Pani e pesci, connubio perfetto. Rivelazione.
Siamo nel cuore del centro storico di Otranto in Corso Garibaldi. Questa è una delle vie più vivaci e frequentate, sempre piena di turisti e di vacanzieri che girano tra case antiche, negozietti e botteghe. Quasi per magia spunta Sofish pani e pesci. La location mi colpisce subito, curata, colori che richiamano il mare.
All’esterno una bella iscrizione sulla parete e il menù in bella vista.
Dentro il locale è piccolo (saranno poco più di 20 coperti) ma curatissimo, accogliente e rifinito molto bene. Il tema “sea” è dominante. Anche i piatti sono carini (a forma di pesci), insomma, niente è lasciato al caso.
Sofish Otranto (Le) - Ingresso del locale
Il mood è quello di un locale “street food” ma Sofish è molto, molto di più. Ci siamo trovati talmente bene che ci siamo passati più volte per provare diverse loro proposte. Si può mangiare accomodandosi ai tavolini ma anche ordinare e portare via. Da quello che ho visto anche il “take away” funziona molto..
Sul menù trovate tempure, fritture di polpo, calamari, fish and chips, cozze fritte, chips di patate, la meravigliosa frisa di mare (di cui vi parlo tra poco), i panini di mare, le tartare di polpo e salmone , cruditè di mare, le insalate, tre piatti: tagliata di tonno, tataki di salmone, filetto di ricciola dorato e un dessert.
Anche considerando la portata e la qualità del menù capirete che non siamo di fronte ad un semplice locale street food.
Noi qui abbiamo provato la frisa di mare con frisa d’orzo, tartare di tonno fresco, stracciatella profumata agli agrumi, concassè di San Marzano, basilico fresco, olio evo e citronette al limone. Assolutamente divina…
Frisa di mare
Per non parlare dei panini di mare, un trionfo di sapori con abbinamenti studiati e vincenti. il Salmone in crosta di pistacchio con tagliata di salmone in crosta di pistacchio, spinaci saltati, primo sale alle erbe, crema di melanzane. So…..good !
Panino Salmone in crosta di pistacchio
Il Trancio di spada con pesce spada, cima di rape, olive taggiasche, burrata fresca. Anche questo buonissimo, ho trovato meraviglioso l’abbinamento del pesce spada con le cime di rape.Panino di mare Trancio di spada
Il Sofish tonno con tartare di tonno sashimi fresco, insalata, guacamole, burrata fresca. Sarà che ho un debole per il tonno ma questo panino per me è in assoluto a livelli Top!Sofish Tonno
E ancora …. Il panino Polpo gourmet, assolutamente sorprendente, con polpo croccante, pomodori semi secchi, stracciatella profumata al limone, salsa di peperone e insalata
Panino Polpo Gourmet
Da provare anche il Fish burger di Sofish, un signor panino con burger ai cereali, pomodori semi secchi, maionese leggera al cetrioloFish Burger - Dettaglio
Da provare anche il Fish burger di Sofish, un signor panino con burger ai cereali, pomodori semi secchi, maionese leggera al cetriolo e aneto, conserva di friarielli campani, insalata e salsa di peperone.
Fish Burger
I panini sono davvero fantastici, non delude la loro grandezza, ottima la qualità del pesce, azzeccati e ben studiati gli abbinamenti. Insomma promossi a pieni voti ...Ci siamo concessi anche un paio di fritturine. Una frittura di calamari… (fritto ben fatto, asciutto e non unto, calamari morbidi).
Frittura di calamari
Una porzione di chips (le patate quando sono buone e ben fritte non deludono mai). Le Chips di Sofish
E una bella insalata, abbiamo scelto una Salmon Salad con misticanza, salmone fresco cotto alla griglia, guaca mole, scaglie di parmigiano,concassè di San Marzano fresco, citronette in agrodolce al profumo di aneto.
Salmon Salad
Qui da Sofish anche le insalate hanno il loro perché, concepite come piatto unico sono belle abbondanti, fresche, ben condite, ben preparate e presentate.Spesso ad accompagnare le nostre pause da Sofish abbiamo sorseggiato un buon calice di Chardonnay Tormaresca. Giustamente fruttato e con una giusta mineralità. Ideale per accompagnare le pietanze a base di pesce.
Frisa di mare, calice di Chardonnay e Chips
Sofish è stata una fantastica scoperta. Non è un semplice locale street food, e neppure un ristorante tradizionale. L’ambiente è carino, familiare, accogliente. I posti a sedere non sono molti (mettete in preventivo un po’ di attesa), ma conviene aspettare perché qui le proposte meritano tutte. Il pesce è ottimo, (divino il tonno fresco sulla frisa e nel Sofish tonno), le proposte del menù sono tutte interessanti, i panini super, e le insalate degne di nota. Da rimarcare il servizio puntuale e veloce e le ragazze tutte super curate, belle, gentili e professionali.
Ah dimenticavo, al tavolo per una frisa (o un fritto di calamari), due minerali, due calici di Chardonnay e due panini pagherete poco meno di 45 euro in due. Il rapporto qualità – prezzo è più che buono.
Sofish si distingue per immagine, proposte ed originalità rispetto ad altri locali ad Otranto ed entra a pieno titolo fra gli imperdibili segnalati da I Templari del Gusto …
Sofish
Corso Garibaldi n.39
Otranto (Le)
Tel. 331 9867387
Visita la pagina facebook di Sofish
Esperienza imperdibile. Quando la buona cucina e l’atmosfera si coniugano alla perfezione
Il nostro itinerario alla scoperta dei ristoranti da non perdere ci porta a Caiazzo, incantevole borgo a soli 18 km da Caserta. Siamo in collina ai piedi del Monte Grande. Qui il Padreterno è stato prodigo di regali: clima salubre, aria buona, terreni fertili, spettacolari uliveti (da queste parti regna sua maestà l’oliva ciazzana), vigneti di pallagrello e una radicata e antica tradizione contadina che resiste al tempo. Per non parlare poi del suo bel suo borgo antico con testimonianze storiche notevoli. Poco prima di arrivare al centro storico di Caiazzo c’è Zest. Unico nel suo genere …
Parcheggiamo agevolmente l’auto proprio sotto al locale ed entriamo. Il locale si trova al primo piano di uno stabile ed è stato realizzato con grande maestria. La location è bellissima, minimal, essenziale, studiata in ogni dettaglio. All’interno tavoli in ferro ed in vetro. Il ferro, il legno ed il vetro si sposano alla perfezione. Il tutto a regalare una sensazione di calda ospitalità nonostante lo stile moderno e molto chic. La sala in veranda regala un panorama mozzafiato grazie alla bellissima vetrata che da sul borgo antico di Caiazzo, molto belli i tavoli in ferro con tanto di brace centrale. L’idea di poter cuocere la carne al tavolo è meravigliosa e rappresenta un “plus”. Grigliare insieme significa convivialità, partecipazione. Insomma una grande cosa così come il sistema con la cappa posta al di sotto della griglia (ad aspirazione), questo significa zero fumo, zero odori e nessun problema con abiti, vestiti e capelli. Noi siamo in due e per questa sera preferiamo cenare all’interno ad un tavolo normale. Ci concederemo a breve anche l’esperienza della carne.
Ci fanno accomodare al nostro tavolo. Il personale è molto gentile e preparato. Diamo un’occhiata al menù (bellissimo anche questo con la copertina in ferro battuto).
Da bere acqua e due calici di Aglianico Riserva Colle dell’Aia dell’azienda Aia dei Colombi. Arrivano anche i loro pani e i grissini ai semi di papavero.
Calice di vino, pani e grissini
Una delle particolarità di Zest è la presenza in cucina di Amelia Falco, giovane, talentuosa e bravissima chef che nel 2015 ha sfiorato la vittoria a Masterchef. Uno dei must di Zest sono le sue mitiche polpette. Le trovate di tutti i tipi: di carne, di pesce, di legumi, di verdure (anche vegan). Chiamarle solo polpette secondo noi è riduttivo. Sono veri piatti da gourmet con salsine, verdure ed abbinamenti studiati nei minimi particolari. Decidiamo di cominciare con tre antipasti e una degustazione di polpette di carne. Siamo curiosi di provare le loro proposte. Cominciamo con un flan di zucchine con fonduta di mozzarella e pancetta croccante dell’azienda Tomaso Salumi. Delicatissimo, morbido quasi “efebico” ma senza tradire il gusto.
Flan di zucchine
Poi un meraviglioso uovo poché con rosti di patate, crema di parmigiano reggiano 24 mesi e verdurine di stagione. Avvolgente l’abbraccio dell’uovo con le patate con la creda di parmigiano a legare e le verdurine lasciate croccanti a dare croccantezza al palato.
Uovo poché
A chiudere il nostro tris di antipasti una frittatina di bucatini alla Norma con cuore fondente di scamorza affumicata del Caseificio “Il Casolare”, salsa di pomodoro San Marzano Gustarosso e crema di basilico. Semplicemente da brividi..
Frittatina di bucatini
Poi abbiamo preso una degustazione Zest di polpette di carne per due. Come vi dicevo in precedenza, chiamarle polpette è riduttivo. Siamo di fronte ad un piccolo capolavoro.
Degustazione di polpette di carne
In un crescendo “rossiniano” di sapori e carattere ecco le polpette rivisitazione della minestra maritata fatte con salsicce, manzo e costine di maiale con guazzetto di verdure e julienne di verza fritta.
Polpette rivisitazione della minsetra maritata
Poi le polpette di maiale affumicato con crema di patate al burro, fonduta di parmigiano e petalo di cipolla rossa.
Polpette di maiale affumicato
E a chiudere il nostro percorso polpette di marchigiana con il cuore di gorgonzola con composta di mela verde e spinaci saltati.
Polpette di marchigiana con il cuore di gorgonzola
La degustazione di polpette ci ha colpito davvero. Dobbiamo assolutamente tornare per provare quelle di verdure e quelle di pesce!
La nostra serata scorre via piacevolmente. Abbiamo deciso di continuare con i due primi presenti in carta: gnocchi fatti in casa con salsa verde, fiori di zucca fritti e spumone di stracchino. Delicati ma allo stesso tempo goduriosi e che idea il fiore di zucca fritto messo sopra..
Gnocchi fatti in casa con salsa verde, fiori di zucca fritti e spumone di stracchino
Ma l’apoteosi la raggiungiamo con il risotto alla polpa di melanzana, con fonduta di scamorza affumicata, croccante di parmigiano, crema di basilico e pomodorini canditi. Semplicemente perfetto, mantecato con maestria e con un riuscito equilibrio di sapori.
Risotto alla polpa di melanzana, con fonduta di scamorza affumicata, croccante di parmigiano, crema di basilico e pomodorini canditi.
Siamo davvero soddisfatti. Saltiamo il secondo e ci concediamo un dolce in due: cookies al cioccolato, con mousse di yogurt di bufala “Fattoria Pagliuca”, salsa mou e fiocchi di sale. Convincente anche questo.
Cookies al cioccolato, con mousse di yogurt di bufala
Ad accompagnare il dessert un caffè ed un Rum Don Papa delle Fipippine. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 68 euro benedetti dal Padreterno di cui sopra.
Rum e cioccolato
Da Zest dovete andare per forza. Non può mancare sul vostro taccuino degli indirizzi segnalati da noi Templari del Gusto. Abbiamo trovato un locale accattivante, moderno, chic il giusto e studiato nei dettagli, una cucina meravigliosa che valorizza in maniera perfetta i prodotti del territorio con la giusta dose di creatività. Personale attento e professionale ed un corretto rapporto qualità-prezzo.
Complimenti ai titolari, alla chef Amelia Falco, al papà e a tutta la brigata di cucina. Noi qui torneremo a breve per la degustazione delle polpette di pesce e poi per provare la carne e ve ne parleremo. Intanto andando a scomodare i miei amati autori latini e parafrasando in modo un po’ prosaico il caro Cicerone mi verrebbe da dire “ Dum anima est, spes est”……..Zest!
Zest
Via G.B. Cattabeni n. 66
Caiazzo (Ce)
Tel. 0823 862086 - 338 202 0307
Visita il sito web di Zest a Caiazzo
Un antico forno a paglia, sapori dimenticati , pane e pizza da urlo.
Siamo ad Orsara di Puglia uno dei gioielli della Daunia, terra generosa ed aspra, terra di antiche tradizioni contadine che vivaddio sono ancora presenti. Capitiamo qui di sera e dopo aver girato un po’ per le pittoresche vie del borgo antico, tra strade acciottolate e antichi palazzi ci fermiamo da Pane e Salute. Questo posto merita davvero una visita.
Pane e Salute. Orsara di Puglia (Fg) - Esterno con l'angolo delle erbe aromatiche
Qui si respira la storia del luogo, una storia fatta di tradizioni passate, di massaie e famiglie contadine. Il “genius loci” del borgo lo si coglie appieno in questo locale portato avanti con grande passione da Angelo di Biccari discendente di una famiglia che da oltre 5 generazioni impasta e sforna pane.
I Pani di Angelo di Biccari
Cominciamo col dire che qui c’è un antico forno a paglia (l’unico rimasto ad Orsara) datato addirittura 1526 ed ancora perfettamente funzionante. Qui anticamente le famiglie e le massaie del paese venivano a cuocere le loro pagnotte.
L'antico forno risalente al 1526
Qui si sforna ancora il pane, un pane meraviglioso, profumato, saporito, con una bella crosta color scuro, un pane realizzato con farine da grani biologici locali (senatore cappelli,Pr 22, saragolla) e un lievito madre rigenerato da oltre 100 anni.
L’interno è rustico, con tanti oggetti della cultura contadina, arredamento spartano e tanta personalità. Ci accomodiamo, siamo in tre.
Stasera Angelo ha deciso di farci degustare un po’ di pietanze locali e due pizze e allora cominciano le danze.. Da bere una minerale e il vino da uve Tuccanese di Peppe Zullo.
Arrivano subito delle bruschette con aglio mozzarella, pomodoro e rucola. Ottimo inizio..
Bruschette
Ecco la prima pizza in degustazione con mozzarella, mollica di pane, battuto di lardo con prezzemolo e aglio, fichi, salame piccante e la menta che c’è nell’angolo delle erbe fuori al locale.
Pizza con mozzarella, mollica di pane, battuto di lardo con prezzemolo e aglio, fichi, salame piccante
Una pizza sorprendente, fragrante, profumata. Realizzata con lo stesso impasto che Angelo usa per fare il pane. Fantastica.
Poi di seguito ci portano anche degli antipasti: caciocavallo di Orsara….
Caciocavallo di Orsara
Zucchine e melanzane dell’orto grigliate. Una piccola caprese con mozzarella e pomodoro.
Caprese
Capocollo e salamino paesani … Davvero eccellenti.
Salumi
Ecco che arriva la seconda pizza in degustazione. Angelo ci ha proposto una pizza con pomodorini e mozzarella. Che ve lo dico a fare…. Una bontà incredibile e che profumo!
Pizza con pomodorini e mozzarella
Credete sia finita qui? No..No …Arriva una bella parmigiana di melanzane fatta come si faceva un tempo.
Parmigiana
Poi ecco il pancotto con cinque tipi di verdure (bietole, cicoria, finocchietto, cime di rapa, rucola, fagioli, patate e mollica di pane), il tutto condito con un filo d’olio e servito in una bella pagnottella, che poi si può spezzare e mangiare per accompagnare il tutto.
Pancotto in pagnotta
Altra chicca che mi ha conquistato: le polpette di pane. Ricordi di un tempo, ricordi della nonna.
Polpette di pane
Le polpette di pane cuociono in un delicato e profumatissimo sugo di pomodorini freschi. Confesso che c’è scappata la scarpetta. Con questo sugo e con questo meraviglioso pane come si faceva a resistere?
Polpette di pane nel sugo in cottura
Poi ancora uno spezzatino di maiale e cipolle. A chiudere la nostra degustazione delle zeppoline artigianali e un bel limoncello. Chiediamo il conto, paghiamo in tre 70 euro. Anche il rapporto qualità prezzo è favoloso.
Zeppoline artigianali
Torniamo a salutare Angelo di Biccari, parliamo un po’ con lui. Ci racconta della sua passione, della sua filosofia di vita applicata al cibo e al pane e poi ci fa dare uno sguardo al meraviglioso lievito madre che viene rigenerato da oltre 100 anni. Silenzio e sorpresa di fronte a questo spettacolo.
Lievito madre rigenerato da oltre 100 anni
Pane e Salute ad Orsara è una tappa obbligata. Qui troverete la storia delle tradizioni contadine locali e un forno che da solo vale la visita. Il pane è eccellente. Angelo fa una pizza sorprendente, fragrante, gustosa, digeribile, farcita con prodotti di alta qualità tutti locali e stagionali. L’osteria poi propone pietanze e piatti che vi faranno tornare indietro nel tempo, piatti della tradizione contadina, sapori dimenticati e unici, come unico è questo locale. Da segnare in agenda tra gli indirizzi imperdibili.
Pane e Salute
Via Caracciolo n. 13
Orsara di Puglia (Fg)
Tel. 0881 964826
Siamo a Sant’Anastasia, nella zona vesuviana, ai piedi del Monte Somma. Abbiamo scelto di pranzare alla Locanda Maria Carolì, posticino che avevamo segnato in agenda da un po’.
Particolare già la scelta del nome, un evidente omaggio a Maria Carolina d’Austria moglie di Ferdinando IV di Borbone (il Re Nasone), donna che fece arrivare a Napoli alla sua corte i “Monzù” (i grandi maestri di cucina) più importanti del tempo.
Locanda Mariacarolì - Cucina artigianale
Siamo al centro di Sant’Anastasia in via Garibaldi, nei pressi del Comune, parcheggiare l’auto non è un problema, c’è spazio a volontà e lì a pochi passi una bella piazza. Ci accomodiamo, l’impatto con il locale è davvero positivo. Ambiente piccolo (ci saranno una quarantina di coperti), ma molto curato, regala una sensazione di raffinata eleganza pur non essendo impegnativo, c’è la cucina a vista (e la cosa ci piace molto), bella mise en place, alle pareti raffigurazioni, immagini e tanti riferimenti alla tradizione gastronomica partenopea. In fondo alla sala un grande specchio alle spalle di un tavolo.
Locanda Mariacarolì - Dettaglio interno
C’è poi una bella musica in sottofondo (ecco un’altra chicca di questo locale, la pregiata collezione di vinili con un bel giradischi, la qual cosa regala un’atmosfera vintage molto particolare).
I Vinili da collezione
Protagonista in cucina lo chef e patron Salvatore Piccolo, in sala la gentile compagna Alessia. Da poco più di un anno hanno realizzato il loro sogno di aprire questo piccolo regno della cucina artigianale di qualità.
Ma andiamo per ordine. Arrivano i loro grissini caldi con le alghe (stuzzicanti)...
Grissini artigianali
E ricci di mare da gustare così, quando si dice il sapore del mare…
Ricci di mare
Prendiamo un antipasto MariaCarolì da dividere. Sono quattro portate una più interessante dell’altra.
Tartare di baccalà con uova di lompo. Divina, fresca e profumata....
Tartare
Seppia scottata e spuma di piselli centogiorni (qualità che dura appunto 100 giorni), con polvere di nero di seppia. Spettacolare..
Seppia scottata su spuma di piselli
Baccalà in tempura su riduzione all’arancia. Ho trovato azzeccato l’abbinamento del baccalà con il sapore dolciastro della riduzione d’arancia, una vera esplosione di sapori …
Baccalà in tempura su riduzione all'arancia
Ultima proposta del nostro antipasto una polpetta di stoccafisso in crosta di mandorle su crema parmentier allo zafferano.
Polpetta di stoccafisso
L’ antipasto ci ha convinto ed emozionato. Proposte non banali con materie prime di assoluta qualità e prodotti ed ingredienti anche della tradizione vesuviana debitamente e sapientemente rivisitati e valorizzati (ad una manciata di Km da qui c’è Somma Vesuviana patria del baccalà e dello stoccafisso).
Passiamo ai primi..
Spaghettoni cacio e ova di riccio. Un piatto particolarissimo e pieno di personalità che emana sapore di mare a gogo.
Spaghettoni cacio e ova di riccio
E Ziti spezzati a mano Vicedomini alla genovese (fatta con la ramata di Montoro). Qui confesso che mi sono commosso, cottura perfetta della pasta, carne tenerissima e cipolla persistente ma delicata. Una delle migliori genovesi mai mangiate.
La mitica Genovese di Locanda Mariacarolì
Siamo pieni e saltiamo i secondi anche se le proposte stuzzicavano parecchio (stoccafisso in cassuola o all’ insalata, baccalà fritto o arrosto, tagliata di manzo Dry Aged).
Ci catapultiamo sul dolce. Anche qui due proposte originali e sorprendenti.
Sbrisolona scomposta con confettura di pellecchiella vesuviana. (una varietà di albicocche della zona dolcissima e gustosa). Bella da vedere e buona !
Sbrisolona Scomposta
E una rivisitazione della pastiera: la pastiera secondo locanda Mariacarolì.
La pastiera secondo Locanda Mariacarolì
Chiediamo il conto. Abbiamo pagato 75.00 euro per entreè, un antipasto di quattro portate, due primi, due calici di Spumante Casa Setaro, due minerali, due dessert e una grappa Berta 2008. Un rapporto qualità-prezzo direi corretto e adeguato alla qualità delle materie prime e delle proposte.
Locanda Mariacarolì è un indirizzo imperdibile. Qui lo chef Salvatore Piccolo è riuscito a creare una perfetta alchimia che lo porta a proporre ingredienti e piatti della tradizione sapientemente rielaborati e valorizzati. Una cucina che definiscono “artigianale” e mai aggettivo fu più corretto, infatti qui la cucina si esprime nella sua accezione più nobile con una maniacale attenzione a tutti i dettagli e anche all’impiattamento. Il servizio è attento e puntuale. Dobbiamo fare i complimenti a Salvatore Piccolo e ad Alessia. Questo è davvero un piccolo “santuario del gusto”, un luogo dove rilassarsi con la gradevole musica di sottofondo, un ambiente sobrio, elegante ma senza eccessi dove ti senti a casa e (cosa importante) una cucina capace di regalare emozioni.
Locanda Mariacarolì
Via Garibaldi n. 23/25
Sant’Anastasia (Na)
Tel. 081 8971987 / 320 2963450
Visita la pagina facebook di locanda Mariacarolì
Il nostro viaggio alla ricerca delle pizzerie da non perdere ci porta a Scisciano . Siamo nell’antico Ager Nolanus, di cui il paese è stato ed è parte integrante. Saviano è ad un passo e Nola è a pochi Km e infatti siamo non lontanissimi all’uscita dell’Autostrada e dell’asse mediano di Nola, per chi decidesse come noi di arrivare da li. Proprio qui a Sisciano si trova un indirizzo meritevole di segnalazione e che ci ha sorpreso molto. Siamo stati da Gustami.
Il locale si trova in Via Garibaldi, zona centrale. Parcheggiamo l’auto nei pressi del locale .
Gustami è pizzeria, panuozzeria e anche girarrosto. Insomma qui trovate davvero tante cose interessanti. Meravigliosi i panuozzi e anche il loro pollo allo spiedo va forte. Ma noi siamo venuti qui stasera per la pizza, e che pizza sia!
Prima della pizza ci siamo concessi uno sfizio: frittatina gourmet di pasta al pesto e crocchè di patata con panatura al pistacchio. I fritti sono leggeri, non unti e asciutti.
Frittatine e crocchè
La frittatina di pasta è stata davvero eccellente, intrigante il ripieno al pesto..
Frittatina di pasta - Dettaglio
I crocchè sono eseguiti perfettamente e abbiamo trovato azzeccata la nota croccante della granella di pistacchio nella panatura.
Crocchè con panatura al pistacchio - Dettaglio
Finalmente le pizze ! Abbiamo degustato una marinara rivisitata ai 4 pomodori: datterino giallo, datterino arancione, piccadilly verde, piennolo rosso. Profumata, giustamente sapida, gustosa.
Marinara rivisitata ai 4 pomodori
L’abbiamo trovata con una buona alveolatura. Una pizza che ci ha conquistato.
Marinara - Dettaglio Alveolatura
Una Fior di zucca con fiori di zucca, ricotta, mozzarella, salame felino e alici. Divina….
La Fior di Zucca
Una pizza con zucchine fritte, prosciutto, mozzarella e pomodorini ciliegini. Spettacolare…
Pizza con zucchine, prosciutto, mozzarella e pomodorini
E una signora diavola. Realizzata magistralmente e piccante il giusto.
La Diavola
Anche questa con una buona alveolatura...
Diavola - Dettaglio alveolatura
Da Gustami abbiamo trovato un impasto sicuramente di tipo indiretto realizzato con la biga e con l’uso probabile di un blend di farine (di tipo 0 e di tipo 1). La pizza pur essendo elastica,morbida e fragrante si presenta bella consistente e compatta al morso.
I panetti secondo noi sfiorano il peso di 280 gr. Quindi si tratta di una pizza anche appagante.
Buona la qualità dei prodotti e delle materie prime usate per il topping e le farciture. Ottimo il rapporto qualità prezzo.
Gustami nasce anni fa come pizzeria prevalentemente da asporto ed era un locale specializzato inizialmente nella pizza in teglia, negli anni si è evoluto e oggi Marco Iovane ha realizzato con grandi sacrifici e passione il suo sogno. Decisivo è stato poi l’incontro con un altro grande nome della Pizza Ciro Sasso che se possibile ha contribuito a migliorare ulteriormente un prodotto già di buon livello …
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto
- Vario e ben concepito menù delle pizze
- Locale spartano ma accogliente
- Uso di ingredienti di buona qualità per topping e farcitura delle pizze e dei panuozzi
- Ottimo rapporto qualità prezzo
Gustami ci ha sorpreso. Abbiamo trovato una signora pizza, con un impasto indiretto ben eseguito, una pizza che dimostra un perfetto equilibrio, una giusta sapidità, perfettamente abbinati e amalgamati poi gli ingredienti per il topping.
Ottimo il rapporto qualità prezzo. E’ quasi una rarità trovare la margherita classica a 3 euro.
Dobbiamo fare davvero i complimenti a Marco Iovane e Ciro Sasso, che già conoscevamo e che conferma un grande pizzaiolo, un vero professionista.
C’è lui da Gustami ed è il valore aggiunto.
Non aspettatevi un locale di tendenza magari non sarà cool o all’ultima moda. L’ambiente è spartano, essenziale, semplice ma accogliente. C’è anche un gradevole dehor esterno che stanno allestendo per la stagione estiva.
Insomma c’è poca apparenza e molta, moltissima sostanza.
Oltre alla pizza davvero ottima, da segnalare i buonissimi panuozzi farciti con ogni ben di Dio.
C’è grande richiesta anche per i loro polli arrosto introdotti da poco (va fortissimo il pollo Campese allevato a terra e servito con patate).
Qui da Gustami se avete fame e volete concedervi una pausa avrete l’imbarazzo della scelta. Da Provare..Fidatevi di noi …Scoperta.
Gustami
Via G. Garibaldi, n.12
Scisciano (Na)
Tel. 329 533 3282
Visita la pagina Fb di Gustami Scisciano
E’ una bella Domenica di sole, siamo nella verde Irpinia in un territorio dove il verde quasi “urla” e la fa da padrone, un verde abbagliante in cui ci sono tanti piccoli paesi incastonati (alcuni davvero suggestivi). Siamo a Gesualdo, molto caratteristico con il borgo, il suo centro storico dominato dal maestoso castello che fu di Carlo Gesualdo principe di Venosa e celebre madrigalista del 500, il famoso principe dei “musici”.
Dopo aver girato un po’ci accorgiamo che è quasi ora di pranzo. Decidiamo di concederci una bella esperienza gastronomica e prenotiamo al ristorante La Pergola. Non è la prima volta che veniamo qui. La cucina di Franca De Filippis e l’accoglienza, l’entusuamo ed il garbo di Antonio Ferrante sono a noi già note.
Siamo fortunati, c’è un tavolo libero. Il ristorante è in campagna ai piedi del borgo.Arriviamo, c’è un comodo parcheggio. Dall’esterno l’impatto è suggestivo, ha l’aria di un locale di campagna toscano, per intenderci è a parer mio simile a quelli che trovi nella campagna senese. Intorno c’è tanto verde e ci incuriosisce degustare le proposte del menù di stagione.
La Pergola. Gesualdo (Av) - Esterno
Ci accoglie Antonio, sempre gentilissimo. Ci saluta calorosamente e ci accompagna al nostro tavolo (per scelta abbiamo deciso di pranzare all’interno). C’è una piccola cerimonia ma si sta comunque tranquilli.
Il menù è vario e calibrato ed è improntato alla tradizione irpina (off course!), cucina di terra dunque ma non mancano il baccalà e le alici.
Si può optare anche per i menù degustazione da loro proposti (a 25 e 35 euro vini esclusi), ma noi scegliamo pranzare alla carta.
Da bere prendiamo una minerale e ( su consiglio di Antonio) un ottimo vino: l’aglianico Masseria Cacciagalli (Roccamonfina IGT) dell’azienda vinicola I Cacciagalli. Un vino eccellente da agricoltura biologica e biodinamica, un vino non filtrato, non chiarificato, con sentori di prugna, di frutti rossi e una nota lieve di tabacco. Perfetto per accompagnare il nostro pranzo.
L’aglianico Masseria Cacciagalli
Arriva un piccolo benvenuto con due trancetti di pizza al pomodoro in forno e due di pizza con patate e cipolle (molto buoni).
Trancetti di pizza
Ci servono il pane locale (ottimo) ed il fantastico olio extravergine di oliva di ravece (monovarietale) un vero “must” del territorio. L’olio è dell’oleificio FAM di Venticano.
il Ravece dell'Oleificio FAM
Non possiamo esimerci e allora buon pane con un ottimo olio cosa chiedere di più come incipit? Adoro il ravece con la sua personalità, la sua robustezza, il suo fruttato intenso e quelle note di pomodoro verde. Un signor extravergine.
Pane locale e olio di ravece
E’ il turno degli antipasti. Prendiamo gli orti di Gesualdo a tavola, un antipasto che vede protagoniste le verdure di stagione: uno sformatino con ricotta e zucchine (delicatissimo), una piccola polpetta di rape e patate (altro classico irpino) su gazpacho di pomodoro, un fiore di zucca ripieno, e un peperone imbottito su salsa di prezzemolo. Ottimo piatto e bella e scenografica presentazione.
Gli orti di Gesualdo a tavola
Altro antipasto: pane soffritto con scarola, pinoli, uvetta, alici e burrata. Una proposta goduriosa, perfettamente equilibrata. Un gioco di contrasti, di sapori, di consistenze che si sposano a meraviglia e rendono questo piatto assolutamente sorprendente.
Pane soffritto con scarola, pinoli, uvetta, alici e burrata
Antonio poi ci fa assaggiare una chicca: un formaggio stracchinato di capra del Caseificio Patrizio Della Polla di Bagnoli Irpino. Un formaggio commovente. A pasta molle che in bocca quasi si scioglieva e dal sapore delicato. L’ho trovato eccellente … e poi ben si sposava con il nostro vino. Connubio perfetto.
Stracchinato di capra
Ordiniamo due primi diversi: dei meravigliosi spaghetti con baccalà, crema di patate, pan grattato aromatizzato con i peperoni cruschi, polvere di capperi e pomodorini infornati. Un piatto eccezionale, delicato ma al contempo con una spiccata personalità.
Spaghetti con baccalà, crema di patate, pan grattato aromatizzato con i peperoni cruschi, polvere di capperi e pomodorini infornati
Poi dei ravioli fatti da loro ripieni di ricotta con fave, mentuccia, pecorino e qualche pomodorino infornato. Semplicemente divini.
Ravioli fatti da loro ripieni di ricotta con fave, mentuccia, pecorino e qualche pomodorino infornato
Ordiniamo anche un secondo, nell’attesa usciamo un po’ all’esterno e ci sediamo a chiacchierare su una bellissima panchina tra fiori, gerani e tanto verde. Dobbiamo dire che si sta davvero bene.
Rientriamo in sala ecco il mio secondo: maiale a cottura lenta, con purè di patate al limone e liquirizia con foglioline di rucola. Commovente, la carne morbidissima. La cottura lenta del maiale denota una tecnica sopraffina. Chapeau!
Maiale a cottura lenta, con purè di patate al limone e liquirizia con foglioline di rucola
Siamo sazi ma abbiamo voglia di un dessert fresco. Antonio ci viene in soccorso e ci propone una sorta di fior di fragola “rivisitato”: sorbetto ai frutti di bosco, gelato alla panna e fragole saltate in padella con foglioline di melissa.
Sorbetto ai frutti di bosco
Per finire, un buon caffè e per me un Rum. Chiediamo il conto. Per il nostro pranzo ( due antipasti, due primi, un secondo e due dolci con acqua e vino) abbiamo pagato 80 euro.
Normalmente alla carta per un pasto completo alla Pergola di Gesualdo si spendono in media 35 euro esclusi i vini. Direi costo più che giusto se rapportato alla qualità dei prodotti utilizzati, al tipo di proposte e all’accoglienza professionale che troverete.
Salutiamo La bravissima Franca de Filippis la chef- architetto, capace di dar vita ad una cucina che esalta come in un’esplosione i prodotti irpini, una cucina che ha un’anima e una sua personalità ben definita. Salutiamo anche Roberto Buglione De Filippis altra validissima presenza in cucina. E ci congediamo da Antonio Ferrante.
La Pergola (Av) - Scorcio esterno
Qui si vive davvero l’esperienza del buon cibo degustato con il giusto ambiente ed il giusto tempo. La vera filosofia Slow Food.
Del resto La Pergola aderisce all’alleanza tra cuochi e presidi Slow Food, l’alleanza è una rete di chef e ristoratori che valorizza i prodotti dell’Arca del Gusto di Slow Food e le piccole produzioni locali. Lodevole.
Trovate prodotti del territorio ben cucinati e presentati, delle proposte di cucina capaci di sorprendere, un ambiente rilassante e sereno che invita alla convivialità. Interessante e non banale la carta dei vini. Abbiamo trovato poi un’ottima accoglienza, un servizio puntuale ed attento e (cosa non secondaria) un corretto rapporto qualità-prezzo.
La Pergola è davvero un indirizzo sicuro dove degustare ottima cucina del territorio con punte di eccellenza. Un piccolo scrigno di accoglienza, buona cucina e relax. Da provare. Parola dei Templari del Gusto!
Ristorante La Pergola
Strada comunale Freda, n.35
Gesualdo (Av)
Tel. 0825 401435
Visita la pagina Fb del ristorante La Pergola
Siamo a Manfredonia, la città fondata nel XIII secolo da Manfredi di Sicilia (da cui deriva il suo nome). Manfredonia è città di antiche tradizioni marinare. Tante sono le cose da vedere qui, tanti i monumenti di interesse a partire dal bellissimo Castello. Passeggiamo alla scoperta della città, cominciando dal Lungomare Sauro che si trova tra il porto vecchio ed il centro storico, immancabile poi una pausa caffè in uno dei bar di Corso Manfredi, la via principale di Manfredonia, dove negozi, palazzi di interesse storico e locali si alternano. Qui c’è sempre un piacevole viavai di gente.
Osteria Boccolicchio - Insegna
Per pranzo abbiamo scelto l’Osteria Boccolicchio. Siamo a due passi dal vecchio porto, all’inizio del centro storico, il locale si chiama così perché per arrivarci si passa sotto un antico arco (l’arco Boccolicchio appunto). Arrivare qui è molto semplice, anche per l’auto non ci sono problemi, c’è infatti un comodo parcheggio pubblico nelle vicinanze. Il vicolo dove si trova l’Osteria è grazioso, pieno di fiori. Il locale è accogliente, sobrio, domina il bianco. Si può pranzare anche all’esterno, infatti c’è un caratteristico patio abbellito con fiori e piante. Immagino che soprattutto cenare qui la sera sia davvero molto bello.
Osteria Boccolicchio - Il grazioso patio esterno
Noi ci accomodiamo all’interno. Siamo in tre. Diamo un’occhiata al menù. Ci sono proposte interessanti, intanto da bere ordiniamo una minerale e un buon bianco, un Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo. Un vino ideale per accompagnare il nostro pranzo, con belle note fruttate ed una buona mineralità.
Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo
Intanto ci servono delle pagnottelle calde di loro produzione. Molto buone …
Pagnottelle calde
Ci confrontiamo con il personale di sala e optiamo come antipasto per tre “Voglio tutto di mare”, uno dei piatti forti dell’Osteria Boccolicchio, richiestissimo. In pratica sono otto proposte dello chef, rigorosamente di mare molto stuzzicanti.
Antipasto Voglio tutto di mare
Nell’ordine pane e pomodoro con salmone aromatizzato, insalatina di gamberi con pomodorini secchi e capperi, tonno in carpione con patate, arancino riso patate e cozze su fonduta di canestrato, gambero impanato su salsa bernese, polpo alla griglia su purè di patata, patata viola con salsa al salmone e una triglietta con una giardiniera.
Abbiamo trovato l’antipasto davvero eccellente, tante proposte stuzzicanti, nota di merito per il gambero impanato e l’arancino riso patate e cozze. Divino…
Come primi abbiamo preso un piatto di tortelli di sgombro con vellutata di mare.
Tortelli di sgombro con vellutata di mare
Un risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata. Semplicemente perfetto, equilibrato e gustoso.
Risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata
E un piatto di orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco. Davvero superlative …
Orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco
Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, tra una chiacchiera e un calice, l’atmosfera è davvero gradevole. Decidiamo di accompagnare il nostro vino con una bella fritturina di paranza, calamari e gamberi.
Frittura di paranza, calamari e gamberi
Siamo davvero sazi ma decidiamo di assaggiare un dolce (diviso 3): setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco. Notevole…
Setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco
Poi due caffè e due limoncelli. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 125 euro (poco più di 40 euro a persona).
L’Osteria Boccolicchio è stata davvero una grande scoperta. Abbiamo trovato un ambiente gradevole, sobrio, curato. Una cucina di assoluto livello con proposte non banali ed una materia prima freschissima. Dobbiamo fare i complimenti allo chef (e patron) Williams Tespi, umile e pieno di talento. Nota di merito per il personale di sala gentilissimo e per il servizio impeccabile. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Indirizzo da non perdere. Parola dei Templari del Gusto!
Osteria Boccolicchio
Vicolo Arco Boccolicchio n.15
Manfredonia (Fg)
Tel. 0884 090317
Visita la pagina Fb dell'Osteria Boccolicchio
Siamo tornati ad Ariano Irpino per provare nuovamente la pizza alla Pignata. E’ sempre piacevole venire da queste parti. Siamo in una zona dell’Irpinia che presenta davvero interessanti indirizzi e parecchie cose da segnalare al nostro pubblico.
Nella parte alta di Ariano c’è La Pignata, questo è in assoluto un luogo del buon bere e mangiare. Per noi rappresenta una certezza. Quando si viene qui non si sbaglia mai. E’ un ristorante di ottimo livello con una meravigliosa cucina del territorio sapientemente proposta e leggermente rivisitata ma anche la pizza come vedrete si conferma di ottima fattura. Una pizza che merita assolutamente, ma andiamo per gradi.
Parcheggiamo agevolmente a pochi metri dal locale, ci accomodiamo all’interno visto che la serata non presenta una temperatura mite e dopo qualche minuto di attesa ci accompagnano al nostro tavolo. Il personale è gentile e solerte e ci mette a nostro agio con Ezio Ventre perfetto padrone di casa.
L’atmosfera è piacevole, è Sabato sera e pur essendo pieno il locale regala comunque la necessaria privacy ai commensali.
Da bere prendiamo una minerale ed una splendida belga (non siate maliziosi, parliamo di birra). Prendiamo una Moneuse, una belgian Ale non filtrata. Una birra artigianale pazzesca, strutturata ma nel contempo piacevole da bere (pure troppo), 8 gradi di puro piacere..
Moneuse, birra artigianale belga
Intanto diamo un’occhiata al menù pizza, interessante e notiamo l’uso di prodotti prevalentente del territorio irpino. Ci sono una trentina di proposte e due categorie le pizze La Pignata (quelle più tradizionali) e le pizze denominate “speciali La Pignata”, con un tocco “gourmet”.
Noi prendiamo una diavola con caciocavallo con pomodoro, fiordilatte, salame piccante e caciocavallo podolico irpino. Buonissima, da notare poi come il caciocavallo messo in uscita venga sciolto al tavolo con un flambé fatto al momento. Uno spettacolo di un certo effetto, molto bello anche da vedere.
Diavola con caciocavallo
E una Simone Verdi nella categoria Pizze speciali con fiordilatte, fiori di zucca, mortadella e stracciatella. Una pizza semplicemente divina.
La pizza Simone Verdi
Abbiamo trovato un impasto di tipo diretto con una lievitazione di almeno 24/36 ore. Una pizza fatta con un impasto tradizionale perfettamente eseguito. Si presenta decisamente fragrante, la qual cosa ci porta a pensare che sia stata realizzata con una farina di tipo 0 o forse più probabilmente una farina di tipo 1. La pizza si presenta compatta al morso con un’idratazione non molto alta ma sicuramente superiore al 65 %. I panetti sono medi e gli ingredienti per la farcitura sono tutti di alta qualità ed abbondanti. Insomma una pizza decisamente appagante!
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Semplice ma vario menù delle pizze, da notare l’uso prevalente dei prodotti irpini
- Uso di ingredienti di ottima qualità per i topping e la farcitura delle pizze
- Non solo pizzeria ma ristorante di alto livello
- Servizio veloce e preciso
Dettaglio alveolatura
La Pignata si conferma per l’ennesima volta. Andare qui rappresenta una certezza. E’ una tappa irrinunciabile se siete ad Ariano e dintorni. Il ristorante propone una cucina eccellente con piatti del territorio nobilitati da un’ottima tecnica e con spunti di creatività pur restando ancorati alla tradizione irpina. Anche la pizza si conferma alla grande. Buona, fragrante, con un impasto perfettamente eseguito e altamente digeribile. I prodotti utilizzati sono di qualità. Complimenti al pizzaiolo Antonio di Lauro che negli anni è riuscito a migliorarsi mantenendo sempre un livello altissimo. Insomma fate un salto qui alla Pignata anche per la pizza e ci darete ragione, garantiamo noi.
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata
Raccontare la cucina di Peppe Zullo significa raccontare la storia di un uomo profondamente legato alla sua terra e al suo paese. Siamo in provincia di Foggia, ad Orsara di Puglia, un delizioso borgo ricco di storia che fa parte della Comunità montana dei Monti Dauni meridionali.
Qui Peppe Zullo ha realizzato il suo sogno creando qualcosa di speciale, un“unicum”: il ristorante Nuova sala Paradiso, la cantina, l’orto denominato“dei miracoli”con le coltivazioni biologiche e gli odori, il vigneto da cui si producono degli ottimi vini, Villa Jamele, struttura dedicata ai matrimoni, ai ricevimenti ed eventi, la scuola di cucina, la fattoria didattica e poi la novità del caseificio. Insomma siamo di fronte a qualcosa che va al di là del semplice “mangiar bene”, parliamo di un uomo che è un vero e proprio vulcano di idee, un uomo pieno di energia e che ha la passione per il suo lavoro ed un rapporto viscerale con la sua terra e con i prodotti che essa regala. Altra sua grande dote è quella di riuscire a mettere sempre a proprio agio i suoi ospiti.
Da anni Peppe Zullo è anche apprezzato ospite di numerose trasmissioni televisive.
Parcheggiamo comodamente. Ci accoglie Antonio Robusto, gentile, affabile e bravissimo chef braccio destro di Peppe, sarà lui il nostro Cicerone.
Entriamo nel ristorante Nuova sala Paradiso e ci colpisce l’atmosfera molto intima e raccolta che si respira. C’è una meravigliosa cantina, poi due sale colorate con un connubio di moderno e antico molto gradevole, i tavoli con il piano in vetro, la cucina a vista (uno spettacolo nello spettacolo), poi c'è una sala attigua molto più grande.
La Cantina della Nuova Sala Paradiso
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Siamo in due, ci accomodiamo.
Antonio Robusto è prodigo di consigli, ci viene proposto un percorso che naturalmente segue la stagionalità dei prodotti.
Da bere ordiniamo una minerale e due calici del Rosato Amarosa, vino prodotto da Peppe Zullo: un rosato fatto con uve nero di Troia. Un vino con una spiccata personalità, che si lascia bere e capace di accompagnare egregiamente il nostro pranzo.
L'Amarosa di Peppe Zullo
Arrivano i pani (pane di grano duro, pane di grano Senatore Cappelli e pane di grano arso).
I pani
Cominciano le danze, arriva un graditissimo “benvenuto”: siamo nel paese del grano e allora un pezzetto di classica focaccia pugliese con pomodoro, cracker artigianale con spalmabile di capra e pomodorino secco, una meravigliosa “frisellina” con l’acquasala di Peppe Zullo, foglie di borragine fritta (chiamate simpaticamente ostriche di montagna), e una commovente bruschetta con fico, soppressata e scamorza.
Il Benvenuto
Poi ci fanno assaggiare dei nodini di mozzarella, prodotti dal caseificio di Peppe Zullo, con latte vaccino 100% non scremato dei monti Dauni: Orsara cheese.
I nodini di mozzarella di loro produzione
Ecco il primo antipasto: fiori di zucca ripieni di caciocavallo (di loro produzione). Che bontà!
Fiori di zucca ripieni di caciocavallo
Poi ancora: la parmigiana di borragine. Uno dei cavalli di battaglia di Peppe Zullo. Delicata, gustosa, accompagniamo questo piatto con il pane di grano duro, restiamo davvero estasiati, siamo di fronte ad un piatto equilibrato, delizioso nella sua semplicità. Da dieci e lode!
Parmigiana di borragine
Stiamo vivendo un meraviglioso percorso gastronomico ma siamo curiosi di scoprire come continuerà il nostro pranzo. Ci vengono serviti due assaggi di primi: orecchiette con cime di zucchine (talli), purea di fave bianche di Carpino (presidio Slow Food) e pomodorini, serviti con cacioricotta grattugiata al momento e troccoli con melanzane, pomodorini e menta e julienne di guanciale croccante.
Peppe Zullo. Orsara di Puglia (Fg) - I due assaggi di primi
Le orecchiette sono fatte con grano arso, servite con pomodorini, talli di zucchine e purea di fave di Carpino. Qui in cucina non usano grassi animali e per legare in questo caso hanno utilizzato la purea di fave che dona al piatto proteine senza grassi. Un primo eccellente servito con una bella grattugiata di cacioricotta.
Orecchiette di grano arso con talli di zucchine, pomodorini e purea di fave di Carpino
I troccoli poi ci hanno conquistati, profumati, delicati, con questo sugo fatto con pomodorini e melanzane, simpatica l’idea di servirli con la Julienne di guanciale croccante.
I troccoli con pomodorini, melanzane, mentuccia e guanciale croccante
Il nostro pranzo procede davvero alla grande. Ecco il secondo: dei “ravioli di vitello”, chiamati così in pratica è il dietro coscia di vitello tagliato molto sottile a mo’ di sfoglia, cotto rapidamente, ripieno di caciocavallo su medaglioni di patate e servito con asparagi. Un secondo piatto fantastico, in cui c’è davvero tutto il territorio in un perfetto e ben studiato equilibrio. Chapeau!
I "ravioli" di vitello ripieni di caciocavallo con asparagi su megaglioni di patata
Antonio Robusto mi propone un assaggio di formaggi, non posso esimermi. Faccio questo percorso da solo. Ecco allora un assaggio di caciocavallo podolico, di cacio “pulìo”, fatto con latte di capra con all’interno la mentuccia (mentha pulegium), e un canestrato di pecora. Accompagnati con cipolla caramellata, miele della Daunia e confettura di zucca e arance.
I formaggi
Ecco poi una vera chicca: caciocavallo podolico stagionato per più di un anno in grotta. Un formaggio notevole, al naso pungente, dal sapore persistente, con i sentori di erba, fieno e una nota minerale molto gradevole. Eccezionale.
Caciocavallo stagionato
E’ il momento del dolce. Arriva un must, il famoso croccante di Peppe Zullo, in pratica una cialda di mandorle caramellate, a noi viene servita con una crema agli agrumi, pesche e frutti di bosco, spettacolo puro! Un dessert di una delicatezza unica.
Cestino di croccante di mandorle
Accompagniamo il dolce con un buonissimo liquore fatto con le foglie d’amarena.
Chiediamo il conto, nel frattempo arriva e si accomoda al nostro tavolo Peppe Zullo. Egli ama definirsi cuoco contadino per il legame con la terra e i suoi prodotti , ci parla della sua vita fatta di viaggi, delle sue esperienze: gli Stati Uniti, il Messico e poi il suo ritorno ad Orsara, dove partendo da un piccolo ristorante ha costruito un piccolo grande mondo da Piano Paradiso a Villa Jamele. Peppe Zullo è un uomo di scelte decise e nette e che è già proiettato alla prossima sfida, a realizzare il prossimo sogno. Dopo il Peppe Zullo Point a Foggia il futuro è cercare di far conoscere in Italia le meraviglie che escono dalla sua azienda.
Intanto arriva il conto. Paghiamo 80 euro in due, prezzo onestissimo con un rapporto qualità prezzo da non credere. Complimenti.
Il ristorante di Peppe Zullo è una tappa irrinunciabile, imperdibile.
Troverete una cucina di assoluta eccellenza capace di esaltare anche i prodotti semplici del territorio, una cucina contadina che diventa cucina da gourmet.
Rendere divino un piatto con la borragine o con i talli non è da tutti. Qui potrete gustare appieno il concetto di territorialità in cucina. Sapienza contadina, tecnica, e passione per la propria terra. Il segreto è tutto qui.
Altra nota di merito va al servizio e all’accoglienza, semplicemente perfetti.
Complimenti maestro!
Peppe Zullo – Nuova Sala Paradiso
Via Piano Paradiso
Orsara di Puglia (Fg)
tel. 0881 964763
Visita il sito web di Peppe Zullo
Se dovessi descrivere con una sola parola questo ristorante, sicuramente direi “genuino”. Genuino perché i piatti che propone sono autentica espressione di un territorio, la Tuscia, che dal punto di vista enogastronomico ha veramente tanto da dire. Genuino perché la sua cucina, seppur non tutta a chilometro zero, offre quanto di buono arriva dai Monti Cimini, come ad esempio funghi porcini e castagne, secondo le stagioni.
A pochi passi dalla maestosa Abbazia Cistercense di San Martino al Cimino, La Pergoletta è uno di quegli indirizzi che i buongustai devono assolutamente provare.
Il locale è articolato in più sale, interne ed esterne. La location è molto accogliente, tavoli e sedie in legno conferiscono quel tocco che adoro in un ristorante che ha il pregio di farmi sentire a casa. È infatti uno di quei posti dove l’atmosfera familiare, oltre alla cucina, rendono piacevole una cenetta a due ma anche una bella tavolata tra amici.
D’inverno vi consiglio la sala con la griglia a vista. Potrete apprezzare la maestria dei cuochi alle prese con la carne alla brace (ottimi l'agnello e la selvaggina).
Da diversi anni questo ristorante per me rappresenta una tappa d’obbligo nel viterbese e anche in quest'ultima occasione mi ha decisamente soddisfatto. La loro cucina, solo apparentemente semplice, non è affatto scontata e propone piatti molto sfiziosi ad iniziare dagli antipasti.
Per il nostro pranzo abbiamo scelto una insalata di funghi porcini. Nota positiva, ci è stato immediatamente spiegato che i porcini erano piemontesi (data la stagione non potevano essere locali). Erano accompagnati da rucola e scaglie di parmigiano. Altra nota positiva, le porzioni: il piatto poteva facilmente bastare per due persone.
Insalata di funghi porcini
Come secondo antipasto, abbiamo assaggiato i crostini con cicoria e Taleggio. Se potete disporre di cicoria selvatica, quella amarognola, vi consiglio di provare questo abbinamento perché è semplicemente strepitoso.
Tagliolini al tartufo estivo
E un piatto di lombrichelli al ragù di Chianina.
Lombrichelli al ragù di Chianina
Per chi non li conosce, i lombrichelli sono una pasta molto semplice, fatta con acqua e farina, dalla consistenza spessa e callosa che ben si abbina a condimenti importanti, come appunto un ragù di squisita Chianina.
Per accompagnare il tutto, abbiamo scelto il vino rosso della casa ma c’è anche una buona carta dei vini.
Per finire, l’agrumello: un insolito e goloso digestivo, rigorosamente fatto in casa, che racchiude i sapori di tutti gli agrumi, dal limone all'arancia, dal pompelmo al mandarino.
Non abbiamo preso dolci, ma la scelta non manca.
In due abbiamo speso 58.50 euro. Decisamente un ottimo rapporto qualità prezzo che non è scontato trovare. Per me questo indirizzo rappresenta una certezza se siete da queste parti. Consigliato.
La Pergoletta
Via Andrea Doria, n.38
San Martino al Cimino (Vt)
Tel. 0761 378666
Accetta carte di credito: SI
Orario 12.00 – 15.00 /19.00 – 23.00 (mercoledì chiuso)
Prezzo Medio
Visita il sito web della Pergoletta