Lazio

Siamo nella nostra amata Irpinia, territorio capace sempre di emozionarci e regalarci spunti di riflessione interessanti e paesaggi meravigliosi in ogni periodo dell'anno. Rocca San Felice è uno dei borghi irpini più belli e caratteristici, pieno di fascino e suggestione con le sue strade lastricate, le casette in pietra, i vicoletti, le scale. In alto c'è la Rocca che domina il paese. Rocca San Felice si trova nella Valle d’Ansanto, famosa percè qui c’è la “mefite”, il laghetto sulfureo citato anche da Virgilio e che secondo gli antichi, era la porta degli inferi. Siamo anche nel territorio di produzione di uno dei miei formaggi preferiti: il pecorino Carmasciano.
Questo è davvero un luogo unico dove natura, storia e gastronomia creano un fantastico unicum. Dopo aver attraversato la piazza dove troneggia un bellissimo tiglio secolare (piantato nel 1799 ai tempi della Rivoluzione Napoletana come simbolo di libertà), ci dirigiamo per pranzo al Ristorante Museo La Ripa, il locale si trova inserito nel suggestivo borgo medievale. Ovviamente abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo.

La Ripa Ristorante Museo Rocca San Felice Insegna esterna
La Ripa Ristorante Museo. Rocca San Felice - Insegna esterna

Se dall'esterno la Ripa Ristorante - Museo è spettacolare, all’interno continua l’effetto “wow”, il locale infatti si sviluppa su due livelli, l’atmosfera è piacevole, intima, familiare, domina la pietra viva, l’arredo è sobrio e adeguato al contesto. La mise en place è semplice ma al contempo curata. All’esterno c’è anche una sorta di terrazzino panoramico dove durante la bella stagione si può pranzare o cenare con vista sulle verdi colline irpine. Noi ci accomodiamo, e come al solito diamo uno sguardo alle proposte in carta: un vero trionfo di prodotti irpini e di piatti della tradizione. Mentre decidiamo il da farsi ci viene servito un graditissimo entreé: mini bun con impasto alla rapa rossa ripieno di mortadella, melanzane e provola con balsamico. Ottimo inizio...

Entreé
La Ripa. Rocca San Felice - Entreé

Per il vino restiamo in Irpinia e optiamo per uno tra i miei preferiti: il Rasott Irpinia Campi Taurasini DOC dell’azienda agricola Boccella di Castelfranci. Un aglianico poderoso e intenso, con sentori di frutta rossa e un lungo e bel finale speziato. Vino perfetto da abbinare ad una cucina generosa come quella irpina, a carni e formaggi stagionati.

Rasott Irpinia Campi Taurasini dellazienda Agricola Boccella
Rasott - Irpinia Campi Taurasini DOC dell'azienda Agricola Boccella

Tra gli antipasti, lo sformato di patate di montagna con crema di patate, funghi porcini e mortadella convince e rassicura grazie ad un perfetto equilibrio di sapori e profumi.

Sformato di patate di montagna con crema di patate funghi porcini e mortadella classica
Sformato di patate di montagna con crema di patate, funghi porcini e mortadella classica

Il timballino di pancotto e baccalà con peperone crusco accompagnato da una zuppetta di fagioli quarantini, origano e crostini di pane ci regala gioia. Ottimo il timballo con il baccalà (da queste parti cucinato davvero in modo egregio), interessante lanota croccante del peperone crusco, ma il plus di questo piatto è la zuppetta di fagioli quarantini di Volturara irpina. Questi fagioli (presidio Slow food) sono particolari e si chiamano così perché impiegano proprio quaranta giorni per portare a compimento il loro processo di maturazione. Sono piccoli, dalla forma quasi tonda e hanno una buccia quasi impercettibile, oltre ad essere buonissimi. Fatti così a mo’ di zuppa con i crostini e l’origano di montagna sono un piatto da favola.

Timballino di pancotto e baccalà con zuppetta di fagioli quarantini origano peperone crusco e crostini di pane
Timballino di pancotto e baccalà con zuppetta di fagioli quarantini, origano, peperone crusco e crostini di pane

Interessante anche il tortino di melanzane servito con una polpetta di melanzane e un sughetto di pomodorini rossi di collina che mi ha obbligato alla scarpetta. E chissenefrega del bon ton…! Questo piatto è stato un modo incredibile per gustare le ultime melanzane di stagione….

Tortino di melanzane e polpette di melanzane con pomodorini rossi
Tortino di melanzane e polpette di melanzane con pomodorini rossi di collina

Come primi degustiamo dei commoventi ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini datterini gialli e pesto di basilico bio. Fantastici i ravioli di loro produzione ripieni di una ricotta di Carmasciano che è a dir poco spettacolare. Perfetto l’abbinamento con i pomodorini gialli che esaltano il delicato sapore dei ravioli.

Ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini gialli e pesto di basilico
Ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini gialli e pesto di basilico bio

Con gli ziti spezzati con il ragù di salsiccia secca e pecorino di Carmasciano facciamo un viaggio nella più pura tradizione irpina. Il ragù è sublime e il pecorino di Carmasciano dona al piatto una bella nota sapida e un spunto in più.

Ziti spezzati con il ragù di salsiccia secca di loro produzione e scaglie di pecorino Carmasciano
Ziti spezzati con il ragù di salsiccia secca e scaglie di pecorino Carmasciano

Altro alfiere della tradizione è il ragù di agnello, protagonista di un altro piatto: le tagliatelle all’uovo tirate a mano con il ragù di agnello appunto e l’immancabile pecorino di Carmasciano. Poesia del territorio.

Tagliatelle alluovo tirate a mano con ragù di agnello e Carmasciano
Tagliatelle all'uovo tirate a mano con ragù di agnello e Carmasciano

Le orecchiette con torzella, burrata e alici di ciaciolo del Cilento sono sorprendenti e goduriose. Anche qui la cosa che colpisce è l’equilibrio perfetto tra i vari sapori, la nota forte della torzella, la morbida burrata e il sapido delle alici. Davvero un gran piatto.

Orecchiette con torzella burrata e alici di cianciolo
Orecchiette con torzella, burrata e alici di cianciolo del Cilento

Gustiamo un solo secondo. La scelta ricade sulla costoletta di agnello con granella di nocciole e verdure di campo (scarola e cicorie). L’agnello era morbido e saporito e l’abbinamento con le verdurine appena ripassate in padella ci stava alla grande.

Costoletta di agnello con granella di nocciole e verdure di campo
Costoletta di agnello con granella di nocciole e verdure di campo

Siamo a Rocca San Felice, come si fa ad andar via senza gustare un po’ di Carmasciano? Detto…fatto. Prendiamo due degustazioni di Carmasciano, uno più giovane l’altro semistagionato. A dir poco sublime…
Il pecorino di Carmasciano presidio Slow Food, è un vanto dell’Irpinia, un formaggio dalle caratteristiche uniche e preziose in grado di donare al palato sensazioni senza eguali. Per me il Carmasciano è uno dei migliori formaggi in assoluto, lo adoro.

Degustazione di Pecorino Carmasciano
Degustazione di Pecorino Carmasciano

Chiudiamo in dolcezza con due dessert. Ecco il caldofreddo di pera abate con ricotta di Carmasciano mantecata e pasta frolla sbriciolata.

Caldofreddo di pera abate con ricotta di Carmasciano mantecata e pasta frolla sbriciolata
Caldofreddo di pera abate con ricotta di Carmasciano mantecata e pasta frolla sbriciolata

E il pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarene sciroppate. Dessert davvero notevole…

Pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarena sciroppata
Pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarene sciroppate

Ci concediamo un paio di giri di amari e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo alla Ripa Ristorante Museo 45 euro a persona.

La Ripa Ristorante - Museo è un piccolo gioiello incastonato in uno scenario da sogno: il borgo medievale di Rocca San Felice. La location è suggestiva e particolare. Qui troverai una cucina saldamente legata al territorio, piatti della tradizione e materie prime di eccellenza. Tutto ovviamente segue il ritmo delle stagioni. Tra gli antipasti il timballino di pancotto e baccalà con zuppetta di fagioli quarantini, origano e crostini di pane regala emozione. I ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini datterini gialli anche da soli valgono il viaggio, le orecchiette con torzella, burrata e alici di cianciolo sono sorprendenti, gli ziti al ragù di salsiccia secca sono deliziosi. Per chi ama la tradizione più pura il ragù di agnello è imperdibile. A proposito di agnello, le costolette le abbiamo trovate morbide e saporite. Tra i dolci non perderti il pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarene sciroppate. Il servizio è veloce ed informale. La carta dei vini è curata e ben calibrata. Corretto il rapporto qualità - prezzo. La Ripa Ristorante - Museo a Rocca San Felice si conferma nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Da provare e riprovare….

 

 

 

La Ripa Ristorante – Museo
Via Ospedale n.1
Rocca San Felice (Av)
Tel. 0827 215023
Visita il sito web della Ripa Ristorante - Museo

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Rieccoci in Irpinia a Grottaminarda. Siamo tornati da N’ata Luna Restaurant. Sono anni che veniamo qui, e nel tempo abbiamo avuto modo di vivere e seguire l'evoluzione e la crescita di questo vero e proprio “tempio del gusto”. Siamo tornati per gustare le proposte dello chef Vincenzo Vazza, talentuoso, appassionato, capace di regalare emozioni con la sua cucina caratterizzata da passione per il territorio, studio, conoscenza e quel pizzico di creatività che la rendono unica. Un mix di tradizione irpina e modernità. Il resto lo fanno il servizio e la location, “good vibes” direbbe qualcuno ed in effetti è così. Da N'Ata Luna si respira un'atmosfera davvero piacevole. Per noi questo posto è una certezza, un riferimento. Questo è un locale “globale”, dove puoi fare colazione, concederti una pausa caffè, incontrare amici, coccolarti con i dolcetti, pranzare, cenare o concederti un fantastico aperi-food con stuzzicanti proposte di cucina e materie prime eccellenti. “Deus ex machina” di N'ata Luna è Vincenzo Panico, persona a modo, nella vita consulente aziendale ma “gourmet” nell’animo e con una smodata passione per il “bon vivre” e la convivialità. Con lui la moglie Antonella Tocco, instancabile, precisa, un vero vulcano di energia. 

Nataluna. Grottaminarda particolare interno
N'ataluna. Grottaminarda - Particolare interno

Arrivare da N'ata Luna è semplicissimo, siamo in Contrada Ruvitiello a pochissimi Km dal casello di Grottaminarda della A-16. C’è un ampio e comodo parcheggio gratuito (cosa non trascurabile). All’interno il locale è come lo ricordavo, un vero spettacolo: ampio, luminoso, arredato con gusto e cura. Dominano il legno ed i colori chiari. Bellissimi i tavoli, le sedie e gli arredi dallo stile volutamente un po’ industrial e un po’ retrò. Tutto è curato nei dettagli e trasmette una sensazione di familiarità, ci si sente a casa, quasi coccolati e in un ambiente raffinato, elegante ma al contempo rassicurante e accogliente come l’abbraccio di una mamma. Suggestiva poi la sala con l’angolo cantina. Ma andiamo alla proposta gastronomica. In cucina a comandare le operazioni c'è Vincenzo Vazza, talentuoso chef originario di Bonito, con la sua brigata. Ma andiamo alla proposta gastronomica. Diamo un'occhiata alla carta, ci sono 2 menù degustazione (di cui uno della tradizione irpina). Cinque proposte di antipasti, cinque primi (più un fuori menù), cinque secondi e i dessert. La cosa che colpisce è come tutto parta dalla tradizione, e parli di territorio. In questo periodo spicca anche la presenza tra le altre cose del tartufo e dei porcini. Noi ordiniamo a la carte.
Intanto ci servono i loro pani: cracker artigianale realizzato dallo chef con semi di sesamo e sale maldon, tarallo napoletano realizzato come da tradizione con sugna, pepe e mandorle, grissini tirati a mano e una pagnotella di pane casereccio cotta nel forno a legna. Che spettacolo.....

I Pani artigianali
I Pani artigianali

Da bere oltre ad una minerale prendiamo due calici di Lacrimarosa Irpinia rosato DOC di Mastroberardino, ottenuto da uve di aglianico in purezza questo rosato è davvero gradevole, di un colore rosa tenue e intense note fruttate. In attesa degli antipasti arriva il loro entreé di benvenuto: cannolino croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata al Pulieio irpino (un tipo di mentuccia selvatica diffusa in alcune zone dell'Irpinia caratterizzato da un profumo intenso e un sapore particolare). Tartelletta realizzata dallo chef, scarola riccia, goccia di pecorino e polvere di acciughe, e chiudiamo con il sapore intenso e il contrato di sapore della pallotta di "cacio e ova" (formaggio e uova) con mostarda di pera e germogli colorati.

Entreé dello chef Vincenzo Vazza
Entreé dello chef Vincenzo Vazza

Il cannolino è davvero squisito con un morbido e profumato ripieno di ricotta di Carmasciano con la nota aromatica del pulieio irpino.

Cannolo croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata con Pulieio
Cannolo croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata con Pulieio

La tartelletta è sorprendente, in pratica un ricordo di pizza chiena della tradizione ma in chiave moderna e creativa.

Tartelletta con scarola riccia goccia di pecorino e polvere di acciughe
Tartelletta con scarola riccia goccia di pecorino e polvere di acciughe

La pallotta cacio e ova è un tripudio di sapore in un gioco riuscitissimo di contrasti, la nota pungente del formaggio incontra il dolce della mostrada di pera.

Pallotta cacio e ova con mostarda di pera e germogli colorati
Pallotta cacio e ova con mostarda di pera e germogli colorati

Ecco gli antipasti che abbiamo scelto: fiore di zucca nel suo giardino, ossia fiore di zucca croccante, ripieno di ricotta e menta, pesto di zucchine alla menta, zucchine, ravanelli e pomodorini confit. Proposta fresca e colorata.

Fiore di zucca nel suo Giardino
Fiore di zucca nel suo Giardino

Il baccalà all'insalata con fagiolini, ciuffetti di scarolina, gel di papaccelle, polvere di olive nere è una poesia.

Baccalà allinsalata con fagiolini e scarola
Baccalà all'insalata con fagiolini e scarola

Meraviglioso lo spaghettone alla chitarra, coulis di pomodori rossi e gialli, pomodorini infornati, stracciatella e clorofilla di basilico. Lo spaghettone mantiene la cottura in modo mirale ed esalta un tripudio di pomodori: coulis di pomodorini gialli e rossi, pomodorini pachino scottati in forno e a chiudere il piatto la stracciata irpina con fogliolina di basilico nano e clorofilla di basilico con il suo profumo inebriante. Davvero un gran piatto.

Spaghettone ai pomodori con stracciatella e clorofilla di basilico
Spaghettone ai pomodori con stracciatella e clorofilla di basilico

Ecco l'omaggio alla tradizione irpina con i taglierini tirati a mano con burro e pulieio irpino. Normalmente e per tradizione il pulieio lo troviamo nel ragù per aromatizzare in modo mirabile il sugo, qui invece viene proposto dallo chef Vincenzo Vazza in bianco, abbinato al burro artigianale aromatizzato al limone, in modo da esaltarne il sapore aromatico, a chiudere il piatto la polvere di acciughe con la sua nota sapida. Un piatto che è una vera e propria poesia del territorio.

I taglierini con burro limone pulieio irpino e polvere di acciughe
I taglierini con burro, limone, pulieio irpino e polvere di acciughe

Come poesia sono anche i taglierini al tartufo irpino. Primo piatto fuori menù che ho voluto degustare.  Li ho trovati semplicemente perfetti. Uno dei tagliolini al tartufo migliori mai mangiati.

Taglierini al tartufo
Taglierini al tartufo

Decidiamo di degustare anche un secondo in due e la scelta cade sul maialino in porchetta ossia maialino da latte porchettato, mayo di peperone arrosto, morbido di patata irpina al Ravece e aglio orsino. Fantastico il maialino che si scioglieva letteralmente in bocca, azzeccato l’abbinamento con la maionese di peperone arrosto e ovviamente con il morbido di patata. Delizioso....

Maialino in porchetta con maionese di peperone arrosto morbido di patata irpina e aglio orsino
Maialino in porchetta

Chiudiamo in dolcezza con un dessert da dividere, optiamo per la Namelaka fragole e limone. Squisito… 

Namelaka fragole e limone
Namelaka fragole e limone

Accompagniamo il dolce con due bicchierini di Don Fà, sublime un vino rosso fortificato, ottenuto da uve rosse e foglie di amarena da un’ antica ricetta dei Baroni de Beaumont. Fiore all’occhiello dell’ Azienda Agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore. 

Don Fà
Don Fà dell'Azienda Agricola Fabio de Beaumont

Paghiamo per il nostro pranzo 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità - prezzo. 

N’ata Luna si conferma alla grande. Questo è a parer nostro un luogo d’eccellenza. Qui trovi davvero tutto, si può venire in ogni momento della giornata. Bellissima la struttura, arredi stupendi, altrettanto bella l’atmosfera che si respira. N’ata Luna è un locale raffinato ma senza eccessi, qui ti senti davvero a casa. La cucina poi è convincente, lo chef Vincenzo Vazza è un vero talento, legatissimo alla sua terra, ovvio che ci sia una grande attenzione alla scelta dei prodotti e della materia prima. Tutto parte dalla tradizione irpina che viene reinterpretata ed in parte rivisitata. Tra gli antipasti il baccalà ha il suo perché, i taglierini (o tagliolini) tirati a mano sono poetici sia nella versione con burro e Pulieio irpino, sia nella versione al tartufo (tra i migliori mai gustati), tra i secondi il maialino porchettato era morbido e gustoso. La carta dei vini è studiata e curata. Il servizio in sala è pressoché perfetto. Complimenti al Deus ex machina di questo luogo del buon vivere e del gusto: Vincenzo Panico, un visionario, un uomo di ingegno e cultura che ha deciso di creare qualche anno fa un progetto davvero bello, con lui la moglie Antonella Tocco ed un team preparato ed in continua evoluzione. N’ata Luna a Grottaminarda si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Da non perdere. Eccellenza…..



N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita la pagina Fb di N'ata Luna

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Siamo ritornati all’Hosteria Le Gourmet a Sperone. Siamo nel territorio del baianese, di fatto in provincia di Avellino ma proprio al confine con il nolano. Questa è una zona che mi ha sempre affascinato, per la sua storia antica, da sempre crocevia di popoli, concentrato di cultura e tradizioni gastronomiche che un po’ come la sua posizione, abbracciano un po’ l’Irpinia e un po’ il napoletano. L’Hosteria Le Gourmet è uno dei miei indirizzi preferiti, perché qui mi sento a casa e adoro le loro proposte di cucina, un mix riuscitissimo di tradizione e creatività. Peppino Caramiello (oste e cacciatore di bontà, come ama definirsi sui suoi profili social) è senza eguali, perfetto padrone di casa, in questo progetto ci ha messo impegno e passione da anni. Peppino va sempre alla ricerca di particolarità, materie prime e prodotti sapientemente scelti e selezionati per offrire agli ospiti un’esperienza da ricordare. All’Hosteria Le Gourmet si respira un’atmosfera familiare, puoi rilassarti dimenticando l’orologio e gustare le proposte di cucina del talentuoso chef Marco del Giudice (davvero bravo), coadiuvato da Michele Malinconico. Lo chef Marco del Giudice lo conosco da anni e da sempre seguo il suo percorso che lo ha portato oggi a presentare piatti che sono a dir poco esaltanti, concentrato di tecnica, preparazione e amore. In sala Peppino si avvale della presenza preziosa di Felicia De Gennaro sempre gentile, affabile e preparata.

Hosteria Le Gourmet Sperone Insegna esterna
Hosteria Le Gourmet. Sperone - Insegna esterna

Anche la location dell’Hosteria Le Gourmet ha il suo perché ed è particolare, siamo infatti in un palazzo antico di inizi 900, ci sono tre sale (di cui una per la degustazione), addirittura due bei camini (uno per sala), c’è anche un piccolo spazio esterno che durante la bella stagione viene arredato e illuminato con gusto e dove si può pranzare o cenare. Arriviamo in perfetto orario, ci accoglie Peppino Caramiello e ci accompagna al nostro tavolo.
Come sempre diamo uno sguardo al menù che viene presentato al tavolo ma anche ogni settimana sui canali social dell’Osteria. C’è l’antipasto Le Gourmet di quattro portate, poi quattro primi, quattro secondi e tre dessert (formula vincente non si cambia). Il menù cambia spesso (a volte anche settimanalmente quando subentra un piatto al posto di un altro), questo perché si segue rigorosamente la stagionalità dei prodotti, lo chef Marco del Giudice lavora i prodotti di stagione e le materie prime scelte e selezionate insieme a Peppino Caramiello. Prima dell’antipasto c’è l’aperitivo di benvenuto in Hosteria e che benvenuto! Si comincia con polpettine di caciocavallo e bollicina. Le polpettine sono stuzzicanti e goduriose…

Polpette di caciocavallo e bollicine
Polpettine di caciocavallo e bollicine

Poi un interessante pan brioche con mantecato di baccalà (delicatissimo) e polvere di alghe

Pan brioche con mantecato di baccalà e polvere di alghe
Pan brioche con mantecato di baccalà e polvere di alghe

E tartelletta con pollo mantecato. Anche questa interessante….

Tartelletta con pollo
Tartelletta con pollo

Da bere Peppino ci serve un bel Rosso Piceno DOC “bio” della cantina Velenosi, un rosso biologico ottenuto da un blendi di uve, montepulciano per il 70% e sangiovese per il 30%. Questo vino è gradevole, profumato, equilibrato, morbido, con intensi sentori di frutti rossi. Abbiamo ordinato due antipasti dell’Hosteria. Sono quattro portate (due di mare e due di terra). Ecco la seppia all’amatriciana, davvero qualcosa di eccezionale, la seppia alla julienne, accompagnata con il guangiale bello croccante e un concentrato di sugo all’amatriciana. Questa è una proposta creativa ed intrigante (avrei fatto volentieri il bis).

Seppia allamatriciana
Seppia all'amatriciana 

Non da meno il crocchè ripieno di alici, patate e provola con burro al limone e spinaci. Mai avrei immaginato di trovare le alici dentro un crocchè. Il risultato è eccezionale… .

Crocchè ripieno di alici con patate e provola burro al limone e spinaci
Crocchè ripieno di alici con patate e provola, burro al limone e spinaci

Si continua con il mini cannolo di pasta brick con tartare di vitello, perlage di tartufo e uovo marinato.

Cannolo di pasta brick rpieno di tartare di vitello perlage di tartufo e tuorlo duovo marinato
Cannolo di pasta brick ripieno di tartare di vitello con perlage di tartufo e tuorlo d'uovo marinato

E chiudiamo l’antipasto con sua maestà il carciofo ripieno con pane croccante e cacio.

Carciofo ripieno con pane croccante e cacio
Carciofo ripieno con pane croccante e cacio

L’antipasto dell’Hosteria è strepitoso, un tripudio di sapori e profumi con proposte creative ed anche belle da vedere. Ci godiamo il nostro pranzo sorseggiando un calice mentre aspettiamo i primi. Abbiamo preso un piatto di mezzi paccheri con pomodorino del piennolo e scorfano. I mezzi paccheri sono paradisiaci, perfetta la cottura della pasta, equilibrati e gustosi..

Mezzi paccheri con pomodorino del piennolo e scorfano
Mezzi paccheri con pomodorino del piennolo e scorfano

Con il risotto con piselli novelli, stracciatella di bufala e gamberi rossi siamo a livelli siderali. Un risotto che è poesia, mantecato alla perfezione, delicato, meraviglioso l’abbinamento di terra e mare con i piselli novelli e la stracciatella di bufala che facevano l’amore con il crudo di gamberi rossi. Chepeau…

Risotto con piselli novelli stracciatella di bufala e gamberi rossi
Risotto con piselli novelli, stracciatella di bufala e gamberi rossi

Ordiniamo anche un secondo in due e la scelta cade sulla faraona suprema con maionese al tartufo e asparagi. La faraona era meravigliosa, esaltata dalla mayo con il suo leggero e inconfondibile sentore di tartufo, accompagnata egregiamente dagli asparagi. Grande secondo piatto. Complimenti….

Faraona suprema con asparagi e maionese al tartufo
Faraona suprema con asparagi e maionese al tartufo

Chiudiamo il nostro pranzo con un dessert: la tartelletta con pistacchio e amarene, accompagniamo il dolce con un liquorino alle amarene.

Tartelletta pistacchio e amarena
Tartelletta pistacchio e amarena

Paghiamo per il nostro pranzo 80 euro in due. Rapporto qualità - prezzo davvero ottimo.

L’Hosteria le Gourmet è sempre una garanzia. Ritorno sempre volentieri da Peppino Caramiello e ogni volta è sempre un’emozione, a cominciare dalla location: un edificio dei primi del 900, le sale sono tre. Quella più piccola nasce come sala per la degustazione e qui l’oste Peppino ha il suo “caveau” e conserva salumi, formaggi, vini e distillati. Le altre due sale comunicanti sono gradevoli, ogni sala ha un camino. L’arredo è sobrio ed essenziale ma raffinato, bella e semplice la mise en place, particolari i pavimenti originali in graniglia, imponenti e meravigliose le travi in legno al soffitto che è altissimo. In definitiva qui si respira un’atmosfera di convivialità e calore. Chiaramente il plus sono le proposte di cucina dello Chef Marco del Giudice, un concentrato di talento, preparazione e passione. La sua cucina conquista grazie a piatti che esaltano i prodotti e le materie prime e che sono un mix di tradizione e originalità. Fantastico l’antipasto dell’Hosteria, divina la seppia all’amatriciana, rassicurante e godurioso il carciofo ripieno, la crocchè di alici, patate e provole conquista. Tra i primi il risotto con piselli novelli, stracciatella di bufala e gamberi rossi anche da solo vale la visita. Ottimi i mezzi paccheri con pomodorini del piennolo e scorfano. Ho trovato notevole anche la faraona con mayo al tartufo e asparagi. La carta dei vini è studiata e ben calibrata. Il servizio con la presenza in sala di Felicia de Gennaro è professionale e veloce. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Ma la garanzia è Peppino, l’oste cacciatore di bontà che non delude mai le nostre attese. L’Hosteria le Gourmet a Sperone si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi in Campania. Imperdibile.

 

Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone (Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina Fb dell'Hosteria Le Gourmet 

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Rieccoci nella meravigliosa Irpinia, territorio che adoro, ricco di storia, cultura e radicate tradizioni enogastronomiche. Per il nostro pranzo siamo tornati al Ristorante La Pignata ad Ariano Irpino. La Pignata è una garanzia, un indirizzo storico della ristorazione irpina, uno di quei posti che non puoi non tenere in agenda e visitare, una storia che va avanti dal 1980 con grande successo e che continua a crescere grazie a proposte di cucina eccellenti, ad un'attenta selezione di prodotti e materie prime, e alla cura dei dettagli, ma a parer mio la cosa più importante che rende La Pignata unica è il suo legame con la tradizione, qui infatti, non si perde mai di vista il legame con le radici. In carta trovi anche piatti del territorio irpino ed arianese (come il mitico pancotto all'arianese) e questo è decisamente un plus. Noi siamo in due, veniamo accolti con garbo e gentilezza da Ezio Ventre, perfetto padrone di casa. Ezio è un vulcano, appassionato di vini (in particolare quelli bio), birre, distillati e prodotti del territorio, ed è sempre pronto a spiegare agli ospiti le proposte di cucina e i migliori abbinamenti. Mentre diamo un'occhiata al menù e decidiamo il da farsi, arriva un gradito entreé, qualche tocchetto di pizza in teglia appena sfornata. Che meraviglia...

Tranci di pizza in teglia appena sfornata
Tranci di pizza in teglia appena sfornata

Ed ecco i loro pani, (bianco, integrale e alla curcuma) ....

I Pani
I Pani

Da abbinare ad un meraviglioso olio Evo Ravece, quello dell'azienda Agricola Pizzillo Emanuele di Montecalvo Irpino. Un olio poderoso, aromatico, profumato con sentori erbacei e una personalità incredibile. Poi bisogna dire che personalmente ho un debole per l'olio Ravece irpino, quindi...Mi sono dovuto contenere per evitare di finire tutto il pane con questa meraviglia...

Olio Evo Ravece dellazienda agricola Pizzillo Emanuele
Olio Evo Ravece dell'azienda agricola Pizzillo Emanuele

Intanto ordiniamo il vino, la scelta cade su un rosso incredibile, prendiamo una bottiglia di Costa delle Viole, Barbera Beneventano IGP della cantina Giovanni Iannucci di Guardia Sanframondi, un rosso ottenuto da uve Barbera del Sannio in purezza, di un bel rosso vivace e piacevoli note fruttate. Davvero un ottimo compagno di viaggio per accompagnare il nostro pranzo.

Costa delle Viole Barbera Beneventano IGP di Giovanni Iannucci
Costa delle Viole, Barbera Beneventano IGP di Giovanni Iannucci

In carta alla Pignata c'è la possibilità di optare per due menù Degustazione (Menù degustazione La Tradizione di 4 portate più dessert e Menù degustazione La Pignata di 6 portate più dessert), ideali se si vuole assaporare la loro cucina e i piatti del territorio. Noi ordianiamo a la carte. Cominciamo con gli antipasti, ecco il baccalà mantecato con acciughe del Cantabrico e zeste di limone. Una proposta interessante, fresca. Meraviglioso il mantecato di baccalà reso aromatico dalla zest di limone, bella la nota sapida delle acciughe e l'amarognolo delle puntarelle che donano anche croccantezza a piatto. 

Baccalà mantecato con puntarelle acciughe del Cantabrico e zeste di limone
Baccalà mantecato con puntarelle, acciughe del Cantabrico e zeste di limone

Poi un tuffo nella tradizione con il pancotto all'arianese: fatto con verdure miste, una soave e aromatica sfoglia di lardo di razza Mangalica e il meraviglioso peperone crusco. Poesia pura.

Pancotto allarianese
Pancotto all'arianese

Chiudiamo gli antipasti con la parmigiana al contario: mozzarella in carrozza alla prmigiana, stracciatella, alici del Cantabrico, pane fritto aromatizzato al basilico il tutto servito su una crema di pomodoro e melanzane. Davvero fantastica questa rivisitazione della parmigiana, un riuscitissimo gioco di consistenze e sapori.

Parmigiana al contrario
Parmigiana al contrario

Il nostro pranzo procede alla grande, in un clima di assoluto relax e in attesa dei primi, Ezio Ventre ci fa degustare un altro grande olio del territorio, Hirpinia, Colline dell'Ufita D.O.P di San Comaio di Zungoli. Un fantastico olio Evo ottenuto dalle varietà Ravece e Ogliarola. 

Hirpinia Olio Colline dellUfita DOP di San Comaio
Hirpinia Olio Colline dell'Ufita DOP di San Comaio

Semplicemente deliziosi i ravioli alla carbonara con asparagi, gunaciale croccante e fonduta di pecorino. Il ripieno di carbonare è godurioso e sorprendente. Sembra davvero di mangiare una carbonara, il piatto è nobilitato dalla presenza degli asparagi con il loro sapore inconfondibile.

Ravioli alla carbonara con asparagi guanciale croccante e fonduta di pecorino
Ravioli alla carbonara con asparagi, guanciale croccante e fonduta di pecorino

L'altro primo che gustiamo è uno dei must del Ristorante La Pignata: tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero Irpino. Spettacolari, peccato davvero non poterti trasmettere attraverso lo schermo il profumo paradisiaco di questo piatto. Un meraviglioso inno alla gioia in “salsa irpina”.

Tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero irpino
Tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero irpino

Prendiamo anche un secondo in due, la mia scelta cade sul brasato di maialino nero con mele annurche, funghi porcini e cremoso di patate. La carne è eccellente, morbida e si sposa a meraviglia sia con la mela che con i porcini.

Brasato di maialino nero con mele annurche porcini e cremoso di patate
Brasato di maialino nero con mele annurche, porcini e cremoso di patate

Dulcis in fundo ecco una bella zeppola (oversize) in doppia cottura (fritta e al forno) con crema e amarene. Abbiniamo al dolce un liquorino fatto con aglianico e amarene.

Zeppola in doppia cottura con crema e amarene
Zeppola in doppia cottura con crema e amarene

Per il nostro pranzo alla Pignata paghiamo 60 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo per un’esperienza enogastronomica da non perdere.

Il nostro viaggio in Irpinia ci regala un'assoluta certezza. Il Ristorante La Pignata è un'eccellenza della ristorazione irpina, capace nel tempo di evolversi, senza mai venir meno al legame con le radici ed il territorio. La Pignata è il regno della famiglia Ventre, qui torniamo spesso proprio perché ci si sente coccolati, si possono gustare proposte di cucina eccellenti e si va via sempre con la voglia di ritornare.
Il pancotto all’arianese è poesia del territorio, i tagliolini alle ortiche con i porcini e tartufo nero irpino è un piatto che resta nella memoria, i ravioli alla carbonara con asparagi, guanciale e fonduta di pecorino sono a dir poco sorprendenti. Fantastico il brasato di maiale e la carne in genere qui alla Pignata. Fornita e curatissima la carta dei vini, delle birre e dei distillati. Ho trovato corretto il rapporto qualità prezzo e comunque adeguato al tipo di proposta e di esperienza gastronomica. Il servizio è informale, professionale e veloce. La Pignata ad Ariano Irpino si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Che tu voglia gustare meravigliose proposte di cucina o la sera anche una “signora pizza”, qui non sbagli mai. Consigliatissimo.



Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata

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Siamo in Irpinia a Paternopoli, paese di antiche e radicate tradizioni, famoso perché qui ci sono fantastiche realtà vitivinicole e per il broccolo aprilatico (presidio Slow Food). Nel centro storico di Paternopoli c’è un gioiello assoluto: Pater Familias Ristorante che si trova in un antico edificio che risale al 1836, anticamente era la dimora della famiglia Famiglietti, dopo anni di restauro e recupero grazie agli sforzi di Francesco Anziano (il patron), questo edificio è tornato allo splendore di un tempo.

Pater Familias Ristorante Paternopoli Esterno

Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Ingresso

Pater Familias Ristorante lo abbiamo visitato e recensito più volte, ma ogni volta che torniamo qui riusciamo sempre a cogliere dei dettagli, delle sfumature, dei particolari nuovi.

Pater Familias Ristorante Paternopoli Av Suggestivo angolo interno
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Suggestivo angolo interno

Veniamo accolti dal personale e da Francesco Anziano che ci accompagna per una rapida visita delle sale, raccontandoci dettagli storici e aneddoti legati alla sua famiglia e a questo luogo che ha un’anima quasi ancestrale. Chi è amante del bello e della storia non potrà non apprezzare Pater Familias. In particolare ha catturato la mia attenzione una cucina antica con tanto di "fornacella", che spettacolo...

Pater Familias Ristorante Paternopoli Av Cucina antica con fornacella
Pater Familias Ristorante. Paternopoli -Cucina antica con fornacella

In quelle che erano un tempo le cantine del palazzo c’è il ristorante con le sue sale suggestive. Domina la pietra, e poi oggetti, portali antichi, soffitti con volte a botte e a crociera, cotto antico. Insomma un luogo che regala emozioni..

Pater Familias Ristorante Paternopoli Suggestivo angolo interno
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Suggestivo angolo interno

Le stesse emozioni le viviamo a tavola. Qui infatti trionfa la buona cucina irpina della tradizione, presentata però in chiave contemporanea. Il menù segue il ritmo delle stagioni e cambia 4 volte l’anno. Si può optare per il menù degustazione che prevede quattro portate a discrezione dello chef, noi decidiamo di ordinare a la carte. Ci sono cinque proposte di antipasto, cinque primi, quattro di secondi e i dolci. Noi da bere ordiniamo una bottiglia di “Ion” di Stefania Barbot Irpinia Campi Taurasini DOC, un aglianico potente e strutturato, morbido e corposo, con sentori di frutti rossi e spezie e un tannino piacevolissimo. Fantastica scelta….

Ion Irpinia Campi Taurasini di Stefania Barbot
Ion Irpinia Campi Taurasini di Stefania Barbot

In attesa degli antipasti l’entreé di Pater Familias Ristorante, la “pizzella col pomodoro”, una montanarina profumata e gustosa. Nota di merito per la frittura, asciutta, non unta e per il sughetto di pomodoro, paradisiaco….

Pizzella fritta con sugo di pomodoro
Montanarina (pizzella fritta) con sugo di pomodoro

Come antipasti optiamo per la parmigiana scomposta, delicata, profumata e goduriosa.

Parmigiana di melanzane scomposta
Parmigiana di melanzane scomposta

E per la crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli Irpino su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato. La crocchetta è super, patate e tartufo fanno l’amore su un letto avvolgente di fonduta di caciocavallo. Piacevole la nota croccante del pane aromatizzato al prezzemolo.

Crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato
Crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato

Gli antipasti ci hanno convinto. Un trionfo di prodotti del territorio irpino dai sapori netti, semplici ma armonizzati alla perfezione. E’ il momento dei primi piatti. Ecco i cavatelli con crema di broccoli, ricotta salata e peperone crusco. In un primo piatto l’abbinamento di broccoli (trasformati in una suadente crema) e peperone crusco con la nota leggermente sapida della ricotta salata.

Cavatelli in crema di broccoli ricotta salata e peperone crusco
Cavatelli in crema di broccoli, ricotta salata e peperone crusco

L’altro primo è un piatto che vede come protagonista lui: il baccalà, il “pesce di montagna”, infatti un tempo era l’unico tipo di pesce che si poteva consumare in certi luoghi, grazie al suo metodo di conservazione. I mezzi paccheri con baccalà, olive nere e pomodorino sono fatti a regola d’arte. Chapeau.

Mezzi paccheri con baccalà olive nere e pomodorino
Mezzi paccheri con baccalà, olive nere e pomodorino

Francesco Anziano poi ci delizia con un assaggio di maccaronara al pomodoro. La maccaronara per chi non lo sapesse, è un tipo di pasta fresca tipica della tradizione irpina, simile a degli spaghetti alla chitarra ma con un diametro più grande.
Qui faccio un ode alla maccaronara di Pater Familias Ristorante: paradisiaca. L’abbiamo provata con un sugo profumato e leggero di pomodoro, ma quando le temperature sono più rigide la maccaronara viene rigorosamente condita con il ragù della tradizione.

Maccaronara al pomodoro
Maccaronara al pomodoro

Siamo sazi ma non possiamo non assaggiare un secondo da dividere, optiamo per il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate. La carne è eccellente, morbida e succosa e si accompagna divinamene alla patata schiacciata grossolanamente.

Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata dipatate e verdurine saltate
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate

Che pranzo sarebbe senza un dessert? Detto fatto. Scegliamo una cheesecake al caramello e arachidi.

Cheesecake al caramello e arachidi
Cheesecake al caramello e arachidi

Una buonissima cheesecake ai frutti rossi e anche una bella fetta di caprese che non guasta mai, anzi. Accompagniamo il dessert con caffè e un giro di grappa barricata.

Cheesecake ai frutti rossi
Cheesecake ai frutti rossi  

Per il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante a Paternopoli paghiamo 45 euro a persona. Ho trovato il rapporto qualità – prezzo corretto, soprattutto se teniamo conto della location e della qualità delle proposte di cucina e della materia prima.

"Repetita Iuvant" recitava un detto latino, mai cosa fu più giusta se consideriamo Pater Familias Ristorante. Spesso siamo venuti qui e lo abbiamo recensito e pubblicato proprio perché questo è un luogo di eccellenza. La location ti lascerà a bocca aperta: un antico palazzo gentilizio che risale al 1836, restaurato in modo certosino e con amore. La struttura è ideale anche per eventi, convegni, ricevimenti, manifestazioni ed eventi culturali. La cosa che colpisce oltre alla struttura è la cucina, una cucina del territorio nel senso più nobile ed alto, che racconta l’Irpinia e lo fa attraverso prodotti, piatti e ricette presentate in chiave contemporanea ma senza tradire le radici. Il menù cambia seguendo il corso delle stagioni, tra gli antipasti la crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli Irpino su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato è una chicca del territorio, ottimi i paccheri con baccalà olive nere e pomodorino, la maccaronara di Pater Familias è da Oscar. Il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura è morbido, delicato e gustoso. Buoni i dolci (in particolare la cheesecake ai frutti rossi). Ho trovato il servizio veloce, informale ma professionale. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Fornita e curata la carta dei vini con prevalenza (ovvio) di etichette irpine. Il “puls” di Pater Familias è Francesco Anziano, l’anima e il motore di questo luogo, ha messo tutto il suo impegno ed amore in questa avventura e merita il successo che sta ottenendo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli si conferma alla grande nella nostra guida sul web dei locali da non perdere. Eccellenza irpina. Da provare assolutamente.



Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante

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Mercoledì, 27 Settembre 2023 21:24

Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano (Av)

Al Riccio Ristorante sono già stato anni fa, mi intrigava all’epoca l’idea di un locale che proponesse una cucina di mare in un luogo vocato per tradizione e posizione geografica ad una cucina chiaramente di terra. A distanza di tempo, la curiosità di provare nuovamente le loro proposte era forte e visto che ero in zona, sono ritornato a pranzo. Siamo a Mirabella Eclano, precisamente al Passo di Mirabella. Il casello di Grottaminarda dell’A-16 dista davvero pochi Km, arrivare qui è davvero semplice.

Il Riccio Ristorante Mirabella Eclano Insegna esterna
Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano - Insegna esterna

Il locale è come lo ricordavo, anzi anche più bello, perché ha raddoppiato il suo spazio: due belle sale curate e con un arredo sobrio. Dominano la pietra e il legno. Bella, semplice ma al contempo raffinata la mise en place. Molto caratteristica è la parte che da una sala conduce all’altra, qui troneggia un bel camino. D’Inverno o comunque nelle serate fredde con il fuoco acceso deve essere davvero uno spettacolo.

Il Riccio Ristorante Mirabella Eclano Particolare interno con camino
Il Riccio Ristorante. Mirabella Eclano - Particolare interno con camino

Veniamo accolti con grande gentilezza e professionalità da Franco (il maître e responsabile di sala). Ci accomodiamo al nostro tavolo. Come al solito riservo un interessato sguardo alle proposte in carta. La prima cosa che mi colpisce è che ci sono poche proposte ma curate, segno di una cucina espressa e di materie prime sempre e un pescato sempre freschi. Ci sono due proposte di tartare, quattro antipasti, tre primi e quattro secondi. Noi cominciamo ordinando una minerale e due calici di rosato Centoviti di Nativ. Un vino ottenuto da uve di aglianico di un bel colore rosa intenso, con sentori floreali e di ciliegia. Al palato è equilibrato e ben strutturato. Davvero un vino interessante.

Rosato Centoviti di Nativ
Rosato Centoviti di Nativ

Intanto arriva un graditissimo benvenuto della chef Imma Dichiara, un cous cous di verdurine e gamberi servita su una maionese vegetale handmade, aromatizzata al limone. Una proposta stuzzicante e fresca. Buonissima...

Entreé
Entreé

Cominciamo con due antipasti. Il baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane è una poesia. Delicato, morbido e saporito il baccalà che fa l’amore con la “scarulella” ed è esaltato dalla sapida alice di Cetara e dalla aromatica oliva caiazzana.

Baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia alici di Cetara e olive caiazzane
Baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane

Di ottima fattura anche il polpo grigliato con pomodorini, stracciata di bufala e olive caiazzane. Non è semplice cuocere il polpo alla griglia, il rischio che resti un po’ duro è alto. Qui la chef Imma Dichiara è stata bravissima, cottura perfetta, polpo morbido e gustoso.

Polpo grigliato con pomodorini stracciatella olive caiazzane e pane croccante
Polpo grigliato con pomodorini, stracciatella, olive caiazzane e pane croccante

L’incipit è stato di tutto rispetto e non fa altro che alzare l’asticella delle aspettative. Ecco i primi che abbiamo scelto. Le linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime sono un’esplosione di gusto con un gioco di caldo – freddo sapiente e piacevolissimo, un equilibrio studiato e riuscito tra il dolce della tartare e il sapido marino della bottarga. Davvero un ottimo piatto.

Linguine con bottarga di muggine tartare di gamberi viola e lime
Linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime

Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca sono eccezionali: cremosi, profumati. Le vongole (veraci) sono uno spettacolo e l’abbinamento con i fiori di zucca risulta vincente. Ho trovato perfetta anche la cottura della pasta. Che gli vuoi dire ad un piatto così? Bisogna solo gustarlo in religioso silenzio.

Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca
Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca

Prendiamo anche un secondo in due e la scelta cade su calamaro alla griglia con zucchine alla scapece.

Calamaro grigliato con zucchine alla scapece
Calamaro grigliato con zucchine alla scapece

Prendiamo un rinfrescante sorbetto al limone con le fragole bio (dell’azienda agricola Le Rosse di Bosco di Valentina Memmolo, altra bellissima realtà del territorio).

Sorbetto al limone e fragole
Sorbetto al limone e fragole

Ci concediamo un giro di amari e chiediamo il conto. Per il nostro pranzo al Ristorante il Riccio paghiamo 47 euro a testa. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.

Il Riccio Ristorante è stata una fantastica sorpresa e per certi versi una conferma. La location è intima e curata e trasmette un senso di calore e raffinata familiarità. Poi io ho un debole per la pietra quindi…. Le proposte di cucina della chef Imma Dichiara e della sua brigata sono convincenti, realizzate con materie prime di grande qualità e un pescato sempre fresco che arriva praticamente tutti i giorni. Le origini stabiesi della chef Imma Dichiara vengono fuori alla grande, ed è singolare la sua storia, Imma in pratica è diventata chef con il tempo, coltivando la sua passione e formandosi un passo alla volta. La sua abilità e dote principale a mio avviso stanno nel cucinare in modo semplice, partendo dal rispetto assoluto per la materia prima e per il pesce che viene in questo modo esaltato. Gli ingredienti (tutti freschi e di qualità) si sentono tutti, in ogni piatto e pietanza. Complimenti davvero. Qui al Ristorante il Riccio ho mangiato davvero bene, il baccalà cotto a bassa temperatura con scarola riccia, alici di Cetara e olive caiazzane da solo vale il viaggio, il polpo grigliato è morbido e saporito, tra i primi ho trovato fantastiche le linguine con bottarga di muggine, tartare di gamberi viola e lime, cremose e perfettamente equilibrate. Gli spaghetti alle vongole e fiori di zucca creano dipendenza. Il servizio è professionale e attento. Franco Ballarano è perfetto in sala, preparato e sempre pronto ad ascoltare e consigliare gli ospiti. Ho trovato corretto anche il rapporto qualità – prezzo. Il Riccio Ristorante merita assolutamente la visita, qui oltre a trovare una convincente cucina di mare pare ci sia anche una fantastica pizza (passeremo a provarla a breve). Il Riccio mare e pizza a Mirabella Eclano entra di diritto nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.



Il Riccio Ristorante
SS90, Passo di Mirabella-pianopantano. Mirabella Eclano (Av)
Tel. 0825 449469
Visita il sito web del Riccio Ristorante

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La “Voria” in dialetto è il vento, quel vento che a Cairano soffia quasi sempre e contribuisce a rendere ancora più magico questo paese, quasi arrampicato su una rupe. Siamo in Irpinia, a pochi km da Calitri, dal lago di Conza e dal confine con la Basilicata. Cairano è un borgo da visitare senza fretta e che ti regalerà emozioni. Qui tutto sembra sospeso nel tempo, certi suoi scorci ti restano dentro, così come gli sguardi dei pochi abitanti che ti regalano sempre una parola e un sorriso. Questo è un borgo quasi ancestrale che parla all’anima e racconta storie passate e un presente che profuma di incanto. Nella parte più alta del paese, inserito alla perfezione nel suggestivo borgo biologico, progetto meraviglioso di rigenerazione urbana, c’è Voria Osteria.

Voria Osteria Cairano Ingresso
Voria Osteria. Cairano - Ingresso

Voria Osteria è il progetto ed anche il sogno  divenuto realtà dello chef Arcangelo Gargano, di sua moglie Pierangela e di tutto un team. Qui si porta avanti una sintesi perfetta di raffinata accoglienza, passione per il proprio lavoro ed un legame fortissimo con il territorio. Il tutto si traduce in proposte di cucina superbe, realizzate con prodotti del territorio, sempre freschi e selezionati, un'invidiabile tecnica e un'attenzione assoluta anche alla presentazione dei piatti.

Voria Osteria Cairano Particolare interno
Voria Osteria. Cairano - Particolare interno

Voria Osteria è un luogo fantastico, la location ti lascerà senza fiato, il locale come già ricordato, si inserisce alla perfezione nel borgo biologico di Cairano, le sale sono accoglienti, intime, calde, dominano i colori naturali, la pietra, il legno. Ogni dettaglio, arredo, oggetto sono stati scelti con cura e amore. Il resto lo fa il panorama davvero spettacolare, siamo infatti nella parte più alta del borgo e da qui sembra quasi di toccare i monti, le colline ed anche la vicina terra lucana.

Voria Osteria Cairano Dettaglio tavolo e panorama
Voria Osteria. Cairano - Dettaglio tavolo e panorama

Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Pinot Noir Rosé “Fallwind” di San Michele Appiano (St. Michael Eppan). Questo rosato ottenuto da uve Pinot Nero è un vino DOC dell’Alto Adige, è sorprendente di un bel colore rosa delicato, presenta sentori di frutti rossi, al palato è equilibrato, con una spiccata personalità. Si rivelerà un meraviglioso compagno per il nostro pranzo.

Pinot Noir Rosé Fallwind DOC della cantina St Michael Eppan
Pinot Noir Rosé Fallwind DOC della cantina San Michele Appiano (St Michael Eppan)

Diamo uno sguardo al menù. Vale la regola del quattro, infatti quattro sono le proposte di antipasti, quattro i primi, i secondi e i dessert. C’è la possibilità di optare per i percorsi degustazione dello chef (di quattro o sei portate con abbinamento di vini al calice). Noi scegliamo di ordinare “a la carte”. Intanto arrivano i pani e un entreé dello chef Arcangelo Gargano: una versione creativa di pane, pomodoro e mozzarella. Mollica di pane, acqua di pomodoro e spuma di mozzarella. Un entreé di benvenuto fresco e particolare.

Entreé dello chef Arcangelo Gargano
Entreé dello chef Arcangelo Gargano

Cominciamo con gli antipasti. La tartare di vitello con colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato ed il tartufo è una poesia. Un piccolo viaggio circolare che parte con la carne eccelsa, profumata, sublimata dalla sapida colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato è il plus di questo piatto che poi ritorna al territorio (e quindi il cerchio si chiude), grazie alla presenza delle lamelle di tartufo. Chapeau.

Tartare di vitello con colatura di alici tuorlo duovo marinato e tartufo
Tartare di vitello con colatura di alici, tuorlo d'uovo marinato e tartufo

Altra espressione del territorio irpino è il caciocavallo, in questo antipasto viene servito “in carrozza” come si fa con la mozzarella, appoggiato su un soffice letto di maionese "handmade" agli agrumi ed erbette di campo. Un piatto voluttuoso e gustoso.

Caciocavallo in carrozza maionese agli agrumi ed erbe di campo
Caciocavallo in carrozza con maionese agli agrumi ed erbe di campo

I primi che abbiamo scelto sono un vero tripudio. Due piatti di riso carnaroli con ortiche, scampi e barattiere. Questo risotto è bello da vedere e meraviglioso da gustare. Bello l’abbinamento degli scampi con le ortiche ma la chicca è la presenza del barattiere, un ortaggio pugliese a metà strada tra un melone e un cetriolo con proprietà incredibili ma soprattutto rinfrescante. Infatti la sua presenza donava una grande freschezza finale al piatto.

Riso carnaroli con ortiche scampi e barattiere
Riso carnaroli con ortiche, scampi e barattiere

Gli spaghettoni con pomodorini gialli e baccalà mantecato rientra a pieno titolo nella categoria di quei piatti che restano nella memoria. Di un buono con pochi eguali.

Spaghettoni con pomodorini gialli e mantecato di baccalà
Spaghettoni con pomodorini gialli e mantecato di baccalà

Le orecchiette di grano arso, scarola, burrata e pane alle acciughe è un altro piccolo capolavoro. Perfetta la cottura della pasta, perfetto anche il matrimonio tra gli ingredienti. Scarola, burrata e pane alle acciughe creano una sinfonia di gusto e un equilibrio assoluto: il sentore quasi amarognolo della scarola, la morbida burrata e la nota sapida del pane alle acciughe che regala anche una piacevole croccantezza. Piatto da copertina.

Orecchiette di grano arso con scarola burrata e pane alle acciughe
Orecchiette di grano arso con scarola burrata e pane alle acciughe

Il nostro pranzo da Voria Osteria procede in modo fantastico, di tanto in tanto usciamo per goderci l’aria pura ed il panorama meraviglioso che si ammira dal borgo biologico di Cairano. Intanto arrivano i secondi che abbiamo scelto. L’agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo è una solida certezza. Morbida e delicata la carne di agnello, piacevole la presenza dei tenaci e saporiti cardoncelli il tutto legato dall’olio aromatizzato al prezzemolo che esalta il tutto.

Agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo
Agnello con cardoncelli e olio al prezzemolo

Prendiamo anche due piatti di baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive taggiasche. Me lo sto ancora sognando questo baccalà, il suo profumo intenso..... e quel sughetto con i capperi e le olive che ci ha costretto alla “scarpetta”. Si lo so, non sarà elegante ma non potevamo esimerci.

Baccalà al tegamino con pomodorini capperi e olive
Baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive

Intanto passa a salutarci Pierangela, la moglie di Arcangelo. Una donna colta, raffinata, innamorata di Cairano e di questo progetto: Voria. L’amore per questi luoghi lo si legge sul suo volto e lo si percepisce nel suo sguardo e nelle sue parole.
Non possiamo terminare il nostro pranzo senza un dessert. Scegliamo una ricotta con pesche e biscotto alle mandorle. Delicatissima e soave come una carezza...

Ricotta con pesche e mantecato alle mandorle
Ricotta con pesche e biscotto alle mandorle

E una superlativa millefoglie con crema pasticcera (super) e frutti di bosco.

Millefoglie con crema pasticcera e frutti di bosco
Millefoglie con crema pasticcera e frutti di bosco

Ci concediamo un giro di amari e chiediamo il conto. Siamo in quattro e per il nostro pranzo da Voria Osteria a Cairano paghiamo circa 57 euro a testa. Ho trovato il rapporto qualità – prezzo corretto e comunque adeguato al contesto e alla proposta di cucina.

Voria Osteria è uno di quegli indirizzi dove davvero puoi vivere un’esperienza. Qui tutto incanta, dal borgo biologico di Cairano con la sua struttura particolare, ai meravigliosi panorami con le verdi colline, le vallate e i monti che si stagliano all’orizzonte. Dal recupero superbo della parte più antica del paese in cui si inserisce il ristorante, alla location di Voria Osteria: un mix di raffinatezza, charme, cura dei dettagli e amore, fino alla cucina dello chef Arcangelo Gargano e della sua brigata. Una cucina che è una sintesi perfetta di tecnica, conoscenza, passione e amore per il territorio. Tra gli antipasti la tartare di vitello con colatura di alici, il tuorlo d’uovo marinato ed il tartufo è una meraviglia assoluta, gli spaghettoni con pomodorini gialli e baccalà mantecato sono il piatto che resta nella memoria, le orecchiette di grano arso con scarola, burrata e pane alle acciughe sono un piccolo compendio di bontà. Tra i secondi il baccalà al tegamino con pomodorini, capperi e olive taggiasche mi ha conquistato. Ottimi anche i dolci. Pierangela poi è una meravigliosa padrona di casa, la sua squisita accoglienza e quella del personale sono senza eguali. Il personale è professionale e veloce, il servizio è impeccabile. Ho trovato fornita e curatissima anche la carta dei vini. Voria Osteria a Cairano a parer mio è un “diamante culinario” di inestimabile valore. Eccellenza irpina.

 

 

 

Voria Osteria
Via S. Leone, n.99
Cairano (Av)
Tel. 347 7032260
Visita il sito web di Voria Osteria

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Ci sono dei luoghi capaci di trasmettere emozioni, vuoi per la proposta gastronomica, vuoi per la location, vuoi per quella strana alchimia che invita alla convivialità e allo star bene. Rocco Caggiano a Grottaminarda mette insieme tutte e tre queste componenti. Per noi venire da Rocco Caggiano è sempre un’esperienza meravigliosa. Siamo stati forse i primi a raccontarti di questo posto, della meravigliosa carne che puoi gustare qui, dell’amore che Rocco, Iole e tutto il team mettono in questo progetto, della filosofia che c’è dietro. Di tutto ciò andiamo fieri, perché sono tantissimi i nostri lettori e follower che hanno scoperto questo luogo e se ne sono innamorati. Sono convinto che questo sia uno di quegli indirizzi che restano nella memoria, infatti è uno dei miei preferiti in assoluto.

Rocco Caggiano Grottaminarda Particolare Esterno
Rocco Caggiano. Grottaminarda - Particolare Esterno

Rocco Caggiano è un vero gioiello, a partire dalla location. Cenare in una ex dogana aragonese del 1467 è qualcosa di magico. Tutto è stato recuperato con amore e competenza. Il suo restauro è stato certosino e incredibile. Domina la pietra, una pietra che rassicura e racconta, e poi il legno a cominciare dalle antiche e stupende doghe del pavimento provenienti dalla Toscana. Il locale si sviluppa in due ambienti, uno superiore con cucina e forno Josper a vista ed uno al piano inferiore a cui si accede attraverso delle scale (ovviamente) in pietra. La sala inferiore è una sala "cantina" e c’è anche una sorta di “caveau”, una dispensa con salumi, formaggi e conserve. C’è anche un piccolo spazio esterno dove durante la bella stagione si può stare all’aperto.

Dispensa con salumi e formaggi
Dispensa con salumi e formaggi

A rendere ancora più magico il tutto, il tocco di Iole (la moglie di Rocco), vera anima di questo luogo, la scelta sapiente e appassionata degli utensili, degli oggetti, le sedie, i tavoli di recupero e la scelta di un’illuminazione calda e discreta regalano davvero sensazioni uniche. Per non parlare della mise en place: meravigliosa......

La fantastica mise en place di Rocco Caggiano
La fantastica mise en place di Iole

Stare qui da Rocco Caggiano ti dà proprio l’impressione di essere “altrove”, fuori dal tempo, in un luogo dove regna sovrana ...l’emozione.

Rocco Caggiano Grottaminarda Insegna Esterna
Rocco Caggiano. Grottaminarda - Insegna Esterna

Chiaramente l’emozione continua anche a tavola. Cominciamo col dire che il locale si trova proprio accanto alla Macelleria di famiglia, quindi la tradizione e l’amore per carne sono radicati nel tempo. Rocco ha portato al progetto un “plus”, la sua sapienza nel saper scegliere la carne e le materie prime, anche le verdure. Tutto parte dalla collaborazione con agricoltori e allevatori selezionati in modo quasi scientifico. L’altra grande dote di Rocco è il saper padroneggiare la sapiente arte della frollatura, perché di arte si tratta. Dietro c’è tanto studio, tanta passione e un aggiornamento continuo. Venire qui significa entrare in un mondo a parte, anche per quello che riguarda la cucina. Tutto infatti (dall’antipasto al dolce) viene braciato e cotto sul fuoco del mitico Josper. Cucina sul fuoco quindi, una sorta di richiamo ancestrale e primordiale.  

Rocco Caggiano Ingresso
Rocco Caggiano - Ingresso

Ci accomodiamo al nostro tavolo e diamo uno sguardo al menù. La carta di Rocco Caggiano meriterebbe un articolo a parte, perché è un piccolo compendio, qui puoi scoprire le caratteristiche e le particolarità delle carni che andrai a scegliere e degustare. La carta è un inno alla gioia per i meat lovers. Oltre agli antipasti, i mitici taglieri e le proposte denominate cucina sul fuoco, il pezzo forte è la carne. Qui trovi davvero il meglio, dalla Chianina IGP alla Marchigiana Igp, dalla Podolica alla Maremmana, dalla Bruna alla Modicana, e poi anche carni dal mondo come il pregiato Wagyu di Kobe e ancora i filetti (Frisona, Rubia Gallega, Simmenthal, Angus) e via discorrendo... Ci vorrebbe un capitolo a parte solo per illustrarti la carta. Insomma se ami la carne, qui da Rocco Caggiano avrai di che godere. Intanto ci servono un graditissimo entreé: acqua aromatizzata al limone e rosmarino e pane raffermo al Josper con della bietola braciata e una crema di peperoni.

Entreé Pane raffermo al Josper con bietola braciata e crema di peperoni
Entreé - Pane raffermo al Josper con bietola braciata e crema di peperoni

Da bere ordiniamo una minerale e un calice di Taurasi “Padre” DOCG dell’azienda La Cantina di Enza, un vino poderoso, il fiore all’occhiello di questa cantina artigianale che ha sede a Montemarano. Il Taurasi della Cantina di Enza ha una spiccata personalità con sentori di frutta rossa, prugna ma anche liquirizia. Un rosso intenso e strutturato con un bel tannino e belle note minerali. Scelta meravigliosa…

Taurasi Padre della Cantina di Enza
Taurasi Padre della Cantina di Enza

Ogni cena qui da Rocco per me comincia con il tagliere. E allora via alle danze! Cominciamo con il mitico tagliere della casa. Anche i salumi qui sono speciali: culatello, capocollo, guanciale, salsiccia e soppressata. Il culatello era paradisiaco, lavorato a regola d’arte, dolce al palato, per non parlare del guanciale. Che profumo e che bontà….

Il meraviglioso tagliere di salumi di Rocco Caggiano
Il meraviglioso tagliere di salumi di Rocco Caggiano

Accompagniamo i salumi con il pane azzimo al Josper (e credimi, ci stanno divinamente insieme…).

Pane Azzimo al Josper
Pane Azzimo al Josper

Gustiamo poi un piatto tipico dell’Alta Irpinia (la zona di Lioni, Teora) la Tommacella, in pratica una sorta di polpettina fatta con guanciale, pepe, formaggio, rafano. Davvero particolare e gustosa. Una chicca della tradizione…

Tommacella dellAlta Irpinia
Tommacella dell'Alta Irpinia

Poi chiudiamo il trittico di antipasti con l’uovo di Paolo Parisi (vera eccellenza) al Josper con la ciambottella grottese. Per chi non lo sapesse, la ciambottella (A’ Ciambuttell) tipica di Grottaminarda è una ricetta che in ogni famiglia grottese che si rispetti non può mancare, in pratica è un sugo con cui si può condire la pasta o che si può gustare come contorno o per le bruschette fatto con pomodori, peperoni (rossi e verdi), aglio, peperoncino e basilico. 

Uovo di Paolo Parisi con ciambottella di Grottaminarda
Uovo di Paolo Parisi con ciambottella di Grottaminarda

E’ il momento della carne. Opto per una tagliata di pezzata rossa, allevata in Irpinia, con grasso molto saporito, una carne con 160 giorni di maturazione. Quindi una frollatura importante che dona alla carne qualità incredibili: la carne diventa altamente digeribile, morbida, i grassi esaltano il sapore della carne. Davvero una poesia.

Tagliata di pezzata rossa
Tagliata di pezzata rossa

Come contorno ecco le mitiche verdure braciate al Josper. I peperoncini verdi….

Peperoncini verdi braciati al Josper
Peperoncini verdi braciati al Josper

Le melanzane che sono divine cotte così, perché viene fuori proprio il loro sapore naturale e la particolarità del sedano braciato al Josper.

Melanzane braciate al Josper
Melanzane braciate al Josper

Chiudiamo in bellezza con un tiramisù alla fragole. Un dolce che crea dipendenza…..meraviglioso.

Tiramisù alle Fragole
Tiramisù alle Fragole

Accompagno il dolce con un bicchierino di di Chartreuse Verte, liquore francese che adoro, creato in un’antica Abbazia d’oltralpe, e ottenuto dall’infusione di oltre 130 diverse tipologie di piante officinali.

Amaro francese
Liquore francese Chartreuse Verte

Chiediamo il conto e paghiamo intorno ai 65 euro a persona per la nostra esperienza da Rocco Caggiano.

Rischio di ripetermi ma corro volentieri il rischio. Rocco Caggiano si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Questo è un piccolo gioiello, un meraviglioso scrigno che ti farà vivere emozioni vere, partendo dalla location davvero particolare: una ex dogana aragonese del 1467 dove anticamente i pellegrini e i viandanti si riposavano e rifocillavano. Il locale è unico nel suo genere. Domina la pietra e poi c’è il legno. Ogni utensile, ogni sedia, ogni tavolo, ogni dettaglio è studiato nei particolari. Poi c’è la parte gastronomica che non è da meno. Qui chi ama la carne troverà il suo Paradiso in terra: tagli scelti, lavorati a regola d’arte, la sapiente arte della frollatura che Rocco Caggiano padroneggia in modo sublime e un metodo di cottura “sul fuoco” grazie al Josper che dona ad ogni piatto un plus incredibile. Il servizio è impeccabile e professionale. Buona la carta dei vini e distillati. Piccola raccomandazione: all’interno ci sono poco meno di una quarantina di posti, quindi il mio consiglio è quello di prenotare sempre per tempo. Rocco Caggiano a Grottamninarda è un indirizzo imperdibile. Poesia della carne e magia ancestrale del fuoco.

 

 

Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano

Pubblicato in Campania
Sabato, 15 Luglio 2023 21:46

Tenuta Vittoria. Caposele (Av)

Siamo in una zona d’Irpinia ricca di verde e bellezze paesaggistiche, precisamente a Caposele nell’alta Valle del Sele. Siamo venuti qui per pranzare alla Tenuta Vittoria. E’ stata davvero una meravigliosa scoperta.
Tenuta Vittoria è una vera oasi di pace e relax. Già quando arrivi ti rendi conto di essere in un luogo incantato, l’ingresso della Tenuta è maestoso, un vialetto circondato da alberi ci porta alla struttura, una sorta di casale di campagna finemente ristrutturato e ben inserito nella natura circostante. Tenuta Vittoria dispone di circa dieci ettari, qui davvero puoi staccare la spina vivere il relax a contatto con la natura.

Il maestoso ingresso di Tenuta Vittoria a Caposele
Il maestoso ingresso di Tenuta Vittoria a Caposele

Tenuta Vittoria è anche un’azienda agricola, dispone di quattro camere per gli ospiti che volessero pernottare e trattenersi, e naturalmente ha un piccolo ristorante attrezzato dove poter pranzare o cenare anche alla carta. Il ristorante presenta poco più di 30 coperti all’interno e una sessantina all’esterno.

Tenuta Vittoria Caposele Av Particolare sala interna
Tenuta Vittoria Caposele - Particolare della sala interna

L’arredo è sobrio, essenziale ma raffinato. La cucina proposta dal ristorante di Tenuta Vittoria è una cucina semplice come concetto, sono piatti legati al territorio, alla tradizione ma presentati con un’attenzione anche all’estetica. La cosa importante qui, è che la cucina segue il ritmo delle stagioni, i prodotti sono sempre freschi e provenienti dalla struttura o da produttori locali. In cucina la chef, la signora Annalisa dispensa bontà grazie alla sua abilità e profonda conoscenza delle materie prime. L’anima di Tenuta Vittoria sono due ragazzi di Avellino: Valeria e Umberto. Avevano un sogno che si è realizzato in questo angolo di Irpinia: ossia dare vita ad un luogo che celebrasse la natura e il territorio e poi portare in tavola una cucina genuina, sincera, realizzata con i meravigliosi prodotti locali ma con un occhio anche alla contemporaneità. Quindi c'è attenzione anche alla preparazione, all’estetica dei piatti e ai dettagli. Le materie prime e i formaggi provengono da piccoli produttori locali, i salumi sono del Salumificio Ciarcia, le ricotte di loro produzione così come l’olio extravergine. Quindi va sottolineata l’attenzione e la ricerca dei prodotti e il desiderio di far riassaporare agli ospiti, quelli che erano i sapori di un tempo ma il tutto in una chiave contemporanea. Ci accompagnano al nostro tavolo e diamo un’occhiata al menù. Il numero magico è il quattro. Quattro sono infatti le proposte di antipasto, quattro i primi e i secondi. Ci sono poi i dolci e la degustazione di formaggi accompagnati dalle loro composte artigianali. C’è di che divertirsi.

Tenuta Vittoria Caposele Av Particolare esterno
Tenuta Vittoria Caposele - Particolare esterno

Ordiniamo una minerale e una bottiglia di buon aglianico irpino di loro produzione. Ci servono un graditissimo entreè in giardino, un sorprendente (e buonissimo) gelato al parmigiano con cialda sempre al parmigiano. Una proposta fresca e intrigante.

Gelato al parmigiano e cialda al parmigiano
Gelato al parmigiano e cialda al parmigiano

Si comincia con gli antipasti, ecco il meraviglioso Tagliere di Tenuta Vittoria, un trionfo di salumi e formaggi. Nota di merito per il prosciutto (del prosciuttificio Ciarcia) per la pancetta arrotolata, per i crostini con il lardo, che si scioglieva in bocca e per le ricottine di loro produzione.

Tagliere di tenuta Vittoria
Tagliere di tenuta Vittoria

A seguire ecco i fiori di zucca ripieni di ricotta e pesto alla menta. Semplicemente deliziosi.

Fiori di zucca ripieni di ricotta e pesto alla menta
Fiori di zucca ripieni di ricotta e pesto alla menta

L’altra proposta è originale e super buona: una cheesecake ma salata, con i fichi e il prosciutto crudo di Ciarcia. Bellissimo l’abbinamento del dolce dei fichi con il prosciutto e la sua nota sapida.

Cheesecake salata con fichi e crudo di Ciarcia
Cheesecake salata con fichi e crudo di Ciarcia

Il nostro pranzo procede alla grande. Passa spesso anche Valeria a controllare che tutto stia andando bene. E’ il momento dei primi. Prendiamo i tagliolini fatti a mano al profumo di limone. Delicati, profumati, aromatici. In una parola: ottimi.

Tagliolini fatti a mano al profumo di limone
Tagliolini fatti a mano al profumo di limone

L’altro piatto è davvero interessante. Sono i ravioli fatti a mano ripieni con ricotta con crema di zucchine, basilico e taralli sbriciolati.

Ravioli ripieni di ricotta fatti a mano con crema di zucchine basilico e taralli sbriciolati
Ravioli ripieni di ricotta fatti a mano con crema di zucchine, basilico e taralli sbriciolati

I secondi vedono in carta in prevalenza la presenza della carne (ovviamente). Per questo decidiamo di provare la bistecca di scottona. Gustosa, di ottima fattura la carne che si è mantenuta succosa.

Bistecca di scottona
Bistecca di scottona

Accompagniamo la carne con delle belle patatine fritte (ci andava così…).

Patatine fritte
Patatine fritte

Il maialino agli agrumi e salsa allo yogurt è delicato e aromatico. Bella l'idea della gelatina (a forma di arancia) a richiamare uno degli ingredienti del piatto.

Mailaino agli agrumi e salsa allo yogurt
Mailaino agli agrumi e salsa allo yogurt

L’altro secondo che ci incuriosiva era il tuorlo croccante con fonduta di caciocavallo podolico della Valle del Sele. Decidiamo di provarlo e abbiamo fatto bene.

Tuorlo croccante con fonduta di caciocavallo podolico della Valle del Sele
Tuorlo croccante con fonduta di caciocavallo podolico della Valle del Sele

Che pranzo sarebbe senza dolce ? E allora ecco la mousse alla nocciola irpina, delicata….

Mousse artigianale alla nocciola irpina
Mousse artigianale alla nocciola irpina

E i biscotti (tipo cantucci) con il vino passito Mel di Antonio Caggiano, un grande passito irpino, fantastico… con il suo sentore miele, agrumi e albicocca. Eccellenza del territorio ..

Cantucci e passito Mel di Antonio Caggiano
Cantucci e passito Mel di Antonio Caggiano

 Paghiamo per il nostro pranzo da Tenuta Vittoria a Caposele 45 euro a persona. Corretto il rapporto qualità – prezzo.

Tenuta Vittoria è stata una bellissima scoperta. Valeria e Umberto sono due giovani ragazzi di Avellino che hanno investito in questa struttura creando una vera eccellenza. Tenuta Vittoria è una vera oasi di pace e relax, la tenuta ha ben 10 ettari di terreno ed è azienda agricola (produce tra le altre cose un ottimo olio Evo), dispone anche di 4 camere per il pernottamento e soprattutto ha anche un piccolo Ristorante che offre una proposta gastronomica di grande livello. Una cucina semplice come concetto: piatti della tradizione, rivisitati e presentati in chiave contemporanea realizzati con prodotti del territorio propri o di piccoli produttori locali. Qui chi cerca la buona cucina irpina non resterà deluso. In cucina c’è Annalisa, la chef dotata di grande talento e profonda conoscitrice di prodotti e materie prime. Il servizio è professionale, corretto il rapporto qualità – prezzo. Tentuta Vittoria a Caposele non può mancare nella guida sul web dei Templari del Gusto dei migliori ristoranti irpini. Alla prossima…



Tenuta Vittoria
Contrada Buoninventre, Snc
Caposele (Av)
Tel. 0827 188 5779
Visita il sito web di Tenuta Vittoria a Caposele

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Rieccoci a distanza di un anno da Pater Familias Ristorante. La precedente esperienza è stata fantastica, così abbiamo deciso di ritornare, per gustare le loro proposte di cucina e rivivere la fantastica atmosfera che si respira qui. Siamo a Paternopoli, paese irpino ricco di tradizioni contadine e vitivinicole. Paternopoli è famoso per il vino ma anche per il broccolo aprilatico presidio Slow Food. Pater Familias Ristorante si trova nel centro storico. La location ti lascerà senza fiato: un meraviglioso palazzo gentilizio che risale al 1836, anticamente era la dimora della famiglia Famiglietti. Dopo un certosino lavoro di recupero e di restauro grazie a Francesco Anziano (il patron), questo luogo ha ripreso il fasto e lo splendore di un tempo.

Pater Familias Ristorante Paternopoli Esterno
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Esterno

Proprio nelle antiche cantine del palazzo c’è il ristorante, che regala angoli davvero caratteristici. Intorno è tutto un trionfo di pietra, antichi portali e soffitti con volte a botte e a crociera, insieme ad elementi moderni. Un riuscito mix che conquista gli ospiti. Pranzare o cenare qui, ti trasporterà davvero indietro nel tempo e ti regalerà una piacevole sensazione di serenità. 

Pater Familias Ristorante Particolare ambiente interno
Pater Familias Ristorante - Particolare ambiente interno

Ma ad essere ancora più interessante è la proposta di cucina. C’è la possibilità di optare per un menù degustazione di quattro portate su proposta dello chef. Noi invece decidiamo di ordinare alla carta. Ci sono cinque proposte di antipasti, cinque di primi, sei secondi e poi i dessert. La carta dei vini è ricca e presenta in prevalenza cantine e aziende irpine e qualche proposta dal vicino Sannio. Noi da bere ordiniamo una minerale e un rosso: l’aglianico del Taburno DOCG millenovecentodieci di Ocone Vini. Un rosso ottenuto da uve aglianico in purezza, di un colore rosso rubino intenso, con note di frutti rossi, uno spiccato tannino, grande equilibrio e personalità. Ottima scelta.

Aglianico del Taburno DOCG Mille Novecento Dieci di Ocone Vini
Aglianico del Taburno DOCG Millenovecento dieci di Ocone Vini

In attesa degli antipasti, ci servono un graditissimo entreé, una montanara calda calda, profumata e invitante…

Montantara
Montantara

Ordiniamo la crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato, stuzzicante, aromatica. Anche in questa proposta è presente il territorio grazie al tartufo nero di Banoli e alla fonduta caciocavallo. Ottima.

Crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolatojpg
Crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato

Continuiamo con un delicato e morbido tortino di patate ed ortaggi e fonduta di caciocavallo.

Tortino di patate ed ortaggi e fonduta di caciocavallojpg
Tortino di patate ed ortaggi e fonduta di caciocavallo

Come primo optiamo per una pasta ripiena, i ravioli in crema di carmasciano e noci. Giusta consistenza, ripieno super e che che bontà quella cremina di carmasciano e noci… Squisiti.

I Ravioli
Ravioli in crema di carmasciano e noci

Il nostro pranzo fila via che è una bellezza, nobilitato anche dalla suggestiva location che regala piacevoli sensazioni. Ecco i secondi. Abbiamo scelto il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate. Menzione particolare per il capocollo, la cottura perfetta lo hanno reso morbido e delicato. Perfetto l’abbinamento con la schiacciata di patate.

Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate

L’altro secondo è la tagliata podolica al rosmarino e verdurine ripassate. Davvero ottima la carne.

Tagliata podolica al rosmarino e verdurine ripassate
Tagliata podolica al rosmarino e verdurine ripassate

Non possiamo non chiudere in dolcezza ed ecco una bella frolla alla mela annurca caramellata, un dessert ben studiato, in particolare la annurca caramellata era deliziosa. Ci hanno gentilmente offerto caffè e liquore al finocchietto.

Frolla alla mela annurca caramellatajpg
Frolla alla mela annurca caramellata

Paghiamo per il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante 85 euro in due. Ottimo il rapporto qualità prezzo, soprattutto se consideriamo la splendida location, la qualità delle materie prime e dei prodotto e il livello delle proposte di cucina. Complimenti.

Pater Familias Ristorante è un’assoluta certezza. Il ristorante si trova all’interno di un meraviglioso palazzo gentilizio del 1836 riportato al suo antico splendore grazie ad un accurato e certosino restauro. In quelle che erano le cantine del palazzo ci sono le sale, suggestive con pareti di pietra e soffitti con volte a botte e a crociera. Francesco Anziano il titolare, è un perfetto padrone di casa. Le proposte di cucina raccontano l’Irpinia grazie all’uso di prodotti ed eccellenze del territorio. Si parte sempre dalla tradizione in parte rivisitata ma senza eccessi. Ottimo mix di tradizione e creatività. Il servizio è puntuale e professionale. A dir poco fantastico il rapporto qualità – prezzo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli si conferma nella nostra guida sul web di quelli che sono a parer nostro, i migliori indirizzi in Irpinia. Da non perdere…

 

Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante

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