Quella che vi racconto oggi non è la semplice recensione di un locale che mi è piaciuto e che consiglio ai nostri lettori e follower ma è un racconto emozionale. Dare forma alle emozioni a tavola e metterle per iscritto non è mai cosa semplice ma ci provo cercando di trasmettervi (anche in minima parte) le cose belle e le sensazioni che ho provato. Conosco Dionisio Mignone da un po’ di anni e ho deciso di venire a provare la cucina della sua “creatura”.
Siamo a Casa di Dionisio, nel luogo dove c’era uno dei locali storici della ristorazione sannita, ossia La Rete, il ristorante della famiglia Mignone e del grande e compianto Don Vincenzo (il papà di Dionisio).
Dionisio ha ripreso in mano l’antico ristorante di famiglia che è il posto dove è cresciuto, in pratica la sua casa e gli ha dato nuova vita.
A Casa di Dionisio Ceppaloni
Il luogo è ameno e rilassante, siamo infatti a pochi Km da Benevento (e dalla Appia), precisamente a Beltiglio, ridente e verdeggiante frazione del comune di Ceppaloni.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo e arriviamo in perfetto orario sulla tabella di marcia. E’ Domenica e siamo qui per pranzo. Veniamo accolti con garbo e gentilezza e a fare gli onori di casa c’è lui, Dionisio.
Ci accompagnano al nostro tavolo. Il locale all’esterno presenta spazi ampi, credo che anche nella bella stagione sia piacevolissimo pranzare o cenare qui all’aperto. Ci sono grandi potenzialità e conoscendo Dionisio e la sua creatività non mi sorprenderei se già stia pensando qualcosa di originale e carino per valorizzarlo ancora di più, altra cosa importante da ricordare c’è anche uno spazio esterno per i bimbi.
All’interno il locale si divide fondamentalmente in due ambienti, entrambi suggestivi. Dominano il legno, il cotto, c’è uno stile rustico, classico e per certi versi shabby: un po’ Sannio e un po’ Provenza. Molto bello e suggestivo il camino posto accanto ad una grande vetrata che dà sulle colline e sul verde. Bellissimi i tavoli e le sedute, semplice ma raffinata la mise en place. Insomma l’atmosfera è fantastica, si sta molto bene, un inno alla convivialità.
Ci portano il menù, c’è la possibilità di scegliere una pietanza in attesa degli antipasti, e poi ci sono gli antipasti, i primi, i secondi, i contorni, chiaramente qui viene proposta una cucina di terra con materie prime e prodotti freschi, quindi c’è dell’ottima carne e tanti prodotti di eccellenza del territorio in primis la salsiccia rossa di Castelpoto, il formaggio del Sannio e dell’Irpinia e il tartufo. C’è anche la possibilità di optare per un menù degustazione ma noi decidiamo di ordinare “a la carte”.
Da bere due calici di un interessante vino: un barbera beneventano IGP Coppacorta della Cantina Bosco Sant’Agnese. Un vino fatto con uve biologiche della varietà Barbera del Sannio, di un bel rosso vivo, con sentori di frutti rossi e note speziate, con una bella nota minerale, un vino di buona personalità, sorprendente.
Coppacorta Barbera beneventano della Cantina Bosco Sant'Agnese
Arriva il pane e uno stuzzicante quanto particolare entrée: una pizzetta di pane arabo con carne di maiale e cipolla.
Pane arabo con carne di maiale e cipollotto
Cominciamo con una salsiccia al flambè, una pietanza storica (tra i cavalli di battaglia della Rete) in pratica una salsiccia piccante, semistagionata cotta su un tegame tradizionale di terracotta con una miscela di alcolici e ribes. Credetemi, uno spettacolo: gustosa, goduriosa, giustamente piccante con una lieve nota alcolica di fondo. Che bontà…
Salsiccia al flambè
Spazio agli antipasti. Abbiamo scelto un uovo cotto a bassa temperatura con crema parmentier a base di patate e porri, salsa mornay (una sorta di besciamella più consistente), tartufo nero estivo e crostini di pane fritti. Delicato come una carezza.
Uovo cotto a bassa temperatura
Una originale e creativa parmigiana di melanzane croccante caramellata con crema di formaggi e gelato al pomodoro. Un gioco di consistenze e sapori in un perfetto equilibrio. Gran piatto.
Parmigiana di melanzane croccante caramellata con crema di formaggi e gelato al pomodoro
E per restare nel territorio sannita un involtino di salsiccia fresca piccante di Castelpoto ripieno di cime di rape e caciocavallo su crema di cime di rape e papaccelle fritte: l’estasi della cucina tradizionale. Come valorizzare in maniera impeccabile i prodotti del territorio in un piatto. Complimenti.
Involtino di salsiccia fresca di Castelpoto con cime di rape e caciocavallo
Siamo partiti alla grande. Ma la prova del nove sono i due primi che abbiamo scelto: dei commoventi e buonissimi tagliolini freschi all’uovo con tartufo nero estivo e formaggi. Me li ricordo ancora, fatti a regola d’arte, con una cremosità suadente e un profumo che ancora ricordo.
Tagliolini freschi all'uovo con tartufo nero estivo e formaggi
Non da meno l’altro primo che abbiamo gustato: spaghettoni aglio, olio, alici con crema di cime di rapa e noci. Perfetta la cottura della pasta, intrigante la nota sapida data dalle alici.
Spaghettoni aglio olio e alici con crema di cime di rape e noci
In attesa dei secondi, usciamo un po’ fuori per goderci il tiepido sole e fare due passi, godendo della tranquillità del luogo. Rientriamo poco dopo perché il dovere (piacere) chiama. Ecco il filetto di maiale con patate fritte all’aglio e rosmarino. Morbida e gustosa la carne di maiale (si scioglieva in bocca), meravigliose e giustamente aromatiche le patate che avevano un sapore “antico”.
Filetto di maiale con patate fritte all'aglio e rosmarino
E che dire delle polpettine di vitello all’aglianico con crema di patate al formaggio? Un piatto da Champions League, che buone le polpette morbidamente “avvolte” dal sughetto all’aglianico, vanno mangiate accompagnandole rigorosamente con la crema di patate. Un piatto che crea dipendenza. Mi è piaciuto davvero tanto, provatelo e mi darete ragione.
Polpette di vitello all'aglianico con crema di patate e formaggio
Siamo sazi, siamo costretti nostro malgrado a saltare il dolce. Ci offrono un pò di cioccolato extra-fondente e prendiamo due bicchierini di amaro Santa Croce, infuso di agrumi ed erbe spontanee del Sannio prodotto nel borgo di Santa Croce del Sannio. Molto buono.
Amaro Santa Croce
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 35 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo a parer mio eccezionale sia per la qualità che per la quantità della proposta gastronomica.
A Casa di Dionisio a Ceppaloni è una garanzia, si trova dove c’era uno degli indirizzi storici della ristorazione sannita, ossia La Rete, il ristorante della famiglia Mignone a Beltiglio di Ceppaloni. Dionisio Mignone fa rivivere la grande tradizione di famiglia con una proposta gastronomica attenta alla tradizione ma fatta di qualità e spunti di creatività grazie all’abilità e alla bravura di Adriana Pawlick, talento purissimo in cucina.
La location è bellissima, lo stile è rustico, classico e anche un po’ shabby. Il tutto crea un’atmosfera che invita alla convivialità e trasmette una sensazione di benessere. Questa è una location calda e rassicurante come l’abbraccio di una mamma.
E’ un luogo ameno, immerso nel verde e nella tranquillità. Il servizio è preciso, professionale. Il rapporto qualità - prezzo sorprendente. La cucina affonda le radici nella tradizione sannita ma si concede interessanti e originali abbinamenti.
Quando siete qui, dimenticate l’orologio e assaporate il tempo godendo di una grande cucina del territorio. Esperienza imperdibile. Che ci fate ancora lì? Provatela, ve ne innamorerete. Parola dei Templari del Gusto.
A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11/13
Ceppaloni (Frazione Beltiglio)
Tel. 0824 46574
Visita la pagina Fb del ristorante A Casa di Dionisio