Il nostro viaggio per raccontarvi gli indirizzi da non perdere ci porta nel Sannio. Siamo a pochi Km da Benevento a Paupisi un piccolo comune immerso nel verde tra uliveti e vigneti situato in bella posizione panoramica alle falde settentrionali del Taburno-Camposauro. Arrivare qui è semplicissimo (c’è l’uscita Paupisi sulla S.S. Telesina). Abbiamo scelto di pranzare all’Osteria A’ Taccolella. Ci manchiamo da qualche anno e siamo tornati per gustare la cucina sincera e genuina di Irene Iannicelli ma andiamo per gradi.
Osteria A Taccolella. Paupisi (Bn) - Insegna
Dopo aver parcheggiato davanti al locale ci accomodiamo, abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo, (vi consigliamo sempre di prenotare soprattutto la Domenica a pranzo).
Ci accoglie Cosimo Rapuano perfetto e garbato padrone di casa, ci accompagna al nostro tavolo.
L’Osteria è come la ricordavamo: bellissima. Un tripudio di mattoni, legno, pietra, tufo e legno. L’atmosfera è calda e invita alla convivialità.
Osteria A Taccolella. Paupisi (Bn) - Ingresso
Come nelle Osterie di un tempo non c’è menù alla carta ma le proposte del giorno vengono elencate da Cosimo con paziente e certosina precisione: antipasti, primi, secondi, contorni. Il minimo comune denominatore è uno solo: la qualità e la genuinità dei prodotti tutti (o quasi) a Km Zero e scelti in base alla stagione e alla loro reperibilità. Le carni poi sono eccellenti e provengono dalla Macelleria di Famiglia che si trova alle porte del centro storico del borgo. Qui le carni (provenienti dal Fortore beneventano) e i salumi vengono lavorati secondo la tradizione.
Prima dell’antipasto ci portano dei deliziosi tarallini al finocchietto e il buon pane di Paupisi. Da bere una minerale e un aglianico locale.
Tarallini con semi di finocchietto
Optiamo per due antipasti della casa: sono sei proposte che arrivano in rapida successione. Per cominciare salumi e pecorino locale. Un meraviglioso prosciutto, e poi capocollo, pancetta e salame della Macelleria di famiglia. I salumi sono di ottima fattura e fatti come tradizione vuole. Ottimo incipit…
Salumi e pecorino
Poi delle “pizzelle” (zeppoline) con rosmarino. Stuzzicanti e assolutamente originali, che buono quel sapore di rosmarino …
Pizzelle con il rosmarino
Ci servono poi delle melanzane sott’olio fatte dalla mitica signora Irene, sempre buone, veri sapori contadini che si sposano con i ricordi di mammà. Quando il cibo fa riaffiorare ricordi …
Melanzane sott'olio
E a tambur battente dei crostini con salsiccia e provola. Meravigliosi. E dei carciofi ripieni…
Crostino salsiccia e provola e carciofi ripieni
A chiudere la serie di antipasti uno spezzatino di vitello di un buono incredibile. La carne era eccellente, lo spezzatino gustoso, morbido. Un piatto che ci ha conquistati …
Spezzatino di vitello
In attesa dei primi usciamo un pò fuori anche se il tempo non è dei migliori, ci sediamo un pò sotto il portico all'ingresso. Ma il nostro pranzo non è mica finito.... Rientriamo e ci attendono i primi. Ne abbiamo presi due diversi.
Dei cicatielli con pomodori, salsiccia, scaglie di parmigiano e rucola. Un vero piatto della Domenica, rassicurante, gustoso, anche questo rimanda ai ricordi d'infanzia e che buona quella salsiccia sbriciolata ....
Cicatielli con pomodori salsiccia e rucola
E un piatto di fettuccine con i funghi porcini a cui mancava solo la parola. Buonissime, condite perfettamente con il buon olio d'oliva locale.
Fettuccine con i porcini
Passa a salutarci anche Cosimo per assicurarsi che tutto vada per il meglio. E non può che essere così. E ora spazio ai secondi.... Agnello alla brace, con la carne morbida, succosa e che profumo!
Agnello alla brace
E una salsiccia anche questa alla brace. Come contorno delle patate fritte. Sulla carne dovremmo aprire un capitolo a parte. Come detto provengono dalla Macelleria Rapuano, la macelleria di famiglia nata nel 1988 che si trova all'inizio del centro storico di Paupisi. Qui vengono tantissimi clienti anche da lontano per prendere la carne e anche i salumi: soppressate, capocollo, pancetta, salame, salsiccia secca, tutto viene realizzato in modo totalmente artigianale e condito con ingredienti naturali. Davvero un luogo enogastronomico di eccellenza.
Salsiccia alla brace
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con una ricotta e pera fatte dalla brava Antonio Rapuano e un bicchierino di cherry. Ottimo davvero...
Ricotta e pera
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco meno di 30 euro a persona. Un rapporto qualità-prezzo eccellente. Davvero complimenti ...
L’Osteria A’Taccolella a Paupisi è una tappa imperdibile se amate la cucina del territorio, una cucina “di terra”, una cucina contadina nell’accezione più bella e nobile del termine. Qui si usano solo prodotti freschi, di stagione e di grande qualità. Qui il km zero è reale e non soltanto un modo di dire. Le materie prime vengono esaltate dalla bravissima chef Irene Iannicelli, sapiente custode di ricette antiche e di una tradizione che a tavola qui non tramonta mai. Il locale è gradevole, caldo, accogliente. Il servizio è veloce e professionale. Cosimo Rapuano è un perfetto padrone di casa, fantastico poi il rapporto qualità prezzo. Da provare e riprovare, parola dei Templari del Gusto.
N.B. Attenzione L’Osteria A’ Taccolella è aperta il Venerdì sera, il Sabato sera, la Domenica a pranzo e su prenotazione gli altri giorni.
Osteria A’Taccolella
Via Valloni
Paupisi (Bn)
Tel. 0824 886069
Visita il sito web dell’Osteria A’Taccolella
Siamo tornati a Bovino, splendido borgo della Daunia, sicuramente uno dei più caratteristici e belli della Puglia. Vi consigliamo di visitarlo, rimarrete a bocca aperta, un po’ come è capitato a noi qualche anno fa quando per la prima volta ci siamo venuti. Bovino è un centro ordinato, con tante cose da vedere: il Castello, la Villa comunale al cui interno c’è la bella Chiesa di Sant’Antonio. Il centro storico poi è una meraviglia, sorvegliato dall’alto dall’austero e maestoso Castello: è tutto un dedalo di stradine acciottolate, vicoletti, supportici, scale, palazzi storici e antichi portali. Passeggiamo e ammiriamo il Duomo (la Chiesa di Santa Maria Assunta la cui che risale al X secolo) e ci dirigiamo al Ristorante “La Cantina”, dove abbiamo prenotato il nostro tavolo per il pranzo. Di tanto in tanto torniamo da Nicola Consiglio al Ristorante La Cantina perché per noi rappresenta una piccola grande certezza: qui troviamo una fantastica, generosa cucina del territorio.
Siamo in un bel vicoletto, proprio nel cuore del centro storico. La Cantina dall’esterno da l’idea di una vecchia e piccola abitazione. Entriamo, il locale è come lo ricordavamo: piccolo appunto, ma accogliente e caldo. Un unico ambiente, domina la pietra, c’è un soffitto a botte, tanti oggetti di vita contadina e foto alle pareti e un bel camino. L'atmosfera è davvero bella.
Ristorante La Cantina. Bovino (Fg)
Altra cosa che non è cambiata, il menù del giorno scritto su una lavagna in bella mostra su di una parete del locale: c’è l’antipasto del Contadino e poi quattro proposte di primi, quattro proposte di secondi e il dolce del giorno. Mi faccio portare anche la carta dei vini, ci sono vini di piccole aziende pugliesi e domina il Nero di Troia (siamo nel suo territorio del resto). Alla fine decido proprio di prendere un Nero di Troia locale al calice perfetto per accompagnare il nostro pranzo.
Ordiniamo un solo antipasto del Contadino (uno basta perché è abbondante ed è più che sufficiente per due persone): si tratta di tante pietanze e piatti realizzati con prodotti di stagione del territorio. Molti non a Km ma a Cm zero coltivati o prodotti nell’azienda agrituristica di famiglia. Si comincia ….
Arriva il buon pane locale e un tagliere con uno squisito salame e tre tipi di formaggi realizzati dal Caseificio di Nicola Consiglio: uno al limone, uno al peperoncino e uno con la mentuccia.Buonissimi …
Formaggi e salame
E delle stuzzicanti montanare di montagna con origano. Che profumo!
Montanarine di montagna
Arriva poi una insalatina di ceci, caciocavallo, sedano, cipolla e aceto balsamico. Interessante …
Insalatina di ceci, caciocavallo, sedano e cipolla
E una morbidissima e profumata ricottina fatta con latte vaccino. Anche questa prodotta dal Caseificio di famiglia.. Complimenti!
Ricottina con latte vaccino
Non finisce qui ! Ecco delle bruschette con caciocavallo fuso.
Bruschetta con caciocavallo fuso
Credete sia finito l’antipasto? No, no.. Anzi ! Ci servono un piatto con 6 piccole proposte, una sorta di finger food della Daunia: un tocchetto di pizza di patate, un fungo ripieno, una parmigianina di borragine, un tocchetto di pizza di granturco (polentina fritta), frittatina di borragine e nido d patate al forno. Che dire, il territorio in un piatto….
Giro di antipasti della casa. Finger food della Daunia
E ancora una terrina con fave, piselli e carciofi. Che bontà …
Fave con piselli e carciofi
Con un ritmo incessante ecco del farro con borragine e pomodorini..
Farro borragine e pomodorini
Uno spezzatino di agnello e cocoria e uova. Dal sapore intenso e particolare..
Spezzatino di agnello uova e cicoria
A chiudere il nostro infinito antipasto patate con peperone crusco e olive. Una bontà incredibile. Patate e peperoni cruschi una volta i contadini le mangiavano a colazione prima di scendere a lavorare nei campi.
Patate con olive e peperone crusco
L’antipasto del Contadino è stato un trionfo di sapori del territorio con proposte legate alla tradizione contadina. Delizioso nella sua semplicità. Da applausi..
Veniamo ai primi! Abbiamo scelto un piatto di fusilli alla “bersagliera” con pomodorini, caciocavallo e capocollo. Deliziosi…
Fusilli alla bersagliera con caciocavallo capocollo e pomodorino
E i cavatelli con asparagi e salsiccia. Qui raggiungiamo davvero l’apoteosi.. Spettacolari nella loro genuina semplicità..
Cavatelli con asparagi e salsiccia
Siamo sazi ma decidiamo di prendere anche un secondo (in due), optiamo per i fagottini di vitello con caciocavallo e funghi con contorno di patate al forno. Anche questa è stata un’ottima scelta.
Fagottini di vitello con cuore di funghi, caciocavallo e patate al forno
Dulcis in fundo, decidiamo di degustare una torta di ricotta, delicatissima… Accompagniamo il dolce con due caffè e un liquorino di ciliegia.
Torta di ricotta e liquorino di ciliegia
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro bel pranzo 50 euro in due! Avete capito bene. Rapporto qualità prezzo da non credere.
Il Ristorante la Cantina a Bovino si conferma alla grande. Ci siamo tornati a distanza di un anno e il risultato non cambia. Punto fermo se volete gustare una sincera e genuina cucina locale. Dobbiamo fare i complimenti al patron Nicola Consiglio (anche l’altra sua creatura l’Agriturismo Piana delle Mandrie è luogo di eccellenza).
Abbiamo trovato una cucina contadina realizzata con prodotti a cm zero (passatemi il neologismo). I formaggi e i salumi prodotti dall’azienda agricola sono notevoli, le proposte sono tutte legate alla stagionalità. Bravissima la chef, la signora Rosaria capace di dar vita ad una cucina che sa esaltare le tradizioni contadine locali grazie ad una materia prima eccellente. Il servizio è veloce e schietto. Incredibile il rapporto qualità – prezzo. Insomma... in poche parole da non perdere se siete da queste parti. Garantiamo noi.
Ristorante La Cantina
Via Giovanni Barone 1,
Bovino (Fg)
Tel. 0881 96 18 49 - 389 78 97 956
Visita la pagina Facebook del ristorante La Cantina a Bovino
Siamo nell’agro aversano a Trentola – Ducenta, qui nella centralissima Via Roma c’è l’osteria che abbiamo scelto per il nostro pranzo: l’Osteria Angelina. Parcheggiamo l’auto senza difficoltà a pochi metri dal locale e ci accomodiamo, il personale molto gentile ci accompagna al nostro tavolo. Il locale è moderno, curato ma al contempo molto semplice e regala una sensazione di estrema familiarità. L’ambiente è caldo e si respira aria di sincera convivialità. Insomma ci sono tutte le premesse per un signor pranzo. Il menù non presenta molte proposte ma sono tutte interessanti ed è chiaro il tipo di cucina che questa osteria propone: una cucina orgogliosamente della tradizione campana e oserei dire anche casertana. Uno dei loro piatti forti è il mitico scarpariello. Ricetta tradizionale napoletana nata tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, quando i vecchi calzolai (gli scarpari appunto) venivano rifocillati e in un certo senso “pagati” per il loro lavoro con questo piatto realizzato con quello che si veva in cucina: il formaggio, il ragù (del giorno prima) e tanto basilico. Così nacque lo scarpariello, un piatto povero ma squisito e qui da Angelina è uno dei piatti più richiesti.
Osteria Angelina. Trentola - Ducenta (Ce). Sulla parete troneggia Il Re della casa - Lo Scarpariello
Cominciano le danze. Da bere una minerale e un ottimo Falerno del Massico delle Cantine Moio, intenso, fruttato con note di frutti rossi, dal sapore pieno, intenso e una struttura importante. Un bel vino pieno di personalità, ideale per accompagnare il nostro pranzo.
Cominciamo con un bel fritto realizzato a regola d’arte, asciutto, non unto: peperoni, melanzane, zucchine, un crocchè di patate e due frittelle. Ottimi..
Il Fritto
Ci portano poi un zuppa di fagioli con crostini, saporita, sapida, gustosa.
Zuppa di fagioli con crostini
E ancora fagioli piccanti con salsiccia sbriciolata. Anche questi ben fatti......
Fagioli piccanti
E un commovente gateau di patate. Che sapore amici! Delicato, fatto a regola d’arte, Quasi un sapore di altri tempi che ci rimanda alla cucina di una volta …
Gateau di patate e formaggio
A chiudere il nostro antipasto una “signora parmigiana di melanzane”, siamo di fronte ad un classico e in questi casi quando gustiamo un classico siamo esigenti. Se non sono fatti a dovere siamo molto critici, qui dobbiamo dire che il livello della parmigiana è notevole, chapeau ! Il nostro pranzo fila via che è una bellezza. E’ il momento dei primi, non potevamo esimerci dall’assaggiare due cavalli di battaglia dell’Osteria, un piatto di spaghetti allo scarpariello, con tanto pomodoro, basilico e formaggio. Sublime, fatto come tradizione vuole…
Il mitico scarpariello
E una genovese di tutto rispetto. Anche qui si respira tradizione a piene mani, devo dire he abbiamo scelto due primi che sono un must a Napoli e il risultato è stato lusinghiero. Complimenti!
La genovese
Prendiamo anche un secondo, un tris di carne: fettina, cotoletta e salsiccia servita su pietra lavica con patate fatte in modo artigianale, fresche, tagliate al momento e aromatizzate con la paprika.
Tris di carne con patate
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con una fetta di torta della nonna (ottima) e delle voluttuose graffe con cioccolato fondente.
Graffe ricoperte di cioccolato fondente
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 30 euro a persona. Un rapporto qualità prezzo davvero ottimo ! Bravi.
L’Osteria Angelina è il classico indirizzo che non tradisce le aspettative. Ottima osteria che propone piatti della tradizione cucinati benissimo e presentati discretamente. Le materie prime sono di assoluta qualità, i ragazzi in sala sono fantastici, il personale è solerte e gentile. Ottimo il rapporto qualità prezzo. La garanzia sta comunque in cucina, la signora Angela sa il fatto suo, cucina con amore e dispensa sorrisi ed emozioni con una cucina sincera che non delude le aspettative. Qui ci si sente coccolati come a casa e si possono riassaporare tanti piatti della tradizione ben cucinati e serviti. Fateci un salto amici, ci darete ragione. Da non perdere …
Osteria Angelina
Via Roma n.264
Trentola – Ducenta (Ce)
Tel. 349 088 4105
Visita la pagina Fb dell’Osteria Angelina
Siamo a Casalnuovo, comune alle porte di Napoli con una densità di abitanti da non credere e antiche tradizioni agricole oggi (ahimè) quasi del tutto scomparse.
Sul corso principale c’è la Grotta Hostaria e vineria. Ci eravamo già stati tempo fa e ci aveva sorpreso, lasciandoci ricordi piacevolissimi. Abbiamo deciso di tornarci per riprovare la loro cucina. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo.
La Grotta è il regno di Giuseppe Rea, sommelier esperto, grande appassionato e conoscitore di vini e “deus ex machina” di questo posticino che ha davvero qualcosa di speciale. Te ne accorgi da subito, appena entri. La prima cosa che vedi è un bancone in legno, poi delle botti, un bella ed ampia credenza colma di bottiglie di vino e poi pasta, biscotti, conserve, marmellate e tanto altro ben di Dio.
Giuseppe ci accoglie da par suo con grande gentilezza e ci accompagna al nostro tavolo. Attraversiamo le altre due sale. Tutto intorno pietra, legno, mattoncini e bottiglie di vino ovunque, in fondo un maestoso e bellissimo camino e musica jazz e fusion in sottofondo. Tutto davvero bellissimo. Se chiudi gli occhi ti sembra di essere in un’enoteca o un ristorantino toscano o umbro. Davvero un’atmosfera incredibile.Noi siamo in tre, ci accomodiamo al nostro tavolo. Diamo uno sguardo al menù, intanto da bere ordiniamo una minerale e su consiglio di Giuseppe un interessantissimo Franciacorta Brut dell’azienda Le Marchesine da uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Una vera rivelazione, con un perlage persistente, un vino elegante, asciutto con una piacevolissima vena acidula. Un vero fuoriclasse.
Franciacorta Brut dell'azienda Le Marchesine
Siamo venuti qui anche per provare nuovamente le proposte del giovane e bravissimo chef Antonio Esposito, una assoluta garanzia. Diamo il via alle danze. Optiamo per 4 proposte di antipasti.
Un meraviglioso carpaccio di carne salata trentina che ha la stessa consistenza di una carne fresca ma ha avuto un’affumicatura che la rende più succulenta e le conferisce una consistenza che la fa somigliare ad una carne cruda, con citronette, julienne di finocchi e pomodorini.
Carpaccio di carne salata trentina
Una tartare di manzo corretta con salsa al lime germogli di bietola, profumo di rosmarino e pepe bianco. Eccezionale …
Tartare di manzo
Ormai abbiamo preso il ritmo, in un crescendo rossiniano ecco un tortino di patate, zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e gustosissimo…
Tortino di patate zucchine con fonduta di provola fumè
E un carciofo farcito con un purè di patate e formaggio, guarnito con della pancetta croccante su una crema di piselli. Poesia ….
Carciofo ripieno
Ci siamo coccolato con 4 proposte di antipasti a testa. Ma la nostra cena non finisce qui.
Intanto cambio di vino, continuiamo su consiglio di Giuseppe Rea con un bianco. Ecco il Vulcania Sauvignon dell’azienda agricola Inama, una grandissima espressione del territorio del Soave, un 100% sauvignon Blanc, con fermentazione in barrique nuove al 30% a tostatura forte e 70 usate. Un vino emozionante.
Vulcaia dell'azienda agricola Inama
Prendiamo un due primi…
Un piatto di spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè.
Spaghettoni di Gragnano aglio olio e peperoncino su fonduta di provola fumè
E una sorprendente rivisitazione della carbonara. Grande intuizione dello chef Antonio Esposito. In pratica il tuorlo d’uovo è stato marinato per tre ore sotto una percentuale esatta (50% e 50%) di sale e zucchero. Il tuorlo si cuoce, si asciuga si disidrata ma risulta morbido r cremoso al centro. Viene messo sulla pasta e con la forchetta rompendosi condisce la pasta con il suo bel guanciale. Davvero un’idea innovativa.
Carbonara rivisitata dello chef Antonio Esposito
Il nostro terzo templare invece del primo opta per un secondo. Un bel filetto con melanzane alla griglia.
Decidiamo di terminare in dolcezza con un flan al cioccolato bianco con cuore caldo, crema di cioccolato bianco a rum e frutti di bosco caramellati. Delicatissimo...
Flan al cioccolato bianco
E un flan al cioccolato fondente con cuore caldo, crema di cioccolato bianco a rum e frutti di bosco...
Anche questo fatto dal bravissimo Chef Antonio Esposito. Accompagniamo il dessert con una chicca: la Riserva 983 di Dellavalle, un cuvèe di tre distillati stravecchi (60 % brandy invecchiato oltre 20 anni, 20 % di grappa di amarone stravecchia e 20 % di grappa di barolo stravecchia). Semplicemente fantastico..
Giuseppe vuole viziarci e allora ecco castagne e formaggio...
Castagne e formaggio
Le accompagniamo con una grappa Dellavalle molto particolare prodotta mettendo le migliori castagne del Piemonte tostate e fatte in pezzetti piccoli in infusione nella grappa che viene poi affinata in botti di castagno. Davvero particolare..
Grappa alle castagne di Dellavalle
Chiediamo il conto e paghiamo poco più di € 55,00 a persona. Direi un giusto rapporto qualità prezzo. Qui si può pranzare o cenare con un menù completo a 30/35 euro vini esclusi.
La Grotta è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda. Lo abbiamo scoperto anni fa e confermiamo il nostro lusinghiero giudizio. Questo è un posto che merita davvero! Noi gli rendiamo giustizia anche stavolta pubblicandolo sul nostro sito e lo facciamo con convinzione. E’ un luogo di eccellenza, quasi un’oasi nel deserto. Ristorante ed enoteca di livello assoluto con un buon rapporto qualità – prezzo. Fateci un salto amici. Garantiamo noi. Da non perdere.
La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718
La buona cucina della tradizione romana in Irpinia
Siamo a San Michele di Serino, siamo venuti in questo angolo di Irpinia per provare la buona cucina romana. Penserete che siamo impazziti e invece no...
Proprio qui infatti c'è l'Osteria di Antonio de Stefano."Romano de roma" di origini irpine. Antonio da qualche anno per motivi personali è ritornato nella terra dei suoi genitori e qui ha deciso di aprire questa osteria proponendo ciò che conosce meglio: la cucina tradizionale romana.
Parcheggiamo l'auto per strada a poche decine di metri dal locale. Attraversiamo un bel cortile (nelle calde giornate estive si può pranzare e cenare anche all'aperto).
Ci accomodiamo all'interno. L'aspetto è quello di una classica osteria di paese, spartana, l'ambiente semplice, quasi "casalingo" ma nel complesso gradevole.
In sala c'è anche un bel camino. Non è ancora tempo di accenderlo ma immaginiamo quanto sia piacevole nelle fredde e uggiose giornate invernali cenare davanti al fuoco acceso.
Antonio è il "Deus ex machina", il padrone di casa sotto tutti i punti di vista. E' un vero oste romano, cordiale, sorridente, sempre disponibile e (soprattutto) veloce.
Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Fiano dell'azienda agricola biologica Orneta di Ariano Irpino, un bel vino bianco di un bel colore giallo paglierino, fresco, con una interessante nota minerale.
Fiano di Avellino dell'azienda Orneta
Ordiniamo un antipasto della casa per due che cambia quotidianamente in base alla stagionalità e alla disponibilità delle verdure e dei prodotti.
Prima dell'antipasto un graditissimo benvenuto, una bella insalatina di ovuli freschi. Che bontà...
Insalata di ovuli freschi
Poi nell'ordine ecco che arrvivano due tocchetti di frittata con fiori di zucca, mentuccia e pecorino, molto buona..
Frittatina con fiori di zucca mentuccia e pecorino
Una bella cicorietta ripassata in padella con una punta di peperoncino. Adoro la nota amarognola della cicoria ...
Cicorietta ripassata in padella
Dei finocchi gratinati al forno.
Finocchi gratinati
E ancora zucchine ripiene di provola passate al forno. Buone anche queste..
Zucchine al forno con la provola
Ma raggiungiamo il top con un meraviglioso guanciale di Amatrice, profumato, delicato, che quasi si scioglieva in bocca.
Il guanciale di Amatrice
Antonio di tanto in tanto passa per sincerarsi che sia tutto di nostro gradimento, non possiamo che annuire. Usciamo un pò fuori per respirare un pò di aria pura in attesa dei primi.
Eccoli ! Un assaggio di rigatoni alla Gricia (detta anche amatriciana bianca). Sarà che io ho un debole per la Gricia ma questa l'ho trovata spaziale... (con una perfetta cottura della pasta).
Gricia
Poi un piatto di spaghetti quadrati alla carbonara. E cos'era! delicata, profumata, cremosa... e soprattutto gustosissima. Da Champions League!
Spaghetti quadrati alla carbonara
Gustiamo anche un piatto di spaghetti cacio e pepe. Altro primo classico della cucina romana. Anche qui devo dire che l'esecuzione è stata perfetta. Fare il cacio e pepe sembra una cosa semplice ma vi assicuro che non è così.
Bisogna anzitutto scegliere un pecorino romano DOP di qualità e schiacciare o tritare i grani di pepe, in modo tale che con il caldo sprigionino tutto il loro profumo. E poi l'acqua di cottura della pasta con il pecorino dà vita ad una cremina che solo Dio lo sa...
Spaghetti cacio e pepe
Non possiamo esimerci dall'assaggiare almeno un secondo (che dividiamo) e allora ci concediamo un classico abbacchio al forno. Tenerissimo, succoso, saporito.
Abbacchio al forno
Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) una mousse al cioccolato per addolcire la serata.
Mousse al cioccolato
Chiediamo il conto e paghiamo in due 60 euro. Prezzo onestissimo.
L'Osteria di Antonio a San Michele di Serino è davvero una piccola chicca per gustare la cucina della tradizione romana senza dover per forza andare a Roma o a Trastevere.
Non aspettatevi effetti speciali, il locale è semplice, per certi versi spartano ma estremamente familiare. In parole povere la classica e rassicurante osteria di paese.
I piatti sono ben eseguiti e fatti correttamente. Le materie prime sono di qualità (divino il guanciale di Amatrice). Da apprezzare l'uso di prodotti e verdure in base alla stagionalità e disponibilità. Niente di congelato o surgelato.
Insomma la cucina è buona, decisamente migliore di tanti ristoranti e osterie della capitale ahimè concepiti (spesso) per turisti.
Se proprio dovessimo dare un consiglio diremmo che si potrebbe osare un pò di più proponendo anche altre cose legate alla romanità. L'Oste Antonio de Stefano è Top: affabile, genuino, sempre pronto a venire incontro alle esigenze del cliente.
Non grandissima ma sufficiente la carta dei vini (con molte cantine e aziende irpine). Onestissimo il rapporto qualità-prezzo.
Osteria romana in terra irpina da non perdere quando ti viene voglia di un piatto di carbonara, un'amatriciana o un cacio e pepe fatti a regola d'arte.
Osteria di Antonio
Via Viaticale n.19
San Michele di Serino (Av)
Tel.0825 595776
Una Fantastica osteria salentina
Abbiamo fatto un bel giro nel centro storico di Lecce, abbiamo ammirato palazzi, chiese, monumenti di quella che a giusta ragione viene definita la “Firenze del Sud”: la bella Piazza Sant’Oronzo, il salotto del capoluogo salentino con i resti dell’anfiteatro romano, Palazzo del Seggio, la Cattedrale, il Duomo e la sua piazza, qui a Lecce domina il Barocco, un barocco sfavillante ma senza orpelli. E’ piacevole passeggiare nel centro storico tra negozi, locali e tanta gente, ma vale la pena allontanarsi da qui per raggiungere un posticino che non possiamo non segnalarvi. E’ ora di cena e abbiamo prenotato all’Osteria L’Arzilla Furcina.
Siamo non lontani dalla centrale Piazza Mazzini, dove abbiamo parcheggiato l’auto. Il locale ha qualche tavolo esterno ma il bello è all’interno. E’ curato, carino, ben arredato (belli soprattutto i tavoli con il piano con le classiche cementine salentine). Un’atmosfera calda e familiare. C’è una bella musica di sottofondo che però permette di conversare senza difficoltà.
Ci accomodiamo, da bere prendiamo una minerale e una bottiglia piccola di Mjere Salento Rosso Igp da uva Negroamaro 100% dell’azienda Michele Calò. Un rosso spettacolare, corposo con un bel sentore di frutti di bosco.
Mjere rosso Salento di Michele Calò
In sala c’è Adriano, il padrone di casa, cortese, affabile e pronto a consigliarci per il meglio. Ti da l’idea di un vecchio amico che si prende cura di te. La cucina di questa Osteria è particolare, presenta piatti e proposte legate al territorio quasi tutte di terra (con l’eccezione di un paio di portate di mare ma non di più), la scelta è voluta, si privilegiano infatti prodotti dell’orto, i salumi e i formaggi locali. Insomma una cucina a Km zero ma ben eseguita. Arriva un loro benvenuto: delle bruschettine con cipolla salentina in agrodolce e songino. Interessanti.
Bruschettine con cipolla caramellata e songino
Poi prendiamo un antipasto denominato “Scrocchio soffice”: crumble di pane speziato, burratina affumicata, capocollo di Martina Franca, pomodori scattarisciati e fuso di caciocavallo stagionato in grotta.
Scrocchio soffice
Tutto eccellente, nota di merito per quel capocollo di Martina che si scioglieva in bocca e la burratina affumicata davvero ottima. Interessanti i pomodori scattarisciati, in pratica pomodori passati in padella con le cipolle, contorno tipico della tradizione contadina di queste parti.Prendiamo un solo primo ma eccellente: le orecchiette con crema di peperoni, burrata fredda e granella di pistacchio. Le ho trovate meravigliose, sorprendente l’abbinamento della crema di peperoni con la burrata e la granella di pistacchio a regalare una piacevole nota croccante.
Orecchiette con crema di peperoni burrata fredda e granella di pistacchio
La nostra serata trascorre in maniera piacevole, tra una chiacchiera e l’altra. Di tanto in tanto Adriano viene al nostro tavolo per accertarsi che tutto vada per il meglio.
Abbiamo ordinato anche due secondi: medaglioni di filetto di maialino al balsamico con salsa fredda agrodolce e patate al forno. Un secondo commovente, credetemi i medaglioni di maialino si scioglievano letteralmente in bocca e cosa erano quelle patate al forno ! Divine, croccanti fuori e morbide dentro.
Medaglioni di filetto di maialino
L’altro secondo è una proposta di pesce denominata “Tuffo nel blu”: polpo cotto a bassa temperatura su crema di fave e cipolle rosse caramellate. Un polpo morbido e gustoso su una suadente crema di fave. Promosso a pieni voti.
Polpo cotto a bassa temperatura
Saltiamo il dolce e ci viene offerto il mirto artigianale fatto da loro. Buonissimo. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 65 euro in due.
Ci passa a salutare anche la chef Lina, la moglie di Adriano (è lei l’arzilla perché davvero è un vulcano). La cucina è la sua grande passione, l’altra è Adriano. E’ una vita che sono insieme ed insieme portano avanti anche questa osteria. Lo fanno con passione ed entusiasmo.
Qui trovate la tradizionale cucina salentina prevalentemente di terra, con l’uso di prodotti dell’orto, salumi, formaggi locali. Insomma qui c’è tanto Km zero. Lina in cucina sa il fatto suo, proponendo piatti della tradizione ben interpretati e presentati anche in chiave moderna. Il locale è gradevole, il prezzo onesto. L’Arzilla furcina merita una visita, fate una deviazione fuori dal centro storico e venite qui, non ve ne pentirete. Parola dei Templari del Gusto.
L’Arzilla Furcina
Via Filippo Bacile, n.25
Lecce
Tel. 391 332 0419
Visita il sito web dell’Osteria Arzilla Furcina
Un antico forno a paglia, sapori dimenticati , pane e pizza da urlo.
Siamo ad Orsara di Puglia uno dei gioielli della Daunia, terra generosa ed aspra, terra di antiche tradizioni contadine che vivaddio sono ancora presenti. Capitiamo qui di sera e dopo aver girato un po’ per le pittoresche vie del borgo antico, tra strade acciottolate e antichi palazzi ci fermiamo da Pane e Salute. Questo posto merita davvero una visita.
Pane e Salute. Orsara di Puglia (Fg) - Esterno con l'angolo delle erbe aromatiche
Qui si respira la storia del luogo, una storia fatta di tradizioni passate, di massaie e famiglie contadine. Il “genius loci” del borgo lo si coglie appieno in questo locale portato avanti con grande passione da Angelo di Biccari discendente di una famiglia che da oltre 5 generazioni impasta e sforna pane.
I Pani di Angelo di Biccari
Cominciamo col dire che qui c’è un antico forno a paglia (l’unico rimasto ad Orsara) datato addirittura 1526 ed ancora perfettamente funzionante. Qui anticamente le famiglie e le massaie del paese venivano a cuocere le loro pagnotte.
L'antico forno risalente al 1526
Qui si sforna ancora il pane, un pane meraviglioso, profumato, saporito, con una bella crosta color scuro, un pane realizzato con farine da grani biologici locali (senatore cappelli,Pr 22, saragolla) e un lievito madre rigenerato da oltre 100 anni.
L’interno è rustico, con tanti oggetti della cultura contadina, arredamento spartano e tanta personalità. Ci accomodiamo, siamo in tre.
Stasera Angelo ha deciso di farci degustare un po’ di pietanze locali e due pizze e allora cominciano le danze.. Da bere una minerale e il vino da uve Tuccanese di Peppe Zullo.
Arrivano subito delle bruschette con aglio mozzarella, pomodoro e rucola. Ottimo inizio..
Bruschette
Ecco la prima pizza in degustazione con mozzarella, mollica di pane, battuto di lardo con prezzemolo e aglio, fichi, salame piccante e la menta che c’è nell’angolo delle erbe fuori al locale.
Pizza con mozzarella, mollica di pane, battuto di lardo con prezzemolo e aglio, fichi, salame piccante
Una pizza sorprendente, fragrante, profumata. Realizzata con lo stesso impasto che Angelo usa per fare il pane. Fantastica.
Poi di seguito ci portano anche degli antipasti: caciocavallo di Orsara….
Caciocavallo di Orsara
Zucchine e melanzane dell’orto grigliate. Una piccola caprese con mozzarella e pomodoro.
Caprese
Capocollo e salamino paesani … Davvero eccellenti.
Salumi
Ecco che arriva la seconda pizza in degustazione. Angelo ci ha proposto una pizza con pomodorini e mozzarella. Che ve lo dico a fare…. Una bontà incredibile e che profumo!
Pizza con pomodorini e mozzarella
Credete sia finita qui? No..No …Arriva una bella parmigiana di melanzane fatta come si faceva un tempo.
Parmigiana
Poi ecco il pancotto con cinque tipi di verdure (bietole, cicoria, finocchietto, cime di rapa, rucola, fagioli, patate e mollica di pane), il tutto condito con un filo d’olio e servito in una bella pagnottella, che poi si può spezzare e mangiare per accompagnare il tutto.
Pancotto in pagnotta
Altra chicca che mi ha conquistato: le polpette di pane. Ricordi di un tempo, ricordi della nonna.
Polpette di pane
Le polpette di pane cuociono in un delicato e profumatissimo sugo di pomodorini freschi. Confesso che c’è scappata la scarpetta. Con questo sugo e con questo meraviglioso pane come si faceva a resistere?
Polpette di pane nel sugo in cottura
Poi ancora uno spezzatino di maiale e cipolle. A chiudere la nostra degustazione delle zeppoline artigianali e un bel limoncello. Chiediamo il conto, paghiamo in tre 70 euro. Anche il rapporto qualità prezzo è favoloso.
Zeppoline artigianali
Torniamo a salutare Angelo di Biccari, parliamo un po’ con lui. Ci racconta della sua passione, della sua filosofia di vita applicata al cibo e al pane e poi ci fa dare uno sguardo al meraviglioso lievito madre che viene rigenerato da oltre 100 anni. Silenzio e sorpresa di fronte a questo spettacolo.
Lievito madre rigenerato da oltre 100 anni
Pane e Salute ad Orsara è una tappa obbligata. Qui troverete la storia delle tradizioni contadine locali e un forno che da solo vale la visita. Il pane è eccellente. Angelo fa una pizza sorprendente, fragrante, gustosa, digeribile, farcita con prodotti di alta qualità tutti locali e stagionali. L’osteria poi propone pietanze e piatti che vi faranno tornare indietro nel tempo, piatti della tradizione contadina, sapori dimenticati e unici, come unico è questo locale. Da segnare in agenda tra gli indirizzi imperdibili.
Pane e Salute
Via Caracciolo n. 13
Orsara di Puglia (Fg)
Tel. 0881 964826
Siamo a Manfredonia, la città fondata nel XIII secolo da Manfredi di Sicilia (da cui deriva il suo nome). Manfredonia è città di antiche tradizioni marinare. Tante sono le cose da vedere qui, tanti i monumenti di interesse a partire dal bellissimo Castello. Passeggiamo alla scoperta della città, cominciando dal Lungomare Sauro che si trova tra il porto vecchio ed il centro storico, immancabile poi una pausa caffè in uno dei bar di Corso Manfredi, la via principale di Manfredonia, dove negozi, palazzi di interesse storico e locali si alternano. Qui c’è sempre un piacevole viavai di gente.
Osteria Boccolicchio - Insegna
Per pranzo abbiamo scelto l’Osteria Boccolicchio. Siamo a due passi dal vecchio porto, all’inizio del centro storico, il locale si chiama così perché per arrivarci si passa sotto un antico arco (l’arco Boccolicchio appunto). Arrivare qui è molto semplice, anche per l’auto non ci sono problemi, c’è infatti un comodo parcheggio pubblico nelle vicinanze. Il vicolo dove si trova l’Osteria è grazioso, pieno di fiori. Il locale è accogliente, sobrio, domina il bianco. Si può pranzare anche all’esterno, infatti c’è un caratteristico patio abbellito con fiori e piante. Immagino che soprattutto cenare qui la sera sia davvero molto bello.
Osteria Boccolicchio - Il grazioso patio esterno
Noi ci accomodiamo all’interno. Siamo in tre. Diamo un’occhiata al menù. Ci sono proposte interessanti, intanto da bere ordiniamo una minerale e un buon bianco, un Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo. Un vino ideale per accompagnare il nostro pranzo, con belle note fruttate ed una buona mineralità.
Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo
Intanto ci servono delle pagnottelle calde di loro produzione. Molto buone …
Pagnottelle calde
Ci confrontiamo con il personale di sala e optiamo come antipasto per tre “Voglio tutto di mare”, uno dei piatti forti dell’Osteria Boccolicchio, richiestissimo. In pratica sono otto proposte dello chef, rigorosamente di mare molto stuzzicanti.
Antipasto Voglio tutto di mare
Nell’ordine pane e pomodoro con salmone aromatizzato, insalatina di gamberi con pomodorini secchi e capperi, tonno in carpione con patate, arancino riso patate e cozze su fonduta di canestrato, gambero impanato su salsa bernese, polpo alla griglia su purè di patata, patata viola con salsa al salmone e una triglietta con una giardiniera.
Abbiamo trovato l’antipasto davvero eccellente, tante proposte stuzzicanti, nota di merito per il gambero impanato e l’arancino riso patate e cozze. Divino…
Come primi abbiamo preso un piatto di tortelli di sgombro con vellutata di mare.
Tortelli di sgombro con vellutata di mare
Un risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata. Semplicemente perfetto, equilibrato e gustoso.
Risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata
E un piatto di orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco. Davvero superlative …
Orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco
Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, tra una chiacchiera e un calice, l’atmosfera è davvero gradevole. Decidiamo di accompagnare il nostro vino con una bella fritturina di paranza, calamari e gamberi.
Frittura di paranza, calamari e gamberi
Siamo davvero sazi ma decidiamo di assaggiare un dolce (diviso 3): setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco. Notevole…
Setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco
Poi due caffè e due limoncelli. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 125 euro (poco più di 40 euro a persona).
L’Osteria Boccolicchio è stata davvero una grande scoperta. Abbiamo trovato un ambiente gradevole, sobrio, curato. Una cucina di assoluto livello con proposte non banali ed una materia prima freschissima. Dobbiamo fare i complimenti allo chef (e patron) Williams Tespi, umile e pieno di talento. Nota di merito per il personale di sala gentilissimo e per il servizio impeccabile. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Indirizzo da non perdere. Parola dei Templari del Gusto!
Osteria Boccolicchio
Vicolo Arco Boccolicchio n.15
Manfredonia (Fg)
Tel. 0884 090317
Visita la pagina Fb dell'Osteria Boccolicchio