Antipasti

Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Rieccoci a Sant’Agata de’ Goti, uno dei borghi più belli e suggestivi della Campania. Spesso e volentieri veniamo qui perché amiamo l’atmosfera unica che si respira in questo borgo che sembra sospeso nel tempo. Sant'Agata de' Goti si trova in un contesto naturalistico interessante con il monte Taburno che maestoso e fiero dall’alto la guarda e quasi la protegge, ed ha attraversato i secoli conservando il suo centro storico, di una bellezza sfolgorante. Ammirando il borgo antico dal ponte sul fiume Martorano, si resta senza fiato, sembra di trovarsi quasi di fronte ad un presepe con le case che si abbracciano le une alle altre costruite a strapiombo sul costone tufaceo. Spettacolo puro...

Sant Agata de Goti Centro storico dal ponte sul Martorano
Sant Agata de Goti. Il centro storico dal ponte sul Martorano

Dopo una bella passeggiata ci concediamo un bel pranzo all’Agriturismo Buro. Ovviamente abbiamo prenotato con doveroso anticipo il nostro tavolo (conviene sempre prenotare perchè è quasi sempre sold out). Non è la prima volta che veniamo qui, e memori della nostra ultima fantastica esperienza siamo ritornati. L’Agriturismo Buro a parer nostro è uno dei migliori visitati negli ultimi anni. Siamo nella zona di Sant’Agata denominata Pennino, siamo in collina. Da qui si può ammirare il centro storico di San’Agata de’ Goti da una posizione panoramica. A fare gli onori di casa c’è Mario Buro, un vulcano di energia, instancabile, sempre pronto a venire incontro alle esigenze dei clienti e a guidare gli ospiti dell’Agriturismo con spiegazioni e dettagli. Dietro però c’è la storia di una famiglia, la famiglia Buro che porta avanti con passione, amore e tenacia sia l’azienda agricola (da cui provengono tantissimi dei prodotti e delle materie prime usate in cucina), sia l’Agriturismo, diventato nel tempo una stella polare, un riferimento nella zona e questo spiega il suo grandissimo successo. La struttura è come la ricordavamo: grande, luminosa, spaziosa. Ci sono tre ambienti interni, e una veranda che affaccia sul bel giardino. L’arredo è rustico, essenziale ma curato, come semplice e curata è la mise en place. Il giardino dell’Agriturismo Buro è un altro plus della struttura. Curato, ben tenuto, qui ci si può rilassare tra una portata e l’altra e i bambini possono divertirsi e giocare all’aria aperta.

Agriturismo Buro SantAgata de Goti Insegna Esterna 1
Agriturismo Buro. Sant'Agata de' Goti - Insegna 

Durante la settimana l’Agriturismo Buro propone un menù alla carta, cosa molto gradita, quindi si può scegliere liberamente cosa mangiare. La Domenica e nei giorni festivi l’Agriturismo Buro propone invece un menù fisso (scelta comprensibile e per certi versi obbligata, considerata la grande presenza di ospiti). Da bere ci servono un ottimo aglianico di Taurasi e arriva anche il pane. Intanto nell’attesa ecco le loro ‘nfrennule. Chi ci legge sa bene quanto amiamo questi tarallini tipici di Sant’Agata e dintorni, fatti con olio evo, farina, vino bianco e finocchietto selvatico. Attenzione perché le ‘nfrennule creano dipendenza….

Le nfrennule dellAgriturismo Buro
Le 'nfrennule dell'Agriturismo Buro

Intanto ordiniamo il mitico antipasto di Buro. Una sinfonia di portate, un inno alla tradizione e alla bontà. Si comincia con un prosciutto sannita, salamino e ricottina con olio Evo. Il prosciutto è piacevolmente sapido, meraviglioso il salamino così come la ricottina morbida e delicata, nobilitata da un giro di buon olio Evo di loro produzione. Chi ben comincia…..

Prosciutto sannita salame e ricottina con olio Evo
Prosciutto sannita, salame e ricottina con olio Evo

Il formaggio Primo Sale è freschissimo e stuzzicante….

Formaggio Primo Sale
Formaggio Primo Sale

Il tris di caciottine cattura i sensi: caciottina alle noci, al pistacchio ed al peproncino, l’abbiamo gustato in questo rigoroso ordine…

Caciottina al peperoncino al pistacchio e alle noci
Caciottina al peperoncino, al pistacchio e alle noci

Le bruschette con lardo di colonnata, olio evo e rosmarino sono un inno alla gioia. Il pane bruschettato alla perfezione e quel lardo che si scioglieva in bocca ad ogni morso….Godimento allo stato puro…

Bruschette con lardo di Colonnata olio Evo e rosmarino
Bruschette con lardo di Colonnata, olio Evo e rosmarino

Ma non finisce qui. Ci vengono servite le montanare, profumate, fragranti e appaganti….

Montanarine
Montanarine

Poi una deliziosa e freschissima zucca marinata in agrodolce.

Zucca marinata in agrodolce
Zucca marinata in agrodolce

Ma le danze non si fermano. Come in un crescendo rossiniano ecco le “pizzelle” di pasta cresciuta con le alici.

Frittelle con le alici
Frittelle con le alici

E ancora...Ecco i tortelli fritti ripieni di caciocavallo e mortadella. E che te lo diciamo a fare……

Tortelli fritti ripieni di caciocavallo e mortadella
Tortelli fritti ripieni di caciocavallo e mortadella

Le barchette di melanzane ripiene sono invitati e dal sapore rustico, all'interno ci sono pane raffermo, pecorino, polpa di melanzana, parmigiano reggiano DOP 36 mesi, capperi e un po’ di guanciale.

Melanzane ripiene
Barchette di melanzane ripiene

L’antipasto da favola dell’Agriturismo Buro si chiude con una meraviglia della tradizione contadina: costine di maiale e patate al forno.

Costine di maiale e patate al forno
Costine di maiale e patate al forno

In attesa dei primi piatti usciamo a fare un giro in giardino. Nemmeno il tempo di rientrare che arriva per me un rassicurante piatto della tradizione: tagliatelle fatte a mano con i porcini del Taburno. Piatto fatto a regola d’arte, peccato non riuscire a farti sentire attraverso lo schermo il profumo…

Tagliatelle fatte a mano con porcini del Taburno
Tagliatelle fatte a mano con porcini del Taburno

Per Daniela invece ecco i tortelli di bufala e guanciale con pomodorino. Interessante il contrasto del dolce della mozzarella di bufala e della nota sapida del guanciale presente nel ripieno. Ammettiamo di aver fatto la scarpetta, ma con un sughetto al pomodoro così come potevamo esimerci….

Tortelli ripieni di bufala e guanciale con pomodoro
Tortelli ripieni di bufala e guanciale con pomodoro

Mario Buro poi ci fa degustare un piatto tipico di Sant’Agata: le “pacche”, fatte a mano, ossia i maltagliati, in questo caso fatte con ceci, porcini, aglio e olio. Sapore rustico e deciso che non delude le attese.

Maltagliati con ceci porcini aglio e olio
Maltagliati con ceci, porcini aglio e olio

Prendo anche un secondo, Mario Buro mi consiglia la costata di Marchigiana alla brace. Mai consiglio fu più giusto. La carne era buonissima, tenera, succulenta. I meat-lovers di sicuro capiranno quanto fosse buona anche solo guardando la foto….

Arrosto di Marchigiana
Arrosto di Marchigiana

Accompagno la carne con una fresca insalata di campo.

Insalata di campo
Insalata di campo

E le immancabili patate fritte.

Patatine fritte
Patatine fritte

Per i dolci scende in campo la mitica Pasqualina, che realizza dessert handmade, torte e crostate. In questo caso ci fa gustare prima i torroncini artigianali con cioccolato fondente e cioccolato bianco…

Torroncini
Torroncini

E poi una fetta di torta di mele e noci con il miele, una vera bontà…..

Torta di mele e noci con il miele
Torta di mele e noci con il miele

Prendiamo poi due caffè, facciamo un giro di liquorini, agli agrumi ed al finocchietto e chiediamo il conto.

Liquore agli agrumi e al finocchietto
Liquore agli agrumi ed al finocchietto

Per il nostro pranzo all’Agriturismo Buro paghiamo poco più di 40 euro a persona.

L’Agriturismo Buro per noi rappresenta una garanzia assoluta. Sicuramente questo è tra i migliori agriturismi visitati negli anni. Nato da un’azienda agricola, questo Agriturismo racconta la storia della famiglia Buro che con tenacia, passione e grande capacità nel tempo ha creato un punto di riferimento. La location è gradevole e suggestiva e si trova nella zona denominata Pennino, in collina in posizione dominante rispetto al borgo antico di Sant’Agata de’Goti.
Mario Buro è il direttore d’orchestra, generoso, vulcanico, vera anima di questo luogo insieme a Pasqualina e a tutta la famiglia. Qui all'Agriturismo Buro trovi i piatti della tradizione contadina. L’antipasto è abbondante, di qualità e segue la stagionalità di prodotti e materie prime. Le montanarine sono spaziali, così come le costine di maiale e le patate al forno. Tra i primi trovi sempre pasta fresca (maltagliati, tagliatelle, pappardelle, ravioli), conditi con quello che la natura regala: porcini, legumi, pomodori, verdure. In cucina c’è anche la mano della signora Teresa, che ha tramandato ricette e piatti della tradizione. Le tagliatelle fatte a mano con i porcini del Taburno sono una rassicurante certezza. Ottima la carne, altro “must” di Buro, ma in generale quasi tutti i prodotti e le materie prime utilizzate in cucina provengono dall’azienda agricola di famiglia oppure da allevatori e produttori della zona. Per i dolci la maga è lei: Pasqualina, bravissima a sfornare torte e soprattutto crostate. L’Agriturismo Buro a Sant’Agata de’ Goti si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori agriturismi in assoluto. Imperdibile. Garantiamo noi.

 

Agriturismo Buro
Via Pennino n. 15
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 0823 717006
Visita il sito web dell’Agriturismo Buro

Siamo a Baronissi, a pochi km da Salerno. Avevamo segnato in agenda già da un po’ l’Osteria Re Baccalà- Cucina di mare, ci incuriosiva la loro proposta di cucina e visto che eravamo in zona, ci siamo fermati qui per pranzo. L’osteria si trova in un vicoletto del suggestivo centro storico dei Casali di Baronissi, la zona più antica del paese ed anche quella più caratteristica. Il centro storico di Baronissi è infatti costituito da un gruppo di Casali che salgono verso la parte più alta del paese. In un vicoletto c’è l’Osteria Re Baccalà – Cucina di mare.

lOsteria Re Baccalà Baronissi Insegna Esterna
L'Osteria Re Baccalà. Baronissi - Insegna Esterna

Occorre ricordare che a poche decine di metri dal locale ci sono comunque dei comodi parcheggi, quindi non è un problema lasciare l’auto e godersi l’esperienza gastronomica. Pochi passi e si arriva all’ingresso di questa che dall’esterno sembra una locanda accogliente, intima e gradevole. Anche entrando la sensazione è la stessa: arredo semplice, prevale il legno, ci sono due sale, più un dehors coperto utilizzabile sia durante la bella stagione sia d’Inverno. Noi ci accomodiamo al nostro tavolo da due. Come sempre diamo uno sguardo alla carta. Il menù segue il ritmo delle stagioni. Ci sono due proposte di finger nell'attesa e cinque antipasti. Poi cinque primi e cinque secondi. Nelle proposte il protagonista è il baccalà ma non è il solo, ci sono prodotti e verdure di stagione, altre proposte di mare, da sottolineare come sia presente quasi sempre il connubio tra il mare e le verdure o i prodotti dell’orto. Una cucina quella di Osteria Re Baccalà semplice come concetto, che privilegia i sapori tradizionali con un giusto tocco di creatività. Insomma ci sono tutte le premesse per un bel pranzo. Ordiniamo due calici di falanghina e una minerale. Nell’attesa arriva l’entreè dello chef: gambero con la sua mayo su zucca arrostita. Davvero un ottimo incipit, abbiamo trovato intrigante l’abbinamento del gambero con la zucca….

Entreè dello chef Gamberetto con la sua mayo con zucca arrostita
Entreè dello chef - Gamberetto con la sua mayo su zucca arrostita

Nell’attesa degli antipasti, ordiniamo delle polpettine del Monaco al baccalà e maionese alla paprika dolce. Meravigliose le polpettine ripiene di baccalà e verdure (zucchine e peperoni)….

Polpettine del Monaco al baccalà con verdurine e mayo alla paprika dolce
Polpettine del Monaco al baccalà con verdurine e mayo alla paprika dolce

E ancora ecco dei bocconi di baccalà fritto in farina di riso con insalatina di rinforzo. Cominciamo col dire che il baccalà è di ottima fattura, i tagli sono scelti e lavorati a regola d’arte. Questo baccalà fritto è una carezza grazie alla farina di riso che dona alla frittura leggerezza e gusto.

Bocconi di baccalà fritto in farina di riso con isalatina di rinforzo
Bocconi di baccalà fritto in farina di riso con isalatina di rinforzo

E’ il momento dell’antipasto. Noi optiamo per la proposta denominata l'Oste si diverte, ossia 4 specialità di mare reinterpretate dallo chef. Si comincia con la tradizione più pura insalatina di baccalà e papaccelle. Vale lo stesso discorso fatto prima. Baccalà davvero eccellente.

Baccalà e papaccelle
Baccalà e papaccelle

Poi ecco i moscardini con crema di nocciole e granella. Anche qui il mare incontra la terra, ed il risultato è convincente..

Moscardini con crema di nocciole e granella
Moscardini con crema di nocciole e granella

Poi Mazzancolle sale e pepe con olio ai peperoni cruschi, che dona un sapore aromatico inconfondibile al piatto.

Mazzancolle sale e pepe con olio ai peperoni cruschi
Mazzancolle sale e pepe con olio ai peperoni cruschi

Chiudiamo l’antipasto con una squisita zuppetta di fagioli, baccalà e porcini. Una piccola coccola da concedersi quando fa freddo.

Zuppetta di fagioli con baccalà e porcini
Zuppetta di fagioli con baccalà e porcini

L’antipasto e le proposte che abbiamo degustato nell’attesa rappresentano un compendio di quella che è la mission di Osteria Re Baccalà: tradizione ed un pizzico di creatività, una cucina semplice con il baccalà ed il pesce in generale abbinato alle verdure e ai prodotti che ogni stagione ci regala. Con i primi raggiungiamo vette altissime. La calamarata al baccalà, pomodorini, capperi, acciughe e olive è un inno alla tradizione, piatto intramontabile, realizzato benissimo. Che cosa era quel sughetto, una meraviglia che ci ha quasi costretto alla scarpetta..........

Calamarata al baccalà con pomodorini capperi acciughe e olive
Calamarata al baccalà con pomodorini capperi, acciughe e olive

E che dire dei Troccoli al baccalà con pesto di cime di rapa e pomodori secchi? Altro piatto che ci ha conquistato per il suo sapore equilibrato e per la sua suadente generosità.

Troccoli al baccalà con pesto di cime di rapa e pomodori secchi
Troccoli al baccalà con pesto di cime di rapa e pomodori secchi

Siamo quasi sazi ma decidiamo di concederci un primo in due, non potevamo non scegliere il baccalà arrosto. Un bel pezzo di baccalà, generoso, ben lavorato gustosissimo.

Baccalà arrosto con scarola ripassata
Baccalà arrosto con scarola ripassata

L’abbinamento con la scarola ripassata ci sta da Dio. Anche qui ci muoviamo nel solco della tradizione.

Scarola ripassata e olive
Scarola ripassata e olive

Saltiamo il dessert. Prendiamo due caffè e due limoncelli della Costiera. E chiediamo il conto. Per il nostro pranzo all’Osteria Re Baccalà – Cucina di mare paghiamo 55 euro a persona. Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.

L’Osteria Re Baccalà è stata una piacevole scoperta. Il locale è una sorta di locanda, un’osteria intima ed accogliente che si trova nel cuore del centro storico dei Casali di Baronissi. Qui trovi una cucina semplice come concetto che esalta la tradizione grazie ad abbinamenti studiati e all’uso di prodotti stagionali sempre freschi e di una materia prima di assoluto livello. Naturalmente in carta troneggia il Re Baccalà, ma ci sono anche altre proposte di mare e non, capaci di accontentare un po’ tutti. Le polpettine del Monaco ripiene di baccalà e verdure con maionese alla paprika dolce creano dipendenza. La calamarata al baccalà, pomodorini, capperi, acciughe e olive è spaziale e anche da sola vale la visita. Fidati…..
Anche i troccoli con baccalà, pesto di cime di rapa e pomodori secchi meritano. Il baccalà arrosto è una solida certezza così come  una certezza è l’abbinamento con la scarola ripassata con le olive. Un vero matrimonio d’amore. Il servizio è informale. La carta dei vini conta una quarantina di etichette perlopiù campane. Corretto il rapporto qualità prezzo. L’Osteria Re Baccalà – Cucina di Mare a Baronissi entra nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Alla prossima….

 

 

L’Osteria Re Baccalà - Cucina di Mare
Via G.Nicotera n.3
Baronissi (Sa)
Tel. 331 816 9133
Visita il sito web dell’Osteria Re Baccalà - Cucina di Mare

Siamo tornati a Campobasso, nel suo suggestivo centro storico di chiara impronta medievale, tra palazzi antichi, vicoletti, Chiese e piazzette. Alzando gli occhi puoi scorgere sul Colle di Sant’Antonio il Castello Monforte che domina dall’alto l'intera città. Passeggiare nel centro storico del capoluogo molisano è senza dubbio un'esperienza interessante, e proprio tra i suoi vicoletti, non lontano dalla centrale Via Roma c'è l'indirizzo che abbiamo scelto per il nostro pranzo: Miseria e Nobiltà.

Miseria e Nobiltà Campobasso Ingresso
Miseria e Nobiltà. Campobasso - Ingresso

Il Ristorante si trova in un antico palazzo costruito alla fine del 700. Si sviluppa su tre livelli, ogni piano si può raggiungere sia con le scale che con un comodo ascensore interno ed ogni livello è caratterizzato da pavimenti molto caratteristici con un colore diverso per ogni piano, i particolari e i dettagli sono curati, bellissimi i lampadari. La mise en place è raffinata ma al contempo sobria. L'atmosfera è decisamente gradevole e invita alla piacevole e intima convivialità. Come sempre diamo uno sguardo alla carta.
E' un trionfo di prodotti stagionali, con piatti ben studiati e concepiti ed alcuni capisaldi della tradizione gastronomica molisana (pallotte cacio e uova e pizza e minestra su tutte). Le paste sono fatte tutte a mano. Tra i secondi trionfano le carni: agnello, pollo, coniglio, baccalà, ma ci sono tra le varie proposte anche tra gli antipasti e i primi, opzioni per i vegetariani. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Tintilia di Di Majo Norante, un vino di un bel colore rosso intenso, ottenuto da uve di Tintilia (vitigno autoctono del Molise). Un rosso dai sentori speziati e fruttati, con tannini delicati e una persistenza piacevole.

Tintilia di Di Majo Norante
Tintilia di Di Majo Norante

Cominciamo con gli antipasti e con la tradizione. Le pallotte cacio e uova con salsiccia secca e friggitelli. Le pallotte cacio e uova di Miseria e Nobiltà sono eccezionali, goduriose, sapide il giusto, interessante l’abbinamento con la salsiccia secca, un connubio che sa di tradizione contadina.

Pallotte cacio e uova con pomodoro friggitelli e salsiccia secca
Pallotte cacio e uova con pomodoro, friggitelli e salsiccia secca

Altro must della tradizione molisana che ritroviamo da Miseria e Nobiltà è la pizza e minestra. Un piatto quasi mistico, dove le verdure di campo si incontrano con pezzetti di pizza di granturco. Ed è subito poesia del territorio….

La Pizza e Minestra di Miseria e Nobiltà
La Pizza e Minestra di Miseria e Nobiltà

Abbiamo trovato divino il baccalà scottato con polenta arrosto, spigatelli e olive. Una proposta davvero meravigliosa con un sorprendente binomio della polenta con il baccalà che risulta vincente. Che bontà......

Baccalà scottato con polenta arrosto spigatelli e olive
Baccalà scottato con polenta arrosto, spigatelli e olive

Tra i primi gli gnocchi tricolori con cime di rapa e taralli sorprendono, una vera esplosione di colore e gusto, con il tarallo sbriciolato che regala la nota croccante al piatto.

Gnocchi tricolori con cime di rapa e tarallo sbriciolato
Gnocchi tricolori con cime di rapa e tarallo sbriciolato

I tagliolini con calamari marinati alla salvia e zucca sono delicati e gustosi. Abbiamo apprezzato in particolare la consistenza ruvida dei tagliolini fatti rigorosamente a mano e l’abbinamento dei calamari con il sentore dolciastro della zucca. In questo caso la chef Maria Assunta ha utilizzato la zucca mantovana che si contraddistingue per la sua inconfondibile dolcezza e per il fatto di avere una polpa soda. Ottimo piatto.

Tagliolini con calamari marinati alla salvia e zucca
Tagliolini con calamari marinati alla salvia e zucca

Altro piatto convincente sono i cavatelli con scarola, alici, manteca e mollica saporita. I cavatelli fatti a mano sono divini, la scarola si sposa a meraviglia con le alici, la mollica regala croccantezza al piatto e un sapore quasi rustico, a legare il tutto la manteca, tipico formaggio a pasta filata, ripieno di burro, tipico dall’alto Molise.

Cavatelli con scarola alici manteca e moliica saporita
Cavatelli con scarola, alici, manteca e moliica saporita

Raggiungiamo l’apogeo del gusto con i crioli di Tintilia con verza, guanciale, castagne e caciocavallo. Qui la tintilia è nell’impasto dei crioli, qiesto spiega anche il loro colore. In un certo senso questa è una rivisitazione di un piatto povero molisano molto caro soprattutto alle persone più adulte, ossia lo scattone, piatto conosciuto anche con il nome di “tassa” (voce dialettale che indicava la tazza). Lo scattone è in pratica la pasta fresca, con acqua di cottura della pasta stessa, vino rosso e pepe. Che ancora oggi si fa in molti paesi e borghi molisani. Qui i Crioli alla Tintilia vengono esaltati dalla verza, dal guanciale dalle castagne e dall’immancabile e buonissimo caciocavallo. Questo è un piatto davvero interessante che racconta il territorio ma lo fa in modo originale.

Crioli di tintilia con verza guanciale castagne e caciocavallo
Crioli di tintilia con verza, guanciale, castagne e caciocavallo

Il nostro pranzo da Miseria e Nobiltà prosegue alla grande. E’ il momento dei secondi. Qui optiamo un sorprendente e buonissimo pollo cotto al mattone con erbette, limone e bietoline. Cominciamo dicendo che questo è un signor pollo (selezionato e scelto in modo mirabile). Questa particolare cottura conferisce alla carne un sapore incredibile. Azzeccatissimo (e non era scontato) l'abbinamento con le bietoline. 

Pollo al mattone con erbette limone e bietoline
Pollo al mattone con erbette, limone e bietoline

Il baccalà arracanato con finocchi è fatto a regola d’arte e non delude le attese.

Baccalà arracanato con finocchi
Baccalà arracanato con finocchi

Sorprendente poi è la zuppetta di fave con polpettine di manzo, cicoria, uvetta e pinoli.

Zuppetta di fave con polpette di manzo cicoria uvetta e pinoli
Zuppetta di fave con polpette di manzo, cicoria, uvetta e pinoli

Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo ecco due dessert: cialda croccante con crema pasticcera e amarena. Davvero notevole pur nella sua semplicità come concetto di dolce.....

Cialda croccante con crema pasticcera e amarena
Cialda croccante con crema pasticcera e amarena

E sbrisolona con mousse al cioccolato e ricotta....

Sbrisolona con mousse di cioccolato e ricotta
Sbrisolona con mousse di cioccolato e ricotta

Accompagniamo il dolce con due bicchierini di Ratafia, liquore artigianale Molisano di Passarè Antico Molise. Adoriamo questo liquorino che vede insieme il succo di amarene mature ed il vino rosso DOP molisano. Il risultato è meraviglioso, dolce e delicatamente fruttato...

Ratafia di Passarè Antico Molise
Ratafia di Passarè Antico Molise

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Miseria e Nobiltà a Campobasso poco meno di 50 euro a persona. Abbiamo trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Miseria e Nobiltà si trova nel cuore del centro storico di Campobasso in un antico palazzo di fine ‘700. La location è particolare, raffinata, elegante e curata. Qui trovi una cucina di assoluto livello, piatti della tradizione ben presentati e rivisitati il giusto. Abbiamo trovato il giusto mix di tradizione e modernità. Da sottolineare l’uso di prodotti di stagione e materie prime di eccellenza. La chef Maria Assunta ha grande talento. Tra gli antipasti le pallotte cacio e uova sono un inno alla tradizione, il baccalà con polenta arrosto, spigatelli e olive resta nella memoria. Tra i primi fantastici i cavatelli con scarola, alici, manteca e mollica saporita. I crioli di Tintilia con verza, guanciale, castagne e caciocavallo anche da soli valgono la visita. Ottimi i secondi, abbiamo trovato in particolare meraviglioso il pollo cotto al mattone con erbette, limone e bietoline e intrigante la zuppetta di fave con polpette di manzo, cicoria, uvetta e pinoli. Interessanti i dessert, di loro creazione e produzione. Il servizio è veloce, informale, mai invadente e discreto. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Il Ristorante Miseria e Nobiltà a Campobasso entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro i migliori ristoranti molisani. Da provare e riprovare ….

 

Miseria e Nobiltà
Via Sant’Antonio Abate n.16
Campobasso
Tel. 0874 94268
Visita la pagina Fb del Ristorante Miseria e Nobiltà

Campobasso ci regala sempre spunti interessanti. Nel capoluogo molisano ci sono diversi indirizzi degni di nota e locali da non perdere, l’offerta è variegata e capace di venire incontro ai gusti di tutti ma quando abbiamo voglia di “coccole della tradizione” torniamo spesso e volentieri alla Grotta da Concetta. Sarà per l’atmosfera familiare, calda che si respira qui, sarà per la cucina, sincera e generosa, (quella della tradizione per intenderci), una cucina senza orpelli ed effetti speciali ma con tanta sostanza. Sarà per la location che ci trasmette sempre un senso di spiccata convivialità, sta di fatto che la Grotta da Concetta ormai rappresenta un’istituzione per noi.

La Grotta da Concetta Campobasso Insegna esterna
La Grotta da Concetta. Campobasso - Insegna esterna

Ci siamo tornati a pranzo. Siamo nel cuore di Campobasso, a due passi dal centro storico in Via Larino e non lontano dalla suggestiva Porta Mancina che risale al 400. Il locale è davvero particolare, domina la pietra, i soffitti sono in legno. Ci sono tre sale, ognuna con un suo stile e fascino caratteristico e poi c’è un ambiente esterno dove si può pranzare o cenare durante la bella stagione. Anche l’illuminazione è calda e contribuisce a rendere magico il luogo.

La Grotta da Concetta Campobasso Dettaglio di una delle sale interne
La Grotta da Concetta. Campobasso - Dettaglio di una delle sale interne

Non aspettarti mise en place particolari o raffinate, qui protagonista è il cibo. Anche il menù è volutamente minimal: c’è un foglio con elencate tutte le proposte (dagli antipasti al dolce) con i relativi prezzi. Bisogna dire che la carta cambia quasi giornalmente, qualche piatto entra, qualche piatto esce, e varia naturalmente con lo scorrere delle stagioni. Diamo un’occhiata al menù, ci sono tante proposte interessanti, dalla immancabile (e buonissima) pizza e minestra, alle verdure di campo ripassate, dalla parmigiana di cipolle, alle tipiche pallotte cacio e uova. Tra i primi ci sono gli immancabili spaghetti con aglio, olio, peperoncino e cavolfiore, oppure le mezze linguine con carciofi e alici, si va dalla minestra di verza, farro e lenticchie, agli spaghetti con baccalà, cipolle e olive. Tra i secondi spicca la carne (ottima davvero), la bistecca, l’agnello arrosto, il coniglio in porchetta. C’è anche il fegato di maiale con l’alloro. Insomma un menù vario e con numerosi piatti della tradizione.

La Grotta da Concetta Campobasso Caratteristico angolo interno
La Grotta da Concetta. Campobasso - Caratteristico angolo interno

Insomma alla Grotta da Concetta trovi una cucina molisana sincera ma ben eseguita, con materie prime di grande qualità e prodotti freschissimi. La carne poi è ottima carne e il rapporto qualità – prezzo è fantastico. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dal principio. Ci accomodiamo al nostro tavolo e ordiniamo due antipasti da gustare in attesa dei primi. Da bere optiamo per una generosa Tintilia della casa, un rosso corposo che accompagnerà il nostro pranzo. Si comincia con due bruschette, una classica con i pomodorini, l’altra a dir poco spettacolare con burro, alici e spinaci. Quello del burro con le alici è un matrimonio d’amore ma la nota sorprendente è la presenza degli spinaci che donano una spinta in più. Davvero una bruschetta ottima.

Bruschetta al pomodoro e bruschetta con burro alici e spinaci
Bruschetta al pomodoro e bruschetta con burro, alici e spinaci

Poi l’altra proposta è un piatto di carciofi, patate e spinaci. Anche questo piatto è buonissimo, che sapore quei carciofi…

Carciofi patate e spinaci
Carciofi, patate e spinaci

Tra gli antipasti la pizza e minestra è uno dei piatti “cult” qui da Concetta. Questo è un piatto tipico della cucina contadina molisana: minestra di verdure di campo e tocchetti di pizza di granturco. Alla Grotta da Concetta la pizza e minestra è una vera istituzione. Per noi è quasi un dovere ordinarla quando veniamo qui. Adoriamo questo matrimonio di sapori: la verdura che accompagna mirabilmente la pizza di granturco spezzettata e leggermente bagnata. Piccolo consiglio, noi prima di gustarla, ci passiamo sopra giusto un giro di olio Evo molisano a crudo. Emozione.

La Pizza e minestra
La pizza e minestra di Concetta 

Ma il piatto per cui torniamo sempre alla Grotta da Concetta sono senza dubbio gli spaghetti con aglio, olio, peperoncino, cavolfiore e peperone crusco. Per noi è una sorta di confort food. La cottura degli spaghetti è perfetta, sono conditi alla perfezione. In pratica è una versione dell’aglio, olio e peperoncino, rafforzata dal cavolfiore, stufato e poi leggermente ripassato in padella, e arricchita dal peperone crusco che dona al piatto il “crunch” aromatico. Questo piatto è poesia nella sua semplicità.

Spaghetti aglio olio peperoncino cavolfiore e peperone crusco
Spaghetti aglio, olio, peperoncino, cavolfiore e peperone crusco

Ottimi anche gli spaghetti con baccalà, cipolle e olive. Anche qui, abbiamo trovato una cottura perfetta ed un equilibrio incredibile: sapido e dolce vanno a braccetto grazie al baccalà con il suo gusto deciso che bilanciava in modo fantastico la nota dolce della cipolla. Chapeau.

Spaghetti con baccalà cipolle e olive
Spaghetti con baccalà, cipolle e olive

Come secondi optiamo per una generosa bistecca di vitello con insalata di campo. La carne è davvero ottima.

Bistecca di vitello e insalata
Bistecca di vitello e insalata di campo

Come ottimo, morbido, saporito era l’hamburger di maiale casertano con friggitelli e patate.

Hamburger di maiale casertano con friggitelli e patate
Hamburger di maiale casertano con friggitelli e patate

Che pranzo sarebbe senza un dolcetto. Gustiamo la torta di mele, uvetta e cannella. Spaziale! 

Torta di mele con uvetta e cannella
Torta di mele con uvetta e cannella

Accompagniamo il dessert con l’immancabile Genziana. Ci concediamo due giri di amaro alle radici di Genziana di Scuppoz. Ottimo amaro di genziana ottenuto da vino bianco e un blend di ben 3 radici diverse. Va sottolineato come la lavorazione e la produzione della Genziana delle Pecore di Scuppoz sia totalmente artigianale.

Genziana delle Pecore di Scuppoz
Genziana delle Pecore di Scuppoz

Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 32 euro a persona. Davvero un rapporto qualità – prezzo fantastico.

La Grotta da Concetta a Campobasso è una garanzia. Il locale è carino, caldo, intimo, sembra quasi di entrare in una osteria-trattoria d’altri tempi. L’ambiente è familiare, per certi versi spartano. Non ti aspettare effetti speciali ma una cucina sincera, generosa e ben eseguita con prodotti freschissimi e materie prime di qualità che seguono il ritmo delle stagioni. Qui trovi i piatti tipici della tradizione molisana ben eseguiti e porzioni generose. Gli antipasti sono fantastici, tra questi la lode va alla pizza e minestra, da non perdere. Tra i primi, gli spaghetti con aglio, olio, peperoncino e cavolfiore sono sublimi, e a parer nostro anche da soli valgono il viaggio. La carne è eccellente, la bistecca di vitello è saporita, morbida e succosa, ottimo anche l’hamburger di maiale casertano. Tra i dolci nota di merito per la torta di mele con uvetta e cannella. Il servizio è informale e veloce. La cosa sorprendente poi è il rapporto qualità – prezzo, a dir poco fantastico. Oggi riuscire a pranzare dall’antipasto al dolce e spendere sui 30 euro è ormai una rarità. Davvero complimenti. Piccola raccomandazione, il locale è sempre pieno sia a pranzo che a cena, quindi il consiglio è quello di prenotare sempre con un po’ di anticipo per avere la certezza di trovare posto. Bisogna organizzarsi anche perché i giorni di chiusura sono il Sabato e la Domenica. La Grotta da Concetta a Campobasso è una osteria - trattoria fantastica, unica nel suo genere e per questo molto amata e frequentata. Provare per credere. Alla prossima.

 

La Grotta da Concetta
Via Larino n.7
Campobasso
Tel. 0874 311378

Domenica 24 Novembre La Pasticceria Pesce ad Avella celebra la mitica Cassata Avellana. Questo dolce è sicuramente uno dei fiori all'occhiello al pari dei lievitati, del Maestro Pasticcere Pasquale Pesce. Pasquale da anni è degno erede della tradizione di famiglia e porta avanti un progetto caratterizzato da amore, conoscenza, talento e passione per la propria terra. La Pasticceria Pesce nasce nel lontano 1896, Pasquale Pesce realizza i suoi dolci e le sue creazioni partendo dalla grande qualità e dalla scelta attenta e certosina delle materie prime. A questo si aggiunga una lavorazione accurata, l'assenza di prodotti di sintesi, e tanto amore per il proprio lavoro.
La Cassata Avellana è uno dei vanti della Pasticceria Pesce, chi la conosce e chi l'ha provata sa bene di cosa parlo. Inventata giusto 10 anni fa da Pasquale Pesce, rappresenta una perfetta sintesi tra la Sicilia e il territorio avellano. Viene realizzata con una meravigliosa ricotta di pecora e le “fantastiche” nocciole avellane (uno dei vanti del territorio). Nella Cassata Avellana le nocciole sostituiscono la frutta candita presente nella sua parente siciliana. In superficie è ricoperta da una cascata di nocciole, che regalano una piacevole e goduriosa nota croccante. L’interno è una sinfonia, il suo sapore ti abbraccia e ti avvolge, un sapore morbido, delicato ma mai stucchevole. Te ne innamorerai come è capitato a me.

Cassata avellana della Pasticceria Pesce Dettaglio
La Cassata Avellana della Pasticceria Pesce - Dettaglio

La Cassata Avellana è senza dubbio uno dei dolci “imperdibili”, e rappresenta secondo me uno dei piaceri da concedersi almeno una volta nella vita. Assolutamente da provare. E allora quale migliore occasione del suo decimo compleanno per gustarla?Durante questo evento ci sarà modo anche di celebrare Pasquale Pesce per i premi ottenuti di recente al “Campionato del mondo del Panettone e a “Panettone senza confini”.

Non perdere l'appuntamento Domenica 24 Novembre dalle ore 17.30 nella sede storica della Pasticceria Pesce in Via Giacomo Leopardi, n.33 ad Avella.
Ma la Pasticceria Pesce eccelle anche per i suoi lievitati, a partire dai panettoni, pluripremiati e di cui ti parleremo a breve, ma intanto facciamo gli auguri alla Pasticceria Pesce, a Pasquale e ovviamente alla mitica Cassata Avellana!

 

Pasticceria Pesce
Via Giacomo Leopardi, n.33
Avella (Av)
Tel. 081 1849 5000
Visita il sito web della Pasticceria Pesce

Siamo in Molise, regione che ci regala sempre spunti interessanti e sorprese incredibili. Sepino è un borgo dalla storia antichissima e ricco di tradizione che fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Siamo a circa 700 metri di altitudine alle pendici del Matese molisano, il borgo è circondato da verde e boschi. Il centro storico è molto interessante grazie alla sua morfologia, deliziosi i suoi vicoletti e alcuni scorci di indubbia suggestione. Qui a Sepino, storia, cultura, natura e bellezze paesaggistiche vanno a braccetto. A pochi passi dalla Piazza centrale del paese (Piazza Nerazio Prisco) c’è Gustus Ristorante dove ci siamo fermati a pranzo.

Gustus Ristorante Sepino Insegna esterna
Gustus Ristorante. Sepino - Insegna esterna

La location è caratteristica e di sicuro effetto. Antico e moderno si coniugano alla perfezione, la pietra viva si sposa con uno stile quasi industriale, belli i tavoli e le sedute, così come il bancone che spicca grazie al suo fondo color oro.

Gustus Ristorante Sepino Un suggestivo scorcio del locale
Gustus Ristorante. Sepino - Un suggestivo scorcio del locale

Il menù cambia spesso e segue il ritmo delle stagioni e la disponibilità di materie prime e prodotti. Ci sono sei proposte di antipasti, quattro primi, cinque secondi e i dessert. La carta dei vini è curata e privilegia (come è giusto che sia) interessanti etichette molisane. Mentre decidiamo il da farsi, arrivano i pani, con una bollicina di benvenuto (una carineria sempre gradita).

prosecco di benvenuto e i pani
Gustus Ristorante. Sepino - Bollicina di benvenuto e i pani

Ed ecco l’entreè di benvenuto dello chef, un delizioso bocconcino di maiale con il suo fondo, accompagnato da una quenelle di ricotta molisana e pane carasau a donare croccantezza. Ottimo incipit.

Entreé dello chef
Entreé dello chef

Intanto scegliamo il vino, restiamo in Molise con una bella Tintilia, Lagena Doc di Cantine D’Uva. Di un bel colore rosso quasi rubino, con intense note floreali e speziate, questo vino rosso ottenuto da uve Tintilia in purezza convince per la sua struttura, un rosso poderoso che accompagnerà in modo mirabile in nostro pranzo.

Tintilia del Molise DOC LAgena di Angelo Duva
Tintilia del Molise DOC Lagena di Angelo D'uva

Cominciamo con gli antipasti. Optiamo per culatello e caciocavallo Molisano in tempura. Il culatello è meraviglioso, delicato e saporito ma con il caciocavallo in tempura saliamo a livelli siderali. C’è tutto il profumo del Molise in questo caciocavallo. Spettacolare….

Culatello e caciocavallo molisano in tempura
Culatello e caciocavallo molisano in tempura

L’altro antipasto è senza dubbio particolare: galatina di pollo con salsa di peperone, pomodorino rosso e giallo e scaglie di pecorino.

Galatina di pollo con salsa di peperone pomodorino rosso e giallo e scaglie di pecorino
Galatina di pollo con salsa di peperone, pomodorino rosso e giallo e scaglie di pecorino

I cavatelli con cavolfiore, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante sono delicati e sorprendenti. Ho trovato geniale l’abbinamento del cavolo con la fonduta di caciocavallo così come vincente è la scelta della pancetta che regala al piatto un sapore rustico e la nota croccante.

Cavatelli con cavolfiore fonduta di caciocavallo e pancetta croccante
Cavatelli con cavolfiore, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante

Convincenti anche i ravioli di burrata con pomodorino rosso e giallo, ventricina croccante e pesto di pistacchio. Goduriosi i ravioli ripieni di voluttuosa burrata, si sposavano alla perfezione con il pesto di pistacchio stemperato con i pomodorini gialli e rossi. Interessante la nota intensa della ventricina leggermente croccante.

Ravioli di burrata con pomodorino giallo e rosso ventricina croccante e pesto di pistacchio
Ravioli di burrata con pomodorino giallo e rosso, ventricina croccante e pesto di pistacchio

Decidiamo di prendere un secondo in due. La nostra scelta cade sul filetto mignon lardellato cotto in cbt con finocchio gratinato e salsa glassata alla Tintilia del Molise. Mai scelta fu più felice, la carne di maiale era tenerissima e gustosa (forse una delle migliori provate nell’ultimo anno), resa ancora più saporita dalla suo “vestito”, lardellata in modo sublime e accompagnata da finocchi gratinati e una salsa alla Tintilia davvero sublime. Chapeau.

Filetto mignon lardellato cotto in cbt con finocchio grigliato e salsa glassata alla Tintilia del Molise
Filetto mignon lardellato, cotto in cbt con finocchio grigliato e salsa glassata alla Tintilia del Molise

Chiudiamo in dolcezza con il dessert: tiramisù scomposto e polvere di cacao, ottimo anche questo. Accompagno il dessert con un ottimo amaro alle erbe e chiediamo il conto.

Tiramisù scomposto
Tiramisù scomposto

Per il nostro pranzo da Gustus Ristorante a Sepino paghiamo poco più di 45 euro a persona.

Gustus Ristorante è stata davvero una fantastica scoperta. Il ristorante è centralissimo, si trova a pochi passi da Piazza Nerazio Prisco, la Piazza principale di Sepino e cuore della vita del borgo. La location è curata e regala una piacevole sensazione di familiarità. Antico e moderno si fondono in modo equilibrato ed armonioso. Da Gustus Ristorante trovi una cucina convincente, una cucina che racconta il territorio molisano, ma lo fa in maniera originale e creativa, con una grande attenzione alla scelta dei prodotti (tutti stagionali) e delle materie prime, tutte di grande qualità. Il caciocavallo molisano in tempura è paradisiaco, tra i primi i cavatelli con cavolfiore, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante sono sorprendenti e delicati, i ravioli di burrata con pomodorino rosso e giallo, ventricina croccante e pesto di pistacchio quasi ci costringono al bis. Tra i secondi il filetto mignon lardellato cotto in cbt con finocchio gratinato e salsa glassata alla Tintilia del Molise da solo vale il viaggio. Era da tempo che non gustavamo un filetto così morbido e saporito. Nota di merito per il servizio, preciso, informale, quasi impeccabile. Fornita e curata la carta dei vini con un’attenzione particolare alle etichette molisane. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Gustus Ristorante a Sepino è stata una fantastica scoperta ed entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.

 

Gustus Ristorante
Via Nicola Giacchi n.2
Sepino (Cb)
Tel. 388 153 93 95
Visita il sito web di Gustus Ristorante Sepino

Ti proponiamo la ricetta di un meraviglioso primo piatto che abbiamo gustato da Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti. Si tratta della calamarata con cime di rapa, guanciale, provolone del monaco e pinoli. Meraviglioso l’abbinamento delle cime di rapa con il provolone del Monaco. A chiudere il piatto la nota croccante del guanciale. Prova a farlo a casa……

Ingredienti per 4 persone:

- Olio extravergine di oliva (olio evo)
- Uno spicchio d’aglio tritato finemente
- Due fette di guanciale
- Mezzo chilo di cime di rapa
- Due filetti di acciughe
- 400 gr di pasta (calamarata)
- Sale
- Acqua di cottura della pasta
- ⁠Pinoli tostati q.b.

Procedimento:

In una padella, scalda l'olio extravergine di oliva con i due filetti di alici, appena sciolti dal calore, aggiungi l’aglio tritato finemente e lascia prendere colore. Dorato l’aglio, aggiungi acqua per non farlo bruciare, a seguire aggiungi le cime di rapa precedentemente sbollentate (non più di 2/3 minuti di bollore in base alla loro grandezza) e tagliate a pezzi da 2/3 cm. Lascia andare a fuoco medio per 5 minuti, gira spesso per amalgamare il sapore ed aggiusta di sale. A fine cottura lascia riposare con coperchio, per almeno altri 5 minuti.
In una vaschetta riponi 3 cucchiai di cime di rapa pronte, aggiungi olio extravergine ed un cucchiaio di provolone del monaco grattugiato, amalgama per bene e via in forno a 180 gradi per 10 minuti. Ti serviranno dopo per guarnire la parte centrale del piatto. Riponi la restante parte delle cime in un contenitore, aggiungi un filo d’olio, acqua se necessario e frulla il tutto con un mixer ad immersione.
Il risultato finale deve essere un composto cremoso e non liquido.
Cala la pasta, scola qualche minuto prima del fine cottura e versa in una padella antiaderente, aggiungi il composto precedentemente ricavato, riduci a fuoco vivo l’eventuale consistenza troppo cremosa ed impiatta.
Poi una generosa ma non troppo, grattugiata a trama sottile del provolone del monaco, al centro posiziona parte delle cime di rapa passate in forno e completa con guanciale precedentemente reso crusco (croccante) in padella e pinoli tostati.
Buon appetito!

- Executive Chef: Salvatore Iannotta 


 

Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo

E’ sempre una buona idea tornare da Bacalajuò ad Acerra. Questa osteria “contemporanea” si trova a pochi passi dal maestoso Castello Baronale. Qui trovi una cucina che esalta il baccalà con proposte convincenti e una materia prima d’eccellenza lavorata a regola d’arte. Ricordavamo ancora con nostalgia la nostra ultima visita qui, siamo ritornati per gustare di nuovo i loro piatti, ovviamente tutti con un comune denominatore: sua maestà il baccalà. Altra cosa che ci faceva piacere era tornare per salutare Luigi Esposito il patron di Bacalajuò, erede di una famiglia che da oltre quattro generazioni importa direttamente e lavora stoccafisso e baccalà. La storia della famiglia Esposito e del baccalà comincia proprio ad Acerra quando nonno Luigi decise di fermarsi perché ebbe modo si testare le caratteristiche uniche dell’acqua della zona con cui riusciva a rigenerare in modo perfetto lo stoccafisso e a dissalare in perfettamente il baccalà. La storia va avanti e continua grazie a Luigi che si proietta nel futuro senza mai dimenticare le radici e la tradizione. Siamo nella parte antica di Acerra, in Piazza Castello. Anni fa qui c’era la Vinoteca Esposito che nel tempo si è trasformata in una moderna osteria che esalta il baccalà in ogni sua declinazione. Ecco Bacalajuò.

Bacalajuò Insegna esterna
Bacalajuò. Acerra - Insegna esterna

Luigi Esposito ci accoglie da par suo, sorridente, appassionato. Ci accomodiamo e mentre decidiamo cosa gustare ci servono il pane (piccolo spoiler, servirà dopo per la scarpetta) e un graditissimo entreé: un plumcake alle verdure davvero ottimo. Soffice e gustoso, mi sembra di sentirne ancora il profumo…

Plumcake alle verdure
Plumcake alle verdure

Intanto ordiniamo da bere una minerale e una bottiglia di Primula Rosa di Cantine Barone (azienda vitivinicola cilentana con sede a Rutino). Il Primula Rosa è un rosato a cui sono affezionato e che mi ha colpito sin dalla prima volta in cui l’ho provato. Di un bel colore rosa chiaro, con importanti note floreali, sentori di frutta, questo vino è ottenuto da uve aglianico del Cilento in purezza e si presenta morbido ed equilibrato. Sarà un ottimo compagno di viaggio per la nostra cena a base di baccalà…

Primula Rosa di Cantine Barone
Rosato Primula Rosa di Cantine Barone

Cominciamo con uno dei must di Bacalajuò, piatto meraviglioso: il carpaccio di baccalà, fatto con olive tonde Nocellara del Belice, pomodoro San Marzano essiccato, alici di Sciacca sfilettate a mano, e ovviamente baccalà. Questo carpaccio è una poesia, una sorta di “sashimi napoletano”, fresco, perfettamente equilibrato con un baccalà lavorato con cura e amore e tagliato con il diametro giusto capace di regalare emozione ad ogni morso. Questo piatto anche da solo vale la visita da Bacalajuò.

Carpaccio di baccalà di Bacalajuò
Carpaccio di baccalà di Bacalajuò

Con la Papaccella ripiena siamo nella più pura tradizione. Piatto che rassicura e sa di casa. Abbiamo la papaccella (non sottaceto) cotta al forno ripiena di mollica di pane contadino, spezie, baccalà, polvere di olive nere itrane e origano. 

Papaccella ripiena di pane contadino spezie baccalà polvere di olive nere itrane e origano
Papaccella ripiena

Le linguine alla Don Gaetano sono un inno alla gioia. Piatto di cui siamo innamorati, un riuscitissimo gioco di consistenze, caldo – freddo e un gusto inimitabile. Fatte con olive nere, capperi, olio Evo, pomodori essiccati, sale, pepe, zest di limone, prezzemolo e ovviamente baccalà a listarelle, le linguine alla Don Gaetano è un piatto cult di Bacalajuò.

Linguine alla Don Gaetano
Linguine alla Don Gaetano di Bacalajuò

Con le linguine in cassuola invece accontentiamo il palato dei puristi della tradizione. Sapore deciso, intenso e godurioso: pomodoro, olive nere, olio Evo, capperi, prezzemolo, tocchetti di baccalà in cassuola. Qui la scarpetta è un imprescindibile dovere morale.....

Le linguine in cassuola
Le linguine in cassuola

Non poteva mancare il fritto di mussillo di baccalà con le papaccelle. Eccezionale, saporito con un fritto leggero, non unto. 

Fritto di mussillo di baccalà con papacelle
Fritto di mussillo di baccalà con papacelle

Il baccalà in oliocottura con verdutine grigliate è stata una rivelazione. Il baccalà cotto così è quasi una “marmellata”, si scioglie letteralmente in bocca rilasciando un sapore unico ed intenso...

Baccalà in oliocottura con verdurine grigliate
Baccalà in oliocottura con verdurine grigliate

Saltiamo il dessert ma ci concediamo un paio di giri di amari e degustiamo il nocillo Dianara, dal progetto di Mariella Tortora che ha creato una linea di liquori e distillati di eccellenza che esaltano il territorio, i suoi prodotti e la tradizione. Il nocillo Dianara è davvero notevole. Da provare. Paghiamo per la nostra cena da Bacalajuò poco più di 50 euro a persona. Abbiamo trovato coerente e corretto il rapporto qualità – prezzo.

Bacalajuò è una garanzia. Chi ama il baccalà qui troverà di che divertirsi. Piacevole ed informale è l’atmosfera che si respira in questa moderna osteria che guarda al futuro ma con solide radici legate alla tradizione più pura. Bacalajuò si trova a pochi passi dal Castello Baronale di Acerra e rappresenta l’evoluzione della tradizione della famiglia Esposito, che da oltre quattro generazioni ha legato il suo nome alla importazione, lavorazione e commercializzazione di baccalà e stoccafisso. Luigi Esposito è il patron, appassionato, preparato, saprà guidarti alla scoperta delle proposte in carta, dei fuori menù e saprà consigliarti i migliori abbinamenti con il vino. La carta dei vini è ben strutturata e calibrata. Il servizio è veloce ed informale. Il carpaccio di baccalà è poesia, tra i primi non perderti l’iconica Linguina alla Don Gaetano, e se sei un purista le linguine in cassuola ti commuoveranno. Da standing ovation il fritto di mussillo con papaccelle ed il baccalà in oliocottura. Bacalajuò ad Acerra si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Imperdibile e come dice Luigi Esposito, grazie “siempre” ed alla prossima ….



Bacalajuò
Via Nazario Sauro n.6
Acerra (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò

Siamo nella nostra amata Irpinia, territorio capace sempre di emozionarci e regalarci spunti di riflessione interessanti e paesaggi meravigliosi in ogni periodo dell'anno. Rocca San Felice è uno dei borghi irpini più belli e caratteristici, pieno di fascino e suggestione con le sue strade lastricate, le casette in pietra, i vicoletti, le scale. In alto c'è la Rocca che domina il paese. Rocca San Felice si trova nella Valle d’Ansanto, famosa percè qui c’è la “mefite”, il laghetto sulfureo citato anche da Virgilio e che secondo gli antichi, era la porta degli inferi. Siamo anche nel territorio di produzione di uno dei miei formaggi preferiti: il pecorino Carmasciano.
Questo è davvero un luogo unico dove natura, storia e gastronomia creano un fantastico unicum. Dopo aver attraversato la piazza dove troneggia un bellissimo tiglio secolare (piantato nel 1799 ai tempi della Rivoluzione Napoletana come simbolo di libertà), ci dirigiamo per pranzo al Ristorante Museo La Ripa, il locale si trova inserito nel suggestivo borgo medievale. Ovviamente abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo.

La Ripa Ristorante Museo Rocca San Felice Insegna esterna
La Ripa Ristorante Museo. Rocca San Felice - Insegna esterna

Se dall'esterno la Ripa Ristorante - Museo è spettacolare, all’interno continua l’effetto “wow”, il locale infatti si sviluppa su due livelli, l’atmosfera è piacevole, intima, familiare, domina la pietra viva, l’arredo è sobrio e adeguato al contesto. La mise en place è semplice ma al contempo curata. All’esterno c’è anche una sorta di terrazzino panoramico dove durante la bella stagione si può pranzare o cenare con vista sulle verdi colline irpine. Noi ci accomodiamo, e come al solito diamo uno sguardo alle proposte in carta: un vero trionfo di prodotti irpini e di piatti della tradizione. Mentre decidiamo il da farsi ci viene servito un graditissimo entreé: mini bun con impasto alla rapa rossa ripieno di mortadella, melanzane e provola con balsamico. Ottimo inizio...

Entreé
La Ripa. Rocca San Felice - Entreé

Per il vino restiamo in Irpinia e optiamo per uno tra i miei preferiti: il Rasott Irpinia Campi Taurasini DOC dell’azienda agricola Boccella di Castelfranci. Un aglianico poderoso e intenso, con sentori di frutta rossa e un lungo e bel finale speziato. Vino perfetto da abbinare ad una cucina generosa come quella irpina, a carni e formaggi stagionati.

Rasott Irpinia Campi Taurasini dellazienda Agricola Boccella
Rasott - Irpinia Campi Taurasini DOC dell'azienda Agricola Boccella

Tra gli antipasti, lo sformato di patate di montagna con crema di patate, funghi porcini e mortadella convince e rassicura grazie ad un perfetto equilibrio di sapori e profumi.

Sformato di patate di montagna con crema di patate funghi porcini e mortadella classica
Sformato di patate di montagna con crema di patate, funghi porcini e mortadella classica

Il timballino di pancotto e baccalà con peperone crusco accompagnato da una zuppetta di fagioli quarantini, origano e crostini di pane ci regala gioia. Ottimo il timballo con il baccalà (da queste parti cucinato davvero in modo egregio), interessante lanota croccante del peperone crusco, ma il plus di questo piatto è la zuppetta di fagioli quarantini di Volturara irpina. Questi fagioli (presidio Slow food) sono particolari e si chiamano così perché impiegano proprio quaranta giorni per portare a compimento il loro processo di maturazione. Sono piccoli, dalla forma quasi tonda e hanno una buccia quasi impercettibile, oltre ad essere buonissimi. Fatti così a mo’ di zuppa con i crostini e l’origano di montagna sono un piatto da favola.

Timballino di pancotto e baccalà con zuppetta di fagioli quarantini origano peperone crusco e crostini di pane
Timballino di pancotto e baccalà con zuppetta di fagioli quarantini, origano, peperone crusco e crostini di pane

Interessante anche il tortino di melanzane servito con una polpetta di melanzane e un sughetto di pomodorini rossi di collina che mi ha obbligato alla scarpetta. E chissenefrega del bon ton…! Questo piatto è stato un modo incredibile per gustare le ultime melanzane di stagione….

Tortino di melanzane e polpette di melanzane con pomodorini rossi
Tortino di melanzane e polpette di melanzane con pomodorini rossi di collina

Come primi degustiamo dei commoventi ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini datterini gialli e pesto di basilico bio. Fantastici i ravioli di loro produzione ripieni di una ricotta di Carmasciano che è a dir poco spettacolare. Perfetto l’abbinamento con i pomodorini gialli che esaltano il delicato sapore dei ravioli.

Ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini gialli e pesto di basilico
Ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini gialli e pesto di basilico bio

Con gli ziti spezzati con il ragù di salsiccia secca e pecorino di Carmasciano facciamo un viaggio nella più pura tradizione irpina. Il ragù è sublime e il pecorino di Carmasciano dona al piatto una bella nota sapida e un spunto in più.

Ziti spezzati con il ragù di salsiccia secca di loro produzione e scaglie di pecorino Carmasciano
Ziti spezzati con il ragù di salsiccia secca e scaglie di pecorino Carmasciano

Altro alfiere della tradizione è il ragù di agnello, protagonista di un altro piatto: le tagliatelle all’uovo tirate a mano con il ragù di agnello appunto e l’immancabile pecorino di Carmasciano. Poesia del territorio.

Tagliatelle alluovo tirate a mano con ragù di agnello e Carmasciano
Tagliatelle all'uovo tirate a mano con ragù di agnello e Carmasciano

Le orecchiette con torzella, burrata e alici di ciaciolo del Cilento sono sorprendenti e goduriose. Anche qui la cosa che colpisce è l’equilibrio perfetto tra i vari sapori, la nota forte della torzella, la morbida burrata e il sapido delle alici. Davvero un gran piatto.

Orecchiette con torzella burrata e alici di cianciolo
Orecchiette con torzella, burrata e alici di cianciolo del Cilento

Gustiamo un solo secondo. La scelta ricade sulla costoletta di agnello con granella di nocciole e verdure di campo (scarola e cicorie). L’agnello era morbido e saporito e l’abbinamento con le verdurine appena ripassate in padella ci stava alla grande.

Costoletta di agnello con granella di nocciole e verdure di campo
Costoletta di agnello con granella di nocciole e verdure di campo

Siamo a Rocca San Felice, come si fa ad andar via senza gustare un po’ di Carmasciano? Detto…fatto. Prendiamo due degustazioni di Carmasciano, uno più giovane l’altro semistagionato. A dir poco sublime…
Il pecorino di Carmasciano presidio Slow Food, è un vanto dell’Irpinia, un formaggio dalle caratteristiche uniche e preziose in grado di donare al palato sensazioni senza eguali. Per me il Carmasciano è uno dei migliori formaggi in assoluto, lo adoro.

Degustazione di Pecorino Carmasciano
Degustazione di Pecorino Carmasciano

Chiudiamo in dolcezza con due dessert. Ecco il caldofreddo di pera abate con ricotta di Carmasciano mantecata e pasta frolla sbriciolata.

Caldofreddo di pera abate con ricotta di Carmasciano mantecata e pasta frolla sbriciolata
Caldofreddo di pera abate con ricotta di Carmasciano mantecata e pasta frolla sbriciolata

E il pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarene sciroppate. Dessert davvero notevole…

Pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarena sciroppata
Pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarene sciroppate

Ci concediamo un paio di giri di amari e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo alla Ripa Ristorante Museo 45 euro a persona.

La Ripa Ristorante - Museo è un piccolo gioiello incastonato in uno scenario da sogno: il borgo medievale di Rocca San Felice. La location è suggestiva e particolare. Qui troverai una cucina saldamente legata al territorio, piatti della tradizione e materie prime di eccellenza. Tutto ovviamente segue il ritmo delle stagioni. Tra gli antipasti il timballino di pancotto e baccalà con zuppetta di fagioli quarantini, origano e crostini di pane regala emozione. I ravioli di ricotta di Carmasciano con pomodorini datterini gialli anche da soli valgono il viaggio, le orecchiette con torzella, burrata e alici di cianciolo sono sorprendenti, gli ziti al ragù di salsiccia secca sono deliziosi. Per chi ama la tradizione più pura il ragù di agnello è imperdibile. A proposito di agnello, le costolette le abbiamo trovate morbide e saporite. Tra i dolci non perderti il pasticcio di millefoglie con crema chantilly e salsa di amarene sciroppate. Il servizio è veloce ed informale. La carta dei vini è curata e ben calibrata. Corretto il rapporto qualità - prezzo. La Ripa Ristorante - Museo a Rocca San Felice si conferma nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Da provare e riprovare….

 

 

 

La Ripa Ristorante – Museo
Via Ospedale n.1
Rocca San Felice (Av)
Tel. 0827 215023
Visita il sito web della Ripa Ristorante - Museo

Rieccoci in Irpinia a Grottaminarda. Siamo tornati da N’ata Luna Restaurant. Sono anni che veniamo qui, e nel tempo abbiamo avuto modo di vivere e seguire l'evoluzione e la crescita di questo vero e proprio “tempio del gusto”. Siamo tornati per gustare le proposte dello chef Vincenzo Vazza, talentuoso, appassionato, capace di regalare emozioni con la sua cucina caratterizzata da passione per il territorio, studio, conoscenza e quel pizzico di creatività che la rendono unica. Un mix di tradizione irpina e modernità. Il resto lo fanno il servizio e la location, “good vibes” direbbe qualcuno ed in effetti è così. Da N'Ata Luna si respira un'atmosfera davvero piacevole. Per noi questo posto è una certezza, un riferimento. Questo è un locale “globale”, dove puoi fare colazione, concederti una pausa caffè, incontrare amici, coccolarti con i dolcetti, pranzare, cenare o concederti un fantastico aperi-food con stuzzicanti proposte di cucina e materie prime eccellenti. “Deus ex machina” di N'ata Luna è Vincenzo Panico, persona a modo, nella vita consulente aziendale ma “gourmet” nell’animo e con una smodata passione per il “bon vivre” e la convivialità. Con lui la moglie Antonella Tocco, instancabile, precisa, un vero vulcano di energia. 

Nataluna. Grottaminarda particolare interno
N'ataluna. Grottaminarda - Particolare interno

Arrivare da N'ata Luna è semplicissimo, siamo in Contrada Ruvitiello a pochissimi Km dal casello di Grottaminarda della A-16. C’è un ampio e comodo parcheggio gratuito (cosa non trascurabile). All’interno il locale è come lo ricordavo, un vero spettacolo: ampio, luminoso, arredato con gusto e cura. Dominano il legno ed i colori chiari. Bellissimi i tavoli, le sedie e gli arredi dallo stile volutamente un po’ industrial e un po’ retrò. Tutto è curato nei dettagli e trasmette una sensazione di familiarità, ci si sente a casa, quasi coccolati e in un ambiente raffinato, elegante ma al contempo rassicurante e accogliente come l’abbraccio di una mamma. Suggestiva poi la sala con l’angolo cantina. Ma andiamo alla proposta gastronomica. In cucina a comandare le operazioni c'è Vincenzo Vazza, talentuoso chef originario di Bonito, con la sua brigata. Ma andiamo alla proposta gastronomica. Diamo un'occhiata alla carta, ci sono 2 menù degustazione (di cui uno della tradizione irpina). Cinque proposte di antipasti, cinque primi (più un fuori menù), cinque secondi e i dessert. La cosa che colpisce è come tutto parta dalla tradizione, e parli di territorio. In questo periodo spicca anche la presenza tra le altre cose del tartufo e dei porcini. Noi ordiniamo a la carte.
Intanto ci servono i loro pani: cracker artigianale realizzato dallo chef con semi di sesamo e sale maldon, tarallo napoletano realizzato come da tradizione con sugna, pepe e mandorle, grissini tirati a mano e una pagnotella di pane casereccio cotta nel forno a legna. Che spettacolo.....

I Pani artigianali
I Pani artigianali

Da bere oltre ad una minerale prendiamo due calici di Lacrimarosa Irpinia rosato DOC di Mastroberardino, ottenuto da uve di aglianico in purezza questo rosato è davvero gradevole, di un colore rosa tenue e intense note fruttate. In attesa degli antipasti arriva il loro entreé di benvenuto: cannolino croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata al Pulieio irpino (un tipo di mentuccia selvatica diffusa in alcune zone dell'Irpinia caratterizzato da un profumo intenso e un sapore particolare). Tartelletta realizzata dallo chef, scarola riccia, goccia di pecorino e polvere di acciughe, e chiudiamo con il sapore intenso e il contrato di sapore della pallotta di "cacio e ova" (formaggio e uova) con mostarda di pera e germogli colorati.

Entreé dello chef Vincenzo Vazza
Entreé dello chef Vincenzo Vazza

Il cannolino è davvero squisito con un morbido e profumato ripieno di ricotta di Carmasciano con la nota aromatica del pulieio irpino.

Cannolo croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata con Pulieio
Cannolo croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata con Pulieio

La tartelletta è sorprendente, in pratica un ricordo di pizza chiena della tradizione ma in chiave moderna e creativa.

Tartelletta con scarola riccia goccia di pecorino e polvere di acciughe
Tartelletta con scarola riccia goccia di pecorino e polvere di acciughe

La pallotta cacio e ova è un tripudio di sapore in un gioco riuscitissimo di contrasti, la nota pungente del formaggio incontra il dolce della mostrada di pera.

Pallotta cacio e ova con mostarda di pera e germogli colorati
Pallotta cacio e ova con mostarda di pera e germogli colorati

Ecco gli antipasti che abbiamo scelto: fiore di zucca nel suo giardino, ossia fiore di zucca croccante, ripieno di ricotta e menta, pesto di zucchine alla menta, zucchine, ravanelli e pomodorini confit. Proposta fresca e colorata.

Fiore di zucca nel suo Giardino
Fiore di zucca nel suo Giardino

Il baccalà all'insalata con fagiolini, ciuffetti di scarolina, gel di papaccelle, polvere di olive nere è una poesia.

Baccalà allinsalata con fagiolini e scarola
Baccalà all'insalata con fagiolini e scarola

Meraviglioso lo spaghettone alla chitarra, coulis di pomodori rossi e gialli, pomodorini infornati, stracciatella e clorofilla di basilico. Lo spaghettone mantiene la cottura in modo mirale ed esalta un tripudio di pomodori: coulis di pomodorini gialli e rossi, pomodorini pachino scottati in forno e a chiudere il piatto la stracciata irpina con fogliolina di basilico nano e clorofilla di basilico con il suo profumo inebriante. Davvero un gran piatto.

Spaghettone ai pomodori con stracciatella e clorofilla di basilico
Spaghettone ai pomodori con stracciatella e clorofilla di basilico

Ecco l'omaggio alla tradizione irpina con i taglierini tirati a mano con burro e pulieio irpino. Normalmente e per tradizione il pulieio lo troviamo nel ragù per aromatizzare in modo mirabile il sugo, qui invece viene proposto dallo chef Vincenzo Vazza in bianco, abbinato al burro artigianale aromatizzato al limone, in modo da esaltarne il sapore aromatico, a chiudere il piatto la polvere di acciughe con la sua nota sapida. Un piatto che è una vera e propria poesia del territorio.

I taglierini con burro limone pulieio irpino e polvere di acciughe
I taglierini con burro, limone, pulieio irpino e polvere di acciughe

Come poesia sono anche i taglierini al tartufo irpino. Primo piatto fuori menù che ho voluto degustare.  Li ho trovati semplicemente perfetti. Uno dei tagliolini al tartufo migliori mai mangiati.

Taglierini al tartufo
Taglierini al tartufo

Decidiamo di degustare anche un secondo in due e la scelta cade sul maialino in porchetta ossia maialino da latte porchettato, mayo di peperone arrosto, morbido di patata irpina al Ravece e aglio orsino. Fantastico il maialino che si scioglieva letteralmente in bocca, azzeccato l’abbinamento con la maionese di peperone arrosto e ovviamente con il morbido di patata. Delizioso....

Maialino in porchetta con maionese di peperone arrosto morbido di patata irpina e aglio orsino
Maialino in porchetta

Chiudiamo in dolcezza con un dessert da dividere, optiamo per la Namelaka fragole e limone. Squisito… 

Namelaka fragole e limone
Namelaka fragole e limone

Accompagniamo il dolce con due bicchierini di Don Fà, sublime un vino rosso fortificato, ottenuto da uve rosse e foglie di amarena da un’ antica ricetta dei Baroni de Beaumont. Fiore all’occhiello dell’ Azienda Agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore. 

Don Fà
Don Fà dell'Azienda Agricola Fabio de Beaumont

Paghiamo per il nostro pranzo 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità - prezzo. 

N’ata Luna si conferma alla grande. Questo è a parer nostro un luogo d’eccellenza. Qui trovi davvero tutto, si può venire in ogni momento della giornata. Bellissima la struttura, arredi stupendi, altrettanto bella l’atmosfera che si respira. N’ata Luna è un locale raffinato ma senza eccessi, qui ti senti davvero a casa. La cucina poi è convincente, lo chef Vincenzo Vazza è un vero talento, legatissimo alla sua terra, ovvio che ci sia una grande attenzione alla scelta dei prodotti e della materia prima. Tutto parte dalla tradizione irpina che viene reinterpretata ed in parte rivisitata. Tra gli antipasti il baccalà ha il suo perché, i taglierini (o tagliolini) tirati a mano sono poetici sia nella versione con burro e Pulieio irpino, sia nella versione al tartufo (tra i migliori mai gustati), tra i secondi il maialino porchettato era morbido e gustoso. La carta dei vini è studiata e curata. Il servizio in sala è pressoché perfetto. Complimenti al Deus ex machina di questo luogo del buon vivere e del gusto: Vincenzo Panico, un visionario, un uomo di ingegno e cultura che ha deciso di creare qualche anno fa un progetto davvero bello, con lui la moglie Antonella Tocco ed un team preparato ed in continua evoluzione. N’ata Luna a Grottaminarda si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Da non perdere. Eccellenza…..



N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita la pagina Fb di N'ata Luna

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