E’ sempre una buona idea tornare da Bacalajuò ad Acerra. Questa osteria “contemporanea” si trova a pochi passi dal maestoso Castello Baronale. Qui trovi una cucina che esalta il baccalà con proposte convincenti e una materia prima d’eccellenza lavorata a regola d’arte. Ricordavamo ancora con nostalgia la nostra ultima visita qui, siamo ritornati per gustare di nuovo i loro piatti, ovviamente tutti con un comune denominatore: sua maestà il baccalà. Altra cosa che ci faceva piacere era tornare per salutare Luigi Esposito il patron di Bacalajuò, erede di una famiglia che da oltre quattro generazioni importa direttamente e lavora stoccafisso e baccalà. La storia della famiglia Esposito e del baccalà comincia proprio ad Acerra quando nonno Luigi decise di fermarsi perché ebbe modo si testare le caratteristiche uniche dell’acqua della zona con cui riusciva a rigenerare in modo perfetto lo stoccafisso e a dissalare in perfettamente il baccalà. La storia va avanti e continua grazie a Luigi che si proietta nel futuro senza mai dimenticare le radici e la tradizione. Siamo nella parte antica di Acerra, in Piazza Castello. Anni fa qui c’era la Vinoteca Esposito che nel tempo si è trasformata in una moderna osteria che esalta il baccalà in ogni sua declinazione. Ecco Bacalajuò.
Bacalajuò. Acerra - Insegna esterna
Luigi Esposito ci accoglie da par suo, sorridente, appassionato. Ci accomodiamo e mentre decidiamo cosa gustare ci servono il pane (piccolo spoiler, servirà dopo per la scarpetta) e un graditissimo entreé: un plumcake alle verdure davvero ottimo. Soffice e gustoso, mi sembra di sentirne ancora il profumo…
Plumcake alle verdure
Intanto ordiniamo da bere una minerale e una bottiglia di Primula Rosa di Cantine Barone (azienda vitivinicola cilentana con sede a Rutino). Il Primula Rosa è un rosato a cui sono affezionato e che mi ha colpito sin dalla prima volta in cui l’ho provato. Di un bel colore rosa chiaro, con importanti note floreali, sentori di frutta, questo vino è ottenuto da uve aglianico del Cilento in purezza e si presenta morbido ed equilibrato. Sarà un ottimo compagno di viaggio per la nostra cena a base di baccalà…
Rosato Primula Rosa di Cantine Barone
Cominciamo con uno dei must di Bacalajuò, piatto meraviglioso: il carpaccio di baccalà, fatto con olive tonde Nocellara del Belice, pomodoro San Marzano essiccato, alici di Sciacca sfilettate a mano, e ovviamente baccalà. Questo carpaccio è una poesia, una sorta di “sashimi napoletano”, fresco, perfettamente equilibrato con un baccalà lavorato con cura e amore e tagliato con il diametro giusto capace di regalare emozione ad ogni morso. Questo piatto anche da solo vale la visita da Bacalajuò.
Carpaccio di baccalà di Bacalajuò
Con la Papaccella ripiena siamo nella più pura tradizione. Piatto che rassicura e sa di casa. Abbiamo la papaccella (non sottaceto) cotta al forno ripiena di mollica di pane contadino, spezie, baccalà, polvere di olive nere itrane e origano.
Papaccella ripiena
Le linguine alla Don Gaetano sono un inno alla gioia. Piatto di cui siamo innamorati, un riuscitissimo gioco di consistenze, caldo – freddo e un gusto inimitabile. Fatte con olive nere, capperi, olio Evo, pomodori essiccati, sale, pepe, zest di limone, prezzemolo e ovviamente baccalà a listarelle, le linguine alla Don Gaetano è un piatto cult di Bacalajuò.
Linguine alla Don Gaetano di Bacalajuò
Con le linguine in cassuola invece accontentiamo il palato dei puristi della tradizione. Sapore deciso, intenso e godurioso: pomodoro, olive nere, olio Evo, capperi, prezzemolo, tocchetti di baccalà in cassuola. Qui la scarpetta è un imprescindibile dovere morale.....
Le linguine in cassuola
Non poteva mancare il fritto di mussillo di baccalà con le papaccelle. Eccezionale, saporito con un fritto leggero, non unto.
Fritto di mussillo di baccalà con papacelle
Il baccalà in oliocottura con verdutine grigliate è stata una rivelazione. Il baccalà cotto così è quasi una “marmellata”, si scioglie letteralmente in bocca rilasciando un sapore unico ed intenso...
Baccalà in oliocottura con verdurine grigliate
Saltiamo il dessert ma ci concediamo un paio di giri di amari e degustiamo il nocillo Dianara, dal progetto di Mariella Tortora che ha creato una linea di liquori e distillati di eccellenza che esaltano il territorio, i suoi prodotti e la tradizione. Il nocillo Dianara è davvero notevole. Da provare. Paghiamo per la nostra cena da Bacalajuò poco più di 50 euro a persona. Abbiamo trovato coerente e corretto il rapporto qualità – prezzo.
Bacalajuò è una garanzia. Chi ama il baccalà qui troverà di che divertirsi. Piacevole ed informale è l’atmosfera che si respira in questa moderna osteria che guarda al futuro ma con solide radici legate alla tradizione più pura. Bacalajuò si trova a pochi passi dal Castello Baronale di Acerra e rappresenta l’evoluzione della tradizione della famiglia Esposito, che da oltre quattro generazioni ha legato il suo nome alla importazione, lavorazione e commercializzazione di baccalà e stoccafisso. Luigi Esposito è il patron, appassionato, preparato, saprà guidarti alla scoperta delle proposte in carta, dei fuori menù e saprà consigliarti i migliori abbinamenti con il vino. La carta dei vini è ben strutturata e calibrata. Il servizio è veloce ed informale. Il carpaccio di baccalà è poesia, tra i primi non perderti l’iconica Linguina alla Don Gaetano, e se sei un purista le linguine in cassuola ti commuoveranno. Da standing ovation il fritto di mussillo con papaccelle ed il baccalà in oliocottura. Bacalajuò ad Acerra si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Imperdibile e come dice Luigi Esposito, grazie “siempre” ed alla prossima ….
Bacalajuò
Via Nazario Sauro n.6
Acerra (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò
Rieccoci in Irpinia a Grottaminarda. Siamo tornati da N’ata Luna Restaurant. Sono anni che veniamo qui, e nel tempo abbiamo avuto modo di vivere e seguire l'evoluzione e la crescita di questo vero e proprio “tempio del gusto”. Siamo tornati per gustare le proposte dello chef Vincenzo Vazza, talentuoso, appassionato, capace di regalare emozioni con la sua cucina caratterizzata da passione per il territorio, studio, conoscenza e quel pizzico di creatività che la rendono unica. Un mix di tradizione irpina e modernità. Il resto lo fanno il servizio e la location, “good vibes” direbbe qualcuno ed in effetti è così. Da N'Ata Luna si respira un'atmosfera davvero piacevole. Per noi questo posto è una certezza, un riferimento. Questo è un locale “globale”, dove puoi fare colazione, concederti una pausa caffè, incontrare amici, coccolarti con i dolcetti, pranzare, cenare o concederti un fantastico aperi-food con stuzzicanti proposte di cucina e materie prime eccellenti. “Deus ex machina” di N'ata Luna è Vincenzo Panico, persona a modo, nella vita consulente aziendale ma “gourmet” nell’animo e con una smodata passione per il “bon vivre” e la convivialità. Con lui la moglie Antonella Tocco, instancabile, precisa, un vero vulcano di energia.
N'ataluna. Grottaminarda - Particolare interno
Arrivare da N'ata Luna è semplicissimo, siamo in Contrada Ruvitiello a pochissimi Km dal casello di Grottaminarda della A-16. C’è un ampio e comodo parcheggio gratuito (cosa non trascurabile). All’interno il locale è come lo ricordavo, un vero spettacolo: ampio, luminoso, arredato con gusto e cura. Dominano il legno ed i colori chiari. Bellissimi i tavoli, le sedie e gli arredi dallo stile volutamente un po’ industrial e un po’ retrò. Tutto è curato nei dettagli e trasmette una sensazione di familiarità, ci si sente a casa, quasi coccolati e in un ambiente raffinato, elegante ma al contempo rassicurante e accogliente come l’abbraccio di una mamma. Suggestiva poi la sala con l’angolo cantina. Ma andiamo alla proposta gastronomica. In cucina a comandare le operazioni c'è Vincenzo Vazza, talentuoso chef originario di Bonito, con la sua brigata. Ma andiamo alla proposta gastronomica. Diamo un'occhiata alla carta, ci sono 2 menù degustazione (di cui uno della tradizione irpina). Cinque proposte di antipasti, cinque primi (più un fuori menù), cinque secondi e i dessert. La cosa che colpisce è come tutto parta dalla tradizione, e parli di territorio. In questo periodo spicca anche la presenza tra le altre cose del tartufo e dei porcini. Noi ordiniamo a la carte.
Intanto ci servono i loro pani: cracker artigianale realizzato dallo chef con semi di sesamo e sale maldon, tarallo napoletano realizzato come da tradizione con sugna, pepe e mandorle, grissini tirati a mano e una pagnotella di pane casereccio cotta nel forno a legna. Che spettacolo.....
I Pani artigianali
Da bere oltre ad una minerale prendiamo due calici di Lacrimarosa Irpinia rosato DOC di Mastroberardino, ottenuto da uve di aglianico in purezza questo rosato è davvero gradevole, di un colore rosa tenue e intense note fruttate. In attesa degli antipasti arriva il loro entreé di benvenuto: cannolino croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata al Pulieio irpino (un tipo di mentuccia selvatica diffusa in alcune zone dell'Irpinia caratterizzato da un profumo intenso e un sapore particolare). Tartelletta realizzata dallo chef, scarola riccia, goccia di pecorino e polvere di acciughe, e chiudiamo con il sapore intenso e il contrato di sapore della pallotta di "cacio e ova" (formaggio e uova) con mostarda di pera e germogli colorati.
Entreé dello chef Vincenzo Vazza
Il cannolino è davvero squisito con un morbido e profumato ripieno di ricotta di Carmasciano con la nota aromatica del pulieio irpino.
Cannolo croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata con Pulieio
La tartelletta è sorprendente, in pratica un ricordo di pizza chiena della tradizione ma in chiave moderna e creativa.
Tartelletta con scarola riccia goccia di pecorino e polvere di acciughe
La pallotta cacio e ova è un tripudio di sapore in un gioco riuscitissimo di contrasti, la nota pungente del formaggio incontra il dolce della mostrada di pera.
Pallotta cacio e ova con mostarda di pera e germogli colorati
Ecco gli antipasti che abbiamo scelto: fiore di zucca nel suo giardino, ossia fiore di zucca croccante, ripieno di ricotta e menta, pesto di zucchine alla menta, zucchine, ravanelli e pomodorini confit. Proposta fresca e colorata.
Fiore di zucca nel suo Giardino
Il baccalà all'insalata con fagiolini, ciuffetti di scarolina, gel di papaccelle, polvere di olive nere è una poesia.
Baccalà all'insalata con fagiolini e scarola
Meraviglioso lo spaghettone alla chitarra, coulis di pomodori rossi e gialli, pomodorini infornati, stracciatella e clorofilla di basilico. Lo spaghettone mantiene la cottura in modo mirale ed esalta un tripudio di pomodori: coulis di pomodorini gialli e rossi, pomodorini pachino scottati in forno e a chiudere il piatto la stracciata irpina con fogliolina di basilico nano e clorofilla di basilico con il suo profumo inebriante. Davvero un gran piatto.
Spaghettone ai pomodori con stracciatella e clorofilla di basilico
Ecco l'omaggio alla tradizione irpina con i taglierini tirati a mano con burro e pulieio irpino. Normalmente e per tradizione il pulieio lo troviamo nel ragù per aromatizzare in modo mirabile il sugo, qui invece viene proposto dallo chef Vincenzo Vazza in bianco, abbinato al burro artigianale aromatizzato al limone, in modo da esaltarne il sapore aromatico, a chiudere il piatto la polvere di acciughe con la sua nota sapida. Un piatto che è una vera e propria poesia del territorio.
I taglierini con burro, limone, pulieio irpino e polvere di acciughe
Come poesia sono anche i taglierini al tartufo irpino. Primo piatto fuori menù che ho voluto degustare. Li ho trovati semplicemente perfetti. Uno dei tagliolini al tartufo migliori mai mangiati.
Taglierini al tartufo
Decidiamo di degustare anche un secondo in due e la scelta cade sul maialino in porchetta ossia maialino da latte porchettato, mayo di peperone arrosto, morbido di patata irpina al Ravece e aglio orsino. Fantastico il maialino che si scioglieva letteralmente in bocca, azzeccato l’abbinamento con la maionese di peperone arrosto e ovviamente con il morbido di patata. Delizioso....
Maialino in porchetta
Chiudiamo in dolcezza con un dessert da dividere, optiamo per la Namelaka fragole e limone. Squisito…
Namelaka fragole e limone
Accompagniamo il dolce con due bicchierini di Don Fà, sublime un vino rosso fortificato, ottenuto da uve rosse e foglie di amarena da un’ antica ricetta dei Baroni de Beaumont. Fiore all’occhiello dell’ Azienda Agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore.
Don Fà dell'Azienda Agricola Fabio de Beaumont
Paghiamo per il nostro pranzo 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità - prezzo.
N’ata Luna si conferma alla grande. Questo è a parer nostro un luogo d’eccellenza. Qui trovi davvero tutto, si può venire in ogni momento della giornata. Bellissima la struttura, arredi stupendi, altrettanto bella l’atmosfera che si respira. N’ata Luna è un locale raffinato ma senza eccessi, qui ti senti davvero a casa. La cucina poi è convincente, lo chef Vincenzo Vazza è un vero talento, legatissimo alla sua terra, ovvio che ci sia una grande attenzione alla scelta dei prodotti e della materia prima. Tutto parte dalla tradizione irpina che viene reinterpretata ed in parte rivisitata. Tra gli antipasti il baccalà ha il suo perché, i taglierini (o tagliolini) tirati a mano sono poetici sia nella versione con burro e Pulieio irpino, sia nella versione al tartufo (tra i migliori mai gustati), tra i secondi il maialino porchettato era morbido e gustoso. La carta dei vini è studiata e curata. Il servizio in sala è pressoché perfetto. Complimenti al Deus ex machina di questo luogo del buon vivere e del gusto: Vincenzo Panico, un visionario, un uomo di ingegno e cultura che ha deciso di creare qualche anno fa un progetto davvero bello, con lui la moglie Antonella Tocco ed un team preparato ed in continua evoluzione. N’ata Luna a Grottaminarda si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Da non perdere. Eccellenza…..
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita la pagina Fb di N'ata Luna
Siamo ritornati all’Hosteria Le Gourmet a Sperone. Siamo nel territorio del baianese, di fatto in provincia di Avellino ma proprio al confine con il nolano. Questa è una zona che mi ha sempre affascinato, per la sua storia antica, da sempre crocevia di popoli, concentrato di cultura e tradizioni gastronomiche che un po’ come la sua posizione, abbracciano un po’ l’Irpinia e un po’ il napoletano. L’Hosteria Le Gourmet è uno dei miei indirizzi preferiti, perché qui mi sento a casa e adoro le loro proposte di cucina, un mix riuscitissimo di tradizione e creatività. Peppino Caramiello (oste e cacciatore di bontà, come ama definirsi sui suoi profili social) è senza eguali, perfetto padrone di casa, in questo progetto ci ha messo impegno e passione da anni. Peppino va sempre alla ricerca di particolarità, materie prime e prodotti sapientemente scelti e selezionati per offrire agli ospiti un’esperienza da ricordare. All’Hosteria Le Gourmet si respira un’atmosfera familiare, puoi rilassarti dimenticando l’orologio e gustare le proposte di cucina del talentuoso chef Marco del Giudice (davvero bravo), coadiuvato da Michele Malinconico. Lo chef Marco del Giudice lo conosco da anni e da sempre seguo il suo percorso che lo ha portato oggi a presentare piatti che sono a dir poco esaltanti, concentrato di tecnica, preparazione e amore. In sala Peppino si avvale della presenza preziosa di Felicia De Gennaro sempre gentile, affabile e preparata.
Hosteria Le Gourmet. Sperone - Insegna esterna
Anche la location dell’Hosteria Le Gourmet ha il suo perché ed è particolare, siamo infatti in un palazzo antico di inizi 900, ci sono tre sale (di cui una per la degustazione), addirittura due bei camini (uno per sala), c’è anche un piccolo spazio esterno che durante la bella stagione viene arredato e illuminato con gusto e dove si può pranzare o cenare. Arriviamo in perfetto orario, ci accoglie Peppino Caramiello e ci accompagna al nostro tavolo.
Come sempre diamo uno sguardo al menù che viene presentato al tavolo ma anche ogni settimana sui canali social dell’Osteria. C’è l’antipasto Le Gourmet di quattro portate, poi quattro primi, quattro secondi e tre dessert (formula vincente non si cambia). Il menù cambia spesso (a volte anche settimanalmente quando subentra un piatto al posto di un altro), questo perché si segue rigorosamente la stagionalità dei prodotti, lo chef Marco del Giudice lavora i prodotti di stagione e le materie prime scelte e selezionate insieme a Peppino Caramiello. Prima dell’antipasto c’è l’aperitivo di benvenuto in Hosteria e che benvenuto! Si comincia con polpettine di caciocavallo e bollicina. Le polpettine sono stuzzicanti e goduriose…
Polpettine di caciocavallo e bollicine
Poi un interessante pan brioche con mantecato di baccalà (delicatissimo) e polvere di alghe…
Pan brioche con mantecato di baccalà e polvere di alghe
E tartelletta con pollo mantecato. Anche questa interessante….
Tartelletta con pollo
Da bere Peppino ci serve un bel Rosso Piceno DOC “bio” della cantina Velenosi, un rosso biologico ottenuto da un blendi di uve, montepulciano per il 70% e sangiovese per il 30%. Questo vino è gradevole, profumato, equilibrato, morbido, con intensi sentori di frutti rossi. Abbiamo ordinato due antipasti dell’Hosteria. Sono quattro portate (due di mare e due di terra). Ecco la seppia all’amatriciana, davvero qualcosa di eccezionale, la seppia alla julienne, accompagnata con il guangiale bello croccante e un concentrato di sugo all’amatriciana. Questa è una proposta creativa ed intrigante (avrei fatto volentieri il bis).
Seppia all'amatriciana
Non da meno il crocchè ripieno di alici, patate e provola con burro al limone e spinaci. Mai avrei immaginato di trovare le alici dentro un crocchè. Il risultato è eccezionale… .
Crocchè ripieno di alici con patate e provola, burro al limone e spinaci
Si continua con il mini cannolo di pasta brick con tartare di vitello, perlage di tartufo e uovo marinato.
Cannolo di pasta brick ripieno di tartare di vitello con perlage di tartufo e tuorlo d'uovo marinato
E chiudiamo l’antipasto con sua maestà il carciofo ripieno con pane croccante e cacio.
Carciofo ripieno con pane croccante e cacio
L’antipasto dell’Hosteria è strepitoso, un tripudio di sapori e profumi con proposte creative ed anche belle da vedere. Ci godiamo il nostro pranzo sorseggiando un calice mentre aspettiamo i primi. Abbiamo preso un piatto di mezzi paccheri con pomodorino del piennolo e scorfano. I mezzi paccheri sono paradisiaci, perfetta la cottura della pasta, equilibrati e gustosi..
Mezzi paccheri con pomodorino del piennolo e scorfano
Con il risotto con piselli novelli, stracciatella di bufala e gamberi rossi siamo a livelli siderali. Un risotto che è poesia, mantecato alla perfezione, delicato, meraviglioso l’abbinamento di terra e mare con i piselli novelli e la stracciatella di bufala che facevano l’amore con il crudo di gamberi rossi. Chepeau…
Risotto con piselli novelli, stracciatella di bufala e gamberi rossi
Ordiniamo anche un secondo in due e la scelta cade sulla faraona suprema con maionese al tartufo e asparagi. La faraona era meravigliosa, esaltata dalla mayo con il suo leggero e inconfondibile sentore di tartufo, accompagnata egregiamente dagli asparagi. Grande secondo piatto. Complimenti….
Faraona suprema con asparagi e maionese al tartufo
Chiudiamo il nostro pranzo con un dessert: la tartelletta con pistacchio e amarene, accompagniamo il dolce con un liquorino alle amarene.
Tartelletta pistacchio e amarena
Paghiamo per il nostro pranzo 80 euro in due. Rapporto qualità - prezzo davvero ottimo.
L’Hosteria le Gourmet è sempre una garanzia. Ritorno sempre volentieri da Peppino Caramiello e ogni volta è sempre un’emozione, a cominciare dalla location: un edificio dei primi del 900, le sale sono tre. Quella più piccola nasce come sala per la degustazione e qui l’oste Peppino ha il suo “caveau” e conserva salumi, formaggi, vini e distillati. Le altre due sale comunicanti sono gradevoli, ogni sala ha un camino. L’arredo è sobrio ed essenziale ma raffinato, bella e semplice la mise en place, particolari i pavimenti originali in graniglia, imponenti e meravigliose le travi in legno al soffitto che è altissimo. In definitiva qui si respira un’atmosfera di convivialità e calore. Chiaramente il plus sono le proposte di cucina dello Chef Marco del Giudice, un concentrato di talento, preparazione e passione. La sua cucina conquista grazie a piatti che esaltano i prodotti e le materie prime e che sono un mix di tradizione e originalità. Fantastico l’antipasto dell’Hosteria, divina la seppia all’amatriciana, rassicurante e godurioso il carciofo ripieno, la crocchè di alici, patate e provole conquista. Tra i primi il risotto con piselli novelli, stracciatella di bufala e gamberi rossi anche da solo vale la visita. Ottimi i mezzi paccheri con pomodorini del piennolo e scorfano. Ho trovato notevole anche la faraona con mayo al tartufo e asparagi. La carta dei vini è studiata e ben calibrata. Il servizio con la presenza in sala di Felicia de Gennaro è professionale e veloce. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Ma la garanzia è Peppino, l’oste cacciatore di bontà che non delude mai le nostre attese. L’Hosteria le Gourmet a Sperone si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi in Campania. Imperdibile.
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone (Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina Fb dell'Hosteria Le Gourmet
Arte Gusto a Bellizzi è uno degli ristoranti dove ritorno sempre volentieri. Ho sempre la certezza di trovare proposte interessanti ed un pescato freschissimo. Siamo nell’area della Piana del Sele, una delle zone più fertili della Campania, la particolarità di quest’area geografica è che la costa dista davvero pochi km, quindi la posizione rende la cucina un fantastico mash up di terra e mare. In più va detto che qui si produce anche una fantastica mozzarella di bufala. Questo incontro di terra e mare lo ritrovo anche nelle proposte dello chef Carmine Farina, ma riavvolgiamo il nastro e andiamo per gradi. Siamo a Bellizzi nella centralissima Via Roma, Arte Gusto si trova proprio qui. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Parcheggiata l’auto a pochi metri dal locale, ci accomodiamo. Rispetto alla mia ultima visita, noto come Arte Gusto abbia cambiato decisamente “look”, indossando un abito più “importante” l’ambiente è sobrio, elegante ma senza eccessi, arredato in stile moderno, il locale è molto luminoso, ci sono una quarantina di coperti, molto belle le sedute color verde acqua marina, la mise en place è essenziale. La cosa che è rimasta invariata è una porzione di cucina a vista (con effetto vedo non vedo). In definitiva l’atmosfera è decisamente piacevole, raffinata ma regala una sensazione di familiarità. A fare gli onori di casa Mariarosaria sempre gentile e sorridente. Ci accompagnano al nostro tavolo. Solito sguardo alla carta. Il menù è in continua evoluzione e cambia in base alla stagionalità dei prodotti e alla disponibilità delle materie prime. Si può optare per dei menù degustazione di terra o di mare (tradizionali o più creativi) oppure ordinare “a la carte”. Noi ordiniamo alla carta e optiamo per le proposte di mare. Da bere prendiamo una minerale e un rosato: Rosadea IGP Paestum di Tenuta Macellaro. Ottenuto da uve Montepulciano in purezza, questo vino si presenta di un bel colore rosa carico, con una giusta nota sapida, una bella freschezza e note di frutti rossi e sentori floreali.
Rosadea IGP Paestum di Tenuta Macellaro
Ecco che arrivano i loro pani e lievitati, nota di merito per un tortano divino e per la girella con cicoli e broccoli.
I pani e i lievitati
Ci servono un graditissimo entreé: una polpettina di pane con mozzarella e salumi con maionese di olive e colatura di alici che abbiniamo ad una bollicina. Davvero un ottimo inizio…
Entreé
Dopo un po’ di attesa ecco gli antipasti. Una porzione di crudi: scampi e gamberi rossi, freschissimi e goduriosi…
Crudo di gamberi e scampi
Si parte con due antipasti completi di mare. Si comincia con degli interessanti e creativi tacos con rucola, stracciata di bufala, salmone marinato agli agrumi, maionese al limone, pomodoro arrosto e scorzetta di limone. Che bontà….
Tacos con salmone marinato agli agrumi, stracciata di bufala, pomodoro arrosto e mayo al limone
Poi ci viene servito crocchè di baccalà con provola e patate panato con i cornflakes su letto di broccoli spadellati e pistilli di piccante. Il crocchè era a dir poco divino, meraviglioso l’abbinamento con i broccoli spadellati. L’incontro di mare e terra è una fantastica costante nelle proposte di cucina dello chef Carmine Farina.
Crocchè di baccalà provola e patate panato ai cornflakes su broccoli spadellati e pistilli di piccante
E questo connubio di terra e mare lo ritroviamo anche nell’insalatina di mare con lamelle di carciofi di Paestum all’insalata. Spettacolare questa proposta. La chicca è la presenza dei buonissimi carciofi all’insalata, mi sono piaciuti talmente tanto che ho chiesto una porzione in più.
Insalatina di mare con carciofi di Paestum all'insalata
Stiamo viaggiando davvero alla grande. Arriva anche uno sfizioso fritto: mazzancolle con panatura alle mandorle e verdurine pastellate. Interessante la panatura alle mandorle delle mazzancolle che dona croccantezza e gusto unici.
Mazzancolle con panatura alle mandorle e verdurine pastellate
Chiudiamo la carrellata di antipasti con un delizioso mini bun con pomodoro arrosto, salsa mayo alle olive, rucola e tonno rosso.
Mini bun con pomodoro arrosto, burger di tonno rosso e rucola
L’antipasto di mare di Arte Gusto ci ha convinto. Le proposte sono eccellenti, come detto in precedenza, il mare incontra la terra con abbinamenti studiati, creativi ma che si muovono nel solco della tradizione. Da sottolineare la presenza di una materia prima eccellente con prodotti sempre legati alla stagionalità ed un pescato frechissimo. Complimenti.
Intanto prendiamo una seconda bottiglia di vino. Ancora un rosato ma stavolta siamo in Puglia con il Calafuria Salento IGT di Tormaresca, ottenuto da Uve Negroamaro in purezza, di un bel color rosa corallo, fresco, elegante, con raffinati sentori floreali e di frutti rossi. Al palato si presenta morbido ma con un bel finale. Davvero un’ottima scelta.
Rosato Calafuria Salento IGT di Tormaresca
Il nostro pranzo continua con i primi. La nostra esperienza gastronomica da Arte Gusto prosegue con due piatti di tonnarelli cacio e pepe con gambero rosso profumato al limone. I tonnarelli sono divini, una cacio e pepe da favola, arricchita e nobilitata dal gambero rosso, un gioco di consistenze e sapori davvero notevole.
Tonnarelli cacio e pepe con gambero rosso al limone
Non da meno l’altro primo che abbiamo scelto. Due piatti di risotto morbido "acquerello" alla pescatora con crostacei cotti e crudi e gocce di pomodoro arrosto. Il risotto è mantecato alla perfezione, morbido, profumato, esaltato dai generosi crostacei. Poesia allo stato puro…
Risotto acquerello alla pescatora con crostacei cotti e crudi e pomodoro arrosto
Saremmo sazi ma non possiamo non concederci un secondo in due. Optiamo la mitica zuppa di cozze di Arte Gusto. Un’esplosione di gusto, freschezza, abbondanza e tradizione. Chapeau.
La mitica zuppa di cozze di ArteGusto
Che pranzo della Domenica sarebbe senza un dolcetto? Optiamo per due capresine con gelato al mango. Con il dolce abbiniamo uno dei miei liquori preferiti il “Liqueur au Cognac Poire”, cognac della grande Champagne a base di pere Williams prodotto in Francia dalla famiglia Peyrot.
Capresina con gelato al mango
Paghiamo per il nostro pranzo da Arte Gusto a Bellizzi 70 euro a persona. Ma se consideriamo che abbiamo preso le due bottiglie di vino e i 4 cognac, il costo è assolutamente corretto. Qui comunque per un pranzo completo di mare si possono anche spendere sui 50 euro bevande escluse. Quindi il rapporto qualità – prezzo è corretto soprattutto se consideriamo la qualità della proposta gastronomica.
Arte Gusto e pizza, dedicato a papà, nasce una decina di anni fa, grazie alla passione di Carmine Farina e di suo fratello Giovanni, spinti dal caro papà Franco che ha aiutato i figli a realizzarsi nel loro lavoro. Oggi Arte Gusto è un meraviglioso ristorante (prevalentemente di pesce) che propone una cucina che è un mix di tradizione e creatività. La sera qui si può anche gustare la pizza (grazie all’estro di Giovanni), realizzata con un blend di farine ricercate e macinate a pietra. Di sicuro torneremo qui per provarla. Gli antipasti di mare sono meravigliosi, in particolare il crocchè di baccalà con provola e patate panato con i cornflakes su letto di broccoli spadellati e pistilli di piccante è spettacolare così come i tacos con rucola, stracciata di bufala, salmone marinato agli agrumi, maionese al limone, pomodoro arrosto e buccetta di limone. I crudi sono paradisiaci. Tra i primi i tonnarelli cacio e pepe con gambero rosso al limone creano dipendenza, il risotto acquerello alla pescatora con crostacei cotti e crudi e gocce di pomodoro arrosto è il piatto che resta nella memoria. Se la trovi in carta, non farti scappare la loro zuppa di cozze, davvero tanta roba….
Arte Gusto a Bellizzi non può mancare tra gli indirizzi in agenda. E’ una tappa obbligata per chi ama mangiar bene e cerca in particolare una cucina di mare di assoluto livello. La cucina di Carmine Farina si può definire così: un mix di sapienza tecnica e passione. Carmine è uno chef pieno di talento, la sua cucina riesce ad esaltare prodotti e materie prime (tutte di grande qualità e stagionali), il pescato è sempre fresco e cucinato a regola d’arte. Nota di merito per la gentile e preparata Mariarosaria in sala, perfetta padrona di casa. La carta dei vini non è grandissima ma curata e con proposte interessanti. Ho trovato il rapporto qualità-prezzo corretto e comunque adeguato al tipo di proposta gastronomica. Qui da Arte Gusto torno sempre volentieri, perché mangio divinamente. Garanzia assoluta.
Arte Gusto
Via Roma n. 257
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 351041
Visita la pagina Fb di Arte Gusto
Rieccoci nella meravigliosa Irpinia, territorio che adoro, ricco di storia, cultura e radicate tradizioni enogastronomiche. Per il nostro pranzo siamo tornati al Ristorante La Pignata ad Ariano Irpino. La Pignata è una garanzia, un indirizzo storico della ristorazione irpina, uno di quei posti che non puoi non tenere in agenda e visitare, una storia che va avanti dal 1980 con grande successo e che continua a crescere grazie a proposte di cucina eccellenti, ad un'attenta selezione di prodotti e materie prime, e alla cura dei dettagli, ma a parer mio la cosa più importante che rende La Pignata unica è il suo legame con la tradizione, qui infatti, non si perde mai di vista il legame con le radici. In carta trovi anche piatti del territorio irpino ed arianese (come il mitico pancotto all'arianese) e questo è decisamente un plus. Noi siamo in due, veniamo accolti con garbo e gentilezza da Ezio Ventre, perfetto padrone di casa. Ezio è un vulcano, appassionato di vini (in particolare quelli bio), birre, distillati e prodotti del territorio, ed è sempre pronto a spiegare agli ospiti le proposte di cucina e i migliori abbinamenti. Mentre diamo un'occhiata al menù e decidiamo il da farsi, arriva un gradito entreé, qualche tocchetto di pizza in teglia appena sfornata. Che meraviglia...
Tranci di pizza in teglia appena sfornata
Ed ecco i loro pani, (bianco, integrale e alla curcuma) ....
I Pani
Da abbinare ad un meraviglioso olio Evo Ravece, quello dell'azienda Agricola Pizzillo Emanuele di Montecalvo Irpino. Un olio poderoso, aromatico, profumato con sentori erbacei e una personalità incredibile. Poi bisogna dire che personalmente ho un debole per l'olio Ravece irpino, quindi...Mi sono dovuto contenere per evitare di finire tutto il pane con questa meraviglia...
Olio Evo Ravece dell'azienda agricola Pizzillo Emanuele
Intanto ordiniamo il vino, la scelta cade su un rosso incredibile, prendiamo una bottiglia di Costa delle Viole, Barbera Beneventano IGP della cantina Giovanni Iannucci di Guardia Sanframondi, un rosso ottenuto da uve Barbera del Sannio in purezza, di un bel rosso vivace e piacevoli note fruttate. Davvero un ottimo compagno di viaggio per accompagnare il nostro pranzo.
Costa delle Viole, Barbera Beneventano IGP di Giovanni Iannucci
In carta alla Pignata c'è la possibilità di optare per due menù Degustazione (Menù degustazione La Tradizione di 4 portate più dessert e Menù degustazione La Pignata di 6 portate più dessert), ideali se si vuole assaporare la loro cucina e i piatti del territorio. Noi ordianiamo a la carte. Cominciamo con gli antipasti, ecco il baccalà mantecato con acciughe del Cantabrico e zeste di limone. Una proposta interessante, fresca. Meraviglioso il mantecato di baccalà reso aromatico dalla zest di limone, bella la nota sapida delle acciughe e l'amarognolo delle puntarelle che donano anche croccantezza a piatto.
Baccalà mantecato con puntarelle, acciughe del Cantabrico e zeste di limone
Poi un tuffo nella tradizione con il pancotto all'arianese: fatto con verdure miste, una soave e aromatica sfoglia di lardo di razza Mangalica e il meraviglioso peperone crusco. Poesia pura.
Pancotto all'arianese
Chiudiamo gli antipasti con la parmigiana al contario: mozzarella in carrozza alla prmigiana, stracciatella, alici del Cantabrico, pane fritto aromatizzato al basilico il tutto servito su una crema di pomodoro e melanzane. Davvero fantastica questa rivisitazione della parmigiana, un riuscitissimo gioco di consistenze e sapori.
Parmigiana al contrario
Il nostro pranzo procede alla grande, in un clima di assoluto relax e in attesa dei primi, Ezio Ventre ci fa degustare un altro grande olio del territorio, Hirpinia, Colline dell'Ufita D.O.P di San Comaio di Zungoli. Un fantastico olio Evo ottenuto dalle varietà Ravece e Ogliarola.
Hirpinia Olio Colline dell'Ufita DOP di San Comaio
Semplicemente deliziosi i ravioli alla carbonara con asparagi, gunaciale croccante e fonduta di pecorino. Il ripieno di carbonare è godurioso e sorprendente. Sembra davvero di mangiare una carbonara, il piatto è nobilitato dalla presenza degli asparagi con il loro sapore inconfondibile.
Ravioli alla carbonara con asparagi, guanciale croccante e fonduta di pecorino
L'altro primo che gustiamo è uno dei must del Ristorante La Pignata: tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero Irpino. Spettacolari, peccato davvero non poterti trasmettere attraverso lo schermo il profumo paradisiaco di questo piatto. Un meraviglioso inno alla gioia in “salsa irpina”.
Tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero irpino
Prendiamo anche un secondo in due, la mia scelta cade sul brasato di maialino nero con mele annurche, funghi porcini e cremoso di patate. La carne è eccellente, morbida e si sposa a meraviglia sia con la mela che con i porcini.
Brasato di maialino nero con mele annurche, porcini e cremoso di patate
Dulcis in fundo ecco una bella zeppola (oversize) in doppia cottura (fritta e al forno) con crema e amarene. Abbiniamo al dolce un liquorino fatto con aglianico e amarene.
Zeppola in doppia cottura con crema e amarene
Per il nostro pranzo alla Pignata paghiamo 60 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo per un’esperienza enogastronomica da non perdere.
Il nostro viaggio in Irpinia ci regala un'assoluta certezza. Il Ristorante La Pignata è un'eccellenza della ristorazione irpina, capace nel tempo di evolversi, senza mai venir meno al legame con le radici ed il territorio. La Pignata è il regno della famiglia Ventre, qui torniamo spesso proprio perché ci si sente coccolati, si possono gustare proposte di cucina eccellenti e si va via sempre con la voglia di ritornare.
Il pancotto all’arianese è poesia del territorio, i tagliolini alle ortiche con i porcini e tartufo nero irpino è un piatto che resta nella memoria, i ravioli alla carbonara con asparagi, guanciale e fonduta di pecorino sono a dir poco sorprendenti. Fantastico il brasato di maiale e la carne in genere qui alla Pignata. Fornita e curatissima la carta dei vini, delle birre e dei distillati. Ho trovato corretto il rapporto qualità prezzo e comunque adeguato al tipo di proposta e di esperienza gastronomica. Il servizio è informale, professionale e veloce. La Pignata ad Ariano Irpino si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Che tu voglia gustare meravigliose proposte di cucina o la sera anche una “signora pizza”, qui non sbagli mai. Consigliatissimo.
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata
Siamo tornati a distanza di qualche tempo da Raraterra. La nostra precedente esperienza ci aveva lasciato ricordi meravigliosi, rieccoci quindi per provare ancora le loro proposte di cucina. Siamo a Frattamaggiore, in zona centrale, precisamente in Via Pezzullo.
Raraterra. Frattamaggione - Insegna esterna
Raraterra si trova in un edificio dove un tempo c’era un antico canapificio. La location è davvero suggestiva e regala emozione. Ogni dettaglio è studiato alla perfezione, tutto l’ambiente esalta il concetto di ospitalità. Anche l’impatto visivo è notevole, ci sono due sale, una luminosissima con una vetrata che dà sul curato e attrezzato giardino (incantevole location dove pranzare o cenare durante la bella stagione). All’interno tutto sembra avvolgere l’ospite: i colori caldi ma vividi, il legno, i mattoncini a vista, il camino nella prima sala, i divani lungo il perimetro delle pareti e le sedie di design in legno, le candele. L’insieme è davvero piacevole e regala una sensazione di raffinatezza e di familiarità.
Dettaglio Sala interna
Ci accomodiamo al nostro tavolo (prenotato per tempo) e come sempre diamo uno sguardo al menù. C’è la possibilità di optare per il menù degustazione (6 portate al costo di 55 euro a persona). Poi ci sono i salumi e i formaggi (mortadella alla brace con zest di limone e pesto di pistacchi, selezione di jamon iberico e selezione di formaggi), nove proposte di antipasti, alcune intrigano non poco come la vellutata di patate con salsicce, funghi chiodini e fonduta di caciocavallo, la zeppola di baccalà con salsa di papaccella e polvere di olive nere, il big peperone ripieno e la pizza di scarole con stracciata di bufala, acciughe e pomodorini. Poi ci sono cinque proposte di primi, sei secondi e i dessert. Arrivano i loro pani e grissini (davvero ottimi).
I pani e i grissini
Cominciamo ordinando da bere una minerale e una bottiglia di vino: Tramari Rosè di Primitivo Salento Igp di San Marzano vini. Questo vino dal colore rosa tenue, ottenuto da une Primitivo in purezza presenta una chiara nota floreale, sentori di frutti rossi. Ottima personalità e freschezza per questo rosato che accompagnerà il nostro pranzo.
Tramari Rosé di Primitivo di San Marzano vini
Ecco un graditissimo entreé dello chef: una deliziosa polpetta di caprino e friarielli con mayo e salsa di soia.
Entreè
Si comincia con una zeppola di baccalà delicata e leggera come una carezza con una deliziosa salsa alla papaccella e polvere di olive nere. Baccalà e papaccella è un matrimonio d’amore, e in questa proposta l’abbinamento viene esaltato ….
Zeppola di baccalà
Che dire della pizza di scarole con stracciata di bufala, pomodoro e acciughe? Friabile, profumata, goduriosa.
Pizza di scarole con stracciata di bufala, acciughe e pomodorini
Chiudiamo il nostro giro di antipasti con un sorprendente gâteau di patate e friarielli con baccalà mantecato.
Gâteau di patate e friarielli con baccalà mantecato
Il nostro pranzo da Raraterra procede alla grande, l’atmosfera è piacevole e rilassante. Intanto arrivano i primi che abbiamo ordinato. I mezzanelli con crema di tre pomodori, lardo di maialino e pecorino è uno dei piatti da sempre presente in carta e amatissimo dagli ospiti di Raraterra. La cottura dei mezzanelli è perfetta. La “crema” di pomodori arricchita dal lardo di maialino è suadente e voluttuosa. In pratica è una versione originale e ricca della tradizionale lardiata. Piatto da non perdere…
Mezzanelli con crema ai tre pomodori, lardo di maialino e pecorino
L’altro primo piatto che abbiamo degustato è a dir poco sorprendente: linguine con gamberi e carciofi arrosto. Avvolgenti queste linguine, un connubio di mare e terra che conquista grazie ad un equilibrio ben studiato.
Linguine con gamberi e carciofi arrosto
I primi ci hanno deliziato. Prendiamo anche un secondo in due. Scelgo lo stracotto al Barolo con purea di zucca e scaglie di caciocavallo. La carne si scioglieva letteralmente in bocca, perfetto e originale l’abbinamento con la purea di zucca e intrigante la nota sapida del caciocavallo.
Stracotto al barolo con purea di zucca e scaglie di caciocavallo
Come contorno ecco delle patate al forno con cipolla e pomodoro.
Patate al forno con cipolle e pomodori
Dulcis in fundo ecco che arriviamo al dolce. La bavarese al caramello salato e crumble alla vaniglia la scorsa volta ci aveva fatto innamorare. Decidiamo di gustarla di nuovo. Un dolce a dir poco spettacolare, un'esplosione di gusto e consistenze. Non a caso è uno dei più richiesti e amati dagli ospiti di Raraterra.
Bavarese al caramello salato e crumble alla vaniglia
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco più di 65 euro a persona.
Raraterra è stata una fantastica conferma. Il locale è bellissimo, curato nei dettagli, raffinato ma allo stesso tempo regala piacevole sensazione di calda familiarità. La location è suggestiva, ogni particolare è studiato con cura, bellissima la luminosa sala che affaccia sul giardino. Le proposte di cucina sono davvero interessanti e sono legate alla grande tradizione gastronomica partenopea ma presentate in chiave contemporanea. La zeppola di baccalà è una carezza, i mezzanelli con crema di tre pomodori, lardo di maialino nero e pecorino anche da soli valgono la visita. Emozionanti le linguine con gamberi e carciofi arrostiti. Il brasato è morbido e resta nella memoria. Da Oscar la bavarese al caramello salato e crumble alla vaniglia. Curata e fornita la carta dei vini. Nota di merito anche per il personale di sala, professionale, veloce e gentile. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato al contesto e alla qualità della proposta gastronomica. Raraterra a Frattamaggiore si conferma alla grande nella nostra guida sul web di quelli che sono i migliori indirizzi. Un vero gioiello da non perdere. Garantiamo noi.
Raraterra
Via Carmelo Pezzullo, n.18
Frattamaggiore (Na)
Tel. 333 255 90 26
Visita il sito web di Raraterra
Siamo tornati ad Acerra da Bacalajuò. Memore delle meravigliose esperienze passate, avevo voglia di gustare di nuovo le loro proposte (ovviamente a base di sua maestà il baccalà). Avevo voglia anche di passare a salutare il patron Luigi Esposito, degno erede di una famiglia che da quattro generazioni importa direttamente e lavora stoccafisso e baccalà. La storia ebbe inizio proprio qui ad Acerra quando nonno Luigi si stabilì perché scoprì le fantastiche caratteristiche dell’acqua della zona con la quale poteva rigenerare in modo egregio lo stocco e far perdere il sale in eccesso al baccalà. Da quel momento sono passati tanti anni. La storia continua grazie a Luigi che rappresenta la quarta generazione che guarda al futuro con rinnovato ottimismo e voglia di proporre sempre il meglio senza mai venir meno alle tradizioni. Siamo nel centro storico di Acerra, in Piazza Castello. Qui un tempo c’era la Vinoteca Esposito che negli anni si è trasformata in una fantastica osteria che celebra il baccalà, appunto: Bacalajuò.
Bacalajuò - Insegna esterna
Ci accoglie Luigi Esposito, sorridente ed affabile come sempre, appassionato e legato al suo lavoro, Luigi è perfetto padrone di casa. Diamo un'occhiata al menù. Le proposte in carta comprendono cinque antipasti, cinque primi, otto secondi, più qualche fuori menù e ovviamente qualche dessert. Mentre decidiamo il da farsi, ci servono il pane e un graditissimo entreé, un soffice e profumato plumcake alle verdure.
Plumcake alle verdure
Da bere prendiamo una minerale e un vino che conosco bene il Primula Rosa di Cantine Barone (azienda vitivinicola cilentana). Questo vino è un rosato IGT di grande personalità ottenuto da uve aglianico in purezza. Bellissimo il colore: un bel rosa tenue, presenta note floreali e sentori fruttati. Un Rosato piacevole da bere ottimo compagno di viaggio per la nostra cena da Bacalajuò.
Primula Rosa di Cantine Barone
Si comincia con uno dei piatti “cult” di Bacalajuò: il carpaccio di baccalà con olive verdi del Belice, alici di Sciacca a pezzettini, pomodoro essiccato e olio Evo. Un piatto che è il biglietto da visita di Bacalajuò, protagonista è un signor baccalà lavorato con meticolosa cura e attenzione. Il carpaccio è spettacolare, e anche da solo vale la visita.
Carpaccio di Baccalà
Continuiamo con dei fiori di zucca ripieni di mantecato di baccalà, ricotta di fuscella e zeste di limone a dare una piacevole nota fresca. Nel piatto anche gocce di crema di zucca e misticanza. Davvero ottimi e delicati...
Fiori di zucca ripieni di ricotta e mantecato di baccalà
Come primo non potevamo non prendere le nostre amate linguine alla Don Gaetano. Altro piatto iconico di Bacalajuò con capperi, olio Evo, olive nere, pomodori essiccati, sale, pepe, zest di limone, prezzemolo e ovviamente baccalà. Un piatto che adoro, per il suo equilibrio e il gioco di consistenze e di caldo - freddo ad ogni morso, decisamente da provare...
Bacalajuò. Acerra - Linguine alla Don Gaetano
E' il momento dei secondi. Siamo in quattro e prendiamo tre secondi diversi. Qui ci diamo alla pazza gioia, con un trionfo di baccalà e preparazioni. Si comincia con il fritto di mussillo di baccalà con papaccelle napoletane. Quando si dice la tradizione .... Nota di merito per il baccalà di qualità eccelsa e per il fritto asciutto e non unto. Quello tra le papaccelle ed il baccalà è un vero matrimonio d'amore...
Bacalajuò. Acerra - Fritto di mussillo di baccalà con papaccelle
Che dire del baccalà con la Genovese? Poesia del territorio...Che profumo! Chissà come sono buoni e goduriosi magari i paccheri conditi con questa meraviglia (torneremo di sicuro a provarli).
Il baccalà con la Genovese
Chiudiamo il nostro giro di secondi con un'altra meraviglia: il baccalà in cassuola. Un piatto che crea dipendenza, baccalà con pomodorini, olive nere, capperi, pinoli, aglio, prezzemolo e origano. Qui la scarpetta diventa obbligatoria, anche perchè sarebbe impossibile resistere di fronte a questo sughetto invitante e profumato.
Il Baccalà in Cassuola
Nostro malgrado saltiamo il dessert. Siamo davvero pieni. Ci concediamo un giro di amari e di caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Bacalajuò 46 euro a testa. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato alla proposta gastronomica.
Bacalajuò è davvero Paradiso per chi ama il baccalà. Questa osteria contemporanea situata nel centro storico di Acerra proprio di fronte al Castello Baronale rappresenta un piccolo gioiello. L’atmosfera che si respira qui è di genuina convivialità: ci sono pochi tavoli, pareti in tufo, illuminazione studiata con luce calda. Luigi Esposito (il patron) è il valore aggiunto: appassionato, oserei dire innamorato del suo lavoro, preparato e sempre sorridente e vulcanico. Le proposte di cucina sono interessanti e partono da una materia prima di eccellenza: baccalà e stoccafisso sono di qualità eccelsa e lavorati in maniera egregia. Il menù segue il corso delle stagioni. Buona la carta dei vini. Il carpaccio di baccalà è il bigliettino da visita di Bacalajuò, il fiore di zucca ripieno di mantecato di baccalà e ricotta di fuscella è una piacevole carezza. Le linguine alla Don Gaetano con l’equilibrio dei sapori, la sapiente e studiata sapidità, il gioco di consistenze e il freddo – caldo al palato sono una vera poesia. Il fritto di mussillo con papaccelle è un inno alla tradizione. Super il baccalà con la genovese, da standing ovation il baccalà in cassuola con un sughetto paradisiaco. Ho trovato corretto il rapporto qualità - prezzo. Complimenti davvero. Bacalajuò ad Acerra si conferma sulla nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Da provare e riprovare. Garantiamo noi…
Bacalajuò
Via Nazario Sauro n.6
Acerra (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò
Siamo nell'agro nolano a Cimitile, famosa tra le altre cose per le Basiliche Paleocristiane, sito archeologico di rilievo assoluto con edifici sacri di incommesurabile bellezza, i più antichi dei quali risalgono addirittura al IV secolo. A Cimitile sono tornato per fermarmi a pranzo da Bocca di Bacco. Era qualche anno che mancavo da qui. Sono tornato a trovare il patron Onofrio Dennetta e gustare la cucina dello chef. Da poco infatti è tornato alla base il talentuoso e bravo chef Stefano Borrelli. Ma andiamo per gradi. Il locale è come lo ricordavamo. L'interno è curato, intimo, gradevole volutamente minimal. L'arredo è sobrio ma di gusto. Belle le pareti in tufo ed essenziale ma curata anche la mise en place. Ci accoglie Onofrio Dennetta con la consueta gentilezza. Intanto diamo un'occhiata al menù. Ci sono gli antipasti, tre proposte di primi piatti, i secondi di carne al piatto e poi un trionfo di carne alla brace. Da anni Bocca di Bacco è un indirizzo rinomato e riconosciuto soprattutto per la qualità e la eccellenza della sua carne. In carta trovi di tutto dalla Marchigiana alla Lombata di Manza mora del Baltico, dalla Manzetta Prussiana alla Rubia Gallega, dalla Simmenthal Bavarese alla Charolaise, dalla Fassona Piemontese alla Picahna, solo per citarne qualcuna. Noi da bere ordiniamo una minerale e un aglianico dell'azienda agricola Torricino di Tufo, un rosso ottenuto da uve di aglianico in purezza, di un bel colore rosso intenso, con note speziate, quasi foreali e un bel tannino delicato e fine. Davvero un rosso campano interessante.
Aglianico dell'azienda agricola Torricino
Noi cominciamo ordinando un antipasto Finger Bacco Deluxe. Un antipasto che vede insieme delle proposte finger dello chef Stefano Borrelli: una buonissima quiche di salsiccia e friarielli con una crema di funghi porcini, un pecorino in crosta di guanciale con semi di papavero con crema di mozzarella di bufala, una quenelle di riso venere e pesto di pistacchi e una frittatina di pasta con ragù di cinghiale e filamenti di peperoncino. L'antipasto finger deluxe è stuzzicante e creativo, nota di merito in particolare per la quiche di salsiccia friarielli, per la paradisiaca frittatina al ragù di cinghiale.
Finger Bacco Deluxe
E che dire della parmigiana di melanzane con fonduta di mozzarella e pomodoro San Marzano con gocce di pesto bio? Semplicemente deliziosa.
Parmigiana di melanzane con fonduta di mozzarella e pomodoro San Marzano
Come primi ci concediamo dei bucatini alla carbonara. La carbonara è bella cremosa e profumata e decisamente generosa.
Bucatini alla Carbonara
E poi scelgo uno dei piatti forti dello chef Stefano Borrelli, che ricordavo e che tempo addietro mi aveva colpito: i fagottini con gorgonzola e noci, a dir poco meravigliosi. Un primo piatto che anche da solo vale la visita.
Torretta di fagottini gorgonzola e noci
Gustiamo anche un secondo in due: american steak di suino nero lucano aromatizzato con venti spezie. Ho apprezzato tantissimo questo succulento maialino, profumato, speziato a dovere e cotto alla perfezione.
American Steak di suino nero lucano aromatizzato con 20 spezie
Accompagniamo il maialino con delle paradisiache patate di Avezzano al forno. Strabuone....
Patate di Avezzano al forno
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con una proposta dello chef Stefano Borrelli. Visto che Natale è alle porte: cupoletta di panettone con canditi, ricotta, glassa al cioccolato fondente e pistacchio. Soprendentemente buono e delicato. Accompagno il dolce con un bicchierino di acquavite di pere Williams provenienti dal Trentino di Distilleria Marzadro. Un'aqcquavite asciutta, aromatica, fruttata, delicata. Davvero ottima.
Tortino di panettone con canditi con ricotta, glassa di cioccolato fondente e pistacchio
Paghiamo per il nostro pranzo circa 45 euro a persona.
Bocca di Bacco a Cimitile è stata una piacevole conferma. Mancavamo da un po’ ma negli anni, fin dalle prime nostre visite, abbiamo visto crescere questo locale che oggi rappresenta un punto di riferimento per chi ama la buona cucina e soprattutto la carne. Qui i “meat lovers”, hanno l’imbarazzo della scelta con i migliori tagli italiani e stranieri e le migliori carni selezionate. Da poco è ritornato alla base anche lo chef Stefano Borrelli e si vede. La proposta di cucina è convincente. In carta ci sono poche pietanze ma ben studiate e concepite. L’antipasto Finger Bacco Deluxe è sorprendente, in particolare la quiche con salsiccia di nero casertano, friarielli e provola e la frittatina al ragù di cinghiale con fili di peperoncino sono super. Tra i primi nota di merito per i fagottini con gorgonzola e noci, uno di “must” del locale. Con la carne poi si apre un mondo, davvero qui ci si può divertire. Fatti guidare dall’oste Onofrio Dennetta, profondo conoscitore della materia e orgogliosamente legato alla sua creatura che merita fortuna. Il servizio è informale e veloce. Buona la carta dei vini. Bocca di Bacco a Cimitile entra nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro gli indirizzi da non perdere. Alla prossima ….
Bocca di Bacco
Via Croce n.15
Cimitile (Na)
Tel. 320 888 1306
Visita il sito web di Bocca di Bacco a Cimitile
Ci sono indirizzi che per me rappresentano una sorta di confortante abitudine. Un po’ come quando ritrovi un amico che vedi di tanto in tanto con la certezza di trascorrere con lui sempre dei piacevoli momenti. Benvenuti a Bordo a Pomigliano d’Arco è un po’ come quell'amico. Quando sono da queste parti e ho voglia di gustare una buona cucina di mare, piatti ben studiati e pesce fresco la risposta è sempre la stessa. Ma andiamo per gradi. Pomigliano d’Arco che ormai da tempo rappresenta un vero Paradiso per i “food lovers”. Qui infatti ci sono locali interessanti e una proposta gastronomica importante e capace di venire incontro alle esigenze di tutti. Tra gli indirizzi da non perdere a Pomigliano c’è sicuramente Benvenuti a Bordo. Chi mi legge da tempo lo sa bene, più volte ci siamo stati (io in prima persona), perché abbiamo sempre apprezzato le loro proposte e la loro cucina di mare.
Benvenuti a Bordo. Pomigliano D'Arco (Na) - Insegna Esterna
Cominciamo parlando della location che ha il suo perché. Siamo in Via Mazzini, il locale è suggestivo, ti porta “altrove”. Entrando dal portone esterno, noterai un bel giardino, ordinato, pulito, curato con tanto di aceri giapponesi e bei fiori sparsi un po’ qua e un po’ là. Durante la bella stagione si può anche pranzare o cenare all’aperto o nel gradevole dehors esterno in un ambiente dal sapore quasi “zen” e orientale (la fontana e l’alberello di kumquat in questo senso aiutano). All’interno invece si sono due ambienti, in pratica due sale: una superiore caratterizzata dal fatto di essere molto luminosa grazie alle ampie vetrate, l’altra sala è più intima e riservata che si trova al piano seminterrato. Da notare il dettaglio del marmo bianco alle pareti. L’arredo è minimal, sobrio, essenziale ma al contempo essenziale, raffinato così come la mise en place. Nel complesso l’atmosfera da Benvenuti a Bordo è rilassata e piacevole, questa è una vera piccola oasi di pace e buon gusto dove poter gustare un’ottima cucina di mare. Ci accomodiamo al nostro tavolo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Un vero trionfo di pietanze di mare. Ci sono i crudi, gli antipasti tra cui spiccano oltre a piatti più tradizionali, interessanti proposte come i mini bun con cotoletta di tonno, parmigiana e mayo, l'insalata riccia di pomodori caramellati, baccalà e dresssing agli agrumi, i carabineros all'aglio, grappa barricata ed erbe e la pallotta abruzzese ripiena di mazzancolle, mayo al tartufo e prezzemolo. Ci sono poi i primi che vedono spesso l'incontro di terra e mare e i secondi. In attesa di ordinare ci coccoliamo con un po' di frittelline (zeppoline di alghe), calde, profumate e fragranti. Da bere prendiamo una bollcina italiana, un bel prosecco di Valdobbiadene.
Zeppoline di alghe
Non possono mancare le mie amate alici fritte, fatte a regola d'arte. Il fritto asciutto e non unto esalta le alici con il loro sapore inconfondibile.
Alici fritte
E' il momento degli antipasti. I calamaretti spadellati con funghi alla brace su polenta e mozzarella di bufala sono a dir poco sorprendenti. Una vera esplosione di gusto in un gioco di equilibrio e consistenze diverse che esalta il palato. La presenza della polenta, della mozzarella di bufala e dei funghi insieme ai calamaretti mi ha stregato.
Calamaretti spadellati con funghi alla brace su polenta e mozzarella di bufala
Non poteva mancare un bel sautè di cozze e vongole.
Sautè di cozze e vongole
A chiudere gli antipasti due ostriche Gillardeau, forse la più conosciuta e pregiata tra le ostriche francesi. Le ostriche Gillardeau hanno a parer mio una caratteristica che le rende uniche: l'equilibrio perfetto tra sapidità e dolcezza. Chi le conosce e le ama lo sa bene...
Ostriche Gillardeau
Il nostro pranzo da Benvenuti a Bordo procede alla grande. Siamo in attesa di gustare i primi. Abbiamo scelto un piatto di tortelli con pappa al pomodoro al gambero rosso, friarielli, pop corn di cotica e salsa Thai. Un piatto davvero originale, quasi un mix tra occidente e oriente con la nota croccante del pop corn di cotica fritta che è una trovata geniale.
Tortelli con pappa al pomodoro al gambero rosso, friarielli, pop corn di cotica e salsa Thai
Poi un piatto di chicche alla Nerano con ombrina. La Nerano di mare è uno dei must di Benvenuti a Bordo. Lo chef Andrea Vespro (Red Chef) lo propone da sempre e riscuote grande successo. Gustando questo piatto non faticherai a capire perché sia così amato. Davvero fantastico e cremoso.
Chicche alla Nerano con ombrina
Se le chicche alla Nerano con ombrina sono super, con il Risotto alla Pescatora siamo a livelli siderali. A parer mio uno dei migliori risotti di mare mai gustati. Un piatto che anche da solo vale la visita da Benvenuti a Bordo.
Il risotto alla pescatora di Benvenuti a Bordo
Prendiamo anche 4 secondi. Due tagliate di tonno scottato con carciofi in due consistenze e “per e palumm” al cioccolato. Ma vogliamo parlare di quanto sia buona questa tagliata di tonno? E di come sia eccezionale l'abbinamento con il carciofo? La salsa di vino e cioccolato è la chicca in più.
Tagliata di tonno scottato con carciofi in due consistenze e "per e palumm" al cioccolato
Poi un bel baccalà alla napoletana, in un trionfo di pomodorini. Il baccalà era meraviglioso e quel sughetto invitante mi ha costretto alla scarpetta (Ahimè).
Baccalà alla napoletana
Prendiamo anche un calamaro ripieno con melanzane a funghetto, pancetta paesana e provola. E' la prima volta che gusto un calamaro ripieno così. Davvero ottimo...
Calamaro ripieno con melanzane a funghetto pancetta paesana e provola
Siamo super sazi. Saltiamo il dolce. Prendiamo due caffè, due bicchierini di Fragrante Amaro insolito, un liquore di erbe che nasce in penisola sorrentina da un'antica ricetta e totalmente bio. Chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo da Benvenuti a Bordo sui 50 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Benvenuti a Bordo non si smentisce e si conferma come indirizzo sicuro. Questo è un signor ristorante di pesce, non a caso spesso e volentieri passo a trovarli per degustare la loro cucina. Il locale è gradevole, bello, luminoso, con due ambienti interni, un bel dehors esterno e un grazioso giardino dal sapore quasi orientale. Il pesce è fresco, le proposte sono di qualità, alcune davvero originali e intriganti. I calamaretti spadellati con funghi alla brace su polenta e mozzarella di bufala sono sorprendenti grazie ad un gioco di consistenze ed equilibrio pazzeschi, le chicche alla Nerano con ombrina sono uno dei piatti must di Benvenuti a Bordo. Il risotto alla Pescatora è spaziale, questo piatto anche da solo vale la visita. Tra i secondi da non perdere la tagliata di tonno, il calamaro ripieno e la frittura. La carta dei vini è ben studiata e fornita, ci sono anche alcune etichette e bollicine francesi. Lo chef Andrea Vespro ormai è una certezza e non delude mai le attese. Il servizio è professionale ma informale e veloce. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo. Benvenuti a bordo a Pomigliano d'Arco si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Assolutamente da provare. Garantiamo noi.
Benvenuti a Bordo
Via Giuseppe Mazzini, n.37
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1936 6184
Visita la pagina Fb di Benvenuti a Bordo
Siamo ad Arienzo, ameno comune della provincia di Caserta dalla storia antichissima, situato in un’area geografica felice. Nel cuore del centro storico di Arienzo, la “Terra Murata”, il nucleo più antico della città, si trova l’Hosteria Ara, dove ci siamo fermati a pranzo. L’Hosteria Ara si trova in un palazzo storico, nei locali dove un tempo c’erano le stalle. Siamo proprio di fronte alla suggestiva e maestosa Chiesa dell’Annunziata.
Hosteria Ara. Arienzo - Insegna Esterna
All’interno il locale è gradevole, ci sono due sale arredate con gusto e semplicità, in particolare spicca in uno dei due ambienti, la presenza delle antiche mangiatoie in pietra, riportate al loro antico splendore e che oggi testimoniano per certi versi la storia di questo stabile e la natura dei locali che ospitano l’Osteria.
Ara, in latino significa altare. Di fatto di fronte c’è un altare importante (quello della Chiesa dell’Annunziata appunto), ma Ara sono anche le iniziali della chef Andrea Rosa Arricale. Quindi c'è un duplice significato per il nome di questa Osteria, di fatto la famiglia Arricale ha voluto investire in questo luogo e aprire un ristorante che ha un obiettivo ben preciso: presentare agli ospiti una buona cucina tipica rispettosa delle tradizioni con l’uso di prodotti del territorio e materie prime fresche e stagionali.
Noi ci accomodiamo e diamo un’occhiata al menù. Ci sono i taglieri con salumi e formaggi del territorio, poi gli antipasti, e molti piatti e ricette tipiche. Protagonista anche il baccalà che ritroviamo in alcune delle proposte in carta. Sono diverse le cose che stuzzicano la mia curiosità. Cominciamo ordinando una minerale e una bottiglia di aglianico. E cominciamo le danze con due antipasti. Optiamo per la zuppa di fagioli borlotti e cotica. Dal sapore rustico e pieno e che delizia quella cotica che scioglieva in bocca….
Zuppa di fagioli borlotti e cotica
Poi gustiamo dei bocconcini di baccalà fritto con peperoni della tradizione. Il baccalà è spaziale, la frittura asciutta e non unta e poi quello con i peperoni è un vero matrimonio d’amore….
Bocconcini di baccalà fritto con peperoni della tradizione
Con i primi ci diamo alla pazza gioia. Degustiamo la mitica genovese della chef Andrea Rosa Arricale. Questo è uno dei must dell’Osteria. Gli ziti alla genovese con cipolla rossa in agrodolce e fonduta di pecorino sono eccezionali.
Ziti alla genovese con cipolla rossa in agrodolce e fonduta di pecorino
La carne presente nel piatto in abbondanza, era morbida e saporita, la cipolla dolce e persistente, la fonduta di pecorino avvolge il tutto in un abbraccio suadente e voluttuoso. Chapeau !
Ziti alla genovese dell'Hosteria Ara
Altro primo che degustiamo sono i paccheri alla puttanesca di baccalà. Un classico della tradizione ma ben eseguito.
Paccheri alla puttanesca di baccalà
Poi ci coccoliamo con un altro piatto “cult” dell’Hosteria Ara: gli spaghetti aglio, olio e peperoncino con tarallo napoletano sbriciolato (quello mandorle e pepe per intenderci). Anche il tarallo è fatto dalla chef. Gli spaghetti sono fantastici, la cottura perfetta, equilibrati e gustosi. Piccanti il giusto e profumati.
Spaghetti aglio, olio e peperoncino con tarallo napoletano sbriciolato
Ci concediamo anche un secondo in due e optiamo per un bel pezzo di baccalà fritto con pomodoro San Marzano, capperi e olive nere. Il baccalà era delizioso. Qui la scarpetta è stata quasi un obbligo. Con quel sughetto meraviglioso non potevo esimermi…Prendiamo come contorno delle patate al forno…
Baccalà fritto con pomodoro San Marzano, capperi e olive nere
Che pranzo sarebbe senza dolce? Anche i dessert sono fatti dalla chef. Gustiamo una sbriciolata con marmellata fatta in casa accompagnata da una meravigliosa crema alla vaniglia.
Sbriciolata con marmellata fatta in casa
E una caprese (sempre handmade) con la crema di cui sopra….. Anche i dolci sono stati di nostro gradimento. Accompagniamo il dessert con due giri di amaro e chiediamo il conto.
Torta caprese
Per il nostro lauto pranzo all’Hosteria Ara paghiamo 50 euro a persona. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.
L’Hosteria Ara è stata una piacevole sorpresa. Il locale si trova nel cuore del centro storico di Arienzo: la Terra Murata. Passeggiare qui è davvero piacevole e regala emozioni. Il locale è carino e arredato con gusto e semplicità e si trova in un edificio storico negli ambienti dove anticamente c’erano le stalle. Qui trovi una cucina che propone piatti e ricette della tradizione presentati in chiave contemporanea, realizzati con prodotti di qualità e materie prime del territorio. La cucina segue il ritmo delle stagioni. La chef Andrea Rosa Arricale è giovane, capace ed ha le idee chiare. Insieme a lei la sua famiglia e una squadra che ne condivide i sogni e le aspirazioni. Da non perdere la pasta e ceci, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino con tarallo napoletano sbriciolato, la mitica genovese della chef Andre Rosa Arricale e poi il baccalà fritto (davvero ottimo). Tornerò per provare altri piatti (tra cui la lardiata entrata, dato il periodo, di recente in carta). Il servizio è informale e valido. Ho trovato corretto il rapporto qualità prezzo. Hosteria Ara ad Arienzo è stata davvero una bella scoperta, è un locale dove poter gustare piatti della tradizione cucinati come si deve. Da provare, garantiamo noi…. Alla prossima…
Hosteria Ara
Via Annunziata, n.25
Arienzo (Ce)
Tel. 0823 520828