Campania

Patrizio De Michele

Patrizio De Michele

Vivo ad Orsara di Puglia, un suggestivo borgo della Daunia. Sono un fotografo, laureato in Archeologia con una tesi sulle applicazioni della fotografia aerea per la ricerca dei paesaggi archeologici. Mi sono appassionato sin da ragazzo al mondo delle immagini, facendo scorrere tra le mani i lavori di mio zio, premiato negli anni '70 come uno dei migliori fotografi d'America. Proprio per questo amo la fotografia "pura", priva di manipolazioni. Limito al minimo la post produzione perché sono convinto che occorra riprodurre con l'obiettivo ciò che l'occhio vede, senza aggiungere il superfluo.
Sono un cultore del bello e ho una grande passione per la gastronomia.
Condivido pienamente la filosofia e lo spirito dei Templari del Gusto.

Martedì, 23 Agosto 2022 09:00

La parmigiana di borragine di Peppe Zullo

Peppe Zullo non è solo un grande chef (attenzione però, perché lui ama definirsi semplicemente cuoco-contadino), ma è anche persona eccezionale, un mash-up di sapienza contadina, tecnica, passione e umanità che lo rendono a suo modo unico. Noi spesso veniamo a pranzo da Peppe Zullo e adoriamo la sua cucina che racconta un territorio, la Daunia terra generosa e aspra, terra di radicate tradizioni contadine che fortunatamente sono ancora presenti.
Peppe da anni è anche un volto noto in Tv, protagonista di ospitate e programmi dove racconta la sua cucina e la sua terra. La sua è una storia fatta di passione, sacrifici e un legame assoluto e antico con il suo paese Orsara di Puglia e con la sua terra.
Se c’è un piatto che forse meglio di altri lo rappresenta, è sicuramente la sua mitica parmigiana di borragine, un vero e proprio must, un piatto iconico che ha come protagonista la borragine, questa erba spontanea dalle incredibili proprietà. Ecco la ricetta…

Ingredienti per 4 persone:

- 250 gr di pomodori (vernini)
- 250 gr di foglie di borragine
- Parmigiano 100 gr.
- Scamorza 100 gr.
- Olio Evo q.b.
- Sale q.b.
- Fiori di borragine (per decorare)
- Farina di grano tenero e acqua frizzante (per la pastella)

 

Procedimento:

Cominciamo con la preparazione degli ingredienti. Bisogna lavare in modo approfondito le foglie di borragine. Lavare e ridurre a fette i pomodori. Tagliare la scamorza a fettine e grattugiare il parmigiano.

Una volta preparati gli ingredienti che ci serviranno per il piatto, prepariamo una pastella con farina di grano tenero e acqua frizzante.

Passiamo le foglie di borragine nella pastella e friggiamole in una padella con dell’olio Evo. Quando le foglie di borragine saranno dorate, togliamole dalla padella con una schiumarola e mettiamole su un foglio di carta da cucina per far perdere loro l’unto in eccesso.

Intanto prepariamo una bella teglia da forno che ci servirà per comporre la nostra parmigiana. Sul fondo disponiamo la carta forno e componiamo la parmigiana mettendo un primo strato di foglie di borragine, i pomodori vernini, la scamorza a fettine e il parmigiano. Continuiamo così formando almeno quattro strati e terminando con pomodorini, scamorza e parmigiano.
Inforniamo a 180° per 15 minuti. Serviamo la nostra parmigiana calda o tiepida e completiamo il piatto con un filo di olio Evo a crudo, decorando con un fiore di borragine.
Il piatto è pronto.

Lo chef Peppe Zullo e la sua parmigiana di borragine
Lo chef Peppe Zullo e la sua parmigiana di borragine

N.B. Ringraziamo Giuseppe Luciano Pirro per averci fornito le foto a corredo di questa ricetta.

 

 

 

Peppe Zullo – Nuova Sala Paradiso
Via Piano Paradiso
Orsara di Puglia (Fg)
tel. 0881 964763
Visita il sito web di Peppe Zullo

In occasione della festività dei defunti le donne anziane di Orsara di Puglia preparano una pietanza particolare, chiamata in dialetto muscitàglia, utilizzando grano tenero (“bianchetta”) bollito, vino cotto (mosto, ad essere più precisi), semi di melagrana, gherigli di noce. La tesi del prof. Giuseppe Zurlo è che si tratti di un dolce che deriva dall’antichissima pietanza greca denominata panspermìa - letteralmente: “mescolanza di semi di ogni genere” poi cristianizzata in ambiente bizantino e successivamente giunto in Italia.Il vocabolo dialettale può essere considerato un vocabolo composto. 
La prima parte può derivare dal greco moschìon o dal plurale moschìa, “germoglio/i”. La seconda parte, taglia, può derivare da thallìa, che può significare sia germoglio che “doni”(accezione che sembra più appropriata). In definitiva, il suo significato sarebbe, approssimativamente, “dono (votivo) di germogli”, in linea con la sostanza antropologica della pietanza orsarese. L’operazione di cristianizzazione della panspermìa fu compiuta, con ogni probabilità, nel mondo greco-cristiano, dove il dolce è ancora oggi preparato in onore dei defunti.

Vediamo come si prepara…

Gli ingredienti della Muscitaglia Grano dei morti
Gli ingredienti della Muscitaglia o Grano dei morti

Ingredienti per 5 persone:
 
- 500 gr di grano
- 6/7 noci
- Un melograno
-  120 gr di cioccolato fondente
- Vin cotto q.b.

Gli ingredienti
Gli ingredienti

Selezionare solo chicchi integri e senza residui di grano tenero. Lavarli accuratamente. Metterli in una ciotola con abbondante acqua e tenerli in ammollo per almeno un giorno.
Cuocere il grano in abbondante acqua pulita e un pizzico di sale per circa 20/30 minuti dal bollore. Una volta cotto lasciarlo raffreddare nella pentola chiusa con il coperchio per almeno mezza giornata.
Questa operazione renderà gonfi i chicchi di grano.
Trascorso il tempo necessario toglierlo dall'acqua di cottura e sciacquarlo con acqua fredda.
Scolarlo bene con un colapasta e metteterlo in una ciotola.
Nella versione tradizionale si condisce solo con vincotto poco prima di mangiarlo, per non comprometterne la consistenza. Noi nella versione più golosa aggiungiamo cioccolato, gherigli di noci, cioccolato e melagrana.

- Un ringraziamento per la ricetta allo chef Alessio Pasquale Loffredo - 

La Muscitàglia della tradizione orsarese
La Muscitàglia della tradizione orsarese

La curiosità: Il grano dei morti in dialetto orsarese muscitaglia è un dolce diffuso un po’ in tutta la Daunia e la provincia di Foggia, chiamato anche “cicc cuott”. E’ tradizionalmente legato al giorno dei defunti il 2 Novembre. Si può anche arricchire con frutta candita o acini di uva.
Ma nella sua versione tradizionale è indiscutibilmente legato ad Orsara di Puglia dove da tempo immemorabile si celebra una festa ormai diventata conociutissima anche a livello nazionale Fucacòste e cocce priatorje, la notte tra il 1 e il 2 Novembre.

La Muscitàglia
La Muscitàglia

 N.B.

Per saperne di più sulle tradizioni orsaresi e questa festa vi consigliamo il libro “ Messaggi dal passato. Le parole-chiave di un’antica festa di Orsara di Puglia" del prof. Giuseppe Zurlo.

 

Adagiata su una dolce collina del Subappennino Dauno la millenaria città di Troia, fondata dal Catapano Boioannes nel 1019, domina le valli circostanti. La sua posizione di rilievo fa godere di un panorama di campagne puntellate di casolari e di un paesaggio che cambia colore in base alle stagioni passando dal verde acceso della primavera, al rosso della fioritura dei papaveri, all’oro del grano in piena Estate. Da lontano si scorge maestosa la sua Cattedrale, nel punto più alto della città ed esattamente nel cuore del centro storico. L’abitato è attraversato da un’antica strada romana che ha reso questa città uno snodo viario importante nei secoli passati: è la Via Traiana che ancora oggi si indovina nel corso principale di via Regina Margherita. Lo sguardo è rapito da palazzi storici come il Palazzo dei Gesuiti con la sua facciata in bugnato, poi ancora Palazzo D’Avalos, residenza dei Principi che governavano la città nel XVII secolo e oggi sede del Municipio e di un museo civico, Palazzo Varo e Palazzo Siliceo dotati di androni ampi ed eleganti. Il centro storico è un dedalo di viuzze pittoresche e caratteristiche. La scena tuttavia è sicuramente occupata dalla maestosa Cattedrale romanica dell’XI secolo. Intitolata alla Vergine Maria Assunta, la Cattedrale di Troia fu costruita a partire dal 1093 e sulla facciata è tutto un brulicare di piccole sculture, spesso irriverenti, che prendono posto tra colonne, archetti e formelle delle porte di bronzo. Il rosone cattura lo sguardo dei passanti, sembra un merletto di marmo e la sua particolarità di essere diviso in un numero dispari di 11 spicchi lo rende unico al mondo e vero e proprio simbolo identitario di questa città.

La bellissima Cattedrale di Troia
La bellissima Cattedrale di Troia

Tuttavia il gusto estetico non è l’unico dei sensi ad essere soddisfatto in questa visita alla città di Troia. Pur ammirando con il naso all’insù le bellezze del rosone, si è attratti da un dolce profumo proveniente dalla vicina Pasticceria Casoli, altro scrigno di prelibati tesori…. Questa pasticceria ha origine dalla passione di Lucia Casoli, aiutata da Nicola Mecca (suo coniuge) e negli anni si è distinta per creazioni dolciarie apprezzatissime, nate sempre partendo dalla tradizione ma con un tocco di creatività e con abbinamenti studiati e riuscitissimi partendo da una materia prima di assoluto pregio e da una cura maniacale dei dettagli. In particolare la Pasticceria Casoli è specializzata in dolci che vedono come protagonista la ricotta e le farine selezionate del territorio.

Lucia Casoli e la sua Passionata
Lucia Casoli e la sua Passionata

I prodotti più noti della Pasticceria Casoli sono il Pan di Puglia (venduto in 3 formati: 150 gr, 450 gr e 1 kg), realizzato con alcuni dei prodotti di eccellenza della terra di Puglia: semola rimacinata di grano duro, Olio Evo, mandorle raffinate di Puglia, fichi secchi, mandorle tostate e caramellate, mosto cotto al nero di Troia e cioccolato fondente. Una bontà incredibile. In genere viene venduto con una bottiglietta di mosto cotto da versare sulle fette appena tagliate.
L’altra creazione che ha dato notorietà alla Pasticceria Casoli è la Passionata, divenuta in poco tempo un dolce simbolo di Troia e conosciuto ben oltre la Daunia e la Capitanata.

Il banco dei dolci della Pasticceria Casoli Paradiso dei golosi
Il banco dei dolci della Pasticceria Casoli Paradiso dei golosi

La Passionata è un dolce meraviglioso, sublime che cattura i sensi e conquista. Il nome deriva dall’unione delle parole Passione (il motore di ogni cosa, la passione per la propria terra, per il proprio lavoro) e il participio passato di nascere. Passio-Nata vale a dire Nata dalla passione.
Il dolce racchiude un po’ l’anima del territorio, non troppo dolce e con un carattere marcato e forte. Protagonista è la ricotta o meglio bisognerebbe dire le ricotte. Infatti viene utilizzata un mix di 3 tipi di ricotta: vaccina, di bufala e di pecora lavorate con maestria e un procedimento rigorosamente segreto. E poi marzapane, biscuit e copertura di pasta di mandolre pugliesi. 

La Passionata La Classica di colore rosa
La Passionata La Classica di colore rosa

Poi i gusti e le declinazioni sono tanti. La Passionata viene realizzata in 11 gusti diversi, così come 11 sono i raggi del rosone della Cattedrale di Troia.
Si parte dalla classica, di un bel colore rosa tenue, al gusto di “mandorlo in fiore”, ma c’è l’imbarazzo della scelta con altri gusti in grado di soddisfare anche i più esigenti, dall'arancia del Gargano, al Moscato di Trani o al Nero di Troia e ancora alla nocciola, al pistacchio, al sambuco (per citarne alcuni), ma anche la versione particolarissima con curcuma e pepe nero.

La Passionata in gusti differenti
La Passionata in gusti differenti

La particolarità ulteriore che balza all’occhio è la presenza di un fiore sopra ogni Passionata che sta a simboleggiare il rosone della Cattedrale di Troia, simbolo della città.

Passionata in vari gusti vista dallalto
Passionata in vari gusti vista dall'alto

La Passionata è un dolce meraviglioso che ammalia e conquista al primo morso con una delicata ma non stucchevole ricotta lavorata e mixata a regola d’arte e tanti ingredienti e materie prime di eccellenza.
La Passionata è un dolce che ormai ha varcato i confini regionali ed è apprezzato e conosciuto. Se sei da queste parti, visita Troia con le sue bellezze storiche e fai una tappa alla Pasticceria Casoli a gustare la Passionata. Provala, è davvero eccellente. Parola dei Templari del Gusto.

N.B. Ringraziamo Giulia Beccia per la preziosa collaborazione. 



Pasticceria Casoli
Via Regina Margherita n.121
Troia (Fg)
Tel. 328 443 4040
Visita il sito web della Passionata di Troia della Pasticceria Casoli

Giovedì, 14 Novembre 2019 19:02

Osteria Fra Due Terre. Troia (Fg)

Siamo a Troia, perla del Subappennino dauno, cittadina di origini antichissime con bellezze artistiche e architettoniche notevoli, un bellissimo centro storico e una meravigliosa e imponente Cattedrale, uno dei gioielli del Romanico Pugliese. Proprio a pochi passi dal centro storico, dalla Cattedrale e dal Museo Civico c’è l’Osteria che abbiamo scelto per il nostro pranzo: l'Osteria fra due terre.

La meravigliosa Cattedrale di Troia
La meravigliosa Cattedrale di Troia

Parcheggiamo l’auto nei pressi del locale e ci accomodiamo. L’Osteria regala un ambiente di sana e sincera familiarità: semplice, per certi versi spartana con tanti oggetti della vita contadina alle pareti, un ambiente caldo e rustico, insomma un posticino che invita alla convivialità a tavola. 

Osteria fra due terre Fg Particolare interno sala
Osteria fra due terre Particolare interno sala

In un'altra sala interna ci sono tante immagini e cartine geografiche che rimandano al periodo del Regno delle due Sicilie.

Noi siamo in sei, ci servono il buon pane locale e da bere ordiniamo un rosso locale (nero di Troia naturalmente) e anche un mezzo litro di Rosato. Cominciamo con due begli antipasti centrali: uno misto e uno della casa. Diamo il via alle danze.Una frittatina di cipolle, molto buona..

Frittata di cipolle
Frittata di cipolle

Delle verdurine grigliate, in questo caso zucchine e melanzane.

Verdure grigliate
Verdure grigliate

Poi ci servono degli involtini di melanzana, polpette di zucchine e curcuma su crema di zucca. Strabuone…


Involtini di melanzana e polpette di zucchine
Involtini di melanzana e polpette di zucchine

Non possono mancare i formaggi e i nodini di mozzarella locali, sempre piacevoli da gustare.

Formaggi locali
Formaggi locali

Arrivano poi dei salumi spettacolari, sempre del territorio, un commovente capocollo, al contempo sapido e dolce, morbidissimo.

Capocollo
Capocollo

Una salsiccia secca bella spaorita e un prosciutto bello sapido che si scioglieva in bocca. Davvero ottimi i salumi.

Salsiccia secca e prosciutto
Salsiccia secca e prosciutto

Il nostro pranzo procede in maniera piacevole, in attesa dei primi piatti. Qui abbiamo voluto gustare tre proposte differenti ma tutte nel solco della tradizione contadina locale. Abbiamo ordinato due piatti di orecchiette con funghi e pancetta. Molto buone le orecchiette da sottolineare la porzione generosa in grado di soddisfare appetiti esigenti.

Orecchiette con funghi pomodorini e pancetta
Orecchiette con funghi pomodorini e pancetta

Due piatti di cavatelli con il mitico ragù misto di carne. Eccellente e che profumino …

Cavatelli al ragù
Cavatelli al ragù

E due piatti di cavatelli con verdure di stagione, anche questi ci sono piaciuti.

Cavatelli con verdure di stagione
Cavatelli con verdure di stagione

L’atmosfera qui all’Osteria Fra due Terre è davvero piacevole. Sarà l’ambiente, sarà la compagnia, sarà il contesto genuino e sincero ma il tempo scorre davvero veloce. Abbiamo ordinato anche 5 secondi, qui ci siamo tenuti nella vera e “pura” tradizione contadina: le mitiche polpette di pane, come quelle che faceva la nonna, cotte in un profumato sugo di pomodoro. Qui ci siamo concessi una inevitabile e meritata scarpetta. Gnam...

Polpette di pane
Polpette di pane

Un secondo che ci ha conquistati è la salsiccia “ alla fra due Terre” con peperoni e olive. Commovente.

Salsicce con peperoni e olive
Salsicce con peperoni e olive

Altro “must” dell’antica cucina contadina è l’involtino di cotica col sugo di pomodoro. Ne vogliamo parlare? Spettacolare e appagante.

Involtino di cotica
Involtino di cotica

Poi ancora una porzione di salsicce e una grigliata mista di maiale, salsiccia e agnello. Abbiamo trovato una carne di buona qualità. Come contorno abbiamo preso delle patate al forno.

Grigliata mista di carne
Grigliata mista di carne

Chiudiamo in dolcezza il nostro pranzo con 3 dessert da leccarsi i baffi. Due Parfait alle mandorle. Goloso, avvolgente e morbido come una carezza.

Parfait alle mandorle
Parfait alle mandorle

E una meravigliosa crostata noci e castagne. Qualche amaro locale immancabile e chiediamo il conto.

Crostata noci e castagne
Crostata noci e castagne

Paghiamo per il nostro pranzo in totale (in sei) 140 euro. Poco meno di 25 euro a persona. Rapporto qualità prezzo eccezionale.

Francesca e Giuseppe I titolari
Stefania e Giuseppe - I titolari

Dobbiamo fare i complimenti a Stefania e Giuseppe i titolari dell’Osteria fra due Terre, sono stati capaci di creare un’osteria davvero interessante. Qui tutto sembra rassicurarti, accoglierti, coccolarti. Già la location è suggestiva inserita poi nel bel centro storico di Troia. In cucina tra gli altri lo chef Pio (davvero bravo). Qui trovate la cucina tipica della tradizione contadina di questa zona della Daunia: una cucina semplice, sincera, senza fronzoli ma realizzata con materie prime e prodotti genuini e di assoluta qualità. Da sottolineare il servizio veloce e professionale, e l’incredibile rapporto qualità prezzo. Un indirizzo assolutamente da non perdere se siete da queste parti. Un’Osteria che è una garanzia, parola dei Templari del Gusto.

Osteria fra due Terre
Via San Leonardo n. 6
Troia (Fg)
Tel. 0881 977354
Visita la pagina Fb dell'Osteria fra due Terre

Quella che voglio raccontarvi è un’esperienza che credo valga la pena condividere. Un misto di buona cucina, tradizioni e una sensazione di pace che raramente ho trovato altrove. Sono stato di Domenica a pranzo in un posto davvero magico: l’Agriturismo Masseria Monte Preisi. Siamo nel cuore della Daunia nel territorio di Orsara di Puglia a circa 3 km dal borgo, ai piedi del Monte Preisi (da cui l’agriturismo prende il nome). Dal centro del paese si arriva con l’auto in pochi minuti attraversando anche un bosco. 

Agriturismo Masseria Monte Preisi Orsara di Puglia FgAgriturismo Masseria Monte Preisi - Orsara di Puglia (Fg)

L’Agriturismo Monte Preisi è una masseria didattica completamente immersa nel verde, con un meraviglioso orto da cui proviene la gran parte delle cose che propongono e alcuni sentieri nel bosco che vi daranno la possibilità di fare salubri passeggiate nella natura. E poi ci sono tanti placidi e sorridenti animali da ammirare che faranno la gioia di grandi e piccini.

Uno dei simpatici animali dellAgriturismo okUno dei simpatici animali dell'Agriturismo

Veniamo accolti con grande gentilezza dal personale e dai titolari. Prima di accomodarci facciamo un giro all’esterno per godere delle bellezze di questo luogo.

Agriturismo Masseria Monte Preisi Orsara di Puglia Fg Dettaglio esternoAgriturismo Masseria Monte Preisi - Orsara di Puglia (Fg) - Dettaglio esterno

All’esterno la struttura ha le fattezze di un vero casale di campagna con un corpo centrale in pietra viva, uno spazio antistante ampio e un panorama bellissimo.

Agriturismo Masseria Monte Preisi Orsara di Puglia Fg EsternoAgriturismo Masseria Monte Preisi - Orsara di Puglia (Fg) - Esterno

Lasciatevi cullare dal vento, baciare dal sole e ammirate il susseguirsi delle stagioni ammirando il colore delle foglie e della natura che cambia e ammalia in ogni periodo dell’anno. All’interno dominano la pietra e il legno e poi alle pareti e appesi tanti oggetti legati alla vita e al mondo contadino.

Particolare sale interneParticolare sale interne

Ci accomodiamo e ci facciamo guidare da loro in un percorso enogastronomico fatto di buoni sapori della terra. Si comincia con una degustazione di formaggi locali: caciocavallo e formaggio primo sale serviti con erbette raccolte nell’orto poco prima del pranzo.

FormaggiFormaggi

Poi delle buonissime bruschette fatte con un pane eccezionale (del resto siamo ad Orsara, famosa per il suo pane) e dei buonissimi pomodori di campagna.

BruschetteBruschette

Ci viene servito poi un piatto con salumi locali di maiale nero, un nodino di mozzarella, involtino di zucchina con formaggio primo sale e prosciutto crudo, un crostino con lardo di maiale nero e timo cedrino e un piccolo trancio di frittata con le ortiche. Tutto davvero buonissimo …

AntipastoAntipasto

Continuano le danze con due chicche: una zuppa di ceci neri e alloro. Particolare è l’uso di questo legume antichissimo, tipico soprattutto delle zone interne della Puglia e della Basilicata. I ceci neri sono gustosi, ricchi di proprietà e hanno la particolarità di essere molto resistenti e in grado di essere coltivati anche in condizioni non semplici. Hanno un sapore più deciso e sono perfetti abbinati con le erbe spontanee, in questo caso azzeccato l’abbinamento con l’alloro.

Zuppa di ceci neriZuppa di ceci neri

L’altra zuppa è con fagioli e borragine, altra regina delle erbe spontanee selvatiche della zona. Meravigliosa.

Zuppa di fagioli e borragine

Chiudiamo il nostro antipasto con un pasticcio di melanzane con pomodorini e caciocavallo. Che bontà!

Pasticcio di melanzane pomodorini e caciocavalloPasticcio di melanzane pomodorini e caciocavallo

Di tanto in tanto ci alziamo per goderci lo spettacolo all’esterno e rilassarci. Intanto arriva il primo piatto, una proposta di stagione: orecchiette con zucca, noci e pancetta. Notevole.

Orecchiette zucca noci e pancettaOrecchiette zucca noci e pancetta

Siamo già sazi e nostro malgrado decidiamo di saltare il secondo. La scelta era comunque invitante: arrosti misti, carne al sugo, e contorni di stagione tra cui delle meravigliose patate di montagna. Passiamo al dolce e alla frutta. Ci servono della frutta di stagione con due crostate, una di more e l’altra con marmellata di mele cotogne. Anche qui tanto di cappello, a queste crostate mancava solo la parola.

Frutta e dolceFrutta e dolce

Poi ci concediamo un liquorino alla mentuccia e uno di prugnolo, ci vengono serviti all’aperto sotto uno spettacolare leccio secolare...

LiquoriniLiquorini

Ci intratteniamo a parlare con Massimo, uno dei padroni di casa, che ci fa visitare il suo orto. Da qui proviene quasi tutto quello che si gusta a tavola, dalla verdura, agli ortaggi alle erbette. Sentendolo parlare si nota la passione, la dedizione con cui porta avanti questo progetto fatto di cose vere, reali, semplici.

Massimo uno dei padroni di casa nellorto della MasseriaMassimo uno dei padroni di casa nell'orto della Masseria

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo (compreso di acqua, vino della casa e due caffè) 45 euro in due. Considerate che per un pranzo completo compreso di secondo (naturalmente) con contorni vari siamo sui 30 euro a persona. Soldi comunque ben spesi per mangiare in un piccolo angolo di paradiso.

L’Agriturismo Masseria Monte Preisi merita la vostra visita. E’ il posto ideale per trascorrere una giornata in completo relax provando una cucina fatta di sapori autentici e genuini, una cucina contadina quindi con un marcato uso di erbette spontanee usate per insaporire sia i piatti caldi che gli antipasti.
Venire qui significa staccare realmente la spina, godere di un paesaggio, di una pace e di una tranquillità uniche. E’ una stupenda masseria didattica dove anche i bambini possono apprendere tante cose e vedere da vicino animali e piante. Atmosfera familiare che invita alla convivialità e al relax. Buono il servizio, ottimo il rapporto qualità prezzo. Da non perdere.


Agriturismo Masseria Monte Preisi
Contrada Monte Preisi
Orsara di Puglia (Fg)
Tel. 3298933952
Visita la pagina Fb dell’Agriturismo Masseria Monte Preisi

Mercoledì, 25 Settembre 2019 00:19

Osteria La Juta. Ospedaletto d'Alpinolo (Av)

E’ Domenica, siamo di ritorno da una visita al Santuario di Montevergine decidiamo di fermarci a pranzo ad Ospedaletto d’Alpinolo all’Osteria La Juta, già visitata da noi Templari del Gusto qualche anno fa.
Ospedaletto è un paesino di poco più di 2000 anime, per storia e tradizione è legato alla nota Abbazia di Montevergine che dista appunto pochi km da lì e nel '200 si chiamava proprio “Hospitalis Montis Virgini”, fu poi aggiunto in un secondo momento l’appellativo di “Alpinolo” riferito alla natura montana del suo territorio, siamo infatti a quasi 750 metri di altezza. Alla famosa abbazia o meglio alla strada che dal borgo porta verso la stessa è legato anche il nome del ristorante che abbiamo scelto per il nostro pranzo: l’Osteria la Juta, dal dialetto a’ sa-juta a Montevergine.

Arriviamo alle 14.30, siamo in tempo per un pranzo veloce. Il locale è piccolo e ben curato, molto accogliente e regala un senso di calore, ci accoglie il padrone di casa Donato, mi guardo intorno e conto poco meno di 40 coperti (buon segno). Ci accompagna al tavolo che abbiamo prenotato e comincia a spiegarci la filosofia del suo locale e il tipo di cucina che propone. La cosa che ci colpisce è la grande passione che mette nel lavoro di ricerca dei prodotti del territorio, alcuni di nicchia ma tutti di grandissima qualità.

Da bere prendiamo una minerale, un’ottima birra artigianale e un calice di aglianico.

Birra artigianale
Birra artigianale

Cominciamo ordinando un antipasto di salumi e formaggi irpini: ricotta di pecora di Bagnoli Irpino, caciocavallo di Calitri stagionato in grotta, prosciutto crudo irpino di Sturno e pancetta locale.

Antipasto tipico irpino, salumi e formaggi
Antipasto tipico irpino, salumi e formaggi

Tutto davvero eccellente. Ho trovato deliziosi i salumi e superlativo il caciocavallo di Calitri. L’incipit è notevole. 

Donato ci spiega segreti e aneddoti sui prodotti che stiamo degustando e ci racconta della loro provenienza; è piacevole parlare con chi fa della passione il suo lavoro e i risultati si vedono. 

Passiamo ai primi. Optiamo per i fusilli irpini con battuto di cipolla ramata di Montoro e caciocavallo di Calitri (notevole). Dolce, delicata gustosa la ramata di Montoro che ben si sposa con la nota sapida del caciocavallo. Gran piatto, una delle proposte storiche dell’Osteria la Juta.

Fusilli con cipolla ramata di Montoro e caciocavallo di Calitri
Fusilli con cipolla ramata di Montoro e caciocavallo di Calitri

L’altro primo sono dei paccheri con crema di broccoli, salsiccia fresca e cacioricotta. Ottimi…

Paccheri con crema di broccoli salsiccia e cacioricotta
Paccheri con crema di broccoli salsiccia e cacioricotta

Visto che si è fatto abbastanza tardi, decidiamo di saltare il secondo, sarebbe un peccato non gustarlo in modo adeguato. Ci ripromettiamo di ritornare per degustare un pò di carne e intanto decidiamo di passare al dessert: pan di Spagna al cioccolato con crema di pistacchio e crema di nocciola. Che bontà!

Pan di Spagna al cioccolato con crema di pistacchio e crema di nocciola
Pan di Spagna al cioccolato con crema di pistacchio e crema di nocciola

Accompagniamo il dolce con due caffè. Chiediamo il conto, abbiamo pagato per un antipasto che era abbondante e l'abbiamo diviso, due primi, un dolce, una birra artigianale, un calice di vino, una minerale e due caffè 45 euro in due, Buon rapporto qualità prezzo.

Il ritorno all’Osteria La Juta conferma in pieno il giudizio che abbiamo dato qualche anno fa. E' un'osteria dove gustare un'ottima cucina, bene eseguita e con materie prime di grande qualità. Qui si mangia bene con un trionfo di prodotti del territorio. Un piccolo tempio del gusto con grandi prodotti irpini, buono il rapporto qualità-prezzo. Da non perdere se siete in zona.

Osteria La Juta
Via Circumvallazione 24
Ospedaletto d’Alpinolo (Av)
Tel : 339 12 44 103
Visita la pagina Fb dell’Osteria La Juta

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