Alla Grotta siamo venuti più volte negli anni. Ci sono sempre piaciute l’atmosfera che si respira in questo luogo, la passione del patron Giuseppe Rea, valido sommelier, le proposte di cucina convincenti dello chef Antonio Esposito. Ci siamo tornati in una sera di Dicembre, con la voglia di gustare un po’ di piatti e abbinarli a qualche calice, riscaldati dal tepore del maestoso camino che è presente in sala.
Siamo proprio sul Corso principale di Casalnuovo, comune a pochi Km da Napoli, che un tempo vantava tra le altre, solide e radicate tradizioni agricole. Entrando, la sensazione che mi coglie è la stessa di sempre, all’ingresso c’è il maestoso bancone in legno, poi delle botti, una imponente credenza colma di bottiglie di vino ed altro ben di Dio. Ci accoglie l’oste e patron Giuseppe Rea con la gentilezza e la signorilità che lo contraddistinguono. Ci accompagnano al nostro tavolo (proprio accanto al camino).
Qui alla Grotta dimentica l’orologio e goditi il tempo, sarai trasportato in un'atmosfera unica: intorno a noi pietra, mattoncini, il calore del legno e bottiglie, bottiglie di vino e distillati in ogni dove. C’è poi il camino di cui ti parlavo sopra, maestoso e molto bello. Ho trovato piacevole anche la musica in sottofondo, (perfetto anche il volume, che permetteva ai commensali di chiacchierare senza alzare la voce). Insomma le premesse per trascorrere una bella serata ci sono tutte. Sembra quasi di essere in un’enoteca o un localino toscano o umbro. Si sta davvero bene. Noi siamo in quattro, con me Gennaro, Michele (detto Mimmo) e Raffael, valorosi professionisti e compagni di viaggio di tante avventure gastronomiche. Ci accomodiamo al nostro tavolo. Prima di guardare le proposte in carta, passa a salutarci lo chef, altra nostra vecchia conoscenza. Lo chef Antonio Esposito è una garanzia assoluta. Antonio è bravissimo e capace, grazie ad una tecnica invidiabile, di valorizzare in pieno i piatti della tradizione.
Diamo uno sguardo al menù, intanto ecco un calice di benvenuto: bollicine francesi. Un gradevolissimo Brut francese, un vino frizzante di Domaine De Jarras, con con un perlage persistente, un vino elegante, al palato asciutto con una piacevole nota floreale.
In carta ci sono tre antipasti, cinque primi (più la genovese come fuori menù), cinque secondi, più contorni e dessert.
Cominciamo ordinando gli antipasti. Optiamo per un tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e avvolgente il tortino, piacevolissima la fonduta di provola che lega il tutto.
Tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata
Poi un classico, la parmigiana di melanzane della tradizione, con melanzane, pomodoro e basilico. Semplicemente buona.
La Grotta. Casalnuovo - Parmigiana classica di melanzane con pomodoro e basilico
Con gli antipasti, Giuseppe Rea consiglia un vino in abbinamento, stavolta dalla Francia scendiamo in Piemonte, sorprendente il Casaret Langhe Doc Barbera di Marziano Abbona, un rosso piacevole e spigliato. Ottenuto da uve barbera in purezza questo vino ci colpisce per la sua versatilità. Ottimo l’abbinamento con gli antipasti.
Casaret Langhe DOC Barbera di Marziano Abbona
La nostra serata alla Grotta a Casalnuovo procede in maniera davvero piacevole, chiacchieriamo in attesa dei primi. Abbiamo scelto un must della casa, un piatto che ordiniamo praticamente ogni volta che veniamo qui. Sono gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè. Questo piatto è uno dei cavalli di battaglia dello chef Antonio Esposito. Gli spaghettoni sono eccezionali e si sposano a meraviglia con l’avvolgente crema di provola affumicata.
La Grotta. Casalnuovo - Spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè
L’altro primo è un fuori menù, ma non potevamo perdercelo. Ziti spezzati alla genovese. Fatti davvero come si deve, buonissima la carne, e nota di merito per la scelta della pasta: ziti spezzati rigorosamente a mano come tradizione vuole. Poesia.
La Grotta. Casalnuovo - Ziti spezzati alla Genovese
Ai primi abbiniamo un vino siciliano: il Sorìa Frappato di Firriato. Una bella interpretazione di un vitigno siciliano interessante, il Frappato appunto. Un vino di grande armonia ed equilibrio, che cattura e conquista grazie al suo sentore fruttato e quasi agrumato. Davvero una bella scoperta.
Sorìa Frappato di Firriato
Sarà per l’atmosfera piacevolissima, sarà per il tepore del camino che invita alla convivialità, ma non paghi di quanto abbiamo gustato, ordiniamo anche un secondo. La nostra scelta ricade sullo stinco di Maiale cotto a bassa temperatura con delle verdurine al burro con una salsa demi-glace. Lo stinco è paradisiaco, buonissimo e si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente ed attenta cottura.
La Grotta. Casalnuovo - Stinco di maiale CTB con verdurine croccanti al burro con salsa demi-glace
Accompagniamo il secondo con delle rassicuranti e rustiche patate al forno.
Patate al forno
Con il secondo Giuseppe Rea abbina un vino possente, un Aglianico Pompeiano IGP Don Paolo dell’Azienda Vinicola Sorrentino, un 2013. Un vino che sorprende per personalità e vivacità. Di un bel colore rosso rubino, con sentori di frutti rossi, spezie e tabacco. Perfetto con la carne. “Dulcis in fundo”, ecco il dessert. Optiamo per un semifreddo al torroncino flambè servito su una salsa al cioccolato, granella di amaretti e torroncino. Delizioso....
Semifreddo al torroncino flambè su salsa al cioccolato con granella di amaretti
Poi lo chef Antonio Esposito ci fa assaggiare la sua Caprese. Semplicemente meravigliosa. Chapeau.
La Caprese
Abbiniamo con il dessert un bel liquore: prunella mandorlata di Nonino. Un liquore morbido, delicato, dal profumo e sentore di mandorla, esaltato dalla presenza di Acquavite di prugna. Da una ricetta antica e sapiente di Nonino. Davvero ottimo.
Prunella mandorlata di Nonino
Chiudiamo qui la nostra cena alla Grotta. Paghiamo 45 euro a persona. Ho trovato davvero fantastico il rapporto qualità prezzo in relazione a quanto abbiamo mangiato e ai calici in abbinamento. Complimenti!
E’ sempre piacevole ritornare alla Grotta a Casalnuovo, piacevole come quando torni a trovare un vecchio amico. Il locale si trova sul Corso principale di Casalnuovo ed è molto bello, regala piacevoli sensazioni e un senso di calda ospitalità. L’oste, sommelier e patron Giuseppe Rea è un perfetto padrone di casa e guida mirabilmente gli ospiti negli abbinamenti con il vino e i distillati. In cucina lo chef Antonio Esposito è una garanzia, sono anni che lo conosciamo e spesso veniamo qui per provare i suoi piatti e le sue proposte: grande tecnica di base e passione per i piatti della tradizione sono il suo mix vincente. La sua cucina convince e seduce perché ha radici solide nel territorio. La sua genovese è super. Gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè il piatto che non devi assolutamente perderti. Buona la carne, meraviglioso lo stinco di maiale cotto a bassa temperatura con verdurine al burro e salsa demi-glace. Divina la caprese, e in generale molto buoni i dessert. La carta dei vini e distillati è curata e fornitissima con tante etichette italiane ma anche straniere. Il servizio è informale e veloce. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Cosa aspetti? La Grotta a Casalnuovo merita la visita. Garantiamo noi.
La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718
Visita la pagina Fb della Grotta a Casalnuovo
Siamo a Troia, perla del Subappennino dauno, cittadina di origini antichissime con bellezze artistiche e architettoniche notevoli, un bellissimo centro storico e una meravigliosa e imponente Cattedrale, uno dei gioielli del Romanico Pugliese. Proprio a pochi passi dal centro storico, dalla Cattedrale e dal Museo Civico c’è l’Osteria che abbiamo scelto per il nostro pranzo: l'Osteria fra due terre.
La meravigliosa Cattedrale di Troia
Parcheggiamo l’auto nei pressi del locale e ci accomodiamo. L’Osteria regala un ambiente di sana e sincera familiarità: semplice, per certi versi spartana con tanti oggetti della vita contadina alle pareti, un ambiente caldo e rustico, insomma un posticino che invita alla convivialità a tavola.
Osteria fra due terre Particolare interno sala
In un'altra sala interna ci sono tante immagini e cartine geografiche che rimandano al periodo del Regno delle due Sicilie.
Noi siamo in sei, ci servono il buon pane locale e da bere ordiniamo un rosso locale (nero di Troia naturalmente) e anche un mezzo litro di Rosato. Cominciamo con due begli antipasti centrali: uno misto e uno della casa. Diamo il via alle danze.Una frittatina di cipolle, molto buona..
Frittata di cipolle
Delle verdurine grigliate, in questo caso zucchine e melanzane.
Verdure grigliate
Poi ci servono degli involtini di melanzana, polpette di zucchine e curcuma su crema di zucca. Strabuone…
Involtini di melanzana e polpette di zucchine
Non possono mancare i formaggi e i nodini di mozzarella locali, sempre piacevoli da gustare.
Formaggi locali
Arrivano poi dei salumi spettacolari, sempre del territorio, un commovente capocollo, al contempo sapido e dolce, morbidissimo.
Capocollo
Una salsiccia secca bella spaorita e un prosciutto bello sapido che si scioglieva in bocca. Davvero ottimi i salumi.
Salsiccia secca e prosciutto
Il nostro pranzo procede in maniera piacevole, in attesa dei primi piatti. Qui abbiamo voluto gustare tre proposte differenti ma tutte nel solco della tradizione contadina locale. Abbiamo ordinato due piatti di orecchiette con funghi e pancetta. Molto buone le orecchiette da sottolineare la porzione generosa in grado di soddisfare appetiti esigenti.
Orecchiette con funghi pomodorini e pancetta
Due piatti di cavatelli con il mitico ragù misto di carne. Eccellente e che profumino …
Cavatelli al ragù
E due piatti di cavatelli con verdure di stagione, anche questi ci sono piaciuti.
Cavatelli con verdure di stagione
L’atmosfera qui all’Osteria Fra due Terre è davvero piacevole. Sarà l’ambiente, sarà la compagnia, sarà il contesto genuino e sincero ma il tempo scorre davvero veloce. Abbiamo ordinato anche 5 secondi, qui ci siamo tenuti nella vera e “pura” tradizione contadina: le mitiche polpette di pane, come quelle che faceva la nonna, cotte in un profumato sugo di pomodoro. Qui ci siamo concessi una inevitabile e meritata scarpetta. Gnam...
Polpette di pane
Un secondo che ci ha conquistati è la salsiccia “ alla fra due Terre” con peperoni e olive. Commovente.
Salsicce con peperoni e olive
Altro “must” dell’antica cucina contadina è l’involtino di cotica col sugo di pomodoro. Ne vogliamo parlare? Spettacolare e appagante.
Involtino di cotica
Poi ancora una porzione di salsicce e una grigliata mista di maiale, salsiccia e agnello. Abbiamo trovato una carne di buona qualità. Come contorno abbiamo preso delle patate al forno.
Grigliata mista di carne
Chiudiamo in dolcezza il nostro pranzo con 3 dessert da leccarsi i baffi. Due Parfait alle mandorle. Goloso, avvolgente e morbido come una carezza.
Parfait alle mandorle
E una meravigliosa crostata noci e castagne. Qualche amaro locale immancabile e chiediamo il conto.
Crostata noci e castagne
Paghiamo per il nostro pranzo in totale (in sei) 140 euro. Poco meno di 25 euro a persona. Rapporto qualità prezzo eccezionale.
Stefania e Giuseppe - I titolari
Dobbiamo fare i complimenti a Stefania e Giuseppe i titolari dell’Osteria fra due Terre, sono stati capaci di creare un’osteria davvero interessante. Qui tutto sembra rassicurarti, accoglierti, coccolarti. Già la location è suggestiva inserita poi nel bel centro storico di Troia. In cucina tra gli altri lo chef Pio (davvero bravo). Qui trovate la cucina tipica della tradizione contadina di questa zona della Daunia: una cucina semplice, sincera, senza fronzoli ma realizzata con materie prime e prodotti genuini e di assoluta qualità. Da sottolineare il servizio veloce e professionale, e l’incredibile rapporto qualità prezzo. Un indirizzo assolutamente da non perdere se siete da queste parti. Un’Osteria che è una garanzia, parola dei Templari del Gusto.
Osteria fra due Terre
Via San Leonardo n. 6
Troia (Fg)
Tel. 0881 977354
Visita la pagina Fb dell'Osteria fra due Terre
Mancavamo da Monteforte Irpino da un bel po’ di tempo, da quando uno dei nostri locali preferiti aveva chiuso i battenti. Stasera siamo tornati qui per provare un’osteria che stuzzicava la nostra curiosità.
Monteforte Irpino è una delle prime cittadine della bella provincia irpina che si incontra per chi proviene da Napoli e provincia: in effetti è una piacevole passeggiata, anche serale. Si raggiunge agevolmente uscendo al casello di Baiano (della A16) e attraversando per intero Mugnano del Cardinale. Avellino Ovest è invece l’uscita consigliata per chi proviene dalla provincia irpina.
Destinazione della serata è la nuova osteria A Malafemmena, di recente apertura. Siamo proprio nella graziosa piazzetta del paese, Piazza Umberto I nel centro storico. Si parcheggia proprio davanti al locale ed entriamo.
L’osteria è molto caratteristica. Una location tremendamente romantica, con arredi in legno a conferire impronta rustica e calda ad un ambiente comunque tutto sommato raffinato.
Sala interna
In un angolo poi c’è una bella piccola cantina ricca di tante etichette e varie bottiglie di distillati.
Un angolo del locale con bottiglie
La mise en place è quella tipica delle osterie napoletane di una volta. Scorci interni davvero bellissimi. Musica napoletana in sottofondo, piacevole e non invadente.
Sguardo alla lista dei vini, ancora da aggiornare e completare. Noi scegliamo un Pietralena, un aglianico 100% del Cilento delle Cantine Barone, un rosso dal colore rubino intenso, aromatico, con giusti tannini, lungo e persistente. Ottima scelta!
Aglianico del Cilento Pietralena di Cantine Barone
Il menù della giornata invece è presentato su delle simpatiche lavagnette da tavolo, scritte a mano e questo perché le proposte variano di volta in volta seguendo la stagionalità dei prodotti ed in funzione della spesa che vien fatta. Le proposte sono tipiche della cucina tradizionale napoletana.
Ci confrontiamo con la gentilissima e riservata collaboratrice di sala e si inizia con un antipasto Malafemmena che comprende vari assaggi.
Si parte con un piatto antico della tradizione popolare, una minestra maritata con cotechino e trancetti di pollo, squisita.
Minestra maritata
A seguire peperone e funghi ripieni (deliziosi).
Peperoni e funghi ripieni
Una zuppetta di fagioli con cotechino irpino davvero ben fatta.
Zuppetta di fagioli con cotechino irpino
Poi un classico irpino: rape e patate, sempre graditissimo.
Rape e patate
Dei buonissimi friarielli.
Friarielli
E per concludere una parmigianina di melanzane e un trancio di frittatina con zucchine. Antipasto delizioso e abbondante, menomale ne abbiamo preso solo uno.
Parimigianina e frittatina di
La serata trascorre tranquilla, l’andamento è lento molto “slow”, rilassante; l’ambiente è caldo, familiare, si sta davvero bene e il buon vino, quattro chiacchiere e la musica napoletana contribuiscono al resto.
Decidiamo di assaggiare un primo; ci vengono consigliati le candele alla genovese, un must dell’osteria, vanto della cucina napoletana, davvero ben fatti con un bel sughetto e tanti pezzetti di carne.
Candele alla genovese
Siamo davvero sazi; concludiamo però con un secondo piatto che tanto ci aveva incuriositi: filetti di maialino all’aglianico, stupendi, la carne tenerissima si scioglieva in bocca e piacevole era il contrasto col dolce dell’aglianico. Davvero un piatto fantastico.
Filetti di maialino all'aglianico
Abbiamo pagato per la nostra cena 52 euro in due. Rapporto qualità - prezzo davvero notevole.
Per concludere l’osteria A Malafemmena è un ritrovo sicuramente da consigliare, troverete una buona cucina, sincera, pietanze semplici ma ben cucinate, ricette della tradizione napoletana e popolare. Un indirizzo da tenere in considerazione se volete gustare qualcosa di tipico in un ambiente informale. La location è gradevole, familiare, che invita alla convivialità; il servizio è discreto, professionale, senza pressioni ed il rapporto qualità prezzo invita a ritornarci. Andateci e non ve ne pentirete. Garantiamo noi.
A Malafemmena Osteria
Piazza Umberto I, n.5
Monteforte Irpino (Av)
Tel. 0825 164 4051
Visita la pagina Fb dell’Osteria A Malafemmena
E' Sabato sera, sono con una bella comitiva di amici e abbiamo prenotato alla Locanda del Baccalà a Marcianise. Era da un po’ che volevo venire a provare la loro cucina e le loro proposte quasi tutte incentrate sul baccalà.
Locanda del baccalà Marcianise (Ce) - Insegna
Chiaramente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo, arriviamo e ci accomodiamo. Entrando il locale colpisce per l’atmosfera davvero particolare che si respira, da vera e propria locanda ma con dettagli originali: sedie capovolte appese al soffitto, scritte sui muri, simpatiche t-shirt. Tutto crea quasi una sorta di scenografia in cui i clienti sono protagonisti insieme a lui: sua maestà il baccalà (e non chiamatelo pesce povero perché potrebbe offendersi).
Locanda del baccalà Marcianise (Ce) - Angolo caratteristico del locale
>Mettiamo subito le cose in chiaro, qualora tra i commensali qualcuno non amasse il baccalà, ci sono valide alternative: proposte di carne, montanare e tanto altro. Quindi davvero si ha l'imbarazzo della scelta. Altra cosa che mi ha colpito è l’atmosfera frizzante che c’è in locanda. Ci sono proprio tutte le premesse per una bella serata. Da bere ordiniamo minerali e due bottiglie della loro falangina frizzante ( a fine serata le bottiglie consumate saranno 4..)
Uno sguardo rapido al menù incentrato quasi tutto sul baccalà, proposto e cucinato davvero in tanti modi. Ci facciamo guidare anche dal personale di sala.
Diamo il via alle danze, cominciamo con un antipasto fantasia a testa: bruschetta con baccalà sott’aceto, crocchè di baccalà, polpettina di baccalà, uno spiedino con mozzarellina, pomodorini e baccalà, insalatina con orzo, riso venere, rucola pomodorini e baccalà.
Poi diamo spazio ai primi. Ne prendiamo uno a testa e la scelta ricade su questi tre: ziti spezzati alla genovese di baccalà, voluttuosi, gustosi, bella la scelta degli ziti perfetti a mio avviso con la genovese (in questo caso al posto della carne è stato usato il baccalà).
Ziti spezzati alla genovese di baccalà
Poi dei delicati ravioli con baccalà, davvero buoni…
Ravioli al baccalà
E gli spaghetti al baccalà con crema di pistacchi, avvolgenti, giustamente sapidi ma stemperati dalla dolcezza della crema di pistacchio, grande equilibrio per questo piatto che ha riscosso tra di noi grande successo e consenso.
spaghetti al baccalà con crema di pistacchi
Con i secondi ci siamo sbizzarriti, il fatto di essere in tanti ci ha dato la possibilità di provare parecchie cose dal baccalà fritto, che ha sempre il suo perché..
Baccalà fritto
Al baccalà alla griglia con verdurine. Poi ancora baccalà gratinato al forno con mandorle, ottimo ed inusuale abbinamento...
Baccalà gratinato al forno con mandorle
E ancora baccalà su vellutata di ceci, un abbinamento azzeccato. Gran piatto …
Baccalà su vellutata di ceci
Altro classico un bel baccalà all'insalata, con olive e pomodori, strabuona…
Baccalà all'insalata
C’è anche chi ha preso il tris di baccalà (parmigiana – gratinato – in tempura). Che ve lo dico a fare….
Tris di baccalà
La serata trascorre davvero alla grande, l’atmosfera piacevole della Locanda del Baccalà invita davvero alla convivialità, si sta davvero bene. Decidiamo di chiudere in dolcezza la cena e allora ognuno di noi ordina un dolce: cheesecake al pistacchio, babà alla mela annurca (very good..).
Babà alla mela annurca
Panna cotta al caramello, ideale per chi vuole coccolarsi..
Panna cotta al caramello
E un intrigante cannolo scomposto, suadente, croccante e al contempo delicato. Di un buono pazzesco…
Chiediamo il conto e paghiamo sui 35 euro a testa. Buonissimo il rapporto qualità prezzo.
La Locanda del Baccalà a Marcianise è un’esperienza da vivere,soprattutto se (come me) siete amanti del baccalà. Il locale è rustico, allegro, caratteristico, mette allegria e riesce a creare un’ atmosfera particolare. La cucina si basa in particolare su piatti a base di baccalà, un must della tradizione campana. Qui lo trovate davvero in tutte le salse (dall’antipasto al dolce), tante ricette e abbinamenti a volt sorprendenti. Buono il servizio così come il rapporto qualità- prezzo. Da provare ..
Locanda del Baccalà
Via Santa Caterina n.32
Tel. 339 126 8882
Visita il sito web della Locanda del Baccalà
Ebbene si, siamo tornati a Sperone all’Hosteria Le Gourmet, per noi ormai è una piacevole abitudine. Di tanto in tanto torniamo a trovare l’oste “cacciatore di bontà” Peppino Caramiello per degustare i nuovi menù dello chef Marco del Giudice, talento purissimo capace di valorizzare alla grande prodotti e materie prime.
Mancavamo da un po’ ma la voglia di gustare le nuove proposte dell’Osteria era troppo forte.
La prima cosa che ci piace molto dell’Hosteria Le Gourmet, una volta arrivati, è la sensazione di calda accoglienza che si respira qui: palazzo antico di inizi 900, tre sale (una per la degustazione), due bei camini. Qui d’Inverno col fuoco acceso l’atmosfera è davvero magica. E poi una volta accomodati al vostro tavolo dimenticate telefonini, orologi e assaporate il tempo che scorre lento come un buon calice di vino.
Ci accoglie in maniera gentile l’oste Peppino. La formula è sempre la stessa, non c’è menù alla carta (perche si può dire che le proposte cambiano settimanalmente in base alla stagionalità e reperibilità dei prodotti). Peppino ci illustra il menù: due proposte di antipasti: tagliere di salumi e formaggi e i caldi (4 proposte di carne, pesce e verdure di stagione), 4 primi, 4 secondi e 3 dessert (formula vincente non si cambia). Questo è un altro plus dell’Osteria: le proposte cambiano spesso questo perché lo chef lavora i prodotti e le materie prime selezionate e scelte insieme a Peppino.
Da bere prendiamo una minerale e un buon aglianico irpino. Prendiamo due antipasti dell’osteria. Intanto arriva un interessante benvenuto: un calice di prosecco una tartelletta mantecato di baccalà e polvere di peperone crusco (eccezionale) e sedano al lampone con maionese di rafano (sorprendente quanto buono).
Entrée
Ecco gli antipasti: un commovente involtino di verza ripieno di mortadella e caciocavallo, gustosissimo, giustamente sapido con un non so che di voluttuoso.
Involtini di verza ripieni di mortadella e caciocavallo
Un filetto di pesce lampuga con zucchine e crema alle alici. Lo abbiamo trovato meraviglioso, equilibrato, il sapore del pesce che ben si armonizzava con le zucchine e la nota forte della crema alle acciughe.
Lampuga con zucchine e crema di alici
Poi un assaggio di un classico: totani e patate serviti in modo originale in un piccolo “boccacciello”. Non avete idea del profumo inebriante quando lo apri … Davvero buoni …
Totani e patate
Per terminare il giro di antipasti un piatto della tradizione contadina locale: sausicchione (la salsiccia irpina) al sugo con la polenta. Un sapore inebriante, e un sugo che ci ha costretto ad una piccola scarpetta.
Salsiccia irpina al sugo con polenta
Gli antipasti ci sono piaciuti molto, come sempre le proposte sono studiate e presentate in modo originale. Decidiamo di ordinare due primi: dei bottoni ripieni di funghi porcini e zucca serviti in brodo di faraona. Uno spettacolo.
Bottoni ripieni ai funghi porcini e zucca in brodo di faraona
Ma non è da meno l’altro primo, un risotto cacio e pepe lunfo con le cozze a cui mancava solo la parola. Semplicemente perfetto. Mantecato come si deve, cremoso, equilibrato e giustamente sapido. Un piatto meraviglioso, da ricordare.
Risotto cacio e pepe lungo con cozze
L’oste Peppino di tanto in tanto passa a sincerarsi che tutto stia andando bene. Non potevamo esimerci dall’assaggiare anche i secondi e allora spazio a un petto di faraona (paesana) con indivia e maionese di rafano. Spettacolare..
Petto di faraona con indivia e maionese di rafano
E maialino con crema di mela e cipollotto. Delicato, profumato, con la carne di maiale morbidissima grazie alla cottura a bassa temperatura. Un secondo da Champions League !
Maialino con cipollotto e salsa alla mela
Come contorno due porzioni di chips di patate tagliate al momento. Buone anche queste.
Chips
Siamo pieni ma decidiamo di chiudere in bellezza. Del resto si dice “dulcis in fundo”, per cui …. Un dolce da dividerci: ecco una proposta di stagione, prettamente autunnale, quali sono due dei frutti di questo periodo? Castagne e cachi e allora un cremoso di castagne con una confettura di cachi e spuma di cioccolato bianco. Degna chiusura di un grande pranzo.
Dessert
Ad accompagnare il dolce un caffè e un amaro siciliano al limone. Costo del pranzo 75 euro in due. Buono il rapporto qualità – prezzo.
Per noi l’Hosteria Le Gourmet a Sperone rappresenta una certezza. Sono anni che veniamo qui e non ci ha mai deluso. Peppino Caramiello è sempre alla ricerca di materie prime, prodotti di stagione e cerca di premiare anche piccoli produttori locali e irpini che fanno qualità. Lo chef Marco del Giudice è un grande talento, riesce a valorizzare questi prodotti con una cucina che presenta tecnica, perizia e amore, una cucina che parte dalla tradizione (sempre presente qui in Osteria) ma offre anche interesanti spunti creativi e novità. L’atmosfera è gradevole e conviviale, il servizio discreto e preciso. Buono il rapporto qualità – prezzo. Cosa volere di più?
Fate un salto da Peppino e ci darete ragione. Parola dei Templari del Gusto!
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina Fb dell’Hosteria Le Gourmet
Quando si entra da C'era una volta vi sembrerà di essere catapultati fisicamente in una favola, vi ritroverete col naso all'insù persi tra oggetti di altri tempi in bilico tra la realtà e la fantasia.
Tonino il proprietario è anche antiquario ed è evidente. Ogni oggetto collezionato sembra raccontare una storia, la sua storia. Dal giocattolo alle moto la fantasia spazia senza fine per chi come me custodisce dentro ancora un po' d'innocenza di quando si era bambini. I ricordi rievocano immagini e suoni ma anche odori e sapori che si ritrovano nei piatti tipici campagnesi di questo magico locale.
Un angolo interno del locale
Vi sembrerà di stare a casa ma mangerete molto meglio che a casa, prodotti di stagione e a chilometro zero con la comodità di un servizio preciso e gentile.
Pittoresco angolo esterno
Abbiamo pranzato a menù fisso al prezzo di 25 euro a persona. Per iniziare hanno servito un abbondante antipasto, salumi e formaggi locali, immancabili ma di ottima fattura.
Formaggi e salumi locali
E poi tengo a sottolineare una buonissima zuppa di cipolle e zucca.
Zuppa di cipolle e zucca
Due primi, un tortiglione al pomodoro (che ha sempre il suo perché) e uno di pasta fresca fatta in casa con genovese bianca.
Genovese bianca
Come secondi una delicatissima arista di maiale
Arista di maiale
E uno squisito pollo ruspante alla cacciatora. Che sapore amici !
Pollo ruspante alla cacciatora
Come contorno dei buonissimi broccoli saltati in padella con un pizzico di peperoncino. Meravigliosi da accompagnare al buon pane locale.
Broccoli
Per finire la pizza di galletta, il classico dolce della nonna, caffè e ammazza caffè. Vino e acqua compresi nel prezzo. Cosa volere di più?In definitiva vale la pena venire qui, C'era una volta è una fantastica osteria di campagna dove gustare una cucina vera, sincera con eccellenti prodotti della terra e a Km Zero. La magia della location e l'accoglienza dei proprietari e del personale fa il resto.
Posticino da non perdere se amate i buoni sapori contadini.Tra una portata e l’altra poi è piacevole passeggiare nel adiacente giardino sempre in tema con il locale e a fine pasto potrete visitare non lontano da li il caratteristico Borgo di Campagna, ai piedi della rocca Gerione risalente al X sec. con le sue fontane e attraversato dal fiume Tenza affluente del fiume Sele deviato all'occasione per il rito tradizionale della ‘Chiena d’Estate. Bonum Appetitus Frates !
C’era una volta
SS 91 - km121
Oppidi Varano - Campagna (Sa)
Tel. 339 700 2520
Visita la pagina Fb di C’era una volta
Oggi vi parlo di un ristorante che mi ha conquistata a prima vista. Pane e Olio, nella centralissima Piazza Mazzini di Bracciano. E' la meta giusta per chi ama una cucina sincera ma con un tocco di ricercatezza che, a mio parere, non guasta mai.
La classica gita “fuori porta” (Bracciano dista da Roma circa 40 km) è stata l’occasione per scoprire questo ristorante che propone un menù vario, ispirato alla tradizione romana e laziale con una attenzione particolare a quella “braccianese”.
Pane e Olio strizza l’occhio alla modernità con alcune rivisitazioni veramente indovinate perché nella loro semplicità arricchiscono ma non snaturano le ricette originarie realizzate con materie prime di qualità e a km zero.
Il ristorante – collocato accanto all’ingresso del Castello Odescalchi – offre tavoli sia all’interno sia all’esterno, personale attento e cortese.
Il menù spazia dalla carne al pesce e propone diversi piatti con una forte matrice identitaria. Primi tra tutti, i lombrichi braccianesi, una pasta “povera” e semplice, realizzata con acqua e farina, compatta e callosa, ideale per accompagnare un condimento importante.
Partiamo dagli antipasti. Consiglio di dividerli almeno in due perché sono abbondanti.
Il tagliere classico propone una selezione di salumi e caci di ottima qualità, con prosciutto, mortadella, mozzarella e pecorini vari accompagnati da miele.
Tagliere di salumi e formaggi
Solletica la vista oltre che il palato anche l’antipasto “pane e olio” con assaggi di vere e proprie prelibatezze che variano a seconda della stagione dalla mozzarella in carrozza al tortino di melanzane.
Antipasto Pane e olio
Sfizio tra gli sfizi, abbiamo assaggiato anche le “chips” cacio e pepe. Strepitose, hanno un solo difetto: creano dipendenza!
Chips cacio e pepe
La vera standing ovation è stata per i primi piatti. Lombrichi cacio e pepe al tartufo, meravigliosi...
Lombrichi cacio e pepe al tartufo
E lombrichi alla gricia con fiori di zucca. Al dente e con una cremosità che non sempre si riesce ad assaggiare.Se passate da questo ristorante dovete assolutamente assaggiarli.
Lombrichi alla gricia con fiori di zucca
Da golosi incalliti ci siamo dedicati anche al dessert. Abbiamo assaggiato i tozzetti ai pistacchi e i tortini al cioccolato e alle mele.
Tortino di cioccolato e mele
Il tiramisù alla Nutella.
Tiramisù alla nutella
Difficile dire quale fosse il più buono. Ottima la carta dei vini. Abbiamo scelto un Valpolicella Ripasso superiore del 2017. In quattro abbiamo pagato 130 euro. Giusto.
In altre parole, Pane e Olio a Bracciano merita la visita. Questa Osteria ci è piaciuta molto per la genuinità dei piatti, per l’accoglienza gioiosa e cortese, per la location. Se siete da queste parti non fatevela scappare.
Pane e Olio Osteria
Piazza Giuseppe Mazzini n.11
Bracciano (Rm)
Tel. 06 9980 3433
Accetta Carte: Si
Aperto a pranzo e cena
Prezzo medio
Visita la pagina Fb di Pane e Olio a Bracciano
E’ Domenica, siamo di ritorno da una visita al Santuario di Montevergine decidiamo di fermarci a pranzo ad Ospedaletto d’Alpinolo all’Osteria La Juta, già visitata da noi Templari del Gusto qualche anno fa.
Ospedaletto è un paesino di poco più di 2000 anime, per storia e tradizione è legato alla nota Abbazia di Montevergine che dista appunto pochi km da lì e nel '200 si chiamava proprio “Hospitalis Montis Virgini”, fu poi aggiunto in un secondo momento l’appellativo di “Alpinolo” riferito alla natura montana del suo territorio, siamo infatti a quasi 750 metri di altezza. Alla famosa abbazia o meglio alla strada che dal borgo porta verso la stessa è legato anche il nome del ristorante che abbiamo scelto per il nostro pranzo: l’Osteria la Juta, dal dialetto a’ sa-juta a Montevergine.
Arriviamo alle 14.30, siamo in tempo per un pranzo veloce. Il locale è piccolo e ben curato, molto accogliente e regala un senso di calore, ci accoglie il padrone di casa Donato, mi guardo intorno e conto poco meno di 40 coperti (buon segno). Ci accompagna al tavolo che abbiamo prenotato e comincia a spiegarci la filosofia del suo locale e il tipo di cucina che propone. La cosa che ci colpisce è la grande passione che mette nel lavoro di ricerca dei prodotti del territorio, alcuni di nicchia ma tutti di grandissima qualità.
Da bere prendiamo una minerale, un’ottima birra artigianale e un calice di aglianico.
Birra artigianale
Cominciamo ordinando un antipasto di salumi e formaggi irpini: ricotta di pecora di Bagnoli Irpino, caciocavallo di Calitri stagionato in grotta, prosciutto crudo irpino di Sturno e pancetta locale.
Antipasto tipico irpino, salumi e formaggi
Tutto davvero eccellente. Ho trovato deliziosi i salumi e superlativo il caciocavallo di Calitri. L’incipit è notevole.
Donato ci spiega segreti e aneddoti sui prodotti che stiamo degustando e ci racconta della loro provenienza; è piacevole parlare con chi fa della passione il suo lavoro e i risultati si vedono.
Passiamo ai primi. Optiamo per i fusilli irpini con battuto di cipolla ramata di Montoro e caciocavallo di Calitri (notevole). Dolce, delicata gustosa la ramata di Montoro che ben si sposa con la nota sapida del caciocavallo. Gran piatto, una delle proposte storiche dell’Osteria la Juta.
Fusilli con cipolla ramata di Montoro e caciocavallo di Calitri
L’altro primo sono dei paccheri con crema di broccoli, salsiccia fresca e cacioricotta. Ottimi…
Paccheri con crema di broccoli salsiccia e cacioricotta
Visto che si è fatto abbastanza tardi, decidiamo di saltare il secondo, sarebbe un peccato non gustarlo in modo adeguato. Ci ripromettiamo di ritornare per degustare un pò di carne e intanto decidiamo di passare al dessert: pan di Spagna al cioccolato con crema di pistacchio e crema di nocciola. Che bontà!
Pan di Spagna al cioccolato con crema di pistacchio e crema di nocciola
Accompagniamo il dolce con due caffè. Chiediamo il conto, abbiamo pagato per un antipasto che era abbondante e l'abbiamo diviso, due primi, un dolce, una birra artigianale, un calice di vino, una minerale e due caffè 45 euro in due, Buon rapporto qualità prezzo.
Il ritorno all’Osteria La Juta conferma in pieno il giudizio che abbiamo dato qualche anno fa. E' un'osteria dove gustare un'ottima cucina, bene eseguita e con materie prime di grande qualità. Qui si mangia bene con un trionfo di prodotti del territorio. Un piccolo tempio del gusto con grandi prodotti irpini, buono il rapporto qualità-prezzo. Da non perdere se siete in zona.
Osteria La Juta
Via Circumvallazione 24
Ospedaletto d’Alpinolo (Av)
Tel : 339 12 44 103
Visita la pagina Fb dell’Osteria La Juta
Siamo a Margherita di Savoia, località turistica famosa per le saline (le più grandi d’Europa), con un lunghissimo e bel litorale. Proprio qui in un vicoletto tra il lungomare e le Terme sulla centralissima Via Vittorio Veneto c’è il posticino che abbiamo scelto per cena: Osteria al Vicoletto.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arriviamo e ci accomodiamo. A fare gli onori di casa c’è Grazia (gentile e sorridente) che insieme al marito Nicola sono l’anima dell’Osteria. Il locale è molto carino, semplice ma al contempo curatissimo con una bella mise en place.
Ci sono tavoli all’interno ma anche all’esterno nel pittoresco vicoletto. Noi ci accomodiamo all’interno e diamo un’occhiata al menù. Ecco la prima sorpresa: troviamo il menù scritto a penna, idea carina che ti fa capire anche come le proposte evidentemente cambino spesso in base alla stagionalità dei prodotti e alla disponibilità del pescato. Ci sono sette antipasti di mare, quattro di terra, quattro primi e quattro secondi. Poche proposte ma tutte molto curate e ben studiate, mi colpisce in particolare l’uso di prodotti a Km 0 e del territorio. Arriva il pane e da bere ordiniamo una minerale e due calici di Rosato Cerasuolo Doc Casino Murri della Cantina San Giacomo, un vino davvero intrigante, intenso, profumato con sentore di frutti rossi e nota floreale. Davvero un’ottima scelta..
Casino Murri, Cerasuolo Doc della Cantina San Giacomo
Come antipasti abbiamo scelto un polpo grigliato con patate, canestrato e pesto al basilico, assolutamente meraviglioso. Il polpo morbido, voluttuoso ben si sposava con le patate e con il canestrato. Una proposta interessante.
Polpo con patate, canestrato e pesto
Se possibile saliamo ancora di livello con il secondo antipasto: baccalà in crosta di scaldatelli (tipici taralli pugliesi) con friggitelli, pomodori secchi, lupini e vellutata di zucca. Questo piatto ci ha conquistato, spettacolare il baccalà, intrigante l’abbinamento con i pomodori secchi e la nota sapida dei lupini di mare a chiudere la dolcezza della zucca. Chapeau!
Baccalà in crosta con friggitelli, pomodorini secchi, lupini e vellutata di zucca
La nostra serata trascorre piacevolmente, passa anche Nicola (il padrone di casa) a sincerarsi che tutto sia di nostro gradimento. Non potrebbe che essere così! Vai con i primi ….
Optiamo per la calamarata agli spinaci con scampi e vellutata di zucca. Buoni ..
Calamarata agli spinaci con scampi e vellutata di zucca
E i fusilloni di grano arso con mazzancolle, pomodorini gialli e crema di ceci. Azzeccato il connubio di mazzancolle e pomodorini gialli con la nota dolce e al tempo stesso “rustica” della crema di ceci. Un primo davvero eccellente.
Fusilloni di grano arso con scampi pomodorini gialli e vellutata di zucca
Visto che la nostra esperienza gastronomica ci sta convincendo, non possiamo esimerci dal degustare anche un secondo. Opto per seppie alla brace su una base di pomodori secchi, capperi e cetrioli, squisita !
Seppia alla griglia
Decidiamo di fermarci, saltiamo il dolce e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 70 euro in due. Buono il rapporto qualità - prezzo.
L’Osteria al Vicoletto a Margherita di Savoia è un indirizzo da non perdere. E’ il frutto della passione di Nicola e Grazia per questo lavoro. La location è carina, all’interno il locale è semplice ma al contempo curato e dona un senso di familiare ospitalità. Davvero bello poi il vicoletto con i tavoli all’aperto e di sera poi ci sono tante luci a rendere magica la cena. Le proposte sono interessanti, poche ma studiate con cura, prevale ovviamente la cucina di mare ma unita ai buoni prodotti della terra a Km 0. Buono il rapporto qualità prezzo. Se siete a Margherita di Savoia è una tappa obbligata. Garantiamo noi …
Osteria al Vicoletto
Via Vittorio Veneto n.12
Margherita di Savoia (Bt)
Tel. 328 215 5668
Visita la pagina Fb dell'Osteria al Vicoletto
Siamo a Bacoli, piccolo gioiello nel cuore dei campi flegrei . Qui tutto è poesia, anche l’aria stasera è dolce e la brezza marina è inebriante. Per la nostra cena abbiamo scelto l’Osteria Da Caliendo. Siamo in collina, da qui la vista sul golfo è incantevole, anche di sera. Importante la presenza di un comodo parcheggio vicino al ristorante. Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due per tempo. Arriviamo, ci accomodiamo.
Il locale è intimo, raccolto, romantico, gli arredi semplici ma d’effetto, il colore predominante è il bianco. Il punto forte è la bellissima terrazza panoramica con vista mozzafiato sul Golfo di Bacoli. Ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere una fantastica serata. Siamo pronti a farci coccolare dalla loro cucina di mare.
Come sempre diamo un’occhiata al menù.
Ordiniamo da bere una minerale e una falangina dei campi flegrei spumante brut Astro delle Cantine Astroni, un vino di un bel colore giallo paglierino, con interessanti sentori di frutta, una buona nota minerale , equilibrato e suadente. Perfetto per la nostra cena.
Cominciamo con gli antipasti: vellutata di patate con calamari zenzero e pepe rosa. Delicatissima, avvolgente ..
Vellutata di patate con calamari, zenzero e pepe rosa
Poi un interessante pesto di cozze con crostini caldi. Il pesto di cozze è bello sapido, dal sapore intenso, inebriante.
Pesto di cozze con crostini caldi
Poi ecco un antipasto mediterraneo: al centro una buonissima insalatina di mare, poi sgombro scottato alla piastra, gambero con pasta kataifi, alici imbottite di provola, tortino con baccalà mantecato e pepe rosa. Un antipasto di pesce strepitoso, buonissimo.
>Antipasto mediterraneo
E ancora.... una mozzarella di bufala con insalatina pomodorini e crudo di gambero di Mazara: deliziosa…
Mozzarella insalatina, pomodorini e gambero di Mazara
Tutte le proposte ci hanno convinto e conquistato. Da rimarcare il pesce freschissimo e cucinato a dovere. E’ il momento dei primi, ordiniamo un piatto di linguine con i ricci di mare, deliziosi, belli sapidi, si sente davvero tutto il sapore del mare.
Linguine con i ricci di mare
L’altro primo è sorprendente: pasta mista di Gragnano cotta in acqua di scampi, gamberi di Mazara, tartufo e spolverata di pepe rosa. Posso garantirvi che il gusto era eccezionale....
Mischiato delicato in acqua di scampo, gambero bianco e tartufo
Siamo sazi, ma ci ripromettiamo di tornare presto per provare anche qualche secondo.
Chiediamo il conto e paghiamo in due 75 euro. Un rapporto qualità prezzo corretto, prezzo onestissimo.
L’Osteria da Caliendo a Bacoli è una piccola, grande istituzione. E’ Uua vera taverna di mare, con una cucina interessante, una location semplice ma d’effetto con un panorama mozzafiato. La cucina di pesce proposta da Caliendo è convincente e mette insieme tradizione e qualche spunto di innovazione. Il pesce è freschissimo e cucinato a dovere. Buonissimo il rapporto qualità – prezzo. Nota di merito anche per il servizio, puntuale e preciso. L’Osteria da Caliendo è assolutamente da provare senza “se” e senza “ma”. Parola dei Templari del Gusto!
Osteria da Caliendo
Via Wolfgang Amadeus Mozart, 67/A
Bacoli (Na)
Tel. 081 523 4073
Visita la pagina fb dell’Osteria da Caliendo