Siamo tornati a Caiazzo delizioso borgo dalla storia antichissima, adagiato su una collinetta che domina la media valle del Volturno, con il suo bel centro storico. Caiazzo fa parte dell’associazione città dell’Olio e di città slow ed è un borgo dalla vocazione agricola con interessanti attività artigianali famoso per la produzione di olio (siamo nella patria buonissima oliva di varietà caiazzana), di vino, di formaggi e latticini.
Ci siamo fermati a cena da PAM 1870 Ristobottega. Era qualche anno che mancavamo da qui, ma la voglia di tornare a degustare la loro cucina era molto forte. Il locale è bellissimo, come lo ricordavamo. L’impatto con l’esterno è notevole. Sembra di essere in Umbria o in Toscana, facciata in pietra di tufo, c’è una bella e grande porta di legno. Ma il meglio lo si trova all’interno …
PAM 1870 Ristobottega. Caiazzo (Ce) - Ingresso
Siamo in pratica in un vecchio frantoio di fine 700 finemente ristrutturato e portato a nuova vita, con due belle macine antiche, tanti particolari di pregio e cucina quasi a vista. C’è una bella atmosfera che invita alla convivialità.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Ci accoglie da par suo con la solita gentilezza e professionalità Daniele. Ci racconta un po’ di cose, è stato un piacere ritrovarlo.
Diamo un’occhiata al menù: semplice, studiato con poche ma interessanti proposte, tutte legate al territorio.
Cominciamo ordinando una minerale ed il “mitico” Pallagrello nero, vitigno autoctono della provincia di Caserta e in particolare delle colline caiatine, dall’origine antichissima e molto amato anche dai Borbone che usavano regalarlo ai propri ospiti. Scegliamo il Pallagrello nero – Terre del Volturno Igp - dell’azienda agricola Vestini Campagnano: di un bel rosso rubino intenso, con note di frutti rossi e direi anche di vaniglia, di ottimo corpo, giustamente tannico. Insomma un signor vino con un carattere deciso.
Pallagrello nero dell'azienda agricola Vestini Camapgnano
Arrivano il buonissimo pane locale e le fantastiche olive ciazzane. Le adoriamo..
Le mitiche olive caiazzane
Decidiamo di cominciare con un tagliere di salumi e formaggi locali da accompagnare al nostro Pallagrello nero. Abbiamo degustato una lonza di maialino rosa del Sannio (una poesia…), pancetta di suino razza casertana (al palato dolce, scioglievole ma al contempo aromatica), capocollo di maiale rosa (anche questo notevole), una salsiccia secca di maiale rosa e poi una caciottina stracchinata di vaccino del Caseificio la Teresina (ottima…), pecorino stagionato del Matese (corposo, intenso), una caciotta di vaccino e due taralli all’olio di oliva. Un grande tagliere con squisiti salumi e formaggi del territorio. Davvero un' ottima selezione…
Tagliere di salumi e formaggi
Mentre scorrono gli antipasti continuiamo a conversare amabilmente, scambiandoci opinioni sui prodotti che stiamo degustando e godendoci il clima di convivialità e l’atmosfera molto accogliente e intima che si respira in questo posticino davvero speciale.Poi tuorlo fritto con stracciata di bufala su vellutata di asparagi. Un piatto pazzesco, delicata la vellutata di asparagi, ottimo il connubio del tuorlo fritto con asparagi e stracciata di bufala, un piatto davvero ben concepito ed eseguito, con un’ottima materia prima. Complimenti…
Tuorlo fritto con stracciata di bufala su vellutata di asparagi
Non da meno l’altro antipasto: polpetta di salsiccia con crema di friarielli. La polpetta eccellente, nota di merito per la carne di grande qualità. Azzeccato l’abbinamento con la crema di friarielli con il loro sentore amarognolo, del resto si sa il miglior compagno delle salsiccie sono proprio i friarielli e questa è stata una bellissima rivisitazione.
Polpetta di salsiccia con crema di friarielli
La nostra serata trascorre piacevolmente, senza fretta. Intanto arriva il primo: caserecce alla genovese della tradizione napoletana. Un piatto “commovente”, di sicuro una delle migliori genovesi mai gustate. Delicata, profumata, piena di carne tenerissima, insomma una goduria allo stato puro..
Caserecce alla genovese napoletana
Ecco il secondo: entrecote di scottona con patate rustiche. Ci andava di assaggiare la carne e così abbiamo fatto. Morbida, succosa. Insomma ci ha soddisfatto in pieno.
Entrecote di scottona con patate rustiche
Saltiamo il dolce e chiudiamo la nostra cena con due grappe di Barbera, riserva 2006 di Mazzetti d’Altavilla, una grappa ricavata da vinacce a km 0 delle cantine che circondano Casa Mazzetti nel Monferrato. Fantastica. Degna chiusura della nostra della nostra cena.
Grappa di Barbera riserva 2006 Mazzetti dAltavilla
Chiediamo il conto e paghiamo in due 80 euro per tre antipasti, un primo, un secondo, acqua, vino e grappe. (Considerate che solo il vino è costato 27 euro e le grappe ci sono state offerte). Il rapporto qualità prezzo direi che è corretto e adeguato al contesto e al tipo di proposta.
Passiamo a salutare lo chef prima di andare via. Gaetano Tartaglione è giovanissimo ma a parer nostro ha un grande talento abbinata ad una umiltà che sorprende. Lui è stato capace di valorizzare in pieno una eccellente materia prima e i buoni prodotti locali. Nota di merito per la genovese, mi ha emozionato, lo ammetto.
PAM 1870 Ristobottega a Caiazzo è un luogo dove dimenticarsi del tempo, dove assaporare la tradizione, dove perdersi nei racconti, nella storia delle materie prime, dove gustare una cucina che utilizza i prodotti del territorio, soprattutto dell’alto casertano, di piccoli produttori e piccole aziende di qualità. Lo consigliamo senza se e senza ma. Un piccolo grande tempio dove ritemprare corpo e spirito, con un corretto rapporto qualità – prezzo. La location è suggestiva, non capita tutti i giorni di cenare in un frantoio del 700 perfettamente recuperato. Complimenti anche al patron Daniele Ricca (insieme ad Enzo). E’ un ragazzo appassionato, caparbio. Ti auguriamo il meglio, lo meriti. PAM 1870 Ristobottega decisamente da non perdere, garantiamo noi Templari del Gusto…
PAM 1870 Ristobottega
Via Latina, n.72
Caiazzo (Ce)
Tel: 328 623 85 75
Visita la pagina FB di P.A.M 1870 Ristobottega
Il nostro viaggio per raccontarvi gli indirizzi da non perdere ci porta nel Sannio. Siamo a pochi Km da Benevento a Paupisi un piccolo comune immerso nel verde tra uliveti e vigneti situato in bella posizione panoramica alle falde settentrionali del Taburno-Camposauro. Arrivare qui è semplicissimo (c’è l’uscita Paupisi sulla S.S. Telesina). Abbiamo scelto di pranzare all’Osteria A’ Taccolella. Ci manchiamo da qualche anno e siamo tornati per gustare la cucina sincera e genuina di Irene Iannicelli ma andiamo per gradi.
Osteria A Taccolella. Paupisi (Bn) - Insegna
Dopo aver parcheggiato davanti al locale ci accomodiamo, abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo, (vi consigliamo sempre di prenotare soprattutto la Domenica a pranzo).
Ci accoglie Cosimo Rapuano perfetto e garbato padrone di casa, ci accompagna al nostro tavolo.
L’Osteria è come la ricordavamo: bellissima. Un tripudio di mattoni, legno, pietra, tufo e legno. L’atmosfera è calda e invita alla convivialità.
Osteria A Taccolella. Paupisi (Bn) - Ingresso
Come nelle Osterie di un tempo non c’è menù alla carta ma le proposte del giorno vengono elencate da Cosimo con paziente e certosina precisione: antipasti, primi, secondi, contorni. Il minimo comune denominatore è uno solo: la qualità e la genuinità dei prodotti tutti (o quasi) a Km Zero e scelti in base alla stagione e alla loro reperibilità. Le carni poi sono eccellenti e provengono dalla Macelleria di Famiglia che si trova alle porte del centro storico del borgo. Qui le carni (provenienti dal Fortore beneventano) e i salumi vengono lavorati secondo la tradizione.
Prima dell’antipasto ci portano dei deliziosi tarallini al finocchietto e il buon pane di Paupisi. Da bere una minerale e un aglianico locale.
Tarallini con semi di finocchietto
Optiamo per due antipasti della casa: sono sei proposte che arrivano in rapida successione. Per cominciare salumi e pecorino locale. Un meraviglioso prosciutto, e poi capocollo, pancetta e salame della Macelleria di famiglia. I salumi sono di ottima fattura e fatti come tradizione vuole. Ottimo incipit…
Salumi e pecorino
Poi delle “pizzelle” (zeppoline) con rosmarino. Stuzzicanti e assolutamente originali, che buono quel sapore di rosmarino …
Pizzelle con il rosmarino
Ci servono poi delle melanzane sott’olio fatte dalla mitica signora Irene, sempre buone, veri sapori contadini che si sposano con i ricordi di mammà. Quando il cibo fa riaffiorare ricordi …
Melanzane sott'olio
E a tambur battente dei crostini con salsiccia e provola. Meravigliosi. E dei carciofi ripieni…
Crostino salsiccia e provola e carciofi ripieni
A chiudere la serie di antipasti uno spezzatino di vitello di un buono incredibile. La carne era eccellente, lo spezzatino gustoso, morbido. Un piatto che ci ha conquistati …
Spezzatino di vitello
In attesa dei primi usciamo un pò fuori anche se il tempo non è dei migliori, ci sediamo un pò sotto il portico all'ingresso. Ma il nostro pranzo non è mica finito.... Rientriamo e ci attendono i primi. Ne abbiamo presi due diversi.
Dei cicatielli con pomodori, salsiccia, scaglie di parmigiano e rucola. Un vero piatto della Domenica, rassicurante, gustoso, anche questo rimanda ai ricordi d'infanzia e che buona quella salsiccia sbriciolata ....
Cicatielli con pomodori salsiccia e rucola
E un piatto di fettuccine con i funghi porcini a cui mancava solo la parola. Buonissime, condite perfettamente con il buon olio d'oliva locale.
Fettuccine con i porcini
Passa a salutarci anche Cosimo per assicurarsi che tutto vada per il meglio. E non può che essere così. E ora spazio ai secondi.... Agnello alla brace, con la carne morbida, succosa e che profumo!
Agnello alla brace
E una salsiccia anche questa alla brace. Come contorno delle patate fritte. Sulla carne dovremmo aprire un capitolo a parte. Come detto provengono dalla Macelleria Rapuano, la macelleria di famiglia nata nel 1988 che si trova all'inizio del centro storico di Paupisi. Qui vengono tantissimi clienti anche da lontano per prendere la carne e anche i salumi: soppressate, capocollo, pancetta, salame, salsiccia secca, tutto viene realizzato in modo totalmente artigianale e condito con ingredienti naturali. Davvero un luogo enogastronomico di eccellenza.
Salsiccia alla brace
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con una ricotta e pera fatte dalla brava Antonio Rapuano e un bicchierino di cherry. Ottimo davvero...
Ricotta e pera
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco meno di 30 euro a persona. Un rapporto qualità-prezzo eccellente. Davvero complimenti ...
L’Osteria A’Taccolella a Paupisi è una tappa imperdibile se amate la cucina del territorio, una cucina “di terra”, una cucina contadina nell’accezione più bella e nobile del termine. Qui si usano solo prodotti freschi, di stagione e di grande qualità. Qui il km zero è reale e non soltanto un modo di dire. Le materie prime vengono esaltate dalla bravissima chef Irene Iannicelli, sapiente custode di ricette antiche e di una tradizione che a tavola qui non tramonta mai. Il locale è gradevole, caldo, accogliente. Il servizio è veloce e professionale. Cosimo Rapuano è un perfetto padrone di casa, fantastico poi il rapporto qualità prezzo. Da provare e riprovare, parola dei Templari del Gusto.
N.B. Attenzione L’Osteria A’ Taccolella è aperta il Venerdì sera, il Sabato sera, la Domenica a pranzo e su prenotazione gli altri giorni.
Osteria A’Taccolella
Via Valloni
Paupisi (Bn)
Tel. 0824 886069
Visita il sito web dell’Osteria A’Taccolella
Siamo a Baiano a poche centinaia di metri dall’uscita di Baiano del A16. Arrivare qui alla Pizzeria Pulcinella da Ciro è assai semplice come è agevole trovare un parcheggio nei pressi della Pizzeria. Ciro Casale si è spostato qui da un annetto e mai scelta fu più azzeccata. Il locale è grande, luminoso, spazioso, gradevole. Da apprezzare in particolare lo spazio tra i vari tavoli la qual cosa garantisce la necessaria privacy ai commensali.
Ma veniamo a noi. Ci accomodiamo al nostro tavolo e diamo il via alle danze…
Ordiniamo subito due crocchè e una frittatina di pasta e patate con provola e pepe. I crocchè sono spaziali, fatti come si deve (attenzione perché creano dipendenza, uno tira l’altro …)
Crocchè e frittatina di pasta e patate con provola
Per non parlare della frittatina di pasta e patate, gustosa, bella “azzeccosa”, passateci il neologismo ma rende bene l’idea, perché la pasta è avvolta nella cremosità delle patate e della provola. Da provare, fidatevi….
Frittatina di pasta e patate con provola e pepe - Dettaglio
Veniamo alle pizze, noi abbiamo preso una Aprilatica con crema di broccolo Aprilatico di Paternopoli (Presidio Slow Food), stracciata di bufala e salsiccia di maiale nero casertano. Una pizza sorprendente con un perfetto equilibrio e che sapore la crema di broccolo!
La Aprilatica
E la Guappa con crema di ‘Nduja artigianale, mozzarella di bufala salsiccia di maiale nero casertano e funghi porcini 1° scelta extra. Meravigliosa. Azzeccatissimo l’abbinamento della crema di ‘Nduja bella piccante con la mozzarella di bufala. Pizza davvero eccellente…
La Guappa
Il cornicione poi è morbido, alto, ben alveolato e soffice. (Come si evince dalla foto).
La Guappa - Dettaglio alveolatura
Abbiamo trovato una pizza realizzata con un impasto indiretto fatto con la biga. Un impasto realizzato con maestria, con un’idratazione medio-alta, e una lievi-maturazione di 36/48 ore. Il risultato è una pizza leggerissima, digeribile. Quella di Ciro Casale è una pizza di assoluto livello, i condimenti sono abbondanti e di qualità, i panetti sono generosi. Secondo noi il peso di questi ultimi è sui 280 gr.
Nota di merito per i prodotti e gli ingredienti usati per la farcitura, tutti di grande qualità, alcuni davvero eccellenti, una menzione particolare poi per l’uso di numerosi presidi Slow food e prodotti a Km zero.
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto realizzato con la biga
- Peso dei panetti circa 280 gr.
- Uso di prodotti e ingredienti di assoluta qualità
- Location moderna, spaziosa, gradevole
- Ottima cosa lo spazio abbondante tra i tavoli che garantisce una certa privacy
Pizzeria Pulcinella da Ciro a parer nostro non ha nulla da invidiare alle migliori pizzerie del napoletano e del casertano. Ciro Casale è un pizzaiolo di grande talento e soprattutto uno che lavora con umiltà e tanta passione. Il risultato è eclatante, la sua pizzeria è sempre piena anche in settimana e quando tante persone ti scelgono vuol dire che lavori davvero bene. Del resto la pizza è ottima, la scelta di Ciro è un bell’impasto indiretto realizzato con farine di qualità e con la biga, un impasto fatto con maestria. Eccellenti i prodotti usati per la farcitura. Il personale poi è cortese, professionale ma mai invadente. Il servizio abbastanza veloce (anche quando c’è tanta gente).
N.B. Soprattutto nel weekend mettete in preventivo un po’ di attesa prima di accomodarvi ma vale la pena attendere.
Il rapporto qualità- prezzo diremmo corretto e comunque adeguato alla struttura e alla qualità dei prodotti usati e all’offerta gastronomica. Questo è sicuramente un indirizzo pizza da segnare in agenda. Non resterete delusi. Parola dei Templari del Gusto.
Pizzeria Pulcinella da Ciro
Via Nicola Litto, n.169
Baiano (Av)
Tel. 081 825 7819
Visita la pagina Fb di Pizzeria Pulcinella da Ciro
Pomigliano D’Arco da qualche anno vive un fermento incredibile con interessanti indirizzi e una variegata e convincente proposta gastronomica. La cosa da sottolineare è come il livello generale sia decisamente alto e questo, unito alla presenza di locali capaci di soddisfare i gusti di tutti spiega anche la grande presenza di persone, non solo nelle zone della movida soprattutto nel weekend. Siamo qui a Pomigliano e abbiamo scelto per la nostra cena un ristorante che da un po’ di tempo avevamo segnato in agenda: Casa Clara.
Siamo in zona centrale a qualche centinaio di metri dal parco pubblico. Casa Clara è il ristorante del bellissimo Hotel Leopardi, e si trova proprio sotto la struttura ma ha anche un ingresso indipendente. Il locale è curato, intimo, raccolto.
Colpisce anche la giusta distanza tra i tavoli la qual cosa apprezzo molto perché garantisce la necessaria privacy. Ci accompagnano al nostro tavolo prenotato per tempo. Diamo un’occhiata al menù e intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di aglianico dell’azienda Villa Raiano di San Michele di Serino, un vino di buona struttura, con un bel colore rosso rubino, sentore di tabacco e frutti rossi e una buona nota minerale.
L'aglianico di Villa Raiano
Sarà ideale per accompagnare la nostra cena …Guardiamo il menù, notiamo subito due cose: è molto semplice da consultare e poi la scelta di puntare su poche ma studiate proposte. Ci sono 7 proposte di antipasti, 6 primi e 4 secondi. Discreta la carta dei vini. Scegliamo tre antipasti, nell’attesa ci servono dei tocchetti di polenta (con salame) fritti. L’ entrée è graditissima…
Polenta fritta
Si comincia con una Caprese “Casa Clara”: mozzarella di bufala, pomodoro, gamberi marinati all’arancia con mentuccia, olio e zeste di agrumi. Una proposta fresca, interessante l’idea di abbinare i gamberi marinati alla mozzarella.
Caprese Casa Clara
Prendiamo poi ‘O Panzarotto ‘e mammà, un mega crocchè artigianale da 250 gr. con patate, provola, prezzemolo e formaggio, servito con un velo di provola. Che bontà….La foto parla da sola …
' O Panzerotto 'e mammà
Ecco il terzo antipasto: una buonissima parmigiana di zucchine in vetro-cottura, servita con pane bruschettato.
Parmigiana di zucchine in vetro cottura
La parmigiana di zucchine è sublime, delicata, gustosa, un connubio perfetto di zucchine, provola, uova, formaggio e basilico. Eccellente…
Parmigiana di zucchine Dettaglio
Di tanto in tanto passa al nostro tavolo Angelo (il maître) simpatico e cordiale sempre prodigo di consigli. La nostra cena prosegue alla grande con un bel primo piatto. Ho scelto dei vermicelli, aglio, olio peperoncino, friarielli e granella di tarallo napoletano (il mitico tarallo mandorle, sugna e pepe). Questo primo mi ha commosso, perfetta la cottura della pasta, intrigante il sapore sapido dei friarielli, la base di aglio olio e peperoncino presente ma non invadente e poi la nota croccante della granella di tarallo napoletano. Un primo piatto da Champions League!
Vermicelli con friarielli e granella di tarallo napoletano
Decidiamo anche di assaggiare un secondo (in due). Una bella tagliata di scottona campana con rucola, scaglie di parmigiano e pomodorini e riduzione di aceto. La carne (a richiesta servita con cottura media) era tenerissima, buonissima. Davvero un’ottima scelta.
Tagliata di scottona campana
Siamo sazi anche perché si è fatto abbastanza tardi. Saltiamo il dessert, ma prendiamo due grappe barricate (della distilleria Segnana): divine. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 80 euro in due (considerate però il costo del vino 15 euro e 16 euro per due grappe), quindi direi un rapporto qualità prezzo corretto e assolutamente in linea con il livello della proposta e del contesto.
Casa Clara è un ottimo ristorante. La location è centrale, curata, intima e tranquilla. Il personale professionale, garbato e cortese. Molto bravo, affabile e simpatico il maître Angelo, complimenti sinceri allo chef Antonio De Matteo, uno che sa il fatto suo e propone una cucina che mette insieme la tradizione e spunti di novità interessanti con una cura davvero maniacale per la scelta e la qualità delle materie prime e dei prodotti. Casa Clara rappresenta un’ottima opzione per chi vuole gustare una cucina di livello a Pomigliano in un contesto tranquillo, in una location curata. Se ci venite una volta a pranzo o cena, ci ritornate volentieri. Parola dei Templari del Gusto. Consigliato.
Casa Clara
Via Giacomo Leopardi, n.59
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 884 6290
Visita la pagina Facebook di Casa Clara
Siamo tornati nel meraviglioso e caratteristico borgo di Sant’Agata de’ Goti, un paese da cartolina con le sue case cortina su un possente costone tufaceo a strapiombo sul fiume Martorano, dopo una doverosa visita al suo centro storico e alle sue bellezze artistiche ed archeologiche ci siamo fermati a pranzo da Fiore 1985, già visitato in passato e dove avevamo gustato un’ottima cucina di mare. Oggi invece abbiamo voglia di proposte di terra e del territorio.
Siamo al principio del centro storico proprio accanto al grande parcheggio di Piazza Tiziano della Ratta. Fermiamo l’auto comodamente ed entriamo. E’ sempre piacevole la location, siamo infatti nel corpo dell’antico castello normanno, nel luogo dove anticamente c’erano le stalle. Una mirabile e sapiente ristrutturazione ha messo in risalto le bellezze architettoniche della struttura, pietra dovunque, un bellissimo soffitto con volte a botte, tufo e legno. Il risultato è davvero eccellente, l’atmosfera è incantevole. Ci accompagnano al nostro tavolo (prenotato per tempo).
Ci affidiamo alle sapienti mani dello chef Fiore delle Fave, simpatico, ciarliero, talentuoso e sempre pronto ad accoglierti con il sorriso di chi sa il fatto suo. Come detto oggi abbiamo voglia di cucina di terra e prodotti del territorio. Diamo un’occhiata rapida al menù e ordiniamo....
Da bere una minerale e un aglianico DOP Sannio dell’Azienda Corte Normanna, un vino intenso, con sentori floreali e di spezie, di ottima struttura e molto equilibrato. Sarà un ottimo compagno per il nostro pranzo.
Cominciamo con un meraviglioso fiocco di culatello con caciocavallo silano alla griglia e pepite di melone. Il culatello è di una bontà commovente così buonissimo è il caciocavallo alla griglia, a completare il piatto delle pepite di melone a dare freschezza e delle chips di pane croccante. Tutto eccellente.
Fiocco di Culatello con caciocavallo Silano alla griglia e pepite di melone
Arriva poi l’antipasto denominato del “sottobosco”, un trionfo di salumi e formaggi locali e non: salame napoletano, prosciutto del Sannio, capocollo, bresaola, una mozzarellina e una ricottina del Caseificio il Casolare di Alvignano, due fettine di caciocavallo e due di formaggio bovino alle erbe. Non finisce qui, ci sono anche due frittatine, una di pasta e patate (divina) e una con tagliolini pesto e pancetta. A chiudere il piatto delle verdure grigliate (melanzane, zucchine e peperoni) e le mitiche verdurine in tempura. Un signor antipasto del territorio che ci ha praticamente saziato…
Antipasto del sottobosco
Usciamo un po’ fuori all’ingresso sotto il maestoso glicine, sorseggiamo il nostro vino mentre aspettiamo i primi.
Ecco che arrivano … le immancabili (nel senso che spesso quando siamo qui le ordiniamo) trofie con vongole, gamberi e porcini. Un piatto da sempre presente nel menù e che è sempre richiestissimo. Facile intuirne il motivo, è strabuono!
Trofie con vongole gamberi e porcini
L’altro primo è un vero e proprio trionfo dei sapori del territorio: tagliolini con porcini, tartufo nero del Taburno e caciocavallo. Commovente, un tripudio di gusto ed equilibrio. Chapeau! I primi sono buonissimi e dobbiamo dire appaganti. Diciamo che non si lesina in quantità e questa cosa ci piace. Complimenti Fiore!
Tagliolini con porcini tartufo nero del Taburno e caciocavallo
Non possiamo esimerci poi dal degustare almeno un secondo di carne, optiamo per una signora tagliata di manzo con rucola, pomodorini, scaglie di parmigiano e riduzione di aceto balsamico. Davvero ottima la carne, morbida e gustosa.
Tagliata di manzo con rucola scaglie di parmigiano pomodorini e riduzione di balsamico
Decidiamo come contorno di concederci una patata fresca, appena sbollentata e tagliata e fritta al momento. Meravigliosa, non unta, croccante fuori e morbida dentro.
Patata fresca tagliata al momento e fritta
Passa a salutarci lo chef Fiore delle Fave, ci racconta un po’ della sua cucina, del modo in cui si approvvigiona e sceglie i prodotti e le materie prime, Fiore ha una grande passione e una invidiabile energia, bravissimo ….
Saremmo pieni ma ci convince ad assaggiare un po’ di dolci (fatti da lui of course). E che dolce sia !
Arriva una degustazione, un trittico da urlo: zeppolina, profiterole e una torta con nocciola avellana. I dolci sono eccezionali.
Degustazione di dolci
>Degna chiusura del cioccolato finissimo extrafondente e cognac francese alle pere, grande scoperta, sorprendente il cognac con il suo gusto caratteristico e il profumo della pera williams.
Siamo ai titoli di coda di questo nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo in due 80 euro.
Fiore 1985 per noi rappresenta una certezza. Infatti non è la prima volta che passiamo da queste parti. Il locale è caratteristico, particolare e raffinato, del resto pranzare o cenare in un castello ha sempre il suo fascino. Il personale è gentile e preciso, i prodotti e le materie prime utilizzate sono di assoluta qualità. Lodevole la scelta di usare molti prodotti locali. Lo chef Fiore delle Fave non si smentisce mai, talento puro abbinato ad una passione senza eguali. Qui da lui potrete mangiare una cucina di mare e di terra eccellenti e anche le pizze hanno il loro perché. Insomma qualsiasi voglia abbiate avrete modo di soddisfarla a dovere. Provare per credere, garantiamo noi dei Templari del Gusto.
Fiore 1985
Ristorante e pizzeria
Via Caudina n.3
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 388 92 46 817
Siamo a Grottaminarda, in pieno centro. Sul corso principale del paese c’è un luogo che fosse anche solo per la sua storia antichissima merita una visita. Un’ antica costruzione in pietra tanto importante da essere dichiarata monumento nazionale: la Stazione di Posta. Tutta in pietra e di una bellezza senza tempo. La parte inferiore risale al 1467 ed era la Dogana aragonese usata per il cambio dei cavalli. La parte superiore risale al 1778 e fu una stazione di posta per corrieri che transitavano lungo la SS delle Puglie. Nella parte inferiore c’è una delle più antiche macellerie della zona, nella parte superiore c’è il posticino che vi consigliamo: La Posta (circolo, vineria, wine bar).
La Posta. Grottaminarda (Av)
Già salire le antiche scale in pietra è emozionante, per entrare si passa su di una loggetta meravigliosa. Entrando l’impatto è fantastico, il locale è tutto in pietra, con dettagli studiati ad arte, luce soffusa, musica di sottofondo. Alle pareti espongono anche opere di artisti (il locale è una sorta di mostra permanente e luogo culturale).
Qui Roberto Buglione de Filippis e Daniele Russo hanno ideato un luogo di eccellenza. Roberto è un bravissimo chef (cresciuto alla Pergola di Gesualdo), Daniele ha grande esperienza nel settore dell’accoglienza. Due ragazzi irpini che hanno investito nella loro passione e professionalità e che intendono portare avanti una filosofia ben precisa. Definire la Posta un wine bar o una vineria è riduttivo. Questo è un luogo dove riconciliarsi con il tempo, con il piacere dello stare insieme in un contesto di grande bellezza architettonica e artistica.
La Posta. Grottaminarda (Av) - Particolare interno
Come ci confida Roberto qui si può “sbicchierare” in allegria o in intimità e accompagnare ad un buon calice ottimi prodotti del territorio. In carta ci sono salumi, formaggi, i taglieri, i carpacci (diversi ogni settimana). Si privilegiano di norma aziende scelte del territorio ma c’è anche qualcosa da fuori regione (come il delizioso stracchino di Amatrice o il gorgonzola dolce al cucchiaio) e poi le focacce (strabuone), e le schiacciate. Insomma qui ci si sazia senza problemi e si beve bene. In carta ci sono circa 130 etichette con un 30/40% di vini irpini, poi campani e una linea nazionale e qualche capatina fuori dall’Italia. La scelta dei vini segue una filosofia ben precisa: vini non convenzionali, non commerciali, un buon 80% sono vini naturali. C’è anche una discreta carta dei distillati.
Noi siamo in due, ci accompagnano al nostro tavolo. Da bere cominciamo con due calici di Fiano Rotole della Cantina Di Prisco, un vino di medio corpo, molto fruttato e con una persistente nota minerale, fresco, sapido il giusto. Ottima Scelta.
Ci portano i carpacci: coppa di testa, valeriana e salsa verde. Deliziosa….
>Coppa di testa, valeriana e salsa verde
E un carpaccio di manzo con misticanza, maionese alla barbabietola rossa e caprino di Bagnoli irpino. Proposta eccellente, abbinamento equilibrato. Davvero buona…
Carpaccio di manzo
Ci godiamo la nostra serata in totale relax, l’atmosfera è davvero incredibile e invita alla intima convivialità. Di tanto in tanto Roberto e Daniele passano a salutarci per accertarsi che stia andando tutto bene.
Decidiamo di gustare qualche focaccia fragrante, realizzata con farina di grano Senatore Cappelli, cominciamo con una focaccia con pastrami (pancia di vitello affumicata e aromatizzata), insalata di cavolo rosso, senape e stracchino di Amatrice. Eccezionale …
Focaccia con pastrami insalata di cavolo rosso senape e stracchino di Amatrice
Non da meno l’altra che abbiamo scelto con gorgonzola dolce al cucchiaio, giardiniera e mortadella IGP in budello. Commovente…. Abbiniamo alle focacce due calici di Aglianico delle Cantine Lonardo Contrade di Taurasi, un vino davvero interessante: grande personalità, con sentori di frutta matura, aromatico e persistente. Davvero un vino eccellente.
Focaccia con con gorgonzola dolce al cucchiaio, giardiniera e mortadella IGP in budello
Pur essendo sazi decidiamo di degustare anche una schiacciata (si possono scegliere in due varianti con impasto di farina bianca o con canapa e cereali). Noi optiamo per una schiacciata con crema di patate, funghi cardoncelli, provola affumicata, pomodorini infornati e olio al prezzemolo.
Schiacciata
Siamo davvero soddisfatti. Ci offrono una grappa barricata e chiediamo il conto. Paghiamo 45 euro in due. Va detto che normalmente per due calici accompagnati da qualcosa da mangiare si spende sui 15/20 euro a persona.
La Posta a Grottaminarda entra di diritto tra gli indirizzi della categoria “imperdibili”. Vi consigliamo di fare un salto qui. E' un'ottima alternativa alla pizza o al panino. Ideale per un aperitivo, per bere in compagnia ma anche per cenare. Le proposte sono interessanti, una sorta di “tapas” in salsa irpina. Interessante e vasta la carta dei vini, ottimi i salumi e i formaggi proposti, da paura le focacce ideate con abbinamenti azzeccati e che strizzano l’occhio al gourmet. Buone le schiacciate. Il resto lo fa la location: assolutamente incredibile. Bere un calice in questo edificio storico, tutto in pietra vi regalerà momenti da ricordare. Complimenti Roberto e Daniele, continuate così. Il futuro è roseo. Luogo di eccellenza. Da non perdere, garantiamo noi.
La Posta (Vineria, wine bar)
Corso Vittorio Veneto n.318
Grottaminarda
Tel. 333 879 8586
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Il ristorante/pizzeria Fuoco Lento a Mariglianella è stato senza dubbio una piacevolissima scoperta, per la cortesia dei ragazzi di sala e soprattutto per l'ottimo cibo proposto.
Fuoco Lento. Mariglianella (Na) - Esterno
Entrando all'interno del locale notiamo subito l'arredamento ben curato, che crea quell'atmosfera di calore che già il nome del ristorante evoca, ci accomodiamo e iniziamo a “studiare” il menù composto da piatti tipici della tradizione partenopea (per quanto riguarda la proposta ristorante) e soprattutto da un bel numero di pizze nel ruoto, le vere padrone di casa di Fuoco Lento. Sono proprio le pizze nel ruoto il loro must. Il ruoto è il tegame (o teglia) metallica all'interno del quale l'impasto viene cotto a temperature più basse rispetto a quelle usate per la tradizionale pizza napoletana. Per tanti la pizza nel ruoto è una religione e siamo venuti qui per questo.
Fuoco Lento. Mariglianella (Na) - Dettaglio interno
Nell'attesa che il forno ci regali la nostra pizza scaldiamo lo stomaco con delle patate al forno con mozzarella cotte nel forno a legna in una terrina di terracotta, ed è subito un ottimo inizio!
Patate al forno con mozzarella cotte nel forno a legna
La pizza nel ruoto servita da Fuoco Lento è più grande (panetto molto più abbondante) della tradizionale pizza napoletana ed è consigliato quindi dividerla in due, noi abbiamo quindi ordinato un ruoto metà “Nerano” con fior di latte, crema di zucchine, zucchine fritte, provolone del monaco, olio EVO, che consiglio ad ogni futuro avventore di provare.
Pizza nel ruoto metà Nerano e metà Cipolla
L'altra metà “Cipolla” con fior di latte, salsiccia di maialino nero casertano, cipolla caramellata, olio EVO, insomma forse abbiamo creato il ruoto perfetto!
La pizza nel ruoto metà Nerano e metà Cipolla - Dettaglio
La pizza di Fuoco Lento è molto croccante nella parte esterna ma sofficissima internamente, l'impasto ben realizzato con un mix di farine (anche integrale), è digeribilissimo, ricorda quello del pane, usato dalle nostre nonne da sempre per la classica pizza in teglia, le farciture sono abbondanti, con ingredienti e prodotti di primissima scelta. E' in definitiva decisamente appagante. Conto assolutamente giusto e in linea con quanto proposto.
Fuoco Lento è una validissima alternativa alla pizza tradizionale, da non perdere per gli amanti della pizza nel ruoto. Un' esperienza da provare e riprovare, W IL RUOTO!
Fuoco Lento Ristorante
Via B. Croce, n.42
Mariglianella (Na)
Tel. 081 841 1976
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Il nostro viaggio per presentarvi i ristoranti da non perdere ci porta a Mercato San Severino. Siamo in provincia di Salerno. E’ un gradevole Sabato sera abbiamo prenotato il nostro tavolo da due al Ristorante Morese, indirizzo che da parecchio avevamo in agenda. Siamo a pochi Km dal raccordo autostradale dell’A30 Caserta/Salerno, uscita Mercato San Severino.
Parcheggiamo a poche decine di metri dal locale in un comodissimo parcheggio comunale. Il ristorante che si trova proprio di fronte Piazza del Galdo è ricavato in un antico Casale del 700, nella zona adibita un tempo alle stalle.
Ristorante Morese. Mercato San Severino (Sa) - Insegna
L’ingresso non lascia immaginare quello che ci aspetta all’interno: una location davvero bella, calda, raccolta, raffinata il giusto ma senza eccessi. Tre ambienti (uno su soppalco in legno molto intimo e romantico). Arredi scelti con gusto, sobria ma studiata la mise en place. Ci accoglie con garbo Marianna (che poi scopriremo essere la moglie dello chef Gaetano Morese), ci fa accompagnare al nostro tavolo.
Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di optare per due menù degustazione (di carne o pesce) rispettivamente di 4 o 6 portate. Noi decidiamo però di ordinare a la carte. Il menù cambia stagionalmente e comunque frequentemente durante l'anno, è studiato nella sua semplicità e prevede 5 proposte di antipasti, 5 primi e 5 secondi. C'è poi la carta dei Dessert.
Noi ordiniamo una minerale e due calici di Negramaro . Prima dell’antipasto ci servono un graditissimo entreé: pane con formaggio e uova di salmone, montanarina, calzoncelli ripieni di ricotta e 'o pere e 'o musso. Nota di merito per le montanarine eseguite in maniera mirabile, impasto leggerissimo, non unte, leggerissime e buonissimo il pomodoro. Superbi anche i calzoncelli. Un tuffo nella tradizione contadina l’assaggio di o’ per e o’ muss, erano anni che non lo gustavo.
Entrée
Ecco un’ altra sopresa che lo chef Gaetano Morese ci fa arrivare al tavolo: polenta fritta con crema di baccalà e vellutata di basilico. Semplicemente Eccezionale...
Polenta fritta con crema di baccalà e vellutata di basilico
Ci portano poi dei pezzetti di focaccia calda. Che profumo….
Focaccina calda
Intanto arrivano i loro pani (pane integrale, pane con i cicoli e pagnottelle).
I Pani
Pani da accompagnare al primo dei due antipasti ordinati: soffice di patate, uova in crosta di pane Panko e tartufo di Bagnoli. Il pane Panko mutuato della cucina giapponese è molto più leggero rispetto al nostro pangrattato. Per farlo si usa del pane bianco morbidissimo, e il risultato è una panatura delicata ma al contempo bella compatta.
Questo piatto ci ha commosso. Delicato, equilibrato, profumato …
Soffice di patate uova in crosta di pane Panko e tartufo di Bagnoli
L’uovo dentro resta morbido, una volta aperto il rosso si lega alla patata e al tartufo. Non si può non pucciare il pane. Estasi….
Soffice di patate uova in crosta di pane Panko e tartufo di Bagnoli - Dettaglio
Ecco l’altro antipasto che abbiamo ordinato: capesante su zuppa di scarola, aria all’arancia e polvere di aglio e olio. Anche questo piatto è eccellente. Equilibrato, gustoso. Perfetto l’abbinamento delle capesante dolciastre con il sapore leggermente amarognolo della zuppetta di scarole, a donare una nota aromatica l’aria all’arancia. Insomma il risultato è incredibile.
Capesante su zuppa di scarole aria allarancia e polvere di aglio e olio
La nostra cena va alla grande, l’ambiente ed il contesto invitano alla raffinata convivialità. Dopo l’entreé e l’antipasto che ci hanno stupiti, siamo curiosi di gustare i primi.
Ecco le linguine con pesto di nocciole, colatura di alici e tarallo sbriciolato. Gustose, giustamente sapide, perfetta poi la cottura della pasta.
Linguine con pesto di nocciole colatura di alici e tarallo sbriciolato
Il top lo raggiungiamo con il risotto con pistilli di zafferano e crocché di ragù napoletano. Fantastico. Perfetta la mantecatura. E che buono il crocché fatto con la carne del ragù napoletano! Fantastico. Perfetta la mantecatura.
Risotto con pistilli di zafferano e crocché di ragù napoletano
Prendiamo un solo secondo in due e optiamo per la pluma di maiale laccato con la sua riduzione e purea di avocado. La pluma è un taglio che si ricava tra il lombo e il collo del maiale, si tratta di un taglio molto pregiato. La carne era morbidissima, succosa, interessante l’abbinamento con la purea di avocado che le da un raffinato tocco esotico.
Pluma di maiale laccato con riduzione e purea di avocado
Saltiamo il dessert ma comunque ci portano un pre-dessert, dei dolcetti davvero gustosi: crema soffice al pistacchio in barchetta, tenerella con crema al mascarpone e il tartufo.
I dolcetti
Accompagniamo questi dolcetti con un buon caffè e chiediamo il conto.
Abbiamo pagato per la nostra cena 68 euro in due. Davvero un rapporto qualità prezzo ottimo se consideriamo il tipo di cucina e il livello delle portate gustate.
Il Ristorante Morese è davvero un indirizzo imperdibile. Suggestiva la location, ricavata in un antico casale del 700, servizio puntuale, preciso. Marianna poi è una perfetta padrona di casa. Lo chef Gaetano Morese è un talento puro. Diplomato alla scuola alberghiera di Salerno, dopo aver maturato diverse esperienze all’estero (Parigi, isola della Reunion, Mauritius dove è entrato in contatto con la cucina creola) e in Italia, ha realizzato da un po’ di anni il suo sogno. Il Ristorante Morese è un vero e proprio tempio del gusto, dove Gaetano propone una cucina gourmet ma senza eccessi e profondamente legata al territorio anzi come lo stesso chef la definisce “una cucina di territorio frizzante con rivisitazioni personali, grande rispetto della tradizione interpretate in chiave moderna ma rispettando al massimo i prodotti e la materia prima”. Gaetano Morese è un vero fuoriclasse, perché riesce a dar vita ad una proposta di cucina convincente, di altissimo livello e che ha anche un grande merito: un prezzo decisamente accessibile. Complimenti davvero. Tappa obbligata, fate un salto qui e ci darete ragione. Garantiamo noi Templari del Gusto!
Ristorante Morese
Via Cirillo Via Cirillo, 55/1-57 / Piazza del Galdo
Mercato San Severino (Sa)
Tel. 089 893946
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Domenica di Carnevale, con il nostro gruppo di amici abbiamo deciso di pranzare (prenotando per tempo) all’Agriturismo Le Campestre. Siamo a Castel di Sasso paese formato da tante frazioni immerse in un verde intenso, un verde che stupisce, tutto intorno il silenzio e il rumore della natura. Dall’alto domina l’antico borgo di Sasso, pittoresco con le sue case in pietra, gli stretti vicoli, una chiesa e l’antica torre medievale. Questa è una zona ricca di prodotti eccellenti, dalle olive (varietà caiazzana su tutte) e il vino (il Casavecchia). E’ una bella giornata di sole e le premesse di trascorrere una grande giornata ci sono tutte.
Agriturismo Le Campestre. Castel di Sasso (Ce)
Arriviamo puntuali ci accoglie Manuel Lombardi, il padrone di casa. Manuel, grande comunicatore è il contadino 2.0, spesso ospite anche in Tv e su varie testate come narratore di un territorio e delle sue eccellenze. Manuel è prodigo di consigli, ci spiega la filosofia delle Campestre, un luogo dove il rispetto della natura e dei suoi tempi è tutto: piatti con materie a metri zero, tutte di stagione, coltivate da Franco, un menù con i prodotti dell’azienda in primis il mitico pecorino conciato romano. In cucina c’è la dolce Eulalia l’agrichef, supportata dalla signora Liliana (un vero portento).
Agriturismo Le Campestre. Castel di Sasso (Ce) - In campana amici....
Intorno natura e poesia. Il tutto a creare un’alchimia unica. Si ha davvero l’impressione di calarsi in una realtà “agreste” che ti riporta all’essenza.
Agriturismo Le Campestre. Castel di Sasso (Ce) - Dettaglio
Ci accomodiamo, non c’è menù a la carte ma un menù fisso che per l’occasione prevede tra i primi anche la lasagna (gnam..)
Agriturismo Le Campestre. Castel di Sasso (Ce) - Dettaglio esterno
Si comincia…..Ecco olive caiazzane, frittatine di ricotta e porri, cavolo sottaceto, affettati di suino di razza casertana, salsiccia e pancetta. Il territorio in un piatto…
Antipasto
Poi ci servono del formaggio vaccino primo sale con pomodorini, accompagniamo il tutto col buonissimo pane delle Campestre.
Formaggio vaccino primo sale con pomodorini
A proposito di pane, ci fanno degustare l’olio extravergine di oliva caiazzana con pane integrale … E ancora una zuppa gustosissima: zuppa di fagioli ceci e castagne….
Zuppa di fagioli, ceci e castagne
Di tanto in tanto ci alziamo godendoci i dettagli interni, il bel camino a vista centrale nella sala interna. il tempo che scorre lento e piacevole, ammirando tanti dettagli di questo luogo meraviglioso e della natura che lo circonda.
Azienda agricola Le Campestre. Castel di Sasso (Ce). Camino centrale nella sala interna
E’ il momento dei primi, ci servono un primo piatto sorprendente: ditali al "Cavolo Conciato" con cavolo rapa bianco e pecorino conciato romano. Un piatto equilibrato e davvero ben riuscito con il sapore dolciastro del cavolo che ben si sposa con il sapore sapido e pungente del conciato romano. Davvero buono…
Ditali al Cavolo Conciato con cavolo rapa bianco e pecorino conciato romano
Con la seconda proposta siamo nella tradizione carnascialesca: ecco la lasagna campestre. Un’appagante e goduriosa lasagna piena di ogni ben di Dio.
Lasagna Le Campestre
Prima dei secondi ci affacciamo alla stupenda terrazza affacciati sul verde. Il paesaggio agreste del luogo ci riconcilia col mondo.
Ci riaccomodiamo a tavola. Ci servono l’agnello campestre al forno aromatizzato al mirto su crema di patata del monte Maiulo. Sublime ….
Agnello Campestre al forno, aromatizzato al mirto su crema di patata del monte Maiulo
Non da meno l’altra proposta di carne: dadolata di stracotto di suino di razza casertana al mosto cotto di vino Casavecchia, adagiata su crema di patata.. Nota di merito per la carne, morbida, profumata … davvero eccellente …
Dadolata di stracotto di suino di razza casertana al mosto cotto di vino Casavecchia su crema di patata
Ci avviamo alla parte “dolce” del nostro pranzo. Ecco il Re dell’Azienda Le Campestre: degustazione di pecorino conciato romano (8 mesi di stagionatura) abbinato alla melannurca campana igp, cotta al forno e caramellata con Terre del Volturno igt Asprino d'Aversa frizzante. Chapeau!
Pecorino conciato romano con melannurca campana igp cotta al forno e caramellata
E vogliamo parlare del migliaccio con cioccolato e scorzette d'arancia? Che cos’è … Un tripudio di sapori.
Migliaccio con cioccolato e scorzette darancia
Accompagniamo il dolce con un liquore delle campestre al basilico limonato.
Liquore al basilico limonato
Pranzo completo con acqua della fonte (rigorosamente non gassata), vino rosso pallagrello nero (2016) e caffè a 30 euro a persona. Fantastica occasione per gustare (a prezzo fisso) un menù dove trionfano le materie prime e i fantastci prodotti delle Campestre e del territorio.
L’Agriturismo Le Campestre rappresenta un punto fermo. E’ una filosofia di vita fatta di natura, di scelte nette, di persone che amano in modo viscerale la propria terra e i suoi prodotti. Chi viene qui vivrà un’esperienza a 360 gradi. Potrete gustare piatti fatti con prodotti e ingredienti a “metri zero”, nel rispetto della stagionalità e di ciò che la terra offre. Chiaramente chi viene qui non può esimersi dal degustare il Re, il conciato romano pecorino eccellente prodotto qui con passione e attenzione. Un formaggio fatto esclusivamente con latte di pecora, le formette realizzate artigianalmente vengono, pressate, asgiugate e "stagionate", conciate in anfore di terracotta con l'acqua delle pettole (pasta fatta a mano), olio, timo, vino e peperoncino.
Anfora di terracotta dove viene stagionato il conciato romano
La famiglia Lombardi vi accoglierà con il sorriso di chi fa le cose perbene e Manuel è un perfetto padrone di casa, appassionato, preparato e sempre pronto a fornire informazioni e dettagli su quello che l’Agriturismo Le Campestre offre. Un agriturismo da non perdere, dove c’è un menù “a la terre” come lo definiscono e non a la carte, un percorso di gusto dove assaporare anche le pause, nel vero rispetto della filosofia dello slow food. Eccellenza.
Agriturismo Le Campestre
Via Buonomini, n.3
Castel di Sasso (Ce)
Tel. 0823 878277
Nel cuore della Gaeta Medievale una tappa da non perdere.
Siamo nella splendida Gaeta e trascorriamo la serata a spasso tra lungomare e centro storico, visto che si è fatta quasi ora di cena decidiamo di rimanere in zona e scegliamo di fermarci alla Cantina di Ciccillo, posticino che abbiamo visitato già tempo fa, ci siamo tornati. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo per quattro. Arriviamo intorno alle 20.30. Siamo nel cuore della Gaeta medievale in un caratteristico vicoletto che si trova proprio tra la Cattedrale (quasi sotto il campanile) e il lungomare. Veniamo accolti con garbo, ci accompagnano al nostro tavolo.
La Cantina di Ciccillo. Gaeta (Lt) - Ingresso
Il locale dentro è davvero notevole, bellissima la struttura e la particolarità della cantina (la parte più antica) costruita all’interno di mura medievali e addirittura sopra una’antica cisterna romana, ben visibile e dove ancora oggi arriva l’acqua piovana proveniente dalle montagne presenti di fronte alla Cattedrale. Grazie ad alcune zone del pavimento (trasparenti) la cisterna con l’acqua è ben visibile. La famiglia Vagnati è proprietaria di questa cantina dal 1837, e negli anni veniva usata per produrre olio e vino a livello amatoriale.
La Cantina di Ciccillo - L' Acqua nelle antiche cisterne romane
La Cantina di Ciccillo oggi è un ristorante – enoteca curato e suggestivo, si compone di due ambienti, ben arredati, il moderno e l’antico si sposano alla perfezione. Nella sala dove ci accomodiamo noi domina la pietra a vista, c’è il pavimento in legno, e poi un bellissimo torchio antico per l’olio in pietra . Insomma la location è davvero bella e l’atmosfera particolare.
La Cantina di Ciccillo - Particolare sala interna
Diamo un’occhiata al menù. Le proposte di mare e di terra sono interessanti. Ci colpisce la scelta di puntare su poche pietanze in carta (cinque antipasti di mare, tre di terra, quattro primi, quattro secondi di mare, quattro di terra, stop), c’è anche una piccola ma curata carta dei vini. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Propizio IGP dell’Azienda agricola biologica Donato Giangirolami, con 100 % di uve grechetto. Si è rivelata un’ottima scelta, di un bel giallo paglierino, con interessanti note fruttate e minerali.
Arriva anche del buon pane locale. Ci portano delle meravigliose olive (of course siamo a Gaeta).
Olive di Gaeta
Decidiamo di prendere come antipasto la mitica tiella gaetana: due tranci di mare (con ripieno di scarola e baccalà, e polpo) e due di terra (con zucchine e provola, l’altra con le melanzane). Se siete a Gaeta la tiella non può mancare …
Tiella di Gaeta
Poi due antipasti denominati “prelibatezze di mare”, con insalata di polpo e seppioline, calamari ripieni, rana pescatrice alle erbe, salmone marinato a secco con agrumi, pesce spada marinato e frittatina di “cicinielli”.
Prelibatezze di mare
La nostra cena scorre via piacevolmente, ordiniamo una seconda bottiglia di Propizio IGP grechetto 100 % dell’azienda Donato Giangirolami. Prendiamo quattro primi due piatti di conchiglioni ripieni di baccalà con vellutata di piselli. Primo piatto interessante, abbiamo trovato azzeccato ed equilibrato l’abbinamento del baccalà sapido il giusto con la dolcezza della vellutata di piselli.
Conchiglioni ripieni di baccalà con vellutata di piselli
E due piatti di tonnarelli alla Ciccillo, uno dei piatti simbolo della Cantina, con gamberi, granchi, scampi, mazzancolle e pomodorini del piennolo. Un sapore che è difficile da descrivere.
Tonnarelli alla Ciccillo
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il secondo ma non possiamo esimerci dal chiudere la nostra cena in dolcezza: optiamo per una deliziosa caprese servita con una mousse di frutti rossi.
La caprese era notevole, a chiudere la nostra cena, un caffè e tre amari.
Caprese con mousse ai frutti di bosco
Chiediamo il conto e paghiamo in quattro in totale 150 euro (26 euro la spesa per il vino), il che significa in pratica sui 30 euro a persona. Buono il rapporto qualità – prezzo, direi onesto e giusto. Prima di congedarci salutiamo lo chef e la gentile Lucia.
La Cantina di Ciccillo per noi è stata una piacevole conferma, ci eravamo già stati un paio di anni fa e siamo tornati, proprio nel cuore della Gaeta medievale troverete un locale curato, raffinato ma nel contempo accogliente e non impegnativo, una buona cucina con ottime materie prime, pesce freschissimo, una curata carta dei vini e il personale in sala attento e disponibile. Insomma merita davvero la visita. Buono anche il rapporto qualità – prezzo. Consigliato senza se e senza ma. Parola dei Templari del Gusto!
La Cantina di Ciccillo
Vico Gaetani n. 22
Gaeta (Lt)
Tel. 0771 740749
Visita il sito web della Cantina di Ciccillo