Siamo ad Avella, centro di origine antichissima come testimonia l’Anfiteatro, il reperto più significativo del periodo romano dell’antica “Abella”, le cui origini si perdono nel tempo, prima fu città osca, poi etrusca e infine sannita. Avella è famosa anche per la coltivazione della nocciola (la buonissima avellana). Proprio qui ad Avella siamo venuti a cena al Moera. Siamo tornati a distanza di qualche anno desiderosi di gustare la proposta di cucina del bravissimo chef Francesco Fusco.
Per arrivare al Moera, costeggiamo l’Anfiteatro, seguiamo le indicazioni, attraversiamo una stradina circondata da verdi campagne e noccioleti e arriviamo.
Oltre ad essere ristorante il Moera è anche un’azienda agricola, qui si coltivano e producono verdure, ortaggi di stagione, prodotti utilizzati da Francesco Fusco per i suoi piatti. Ingredienti a Km zero (a volte a cm zero passatemi il termine) che esaltano le ricette e le preparazioni con un sapiente uso delle erbe spontanee. Poi c'è una eccellenza su tutte: il buonissimo pesto di aglio orsino, l’aglio selvatico che cresce spontaneo e incontaminato. Il pesto (prodotto da loro) è fatto con le foglie di questa pianta, olio Evo, olio di semi di girasole e sale. Lo incontreremo anche stasera, tranquilli. Ma andiamo con ordine.
Il ristorante si presenta come una gradevole ed elegante villa di campagna. Entriamo, ci accoglie Diana (moglie di Francesco Fusco), ci accompagna al nostro tavolo. L’accoglienza è cordiale e discreta, il locale all’interno è molto luminoso, c’è un bel cotto a terra, gli ambienti sono caldi, l’arredo è minimal, moderno ma senza eccessi, c’è una bella “mis en place” con tovaglie di lino grezzo color avorio. Notiamo un bel camino in sala (è uno spettacolo quando è acceso).
Arriva Diana che ci elenca le varie proposte. Decidiamo di farci guidare da lei per quello che riguarda il menù. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Irpinia Campi Taurasini DOC dei Vignaioli De Santis di Montemiletto. Un vino sorprendente, di un bel colore rosso rubini, sentori di frutti rossi ma anche di erbe. Fresco ma giustamente tannico. Fantastico davvero, ottima scelta.
Irpinia Campi Taurasini Doc di De Santis
Cominciamo con gli antipasti: ci servono una minestra maritata eccezionale fatta con verza, cicoria, borraggine, scarola e la minestra nera in brodo di pollo e poi viene messo il cotechino irpini sbriciolato. Una poesia rustica dei sensi.
Minestra maritata
La seconda proposta è un altro piatto della tradizione contadina: una profumata zuppetta di fagioli zolfini (naturalmente di loro produzione). Ottima.
Zuppetta di fagioli
Poi Francesco Fusco vuole farci gustare sua maestà la braciola: una bracioletta commovente, suadente, morbida (si tagliava con la forchetta), con quel sughetto "bello tirato" che mi ha costretto alla più avida e peccaminosa delle scarpette. Che meraviglia.
Sua maestà la braciola
E che dire poi dell’uovo di gallina livornese (allevata da loro in azienda) con tartufo nero? Anche questo abbinamento indovinatissimo.
Uovo di gallina livornese e tartufo nero
Gli antipasti sono un piccolo compendio di cucina contadina eseguita a regola d’arte con prodotti di eccellenza, maestria e conoscenza. Di tanto in tanto la brava Diana (perfetta padrona di casa) passa al nostro tavolo per sincerarsi che tutto sia di nostro gradimento. Il menù degustazione prevede due assaggi di primi. Degli spaghetti con pomodori corbarini, pomdorini gialli del piennolo, aglio orsino (eccolo!) e cacioricotta di capra. Era da tempo che non mangiavo degli spaghetti così buoni. E che cos’era quel sughetto di pomodoro giustamente aromatico e profumato grazie alla presenza dell’aglio orsino. Anche qui è scattata la più laida delle scarpette ma non potevo esimermi, sarebbe stato un delitto lasciare cotanto ben di Dio.
Spaghetti con corbarini pomodorini gialli del piennolo aglio orsino e cacioricotta di capra
Se gli spaghetti ci sono piaciuti l’altro primo non è da meno. Qui il territorio avellano “parla”, “racconta”: tofarelle (conchiglie) di pasta secca con pesto di nocciole avellane (pesto artigianale fatto da loro) e tartufo nero. In una parola, eccezionale. Piatto gustoso, equilibrato.
Conchiglie con pesto di nocciole e tartufo nero
Passa al nostro tavolo a salutarci lo chef Francesco Fusco, ci fermiamo un po’ a parlare con lui del lavoro dell’azienda Agricola, dei suoi piatti delle sue passioni. E’ sempre piacevole parlare con lui, un concentrato di umiltà e bravura. A parer mio è davvero un grande. Ecco il secondo: coppa di maialino con crema di patate agli agrumi, papaccelle e miele di fico. Ottima la carne di maiale, sorprendente l’abbinamento con la crema di patata aromatizzata agli agrumi, con la dolcezza del miele di fico e immancabili e buonissime le papaccelle, (maiale e papaccelle, un must).
Coppa di maialino crema di patate agli agrumi papaccelle e miele di fico
Siamo sazi ma non possiamo saltare il dolce, sarebbe un peccato. Diana ci fa assaggiare un po’ di migliaccio (fatto da lei), spettacolare e leggero.
Il migliaccio di Diana
E ordino una millefoglie composta al momento con crema pasticcera e amarene sciroppate (fatte da loro), commovente. Un dolce che vi conquisterà.
Millefoglie
Accompagniamo il dessert con un liquorino interessante: il Gran liquore Partenio fatto dai Padri Benedettini dell’Abazia di Montevergine. Un liquore fatto con erbe del Partenio (da qui il nome) in particolare con un erba che cresce su questo monto denominata “Romito”. Un liquore aromatico, profumato con una gradevole nota dolce che regala quasi un sentore di miele.
Gran liquore Partenio dei Padri benedettini di Montevergine
Chiediamo il conto, paghiamo per la nostra cena 95 euro in due. Rapporto qualità - prezzo corretto. C’è anche la possibilità di optare per un menù degustazione che prevede 3 antipasti, primo, secondo e dolce a 35 euro a persona, oppure a 40 euro a persona con due primi (vini esclusi in entrambi i menù).
Il Moera ad Avella è a parer mio un piccolo gioiello. Qui si porta avanti una filosofia ben precisa, la cucina è il completamento di un percorso che nasce dalla terra. Da qualche anno con la nascita dell’Azienda agricola il cerchio si è chiuso. Il Moera si trova in un luogo fortunato tra noccioleti, oliveti (qui producono anche un ottimo olio), vigneti, e alberi da frutto. In cucina oltre ai prodotti coltivati in Azienda si usano erbe spontanee e i prodotti del sottobosco, uno su tutti: l’aglio orsino, sorprendente e protagonista di molte ricette e piatti proposti da Francesco Fusco. Fantastici i loro pesti (quello di aglio orsino, il pesto di nocciola e tartufo, di noci e curcuma, di pomodoro secco e aglio orsino). Buonissima la confettura di albicocche che producono. Da ricordare come i prodotti dell’Azienda si possono anche acquistare qui.
Tutto ciò che si coltiva qui viene usato per preparare piatti e menù (che proprio per questo cambia anche più volte stagionalmente). Francesco Fusco è un vero talento, bravissimo a valorizzare alla grande i prodotti del territorio e dell’Azienda Agricola.
La cucina è l’esaltazione della tradizione contadina, una cucina solo in apparenza semplice che nasconde sapienza, conoscenza e passione. Il servizio è veloce e professionale. Buono il rapporto qualità-prezzo. Conferma assoluta. Da provare e riprovare, garantiamo noi.
Il Moera
Via delle Centurie
Avella (Av)
Tel. 081 825 2924
Visita la pagina Fb de il Moera
Siamo a Salerno, città bellissima resa in questo periodo ancora più attraente la sera dalle “Luci d’Artista” capaci di attirare centinaia di migliaia di visitatori e turisti ogni anno.
Dopo una passeggiata sullo splendido lungomare e per le vie del centro, decidiamo di concederci una pausa per cena e ci rechiamo in un posticino che anni fa avevamo già provato: Il Tagliere. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, siamo stati fortunati a trovarne uno ancora libero.
Arriviamo puntuali. Siamo in via Fiera Vecchia, quasi all’angolo di Via Arce nei pressi del famoso luogo chiamato Ponti del diavolo, ossia un tratto dell’acquedotto medievale di Salerno, che ha un passato importante, ricco di storie e leggende. Pensate che questo fu costruito dai Longobardi tra l’VIII e il IX secolo e poi restaurato dai Normanni nell’XI secolo e serviva per portare acqua ai monasteri di San Benedetto e Pianta Nova.
Dopo questo breve richiamo storico torniamo al nostro racconto. Entriamo, ci accolgono con grande ospitalità e gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo.
Il Tagliere Salerno Ingresso
Il locale ha una quarantina di posti a sedere, è molto intimo e accogliente, domina il legno, mi piace molto anche l’illuminazione calda perfetta per questo luogo un po’ bistrot e un po’ osteria. All’ingresso nella prima sala (dove siamo noi con il nostro tavolo) c’è un maestoso banco con salumi e formaggi in bella vista, nella seconda sala ci sono luci soffuse e si respira un’atmosfera particolare. E’ un ambiente che sembra trasferirci in un ristorantino o una locanda toscana o umbra. Davvero molto bello. Siamo molto curiosi di degustare qualcosa. Prendiamo da bere una minerale e due calici di un ottimo Morellino di Scansano Moris Farms, un bel rosso ottenuto da uve Sangiovese (90%), Merlot e Sirah (10%), di un bel colore rosso brillante, intenso, profumato, di buona personalità ideale per accompagnare la nostra cena.
Morellino di Scansano Moris Farms
E’ arrivato il momento di ordinare. Intanto arrivano i loro pani e dei tarallucci stuzzicanti.
Pani e tarallucci
Visto che i prodotti sono tutti d’eccellenza e il ristorante si chiama il Tagliere non possiamo esimerci dall’ordinare un bel tagliere per due persone. Ci servono una mortadella al tartufo (commovente), capocollo e pancetta di maialino nero, finocchiona toscana (suadente) e una buona soppressata. Poi i formaggi: il pecorino di Moliterno (che adoro), un ottimo formaggio con il pistacchio e uno misto fatto con latte di mucca e pecora proveniente dal comune di Colliano. Con i formaggi ci servono tre confetture, al peperoncino, ai fichi senapati e miele aromatizzato al tartufo.
Tagliere di salumi e formaggi
I salumi sono davvero di ottima fattura cosi come ottimi sono i formaggi. Ho apprezzato molto il pecorino di Moliterno (io per questo formaggio ho un debole). Tagliere davvero top. La serata trascorre in modo piacevole. Dopo una breve pausa arriva il tortino di patate, porcini, su fonduta di formaggio e speck, delicatissimo e dal sapore molto equilibrato. Bello il contrasto tra il dolce della patata e la nota sapida dello speck. Davvero notevole.
Tortino di patate con speck porcini e provola su fonduta di parmigiano Reggiano
Decidiamo di prendere anche un Uovo assoluto di Paolo Parisi fatto ad Occhio di Bue con parmigiano reggiano e tartufo nero pregiato. In una sola parola: spettacolare. Poi le uova di Paolo Parisi delle sue galline livornesi allevate a terra sono un’eccellenza. Abbiamo fatto davvero un’ottima scelta.
Uovo di Paolo Parisi occhio di bue con parigiano reggiano e tartufo nero pregiato
Vogliamo gustare anche una polenta. Visto che fuori il clima è rigido ci sta da Dio ecco per noi una bella polenta con ragù tipico di salsiccia.
Se potessi trasferirvi con il profumo di questo ragù meraviglioso.... Poi per me la morte della polenta è il ragù, quindi anche qui abbiamo scelto bene. La polenta è ottima.
Polenta al ragù tipico di salsiccia
Saremmo quasi sazi, anziché provare la carne voglio gustare uno dei due primi che propongono in carta. Opto per una cacio e pepe. Uno magari dice: "ma come non sei a Roma e prendi una cacio e pepe"? Si, proprio per questo, io per alcuni piatti della tradizione sono esigente, volevo provare la loro versione.
Spaghetti cacio e pepe
Ho trovato questi spaghetti cacio e pepe meravigliosi: una cremosità avvolgente, un profumo stordente, una giusta e voluttuosa sapidità e la giusta dose di pepe, non ultima la cottura perfetta della pasta. Cacio e pepe da Oscar. Complimenti.
Siamo sazi, decidiamo di desistere e ci ripromettiamo di ritornare per assaggiare un altro dei piatti forti della casa: la carne.
Chiudo con un bell’amaro e chiedo il conto. Paghiamo in due 70 euro. Un prezzo giusto, corretto soprattutto se commisurato alla notevole qualità dei prodotti che ci sono stati serviti.
Il Tagliere a Salerno è un indirizzo che consigliamo senza alcun dubbio, per l’uso di prodotti d’eccellenza (salumi e formaggi su tutti), per la fornitissima carta dei vini, per l’ambiente caldo (soprattutto nelle fredde sere d’Inverno è bellissimo stare qui), per l’atmosfera che ci rimanda un po’ alle locande e alle osterie toscane ed umbre, per il sapiente utilizzo delle materie prime e per l’ottima cucina. Personale veloce e professionale. Conto assolutamente corretto.
Complimenti davvero. Ci rivedremo presto. Da non perdere, garantiamo noi Templari del Gusto.
Il Tagliere
Via Fiera Vecchia n. 42
Salerno
tel. 089 971 1123
Visita la pagina Facebook del Tagliere Salerno
Siamo un bel gruppo di amici e abbiamo deciso questa sera di cenare al Rifugio Urupreta a Summonte. Era da un po’ che mancavo da qui e onestamente ero curioso di provare nuovamente la loro cucina. Summonte è un piccolo e delizioso borgo irpino immerso nel Parco Regionale del Partenio. Il Rifugio Urupreta si trova in posizione dominante è l’ideale porta di ingresso di un percorso naturalistico che parte dalla struttura e rappresenta un piccolo Paradiso per chi ama la natura, le passeggiate e gli sport all’aperto, le arrampicate. In questo periodo in cui fa freddo e il tempo non sempre è clemente l'ideale è dedicarsi alla proposta gastronomica. La struttura è meravigliosa, ideale anche per eventi e occasioni importanti, ma non perde comunque il suo fascino di vero e proprio rifugio di montagna.
Arriviamo, veniamo accolti con garbo e ci accomodiamo. La sala ristorante è spettacolare, con un bellissimo camino centrale che troneggia e la fa da padrone. L’atmosfera delle feste imminenti e il contesto creano un ambiente caldo che invita alla convivialità.
Il camino centrale
Rapido sguardo di ordinanza al menù, mi colpisce la varietà della proposta e l’uso di prodotti e materie prime irpine. Il menù è stagionale e cambia ogni 15/20 giorni. Buon segno!
Da bere prendiamo una minerale e un ottimo aglianico irpino Vinea di Giovanni Molettieri, di un bel colore rosso rubino intenso, fruttato, di buona personalità pur essendo giovane. Ho apprezzato molto i suoi tannini morbidi.
Aglianico IGP Vinea di Giovanni Molettieri
Prima dell’antipasto ci servono un gradito appetizer per accompagnare un buon prosecco di Valdobbiadene: crostino di pane fritto con castagna e lardo, dadolata di Caprese, rocher di formaggio e pistacchio, chip di patata con formaggio, soppressata e focaccia ripiena. Fantastico questo aperitivo con proposte intriganti e non banali. Davvero tanta roba..
Aperitivo
Chi ben comincia è a metà dell’opera recita un vecchio adagio, qui devo dire che calza a pennello. La serata sta carburando, la cena promette bene. Vai con l’antipasto, anche qui tante proposte studiate e interessanti: tortino di riso venere con pomodoro secco e ripieno di broccolo (buonissimo), carciofo ripieno, zuppetta di castagne, porcini e fagioli, cestino di rape e patate e parmigiana su cucchiaio di pasta pizza. Spettacolo!
Antipasto
Tutto molto buono, ma a grande richiesta abbiamo chiesto un bis: altre rape e patate fatte come vuole la tradizione irpina con la “pizza ionna”, pizza fritta di farina di granturco.
Rape e patate
Rape e patate fatte a regola d’arte e che bello anche l’effetto cromatico con il rosso vivo del peperoncino che spicca. Passiamo ai primi, qui abbiamo preso due assaggi: paccheri fritti ripieni di mozzarella di bufala e pesto su vellutata di San Marzano. Eccellenti i paccheri con il loro succulento ripieno, il profumo e il sapore del San Marzano e il fritto asciutto e non unto.
Paccheri fritti
L’altro primo sono gli scialatielli paglia e fieno con salsiccia porcini e crema di tartufo, oltre a lamelle di tartufo nero. Che profumo e che sapore! Cottura perfetta al dente della pasta e un perfetto equilibrio. Avrei fatto volentieri il bis.
Scialatielli paglia e fieno con salsiccia porcini e crema di tartufo
Miracolosamente troviamo anche lo spazio per un secondo: millefoglie di maialino con contorno di patate e papaccella ripiena. Una goduria. E poi come tradizione vuole il maiale con le patate e i peperoni (in questo caso la papaccella) ci va a nozze. Celebrate alla grande in questo caso..
Millefoglie di maialino con patate e papaccella ripiena
Arriva anche una fantasia di frutta mista con castagne al miele, (castagne ottime).
Saltiamo nostro malgrado il dolce, ma ci concediamo caffè di rito, dei cioccolatini fondenti (bella chicca) e varie grappe barricate, limoncelli, rum. Per la nostra cena abbiamo pagato poco più di 40 euro a persona (escluso il vino).
Rifugio Urupreta a Summonte è un indirizzo da non perdere. Bellissima la struttura ideale anche per eventi e occasioni importanti. La sala ristorante poi trasmette un senso di calore unico, bellissimo e particolare il camino tondo centrale. La proposta di cucina è convincente. Ho trovato una grande qualità delle materie prime, il rispetto della stagionalità degli ingredienti e dei prodotti, piatti studiati anche semplici come concetto ma mai banali. Nota di merito per il servizio curato e i personale preparato e professionale. Il maitre e la sua collaboratrice davvero bravi. Ogni piatto veniva servito in modo corretto e spiegato in modo impeccabile. Corretto poi il rapporto qualità prezzo. Da provare senza esitazioni. Garantiamo noi Templari del Gusto
Rifugio Urupreta
Via S. Sebastiano n.8
Summonte (Av)
Tel. 0825 691727
Visita il sito web del Riugio Urupreta
Siamo tornati a distanza di alcuni mesi da Benvenuti a Bordo a Pomigliano d’Arco. Siamo sulla centralissima Via Roma, strada sempre molto trafficata ma non avrete comunque problemi a parcheggiare l’auto, c’è posto in abbondanza lungo la strada e nelle vicinanze c’è anche il parcheggio Stazione molto comodo.
Siamo un bel gruppo di amici e abbiamo deciso di pranzare in questa osteria di mare memori della loro cucina fatta con passione e scelta di ingredienti e pesce di qualità.
Il locale è come lo ricordavamo, piccolo ma gradevole. Un tempo questa era una pescheria riconvertita poi in osteria e ristorante: ambiente spartano, due sale interne (una molto piccola), un piccolo dehor esterno. Alle pareti qualche particolare di vita marinaresca. Ho contato una quarantina di coperti o poco più tra le sale interne e la piccola veranda coperta all’esterno.
A fare gli onori la gentilissima e garbata signora Tina che ci illustra le proposte fuori carta.
Diamo un’occhiata al menù, è Domenica e Benvenuti a Bordo propone in genere per il pranzo della Domenica e nei festivi gli antipasti, tre primi e una vasta scelta di secondi. Chiaramente il menù varia spesso in base alla disponibilità dei prodotti e del pescato. Da bere prendiamo una minerale e qualche litro di vino bianco frizzante della casa bello fresco.
Come antipasto ordiniamo tutti la sessa cosa: polpo all’insalata e due bruschettine, una con le alici marinate, l’altra con il salmone marinato al pepe rosa. Morbido e gustoso il polpo, molto buone le bruschette con le alici marinate (da urlo) e con il salmone marinato.
Insalata di polpo e bruschette
In attesa dei primi piatti ecco delle stuzzicanti frittelle di alghe, morbide come una nuvola, profumate. Un bel fritto asciutto, non unto. Il consiglio che vi do è di andarci piano con le frittelline che vanno giù che è un piacere.
Frittelle di alghe
Arrivano i primi, molti hanno optato per un classico: scialatielli allo scoglio. Eccezionali. Cottura perfetta della pasta, sughetto “commovente”, generosa la presenza dei frutti di mare, dei gamberoni e dei calamari. Un piatto da ricordare….
Scialatielli allo scoglio
C’è anche un commensale che opta per una pasta e patate con provola, calamari e tartufo nero. Bella “azzeccosa” (passatemi il neologismo ma rende bene l'idea), delicata, profumata. Non a caso è uno dei piatti più richiesti e apprezzati da Benvenuti a Bordo.
Pasta e patate con provola calamari e tartufo nero
Uno dei nostri che ha provato invece gli gnocchetti alla nerano con la ricciola, una proposta mare-terra sorprendente, delicatissimi, equilibrati ma al contempo gustosi.
Gnocchetti alla nerano con ricciola
In definitiva tra primi piatti di ottima fattura e davvero ben eseguiti. Complimenti !
Con i secondi ci scateniamo! Visto che siamo in tanti, prendiamo diverse cose. Alcuni optano per la frittura di calamari e gamberi, altri solo di calamari. Frittura fatta come si deve, asciutta, non unta, i calamari erano morbidi e saporiti, non da meno i gamberi.
Frittura di calamari
Ci sono anche un paio di piatti di salmone alla griglia. Anche questo notevole.
Salmone grigliato
Ma il top lo raggiungiamo con il baccalà. C’è chi lo ha preso alla griglia, davvero uno spettacolo. Un baccalà di ottima fattura, proveniente dalla vicina Somma Vesuviana, la patria di stock e baccalà. Servito in porzione generosa e cucinato a regola d’arte. Che sapore e che profumo !
Baccalà arrostito
E che vogliamo dire di questo baccalà fritto? Eccezionale.
Frittura di baccalà
Siamo sazi e soddisfatti, prendiamo caffè, qualche amaro e limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 30 euro a persona. Rapporto qualità prezzo eccezionale.
Benvenuti a Bordo in passato è stata una meravigliosa scoperta. Arriva la conferma. Questo è un ottimo ristorante di pesce, una piccola osteria di mare che non delude mai. Tutto è a conduzione familiare. C’è una grande attenzione alla freschezza dei prodotti e alla materia prima. Qui trovate una cucina di buon livello, proposte interessanti e il pesce è cucinato a regola d’arte. Ah quegli scialatielli, ancora me li ricordo per non parlare del baccalà … Il servizio è informale e attento. Buonissimo il rapporto qualità – prezzo. Ancora per pochi mesi il locale sarà in Via Roma ma in Primavera arriverà la nuova sede presso il parco pubblico a Pomigliano D’Arco, nel frattempo se ne avete la possibilità, venite qui, non ve ne pentirete.
Chi ama gustare una buona cucina di mare non resterà deluso. Qui si mangia davvero bene. Garanzia.
Benvenuti a bordo
Via Roma n.306
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1936 6184
Visita la pagina Fb di Benvenuti a bordo
Siamo tornati a distanza di tempo in un posticino recensito in passato e che ci aveva davvero conquistato: Maialumeria. Era troppo forte il desidierio di riassaporare i loro salumi e la loro proposta gastronomica.
Siamo a Mugnano del Cardinale, zona del baianese. Arrivare qui è davvero facile, infatti il casello di Baiano della A-16 dista solo un paio di km dal locale. Parcheggiamo senza problemi a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Il locale è dedicato a sua maestà il maiale, ed è sicuramente un'idea accattivante e simpatica.
Sua maestà il maiale
Maialumeria regala la stessa piacevole sensazione della prima volta: oltre 100 coperti, uno spazio importante, predomina il legno, molto bello la sorta di privè all’ingresso separato dal resto del locale solo da alcune vetrate, un tavolo concepito per la degustazione di vini, salumi e formaggi. C’è una bellissima cucina a vista, un imponente bancone di salumi e formaggi. Ma l’ambiente più caratteristico è sicuramente una stanza con mattoncini alle pareti per la stagionatura e l’affinamento di prosciutti e culatelli. Entrando il profumo è inebriante, intenso. Osservare voluttuosi prosciutti, accattivanti culatelli e salumi appesi in bella mostra è davvero un bel vedere.
Stanza per affinamento e la stagionatura di prosciutti e culatelli
Maialumeria è un punto di riferimento per chi ama i buoni salumi, i formaggi di qualità, qui si possono degustare e acquistare prodotti: un po’ bistrot, un po’ market quindi . Qui puoi fare spesa di eccellenze, dalla pasta, alle conserve, dai prodotti biologici ai vini (tantissime le etichette presenti), dalle marmellate all’olio, dai legumi all’aceto. Insomma c’è un mondo da scoprire. E’ un vero e proprio bengodi per chi ama la qualità di prodotti e materie prime. Dietro il progetto di Maialumeria c’è la storia imprenditoriale della famiglia Schettino, sono da anni produttori di salumi di ottima fattura.
Perla di saggezza
Diamo un’occhiata al menù, ci sono 4 proposte di antipasti e 3 di montanarine servite sempre tra gli antipasti, e poi una variegata offerta di taglieri di salumi e formaggi con salumi italiani ed esteri selezionati e in alcuni casi di gran pregio: di razza casertana, l’Iberico e il raro Mangalica ungherese (solo per citarne alcuni). E ancora i primi (sono sei i piatti proposti) e chiaramente la carne, vera grande protagonista. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico, sarà lui il nostro sicero compagno di viaggio per la cena. Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entrèe: bignè crema di formaggio, rapa rossa e noci.
Entrèe
Diamo il via alle danze, ordiniamo una porzione di montanarine con straccetti di bufala e alici di Cetara. Spettacolari, il fritto asciutto, non unto, fantastica la morbidezza degli straccetti di bufala a stemperare la nota sapida delle alici.
Montanarine
>Non possiamo esimerci dall'ordinare un tagliere, optiamo per un tagliere con Parma 24 mesi, culatello, pancetta arrotolata, coppa, salame. Eccellente la qualità dei salumi, buonissimo il Parma, commovente il culatello. Saporito e accattivante il salame (attenzione crea dipendenza tanto che è buono).
Tagliere di salumi
Prendiamo anche una piccola degustazione di formaggi: toma, Moliterno, pecorino Sardo e Stilton di Nottingham erborinato con confettura di fichi e miele. Un tripudio di sapori, nota di merito per il Moliterno (ho un debole per questo formaggio) e per il Nottingham, delizioso..
Degustazione di formaggi
La serata procede a meraviglia, stiamo scaldando i motori.. Vai con i primi..
Riprendo un piatto che adoro: la caciocavallo e pepe. Tagliolini Cavalier Cocco con caciocavallo podolico, pepe, mortadella IGP e granella di pistacchio. Delicati, ma sapidi allo stesso tempo, equilibrati con quel tocco di voluttà data dalla mortadella e la nota croccante della granella di pistacchio. Tanto buoni che volentieri avrei fatto il bis.
Tagliolini caciocavallo e pepe
Notevole è anche la carbonara fatta con gli spaghetti del Pastificio Gentile, guanciale di razza casertana e le uova di Paolo Parisi. Spettacolo …
Carbonara
Saremmo sazi ma un secondo in due decidiamo di prenderlo, la scelta cade sulla maialata ossia costata di maiale in cotoletta con panatura croccante su maionese di papaccelle. Fantastica la carne, cotta alla perfezione, nonostante il tipo di preparazione e il diametro generoso si mantiene morbida e succosa. Che buona la panatura e che abbinamento riuscito quello con la maionese di papaccelle !
La Maialata
Purtoppo data anche l’ora tarda non riusciamo a trovare spazio per il dolce ordiniamo due amari e il conto. Paghiamo per la nostra cena 76,00 euro in due. Rapporto qualità prezzo giusto se consideriamo la grande qualità degli ingredienti e delle proposte.
Maialumeria a Mugnano del Cardinale si conferma come indirizzo sicuro. E’ un vero e proprio paradiso per chi ama carni, salumi e formaggi. Il locale poi è spettacolare. La creatura della famiglia Schettino veleggia alla grande grazie ad una proposta coerente e a una qualità sempre elevata di materie prime, prodotti e proposte. La cucina è di gran livello grazie all’abilità dello chef Antonio Masucci e alla sua brigata. Servizio impeccabile (nonostante il pienone del Sabato sera), giusti i tempi di attesa. Da non perdere, garantiamo noi dei Templari del Gusto.
Maialumeria
Corso Europa n. 4
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7268
Visita il sito web di Maialumeria
Siamo a Volturara Irpina, alle pendici del monte Terminio. Qui c’è la famosa Piana del Dragone zona di grande interesse naturalistico e paesaggistico, inoltre qui si coltiva il mitico fagiolo quarantino (così chiamato perché impiega 40 giorni a maturare), utilizzato in numerose preparazioni e ricette. Noi siamo in quattro e abbiamo prenotato da Petrò Osteria Contemporanea.
Petrò Osteria Contemporanea - Volturara Irpina (Av) - Ingresso
Questo ristorante nasce in un ex caseificio, di proprietà del nonno del proprietario. A testimonianza di ciò sul soffitto ci sono ancora i ganci che sono stati volutamente lasciati e una cantina attualmente utilizzata per i vini ma dove una volta stagionavano i formaggi. L’ambiente è caldo, accogliente e arredato con gusto. Bonus in più per il caminetto che riscalda la sala nelle fredde serate d’inverno.
Camino
Appena entrati ci accoglie Emilio, il quale ci fa accomodare proprio accanto al caminetto acceso, che emana un bel tepore non invadente. Immediatamente ci serve l’acqua. Non ci porta il menù ma elenca a voce quello che propone lo chef (un po’ come avveniva nelle antiche osterie di un tempo). Si comincia con un tagliere con formaggi, tra cui uno spettacolare caciocavallo podolico, soppressata, prosciutto davvero gustoso e sapido al punto giusto, pancetta e capocollo.
Tagliere
Peccato che Emilio non ci elenchi la provenienza di queste prelibatezze che presumo siano tutte locali. E peccato anche per il cesto che contiene il buon pane locale (se fosse stato di vimini e non di plastica mi sarebbe piaciuto di più).
Si continua alla grande con rape e patate, un classico irpino.
Rape e patate
Eccoli i fagioli quarantini, serviti in una zuppa con le castagne. Buona.
Zuppa di fagioli quarantini e castagne
E ancora i fiori di zucca fritti ripieni di ricotta.
Fiori di zucca ripieni
La provola servita nel coccio con il tartufo di Bagnoli (sublime la qualità del tubero d’altronde siamo nel periodo giusto e non in quello dello scorzone).
Provola e tartufo
Credete sia finito qui l’antipasto? No, anzi…Ecco gli involtini di melanzane, sempre graditi e ben fatti.
Involtini di melanzane
E a concludere l’antipasto sformatino di carciofo in crosta. Interessante.
Carciofi in crosta
Dimenticavo il vino, Emilio ci ha consigliato un aglianico della casa, giovane, poco strutturato ma assolutamente piacevole. Come primo ci facciamo tutti tentare dai tagliolini all’uovo in salsa di burro e tartufo. Scelta davvero azzeccata: cottura al dente perfetta e tartufo eccellente già degustato anche nell’antipasto.
Tagliolini con burro e tarfufo nero
Ma ecco che con i secondi arriva la vera star della serata: il maialino al tartufo con contorno di broccoli. Delizioso, profumato e gustoso, un piatto da 10. Contorno buono e croccante. Peccato ancora una volta non conoscere la provenienza dei broccoli. Anche questi credo locali.
Maialino tartufato con broccoli
Si continua con un altro secondo: fianchetto di agnello ripieno di uova, formaggio e pancetta... altrettanto saporito ma ormai il maialino ha rubato la scena a tutti !
Fianchetto di agnello ripieno di uova formaggio e pancetta
Siamo pienissimi e soddisfatti giusto lo spazio per un digestivo. Emilio ci propone grappa bianca e barricata, lincello e amaro. Accompagniamo i liquorini con delle buone caldarroste. Mangiarle vicino al camino scoppiettante ha sempre il suo perché.
Caldarroste
Chiediamo il conto e paghiamo 140 euro in quattro. Conto corretto, rapportato alla quantità, varietà e qualità delle pietanze. Bravi ! Giusto il tempo di visitare la cantina e si va via.
Petrò Osteria Contemporanea a Volturara Irpina mi decisamente ha sorpreso. Carina, calda e accogliente la location, ho trovato un’ottima cucina, ben eseguita, proposte interessanti e una materia prima eccellente.
Nota di merito per i tagliolini (fantastici) e per quel maialino che da solo vale il viaggio anche se siete lontani da Volturara. Questo è davvero un indirizzo da tenere in agenda con la certezza di non essere delusi. E’ come un bel diamante grezzo pronto a splendere (basta sistemare solo qualche piccolo dettaglio). Provatela e non ve ne pentirete, garantiamo noi. Scoperta templare.
Petrò Osteria Contemporanea
Via Benedetto Croce
Volturara Irpina (Av)
Tel. 0825 980134
Visita il sito web di Petrò Osteria Contemporanea
Siamo tornati da Agape Ristorante a Sant’Agata de’ Goti, dopo la prima nostra visita eravamo curiosi di gustare qualcuna delle proposte del nuovo menù del bravissimo chef Gabriele Piscitelli. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dal principio.
Siamo all’inizio di Via Roma nel centro storico di Sant’Agata de’ Goti, uno dei borghi più belli e suggestivi d’Italia, un piccolo scrigno di tesori, tra arte, storia, cultura e una natura che da queste parti è stata davvero generosa. All’interno dello storico palazzo Viscardi c’è appunto Agape ristorante.
Agape Ristorante - Sant'Agata de' Goti (Bn)
Entriamo e avvertiamo la stessa meravigliosa sensazione della prima volta: all’ingresso una sorta di salottino o angolo relax, bellissimi i pavimenti antichi, le pareti bianche, i tavoli che sono veri e propri oggetti di design realizzati artigianalmente, antichi mobili (alcuni di gran pregio), in fondo una parte della cucina a vista. Nel complesso un ambiente raffinato, elegante ma che regala un senso di piacevole familiarità.
Agape Ristorante - Sant'Agata de Goti (Bn) - Particolare sala
Veniamo accolti con la consueta gentilezza e con grande professionalità dal personale e da Gianna Piscitelli, anima insieme al fratello Gabriele di questo piccolo tesoro di ristorante. Gianna oltre ad essere la padrona di casa è una sommelier di assoluto livello ed è molto brava a spiegare proprietà, caratteristiche de vari vini in carta e gli abbinamenti ideali.
Come al solito diamo un’occhiata al menù, (da notare come questo cambi stagionalmente in base alla reperibilità dei prodotti e delle materie prime). Ci sono quattro proposte di antipasti, quattro primi, cinque secondi oltre ai dessert. C’è anche l’opzione del menù degustazione, noi decidiamo di ordinare “a la carte”.
Su consiglio di Gianna abbiniamo un calice di prestige blanc della Masseria Frattasi, uno spumante extra-dry ottenuto da uva falangina, con un profumo intenso e un delizioso e persistente perlage. Davvero ottimo.
Prestige Blanc della Masseria Frattasi
Arrivano i grissini artigianali e i loro pani. Intanto ci servono un entrèe notevole: carpaccio di manzo con tre differenti emulsioni, una al limone, una all’arancia, l’altra alle rape rosse e germogli. Fantastico.
Entrèe
Ordiniamo due antipasti e accompagniamo il nostro pranzo con due calici di Artus Piedirosso Sannio DOC dell’azienda Mustilli. Giochiamo in casa quindi con un grande vino di Sant’Agata de’ Goti. Direi ottima scelta, un rosso delicato, intenso, molto fruttato con note di frutti rossi, tannino morbido ideale per il nostro pranzo che vedrà sia proposte di terra che di mare.
Artus di Mustilli
Dopo un po’ arriva il primo antipasto: uovo in purgatorio cotto a 65° con croccante di pomodoro e spuma di caprino. Assolutamente divino. Perfetto l’abbinamento con la spuma di caprino e interessante la componente croccante di questa sorta di cialda al pomodoro. Davvero un gran piatto.
Uovo in purgatorio con croccante di pomodoro e spuma di caprino
L’altro antipasto lo avevamo già provato la prima volta ma visto che ci era piaciuto lo abbiamo voluto gustare di nuovo: mozzarella di bufala DOP ripiena di tartare di gamberi imperiali, e nel piatto funghi shiitaki e una composta di pomodorini gialli.
Bufala campana DOP dal cuore di tartare di gamberi imperiali
La mozzarella subisce una leggera affumicatura ed molto bello è il momento in cui si alza la campana di vetro e arriva questo effluvio, inebriante. Poi una volta adagiata la mozzarella nel piatto il sapore è estasi pura. Complimenti.
Bufala campana DOP dal cuore di tartare di gamberi imperiali servita leggermente affumicata
Ordiniamo anche due primi: bucatini con broccoli e straccetti di maiale croccante. Li abbiamo trovati assolutamente divini. Perfetta la cottura della pasta, bellissima la combinazione dei broccoli e degli straccetti di maiale (tra l’altro morbidissimi).
Bucatini broccoli e straccetti di maiale croccante
L’altro piatto sono dei tubettoni con provolone, cozze e spuma di cozze. Questo piatto mi ha emozionato, poesia nella sua studiata semplicità: un perfetto equilibrio di sapori, la giusta sapidità delle cozze che ben si associa alla spuma di provolone.
Tubettoni con provolone e cozze
Il nostro pranzo procede davvero alla grande. Di tanto in Gianna passa a trovarci per controllare che tutto vada per il meglio. Intanto ordiniamo un secondo in due e la scelta ricade su un filetto di tonno marinato in succo di arancia con scarola liquida e funghi porcini. Parto dal tonno, di qualità eccelsa, morbido, profumato, perfetta e delicata la marinatura effettuata nel succo di arancia. Bella la nota amarognola della scarola e il contrasto con il sapore deciso dei porcini. Anche questo un grande piatto. Chapeau.
Filetto di tonno marinato in succo di arancia con scarola liquida
Prima del dolce ci servono un graditissimo pre-dessert: un fresco e goloso bon bon al cioccolato fondente con ripieno di mango e frutto della passione.
Bon bon al mango frutto della passione e cioccolato fondente
Scegliamo un dolce in due: un cake alle noci con cremoso al mandarino e composta di fichi. Una proposta di stagione quindi. Delizioso il cake alle noci.
Cake alle noci con cremoso al mandarino e composta di fichi
Accompagniamo il dolce con due calici di Moscato di Baselice della Masseria Frattasi. Adoro questo passito barricato, di un bel colore giallo, profumi di frutta matura e una bella nota minerale. Un passito che nasce nel Fortore beneventano a Baselice.
Passito di Baselice della Masseria Frattasi
Paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo, in relazione alla qualità e al livello della proposta gastronomica.
Se la prima volta Agape Ristorante ci aveva sorpreso adesso conferma appieno la nostra prima impressione. Questo tipo di ristorante mancava in zona. Lo chef Gabriele Piscitelli si conferma talento purissimo, mostrando grande preparazione, grande perizia, tecnica e soprattutto grande passione. I suoi piatti sono studiati nei minimi dettagli, originali gli abbinamenti con un sapiente uso dei prodotti stagionali e del territorio. La sua è una cucina che regala emozioni. Gianna in sala è superba, garbata, professionale e valida sommelier saprà accompagnarvi, coccolarvi e consigliare il vino giusto da accompagnare ai piatti che avete scelto. Il resto lo fa la location davvero suggestiva, la magia di una dimora storica come Palazzo Viscardi e la bellezza del centro storico di Sant’Agata de’ Goti parlano da soli. Se non vi accontentate di pranzare o cenare ma cercate emozioni fate un salto qui. Garantiamo noi.
Agape Ristorante
Via Roma – Piazza Ludovico Viscardi
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 338 296 1502
Visita la pagina Fb di Agape Ristorante
Siamo a San Paolo Bel Sito ad un tiro di schioppo da Nola, qui c’è un indirizzo che avevo segnato in agenda da un bel po’: Ghè Kalè. E’ il momento di andare a far loro visita. Ci fermiamo qui per pranzo, abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arrivare è semplicissimo, parcheggiamo l’auto a pochi metri dalla struttura e ci accomodiamo.
La location è davvero suggestiva: una bella villa costruita negli anni 60 divenuta un piccolo tempio del buon gusto e dello charme grazie ad un prezioso e certosino lavoro dei proprietari e dell’architetto.
Una delle sale interne di Ghè Kalè
La villa ha un bel giardino, una limonaia dove immaginiamo con la bella stagione sia piacevolissimo pranzare o cenare. Il giardino in alcune cose ha un non so che di orientale e invita al relax.
C’è anche un bel terrazzo. Dalla villa si ammira Castel Cicala, il castello che come un guardiano bonario e generoso ci guarda dall’alto quasi come a dirci: "Fermatevi e godetevi il tempo che scorre lento"...
Un angolo dell'interno
All’interno ci sono diversi ambienti, sale arredate con gusto e in stile moderno e minimalista, c’è poi una bella cucina a vista e in giro tanti oggetti di design e alle pareti tanti richiami alla tradizione partenopea in una chiave però moderna e contemporanea.
Altro particolare di una sala di Ghe Kalè
Visto che è una bella giornata autunnale e la temperatura lo consente decidiamo di accomodarci ad un tavolo sul terrazzo. A fare gli onori di casa Federica Pollio che ci accoglie da par suo con gentilezza, sorriso e garbo.
Poco dopo facciamo conoscenza con Guido Bifulco, brillante imprenditore e proprietario insieme alla sua famiglia della struttura e del ristorante. La famiglia Bifulco capitanata dal mitico papà Gaetano opera da oltre vent’anni nel settore dell’ospitalità (il loro fiore all’occhiello è il rinomato Hotel Santa Brigida a Napoli). Questo già di per sè è una garanzia. Raramente abbiamo ricevuto un’accoglienza simile, e di fronte ad una ospitalità del genere non possiamo che dire: chapeau! Ma andiamo per gradi.
In cucina c’è lo chef Raffaele De Risi che passa a salutarci al tavolo, presentandoci le proposte in carta.
Noi decidiamo di optare per un pranzo con un menù di terra. Da bere due calici di aglianico e diamo il via alle danze. Arrivano il pane misto (fatto da loro), buonissimo, ci propongono di degustarlo con un olio Evo siciliano eccellente, quello di Tenute Arena. Un olio profumato, di un bel colore giallo paglierino con sentori di pomodoro ma anche di mandorla. Pane e olio, ricordi di infanzia e tanta nostalgia quando questa era la merenda che mi dava la nonna. Piacevole incipit.
Pane e olio Evo
Poi ci servono un delizioso entrèe: una zuppetta di salsiccia di maialino, fagioli cannellini e crostini di pane. Che buona …
Abbiamo ordinato due antipasti uguali, una pancia di maialino nero croccante con finocchi e anice stellato. Spettacolare la pancia, morbida, suadente. Particolare e sorprendente l’abbinamento con i finocchi. Davvero un gran piatto.
Pancia di maialino nero croccante con finocchi e anice stellato
Ci godiamo il nostro pranzo, godendoci anche un tiepido sole che ci fa da compagno di viaggio. L’atmosfera è rilassante, piacevole. Ma ecco i due primi.
Dei fusilloni di Gragnano con clorofilla di broccoli, guanciale e ricotta salata di Montella. Spettacolari, cottura perfetta della pasta, fantastico l’abbinamento dei broccoli con la nota leggermente sapida della ricotta il tutto esaltato dalla croccantezza del guanciale.
Fusilloni di Gragnano con clorofilla di broccoli guanciale e ricotta slata di Montella
Se i fusilloni ci hanno convinto con l’altro primo siamo davvero su livelli siderali. Meravigliosi i fazzoletti con ragù napoletano e cremoso di parmigiano. La pasta fatta a mano è ripiena della carne del ragù e sprigiona tutto il suo sapore. In pratica questa è una bella e riuscita rivisitazione in chiave creativa del tradizionale ragù. ‘O rraù, che nelle case di molti napoletani è il piatto delle feste.
Fazzoletti al ragù napoletano con cremoso al parmigiano
IL nostro pranzo scorre via piacevolmente, contribuisce anche la location che invita al relax e il bel sole autunnale che ci stringe in un caldo abbraccio. Mentre aspettiamo i secondi passano sia Federica, sia Guido Bifulco per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio. Non potrebbe che essere così.
Arrivano i secondi ! Ecco un maialino nero casertano con una purea di mela annurca e verza. Buono.
Maialino con purea di mela annurca e verza
E un controfiletto con cavolfiori, broccoletti saltati, barbabietola e salsa demi-glace. Eccellente.
Controfiletto con cavolfiori e broccoletti saltati barbabetola e salsa demi glace
Siamo davvero sazi ma non possiamo esimerci dal gustare anche un dolce. Sappiamo che qui sono speciali i dessert e allora ecco un tiramisù scomposto meringato. Una poesia, con il suo goloso ripieno di caffè…
Tiramisù scomposto meringato
A me è piaciuta molto una morbida rivisitazione della cheesecake all’uva. Delicata come una carezza. Davvero complimenti.
Cheesecake all'uva
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 90 euro in due. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Ghè Kalè a San Paolo Bel Sito è un luogo di eccellenza. La location è curata, moderna e raffinata. Abbiamo trovato una cucina eseguita alla perfezione, lo chef Raffaele De Risi è un grande talento e lo esprime al meglio proponendo una cucina che è il giusto mix tra tradizione e originali spunti gourmet. Ad esempio la rivisitazione del ragù napoletano (nei fazzoletti fatti a mano ripieni della carne del ragù con cremoso di parmigiano) è stata una grande e piacevole sorpresa.
Le materie prime e i prodotti sono di assoluta qualità (molti arrivano dagli orti della struttura) e abbiamo ricevuto un'accoglienza senza pari. Questo è un indirizzo imperdibile che non può mancare sulla vostra agenda. Garantiamo noi.
Ghè Kalè
Via Tommaso Vitale n.35
San Paolo Bel Sito (Na)
Tel. 081 824 2897
Visita il sito web di Ghè Kalè
Mancavamo da Monteforte Irpino da un bel po’ di tempo, da quando uno dei nostri locali preferiti aveva chiuso i battenti. Stasera siamo tornati qui per provare un’osteria che stuzzicava la nostra curiosità.
Monteforte Irpino è una delle prime cittadine della bella provincia irpina che si incontra per chi proviene da Napoli e provincia: in effetti è una piacevole passeggiata, anche serale. Si raggiunge agevolmente uscendo al casello di Baiano (della A16) e attraversando per intero Mugnano del Cardinale. Avellino Ovest è invece l’uscita consigliata per chi proviene dalla provincia irpina.
Destinazione della serata è la nuova osteria A Malafemmena, di recente apertura. Siamo proprio nella graziosa piazzetta del paese, Piazza Umberto I nel centro storico. Si parcheggia proprio davanti al locale ed entriamo.
L’osteria è molto caratteristica. Una location tremendamente romantica, con arredi in legno a conferire impronta rustica e calda ad un ambiente comunque tutto sommato raffinato.
Sala interna
In un angolo poi c’è una bella piccola cantina ricca di tante etichette e varie bottiglie di distillati.
Un angolo del locale con bottiglie
La mise en place è quella tipica delle osterie napoletane di una volta. Scorci interni davvero bellissimi. Musica napoletana in sottofondo, piacevole e non invadente.
Sguardo alla lista dei vini, ancora da aggiornare e completare. Noi scegliamo un Pietralena, un aglianico 100% del Cilento delle Cantine Barone, un rosso dal colore rubino intenso, aromatico, con giusti tannini, lungo e persistente. Ottima scelta!
Aglianico del Cilento Pietralena di Cantine Barone
Il menù della giornata invece è presentato su delle simpatiche lavagnette da tavolo, scritte a mano e questo perché le proposte variano di volta in volta seguendo la stagionalità dei prodotti ed in funzione della spesa che vien fatta. Le proposte sono tipiche della cucina tradizionale napoletana.
Ci confrontiamo con la gentilissima e riservata collaboratrice di sala e si inizia con un antipasto Malafemmena che comprende vari assaggi.
Si parte con un piatto antico della tradizione popolare, una minestra maritata con cotechino e trancetti di pollo, squisita.
Minestra maritata
A seguire peperone e funghi ripieni (deliziosi).
Peperoni e funghi ripieni
Una zuppetta di fagioli con cotechino irpino davvero ben fatta.
Zuppetta di fagioli con cotechino irpino
Poi un classico irpino: rape e patate, sempre graditissimo.
Rape e patate
Dei buonissimi friarielli.
Friarielli
E per concludere una parmigianina di melanzane e un trancio di frittatina con zucchine. Antipasto delizioso e abbondante, menomale ne abbiamo preso solo uno.
Parimigianina e frittatina di
La serata trascorre tranquilla, l’andamento è lento molto “slow”, rilassante; l’ambiente è caldo, familiare, si sta davvero bene e il buon vino, quattro chiacchiere e la musica napoletana contribuiscono al resto.
Decidiamo di assaggiare un primo; ci vengono consigliati le candele alla genovese, un must dell’osteria, vanto della cucina napoletana, davvero ben fatti con un bel sughetto e tanti pezzetti di carne.
Candele alla genovese
Siamo davvero sazi; concludiamo però con un secondo piatto che tanto ci aveva incuriositi: filetti di maialino all’aglianico, stupendi, la carne tenerissima si scioglieva in bocca e piacevole era il contrasto col dolce dell’aglianico. Davvero un piatto fantastico.
Filetti di maialino all'aglianico
Abbiamo pagato per la nostra cena 52 euro in due. Rapporto qualità - prezzo davvero notevole.
Per concludere l’osteria A Malafemmena è un ritrovo sicuramente da consigliare, troverete una buona cucina, sincera, pietanze semplici ma ben cucinate, ricette della tradizione napoletana e popolare. Un indirizzo da tenere in considerazione se volete gustare qualcosa di tipico in un ambiente informale. La location è gradevole, familiare, che invita alla convivialità; il servizio è discreto, professionale, senza pressioni ed il rapporto qualità prezzo invita a ritornarci. Andateci e non ve ne pentirete. Garantiamo noi.
A Malafemmena Osteria
Piazza Umberto I, n.5
Monteforte Irpino (Av)
Tel. 0825 164 4051
Visita la pagina Fb dell’Osteria A Malafemmena
Siamo ad Avellino, siamo venuti nel capoluogo irpino per mangiare pesce. No, non siamo impazziti, qui infatti c’è un indirizzo da non perdere se amate la cucina di mare, parliamo di Triglia Trattoria di Mare.
Triglia Avellino
Torniamo sempre volentieri da Triglia, ci piacciono le loro proposte di cucina ma anche l’atmosfera che si respira in questo locale “tematico”, un concept davvero innovativo ed accattivante che fa tendenza: una cucina di mare con pesce freschissimo e proposte gourmet che strizzano l’occhio alla creatività pur mantenendosi nel segno della tradizione irpina (grazie all’uso di molti prodotti del territorio).
Siamo in Via Cristoforo Colombo a pochi metri dal Bogart caffè, parcheggiamo l’auto a pochi passi dal locale. Entriamo, ci accoglie da par suo Lucio de Feo sempre gentile e garbato, ci accompagnano al nostro tavolo, siamo in due. Il locale all’interno è molto bello come ricordavamo, ci sono poco più di 40 coperti, si presenta moderno, contemporaneo, con una bellissima cucina a vista con la brigata all'opera (capitanata dal talentuoso chef Salvatore Tarantino). Nel complesso regala una sensazione piacevole, domina il bianco dei tavoli e delle sedute e poi i colori tipici dei ristoranti di mare ossia il blu, il verde . Bella l’idea delle lampade posizionate su ogni tavolo. Semplice ma d’effetto la mise en place.
Un angolo del locale
Il Deus ex machina di Triglia è il bravissimo chef Mirko Balzano a parer nostro uno degli chef di cucina gourmet migliori del panorama nazionale.
Diamo un’occhiata al menù che cambia in base alla stagionalità e alla disponibilità del pescato. Si può ordinare a la carte ma si può optare anche per un menù degustazione (a 50 euro bevande escluse).
Decidiamo di ordinare “a la carte”, intanto arriva il pane e da bere prendiamo una minerale e due calici di un interessante bianco: il Greco di Tufo DOCG di Vadiaperti. Un bel vino bianco secco ma che denota un’ottima freschezza e persistenza e sentori di frutta matura ed erbe aromatiche. Bella e spiccata la nota minerale. Un bianco del territorio irpino ideale per accompagnare la nostra cena
Greco di Tufo di Vadiaperti
Arriva un graditissimo entrée: una montanarina con ragù di mare. Divina
Montanarina con ragù di mare
Cominciano le danze, ordiniamo due antipasti denominati Triglia, cinque portate di mare di grande interesse. Nel dettaglio c’è polpo con rapa rossa e maionese di polpo. Ottimo incipit e delizioso l’abbinamentocon rapa e la mayo di polpo…
Polpo rapa rossa e maionese di polpo
Polpettina di totani con sfoglia di papaccelle. Buonissima con un perfetto equilibrio di sapori ….
Polpetta di totani con sfoglia di papaccelle
Poi una chicca: sgombro nella rete di maiale (a mo’ di salsiccia) affumicato all’alloro. Spettacolo puro…
Sgombro nella rete di maiale affumicato allalloro
Belli da vedere e gustosissimi i panini al vapore con salsiccia di tonno con provola e peperoni. Una sorta di sandwich di mare da leccarsi i baffi.
Panino al vapore con provola peperoni e salsiccia di tonno
A chiudere l’antipasto una commovente parmigiana di triglia con crema di melanzana marinata e pomodoro confit. Delicata, equilibrata, sorprendente …
Parmigiana di triglia con crema di melanzana marinata e pomodoro confit
L’antipasto Triglia ci ha sorpreso in positivo. L’abbiamo trovato davvero notevole, con piatti molto ben concepiti, presentati in modo impeccabile.
Dopo un po’ di piacevole attesa è il momento dei primi ecco uno dei “must” di Triglia, uno dei primi piatti che riscuotono maggior successo (infatti difficilmente esce dalla carta): pasta patate, provola e seppia. Assolutamente sorprendente, buonissima. Da sola questa pasta e patate merita la visita. Perfetta la cottura della pasta, un giusto equilibrio di sapori, la dolcezza avvolgente della provola, la seppia con la sua nota leggermente sapida. Un piatto davvero top!
Pasta patate provola e seppia
Non da meno l’altro primo: spaghetti alla chitarra ai lupini di mare. Erano mesi che non mangiavo un piatto di spaghetti così. Gustosi, sapientemente eseguiti con questa cremosità suadente. Semplicemente perfetto!
Spaghetti alla chitarra con lupini di mare
Prendiamo anche un secondo in due: spiedino di mare con insalatina mista. Anche con questa proposta hanno fatto centro. Gustoso nella sua semplicità merito anche di una materia prima davvero eccellente.
Spiedino di mare
Lucio de Feo ci offre un dolcetto: due bignè cn crema pasticcera al limone. Meravigliosi.
Dessert
Prendiamo un caffè, un limoncello e chiediamo il conto: paghiamo 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo corretto e per certi versi sorprendente se consideriamo la qualità della proposta di cucina, e la materia prima freschissima.
Facciamo i complimenti allo chef Salvatore Tarantino, davvero bravo e alla giovanissima brigata di cucina. E chiaramente a Mirko Balzano, in lui talento e passione si fondono, un vero vulcano di idee.
Triglia Trattoria di mare rappresenta un piccolo gioiello in Irpinia, qui trovate un locale giovane, moderno, raffinato nella sua civettuola semplicità. La cucina poi è eccellente, una cucina di mare di livello. La materia prima è scelta con cura ed attenzione maniacale, i fornitori sono selezionati con cura, i piatti sono concepiti e preparati con estro e creatività, unendo il mare ai buoni prodotti irpini. Il personale è gentile, professionale, preparato e mai invadente. Buona la carta dei vini con etichette anche di piccole realtà (ma di elevata qualità). Rapporto qualità - prezzo corretto. Cosa volete di più? Ah....la firma è dello chef Mirko Balzano. Garanzia!
Triglia Trattoria di Mare
Via Cristoforo Colombo n. 33
Avellino
Tel. 0825 702123
Accetta carte di credito: SI
Prezzo Medio
Visita la pagina facebook di Triglia Trattoria di Mare