Siamo a San Nicola Arcella, meravigliosa località balneare della Riviera dei Cedri, sulla costa tirrenica calabrese. Se le spiagge (su tutte quella meravigliosa dell'Arcomagno) sono dei gioielli con un mare cristallino, il borgo regala emozioni. E' davvero piacevole passeggiare nei vicoletti del centro antico e riassaporare l'atmosfera tipica di questo luogo. Noi ci siamo fermati a cena da I Carnali. Il locale si trova sulla strada che conduce al borgo antico a poche centinaia di metri dall'uscita di San Nicola Arcella della SS 18 Tirrena Inferiore. Non cui sono problemi per parcheggiare la macchina, il locale è gradevole e accogliente, con una bella sala interna, un maestoso bancone (dove servono anche dei meravigliosi cocktail), c'è anche uno spazio eterno allestito con dei caratteristici tavoli. Vista la bella serata ci accomodiamo all'esterno.
I Carnali. San Nicola Arcella - Insegna Esterna
Ci accoglie Antonio (che scopriremo poi essere il titolare), molto gentile e affabile. Diamo un'occhiata al menù, poche proposte ma studiate e ben calibrate, ci sono cinque proposte di antipasti, tre primi, cinque secondi, i dessert e una buona carta dei vini. Da bere prendiamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture DOP Verbo di Cantine di Venosa, un rosso che adoriamo, di un bel colore rosso rubino, con sentori di frutta rossa e spezie. Adorabili i tannini e la sua pienezza e persistenza. Ecco che arriva il buon pane locale..
Il pane locale
Ci servono un gradito entrée, una mousse di zucchine, melanzane, cipolla e patate con fonduta di formaggi e pane tostato. Delicata, avvolgente e davvero gradevole.
Entrée
Cominciamo con gli antipasti, scegliamo la scapece di zucchine, con cipolla di Tropea, mollica integrale di pane e basilico. La cosa che colpisce è la freschezza degli ingredienti, sapori netti, e una meravigliosa cipolla di Tropea, dolce e che si scioglieva letteralmente in bocca .
Scapece di zucchine con cipolla di Tropea, mollica integrale di pane e basilico
Un invitante piatto di patate, peperoni e cipolla di Tropea. Un vero trionfo di sapori della cucina contadina, non potevamo non accompagnare il piatto con un po' di buonissimo pane locale.
Patate con peperoni e cipolla di Tropea
Poi ecco gli involtini di parmigiana di melanzane, un classico ma a cui non riusciamo (quasi mai) a rinunciare quando lo troviamo in carta.
Involtini di parmigiana di melanzane
La serata procede in maniera piacevole, di tanto in tanto passa anche Antonio per controllare che tutto vada bene. Ci racconta un po' quello che è il mood del locale, che oltre a proporre una cucina di tutto rispetto è anche fortissimo per quanto riguarda i cocktail, qui è possibile concedersi una bella cena ma anche bere fantastici cocktail con la disponibilità di vini, liquori e gin di grande livello.
Intanto arrivano i primi e sono una fantastica sorpresa. I raviolacci ripieni di mascarpone e noci, adagiati su mousse di cavolfiore, formaggio Brie e scorzetta di limone, guarniti con granella di noci. Un piatto sorprendente, i raviolacci sono handmade e sono deliziosi, particolare e riuscitissima la scelta della mousse di cavolfiore e formaggio Brie con la scorzetta di limone donare freschezza e la nota croccante della granella di noci che richiamano il ripieno dei ravioli. Davvero un bel piatto.
Ravioli ripieni di mascarpone e noci adagiati su mousse di cavolo con Brie, scorzetta di limone e granella di noci
Se i raviolacci ci sono piaciuti con gli gnocchi di patate con rosso di pomodoro al pesto fresco di basilico e pinoli con burratina pugliese saliamo ancora di livello. Questo piatto ci ha conquistato, gli gnocchi sono belli corposi e appaganti, meraviglioso il pesto bio fatto da loro e interessante la presenza della burratina. Un piatto ben concepito e intrigante.
Gnocchi di patate con rosso di pomodoro al pesto fresco di basilico e pinoli con burratina pugliese
Saremmo sazi ma vogliamo assaggiare anche un secondo. Ci lasciamo sedurre dalle polpette di scottona e granella di mandorla in salsa di pomodoro e basilico. Le polpette sono fatte a regola d'arte. Ottime.
Polpette di scottona
Nostro malgrado saltiamo il dolce, prendiamo un liquorino al cedro (del resto siamo in Calabria of course).
Liquore al cedro
E poi un buonissimo amaro calabrese: il Rupes, un amaro digestivo di erbe affinato in barique di rovere. Un ottimo amaro.
Amaro Rupes
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena poco più di 35 euro a persona.
I Carnali a San Nicola Arcella è stata una bella scoperta, un po' ristorante, un po' bistrot, luogo ideale dove concedersi una bella cena o godersi un calice o un cocktail accompagnato da interessanti proposte di cucina. Il locale è gradevole, il servizio è senza sbavature, professionale e preciso. Ottima la carta dei vini, fantastica quella dei liquori e distillati. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Non è semplice trovare in località turistiche locali così, questo è un indirizzo assolutamente da segnare in agenda. Gli antipasti sono deliziosi e affondano nella tradizione contadina calabrese con l'uso di verdure e ortaggi stagionali. I primi sono di pregevole fattura, i raviolacci ripieni di mascarpone e noci, adagiati su mousse di cavolfiore, formaggio Brie e scorzetta di limone, guarniti con granella di noci ci hanno convinto. Sorprendenti gli gnocchi di patata e rosso di pomodoro con pesto bio e burrata. Ottima la carne. I Carnali a San Nicola Arcella entra di diritto nella nostra guida on line degli indirizzi da non perdere. Scoperta. Garantiamo noi...
I Carnali
Corso Principi Lanza di Trabia, n.1
San Nicola Arcella (Cs)
Tel. 349 843 94 80
Visita la pagina IG de I Carnali a San Nicola Arcella
Non facciamo trascorrere mai troppo tempo prima di ritornare al ristorante Dimora Nannina ed il motivo è semplice e si può racchiudere in una sola parola: eccellenza. Siamo innamorati delle proposte di cucina dello chef Gianpaolo Zoccola, della sua creatività e della sua capacità di coniugare la cucina di mare e i prodotti della terra. Gianpaolo lo seguiamo da tanti anni e lo abbiamo seguito nei suoi vari passaggi e step di crescita, fino ad arrivare qui, alla sua “casa”.
Lo chef Gianpaolo Zoccola ha tecnica, talento e passione e il risultato è meraviglioso, la sua cucina celebra l’incontro tra l’orto e il mare, e il connubio è magico. A questo si aggiunga la sensazione di pace e familiarità che si respira in questo luogo dove davvero ci si può rilassare e godere una fantastica esperienza gastronomica. Ma riavvolgiamo il nastro e cominciamo dal principio.
Dimora Nannina - Insegna Esterna
San Cipriano Picentino dista si e no una quindicina di Km da Salerno e si raggiunge facilmente, Dimora Nannina si trova a soli 4 km dall’uscita di San Mango Piemonte dell’A2. Lasciata l’auto nel comodo parcheggio nei pressi del ristorante, entriamo e ci accomodiamo al nostro tavolo (prenotato per tempo).
Visto che ci sono una quarantina di coperti, il consiglio è quello di prenotare sempre in anticipo, per avere la certezza di trovare posto. L’interno è gradevole, ha l’aria di un’osteria di mare ma alle pareti ci sono anche oggetti e richiami alla vita contadina. Oltre alla saletta interna c’è anche un comodo dehors e un gradevole e panoramico spazio esterno dove poter pranzare o cenare all’aperto. Dimora Nannina è la casa dello chef Gianpaolo Zoccola che ha chiamato così il ristorante per ricordare e omaggiare le sue due nonne (entrambe si chiamavano Anna). E’ evidente l’intenzione di coniugare la tradizione contadina di un tempo con la cucina di mare e la sua creatività. Veniamo accolti con grande gentilezza. La mise en place bella e raffinata, pur nella sua discreta semplicità.
La mise en place
Diamo un’occhiata al menù, davvero ben studiato e semplice da consultare. Ci sono gli antipasti e i salumi di mare, i crudi e le tartare, i primi piatti, sei proposte di secondi, i dessert. Ci sono poi 3 percorsi degustazione denominati Amalfi, Positano e Capri.
Mentre decidiamo il da farsi, ordiniamo una minerale e due calici di Falanghina di Cantine Palo, un bianco delle colline salernitane di questa interessante azienda, ottenuto da uva falanghina coltivata rispettando la natura e i suoi tempi. Un vino dal colore giallo paglierino, con note di frutta gialla, fresco, sapido e con discreta persistenza.
La Falanghina di Cantine Palo
Intanto arrivano i loro pani: focaccina al lievito madre, panini alle olive, croissant al burro, tarallo napoletano sugna, pepe e mandorle e i grissini alle olive nere. Davvero uno spettacolo. Meravigliose le focaccine, stuzzicanti i panini alle olive, delicati i croissant al burro.
I pani
Ecco l’aperitivo di benvenuto dello chef: un’insolita di parmigiana di melanzane adagiata su un ketchup al San Marzano, focaccina al lievito madre con burro e alici, e un gambero del Golfo di Policastro in pane panko su salsa agrodolce.
L'aperitivo di benvenuto dello chef Gianpaolo Zoccola
L’aperitivo è una gioia per gli occhi. L’insolita di parmigiana di melanzana è sorprendente, l’idea di questo spiedino è geniale.
Insolita parmigiana di melanzane su ketchup di San Marzano
Spettacolare il gambero in pane panko su salsa agrodolce. Nota di merito per la frittura, a dir poco perfetta, intrigante e dal vago sapore orientale l’abbinamento con la salsa agrodolce.
Gambero cilentano in pane panko su salsa agrodolce
E che dire della focaccina al lievito madre con burro e alici? Servita su un sasso di mare. Uno spettacolo nello spettacolo. Che bontà ! Accompagniamo l’aperitivo con un rosato millesimato. L’incipit è stato notevole, come al solito lo chef Gianpaolo Zoccola non si smentisce.
Focaccina realizzata con lievito madre con burro e alici
Apriamo le danze con gli antipasti denominati “Traversata del mare”, ossia tre assaggi di antipasti caldi della tradizione marinara. Intanto ci viene servita una pagnottella al lievito madre appena sfornata, che profumino…..
Pagnottella appena sfornata
Possiamo accompagnare il pane con il buonissimo olio di loro produzione, fatto nell'azienda agricola di famiglia. Un olio bio delle colline salernitane profumato con note erbacee e di pomodoro, dal gusto pulito. Fantastica scoperta....
L'olio Evo dell'azienda agricola di Dimora Nannina
Si comincia con peperone baby, ripieno di ragù di totano, salsa di parmigiano e tarallo sugna e pepe sbriciolato. Paradisiaco questo piatto. In pratica il peperone viene prima grigliato, poi passato in forno, con un ripieno di ragù di totano verace, adagiato su un cremoso di parmigiano reggiano 36 mesi, con pesto di basilico handmade e la nota croccante è data da un crumble di tarallo napoletano sugna e pepe.
Peperone ripieno di ragù di totano su salsa al parmigiano e tarallo sbriciolato
La seconda portata della traversata di mare è il mini bun al nero di seppia con polpo verace fritto, stracciata di bufala e pomodorini confit e insalatina di misticanza. Fantastico il polpo, morbido e delicato, perfetto l’abbinamento con la stracciata di bufala e il pomodoro confit.
Bun al nero di seppia con polpo fritto con stracciata di bufala e pomodorini confit
Ecco il baccalà fritto su salsa alla puttanesca capperi, olive nere e alici salate accompagnato da una tartare di baccalà. A dir poco spettacolare…
Baccalà fritto con salsa di puttanesca e tartare di baccalà
Arrivano i primi, ecco gli spaghetti alle vongole con crema di patate e fiori di zucca. Un piatto eccellente, avvolgente, perfettamente equilibrato con la crema di patate a donare morbidezza, le vongole veraci con la loro sapidità e i fiori di zucca di a dare dolcezza. Buonissimi..
Spaghetti con vongole veraci, crema di patate e fiori di zucca
Se questo piatto ci ha convinto, con i tagliolini cacio e pepe con crudo di gamberi di Policastro e zest di limone della Costiera siamo a livelli siderali. Questo piatto è uno dei must di Dimora Nannina, i tagliolini sono commoventi, sono all'uovo, fatti a mano, delicati, cremosi, con il battuto di gamberi e il limone della Costiera a donare freschezza al piatto.
Tagliolini cacio e pepe con battuto di gambero rosso di Policastro e zest di limone della Costiera
Saremmo già sazi ma un secondo in due dobbiamo gustarlo. Optiamo per il tonno rosso di Cetara alla brace con variazione di carote e insalatina di misticanza. La materia prima è meravigliosa, il tonno sublime, viene prima marinato e poi scottato alla brace ma lasciato rosa al centro per farne sentire la freschezza.
Tonno rosso alla brace con variazione di carote e misticanza
“Dulcis in fundo” recita una locuzione famosa e qui calza a pennello, perché chiudiamo in dolcezza con uno strepitoso tortino dal cuore caldo di cioccolato bianco su zuppetta di frutti rossi e mentuccia.
Tortino dal cuore caldo di cioccolato bianco su zuppetta di frutti di bosco
Come se non bastasse arrivano anche dei dolcetti: cantuccini, macaron e biscotti amaretto.
Pasticceria mista
Accompagniamo il dessert con un amaro Jefferson e un caffè.
Amaro Jefferson
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 45 euro a persona. Rapporto qualità - prezzo fantastico. Da notare infatti che il costo di un menù degustazione di sei portate escluso i vini è di 40 euro a persona.
Una famosa locuzione latina molto usata è “repetita iuvant” che significa "le cose ripetute aiutano". Rischiamo di essere ripetitivi ma lo facciamo con piacere. Dimora Nannina a San Cipriano Picentino è una certezza per noi, è uno dei nostri indirizzi di riferimento. Qui veniamo sempre volentieri, è un piacere per noi gustare la cucina dello chef Gianpaolo Zoccola, talento purissimo che seguiamo da anni. La sua cucina è fatta di tecnica, creatività e passione. Gianpaolo riesce come pochi a dar vita a piatti che sono un mix perfetto tra mare e terra. I suoi piatti sono una gioia per gli occhi e per il palato. Coadiuvato in cucina dal fratello più piccolo Mirko (di cui sentiremo parlare), propone una cucina di altissimo livello con un’accurata scelta dei prodotti (che seguono la stagionalità) e delle materie prime. Gli ortaggi e le verdure provengono in gran parte dall’azienda agricola di famiglia che dista poco più di un km dal ristorante. Il pesce è freschissimo e cucinato a regola d’arte. L’antipasto Traversata del mare è un viaggio meraviglioso, super il peperone ripieno di ragù di totani, intrigante il bun al nero di seppia con polpo fritto, stracciata di bufala e pomodoro confit, al baccalà fritto e tartare di baccalà su salsa alla puttnesca mancava solo la parola. Gli spaghetti alle vongole con crema di patate e fiori di zucca ci hanno conquistato e i tagliolini cacio e pepe con battuto di gamberi di Policastro e zest di limone restano nella memoria. Altra nota di merito per il servizio in sala semplicemente perfetto. Dimora Nannina a San Cipriano Picentino è un indirizzo imperdibile. Garantiamo noi.. Alla prossima Gianpaolo….
Dimora Nannina
Via Tora di Filetta, n.34
San Cipriano Picentino (Sa)
Tel. 349 234 6703
Visita la pagina Fb di Dimora Nannina
Siamo a Nusco, delizioso borgo denominato il “balcone dell’Irpinia” dall’alto dei suoi 914 metri di altezza sul livello del mare. Dopo una piacevole passeggiata tra suggestivi vicoli, piazzette, con scorci e panorami mozzafiato, ci siamo fermati a pranzo da Anima Nuova Osteria. Il locale si trova in una bella piazzetta, noto la presenza di tavoli, sedute e divani anche all’esterno. Qui durate la bella stagione la sera deve essere davvero piacevole cenare o godersi un calice in compagnia.
Anima Nuova Osteria. Nusco - Ingresso
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Ci accomodiamo. L’impatto è decisamente gradevole, ci sono due ambienti. All’ingresso c’è una sala che si sviluppa in lunghezza, con pareti di pietra, sedute e sgabelli e un bel bancone, studiata e accattivante la scelta dell’illuminazione.
Dettaglio ingresso - Interno
Nell’altra sala adiacente ci sono i tavoli, molto bello tra le altre cose il pavimento con il cotto e degli inserti di legno, a creare un piacevole effetto visivo. In fondo c’è la cucina a vista dove si può vedere all’opera lo chef Michele Greco.
Particolare della sala
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture, L’Atto di Cantine del Notaio, un vino che conosco molto bene e adoro. Questo aglianico si presenta con un colore rosso rubino intenso, al naso offre una vera esplosione con sentori di frutti rossi, spezie, e presenta un tannino fine ed elegante. Un rosso strutturato e piacevole, sarà un perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.
L'Atto di Cantine del Notaio
Il menù è essenziale ma studiato, poche proposte che seguono rigorosamente il corso delle stagioni e la reperibilità di prodotti e materie prime. Cominciamo dall’antipasto, optiamo per la crema di patate, zucca con brodo di funghi misti e granella di biscotto ai carboni vegetali. Una proposta sorprendente per l’equilibrio perfetto tra la crema di patate delicata e aromatica e il gusto più marcato del brodo di funghi, poi è bella la nota croccante della granella di biscotto ai carboni vegetali, che crea anche un piacevole effetto cromatico.
Crema di patate,zucca con brodo di funghi misti e biscotto ai carboni vegetali
Se l’antipasto è convincente, i primi non sono da meno. Scegliamo i canneroni con crema di salsiccia pezzente, finocchio e mostarda al lime. Particolare la scelta dei canneroni come formato di pasta, il gusto è deciso, grazie alla crema di salsiccia pezzente (tipica della tradizione contadina lucana e irpina, così chiamata perché la salsiccia è realizzata con tagli meno nobili del maiale). A donare freschezza e stemperare un po’ la salsiccia, c’è la mostarda di lime e il finocchio. Ho trovato questo piatto davvero interessante.
Canneroni con crema di salsiccia pezzente, finocchio e mostarda al lime
L’altro primo che gustiamo sono i tagliolini con zucchine alla scapece menta e polvere di porcini. Un piatto invitante e stagionale, decisamente azzeccata poi la scelta della polvere di porcini che bilancia alla perfezione la delicatezza delle zucchine.
Tagliolini con zucchine alla scapece, menta e polvere di porcini
In carta ci sono tre secondi. Il baccalà non manca mai da queste parti, ma noi optiamo per due secondi di carne. Ecco il maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa, finocchio e radicchio marinato. La salsina sul maialino è una salsa ponzu. Originale la scelta di usare questa salsina tipica della cucina giapponese sul maiale. Morbido e gustoso il maialino (si scioglieva in bocca), abbinato qui alla crema di rapa rossa, finocchio e radicchio. Gran piatto davvero.
Maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa finocchio e radicchio marinato
Fantastica la guancia di vitello cotta in salsa barbecue con bietolina e patate cotte sotto la cenere. Da notare come in tutti i piatti dello chef Michele Greco le verdure e gli ortaggi siano sempre presenti, ortaggi che esaltano e testimoniano l’anima contadina e tradizionale che è comunque presente nelle sue proposte.
Guancia di vitello cotto in salsa barbecue patate sotto cenere e bietola
Chiudiamo in dolcezza con un dessert denominato “delizia dell’anima”, in pratica manteca di ricotta, mango e sbriciolo di biscotto alle mandorle.
Delizia dell'Anima
Accompagniamo il dessert con un amaro Jefferson (uno dei miei preferiti), e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo da Anima Nuova Osteria 40 euro a persona. Ho trovato decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Anima Nuova Osteria a Nusco è un indirizzo interessante. Gradevole il locale che si trova in una piazzetta all’inizio del centro storico e proprio di fronte alla Villa Comunale. Qui trovi una cucina creativa che si muove però nel solco della tradizione. In cucina c’è lo chef Michele Greco, giovane ma dalle idee chiare, è anche uno dei soci del ristorante, segno evidente che crede ciecamente in questo progetto. Michele Greco viene da un’importante esperienza precedente e ha portato qui la sua cucina fatta di tecnica e ispirazione, i suoi piatti sono proposte dai sapori netti, piatti originali, e soprattutto ricercano sempre un legame con la tradizione e la cucina locale, prova ne sia l’uso di verdure, ortaggi, legumi del territorio. Sorprendente la crema di patate con brodo di funghi misti e granella di biscotto ai carboni vegetali, delicati i tagliolini con menta, zucchine alla scapece e polvere di porcini, particolari i cannaroni con la crema di salsiccia pezzente. Emozionante la guancia cotta in salsa barbecue. Il servizio è professionale e discreto. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Anima Nuova Osteria a Nusco è senza dubbio un indirizzo da segnare in agenda.
Anima Nuova Osteria
Piazza Sant’Eustacchio n.27
Nusco (Av)
Tel. 0827 64294
Visita la pagina Fb di Anima Nuova Osteria
Siamo nel cuore di Avellino. Qui c’è un indirizzo che merita assolutamente la visita: Tratturì – Transumanza gastronomica. Tratturì è l’elaborazione di un’idea, l’espressione di una filosofia, quella dello chef e patron Gerardo Urciuoli, giovane irpino che dopo la laurea si è dedicato anima e corpo al mondo della ristorazione, aprendo da un paio di anni questo locale al centro del capoluogo.
Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino - Insegna esterna
Tratturì – Transumanza gastronomica è particolare già dalla scelta del nome. Il richiamo è ai tratturi, i percorsi usati dai pastori per la transumanza, per spostare le greggi da una zona all’altra, a volte da una regione all’altra al passare delle stagioni, alla ricerca di pascoli e foraggi freschi, seguendo percorsi e tracce che si perdono nel tempo. Quella è una strada che esiste da sempre e resiste.
Tratturì elabora il concetto del passaggio, del viaggio attraverso piatti e percorsi che cercano di valorizzare prodotti e piatti della tradizione ma presentati in una chiave contemporanea e per certi versi creativa. Quella che lo chef definisce “transumanza gastronomica”, ma elabora anche il concetto del tempo. Questo luogo diventa una sorta di oasi, in pieno centro, in cui trascorrere del tempo gustando questa “cucina di transumanza” e quindi compiendo un percorso attraverso i prodotti e i piatti scelti dallo chef.
L’idea del percorso si nota anche guardando il menù che cambia settimanalmente e che non presenta la divisione in antipasti, primi, secondi e dessert. Tutte le portate sono segnate una dopo l’altra senza distinzioni. In modo che l’ospite possa calibrare il percorso in base al proprio gusto.
Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino - Ingresso
Ma partiamo dal principio. Come detto siamo ad Avellino in pieno centro, qui appena comincia Via Vincenzo Sara, prolungamento di Via Cristoforo Colombo c’è Tratturì. Entrando l’impressione è proprio quella di una piccola oasi, c’è un gradevole spazio esterno con dehors ideale per cenare all’aperto durante la bella stagione e poi la struttura interna. Due ambienti, uno con grande e luminosa vetrata e un bellissimo camino di design al centro, l’altra sala dà invece sulla cucina che è in parte a vista. L’arredo è curato, essenziale e decisamente gradevole. Come detto il menù cambia spesso e presenta le portate e i piatti senza distinzioni in categorie. Un vero percorso dunque. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Agianico della Cantina Trodella di Lapìo. Un bel rosso corposo, quasi imponente con un tannino marcato. Elegante, raffinato. Davvero una bella scoperta….
Aglianico di Cantina Trodella di Lapìo
Intanto arrivano i loro pani. Quello integrale ai cereali è buonissimo….
Pani
Cominciamo con un fiore di zucca ripieno di patate e curry rosso, su fondo di burre blanc con talli spadellati e una giardiniera di verdurine. Buonissimo il fiore di zucca, aromatico e avvolgente il ripieno di patata, interessante la presenza dei talli spadellati a donare al piatto una chiara essenza terragna.
Fiore di zucca ripieno di patata curry e burre blanc
Semplici ma convincenti le melanzane prima grigliate e poi cotte al forno con vinaigrette al miele con misticanza e pecorino. Particolare la nota dolce della vinaigrette al miele che si sposa a meraviglia con la nota sapida e il gusto deciso del pecorino.
Melanzane con miele e pecorino
Ecco un’altra proposta interessante nella sua semplicità. Una rosa di pesche e zucchine grigliate su fondo di emulsione di zucchine alla scapece, maionese alle erbe, misticanza e cacioricotta. Un antipasto fresco, particolare, assolutamente convincente.
Rosa di zucchine e pesche
L’incipit è stato interessante. Siamo curiosi di provare i primi. Abbiamo scelto i cannelloni con ricotta, amaranto e finferli.
Cannelloni con ricotta, amaranto e finferli
E i risoni con lattica e peperoni. Davvero particolare la scelta di questo formato di pasta, i risoni che mi ricordano l’infanzia. Me li preparava sempre la mia cara mamma, ma ammetto che è la prima volta che me li trovo in carta in un ristorante. Un piatto riuscitissimo, avvolgente, dal gusto circolare. Fantastica la scelta della lattica. Gustoso formaggio probiotico spalmabile e dei peperoni, presenti anche crudi a dadini per donare una nota croccante e aromatica al piatto.
Risoni con lattica e peperoni
Visto che siamo nel regno della “transumanza gastronomica” ho deciso di gustare un secondo tradizionale: la trippa in umido con pomodoro e nepitella. Che bontà e da quanto tempo non la mangiavo!
Trippa in umido con pomodoro e nepitella
Non possiamo non chiudere in dolcezza il nostro pranzo. Optiamo per due dessert. Una millefoglie, lemon curd e caramello.
Millefoglie lemon curd e caramello
E una tartelletta al cioccolato bianco, albicocca e basilico. Anche con i dolci è chiara la volontà di proporre qualcosa di creativo, soprattutto nell’abbinare il basilico all’albicocca e cioccolato bianco. Abbinamento peraltro riuscitissimo.
Tartelletta con cioccolato bianco, albicocca e basilico
Accompagniamo il dolce con un amaro Jefferson e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 42 euro e 50 a persona. Ho trovato davvero ottimo il rapporto qualità - prezzo.
Tratturì – Transumanza Gastronomica è proprio una bella storia. E’ una sorta di trattoria contemporanea portata avanti con passione da Gerardo Urciuoli, chef e patron. La location è carina e accogliente e si trova nel cuore di Avellino. Qui trovi una cucina particolare con piatti e proposte che esaltano prodotti del territorio, carni locali, formaggi, verdure di montagna. Una cucina che lo chef definisce di “transumanza” con un menù che cambia spesso e segue rigorosamente la stagionalità di prodotti e materie prime. Delizioso il fiore di zucca ripieno di patate e curry rosso con i talli spadellati, interessante la rosa di zucchine e pesche, deliziosi i risoni con lattica e peperoni. Qui da Tratturì trovi una cucina non scontata e proposte davvero interessanti. Il servizio è veloce e informale. Ottimo il rapporto qualità- prezzo. Decisamente un indirizzo da segnare in agenda.
Tratturí - Transumanza Gastronomica
Via Vincenzo Sara
Avellino
Tel. 0825 191 01 42
Visita la pagina Fb di Tratturì – Transumanza Gastronomica
L’Irpinia è una terra ancestrale e magica, capace di regalare emozioni in ogni periodo dell’anno. Una terra che avvolge e rapisce con la sua anima, la sua essenza, la sua storia, i suoi paesaggi, i suoi prodotti, la sua gente. Ci sono dei posti però dove questa “anima” si percepisce più che in altri. Nel cuore dell’Irpinia, sulle colline di Sturno c’è un luogo di eccellenza e charme, dove respirare davvero questa terra, è Il Mulino della Signora, una country house con ristorante dove poter immergersi nella magia dell’Irpinia. Tutto nasce grazie al dottor Gianfranco Testa, medico urologo e appassionato della sua terra, il suo progetto che nel tempo si è evoluto ed è diventato quello che è oggi è davvero spattacolare. Qui la parola d’ordine è ospitalità.
Incantevole il casale di campagna centrale, restaurato a regola d’arte, gli ambienti sono curati nei minimi dettagli con tanti oggetti d’arredo antichi. In particolare, nella sala dove abbiamo pranzato troneggiava un maestoso camino con un bel pianoforte a coda.
Il Mulino della Signora. Sturno - Particolare di una sala interna
Bellissima poi la piscina panoramica, posta sulla sommità di una piccola collina da cui ammirare un bel panorma. E particolari e suggestive le piccole casette, unità abitative separate immerse nel parco, caratterizzate da uno stile country e da elementi come pietra, legno, cotto, dove poter soggiornare in totale privacy e godendo della tranquillità e del silenzio della campagna.
La bella piscina esterna
Qui al Mulino della Signora si può soggiornare e regalarsi anche un semplice weekend di relax nella natura, e partire magari alla scoperta di questo angolo di Irpinia. Ma l’altro fiore all’occhiello della struttura è il ristorante. I menù e i piatti seguono rigorosamente la stagionalità di prodotti e materie prime. Potremmo dire una cucina dall’orto alla tavola. Infatti in caucina arrivano i prodotti bio del territorio che vengono esaltati dalle proposte dello chef Francesco Agnese e della sua brigata. Piatti che nascono nella tradizione irpina più pura ma si evolvono e vengono presentati con una veste di accattivante contemporaneità.
Il menù a la carte è essenziale, poche portate ma ben studiate e calibrate. Filo conduttore è l’Irpinia naturalmente. Noi da bere prendiamo due calici di ottimo aglianico (prodotto dal Mulino della Signora). Gianfranco Testa produce in questo angolo di Paradiso anche vino e un meraviglioso olio che abbiamo avuto modo di degustare e di cui ti parleremo prossimamente. In effetti sono tantissimi gli ulivi della tenuta..
Si comincia con due antipasti. Ecco una selezione di formaggi e salumi del territorio; un meraviglioso prosciutto crudo di Trevico stagionato in grotta, capocollo e soppressata, poi un formaggio vaccino semistagionato, perfetto per chi ama formaggi dal sapore troppo intenso, e poi un altro tipo di formaggio farcito con le olive da accompagnare alla marmellata di ciliegie di loro produzione. I salumi sono di ottima fattura, nota di merito per il prosciutto di Trevico, il borgo più alto dell’Irpinia e il più antico della Baronia. Il prosciutto ha un sapore inconfondibile, persistenze, sapido il giusto e pieno di carattere, una vera eccellenza irpina.
Selezione di formaggi e salumi
L’altro antipasto è la parmigiana di zucchine con mortadella e besciamella. Delicata ma gustosissima. Una parmigiana bianca davvero notevole.
La Parmigiana di zucchine
E’ il momento dei primi. Visto che è Domenica, opto per i ravioli al ragù della tradizione. Meraviglioso il ragù “tirato” come si deve, i ravioli in questo caso hanno una particolarità: sono ripieni di genovese. Il connubio di sapori è davvero interessante.
Ravioli al ragù della tradizione
L’altro primo è davvero particolare, risotto al pomodoro, pesto di fiori di zucca e burrata. Avvolgente, profumato, morbido al palato. Interessante davvero la presenza il pesto di fiori di zucca.
Risotto al pomodoro pesto di fiori di zucca e burrata
Decidiamo di gustare un secondo in due e la nostra scelta cade su brasato, crema di patate e verdure di stagione. La carne è meravigliosa, tenerissima, si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente e paziente cottura.
Brasato di manzo con crema di patate
Come contorno la classica e tradizionale ciambotta irpina, un piatto che mette insieme i sapori più gustosi e colorati dell’orto: melanzane, zucchine, peperoni, patate, pomodori. Davvero il trionfo della tradizione contadina.
Ciambotta Irpina
Prendiamo anche un dolce. Un tiramisù, fatto con i savoiardi.
Tiramisù
Accompagniamo il dessert con due bicchierini di Ratafià dell’azienda agricola di Meo. Adoriamo questo liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena, oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Il modo perfetto per terminare il nostro pranzo.
Ratafià di Di Meo
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo al Mulino della Signora 55 euro a persona.
Il Mulino della Signora a Sturno è una struttura suggestiva, una Luxury Country House con ristorante adagiata sulle dolci colline irpine, circondate da ulivi. Il paesaggio è bellissimo, la natura la fa da padrona. Luogo ideale per regalarsi un po’ di sano relax lasciando da parte lo stress e dimenticandosi dell’orologio. Questo è un luogo nato grazie al Dottor Gianfranco Testa, che ha deciso di condividere con gli ospiti della struttura, la bellezza di questo territorio e delle sue tradizioni gastronomiche. A partire dalla sapienza antica della produzione di olio e vino. L’olio che producono qui al Mulino della Signora è davvero meraviglioso.
Qui ci si sente davvero a casa in un contesto di charme e nello stesso tempo di familiarità. La cucina è interessante. Una cucina che valorizza in modo mirabile i prodotti dell’orto e le eccellenze del territorio. Una cucina che parte dalla tradizione per poi evolversi grazie allo chef Francesco Agnese e alla sua brigata. Buonissima la parmigiana di zucchine, sublime il risotto al pomodoro, pesto di fiori di zucca e burrata. Degno di nota il brasato. Il menù cambia spesso e segue la stagionalità e la disponibilità di prodotti e materie prime molte delle quali provengono dalla tenuta dell’azienda. Il servizio è impeccabile, il personale è sempre sorridente e pronto a soddisfare le esigenze degli ospiti. In sala è molto bravo e preparato Lucio Cammisa. Il conto è adeguato al contesto.
Il Mulino della Signora è senza dubbio un indirizzo da segnare in agenda. Vera eccellenza irpina. Garantiamo noi…
Il Mulino della Signora
Contrada Sterparo
Sturno (Av)
Tel. 0825 437207
Visita il sito web del Mulino della Signora
L’Irpinia non smette mai di sorprenderci e deliziarci. Siamo a Paternopoli, paese che ha un’antica e radicata tradizione vitivinicola e contadina. Questa è terra di vino e meravigliosi prodotti della terra. Basti pensare tra gli altri al famoso broccolo aprilatico presidio Slow Food. Siamo in pieno centro storico e ci siamo fermati a pranzo da Pater Familias Ristorante. Partiamo dalla location che è davvero suggestiva: un palazzo nobiliare risalente al 1836, magistralmente ristrutturato. Antica dimora della famiglia Famiglietti, questo edificio è davvero un gioiello valorizzato alla grande da Francesco Anziano.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Esterno
In effetti oggi il Palazzo Anziano – Famiglietti è una struttura che rapisce l’ospite con la sua bellezza senza tempo, di grande bellezza sono le colonne del vestibolo di stampo neoclassico. Fantastici i dettagli, bellissime le sale, all’interno domina la pietra, una pietra che rassicura e avvolge, una pietra che racconta storie.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Particolare di una sala interna
Una pietra che raccont a storie di un passato che riecheggia nelle sale di questo edificio e nelle proposte di cucina che raccontano il territorio con piatti che esaltano i prodotti e le materie prime dell’Irpinia. Una cucina che parte dalla tradizione ma che viene presentata in una chiave contemporanea. E’ comunque il trionfo della tradizione irpina, ma partiamo dal principio.
Pater Familias Ristorante Paternopoli. Cucina antica
Veniamo accolti con grande gentilezza da Francesco Anziano, il titolare che ci racconta con grande passione la storia del palazzo e dei suoi antenati. Dopo un piccolo giro e dopo aver ammirato tante cose fantastiche e oggetti antichi (anche un bellissimo albero genealogico di famiglia). Ci accomodiamo.
C’è la possibilità di optare per il menù degustazione (quattro proposte a scelta dello chef) oppure scegliere a la carte. Ci sono sei proposte di antipasti, sei primi e quattro secondi con un minimo comune denominatore: l’Irpinia. Ogni piatto racconta il territorio, il tutto grazie ad una scelta accurata delle materie prime e dei prodotti bio. La carta dei vini presenta una scelta accurata e attenta di vini irpini.
Noi scegliamo il menù degustazione e da bere ordiniamo un rosso prodotto proprio a Paternopoli, Ion di Stefania Barbot, un Campi Taurasini “possente”, ottenuto da aglianico questo vino ha un colore rosso rubino intenso, un profumo incredibile, bella nota floreale e sentore di frutti rossi e spezie. Presenta una buona persistenza. Un rosso davvero interessante. Cantina da tenere assolutamente d’occhio. Intanto arrivano i loro pani e focaccine.
I pani
E come entreé ecco una deliziosa montanarina, gustosa, con un fritto leggero e non unto.
Montanarina
Come antipasto la scelta dello chef cade su un tortino di patate e ortaggi con pancetta croccante e fonduta di caciocavallo. In pratica una rivisitazione “creativa” della classica ciambotta di verdure irpina. Ottimo inizio..
Tortino di patate ed ortaggi, pancetta croccante e fonduta di caciocavallo
Il primo è la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. In una parola: delicatissima. La maccaronara è la pasta irpina per eccellenza, fatta a mano come tradizione vuole. Morbida e dal sentore dolce la crema di piselli che si sposa benissimo con la nota aromatica della menta.
Maccaronara alla crema di piselli menta e burrata
Come secondo ecco il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdure saltate. Morbidissima e gustosa la carne. Davvero un grande piatto.
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate
Il menù degustazione prevede anche un dessert. Ecco la cheesecake ai frutti rossi, fresca e graditissima. Accompagniamo il dolce con un’altra chicca irpina. Due bicchierini di Don Fà, vino fortificato e aromatizzato con foglie di amarena, prodotto dall’azienda agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore. Realizzato secondo un’antica ricetta di famiglia, questo vino da fine pasto conquista per la sua aromatica forza.
Cheesecake ai frutti rossi
Chiudiamo così il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante e chiediamo il conto. Paghiamo 98 euro in due. Rapporto qualità prezzo fantastico. Basti pensare che il menù degustazione (senza vini) viene proposto a 35 euro a persona. Ma in generale il rapporto qualità – prezzo da Pater Familias Ristorante, se consideriamo la location, la qualità e il livello della proposta gastronomica è incredibile. Complimenti.
Pater Familias Ristorante a Paternopoli è una certezza. La location è meravigliosa: un antico edificio gentilizio che risale al 1836, recuperato e restaurato in maniera mirabile. Ideale anche per meeting, eventi, convegni, ricevimenti, mostre d’arte ed eventi culturali. Ma è la cucina che rapisce. Una cucina sorprendente che porta l’Irpinia in tavola grazie alla scelta di materie prime e prodotti del territorio che seguono rigorosamente la stagionalità, grazie alla bravura e tecnica dello chef e della sua brigata. Fantastica la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. Da ricordare il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura. Professionale e veloce il servizio. Abbiamo trovato davvero fantastico il rapporto qualità – prezzo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli entra di diritto nella nostra guida sul web dei locali da non perdere. Questo è davvero un gioiello irpino. Da provare assolutamente, garantiamo noi.
Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante
Siamo tornati a Telese Terme, il cuore pulsante della Valle Telesina negli ultimi tempi ci sta regalando fantastiche sorprese e indirizzi food davvero degni di nota. Tra questi senza dubbio c’è Amemipiace - Osteria Contemporanea. Non è la prima volta che veniamo qui. Memori della piacevole esperienza passata, ci siamo tornati a cena.
Siamo proprio al centro di Telese Terme in Viale Minieri, strada piena di negozi, dove è piacevole passeggiare. Amemipiace - Osteria Contemporanea si trova all’interno dello storico Albergo D’Onofrio a poca distanza dalla stazione e dalle famose Terme. L’Albergo da non molto ha cambiato faccia grazie ad una valida e accurata ristrutturazione che lo rendono decisamente interessante, e il suo ristorante accoglie gli ospiti con uno stile minimal e studiato. Arredi sobri ed essenziali, uno stile quasi industrial ma senza eccessi, a farla da padrone colori scuri, l’acciaio e il legno. Direi che il risultato è un compromesso ben riuscito.
Particolare interno
Siamo in due, veniamo accolti con garbo, ci accompagnano al nostro tavolo. Come al solito diamo un’occhiata al menù “a la carte”. Chi mi legge sa bene che non amo i menù chilometrici e ridondanti, qui invece ci sono poche proposte ma ben studiate: cinque proposte di antipasti, sei primi e sette secondi di carne e due di pesce e poi la pinsa e contorni e i dessert. I piatti ovviamente seguono il ritmo delle stagioni e la reperibilità di prodotti e materie prime, con un tocco di originalità che non guasta mai. Cominciamo ordinando una minerale e una bottiglia di Antylia Rosato di Barbera IGP di Ca’Stelle viticoltori in Castelvenere. Ottenuto dal vitigno Barbera del Sannio in purezza. Questo rosato ha un bel colore rosso cerasuolo, un profumo fruttato intenso un gusto secco ma morbido e una discreta struttura. Ottima scelta per la nostra cena.
Antylia Rosato Ca'stelle
Arrivano i due antipasti che abbiamo scelto. Ecco una intrigante millefoglie di melanzane con crema al ragù, al basilico e al parmigiano. Un tocco di originalità per un piatto della tradizione che non delude mai.
Millefoglie di melanzane con crema al ragù, al basilico e al parmigiano
L’altro antipasto è un buonissimo carpaccio di carne salada con foglie di spinacino baby e scaglie di Perlagrigia. Abbiamo fatto una piccola incursione in Trentino con questo carpaccio delizioso. Ricordavo di aver mangiato la carne salada a Bolzano e per questo volevo assaggiarla, l’ho travata davvero ottima e interessante la presenza delle scaglie di Perlagrigia questo formaggio a pasta morbida ma compatta di grande pregio.
Carpaccio di carne salada con foglie di spinaci e scaglie di parmigiano
Gli antipasti hanno soddisfatto in pieno le mie aspettative. Con i primi alziamo l’asticella. Sul menù a la carte tra questi ultimi, c’erano i paccheri con baccalà alla mediterranea, non potevo non assaggiarli. Li ho trovati deliziosi, perfetta la cottura della pasta, sapidi il giusto e ben conditi.
I paccheri con baccalà alla Mediterranea
L’altro primo è uno dei “must” della casa, il tipo di pasta sono le tripoline, una sorta di pappardella con il bordo ondulato, qui presentate alla Cusanese. Chiaramente il nome deriva dal suggestivo borgo di Cusano Mutri, famoso tra le altre cose per i funghi porcini. Ecco le tripoline alla Cusanese con porcini, salsiccia fresca e pomodorini. Un piatto di quelli che ti riconciliano con la vita, saporito, godurioso, con il sentore marcato dei porcini e una salsiccia di ottima fattura.
Tripoline alla Cusanese con porcini salsiccia fresca e pomodorini
Si sa che noi Templari del Gusto in fondo siamo dei “gaudenti”, avevamo visto ad un tavolo un primo fuori menù, e abbiamo deciso di assaggiarlo. Un piatto, semplice, di quelli che a Napoli definiresti "sciuè sciuè". Gli spaghetti con pomodorini, olive e capperi. Abbiamo fatto bene ad assaggiarli. Ottimi davvero, con la nota dolce del pomodorino che andava a braccetto con la sapidità dei capperi e delle olive. Che buoni …
Spaghetti con capperi, olive e pomodorino
Decidiamo anche di concederci un secondo in due e gustiamo una buonissima tagliata di black angus con olio evo e sale rosa. La carne era tenera e gustosa.
Tagliata di black Angus con sale rosa e Olio Evo
Accompagniamo la tagliata con delle patatine fritte. Quando ce vò, ce vò….
Patatine fritte
Saltiamo il dessert, prendiamo due bicchierini di liquore Strega, (del resto siamo nel Sannio)…e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Amemipiace - Osteria Contemporanea a Telese 40 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Amemipiace - Osteria Contemporanea a Telese Terme rappresenta un valido indirizzo se sei da queste parti. Il locale è centralissimo e si trova all’interno dell’Albergo D’Onofrio. L’ambiente è gradevole, con un tocco di design moderno e con un arredo minimal. Qui trovi una cucina che parte dalla tradizione, proposta in chiave contemporanea ma senza eccessi. Il menù segue la stagionalità di prodotti e materie prime. Una proposta che mette insieme la tradizione e una giusta dose di innovazione con una grande attenzione alla selezione e scelta dei prodotti. Non vastissima ma curata la carta dei vini con un occhio di riguardo al Sannio beneventano. Il servizio è informale, veloce e senza particolari sbavature. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Confermiamo il giudizio espresso in passato e non possiamo che inserire Amemipiace - Osteria Contemporanea nella nostra guida “on line” degli indirizzi che a parer nostro sono da non perdere. Consigliato, parola dei Templari del Gusto.
Amemipiace - Osteria Contemporanea
Viale Minieri n.32
Telese Terme (Bn)
Tel. 0824 975353
Visita il sito web di Amemipiace Osteria Contemporanea e dell’Albergo D’Onofrio
Bistrot Zì Rosa per me rappresenta una garanzia. Del resto conosco bene la filosofia di Lello Cantone e la passione che mette nel suo lavoro. Un percorso che lo ha portato negli anni a costruire un “unicum”, un locale che è un po’ un mondo a parte, a cominciare dalla location. Già entrando qui ti senti “altrove”, si respira quasi l’atmosfera di un bistrot provenzale, grazie anche ad un arredo curato ma semplice, che strizza l’occhio allo stile shabby ma senza eccessi. Deliziosi in particolare i tavoli di legno grezzo e le sedie dal sapore vintage e retrò, tutte diverse. Entrando sulla sinistra colpisce il bancone con la “storica macchina da caffè” e tante cose buone in vetrina: dolci, crostate, biscotti, meravigliose poi le sbriciolate (fatte da loro): alla nocciola, all’albicocca, ai frutti di bosco e poi la caprese, la caprese al limone, crostate, biscottini, pan cake e torte vegane. Insomma c’è davvero l’imbarazzo della scelta. I cornetti poi vanno a ruba, e se vuoi gustarli ti conviene venire presto a fare colazione. Si, partiamo proprio dalla colazione. Qui al Bistrot Zì Rosa anche la colazione è emozionante con una varietà di proposte più unica che rara. Da provare così come da provare è il caffè. Si fa presto a dire caffè. Da Lello il caffè è un rito, lasciati guidare da lui e prova i suoi blend di caffè frutto di studio e passione.
Insomma Bistrot Zì Rosa è un po’ caffetteria, un po’ bottega (con la possibilità di acquistare prodotti di eccellenza), un po’ bistrot, un po’ ristorante. E che ristorante!
Spesso mi fermo a pranzo o a cena qui e non resto mai deluso. Ma andiamo per gradi. Siamo in due, abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Ci accomodiamo.
Ci servono un prosecco di benvenuto. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di primitivo Rosato "Petruscio" della cantina Marco Ludovico. Ottenuto da uve Primitivo in purezza, questo vino ha un bel colore rosa intenso, sentori di frutti rossi, una bella nota sapida e una buona mineralità. Ottima scelta.
Petruscio Rosato di Marco Ludovico
Il menù è segnato su una grande lavagna in sala e ti viene portato anche su una piccola lavagnetta al tavolo. Cambia quotidianamente in base alla disponibilità di materie prime e prodotti, segno questo di una cucina espressa e fatta con studio e amore. Ci sono poche proposte ma tutte ben studiate: tre antipasti, due primi, tre secondi.
I pani e i grissini artigianali
Ci portano il loro pane (delizioso) e dei buonissimi grissini artigianali da accompagnare con il meraviglioso olio extravergine di Alfredo Cetrone, estratto esclusivamente da olive monocultivar itrana. Un olio dal profumo intenso, con sentore di pomodoro e una grande eleganza. Un signor olio italiano.
L'Olio Evo di Alfredo Cetrone
Pane e buon olio evo, cosa c’è di più buono? Questa era la merenda dei nostri nonni e rappresenta il trionfo della dieta mediterranea, del resto l’olio e il pane stanno benissimo insieme, lo sostiene anche la scienza. L’olio Evo infatti riduce l’indice glicemico del pane e quindi rappresenta la merenda per eccellenza.
Pane e olio
Si comincia con due antipasti, optiamo per le alici fritte con burrata e zucchine alla scapece. Le alici erano freschissime e si scioglievano letteralmente in bocca. Nota di merito per il fritto, semplicemente perfetto, non unto e asciutto. Azzeccatissimo l’abbinamento con le zucchine alla scapece e con la voluttuosa burrata. Ottima proposta davvero.
Alici fritte con burrata e zucchine alla scapece
Non da meno sono le polpette di melanzane su salsa di formaggio con prezzemolo e pomodoro. Sarà che ho un debole per le melanzane ma queste polpette creano davvero dipendenza….
Le polpette di melanzane su salsa di formaggio e prezzemolo
E’ il momento dei primi. Abbiamo scelto il risotto con crema di peperoni, con salsa di burrata e peperone crusco. Meraviglioso il riso, mantecato alla perfezione, deliziosa la crema di peperoni che si sposava alla in modo mirabile alla burrata. Davvero un gran piatto.
Risotto con crema di peperoni con salsa di burrata e peperone crusco
Alla calamarata con ragù di mare mancava solo la parola per quanto era buona. Perfetta la cottura della pasta, sublime e saporito il ragù di mare. Da tempo non gustavo un sugo di mare così buono. Chapeau.
Calamarata al ragù di mare
Decidiamo di concederci anche un secondo in due e optiamo per il pesce spada con bietola e pomodoro bruciato. Delicatissimo e fresco il pesce spada, interessante l’abbinamento con la bietolina e intrigante la nota “affumicata” della salsa di pomodorino bruciato.
Pesce spada con bietola e pomodoro bruciato
Saltiamo (ahimè) il dolce, prendiamo un amaro artigianale siciliano all’arancia.
Amaro siciliano all'arancia
E il mitico caffè di Lello. Il caffè qui da Zì Rosa rappresenta un plus e merita un discorso a parte, ve ne parlerò a breve. Perché sono anni che Lello Cantone studia il caffè e ha “realizzato” dei blend unici frutto di passione e competenza. Per questo il mio consiglio quando vieni a guatare il caffè qui, è lasciarti guidare da Lello per vivere una vera esperienza sensoriale.
Il mitico caffè di Lello Cantone
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco più di 35 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Bistrot Zì Rosa a Sant’Anastasia per noi è una garanzia, un luogo di eccellenza. Un po’ caffetteria, un po’ bottega, un po’ ristorante e un po’ bistrot. Qui si può venire sempre, per gustare una strepitosa colazione (dolce e salata), meraviglioso il caffè di Lello (di cui ti parlerò a breve), buonissimi i dolci, le torte, le crostate e le sbriciolate. La cucina poi ti sorprenderà: poche le proposte in carta, Un menù che cambia ogni giorno in base alla disponibilità di prodotti e materie prime, tutte scelte con cura e amore.
Meravigliose le alici con la burrata e le zucchine alla scapece. Emozionante il risotto con crema di peperoni, burrata e peperoni cruschi, da Oscar la calamarata al ragù di mare.
Veloce, professionale e informale in servizio. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Piacevole l’atmosfera che si respira in questo luogo. Bistrot Zì Rosa a Sant’Anastasìa è davvero un piccolo gioiello, frutto della passione e della filosofia di Lello Cantone. Tutto qui è curato nei dettagli, a partire da una scelta accurata e selezionata di prodotti e fornitori. Qui si bada alla qualità e non ai grandi numeri. Questo indirizzo non può mancare in agenda. Conferma assoluta. Alla prossima Lello…..
Bistrot Zì Rosa
Via degli Archi Augustei n.15
Sant’Anastasia (Na)
Tel. 339 342 3954
(Chiuso la Domenica)
Visita la pagina Fb di Bistrot Zì Rosa
Termoli è senza ombra di dubbio il gioiello della costa Molisana, località turistica rinomata con un bellissimo centro storico, centro vivace con un mare cristallino e tante attrazioni. Ma Termoli regala sempre piacevoli sorprese anche per quanto concerne il food. Sul centralissimo Corso Nazionale, quindi in pieno centro, e a pochi passi dal centro storico e dal Lungomare Cristoforo Colombo c’è Marea Fish Bar, indirizzo ideale per un break, un pranzo o una cena veloce, un calice e una fritturina o un buon panino di pesce. Cominciamo col dire che la location è giovanile e informale, il locale si sviluppa su due livelli, entrando domina il bancone dove servono cocktail e aperitivi. Molto bello il piano superiore con bel soffitto con volta in mattoncini. Ci sono tavoli esterni e interni. Ovviamente all’interno la fanno da padrona richiami alla vita marinaresca. Noi ci siamo fermati qui da Marea Fish Bar per un pranzo veloce dopo una mattina al mare.
Marea Fish Bar. Termoli - Insegna esterna
Il menù alla carte è interessante, ci sono poche proposte ma ben studiate, ci sono i panini Marea, proposte interessanti dal Ritonnerò con tartare di tonno rosso al Pescacino con pescatrice arrosto, dal Marea Pulp con polpo verace (ovvio) al Testadirapa, panino concepito per vegetariani. In tutto sono sei le proposte di panini di pesce. Poi si cono i crudi e le tartare (sublime quella di tonno rosso con senape soia e asparago fermentato), le insalate, due proposte di poke bowl, i fritti, gli sfizi (polpo e patate, il tris di friselle e le polpette) e i dessert. Insomma una proposta smart, veloce e interessante ovviamente tutta a base di pesce.
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Mjere bianco, Salento bianco IGP di Michele Calò, ottenuto da uve Chardonnay al 30 % e Verdeca al 70 %. Questo vino ha unbel colore giallo paglierino, sentori fruttati di ananas e frutta a polpa gialla, piacevolmente sapido e fermo, profumato e con una buona intensità. Sarà perfetto per accompagnare il nostro pranzo “smart” a base di pesce.
Cominciamo con uno sfizio. Ecco il tris di friselle, una con baccalà mantecato in olio di oliva e pomodorino candito, la seconda con tartare di tonno, pomodoro e fior di latte, la terza con alici del Cantabrico, burrata e cime di rapa. Inutile dire che le friselle erano davvero ottime. Ben studiati gli abbinamenti proposti. Delicata quella con il baccalà mantecato, voluttuosa quella con la tartare di tonno e la nota fresca e mediterranea dei pomodori. Spettacolare quella con le alici del Cantabrico, la burrata e le cime di rapa. Siamo partiti alla grande in attesa dei nostri panini di pesce.
Tris di friselle
La scelta cade sul panino Oratino, che non ha niente a che fare con il delizioso borgo di Oratino che si trova a pochi Km da Campobasso, ma deve il suo nome all’orata che è presente nel panino. Panino all’olio con semi di papavero, filettino di orata alla piastra, cicorietta, carpaccio di caciocavallo e mayo leggera al pepe nero. Panino delicato e particolare. Molto buono il filetto di orata e geniale l'abbinamento con la cicorietta e la sua nota amarognola, è la prima volta che gusto l'orata dentro un panino, bella scoperta.
Panino Oratino
L’altro panino che prendiamo è il Ritonnerò con tartare di tonno rosso, melanzana grigliata, maionese al basilico e misticanza di campo. Sarà che abbiamo un debole per il tonno e quindi siamo un po’ di parte ma questo panino ci è piaciuto davvero.
Panino Ritonnerò
Il tonno di ottima fattura e poi ho trovato azzeccatissimo l’abbinamento con la melanzana grigliata.
Panino Ritonnerò - Dettaglio ripieno
Si dice che l’appetito vien mangiando. Decidiamo di concederci anche una fritturina di calamari e abbiamo fatto benissimo: fritto asciutto, non unto. Calamari ottimi, porzione bella generosa. Insomma promossa a pieni voti.
Fritturina di calamari
Saltiamo nostro malgrado il dessert. Prendiamo due amari e chiediamo il conto. Per in nostro pranzo da Marea Fish Bar paghiamo poco più di 26 euro a persona. Davvero un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Marea Fish Bar è un indirizzo ideale se vuoi concederti un pranzo, una cena veloce o vuoi gustarti un calice, un aperitivo o un drink in compagnia magari con un fritto o una tartare. Il locale è centralissimo, si trova sul corso principale di Termoli a pochi passi dal centro storico e dal Lungomare Cristoforo Colombo. Il locale è carino, gradevole e giovanile. Il servizio è veloce e informale. Ottima la qualità dei prodotti, buoni i panini di mare, da provare la tartare di tonno, in particolare sublime quella di tonno rosso con senape soia e asparago fermentato. Frittura di calamari davvero super e generosa. Onesto e corretto il rapporto qualità – prezzo. Marea Fish Bar a Termoli è un indirizzo consigliato. Da provare.
Marea Fish Bar
Corso Nazionale n. 9
Termoli (Cb)
Tel. 347 9072689
Visita la pagina Fb di Marea Fish Bar
Siamo a Termoli, il più importante centro della costa del Molise. Termoli è una rinomata località turistica con spiagge attrezzate, tante attività ma il cuore della città è il suo borgo antico, sicuramente tra i più caratteristici e belli d’Italia. Il centro storico di Termoli si affaccia direttamente sul mare e conquista grazie alla sua semplice ma austera bellezza di antico villaggio di pescatori con le case colorate, il Castello Svevo, la bellissima Cattedrale in stile romanico, insomma questo borgo è un piccolo gioiello. Proprio nel cuore del centro storico a pochi passi dalla Cattedrale si trova il Ristorante Svevia dove ci siamo fermati a cena.
Ristorante Svevia. Termoli - Insegna Esterna
Comincio dalla location che è bellissima. Siamo in un antico edificio del 1700, all’interno antico e moderno convivono mirabilmente, l’arredo è sobrio, bello il gioco di luci e l’illuminazione, pareti chiare con richiami ricercati alla vita marinaresca, suggestivo in particolare il soffitto a volte con i mattoncini. L’atmosfera è davvero particolare. Ci accompagnano al nostro tavolo prenotato con dovuto anticipo.
Il menù alla carte è interessante e presenta quasi tutte proposte di mare con qualche piatto e proposta anche di terra. Interessante è la selezione di crudi, di carpacci, le tartare, i frutti di mare e poi ci sono gli antipasti tra cui spiccano le delizie di mare fredde e calde, poi ci sono sei proposte di primi e ben nove secondi. Ovviamente a farla da padrona il pescato del giorno. Poi i dessert fatti da loro ovviamente.
La carta dei vini è curata, ben studiata e calibrata con numerose etichette (oltre 200) provenienti da tutta Italia, bollicine, champagne, rossi, bianchi e rosati. Ci sono anche vini francesi e tedeschi.
Ordiniamo una minerale e una bottiglia di Lame del Sorbo, Tintilia del Molise DOC Rosato bio dell’Azienda Agricola Vinica di Ripalimosani. La particolarità di questa azienda è che produce vini in modo biologico, usando tecniche e processi esclusivamente naturali. Il Lame del Sorbo è ottenuto da uve Tintilia in purezza, di un bel colore rosa carico, con sentori di fragola e frutti rossi, una piacevolissima freschezza, pulizia e un finale che conquista. Sarà lui il compagno di viaggio della la nostra cena.
Tintilia Rosato Lame del Sorbo di Agricola Vinica
Si comincia. Ordiniamo due antipasti. Ecco la passata di fave con cicoria e mazzancolle al lardo. Terra e mare si incontrano in un piatto equilibrato e riuscitissimo. Deliziosa e delicata la passata di fave che si sposa alla perfezione con la nota amarognola della cicoria e accompagna alla grande le mazzancolle avvolte nel voluttuoso lardo.
Passata di fave con cicoria e mazzancolle al lardo
L’altro antipasto cha abbiamo gustato è un must. Il polpo con patate arrosto, germogli e crema di sedano rapa fumè. Morbidissimo il polpo, meravigliosa la crema di sedano con il suo sentore di affumicato e poi la patata arrosto chiude in maniera mirabile questo piatto che mi ha conquistato.
Polpo e patate arrosto con germogli e crema di sedano rapa fumè
La nostra cena procede alla grande. Ci godiamo l’atmosfera rilassante e raffinata di questo luogo dove si respira la storia. E intanto aspettiamo i primi. La nostra scelta cade sulle chitarrine con genovese di totani, gamberi rosa e bottarga. Piatto riuscitissimo, gustosa la genovese di totani, delicati i gamberi rosa e piacevole la nota sapida della bottarga.
Chitarrine con genovese di totani gamberi rosa e bottarga
L’altro primo è un classico qui da Svevia, le chitarrine ai frutti di mare con pomodorini infornati. Saporite, gustose, appaganti, questi spaghetti alla chitarra ai frutti di mare hanno un bel carattere e si sposano alla perfezione con i pomodorini infornati e la loro nota dolce. Davvero un gran piatto.
Chitarrine ai frutti di mare e pomodorini infornati
Decidiamo anche di gustare un secondo in due. E la mia scelta case sulla tagliata di tonno spadellato con julienne di verdurine e misticanza con riduzione di Tintilia. Meraviglioso il tonno, morbido, gustoso, interessante la presenza della riduzione di Tintilia, il vino tipico del Molise.
Tagliata di tonno con julienne di verdurine e riduzione di Tintilia
Ahimè saltiamo il dessert, prendiamo un amaro e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 50 euro a persona. Ho trovato il rapporto qualità prezzo assolutamente corretto.
Il Ristorante Svevia nel centro storico di Termoli è una garanzia. Il locale è raffinato e suggestivo, si trova in un palazzo storico a pochi passi dalla Cattedrale. Oltre alle belle sale interne c’è anche un cortile esterno dove poter mangiare durante la bella stagione. Qui trovi una cucina di assoluto livello con piatti della tradizione ma ricercati e studiati, preparati con ingredienti e prodotti di assoluta qualità, freschi e nel rispetto della stagionalità. Freschissimo il pesce, da provare le loro tartare e i crudi. Le chitarrine ai frutti di mare e pomodorini infornati creano dipendenza, meravigliosa la tagliata di tonno. Piacevole l’atmosfera di questo luogo, il servizio è professionale, attento e veloce. Il personale di sala è gentile e garbato. Assolutamente corretto il rapporto qualità - prezzo. Il Ristorante Svevia a Termoli non può mancare sulla nostra “guida sul web” dei locali da non perdere. Fantastico indirizzo. Garantiamo noi.
Ristorante Svevia
Via Giudicato Vecchio, n.24
Termoli (Cb)
Tel. 0875 550284
Visita il sito Web del ristorante Svevia