Il nostro viaggio per raccontarvi le pizzerie da non perdere ci porta a Pomigliano D'Arco, luogo divenuto da qualche tempo un vero Paradiso per foodblogger e appassionati di food, grazie alla presenza di tantissimi indirizzi degni di nota e di un'offerta gastronomica variegata e interessante. Proprio a Pomigliano da qualche mese ha aperto una delle sue Pizzerie il Maestro Vincenzo Capuano.
Pizzeria Vincenzo Capuano. Pomigliano D'Arco - Insegna Esterna
Non è la prima volta che gustiamo la pizza di Vincenzo Capuano ma a Pomigliano non eravamo ancora passati. Il locale è centrale e si trova in Via Mauro Leone. Il locale è davvero gradevole, entrando sulla sinistra c'è il banco da lavoro con i forni. La struttura si sviluppa in lunghezza, belli i colori scelti, gradevoli i tavoli e le sedute con effetto camoscio, i colori sono il verde acqua, il giallo ocra, il grigio, il beige. Ci sono anche dei comodi divanetti a parete. Insomma l'impatto è davvero piacevole. Anche la mise en place è ricca di personalità, con ben visibile quello che è lo slogan di riferimento delle Pizzerie di Vincenzo Capuano:“Vivere di Pizza è Meraviglioso”. Siamo curiosi di provare la pizza ma come sempre diamo prima un'occhiata al menù.
Ci sono i fritti come le frittatine (nota di merito per la frittatina aglio e olio e quella al tartufo), i crocchè, le montanare (imperdibile la special con lardo di patanegra, pere caramellate, fiore di cacio, pepe rosa e basilico fritto). Poi gli antipasti, le insalate e ovviamente le pizze suddivise in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il “Padellino”. In totale più di una trentina di proposte in grado di accontentare un po' tutti. In più la possibilità (richiedendola al personale) del taglio della pizza con le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano, per non schiacciare il cornicione e rovinare la bellezza dell’alveolatura. Prima delle pizze ci concediamo qualche coccola fritta. Prendiamo due crocchè di patate fatti con patata schiacciata, pepe, prezzemolo e provola affumicata.
Crocchè e frittatina classica
E una buonissima frittatina classica fatta con bucatini di Gragnano trafilati al bronzo, besciamella, parmigiano reggiano, sale, pepe, trito di carne di scottona e noce moscata.
Frittatina classica - Dettaglio ripieno
Nostro malgrado ci fermiamo con i fritti perché è il momento delle pizze. Cominciamo con una pizza della tradizione una bella Margherita classica fatta con pomodoro San Marzano Dop schiacciato a mano, fior di latte campano, olio evo e basilico. Meravigliosa nella sua semplicità, questa è una “signora Margherita”.
Pizzeria Vincenzo Capuano. Pomigliano D'Arco - La Margherita
Proseguiamo con una Melanzanella con base di pomodoro cotto a bassa temperatura , melanzane a funghetto, fior di latte campano, e in uscita aggiunta di stracciatella vaccina, olio Evo e basilico. Una pizza perfettamente equilibrata e profumatissima.
La Melanzanella
Chiudiamo la nostra degustazione con una pizza denominata Domeniche Lontano con base di mozzarella di bufala, patate al forno e salsiccia napoletana. In uscita aggiunta di bocconcini di mozzarella di bufala Dop, olio Evo e basilico. Semplicemente fantastica questa pizza, dal sapore intenso, rustica, quasi contadino.
La Domeniche Lontano
Da Vincenzo Capuano a Pomigliano abbiamo trovato un impasto indiretto realizzato con prefermento e una lievitamaturazione di almeno 18/20 ore. L’idratazione è bella spinta e sfiora l’80%. Il risultato è una pizza leggerissima, profumata, fragrante, con un cornicione importante e un’alveolatura fantastica. Segno di una perfetta lievitazione e lavorazione dell’impasto. Abbiamo trovato una pizza leggera e digeribile, ne mangeresti volentieri due senza appesantirti. Eppure bisogna dire che il peso dei panetti è di 280 gr, quindi si tratta di una pizza decisamente generosa e appagante. Gli ingredienti usati per topping e farciture sono di elevata qualità. Nota di merito per il servizio assolutamente professionale e veloce. Il personale di sala è dinamico, giovanile e informale.
Margherita - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto
- Buoni i fritti, da non perdere la frittatina aglio e olio e la montanara Special
- Servizio professionale, informale e veloce
- Ottimi gli ingredienti usati per topping e farciture
- Locale moderno, spazioso e ben arredato
Vincenzo Capuano non si smentisce, anche la sua Pizzeria a Pomigliano d’Arco lascia il segno. Il locale è davvero bello, dal design moderno, bella la scelta dei colori e degli arredi, ci sono ampi spazi e si sta davvero bene. Buoni i fritti, da non perdere le frittatine, in particolare quella classica e la aglio e olio, altra chicca è la montanara special con lardo di patanegra, pere caramellate, fiore di cacio, pepe rosa e basilico fritto. La pizza è leggera, fragrante e appagante. La Margherita non delude le attese, la pizza denominata Domeniche Lontano con base di mozzarella di bufala, patate al forno e salsiccia napoletana, conquista con il suo sapore rustico, quasi contadino. Torneremo a breve per gustare anche la pluripremiata Provola e Pepe contemporanea. Il personale di sala è giovane e dinamico, il servizio è veloce e professionale e senza sbavature. Se credi che il costo delle pizze qui sia elevato, ti sbagli di grosso. Abbiamo trovato un buon rapporto qualità prezzo con la Margherita classica a € 6,50 e la Marinara a € 6,00 e la Don Luigi Cosacca a 5,50. Complimenti davvero. La Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano entra di diritto nella nostra guida sul web delle pizzerie da non perdere. Del resto Vincenzo Capuano è una garanzia e la sua Pizzeria di Pomigliano D'Arco lo conferma in pieno. Certezza.
Pizzeria Vincenzo Capuano
Via Mauro Leone n.5
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1820 8375
Visita il sito web di Vincenzo Capuano
Siamo a Casaluce in provincia di Caserta. Siamo andati a trovare Michele Graziano nel suo nuovo locale: Krusca Pizzeria.
Krusca Pizzeria. Casaluce - Insegna interna
Il suo sogno finalmente ha preso forma. Da parecchi mesi Michele stava lavorando a questo progetto, siamo stati ben felici di passare a trovarlo per gustare a distanza di tanto tempo la sua proposta di pizza. Cominciamo col dire che il locale si raggiunge facilmente, infatti dista davvero poco dall’uscita dell’asse mediano. Krusca Pizzeria appena arrivi ti colpisce per i grandi spazi, il locale è bello, curato, con un arredo studiato e una scelta azzeccata di colori, tonalità e illuminazione. Si vede che dietro c’è un’idea ben precisa. Il design è accattivante, moderno ma senza eccessi. Belli i tavoli e le sedute. All’interno ci sono circa ottanta posti a sedere, ma c’è anche uno spazio esterno che verrà utilizzato durante la bella stagione. Insomma qui da Krusca Pizzeria lo spazio non manca.
Krusca Pizzeria. Casaluce - Particolare di una delle sale
Noi ci accomodiamo, arriva un prosecco di benvenuto (graditissimo) e come sempre diamo un’occhiata al menù. Ci sono i fritti, i crocché, le frittatine proposte in divesrse versioni, dalla classica, a quella cacio e pepe, dalla frittatina all’amatriciana a quella fuori menù a fantasia dello chef, che cambia spesso e volentieri, in base all’estro dello chef e alla disponibilità di prodotti e materie prime. E ancora ci sono arancini, patatine, mozzarelle in carrozza. Piacevole la sorpresa di trovare in carta le polpette al sugo. Ci sono anche due proposte di taglieri e prosciutto e mozzarella. Naturalmente il grosso del menù è dedicato alle pizze, suddivise in Classiche, Speciali, i Ripieni e le Montanare in doppia cottura. Ci sono anche le pizze dolci.
In totale ci sono una quarantina di proposte in grado di accontentare un po’ tutti. Cominciamo con qualche coccola fritta. Ci intrigava il Crocché viola e decidiamo di provarlo insieme ad una frittatina classica.
Frittatina di pasta classica e crocchè viola
La frittatina classica è fatta a regola d’arte: bucatini a trafila di bronzo, besciamella homemade, prosciutto cotto, piselli e pepe. E chest’è. Semplicemente buona.
Frittatina classica - Dettaglio Ripieno
Il crocchè viola strizza l’occhio al gourmet. È un crocchè fatto con patate viola “Bleu d’Artois”, con panatura di tarallo napoletano sugna e pepe, sale, pepe, grana padano e fior di latte. Particolare e accattivante questo crocchè dal sapore deciso e dalla consistenza pastosa (per il tipo di patata usata), che ci ha sorpreso piacevolmente.
Crocchè Viola - Dettaglio ripieno
Ma siamo venuti qui da Krusca Pizzeria per la pizza di Michele Graziano e che pizza sia! Cominciamo con lei, la Regina: la Margherita con pomodoro bio, fior di latte, olio Evo e basilico. Una margherita fatta come si deve, soffice, morbida, fragrante e compatta al morso. Ottimi gli ingredienti usati per la sua farcitura.
La Margherita di Michele Graziano
Poi gustiamo una pizza che in carta aveva suscitato la nostra curiosità la Borbone, una pizza fatta con pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi e gialli all'uscita, mozzarella di bufala aversana, olive nere denocciolate, filettoni di tonno di Cetara, olio evo, basilico. Una pizza incredibile, strepitosa. Un connubio di sapori e prodotti eccellenti. Il pomodorino del piennolo con la sua dolcezza, è una tenue carezza, la mozzarella di bufala aversana avvolge con il suo gusto pieno, la consistenza e la tenue sapidità dei filettoni di tonno di Cetara si accompagnavano a meraviglia con le olive nere denocciolate, il profumo del basilico e del buon olio Evo chiudevano il cerchio. Questa Borbone è davvero una “signora pizza”.
La pizza Borbone di Krusca Pizzeria
"Non c’è due senza tre" recita un famoso detto della cultura popolare. Vale anche per noi. Ci concediamo infatti una terza pizza e scegliamo la Lucky Man, sul disco pesto di basilico bio, pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi, mozzarella di bufala, salsiccia, olio Evo e basilico. Questa è un’altra pizza che ci fa scattare l’effetto “wow”. Perfetto l’equilibrio tra i vari ingredienti, gusto deciso e godibilissimo. Altra pizza convincente.
La Lucky Man
Da Krusca Pizzeria abbiamo trovato la pizza di Michele Graziano che tanto ci era mancata, una pizza realizzata con un impasto diretto lavorato a regola d’arte con una lievimatirazione che supera le 24 ore. L’idratazione si mantiene costante al 70 % e grazie ad una sapiente lavorazione, il risultato è una pizza leggera, soffice, morbida ma al contempo fragrante. Decisamente buona l’aveolatura. Il peso dei panetti raggiunge quasi i 280 gr. Quindi anche nelle dimensioni questa di Krusca Pizzeria, è una pizza decisamente appagante.
Margherita - Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Buoni i fritti, da non perdere le montanarine e il crocché viola
- Servizio informale e veloce
- Ottimi gli ingredienti usati per topping e farciture
- Buono il rapporto qualità – prezzo
Aspettavamo da tempo il ritorno di Michele Graziano, è valso la pena attendere perché Kruska Pizzeria è davvero un concept interessante, Michele e sua moglie Marina lo hanno coltivato con amore e sacrifici. L’idea è offrire un prodotto che si differenzi per la scelta e la qualità delle materie prime. Il locale poi è davvero bello, dal design moderno e ricercato ma senza eccessi. Ampi spazi, bei colori e quel giusto mix che invita alla convivialità. Da Krusca si sta davvero bene. L’ambiente ideale per gustare la pizza di Michele Graziano, una pizza che non delude le attese realizzata con un bel diretto lavorato a regola d’arte e con una lievimaturazione di minimo 24 ore. Grande attenzione poi viene prestata anche all’idratazione che non scende mai sotto il 70%. Il risultato è una pizza leggera, soffice ma fragrante. La margherita merita una menzione speciale perché è davvero ottima. La Borbone con pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi e gialli all'uscita, mozzarella di bufala aversana, olive nere denocciolate, filettoni di tonno di Cetara, olio evo, basilico è la pizza che resta nella memoria. Buoni i fritti, se ami le novità non perderti il crocché viola. Il servizio è preciso, informale e senza particolari sbavature. Buono il rapporto qualità prezzo.
Krusca Pizzeria a Casaluce fa il suo ingresso ella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi pizza da non perdere. Rivelazione.
Krusca Pizzeria
Via Lemitone Primo Tratto Snc
Casaluce (Ce)
Tel. 329 473 0454
Visita la pagina Fb di Krusca Pizzeria
Benvenuti a bordo a Pomigliano d’Arco è un ristorante che abbiamo scoperto anni fa e abbiamo visitato e recensito più volte. Abbiamo vissuto negli anni l’evoluzione e la crescita dello chef Andrea Vespro, e più in generale, la crescita esponenziale di Benvenuti a bordo che oggi a parer nostro, rappresenta un’assoluta certezza. Il ristorante si è spostato nella nuova sede di Via Ghandi, proprio vicino all’ingresso laterale del gradevole Parco Pubblico di Pomigliano D’Arco. La location si raggiunge facilmente, trovare posto per la macchina non è un problema data l’abbondanza di posti auto. La location è per certi versi strategica. Il locale è come lo ricordavamo, con un arredo sobrio, essenziale ma studiato e curato, due sono i colori dominati: giallo ocra e blu. In totale ci sono una quarantina di coperti. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene utilizzato per potere accogliere gli ospiti all’aperto.
Noi siamo in quattro, ci accomodiamo al nostro tavolo prenotato per tempo. Solito sguardo d’ordinanza al menù. Ci sono ben quindici proposte di antipasti tra cui anche i crudi, le tartare e le ostriche Gillardeau, e poi cinque primi e una serie infinita di secondi. Da notare come il menù sia ben studiato, semplice da consultare e soprattutto ti consigliamo di chiedere sempre al personale, perché c’è spesso qualche fuori menù in base alla disponibilità del pescato, dei prodotti e delle materie prime.
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia del loro bianco Coda di Volpe (scende che è una meraviglia). Si comincia con gli antipasti. Ordiniamo una porzione di polpo all’insalata. Sarà pure un classico ma devo dire che il polpo è meraviglioso, fresco, compatto al morso ma morbido, condito in modo perfetto.
Polpo all'insalata
Poi ordiniamo un salmone marinato, davvero ottimo…
Salmone Marinato
Sorprendente il polpo fritto con patate e pesto di pistacchio. Avresti mai pensato di friggere il polpo? Non è semplice perché bisogna mantenerlo morbido, il risultato è eccellente. Insolito e riuscitissimo questo abbinamento. Il polpo, tenero, compatto, gustosissimo esaltato da una frittura sapiente e asciutta. Il polpo adagiato su un letto di patate si sposava a meraviglia con il pistacchio. Chi lo avrebbe mai detto?
Polpo fritto con patate e pesto di pistacchio
Se il polpo ci ha sorpreso, saliamo ancora di livello con una proposta davvero incredibile: calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti. Calamaro fritto e polenta? Dirai tu, ebbene si e credimi a questo piatto mancava solo la parola. Perfetto. Anche la polenta delicata e profumata grazie al pecorino esaltava il calamaro ed anche il carciofo presente a mo’ di chips. Che bontà.
Calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti
Per i primi ci affidiamo a due classici. Ordiniamo due scialatielli allo scoglio, oserei dire rassicuranti. La cottura della pasta era perfetta. Il “sughetto” bello tirato, generosa poi la presenza dei frutti di mare. Insomma un ottimo primo di mare.
Benvenuti a bordo. Pomigliano D'Arco - Scialatielli allo scoglio
Così come non delude le attese lo spaghettone con vongole veraci. Cottura al dente dello spaghetto, gusto intenso, sapido il giusto, cremoso. Un "signor Spaghetto con le vongole" davvero. Complimenti.
Benvenuti a bordo. Pomigliano D'Arco - Spaghettone con vongole veraci
Saremmo sazi, ma ci concediamo due grigliate miste da dividere. Il pesce è freschissimo, nota di merito per il salmone (divino) e per il tonno scottato.
Grigliata mista
Chiudiamo con qualche giro di limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 45 euro a testa. Rapporto qualità prezzo davvero ottimo.
Benvenuti a Bordo nella sua nuova versione in Via Ghandi non si smentisce e si conferma come un indirizzo sicuro. Ottimo ristorante di pesce. Il locale è gradevole, luminoso con un arredo sobrio ed essenziale. Il pesce è fresco, le proposte di qualità, alcune davvero sorprendenti. Menzione in particolare per il polpo fritto con le patate e il pesto di pistacchio, originale e gustoso e per il calamaro fritto con polenta, pecorino e carciofi croccanti, (così buono temo che sarà difficile toglierlo dalla carta). I primi sono ben eseguiti. Ottimo e cremoso lo spaghettone con le vongole veraci. Da Benvenuti a bordo a Pomigliano d'Arco, trovi una cucina di pesce di tutto rispetto con proposte interessanti e alcuni primi piatti notevoli. Lo chef Andrea Vespro migliora sempre più e già oggi rappresenta una garanzia. Il servizio è veloce, informale e professionale. Quello che poi stupisce ancora di più è l’ottimo rapporto qualità - prezzo. Insomma, come diceva qualcuno in passato, “provare per credere”. Indirizzo da non perdere garantiamo noi. Alla prossima!
Benvenuti a bordo
Via Ghandi n.16
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1936 6184
Visita la pagina Fb di Benvenuti a bordo
La Pizza Templare di questa settimana, l’abbiamo gustata da Maggie La Capricciosa a San Vitaliano. L’abbiamo trovata davvero ottima. E’ la Provolina.
La Provolina Vista dall'alto
Maggie La Capricciosa è una pizzeria davvero gradevole che si trova a San Vitaliano sulla Via Nazionale delle Puglie, la strada che collega il Nolano con Marigliano, Pomigliano e i comuni più vicini a Napoli.
Maggie La Capricciosa presenta un concept curato e studiato nel dettaglio. Nulla è lasciato al caso: colori accesi, luci, ampi spazi, divanetti, sedute e tavoli molto glam, l’arredo è essenziale ma moderno e di design, c’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene utilizzato per pranzare o cenare all’aperto. La location non delude le attese. In carta ci sono sei proposte di antipasti dal crocchè della tradizione alle frittatine, (interessante quella con pasta e patate e quella con porchetta e parmigiana per i più golosi), poi le montanarine dalle classiche a quelle con la genovese. Poi ci sono le pizze, in totale una quarantina di proposte dalle classiche a quelle più elaborate e cosa molto importante, ci sono anche ben 12 proposte di pizze gluten free. Un menù ben calibrato e in grado di accontentare tutti. Tra le pizze che abbiamo gustato la Provolina merita la lode. Una pizza davvero goduriosa, realizzata con fiordilatte di Agerola, salsiccia di suino al pepe nero, patate al forno cotte a bassa temperatura, provoline di bufala affumicate a paglia, rosmarino e olio Evo Dop. Una pizza dal gusto unico e perfettamente equilibrata.
Maggie La Capricciosa. La Provolina - Dettaglio farcitura
La Provolina di Maggie La Capricciosa con il suo sapore rustico, esalta l’impasto della pizza, un bel diretto realizzato con farine italiane macinate a pietra, con ben 36 ore di maturazione e un’idratazione del 70%. Il risultato è una pizza leggera, soffice ma fragrante.
Provolina
La Provolina è una pizza che abbiamo apprezzato molto ma ti consigliamo di provare anche altre proposte di Maggie La Capricciosa. Questo è un locale davvero interessante, bello il concept, giovanile, moderno, eccentrico ma senza eccessi. La location è un inno al colore e alla luce. L’atmosfera è piacevole, il clima conviviale, le sale ampie e un’illuminazione studiata fanno il resto. Ma il cuore di tutto resta la pizza, fatta come tradizione vuole, qui l’abbiamo trovata davvero ottima. Torneremo a breve a parlarti di Maggie la Capricciosa a San Vitaliano. Questa è stata una piacevolissima sorpresa e non può mancare nella nostra guida sul web tra quelle che sono a parer nostro le pizzerie da non perdere.
Maggie La Capricciosa
Via Nazionale delle Puglie n.191
San Vitaliano (Na)
Tel. 351 276 8628
Visita il sito web della Pizzeria Maggie La Capricciosa
Alla Grotta siamo venuti più volte negli anni. Ci sono sempre piaciute l’atmosfera che si respira in questo luogo, la passione del patron Giuseppe Rea, valido sommelier, le proposte di cucina convincenti dello chef Antonio Esposito. Ci siamo tornati in una sera di Dicembre, con la voglia di gustare un po’ di piatti e abbinarli a qualche calice, riscaldati dal tepore del maestoso camino che è presente in sala.
Siamo proprio sul Corso principale di Casalnuovo, comune a pochi Km da Napoli, che un tempo vantava tra le altre, solide e radicate tradizioni agricole. Entrando, la sensazione che mi coglie è la stessa di sempre, all’ingresso c’è il maestoso bancone in legno, poi delle botti, una imponente credenza colma di bottiglie di vino ed altro ben di Dio. Ci accoglie l’oste e patron Giuseppe Rea con la gentilezza e la signorilità che lo contraddistinguono. Ci accompagnano al nostro tavolo (proprio accanto al camino).
Qui alla Grotta dimentica l’orologio e goditi il tempo, sarai trasportato in un'atmosfera unica: intorno a noi pietra, mattoncini, il calore del legno e bottiglie, bottiglie di vino e distillati in ogni dove. C’è poi il camino di cui ti parlavo sopra, maestoso e molto bello. Ho trovato piacevole anche la musica in sottofondo, (perfetto anche il volume, che permetteva ai commensali di chiacchierare senza alzare la voce). Insomma le premesse per trascorrere una bella serata ci sono tutte. Sembra quasi di essere in un’enoteca o un localino toscano o umbro. Si sta davvero bene. Noi siamo in quattro, con me Gennaro, Michele (detto Mimmo) e Raffael, valorosi professionisti e compagni di viaggio di tante avventure gastronomiche. Ci accomodiamo al nostro tavolo. Prima di guardare le proposte in carta, passa a salutarci lo chef, altra nostra vecchia conoscenza. Lo chef Antonio Esposito è una garanzia assoluta. Antonio è bravissimo e capace, grazie ad una tecnica invidiabile, di valorizzare in pieno i piatti della tradizione.
Diamo uno sguardo al menù, intanto ecco un calice di benvenuto: bollicine francesi. Un gradevolissimo Brut francese, un vino frizzante di Domaine De Jarras, con con un perlage persistente, un vino elegante, al palato asciutto con una piacevole nota floreale.
In carta ci sono tre antipasti, cinque primi (più la genovese come fuori menù), cinque secondi, più contorni e dessert.
Cominciamo ordinando gli antipasti. Optiamo per un tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e avvolgente il tortino, piacevolissima la fonduta di provola che lega il tutto.
Tortino di patate e zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata
Poi un classico, la parmigiana di melanzane della tradizione, con melanzane, pomodoro e basilico. Semplicemente buona.
La Grotta. Casalnuovo - Parmigiana classica di melanzane con pomodoro e basilico
Con gli antipasti, Giuseppe Rea consiglia un vino in abbinamento, stavolta dalla Francia scendiamo in Piemonte, sorprendente il Casaret Langhe Doc Barbera di Marziano Abbona, un rosso piacevole e spigliato. Ottenuto da uve barbera in purezza questo vino ci colpisce per la sua versatilità. Ottimo l’abbinamento con gli antipasti.
Casaret Langhe DOC Barbera di Marziano Abbona
La nostra serata alla Grotta a Casalnuovo procede in maniera davvero piacevole, chiacchieriamo in attesa dei primi. Abbiamo scelto un must della casa, un piatto che ordiniamo praticamente ogni volta che veniamo qui. Sono gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè. Questo piatto è uno dei cavalli di battaglia dello chef Antonio Esposito. Gli spaghettoni sono eccezionali e si sposano a meraviglia con l’avvolgente crema di provola affumicata.
La Grotta. Casalnuovo - Spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè
L’altro primo è un fuori menù, ma non potevamo perdercelo. Ziti spezzati alla genovese. Fatti davvero come si deve, buonissima la carne, e nota di merito per la scelta della pasta: ziti spezzati rigorosamente a mano come tradizione vuole. Poesia.
La Grotta. Casalnuovo - Ziti spezzati alla Genovese
Ai primi abbiniamo un vino siciliano: il Sorìa Frappato di Firriato. Una bella interpretazione di un vitigno siciliano interessante, il Frappato appunto. Un vino di grande armonia ed equilibrio, che cattura e conquista grazie al suo sentore fruttato e quasi agrumato. Davvero una bella scoperta.
Sorìa Frappato di Firriato
Sarà per l’atmosfera piacevolissima, sarà per il tepore del camino che invita alla convivialità, ma non paghi di quanto abbiamo gustato, ordiniamo anche un secondo. La nostra scelta ricade sullo stinco di Maiale cotto a bassa temperatura con delle verdurine al burro con una salsa demi-glace. Lo stinco è paradisiaco, buonissimo e si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente ed attenta cottura.
La Grotta. Casalnuovo - Stinco di maiale CTB con verdurine croccanti al burro con salsa demi-glace
Accompagniamo il secondo con delle rassicuranti e rustiche patate al forno.
Patate al forno
Con il secondo Giuseppe Rea abbina un vino possente, un Aglianico Pompeiano IGP Don Paolo dell’Azienda Vinicola Sorrentino, un 2013. Un vino che sorprende per personalità e vivacità. Di un bel colore rosso rubino, con sentori di frutti rossi, spezie e tabacco. Perfetto con la carne. “Dulcis in fundo”, ecco il dessert. Optiamo per un semifreddo al torroncino flambè servito su una salsa al cioccolato, granella di amaretti e torroncino. Delizioso....
Semifreddo al torroncino flambè su salsa al cioccolato con granella di amaretti
Poi lo chef Antonio Esposito ci fa assaggiare la sua Caprese. Semplicemente meravigliosa. Chapeau.
La Caprese
Abbiniamo con il dessert un bel liquore: prunella mandorlata di Nonino. Un liquore morbido, delicato, dal profumo e sentore di mandorla, esaltato dalla presenza di Acquavite di prugna. Da una ricetta antica e sapiente di Nonino. Davvero ottimo.
Prunella mandorlata di Nonino
Chiudiamo qui la nostra cena alla Grotta. Paghiamo 45 euro a persona. Ho trovato davvero fantastico il rapporto qualità prezzo in relazione a quanto abbiamo mangiato e ai calici in abbinamento. Complimenti!
E’ sempre piacevole ritornare alla Grotta a Casalnuovo, piacevole come quando torni a trovare un vecchio amico. Il locale si trova sul Corso principale di Casalnuovo ed è molto bello, regala piacevoli sensazioni e un senso di calda ospitalità. L’oste, sommelier e patron Giuseppe Rea è un perfetto padrone di casa e guida mirabilmente gli ospiti negli abbinamenti con il vino e i distillati. In cucina lo chef Antonio Esposito è una garanzia, sono anni che lo conosciamo e spesso veniamo qui per provare i suoi piatti e le sue proposte: grande tecnica di base e passione per i piatti della tradizione sono il suo mix vincente. La sua cucina convince e seduce perché ha radici solide nel territorio. La sua genovese è super. Gli spaghettoni di Gragnano, aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè il piatto che non devi assolutamente perderti. Buona la carne, meraviglioso lo stinco di maiale cotto a bassa temperatura con verdurine al burro e salsa demi-glace. Divina la caprese, e in generale molto buoni i dessert. La carta dei vini e distillati è curata e fornitissima con tante etichette italiane ma anche straniere. Il servizio è informale e veloce. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Cosa aspetti? La Grotta a Casalnuovo merita la visita. Garantiamo noi.
La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718
Visita la pagina Fb della Grotta a Casalnuovo
Siamo stati a pranzo al Ristorante Don Raffaè a Mariglianella. Avevamo da qualche tempo in agenda questo indirizzo, ed eravamo curiosi di provare le loro proposte di cucina. Il locale si raggiunge facilmente, si trova a Mariglianella, a pochi km sia da Pomigliano che dal nolano. Il locale si sviluppa su un unico livello in lunghezza, c'è un bel gioco di luce, dominano il bianco ed i colori chiari. In generale c'è un'atmosfera informale e piacevole che invita alla convivialità. Si sta davvero bene.
Questo è il Regno dello chef Giuseppe Brescia, che è anche il titolare. Giuseppe dopo varie esperienze in giro per l'Italia, ha deciso di mettere radici e di investire sul territorio, proponendo la sua cucina fatta di piatti e proposte che partono dalla tradizione, con ricette tipiche ma proposte in chiave contemporanea e con una grande attenzione anche al lato estetico. Per la serie, “anche l'occhio vuole la sua parte”. Altra cosa importante è la selezione accurata delle materie prime tutte di grande qualità e del pesce sempre fresco, cucinato e lavorato con attenzione e maestria.
Ristorante Don Raffaè. Mariglianella - Insegna esterna
Il menù è in prevalenza di mare ma c'è anche qualche proposta di terra. Un menù, ben calibrato, facile da consultare che presenta gli antipasti, sette proposte di primi con qualche fuori menù, cinque secondi e i dolci, tutti fatti dallo chef così come i pani e i grissini che ci vengono subito serviti (interessanti i grissini alla cucrcuma e all'alga spirulina). Insieme ad una minerale e al vino. Una sincera e godibile falanghina, che sarà perfetta per il nostro pranzo a base di pesce.
I pani
Si comincia con gelato salato all'arachide con tartare di gambero. Sorprendente questo abbinamento ..
Gelato salato all'arachide e tartare di gambero
Poi un piatto con bon bon di mare, babà tostato con burro e alici di Cetara, cialdina al patè di olive nere con gelèe di pomodoro e tartare di baccalà. Il bon bon di mare è equilibrato e gustosissimo. Meraviglioso il babà tostato con burro e alici di Cetara. Celestiale il contrasto tra il burro e la delicata sapidità delle alici. Delicata la cialdina con patè di olive nere e il baccalà. Davvero un fantastico inizio...
Entrée
Scegliamo come antipasto il salmone al sale con barbabietola e maionese curcuma e limone. Il salmone è fresco e gustoso, sapido e dolce insieme e si sposa a meraviglia con il sentore della barbabietola e della morbida e speziata mayo alla curcuma e limone. Davvero un ottimo piatto.
Don Raffaè Ristorante - Salmone al sale
Siamo davvero curiosi di gustare i primi che abbiamo scelto. Si comincia con il risotto con gamberi, rapa rossa e gorgonzola. Corretta la mantecatura del riso, perfettamente equilibrato il piatto con una paradisiaca tartare di gamberi.
Ristorante Don Raffaè - Risotto con gamberi rapa rossa e gorgonzola
Se il risotto ci è piaciuto, non sono stati da meno gli spaghettoni con friarielli e baccalà. Quello tra friarielli e baccalà è un vero matrimonio d'amore sublimato in questo piatto che ci è davvero piaciuto.
Ristorante Don Raffaè - Spaghettoni con friarielli e baccalà
Il nostro pranzo prosegue in modo piacevole, l'atmosfera da Don Raffaè è gradevole. Decidiamo di gustare anche due secondi. Andiamo su due classici. La frittura di calamari arricchita da due bei pezzi di baccalà fritto è semplicemente perfetta. Il pesce è freschissimo, i calamari sono morbidi e delicati, il fritto dorato, asciutto, non unto. Il baccalà poi è una poesia...
Frittura di calamari e baccalà
La grigliata mista di mare non delude le nostre attese, nota di merito per il pesce spada , sublime.
Grigliata mista di mare
Prima di andar via, lo chef Giuseppe Brescia ci fa gustare due tocchettini di panettone ai fichi del Cilento e di Pandoro. Il panettone e il pandoro rigorosamente artigianali, fatti da lui, sono davvero eccellenti, in particolare mi è piaciuto il panettone, l'ho trovato soffice, umido il giusto con dei meravigliosi fichi bianchi del Cilento.
Ristorante Don Raffaè - Il panettone e il pandoro di Giuseppe Brescia
Accompagno il dolce con un bicchierino di Antico Amaro delle Corti della Cantina della Corte di Valdobbiadene, gradevolissimo, ottenuto da una sapiente infusione di erbe e radici, con note speziate ed aromatiche.
Antico amaro delle Corti
Per il nostro pranzo al Ristorante Don Raffaè paghiamo 48 euro a persona. Ho trovato davvero fantastico il rapporto qualità – prezzo.
Il Ristorante Don Raffaè è stata una bellissima scoperta. L’ambiente è gradevole e curato. Le proposte di cucina (prevalentemente di mare) dello chef Giuseppe Brescia sono convincenti. La sua è una cucina che rassicura, con proposte della tradizione presentate in chiave contemporanea e con una grande attenzione alla freschezza e alla qualità dei prodotti e delle materie prime. Il pesce è freschissimo e cucinato a regola d’arte. Il risotto con gamberi, rapa rossa e gorgonzola è spettacolare. Gli spaghettoni con friarielli e baccalà restano nella memoria. La grigliata mista di mare e la frittura di calamari e baccalà sono abbondanti e goduriose. La gentile Michela in sala è sempre presente e pronta a consigliare gli ospiti. Il personale è giovane e dinamico, il servizio veloce ed informale. Ho trovato fantastico il rapporto qualità – prezzo. Il Ristorante Don Raffaè a Mariglianella entra ufficialmente nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Consigliatissimo, garantiamo noi. Complimenti ed alla prossima.
Ristorante Don Raffaè
Via G. Marconi, n.153
Mariglianella (Na)
Tel. 081 231 9127
Visita il sito web del Ristorante Don Raffaè a Mariglianella
Conosciamo Dionisio Mignone da un po' di anni, abbiamo sempre apprezzato la sua competenza, la sua profonda conoscenza di prodotti e materie prime e la grande passione ereditata dalla sua storica famiglia di ristoratori sanniti. Tanti ricorderanno La Rete, il ristorante della famiglia Mignone. Proprio laddove un tempo c'era il ristorante di famiglia, da qualche anno Dionisio ha creato il suo “regno”. Un luogo di eccellenza dove poter godere di una fantastica esperienza gastronomica. Ma andiamo per gradi. A Casa di Dionisio si trova a Beltiglio, amena e verdeggiante frazione del comune di Ceppaloni.
E’ Domenica e siamo venuti qui per pranzo. Ovviamente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Veniamo accolti da Dionisio e dal personale di sala con garbo e gentilezza. Il locale è come lo ricordavamo, un grande spazio esterno fruibile durante la bella stagione e due ampie sale, due ambienti, entrambi suggestivi. L'atmosfera cattura e rapisce i visitatori, grazie ad un sapiente gioco di colori, di materiali, e un arredo che mixa il classico e lo shabby. Legno, cotto, pietra rendono l'ambiente caldo e accogliente. Quasi un mix tra il Sannio e la Provenza. Tavoli e sedie sono davvero belli, particolare è il camino in mattoni e pietre presente in uno degli ambienti, si trova accanto ad una grande vetrata, da cui la vista spazia sulle colline e sul verde. Poesia. La mise en place è semplice, sobria ma al contempo raffinata. Anche l'occhio vuole la sua parte. A Casa di Dionisio è un inno allo star bene e alla convivialità.
Diamo il solito sguardo al menù. Interessante la possibilità di poter prendere un drink prima di cominciare, in carta oltre dieci proposte di drink. Poi si può optare per il menù degustazione. Noi invece scegliamo di ordinare “a la carte”. Ci sono i salumi e i formaggi, da non perdere la salsiccia al flambè, proposta “storica”, che era in carta anche alla “Rete”, in pratica una salsiccia piccante, semistagionata cotta su un tegame di terracotta. Poi cinque proposte di antipasti, cinque primi più la minestra maritata del Sannio, i secondi e la sezione dedicata alla Brace con tagli di eccellenza (dalla costata di Marchigiana, al Black Angus, al Wagyu Kagoshima A5). Poi contorni e dessert. Una proposta variegata capace di accontentare davvero tutti. Ci servono un calice di prosecco e un graditissimo entrée, delle polpettine di tonno con senape al miele, davvero deliziose...
Polpettine di tonno con senape al miele
Cominciamo ordinando una minerale e due calici di Piedirosso del Sannio DOC di Ocone, ottenuto da uve Piedirosso in purezza, questo rosso si fa apprezzare per i profumi freschi e fruttati, per l'equilibrio e l'ottima freschezza e bevibilità.
Ecco con gli antipasti. Abbiamo scelto un uovo cotto a bassa temperatura con crema parmentier a base di patate e porri, salsa Mornay (una sorta di besciamella più consistente), e tartufo. Un piatto gustoso e delicato come una carezza.
Uovo cotto a bassa temperatura con crema Parmentier, salsa Mornay e tartufo nero
Il Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante è rassicurante come l'abbraccio di un vecchio amico. Perfetto l'equilibrio di tutti gli ingredienti e gradevolissima la nota croccante della gustosa pancetta.
Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante
La salsiccia di filetto di suino chiaro del Sannio “porchettata” con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e pane con crema di topinambur e salsa ai frutti rossi, mi fa innamorare. Piatto presentato in maniera fantastica, un perfetto gioco di consistenze e sapori contrastanti e perfettamente equlibrati. Interessante la presenza della salsa ai frutti rossi che dona quel quid in più al piatto.
Salsiccia porchettata con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e crema di topinambur con salsa ai frutti rossi
Il nostro pranzo procede alla grande, Dionisio di tanto in tanto passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio, non potrebbe che essere così. Siamo curiosi di gustare i primi che abbiamo scelto. I fusilli ricci freschi con porcini, “cardarelle”, salsiccia e formaggio sono gustosi e dal sapore “rustico”. Ho trovato riuscitissima anche la scelta dei fusilli ricci freschi (i fusilli irpini).
Fusilli ricci freschi con porcini, cardarelle, salsiccia e formaggio
Con i tagliolini freschi all'uovo con tartufo nero e formaggi raggiungiamo vette altissime. I tagliolini sono fatti a regola d'arte, profumati, cremosi, un piatto che ti avvolge e conquista.
Tagliolini freschi con tartufo nero e formaggi
Siamo sazi ma decidiamo comunque di prendere un secondo da dividere. Optiamo per la pancia di suino chiaro del Sannio cotta a bassa temperatura fritta con cipolla marinata, composta di goiaba, prugne e peperoncino piccante con melanzane scottate. Un vero capolavoro, la pancia di suino si scioglieva letteralemente in bocca, resa ancora più saporita da una frittura sapiente e leggera. La cipolla marinata è stemperata dalla composta di goiaba, frutto esotico dalle grandi proprietà antiossidanti. Prugna e peperoncino piccante completano un piatto davvero notevole. La pancetta è adagiata su una fetta di melanzana.
Pancia di suino fritta con cipolla marinata, composta di gioiaba, prugne e peperoncino con melanzane scottate
Come contorno scegliamo delle semplici e gustose patate al forno alle erbe aromatiche e pepe.
Patate al forno alle erbe aromatiche e pepe
Chiudiamo in dolcezza con la sfoglia calda con crema, zucchero e cannella. Semplice, con una crema meravigliosa, buonissima.
Sfoglia calda con crema zucchero e cannella
Su consiglio di Dionisio, accompagniamo il dessert con due bicchierini di Vinpepato Elisir delle Crete dell'Antica Farmacia Francini Naldi. Ad Asciano in provincia di Siena c'è una delle più antiche Farmacie d'Italia, fondata addirittura nel 1795. Qui si produce il Vinpepato, con spezie, radici ed erbe in una base di vino Chianti, secondo una ricetta antichissima. Davvero particolare.
Il Vinpepato Elisir delle Crete di Francini Naldi
Chiudiamo il nostro pranzo A Casa di Dionisio così, e paghiamo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità -prezzo.
A Casa di Dionisio a Ceppaloni è una certezza. Qui trovi una proposta gastronomica attenta alla tradizione, con prodotti di eccellenza, e creativi spunti di originalità grazie alla bravura e al talento della chef Adriana Pawlick, capace di donare un’anima ai suoi piatti con abbinamenti ricercati, studiati e in alcuni casi emozionanti. Il Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante è rassicurante, la salsiccia “porchettata” con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e pane con crema di topinambur e salsa ai frutti rossi, conquista. I tagliolini freschi con tartufo nero e formaggi è il piatto che resta nella memoria, così come la pancia di suino chiaro del Sannio cotta a bassa temperatura e fritta. Spettacolo. La location di A Casa di Dionisio è notevole, lo stile è rustico, classico e anche un po’ shabby. Dionisio Mignone è un perfetto padrone di casa, a suo agio nello spiegare i piatti e consigliare sapienti abbinamenti con il vino. Il personale di sala è preparato e il servizio è veloce e informale.
Fornitissima e con etichette interessanti (anche molte straniere) la carta dei vini. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. A Casa di Dionisio a Ceppaloni si conferma alla grande nella nostra guida su web di quelli che sono i locali da segnare in agenda. Imperdibile.
A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11
Ceppaloni (Frazione Beltiglio)
Tel. 0824 46574
Visita la pagina Fb del Ristorante A Casa di Dionisio
La Pignata è un indirizzo storico della ristorazione irpina, per noi è un vero “Santuario gastronomico”, non a caso spesso e volentieri torniamo qui, a volte per pranzare o cenare, altre per gustare la loro pizza (di assoluto livello). Siamo nella parte alta, nel cuore di Ariano Irpino, la città del Tricolle. Siamo ritornati al Ristorante La Pignata a cena, desiderosi di gustare le loro proposte di cucina. Dopo aver parcheggiato l’auto a pochi metri dal locale, ci accomodiamo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo. Entrando la sensazione è sempre piacevole, il locale è ampio, gradevole, bel gioco di luci, un mix di calore rustico e stile, atmosfera familiare e raffinatezza. Ci accoglie Ezio Ventre, meraviglioso padrone di casa, sempre pronto a consigliare gli ospiti su abbinamenti e prodotti.
Diamo come sempre uno sguardo al menù, ci sono tre percorsi degustazione (più il menù bimbi), tutti molto interessanti ma noi decidiamo di ordinare “a la carte”. C’è davvero l’imbarazzo della scelta con piatti che sono espressione del territorio e materie prime accuratamente scelte da Ezio con molti presìdi Slow Food.
Intanto da bere ordiniamo una minerale e una nostra vecchia conoscenza, il Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Un rosso meraviglioso, un aglianico con sentori di frutti rossi, un vino intenso, quasi speziato, gradevole al palato con tannini evidenti e una spiccata personalità. Perfetto compagno di viaggio per la nostra serata.
Rasott Irpinia Campi Taurasini dell'azienda agricola Boccella
Arrivano i loro pani, che possiamo gustare per provare alcuni oli Extravergine d'oliva che Ezio Ventre ci fa degustare, su tutti mi ha colpito un olio eccezionale: Erede Olio extravergine di oliva dell’Azienda Agricola Francesco Pepe. Un olio ottenuto dalla molitura di olive Marinese al 100 %, un momocultivar quindi. La sua particolarità è che le olive Marinese hanno poca polpa, tradotto: poca resa ma grandissima qualità. Un olio “possente” caratterizzato da note erbacee e piccanti.
Olio Evo Erede dell'Azienda Agricola Francesco Pepe
Cominciamo con gli antipasti, la nostra scelta cade su due piatti di filetto di baccalà affumicato con legno di faggio con giardiniera di verdure sott’olio, tartufo nero irpino e pane a bruschetta. Gustosissimo il baccalà con la sua nota affumicata, la giardiniera handmade è paradisiaca, il tartufo ci sta divinamente e gli regala una nota di “terra”, ad accompagnare il tutto il pane bruschettato che dona la nota croccante e rende questo piatto praticamente perfetto.
Filetto di baccalà con pane tostato, giardiniera sott'olio e tartufo nero
L’altro antipasto che ordiniamo è un piccolo capolavoro. Ecco due piatti di ravioli fritti al baccalà con due consistenze di broccoli, peperone crusco e paprika. Un piatto studiato e concepito alla perfezione, qui tutto gioca un ruolo ben definito: il godurioso ripieno di baccalà, la consistenza tenace del raviolo fritto, il broccolo in duplice consistenza (la crema, quasi una vellutata su cui solo adagiati i ravioli e "nature" semplicemente passato in padella), il “crunch” aromatico del peperone crusco con la nota speziata della paprika. E in più questo piatto ha una bellezza cromatica assurda. Cosa chiedere di più?
I ravioli fritti al baccalà con due consistenze di broccoli, peperone crusco e paprika
La nostra cena alla Pignata procede alla grande, il clima è rilassato, l’atmosfera conviviale, molto gradevole anche la musica di sottofondo. E’ il momento dei primi. Ecco i paccheri ai grani antichi al ragù di baccalà con datterino giallo e basilico. Perfetta la cottura della pasta, riuscitissimo l’equilibrio del baccalà con la sua nota lievemente sapida e il sentore dolce dei pomodorini datterini gialli.
Paccheri ai grani antichi al ragù di baccalà, datterino giallo e basilico
Poi ordiniamo i panciotti di provola e melanzane con ragù di pomodoro e melanzane, fonduta di caciocavallo affumicato e pane fritto al basilico. Semplicemente buoni.
panciotti ripieni di provola e melanzane
Il top lo raggiungiamo con i due piatti di tagliolini alle ortiche con funghi porcini, tartufo nero, fonduta di pecorino Carmasciano e funghi cardoncelli. Delicati, profumati, inebrianti questi tagliolini, esaltati dai funghi porcini e dai cardoncelli, il potente tartufo nero è presente ma non invadente e a legare il tutto l’avvolgente fonduta di pecorino Carmasciano. Chapeau!
Tagliolini alle ortiche con funghi porcini, tartufo nero, fonduta di pecorino Carmasciano e funghi cardoncelli
Decidiamo anche di prendere un secondo e ci dividiamo le costine di maiale alle spezie con patate. La porzione è super abbondante, le costine cotte a bassa temperatura sono morbide e gustosissime. La carne è spettacolare le patate come contorno ci stanno una meraviglia.
Costine di maiale alle spezie con patate
Che cena sarebbe senza dolce finale? Qui andiamo su due certezze, dei dessert che insieme al mitico “Scazzamariello”, spesso ordiniamo. Ossia due cannoli siciliani con mousse di ricotta, cioccolato, pistacchio e amarene. Nota di merito per la mousse di ricotta, fantastica.
Cannolo siciliano con mousse di ricotta cioccolato, pistacchio e amarene
E la sfera di cioccolato fondente con cuore di pannacotta all’amarena, sbriciolona alle mandorle, slasa al lampone e frutti del melograno. Un dolce che ti assicuro, ti farà l’effetto “wow”, soprattutto quando arriva la colata della salsa calda di lampone che scioglie la sfera. Che bontà…!
Sfera di cioccolato fondente con cuore di panna cotta e amarene
Accompagniamo il dolce con due caffè e due bicchierini di Nocino E’Curti. Il Nocino della famiglia Ceriello (titolare della storica Osteria E’Curti a Sant’Anastasia) è una vera eccellenza. Siamo arrivati all’epilogo di questa nostra bella serata, per la nostra cena alla Pignata abbiamo pagato 50 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo assolutamente corretto.
Il Ristorante La Pignata è un punto di riferimento assoluto. Indirizzo storico della ristorazione irpina. Tappa fondamentale per chi ama la grande cucina irpina. La famiglia Ventre è maestra nella nobile arte dell’accoglienza e nel proporre piatti del territorio presentati con interessanti spunti di originalità. Ezio Ventre è preparato, dinamico e sempre pronto a consigliare gli ospiti su prodotti, piatti e i migliori abbinamenti. In cucina le sapienti mani della signora Carmela danno vita a dei capolavori assoluti, che sono un perfetto mix di tradizione e creatività. Il servizio in sala è preciso ed informale. Interessante e fornitissima la carta dei vini e dei distillati. Il filetto di baccalà affumicato con legno di faggio con giardiniera di verdure sott’olio, tartufo nero irpino e pane a bruschetta, ci ha emozionato, i ravioli fritti al baccalà con due consistenze di broccoli, peperone crusco e paprika restano nella memoria. Ottimi i primi con una menzione speciale per i tagliolini alle ortiche con funghi porcini, tartufo nero, fonduta di pecorino Carmasciano e funghi cardoncelli, davvero super. Altra cosa da rimarcare è l’ottima pizza che si può gustare qui, ve ne abbiamo già parlato in passato e troneremo a farlo, grazie ad Antonio eccellente maestro pizzaiolo. Il conto è adeguato al contesto, alla qualità e al livello delle proposte. La Pignata ad Ariano Irpino è assolutamente imperdibile. Garanzia.
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del Ristorante La Pignata
Arriviamo a Palma Campania da Nola dopo una giornata impegnativa nell’agro nolano e nella città bruniana. Abbiamo deciso di tornare a provare, a distanza di qualche tempo, la pizza di Gennaro Catapano Pizzeria Jolly.
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly - Insegna Esterna
Arriviamo e parcheggiamo senza difficoltà di fronte alla pizzeria. Entriamo, il locale è gradevole, accogliente e pulito, all’ingresso di fronte a noi c’è il banco di lavoro e i due bei forni. C’è grande fermento. Notiamo che si lavora molto anche con le pizze d’asporto nonostante siamo in primissima serata, buon segno. Ci accomodiamo nella piccola ma accogliente sala che ha l’ingresso sulla nostra sinistra, ci sono una quarantina di posti a sedere. I tavoli sono ben distanziati, si può quindi cenare in tutta sicurezza e tranquillità. La sala ha un arredo minimal, essenziale ma invita alla convivialità, tavoli e sedute giocano sui due colori opposti: il bianco ed il nero. C’è anche un piccolo dehors esterno con altri tavoli e posti a sedere, dove durante la bella stagione si può gustare al pizza anche qui.
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly - Particolare della sala interna
Come sempre diamo un’occhiata al menù che risulta essere ben concepito e strutturato, esaustivo nelle descrizioni ma senza essere troppo “pesante”. In alcuni locali da noi visitati, i menù a volte sono quasi piccole enciclopedie (chilometrici). Qui abbiamo apprezzato la chiarezza e la capacità di sintesi.
Ci sono i fritti, dai crocchè della tradizione, agli arancini, alle frittatine. Poi la sezione dedicata alle montanare, poi le pizze suddivise in due categorie: pizze al pomodoro e pizze bianche. Ci cono poi le pizze stagionali “Autunno- Inverno” e i Ripieni al forno e fritti. In tutto ci sono una quarantina di proposte in grado di accontentare un po’ tutti. Noi ci siamo lasciati tentare dai fritti e cominciamo gustando un tris di frittatine. La prima è la classica con panatura in pastella, al centro con panatura alla paprika e ripiena di orecchiette, friarielli e salsiccia, la terza con panatura di corn flakes e ripieno di pasta e patate. Le frittatine sono davvero di ottima fattura, interessante la scelta di optare per tra panature differenti in grado di valorizzare ed esaltarne la farcitura. La frittatina classica con bucatini, besciamella carne e piselli è una certezza.
Tris di frittatine
Rassicurante la frittatina con pasta e patate, il ripieno è godurioso e la pasta è patate è ben legata e “azzeccata” come piace a noi..
Frittatina con pasta e patate - Dettaglio ripieno
Sorprendente poi la frittatina con orecchiette, friarielli e salsiccia. Gustosa ed esalatata ancira di più dalla panatura alla paprika che regala a fine morso una leggera, quasi impercettibile ma piacevolissima nota piccante.
Frittatina orecchiette broccoli e salsiccia - Dettaglio ripieno
Assaggeremmo volentieri anche altro ma siamo tornati da Gennaro Catapano Pizzeria Jolly per gustare in primis la pizza. E che pizza sia! Si comincia con una proposta fuori menù ma di stagione. Una pizza con crema di zucca, porchetta di Ariccia, gocce di ‘Nduja e cacioricotta. Bella saporita ma equilibrata, il dolce della crema di zucca si sposa a meraviglia con il sapore intenso della porchetta di Ariccia e con la nota sapida del cacioricotta. Le gocce di ‘Nduja regalano una leggera e gradevole piccantezza.
Pizza con crema di zucca, porchetta di Ariccia, gocce di Nduja e cacioricotta
E’ poi il turno della Margherita di Gennaro Catapano con pomodoro pelato, fior di latte di Agerola, basilico, parmigiano reggiano e olio Evo. Una Signora Margherita, realizzata con un sapiente impasto e ingredienti di grande qualità, su tutti un ottimo pomodoro e l’olio Evo da tonda del Matese Koinè di Benedetta Cipriano.
Margherita
Chiudiamo in bellezza con una pizza che farà la gioia degli amanti della mitica Genovese. Ebbene si, ecco a voi la pizza Genovese di Gennaro Catapano, sul disco un soave e intenso sugo di genovese napoletana, provola affumicata e scaglie di caciocavallo. Una pizza particolare e ricca di personalità.
Genovese
Alla Pizzeria Jolly abbiamo trovato l’impasto di Gennaro Catapano che conoscevamo bene e che già ci aveva conquistato tempo addietro: un impasto indiretto realizzato con una biga di 24 ore e con una chiusura di altre 12 ore. L’idratazione si mantiene sul 70 %, il peso dei panetti è di 260 gr. Il resto lo fa la perizia e l’abilità di Gennaro nella lavorazione e nella stesura. Il risultato è una pizza che possiamo definire “moderna” con un cornicione molto pronunciato e un’alveolatura importante (come si evince dalla foto). Di grande qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Il servizio è veloce, professionale ma informale. Gustando questa pizza, pensiamo che abbia una sua identità e personalità ben precisa. Qui ci sono pochi fronzoli e tanta passione. C’è da fare solo i complimenti, anche la cottura delle pizze è a dir poco perfetta.
Margherita - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto, realizzato con biga
- Peso dei panetti 260 gr.
- Frittatine da provare
- Corretto il rapporto qualità - prezzo
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly ci ha sorpreso. A distanza di tempo ci siamo tornati e abbiamo deciso di pubblicarla e consigliarla come pizzeria da segnare in agenda, perché abbiamo notato una crescita reale, esponenziale sotto tutti i punti di vista. Ottimo l’impasto, un indiretto realizzato con la biga, lavorato a regola d’arte. Perfetta la cottura, davvero buoni poi gli ingredienti utilizzati per topping e farciture. Gennaro Catapano sa davvero il fatto suo e merita un elogio convinto, la sua pizza è davvero degna di nota e splende di luce propria perché ha carattere e una sua identità. La Margherita ci ha convinto, la Genovese con sugo di genovese napoletana, provola affumicata e scaglie di caciocavallo è una chicca e farà felici gli amanti di questa meraviglia della tradizione napoletana. Da provare le frittatine (soprattutto quella con friarielli e salsiccia). Da notare ancora il giro di olio a fine cottura, messo un po’ anche sul cornicione della pizza, la qual cosa che lo rende ancora più soffice e dall’aspetto dorato.
A completare il giudizio positivo il servizio veloce e informale e i prezzi onesti. Gennaro Catapano Pizzeria Jolly a Palma Campania entra di diritto nella nostra guida sul web, tra quelle che sono a parer nostro, le pizzerie da non perdere. Conferma...
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly
Via Nuova Nola n. 413
Palma Campania (Na)
Tel. 081 824 26 33
Visita la pagina Fb di Gennaro Catapano Pizzeria Jolly
La nostra rubrica dedicata alle Pizze Templari nasce dalla voglia di condividere con te una pizza che abbiamo provato e apprezzato e che bisogna assolutamente gustare. Una pizza che ci ha colpito vuoi per l’impasto, vuoi per il rispetto della stagionalità di prodotti e materie prime, vuoi per la sua storia o perché legata a qualche aneddoto particolare, vuoi perché racconta un luogo o un territorio o semplicemente perché è super buona. Ogni settimana ti proponiamo una pizza gustata da noi e che magari puoi andare a provare per rivivere le nostre stesse emozioni. Questa settimana ti presentiamo la Carrettiera 2.0 di Quattro Spicchi Pizzeria.
La Carrettiera 2.0 vista dall'alto
A Tufino paese non distante da Nola ma vicino anche al baianese, Giuseppe Caputo ha da poco aperto la sua pizzeria realizzando il suo sogno. Il locale ha una quarantina di coperti, l’arredo è semplice, minimal ma gradevole. Qui da Quattro Spicchi Pizzeria, Giuseppe Caputo esprime appieno il suo concetto di pizza, realizzata con un bel diretto con una lievimaturazione che supera abbondantemente le 36 ore. L’idratazione si mantiene costante al 70% e il cornicione si presenta ben alveolato. La cosa da rimarcare poi è il peso dei panetti, ben 285 grammi! Il risultato è una pizza che pur essendo generosa si mantiene leggera e digeribile.
Quattro Spicchi Pizzeria. Tufino - Dettaglio Alveolatura
Un tipo di impasto che esalta gli ingredienti presenti nella Carrettiera 2.0, pizza fuori menù proposta in questo periodo e che ci ha entusiasmato. La Carrettiera 2.0 è fatta con salsiccia a punta di coltello, crema di friarielli, provola di Agerola, ‘Nduja di Spilinga e all’uscita scaglie di provolone del Monaco. In pratica una riuscita rivisitazione della classica Carrettiera con la novità di abbinare alla crema di friarielli e alla provola la piacevole e persistente piccantezza della ‘Nduja di Spilinga. Il Provolone del Monaco con il suo gusto deciso, chiude il cerchio rendendo questa pizza una vera esplosione di sapori. Sicuramente una pizza che consiglio a chi ama i sapori marcati ed anche il piccante.
Quattro Spicchi Pizzeria - Carrettiera 2.0 Dettaglio
La Carrettiera 2.0 è la Pizza Templare della Settimana. Da Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino troverai un menù semplice da consultare, ben concepito e molto chiaro. Ci sono le pizze distinte in “tradizionali”, e “speciali”, con abbinamenti studiati, topping e farciture interessanti, ma ci sono anche i saltimbocca e le montanare. In tutto troverai oltre quaranta proposte pizza. Ti consiglio di lasciare un po’ di spazio anche per gustare qualche fritto. Buonissima la frittatina classica, da non perdere la frittatina broccoli e salsiccia, che trovi in carta in questo periodo.
La Carrettiera 2.0
Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria