Dopo qualche mese siamo tornati da N’ata Luna, cucina e caffè a Grottaminarda. Questo posto per noi rappresenta una certezza e poi eravamo curiosi di provare qualcuno dei piatti dello chef Andrea Raimo che da qualche settimana è all’opera qui.
La cosa che ci piace molto di N’ata Luna è anche l’atmosfera che si respira. Il locale è bellissimo come lo ricordavamo: spazioso, luminoso, con un arredamento studiato e particolare. Domina il legno, i colori chiari, stupendi i tavoli e le sedute volutamente un po’ vintage.
Nataluna Grottaminarda Sala e cantina
Bella musica di sottofondo e grande attenzione al cliente. Un luogo raffinato ma senza eccessi, e non troppo formale. Qui si sta davvero bene e ci si sente coccolati.
Da N’ata Luna percepiamo vibrazioni ed energie positive e c’è quella strana alchimia che invita alla convivialità. Altro punto a suo favore è il concept: è un locale polivalente e in un certo senso “globale” dove poter fare colazione, bere un ottimo caffè, incontrare amici e fare incontri e colazioni di lavoro, concersi un pranzo veloce, un “brunch” per dirla come i più fighi.
Altra cosa da rimarcare è il fantastico aperitivo che si fa qui. Un vero aperi-food (che sta avendo un grande successo) con tante proposte di vera cucina, finger food e tanti fantastici prodotti e materie prime irpine.
Ci accomodiamo e decidiamo di concederci il menù degustazione. Ci affidiamo allo chef Andrea Raimo.
Prima ci concediamo un aperitivo, e che aperitivo! Panini al vapore e guanciale, muffin di zucca e caprino, pallotta di cacio e uova con mostarda di pera, cannolo siciliano al nero di seppia con baccalà e cipolla in agodolce, tartelletta salata con melanzana, ricotta e pomodoro. Tutto eccezionale, nota di merito per le pallotte cacio e uova e il cannolo particolarissimo ma equilibrato e gustoso.
Aperitivo
Da bere ordiniamo una minerale e un grande vino: un Taurasi di Vinosia, Marziacanale del 2013. Un vino che prende il nome da una piccola vigna (Marziacanale appunto), e che messo sapientemente a decantare ci ha accompagnato nella nostra cena. Un vino fantastico, dal gusto pieno, possente, giustamente tannico, con sentori di spezie, vaniglia e frutti rossi. Ottima scelta.
Marziacanale Taurasi Irpinia Docg di Vinosia
In attesa del menù degustazione ci concediamo un piccolo tagliere in due: culatello, mortadella, coppa, soppressata piccante, pancetta e blu di pecora. Ecco come partire alla grande.
Tagliere Irpino
Ma siamo solo all’inizio. Apriamo le danze. Arrivano in rapida successione baccalà su crema di ceci alla 'nduja e cipolla rossa in agrodolce. Semplicemente divino.
Baccalà increma di ceci salsa alla nduja e cipolla rossa
Una voluttuosa pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli. Abbinamento perfetto per un piatto che profuma di tradizione.
Pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli
Così come nel solco della tradizione siamo con il vitello in crema di patata affumicata e una rassicurante salsa alla pizzaiola che sa di casa, di cucina della mamma e della nonna. Piacevoli ricordi.
Vitello con crema di patata affumicata e salsa alla pizzaiola
Chiudiamo questo meraviglioso antipasto con un assaggio di un caposaldo irpino: caciocavallo arrostito con porcini. Con questo piatto (e un calice di Taurasi) si respira Irpinia a pieni polmoni. Poesia del territorio.
Caciocavallo arrostito e porcini
Il primo piatto che lo chef Andrea Raimo ci propone è una chicca: spaghetti quadrati aglio, olio, peperoncino e zenzero. Lo zenzero è la genialata che dona al piatto una nota di freschezza quasi “agrumata” e lo rende particolarissimo.
Spaghetti aglio olio peperoncino e zenzero
Saremmo sazi, ma il menù degustazione ci “obbilga” anche al secondo e non possiamo esimerci. Variazione di agnello. Si tratta di due preparazioni che hanno l’agnello come protagonista.
Costolette con mousse di patata e peperoncino affumicato. Semplicemente deliziose.
Costolette di agnello con mousse di patata e peperoncino affumicato
E delle sorprendenti palline con stracotto di agnello al pane panko. Come le ciliegie, una tira l’altra. Chapeau.
Palline di stracotto di agnello
Dulcis in fundo, ecco il tiramisù. Spaziale anche questo.
Tiramisù
Accompagniamo il dessert con il nostro amato ratafià di Nonna Erminia dell’Azienda Agricola Di Meo, un liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Lo adoriamo e ci sembrava il modo giusto per chiudere la nostra cena. Chiediamo il conto e paghiamo in due 105 euro, poco più di 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo fantastico se consideriamo la qualità e il livello delle portate.
“Repetita iuvant” dicevano i latini e qui ci tocca ripeterci. N’ata Luna a Grottaminarda è una garanzia, un tempio del gusto e del “bonne vivre”, fantastico il locale e bella l‘atmosfera che si respira qui, sia che si venga a fare colazione, a bere un drink, a godersi un aperitivo o a mangiare al ristorante.
La cucina dello chef Andrea Raimo è convincente, un meraviglioso “mash up” tra tradizione irpina (le radici non si dimenticano mai) e una giusta dose di creatività ma senza eccessi. Andrea è un vero talento e siamo convinti che qui potrà gradualmente esprimersi al meglio.
Michele in sala è impeccabile così come il resto del personale. La creatura di Vincenzo Panico, vero “Deus ex machina” di questo luogo e di Antonella, Lucia e Claudio Tocco prende forma sempre più. Due parole per Vincenzo Panico, consulente aziendale “gourmet” che ha creduto in questo progetto così come la famiglia Tocco. Uomo di cultura e di ingegno, un vulcanico visionario con un grande amore per l’Irpinia e i suoi prodotti.
Il segreto di N’ata Luna è cercare sempre di migliorarsi e di evolversi senza tradire le proprie radici. Qui l’Irpinia con le sue eccellenze è presente e la fa da padrona ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Garanzia assoluta.
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita il sito web di N’ata Luna
Visita la pagina Fb di N’ata Luna
Siamo tornati nel baianese, in quella parte dell’Irpinia che guarda al napoletano, proprio qui a Sperone c’è un indirizzo imperdibile, un’osteria che abbiamo visitato tante volte in passato: l’hosteria Le Gourmet.
Non facciamo mai passare troppo tempo prima di ritornare, stavolta però sono trascorsi davvero tanti, troppi mesi dall’ultima volta, colpa anche del lockdown e dell’emergenza Covid-19 e visto che eravamo da queste parti e l’occasione era ghiotta, abbiamo prenotato un tavolo da due.
E’ sempre bello ritrovare il nostro amico oste Peppino Caramiello, uomo buono e sincero, ti accoglie sempre con un bonario sorriso, uno che fa onore al suo mestiere: un po’ oste e un po’ cacciatore di bontà, come ama definirsi. Peppino si diletta infatti ad andare in giro alla ricerca di “chicche” e prodotti di eccellenza spesso di piccoli produttori, tutto poi viene affidato alle sapienti mani dello chef Marco del Giudice. Non esiste menù a la carte, Il menù dell’osteria infatti cambia settimanalmente anche in base alla disponibilità e alla stagionalità dei prodotti. Dopo aver parcheggiato ci accomodiamo al nostro tavolo, pronti a goderci il pranzo.
E’ sempre bella l’atmosfera in osteria: un palazzo antico di inizi 900, tre sale (una per la degustazione), due bei camini che nei mesi freddi con il fuoco acceso regalano bellissime sensazioni, una semplice ma elegante mise en place. C’è una piacevole musica di sottofondo, insomma ci sono tutti gli ingredienti per vivere un’esperienza da ricordare. Come già scritto, non c’è menù alla carta. Peppino illustra il menù ai commensali: oggi oltre alle due proposte di antipasti: tagliere di salumi e formaggi e i caldi (4 proposte di carne, pesce e verdure di stagione) c’è anche il sautè di vongole e cozze, e poi 4 primi, 4 secondi e 3 dessert (formula vincente non si cambia).
Da bere prendiamo una minerale e optiamo per una bollicina da accompagnare a tutto il nostro pranzo, Peppino ci consiglia di provare il Flavius Spumante Asprinio Brut della cantina Di Costanzo, sorprendente con un bel sentore agrumato, fresco al palato con un bel perlage persistente. Un vino davvero interessante.
Decidiamo cosa ordinare, e nel frattempo arriva un gradito benvenuto, prosecco, tartellette con mantecato di baccalà e polvere di funghi porcini (deliziose) e pan brioche con burro e alici, stuzzicanti con quel contrasto di dolce e salato che ti resta impresso. Ottimo incipit.
Entrée
Cominciamo con un antipasto dell’osteria, sono due proposte di mare e due di terra: ecco il polpo con patate al limone, spinaci e maionese di polpo. Delizioso…morbido e gustoso il polpo, azzeccato l'abbinamento con le patate schiacciate al limone e suadente l'abbinamento con la mayo di polpo.
Polpo con patate al limone spinaci e maionese di polpo
E che dire del trancio di palamita con emulsione di mozzarella, aglio orsino e mousse di nocciola avellana? Spettacolare, e poi la palamita è un pesce che ha grandi potenzialità, con carni gustose e compatte simili come sapore a quelle del tonno. Davvero una proposta interessante….
Palamita con mozzarella aglio orsino e spuma di nocciola avellana
Ci servono un mini bun con lingua di vitello e salsa verde, per chi ama i sapori forti…
Mini bun con lingua di vitello e salsa verde
A chiudere l’antipasto dei commoventi involtini di verza con spuma di mortadella e caciocavallo, equilibrati, perfetti con il gusto leggermente sapido della spuma in cui mortadella e caciocavallo fanno l’amore. Bontà pura.
Verza ripiena di spuma di mortadella e caciocavallo.
E’ il momento dei primi. Abbiamo scelto dei ravioli estivi alla parmigiana. Presentati in maniera accattivante, una creativa rivisitazione della parmigiana, assolutamente divini. Lo chef Marco Del Giudice si è superato, meravigliosi questi ravioli che hanno solo una controindicazione. Creano dipendenza.
Ravioli estivi alla parmigiana
Anche l’altro primo non è da meno, anzi. Siamo di fronte un piatto di livello: linguine con gamberi viola, pomodorini e polvere di alghe. Al contempo dolci e sapide, avvolgenti, suadenti, cremose. Un sussulto ad ogni forchettata. Avrei fatto volentieri il bis.
Linguine con gamberi rossi pomodorini e polvere di alghe
Intanto arrivano i secondi che abbiamo scelto: maialino cotto a bassa temperatura con funghi cardoncelli, limone candito alloro e nocciola. Il maialino è spaziale, la carne di maiale cotta a bassa temperatura per ore e ore si scioglieva letteralmente in bocca. Morbida e gustosa.
Maialino con funghi alloro e limone candito
E poi petto di faraona con rabarbaro e rafano. Un secondo eccellente, sorprendente. Riuscitissimo e non scontato l’abbinamento della faraona con il gusto forte del rafano.
Faraona con rabarbaro e rafano
Siamo sazi e felici. Passa a salutarci anche Peppino per accertarsi che tutto stia andando per il meglio, e non può che essere così. Nostro malgrado però saltiamo il dolce.
Chiudiamo il pranzo con due liquorini artigianali al bergamotto e un caffè. Paghiamo 70 euro in due, assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo e ci congediamo con il solito pensiero: quando ritorniamo?
Repetita iuvant dicevano i latini e allora ci ripetiamo volentieri. L’Hosteria Le Gourmet a Sperone a parer nostro rappresenta una garanzia. Ci veniamo periodicamente da anni e non ha mai deluso le nostre aspettative. Peppino Caramiello è un perfetto padrone di casa, oste per diletto e passione, cacciatore di bontà per vocazione, sempre alla ricerca di prodotti e materie prime di eccellenza (anche di piccoli produttori sconosciuti). Lo chef Marco del Giudice è un talento puro e con perizia e maestria riesce a valorizzare i prodotti del territorio con piatti che sono il giusto mix di tradizione e creatività. E’ coadiuvato in cucina dal giovane ma già valido Luigi Muci, altro ragazzo di cui nel tempo sentiremo parlare. Il resto lo fa l’atmosfera rilassata che si respira qui, che crea la giusta convivialità in un clima di assoluta tranquillità. Il servizio è preciso e professionale, i tempi di attesa giusti. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Ebbene si, repetita iuvant, questo è un indirizzo da non perdere. Consigliatissimo, parola dei Templari del Gusto!
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina Fb dell’Hosteria Le Gourmet
Ci sono luoghi che regalano emozioni vere, luoghi dove il mangiar bene è la parte di un tutto e si coniuga alla magia del luogo. Molto di rado si riesce a trovare quell’alchimia, quella sensazione di familiarità e benessere quando ceni in un ristorante. Quell’alchimia l’abbiamo trovata alla Locanda della Luna, ma partiamo dal principio. E’ un bel Sabato sera estivo, non siamo andati al mare in questo weekend e per scappare un po’ dal caldo cittadino decidiamo di cenare in un posticino da cui mancavamo da un bel pò: la Locanda della Luna a San Giorgio del Sannio.
La Locanda della Luna - San Giorgio del Sannio - Insegna esterna
Siamo a soli 9 km da Benevento, in una bella posizione che domina la vallata del fiume Sabato a quasi 400 metri sul livello del mare. La Locanda della Luna si trova nella parte alta di San Giorgio, la più antica. Si arriva dov’è la Chiesa di San Rocco e si imbocca la strada accanto alla Chiesa che conduce fino a piazza Ciriaco Bocchini, lì c’è un viottolo (Via delle oche) che porta al locale.
Parcheggiamo comodamente (c’è un parcheggio davanti al ristorante).
In pratica siamo in una villa molto bella che si affaccia sulle colline del Sannio. Entriamo, ci accoglie la gentilissima e sorridente Teresa Nardone, moglie dello chef Daniele Luongo e vera anima artistica della Locanda.
Bello è anche scoprire perché il ristorante si chiama Locanda della Luna. Locanda perché per arrivare si attraversa Via delle oche (l’oca nda) e poi “luna” viene dall’unione dei loro cognomi Daniele LUongo e Teresa NArdone. Grande coppia!
Ci sono due belle sale, una in particolare è spettacolare con pietra di tufo alle pareti, soffitto in legno e un arredamento che sa di Provenza. Fuori c’è un meraviglioso terrazzo. Anche se la serata lo consente preferiamo cenare all’interno.
Bella l’atmosfera che si respira qui. Di fronte a noi in il borgo di San Nazzaro e poco più in là dall’alto il borgo di Montefusco, da un lato Sannio dll'altra Irpinia quindi. L’atmosfera è meravigliosa, ci sono lanterne con candele, luci soffuse ai tavoli esterni e su ogni tavolo un segnaposto fatto con dei libri, altra creazione originale della bravissima Teresa, che ci racconta della sua passione artistica, lei si definisce “eco-designer”, capace con materiali come lattine, tappi di sughero o barattoli di creare delle cose e opere meravigliose. Grazie a lei nella Locanda si respira un’aria “femminile” rassicurante e creativa.
Veniamo al cibo, diamo un’occhiata al menù digitale direttamente sui nostri smartphone. Ci sono due menù degustazione di 3 e 4 portate. Ma noi decidiamo di ordinare à la carte.
Per restare nel territorio sannita, accompagniamo la nostra cena con due calici di Aglianico del Sannio D.O.P. di Corte Normanna: di un bel rosso intenso, discretamente tannico e con sentori di spezie. Un ottimo compagno di viaggio per la nostra serata. Ci serve da bere il gentilissimo Francesco davvero affabile e cortese. Ci portano i pani (di loro produzione): pane alla curcuma, pane multicereale, pane con semi di lino e girasole e tocchetti di focaccia. Buonissimi!
I Pani
Arriva poi un graditissimo aperitivo di benvenuto: una zeppolina di patate e porcini con crema di “cocozzella”. Ottimo incipit.
Entrée
Ci viene servito l’antipasto: parmigiana bianca di melanzane con emulsione di basilico e olio EVO. Un piatto gustoso, equilibrato che ci ha quasi commosso per la sua delicatezza e bontà. Poi chi mi legge lo sa, ho un debole per le melanzane…Quindi..
Parmigiana bianca di melanzane
E’ il momento dei primi. Ecco delle mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca. Delicate e perfettamente equilibrate.
Mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca
E dei mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola. Un primo piatto che ci ha conquistato, riuscitissimo l’abbinamento della dolcezza del pomodorino giallo con la nota leggermente piccante della salsiccia rossa di Castelpoto (prodotto eccezionale e presidio slow food). Gran piatto davvero. Chapeau.
Mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola
In attesa dei secondi ci rilassiamo sui divanetti in terrazza, ci scappa qualche foto e qualche selfie. Si sta davvero bene alla Locanda della Luna, abbiamo quasi la sensazione che il tempo scorra più lentamente. Rientriamo ed ecco il filetto di maialino cotto a bassa temperatura, alle erbe aromatiche con patata a buccia al forno e scaglie di tartufo scorzone estivo. Sappiamo bene quanto sia difficile cuocere la carne di maiale e riuscire a renderla morbida e delicata, bene… lo chef Daniele Luongo ci è riuscito alla perfezione e a rendere irresistibile il piatto c'è anche la ciotolina con il voluttouso fondo di cottura del maialino in cui intingere la carne. Poesia del territorio.
Filetto di maialino a bassa temperatura alle erbe aromatiche con patata al forno e tartufo scorzone estivo
E che dire del polpo scottato su crema di patate al profumo di limone e chips di patate? Morbido e cucinato alla perfezione.
Polpo scottato
Passa a salutarci al nostro tavolo lo chef Daniele Luongo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli facciamo i nostri sinceri complimenti.
E’ il momento del dolce optiamo per una millefoglie artigianale scomposta con crema chantilly al profumo di Strega e amarene. Spettacolare, attenzione perché crea dipendenza….Ad accompagnare il dessert ci propongono un liquore di loro produzione fatto con vino aglianico e foglie di amarene, dal sapore simile allo cherry. Davvero ottimo.
Millefoglie con crema chantilly al profumo di Strega e amarene
Chiediamo il conto e per questa fantastica cena paghiamo 80 euro in due. Spettacolo! Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità-prezzo.
La Locanda della Luna è molto più di un ristorante, è un luogo dell’anima, un posto dove rilassarsi, trascorrendo qualche ora serena, godendo delle creazioni culinarie del bravissimo chef Daniele Luongo. Daniele è un grande talento, irpino di origine, ha un carattere schivo e riservato ma ha un cuore grande, la sua cucina è la sintesi perfetta tra le tradizioni del territorio e una giusta dose di creatività. Davvero una garanzia!
Il servizio è celere e puntuale, ottima l’accoglienza, l’atmosfera è raffinata ma nel contempo familiare, l’ambiente un po’ shabby chic, ti fa respirare un po’ di Sannio e un po’ di Provenza ed è reso unico grazie alle creazioni artistiche di Teresa Nardone e ad un arredamento studiato e raffinato. Tradotto: grande cucina in un ambiente unico, alchimia dei sensi. La Locanda della Luna è un indirizzo che non può mancare sulla tua ideale agenda dei locali da non perdere. Consigliatissimo! Ci si rivede prestissimo…
La Locanda della Luna
Piazza Ciriaco Bocchini - Traversa Via delle Oche n.7
San Giorgio del Sannio (Bn)
Tel. 320 047 86 09
Visita il sito web della Locanda della Luna di San Giorgio del Sannio
Siamo a Caserta, la giornata canicolare avrebbe consigliato destinazioni di mare e invece abbiamo pensato di fare un giro a San Leucio. Da molti anni mancavamo da questi luoghi ricchi di storia, tradizione e famosi anche e soprattutto per la rinomata arte della seta. Il Borgo di San Leucio è davvero suggestivo e si trova lungo la strada che da Caserta va verso Caiazzo, parcheggiamo e attraversiamo Piazza della Seta, oltrepassato il cancello c’è la Real Colonia e più su il Belvedere. Dopo una rigenerante passeggiata ammirando edifici storici, scorci caratteristici e dopo aver ripensato alla storia e alle vicende dei Borbone ci fermiamo per pranzo all’Hosteria Vigna Re’.
Il locale si trova proprio nella Real Colonia in un edificio storico. Chiaramente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, arriviamo in perfetto orario.
Hosteria Vigna Re Esterno
Il locale è piccolo e caratteristico e si respira aria di semplicità e genuina convivialità. In questo periodo post- covid ovviamente sono stati costretti anche a diminuire il numero dei coperti. Si sta comunque bene e sono garantite tutte le norme relative al distanziamento tra tavoli e sedute. Siamo davvero curiosi di gustare alcune delle proposte dello chef Vincenzo Giaquinto.
Diamo un’occhiata al menù, c’è qualche proposta di terra ma trionfa la cucina di mare, ci sono i fritti, gli antipasti, sei proposte di primi, i secondi, i sautè, i contorni. Insomma c’è di che divertirsi.
Noi ordiniamo gli antipasti, nell’attesa prendiamo una minerale e due calici di falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2019 di terreStregate, di un bel giallo paglierino, belle note fruttate e una buona mineralità.
Si comincia con degli squisiti calamaretti fritti, lo ammetto, ho visto un commensale ad un altro tavolo che li mangiava godurioso e li ho voluti anche io. Ottima scelta, morbidissimi, saporiti e poi il fritto leggero e non unto.
Calamaretti fritti
Poi delle originali polpettine di polpo su purè di patata e composta di cipolla caramellata. Perfettamente equilibrate e gustose.
Polpette di polpo
E degli squisiti involtini di pesce spada, delicatissimi. Attenzione che sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Confesso che avrei fatto volentieri il bis ma mi sono dovuto contenere…
Involtini di pesce spada
A chiudere gli antipasti un tortino di tonno, a dir poco regale (e data la location l’aggettivo ci sta tutto), con pomodori, mozzarella, olive e crostini. Come dire: l’Estate in un piatto. Profumi e sapori mediterranei per una proposta irresistibile.
Tortino di tonno
Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, intanto arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli alla pescatrice ai tre pomodori. Deliziosi, il ripieno era fantastico e il sughetto da voluttuosa scarpetta!
Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini
E dei profumatissimi gnocchetti alle vongole al profumo di limone, deliziosi anche se forse li avrei preferiti un pò meno asciutti ma si sa che gli gnocchi tirano e assorbono molto il condimento.
Gnocchi alle vongole al profumo di limone
Anche i primi ci hanno convinto. Decidiamo anche di provare un secondo in due. Opto per una delle particolarità di Vgna Re’: il polpo all’impiccato.
Polpo all'impiccato
In pratica un polpo alla brace con pomodori e patate ”infilzato” a mo’ di spiedino e “impiccato”. Per mangiarlo comodamente poi l’ho adagiato nel piatto e me lo sono goduto.
Polpo alla brace
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Chiediamo un amaro, ci servono un buonissimo amaro abruzzese: l’amaro Jannamico, bello corposo con suadenti note agrumate. E chiediamo il conto, paghiamo per il nostro pranzo 78 euro in due. Abbiamo trovato corretto e conveniente il rapporto qualità prezzo.
L’hosteria Vigna Re’ si trova nel Real Borgo di San Leucio, il locale è piccolo, ci sono pochi coperti ma la qualità è elevata, per la serie “nella botte piccola c’è il vino buono", qui abbiamo trovato una sorprendente cucina di pesce, dove tradizione e fantasia trovano un connubio perfetto. Abbiamo mangiato davvero bene, tutte le proposte sono cucinate in modo espresso e c’è una grande attenzione alle materie prime.
Nota di merito per gli involtini di pesce spada (sorprendenti), per il tortino di tonno (notevole) e per i ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini (davvero divini).
Complimenti allo chef Vincenzo Giaquinto capace di proporre una cucina di mare esaltante nella sua rigorosa semplicità. Abbiamo trovato il servizio professionale e nello stesso tempo informale, da sottolineare come il personale di sala sia sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra, cosa a parer mio molto importante. Fantastico poi il rapporto qualità prezzo.
Qui da Vigna Re’ si sta davvero bene e troverai un’ottima cucina di pesce ad un prezzo corretto. Questo è un indirizzo da non perdere, e che non può mancare in agenda, garantiamo noi. Da provare e riprovare.
Ci rivedremo presto, anche perché devo assolutamente assaggiare le salsicce di pesce spada (uno dei must del locale)!
Moderna Vineria Hosteria Vigna Re’
Via Antonio Pianelli n.8
San Leucio – Caserta
Tel. 0823 304606
Visita il sito web di Vigna Re’
Torniamo sempre volentieri a Castel Morrone al Frantoio Ducale. La cucina dello chef Pietro Leonetti per noi rappresenta una assoluta e per certi versi rassicurante certezza.
L’occasione era troppo invitante visto che eravamo in zona e allora abbiamo prenotato il nostro tavolo da sei. Siamo a una manciata di Km da Caserta, Castel Morrone è un borgo di origine antica, qui la storia ha raccontato fatti importanti, da queste parti è passato anche Garibaldi. D’Estate poi è piacevole venire qui per godere del refrigerio e di un clima decisamente più fresco rispetto alle grandi città.
Il Frantoio Ducale si trova nel suggestivo Palazzo Ducale costruito intorno al 1600 su una struttura già esistente, e da qualche anno proprietà della famiglia Leonetti.
IL ristorante si inserisce perfettamente nel contesto storico e architettonico dell’antico Palazzo. All’interno tre ambienti con due sale grandi, all’esterno la novità del bel giardino allestito e attrezzato per le cene all’aperto. Davvero molto bello.
Come nostra abitudine ci siamo fatti riservare il tavolo nella la sala “enoteca” del ristorante, (quando veniamo qui ormai per noi è una consuetudine). La sala enoteca è suggestiva e si trova dove c’è la bella, antica e maestosa macina in pietra che un tempo veniva usata per la molitura delle olive. Fantastica.
La maestosa macina antica
Cominciano le danze, arriva il pane locale di Castel Morrone fatto con il lievito madre e da bere con gli antipasti optiamo per una bollicina campana: spumante di falanghina Brut Quid della Guardiense, di un bel colore giallo paglierino, fruttato, morbido al palato, davvero una buona scelta.
La Guardiense Quid spumante falanghina brut
Ci servono delle deliziose polpettine di salsicce e porcini e dei fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta di fuscella e salumi su passatina di zucca. Spettacolari.
Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella
Poi un assaggio di parmigiana di zucchine, fatta come si deve, delicata e gustosa.
Parmigiana di zucchine
Una insalata di “musso”, con questo piatto siamo nella piena tradizione contadina locale.
Insalata di musso
Giuseppe in sala è prodigo di attenzioni, presente e professionale. Ci fa vedere un bellissimo cesto di porcini appena arrivati da Roccamonfina. Dobbiamo assaggiarli assolutamente…..
Cesto di porcini di Roccamonfina
Ma la carrellata di antipasti continua, ecco una commovente parmigiana di melanzane, talmente morbida che si scioglieva in bocca, divina. E che non vuoi mangiarla col buonissimo pane di Castel Morrone ? Abbiamo ceduto....
Parmigiana di melanzane
La nostra cena procede alla grande. Intanto attivano degli intriganti spiedini, dei bocconcini di maialino al pistacchio con broccoletti all’olio, un must del Frantoio Ducale.
Spiedini di maialino
Pietro Leonetti ci fa assaggiare anche una deliziosa insalatina di porcini (proprio quelli del cesto), che bontà !
Insalata di porcini
Intanto cambiamo tipologia di vino per i primi e i secondi e optiamo per due bottiglie di Pallagrello nero dell’azienda Vigne Chigi di Pontelatone, di un bel colore rosso rubino, buona struttura e sentori di vaniglia e spezie. Un gran bel rosso.
Optiamo per due assaggi di primi, intanto passa a salutarci Pietro Leonetti è sempre piacevole rivederlo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli chiediamo di soddisfare un nostro piccolo desiderio, un paio dei nostri amici templari al tavolo hanno voglia di uno spaghettino al pomodorino fresco. Detto fatto ! Poco dopo arriva questa meraviglia, spaghetti con pomodorini datterini freschi. Uno degli spaghetti più buoni mai mangiati: cottura al dente perfetta, un sughetto bello cremoso profumato che chi ha costretti alla più sfacciata e laida scarpetta.
Spaghetti con pomodorini datterini
Dopo poco arriva l’altro primo: tortelli verdi ripieni di formaggio e ricotta salata con porcini freschi di Roccamonfina. Un profumo inebriante e un tortello veramente fatto a regola d’arte. Chapeau....!
Tortelli verdi ai funghi porcini
Saremmo sazi ma che fai non vuoi fare un assaggio di carne ? E allora optiamo per una bistecca di scottona alla brace con sale affumicato di Cipro. Abbiamo trovato la carne morbida e gustosa, decisamente piacevole.
Scottona ai ferri
Ci servono come contorno gli immancabili porcini di Roccamonfina stavolta alla brace.
Porcini alla brace
Dulcis in fundo visto che siamo in sei ordiniamo 3 tipologie diverse di dolci. Millefoglie composta al momento con crema chantilly e nocciole caramellate, uno dei dolci che quando passi di qui ordino sempre, davvero una favola.
Millefoglie
Un delizioso crumble alla mela annurca, gioco di consistenze con un equilibrio perfetto.
Crumble di mela annurca
E una crostatina di fragole con meringa fiammata, a dir poco fantastica. Accompagniamo il dolce con un amaro alle erbe artigianale.
Crostatina alle fragole
Chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena luculliana 50 euro a persona, rapporto qualità prezzo corretto e adeguato alla proposta gastronomica.
Il Frantoio Ducale è una certezza assoluta. Questo posto non può e non deve mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere. Troverai una fantastica cucina del territorio che esalta le materie prime, tutti i piatti sono realizzati con cura e passione senza però eccessi o orpelli. Ci si muove nel solco della tradizione con grande perizia. Pietro Leonetti è un grande talento e un perfetto padrone di casa.
Il servizio è preciso e professionale (nota di merito per Giuseppe in sala). La location poi ha il suo indubbio fascino. Personalmente da questa serata mi porto dietro la bella atmosfera, la convivialità e alcuni piatti davvero emozionanti: meravigliosa la parmigiana di melanzane, i bocconcini di maiale, i fantastici i tortelli e che dire di quegli spaghetti al pomodorino datterino? Semplicemente perfetti.
Siamo andati via con lo stesso pensiero di sempre quando salutiamo Pietro. Quando ci rivediamo?
Da non perdere. Garantiamo noi.
Ristorante il Frantoio Ducale
Via Altieri n.50
Castel Morrone (Ce)
Tel. 0823 399167
Visita il sito web del ristorante Il Frantoio Ducale
Siamo nel Sannio ma a un tiro di schioppo dalla provincia di Caserta, a Durazzano, un paese tranquillo e placido. Qui le persone sono generose, laboriose e ospitali. Fortunatamente da queste parti resistono ancora antiche tradizioni agricole e artigianali e ci si può riappropriare di una dimensione più umana della vita. Visto che eravamo in zona abbiamo deciso di venire qui e pranzare da Dante Macelleria Braceria.
Ci siamo già stati qualche tempo fa. Questo locale, nato come naturale prosecuzione dell’attività di famiglia (la famiglia Iuliucci ha una macelleria storica) è davvero molto bello. Qui normalmente si possono gustare squisite pietanze a base di carne (in particolare marchigiana IGP, manzo sannita e i meravigliosi salumi di loro produzione) e panini, ma la Domenica sono aperti a pranzo e propongono anche due primi in carta.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo e veniamo accolti con gentilezza da Michela e Pasquale.
Il locale è stupendo in pratica è un palazzo antico recuperato a regola d’arte, il locale si sviluppa laddove esisteva la corte interna, c’è una porzione di soffitto in vetro che rende l’ambiente luminosissimo. Bello e d’impatto la presenza del tufo e della pietra viva alle pareti che convive con la scelta oculata di ceramiche dai colori chiari. Qua e là ci sono poi antichi mobili restaurati. Si respira tanto amore qui dentro. Dante è un luogo che trasmette energia positiva e ti fa sentire a casa.
Dante Macelleria Braceria. Durazzano Bn particolare sala interna
Detto della location che è molto bella veniamo al cibo. Questo luogo è il trionfo della carne. Papà Fabrizio degno erede di una famiglia che da 3 generazioni si occupa di carne è un vero maestro. Da lui in Macelleria e quindi da Dante trovi carne di qualità: marchigiana IGP e manzo sannita, carne di suino e salumi di loro produzione davvero notevoli.
Noi diamo uno sguardo al menù direttamente dai nostri smartphone grazie al QR code presente su ogni tavolo. In tempi di Covid-19 è importante evitare il menù cartaceo. A proposito qui il distanziamento dei tavoli e delle sedute è garantito e si può stare in tutta sicurezza. Visto che è Domenica decidiamo di pranzare gustando anche i due primi che propongono questa settimana in carta . (Per i panini ritorneremo di sera in altro momento).
Intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di Rosato frizzante delle cantine Ciervo, ottenuto da aglianico della zona: un vino davvero interessante dal bel colore rosato, note fruttate e di buona personalità. Servito fresco è perfetto per accompagnare il tipo di pranzo che abbiamo in mente. Intanto ci portano il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna…
Il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna
Cominciamo ordinando un tagliere per due: con formaggio caprino a Km zero, prosciutto, pancetta, capocollo, lonza, soppressata e salsiccia secca.
Salumi formaggi e carciofini
I salumi di loro produzione sono profumati, buonissimi. Nota di merito per il prosciutto, giustamente sapido e che si scioglieva in bocca. Buoni i formaggi sempre della zona. Oltre ai salumi e formaggi degli invitanti carciofini sott’olio che hanno sempre il loro perché. Ecco poi dei buonissimi e delicati peperoni, mi sembra di sentire ancora il loro profumino. Che bontà!
Peperoni
Visto che siamo in due decidiamo di prendere entrambi i primi in carta per questa Domenica: dei buonissimi ravioli artigianali ripieni di speck e provola con un sughetto di pomodori datterini. Davvero notevoli.
Ravioli con speck e provola con datterini
Ma il top lo raggiungiamo con il tortino di melanzane ripieno di tagliolini con sugo di pomodorini datterini, pesto e mozzarella. Un profumo inebriante, un sughetto che ti obbliga alla più goduriosa e indecente delle scarpette. Poi per me che amo le melanzane è tutto dire. Se non è il paradiso è qualcosa che gli somiglia parecchio.
Tortino di melanzane
Abbiamo apprezzato davvero tanto. Pasquale e Michela sono gentili e presenti, intanto passa a salutarci anche papà Fabrizio. Tutto procede per il meglio. Oggi chissà perché avevamo voglia di salsicce alla brace e decidiamo di soddisfare il nostro desiderio. Del resto le salsicce della casa sono super!
Le buonissime salsicce di Dante
Accompagniamo le salsicce con delle patate al forno. Accoppiata vincente!
Patate al forno
Siamo sazi. Saltiamo il dessert, prendiamo due amari, due caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 30 euro a persona. Rapporto qualità-prezzo corretto.
Confermiamo in toto quanto già scritto durante la nostra prima visita. Dante Macelleria Braceria a Durazzano non può mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere.
Qui trovi una carne eccellente: marchigiana IGP, manzo sannita, le carni del banco macelleria, il maialino, i salumi di loro produzione e formaggi locali. Originali e buoni i panini (presto torneremo per provarli), buonissimi i salumi di loro produzione. Ma oltre la carne c’è di più, anche la cucina sa il fatto suo, abbiamo gustato infatti degli ottimi primi (nota di merito per il tortino di melanzane, paradisiaco).
Il resto lo fanno la location molto carina e l’atmosfera serena e familiare che invita alla convivialità. In definitiva un posto dove si sta davvero bene.
Discreta la carta dei vini (in prevalenza sanniti) e interessante quella delle birre artigianali del territorio. Servizio attento e puntuale. Da Dante Macelleria Braceria ci siamo sentiti coccolati e abbiamo mangiato bene. Piacerà anche a te. Garantiamo noi.
Dante Macelleria Braceria
Via Annunziata. Durazzano (Bn)
Tel. 0823 955538
Visita il sito web di Dante Macelleria Braceria
“Il sole splende per tutti ma devi essere bravo a prenderti la sua luce”, questa era una frase che amava ripetere un vecchio amico di cui ho perso le tracce e credo calzi a pennello per lo chef Carmine Farina, bravo e capace, uno che senza dubbio merita di prendersi questa “luce” e che fa dell’umiltà un suo tratto distintivo. Carmine Farina è un concentrato di talento e simpatia. Lo abbiamo scoperto qualche mese fa nella nostra prima visita da Arte e Gusto a Bellizzi e dopo il “lockdown” dovuto al Covid-19, questo è stato uno dei primi indirizzi dove siamo tornati.
Avevamo voglia di gustare nuovamente la sua cucina. Ma riavvolgiamo per un istante il nastro e partiamo dal principio.
Come detto, siamo a Bellizzi a pochi km da Salerno, l’area è quella della Piana del Sele, terra fertile e generosa, ricca di coltivazioni. Da queste parti tra le tante cose si produce anche un’ottima mozzarella di bufala.
Il locale si trova nella centralissima Via Roma. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo (soprattutto in questa fase la prenotazione è fondamentale). Parcheggiamo comodamente lungo a la strada a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Il locale è come lo ricordavamo: gradevole, luminoso e spazioso. In tutto ci saranno una quarantina di coperti in un ambiente arredato in stile moderno ma senza eccessi. I colori che la fanno da padrone sono il nero e il bianco ma ci sono anche dei richiami di rosso. Nel complesso la sensazione è piacevole. In fondo alla sala, sulla sinistra c’è il forno con il piano di lavoro dove la sera opera Giovanni Farina (capace di fare una “signora pizza”, ma ne parleremo in un altro momento). Sempre in fondo alla sala c’è anche la cucina parzialmente a vista. Da notare come cucina e pizzeria lavorino in sincrono e in maniera sinergica. L’obiettivo è sempre e solo uno: coccolare il cliente.
Da bere una minerale e un bel vino bianco il Greco Don Andrea 36.05 di un bel giallo intensa, con una nota di frutta tropicale, gusto pieno e buona mineralità. Un vino ideale per il nostro pranzo a base di pesce.
Greco Don Andrea 36.05
Arrivano anche i pani di loro produzione, di pregevole fattura.
I pani
Arriva un intrigante entreè: una montanarina con stracciata di bufala, pomodorini gialli, pomodorini rossi e olive. Fantastica, dal sapore mediterranea, profumata e fragrante. Abbiamo trovato una frittura perfetta, asciutta e non unta e poi meraviglioso l’abbinamento con la morbidezza suadente della stracciata di bufala. Una carezza…..
Entreè
Optiamo per due antipasti di mare. Si tratta di 5 proposte che cambiano spesso in base alla disponibilità dei prodotti, del pesce e della stagionalità delle materie prime. E’ un crescendo rossiniano, si comincia con un prelibato salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucoletta. Assolutamente delizioso, poi personalmente ho un debole per il salmone...
Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola
Poi arrivano tutti insieme un crostone di cereali con alice marinata e insalatina di pomodori e olive, una crocchetta di patate e baccalà con 3 mayo artigianali e un roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola.
Tris di antipasti di mare
Abbiamo gustato prima il crostone con l’alice marinata, spettacolare. Fresco grazie all’insalatina di pomodori e olive, giustamente sapido e gustoso.
Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali
Poi la delicata crocchetta di patate e baccalà.
Crocchetta di baccalà alle tre maionesi
E il roll di pasta kataifi ripirno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola. Da Champions League, mi è piaciuto davvero tantissimo.
Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola
A chiudere la serie di antipasti una polpettina di spigola al datterino giallo e croccante di basilico. Anche qui Carmine Farina ha fatto centro. Delicata la polpettina di spigola, azzeccatissimo l'abbinamento con la salsa fredda di datterino giallo
Polpettina di spigola
Chiara in sala è perfetta: affabile, gentile, sorridente e premurosa. Di tanto in tanto passa per controllare che tutto vada bene. Ecco i primi !
Abbiamo preso un piatto di fusilli con seppiolina scottata, patate e peperoni cruschi. Piatto che mi ha sorpreso, perfettamente equilibrato. Interessante la seppiolina scottata tagliata sottile, rassicurante la presenza delle patate e delizioso il peperone crusco. Bella anche la nota croccante del pane leggermente tostato. Un gran bel primo piatto.
Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi
Se ho gradito i fusilli con il risotto morbido con i gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala siamo a livelli siderali. Delicato come una carezza, avvolgente come l’abbraccio della persona che ami, dolce e sapido allo stesso tempo, perfettamente equilibrato e mantecato a regola d’arte questo risotto morbido con gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala, in una parola: spettacolare.
Risotto morbido con gambero rosso, datterino giallo e stracciata di bufala
Abbiamo preso anche un secondo, e la scelta è caduta su una buonissima tagliata di tonno con rucola, pomodorini e balsamico. Eccellente la qualità del tonno, buonissimi i pomodorini. Ho apprezzato molto questa versione di mare della classica tagliata.
Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico
Potevamo non chiudere in dolcezza? Certo che no! Ecco un buonissimo strudel di mele con crema pasticcera al limone e confettura di frutti rossi.
Dessert
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 50 euro a persona. Conto corretto se commisurato alla proposta gastronomica.
Intanto passa a salutarci anche lo chef Carmine Farina, simpatico, umile e affabile. Ci parla del suo locale, il progetto nato una decina di anni fa grazie alla spinta del compianto papà Franco che voleva che i suoi figli si realizzassero in cucina e come pizzaiolo, unendo le loro esperienze e professionalità. Inizialmente era una piccola pizzeria d’asporto con pochi posti a sedere, poi negli anni è cresciuta, spostandosi in una nuova sede. E’ nato così Arte e Gusto Ristorante, dedicato a papà. Una piccola grande scommessa: un ristorante (prevalentemente di pesce) con cura dei dettagli e proposte innovative ma sempre nel solco della tradizione e con una grande materia prima e in più la pizzeria che vede all’opera Giovanni Farina (ne parleremo a breve).
Confermiamo in toto il giudizio espresso quando siamo stati qui la prima volta. Arte e Gusto è un indirizzo che non può mancare in agenda. Qui la cucina è di grande livello: piatti creativi ma sempre ancorati alla tradizione, un menù prevalentemente di mare (ma anche di terra) con proposte e piatti che cambiano continuamente. Il piatto forte sono gli antipasti (davvero eccezionali), nota di merito in questa nostra ultima esperienza da Arte e Gusto è per il risotto: commovente. Da solo meritava la visita.
Il servizio è preciso e professionale, Chiara in sala è perfetta. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Non puoi non fare un salto qui se sei da queste parti. Garanzia!
Arte Gusto
Via Roma n. 257
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 351041
Visita la pagina Fb di Arte Gusto ristorante
Torniamo sempre volentieri da Porta Riva Ristorante. Ci piace la loro cucina, la squisita accoglienza e anche la location. Siamo nel baianese ad Avella, paese dalla storia antichissima, la mitica Abella, uno dei centri di maggiore importanza dell’antica Campania Felix. Qui ci sono tante cose interessanti da vedere, una natura rigogliosa, monumenti interessanti come lo splendido Anfiteatro di età romana.
Anticamente Avella aveva ben sei porte di ingresso che conducevano al borgo. Una di queste si chiamava proprio Porta Riva e si trovava nei pressi del Fiume Clanio. Si passava di qui per andare verso l’antico Castello che ancora oggi guarda tutti dall’alto su di una collina.
Proprio dove si pensa che anticamente fosse Porta Riva c’è il Ristorante. Arriviamo, parcheggiamo comodamente l’auto le loro parcheggio interno e ci accomodiamo. Ci accoglie Michela Spoletta gentilissima, sorridente e garbata padrona di casa. Ci accompagna al nostro tavolo (prenotato per tempo).
Prima bella sorpresa della giornata è proprio il tavolo che ci ha riservato: quello che preferisco, quello in fondo alla sala nell’angolo che guarda verso la cascatella del fiume Clanio e i monti di Avella. Spettacolo!
Come vi dicevo altra cosa che mi piace di questo posto è l’atmosfera che si respira: la sala bella grande, tante vetrate che la rendono luminosissima, colori chiari, un arredo sobrio ma al contempo e ben studiato. Insomma qui si sta davvero bene e ci si sente a casa.
E’ chiaro che nei primi giorni post “lockdown” dovuto al Covid-19, l’atmosfera è per certi versi surreale e ci si deve anche riabituare ad uscire e andare fuori, ma qui da Porta Riva si può pranzare o cenare in tutta sicurezza e tranquillità: l’ampia sala e lo spazio tra i tavoli e le sedute aiuta di certo.
Siamo tornati qui per gustare il nuovo menù dello chef Giuseppe Sassone. Proprio lui ha sostituito mesi fa il bravo Andrea Pagano che adesso è impegnato come docente.
Ma veniamo al nostro pranzo. Come al solito diamo un’occhiata al menù, per scelta in questo periodo è stato ideato un menù semplice, chiaro, strutturato benissimo, poche proposte (4 antipasti, 3 primi, 4 secondi). C’è la possibilità di scegliere tra piatti di carne e di pesce. Intanto ordiniamo da bere, una minerale e una bottiglia di Lumera, Sicilia Doc di Donnafugata, un vino rosato emozionante, profumato, aromatico, strutturato ottenuto da uve Sirah e Pinot Nero, davvero una grande scelta per il nostro pranzo che vedrà protagoniste pietanze di terra e di mare.
Lumera Sicilia DOC di Donnafugata
Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entreé: sfera di pasta ripiena di mortadella, pistacchio e blu adagiata su una crema al latte, miele e granella di pistacchi. Davvero squisita. Una rivisitazione in chiave creativa della classica frittatina di pasta, fantastica.
Entreé
Stemperiamo il nostro entreé con un bel prosecco e diamo il via alle danze. Prendiamo un antipasto denominato “La ‘mbuttunata”, in pratica una bella melanzana fritta ripiena di pomodori secchi, la polpa di melanzana, pinoli, mozzarella e parmigiano. Profumata, delicata, voluttuosa con il suo ripieno. Bellissima anche da vedere, davvero un gran piatto.
Melanzana fritta ripiena
Di tanto in tanto passa a salutarci Michela Spoletta, sempre sorridente e prodiga di consigli e premure. Abbiamo ordinato due primi a la carte: dei panciotti di mare. In pratica dei ravioloni ripieni di gamberi e capesante con salsa agli asparagi e burrata di Andria. Divini, delicatissimi e devo dire azzeccato l’abbinamento con la crema di asparagi.
I Panciotti di mare
L’altro primo è un piatto simbolo di Porta Riva e da sempre in carta: la Genovese irpina. Degli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e porcini del Partenio. Piatto equilibrato, non invadente e persistente la nota della cipolla, riuscitissimo l’abbinamento con i porcini, quasi “mistica” la carne gustosa e talmente tenera che si scioglieva in bocca. Un primo meraviglioso.
La Genovese irpina
Il nostro pranzo prosegue in maniera placida e tranquilla. Qui da Porta Riva si sta davvero bene ed il tempo vola senza quasi accorgersene. Decidiamo di prendere due secondi e optiamo per due proposte di mare: un filetto di tonno scottato con salsa allo yogurt e zucchine alla scapece. Tonno e zucchine stanno insieme che è una meraviglia come meravigliosa è la salsa allo yogurt che lega il tutto. Un piatto di cui ci siamo innamorati.
Tonno e Scapece
Se questo piatto ci ha conquistato che dire del polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle? Il polpo era morbidissimo, eccezionali le patate novelle, bella la nota dolce e aromatica della purea di piselli alla menta. Un piatto da Champions League.
Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle
Siamo sazi, ci portano qualche cioccolatino che accompagniamo con due liquorini artigianali al finocchietto selvatico del Fusaro e due caffè.
Liquore al finocchietto selvatico
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 75 euro in due. Corretto il rapporto qualità-prezzo.
Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma alla grande e merita la visita. Lo chef Giuseppe Sassone è talentuoso ma al contempo umile, ha un’ottima tecnica di base e una grande creatività anche nella presentazione dei piatti (del resto non sono tanti nel mondo gli chef “artisti” con la passione per l'arte e per la pittura). Qui da Porta Riva può esprimersi al meglio, in tutta libertà in un ambiente dove le parole d’ordine sono qualità e accoglienza. La cucina si mantiene su ottimi livelli grazie anche alla scelta di prodotti e materie prime di eccellenza. Il resto lo fa il locale molto bello e accogliente, situato in una posizione invidiabile, per non parlare della gentilezza e del garbo con cui sarete accolti dal personale e da Michela Spoletta (l’anima e il vero motore di questo luogo). Il servizio poi è veloce e professionale, assolutamente corretto il rapporto qualità-prezzo.
Un indirizzo che non può mancare in agenda. Abbiamo mangiato davvero bene ma il piatto che da solo vale la visita è la genovese irpina, a dir poco favolosa, provala.
Fai un salto da Porta Riva ad Avella, garantiamo noi.
Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva
Ritorno sempre volentieri alla Taverna Brudi a Pozzuoli da Dino. Anche per noi Templari del Gusto la Taverna Brudi è indirizzo noto, ci siamo già stati in passato. Arrivare qui è molto semplice, siamo in pratica non lontano dall’uscita di Pozzuoli Via Campana della tangenziale in Via Artiaco. Anche parcheggiare non sarà un problema infatti la struttura è dotata di una parcheggio custodito.
Siamo un gruppo di amici e abbiamo prenotato il tavolo per la nostra cena. Ci accoglie l’oste Dino sempre sorridente e gentile. Il locale è come lo ricordavo, accogliente, caldo: una taverna di mare luminosa e curata che invita alla convivialità, richiami marinareschi qua e là e sulle pareti, tavoli con simpatiche e tradizionali sedie colorate. C’è anche uno spazio esterno per le calde giornate nella bella stagione.
Taverna Brudi - Ingresso ed esterno
Ci si affida a Dino che ci spiega nel dettaglio le proposte. Non c’è un menù alla carta perché i piatti cambiano continuamente in base alla disponibilità dei prodotti e del pescato. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di prosecco Valdobbiadene della cantina Villa Sala, ideale per la nostra cena.
Cominciamo con gli antipasti che cambiano continuamente in base alla disponibilità dei prodotti e del pescato, sono vari assaggi (antipasti freddi e caldi). Un susseguirsi di proposte davvero intriganti. I friarielli con calamari (molto buoni), un sautè di lupini con crostini, gustoso sapido al punto giusto, meraviglioso …
Sautè di lupini con crostini
La parmigiana di melanzane con tonno al naturale, provola e parmigiano, fantastica. Questa parmigiana è uno spettacolo, incredibile l’abbinamento delle melanzane col tonno, profumato e voluttuoso il pomodoro che mi ha costretto alla scarpetta. Quando ci vuole, ci vuole ….
Parmigiana con melanzane e tonno
E ancora un po’ di orata su letto di rucola, sapore di mare all’ennesima potenza.
Orata su letto di rucola
E delle fantastiche e delicate polpette di riso venere con calamari. Anche queste degne di nota.
Polpettine di riso venere e calamari
La nostra cena procede alla grande, di tanto in tanto passa l’oste Dino per sincerarsi che tutto sia di nostro gradimento. Prendiamo un primo uguale per tutti e la scelta ricade su delle linguine al nero di seppia. Scelta azzeccata, infatti mi sono piaciute tantissimo a cominciare dalla cottura della pasta, perfetta. E poi sapide al punto giusto e cremose.
Linguine al nero di seppia
Con i secondi non ci limitiamo per tutti prendiamo una grigliata di pesce: gamberoni, calamaro, orata e pesce spada. Beh ci voleva…molto buona.
Grigliata di pesce
Accompagniamo la grigliata con delle squisite patate fresche tagliate e fritte al momento.
Patate fritte
Non poteva mancare anche un assaggio di fritturina di paranza, asciutta e leggera la frittura.
Frittura di paranza
Chiudiamo in dolcezza con una degustazione di dolci: babà, crostata di frutti rossi e torta zuppa inglese. Accompagniamo il dessert con grappa barricata e amari e caffè.
Dessert
Paghiamo per la nostra cena 40 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo corretto soprattutto se consideriamo che abbiamo mangiato pesce.
Taverna Brudi a Pozzuoli è come un vecchio caro amico che ritrovi sempre con piacere. Quando vieni qui sai sempre cosa ti aspetta e non resti mai deluso. Mi piace molto l’atmosfersa calda e sincera che si respira qui. Il locale è curato, luminoso e accogliente. Il servizio veloce, il personale garbato. Il plus è l’oste Dino, simpatico, loquace e perfetto padrone di casa capace come pochi di metterti a tuo agio e consigliarti.
La cucina della Taverna Brudi è una buona cucina di mare, non aspettatevi effetti speciali perchè qui conta la sostanza più della forma, si mangia bene e il pesce è ben cucinato. Nota di merito per la parigiana di tonno eccezionale.
Per un pasto completo (con vino della casa) non supererete mai i 40 euro a persona. Ottima osteria di mare dove torni sempre con piacere. Garantiamo noi.
Taverna Brudi
Via Alfonso Artiaco, n.65
Pozzuoli (Na)
Tel. 081 526 8254
Siamo ad Avellino e per cena abbiamo deciso di mangiare a base di pesce, si avete capito bene! Ad Avellino ci sono alcuni indirizzi dove poter gustare ottima cucina di mare, uno di questi è La Sirena. Siamo in centro in Via Mancini. Da quasi un anno La Sirena si è spostata qui dalla precedente sede di Via Nazionale Torrette a Mercogliano ma le prerogative sono le stesse: proposte di pesce curate e ben eseguite, piatti della tradizione rivisitati con buona originalità. Il plus sta nel fatto che il pesce e quindi la materia prima proviene dalle pescherie della stessa proprietà.
Il locale è un mix di semplicità e modernità, colori chiari, il blu e il grigio. Ci accompagnano al nostro tavolo.
Diamo un rapido sguardo al menù, ben costruito e semplice da consultare: gli antipasti, i crudi, i primi e vari secondi. Da bere una minerale e due vini davvero interessanti: Maremma Toscana Vermentino DOC Acqua giusta della Tenuta La Badiola, un bianco da uve vermentino al 100 %, un vino con belle note floreali e fruttate, un vino fresco, morbido, con una buona mineralità. Davvero piacevole.
Maremma Toscana Vermentino DOC Acqua giusta Tenuta La Badiola
E un vino spumante brut Müller Thurgau quota 650 di Mezzacorona, un vino con sentori fruttati e floreali, in bocca è pieno con una buona acidità, una buona nota minerale. Anche questa è stata un’ottima scelta.
Müller Thurgau spumante quota 650 Mezzacorona
Spazio agli antipasti, visto che siamo in tanti prendiamo diverse cose da assaggiare tutti. Si comincia con il salmone marinato con mandorle e bacche di goji. Piacevolissimo l’abbinamento del salmone con la nota croccante della mandorla e delle bacche di goji.
Salmone marinato con mandorle e bacche di goji
Dei gamberi con scaglie di grana, balsamico e spinacini freschi.
Dei gamberi con scaglie di grana, balsamico e spinacini freschi.
Poi arriva una proposta di antipasto che ho apprezzato molto: burrata con acciughe del Cantabrico (eccellenti), gamberi e tartufo.
Burrata con gamberi acciughe del Cantabrico e tartufo
Non le si trova dovunque e ho trovato meraviglioso e azzeccato l’abbinamento con la burrata, la sua morbidezza e grassezza ben si bilancia con il sapore sapido e voluttuoso delle acciughe. E’ stato divertente comporre i nostri crostini.
Crostino con burrata e acciughe
Se acciughe e burrata mi sono piaciute non da meno è stata la mozzarella di bufala con salmone affumicato. Divina la mozzarella e l’abbinamento con il salmone ci sta tutto.
Mozzarella di bufala e salmone affumicato
E ancora un po’ di gamberi in salsa rosa. Nella media.
Gamberi in salsa rosa
E un pò di alici fritte.
Frittura di alici
E’ il momento dei primi. Buonissimi i ravioli di ricotta con gamberi e tartufo. Di ottima fattura i ravioli, meraviglioso l’abbinamento con gamberi e la nota del tartufo nero. Gran piatto.
Ravioli di ricotta gamberi e tartufo
E degli scialatielli ai frutti di mare, buoni, con frutti di mare in abbondanza ma forse andavano impiattati in modo diverso e più accativante.
Scialatielli ai frutti di mare
Spazio ai secondi! Una spigola all’acqua pazza, una grigliata (gambero, seppia e spada).
Grigliata
Un paio di fritture di calamari molto gradevoli, fritto ben fatto e asciutto.
Fritturina di calamari
Un calamaro alla brace che ha sempre il suo perché.
Calamaro alla griglia
E un piatto di gamberoni alla griglia. Piccola incomprensione “con il personale di cucina” sulla provenienza dei gamberoni successivamente chiarita dalla attentissima titolare Carmen.
Gamberoni alla griglia
Chiudiamo in bellezza con dei cantuccini e cioccolato fondente ad accompagnare un vero nettare ….
Cantuccini e cioccolato
Un whisky giapponese favoloso: il Nikka Whisky from the barrel, un blend che vede il connubio dei single malt insieme ai whisky di grano giapponesi, provenienti dalle distillerie Yoichi e Miyahikyo.
Nikka Whisky From The Barrel
51,4 gradi di estasi, di un bel colore giallo ambrato, con setore di frutta e spezie, un profumo inebriante, bello corposo con un finale deciso. Scelta meravigliosa ..
Nikka Whisky From The Barrel Dettaglio
Al Ristorante La Sirena per un pasto medio si paga intorno ai 50 euro a persona (vini esclusi), e il rapporto qualità-prezzo è assolutamente corretto.
La Sirena è un ottimo indirizzo se si vuol mangiare a base di pesce ad Avellino. Il locale è gradevole e centrale, le proposte di cucina sono interessanti. Ho mangiato bene e le aspettative non sono state disattese. Nota di merito in particolare per quei ravioli gamberi e tartufo, superlativi. E poi mi ha fatto piacere gustare le acciughe del Cantabrico (una bontà), non le mangiavo dalla mia visita a Barcellona, abbinate alla burrata poi erano una meraviglia. Fornita e non banale la carta dei vini con alcune etichette davvero importanti italiane ed estere.
La titolare Carmen è presente, cordialissima e attenta alle esigenze dei clienti, si vede che ci sa fare. Forse è un pò da migliorare il servizio, il personale è cortese, giovane e volenteroso ma andrebbe erudito un po’ di più sui prodotti e la loro provenienza. Corretto il rapporto qualità prezzo se consideriamo la proposta di cucina. Sicuramente un indirizzo da segnare in agenda per mangiare una buona cucina di mare ad Avellino. Consigliato.
La Sirena
Via Pasquale Stanislao Mancini n. 136
Avellino
Tel. 338 373 2506
Visita la pagina Fb del ristorante La Sirena