletani fatti come si deve, le frittatine e la goduriosa lasagna fritta. Servizio veloce ed informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Pizzeria Giovanni Grimaldi a Grottaminarda è una tappa imperdibile. Garantiamo noi.
Pizzeria Giovanni Grimaldi
Corso Vittorio Veneto n.183
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 445288
Visita il sito web della Pizzeria Giovanni Grimaldi
Siamo a Tufino, a pochi km da Nola. Dallo scorso mese di Ottobre proprio qui, Giuseppe Caputo, giovane e talentuoso pizzaiolo, ha realizzato il suo sogno: aprire una pizzeria tutta sua. E’ nata così Quattro Spicchi Pizzeria. Il locale si trova in Via Roma. All’interno l’arredo è minimal e direi essenziale, la scelta dei colori è netta, il bianco, il grigio ed il nero, il locale ha una quarantina di coperti. All’ingresso in fondo spicca il forno con il banco di lavoro di Giuseppe e del suo Team. Siamo davvero curiosi di provare le loro pizze.
Quattro Spicchi Pizzeria. Tufino - Insegna Esterna
Ci accomodiamo e come sempre diamo un’occhiata al menù. Nel frattempo ci vengono serviti due calici di prosecco per ingannare l’attesa (davvero un gesto gradito). Il menù è essenziale come il locale ma ben concepito e studiato e semplicissimo da consultare. Ci sono le pizze definite “tradizionali”, quelle “speciali”, con abbinamenti e farciture calibrate ed interessanti, i saltimbocca e le montanare. In tutto oltre quaranta proposte, per cui c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Poi i fritti dai crocchè, agli arancini, dalle frittatine, ai simpatici Passatempo, ossia degli straccetti di pizza conditi con datterino rosso, rucola, scaglie di parmigiano e olio Evo, i Passatempo ci sono anche nella versione dolce (con nutella granella di nocciola avellana e zucchero a velo). Noi cominciamo gustando un tris di frittatine. C’è la classica con bucatini, emmenthal, prosciutto cotto e besciamella, la frittatina di pasta e patate e una meravigliosa frittatina broccoli e salsiccia in pastella.
Tris di frittatine
Le frittatine sono di ottima fattura, il fritto leggero, asciutto, non unto, ci ha colpito in particolare la frittatina broccoli e salsiccia, che è presente in questo periodo in carta. Una frittatina goduriosa, saporita e ben condita. Poi si sa bene che quello tra broccoli e salsiccia è un matrimonio felice… Da provare senza esitazioni..
Frittatina con salsiccia e friarielli - Dettaglio ripieno
E’ il momento di gustare le pizze. Cominciamo con la regina, la Margherita di Giuseppe Caputo con pomodoro San Marzano DOP, fior di latte, formaggio, Olio Evo e basilico. Davvero una “signora” margherita. Complimenti..
La Margherita di Quattro Spicchi Pizzeria
Poi un altro classico, una pizza che a Napoli è una tradizione la Cosacca con pomodoro San Marzano DOP, pecorino romano grattugiato, olio Evo, basilico e pepe. Se potessimo trasferirti oltre alla foto anche il profumo …. Che bontà…
La Cosacca
Dopo le pizze tradizionali, gustiamo anche una pizza fuori menù, una pizza stagionale proposta di Giuseppe Caputo in questo periodo: la Carrettiera 2.0. In pratica è una rivisitazione della classica carrettiera con salsiccia e friarielli, in questo caso la Carrettiera 2.0 di Quattro Spicchi Pizzeria è fatta con salsiccia a punta di coltello, crema di friarielli, provola di Agerola, ‘Nduja di Spilinga e all’uscita scaglie di provolone del Monaco. Una pizza fantastica, dal sapore deciso, ma equilibrato. Interessante l’abbinamento della crema di friarielli con la piccantezza della ‘Nduja di Spilinga, la nota sapida del provolone del Monaco e la gustosa provola di Agerola. Una pizza che riprenderei senza dubbio..
La Carrettiera 2.0
Chiudiamo con una delle pizze definite Speciali, la Ariccia DOP, con provola di Agerola, porchetta di Ariccia, patate al forno, funghi porcini, crema di parmigiano, olio Evo e basilico.
La Ariccia DOP
Da Quattro Spicchi Pizzeria abbiamo trovato una pizza davvero degna di nota, realizzata con un bell’ impasto diretto ottenuto con farine in grado di assicurare stabilità in fase di lavorazione. L’impasto è fatto a regola d’arte e presenta una lievimaturazione che supera le 36 ore. L’idratazione è intorno al 70 %, il peso dei panetti è di 285 gr. Quindi una pizza assolutamente appagante e generosa anche nelle dimensioni. Il cornicione è di media grandezza e l’alveolatura è buona. La pizza di Quattro Spicchi Pizzeria è davvero leggera, soffice, profumata, fragrante. Buone le materie prime e i prodotti usati per topping e farciture. Il servizio è informale e veloce. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo con la Marinara e la Margherita a 4 euro e 50 e la Cosacca a 4 euro. Complimenti!
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Buoni i fritti, da non perdere le frittatine (su tutte quella broccoli e salsiccia)
- Servizio informale e veloce
- Ottimo il rapporto qualità – prezzo
Quattro Spicchi Pizzeria è stata una bella scoperta. Giuseppe Caputo dallo scorso Ottobre ha aperto a Tufino la sua Pizzeria realizzando un sogno che custodiva da tempo. Il locale ha una quarantina di coperti, è piccolo ma ben organizzato, molto luminoso e con arredo minimal. La pizza qui sorprende grazie ad un impasto realizzato con grande abilità: un bel diretto lavorato a regola d’arte e con una importante lievimaturazione. Grande attenzione anche all’idratazione che non scende mai sotto il 70%. Il risultato è una pizza leggera (nonostante le dimensioni decisamente generose dei panetti), profumata, fragrante. La margherita merita una lode speciale perché è davvero ottima. La Carrettiera 2.0 con crema di friarielli, salsiccia, ‘nduja e scaglie di provolone del Monaco proposta in questo periodo come “fuori menù” conquista grazie al suo sapore deciso ma perfettamente equilibrato. Di ottima fattura i fritti artigianali, nota di merito per le frittatine davvero super. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Il servizio è puntuale, veloce ed informale, (bravissima Rossella in sala). Vale assolutamente la pena fare una tappa qui. Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino è stata una bellissima scoperta, ed entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi pizza da non perdere. Rivelazione.
Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino
E’ una serata autunnale di quelle che invitano alla convivialità. Abbiamo deciso per cena di tornare dopo qualche tempo alla Corte dei Filangieri. Siamo a Candida, borgo che dista una decina di Km da Avellino. Ci si arriva facilmente anche via Autostrada sia da Avellino Est che Avellino Ovest con uscita sull’Ofantina.
La Corte dei Filangieri - Insegna esterna
Candida oggi si presenta al visitatore come un borgo interessante e tranquillo, qui la storia racconta di fatti e vicende che hanno visto questo luogo per molti anni fu feudo dei Filangieri. Al tempo di Federico II, Candida divenne universitas e visse anni di grande splendore e crescita anche demografica. Anche il nome del ristorante richiama la nobile famiglia dei Filangieri. Siamo non lontani dalla piazza principale di Candida, proprio all’inizio del centro storico. Dopo aver parcheggiato l’auto a pochi metri dal locale, entriamo. All’interno il locale è come lo ricordavamo, ricavato in un’antica cantina del ‘700. Belle pareti in pietra viva, un riuscito mash up di rustico con oggetti antichi e di vita contadina alle pareti e di antico. Bella anche la scelta delle luci calde e soffuse, e della gradevole musica di sottofondo. Bisogna dire che l’atmosfera è davvero piacevole e invita alla calda convivialità. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Per una precisa scelta, ci sono poche portate in cui si evince la “tradizione irpina”. Pochi piatti ma strettamente legati al territorio. Ovviamente c’è sua maestà il baccalà, ma ci sono anche le carni, i formaggi locali, i salumi, la pasta tirata a mano. Insomma qui trovi la vera cucina del territorio irpino, senza fronzoli ma con tanta sostanza e qualità.
La Corte dei Filangieri - Particolare della sala
Da bere ordiniamo una minerale e come vino facciamo una deviazione fuori dall’Irpinia e prendiamo una bottiglia di Otto Uve Gragnano della Penisola Sorrentina di Salvatore Martusciello, un rosso vivace, con piacevoli note fruttate, e al naso sentori di frutti rossi, ma anche floreali. Davvero una bella scelta.
Otto Uve Granano della Penisola Sorrentina
Cominciamo con l’antipasto. Optiamo per l’Antipasto Conviviale che comprende una serie di pietanze irpine, tutte legate alla stagionalità, si comincia con un must: rape e patate. Piatto iconico della tradizione contadina irpina eseguito alla perfezione.
Rape e patate
L’atmosfera è davvero piacevole, e apprezziamo anche il sottofondo musicale. Intanto ecco sua maestà il baccalà con insalata di rinforzo. Godimento allo stato puro…
Baccalà e insalata di rinforzo
La nostra soddisfazione aumenta con l’arrivo della papaccella napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto, meraviglioso l’equilibrio tra la nota leggermente sapida del baccalà con il dolce del mosto cotto, il tutto all’interno di questo magico scrigno che è la gustosa papaccella che da queste parti chiamano "pepaina".
Papaccella Napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto
Buonissima la “focaccia impiccata” con mortadella Igp, provolone e zest di limone sfusato amalfitano.
Focaccia impiccata con mortadella Igp provolone e sfusato amalfitano
Gustiamo anche dei porcini alla griglia, degna chiusura di un antipasto che ci ha pienamente soddisfatto. Di tanto in tanto il patron della Corte dei Filangieri, Antonio Petrillo passa a sincerarsi che tutto stia procedendo per il meglio.
Funghi porcini alla griglia
Abbiamo ordinato anche il primo, dei commoventi tagliolini al tartufo nero di Bagnoli irpino. Delicati, con il burro che avvolge ed esalta il sapore deciso e suadente del nero di Bagnoli. Davvero un gran piatto.
Tagliolini al tartufo nero di Bagnoli Irpino
Ci intriga la zuppa di fagioli quarantini di Volturara Irpina e castagne. E optiamo per questo piatto. I fagioli quarantini (nome che richiama la durata del loro ciclo di maturazione) sono un presidio Slow Food. L’abbinamento con le castagne è vincente e regala emozioni…
Zuppa di fagioli quarantini di Volturara irpina e castagne
Non possiamo chiudere la nostra bella cena senza un dessert e allora optiamo per un delizioso rotolo di castagne con crema casalinga. Dolce stagionale che più stagionale non si può…E che bontà !
Rotolo di castagne e crema casalinga
Sublime la caprese con crema al limoncello, per non parlare della ricotta di pecora mantecata con mosto cotto e nocciola avellana.
Caprese con crema al limoncello
Con gli amari accompagniamo dei cantuccini di ottima fattura.
Cantuccini
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 40 euro a persona. Direi un ottimo rapporto qualità – prezzo.
La Corte dei Filangieri è una vera garanzia. Chi viene qui sa bene cosa troverà: i piatti del territorio, quelli della tradizione contadina locale, fatti con materie prime fresche e selezionate. La creatura di Antonio Pertillo si conferma alla grande perché non cambia quelli che sono i suoi cardini: qualità, tradizione e attenzione totale nella selezione delle materie prime. Rape e patate è una poesia, il baccalà alla Corte dei Filangieri trasmette emozioni, il tagliolino al tartufo nero di Bagnoli è il piatto che resta nella memoria, ma tutto qui racconta una bella storia “irpina” dai formaggi ai salumi, dalle zuppe di stagione alle paste. Torneremo per gustare anche la carne. Il servizio è preciso e informale. Antonio Petrillo è un perfetto padrone di casa, pronto a consigliare e proporre abbinamenti. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. La Corte dei Filangieri a Candida si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono secondo noi, gli indirizzi da non perdere. Certezza.
La Corte dei Filangieri
Via Fontanelle n.4
Candida (Av)
Tel. 0825 986414
Visita il sito web della Corte dei Filangieri
Il consueto appuntamento settimanale con la Pizza Templare stavolta ci porta in Irpinia e precisamente a Grottaminarda. Qui sul Corso principale, il Corso Vittorio Veneto c'è la Pizzeria Giovanni Grimaldi, il regno di Giovanni Grimaldi, napoletano DOC (originario del quartiere Sanità) ma irpino d'adozione, visto che da diversi anni vive e ha messo radici qui. La pizza di Giovanni è un riuscitissimo mix tra quella che la tradizione napoletana grazie ad un impasto meraviglioso e l'Irpinia, presente in molte pizze per l'uso di ingredienti e prodotti tipici di questa meravigliosa terra (tra i tanti il caciocavallo podolico, il pecorino di Carmasciano, l'olio evo di Ravece). Noi di recente abbiamo gustato tra le tante, una pizza che ci è rimasta nella memoria: la Mia Marinara.
Pizzeria Giovanni Grimaldi - La Mia Marinara
Il locale dentro è accogliente e dall'aria familiare, l'arredo è curato con colori chiari, tavoli in legno, design curato ma minimal. Considerata l’origine partenopea di Giovanni, non possono mancare alle pareti immagini e richiami a Napoli. Belli i forni a vista in fondo alla sala, c'è anche un terzo forno in un ambiente separato ma sempre a vista, per le pizze senza glutine. Il menù è vario e capace di accontentare tutti: stuzzicherie, affettati, i fritti dagli immancabili (e meravigliosi) crocchè napoletani fatti come tradizione vuole, alle frittatine e alle montanarine (da provare quella con la genovese). Altra chicca è la lasagna proposta impanata e fritta, assolutamente goduriosa. Poi un trionfo di pizze suddivise in pizze classiche, i calzoni, le pizze che non dimentichi, le pizze che ti lasciano il segno. La Pizza Templare della settimana che ti consigliamo di provare è la Mia Marinara con pomodoro San Marzano DOP dell'agro nocerino-sarnese, piennolo giallo, piennolo rosso, pepe cuvée, parmigiano reggiano 24 mesi, origano di montagna e olio Evo Ravece in uscita.
La Mia Marinara Dettaglio
La Mia Marinara di Giovanni Grimaldi è una pizza meravilgiosa, profumata grazie al mix di pomodori usati per il topping. Sul disco un sugo realizzato con un pelato San Marzano DOP dell'Agro nocerino-sarnese che viene schiacciato a mano, cotto in padella con olio e aglio e usato come base sul disco pizza, poi si aggiungono piennolo rosso e giallo, pepe cuvée, abbondante parmigiano grattugiato 24 mesi e origano. A chiudere il tutto il fantastico Olio di Ravece irpino. Una pizza che nella sua semplicità esalta l'impasto di Giovanni Grimaldi, un bel diretto realizzato come tradizione vuole con lievimaturazione di 32/36 ore. Il cornicione si presenta di media grandezza, buona l'alveolatura. Il peso dei panetti si mantiene dui 270 gr. La Mia Marinara è un concetto di pizza semplice e tradizionale che ha nella scelta degli ingredienti e nell'impasto i suoi punti di forza. Mi hanno conquistato il suo profumo, il suo delicato equilibrio e la sua sublime bontà. Una pizza che riprenderei e gusterei volentieri di nuovo. Per questo te la consiglio. Provare per credere.
Dettaglio alveolatura
La Mia Marinara è la Pizza Templare della settimana. La Pizzeria Giovanni Grimaldi si conferma senza se e senza ma, tra le pizzerie da non perdere. Il locale è centrale e gradevole, moderno ma senza eccessi. La pizza conquista con un impasto realizzato a regola d'arte e con una grande attenzione alla scelta di ingredienti e prodotti per topping e farciture, molti i prodotti che raccontano questa meravigliosa terra: l'Irpinia. Fantastici i fritti, da non perdere i crocchè napoletani, le frittatine e la lasagna fritta. Garanzia...
La Mia Marinara dall'alto
Pizzeria Giovanni Grimaldi
Corso Vittorio Veneto n.183
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 445288
Visita il sito web della Pizzeria Giovanni Grimaldi
Siamo tornati a Sant’Agata de’ Goti. Questo borgo è tra i più belli della Campania, la sua origine si perde nel tempo e conserva tutto il fascino di un paese medievale incastonato in una natura rigogliosa. Il suo centro storico si trova infatti in bella e scenografica posizione su una sorta di terrazza tufacea, quasi un’isola tra due affluenti del fiume Isclero, il Martorano e il Riello i quali formano una specie di incrocio di profondissimi valloni. Tantissimi i monumenti e le opere d’arte presenti in questo luogo.
Sant'Agata de'Goti - Il centro storico dal ponte sul Martorano
Sant’Agata dè Goti è un borgo da visitare anche per le bontà enogastronomiche, in primis le mele annurche, ma anche l’olio, i vini (famosa la falanghina del Taburno), il miele, i formaggi ovini, caprini. Noi dopo una bella passeggiata nel centro storico ci siamo spostati poco contano dal centro e ci siamo fermati per pranzo da Amaranto Agriturismo. Ci troviamo in contrada San Paolo. La struttura è molto bella, in stile liberty immersa in un piccolo borgo e nel verde della campagna. Una campagna che accoglie l’ospite con generosità e calore: grandi spazi, alberi di ulivo, alberi da frutto, piccoli terrazzamenti con muri a secco, ci sono anche spazi di svago e sentieri per passeggiare.
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de' Goti - Insegna Esterna
Sistemata l’auto nel comodo parcheggio della struttura all’ombra degli ulivi, ci accomodiamo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo. Veniamo accolti con grande garbo e gentilezza da Angela Ascierto, vera anima insieme alla sua famiglia di questo luogo. Questa era la proprietà dei nonni: un casale con annessa campagna che è rinato grazie alla lungimiranza, alla passione e all’impegno di chi ha creduto in questo progetto che fa della genuina accoglienza e della buona cucina locale un vero e proprio mantra. All’interno ci sono 3 ambienti, due sale. L’arredo è curato, ci sono qua e là oggetti che richiamano al mondo contadino di un tempo. In particolare all'ingresso ho notato una bella madia antica che un tempo veniva usata come supporto per impastare il pane ma anche per conservare farina ed altri prodotti. Noi ci accomodiamo nella sala con il camino. Siamo convinti che d’Inverno, con il fuoco acceso, pranzare qui sia davvero bello. Da sottolineare come Amaranto Agriturismo disponga anche di camere per gli ospiti per un totale di 14 posti letto.
Amaranto Agriturismo - Particolare della sala con camino
Il menù varia ogni settimana sulla base della disponibilità dei prodotti e della stagionalità. Si comincia… Arriva il pane e ci portano da bere minerale e un generoso aglianico locale. Ecco un piatto con salumi e formaggi del Sannio, prosciutto di cantina, pancetta arrotolata e capocollo. Buonissimo il prosciutto, sapido il giusto, davvero di alto livello. Nota di merito anche per il capocollo. Poi un formaggio semistagionato con miele e chicchi di melograno. Una bruschetta con formaggio di pecora e pomodori secchi e un tocchetto di rustico alle verdure.
Antipasto Amaranto
Si continua con delle ottime mozzarelline. Che personalmente ho con grande piacere accompagnato al fantastico prosciutto di cui sopra….
Mozzarelline
Ci servono poi delle deliziose melanzane sott’olio homemade, fatte come si deve. Gustandole e chiudendo gli occhi, ho ricordato quando mamma e nonna le facevano a casa. Fantastiche…
Melanzane sott'olio
Se le melanzane ci sono piaciute con i bocconcini di maialino al forno con le patate raggiungiamo livelli siderali. Di un buono inaudito, veri sapori contadini, sapori rustici.
Bocconcini di maialino al forno con patate
Gradito omaggio, ci vene servita una ciotolina con l’olio nuovo, prodotto in Agriturismo, dove sono presenti numerose piante di ulivo. L’olio prodotto da Amaranto Agriturismo è di pregevole fattura, profumato, con piacevoli note erbacee e fruttate. Confesso che ne ho provato un bel po’ con il buon pane locale che ci hanno portato. Non potevo esimermi....
L'olio nuovo bio di Amaranto Agriturismo
L’antipasto di Amaranto Agriturismo è un piccolo compendio di sapori e genuini prodotti e piatti della cucina contadina locale. In attesa dei primi, ci alziamo a fare due passi e dalla finestra della sala, ammiriamo il centro storico di Sant’Agata de' Goti che in lontananza fa bella mostra di sé come in una meravigliosa cartolina che cambia colore e sfumature con il passare del tempo e delle stagioni. Si torna a tavola, perché sono arrivati i fusilli freschi arrotolati al ferretto con i funghi porcini. Piatto delizioso, la pasta è tenace e rustica, ben condita con un sughetto ai porcini a cui mancava solo la parola…
Fusilli freschi arrotolati al ferretto con funghi porcini
Ci intratteniamo a parlare piacevolmente con altri ospiti vicini al nostro tavolo che come noi stanno apprezzando il pranzo. Ecco che ci servono gli gnocchi al forno con formaggio filante e pomodoro. Piatto che è una garanzia, cucinato come si deve, buonissimi gli gnocchi handmade, per non parlare della passata di pomodoro prodotta in Agrtiturismo, profumatissima.
Gnocchi al forno con formaggio filante e pomodoro
Anche il secondo piatto non delude le attese, anzi mi conquista. Morbida e profumata la spalla di maiale ai sapori dell’orto con patate al forno.
Spalla di maiale ai sapori dell'orto con patate al forno
"Dulcis in fundo", ecco la sbriciolata ricotta e cioccolato ovviamente handmade, talmente buona che avrei fatto volentieri il bis.
Sbriciolata con cioccolato e ricotta
Altra chicca sono le caldarroste che ci vengono servite, le castagne che provengono dalle tenuta di famiglia, scaldano il cuore e mettono sempre di buonumore.
Caldarroste
Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e amaro. Chiediamo il conto e paghiamo 30 euro a persona. Questo è il costo del menù fisso per adulti, 20 euro invece per il menù bimbi. Un rapporto qualità prezzo davvero favoloso. Complimenti.
Amaranto Agriturismo è stata una meravigliosa scoperta. Bella la location, un villino di campagna in stile liberty con tre ambienti e una bellissima sala con camino. C’è anche gradevole un patio esterno in legno dove durante la bella stagione si può pranzare o cenare all’aperto. La cucina sorprende con piatti e pietanze legati alla tradizione contadina e con prodotti provenienti in buona parte dall’Agriturismo, come l’olio Evo, le passate di pomodoro, le conserve (tanto per citarne qualcuno). Buoni i salumi, meraviglioso il prosciutto di cantina, i bocconcini di maiale al forno con patate conquistano. Di buona fattura i primi realizzati sempre con pasta fatta a mano. Di qualità la carne. Nota di merito per i dolci, quella sbriciolata mi è rimasta nella memoria. Il servizio in sala è preciso, veloce e informale. Perfetta l’accoglienza. Oserei dire sbalorditivo il rapporto qualità- prezzo. Angela Ascierto è una perfetta padrona di casa, discreta ma sempre presente nel consigliare gli ospiti. In cucina ci sono Giusy che è una certezza, Salvatore simpatico e innovativo, è l’esperto di prodotti del territorio e materie prime e poi Antonella che con sapienza e amore prepara i dolci. Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti è davvero una bella storia che merita di essere raccontata. Ci fa piacere essere noi i primi a cominciare a raccontarla. Amaranto Agriturismo entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro gli Agriturismi da non perdere. Rivelazione.
Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo
Ci sono dei luoghi dove torniamo sempre volentieri, uno di questi senza dubbio è il Ristorante Evù. La magia della Costiera Amalfitana rapisce i turisti e i visitatori in ogni periodo dell’anno, declinando profumi e colori unici. Ci siamo concessi una bella passeggiata a Vietri sul Mare uno dei gioielli della Costiera Amalfitana, località nota anche per la famosa “ceramica vietrese”. Evù si trova proprio al centro in un caratteristico e pittoresco vicoletto che conduce al Duomo. Arriviamo all’orario previsto, dopo aver prenotato il nostro tavolo. Rispetto all’ultima volta in cui siamo stati qui, il locale ha subito un bel restyling, ma l’atmosfera è sempre molto particolare e regala un senso di accoglienza e familiarità. Bella e sobria mise en place con piatti molto caratteristici e con i bicchieri da acqua colorati, così come i vasi ad ogni tavolo. Pochi quadri alle pareti. All’interno il Ristorante Evù conquista con uno stile sobrio ma moderno e di design, ma ci sono anche dei tavoli all’esterno nel vicoletto. Visto che è una bella giornata di sole e la temperatura è mite, ci accomodiamo all’esterno. Fantastica l’accoglienza della signora Anna, sempre presente e prodiga di consigli. Diamo un’occhiata al menù, con proposte prevalentemente di mare, c’è però anche qualche piatto per chi gradisce la cucina di terra, ci sono i crudi tra cui spiccano la tartare di tonno, il carpaccio di dentice e la tartare di gambero rosso, ben nove proposte di antipasti di mare, quattro antipasti di terra, sei i primi di mare, quattro di terra, i secondi di mare (ben otto) e quelli di terra, e poi i contorni e i dessert. Da sottolineare l’ottima e curata carta dei vini. Noi cominciamo ordinando una minerale un rosato Costa d’Amalfi DOC della Tenuta San Francesco, un’azienda agricola di Tramonti, nel cuore della Costiera Amalfitana. Questo rosato ottenuto da uve tintore, piedirosso e aglianico provenienti da vigneti presenti in Costiero ci ha sorpreso. Di un bel colore rosa vivo, è fruttato, floreale con note di frutti rossi e anche di spezie. E’ elegante e delicato e si presenta con un buon equilibrio.
Cominciamo con due antipasti, in primis ordiniamo il Gran Crudo Evù, ben 7 pezzi del miglior pescato accompagnati con varie salsine e maionese handmade. Il crudo di Evù è un piatto fantastico: uno scampo, ostrica, la tartare di tonno con la salicornia, tre gamberi (di cui uno rosso) e il tartare di dentice con sesamo bianco, salsa pontzu e maionese alla colatura. Il Gran Crudo Evù è perfetto per gli amanti del crudo, tutto ottimo e freschissimo. In particolare abbiamo trovato meravigliosa la tartare di tonno con la salicornia, il carpaccio di dentice e il gambero rosso.
Gran crudo Evù
Abbiamo ordinato poi due antipasti, denominati “Antipasto Evù”, si tratta di sei portate che cambiano spesso in base alla disponibilità del pescato e alla stagionalità che mettono insieme il mare e la terra, nel nostro caso ci vengono serviti: calamaretti alla luciana con crostini di pane, parmigiana di pesce bandiera, carpaccio di pesce spada con rucola, capasanta con salsa guacamole, arancino di mare e la tagliata di tonno al sesamo. Anche in questo caso l’antipasto ci ha convinto, davvero di ottima fattura, lodevole la volontà dello chef di unire sempre il pesce alle verdure. Tutto gustoso ed equilibrato, tre menzioni speciali per l’arancino di mare, per la parmigiana (divina), e per calamaretti alla luciana, ma ripeto davvero tutto ben cucinato e prodotti freschissimi.
Antipasto Evù
Si passa ai primi, abbiamo ordinato due piatti di mare, gli spaghettoni cacio e pepe con tartare di gambero rosso e zest di limone, davvero ottimi. Perfetta la cottura della pasta, cremosi il giusto, divina la tartare di gamberi e (cosa non secondaria) porzione abbondante capace di soddisfare i palati più esigenti.
Spaghetti cacio e pepe con tartare di gambero rosso e zest di limone
L’altro primo è un “must” di Evù: le candele alla genovese di tonno. Profumatissima e goduriosa questa versione di mare della genovese..
Candele alla Genovese di tonno
Saremmo sazi, ma visto che c’è ancora un po’ di rosè, ordiniamo per accompagnare il vino dei deliziosi crostini con burro e alici. C’è spazio anche per il dolce, alla fine decidiamo di prendere una delizia al limone nella versione Evù, delicatissima e profumata.
Delizia al limone di Evù
E poi una sempre gradita caprese al limone. Accompagniamo il dolce con due bicchierini di limoncello (del resto siamo in costiera Amalfitana, non potevamo scegliere altro).
Caprese al limone
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Evù Ristorante 80 euro a persona, costo assolutamente corretto e adeguato al contesto (consideriamo che solo il crudo che abbiamo preso in carta costava 40 euro, ed il vino sui 20 euro).
Evù Ristorante a Vietri sul Mare è uno dei nostri posti del cuore. E’ sempre un piacere venire qui. Sarà per l’atmosfera che c’è in questo posto, sarà per l’accoglienza sempre cordiale, sarà per la loro cucina di mare che non delude mai, ma per noi rappresenta una certezza. Locale molto carino posto nel cuore dei vicoletti di Vietri sul Mare dove trovi una cucina all’altezza, con prodotti e materie prime di qualità e pescato freschissimo. Ben studiata e ampia la carta dei vini.
Il Crudo di Evù è una fantastica esperienza, meravigliosa la tartare di tonno, ottimo l’antipasto Evù, buona la parmigiana, e notevole la tagliata di tonno. Divini gli spaghettoni con tartare di gambero rosso e zest di limone. La genovese di tonno è uno dei must di Evù ed è una certezza. Ottima l’accoglienza della signora Anna, il personale è veloce e puntuale, il conto è corretto e comunque adeguato al contesto. Complimenti a tutto il team e al titolare Riccardo. Ci si rivede presto. Evù Ristorante a Vietri sul Mare si conferma nella nostra guida sul web di quelli che a parer nostro sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia.
Ristorante Evu'
Via Diego Taiani, n.1
Vietri sul Mare (Sa)
Tel. 089 210237
Visita la pagina FB di Evù Ristorante
Siamo nel baianese, per la precisione ad Avella, paese inserito in un contesto naturalistico interessante e ricco di storia con alcuni monumenti di grande importanza, su tutti lo splendido Anfiteatro di età romana, qui un tempo sorgeva la antica “Abella” che era uno dei centri più vivaci e importanti dell’antica Campania Felix. Qui ad Avella c’è un indirizzo a noi molto caro: Porta Riva Ristorante. Infatti spesso veniamo qui e più volte ti abbiamo raccontato di questo luogo e della sua cucina. Mancavamo da un po’, ci siamo tornati a pranzo di Domenica. Porta Riva Ristorante si trova dove un tempo sorgeva la antica porta Riva nei pressi del fiume Clanio, da qui si passava di qui per andare verso il Castello di Avella che ancora oggi placido e fiero, osserva tutti dall’alto su di una collina. Sistemata l’auto nel comodo parcheggio del ristorante entriamo. Veniamo accolti con garbo e gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo. La sala è bella grande e luminosa grazie alle tante vetrate da cui entra tanta luce, dominano i colori chiari, c’è un arredo curato e sobrio, belli i lampadari, e belli i quadri alle pareti con riferimenti al mondo delle fiabe. L’atmosfera qui da Porta Riva Ristorante è sempre gradevole. Solito sguardo di ordinanza al menù, che presenta due sezioni, una per le proposte di ristorante, l’altra per le pizze, si, perché di sera da Porta Riva si possono gustare anche le pizze realizzate da uno dei decani tra i pizzaioli del territorio: Mario Spoletta, che è insieme alla sua famiglia, alla moglie Annamaria, Angela e in particolare alla gentile e bravissima Michela portano avanti questo progetto. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Trespadini Irpinia Campi Taurasini DOC dell’Azienda Boccella Rosa, un rosso poderoso, ottenuto da uve di aglianico in purezza, con un colore rosso rubino intenso, sentori di amarene e frutti rossi, pepe e spezie. Un vino con un bel tannino e una grande personalità.
Trespadini Aglianico Irpinia Campi Taurasini Bio di Boccella Rosa
Intanto arriva il buon pane locale....
Il buon pane locale
Ed ecco le pagnottelle handmade di Porta Riva davvero deliziose…..
Pagnottelle handmade
Prima degli antipasti un graditissimo entrée, una mitica montanarina, fragrante e profumata…
Montanarina
E poi un trancio di panino napoletano, che definire buono è riduttivo….
Trancio di panino napoletano
Come antipasti abbiamo scelto, sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere. Delicato il baccalà, esaltato dalla crema di scarola e dalla polvere di olive nere. Poi si sa che scarola e baccalà è un matrimonio felice…
Sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere
L’altro antipasto è sorprendente, in carta si chiama Tondo e Croccante, in pratica è un uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero. Piatto davvero fantastico, paradisiaca la fonduta al tartufo che valorizzava alla grande l’uovo.
Uovo impanato e fritto con fonduta al tartufo
Siamo partiti davvero alla grande, per questo l’attesa e la curiosità per i primi piatti aumenta.. Si comincia con uno dei must di Porta Riva Ristorante e presente da sempre in carta: la genovese irpina. Sono gli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e funghi porcini del Partenio. Piatto che pur avendo ingredienti decisi, risulta equilibrato, davvero felice l’abbinamento della cipolla ramata con i porcini, per non parlare della carne gustosa e tenera, si scioglieva in bocca.
La Genovese Irpina
L’altro primo è un piatto di mare, in carta si chiama “Dal Vesuvio con Amore”, sono i mezzi paccheri con pomodorini del piennolo del Vesuvio, calamarelle e olive caiazzane. Se potessi trasferirti il profumo di questo piatto lo farei volentieri. Inebriante, davvero un soffio di piacere, meravigliosi i pomodorini del piennolo, gustose le calamarelle, a completare il piatto le olive caiazzane che personalmente adoro.
Mezzi paccheri con pomodorini del piennolo, calamarelle e olive caiazzane
Saremmo sazi, ma troviamo lo spazio anche per un secondo. Memori di quanto ci sia piaciuto in passato l’hamburger, prendiamo un burger di marchigiana con chips di patate, caciocavallo e cipolle caramellate. Inutile dire che la carne era super, gustosa, succosa.
Burger di marchigiana con caciocavallo podolico, chips di patate e cipolla caramellata
Come contorno ordino delle patate e porcini. Quando vengo da Porta Riva nella stagione fredda, questo è uno dei miei contorni preferiti insieme agli immancabili friarielli in saltati in padella.
Patate al forno e porcini
Nostro malgrado saltiamo il dolce. Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e un amaro Jefferson, servito con fetta di arancia caramellata.
Amaro Jefferson con fetta di arancia caramellata
Eravamo in quattro e paghiamo per il nostro pranzo da Porta Riva Ristorante 40 euro a persona per 4 antipasti, 4 primi, due secondi e due contorni. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Porta Riva Ristorante rappresenta una piacevole certezza per noi. Il locale è gradevole, luminoso e spazioso. Il menù cambia in base alla stagionalità e disponibilità di prodotti e materie prime. Le proposte di cucina sono convincenti, l’uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero lo sogno anche di notte. La genovese irpina è il piatto che resta nella memoria, non a caso è da sempre presente in carta. Ottima la carne. Complimenti alla brigata di cucina e alla signora Annamaria che hanno raggiunto un ottimo standard grazie alla consulenza e ai consigli dello chef Andrea Pagano. Il personale è garbato e gentile, il servizio veloce e informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma indirizzo da segnare in agenda. Merita assolutamente la visita. Garantiamo noi…
Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva Ristorante
Frattamaggiore da qualche anno rappresenta una meta ambita per i “food lovers”. Qui infatti ci sono diversi indirizzi degni di nota e la proposta gastronomica è variegata e interessante. Ennesima conferma di ciò è 7 Brothers Restaurant, un locale concepito per regalare agli ospiti un’esperienza di assoluto livello. Il locale è carino, arredato con gusto, pareti chiare e sedute comode, molto particolare è il soffitto con un quadto luminoso di un viaggio parigino, pochi posti a sedere e tanta attenzione alla qualità dei prodotti e della materia prima che segue rigorosamente la stagionalità. Il must di 7 Brothers Resaurant è sicuramente la carne, con i migliori tagli italiani ed esteri, scelti e selezionati con cura e con diversi gradi di frollature, tutte provenienti dalle macellerie dei fratelli del titolare. Ah dimenticavo, Seven in inglese è 7, in pratica il numero magico di Valentino Orefice, ultimo di sette figli maschi, che ha deciso di chiamare così il suo ristorante proprio per questo. Dopo tantissime e valide e formative esperienze sul campo (Australia, Spagna, Toscana, Capri, tra le altre), ha deciso di investire in questo progetto coadiuvato dalla sua compagna di vita Fabiana Virenti, talento nel settore dell’ospitalità. Noi ci accomodiamo e diamo un’aocchiata al menù. Ci sono due percorsi degustazione e poi le proposte in carta: sette antipasti, sette primi, sette secondi. Noi ci lasciamo guidare da Valentino e cominciamo la nostra cena. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Bolgheri rosso di Michele Satta un buonissimo rosso di media struttura ottenuto da un blend di uve (Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot, Syrah e Teroldego), che matura ben 12 mesi in barrique. Un rosso con ottima struttura, note di spezie, cuoio e frutti rossi. Al palato vellutato e pieno. Davvero un’ottima scelta. Cominciamo con due antipasti, l’antipasto denominato Miche’ ossia scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana. Decisamente azzeccato l’abbinamento della polenta con la genovese, profumata e invitante..
Scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana
E l’antipasto denominato Luisanto’, polpette ripiene di ragù napoletano con spuma di datterino giallo e fonduta di grana padano. Bella rivisitazione di un classico napoletano, o’ rrau’.
Polpetta di ragù napoletano con spuma di datterino giallo e fonduta di grana
Già gustando l’antipasto, abbiamo notato la grande qualità della materia prima, lavorata e cucinata in modo impeccabile. Ecco che arrivano i primi. Su consiglio di Valentino Orefice, gustiamo un piatto di fettuccine con funghi porcini, salsiccia e tartufo bianco. Notevole la fettuccina fatta a mano, con una sfoglia alle uova bio, bella ruvida e porosa. Perfetta la cottura e azzeccato l’abbinamento dei porcini con la salsiccia e la delicatezza del tartufo bianco.
Fettucce handmade con salsiccia, funghi porcini e tartufo bianco
L’altro primo ci trasporta in parte nella tradizione, ecco la pasta patate e provola con funghi porcini, piatto fatto a regola d’arte: pasta mista con patata e provola affumicata dei Monti Lattari arricchita con i porcini.
Pasta e patate con funghi porcini
A dare un rocco in più, un po’ di scaglie di tartufo nero grattugiato al momento. Ti assicuro che il profumo era inebriante. Davvero un gran piatto di stagione, una versione della pasta patate e provola convincente.
Pasta e patate con funghi porcini e tartufo nero
Siamo qui da 7 Brothers Restaurant, non possiamo non gustare un po’ di carne. Optiamo per due bistecche di frisona e accompagniamo il secondo con delle squisite patate al forno.
Bistecca di frisona
E anche con un contorno di scarole, olive e capperi.
Scarola olive e capperi
Chiudiamo in dolcezza con il dessert, una deliziosa sfoglia con crema pasticcera e amarena. Accompagniamo il dolce con grappa barricata e amaro. Da rimarcare la carta di liquori e distillati di 7 Brothers Restaurant, vasta e studiata con cura e passione al pari di quella dei vini.
Sfoglia con crema pasticcera e amarena
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
7 Brothers Restaurant è stata una fantastica scoperta. Carino e accogliente il locale, pochi i posti a sedere e una grande maniacale attenzione alla qualità dei prodotti e delle materie prime. Questi i suoi tratti distintivi: qualità e scelta delle materie prime. A farla da padrona qui è la carne, i migliori tagli italiani ed esteri scelti e selezionati con cura nelle macellerie di famiglia e con diversi gradi di frollatura. Il menù è stagionale e cambia spesso, in base alla stagionalità e disponibilità dei prodotti. Valentino Orefice è un perfetto padrone di casa, pronto a consigliare gli ospiti e proporre idee e abbinamenti. Fantastico lo scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana, memorabile la pasta e patate con provola e porcini arricchita dal tartufo nero, notevole la fettuccina con salsiccia e porcini. Ottima la bistecca di frisona. Il servizio è puntuale, professionale e senza sbavature. La carta dei vini è ampia e studiata con etichette italiane e qualche azienda straniera, super la carta dei liquori e distillati. Corretto il rapporto qualità – prezzo. 7 Brothers Restaurant a Frattamaggiore entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono, a parer nostro, gli indirizzi da non perdere. Ad maiora e alla prossima …..
7 Brothers Restaurant
Via Alexander Fleming n.26
Frattamaggiore (Na)
Tel. 334 212 2007
Visita il sito web di 7 Brothers Restaurant