Montemarano è un borgo irpino pieno di storia e di tradizioni. Si erge nel territorio della valle del Calore a 820 metri di altitudine. Famoso per il suo vino e per il Carnevale che rappresenta senza dubbio la più importante manifestazione di questo borgo, divenuto ormai noto a livello nazionale. Durante il Carnevale il centro storico e i vicoli diventano protagonisti di una kermesse dove allegria e originalità sono protagoniste, il Carnevale qui è molto sentito, questa è una “festa” antica e ancestrale, capace di richiamare numerosi turisti anche da fuori regione. Ad accompagnare il tutto la famosissima e tradizionale tarantella montemaranese. Visitare Montemarano è sicuramente una bella idea in ogni periodo dell’anno. Noi qui torniamo spesso e volentieri anche per andare a gustare i piatti dell’Osteria VinCanto. Abbiamo scoperto questo indirizzo anni fa e appena possibile torniamo a trovare l’oste Claudio per provare le proposte di cucina di questa Osteria.
Osteria Vincanto. Montemarano - Insegna Esterna
Siamo proprio nel centro storico del paese. Parcheggiata l’auto a pochi passi dal locale, ci accomodiamo. Abbiamo prenotato già da qualche giorno il nostro tavolo. Visto che è Domenica non volevamo rischiare di restare a bocca asciutta. L’Osteria VinCanto all’interno è più o meno come la ricordavamo: si sviluppa in lunghezza con in fondo l’antico camino, poi c’è una seconda sala. L’arredo è sobrio e semplice, rustico diremmo. Ci sono varie credenze con tante bottiglie di vino in bella mostra e pareti con gradevoli inserti in pietra. Ci accoglie l’oste Claudio sempre gentile e garbato, il tempo di sistemarci e diamo uno sguardo al menù dove la troneggiano i prodotti locali e i piatti della tradizione. Intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di Aglianico Irpinia DOC Rosso, Ischa Piana di Salvatore Molettieri, un rosso poderoso di un bel colore rubino intenso con profumi di frutti rossi, di spezie e liquirizia. Giustamente tannico ed equilibrato, questo vino irpino sarà un perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Si comincia con un entrée, ecco delle focaccine con “cicoli” (ciccioli) di maiale. Belle saporite e goduriose.
Focaccina con i cicoli di maiale
Poi ordiamo l’antipasto: un tagliere di salumi con polpettina di pane, verdure e salsa tartara, ricottina mantecata con miele e granella di nocciola, una invitante mozzarellina e un formaggio semistagionato con conserva di frutta.
Osteria VinCanto - Salumi e formaggi
La tradizione contadina trova la sua sublimazione nei tegamini di scarole e patate e di fagioli e cotiche. In particolare i fagioli con le cotiche ci sorprendono per la loro genuina bontà.
Tegamino con fagioli e cotica
Gli antipasti sono un inno alla tradizione locale, con chiari richiami al mondo contadino, e ci sono piaciuti davvero. Non da meno sono i primi che abbiamo gustato, a partire dai ravioli con speck mandorle e asparagi.
Ravioli con speck mandorle e aparagi
I cavatelli con pomodorini, guanciale e ricotta salata sono il classico piatto della Domenica che vorresti non finisse mai. Davvero ottimi, fantastico l’abbinamento della ricotta salata con la dolcezza dei pomodorini e la nota croccante del guanciale.
Cavatelli con pomodorini, guanciale e ricotta salata
Il nostro pranzo procede alla grande. Decidiamo di prendere anche due secondi. Decisamente appagante l’entrecote alla brace servita con salsa bernese.
Entrecote alla brace con salsa bernese
Commovente l’agnello alla vecchia maniera cotto nel forno a legna con la salsa e il contorno di patate. Qui scatta l’applauso convinto…
Agnello cotto nel forno a legna con salsa di pomodoro e patate
Non possiamo non terminare il nostro pranzo domenicale con un bel dessert. Optiamo per un tiramisù alle fragole, delicato e gustoso ..
Tiramisù alle fragole
E una particolare cheesecake agli agrumi che ci ha conquistato. Accompagniamo i dessert con due passiti di Pantelleria.
Cheesecake agli agrumi
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo all’Osteria VinCanto poco più di 50 euro a persona. Abbiamo trovato ottimo il rapporto qualità – prezzo.
L’Osteria VinCanto si conferma come un indirizzo sicuro e che non delude mai. Non è la prima volta che veniamo qui, e ogni volta restiamo piacevolmente sorpresi. Qui trovi una cucina della tradizione irpina eseguita a regola d’arte con qualche piccola rivisitazione. Le materie prime e i prodotti sono di assoluta qualità. Il menù segue il ritmo delle stagioni. Buoni gli antipasti, meravigliosi i cavatelli con pomodorini, guanciale e ricotta salata. L’agnello alla vecchia maniera cotto nel forno a legna con la salsa e il contorno di patate è il piatto da ricordare. Claudio e Laura sono eccezionali e disponibili, il servizio è veloce ed efficiente. Assolutamente corretto il rapporto qualità - prezzo. L’Osteria VinCanto a Montemarano si conferma nella nostra guida sul web, tra quelli che sono gli indirizzi irpini da non perdere. Garanzia.
Osteria VinCanto
Via Roma, n.29
Montemarano (Av)
Tel. 0827 63186
Visita il sito web dell’Osteria VinCanto
Siamo a Montella nel cuore dell’Irpinia, località famosa per la produzione della castagna (marchio IGP) ma anche per il pregiato tartufo nero. Questo ameno e tranquillo borgo situato nel Parco Regionale dei Monti Picentini è ricco di cose interessanti, prima su tutte, una natura generosa capace in ogni periodo dell’anno di regalare emozioni. Ma qui a Montella c’è anche un indirizzo da segnare in agenda: Pepenero Ristorante. Di tanto in tanto quando siamo da queste parti ci fermiamo qui e le loro proposte non ci hanno mai deluso. Ci siamo tornati a cena. Il locale è gradevole, elegante e minimal. Ci sono poco più di cinquanta coperti e l’atmosfera è davvero piacevole. Il plus è la bella cucina a vista, la qual cosa ci piace parecchio, possiamo infatti vedere lo chef e la brigata di cucina all’opera. Il menù presenta proposte di terra e di mare studiate e ben concepite e cambia spesso in base alla stagionalità dei prodotti e delle materie e alla disponibilità del pescato. Noi cominciamo con un piccolo entreé, un bel calice di prosecco e delle stuzzicanti frittelline di alghe calde calde.
Frittelline di alghe
Da bere ordiniamo una minerale e un vino che amiamo, il Gewürztraminer della Cantina Terlano, un super bianco del Trentino, con un profumo inconfondibile, con sentori fruttati e floreali ma anche lievemente speziato, il sapore è fruttato con piacevoli note minerali e un gusto tondo e avvolgente. Davvero un’ottima scelta per accompagnare la nostra cena.
Gewurztraminer della Cantina Terlano
Cominciamo con gli antipasti. Ecco il delicato flan di baccalà con crema al curry. Piacevole l’abbinamento con questa salsa fatta con il curry, spezia dal gusto piccante e aromatico. Il risultato è un incredibile e sbalorditivo equilibrio.
Flan di baccalà con crema al curry
Se il baccalà è delicato, la crema di porri con calamari è un suadente incontro tra terra e mare che conquista…
Crema di porri con calamaretti
La nostra cena di pesce continua, ecco un gustoso trancio di salmone con crema di broccoli con panatura di olive e capperi…Altra proposta convincente.
Trancio di salmone con crema di broccoli con panatura di olive e capperi
Come primo optiamo per un risotto ai frutti di mare, che non ha deluso le nostre attese. Perfetta la mantecatura, gustoso e avvolgente ma al contempo delicato.
Risotto ai frutti di mare
L’atmosfera da Pepenero Ristorante è rilassata e gradevole, la nostra cena prosegue con i secondi. Scegliamo un trancetto di ombrina su crema di cipolle e cipolle caramellate. Questo è un altro abbinamento particolare e azzeccatissimo. La delicata ombrina si sposa a meraviglia con il sapore intenso della cipolla.
Trancetto di ombrina su crema di cicpolle e cipolla caramellata
L’altro secondo che scegliamo sono i gamberi con pasta Kataifi e salsa di soia, un tocco orientale che rende particolare questo piatto.
Gamberi con pasta Kataifi e salsa di soia
Chiudiamo la nostra cena in dolcezza con una paradisiaca millefoglie scomposta con crema pasticcera e amarena.
Millefoglie scomposta con crema pasticcera e amarena
Accompagniamo il dessert con un limoncello artigianale servito freddo.
Limoncello
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena da Pepenero Ristorante a Montella 55 euro a persona.
Pepenero Ristorante è decisamente un indirizzo da segnare in agenda. Il locale è gradevole, moderno e ben arredato, bella la cucina a vista. Lo chef e patron Marco Merola propone una cucina prevalentemente di mare ma anche di terra con piatti ben eseguiti e presentati, e con un’ottima materia prima e un menù che segue la stagionalità dei prodotti e la disponibilità delle materie prime. Noi abbiamo cenato a base di pesce, ottimo il risotto ai frutti di mare, delicato e particolare con quel non so che di etnico il flan di baccalà con crema al curry, ottimo il trancio di salmone, così come il trancio di ombrina con crema di cipolle e cipolla caramellata. Buona la carta dei vini. Il personale di sala è affabile e gentile, il servizio è preciso e informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Pepenero Ristorante a Montella è stata un piacevole scoperta. Indirizzo consigliato, garantiamo noi.
Pepenero Ristorante
Via Michelangelo Cianciulli n.82/A
Montella (Av)
Tel. 0827 601662
Visita il sito Web di Pepenero Ristorante a Montella
Ruviano è un piccolo borgo della provincia di Caserta situato nell’area delle Colline Ciaiatine, con un centro storico curato e raccolto e radicate tradizioni contadine. Olio e vino sono due dei prodotti tipici del luogo, ma qui la cucina locale regala grandi emozioni, grazie a ricette e piatti dalla storia antichissima. Proprio nel centro storico di Ruviano si trova la Locanda Domus Mea, un piccolo gioiello che ti consigliamo di visitare. Domus Mea è una caratteristica locanda, situata in uno dei palazzi più antichi del borgo, dove puoi gustare una cucina del territorio sincera e senza fronzoli, pasta fresca lavorata a mano, pane e pizze cotte nel forno a legna e piatti della tradizione.
Locanda Domus Mea. Ruviano - Insegna esterna
Entrando, si resta rapiti dalla location e dall'accurata e attenta ristrutturazione, il palazzetto antico rivive grazie a pietra, legno, e dettagli architettonici che rimandano al mondo e alla cultura contadina. Ci sono degli ambienti davvero caratteristici: la cantina in tufo, la cucina rustica, la sala del mulino.
Locanda Domus Mea. Ruviano - Particolare sala interna con camino
Particolare e suggestivo poi è il cortile esterno, attrezzato per poter godere dell’aria salubre del luogo.
Locanda Domus Mea. Ruviano - Gradevole cortile esterno
L’idea della Locanda è davvero bella. Qui puoi rivivere l’esperienza del pranzo della Domenica in famiglia, magari a casa di mamma o di nonna, e puoi gustare la pasta fresca fatta a mano, il pane appena sfornato e tanti piatti con prodotti freschissimi a Km 0.
La pasta fresca fatta a mano
Da sottolineare come alla base di piatti e preparazioni, la pasta, il pane, i prodotti da forno, ci sia la farina della Locanda Domus Mea, prodotta nel piccolo mulino artigianale a pietra della Locanda da grano Autonomia, un grano antico che viene macinato proprio in Locanda. Nascono così prodotti unici nel loro genere, biscotti, pani e pasta che si possono acquistare nella piccola bottega di Domus Mea.
Le paste e i prodotti della Locanda Domus Mea
La Locanda Domus Mea è un piccolo scrigno di tesori e sapienza contadina da vivere. Noi ci siamo stati a pranzo, ovviamente di Domenica, siamo stati accolti con garbo e gentilezza, dopo aver prenotato per tempo il nostro tavolo. Si comincia con l’Aperitivo di benvenuto, con un calice di Syrio, falanghina spumante brut di Ca’Stelle. Una pregevole bollicina sannita, ottebuta da une falanghina, si presenta di un bel colore giallo paglierino vivo, il profumo è intenso, con note floreali. Il sapore è gradevole, secco e con una bella nota fruttata.
Syrio Falanghina Spumante di Ca'Stelle
Accompagniamo la bollicina sannita con delle frittelline fritte al rosmarino, fatte con impasto di grano Autonomia. Profumate, calde, gustose, il fritto asciutto e non unto rende perfetto l’abbinamento con la falanghina spumantizzata che pulisce il palato. Davvero ottimo.
Frittelle al rosmarino
Si comincia con l’antipasto. Ecco i pregiati salumi locali (salamino, coppa e prosciutto), i formaggi del territorio, la ricottina e la frittata casereccia.
Antipasto della Locanda
Poi non poteva mancare un assaggio di mozzarella di Bufala, di ottima fattura.
Mozzarella di bufala
Come vino che accompagna il pranzo optiamo per un Pallagrello Nero dell’azienda agricola Di Matteo. Il Pallagrello Nero è un vitigno tipico dell’Alto Casertano. Il vino che abbiamo gustato è un rosso interessante, elegante direi, di un bel colore rosso rubino intenso, con note di cuoio e frutti rossi. Perfetto compagno di viaggio.
Pallagrello nero dell'Azienda Agricola Di Matteo
Ecco che arriva un piatto tipico della tradizione contadina, protagonista delle tavole nella stagione fredda: la polenta in questo caso con il ragù della tradizione, bello “tirato” e profumato. Che meraviglia. Abbiamo gradito davvero...
Polenta e ragù della tradizione
Come primo piatto ci sono gli gnocchi di pasta fresca cremosi con fagioli mezzo cannellino del loro orto e pesto di prezzemolo fresco. Abbiamo trovato questo piatto davvero interessante, il plus è la pasta fresca, esaltata dalla cremosità data dai fagioli. Decisamente interessante la presenza del pesto di prezzemolo fresco, che dona al piatto una notevole spinta.
Gnocchi cremosi con fagioli mezzo cannellino dell'orto e pesto di prezzemolo fresco
Il secondo è il medaglione di suino sannita cotto in lenta cottura nel forno a legna con patate. Nota di merito per la carne che si scioglieva in bocca, meravigliose e ben condite le patate al forno.
Medaglione di suino in lenta cottura al forno a legna con patate
Ci viene servito anche un altro contorno, dei buonissimi broccoletti dell’orto sfritti in padella, che hanno mantenuto tutto il loro sapore. Che bontà…
Broccoletti sfritti
A chiudere il nostro pranzo, il dolce della Domenica, il dolce della Locanda. In questo caso si tratta di una golosa sbriciolata al cioccolato.
Dolce della Locanda
Accompagniamo il dolce con amari e liquori della Locanda e caffè. Il costo del nostro pranzo della Domenica alla Locanda Domus Mea è stato di 35 euro a persona escluso i vini.
La Locanda Domus Mea a Ruviano ti farà vivere un’esperienza indimenticabile. Se ami le tradizioni agricole e le atmosfere un po’ retrò, questo è il luogo perfetto per te. La magia di questo palazzotto antico ristrutturato con cura e amore ti farà rivivere sensazioni passate e uniche. La Locanda Domus Mea è aperta la Domenica per una scelta ben precisa, quella di far rivivere agli ospiti la poesia del pranzo domenicale di un tempo, quando ci si riuniva a tavola e si gustavano pietanze della tradizione. Qui alla Locanda la cucina non delude le attese, tutto viene preparato a mano, i prodotti sono sempre freschi e di stagione, in prevalenza del loro orto. Pane, prodotti da forno e paste vengono fatti con la farina prodotta dal piccolo mulino della locanda in modo artigianale e ottenuta dal grano Autonomia, un grano antico. Il personale è affabile, gentile e informale. L’accoglienza è genuina come la cucina di questo luogo. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Esperienza da provare, garantiamo noi.
Locanda Domus Mea
Via Umberto I n.17
Ruviano (Ce)
Aperti solo la Domenica a pranzo o su prenotazione per gruppi
Tel. 392 795 3284
Visita il sito web della Locanda Domus Mea
Gesualdo è una delle tante meraviglie irpine, borgo caratteristico che sorge su una collina, con un suggestivo centro storico dominato dall’imponente e austero castello che fu di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa e famoso madrigalista del 500. Visitare Gesualdo è sicuramente un’esperienza interessante, questo territorio regala ai turisti e ai visitatori la sua nuda bellezza: paesaggi e scorci autentici, case antiche e bellezze architettoniche, colline e campi in cui la mano della natura stringe quella dell’uomo. La gente da queste parti nasconde dietro un’apparente diffidenza un’accoglienza schietta e sincera. Gesualdo ha tante storie da raccontare, storie passate ma anche una bella storia presente, quella di Decanta.
Decanta. Gesualdo - Particolare sala interna
Siamo quasi all’ingresso del centro storico, da qui il famoso Castello dista davvero pochi passi. Noi siamo venuti da Decanta a pranzo. Avevo questo indirizzo segnato in agenda da un po’ e finalmente sono riuscito a prenotare un tavolo. Il locale dispone di un comodo parcheggio, all’interno si struttura in due grandi ambienti, il locale è accogliente con il suo stile moderno e per certi versi “minimal” ed essenziale. Particolare la scelta di tavoli e sedute perfettamente inserite nel contesto. Molto bella l’esposizione di prodotti ed eccellenze del territorio, protagoniste tante aziende in prevalenza locali. Mi ha dato l’idea di una moderna bottega ma dal sapore antico. Qui il cliente diventa “ospite” e può anche comprare e portarsi a casa un prodotto magari degustato durante il pranzo o la cena: un tipo di pasta, una conserva, il famoso “sedano di Gesualdo”, presidio Slow Food, un vino o un liquore particolare. Decanta è anche questo: un luogo che fa dell’accoglienza “irpina” un “mantra”. Ma siamo qui soprattutto per provare le proposte di cucina della chef Emilia Damaso.
Decanta. Gesualdo - Dettaglio sala interna
Ad accoglierci ci sono Dora, Antonio ed Ivo, che mi spiegano la filosofia del locale e la genesi di questo progetto. Si percepisce dalle loro parole e dai loro occhi la grande passione che li lega a questo borgo meraviglioso e la voglia di coccolare i loro ospiti raccontandogli l’Irpinia in modo originale ma senza dimenticare le origini.
Noi ci accomodiamo e come sempre diamo un’occhiata al menù. La carta cambia quasi settimanalmente seguendo la stagionalità e la disponibilità di prodotti e materie prime. Ci sono poche proposte ma perfettamente studiate e concepite.
In attesa di ordinare ci viene servito un graditissimo entreé, calice di bollicine e una polpetta di brasato, su crema di patate con sedano di Gesualdo disidratato in polvere e cipolla di Montoro caramellata. Deliziosa questa polpettina che ha il pregio di abbracciare maliziosamente e voluttuosamente la crema di patate, resa ancora più aromatica dal sedano disidratato in polvere. La cipolla di Montoro con la sua dolcezza chiude idealmente un circolo virtuoso di gusto. Chapeau.
Entreé
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di ottimo aglianico irpino. Si comincia con un tagliere meraviglioso: mortadella di cinghiale, caciocavallo irpino giovane, pancetta arrotolata, capocollo e fiocco di Trevico. Particolare e gustosa la mortadella di cinghiale proveniente dalla Toscana, divina la pancetta, così come il capocollo prodotto da Mario Carrabs, la cui mitica macelleria è meta di appassionati e cultori della carne. Il fiocco di Trevico prodotto da Giovanniello mi ha conquistato con la sua tenue sapidità e il suo sapore.
Tagliere di salumi e cacicocavallo
L’altro antipasto è una piccola opera d’arte della chef Emilia Damaso. Protagonista il baccalà, definito da molti il “pesce di montagna”. Da queste parti il baccalà è molto diffuso ed è un protagonista sulla tavola.
Ecco una meravigliosa tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di sedano di Gesualdo e salsa di papaccelle impreziosita dalla salicornia. Fresco, piacevolmente sapido il baccalà che si sposava a meraviglia con l’insalata di rinforzo e le due salse, quella di papaccelle e la sorprendente salsa di sedano di Gesualdo, chiamato in dialetto “accio”.
Tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di papaccelle e salsa di sedano di Gesualdo
Gli antipasti ci hanno sorpreso e deliziato. Di tanto in tanto, Dora (sempre sorridente e gentile), Ivo e il preparatissimo Antonio, passano a controllare che tutto stia andando bene. Intanto arrivano i due primi che abbiamo ordinato. I fusilli freschi al ragù irpino e ricotta salata sono la sublimazione del piatto irpino della Domenica, un ragù ricco di carne, bello tirato, profumato, buonissimo. Decisamente uno dei migliori gustati negli ultimi anni.
Fusilli freschi al ragù irpino con ricotta salata
L’altro primo è un’esplosione di gusto, sono i cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante. Piatto ben concepito e realizzato. La dolcezza della crema di zucca viene stemperata dall’avvolgente fonduta di caciocavallo con la sua lieve nota sapida, i cardoncelli con il loro sapore intenso e la nota croccante del guanciale competano un piatto davvero riuscito. Chapeau!
Cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante
Prendiamo anche un secondo in due. Protagonista il baccalà servito su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto.
Baccalà su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto
Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con dei fantastici cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara. Strepitosi.
Cannoli di ricotta di Carmasciano pistacchio e arancia amara
Accompagniamo il dolce con due bicchierini di amaro di Fiano Ammarì di Contrada, un amaro nato dal Fiano con un gusto elegante e note agrumate.
Ammarì amaro di Fiano di Contrada
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Decanta poco più di 45 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.
Decanta ci ha sorpreso. Pensato come una sorta di spazio “narrante”, un “open space” del gusto, capace di offrire agli ospiti un racconto del territorio irpino attraverso una proposta gastronomica identitaria, ma con una spinta e una creatività incredibili. Qui trovi una cucina fatta di prodotti di grande qualità, che seguono rigorosamente la stagionalità, piatti presentati in modo originale e moderno ma senza tradire mai le radici.
La chef Emilia Damaso, anima irpina, si esprime con una tecnica raffinata e tanto amore per il suo territorio. Decanta è un po’ bistrot, ristorante, un po’ bottega. Qui il cliente può comprare cibo, prodotti di qualità, vino. Può fermarsi a pranzare o cenare, o regalarsi un aperitivo o godersi un calice accompagnandolo magari ad un tagliere. La tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di sedano di Gesualdo e salsa di papaccelle è celestiale. Il ragù irpino è poesia del territorio, i cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante il piatto che resta nella memoria. Il cannolo di ricotta di Carmasciano crea dipendenza. Buona la carta dei vini con prevalenza di etichette irpine. Il servizio è preciso, veloce e professionale. Dora è una perfetta padrona di casa, presente, sorridente e solare. Antonio preparato e simpatico dispensa aneddoti e spiega i prodotti. Ivo è la mente del “design” di questo luogo.
Decanta per me fa rima con Incanta. Ed in effetti questo luogo mi ha incantato. Quella di Decanta è una gran bella storia che ti racconto con piacere, questa però è solo una parte. Tornerò presto e ti racconterò il seguito. Il futuro è roseo. Decanta a Gesualdo entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Assoluta rivelazione.
Decanta
Via Salvatore
Gesualdo (Av)
Tel. 348 518 1744
- Aperto dal Venerdì alla Domenica -
Visita il sito web di Decanta Gesualdo
A pochi chilometri da Colle di Val d’Elsa, paese in cui vivo, nasce una delle cantine più importanti e famose del mondo, per la sua bellezza e per il prestigio dei vini che produce: la Cantina dei Marchesi Antinori. Adiacente alla tenuta è presente un fantastico ristorante, Rinunccio 1180 nel quale ho avuto la fortuna di pranzare. Descriverei questa occasione come un’esperienza dei sensi: ho potuto assaggiare pietanze di qualità e degustare vini importanti, il tutto incorniciato nel verde intenso delle colline e dei vigneti circostanti. Pranzare con vista sui vigneti è incredibilmente bello e rilassante.
La Cantina Marchesi Antinori Nel Chianti Classico
La professionalità del personale si nota sin dal primo momento trascorso in questa magnifica struttura. Entrando nel ristorante e guardando attraverso le ampie vetrate, mi sono sentito quasi proiettato in un film dedicato al vino e alla bellezza che la natura offre.
Dopo l’iniziale accoglienza calorosa, mi sono accomodato al tavolo che mi è stato riservato e ho potuto concentrarmi sul menù. Quest’ultimo offre piatti che combinano creatività e tradizione, essenzialità e accuratezza. In carta sono presenti piatti toscani della tradizione, ma presentati in modo ineccepibile con semplicità e qualche tocco innovativo per valorizzare il gusto ed esaltare la materia prima. Mi sono lasciato coccolare e, soprattutto, guidare attraverso una sapiente degustazione dei migliori vini di questa azienda, accompagnate da portate legate al territorio, mai banali, ben strutturate e ottimamente presentate. Si comincia con una meraviglioso antipasto: Le Donzelle Prosciutto Toscano DOP e salumi della “macchia del bruciato”, pasta di pane fritta, stracchino e verdure sott’olio. Un tagliere per due persone decisamente appagante. In abbinamento ci viene proposto un calice di Toscano Rosato “A” di Fattoria Aldobrandesca, Antinori. Si tratta di un vino ottenuto da uve Aleatico in purezza, dal bel colore rosa brillante, dal gusto fresco, delicato e molto fruttato.
Antipasto Le Donzelle
Vorrei fare una menzione straordinaria all’olio. Abbiamo degustato con del fantastico pane l’Olio Evo Peppoli. Quest’olio che mi ha sbalordito, è prodotto con olive di varietà Frantoio, Moraiolo e Leccino da agricoltura biologica. Un olio aromatico ed equilibrato con una bella nota quasi piccante finale.
Olio Evo Peppoli
Come primo piatto ecco i mitici Pici pancetta, zucca e rosmarino. I pici sono un “must”, un formato di pasta tipico della Toscana, la dolcezza della zucca si sposava a meraviglia con il sapore intenso e quasi sapido della pancetta.
Rinuccio 1180 - Pici con zucca pancetta e rosmarino
Poi è la volta dei secondi, ecco il “Tonno del Chianti”, fagioli e cavolo nero. Per tonno del Chianti si intende una carne di maiale toscana, a dir poco squisita. Ho trovato riuscitissimo l’abbinamento con i fagioli e il cavolo nero. Davvero un gran piatto.
Rinuccio 1180 - "Tonno del Chianti" con fagioli e cavolo nero
L’altro secondo entra di diritto tra i migliori piatti degustati ultimamente: agnello, castagne, nocciole e cavolo cappuccio. Anche questo piatto è un racconto del territorio in salsa toscana, un’esplosione di sapori, consistenze e colori.
Agnello con castagne nocciole e cavolo cappuccio
Come abbinamento ada antipasto, primo e secondo ci hanno proposto tre calici, un calice Peppoli misto di Sangiovese Syrah e Merlot. Vino possente, speziato ma al contempo morbido. Un calice Villa Antinori, vino dal piacevole sentore speziato con note evidenti di frutti rossi e prugna e un calice di Badia a Passignano, un vino dal sapore avvolgente e ben strutturato.
I tre rossi in abbinamento
Potevamo chiudere il nostro pranzo senza un bel dessert? Certo che no, scegliamo una fetta di crostata pere e cioccolato, con nocciole pralinate. Divina……
Crostata pere e cioccolato con nocciole pralinate
E una delicata millefoglie con castagne e crema al Vin Brulé.
Millefoglie con castagne e crema al Vin Brulé
In abbinamento al dessert i vini proposti sono stati Muffato della Sala dei Marchesi Antinori e Moscato di Trani "Kaoloro"di Tormaresca. Il primo delicato e avvolgente il secondo più complesso con sentori di confettura e miele che lo rendono davvero perfetto in abbinamento al dolce soprattutto per la sua nota finale molto aromatica.
Muffato della Sala dei Marchesi Antinori e Moscato di Trani "Kaloro"di Tormaresca
Il personale è stata un’altra sorpresa gradita, il servizio è caratterizzato da professionalità e competenza senza trascurare un tocco di gentile informalità e calda accoglienza. Il ristorante è spettacolare, raffinato il giusto e non manca l’ospitalità di un luogo a “gestione familiare”. Insomma un mix assolutamente vincente. Desidero dedicare una menzione particolare al maître di sala: la sua attenzione e la sua esperienza hanno reso il pranzo perfetto e indimenticabile.
Il conto è stato di 65 euro a persona, compresa la degustazione di vini. Considero il prezzo adeguato in virtù della location e della qualità del cibo, del vino e del servizio, attento e molto competente.
Rinuccio 1180 merita assolutamente la visita. Vorrei concludere con un mio personale pensiero. Talvolta sembriamo persone impassibili e dormienti, improvvisamente ci svegliamo e vorremmo fare cose incredibili e magari cerchiamo posti lontani e fantastici. Per questo vi dico che non è necessario andare in capo al mondo per scoprire luoghi incantevoli e dove si possa mangiare bene. Basta stare attenti a ciò che abbiamo intorno per scoprire luoghi facilmente raggiungibili, dove poter andare con tutta la famiglia per trascorrere una giornata indimenticabile. Rinuccio 1180 a San Casciano in Val di Pesa è una vera eccellenza toscana. Qui trovi una fantastica cucina del territorio e (ovviamente) vini di gran pregio. E merita di essere inserito sulla nostra guida sul web degli indirizzi da non perdere.
Rinuccio 1880
Via Cassia per Siena n.133
San Casciano Val di Pesa
Loc. Bargino
Tel.055 235 9720
Visita il sito web dei Marchesi Antinori
Per me è sempre un piacere tornare ad Ariano Irpino. Questo angolo di Irpinia trasmette emozioni, vanta antiche e importanti tradizioni gastronomiche e ci regala spesso spunti interessanti. Proprio nella città del Tricolle c’è una bella novità che non potevamo non raccontarti. Siamo stati infatti al Ristorante La Pignata 2.Zero la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre. Siamo nella centralissima via Cardito, zona molto frequentata, ricca di negozi, uffici e attività commerciali e facilmente raggiungibile. La Pignata 2.Zero rappresenta una tappa irrinunciabile per chi ama la grande cucina irpina.
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Insegna Esterna
Chi ci segue e legge, sa bene che spesso siamo stati anche al Ristorante La Pignata, la prima casa della famiglia Ventre, indirizzo storico della ristorazione irpina, dove ci sono Ezio Ventre e la signora Carmela in cucina. Guglielmo Ventre invece, ha deciso in un certo senso di tornare alle origini, rimettendosi in gioco e sposando questo nuovo progetto, caratterizzato dalla sua cucina che è un’assoluta garanzia. Una cucina in cui la sua passione per il territorio si accompagna ad una incredibile maestria, una grande tecnica e una materia prima di altissima qualità. Il locale è gradevole e accogliente, ci sono due sale con arredi curati ma essenziali.
Bene in vista c’è anche il banco da lavoro ed il forno per le pizze. Di sera infatti La Pignata 2.Zero propone oltre alla cucina anche le pizze (che torneremo a degustare). All’interno, tra colore del pavimento, pareti, tavoli e sedute tutto gioca sul contrasto fra due colori: il bianco ed il nero. In totale ci sono un centinaio di coperti all’interno. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene allestito per accogliere gli ospiti.
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Particolare parete sala interna
Noi abbiamo prenotato qualche giorno prima il nostro tavolo. Ci accoglie la brava e professionale Anna Sebastiano, è stato bellissimo ritrovare anche lei. Diamo uno sguardo al menù, ben concepito, chiaro, essenziale, un menù che varia spesso in base alla stagionalità dei prodotti, delle materie prime ma anche di quello che è l’estro e gli spunti creativi dello chef Guglielmo Ventre e della sua brigata di cucina. Intanto arrivano due calici di bollicine e i loro pani (ai cereali e alla curcuma), un pane fragrante, profumato.
I pani
Ci portano anche il fantastico Olio Evo di Ravece del frantoio Contedoro, un frantoio di Ariano Irpino molto interessante che produce un olio eccellente da oltre 4 generazioni. Degustiamo il pane con questa meraviglia di olio di ravece, un olio possente, profumato con le sue note erbacee inconfondibili. Pane con l’olio, l’antica merenda dell’infanzia e della tradizione contadina. Cosa c’è di più buono?
Olio Evo Di Ravece Contedoro
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico (per restare in Irpinia) di Cantine Sullo, un'interessante realtà di Castelvetere sul Calore. Questo aglianico è avvolgente, di un bel colore rosso rubino, presenta sentori di spezie e frutti rossi e una buona personalità. Ecco che arriva un entrée, un mini bun con la Coppa, detta anche “soppressata dei poveri” accompagnata con olio e limone. Semplicemente deliziosa. Piena al palato, piacevolmente pastosa e aromatica.
Mini Bun con la coppa
Si comincia con gli antipasti. Ci affidiamo allo chef Guglielmo Ventre per gli antipasti. Decidiamo di degustare due proposte. Ecco un delizioso sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi. A dir poco meraviglioso, fantastico lo sformatino di patate e baccalà, interessante la presenza dei broccoli in doppia consistenza, il peperone crusco ci sta alla grande e chiude il piatto con una piacevole nota croccante. Piatto da applausi.
Sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia cosistenza di broccoli e peperone crusco
Non da meno la tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo di quaglia in camicia. Qui si gioca sulle diverse consistenze in un equilibrio oserei dire perfetto.
Un piatto studiato alla perfezione esaltato dalla grande qualità della materia prima. La carne è spaziale, buonissima, adagiata su una morbida crema di patate ai porcini. Le cipolle caramellate regalano una piacevole dolcezza, l’uovo di quaglia in camicia lega il tutto. Ottimo anche il carciofo bio, morbido, gustoso.
Tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo in camicia
A proposito di carciofi, ci viene servito il carciofo ripieno con verdure miste. Piatto della tradizione contadina che mi ha fatto tornare alla mente la cucina di nonna. Rassicurante è l’aggettivo giusto, un piatto che scalda il cuore e accende i ricordi.
Carciofo ripieno con verdura mista
L’altro primo è uno spettacolo: tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate. Il baccalà è uno dei piatti che nella zona dell’arianese vanno per la maggiore, c’è un'antica tradizione legata al baccalà, qui lo ritroviamo in un primo piatto che esalta la sua sapidità e il suo sapore grazie al dolce datterino giallo, interessante la presenza delle puntarelle e delle deliziose olive infornate.
Tagliolini all'ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate
Gustiamo anche un secondo in due. La tacchinella ripiena di castagne con patate e funghi cardoncelli è un piatto che non delude le attese. Davvero ottimo.
Tacchinella ripiena di casagne con contorno di patate e funghi cardoncelli
Prima del dolce ecco che ci viene servito un meraviglioso sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli, presidio Slow food. Un mandarino meraviglioso detto anche “marzuddu” perché si raccoglie tra Gennaio e Marzo, proveniente dalle borgate palermitane di Ciaculli e di Croceverde Giardina, coltivate quasi totalmente a mandarini.
Sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli
IL momento del dessert è un vero trionfo di dolcezza. Si comincia con la Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi.
La Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi
Una commovente zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio.
Zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio
E visto che si avvicina Carnevale non poteva mancare un assaggio di chiacchiere e castagnole.
Castagnole e chiacchiere
Accompagniamo il dessert con un amaro Valdostano, il mitico amaro Ebo Lebo di Ottoz, realizzato con un sapiente dosaggio di infusi di numerose erbe di montagna. Davvero la degna chiusura del nostro pranzo alla Pignata 2.Zero.
Amaro Ebo Lebo di Ottoz
Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.
La Pignata 2. Zero è la nuova sede dello storico Ristorante La Pignata. Il locale si trova in Via Cardito, in una zona molto frequentata e facilmente raggiungibile. Questa è la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre, uno dei grandi nomi della ristorazione irpina, uomo che conquista grazie alla sua umanità, ai suoi modi gentili e chiaramente grazie alle sue proposte di cucina, una cucina irpina della tradizione, che viene esaltata grazie ad una tecnica sopraffina e a materie prime di assoluta qualità. Al Ristorante La Pignata 2.Zero la tradizione irpina trova la sua sublimazione. Fantastici gli antipasti, lo sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi resta nella memoria, fantastica la tartare di marchigiana, il carciofo ripieno della tradizione accende i ricordi d’infanzia. I tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate meritano una menzione speciale. Ottimi anche i dolci. Interessante la carta dei vini. Il servizio è preciso, professionale e veloce. In sala Anna Sebastiano è il valore aggiunto: preparatissima, sorridente, garbata e sempre pronta a venire incontro alle esigenze degli ospiti. Buon rapporto qualità – prezzo. La Pignata 2.Zero, è un nuovo capitolo della storia della Pignata, altro indirizzo che non può mancare in agenda. Entra di diritto nella nostra guida sul web dei ristoranti da non perdere. Vera eccellenza irpina.
La Pignata 2.Zero
Via Cardito n.51
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 872433
Visita la pagina Fb della Pignata 2.Zero
Visita il sito web del Ristorante La Pignata
Benvenuti a bordo a Pomigliano d’Arco è un ristorante che abbiamo scoperto anni fa e abbiamo visitato e recensito più volte. Abbiamo vissuto negli anni l’evoluzione e la crescita dello chef Andrea Vespro, e più in generale, la crescita esponenziale di Benvenuti a bordo che oggi a parer nostro, rappresenta un’assoluta certezza. Il ristorante si è spostato nella nuova sede di Via Ghandi, proprio vicino all’ingresso laterale del gradevole Parco Pubblico di Pomigliano D’Arco. La location si raggiunge facilmente, trovare posto per la macchina non è un problema data l’abbondanza di posti auto. La location è per certi versi strategica. Il locale è come lo ricordavamo, con un arredo sobrio, essenziale ma studiato e curato, due sono i colori dominati: giallo ocra e blu. In totale ci sono una quarantina di coperti. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene utilizzato per potere accogliere gli ospiti all’aperto.
Noi siamo in quattro, ci accomodiamo al nostro tavolo prenotato per tempo. Solito sguardo d’ordinanza al menù. Ci sono ben quindici proposte di antipasti tra cui anche i crudi, le tartare e le ostriche Gillardeau, e poi cinque primi e una serie infinita di secondi. Da notare come il menù sia ben studiato, semplice da consultare e soprattutto ti consigliamo di chiedere sempre al personale, perché c’è spesso qualche fuori menù in base alla disponibilità del pescato, dei prodotti e delle materie prime.
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia del loro bianco Coda di Volpe (scende che è una meraviglia). Si comincia con gli antipasti. Ordiniamo una porzione di polpo all’insalata. Sarà pure un classico ma devo dire che il polpo è meraviglioso, fresco, compatto al morso ma morbido, condito in modo perfetto.
Polpo all'insalata
Poi ordiniamo un salmone marinato, davvero ottimo…
Salmone Marinato
Sorprendente il polpo fritto con patate e pesto di pistacchio. Avresti mai pensato di friggere il polpo? Non è semplice perché bisogna mantenerlo morbido, il risultato è eccellente. Insolito e riuscitissimo questo abbinamento. Il polpo, tenero, compatto, gustosissimo esaltato da una frittura sapiente e asciutta. Il polpo adagiato su un letto di patate si sposava a meraviglia con il pistacchio. Chi lo avrebbe mai detto?
Polpo fritto con patate e pesto di pistacchio
Se il polpo ci ha sorpreso, saliamo ancora di livello con una proposta davvero incredibile: calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti. Calamaro fritto e polenta? Dirai tu, ebbene si e credimi a questo piatto mancava solo la parola. Perfetto. Anche la polenta delicata e profumata grazie al pecorino esaltava il calamaro ed anche il carciofo presente a mo’ di chips. Che bontà.
Calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti
Per i primi ci affidiamo a due classici. Ordiniamo due scialatielli allo scoglio, oserei dire rassicuranti. La cottura della pasta era perfetta. Il “sughetto” bello tirato, generosa poi la presenza dei frutti di mare. Insomma un ottimo primo di mare.
Benvenuti a bordo. Pomigliano D'Arco - Scialatielli allo scoglio
Così come non delude le attese lo spaghettone con vongole veraci. Cottura al dente dello spaghetto, gusto intenso, sapido il giusto, cremoso. Un "signor Spaghetto con le vongole" davvero. Complimenti.
Benvenuti a bordo. Pomigliano D'Arco - Spaghettone con vongole veraci
Saremmo sazi, ma ci concediamo due grigliate miste da dividere. Il pesce è freschissimo, nota di merito per il salmone (divino) e per il tonno scottato.
Grigliata mista
Chiudiamo con qualche giro di limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 45 euro a testa. Rapporto qualità prezzo davvero ottimo.
Benvenuti a Bordo nella sua nuova versione in Via Ghandi non si smentisce e si conferma come un indirizzo sicuro. Ottimo ristorante di pesce. Il locale è gradevole, luminoso con un arredo sobrio ed essenziale. Il pesce è fresco, le proposte di qualità, alcune davvero sorprendenti. Menzione in particolare per il polpo fritto con le patate e il pesto di pistacchio, originale e gustoso e per il calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti, (così buono temo che sarà difficile toglierlo dalla carta). I primi sono ben eseguiti. Ottimo e cremoso lo spaghettone con le vongole veraci. Da Benvenuti a bordo a Pomigliano d'Arco, trovi una cucina di pesce di tutto rispetto con proposte interessanti e alcuni primi piatti notevoli. Lo chef Andrea Vespro migliora sempre più e già oggi rappresenta una garanzia. Il servizio è veloce, informale e professionale. Quello che poi stupisce ancora di più è l’ottimo rapporto qualità - prezzo. Insomma, come diceva qualcuno in passato, “provare per credere”. Indirizzo da non perdere garantiamo noi. Alla prossima!
Benvenuti a bordo
Via Ghandi n.16
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1936 6184
Visita la pagina Fb di Benvenuti a bordo
Alla Grotta siamo venuti più volte negli anni. Ci sono sempre piaciute l’atmosfera che si respira in questo luogo, la passione del patron Giuseppe Rea, valido sommelier, le proposte di cucina convincenti dello chef Antonio Esposito. Ci siamo tornati in una sera di Dicembre, con la voglia di gustare un po’ di piatti e abbinarli a qualche calice, riscaldati dal tepore del maestoso camino che è presente in sala.
Siamo proprio sul Corso principale di Casalnuovo, comune a pochi Km da Napoli, che un tempo vantava tra le altre, solide e radicate tradizioni agricole. Entrando, la sensazione che mi coglie è la stessa di sempre, all’ingresso c’è il maestoso bancone in legno, poi delle botti, una imponente credenza colma di bottiglie di vino ed altro ben di Dio. Ci accoglie l’oste e patron Giuseppe Rea con la gentilezza e la signorilità che lo contraddistinguono. Ci accompagnano al nostro tavolo (proprio accanto al camino).
Qui alla Grotta dimentica l’orologio e goditi il tempo, sarai trasportato in un'atmosfera unica: intorno a noi pietra, mattoncini, il calore del legno e bottiglie, bottiglie di vino e distillati in ogni dove. C’è poi il camino di cui ti parlavo sopra, maestoso e molto bello. Ho trovato piacevole anche la musica in sottofondo, (perfetto anche il volume, che permetteva ai commensali di chiacchierare senza alzare la voce). Insomma le premesse per trascorrere una bella serata ci sono tutte. Sembra quasi di essere in un’enoteca o un localino toscano o umbro. Si sta davvero bene. Noi siamo in quattro, con me Gennaro, Michele (detto Mimmo) e Raffael, valorosi professionisti e compagni di viaggio di tante avventure gastronomiche. Ci accomodiamo al nostro tavolo. Prima di guardare le proposte in carta, passa a salutarci lo chef, altra nostra vecchia conoscenza. Lo chef Antonio Esposito è una garanzia assoluta. Antonio è bravissimo e capace, grazie ad una tecnica invidiabile, di valorizzare in pieno i piatti della tradizione.
Diamo uno sguardo al menù, intanto ecco un calice di benvenuto: bollicine francesi. Un gradevolissimo Brut francese, un vino frizzante di Domaine De Jarras, con con un perlage persistente, un vino elegante, al palato asciutto con una piacevole nota floreale.
In carta ci sono tre antipasti, cinque primi (più la genovese come fuori menù), cinque secondi, più contorni e dessert.
Cominciamo ordinando gli antipasti. Optiamo per un tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e avvolgente il tortino, piacevolissima la fonduta di provola che lega il tutto.
Tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata
Poi un classico, la parmigiana di melanzane della tradizione, con melanzane, pomodoro e basilico. Semplicemente buona.
La Grotta. Casalnuovo - Parmigiana classica di melanzane con pomodoro e basilico
Con gli antipasti, Giuseppe Rea consiglia un vino in abbinamento, stavolta dalla Francia scendiamo in Piemonte, sorprendente il Casaret Langhe Doc Barbera di Marziano Abbona, un rosso piacevole e spigliato. Ottenuto da uve barbera in purezza questo vino ci colpisce per la sua versatilità. Ottimo l’abbinamento con gli antipasti.
Casaret Langhe DOC Barbera di Marziano Abbona
La nostra serata alla Grotta a Casalnuovo procede in maniera davvero piacevole, chiacchieriamo in attesa dei primi. Abbiamo scelto un must della casa, un piatto che ordiniamo praticamente ogni volta che veniamo qui. Sono gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè. Questo piatto è uno dei cavalli di battaglia dello chef Antonio Esposito. Gli spaghettoni sono eccezionali e si sposano a meraviglia con l’avvolgente crema di provola affumicata.
La Grotta. Casalnuovo - Spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè
L’altro primo è un fuori menù, ma non potevamo perdercelo. Ziti spezzati alla genovese. Fatti davvero come si deve, buonissima la carne, e nota di merito per la scelta della pasta: ziti spezzati rigorosamente a mano come tradizione vuole. Poesia.
La Grotta. Casalnuovo - Ziti spezzati alla Genovese
Ai primi abbiniamo un vino siciliano: il Sorìa Frappato di Firriato. Una bella interpretazione di un vitigno siciliano interessante, il Frappato appunto. Un vino di grande armonia ed equilibrio, che cattura e conquista grazie al suo sentore fruttato e quasi agrumato. Davvero una bella scoperta.
Sorìa Frappato di Firriato
Sarà per l’atmosfera piacevolissima, sarà per il tepore del camino che invita alla convivialità, ma non paghi di quanto abbiamo gustato, ordiniamo anche un secondo. La nostra scelta ricade sullo stinco di Maiale cotto a bassa temperatura con delle verdurine al burro con una salsa demi-glace. Lo stinco è paradisiaco, buonissimo e si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente ed attenta cottura.
La Grotta. Casalnuovo - Stinco di maiale CTB con verdurine croccanti al burro con salsa demi-glace
Accompagniamo il secondo con delle rassicuranti e rustiche patate al forno.
Patate al forno
Con il secondo Giuseppe Rea abbina un vino possente, un Aglianico Pompeiano IGP Don Paolo dell’Azienda Vinicola Sorrentino, un 2013. Un vino che sorprende per personalità e vivacità. Di un bel colore rosso rubino, con sentori di frutti rossi, spezie e tabacco. Perfetto con la carne. “Dulcis in fundo”, ecco il dessert. Optiamo per un semifreddo al torroncino flambè servito su una salsa al cioccolato, granella di amaretti e torroncino. Delizioso....
Semifreddo al torroncino flambè su salsa al cioccolato con granella di amaretti
Poi lo chef Antonio Esposito ci fa assaggiare la sua Caprese. Semplicemente meravigliosa. Chapeau.
La Caprese
Abbiniamo con il dessert un bel liquore: prunella mandorlata di Nonino. Un liquore morbido, delicato, dal profumo e sentore di mandorla, esaltato dalla presenza di Acquavite di prugna. Da una ricetta antica e sapiente di Nonino. Davvero ottimo.
Prunella mandorlata di Nonino
Chiudiamo qui la nostra cena alla Grotta. Paghiamo 45 euro a persona. Ho trovato davvero fantastico il rapporto qualità prezzo in relazione a quanto abbiamo mangiato e ai calici in abbinamento. Complimenti!
E’ sempre piacevole ritornare alla Grotta a Casalnuovo, piacevole come quando torni a trovare un vecchio amico. Il locale si trova sul Corso principale di Casalnuovo ed è molto bello, regala piacevoli sensazioni e un senso di calda ospitalità. L’oste, sommelier e patron Giuseppe Rea è un perfetto padrone di casa e guida mirabilmente gli ospiti negli abbinamenti con il vino e i distillati. In cucina lo chef Antonio Esposito è una garanzia, sono anni che lo conosciamo e spesso veniamo qui per provare i suoi piatti e le sue proposte: grande tecnica di base e passione per i piatti della tradizione sono il suo mix vincente. La sua cucina convince e seduce perché ha radici solide nel territorio. La sua genovese è super. Gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè il piatto che non devi assolutamente perderti. Buona la carne, meraviglioso lo stinco di maiale cotto a bassa temperatura con verdurine al burro e salsa demi-glace. Divina la caprese, e in generale molto buoni i dessert. La carta dei vini e distillati è curata e fornitissima con tante etichette italiane ma anche straniere. Il servizio è informale e veloce. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Cosa aspetti? La Grotta a Casalnuovo merita la visita. Garantiamo noi.
La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718
Visita la pagina Fb della Grotta a Casalnuovo
Siamo stati a pranzo al Ristorante Don Raffaè a Mariglianella. Avevamo da qualche tempo in agenda questo indirizzo, ed eravamo curiosi di provare le loro proposte di cucina. Il locale si raggiunge facilmente, si trova a Mariglianella, a pochi km sia da Pomigliano che dal nolano. Il locale si sviluppa su un unico livello in lunghezza, c'è un bel gioco di luce, dominano il bianco ed i colori chiari. In generale c'è un'atmosfera informale e piacevole che invita alla convivialità. Si sta davvero bene.
Questo è il Regno dello chef Giuseppe Brescia, che è anche il titolare. Giuseppe dopo varie esperienze in giro per l'Italia, ha deciso di mettere radici e di investire sul territorio, proponendo la sua cucina fatta di piatti e proposte che partono dalla tradizione, con ricette tipiche ma proposte in chiave contemporanea e con una grande attenzione anche al lato estetico. Per la serie, “anche l'occhio vuole la sua parte”. Altra cosa importante è la selezione accurata delle materie prime tutte di grande qualità e del pesce sempre fresco, cucinato e lavorato con attenzione e maestria.
Ristorante Don Raffaè. Mariglianella - Insegna esterna
Il menù è in prevalenza di mare ma c'è anche qualche proposta di terra. Un menù, ben calibrato, facile da consultare che presenta gli antipasti, sette proposte di primi con qualche fuori menù, cinque secondi e i dolci, tutti fatti dallo chef così come i pani e i grissini che ci vengono subito serviti (interessanti i grissini alla cucrcuma e all'alga spirulina). Insieme ad una minerale e al vino. Una sincera e godibile falanghina, che sarà perfetta per il nostro pranzo a base di pesce.
I pani
Si comincia con gelato salato all'arachide con tartare di gambero. Sorprendente questo abbinamento ..
Gelato salato all'arachide e tartare di gambero
Poi un piatto con bon bon di mare, babà tostato con burro e alici di Cetara, cialdina al patè di olive nere con gelèe di pomodoro e tartare di baccalà. Il bon bon di mare è equilibrato e gustosissimo. Meraviglioso il babà tostato con burro e alici di Cetara. Celestiale il contrasto tra il burro e la delicata sapidità delle alici. Delicata la cialdina con patè di olive nere e il baccalà. Davvero un fantastico inizio...
Entrée
Scegliamo come antipasto il salmone al sale con barbabietola e maionese curcuma e limone. Il salmone è fresco e gustoso, sapido e dolce insieme e si sposa a meraviglia con il sentore della barbabietola e della morbida e speziata mayo alla curcuma e limone. Davvero un ottimo piatto.
Don Raffaè Ristorante - Salmone al sale
Siamo davvero curiosi di gustare i primi che abbiamo scelto. Si comincia con il risotto con gamberi, rapa rossa e gorgonzola. Corretta la mantecatura del riso, perfettamente equilibrato il piatto con una paradisiaca tartare di gamberi.
Ristorante Don Raffaè - Risotto con gamberi rapa rossa e gorgonzola
Se il risotto ci è piaciuto, non sono stati da meno gli spaghettoni con friarielli e baccalà. Quello tra friarielli e baccalà è un vero matrimonio d'amore sublimato in questo piatto che ci è davvero piaciuto.
Ristorante Don Raffaè - Spaghettoni con friarielli e baccalà
Il nostro pranzo prosegue in modo piacevole, l'atmosfera da Don Raffaè è gradevole. Decidiamo di gustare anche due secondi. Andiamo su due classici. La frittura di calamari arricchita da due bei pezzi di baccalà fritto è semplicemente perfetta. Il pesce è freschissimo, i calamari sono morbidi e delicati, il fritto dorato, asciutto, non unto. Il baccalà poi è una poesia...
Frittura di calamari e baccalà
La grigliata mista di mare non delude le nostre attese, nota di merito per il pesce spada , sublime.
Grigliata mista di mare
Prima di andar via, lo chef Giuseppe Brescia ci fa gustare due tocchettini di panettone ai fichi del Cilento e di Pandoro. Il panettone e il pandoro rigorosamente artigianali, fatti da lui, sono davvero eccellenti, in particolare mi è piaciuto il panettone, l'ho trovato soffice, umido il giusto con dei meravigliosi fichi bianchi del Cilento.
Ristorante Don Raffaè - Il panettone e il pandoro di Giuseppe Brescia
Accompagno il dolce con un bicchierino di Antico Amaro delle Corti della Cantina della Corte di Valdobbiadene, gradevolissimo, ottenuto da una sapiente infusione di erbe e radici, con note speziate ed aromatiche.
Antico amaro delle Corti
Per il nostro pranzo al Ristorante Don Raffaè paghiamo 48 euro a persona. Ho trovato davvero fantastico il rapporto qualità – prezzo.
Il Ristorante Don Raffaè è stata una bellissima scoperta. L’ambiente è gradevole e curato. Le proposte di cucina (prevalentemente di mare) dello chef Giuseppe Brescia sono convincenti. La sua è una cucina che rassicura, con proposte della tradizione presentate in chiave contemporanea e con una grande attenzione alla freschezza e alla qualità dei prodotti e delle materie prime. Il pesce è freschissimo e cucinato a regola d’arte. Il risotto con gamberi, rapa rossa e gorgonzola è spettacolare. Gli spaghettoni con friarielli e baccalà restano nella memoria. La grigliata mista di mare e la frittura di calamari e baccalà sono abbondanti e goduriose. La gentile Michela in sala è sempre presente e pronta a consigliare gli ospiti. Il personale è giovane e dinamico, il servizio veloce ed informale. Ho trovato fantastico il rapporto qualità – prezzo. Il Ristorante Don Raffaè a Mariglianella entra ufficialmente nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Consigliatissimo, garantiamo noi. Complimenti ed alla prossima.
Ristorante Don Raffaè
Via G. Marconi, n.153
Mariglianella (Na)
Tel. 081 231 9127
Visita il sito web del Ristorante Don Raffaè a Mariglianella
Conosciamo Dionisio Mignone da un po' di anni, abbiamo sempre apprezzato la sua competenza, la sua profonda conoscenza di prodotti e materie prime e la grande passione ereditata dalla sua storica famiglia di ristoratori sanniti. Tanti ricorderanno La Rete, il ristorante della famiglia Mignone. Proprio laddove un tempo c'era il ristorante di famiglia, da qualche anno Dionisio ha creato il suo “regno”. Un luogo di eccellenza dove poter godere di una fantastica esperienza gastronomica. Ma andiamo per gradi. A Casa di Dionisio si trova a Beltiglio, amena e verdeggiante frazione del comune di Ceppaloni.
E’ Domenica e siamo venuti qui per pranzo. Ovviamente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Veniamo accolti da Dionisio e dal personale di sala con garbo e gentilezza. Il locale è come lo ricordavamo, un grande spazio esterno fruibile durante la bella stagione e due ampie sale, due ambienti, entrambi suggestivi. L'atmosfera cattura e rapisce i visitatori, grazie ad un sapiente gioco di colori, di materiali, e un arredo che mixa il classico e lo shabby. Legno, cotto, pietra rendono l'ambiente caldo e accogliente. Quasi un mix tra il Sannio e la Provenza. Tavoli e sedie sono davvero belli, particolare è il camino in mattoni e pietre presente in uno degli ambienti, si trova accanto ad una grande vetrata, da cui la vista spazia sulle colline e sul verde. Poesia. La mise en place è semplice, sobria ma al contempo raffinata. Anche l'occhio vuole la sua parte. A Casa di Dionisio è un inno allo star bene e alla convivialità.
Diamo il solito sguardo al menù. Interessante la possibilità di poter prendere un drink prima di cominciare, in carta oltre dieci proposte di drink. Poi si può optare per il menù degustazione. Noi invece scegliamo di ordinare “a la carte”. Ci sono i salumi e i formaggi, da non perdere la salsiccia al flambè, proposta “storica”, che era in carta anche alla “Rete”, in pratica una salsiccia piccante, semistagionata cotta su un tegame di terracotta. Poi cinque proposte di antipasti, cinque primi più la minestra maritata del Sannio, i secondi e la sezione dedicata alla Brace con tagli di eccellenza (dalla costata di Marchigiana, al Black Angus, al Wagyu Kagoshima A5). Poi contorni e dessert. Una proposta variegata capace di accontentare davvero tutti. Ci servono un calice di prosecco e un graditissimo entrée, delle polpettine di tonno con senape al miele, davvero deliziose...
Polpettine di tonno con senape al miele
Cominciamo ordinando una minerale e due calici di Piedirosso del Sannio DOC di Ocone, ottenuto da uve Piedirosso in purezza, questo rosso si fa apprezzare per i profumi freschi e fruttati, per l'equilibrio e l'ottima freschezza e bevibilità.
Ecco con gli antipasti. Abbiamo scelto un uovo cotto a bassa temperatura con crema parmentier a base di patate e porri, salsa Mornay (una sorta di besciamella più consistente), e tartufo. Un piatto gustoso e delicato come una carezza.
Uovo cotto a bassa temperatura con crema Parmentier, salsa Mornay e tartufo nero
Il Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante è rassicurante come l'abbraccio di un vecchio amico. Perfetto l'equilibrio di tutti gli ingredienti e gradevolissima la nota croccante della gustosa pancetta.
Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante
La salsiccia di filetto di suino chiaro del Sannio “porchettata” con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e pane con crema di topinambur e salsa ai frutti rossi, mi fa innamorare. Piatto presentato in maniera fantastica, un perfetto gioco di consistenze e sapori contrastanti e perfettamente equlibrati. Interessante la presenza della salsa ai frutti rossi che dona quel quid in più al piatto.
Salsiccia porchettata con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e crema di topinambur con salsa ai frutti rossi
Il nostro pranzo procede alla grande, Dionisio di tanto in tanto passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio, non potrebbe che essere così. Siamo curiosi di gustare i primi che abbiamo scelto. I fusilli ricci freschi con porcini, “cardarelle”, salsiccia e formaggio sono gustosi e dal sapore “rustico”. Ho trovato riuscitissima anche la scelta dei fusilli ricci freschi (i fusilli irpini).
Fusilli ricci freschi con porcini, cardarelle, salsiccia e formaggio
Con i tagliolini freschi all'uovo con tartufo nero e formaggi raggiungiamo vette altissime. I tagliolini sono fatti a regola d'arte, profumati, cremosi, un piatto che ti avvolge e conquista.
Tagliolini freschi con tartufo nero e formaggi
Siamo sazi ma decidiamo comunque di prendere un secondo da dividere. Optiamo per la pancia di suino chiaro del Sannio cotta a bassa temperatura fritta con cipolla marinata, composta di goiaba, prugne e peperoncino piccante con melanzane scottate. Un vero capolavoro, la pancia di suino si scioglieva letteralemente in bocca, resa ancora più saporita da una frittura sapiente e leggera. La cipolla marinata è stemperata dalla composta di goiaba, frutto esotico dalle grandi proprietà antiossidanti. Prugna e peperoncino piccante completano un piatto davvero notevole. La pancetta è adagiata su una fetta di melanzana.
Pancia di suino fritta con cipolla marinata, composta di gioiaba, prugne e peperoncino con melanzane scottate
Come contorno scegliamo delle semplici e gustose patate al forno alle erbe aromatiche e pepe.
Patate al forno alle erbe aromatiche e pepe
Chiudiamo in dolcezza con la sfoglia calda con crema, zucchero e cannella. Semplice, con una crema meravigliosa, buonissima.
Sfoglia calda con crema zucchero e cannella
Su consiglio di Dionisio, accompagniamo il dessert con due bicchierini di Vinpepato Elisir delle Crete dell'Antica Farmacia Francini Naldi. Ad Asciano in provincia di Siena c'è una delle più antiche Farmacie d'Italia, fondata addirittura nel 1795. Qui si produce il Vinpepato, con spezie, radici ed erbe in una base di vino Chianti, secondo una ricetta antichissima. Davvero particolare.
Il Vinpepato Elisir delle Crete di Francini Naldi
Chiudiamo il nostro pranzo A Casa di Dionisio così, e paghiamo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità -prezzo.
A Casa di Dionisio a Ceppaloni è una certezza. Qui trovi una proposta gastronomica attenta alla tradizione, con prodotti di eccellenza, e creativi spunti di originalità grazie alla bravura e al talento della chef Adriana Pawlick, capace di donare un’anima ai suoi piatti con abbinamenti ricercati, studiati e in alcuni casi emozionanti. Il Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante è rassicurante, la salsiccia “porchettata” con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e pane con crema di topinambur e salsa ai frutti rossi, conquista. I tagliolini freschi con tartufo nero e formaggi è il piatto che resta nella memoria, così come la pancia di suino chiaro del Sannio cotta a bassa temperatura e fritta. Spettacolo. La location di A Casa di Dionisio è notevole, lo stile è rustico, classico e anche un po’ shabby. Dionisio Mignone è un perfetto padrone di casa, a suo agio nello spiegare i piatti e consigliare sapienti abbinamenti con il vino. Il personale di sala è preparato e il servizio è veloce e informale.
Fornitissima e con etichette interessanti (anche molte straniere) la carta dei vini. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. A Casa di Dionisio a Ceppaloni si conferma alla grande nella nostra guida su web di quelli che sono i locali da segnare in agenda. Imperdibile.
A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11
Ceppaloni (Frazione Beltiglio)
Tel. 0824 46574
Visita la pagina Fb del Ristorante A Casa di Dionisio