Il nostro viaggio per raccontarvi gli indirizzi da non perdere ci porta nel Sannio. Siamo a pochi Km da Benevento a Paupisi un piccolo comune immerso nel verde tra uliveti e vigneti situato in bella posizione panoramica alle falde settentrionali del Taburno-Camposauro. Arrivare qui è semplicissimo (c’è l’uscita Paupisi sulla S.S. Telesina). Abbiamo scelto di pranzare all’Osteria A’ Taccolella. Ci manchiamo da qualche anno e siamo tornati per gustare la cucina sincera e genuina di Irene Iannicelli ma andiamo per gradi.
Osteria A Taccolella. Paupisi (Bn) - Insegna
Dopo aver parcheggiato davanti al locale ci accomodiamo, abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo, (vi consigliamo sempre di prenotare soprattutto la Domenica a pranzo).
Ci accoglie Cosimo Rapuano perfetto e garbato padrone di casa, ci accompagna al nostro tavolo.
L’Osteria è come la ricordavamo: bellissima. Un tripudio di mattoni, legno, pietra, tufo e legno. L’atmosfera è calda e invita alla convivialità.
Osteria A Taccolella. Paupisi (Bn) - Ingresso
Come nelle Osterie di un tempo non c’è menù alla carta ma le proposte del giorno vengono elencate da Cosimo con paziente e certosina precisione: antipasti, primi, secondi, contorni. Il minimo comune denominatore è uno solo: la qualità e la genuinità dei prodotti tutti (o quasi) a Km Zero e scelti in base alla stagione e alla loro reperibilità. Le carni poi sono eccellenti e provengono dalla Macelleria di Famiglia che si trova alle porte del centro storico del borgo. Qui le carni (provenienti dal Fortore beneventano) e i salumi vengono lavorati secondo la tradizione.
Prima dell’antipasto ci portano dei deliziosi tarallini al finocchietto e il buon pane di Paupisi. Da bere una minerale e un aglianico locale.
Tarallini con semi di finocchietto
Optiamo per due antipasti della casa: sono sei proposte che arrivano in rapida successione. Per cominciare salumi e pecorino locale. Un meraviglioso prosciutto, e poi capocollo, pancetta e salame della Macelleria di famiglia. I salumi sono di ottima fattura e fatti come tradizione vuole. Ottimo incipit…
Salumi e pecorino
Poi delle “pizzelle” (zeppoline) con rosmarino. Stuzzicanti e assolutamente originali, che buono quel sapore di rosmarino …
Pizzelle con il rosmarino
Ci servono poi delle melanzane sott’olio fatte dalla mitica signora Irene, sempre buone, veri sapori contadini che si sposano con i ricordi di mammà. Quando il cibo fa riaffiorare ricordi …
Melanzane sott'olio
E a tambur battente dei crostini con salsiccia e provola. Meravigliosi. E dei carciofi ripieni…
Crostino salsiccia e provola e carciofi ripieni
A chiudere la serie di antipasti uno spezzatino di vitello di un buono incredibile. La carne era eccellente, lo spezzatino gustoso, morbido. Un piatto che ci ha conquistati …
Spezzatino di vitello
In attesa dei primi usciamo un pò fuori anche se il tempo non è dei migliori, ci sediamo un pò sotto il portico all'ingresso. Ma il nostro pranzo non è mica finito.... Rientriamo e ci attendono i primi. Ne abbiamo presi due diversi.
Dei cicatielli con pomodori, salsiccia, scaglie di parmigiano e rucola. Un vero piatto della Domenica, rassicurante, gustoso, anche questo rimanda ai ricordi d'infanzia e che buona quella salsiccia sbriciolata ....
Cicatielli con pomodori salsiccia e rucola
E un piatto di fettuccine con i funghi porcini a cui mancava solo la parola. Buonissime, condite perfettamente con il buon olio d'oliva locale.
Fettuccine con i porcini
Passa a salutarci anche Cosimo per assicurarsi che tutto vada per il meglio. E non può che essere così. E ora spazio ai secondi.... Agnello alla brace, con la carne morbida, succosa e che profumo!
Agnello alla brace
E una salsiccia anche questa alla brace. Come contorno delle patate fritte. Sulla carne dovremmo aprire un capitolo a parte. Come detto provengono dalla Macelleria Rapuano, la macelleria di famiglia nata nel 1988 che si trova all'inizio del centro storico di Paupisi. Qui vengono tantissimi clienti anche da lontano per prendere la carne e anche i salumi: soppressate, capocollo, pancetta, salame, salsiccia secca, tutto viene realizzato in modo totalmente artigianale e condito con ingredienti naturali. Davvero un luogo enogastronomico di eccellenza.
Salsiccia alla brace
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con una ricotta e pera fatte dalla brava Antonio Rapuano e un bicchierino di cherry. Ottimo davvero...
Ricotta e pera
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco meno di 30 euro a persona. Un rapporto qualità-prezzo eccellente. Davvero complimenti ...
L’Osteria A’Taccolella a Paupisi è una tappa imperdibile se amate la cucina del territorio, una cucina “di terra”, una cucina contadina nell’accezione più bella e nobile del termine. Qui si usano solo prodotti freschi, di stagione e di grande qualità. Qui il km zero è reale e non soltanto un modo di dire. Le materie prime vengono esaltate dalla bravissima chef Irene Iannicelli, sapiente custode di ricette antiche e di una tradizione che a tavola qui non tramonta mai. Il locale è gradevole, caldo, accogliente. Il servizio è veloce e professionale. Cosimo Rapuano è un perfetto padrone di casa, fantastico poi il rapporto qualità prezzo. Da provare e riprovare, parola dei Templari del Gusto.
N.B. Attenzione L’Osteria A’ Taccolella è aperta il Venerdì sera, il Sabato sera, la Domenica a pranzo e su prenotazione gli altri giorni.
Osteria A’Taccolella
Via Valloni
Paupisi (Bn)
Tel. 0824 886069
Visita il sito web dell’Osteria A’Taccolella
Siamo tornati alla Tavernetta Marinella a San Michele di Serino. E’ sempre un piacere tornare ad assaporare la cucina di Svetlana Pisarenko e poter godere dell’amichevole ospitalità di Giovanni Romano, il padrone di casa, un po’ oste, un po’ artista e completamente dedito alla sua creatura che ha portato avanti negli anni con grande passione e competenza.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due (trattandosi di un giorno festivo è stato quasi un colpo di fortuna). Arriviamo, parcheggiamo l’auto comodamente a pochi metri dal locale. Siamo al centro di San Michele di Serino nei pressi del Municipio.
Tavernetta Marinella. San Michele di Serino (Av) - Ingresso
Entriamo, ci accoglie da par suo Giovanni Romano con la sua bonaria simpatia che ci fa accomodare al nostro tavolo. L’atmosfera della Tavernetta Marinella è sempre magica: rilassante, sincera e genuina convivialità.
Ci portano il menù, diamo un’occhiata, le proposte sono interessanti e tutte legate al territorio. Intanto da bere ordiniamo una minerale e un Aglianico dell’azienda Villa Raiano (che ha sede proprio a San Michele di Serino). Questo è un signor Aglianico, di un bel colore rosso rubino, con sentore di frutti rossi ma anche di tabacco. Sarà un compagno di viaggio ideale per accompagnare il nostro pranzo.
Arriva una stuzzicante entrée: bocconcini di ricotta fritta in pastella e delle polpettine fritte. Chi ben comincia….
Polpettine e bocconcini di ricotta in pastella
Ordiniamo un antipasto caldo “Marinella”, si comincia … Spezzatino di maiale con granturco e zucchine, un piccolo peperone ripieno con pane raffermo e acciughe (che buono..), spiedino di porro con lo speck arrotolato (interessante..), purè di patate con salsa ai funghi porcini (una bontà assoluta) e involtino di melanzane ricotta e guanciale, delizioso..
Antipasto Misto di Marinella
Una menzione particolare per lo spezzatino di maiale con granturco e zucchine, morbido, gustoso..
Spezzatino di maiale con granturco e zucchine
E per il purè di patate con crema di porcini: delicato, morbido, avvolgente, profumato. Meraviglioso…
Purè di patate con salsa ai funghi porcini
Attendiamo i primi che abbiamo ordinato. Il locale è strapieno, la cucina è tutta espressa quindi i tempi sono un po’ dilatati ma accettabili. Usciamo all’esterno per goderci il sole rientriamo ed ecco i nostri piatti. Ravioli al ragù antico, spettacolari. E che ragù! Gustoso, consistente, bello tirato, “azzeccoso” (passatemi il neologismo) con dei voluttuosi pezzetti di carne, ne ho provati tanti di ragù ma pochi così buoni. Viene fatto con 10 ore di cottura lentissime, un meraviglioso pomodoro San Marzano, carne di maiale e scottona. Spettacolo! Anche i ravioli di ricotta erano ottimi.
Ravioli al ragù antico
L’altro primo è sorprendente: tagliatelle ai porcini su vellutata di patate e basilico. Un piatto davvero riuscitissimo e che mi ha colpito. Complimenti!
Tagliatelle ai funghi porcini su vellutata di patate e basilico
Decidiamo di prendere anche un secondo in due. Optiamo per una buona salsiccia locale alla brace ..
Salsiccia di maiale
Come contorno le mitiche patate cotte sotto la cenere. Che ve lo diciamo a fare……
Patate alla cenere
Passa a salutarci Giovanni Romano, è sempre un piacere chiacchierare con lui. Chiudiamo in dolcezza con un dolce: tortino di mele con gelato e passito.
Tortino di mele con gelato
Poi due caffè e il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 50 euro in due (per entrée, un antipasto, due primi, un secondo, un contorno, un dolce e una bottiglia di vino). Davvero buono il rapporto qualità – prezzo.
La Tavernetta Marinella è una garanzia. Troverete una meravigliosa cucina del territorio che esalta le materie prime. Una cucina irpina sincera, senza fronzoli e con qualche spunto di novità. Nota di merito per il ragù, una vera poesia e per la carne (eccellente). Ma tutte le materie prime sono di qualità. In cucina splende il talento di Svetlana Pisarenko la compagna di Giovanni. Autodidatta e sorprendente per quanto sia stata brava a riproporre in modo mirabile la cucina della tradizione irpina, talento e passione sono le sue prerogative. Ma il motore della Tavernetta Marinella è lui: Giovanni Romano, oste, artista, cantautore. Ti guarda, bonario, sorridente e sornione. Lo conosci la prima volta e poi non puoi poi non diventarne amico. La Tavernetta Marinella è un indirizzo da non perdere. Garantiamo noi dei Templari del Gusto. Andateci e ci darete ragione.
Tavernetta Marinella
Via Cotone 3,
San Michele di Serino (Av)
tel. 0825 59 5128
Visita la pagina facebook della Tavernetta
Pomigliano D’Arco da qualche anno vive un fermento incredibile con interessanti indirizzi e una variegata e convincente proposta gastronomica. La cosa da sottolineare è come il livello generale sia decisamente alto e questo, unito alla presenza di locali capaci di soddisfare i gusti di tutti spiega anche la grande presenza di persone, non solo nelle zone della movida soprattutto nel weekend. Siamo qui a Pomigliano e abbiamo scelto per la nostra cena un ristorante che da un po’ di tempo avevamo segnato in agenda: Casa Clara.
Siamo in zona centrale a qualche centinaio di metri dal parco pubblico. Casa Clara è il ristorante del bellissimo Hotel Leopardi, e si trova proprio sotto la struttura ma ha anche un ingresso indipendente. Il locale è curato, intimo, raccolto.
Colpisce anche la giusta distanza tra i tavoli la qual cosa apprezzo molto perché garantisce la necessaria privacy. Ci accompagnano al nostro tavolo prenotato per tempo. Diamo un’occhiata al menù e intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di aglianico dell’azienda Villa Raiano di San Michele di Serino, un vino di buona struttura, con un bel colore rosso rubino, sentore di tabacco e frutti rossi e una buona nota minerale.
L'aglianico di Villa Raiano
Sarà ideale per accompagnare la nostra cena …Guardiamo il menù, notiamo subito due cose: è molto semplice da consultare e poi la scelta di puntare su poche ma studiate proposte. Ci sono 7 proposte di antipasti, 6 primi e 4 secondi. Discreta la carta dei vini. Scegliamo tre antipasti, nell’attesa ci servono dei tocchetti di polenta (con salame) fritti. L’ entrée è graditissima…
Polenta fritta
Si comincia con una Caprese “Casa Clara”: mozzarella di bufala, pomodoro, gamberi marinati all’arancia con mentuccia, olio e zeste di agrumi. Una proposta fresca, interessante l’idea di abbinare i gamberi marinati alla mozzarella.
Caprese Casa Clara
Prendiamo poi ‘O Panzarotto ‘e mammà, un mega crocchè artigianale da 250 gr. con patate, provola, prezzemolo e formaggio, servito con un velo di provola. Che bontà….La foto parla da sola …
' O Panzerotto 'e mammà
Ecco il terzo antipasto: una buonissima parmigiana di zucchine in vetro-cottura, servita con pane bruschettato.
Parmigiana di zucchine in vetro cottura
La parmigiana di zucchine è sublime, delicata, gustosa, un connubio perfetto di zucchine, provola, uova, formaggio e basilico. Eccellente…
Parmigiana di zucchine Dettaglio
Di tanto in tanto passa al nostro tavolo Angelo (il maître) simpatico e cordiale sempre prodigo di consigli. La nostra cena prosegue alla grande con un bel primo piatto. Ho scelto dei vermicelli, aglio, olio peperoncino, friarielli e granella di tarallo napoletano (il mitico tarallo mandorle, sugna e pepe). Questo primo mi ha commosso, perfetta la cottura della pasta, intrigante il sapore sapido dei friarielli, la base di aglio olio e peperoncino presente ma non invadente e poi la nota croccante della granella di tarallo napoletano. Un primo piatto da Champions League!
Vermicelli con friarielli e granella di tarallo napoletano
Decidiamo anche di assaggiare un secondo (in due). Una bella tagliata di scottona campana con rucola, scaglie di parmigiano e pomodorini e riduzione di aceto. La carne (a richiesta servita con cottura media) era tenerissima, buonissima. Davvero un’ottima scelta.
Tagliata di scottona campana
Siamo sazi anche perché si è fatto abbastanza tardi. Saltiamo il dessert, ma prendiamo due grappe barricate (della distilleria Segnana): divine. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 80 euro in due (considerate però il costo del vino 15 euro e 16 euro per due grappe), quindi direi un rapporto qualità prezzo corretto e assolutamente in linea con il livello della proposta e del contesto.
Casa Clara è un ottimo ristorante. La location è centrale, curata, intima e tranquilla. Il personale professionale, garbato e cortese. Molto bravo, affabile e simpatico il maître Angelo, complimenti sinceri allo chef Antonio De Matteo, uno che sa il fatto suo e propone una cucina che mette insieme la tradizione e spunti di novità interessanti con una cura davvero maniacale per la scelta e la qualità delle materie prime e dei prodotti. Casa Clara rappresenta un’ottima opzione per chi vuole gustare una cucina di livello a Pomigliano in un contesto tranquillo, in una location curata. Se ci venite una volta a pranzo o cena, ci ritornate volentieri. Parola dei Templari del Gusto. Consigliato.
Casa Clara
Via Giacomo Leopardi, n.59
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 884 6290
Visita la pagina Facebook di Casa Clara
Siamo tornati nel meraviglioso e caratteristico borgo di Sant’Agata de’ Goti, un paese da cartolina con le sue case cortina su un possente costone tufaceo a strapiombo sul fiume Martorano, dopo una doverosa visita al suo centro storico e alle sue bellezze artistiche ed archeologiche ci siamo fermati a pranzo da Fiore 1985, già visitato in passato e dove avevamo gustato un’ottima cucina di mare. Oggi invece abbiamo voglia di proposte di terra e del territorio.
Siamo al principio del centro storico proprio accanto al grande parcheggio di Piazza Tiziano della Ratta. Fermiamo l’auto comodamente ed entriamo. E’ sempre piacevole la location, siamo infatti nel corpo dell’antico castello normanno, nel luogo dove anticamente c’erano le stalle. Una mirabile e sapiente ristrutturazione ha messo in risalto le bellezze architettoniche della struttura, pietra dovunque, un bellissimo soffitto con volte a botte, tufo e legno. Il risultato è davvero eccellente, l’atmosfera è incantevole. Ci accompagnano al nostro tavolo (prenotato per tempo).
Ci affidiamo alle sapienti mani dello chef Fiore delle Fave, simpatico, ciarliero, talentuoso e sempre pronto ad accoglierti con il sorriso di chi sa il fatto suo. Come detto oggi abbiamo voglia di cucina di terra e prodotti del territorio. Diamo un’occhiata rapida al menù e ordiniamo....
Da bere una minerale e un aglianico DOP Sannio dell’Azienda Corte Normanna, un vino intenso, con sentori floreali e di spezie, di ottima struttura e molto equilibrato. Sarà un ottimo compagno per il nostro pranzo.
Cominciamo con un meraviglioso fiocco di culatello con caciocavallo silano alla griglia e pepite di melone. Il culatello è di una bontà commovente così buonissimo è il caciocavallo alla griglia, a completare il piatto delle pepite di melone a dare freschezza e delle chips di pane croccante. Tutto eccellente.
Fiocco di Culatello con caciocavallo Silano alla griglia e pepite di melone
Arriva poi l’antipasto denominato del “sottobosco”, un trionfo di salumi e formaggi locali e non: salame napoletano, prosciutto del Sannio, capocollo, bresaola, una mozzarellina e una ricottina del Caseificio il Casolare di Alvignano, due fettine di caciocavallo e due di formaggio bovino alle erbe. Non finisce qui, ci sono anche due frittatine, una di pasta e patate (divina) e una con tagliolini pesto e pancetta. A chiudere il piatto delle verdure grigliate (melanzane, zucchine e peperoni) e le mitiche verdurine in tempura. Un signor antipasto del territorio che ci ha praticamente saziato…
Antipasto del sottobosco
Usciamo un po’ fuori all’ingresso sotto il maestoso glicine, sorseggiamo il nostro vino mentre aspettiamo i primi.
Ecco che arrivano … le immancabili (nel senso che spesso quando siamo qui le ordiniamo) trofie con vongole, gamberi e porcini. Un piatto da sempre presente nel menù e che è sempre richiestissimo. Facile intuirne il motivo, è strabuono!
Trofie con vongole gamberi e porcini
L’altro primo è un vero e proprio trionfo dei sapori del territorio: tagliolini con porcini, tartufo nero del Taburno e caciocavallo. Commovente, un tripudio di gusto ed equilibrio. Chapeau! I primi sono buonissimi e dobbiamo dire appaganti. Diciamo che non si lesina in quantità e questa cosa ci piace. Complimenti Fiore!
Tagliolini con porcini tartufo nero del Taburno e caciocavallo
Non possiamo esimerci poi dal degustare almeno un secondo di carne, optiamo per una signora tagliata di manzo con rucola, pomodorini, scaglie di parmigiano e riduzione di aceto balsamico. Davvero ottima la carne, morbida e gustosa.
Tagliata di manzo con rucola scaglie di parmigiano pomodorini e riduzione di balsamico
Decidiamo come contorno di concederci una patata fresca, appena sbollentata e tagliata e fritta al momento. Meravigliosa, non unta, croccante fuori e morbida dentro.
Patata fresca tagliata al momento e fritta
Passa a salutarci lo chef Fiore delle Fave, ci racconta un po’ della sua cucina, del modo in cui si approvvigiona e sceglie i prodotti e le materie prime, Fiore ha una grande passione e una invidiabile energia, bravissimo ….
Saremmo pieni ma ci convince ad assaggiare un po’ di dolci (fatti da lui of course). E che dolce sia !
Arriva una degustazione, un trittico da urlo: zeppolina, profiterole e una torta con nocciola avellana. I dolci sono eccezionali.
Degustazione di dolci
>Degna chiusura del cioccolato finissimo extrafondente e cognac francese alle pere, grande scoperta, sorprendente il cognac con il suo gusto caratteristico e il profumo della pera williams.
Siamo ai titoli di coda di questo nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo in due 80 euro.
Fiore 1985 per noi rappresenta una certezza. Infatti non è la prima volta che passiamo da queste parti. Il locale è caratteristico, particolare e raffinato, del resto pranzare o cenare in un castello ha sempre il suo fascino. Il personale è gentile e preciso, i prodotti e le materie prime utilizzate sono di assoluta qualità. Lodevole la scelta di usare molti prodotti locali. Lo chef Fiore delle Fave non si smentisce mai, talento puro abbinato ad una passione senza eguali. Qui da lui potrete mangiare una cucina di mare e di terra eccellenti e anche le pizze hanno il loro perché. Insomma qualsiasi voglia abbiate avrete modo di soddisfarla a dovere. Provare per credere, garantiamo noi dei Templari del Gusto.
Fiore 1985
Ristorante e pizzeria
Via Caudina n.3
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 388 92 46 817
E’ una Domenica primaverile di bel tempo, siamo nella splendida Salerno. Per pranzo abbiamo deciso di fermarci in un posticino che avevamo in agenda: FishArt Ristorante. Siamo qui per provare la loro cucina di mare. Da pochi mesi il locale si è spostato dal centro storico della città per trasferirsi nella zona orientale di Salerno nel cuore di un'area molto dinamica e in continua espansione commerciale e residenziale. Qui da FishArt si arriva facilmente grazie alla vicina uscita della tangenziale e con la strada che collega l’Arbostella a Mercatello. Anche trovare un parcheggio non è un problema, ci sono posti a volontà. Fermiamo l’auto comodamente nei pressi del ristorante, abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due.
Arriviamo, ci accoglie il padrone di casa, il simpatico,genuino e affabile Ciro che ci accompagna al nostro tavolo. Come a solito diamo un’occhiata al menù, semplicissimo e chiaro, pochissimi piatti, due proposte di antipasti, tre primi piatti, tre secondi. C’è una discreta carta dei vini.
Da bere prendiamo una minerale e un signor vino bianco: il Gewurztraminer Alto Adige doc della Cantina Peter Zemmer, un vino di un bel colore paglierino, bello strutturato con una piacevole nota minerale e sentori di frutta secca. Ottimo compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Gewurztraminer Alto Adige doc della Cantina Peter Zemmer
Ordiniamo il cosiddetto trionfo di assaggi: tre proposte che cambiano settimanalmente. Ecco che arriva mantecato di baccalà impanato al pistacchio su humus di ceci. Semplicemente eccezionale, delicato, equilibrato. E che sapore quell’humus di ceci, indescrivibile …. Un piatto che ci ha conquistato ….Mantecato di baccalà in granella di pistacchio su humus di ceci
Siamo partiti davvero bene, ecco la seconda proposta, un classico: polpo alla Luciana. Che profumo! Polpo tenerissimo ….Molto buono anche questo.
Polpo alla Luciana
Arriva poi un piatto raffinato e molto interessante: mantecato di baccalà e zafferano, su dadolata di peperoni ed emulsione di basilico. Sorprendente l’abbinamento dello zafferano con il baccalà. Complimenti …
Mantecato di baccalà allo zafferano su dadolata di peperoni ed emulsione di basilico
Di tanto in tanto passa a salutarci Ciro con il suo fare genuino e amichevole per assicurarsi che tutto stia andando bene. Vai con i primi ….
Optiamo per degli gnocchetti con salsa rosa ai gamberetti, con pomodorini, zafferano e limone, deliziosi e delicatissimi …
Gnocchetti con salsa rosa ai gamberetti con pomodorini zafferano e limone
L’altro primo sono i troccoli con cacio, limone e vongole. Piatto davvero riuscito, intrigante il connubio del cacio con il limone e il sapore bello sapido delle vongole (tra l’altro buonissime).
Troccoli cacio limone e vongole
Il nostro pranzo procede alla grande. Decidiamo di assaggiare anche un secondo, sapete che ho un debole per il tonno e allora opto per il tonno in crosta di pistacchio su cipolla caramellata. Eccellente...
Tonno in crosta di pistacchio su cipolla caramellata
Chiudiamo in bellezza e in dolcezza con dei cannolini con crema di limone (fresca e profumatissima).
Cannolini con crema al limone
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 100 euro in due (50 euro a persona). Rapporto qualità prezzo corretto per la qualità delle materie prime e delle proposte.
FishArt Ristorante segue una filosofia ben precisa. Non troverete un menù debordante ma pochi piatti, ricercati e curatissimi, il pesce è freschissimo e c’è un’attenzione maniacale anche all’impiattamento. Complimenti a Ciro per la simpatia e la disponibilità. Vi conviene prenotare perché il locale non è grandissimo (ci sono una trentina di coperti). Il nostro giudizio è assolutamente positivo, FishArt è un ristorante di qualità e molto promettente, può solo crescere.. Da provare. Garantiamo noi Templari del Gusto.
FishArt Ristorante
Viale Giuseppe Verdi n.8
Parco Arbostella
Salerno
Tel. 391 453 7771
Visita la pagina Fb di Fishart Ristorante
Il nostro viaggio per presentarvi i ristoranti da non perdere ci porta a Mercato San Severino. Siamo in provincia di Salerno. E’ un gradevole Sabato sera abbiamo prenotato il nostro tavolo da due al Ristorante Morese, indirizzo che da parecchio avevamo in agenda. Siamo a pochi Km dal raccordo autostradale dell’A30 Caserta/Salerno, uscita Mercato San Severino.
Parcheggiamo a poche decine di metri dal locale in un comodissimo parcheggio comunale. Il ristorante che si trova proprio di fronte Piazza del Galdo è ricavato in un antico Casale del 700, nella zona adibita un tempo alle stalle.
Ristorante Morese. Mercato San Severino (Sa) - Insegna
L’ingresso non lascia immaginare quello che ci aspetta all’interno: una location davvero bella, calda, raccolta, raffinata il giusto ma senza eccessi. Tre ambienti (uno su soppalco in legno molto intimo e romantico). Arredi scelti con gusto, sobria ma studiata la mise en place. Ci accoglie con garbo Marianna (che poi scopriremo essere la moglie dello chef Gaetano Morese), ci fa accompagnare al nostro tavolo.
Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di optare per due menù degustazione (di carne o pesce) rispettivamente di 4 o 6 portate. Noi decidiamo però di ordinare a la carte. Il menù cambia stagionalmente e comunque frequentemente durante l'anno, è studiato nella sua semplicità e prevede 5 proposte di antipasti, 5 primi e 5 secondi. C'è poi la carta dei Dessert.
Noi ordiniamo una minerale e due calici di Negramaro . Prima dell’antipasto ci servono un graditissimo entreé: pane con formaggio e uova di salmone, montanarina, calzoncelli ripieni di ricotta e 'o pere e 'o musso. Nota di merito per le montanarine eseguite in maniera mirabile, impasto leggerissimo, non unte, leggerissime e buonissimo il pomodoro. Superbi anche i calzoncelli. Un tuffo nella tradizione contadina l’assaggio di o’ per e o’ muss, erano anni che non lo gustavo.
Entrée
Ecco un’ altra sopresa che lo chef Gaetano Morese ci fa arrivare al tavolo: polenta fritta con crema di baccalà e vellutata di basilico. Semplicemente Eccezionale...
Polenta fritta con crema di baccalà e vellutata di basilico
Ci portano poi dei pezzetti di focaccia calda. Che profumo….
Focaccina calda
Intanto arrivano i loro pani (pane integrale, pane con i cicoli e pagnottelle).
I Pani
Pani da accompagnare al primo dei due antipasti ordinati: soffice di patate, uova in crosta di pane Panko e tartufo di Bagnoli. Il pane Panko mutuato della cucina giapponese è molto più leggero rispetto al nostro pangrattato. Per farlo si usa del pane bianco morbidissimo, e il risultato è una panatura delicata ma al contempo bella compatta.
Questo piatto ci ha commosso. Delicato, equilibrato, profumato …
Soffice di patate uova in crosta di pane Panko e tartufo di Bagnoli
L’uovo dentro resta morbido, una volta aperto il rosso si lega alla patata e al tartufo. Non si può non pucciare il pane. Estasi….
Soffice di patate uova in crosta di pane Panko e tartufo di Bagnoli - Dettaglio
Ecco l’altro antipasto che abbiamo ordinato: capesante su zuppa di scarola, aria all’arancia e polvere di aglio e olio. Anche questo piatto è eccellente. Equilibrato, gustoso. Perfetto l’abbinamento delle capesante dolciastre con il sapore leggermente amarognolo della zuppetta di scarole, a donare una nota aromatica l’aria all’arancia. Insomma il risultato è incredibile.
Capesante su zuppa di scarole aria allarancia e polvere di aglio e olio
La nostra cena va alla grande, l’ambiente ed il contesto invitano alla raffinata convivialità. Dopo l’entreé e l’antipasto che ci hanno stupiti, siamo curiosi di gustare i primi.
Ecco le linguine con pesto di nocciole, colatura di alici e tarallo sbriciolato. Gustose, giustamente sapide, perfetta poi la cottura della pasta.
Linguine con pesto di nocciole colatura di alici e tarallo sbriciolato
Il top lo raggiungiamo con il risotto con pistilli di zafferano e crocché di ragù napoletano. Fantastico. Perfetta la mantecatura. E che buono il crocché fatto con la carne del ragù napoletano! Fantastico. Perfetta la mantecatura.
Risotto con pistilli di zafferano e crocché di ragù napoletano
Prendiamo un solo secondo in due e optiamo per la pluma di maiale laccato con la sua riduzione e purea di avocado. La pluma è un taglio che si ricava tra il lombo e il collo del maiale, si tratta di un taglio molto pregiato. La carne era morbidissima, succosa, interessante l’abbinamento con la purea di avocado che le da un raffinato tocco esotico.
Pluma di maiale laccato con riduzione e purea di avocado
Saltiamo il dessert ma comunque ci portano un pre-dessert, dei dolcetti davvero gustosi: crema soffice al pistacchio in barchetta, tenerella con crema al mascarpone e il tartufo.
I dolcetti
Accompagniamo questi dolcetti con un buon caffè e chiediamo il conto.
Abbiamo pagato per la nostra cena 68 euro in due. Davvero un rapporto qualità prezzo ottimo se consideriamo il tipo di cucina e il livello delle portate gustate.
Il Ristorante Morese è davvero un indirizzo imperdibile. Suggestiva la location, ricavata in un antico casale del 700, servizio puntuale, preciso. Marianna poi è una perfetta padrona di casa. Lo chef Gaetano Morese è un talento puro. Diplomato alla scuola alberghiera di Salerno, dopo aver maturato diverse esperienze all’estero (Parigi, isola della Reunion, Mauritius dove è entrato in contatto con la cucina creola) e in Italia, ha realizzato da un po’ di anni il suo sogno. Il Ristorante Morese è un vero e proprio tempio del gusto, dove Gaetano propone una cucina gourmet ma senza eccessi e profondamente legata al territorio anzi come lo stesso chef la definisce “una cucina di territorio frizzante con rivisitazioni personali, grande rispetto della tradizione interpretate in chiave moderna ma rispettando al massimo i prodotti e la materia prima”. Gaetano Morese è un vero fuoriclasse, perché riesce a dar vita ad una proposta di cucina convincente, di altissimo livello e che ha anche un grande merito: un prezzo decisamente accessibile. Complimenti davvero. Tappa obbligata, fate un salto qui e ci darete ragione. Garantiamo noi Templari del Gusto!
Ristorante Morese
Via Cirillo Via Cirillo, 55/1-57 / Piazza del Galdo
Mercato San Severino (Sa)
Tel. 089 893946
Visita la pagina Fb del Ristorante Morese
Siamo tornati sul luogo del delitto. Eh già, non potevamo far passare altro tempo. La cucina del Ristorante del Borgo, la calda e sincera ospitalità di Pasquale Izzo sono per noi sinonimo di garanzia.
Siamo tornati a distanza di tempo per riprovare la loro cucina in cerca di conferme e per raccontarvi la nostra esperienza. Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo per gradi …
Il Ristorante del Borgo si trova nell’antico borgo di Sasso, piccola frazione del comune di Castel di Sasso in provincia di Caserta.
Qui la vita scorre tranquilla, il tempo sembra rallentare. Poche case in pietra, strette e pittoresche viuzze, alcune percorribili solo a piedi, una torre medievale suggestiva, una chiesa. Siamo in posizione dominante, la vista da qui è meravigliosa e di giorno nelle giornate terse e prive di foschia è possibile vedere in lontananza anche l’Isola d’Ischia. Nella piazzetta si trova il ristorante.
Parcheggiamo comodamente a pochi metri dal locale. Entriamo, ci accompagnano al nostro tavolo (prenotato per tempo). Siamo proprio vicino al bel camino. Abbiamo voglia di provare la loro cucina, una cucina della tradizione, leggermente rivisitata con l’uso di splendidi prodotti del territorio (molti a km zero o quasi). Qui c’è la possibilità di riassaporare davvero il gusto della tradizione, con pietanze e sapori difficili da ritrovare nelle grandi città.
Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di “Petronilla”, un vino prodotto da uve Casavecchia, insieme al San Laro sono i due vini prodotti dall’azienda agricola Le Fontanelle. Il Casavecchia Petronilla è un rosso giovane, fruttato, morbido e fresco al palato. Un vino del territorio giustamente tannico, vigoroso, con un’ottima personalità
Petronilla Casavecchia
Un signor vino adatto per accompagnare degnamente l’intero pasto. Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di optare per due menù degustazione noi però ordiniamo a la carte. Cominciamo, ordinando un antipasto del Borgo per due. Si aprono le danze. Ecco che arrivano in rapida successione: un tortino ricotta e zucca, molto buono …
Tortino ricotta e zucca
Un tortino patate e cicoria selvatica. A dir poco eccezionale …..
Tortino patate e cicoria selvatica
Un fiore di ricotta (freschissima e profumata) con marmellata di vino rosso.
Fiore di ricotta con marmellata di vino rosso
Ecco una meravigliosa vellutata di ceci con guanciale croccante. Abbiamo apprezzato molto questa proposta. La vellutata è densa, corposa, morbida e che sapore quel guanciale croccante che “cantava” ad ogni morso.
Vellutata di ceci con guanciale croccante
Il nostro antipasto continua senza sosta, mentre sorseggiamo il nostro Casavecchia Petronilla. Arriva una gustosa minestra con verza, scarola, spezzatino di maiale e vitello servita in pagnotta. Veri sapori contadini…
Minestra con verza, scarola, spezzatino di maiale e vitello in pagnotta
Poi ci servono una zuppa di farro e fagioli ….
Zuppa di farro e fagioli
A chiudere il nostro antipasto un classico: la zuppa di cipolle di Alife. Qui dovremmo aprire un capitolo a parte. La zuppa di cipolle gustata al ristorante del Borgo è eccellente: morbida, delicata e avvolgente la cipolla e assolutamente gradevole. La zuppa di cipolle che servono qui al ristorante del Borgo è una ricetta differente rispetto a quella che servono nell’altra struttura di famiglia (Agriturismo Le Fontanelle a Pontelatone), lì prevale il pane e il sapore è più contadino e rustico. Questa (altrettanto buona) ha un sapore più delicato.
Zuppa di cipolle
Dopo questo infinito e gustoso antipasto dove trionfano i sapori contadini del territorio ci aspettano i primi.
Prendiamo un piatto di pappardelle al vino Casavecchia con sugo di cinghiale. Un piatto che ci ha conquistato, ottima la pasta e gustoso il sugo di cinghiale perfettamente marinato. Un piatto che esprime davvero una grande personalità e non a caso è tra i più richiesti. Complimenti.
Pappardelle al vino Casavecchia con sugo di cinghiale
L’altro primo sono i sassolni (gnocchetti) con radicchio, salsiccia di maialino nero e croccante di parmigiano. Altra proposta davvero convincente. Belli da vedere e buonissimi da mangiare. Chapeau !
Sassolni con radicchio salsiccia di maialino nero e croccante di parmigiano
Siamo in piena “trance gastronomica”. Il ristorante del Borgo è rinomato per la sua carne e non possiamo esimerci dal provarla. Ecco una tagliata. Credetemi la carne morbidissima si scioglieva in bocca…
Tagliata
E un buonissimo cosciotto di vitello ai funghi porcini. Come contorno una porzione di patate. Dobbiamo dire che la materia prima è di grande qualità. Ottima davvero la carne.
Cosciotto di vitello ai porcini
Siamo sazi ma non possiamo di certo fermarci, due dolci per chiudere. Una millefoglie scomposta al cioccolato: delicatissima…
Millefoglie scomposta al cioccolato
E una cheesecake cioccolato e pistacchio. A chiudere un caffè e un amaro.
Cheesecake
Per una cena del genere abbiamo pagato poco meno di 70 euro in due comprese le bevande, (la bottiglia di vino è costata12 euro, quindi 58 euro senza vino). Un rapporto qualità prezzo fantastico!
Il Ristorante del Borgo si conferma alla grande, è un riferimento sicuro, un luogo dove ritemprarsi e riassaporare una cucina del territorio sincera, senza orpelli, senza fronzoli, una cucina contadina nell’accezione più nobile e bella del termine ma presentata in una veste moderna.
L’ambiente è accogliente e l’atmosfera invita alla convivialità. Personale cortese, servizio puntuale e preciso. Se poi avrete la fortuna di trovare il patron Pasquale Izzo, saprà guidarvi al meglio da perfetto padrone di casa.
Qui troverete ottimi prodotti del territorio, alcune chicche, dei piatti della tradizione in alcuni casi leggermente rivisitati, una carne eccezionale e quella pace che solo un borgo come Sasso può regalarvi. Al ristorante del Borgo si viene apposta anche perché la frazione di Sasso (comune di Castel di Sasso) è un po’ fuori dai flussi turistici tradizionali. La strada almeno la prima volta sembra quasi indurre a pensare: ma dove stiamo andando? Eppure, arrivati lì vi si schiuderà un tesoro di sapori, una cucina genuina e una cordialità di altri tempi. Tappa obbligata. Consigliatissimo, parola dei Templari del Gusto!
Ristorante Del Borgo
Piazzetta San Biagio n. 7
Castel di Sasso (Ce)
Tel : 0823 87 80 51 – 347 29 26 204 – 340 51 42 579
Visita il sito web del ristorante del Borgo
Il trionfo del baccalà in ogni sua declinazione
E’ una piacevole serata, siamo un gruppo di 8 templari desiderosi di una nuova avventura culinaria. Decidiamo di cenare a base di baccalà e scegliamo Somma Vesuviana. Il baccalà (il merluzzo salato) e lo stoccafisso (o “stocco”, il merluzzo essiccato all’aria fredda), un tempo erano piatti poveri, oggi invece sono piatti per palati sopraffini e di grande interesse per chi ama la buona tavola.
Somma Vesuviana è per tradizione consolidata negli anni la patria incontrastata del baccalà: ci sono grandi aziende di importazione, lavorazione e vendita di questo pesce. Somma Vesuviana poi ha tra i suoi prodotti più importanti anche i fantastici pomodorini del “piennolo” e l’uva “catalanesca”, un tipo di uva bianca introdotta dagli spagnoli (proveniente dalla Catalogna) che si trova solo in quest’area e che qualche azienda della zona e contadino locale stanno cominciando a vinificare in purezza (il risultato è un vino bianco dolce e molto fruttato).
L’indirizzo scelto per cena è una nostra vecchia conoscenza. La Locanda nonna Rosa, in Via Mercato Vecchio, il regno dello chef Vincenzo Nocerino, colui che anni fa ci ha “rapito” con la sua genovese di baccalà. Siamo tornati anche per gustare di nuovo questo piatto meraviglioso, presente da sempre sul menù .
Parcheggiamo comodamente lungo la strada a pochi metri dal locale.
Si suona al campanello di una porta che sembra quella di una casa, ci accoglie Rosaria, gentile, affabile e sempre sorridente.
Abbiamo prenotato “miracolosamente” il nostro tavolo, ci accomodiamo. Il locale è minimale, arredato in maniera sobria, con gusto ed è chiaramente impostato su una filosofia del mangiare “lento”, dello slow food in modo da assaporare i dettagli, le sfumature. L’atmosfera è accogliente e curata.
Rosaria cura la sala insieme al personale, mentre in cucina c’è suo marito, lo chef Vincenzo Nocerino. I due formano una squadra affiatata e vincente. Diamo un’occhiata al menù, ci sono due proposte di menù degustazione ma scegliamo di ordinare “a la carte”. Ordiniamo da bere una minerale e vino bianco della casa da uve “catalanesca” (siamo a Somma Vesuviana of course !). Arrivano i loro pani...
I pani
Prima dell’antipasto ci servono un graditissimo benvenuto: mini-tacos di baccalà con marmellata di cipolla rossa di Tropea.
Mini tacos di baccalà con marmellata di cipolla rossa di Tropea
E un piccolo crocchè di patate e baccalà con polvere di friarielli. Notevole ….
Crocchè baccalà e patate
Scegliamo gli antipasti. Sei di noi optano per baccalà affumicato con spuma di ricotta aromatizzata al limone e mela annurca. Meraviglioso il baccalà, lavorato e curato con maestria con quel perfetto sentore di affumicato e la delicata spuma di ricotta al limone e mela annurca. Davvero un piatto di
baccalà affumicato con spuma di ricotta aromatizzata al limone e mela annurca
Non da meno il baccalà con insalatina di rinforzo, giusto per tenerci nella tradizione. Davvero interessante questa reinterpretazione di un piatto tipico della tradizione natalizia partenopea, originale la scelta di presentare il baccalà in una polpetta bella croccante.
Baccalà con insalatina di rinforzo
Interessante lo stoccafisso cotto a vapore con zucca e patate. Nota di merito per la lavorazione e l’esecuzione, a dir poco perfette.
Stoccafisso con zucca e patate
La nostra cena prosegue ….
Decidiamo di gustare tutti un assaggio di linguine “Gerardo di Nola” con aglio, olio , peperoncino, stoccafisso, broccoli baresi e pane croccante al pomodoro. Un primo piatto ben strutturato ed equilibrato.
Linguine con aglio, olio, peperoncino, stoccafisso, broccoli baresi e pane croccante al pomodoro
Il non plus ultra lo raggiungiamo con le candele “Cavalier Cocco” alla genovese di baccalà. Pura poesia. Questo primo piatto è da sempre presente in carta e il perché è di facile comprensione. Già anni fa ci colpì, se possibile a distanza di tempo è addirittura più buono. Una genovese delicata, profumata, davvero da provare.
Genovese di baccalà
Gustiamo anche un piatto di tortelli ripieni di baccalà con crema di friarielli e grana padano. Sorprendenti, anche questi decisamente apprezzati.
Tortelli ripieni di baccalà con crema di friarielli e grana padano
La serata scorre via piacevolmente, sembra di essere a casa di amici. Rosaria in sala è sempre sorridente, premurosa ed è prodiga di consigli e attenzioni. Intanto Vincenzo Nocerino è all’opera ai fornelli e non smetterà di stupirci.
Passiamo al secondo. Optiamo tutti per lo stesso secondo: baccalà scottato in padella con carciofi, chips di patata viola e patata affumicata. Proposta commovente, baccalà bello compatto, giustamente sapido, saporito che ben si sposava con il purè di patata affumicata, e molto buono il tortino di sfoglie di patate abbinato.
Baccalà scottato in padella con carciofi, chips di patata viola e patata affumicata
Siamo davvero sazi, non troviamo lo spazio per un dessert. Anche se dalla cucina ci servono un piccolo predessert : mousse al limone con crumble croccante.
Mousse al limone con crumble
Poi un giro di amari, distillati e nocino. Caffè per tutti e conto! Per questa cena abbiamo pagato poco meno di 40 euro a testa, prezzo corretto se consideriamo la qualità delle portate, la certosina lavorazione ed esecuzione dei piatti e l’ottima materia prima.
Il ristorante Locanda Nonna Rosa è un porto sicuro per chi ama il baccalà. Qui lo potete gustare a livelli eccelsi in ogni sua declinazione. Lo chef Vincenzo Nocerino si conferma alla grande. La sua genovese di baccalà (tra le tante cose) è superlativa. Tutto comunque è di assoluto livello.
Vincenzo è un grande talento capace di lavorare e valorizzare questo prodotto come pochi.
Nota di merito per il personale gentile e professionale.
Corretto il rapporto qualità – prezzo. Indirizzo da non perdere, garantiamo noi.
Ci rivedremo presto.
Locanda Nonna Rosa
Via Mercato Vecchio 106
Somma Vesuviana (Na)
Tel. 339 583 4227
Il sito web del ristorante Locanda Nonna Rosa
Ci sono luoghi che hanno un’ancestrale forza, quasi un’anima che ti riporta all’essenza stessa di un posto o di una città. La Casa di Ninetta a Napoli è tutto questo. il locale prende il nome da un monologo teatrale della grande Lina Sastri (sorella del patron Carmelo) e dedicato alla mamma Ninetta. La Casa di Ninetta non è un semplice ristorante ma qualcosa di più, è un inno alla cucina napoletana della tradizione, un ambiente più unico che raro, un un’emozione legata alla cultura partenopea. Siamo a pochi passi dal lungomare di Napoli, da Via Partenope in Via Niccolò Tommaseo. Dopo aver prenotato il nostro tavolo, arriviamo intorno alle 21.30 e veniamo accolti con garbo ed estrema gentilezza.
La Casa di Ninetta. Napoli - Particolare della sala interna - © I Templari del Gusto
L’interno è meraviglioso, lo sguardo amorevole e discreto del padrone di casa Carmelo Sastri accompagna gli ospiti. il locale è disposto su due livelli, quello inferiore in particolare è un assoluto gioiello, legno dovunque, tantissimi oggetti di antiquariato (alcuni di gran pregio), quadri, stampe, specchi, lampade antiche, un’illuminazione accattivante, libri e volumi antichi in vista. Un interno napoletano antico di gran pregio e capace di regalare emozione ed un senso di assoluta familiarità e ospitalità.
La Casa di Ninetta. Napoli - Un angolo del locale - © I Templari del Gusto
Il menù rispecchia la filosofia del locale, ossia riproporre le ricette della cucina napoletana della tradizione, quelle che Carmelo Sastri ha riproposto attingendo ai ricordi di famiglia, alle ricette di nonna Emilia e mamma Anna (Ninetta appunto), donne dell’800 custodi di quelle ricette.
E allora il menù semplice nella sua stesura prevede poche proposte ma tutte legate alla tradizione partenopea, tra cui la mozzarella impanata, il “cuoppo”, il ciurillo in pastella, la parmigiana, e quelli di mare dalle alici fritte, al misto marinato, dai bianchetti al limone al polpo. Poi i primi della tradizione come la imperdibile genovese, la pasta e patate con provola, gli scialatielli ai frutti di mare, gli ziti alla mammà con il ragù e la ricotta. E i secondi di carne (imperdibili le polpette o il tris di carne al ragù) e pesce (da non perdere la spigola fritta al sale e il baccalà fritto).
Da bere una minerale e un buon aglianico. Noi optiamo per un antipasto mo vec’ io, un misto di terra e mare. Bruschettine con pomodorini e mozzarelline di bufala, stuzzicanti ….
Bruschette - © I Templari del Gusto
Un fritto all’italiana con pizzelle di alghe, crocchè e arancini. Un classico….
Fritto all'italiana - © I Templari del Gusto
>E poi le proposte di mare, un misto marinato di alici e pesce spada ….
Misto marinato - © I Templari del Gusto
Bianchetti al limone, da parecchio non li mangiavo e devo dire che è stato piacevole ritrovarli …
Bianchetti al limone - © I Templari del Gusto
>Alici fritte (davvero molto buone, fritto non unto) e un baccalà fritto commovente, morbido, gustoso. Chapeau!
Alici e baccalà fritto - © I Templari del Gusto
Ci tuffiamo su due primi, ordiniamo ziti alla genovese. E che genovese amici ! Quella della tradizione, una delle migliori espressioni della cucina partenopea. Questa della Casa di Ninetta è profumata, gustosa, morbida, avvolgente, dal profumo intenso. Una delle migliori mai mangiate in città. Da provare.
Ziti alla Genovese - © I Templari del Gusto
Ecco l’altro primo piatto: perciatelli alle melanzane. Pasta fatta a mano simile agli scialatielli, sugo con pomodorini e le melanzane fritte, a legare il tutto la provola, anche questo primo è stato ottimo. Siamo davvero soddisfatti.
Perciatelli alle melanzane - © I Templari del Gusto
Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il secondo, ci ripromettiamo comunque di tornare per provare il loro ragù (altro must della tradizione), le polpette e la carne.
Passiamo direttamente al dolce, prendiamo un tiramisù, eccezionale …..
Tiramisù - © I Templari del Gusto
E una caprese perfetta nell’esecuzione e buonissima…
Caprese - © I Templari del Gusto
Col dolce non può mancare o’ cafè (il caffè), servito nella antica caffettiera napoletana (detta cuccumella).
Caffè nella "cuccumella" - © I Templari del Gusto
Ancora due limoncelli e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 85 euro in due.
La Casa di Ninetta, è una tappa imperdibile a Napoli, il locale trasmette emozioni vere, è un interno napoletano d’autore, arredato con mobili d’epoca, oggetti di antiquariato (alcuni di pregevole fattura), tanti libri, quadri, stampe e lampade. Ambiente intimo e raffinato con un gradevole tocco “d’antan”. La cucina è altrettanto emozionante. Prende il nome da un monologo teatrale scritto della grande Lina Sastri dedicato alla mamma Ninetta. Suo fratello Carmelo Sastri ha voluto riproporre le antiche ricette di nonna Emilia e mamma Ninetta. Qui trovate la tradizionale cucina napoletana. Da non perdere a nostro avviso il ragù (quello napoletano) e una signora genovese (tra le migliori da noi gustate fino ad oggi). Nota di merito anche per il baccalà fritto (da leccarsi i baffi).
La Casa di Ninetta
Via Niccolò Tommaseo n. 11
Napoli
Tel. 081 764 7573
Visita il sito web della Casa di Ninetta
Siamo tornati a San Michele di Serino, siamo in piena Irpinia. Tutto ti aspetteresti di trovare qui ma non una tipica osteria romana. E invece…..
Non è la prima volta che veniamo all’Osteria di Antonio, confessiamo che questo è un posticino dove periodicamente torniamo per tanti motivi. In primis per la cucina, troviamo tante proposte della cucina tradizionale romana correttamente eseguite, un ambiente semplice e sincero e poi per l’accoglienza schietta e sincera di Antonio de Stefano.
Antonio è davvero un vulcano, un vero oste, uno che vive per il suo lavoro, che ha la passione per quello che fa e che ama coccolare i clienti. Li fa sentire a casa deliziandoli con tanti piatti della tradizione romana cucinati come Dio comanda.
Parcheggiamo a pochi metri dal locale. Ci accomodiamo, sembra di stare a casa ed in effetti ormai siamo quasi di casa qui. L’atmosfera invita alla convivialità più pura. Siamo di fronte alla classica osteria di paese, in sala c’è un bel camino acceso, l’ideale in questa fredda serata d’inverno. Antonio de Stefano ci accoglie da par suo: sorriso, gentilezza e voglia di metterci a nostro agio.
Da bere ordiniamo una minerale e un bell’aglianico di Villa Raiano, di un bel colore rosso rubino, giustamente tannico, con una buona e fresca struttura alcolica. Un buon compagno di viaggio per la nostra cena.
Aglianico di Villa Raiano
Diamo il via alle danze. Antonio ci serve qualcuno dei suoi antipasti della casa cominciamo con una superlativa insalata di puntarelle alla romana. Confesso di avere un debole per le puntarelle soprattutto per quelle che prepara e condisce Antonio. Buonissime.
Insalata di puntarelle alla romana
Ci servono delle calde focaccine .....
Focaccine
da accompagnare ad un altro grande protagonista: il guanciale di Amatrice, morbido, profumato, delicato. Davvero squisito.
Guanciale di Amatrice
Altro must: i carciofi alla romana. Classico antipasto o contorno della cucina romana. Spettacolari.
Carciofi alla romana
Il clou dell’antipasto sono i mitici carciofi alla Giudia, piatto tipico della cultura giudaico-romanesca. Gustosissimi.
Carciofi alla Giudia
Antonio ci serve un altro must della cucina romana: un assaggio di coratella, le interiora (in questo caso solo di agnello). Per palati forti…
La coratella
Pensavamo fosse finita la carrellata di antipasti ma Antonio de Stefano ha in serbo una piccola sorpresa per noi. Eccola: uovo al tegamino con scaglie di tartufo nero irpino. Con del buon pane da pucciare. Goduria….
Uova al tegamino con tartufo irpino
Siamo tornati qui per la carbonara di Antonio De Stefano e che carbonara sia ! Spaghetti quadrati alla carbonara con una pioggia di pecorino romano. Un piatto che crea dipendenza. Che bontà!
La mitica carbonara di Antonio de Stefano
Siamo sazi ma decidiamo di concederci anche un secondo in due e la nostra scelta cade sull’agnello a scottadito. La carne è tenerissima, la cottura perfetta, insomma anche questa scelta azzeccata.
Agnello a scottadito
Siamo pieni che più pieni non si può. Chiediamo il conto e paghiamo l’incredibile cifra di 50 euro in due. Rapporto qualità prezzo da non credere.
L’Osteria di Antonio è il classico posticino in cui torni sempre con piacere. Non aspettatevi effetti speciali, il locale è semplice, ma invita alla convivialità. E’ il luogo ideale per trascorrere una bella serata con gli amici gustando le prelibatezze della cucina romana. Antonio De Stefano propone piatti ben eseguiti con ingredienti di qualità (su tutti il guanciale di Amatrice e la vera porchetta di Ariccia). Da sottolineare sempre l’uso di verdure e prodotti di stagione. Da non perdere in particolare la gricia e la carbonara. Superlativo il rapporto qualità prezzo. Da provare e riprovare, garantiamo noi….
Osteria di Antonio
Via Viaticale n.19
San Michele di Serino (Av)
Tel.0825 595776