Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.
Ci siamo concessi il bis. Garanzia. Grande cucina di mare in Irpinia
Siamo tornati da Triglia trattoria di mare ad Avellino. Confessiamo che dopo la fantastica esperienza della scorsa volta abbiamo voluto riassaporare la loro cucina e soprattutto qualcuna delle proposte del menù estivo di Mirko Balzano ed il suo giovane e fantastico team. Parcheggiamo a pochi metri dal locale, ci accomodiamo al nostro tavolo da due, accompagnati in sala da Luca, garbato, educato, professionale. Mirko (il“Deus ex machina”Triglia) è fuori per un banchetto in villa, ma la brigata di cucina capitanata dal giovane e bravissimo chef Salvatore Tarantino è più operativa che mai.
Il locale regala un’atmosfera sempre piacevole, intimo, raccolto, bellissima la cucina a vista, domina il bianco dei tavoli e delle sedute e poi i colori tipici delle location marinare: il blu, il verde. Il concept è accattivante, cucina di mare con pesce freschissimo, proposte gourmet e prodotti irpini.
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Fiano dell’azienda Villa Matilde del 2015. Eccellente, un vino profumato, delicato ma persistente dai sentori floreali e fruttati. Ottimo per accompagnare la nostra cena.
Arrivano i pani. Intanto guardiamo il menù che cambia sulla base della stagionalità e della disponibilità del pescato. Si può ordinare a la carte ma si può optare anche per due menù degustazione di 4 e 5 portate (a 35 e 40 euro bevande escluse). Noi optiamo per due menù degustazione da 4 portate (un antipasto, un primo, un secondo e il dessert).
Ecco l’antipasto, sono tre proposte stuzzicanti: una deliziosa montanarina con ragù di mare (denominata “alla marinara”). Buonissima e che profumo quel meraviglioso ragù!
Montanarina con ragù di mare
Una triglietta con gazpacho di pomodori. Il pesce freschissimo e il gazpacho davvero eccellente con un equilibrio di gusto che non è facile trovare.
Triglietta con gazpacho di pomodori
A chiudere il trittico di antipasti un accattivante cuoppo di totani e gamberi. Anche questo eccellente.
Cuoppo di totani e gamberi
Abbiamo ordinato due primi differenti, in modo tale da poter degustare due differenti proposte. Ecco una commovente pasta e patate con provola e seppia (con tanto di nero di seppia sopra). Sapete che non amo esagerare ma questa è stata una delle più buone"pasta e patate"mai mangiate. Delicata, gustosa, equilibrata con quel gusto di mare dato dalle seppie tagliate sottili sottili e la spuma di provola. Per quanto mi riguarda per la nostra serata anche solo questo piatto valeva la visita. Complimenti!
Pasta e patate con provola e seppia
Altro primo è una sorta di rivisitazione della puttanesca: cavatelli con pescatrice, pomodori, e olive e capperi disidratati. Anche questo piatto è perfetto. Ben eseguito e dal gusto deciso.
Cavatelli con pescatrice, pomodori, olive e capperi disidratati
La nostra serata trascorre piacevolmente, il servizio in sala è preciso, puntuale, veloce. Il maitre Luca sa il fatto suo e mi omaggia di un calice di Greco di Tufo Contrada Marotta (2015) sempre dell’azienda Villa Matilde. Di un bel giallo dorato con sentori fruttati e una spiccata nota minerale. Ottimo.
E’ il momento del secondo. Signori ecco sua maestà il Tonno scottato, con varie declinazioni di cipolla (arrostita, alla genovese e in agrodolce), questa dolcezza della cipolla viene contrastata della scarola saltata con capperi ed olive nere e una salsa di olive nere, c’è anche un ciuffo di maionese light fatta sempre da loro. Piatto fantastico. Chapeau!
Tonno scottato cipolle e scarola
Il nostro menù termina con uno spiedino di Pesca al Fiano.
Spiedini di pesca al fiano
Per finire io prendo un rum mauriziano della Rhumerie de Charamel: il VSOP. Spettacolare.
Rum Mauriziano
Arrivano anche delle praline di cioccolato bianco e fondente. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 90 euro in due. Rapporto qualità prezzo corretto per la qualità delle materie prime e il livello delle proposte.
Dobbiamo ripeterci ma come dicevano i latini “repetita iuvant”. Confermiamo in pieno il giudizio dato già un mese fa. Triglia trattoria di mare rappresenta un unicum ad Avellino. Un indirizzo sicuro dove gustare una cucina di pesce di alto livello. Le proposte sono studiate, non banali, la materia prima freschissima e scelta con cura ed attenzione maniacale. La regia di Mirko Balzano c’è e si vede, la brigata di cucina sa il fatto suo, una menzione particolare per lo chef Salvatore Tarantino, giovane e talentuoso. Sentirete parlare di lui. Luca in sala è impeccabile. Il servizio è veloce e professionale. Il locale gradevole con il plus della cucina a vista che ha sempre il suo perché.
Bravissimi! Continuate così. Fateci un salto, garantiamo noi….
Triglia Trattoria di Mare
Via Cristoforo Colombo n. 33
Avellino
Tel. 0825 702123
Accetta carte di credito: SI
Prezzo Medio
Visita la pagina facebook di Triglia Trattoria di Mare
Una scoperta di cui andiamo fieri. Da non perdere.
Siamo a Brusciano a pochi Km da Napoli, siamo tornati al ristorante l’Antipasteria memori della bellissima esperienza che avevamo vissuto tempo fa. Qui trovate una cucina di mare di alto livello. Avavamo voglia di riprovare le proposte dello chef Ciro Panacea.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Il locale è piccolo saranno al massimo 40 coperti tra la sala interna e la veranda. Toni chiari, grande senso di pulito e armonia. Arredamento minimal.
Veniamo accolti con garbo e gentilezza da Merope, perfetta padrona di casa.
Il menù cambia sempre sulla base del pescato e della disponibilità dei prodotti. Ci sono comunque poche e studiate proposte, buon segno, diffido sempre quando trovo menù “chilometrici”, vuol dire che qui tutto è cucinato al momento e i prodotti sono freschissimi.
Il locale si chiama Antipasteria perché il loro punto forte sono gli antipasti. E allora non possiamo esimerci dal provare la loro degustazione di antipasti.
Da bere prendiamo una minerale e un eccellente Fiano Ciaca Bianca Mandrarossa Sicilia Doc – Cantine Settesoli Mandrarossa, un vino di buon corpo, fruttato, morbido e con una bella nota minerale. Perfetto per accompagnare la nostra cena.
Fiano Ciaca Bianca Mandrarossa Sicilia Doc
Diamo il via alle danze con un entreé di benvenuto una deliziosa polpettina di pesce su fonduta di burrata e granella di pistacchio, stuzzicante incipit.
Polpetta di tonno con crema di bufala
Continua la serie di antipasti in un crescendo rossiniano, crudo di tonno ripieno di ricotta al limone, con cialda di parmigiano e confettura di mele, zenzero e arancia. Una proposta interessantissima, un equilibrio di sapori sublime.
Crudo di tonno ripieno di ricotta al limone, con cialda di parmigiano e confettura di mele, zenzero e arancia
Arriva poi una seppia di Mazara cotta al vapore con crema di cannellini, fagioli di Spagna, cipolla di Tropea candita e pane tostato alle erbe. Altra proposta che ci ha decisamente conquistato.
Seppia di Mazara con crema di cannellini, fagioli di Spagna, cipolla di Tropea candita e pane tostato alle erbe
La nostra cena prosegue tra una chiacchiera sorseggiando il nostro buon Fiano sicliano, intanto arriva una proposta sorprendente: una fresella di mare scomposta con una buonissima maionese di polpo fatta da loro.
Fresella di mare scomposta
Anche qui ci ha colpito la freschezza dei frutti di mare, e il perfetto equilibrio di sapori. Bellissima l’idea di ricreare la fresella composta.
Fresella scomposta di mare- dettaglio
A chiudere la serie di antipasti un delizioso tortino di zucchine, ripieno di spigola e provolone del monaco con crema di zucca, scaglie di parmigiano reggiano e basilico. Questo tortino è una poesia. Meraviglioso, perfettamente equilibrato, realizzato con cura. Nota di merito per la spigola sfilettata all’interno. Davvero un piatto top.
Tortino di zucchine, ripieno di spigola e provolone del monaco
Scambiamo due chiacchiere con la gentile Merope. Ci racconta della loro idea di aprire questo ristorantino con lo scopo ben chiaro di offrire una cucina di grande fattura in un ambiente non impegnativo.
Dopo tanti antipasti decidiamo di proseguire e ordiniamo due piatti di tortiglioni alla genovese di tonno, sublimi. Ad arricchire il piatto anche del crudo di tonno.
Genovese di tonno
Siamo sul punto di alzare bandiera bianca, ma ci è venuta voglia di una fritturina. E allora ecco una frittura di calamari (da dividerci). Anche questa realizzata con cura, una frittura asciutta, fragrante, i calamari poi sono morbidi e saporiti.
Frittura di calamari
Saltiamo il dolce (non ce l’avremmo fatta!). Prendiamo due limoncelli belli ghiacciati e ci facciamo portare il conto. Paghiamo 98 euro in due . Soldi ben spesi per una cena di mare di altissimo livello con proposte interessanti, materie prime e prodotti freschi e un pesce lavorato e cucinato a regola d’arte.
La cucina proposta al ristorante l’Antipasteria è davvero convincente. Questo ristorantino gourmet, è una delle scoperte più interessanti che abbiamo fatto e ve lo consigliamo davvero con convinzione.
Lo chef Ciro Panacea, napoletano Doc, propone una cucina di mare eccellente che possiede una spiccata personalità: pesce freschissimo, proposte curate, equilibrate, armoniose. Piatti di grande fattura e presentati benissimo (per la serie anche l’occhio vuole la sua parte) con la giusta dose di creatività. Anche il rapporto qualità prezzo come detto anche prima , è corretto se consideriamo la qualità dell’offerta. Servizio preciso e professionale.
L’Antipasteria è un ristorante da segnare in agenda, consigliato senza “se” e senza “ma”. E’ d’obbligo farci un salto. Garantiamo noi…
L’Antipasteria
Via Camillo Cucca n. 242
Brusciano (Na)
Tel. 392 798 9852
Ecco la pasta e patate di Stefano Mattiello della Nuova Sosta a Pomigliano D’Arco (Na). Una ricetta della tradizione che Stefano ha appreso dalla sua nonna Vincenza. Molti clienti vanno da lui proprio per questo piatto tra i più richiesti e apprezzati, vediamo come si preapara…
Ingredienti per 4 Persone:
- 400 gr. di pasta mista
- 800 gr. di patate
- Olio Evo Q.b.
- Sedano q.b.
- 1 Cipolla
- Sale e pepe q.b.
- 100 gr. di Pomodorini
- Una crosta di parmigiano
- 80 gr. di pancetta a dadini
- Un litro e mezzo di acqua
- Un pizzico abbondante di origano
- 300 gr. di provola affumicata
- Parmigiano reggiano q.b
Procedimento:
Prendiamo la crosta del parmigiano grattiamo con un coltello la parte esterna e sistemiamola in una ciotola con acqua tiepida. Servirà per ammorbidirla. Quando sarà morbida, tagliamola a dadini e teniamola da parte, ci servirà dopo.
In una pentola capiente soffriggiamo in olio Evo la cipolla tagliata finemente ed il sedano, dopo poco aggiungiamo la pancetta a dadini e i pomodorini ben lavati e tagliati a metà. Dopo due minuti aggiungiamo le patate tagliate a dadini. Lasciamo soffriggere per bene. Dopo 5 minuti gradualmente mettiamo in pentola un litro e mezzo di acqua . Saliamo leggermente, copriamo e lasciamo cuocere a fuoco medio finché le patate non cominciano a sfaldarsi. Se durante la cottura ci rendiamo conto chè l’acqua è poca aggiungiamone un po’, se vediamo che resta molta acqua con un mestolo eliminiamone una parte, qui gioca molto l’occhio. L’importante è che la pasta è patate non risulti troppo brodosa.
Il segreto: con un mixer ad immersione quando le patate si ammorbidiscono a piacere si può tritarne qualcuna e renderle una crema.
Quando l’acqua bolle caliamo la nostra pasta mista e portiamo a cottura. Quando la pasta sarà cotta, spegniamo il fuoco, aggiungiamo, la provola a dadini, la crosta di parmigiano a dadini, il pepe, ed il parmigiano grattugiato, mantechiamo e giriamo per bene. Et voilà, il piatto è pronto. Uno spettacolo !
La Nuova Sosta
Via Francesco Caiazzo, n.16
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 803 6627
Un meraviglioso primo piatto del Ristorante Del Borgo a Castel di Sasso. Un incontro di terra e mare: paccheri con crema di melanzane e frutti di mare.
Ingredienti per 4 persone:
Per il sautè:
- 600 gr di frutti di mare (cozze, vongole, telline )
- Uno spicchio di aglio
- prezzemolo tritato
- circa 6 cucchiai di olio evo
- sape, pepe
- mezzo bicchiere di vino bianco
Procedimento:
Lavare e sciacquare per bene i frutti idi mare, eliminando le impurità e i frutti di mare non integri. In una padella capiente mettiamo l’olio, aggiungiamo l’aglio, schiacciamolo e facciamolo leggermente imbiondire, uniamo i frutti di mare, il prezzemolo e saltiamo a fuoco vivo.
Quando i frutti di mare si saranno aperti, togliamoli dalla padella, filtriamo il liquido di cottura eliminando l’aglio.
Poniamo il liquido filtrato in una padella, aggiungiamo i frutti di mare aperti, facciamo cuocere e sfumiamo con il vino bianco.
Facciamo cuocere qualche minuto, regoliamo di sale e pepe.
Per i paccheri e la crema di melanzane
- 400 gr. di paccheri
- 2 melanzane medie
- Sale e pepe q.b.
- 1 spicchio di aglio
- 2 pomodori rossi
- 3 foglie di basilico
- Mezza cipolla
- Olio Evo q.b.
Procedimento:
Occupiamoci delle melanzane. Tagliamole a cubetti, mettiamole in un colino. Saliamole leggermente, mettiamo sopra un piattino con un peso o comunque qualcosa che faccia pressione e lasciamole un oretta e mezza, in modo tale che perdano quel liquido amarognolo che potrebbe rovinarne il sapore. Dopo aver fatto questa operazione, soffriggiamo cipolla,aglio in olio evo e poi aggiungere le melanzane e lasciar cuocere per circa 15 minuti. Poi aggiungere sale e pepe, con pomodori e basilico, dopo poco, frulliamo il tutto e se necessario aggiungiamo un po’ di acqua di cottura della pasta. Mettiamo la nostra crema di melanzane in padella. Una volta cotta, mantecare la pasta con la crema di melanzane e con il sautè di frutti di mare già preparato. Dopo qualche minuto impattare e servire.
Ristorante Del Borgo
Piazzetta San Biagio n. 7
Castel di Sasso (Ce)
Visita il sito web del ristorante Del Borgo
Ecco un interessante primo piatto dello chef Carmine Farina del ristorante ArteGusto a Bellizzi (Sa): spaghettoni con frutti di mare e pesto di peperoncini verdi . Vediamo come si preparano...
- 400 gr. di spaghettoni
- 250 gr. di cozze
- 250 gr. di vongole
- 250 gr. di fasolari
- 250 gr di tartufi di mare
- Aglio q.b Olio q.b
Per il pesto di friarielli (peperoncini verdi dolci):
- 100 gr. di peperoncini verdi dolci (friarielli)
- 30 gr. di parmigiano
- 20 gr. di pecorino
- 30 gr di olio Evo
- Sale q.b.
- Aglio 1/4 di uno spicchio
Procedimento per il pesto di Peperoncini verdi dolci (friarielli):
Lavare, togliere i semi dai friarielli e tagliarli a listarelle. Prendere un cutter (oppure frullatore) mettere i friarielli con il sale e il pezzettino di aglio, iniziare a frullare e man mano aggiungere la metà dell'olio a filo. Poi aggiungere i due formaggi grattugiati e continuare a frullare aggiungendo la rimanente parte dell'olio. Mettete da parte il pesto di friarielli.
Nel frattempo fate aprire i frutti di mare precedentemente puliti con olio e uno spicchio d'aglio in una padella. Appena aperti, togliete dal fuoco sgusciateli tutti e teneteli da parte. Filtrate il liquido che si è creato nella padella dei frutti di mare e passatelo in un'altra padella così da non far rimanere residui di sabbia se ce ne fosse. Cuocete la pasta molto al dente in abbondante acqua non salata, appena pronta finite la cottura nel liquido che avete filtrato prima ed aggiungetevi i frutti di mare sgusciati e 2 cucchiai di pesto di friarielli. Mantecate bene il tutto fino a far formare una bella cremina ed impiattate. Il piatto è pronto!
ArteGusto Ristorante
Via Roma n. 376
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 354629
Visita la pagina Fb di ArteGusto
Un formaggio eccezionale diventato presidio slow food. Raccontare il conciato Romano significa raccontare la storia di una famiglia, i Lombardi, che da anni con passione, sacrificio e tanto lavoro, portano avanti una vera e propria filosofia di vita e hanno realizzato qualcosa di meraviglioso.
E’ un bel pomeriggio di Gennaio, l’aria è frizzantina e c’è un bel sole. Siamo a Castel di Sasso, un ameno borgo formato da tante frazioni, a dominare il paesaggio, dall’alto c’è il borgo di Sasso, un pugno di case, una chiesa, una torre medievale e tante stradine e vicoletti tra le case di pietra. Intorno il verde è rigoglioso, vivace. Siamo in una zona “fortunata”, quella zona del casertano piena di eccellenze e prodotti meravigliosi, le olive (varietà caiazzana in primis), e il vino (Casavecchia su tutti a partire dalla vicina Pontelatone, città del vino).
Il Panorama dall’Agriturismo Le Campestre. Castel di Sasso (Ce)
Siamo andati a trovare la famiglia Lombardi e Manuel, all’azienda agrituristica Le Campestre, il regno assoluto del Conciato Romano. Qui infatti viene prodotto questo formaggio che ha origini che si perdono nel tempo, uno dei formaggi italiani più antichi, infatti risalirebbe addirittura all’età sannitica.
Di sicuro ne parlava già il poeta Marziale.La zona di produzione di questo formaggio, divenuto presidio Slow food, è Castel di Sasso e le zone limitrofe (le aree intorno al monte Maggiore). La famiglia Lombardi negli anni ha saputo riproporre questo formaggio che è stato riscoperto e ha conquistato negli anni un sempre maggior numero di appassionati. Una delizia per veri intenditori.
Azienda agricola Le Campestre. Castel di Sasso (Ce)
Raccontare il conciato Romano significa raccontare la storia di una famiglia, i Lombardi, che da anni con passione, sacrificio e tanto lavoro, portano avanti una vera e propria filosofia di vita e hanno realizzato qualcosa di meraviglioso. Manuel Lombardi oggi rappresenta la naturale evoluzione di questo lavoro di papà e mamma (motori imprescindibili dell’azienda), con un occhio puntato all’importanza dei media e della comunicazione, è un vero e proprio contadino 2.0 (come ama definirsi), spesso lo si vede ospite di programmi televisivi, pronto a decantare la bontà del Conciato e dei prodotti suoi e di altre aziende del territorio, prodotti di questa meravigliosa area geografica.
Azienda agricola Le Campestre. Castel di Sasso (Ce) – Camino centrale e sala interna
L’azienda agrituristica Le Campestre è un piccolo paradiso, tutto intorno è un declinare di colline, ci si riappropria della natura e in un certo senso di se stessi. Si sente il proprio respiro mentre si cammina, il sibilare del vento tra le foglie e le fronde, c’è l’orto dove si trovano le verdure del periodo, il vigneto, l’uliveto, l’orto delle erbe aromatiche e poi gli animali: le mucche, i maiali di razza casertana e naturalmente le pecore, le “protagoniste”, grazie al loro latte si fa il conciato Romano.
Azienda agrituristica Le Campestre. Le preziose pecore
Le Campestre è un agriturismo, un’osteria “slow”, dove degustare prodotti genuini del territorio, i prodotti tipici e la cucina della tradizione ma anche creativa della dolce Eulalia (la moglie di Manuel) e della signora Livia Liliana (la mamma).
Si può anche decidere di pernottare in questo angolo di paradiso (l’azienda dispone di sei posti letto). Questo è comunque il luogo dove nasce il Conciato Romano, un formaggio diventato un vero fenomeno, amatissimo dai gourmet e non solo.
Azienda agricola Le Campestre. Castel di Sasso (Ce) – Sala esterna e terrazzo
Si tratta di una vera e propria esperienza di gusto, il Conciato viene prodotto facendo coagulare con il caglio di capretto il latte ovino, caprino o bovino, nel caso del Conciato delle Campestre si usa esclusivamente latte di pecora, le “preziose” formette vengono realizzate manualmente, pressate, salate, asciugate e poi “conciate”, con l’acqua delle”pettole”, un tipo di pasta fatta a mano, olio, vino, timo, peperoncino.
Il Conciato Romano e la sua anfora di terracotta dove viene stagionato e “conciato”
Alla fine della lavorazione le formette vengono conservate in un’anfora di terracotta (o contenitori di vetro per controllarne di settimana in settimana la stagionatura e lo sviluppo delle muffe che sono comunque naturali). La stagionatura è di almeno 6 mesi, ma il conciato è un formaggio nato per essere conservato e stagionato anche per anni. Ha un sapore forte, un odore intenso, un gusto persistente quasi piccante quando è molto stagionato, è un formaggio che denota grande personalità. Insomma un vero fuoriclasse! Provare per credere.
Manuel Lombardi ed Eulalia mentre prepara le forme di Conciato Romano
Azienda agrituristica Le Campestre
Via Buonomini, n.3
Castel di Sasso (Ce)
Tel. 0823 87 82 77
Visita il sito web dell’azienda agrituristica Le Campestre
Sono andato a Gaeta con un intento ben preciso: andare alla scoperta della Tiella di Gaeta, una pietanza tipica composta da due strati rotondi di pasta “cresciuta” e chiusi ai bordi, ripiena con i prodotti della zona come broccoli, cipolle, scarola, spinaci o di mare come le alici, i calamari e il polpo. A volte la si trova anche mista sia di terra che di mare (ad esempio con scarole e baccalà). In ogni sua versione è comunque buonissima, un compendio di quelli che sono i meravigliosi prodotti locali. Una pietanza semplice quanto genuina e vera.
La Tiella di Gaeta di Carlo Avallone
La Tiella ha origini molto antiche si narra che in epoca borbonica, Ferdinando IV di Borbone quando veniva a Gaeta amava girare in incognito e nascosto tra la gente, per confondersi tra gli abitanti del borgo e osservare le massaie che preparavano le Tielle che a lui piacevano tanto, grazie alla passione del sovrano, questo cibo presto arrivò su molte tavole importanti e divenne nel tempo il simbolo di Gaeta. La ricetta è rimasta la stessa negli anni, farina, acqua, lievito, (per l’impasto) e per il ripieno i prodotti meravigliosi della zona e del golfo di Gaeta.
Il Golfo di Gaeta
Sono andato alla Pizzeria del Porto da Carlo Avallone che a Gaeta è una vera istituzione in fatto di Tiella, l’ho incontrato e mi sono fatto raccontare un po’ di cose interessanti. Una passione incredibile per la cucina, l’idea di aprire oltre 25 anni fa la Pizzeria del Porto con lo scopo di riuscire a dare la possibilità a clienti di poter gustare la vera Tiella. Carlo ha fatto nel tempo una grande ricerca, mantenendo la ricetta originale, ha seguito poi i consigli e le dritte delle massaie locali ed è riuscito con il suo gruppo di lavoro a raggiungere la ricetta “perfetta”. Tutti i prodotti sono a Km zero e il risultato è eccezionale.
La Tiella con polpo, pomodoro e olive di Carlo Avallone. Pizzeria del Porto. Gaeta (Lt)
Abbiamo avuto modo di degustare anche noi la Tiella di Carlo Avallone, la tradizionale con polpo, pomodoro, olive di Gaeta, sale, olio extravergine, prezzemolo e peperoncino, quella con le zucchine, con gli spinaci, con le melanzane. Insomma abbiamo avuto modo di testare la sua bontà e capire come venga fatta davvero a regola d’arte.
La Tiella con gli spinaci
Carlo Avallone tiene anche dei corsi che permettono a tutti di conoscere i segreti della Tiella e mettere in pratica le tecniche e i segreti per farla a regola d’arte. Un modo per tramandare questa bellissima tradizione locale.
Da ricordare poi che la Tiella è attualmente inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali della regione Lazio.
Grazie Carlo Avallone per la sua disponibilità, per la piacevole chiacchierata e soprattutto per averci fatto assaggiare la mitica, originale Tiella di Gaeta ! Fai un salto alla Pizzeria del Porto, garantiamo noi.
Pizzeria del Porto
Via Bausan n.40
Gaeta (Lt)
Tel. 0771 460067 – 338 4332175
Visita il sito web della Pizzeria del Porto a Gaeta