Un compendio di sapori irpini e tradizione.
Rieccoci in Irpinia, terra che amiamo. Siamo al centro di San Michele di Serino a pochi passi dalla sede del comune, siamo tornati in un posticino già provato più volte: la Tavernetta Marinella. Per noi questo indirizzo rappresenta una certezza, quella di gustare una cucina che esalta le materie prime del territorio nel rispetto della tradizione.
Il ristorante ha l’aspetto di una locanda, semplice ma allo stesso tempo fine, semplicità e familiarità sono gli elementi dominanti. L’accoglienza è discreta e cordiale. Ci fa da “Cicerone” Giovanni Romano, il proprietario, che mette passione in tutto ciò che fa e ci racconta. Due le sue grandi passioni, la musica (è un cantautore di talento) e la buona cucina.
Diamo un’occhiata al menù. E intanto ordiniamo una minerale e un ottimo aglianico dell’azienda Villa Raiano, azienda che ha sede a San Michele di Serino. In particolare questo aglianico è davvero un bel vino, strutturato il giusto, di un bel colore rosso rubino, con sentore di frutti rossi, tabacco ed una bella nota aromatica di fondo. Un vino ideale per accompagnare il nostro pranzo.
L'aglianico di Villa Raiano
Prima dell’antipasto ci servono una stuzzicante entrée: bocconcini di ricotta fritta in pastella di fiano e delle polpettine alla vecchia maniera. Ottimo incipit….
Entrée
Prendiamo due antipasti “Marinella”, una serie di portate una più buona dell’altra. Cominciano le danze…
Ecco gli spiedini con porro e prosciutto affumicato … molto buoni nella loro semplicità (ah quanto è importante la qualità della materia prima..).
Involtini con porro con prosciutto affumicato
Ci vengono serviti degli involtini di verza con maiale, deliziosi uno dei must nell’antipasto di stagione della Tavernetta Marinella…
Involtino di verza
Poi ecco il "mallone", Il mitico piatto di rape e patate (qui siamo proprio nel pieno della tradizione irpina).
Il mallone irpino
L’antipasto prosegue con un sorprendente purè di patate e porcini, talmente delicato e morbido da sembrare una vellutata..
Purè di patate con porcini
E ancora un cannolo di melanzane con ricotta e San Marzano….
Cannoli di melanzane e ricotta con pomodoro San Marzano
E per terminare il nostro antipasto degli involtini di peperone con pane raffermo e acciughe. Mitici!
Involtino di peperone con pane raffermo ed acciughe
Gli antipasti ci hanno soddisfatto in pieno, sono ricchi e vari, rispettano in pieno il territorio grazie anche al costante utilizzo di prodotti stagionali.
E’ Domenica, il locale è pieno e i tempi sono chiaramente un po’ dilatati (anche perché qui la cucina è tutta espressa). Usciamo un po’ all’esterno per goderci il piacevole tempore del sole d’Autunno.
Abbiamo ordinato due primi. Rientriamo ed ecco che arrivano.
Un travolgente piatto di tagliatelle con lardo, noci e rosmarino, uno dei piatti caratteristici della Tavernetta, un cavallo di battaglia presente da anni nel menù. Ben assemblato, equilibrato, gustoso. Che bontà!
Tagliatelle lardo e noci
>L’altro primo sono dei ravioli (fatti da loro con farcia di ricotta e basilico) al ragù fatto “alla vecchia maniera”. Posso dire che qui ci siamo quasi commossi. Erano anni che non mangiavamo un ragù così buono. Fatto a regola d’arte, bello “azzeccoso”, quasi impertinente perché ci ha costretto alla scarpetta.
Ravioli al ragù alla vecchia maniera
Facciamo i complimenti a Giovanni Romano per tutto ma in particolare per questo ragù e lui ci racconta fiero che viene fatto con amore e prodotti scelti accuratamente: 10 ore di cottura lente lente, pomodoro San Marzano, carne di maiale e scottona. Davvero una poesia!
Il nostro pranzo sta andando alla grande. In un crescendo rossiniano arrivano i secondi. Abbiamo preso una “maialata”, altro must della Tavernetta Marinella: in pratica una tagliata di maiale cotta al forno con scalogno, burro ed erbette aromatiche.
La maialata
Poi due salsicce alla brace (una delle due la “pezzente” tipica della tradizione contadina, saporita, gustosa, goduriosa..). Che bontà…
Salsicce alla brace
E che dire delle patate cotte sotto la cenere…? Che ve lo dico a fare ….
Patate sotto la cenere
Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il dolce. Beviamo un amaro due caffè e chiediamo il conto.. Per tutto questo ben di Dio abbiamo pagato 40 euro a testa. Conto assolutamente coerente in relazione alla quantità ma soprattutto alla qualità di quanto abbiamo degustato.
La Tavernetta Marinella a San Michele di Serino si conferma alla grandissima. Qui trovate una cucina che esalta le materie prime locali e che affonda nella tradizione. La cosa sorprendente è che in cucina c’è una chef meravigliosa che cucina divinamente made in irpinia ma che irpina non è. C’è Svetlana Pisarenko la compagna di Giovanni. Un vero talento in cucina. Ma al di là della cucina un motivo in più (forse il principale) per venire qui è la presenza di Giovanni, un artista a tutto tondo, cantautore, amante della propria terra, un vero istrione. (Può capitare durante la settimana di tanto in tanto anche di vederlo cantare durante esibizioni live). Insomma la Tavernetta Marinella è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda tra quelli segnalati e consigliati da noi dei Templari del Gusto. Semplicemente garanzia.
Tavernetta Marinella
Via Cotone 3,
San Michele di Serino (Av)
tel. 0825 59 5128
Visita la pagina facebook della Tavernetta
A due passi dal Cisternone un ristorante da non perdere.
Siamo stati a Formia uno dei luoghi turistici più importanti del Lazio. Figlia di un passato antico, Formia non è solo mare e vacanze ma è ricca di storia. Dopo aver visitato il suggestivo centro storico (il Rione Castellone) veniamo rapiti dal Cisternone romano , opera idraulica costruita in età imperiale. Imponente e bellissimo. Dopo questa visita emozionante decidiamo di fermarci a cena in un ristorante a due passi dal monumento: il Satyricon
E’ fine Estate c’e una temperatura ancora piacevole. Giunti al locale veniamo accolti da personale di sala che ci fa accomodare nella piazzetta adiacente al ristorante.
Prima di accomodarci diamo uno sguardo alla struttura interna, un locale semplice in stile moderno dove prevale il bianco. Ci sediamo come detto all’esterno e veniamo accolti con un calice di prosecco e un entrée piacevole: melanzana, pomodoro e mozzarella.
Entrée
Diamo uno sguardo al menù, intanto ordiniamo del vino Fiano, per il resto decidiamo di lasciare libero sfogo alla fantasia creativa dello chef.
Come antipasto ci viene servito un tortino di patata morbida con polpo e una deliziosa rosa di salmone danese affumicato artigialmente al profumo di mirto. Il piatto anche bello da vedere è delicato, il salmone è superlativo e il polpo ha una cottura pressoché perfetta.
Tortino di patate con polpo e rosa di salmone danese affumicato al profumo di mirto
Ecco un assaggio di primo scelto dallo chef: fettuccine al nero di seppia con fiori di zucca e tartare di gamberi rossi. Credetemi una vera delizia, a cominciare dalla pasta fatta in casa fino alla materia prima e i prodotti di alto livello. Ho gradito molto il contrasto caldo freddo della pasta con la tartare di gamberi delicatissima e gustosa.
Fettucine al nero di seppia con fiori di zucca e tartare di gamberi rossi
Già questo piatto ci conquista e ci appaga. Stiamo trascorrendo una bella serata che continua con l’altro assaggio propostoci: gnocchi di patate con baccalà e pomodorini gialli. Ottimi!
Gnocchi di patate con baccalà e pomodorino giallo
Come secondo piatto decidiamo di prendere 2 pietanze differenti: una frittura di gamberi e calamari.
Frittura di gamberi e calamari
E un’ intrigante spigola fritta. La frittura è asciutta con un’ impanatura perfetta, il pescato freschissimo, morbido e saporito. Nota di merito per la spigola. Eccezionale … L’abbiamo gustata altrove in mille modi ma mai così. Meravigliosa ci fa godere appieno del sapore del mare..
Spigola fritta
Lo chef dalla cucina ci chiede un nostro parere visto che questa è una ricetta antica tramandata dal padre. La risposta non può che essere positivo. Davvero buona..
Per finire chiediamo un solo dessert, optiamo per un vasetto di cheesecake ai frutti di bosco con base di biscotto. Terminiamo così in dolcezza nel migliore dei modi una serata davvero piacevole. Abbiamo trovato un bel centro storico ed un ristorante interessante. Chiediamo il conto e paghiamo 35 euro a persona per 3 antipasti, 3 assaggi di fettuccine, 3 assaggi di gnocchi, due secondi, un dessert, vino della casa e 2 minerali. Direi un corretto rapporto qualità – prezzo.
Abbiamo scoperto un ristorante davvero notevole. Si nota la volontà del giovane chef di proporre una cucina di livello con una attenzione importante alle materie prime. Il pesce poi è freschissimo e cucinato alla perfezione. Sapete bene che in località molto frequentate non è semplice trovare ristoranti non turistici. Satyricon merita una visita, provatelo e ci darete ragione.
Satyricon
Via Traiano n. 32
Rione Castellone. Formia (Lt)
Tel. 391 401 9842
Visita la pagina Facebook di Satyricon Formia
Galeotta fu la fotografia di un bel piatto di ricci. Se dovessi descrivere com’è nata la mia curiosità verso questo ristorante direi proprio così. Grazie ad una foto pubblicata sui social, la mia agenda di “approdi sicuri” si è arricchita con questo ristorante che per genuinità, ricercatezza, location e gentilezza spicca decisamente tra quelli presenti sul litorale laziale.
Pino al mare (che oltre ad essere ristorante è anche un albergo che affaccia direttamente sullaspiaggia di Santa Severa) è gestito con perizia e passione da Simone Vincenzi e dalla sua famiglia dal 1955.
La spiaggia del Ristorante - Albergo Pino al Mare
Un ristorante elegante e spazioso, con ampie vetrate per godersi la vista del mare dalla sala interna nei mesi invernali, ma appena il clima lo consente vengono allestiti anche gli spazi esteri. Il patio (in un angolo le decorazioni strizzano l’occhio a Gaudì) e la “zattera” che con la bella stagione viene sistemata direttamente sulla spiaggia del ristorante (dove c’è il lido per i clienti di Pino al Mare). Senza dimenticare il giardino interno dove poter mangiare immersi nel verde.
La sensazione che proverete è quella di sentirvi in vacanza anche durante un semplice pranzo!
Pronti per il pranzo
In cucina gli chef Yousef Nasef e Angelo Trenga trasformano materie prime d’eccellenza – tutti prodotti locali e pescato del mare laziale – in piatti tanto buoni quanto belli.
Veniamo al menù. A parte i grandi classici che in un ristorante di pesce non devono mancare mai (come i crudi, gli spaghetti alle vongole o la frittura di pesce), la carta proposta segue le stagioni e l’estro dello chef.
Polpo Grigliato con Patate
E cosi, superata l’indecisione iniziale tra gli antipasti, ci siamo fatti tentare dal polpo grigliato con patate e da un altro grande classico della stagione primaverile, i carciofi crudi con gamberi e scaglie di parmigiano.
Carciofi con gamberi e scaglie di parmigiano
Ovviamente li ho assaggiati entrambi ma non saprei dire quale fosse il più buono!
Optiamo per un primo che ci suggerisce Simone. Gnocchi di patate ripieni di pesce azzurro conditi con zucchine e gamberi. Una piatto semplicemente strepitoso, dove gli ingredienti sono ben equilibrati tra loro.
Gnocchi di patate ripieni di pesce azzurro serviti con zucchine e gamberi
Dal cesto del pescato scegliamo anche una bellissima gallinella di mare proposta in guazzetto con olive, pomodorini e patate.
Gallinella di mare in guazzetto con olive, pomodori e patate
Decidiamo di toglierci anche un ultimo sfizio e prendiamo le patate fritte (un must).
Patate fritte
Dalla carta dei vini, completa e ben strutturata, abbiamo scelto un eccellente Berlucchi rosè.
Venendo al conto, in due, con questo menù abbiamo speso 180 euro. Non è economico, certo, ma i prezzi sono rapportati alla qualità delle materie prime offerte, alle porzioni e soprattutto alla grande perizia dello chef.
Se decidete di andare a Santa Severa d’obbligo la tappa al Castello – sito di interesse storico archeologico – che è stato recentemente riaperto al pubblico.
Ristorante Pino al Mare
Via Cneo Domizio n.32
Santa Severa – Santa Marinella (Rm)
Orario: aperto a pranzo e cena – Prezzo medio/alto
Accetta carte di credito SI
Tel. 0766 570027 – 0766 571998
Visita il sito del Ristorante Hotel Pino al Mare
E’ una bella giornata decidiamo di concederci una passeggiata in costiera amalfitana per goderci la magia e l’incanto di questi luoghi. Siamo per pranzo a Vietri sul Mare e decidiamo di fermarci (dopo aver prenotato) al Ristorante Evù.
Non è la prima volta che veniamo qui, siamo tornati a distanza di un anno e mezzo per provare nuovamente la loro cucina.
Evù, ristorante. Vietri sul Mare (Sa)
Il locale si trova al centro di Vietri in un caratteristico e colorato vicoletto, quello che porta al Duomo, pieno di negozietti di artigiani ceramisti, (del resto la ceramica vietrese è un “must" ed è famosa nel mondo).
Arriviamo poco dopo le 14.00, ci accoglie la gentilissima signora Anna che ci accompagna al nostro tavolo, siamo in due. Pranziamo all’interno ma va detto che ci sono durante la bella stagione anche molti tavoli all’esterno. Decidiamo di pranzare all’interno. (Va detto che ci sono anche diversi tavoli all’esterno ma era tutto pieno).
Il locale dentro è piccolo ma regala un senso di accoglienza e familiarità, c’è una bella e sobria mise en place, adatta al contesto con i bicchieri da acqua colorati, così come i vasi ad ogni tavolo. Pochi quadri alle pareti. Ci accomodiamo al nostro tavolo….
Subito ordiniamo una minerale, due calici di Falanghina e ci viene portato il pane con dei fantastici grissini artigianali.
Diamo un’occhiata al menù e ci confrontiamo con Anna (che scopriamo essere la mamma del titolare, Riccardo).
Il menù prevede oltre alla possibilità di scegliere alla carta anche di optare per alcune proposte fuori menù.
Noi decidiamo di pranzare ”à la carte” e per cominciare, optiamo per due antipasti Evù, si tratta di sei portate (che cambiano settimanalmente in base alla disponibilità e stagionalità dei prodotti) che mettono insieme il mare e la terra, nel nostro caso ci vengono serviti : Gateau di patate con insalata di mare, polpettina fritta di ricotta tonno e limone (divina..), taccole con pomodorini e seppie (molto buone), peperoncini verdi con il totano, calamaretti alla luciana, e peperoni con pesce spada.
L’antipasto Evù
Un antipasto davvero notevole, di ottima fattura, davvero intrigante la volontà dello chef di unire sempre il pesce alle verdure. Tutto gustoso ed equilibrato, due menzioni speciali per la polpetta di ricotta, tonno e limone (delicatissima) e per calamaretti, ma ripeto davvero tutto ben eseguito.
Anche per i primi scegliamo due primi “Evù” fuori menù: io scelgo degli spaghetti cacio, pepe, vongole e polvere di peperoni cruschi. Un primo inusuale ma intrigante …
Spaghetti cacio, pepe, vongole e polvere di peperoni cruschi
Ancora più particolare è l'altro primo che abbiamo scelto: spaghettoni con crema di broccoli, colatura di alici di Cetara e tartare di gamberi crudi. Entrambi i primi sono davvero ben eseguiti con una perfetta cottura della pasta.
Spaghettoni con crema di broccoli, colatura di alici di Cetara e tartare di gamberi crudi
Siamo sazi, ma non possiamo esimerci dall’assaggiare almeno un secondo, e allora vada per un tonno grigliato con scarole saltate con olive e capperi. Davvero eccellente, di ottima fattura il tonno e azzeccato l’abbinamento con la scarola.
Tonno grigliato con scarole saltate con olive e capperi
Ci fermiamo qui, saltiamo il dolce. Prendiamo un limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo 80 euro in due. Conto giustissimo commisurato alla qualità dei prodotti e alla cucina proposta.
Facciamo i complimenti a Riccardo Faggiano (il titolare) e a tutta la famiglia.
Siamo stati qui più volte e si conferma alla grande. Evù ristorante merita una visita per la qualità della cucina proposta, per l’accoglienza e per lo sforzo di proporre sempre cose nuove e una cucina che strizza l’occhio all’innovazione sempre nel solco della tradizione. In località di mare c’è sempre il rischio di imbattersi in trappoloni per turisti, con Evù si va sul sicuro. Consigliato.
Evù Ristorante
Via Diego Taiani n.1
Vietri sul Mare (Sa)
Tel. 089 210237
Visita la pagina Fb di Evù ristorante
E’ una bella Domenica, siamo a Bovino, un borgo davvero suggestivo che si trova nel territorio dei Monti Dauni. Siamo poco dopo il confine tra Campania e Puglia, in provincia di Foggia. Bovino a parer mio è uno dei borghi più belli e caratteristici della Puglia.
Visitiamo un po’ il borgo e restiamo sorpresi dalla bellezza del centro storico sorvegliato dal maestoso castello. Tutto intorno a noi ci sono antichi portali, vicoletti, strade acciottolate. Ci fermiamo per qualche foto di tanto in tanto e dopo aver visitato il suggestivo Duomo (la Chiesa di Santa Maria Assunta la cui costruzione risale al X secolo), ci fermiamo per pranzo al Ristorante “La Cantina”.
Ristorante La Cantina – Bovino (Fg) – Ingresso
Siamo in un vicoletto molto caratteristico. Dall’esterno il locale sembra una piccola abitazione, abbiamo prenotato per tempo e meno male direi, visto che il ristorante è molto piccolo, è un unico ambiente tutto in pietra, con un bel camino, soffitto con volte a botte e ci sono pochi tavoli (in tutto avrò contato 25 coperti).
Particolare della sala interna
Ci accompagnano al nostro tavolo (piccolo anche questo, ma pazienza lo spazio è quello che è, ma in fondo è anche questa una delle cose belle del locale …).
Altra particolarità, il menù è scritto su una lavagna in bella mostra su di una parete del locale. C’è l’antipasto del Contadino, quattro proposte di primi, quattro proposte di secondi e il dolce del giorno. Mi faccio portare anche la carta dei vini, ci sono vini di piccole aziende pugliesi e domina il Nero di Troia (siamo nel suo territorio del resto). Alla fine decido proprio di prendere un Nero di Troia al calice.
Per cominciare, ordiniamo un antipasto del Contadino (uno basta perché è abbondante e va bene per due persone). Una serie di portate con prodotti del territorio (molti a Km zero) tutti legati ovviamente alla stagione. Cominciano le danze..
Ci portano un tagliere con un delizioso salame di maialino nero, e tre tipi di formaggi di latte vaccino (uno con peperoncino, uno con l’aglio e uno con la scorzetta di arancia). Ottimo incipit…
Il tagliere con salamino e formaggi
Una delicatissima ricotta di mucca, profumata e morbida, davvero eccellente….
Ricottina
Pizzette fritte servite calde calde……
Pizzette fritte
Una insalatina di farro con pomodori secchi e rucola…
Insalatina di farro con pomodori secchi e rucola
Un fungo impanato, un pezzetto di frittatina di asparagi e una prugna ripiena di oliva avvolta nel guanciale di maiale, quest’ultima sorprendente ….
Fungo impanato, frittatina e prugna ripiena
Chiacchieriamo amabilmente e guardiamo un po’ di foto scattate nel borgo, intanto continua il trionfo di sapori contadini …
Zuppa di fave, carciofi e cicoria. Ottima…
Zuppa di fave, cicoria e carciofi
Ecco poi un piatto con un crocchettone al caciocavallo, nido di patate con cipolla, involtino di melanzane con caciocavallo, un tocchetto di pizza di patate, polpettina di pane e ricotta e una torretta di melanzane e caciocavallo.
Antipasto Contadino
Ecco poi una “chicca”, Nicola Consiglio il proprietario, nasce come casaro ed ha un’azienda agricola dove produce anche latticini e formaggi. Con il suo team arriva ai tavoli e lavora la pasta di mozzarella facendo i nodini al momento. Spettacolo puro ! In questo caso non c’era Nicola a fare i nodini (impegnato nell’agriturismo di famiglia) ma il risultato è stato comunque ottimo…
I nodini di mozzarella realizzati al momento
Assaggiamo i nodini appena fatti e dobbiamo ammettere che il sapore è fantastico. Si sente appieno il latte.
Nodino di mozzarella appena fatto
L’antipasto è stato vario e abbondante. Tanti assaggi di piatti legati al territorio, ben cucinati e la nota di merito è per le materie prime tutte freschissime.
Dopo un pò di attesa arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli di ricotta e spinaci con pomodorini di collina e caciocavallo (meravigliosi e che goduria quel sughetto con i pomodorini).
Ravioli
E dei fusilli con pomodorini, salsiccia e asparagi selvatici (un must di questo periodo).
Fusilli pomodorini, salsiccia e asparagi selvatici
Buonissimi, poi devo ammettere che ho un debole per gli asparagi selvatici…quindi…fate un po’ voi…
Siamo davvero sazi, ma decidiamo di provare un secondo in due: dei bocconcini di vitello ripieni di cicoria e caciocavallo con patate e insalata. Buono anche questo secondo…
Bocconcini di vitello
Prima del conto, un caffè e un nocino artigianale. Paghiamo per il nostro pranzo 48 euro in due ! Incredibile ma vero… Rapporto qualità – prezzo da non credere!
Il Ristorante la Cantina a Bovino è il classico posticino che non tradisce mai. Chi viene qui sa cosa deve aspettarsi: prodotti del territorio, uso di erbe spontanee, salumi, formaggi di produzione propria e tutto ciò che la Daunia può offrire, insomma una buona e corposa cucina “terragna”. Dobbiamo fare i complimenti a Nicola Consiglio (che ha anche l’agriturismo Piana della Mandrie sempre a Bovino e si divide tra le due strutture).
I prodotti sono genuini e a Km Zero, (c’è anche la possibilità di acquistare qualcuno dei prodotti che si mangiano al ristorante). Qui trovate una cucina generosa e senza fronzoli. E' la classica e buona osteria contadina. Unico consiglio che vi diamo è quello di prenotare visto che i coperti sono pochi e il locale è piccolissimo.
Ristorante La Cantina
Via Giovanni Barone 1,
Bovino (Fg)
Tel. 0881 96 18 49 - 389 78 97 956
Visita la pagina Facebook del ristorante La Cantina a Bovino
Siamo all’uscita di Avellino Ovest su via Nazionale Torrette a qualche chilometro dai centri di Mercogliano e di Avellino. Non è visibilissimo dalla strada, si trova in effetti all’interno di un parco, ma non lo dimenticherete facilmente!
Parlo di Sirena Restaurant, con cucina esclusivamente di mare. E’ da diverso tempo che lo conosco e lo frequento. Difficile pensare che un ristorante in mezzo ai monti ed in terra irpina possa offrire prelibatezze marinare tali da riscuotere così tanti consensi. E invece …… ma andiamo per gradi..
Incantevole la location, un mix di raffinatezza ed eleganza ma senza esagerare, un ambiente romantico che regala emozioni. Pochi coperti per cui conviene sempre prenotare il tavolo!
La Sirena. Mercogliano (Av) - Particolare interno
Ad accogliervi Carmen, la titolare, cordialissima e sempre attenta alle esigenze dei clienti.
Faccio una premessa: esiste un menù di riferimento ma conviene confrontarsi con lei per verificare la disponibilità del pescato. Il “valore aggiunto” del ristorante sta nel fatto che le materie prime provengono dalle pescherie della stessa proprietaria.
Per la nostra serata, ad accompagnare la cena, un aglianico dei Campi Taurasini, Rubino – Nobile di Montefusco, vino corposo, persistente e molto gradevole.
Aglianico dei Campi Taurasini, Rubino – Nobile di Montefusco
Benvenuto di bruschette con pomodorini (sempre gradite).
Bruschette
Si scelgono per la serata uno spaghetto alle vongole, un classico, semplice ma preparato divinamente.
Spaghetti alle vongole - un classico
E gli scialatielli ai frutti di mare, piatto delizioso, eseguito anch’esso a regola d’arte. Doverosi i complimenti allo chef.
Scialatielli ai frutti di mare
I primi piatti abbondantissimi ci indirizzano all’assaggio di un solo secondo: gamberi con grana su letto di spinacini, sfiziosissimo e gustoso.
Gamberi con grana su letto di spinacini
Per la serata, vino compreso, paghiamo all’incirca 25 euro a persona.
La Sirena ormai rappresenta una bellissima realtà, che migliora col passar degli anni; un ritrovo enogastronomico di assoluto livello dove poter assaggiare prelibatezze di mare a prezzi decisamente contenuti ed onesti. Un fantastico ristorante di pesce a pochi km da Avellino ? Si può…
Da frequentare e frequentare più volte!
La Sirena
Via Nazionale, n.350
Mercogliano (Av)
Tel. 338 37 32 506
Nell'antico castello un ristorante di buon livello.
Siamo a Sant’Agata de’ Goti, borgo che spesso è protagonista dei nostri itinerari a metà tra storia, arte e gastronomia. Sant’Agata è uno dei borghi più caratteristici della Campania, meraviglioso è il suo centro storico con le case cortina a strapiombo sul fiume Martorano. Un piccolo scrigno che racchiude inestimabili bellezze artistiche ed archeologiche. Dopo una bella passeggiata fermarsi a pranzo è d’obbligo.
Siamo tornati da Fiore 1985 proprio all’inizio del centro storico adiacente al grande parcheggio di Piazza Tiziano della Ratta. La location è molto bella, ci troviamo infatti nel corpo dell’antico castello normanno, laddove un tempo c’erano le stalle. La ristrutturazione è stata realizzata in modo eccellente. Ci sono un centinaio di coperti e si sviluppa su due livelli: pavimento con chianche, pietra a vista e tanto tufo (siamo a Sant’Agata de’ Goti of course!), il soffitto è realizzato con volte a botte, le sedute bianche. Insomma l’atmosfera è davvero intrigante.
Si può pranzare anche all’aperto sotto un gradevole pergolato di glicine ma scegliamo di accomodarci dentro.
Siamo in cinque. Siamo venuti qui per gustare il pesce. “Il pesce?” Direte voi … Si proprio così. Infatti lo chef Fiore delle Fave propone tra l’altro una cucina di mare di ottimo livello, già da noi provata mesi fa e allora…. Si cominci!
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di falangina del Sannio dell’Azienda Cantine Iannella Antonio, un bianco dal bel colore paglierino e fruttato, ideale per accompagnare l’antipasto che sta per arrivare.
Falangina del Sannio dell'Azienda Cantine Iannella Antonio
Abbiamo ordinato 4 insalate di mare … ben presentate e fatte con pesce freschissimo..
Insalata di mare
E un antipasto del pescatore: salmone e pesce spada marinati, alici marinati, insalatina di finocchi, gamberi in salsa rosa, un flan di zucchine e un bel pezzo di baccalà fritto. Davvero tutto ottimo!
Antipasto del Pescatore
Poi due proposte calde: seppie con vellutata di piselli…
Seppie con vellutata di piselli
E un classico: polpi alla luciana…
Polpi alla luciana
Un antipasto che ci ha davvero soddisfatto.
E’ il momento dei primi ….Qui ci siamo divertiti a prenderne di diversi per poterli degustare..
Ecco due piatti di spaghetti alle vongole, eseguiti benissimo, con le vongole veraci a dare un sapore meraviglioso al piatto.
spaghetti alle vongole
Un risotto alla pescatora, anche questo mantecato alla perfezione e gustoso …
Risotto alla pescatora
Un piatto di cavatelli beneventani ai frutti di mare, spettacolari ….
Cavatelli beneventani ai frutti di mare
Ed un piatto di trofie con vongole, gamberi e porcini … uno dei piatti più richiesti dai clienti, e non ci abbiamo messo molto a capire il perché. Ottimi!
trofie con vongole gamberi e porcini
Intanto ordiniamo un’altra bottiglia di vino, altra falangina stavolta dell’azienda Antico Ceppo di Bonea, di un bel giallo vivo, molto fruttato e interessanti note minerali.
Falangina dell'azienda Antico Ceppo di Bonea
Il nostro pranzo continua, arrivano i secondi: tre fritture di calamari, morbidissimi. Una frittura non unta e asciutta.
Frittura di calamari
Così come notevole è stata la frittura di gamberi e calamari..
Frittura di gamberi e calamari
Abbiamo preso anche un misto grigliato: orata, seppia, gamberone e spada. Anche qui la qualità è altissima, nota di merito per l’orata: freschissima e con la carne bella compatta, soda e saporita..
Misto grigliato orata, seppia, gamberone e spada
Siamo strapieni, decidiamo di prendere un sorbetto al limone a testa e poi due caffè, due limoncelli e un nocino artigianale. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro lauto pranzo poco meno di 40 euro a testa. Un rapporto qualità - prezzo direi eccellente se consideriamo che abbiamo pranzato totalmente a base di pesce!
Sorbetto al limone
Fiore 1985 rappresenta una garanzia, il locale è molto bello, il personale gentile, forse un po’ lento a gestire le comande ma qui la cucina è espressa e tutto è fatto al momento, quindi ci vuole il tempo necessario. La materia prima è di alta qualità, il pesce freschissimo e cucinato alla perfezione. Lo chef Fiore delle Fave ha davvero grande talento ed è anche molto simpatico. Altro particolare non trascurabile è il conto onesto con un rapporto qualità prezzo eccellente.
Sembrerebbe un’eresia pensare di venire a mangiare del buon pesce in collina nel Sannio e invece non lo è affatto. Provate Fiore 1985 e ci darete ragione. Notevoli anche le proposte di terra e le pizze (ve ne abbiamo già parlato). Conferma.
Fiore 1985
Ristorante e pizzeria
Via Caudina n.3
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 388 92 46 817
Molto più di un ristorante. Esperienza dei sensi a pochi passi dalla Cattedrale.
Siamo nel cuore del centro storico di Otranto a pochi passi dalla Cattedrale. Qui si trova un ristorante di alto livello il cui nome prende spunto proprio dal bellissimo mosaico che ricopre il pavimento delle tre navate della Cattedrale. L’opera fu realizzata tra il 1163 e il 1165, è uno dei più importanti cicli musivi del medioevo ed ha come tema centrale un maestoso Albero della vita. Albero della vita in latino “Arbor vitae”.
Arbor vitae. Otranto (Le) - Ingresso spazio esterno
Il ristorante da noi scelto per la cena è proprio Arbor Vitae. Siamo in un vicoletto che sbuca davanti alla Cattedrale di Otranto. Il locale ha una sala interna e due meravigliose sale esterne su un terrazzo con giardino. Chiaramente vista la serata estiva ci accomodiamo all’esterno.
Arbor Vitae. Otranto (Le) - Un angolo del bel giardino esterno
Ci accompagna al tavolo la gentile Valentina. La location è incantevole, bellissima, due terrazzi circondati da verde con tavoli e sedute bianche, lo stile è lineare ma raffinato. Belli i richiami in legno, bella la mise en place, elegante ed essenziale. Ci accomodiamo e cominciamo ad apprezzare l’atmosfera unica che si percepisce qui. Ci portano i menù e arriva Mattia davvero impareggiabile. Questo ragazzo ha una passione e un talento da vendere nello spiegare per filo e per segno il menù, il pescato del giorno, le pezzature ed il possibile uso in cucina. Poi ci sono le proposte a la carte. Noi siamo in sei. Da bere due minerali e sei calici di Chardonnay Anticaia della Cantina San Donaci e cominciamo ordinando quattro antipasti.
Una classica caprese fatta con pomodorini e burratina (of course!).
Caprese con burrata e pomodorini
Un piatto di purea di fave bianche e cicorie otrantine. Piatto tipico della tradizione contadina pugliese, sublime.
Purea di fave bianche e cicorie otrantine
Un tortino di melanzane con alici, pomodoro e capperino occhiello a crema di zucca. Equilibrato, gustoso giustamente sapido, ho trovato sorprendente l’abbinamento delle melanzane con le alici.
Tortino di melanzane con alici pomodoro e capperino occhiello alla crema di zucca
E un’insalata di seppia arrosto con uvetta, e cicoria insaporita alla citronette. Buonissima la seppia arrosto, morbida, gustosa, geniale l’abbinamento con la cicoria e il dolce dell’uvetta sultanina.
Insalata di seppia arrosto con uvetta e cicoria insaporita alla citronette
La nostra serata procede alla grande. Di tanto in tanto passa a salutarci Mattia per assicurarsi che tutto vada per il meglio. Spazio ai primi. Ordiniamo un piatto di orecchiette con ceci neri, melanzane e pomodoro secco. Una proposta che riporta alla tradizione contadina.
Orecchiette con ceci neri melanzane e pomodoro secco
Un piatto di linguine ai frutti di mare. Notevoli…
Linguine ai frutti di mare
Due piatti di foglie di ulivo con vongole e bieta su vellutata di pomodoro giallo. Proposta intrigante …
Foglie d'ulivo con vongole e bieta su vellutata di pomodorino giallo
E due risotti e quinoa su crema di carciofi con seppia e caciocavallo. Questo risotto è stato sublime, perfetta la mantecatura del riso, bella l’idea di aggiungere la quinoa, equilibrato il sapore, delicata la crema di carciofi, meravigliosa la nota finale del caciocavallo che si è fuso con il calore del riso. Chapeau!
Risotto e quinoa su crema di carciofi con seppia e caciocavallo.
Ci stiamo godendo una serata davvero piacevole. Arbor Vitae regala emozione. Decidiamo di prendere anche due secondi.
Una tagliata di tonno dorata al miglio con contorno di zucca all’agro e olive taggiasche. Ne vogliamo parlare? La foto parla da sola…
Tagliata di tonno dorato al miglio con contorno di zucca e olive taggiasche
E a chiudere un calamaro grigliato con frisa, rughetta, capperi e pomodori. Ho trovato questo secondo davvero di livello. Questa versione mediterranea della frisa con capperi e pomodori è pazzesca
.Calamaro grigliato con frisa, rughetta capperi e pomodori
Saltiamo il dolce e prendiamo 3 amari e due caffè. Chiediamo il conto e paghiamo poco meno di 40 euro a persona.
Arbor Vitae è molto più di un ristorante. E’ una vera e propria esperienza dei sensi. Cenare su questa terrazza nel cuore del centro storico di Otranto è pura magia. La cucina poi è di alto livello. Le materie prime sono di ottima fattura, il pescato freschissimo. Lo chef sa il fatto suo. Le proposte sono ben studiate ed eseguite, forse se proprio dovessi trovare un neo mi sarei aspettato una piccola spinta in più a livello di personalità in qualcuno dei piatti che abbiamo degustato, ma sono piccoli dettagli. Questo in definitiva è un signor ristorante. Il rapporto qualità - prezzo è adeguato alla location e alle proposte di cucina. Nota di merito poi per il servizio semplicemente perfetto. Il personale di sala è impeccabile, professionale, educato, presente ma mai invadente. Mattia poi merita la lode, il prototipo di quello che dovrebbe essere un perfetto maitre. Arbor vitae è una garanzia. Ideale per cene romantiche o importanti e comunque per chi da un ristorante non chiede solo di mangiar bene ma di emozionarsi.
Arbor vitae
Via Giovanni Michele Laggetto n.38
Otranto (Le)
Tel. 0836 806816
Visita il sito web di Arbor Vitae
Cucina di livello fuori le mura del centro storico.
Siamo poco fuori il centro storico di Otranto, a pochi passi dal lungomare. Siamo in Via delle Torri, proprio fuori le mura della città vecchia. Abbiamo scelto di cenare da Pi Greco, indirizzo che avevamo da un po’ in agenda. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due.
Ci sono posti anche all’esterno ma preferiamo accomodarci nella sala interna. Il locale dentro è molto curato pur essendo minimal, tavoli bianchi con piano color legno, sedute bianche, un bel gioco di luci soffuse, una gradevole musica lounge di sottofondo. C’è anche una caratteristica sala su di un piano soppalcato con pochi tavoli. Insomma l’atmosfera che regala questo luogo è gradevole e di civettuola intimità.
Diamo un’occhiata al menù, ci sono poche proposte ma ben studiate e calibrate, sette proposte di antipasti, quattro primi e 6 secondi, oltre ad una pagina dedicata a quello che scopriremo essere una delle cose più richieste: il sushi.
Ordiniamo da bere una minerale e due calici di Murà, Sauvignon Blanc Bio, IGP prodotto dall’azienda Duca Carlo Guarini, ben strutturato, di buon spessore, con note vegetali di erbe aromatiche e sfumature fruttate alla fine. Ideale per accompagnare la nostra cena.
Arrivano i loro pani artigianali che ci propongono da assaggiare con un olio molto particolare, l’olio Evo salentino aromatizzato al limone dell’azienda agricola Tenore di Otranto.
I loro pani e l'olio
Intanto prendo un antipasto: polpo al rosmarino su crema di patata profumata allo zenzero. Semplicemente fantastico, il polpo morbido ma al contempo croccante ben si sposava con la delicatezza della crema di patata. Piatto davvero eccellente.
Polpo al rosmarino su crema di patate al profumo di zenzero
Poi due primi, le sagne (pasta tipica salentina) con rana pescatrice e lardo “Pata Negra” croccante. Primo piatto interessante come interessante è stato il connubio del pesce con il lardo di Pata Negra.
Sagne con rana pescatrice e lardo Pata negra croccante
Abbiamo raggiunto livelli altissimi con la seconda proposta di primo: gnocchetti di patate su fonduta di taleggio DOP e tartare di scampi. Delicati, ma pieni di personalità. Un primo piatto che ci ha conquistato.
Gnocchetti di patate su fonduta di Taleggio DOP e tartare di scampi
Intanto al nostro tavolo arriva Fabio, perfetto padrone di casa. Per assicurarsi che tutto stesse andando bene.
Abbiamo preso anche un secondo in due: tonno scottato alla griglia con selezione di verdure di stagione. Decisamente buono anche questo.
Tonno scottato alla griglia con selezione di verdure di stagione
Saltiamo il dolce e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 79 euro in due. Rapporto qualità prezzo direi adeguato al locale ed al tipo di proposta.
Pi Greco è un indirizzo sicuro, un signor ristorante ben lontano dalle tante trappole per turisti che si trovano nei luoghi di vacanza o con molto flusso di visitatori e turisti. Davvero una piacevole scoperta. Qui la cucina è raffinata, studiata nei dettagli. Poche proposte ma fatte come si deve. La chef Maria Rosaria Peluso è in un talento naturale ed è in continua evoluzione. C’è grande attenzione alla materia prima, alla scelta dei prodotti. I piatti sono eseguiti tecnicamente in modo impeccabile. Il servizio è preciso, puntuale e non invadente. Torneremo di sicuro per provare il sushi (ho visto su altri tavoli che andava forte). Il conto è adeguato al tipo di cucina proposta e di ristorante. Altra nota di merito per Fabio, compagno di Maria Rosaria, sempre attento, presente e perfetto padrone di casa.
Pi Greco
Via delle Torri, n.40
Otranto (Le)
Tel. 0836 237312
Visita il sito web di Pi Greco
Una piccola bomboniera tra le colline salernitane.
Mi fa particolarmente piacere parlarvi di Gianpaolo Zoccola, è quasi una questione affettiva, siamo stati infatti tra i primi a segnalare (quattro anni fa o giù di lì) questo giovane e talentuoso chef e lo abbiamo seguito con attenzione nei suoi vari step e passaggi fino ad arrivare alla sua nuova creatura: Dimora Nannina.
Dimora Nannina San Cipriano Picentino (Sa) Insegna Esterna
Siamo ad una quindicina di minuti dal centro di Salerno, a soli 4 km dall’uscita dell’autostrada di San Mango Piemonte, siamo in pratica sulle placide e tranquille colline salernitane. Qui c’è la casa (in tutti i sensi) di Gianpaolo e qui lui ha realizzato il suo sogno: un ristorante tutto suo. Arriviamo, parcheggiamo comodamente l’auto a pochi passi dal locale.
Il ristorante è una piccola bomboniera, curato, essenziale, raffinato ma con un tocco di familiare semplicità. C’è una bella sala interna (con poco meno di trenta di coperti) e un gradevole e panoramico spazio esterno dove poter pranzare o cenare all’aperto con vista dall’alto sulla costa salernitana.
Il ristorante si chiama Dimora Nannina in onore delle due nonne di Gianpaolo (entrambe di nome Anna) e con il chiaro intento di coniugare la tradizione di un tempo con la creatività e le sue idee gastronomiche. Veniamo accolti con garbo e gentilezza, ci accomodiamo al nostro tavolo. Bella, essenziale e raffinata la mise en place.
Dimora Nannina La bella e curata mise en place
Diamo un’occhiata al menù, davvero ben concepito. Si può pranzare alla carta, ci sono interessanti proposte di terra e di mare e tre percorsi di degustazione denominati “i viaggi tra innovazione e tradizione” tutti di sei portate: uno della tradizione contadina (denominato Colli Picientini e € 35), uno di terra e mare (denominato il mare in campagna a € 40), il terzo della tradizione marinara (denominato in fondo al mar a € 43). Noi decidiamo di pranzare alla carta.
Mentre decidiamo il da farsi, prendiamo una minerale e due calici di Biancolella d’Ischia Casa D’Ambra, un bianco spettacolare, secco, di buon corpo e fruttato.
Arrivano i pani fatti da loro (pagnotta integrale, panini al latte e pane con il lievito madre), con il superbo olio Evo DOP colline salernitane del Frantoio Torretta.
I pani e l'olio Evo DOP delle Colline salernitane
Prima degli antipasti ci vene servito il benvenuto di Dimora Nannina....
Il Benvenuto di Gianpaolo Zoccola
Biscotto di grano duro con pomodorino, alici salate accompagnate da un delizioso “ketchup” di datterino giallo.
Biscotto di grano duro con pomodorini e alici
Un arancino di riso venere con maionese, gamberi su una passatina di piselli. Divino…
Arancino di riso venere con maionese gamberi su passatina di piselli
E poi una montanarina classica con ricotta mantecata al nero di seppia, servita su un sasso di mare. Uno spettacolo nello spettacolo. E che buona! Il tutto accompagnato da un prosecco.
Montanarina con ricotta mantecata al nero di seppia
Questo “ benvenuto” è stato meraviglioso. Davvero un fantastico incipit, devo dire che le aspettative sono altissime …
Abbiamo ordinato due antipasti: uno di terra (denominato l’uorto, tre proposte per onorare la tradizione contadina) e uno di mare (denominato la Traversata, tre proposte per navigare nella tradizione marinara. Si aprono le danze …Cominciamo con “L’uorto”: un tagliere con salumi artigianali dell’azienda di famiglia e formaggi semistagionati, caciocavallo, un formaggio a pasta verde con erbe e spezie e un formaggio di pecora alle vinacce serviti con una mostarda all’arancia. Un omaggio alla tradizione locale …
Tagliere di salumi e formaggi
Un buonissimo flan di patate e fiori di zucca su un cremoso di zucchine alla scapece accompagnato da un fiore di zucca ripieno di ricotta e nocciola. Meraviglioso ..
Flan di patate e fiori di zucca su un cremoso di zucchine alla scapece con fiore di zucca ripieno di ricotta e nocciola
E una sorta di “cappuccino di terra”, una zuppa di fagioli con biscotto di grano duro e salsiccia. Che profumo e che bontà!
Cappuccino di terra
Anche l’antipasto di mare “La Traversata” prevede tre portate: un classico ma sempre eccellente piatto di totani e patate.
Totani e patate
Un flan di cozze e fagioli adagiato su una salsa di pane integrale. Qui dovremmo aprire un capitolo a parte. Flan di cozze e fagioli, idea semplicemente geniale, servito su salsa di pane, in pratica un modo creativo ed originale di rivisitare la classica pasta e fagioli con le cozze. Chapeau!
Flan di cozze e fagioli su una salsa di pane integrale
Terza proposta il “cappuccino di mare”: gazpacho di pomodoro, biscotto di grano duro e tentacoli di polpo alla piastra. Spettacolo!
Cappuccino di mare
In attesa dei primi ci accomodiamo un po’ all’aperto per goderci il sole e la piacevole brezza delle colline salernitane. Si sta davvero bene da Dimora Nannina.
Arrivano i primi, abbiamo scelto gnocchetti cacio e pepe su passatina di piselli e pancetta croccante. Un piatto eccellente, perfettamente equilibrato con la passata di piselli a donare dolcezza e stemperare il cacio e pepe e la nota croccante della pancetta scottata. Buonissimi..
Gnocchetti cacio e pepe su passata di piselli e pancetta croccante
E un piatto di gnocchetti di patate al soutè di vongole veraci, zucchine e i loro fiori. Commovente, giustamente sapido, gustoso, con le zucchine a donare morbidezza e delicatezza ad un piatto ben strutturato. Fantastiche poi le vongole.
Gnocchi al soutè di vongole veraci zucchine e i loro fiori
Arriva in sala lo chef Gianpaolo Zoccola che si intrattiene per salutare gli ospiti e accertarsi che tutto stia andando bene. Passa a salutare anche noi.
Saremmo sazi ma la voglia di provare almeno un secondo è troppo forte e allora cediamo ….
Ordiniamo una “variazione di tonno”: tonno servito in due modi, tartare con pasta kataifi salsa allo yogurt e frutti di bosco e scottato al sesamo con mostarda all’arancia.
Variazione di tonno
Saltiamo il dolce e ci lasciamo sedurre da un liquorino menta e limone “hand made”di loro produzione. Ce lo servono accompagnato con stuzzicanti dolcetti.
Liquorini e dolcetti
Chiediamo il conto e paghiamo in due 90 euro. Rapporto qualità prezzo corretto e comunque adeguato al tipo di proposta e di ristorante.
Dimora Nannina è un indirizzo sicuro. Il locale è piccolo, curato, raffinato ma nel contempo dona la sensazione di genuina familiarità. Una piccola bomboniera tra le colline salernitane dove gustare le proposte gastronomiche di terra e di mare dello chef Gianpaolo Zoccola, un talento purissimo, giovane ma già capace di proporre una cucina di altissimo livello. Da Dimora Nannina c’è grande cura delle materie prime, gli ortaggi, le verdure, e i salumi provengono dall’azienda agricola di famiglia La Rocca che dista poco più di un Km dal ristorante. L’incontro tra l’orto e il mare è magico. Bravissimo Gianpaolo! Altra nota di merito per il servizio in sala semplicemente perfetto. Indirizzo da non perdere. Garantiamo noi ….
Dimora Nannina
Via Tora di Filetta, n.34
San Cipriano Picentino (Sa)
Tel. 349 234 6703
Visita la pagina facebook di Dimora Nannina