Adagiata su una dolce collina del Subappennino Dauno la millenaria città di Troia, fondata dal Catapano Boioannes nel 1019, domina le valli circostanti. La sua posizione di rilievo fa godere di un panorama di campagne puntellate di casolari e di un paesaggio che cambia colore in base alle stagioni passando dal verde acceso della primavera, al rosso della fioritura dei papaveri, all’oro del grano in piena Estate. Da lontano si scorge maestosa la sua Cattedrale, nel punto più alto della città ed esattamente nel cuore del centro storico. L’abitato è attraversato da un’antica strada romana che ha reso questa città uno snodo viario importante nei secoli passati: è la Via Traiana che ancora oggi si indovina nel corso principale di via Regina Margherita. Lo sguardo è rapito da palazzi storici come il Palazzo dei Gesuiti con la sua facciata in bugnato, poi ancora Palazzo D’Avalos, residenza dei Principi che governavano la città nel XVII secolo e oggi sede del Municipio e di un museo civico, Palazzo Varo e Palazzo Siliceo dotati di androni ampi ed eleganti. Il centro storico è un dedalo di viuzze pittoresche e caratteristiche. La scena tuttavia è sicuramente occupata dalla maestosa Cattedrale romanica dell’XI secolo. Intitolata alla Vergine Maria Assunta, la Cattedrale di Troia fu costruita a partire dal 1093 e sulla facciata è tutto un brulicare di piccole sculture, spesso irriverenti, che prendono posto tra colonne, archetti e formelle delle porte di bronzo. Il rosone cattura lo sguardo dei passanti, sembra un merletto di marmo e la sua particolarità di essere diviso in un numero dispari di 11 spicchi lo rende unico al mondo e vero e proprio simbolo identitario di questa città.
La bellissima Cattedrale di Troia
Tuttavia il gusto estetico non è l’unico dei sensi ad essere soddisfatto in questa visita alla città di Troia. Pur ammirando con il naso all’insù le bellezze del rosone, si è attratti da un dolce profumo proveniente dalla vicina Pasticceria Casoli, altro scrigno di prelibati tesori…. Questa pasticceria ha origine dalla passione di Lucia Casoli, aiutata da Nicola Mecca (suo coniuge) e negli anni si è distinta per creazioni dolciarie apprezzatissime, nate sempre partendo dalla tradizione ma con un tocco di creatività e con abbinamenti studiati e riuscitissimi partendo da una materia prima di assoluto pregio e da una cura maniacale dei dettagli. In particolare la Pasticceria Casoli è specializzata in dolci che vedono come protagonista la ricotta e le farine selezionate del territorio.
Lucia Casoli e la sua Passionata
I prodotti più noti della Pasticceria Casoli sono il Pan di Puglia (venduto in 3 formati: 150 gr, 450 gr e 1 kg), realizzato con alcuni dei prodotti di eccellenza della terra di Puglia: semola rimacinata di grano duro, Olio Evo, mandorle raffinate di Puglia, fichi secchi, mandorle tostate e caramellate, mosto cotto al nero di Troia e cioccolato fondente. Una bontà incredibile. In genere viene venduto con una bottiglietta di mosto cotto da versare sulle fette appena tagliate.
L’altra creazione che ha dato notorietà alla Pasticceria Casoli è la Passionata, divenuta in poco tempo un dolce simbolo di Troia e conosciuto ben oltre la Daunia e la Capitanata.
Il banco dei dolci della Pasticceria Casoli Paradiso dei golosi
La Passionata è un dolce meraviglioso, sublime che cattura i sensi e conquista. Il nome deriva dall’unione delle parole Passione (il motore di ogni cosa, la passione per la propria terra, per il proprio lavoro) e il participio passato di nascere. Passio-Nata vale a dire Nata dalla passione.
Il dolce racchiude un po’ l’anima del territorio, non troppo dolce e con un carattere marcato e forte. Protagonista è la ricotta o meglio bisognerebbe dire le ricotte. Infatti viene utilizzata un mix di 3 tipi di ricotta: vaccina, di bufala e di pecora lavorate con maestria e un procedimento rigorosamente segreto. E poi marzapane, biscuit e copertura di pasta di mandolre pugliesi.
La Passionata La Classica di colore rosa
Poi i gusti e le declinazioni sono tanti. La Passionata viene realizzata in 11 gusti diversi, così come 11 sono i raggi del rosone della Cattedrale di Troia.
Si parte dalla classica, di un bel colore rosa tenue, al gusto di “mandorlo in fiore”, ma c’è l’imbarazzo della scelta con altri gusti in grado di soddisfare anche i più esigenti, dall'arancia del Gargano, al Moscato di Trani o al Nero di Troia e ancora alla nocciola, al pistacchio, al sambuco (per citarne alcuni), ma anche la versione particolarissima con curcuma e pepe nero.
La Passionata in gusti differenti
La particolarità ulteriore che balza all’occhio è la presenza di un fiore sopra ogni Passionata che sta a simboleggiare il rosone della Cattedrale di Troia, simbolo della città.
Passionata in vari gusti vista dall'alto
La Passionata è un dolce meraviglioso che ammalia e conquista al primo morso con una delicata ma non stucchevole ricotta lavorata e mixata a regola d’arte e tanti ingredienti e materie prime di eccellenza.
La Passionata è un dolce che ormai ha varcato i confini regionali ed è apprezzato e conosciuto. Se sei da queste parti, visita Troia con le sue bellezze storiche e fai una tappa alla Pasticceria Casoli a gustare la Passionata. Provala, è davvero eccellente. Parola dei Templari del Gusto.
N.B. Ringraziamo Giulia Beccia per la preziosa collaborazione.
Pasticceria Casoli
Via Regina Margherita n.121
Troia (Fg)
Tel. 328 443 4040
Visita il sito web della Passionata di Troia della Pasticceria Casoli
I calcioni molisani (cauciuni, calciuni), sono dei dolcetti tradizionali di questa meravigliosa regione, sono ripieni di pasta di ceci aromatizzata. Sono tipici delle feste. Si fanno in molte famiglie e come sempre ne esistono diverse varianti, l’originale prevedeva il ripieno di pasta di ceci, zucchero e mosto cotto.
Quella che vi proponiamo è la ricetta (nella versione moderna) della brava Daniela Carissimo, grande talento nell’arte pasticcera. Nel borgo di Trivento nella sua pasticceria Dolci Tentazioni sforna infinite bontà e in questo periodo trovate anche i calcioni. Ecco la ricetta per farli a casa..
Ingredienti (per una cinquantina di calcioni)
Impasto frolla:
- 10 uova intere
- 2 bicchieri piccoli di zucchero (0,2 cl)
- 2 bicchieri piccoli di olio di oliva (0,2 cl)
- Mezza bustina di lievito per dolci
- Farina 00 800 gr./1kg
Per il ripieno:
- Ceci lessati un kg
- cacao 150 gr. (ma la dose dipende anche dai gusti)
- Buccia di limone grattugiata (un limone)
- Buccia di arancia grattugiata (un’arancia)
- Liquore a piacere (qui è stato usato il Borsci San Marzano)
N.B. Altra Variante di ripieno è con pasta di ceci + mosto cotto o con ripieno di crema pasticcera
Procedimento:
La prima cosa da fare è formare sulla spianatoia la classica fontana di farina, facciamo un foro all’interno e mettiamo lo zucchero, l’olio, il lievito e le uova e lavoriamo con pazienza fino ad ottenere un impasto elastico e omogeneo. Una volta pronto il nostro panetto di impasto, lasciamolo riposare e dedichiamoci al ripieno.
Lessiamo i ceci, passiamoli con un frullatore e otteniamo una pasta, aggiungiamo il cacao, la buccia di limone e di arancia grattugiate e un po' di liquore, lavoriamo bene questo impasto.
Intanto stendiamo in modo sottile la nostra sfoglia, (se usiamo la macchinetta per fare la pasta portiamola fino alla misura 4 di spessore), tagliamo la sfoglia con un coppapasta tondo o ovale e con un cucchiaio o con un sac à poche sistemiamo al centro il ripieno di pasta di ceci. Richiudiamo i calcioni. Friggiamoli in abbondante olio di semi di girasole. Una volta pronti passiamoli su un foglio di carta assorbente e cospargiamoli di zucchero a velo. Et voilà i nostri calcioni sono pronti !
Dolci Tentazioni
C/da Macchierio n.97
Trivento (Cb)
Tel. 0874 871263
Visita la pagina Fb della Pasticceria Dolci Tentazioni di Trivento
Ecco la ricetta del Soffione di ricotta della bravissima Daniela Carissimo della pasticceria Dolci tentazioni a Trivento.
Il Soffione di ricotta un dolce tipico di alcuni borghi dell’ Abruzzo e dell'alto Molise tra cui Trivento, molto semplice da preparare che normalmente si fa nel periodo della Pasqua. L’ingrediente principale è la ricotta di latte vaccino. Vediamo come si prepara …..
Il Soffione di ricotta di Daniela Carissimo
Ingredienti per la sfoglia:
- 1 uovo intero
- 1 cucchiaio da tavola di olio di semi
- 1 cucchiaio da tavola di liquore a piacere (tipo strega)
- 1 limone grattugiato
- Farina q.b. (250 / 300 gr)
Procedimento:
Formare una fontana con la farina, aggiungere tutti gli ingredienti ed impastare con le mani. l’impasto deve risultare liscio e omogeneo! Dopo questa operazione, lasciar riposare!
Soffione di ricotta - Momento della preparazione
Ingredienti per il ripieno:
- 350 gr. ricotta fresca di vaccino
- 6 tuorli d’uovo
- 6 albumi
- 6 cucchiai da tavola di zucchero
Procedimento:
Montare i tuorli d’uovo e lo zucchero fino ad ottenere un impasto spumoso, aggiungere la ricotta. A parte montare gli albumi ed aggiungerli all’impasto! Stendere la sfoglia, foderare uno stampo (quello da ciambellone) e mettere all’interno il ripieno. Cuocere a 160° per 1 ora. Et voilà…..il nostro soffione di ricotta è pronto!
Soffione di ricotta - Dettaglio
Dolci Tentazioni
C/da Macchierio n.97
Trivento (Cb)
Tel. 0874 871263
Visita la pagina Fb di Dolci tentazioni Trivento
Ecco la ricetta per fare a casa la famosa pastiera di grano, il dolce napoletano tipico della Pasqua.
Ingredienti per una pastiera per 10/12 persone:
– Un kg di pasta frolla (se volete farla da voi a parte vi diamo il procedimento)
– 650 gr. di ricotta di pecora
– 500 gr. di zucchero
– 400 gr. di grano cotto
– 1 limone
– 50 gr. di cedro candito
– 50 gr. di arancia candita
– 50 gr. di canditi misti o zucca candita
– 100 gr. di latte
– 30 gr. di burro
– 5 uova intere + 2 tuorli
– una bustina di vanillina (o una bacca di vaniglia)
– un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio
Procedimento:
Mettiamo in una casseruola il grano cotto, il burro, il latte e la scorza grattugiata di 1 limone;
Cuociamo per 10 minuti mescolando spesso, e lavoriamo l’impasto fino a che non diventi crema.
Frulliamo a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio.
Lavoriamo bene il tutto. Deve venire fuori un impasto sottile. Mettiamo una grattatina della buccia di un limone e i canditi tagliati a dadini. Mischiamo il tutto con il grano.
Prendiamo la pasta frolla scongelata, o quella fatta a mano e sistemiamo l’impasto dello spessore di circa 1 cm e mezzo- 2 cm con il mattarello. Rivestiamo la nostra teglia (in genere sui 25- 30 cm di diametro) che avremo precedentemente imburrato. Ritagliamo la parte in eccesso e ricaviamone delle strisce.
Sistemiamo il composto di ricotta nella teglia, livelliamolo e pieghiamo verso l’interno i bordi della pasta, decoriamo con le strisce di pasta formando quasi una specie di grata che poi spennelleremo con un tuorlo sbattuto.
Mettiamo in forno a 180° per un’ora e 30 fino a quando la pastiera non avrà preso un bel colore ambrato; Lasciamo raffreddare e spolverizziamo con lo zucchero a velo.
Pastiera - Dettaglio fetta
N.B. Se volete fare la frolla a casa ecco gli ingredienti:
Pasta frolla per pastiera da 10-12 persone:
– 3 uova
– 500 gr. farina
– 200 gr. zucchero
– 200 gr. di strutto o di burro
Procedimento:
Su un tavolo mettiamo la farina e lo zucchero a fontana, facciamo il nostro “cratere” al centro e aggiungiamo il burro ammorbidito, i 3 tuorli d’uovo e la buccia grattugiata di mezzo limone.
Piano piano aiutandoci con una forchetta, sbattiamo le uova al centro della fontana incorporando poco alla volta la farina il burro e lo zucchero.
Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, lavoriamo bene l’impasto ma non troppo. La pasta frolla infatti non va lavorata troppo per non farle perdere la friabilità.
Prima di utilizzare la nostra pasta frolla, facciamo riposare almeno una mezz’ora l’impasto coperto da un canovaccio bagnato e strizzato.
Ecco la ricetta per fare la famosa torta mimosa, bella, colorata e buonissima.
Ingredienti:
Per 2 Pan di Spagna:
– Farina 200 g
– Fecola di patate 40 g
– Uova 4 intere ed 6 tuorli
– Zucchero 200 g
Per la crema pasticcera:
– Farina 50 g
– Latte fresco intero 250 ml
– Panna fresca liquida 250 ml
– 7 tuorli
– Mezza bacca di vaniglia
– La buccia di mezzo limone
– Zucchero 180 g
Per la panna montata:
– Panna liquida fresca 200 ml
– Zucchero a velo 20 g
Per la bagna:
– Sciroppo di ananas
Procedimento :
Impastiamo le uova intere e lo zucchero e montiamo gli ingredienti per almeno 10 -15 minuti fino ad ottenere un composto bello spumoso. Aggiungiamo i tuorli e continuiamo a montare per altri 5 minuti. Uniamo al composto la farina e la fecola dopo averle setacciate: amalgamiamole con dolcezza, con dei movimenti che vanno dal basso verso l’alto per far entrare aria nel composto. Versiamo l’impasto in due teglie imburrate ed infarinate e cuociamo in forno statico a 180° per una mezz’oretta.
Una volta cotti, facciamo raffreddare i pan di spagna capovolti su un canovaccio. Intanto prepariamo la crema pasticcera. Versiamo in un tegame il latte, aggiungiamo la panna e portiamo a bollore. In un’altra padella mettiamo lo zucchero, i tuorli, giriamo con un cucchiaio di legno poi aggiungiamo la farina e i semini della bacca di vaniglia, incisa precedentemente. Mescoliamo con un mestolo di legno e poi uniamo il composto di latte e panna. Aggiungiamo la buccia del limone.
Riaccendiamo il fuoco e facciamo addensare, quando vediamo che la crema comincia a bollire, spegniamo il fuoco e versiamo la crema in una teglia larga. Ricopriamo la crema pasticcera con della pellicola trasparente e mettiamola a raffreddare in frigo.
Prepariamo la bagna. Montiamo la panna ben fredda, appena si gonfia uniamo lo zucchero a velo e continuiamo a montare, poi mettiamo tutto in frigo. Quando la crema pasticcera sarà fredda versiamola in una ciotola, lavoriamola con un mestolo e incorporiamo la panna montata, tranne due cucchiaiate che terremo da parte. Puliamo il pan di spagna della parte scura esterna e dividiamo uno dei pan di spagna e ricaviamo da uno di essi tre dischi di uguale spessore, dall’altro tagliamo delle fettine dello spessore di un centimetro che poi taglieremo in 3 striscioline e poi in cubetti.
Ora assembliamo la nostra torta mimosa: prima un disco di pan di spagna che bagniamo con la “bagna” e sul quale mettiamo un velo di panna montata zuccherata. Sopra la panna stendiamo la crema pasticcera mescolata alla panna e quindi sistemiamo sopra il secondo disco di pan di spagna: ripetiamo quindi tutta l’operazione fino a quando non avremo sistemato il terzo disco. Ricopriamo tutta la torta con la crema avanzata. Dopo aver ricoperto tutta la torta con la crema, decoriamo facendo aderire i cubetti alla crema. Una volta terminata, mettiamo la torta in frigo, meglio se coperta per non farla seccare troppo
A ben rifletterci, è difficilissimo dare una giusta definizione di una bugia, facilissimo che faccia molto male a chi ne scopre la sua natura menzognera. Il dizionario parla chiaro: una bugia è una affermazione non corrispondente al vero, una falsità detta solitamente con l’intento di ingannare, di illudere. C’è chi sostiene l’uso nelle cosiddette bugie a fin di bene, ma sicuramente non bisogna lasciarsi convincere da chi sostiene che le proprie bugie siano dette senza l’intento di ferire: la volontà di illudere c’è sempre, già nel momento in cui si affaccia nella mente il bisogno di mentire. Chi ha avuto a che fare con un bugiardo cronico sa che è una sorta di malattia ed è inutile aspettare e impegnarsi per una guarigione, molto meglio pensare ad altre bugie che non mentono sul loro sapore e sulla loro bontà, vale a dire i classici omonimi dolci di Carnevale.
Bugie di Carnevale
Le bugie in verità si chiamano in mille modi diversi a seconda della tradizione di ogni regione, il nome più conosciuto è solitamente ‘chiacchiere’ e la motivazione sarebbe da collegare al rumore che fanno quando vengono mangiate, un suono che ricorda per l’appunto il brusio di una chiacchierata. La versione più golosa di questo dolce, che si può preparare sia fritto sia al forno, prevede che si accompagnino al sanguinaccio, classica crema al cioccolato del periodo carnevalesco che nella ricetta originale ha tra gli ingredienti il sangue fresco di maiale, come suggerisce il nome. L’uso del sangue è legato alla tradizione del non buttare via niente del maiale, il rito dell’uccisione del quale avveniva nei secoli scorsi proprio in questo periodo, ma dagli anni Novanta del Novecento la vendita al pubblico di sangue di maiale è stata espressamente vietata e da allora il cosiddetto sanguinaccio ha nel suo fulcro soprattutto il cioccolato.
È meglio un’amara verità di una bugia addolcita, ma meglio di tutto è una buona bugia accompagnata dalla crema al cioccolato, specialmente se quest’ultimo ne diventa il cuore pulsante. Ecco la mia ricetta delle bugie ripiene di sanguinaccio, prima fritte poi passate al forno.
Ingredienti per la sfoglia:
- 500 gr. di farina 00
- 50 gr. di zucchero
- 50 gr. di burro ammorbidito
- 1 pizzico di sale
- 2 uova intere
- 1 tazzina di vino bianco
- ½ bustina di lievito per dolci
- zucchero a velo q.b.
- scorza di limone
Ingredienti per il ripieno al cioccolato:
- 250 gr. di cacao in polvere
- 80 gr. di cioccolato extra fondente
- 1 litro di latte intero
- 500 gr. di zucchero
- 80 gr. di farina
- 1 bustina di vanillina e cannella
Bugie di Carnevale - Dettaglio
Procedimento:
Su un piano da lavoro disporre la farina a fontana e al centro inserire uno alla volta gli ingredienti, tranne il burro. Mescolare delicatamente il composto lasciando il tutto nel ventre della farina, aggiungere il burro e continuare a lavorare l’impasto formando stavolta una palla che deve riposare in frigorifero per trenta minuti.
Nel frattempo, preparare il sanguinaccio. In una pentola dai bordi alti versare il latte, aggiungere la vanillina e la cannella e lasciare la fiamma a fuoco dolce. In una ciotola mescolare cacao, zucchero e farina e aggiungere al latte, mescolando sempre, il composto. Mescolare di continuo, a fiamma rigorosamente bassa. Quando il liquido inizia a bollire prima e ad addensarsi poi, aggiungere il cioccolato extrafondente e il liquore.
Stendere la sfoglia a mano o con un apposito macchinario fino ad ottenere uno spessore di mezzo centimetro. Aiutandosi con un cucchiaino, disporre il sanguinaccio a scacchiera su metà sfoglia e coprire delicatamente il tutto con l’altra metà, aiutandosi con le dita per creare dei fagottini (o altra forma di fantasia). Con un taglierino da cucina, magari dalla forma marcatamente seghettata, tagliare lungo i punti di unioni.
In una padella con olio friggere le bugie per poco tempo ad ogni lato, disporle prima su carta assorbente e poi sulla teglia da forno. Infornare a 180° per dieci minuti. Servire con abbondante zucchero a velo.
La curiosità :
Il migliaccio è un dolce campano e in particolar modo napoletano del Carnevale. Un tempo lo si faceva il Martedì grasso. Il nome deriva da “miglio” perché anticamente le massaie preparavano questo dolce utilizzando la farina di “miglio” un cereale povero, negli anni successivi esso è stato sostituito dalla semola di granoturco. L’ingrediente principale del migliaccio è il semolino, vediamo come si prepara.
Migliaccio - dettaglio fetta
Ingredienti:
– 1 litro di latte
– 280 gr. di semolino
– 400 gr. di ricotta
– 5 uova
– 1 bustina di vanillina
– scorza grattugiata di un limone
– 200 gr. di zucchero
– sale q.b.
– burro q.b.
Procedimento:
Mettiamo il latte in una padella e versiamo il semolino a pioggia, poi la buccia di limone e un pò di sale.
Mentre la padella è sul fuoco a fiamma bassa lavoriamo bene il composto fino a che non diventi denso, quando sarà della giusta consistenza, togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare un pò, mettiamo un pezzetto di burro.
Intanto mettiamo la ricotta in una ciotola, aggiungiamo la vanillina , le uova lo zucchero e lavoriamo evitando che si formino grumi. Quando avremo la giusta consistenza uniamo il composto di ricotta al semolino e latte e amalgamiamo, dobbiamo ottenere un impasto omogeneo.
Prendiamo la nostra bella teglia, mettiamo la carta da forno, versiamo il nostro impasto e inforniamo a 220 gradi per 50- 60 minuti. Serviamo freddo o tiepido. Buon appetito !
Ingredienti:
– 4/5 Cucchiai di cacao amaro
– 50 gr. di amarene
Per la pasta frolla:
– farina gr. 250
– zucchero a velo gr. 200
– tuorli 2
– burro gr.140
Per il ripieno di crema pasticcera:
– Farina 00 gr. 75
– Maizena gr. 30
– Zucchero gr.130
– Tuorli d’uovo 5
– Latte ml. 500
– Bacca di vaniglia
Torta crema pasticcera e amarene
Procedimento:
- Prepariamo la pasta frolla (o utilizziamo quella già pronta) . Dobbiamo farne 2 dischi.
- Prepariamo la nostra crema pasticcera, riscaldando il latte unendo la nostra vaniglia ( apriamola per metà per il verso della sua lunghezza e con il coltello raschiamo il contenuto mescolandolo al latte), intanto sbattiamo i tuorli e lo zucchero con una frusta fino ad ottenere un composto bello spumoso. Uniamo la farina passata al setaccio per evitare che si formino grumi. Continuiamo a mescolare e incorporiamo a filo in nostro latte caldo aromatizzato alla vaniglia, rimettiamo sul fuoco e continuiamo a mescolare, abbassiamo poi la fiamma e facciamo cuocere per altri 4/5 minuti. Pronta la crema mettiamola in una ciotola per interromperne la cottura e facciamo raffreddare.
Per la crema al cioccolato:
- Prendere metà della crema pasticcera e aggiungere 3/4 cucchiai di cacao amaro
Esecuzione:
Stendiamo la pasta frolla 1 cm. di altezza, imburriamo e infariniamo una teglia e adagiamoci su la pasta frolla, su di essa versiamo la crema pasticciera bianca e quella al cioccolato. Uniamo le amarene e poi copriamo con l’altra sfoglia di pasta frolla. Cuociamo la torta in forno 180° per almeno 50 minuti.
Nel secondo attimo esatto in cui si prende consapevolezza di essere stati ingannati, corpo e anima soffrono. ‘Secondo’, sì, perché il primo momento è dedicato a uno sgomento senza suono, sapore e colore, una sorta di strada spianata verso l’angoscia della cognizione. Dopo, è un’orchestra di rumori assordanti, è gusto amaro che avvelena sulle labbra e nel cuore pieno di palpitazioni, è un arcobaleno ricco di sfumature che confondono e si confondono. Ben altra cosa è la sorpresa: scoprire strato dopo strato come è fatto qualcosa è un’esperienza molto interessante, capace di regalare gioia e di insegnarci qualcosa, che si tratti di un cibo buono al palato o una situazione buona per il nostro quotidiano.
Nella Pasticceria Mazz, ubicata in Via Tribunali nel Centro Storico di Napoli, il pasticciere Guglielmo Mazzaro propone da un po’ un nuovo dolce che invita a sorprendersi: la crostata al cioccolato e alla crema pasticcera con cuore morbido di Pan di Spagna.
La crostata al cioccolato crema pasticcera e cuore di Pan di Spagna di Mazz. Napoli
Una bontà che si può mangiare con le mani, afferrando delicatamente la fetta di forma triangolare per portarla alle labbra, risultando così comoda anche come gustoso e corposo spuntino per strada, o con una piccola posata, degustandola pezzo dopo pezzo. La modalità non cambia l’effetto sorpresa: ogni strato si sposa con l’altro perfettamente.
Il dolce si presenta all’esterno come una classica crostata, con la base di pasta frolla e il tipico reticolato nella parte superiore; tagliandone una fetta si comprende pienamente la rivisitazione. Vi è uno strato di Pan di Spagna lievemente bagnato, sul quale si appoggia uno spesso strato di crema pasticcera e successivamente un livello di cioccolato, che non è una classica crema spalmabile diffusa commercialmente ma è creato ad arte nel laboratorio. Chiude tutto la suddetta rete di pasta frolla, caratterizzata da strisce sottili e dalle linee morbide.
È sicuramente un dolce che gioca sull’effetto sorpresa: all’apparenza sembra in un modo e il suo cuore invece regala davvero un gradito stupore, così come sembra un dolce “asciutto” e robusto mentre la struttura esterna nasconde una fresca morbidezza che si lascia scoprire assaggio dopo assaggio. Gli strati, grazie a una grande maestria e un pizzico di pazienza al momento della creazione, sono perfettamente delineati, ognuno ha la sua posizione ben visibile al taglio della fetta e al tempo stesso sono squisitamente in sintonia: si percepisce il sapore di ognuno e l’insieme è un gradevolissimo matrimonio di sapori.
Per chi volesse tentare di creare qualcosa di simile a casa, il consiglio è sicuramente avere amorevole pazienza: occuparsi della ricetta passo dopo passo, attendendo che ogni livello della creazione trovi il suo spazio e la sua forma prima di proseguire col prossimo, lasciando poi riposare a lungo prima di servire e di concedersi una fetta di questa bontà… magari proprio per consolazione dopo una sorpresa che sembrava dolce e che in realtà si è rivelata un amaro inganno.
Mazz, Bar Pasticceria
Via dei Tribunali n. 359
Napoli
Tel. 081459248
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Uno dei prodotti tipici di Sant’Agata de’ Goti, borgo ricco di storia con un centro storico suggestivo, è la mela annurca, bella da vedere con il suo colore rosso inconfondibile, con la sua polpa compatta, profumata e un pò acidula ma allo stesso tempo dolce, succosa, è buonissima e fa anche bene alla salute visto che è un concentrato di vitamine (B1, B2, C, E), ed ricca di sali minerali come ferro, fosforo, potassio. La mela annurca dal Marzo del 2006, a livello europeo, ha ottenuto la denominazione “Melannurca Campana” ed è stata riconosciuta quale Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Mele di Sant'Agata de Goti
Vi proponiamo la ricetta di questi squisiti biscotti morbidi (fatti con la pasta frolla) ripieni con la confettura di mela annurca di Marilena (Maddalena) Parricelli, che proprio a Sant’Agata de’ Goti ha un forno e biscottificio eccezionale, “Gli Antichi Sapori” dove realizza cose meravigliose con i genuini prodotti locali.
Ingredienti per circa 20 biscotti:
- 200 gr. di farina
- 100 gr. di zucchero
- 100 gr. di burro
- Un pizzico di sale
- 1 uovo
Per la confettura:
- 4 mele
- 30 gr. di zucchero
Procedimento:
Preparare la confettura, lavare per bene le mele tagliarle a pezzettini (avendo cura a togliere la parte interna con i semi), facciamo appassire in padella a fuoco lento schiacciando con una forchetta aggiungiamo lo zucchero, giriamo sempre e far cuocere per circa un’ora/ un’ora e mezza fino a quando la confettura non si addensa.
(N.B. se piace alla confettura si può aggiungere un po’ di cannella e il succo e la scorza di mezzo limone)
Intanto avremo preparato la nostra pasta frolla con metodo classico, lavorare il burro con lo zucchero, poi aggiungere l’uovo e successivamente la farina, un pizzico di sale poi impastare il tutto fino ad ottenere la consistenza giusta.
Una volta preparata la pasta frolla, stenderla con un mattarello, ricavare dei cerchi , mettere sopra un cucchiaino di confettura di mele annurche e sopra chiudere con un altro cerchio di pasta frolla poco più grande, formare i nostri biscotti ripieni . Disporre (su carta forno), in forno preriscaldato a 150/160° poco più di 10 minuti et voilà, i biscotti sono pronti.
P.S. I biscotti ripieni di confettura vanno mangiati preferibilmente freddi, e possibilmente, dopo un pò di ore o addirittura il giorno dopo, perché sono ancora più buoni, sprigionando in pieno tutto il loro sapore.
N.B. Ricetta del forno Gli Antichi sapori. Sant'Agata de' Goti (Bn).
Gli Antichi Sapori di Marilena
Via Capellini snc
Sant’Agata dei Goti (Bn)
Tel. 0823 71 75 14