Torniamo sempre volentieri da Ciro Casale. La Pizzeria Pulcinella da Ciro a parer nostro rappresenta una certezza assoluta. Questo è un indirizzo che non può mancare in agenda e dove hai la garanzia di trovare sempre un’ottima pizza, leggera, digeribile, fritti super e prodotti di grande qualità. Ma andiamo per gradi. Siamo a Baiano, alla Pizzeria Pulcinella da Ciro si arriva facilmente, sia via Autostrada (il casello di Baiano della A16 dista poche centinaia di metri dal locale), sia attraverso la strada interna provenendo dal Nolano. Il locale è come lo ricordavamo: ampio, luminoso, con stile contemporaneo, gli arredi sono sobri ma curati. I coperti sono più di 150 ma colpisce un particolare, ossia lo spazio che c’è tra i vari tavoli e le sedute, cosa molto importante che garantisce libertà di movimento e la necessaria privacy ai commensali. All’ingresso c’è il banco di lavoro con i forni. Nel complesso, grazie anche alla calorosa accoglienza del personale, l’atmosfera alla Pizzeria Pulcinella da Ciro è decisamente conviviale e familiare.
Ci accoglie con il sorriso di sempre Ciro Casale, gentile ed in formissima, accanto a lui al banco pizza un altro campione dell’arte bianca: Michelangelo Casale. Da qualche anno infatti i due fratelli hanno unito le forze, e portano avanti con passione un progetto comune. Ciro e Michelangelo sono una garanzia. Noi ci accomodiamo e diamo un rapido sguardo alla carta. Ci sono gli antipasti con il tagliere di salumi e formaggi e i fritti della tradizione tra cui spiccano i crocchè di patate con provola, gli arancini e le frittatine (su tutte da non perdere la frittatina genovese con la genovese di cipolla ramata di Montoro e scottona irpina, e la frittatina di pasta e patate con provola). Poi ci sono le pizze suddivise in Pizze classiche, Pizze d’autore, le pizze denominate “Suntuose”, poi i Ripieni al forno e i Ripieni fritti. In più ci sono spesso delle pizze fuori menù che vanno ad aggiungersi a quelle presenti sul menù. Insomma qui c’è davvero di che divertirsi. Noi prima della pizza ci concediamo qualche coccola fritta, dei crocchè della tradizione e frittatine con pasta, patate e provola.
Crocchè di patate e frittatine di pasta e patate
I crocchè sono spaziali, fatti con patate, provola e pepe, stop. Il resto lo fanno la bravura, la manualità e la qualità dei prodotti. Il fritto è leggero, asciutto, zero unto e tanta leggerezza. Dei crocchè davvero notevoli. E che dire delle frittatine di pasta patate e provola? Qui si fermano gli orologi. La frittatina è croccante fuori e morbida all’interno, ben condita e gustosa. Chapeau.
Frittatina di pasta e patate con provola - Dettaglio farcitura
E’ il momento delle pizze. Cominciamo la nostra degustazione con sua maestà la Regina, la Margherita fatta con pomodoro San Marzano DOP, formaggio grattugiato, fior di latte, Olio Evo e basilico. Buonissima nella sua elegante semplicità, questa Margherita è gustosa e leggerissima, ben condita con una forma leggermente irregolare, fuoriesce un po’ dal piatto e presenta un cornicione morbido, ben alveolato e soffice. Certezza della tradizione.
La Margherita
Ecco la Capricciosa, altra pizza inserita nella categoria della pizze Classiche, la Capricciosa della Pizzeria Pulcinella da Ciro è fatta con pomodoro San Marzano DOP, fior di latte, funghi champignon, prosciutto cotto, salame a listarelle, carciofini, olive nere, basilico e olio Evo.
La Capricciosa
Davvero una Signora Capricciosa, goduriosa, ben condita con un meraviglioso e voluttuoso equilibrio di tutti gli ingredienti, ad ogni morso regala attimi di felicità. Decisamente da provare….
La Caprcciosa - Vista dall'alto
Proseguiamo la nostra degustazione con la Patanella Nera, fatta con la provola di Agerola, patate di San Michele di Serino lesse e schiacciate, funghi porcini 1°scelta extra, pancetta di maialino nero casertano e olio Evo.
La Patanella nera
La Patanella Nera è una sinfonia, un incontro di sapori, consistenze e profumi che si sposano alla perfezione. Questa è una pizza che da sola vale il viaggio..
La Patanella Nera - Dettaglio farcitura
Alla Pizzeria Pulcinella da Ciro abbiamo degustato una pizza realizzata con un impasto diretto realizzato con farina tipo 0. Un impasto realizzato a regola d’arte, con un’idratazione del 75 % e una lievimaturazione di 36/48 ore. Il risultato è una pizza leggera come una nuvola, profumata, fragrante ma soffice, digeribile e con una alveolatura strutturata e pronunciata. Il peso netto dei panetti è sui 280 grammi. Da rimarcare poi la grande qualità dei prodotti e delle materie prime usate per topping e farcitura. Il servizio è veloce, informale ma professionale. Buona e fornita la carta delle birre. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Patanella Nera - Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Peso netto dei panetti 280 gr.
- Uso di prodotti di grande qualità per topping e farciture
- Fritti Fantastici (in particolare le frittatine)
- Buono il rapporto qualità - prezzo
Pizzeria Pulcinella da Ciro a parer nostro è ormai una certezza assoluta. Importante è mantenere sempre costante il livello raggiunto. In questo senso abbiamo la presenza di Michelangelo Casale, pizzaiolo di grande talento, che permette a Ciro Casale di esprimersi al meglio e dedicarsi in parte anche agli ospiti per spiegare nel dettaglio le proposte pizza. Rischiamo di ripeterci ma corriamo volentieri il rischio. La pizza qui merita davvero. L’impasto è un bel diretto realizzato a regola d’arte, la Margherita è una rassicurante garanzia. La Patanella Nera con la provola di Agerola, patate di San Michele di Serino, funghi porcini e pancetta di maialino nero casertano intriga ed è la pizza che anche da sola vale il viaggio. La Capricciosa è una signora pizza, opulenta e gustosa. Veloce ed informale il servizio. Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato alla struttura e alla qualità dei prodotti usati e all’offerta gastronomica. (Margherita a 6 euro, Napoletana a 5 euro, Marinara a 6 euro). Pizzeria Pulcinella da Ciro a Baiano si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra le migliori pizzerie. Da provare e riprovare. Garantiamo noi.
Pizzeria Pulcinella da Ciro
Via Nicola Litto, n.169
Baiano (Av)
Tel. 081 825 7819
Visita la pagina Fb della Pizzeria Pulcinella da Ciro
PiGreco a Volla è uno dei nostri “indirizzi pizza” preferiti. Quando abbiamo la possibilità torniamo spesso e volentieri qui, per gustare le novità in carta ed ogni volta è una conferma assoluta. Adoriamo la pizza “matematicamente perfetta” di Corrado Alfano. PiGreco è una costante matematica universale, e proprio come il PiGreco le pizze di Corrado Alfano sono una “costante”: eccezionali, frutto di studio, impegno costante, ricerca continua, scelta meticolosa di farine, ingredienti e materie prime.
PiGreco. Volla - Insegna esterna
Il locale è come lo ricordavamo, gradevole, curato, con una bella sala interna e un dehors con vetrate che lo rendono, soprattutto di giorno, molto luminoso. L’arredo è essenziale, moderno e curato. Nel complesso da PiGreco si respira una piacevole sensazione di familiarità, merito anche dell’accoglienza del personale di sala e della famiglia di Corrado, la moglie Giulia e i figli, Rossella e Umberto, sempre pronti a regalare un sorriso e un consiglio agli ospiti. In “trincea” al banco pizza c’è Corrado Alfano con la sua squadra. Un team affiatato, con un solo grande obiettivo: dar vita ad una pizza che resti nella memoria. Prima di ordinare diamo un’occhiata al menù, ci cono gli antipasti con i fritti (da non perdere le frittatine e i mitici crocchè della tradizione), poi i padellini, le pizze, le pizze in tripla cottura e i ripieni. Decidiamo di tuffarci direttamente sulle pizze, in modo di degustarne qualcuna in più. Cominciamo con la Tutto SOMMAto, pizza in tripla cottura con torzella in padella (antica ricetta di Somma Vesuviana) e poi in uscita il baccalà cotto a bassa temperatura, olive nere e pomodorini gialli e rossi.
La Tutto Sommato
L’impasto è paradisiaco, la tripla cottura realizzata in modo egregio rende questa pizza croccante fuori ma morbida all’interno.
La Tutto Sommato - Dettaglio alveolatura
Sul disco pizza poi un tripudio di sapori, profumi e colori. La torzella in padella (antica ricetta della tradizione contadina sommese), nobilitata da un baccalà sublime, a dare colore i pomodorini rossi e gialli a ricordare che siamo comunque nell’area vesuviana. Visto che la torzella la si trova solo nei mesi freddi, ed essendo la Tutto SOMMAto una proposta “stagionale”, ti consigliamo di fare una salto da PiGreco in questo periodo.Questa è una pizza per veri intenditori. Se ami il baccalà, non fartela scappare….
La Tutto Sommato - Dettaglio farcitura
Continuiamo con una Prova Costume, con pomodorini rossi e gialli, fior di latte di Agerola e in uscita, misticanza, prosciutto crudo di Parma, scaglie di parmigiano e olio Evo.
La pizza Prova Costume
La Carrettiera è una rassicurante certezza, sul disco pizza una meravigliosa salsiccia di suino irpino, i nostri amati friarielli, provola affumicata di Agerola e olio Evo.
La Carrettiera
Decidiamo poi di gustare la Terra Madre fatta con funghi cardoncelli, salsiccia di suino irpino, provola affumicata di Agerola e in uscita caciocavallo del Cilento e olio Evo.
La Terra Madre
Questa pizza piacerà a chi ama i sapori decisi, perfetto l’equilibrio che si crea tra il sapore inconfondibile del fungo cardoncello, la delicata provola di Agerola, il sapore rustico della salsiccia irpina e il gusto pungente e pieno del caciocavallo cilentano. Chapeau!
La Terra Madre - Dettaglio farcitura
Memori della bontà della Capricciosa che in passato abbiamo più volte gustato, decidiamo di provarla di nuovo. Mai scelta fu più azzeccata.
La Capricciosa
La Capricciosa di Corrado Alfano è un inno alla gioia, colorata, goduriosa, nota di merito per i carciofini, proposti sul disco pizza indorati e fritti. Spettacolo…
La Capricciosa - Dettaglio farcitura
Chiudiamo la nostra degustazione di pizze con la Amatriciana del Vesuvio fatta con provola di Agerola, pomodorini del piennolo, guanciale croccante e in uscita pepe nero, fonduta di pecorino e olio Evo. Confessiamo di avere un debole per questa pizza.
La Amatriciana del Vesuvio
Sarà per il sapiente gioco di equilibrio e contrasti, sarà per i colori, per i profumi, sarà per il guanciale che si sposa a meraviglia con la fonduta di pecorino e con i pomodorini del piennolo, ma la Amatriciana del Vesuvio è una pizza che resta nella memoria. Da provare…
La Amatriciana del Vesuvio - Dettaglio Farcitura
La pizza che abbiamo gustato da PiGreco Pizzeria è realizzata con un blend studiato di farine di tipo 1, tipo “0” e tipo 2. E con un prefermento (poolish). Tutto il processo di lievimaturazione dura 36/48 ore. La percentuale di idratazione si attesta sul 75%. Il peso dei panetti è intorno ai 270 gr. Il risultato è una pizza soffice come una nuvola, profumata, fragrante, con una buona alveolatura. Quella di Corrado Alfano è una pizza leggera e digeribile. Nota di merito poi per i prodotti e gli ingredienti usati per la farcitura, frutto di una ricerca costante e meticolosa e tutti di assoluta qualità.
La Terra Madre - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto realizzato con un blend di farine studiato in modo sapiente e con prefermento (poolish).
- Prodotti stagionali e materie prime di grande qualità.
- Fritti super (in particolare le frittatine e crocchè della tradizione)
- Servizio puntuale e preciso
- Corretto il rapporto qualità – prezzo.
PiGreco Pizzeria è una garanzia assoluta e si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra quelle che sono le Pizzerie da non perdere. Il locale è gradevole, luminoso, informale e curato. La pizza di Corrado Alfano è una certezza, realizzata con un impasto studiato in modo certosino e lavorato a regola d’arte. Nota di merito per i prodotti e gli ingredienti utilizzati per topping e farciture, tutti di assoluta qualità. Super i fritti (in particolar modo le frittatine e i crocchè della tradizione). Tra le pizze in carta da non perdere la Tutto SOMMAto, pizza in tripla cottura con torzella in padella e poi in uscita il baccalà cotto a bassa temperatura, olive nere e pomodorini gialli e rossi. La Capricciosa è una rassicurante certezza, la Amatriciana del Vesuvio è la pizza che resta nella memoria. Il servizio è informale, puntuale e preciso. Corretto il rapporto qualità – prezzo (Margherita a 6 euro, Marinara a 5 euro, Provola e Pepe a 6 euro). PiGreco Pizzeria a Volla è un indirizzo pizza imperdibile, a parer nostro tra i migliori in assoluto.
PiGreco Pizzeria
Via Famiglietti n.6
Volla (Na)
Tel. 081 399 9233
Visita la pagina Fb di PiGreco Pizzeria a Volla
Siamo in Molise, regione che ci regala sempre spunti interessanti e sorprese incredibili. Sepino è un borgo dalla storia antichissima e ricco di tradizione che fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Siamo a circa 700 metri di altitudine alle pendici del Matese molisano, il borgo è circondato da verde e boschi. Il centro storico è molto interessante grazie alla sua morfologia, deliziosi i suoi vicoletti e alcuni scorci di indubbia suggestione. Qui a Sepino, storia, cultura, natura e bellezze paesaggistiche vanno a braccetto. A pochi passi dalla Piazza centrale del paese (Piazza Nerazio Prisco) c’è Gustus Ristorante dove ci siamo fermati a pranzo.
Gustus Ristorante. Sepino - Insegna esterna
La location è caratteristica e di sicuro effetto. Antico e moderno si coniugano alla perfezione, la pietra viva si sposa con uno stile quasi industriale, belli i tavoli e le sedute, così come il bancone che spicca grazie al suo fondo color oro.
Gustus Ristorante. Sepino - Un suggestivo scorcio del locale
Il menù cambia spesso e segue il ritmo delle stagioni e la disponibilità di materie prime e prodotti. Ci sono sei proposte di antipasti, quattro primi, cinque secondi e i dessert. La carta dei vini è curata e privilegia (come è giusto che sia) interessanti etichette molisane. Mentre decidiamo il da farsi, arrivano i pani, con una bollicina di benvenuto (una carineria sempre gradita).
Gustus Ristorante. Sepino - Bollicina di benvenuto e i pani
Ed ecco l’entreè di benvenuto dello chef, un delizioso bocconcino di maiale con il suo fondo, accompagnato da una quenelle di ricotta molisana e pane carasau a donare croccantezza. Ottimo incipit.
Entreé dello chef
Intanto scegliamo il vino, restiamo in Molise con una bella Tintilia, Lagena Doc di Cantine D’Uva. Di un bel colore rosso quasi rubino, con intense note floreali e speziate, questo vino rosso ottenuto da uve Tintilia in purezza convince per la sua struttura, un rosso poderoso che accompagnerà in modo mirabile in nostro pranzo.
Tintilia del Molise DOC Lagena di Angelo D'uva
Cominciamo con gli antipasti. Optiamo per culatello e caciocavallo Molisano in tempura. Il culatello è meraviglioso, delicato e saporito ma con il caciocavallo in tempura saliamo a livelli siderali. C’è tutto il profumo del Molise in questo caciocavallo. Spettacolare….
Culatello e caciocavallo molisano in tempura
L’altro antipasto è senza dubbio particolare: galatina di pollo con salsa di peperone, pomodorino rosso e giallo e scaglie di pecorino.
Galatina di pollo con salsa di peperone, pomodorino rosso e giallo e scaglie di pecorino
I cavatelli con cavolfiore, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante sono delicati e sorprendenti. Ho trovato geniale l’abbinamento del cavolo con la fonduta di caciocavallo così come vincente è la scelta della pancetta che regala al piatto un sapore rustico e la nota croccante.
Cavatelli con cavolfiore, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante
Convincenti anche i ravioli di burrata con pomodorino rosso e giallo, ventricina croccante e pesto di pistacchio. Goduriosi i ravioli ripieni di voluttuosa burrata, si sposavano alla perfezione con il pesto di pistacchio stemperato con i pomodorini gialli e rossi. Interessante la nota intensa della ventricina leggermente croccante.
Ravioli di burrata con pomodorino giallo e rosso, ventricina croccante e pesto di pistacchio
Decidiamo di prendere un secondo in due. La nostra scelta cade sul filetto mignon lardellato cotto in cbt con finocchio gratinato e salsa glassata alla Tintilia del Molise. Mai scelta fu più felice, la carne di maiale era tenerissima e gustosa (forse una delle migliori provate nell’ultimo anno), resa ancora più saporita dalla suo “vestito”, lardellata in modo sublime e accompagnata da finocchi gratinati e una salsa alla Tintilia davvero sublime. Chapeau.
Filetto mignon lardellato, cotto in cbt con finocchio grigliato e salsa glassata alla Tintilia del Molise
Chiudiamo in dolcezza con il dessert: tiramisù scomposto e polvere di cacao, ottimo anche questo. Accompagno il dessert con un ottimo amaro alle erbe e chiediamo il conto.
Tiramisù scomposto
Per il nostro pranzo da Gustus Ristorante a Sepino paghiamo poco più di 45 euro a persona.
Gustus Ristorante è stata davvero una fantastica scoperta. Il ristorante è centralissimo, si trova a pochi passi da Piazza Nerazio Prisco, la Piazza principale di Sepino e cuore della vita del borgo. La location è curata e regala una piacevole sensazione di familiarità. Antico e moderno si fondono in modo equilibrato ed armonioso. Da Gustus Ristorante trovi una cucina convincente, una cucina che racconta il territorio molisano, ma lo fa in maniera originale e creativa, con una grande attenzione alla scelta dei prodotti (tutti stagionali) e delle materie prime, tutte di grande qualità. Il caciocavallo molisano in tempura è paradisiaco, tra i primi i cavatelli con cavolfiore, fonduta di caciocavallo e pancetta croccante sono sorprendenti e delicati, i ravioli di burrata con pomodorino rosso e giallo, ventricina croccante e pesto di pistacchio quasi ci costringono al bis. Tra i secondi il filetto mignon lardellato cotto in cbt con finocchio gratinato e salsa glassata alla Tintilia del Molise da solo vale il viaggio. Era da tempo che non gustavamo un filetto così morbido e saporito. Nota di merito per il servizio, preciso, informale, quasi impeccabile. Fornita e curata la carta dei vini con un’attenzione particolare alle etichette molisane. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Gustus Ristorante a Sepino è stata una fantastica scoperta ed entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.
Gustus Ristorante
Via Nicola Giacchi n.2
Sepino (Cb)
Tel. 388 153 93 95
Visita il sito web di Gustus Ristorante Sepino
E’ sempre una buona idea tornare da Bacalajuò ad Acerra. Questa osteria “contemporanea” si trova a pochi passi dal maestoso Castello Baronale. Qui trovi una cucina che esalta il baccalà con proposte convincenti e una materia prima d’eccellenza lavorata a regola d’arte. Ricordavamo ancora con nostalgia la nostra ultima visita qui, siamo ritornati per gustare di nuovo i loro piatti, ovviamente tutti con un comune denominatore: sua maestà il baccalà. Altra cosa che ci faceva piacere era tornare per salutare Luigi Esposito il patron di Bacalajuò, erede di una famiglia che da oltre quattro generazioni importa direttamente e lavora stoccafisso e baccalà. La storia della famiglia Esposito e del baccalà comincia proprio ad Acerra quando nonno Luigi decise di fermarsi perché ebbe modo si testare le caratteristiche uniche dell’acqua della zona con cui riusciva a rigenerare in modo perfetto lo stoccafisso e a dissalare in perfettamente il baccalà. La storia va avanti e continua grazie a Luigi che si proietta nel futuro senza mai dimenticare le radici e la tradizione. Siamo nella parte antica di Acerra, in Piazza Castello. Anni fa qui c’era la Vinoteca Esposito che nel tempo si è trasformata in una moderna osteria che esalta il baccalà in ogni sua declinazione. Ecco Bacalajuò.
Bacalajuò. Acerra - Insegna esterna
Luigi Esposito ci accoglie da par suo, sorridente, appassionato. Ci accomodiamo e mentre decidiamo cosa gustare ci servono il pane (piccolo spoiler, servirà dopo per la scarpetta) e un graditissimo entreé: un plumcake alle verdure davvero ottimo. Soffice e gustoso, mi sembra di sentirne ancora il profumo…
Plumcake alle verdure
Intanto ordiniamo da bere una minerale e una bottiglia di Primula Rosa di Cantine Barone (azienda vitivinicola cilentana con sede a Rutino). Il Primula Rosa è un rosato a cui sono affezionato e che mi ha colpito sin dalla prima volta in cui l’ho provato. Di un bel colore rosa chiaro, con importanti note floreali, sentori di frutta, questo vino è ottenuto da uve aglianico del Cilento in purezza e si presenta morbido ed equilibrato. Sarà un ottimo compagno di viaggio per la nostra cena a base di baccalà…
Rosato Primula Rosa di Cantine Barone
Cominciamo con uno dei must di Bacalajuò, piatto meraviglioso: il carpaccio di baccalà, fatto con olive tonde Nocellara del Belice, pomodoro San Marzano essiccato, alici di Sciacca sfilettate a mano, e ovviamente baccalà. Questo carpaccio è una poesia, una sorta di “sashimi napoletano”, fresco, perfettamente equilibrato con un baccalà lavorato con cura e amore e tagliato con il diametro giusto capace di regalare emozione ad ogni morso. Questo piatto anche da solo vale la visita da Bacalajuò.
Carpaccio di baccalà di Bacalajuò
Con la Papaccella ripiena siamo nella più pura tradizione. Piatto che rassicura e sa di casa. Abbiamo la papaccella (non sottaceto) cotta al forno ripiena di mollica di pane contadino, spezie, baccalà, polvere di olive nere itrane e origano.
Papaccella ripiena
Le linguine alla Don Gaetano sono un inno alla gioia. Piatto di cui siamo innamorati, un riuscitissimo gioco di consistenze, caldo – freddo e un gusto inimitabile. Fatte con olive nere, capperi, olio Evo, pomodori essiccati, sale, pepe, zest di limone, prezzemolo e ovviamente baccalà a listarelle, le linguine alla Don Gaetano è un piatto cult di Bacalajuò.
Linguine alla Don Gaetano di Bacalajuò
Con le linguine in cassuola invece accontentiamo il palato dei puristi della tradizione. Sapore deciso, intenso e godurioso: pomodoro, olive nere, olio Evo, capperi, prezzemolo, tocchetti di baccalà in cassuola. Qui la scarpetta è un imprescindibile dovere morale.....
Le linguine in cassuola
Non poteva mancare il fritto di mussillo di baccalà con le papaccelle. Eccezionale, saporito con un fritto leggero, non unto.
Fritto di mussillo di baccalà con papacelle
Il baccalà in oliocottura con verdutine grigliate è stata una rivelazione. Il baccalà cotto così è quasi una “marmellata”, si scioglie letteralmente in bocca rilasciando un sapore unico ed intenso...
Baccalà in oliocottura con verdurine grigliate
Saltiamo il dessert ma ci concediamo un paio di giri di amari e degustiamo il nocillo Dianara, dal progetto di Mariella Tortora che ha creato una linea di liquori e distillati di eccellenza che esaltano il territorio, i suoi prodotti e la tradizione. Il nocillo Dianara è davvero notevole. Da provare. Paghiamo per la nostra cena da Bacalajuò poco più di 50 euro a persona. Abbiamo trovato coerente e corretto il rapporto qualità – prezzo.
Bacalajuò è una garanzia. Chi ama il baccalà qui troverà di che divertirsi. Piacevole ed informale è l’atmosfera che si respira in questa moderna osteria che guarda al futuro ma con solide radici legate alla tradizione più pura. Bacalajuò si trova a pochi passi dal Castello Baronale di Acerra e rappresenta l’evoluzione della tradizione della famiglia Esposito, che da oltre quattro generazioni ha legato il suo nome alla importazione, lavorazione e commercializzazione di baccalà e stoccafisso. Luigi Esposito è il patron, appassionato, preparato, saprà guidarti alla scoperta delle proposte in carta, dei fuori menù e saprà consigliarti i migliori abbinamenti con il vino. La carta dei vini è ben strutturata e calibrata. Il servizio è veloce ed informale. Il carpaccio di baccalà è poesia, tra i primi non perderti l’iconica Linguina alla Don Gaetano, e se sei un purista le linguine in cassuola ti commuoveranno. Da standing ovation il fritto di mussillo con papaccelle ed il baccalà in oliocottura. Bacalajuò ad Acerra si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Imperdibile e come dice Luigi Esposito, grazie “siempre” ed alla prossima ….
Bacalajuò
Via Nazario Sauro n.6
Acerra (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò
Il nostro viaggio per raccontarti le Pizzerie da non perdere fa tappa a Tufino. Siamo a pochi Km da Nola proprio al confine con Avella ed il Baianese. Siamo tornati da Quattro Spicchi Pizzeria, il Regno di Giuseppe Caputo che da un paio di anni, qui ha aperto una pizzeria tutta sua. Quattro Spicchi Pizzeria per noi è un indirizzo sicuro, ci veniamo da quando ha inaugurato e qui abbiamo sempre trovato una “Signora pizza”. Rieccoci per gustare le loro proposte. Quattro Spicchi Pizzeria si trova al centro di Tufino in Via Roma. All’interno il locale si sviluppa in due ambienti, ci sono una quarantina di coperti. L’arredo è essenziale, direi minimal, ma curato. Anche la scelta dei colori è netta, decisa: bianco, grigio e nero. Appena entri in fondo c'è il forno con il banco di lavoro di Giuseppe Caputo e della sua squadra. Noi ci accomodiamo al nostro tavolo prenotato per tempo.
Quattro Spicchi Pizzeria. Tufino - Insegna Esterna
Solito sguardo al menù, semplice da consultare, essenziale e ben studiato. Ci sono i fritti, da non perdere soprattutto i crocchè, le frittatine e le montanarine (fantastiche). Poi se la fame è quella giusta, non farti scappare i “Passatempo” in pratica degli straccetti di pizza fritti conditi con pomodorino datterino rosso, rucola, scaglie di parmigiano e olio Evo. Da notare come i Passatempo ci siano anche nella versione dolce (con nutella granella di nocciola avellana e zucchero a velo). Noi cominciamo gustando un crocchè e una “frittatina special” fatta con besciamella, mortadella Bologna IGP e crema di pistacchio. Davvero ottima così come i crocchè fatti a regola d'arte. Ma in generale ciò che colpisce dei fritti di Quattro Spicchi è l'uso di ingredienti di grande qualità, un fritto non unto, asciutto e una panatura croccante (grazie al pane panko).
I fritti
E' il momento delle pizze. Noi gustiamo una Quattro spicchi, di nome e di fatto, infatti sono quattro spicchi e gusti a scelta del pizzaiolo. Per noi ecco uno spicchio di Calabrese con 'Nduja di Spilinga, salsiccia di maialino e funghi porcini. Uno spicchio con carciofini arrostiti, prosciutto cotto artigianale e polvere di olive nere, uno spicchio con porchetta di Ariccia, provola e crocchè di patate e uno spicchio di Tartufino (di cui ti parleremo tra poco).
La Quattro Spicchi
A seguire una pizza della tradizione che più tradizione non si può, la Provola e pepe, in carta chiamata Agerola. Sul disco pizza morbido, profumato e fragrante un trionfo di provola, pomodoro San Marzano e pepe nero in grani macinato al momento al nostro tavolo. Chapeau...
Provola e pepe
La Provola e Pepe di Quattro Spicchi ci ha riconciliato con il mondo, una pizza “ancestrale” una di quelle che per noi rappresenta una finestra sempre aperta sui ricordi. Una pizza che sa di tradizione, che sa di buono...
La Provola e pepe vista dall'alto
Continuiamo con una meravigliosa Ariccia DOP fatta con provola di Agerola, porchetta di Ariccia, patate al forno, funghi porcini, crema di parmigiano, olio Evo e basilico. Un tripudio di gusto caratterizzato da un equilibrio perfetto. Davvero una grande pizza.
La Ariccia DOP
La prima parola che ci viene in mente pensando alla Ariccia DOP di Giuseppe Caputo è…opulenza. Infatti qui gli ingredienti sono generosi e insieme creano un mix incredibile.
La Ariccia DOP - Dettaglio farcitura
Chiudiamo la nostra degustazione con una Tartufino. Pizza davvero spettacolare, si gioca già sul nome, ti viene in mente il tartufo (del resto il periodo è quello giusto) ma è Tar -Tufino come il nome del paese di Giuseppe Caputo e di Quattro Spicchi. La Tartufino è una vera sinfonia fatta con provola di Agerola, patate al forno, mortadella Bologna IGP, scaglie di tartufo fresco, Olio Evo e basilico. Una pizza che da sola vale il viaggio....
la Tartufino
La pizza di Giuseppe Caputo è una certezza. Da Quattro Spicchi Pizzeria abbiamo trovato una pizza realizzata con un impasto diretto lavorato in modo mirabile, ottenuto con farine in grado di garantire una certa stabilità in fase di lavorazione. L’impasto ha una lievimaturazione che supera le 36 ore. L’idratazione si attesta intorno al 70 %, il peso dei panetti è sui 280 gr. Quindi una pizza decisamente generosa anche nelle dimensioni. Il cornicione si presenta di media grandezza, ben alveolato. Ottime e di qualità le materie prime e i prodotti usati per topping e farciture. Il servizio è rapido ed informale. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo con la Marinara (con le alici di Cetara) a 5 euro, la Margherita a 5 euro, la Napoletana (marinara semplice) a 4 euro e la Cosacca a 5 euro. Complimenti!
Quattro Spicchi. Tufino - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Ottimi i fritti asciutti, non unti, imperdibili le frittatine e i crocché
- Servizio rapido ed informale
- Ottimo il rapporto qualità – prezzo
Quattro Spicchi Pizzeria è stata una fantastica conferma. Siamo stati i primi a raccontare di Giuseppe Caputo che da un paio di anni ha aperto a Tufino la sua Pizzeria coronando un sogno che custodiva da tempo. Il locale ha una quarantina di coperti, non grande ma ben organizzato, molto luminoso e con arredo essenziale e curato. La pizza qui è davvero fantastica e conquista grazie ad un impasto realizzato con grande abilità: un bel diretto lavorato in modo mirabile e con una una importante lievimaturazione. La pizza qui è leggera (nonostante le dimensioni decisamente generose), ma morbida e al contempo fragrante. La Provola e Pepe merita una menzione speciale perché è davvero meravigliosa. La Ariccia DOP con con provola di Agerola, porchetta di Ariccia, patate al forno, funghi porcini, crema di parmigiano, olio Evo e basilico ti farà innamorare. In questo periodo poi la Tartufino da sola vale il viaggio. Davvero ottimi i fritti artigianali, (in particolare le frittatine). Abbiamo trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Il servizio è veloce ed informale, (complimenti a Rossella in sala). Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro i migliori indirizzi pizza. Da provare e riprovare…Alla prossima.
Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita il sito web di Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino
Rieccoci in Irpinia a Grottaminarda. Siamo tornati da N’ata Luna Restaurant. Sono anni che veniamo qui, e nel tempo abbiamo avuto modo di vivere e seguire l'evoluzione e la crescita di questo vero e proprio “tempio del gusto”. Siamo tornati per gustare le proposte dello chef Vincenzo Vazza, talentuoso, appassionato, capace di regalare emozioni con la sua cucina caratterizzata da passione per il territorio, studio, conoscenza e quel pizzico di creatività che la rendono unica. Un mix di tradizione irpina e modernità. Il resto lo fanno il servizio e la location, “good vibes” direbbe qualcuno ed in effetti è così. Da N'Ata Luna si respira un'atmosfera davvero piacevole. Per noi questo posto è una certezza, un riferimento. Questo è un locale “globale”, dove puoi fare colazione, concederti una pausa caffè, incontrare amici, coccolarti con i dolcetti, pranzare, cenare o concederti un fantastico aperi-food con stuzzicanti proposte di cucina e materie prime eccellenti. “Deus ex machina” di N'ata Luna è Vincenzo Panico, persona a modo, nella vita consulente aziendale ma “gourmet” nell’animo e con una smodata passione per il “bon vivre” e la convivialità. Con lui la moglie Antonella Tocco, instancabile, precisa, un vero vulcano di energia.
N'ataluna. Grottaminarda - Particolare interno
Arrivare da N'ata Luna è semplicissimo, siamo in Contrada Ruvitiello a pochissimi Km dal casello di Grottaminarda della A-16. C’è un ampio e comodo parcheggio gratuito (cosa non trascurabile). All’interno il locale è come lo ricordavo, un vero spettacolo: ampio, luminoso, arredato con gusto e cura. Dominano il legno ed i colori chiari. Bellissimi i tavoli, le sedie e gli arredi dallo stile volutamente un po’ industrial e un po’ retrò. Tutto è curato nei dettagli e trasmette una sensazione di familiarità, ci si sente a casa, quasi coccolati e in un ambiente raffinato, elegante ma al contempo rassicurante e accogliente come l’abbraccio di una mamma. Suggestiva poi la sala con l’angolo cantina. Ma andiamo alla proposta gastronomica. In cucina a comandare le operazioni c'è Vincenzo Vazza, talentuoso chef originario di Bonito, con la sua brigata. Ma andiamo alla proposta gastronomica. Diamo un'occhiata alla carta, ci sono 2 menù degustazione (di cui uno della tradizione irpina). Cinque proposte di antipasti, cinque primi (più un fuori menù), cinque secondi e i dessert. La cosa che colpisce è come tutto parta dalla tradizione, e parli di territorio. In questo periodo spicca anche la presenza tra le altre cose del tartufo e dei porcini. Noi ordiniamo a la carte.
Intanto ci servono i loro pani: cracker artigianale realizzato dallo chef con semi di sesamo e sale maldon, tarallo napoletano realizzato come da tradizione con sugna, pepe e mandorle, grissini tirati a mano e una pagnotella di pane casereccio cotta nel forno a legna. Che spettacolo.....
I Pani artigianali
Da bere oltre ad una minerale prendiamo due calici di Lacrimarosa Irpinia rosato DOC di Mastroberardino, ottenuto da uve di aglianico in purezza questo rosato è davvero gradevole, di un colore rosa tenue e intense note fruttate. In attesa degli antipasti arriva il loro entreé di benvenuto: cannolino croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata al Pulieio irpino (un tipo di mentuccia selvatica diffusa in alcune zone dell'Irpinia caratterizzato da un profumo intenso e un sapore particolare). Tartelletta realizzata dallo chef, scarola riccia, goccia di pecorino e polvere di acciughe, e chiudiamo con il sapore intenso e il contrato di sapore della pallotta di "cacio e ova" (formaggio e uova) con mostarda di pera e germogli colorati.
Entreé dello chef Vincenzo Vazza
Il cannolino è davvero squisito con un morbido e profumato ripieno di ricotta di Carmasciano con la nota aromatica del pulieio irpino.
Cannolo croccante ripieno di ricotta di Carmasciano mantecata con Pulieio
La tartelletta è sorprendente, in pratica un ricordo di pizza chiena della tradizione ma in chiave moderna e creativa.
Tartelletta con scarola riccia goccia di pecorino e polvere di acciughe
La pallotta cacio e ova è un tripudio di sapore in un gioco riuscitissimo di contrasti, la nota pungente del formaggio incontra il dolce della mostrada di pera.
Pallotta cacio e ova con mostarda di pera e germogli colorati
Ecco gli antipasti che abbiamo scelto: fiore di zucca nel suo giardino, ossia fiore di zucca croccante, ripieno di ricotta e menta, pesto di zucchine alla menta, zucchine, ravanelli e pomodorini confit. Proposta fresca e colorata.
Fiore di zucca nel suo Giardino
Il baccalà all'insalata con fagiolini, ciuffetti di scarolina, gel di papaccelle, polvere di olive nere è una poesia.
Baccalà all'insalata con fagiolini e scarola
Meraviglioso lo spaghettone alla chitarra, coulis di pomodori rossi e gialli, pomodorini infornati, stracciatella e clorofilla di basilico. Lo spaghettone mantiene la cottura in modo mirale ed esalta un tripudio di pomodori: coulis di pomodorini gialli e rossi, pomodorini pachino scottati in forno e a chiudere il piatto la stracciata irpina con fogliolina di basilico nano e clorofilla di basilico con il suo profumo inebriante. Davvero un gran piatto.
Spaghettone ai pomodori con stracciatella e clorofilla di basilico
Ecco l'omaggio alla tradizione irpina con i taglierini tirati a mano con burro e pulieio irpino. Normalmente e per tradizione il pulieio lo troviamo nel ragù per aromatizzare in modo mirabile il sugo, qui invece viene proposto dallo chef Vincenzo Vazza in bianco, abbinato al burro artigianale aromatizzato al limone, in modo da esaltarne il sapore aromatico, a chiudere il piatto la polvere di acciughe con la sua nota sapida. Un piatto che è una vera e propria poesia del territorio.
I taglierini con burro, limone, pulieio irpino e polvere di acciughe
Come poesia sono anche i taglierini al tartufo irpino. Primo piatto fuori menù che ho voluto degustare. Li ho trovati semplicemente perfetti. Uno dei tagliolini al tartufo migliori mai mangiati.
Taglierini al tartufo
Decidiamo di degustare anche un secondo in due e la scelta cade sul maialino in porchetta ossia maialino da latte porchettato, mayo di peperone arrosto, morbido di patata irpina al Ravece e aglio orsino. Fantastico il maialino che si scioglieva letteralmente in bocca, azzeccato l’abbinamento con la maionese di peperone arrosto e ovviamente con il morbido di patata. Delizioso....
Maialino in porchetta
Chiudiamo in dolcezza con un dessert da dividere, optiamo per la Namelaka fragole e limone. Squisito…
Namelaka fragole e limone
Accompagniamo il dolce con due bicchierini di Don Fà, sublime un vino rosso fortificato, ottenuto da uve rosse e foglie di amarena da un’ antica ricetta dei Baroni de Beaumont. Fiore all’occhiello dell’ Azienda Agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore.
Don Fà dell'Azienda Agricola Fabio de Beaumont
Paghiamo per il nostro pranzo 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità - prezzo.
N’ata Luna si conferma alla grande. Questo è a parer nostro un luogo d’eccellenza. Qui trovi davvero tutto, si può venire in ogni momento della giornata. Bellissima la struttura, arredi stupendi, altrettanto bella l’atmosfera che si respira. N’ata Luna è un locale raffinato ma senza eccessi, qui ti senti davvero a casa. La cucina poi è convincente, lo chef Vincenzo Vazza è un vero talento, legatissimo alla sua terra, ovvio che ci sia una grande attenzione alla scelta dei prodotti e della materia prima. Tutto parte dalla tradizione irpina che viene reinterpretata ed in parte rivisitata. Tra gli antipasti il baccalà ha il suo perché, i taglierini (o tagliolini) tirati a mano sono poetici sia nella versione con burro e Pulieio irpino, sia nella versione al tartufo (tra i migliori mai gustati), tra i secondi il maialino porchettato era morbido e gustoso. La carta dei vini è studiata e curata. Il servizio in sala è pressoché perfetto. Complimenti al Deus ex machina di questo luogo del buon vivere e del gusto: Vincenzo Panico, un visionario, un uomo di ingegno e cultura che ha deciso di creare qualche anno fa un progetto davvero bello, con lui la moglie Antonella Tocco ed un team preparato ed in continua evoluzione. N’ata Luna a Grottaminarda si conferma nella nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Da non perdere. Eccellenza…..
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita la pagina Fb di N'ata Luna
Il nostro viaggio per raccontare e consigliare le pizzerie da non perdere ci porta in Valle Caudina ad Airola, qui c'è Antovin. Per noi questo indirizzo non è una novità, infatti ci siamo stati già in passato più volte e non ha mai deluso le nostre aspettative. Visto che ci mancavamo da un po', siamo tornati in questa pizzeria per gustare nuovamente la pizza di Alessandro Tirino, per coglierne le evoluzioni, i cambiamenti e cercare conferme di quanto di buono abbiamo già appurato. Ma andiamo per ordine. Antovin si raggiunge facilmente, si trova in posizione centrale a poche centinaia di metri dal Corso principale di Airola. Arriviamo in prima serata, senza prenotazione ma riusciamo a trovare posto. Il locale è gradevole e spazioso, dispone di due sale, di cui una grandissima con arredi moderni, domina il colore verde delle pareti belli i tavoli e le sedute, c'è anche un angolo privè. In più Antovin dispone di un meraviglioso giardino con tanto di maestoso e antico albero di noci al centro, del resto siamo in provincia di Benevento “of course”, questo spazio e dehors esterno durante la bella stagione sono spettacolari e rappresentano decisamente un valore aggiunto. Nel complesso l'atmosfera è gradevole. L'accoglienza è cordiale.
Diamo un'occhiata al menù pizza, davvero ben strutturato, ci sono gli antipasti, i panini bun, gli sfizi (da non perdere il tris di montanare, i carciofini in pastella e le mozzarelline impanate al tartufo). Poi le pizze divise in diverse categorie: le pizze in doppia cottura (fritte e al forno), le pizze margherite, le marinare, le pizze tradizionali, le innovative, quelle a ruota di carro e le pizze dolci. Da notare come il Giovedì e Venerdì ci sia la possibilità di gustare anche l'impasto integrale agli antichi cereali. Altra cosa importante la grande scelta per il gluten free con un menù dedicato e tante proposte dall'antipasto al dolce. Prima delle pizze ci concediamo qualche coccola fritta. Una porzione di patate artigianali con la buccia...
Patate artigianali con la buccia
E Fritto Misto Terra composto da una frittatina di pasta con prosciutto cotto, piselli e basciamella artigianale, crocchè di patate, arancino alla Bolognese, quadrotto di parmigiana, e provoletta panata.
Fritto Misto Terra
I fritti non hanno fatto altro che far crescere la nostra voglia di pizza. Degustiamo una Capricciosa fatta con pomodoro San Marzano, mozzarella fior di latte del Taburno, carciofini grigliati, funghi champignon, prosciutto cotto grigliato artigianale e olive verdi. Davvero Ottima...
La Capricciosa di Antovin
Poi una Bufalina al Pesto con pomodorini freschi, mozzarella di bufala DOP, olio EVO, basilico fresco e pesto di basilico artigianale. Morbida, profumata e condita in modo generoso...
La Bufalina al Pesto
Se le prime due pizze ci sono piaciute con la Fiume raggiungiamo vette altissime. La Fiume è una pizza fatta con la salsiccia rossa di Castelpoto, peperoncini verdi spadellati con pomodorini e scamorza affumicata.
La pizza Fiume
Questa pizza è un tripudio di sapore, equilibrata, gustosa, fragrante, profumata con la meravigliosa salsiccia rossa di Castelpoto (presidio Slow Food) che regala un sapore intenso che si sposa a meraviglia con quello dei peperoncini verdi di fiume. Pizza spettacolare.
La Fiume - Dettaglio farcitura
Non potevamo che chiudere la nostra degustazione con la mitica Pizzeppola, inventata anni fa da Alessandro Tirino realizzata con cornicione ripieno di crema pasticcera, e poi in uscita dal forno, farcita con una sinfonia di crema pasticcera, amarene sciroppate e zucchero a velo. Un pò pizza e un pò dessert. Attenzione perché la Pizzeppola crea dipendenza. Trovi questa bontà menù in ogni periodo dell’anno. Da applausi!
La Pizzeppola di Alessandro Tirino
Da Antovin abbiamo trovato un impasto realizzato con biga, lavorato con maestria, il risultato è un disco pizza morbido, profumato ma fragrante. Il cornicione si presenta di media grandezza, l'idratazione è abbastanza spinta (siamo intono all'80%). Il peso dei panetti sfiora i 270 gr. I condimenti per il topping sono di qualità e generosi, con tanti presidi slow food e materie prime a Km zero. La certezza da Antovin è Alessandro Tirino, esperto maestro pizzaiolo, appassionato delle materie prime e dei prodotti della sua terra. In effetti sulle sue pizze trionfano molti prodotti sanniti, ortaggi, formaggi, fior di latte, salumi, su tutti la meravigliosa salsiccia di Castelpoto, per cui noi abbiamo un debole. Il servizio è informale, professionale e veloce. Buono il rapporto qualità – prezzo.
Il nostro parere:
• Impasto realizzato con biga
• Uso di materie prime di qualità e molti prodotti del territorio
• Servizio veloce e professionale
• Buon rapporto qualità – prezzo
• Pizzeppola dessert imperdibile
La Fiume vista dall'alto
Antovin è una garanzia. Il locale è spazioso e gradevole con un meraviglioso giardino. Qui trovi una pizza realizzata con maestria da Alessandro Tirino e la sua squadra. Lodevole poi la ricerca che Alessandro fa da anni sui grani autoctoni e antichi, e la sua selezione di materie prime e prodotti del Sannio (e alcuni presidi Slow Food) utilizzati per le pizze. Da notare come in alcuni giorni (il Giovedì e Venerdì) sia possibile anche provare l’impasto ai cereali antichi. Altra cosa importante da sottolineare è la grande proposta gluten free (dall’antipasto al dolce) per gli intolleranti al glutine. Tra le pizze la Fiume ci ha conquistato, la Margherita è una certezza, ma il “must” del locale è decisamente la Pizzeppola, libidine allo stato puro (provare per credere). Oltre alla pizza da Antovin trovi anche proposte di cucina di assoluto livello. Il servizio è veloce, professionale ed informale, il conto non farà piangere il portafogli, infatti il rapporto qualità – prezzo è assolutamente corretto. La margherita classica in carta costa 5 euro, la marinara 5 euro e la cosacca 5 euro e 50 centesimi. Antovin ad Airola si conferma nella nostra guida sul web tra le pizzerie da non perdere. Da provare….
Antovin
Via Caudisi, n. 17
Airola (Bn)
Tel. 333 433 4774
Visita il sito web di Antovin
Siamo tornati a Termoli, gioiello della costa molisana, importante località turistica con spiagge attrezzate, negozi e attività commerciali ed un centro storico suggestivo. Il borgo antico di Termoli infatti si affaccia sul mare ed è dominato dal Castello Svevo, uno dei monumenti più interessanti da ammirare e visitare insieme alla stupenda Cattedrale in stile romanico. In generale è tutto il borgo antico ad essere meraviglioso, per i suoi vicoli caratteristici, per gli scorci e la vista sul mare, per le sue casette colorate che lo rendono un pittoresco borgo marinaro ed anche per quello che pare sia il vicolo più stretto d’Italia: a Rejecelle. Quando torniamo a Termoli, spesso e volentieri ci fermiamo al Ristorante Svevia. Anche stavolta ci siamo stati a cena.
Ristorante Svevia. Termoli - Insegna Esterna
La location del Ristorante Svevia è suggestiva: un antico edificio risalente al 1700, all’interno l’impatto è notevole, bellissimo il soffitto a volte con i mattoncini, antico e moderno convivono in modo armonioso, la sapiente illuminazione fa il resto, belle le sedute, essenziale ma curata la mise en place. Per la nostra cena ci hanno riservato un tavolo all’esterno, sulla bella piazza che guarda alla Cattedrale. Durante la bella stagione infatti Svevia dispone anche di tavoli esterni per poter cenare in un contesto davvero suggestivo, immersi nella storia del borgo antico di Termoli. Diamo un’occhiata alle proposte in carta. Prevalgono i piatti di mare ma c’è anche qualche opzione per chi preferisce menù di terra. Intrigante la “carta del crudo” con selezione di carpacci, tartare, crudi, ostriche e frutti di mare. Poi ci sono gli antipasti, sei proposte di primi, ben otto secondi e i contorni.
La carta dei vini è molto curata, calibrata con oltre 200 etichette provenienti un pò da tutta Italia: bollicine, champagne, rossi, bianchi e rosati. Ci sono anche vini esteri in particolare francesi. In attesa di ordinare ci servono il buon pane termolese e degli intriganti tarallucci ai 5 cereali (davvero buoni).
Pane e tarallucci
Noi cominciamo, ordinando una minerale e (per rimanere in Molise anche con il vino) una bottiglia di Rosè Floralia di Di Majo Norante, fantastica azienda con sede a Campomarino. Di un bel colore rosa molto vivace, questo rosato è ottenuto da uve di 100 % aglianico. Piacevolissime le note fresche, floreali di questo vino che presenta una gradevole acidità e una decisa persistenza. Sarà davvero un ottimo compagno di viaggio per la nostra cena.
Floralia Rosè di Di Majo Norante
Ecco i due antipasti che abbiamo scelto. Un piatto denominato Giardino del mare in Estate, in pratica la loro idea di insalata di mare, terra e mare fanno l’amore in un piatto equilibrato e buonissimo, con la patata schiacciata a fare da letto goloso ad un trionfo di pesce freschissimo e verdurine in agrodolce. Una bontà incredibile, davvero un piatto sublime ….
Giradino del mare in Estate
Poi ecco il tentacolo di polpo arrosto con patate, salicornia e crema di sedano rapa fumè. Notevole il polpo ben arrostito ma morbido al suo interno, il connubio con le patate è sublime, particolare la crema di sedano rapa con il suo sentore affumicato.
Polpo arrostito con patate, salicornia e crema di sedano rapa fumè
La nostra cena al Ristorante Svevia procede in maniera sublime, tra un calice e una chiacchiera. Viviamo in pieno l’atmosfera rilassante e raffinata di questa piazza piena di storia e fascino. Poi si sa, d’Estate cenare all’aperto ha sempre il suo perché. E’ il momento dei primi piatti, la nostra scelta cade sulle chitarrine ai frutti di mare con pomodorini infornati. Questo piatto è uno dei “must” del Ristorante Svevia. Queste chitarrine sono eccellenti, gustose, bilanciate, con un perfetto equilibrio tra il “carattere” dei frutti di mare con il loro sapido sapore e la nota dolce dei pomodorini infornati.
Chitarrine ai frutti di mare e pomodorini infornati
Se le chitarrine ai frutti di mare e pomodorini infornati ci sono piaciuti con il risotto cacio e pepe, crudo di tonno e limone raggiungiamo vette siderali. Questo risotto è davvero una poesia dei sensi, perfetta la mantecatura e perfettamente bilanciato il connubio degli ingredienti, cacio e pepe con il crudo di tonno abbinato al risotto è stata una vera sorpresa così come sorprendente è la nota fresca del limone a chiudere il cerchio per un piatto che resta nella memoria. Chapeau….
Risotto cacio e pepe con crudo di tonno e limone
Decidiamo anche di gustare un secondo in due. E ordiniamo la tagliata di tonno spadellato con julienne di verdurine e misticanza con riduzione di Tintilia. Partiamo dalla materia prima, il tonno che è sublime, gustoso, morbido, piacevole la julienne di vedurine e la interessante la riduzione di Tintilia, il vino tipico del Molise, che lega bene il tutto.
Tagliata di tonno spadellato julienne di verdurine con misticanza e riduzione di Tintilia
Poi ordiniamo due freschissimi sorbetti al limone, un caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena al Ristorante Svevia 60 euro a persona. Ho trovato il rapporto qualità prezzo decisamente corretto se consideriamo la location, il servizio impeccabile e la qualità della proposta gastronomica.
Il Ristorante Svevia nel centro storico di Termoli è una certezza assoluta. Il locale è curato, raffinato e bellissimo, si trova infatti in un edificio del 700 a pochi passi dalla Cattedrale. Le sale all’interno sono intime ed accoglienti. Durante la bella stagione poi, c’è la possibilità di cenare all’aperto con vista sulla Cattedrale e sulla bella piazza. Da Svevia trovi una cucina di assoluto livello con piatti della tradizione molisana e non, proposte studiate alla perfezione, preparate con ingredienti e prodotti stagionali di grande qualità. Il pescato è sempre fresco. Da non perdere le loro tartare e i loro crudi, tra gli antipasti il "Giardino del mare in Estate" è la loro versione dell’insalata di mare ed è assolutamente divina, tra i primi le chitarrine ai frutti di mare e pomodorini infornati sono uno dei loro piatti “cult” e creano dipendenza. Il risotto cacio e pepe con crudo di tonno e limone mi ha fatto innamorare. Meravigliosa e generosa la loro tagliata di tonno. Complimenti davvero allo chef Massimo Talia. La carta dei vini è curata e fornitissima. Nota di merito per il servizio, davvero impeccabile e senza sbavature, il maitre Silvio Chiappa è professionale e preciso, il personale gentile e garbato. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato al contesto ed al tipo di proposta offerta. Il Ristorante Svevia si conferma alla grande nella nostra “guida sul web” degli indirizzi non perdere. Garanzia.
Ristorante Svevia
Via Giudicato Vecchio, n.24
Termoli (Cb)
Tel. 0875 550284
Visita il sito web del Ristorante Svevia
Sant’Agata de’ Goti è senza dubbio alcuno uno dei borghi più belli e suggestivi della Campania, scrigno di tesori e bellezze paesaggistiche, architettoniche, storiche. Qui la natura è stata davvero generosa ed è uno spettacolo meraviglioso ammirare il suo centro storico che si erge su una sorta di terrazza tufacea con alle spalle il fiero e bonario Monte Taburno che sembra quasi ammirare dall’alto cotanta bellezza. Questo borgo per me è uno dei luoghi del cuore, chi mi legge, sa bene che spesso e volentieri torno qui per immergermi nella bellezza e nei prodotti fantastici di questo angolo di Sannio che si trova proprio al confine con il casertano.
Sant'Agata de Goti - Il centro storico dal Ponte sul Martorano
E’ bello fare un salto a Sant’Agata de’ Goti in ogni periodo dell’anno, anche in pieno Agosto, come è capitato a noi. Siamo tornati qui a Ferragosto e ci siamo fermati a pranzo all’Agriturismo Amaranto. Adoro questo indirizzo e ci torno appena posso. Adoro la passione che Angela Ascierto e Salvatore mettono nel loro lavoro, adoro la loro cucina realizzata con una scelta sapiente dei prodotti e materie prime, tutte stagionali e provenienti in gran parte dall’Agriturismo stesso, una cucina contadina nell’accezione più alta e bella del termine: le verdure, le conserve, i salumi, i formaggi, le paste fatte in casa e l’ottima carne.
Amaranto Agriturismo è un bel villino in stile Liberty, ristrutturato a regola d’arte immerso in una gradevole campagna. Siamo a pochi Km dal centro storico di Sant’Agata de’ Goti che si può ammirare anche da qui.
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de Goti - Insegna Esterna
Angela insieme alla sua famiglia, porta avanti con passione e cura questo progetto. Sono riusciti a ridare vita a quella che era l’antica casa e proprietà dei nonni, creando qualcosa di magico e ancestrale. Qui ci sono “good vibes”, c’è energia positiva e l’ambiente fa da cornice ad una cucina che non delude mai le attese. L’agriturismo presenta ben 3 ambienti all’interno, con due sale. L’arredo è semplice ma curato, qua e là alle pareti ci sono oggetti della vita contadina che fu. Da Amaranto ci si può anche fermare a dormire, ci sono infatti al piano superiore delle camere per gli ospiti e un totale di 14 posti letto. Amaranto Agriturismo è il luogo ideale per trascorrere una notte o qualche giorno di tranquillità nella pace della campagna a pochi km dal borgo antico di Sant’Agata de' Goti, gustando un’ottima cucina contadina locale.
Trattandosi di un giorno festivo c’è un menù fisso molto interessante che vede come protagoniste verdure e materie prime di stagione. Prima dell’antipasto ci servono il buon pane locale ed un aglianico davvero ottimo. Ecco l’antipasto Amaranto che prevede una serie di piatti e proposte con salumi, formaggi e verdure di stagione in gran parte provenienti dallo stesso agriturismo. Ecco un piatto con un meraviglioso prosciutto crudo stagionato 18 mesi in cantina, una scaglia di parmigiano 36 mesi, una profumata e fragrante montanara classica, un intrigante primo sale nobilitato da una mostarda di lime e zenzero. Nota di merito per il prosciutto davvero notevole e per la montanara dal sapore rustico e sincero.
Antipasto Amaranto
Continuiamo con un piatto davvero interessante: insalata della mietitura, era in pratica la colazione che a metà mattina facevano i contadini un tempo quando andavano a mietere il grano. Un' insalatina fresca, estiva e colorata con pomodori bio, origano di montagna, cipolla bianca bio, sedano e olio Evo Amaranto. Questa insalata ci è piaciuta davvero tanto. Più tardi lo chef Salvatore mi racconterà che il piatto originale completo prevedeva anche un uovo fritto. Mi ha promesso che me lo farà assaggiare nella sua versione originale. Torneremo a breve per provare….
Insalata della mietitura
Sorprendente e aromatica la verza marinata con il suo gusto deciso (grazie anche alla presenza della cipolla).
Verza marinata
I sott’oli della casa sono paradisiaci (consiglio vivamente di comprarli se li trovate in vendita da Amaranto). Qui c’è la tradizione ed il vero sapore contadino, verdure bio, coltivate da loro, essiccate e poi messe sott’olio e aceto. Che bontà….
Sott'oli della casa
Con i peperoni beneventani fritti con patate e salsicce raggiungiamo vette altissime. Qui avrei fatto volentieri il bis.
Peperoni beneventani fritti con patate e salsiccia
L’antipasto di Amaranto Agriturismo ti permette di fare un percorso tra prodotti e materie prime genuine, espressione della cucina contadina locale. Il menù fisso di Ferragosto prevede anche due primi. La calamarata con zucchine in tre consistenze, guanciale crusco e caciocavallo di Agnone mi ha conquistato. Piatto perfetto, giusto l'equilibrio, con la dolcezza delle zucchine (super le chips di zucchine fritte) che si sposavano a meraviglia con la nota sapida del caciocavallo di Agnone, a chiudere il tutto la croccantezza del guanciale crusco. Complimenti caro Salvatore, davvero un fantastico primo, tra le altre cose anche ben presentato. Chapeau....
Calamarata con zucchine in tre consistenze, guanciale crusco e caciocavallo di Agnone
Non da meno le profumate e gustose sfoglie di lasagnette stese rigorosamente a mano (si vede e si sente..) con funghi porcini del Taburno, provola e salsiccia. Anche qui per poco non ci è scappato il bis….
Sfoglia di lasagnette stese a mano con funghi porcini del Taburno, provola e salsiccia
Immancabile poi la tradizionale brace di Ferragosto. Un tris di carni deliziosamente grigliate: agnello, entrecote di scottona e costina. Da sottolineare come qui da Amaranto Agriturismo la carne sia sempre eccellente. Della brace di ferragosto mi sono rimaste nella memoria l’entrecote di scottona, saporita e profumata e la costina, prima marinata e poi arrostita, delicata, morbida, in una parola: divina…. Accompagniamo la carne con una bella e fresca insalata di campo.
Tris alla brace
Chiudiamo in dolcezza con dadini di anguria e gelato artigianale (nel mio caso alla nocciola). Ottimo binomio, freschezza e dolcezza insieme.
Anguria e gelato artigianale
Faccio due giri di limoncello di loro produzione (ottimo). E chiudiamo così il nostro pranzo. Il costo del menù di Ferragosto da Amaranto Agriturismo è stato di 40 euro a persona. 20 euro invece il costo per il menù bambini. Soldi decisamente ben spesi.
Amaranto Agriturismo è stata una meravigliosa conferma. La location è suggestiva: un villino in stile liberty immerso nella campagna con un bel cortiletto e patio esterno in legno dove durante la stagione calda si può pranzare o cenare all’aperto. La cucina di Amaranto è notevole, i piatti sono ben studiati e convincenti. Da Amaranto trovi una cucina della tradizione contadina ben eseguita e realizzata con prodotti selezionati e materie prime provenienti quasi del tutto dall’agriturismo stesso come le conserve, l’olio Evo, le passate di pomodoro. Il prosciutto di cantina è paradisiaco, tra gli antipasti non perderti i loro sott’oli e i peperoni beneventani fritti con patate e salsiccia, goduriosi e saporiti. La calamarata con zucchine in tre consistenze, guanciale crusco e caciocavallo di Agnone è il piatto che mi porto nel cuore. Ottima la carne alla brace. Giusto il rapporto qualità- prezzo. Complimenti ad Angela Ascierto, anima e motore di questo luogo e a Salvatore, chef talentuoso e grande conoscitore di prodotti e materie prime. Il servizio è veloce ed informale. Piccola curiosità legata al nome di questa struttura. Qualcuno potrebbe pensare che Amaranto si riferisca al colore, ma non è così, amaranto è anche una pianta spontanea che cresce nelle campagne santagatesi e che si fa notare per le sue sfumature. Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti si conferma nella nostra guida sul web, tra quelli che sono a parer nostro gli agriturismi da non perdere in Campania. Garanzia assoluta.
Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo
Fermarci a gustare la pizza di Gerardo Rossi da Radici Pizzeria Agricola a Pietrelcina per noi rappresenta una piacevole abitudine. Questo è un "indirizzo pizza" assolutamente da non perdere. Adoriamo la filosofia di questo locale ed il progetto che Gerardo Rossi ed i suoi collaboratori portano avanti: dar vita ad una pizza del territorio, che esalti i prodotti, così come le verdure, gli ortaggi bio provenienti dal loro orto, le eccellenze campane ed in particolar modo sannite. Il tutto viene nobilitato da un impasto meraviglioso che ci ha fatto innamorare, per questo qui ritorniamo sempre volentieri. Ma andiamo per gradi....
Radici - Pizzeria Agricola. Pietrelcina - La Ciciariello Vista dall'alto
Rispetto alla nostra ultima visita, all'interno abbiamo notato qualche interessante novità, è cambiato il colore delle pareti di una delle sale, così come la disposizione di tavoli e sedute. L'arredo è rimasto come lo ricordavamo, bellissimo lo stile rustico, gli accessori ed richiami al mondo agricolo e contadino. Proprio a sottolineare il legame con la natura c’è tanto legno e ci sono tanti materiali naturali. Caratteristici poi sono alcuni pezzi di arredamento (che faranno la gioia di chi ama l'antiquariato) e oggetti antichi (c'è una madia originale stupenda). In generale bisogna dire che l'atmosfera da Radici - Pizzeria Agricola è fantastica, si sta davvero bene e si respira una piacevole ed informale convivialità. Dopo pochi minuti di attesa ci accompagnano al nostro tavolo. Ad accoglierci e fare gli onori di casa c'è la bravissima Anita.
Radici Pizzeria Agricola. Pietrelcina - Insegna esterna
Diamo il nostro consueto sguardo al menù dove ci sono gli antipasti, il tagliere Radici, poi i meravigliosi fritti artigianali: da non perdere gli arancini, la “mitologica” frittatina (classica, cacio e pepe e zucca di sera fatta con bucatini, crema di zucca, provola di Agerola e salsiccia di Castelpoto). Impareggiabili i crocchè di Radici, fatti con le patate (ma patate vere, quelle bio del loro orto), e che dire delle montanarine (Radici o Bianca), e tante altre prelibatezze come le pizze fritte e la Montanara Radici in doppia cottura. Poi trionfano le pizze, in tutto ci saranno sono una trentina di proposte più alcune fuori menù, che quando siamo stati lì vedevano come protagonista il carciofo di Pietrelcina. Da sottolineare la meticolosa ricerca dei prodotti, la materia prima di assoluta qualità e l’uso delle verdure fresche del loro orto, delle conserve di loro produzione e dei salumi e formaggi del Sannio.
La Margherita Radici Vista dall'alto
Prima delle pizze ci concediamo giusto una piccola coccola fritta e optiamo per i crocchè di patate dell'orto di Radici Pizzeria Agricola con formaggi e salame dei colli sanniti e frittatine classiche, un tripudio di bucatini, besciamella, salumi misti, formaggi e piselli. I fritti di Radici Pizzeria Agricola sono eccellenti, i crocchè hanno il sapore dei crocchè che faceva mia mamma. Il fritto è perfetto, asciutto, non unto e poi le patate dell’orto hanno il loro perché, buonissime. Non da meno le frittatine classiche.
Crocchè di patate dell'orto di Radici e Frittatine
Ma è il momento della nostra degustazione di pizza. Cominciamo con un classico, la Margherita fatta con fiordilatte di Agerola, pomodoro pelato e datterino salsato Radici, Olio evo e basilico. Semplicemente perfetta….
La Margherita
Altra pizza della tradizione la Napoli con pomodoro pelato e datterino salsato Radici, aglio e origano. Ah....Se solo potessimo farti arrivare il profumo inebriante di questa pizza, che bontà…
La Napoli
Già che ci siamo ci concediamo un assaggio di un “must”, la Margherita Radici fatta con quattro tipi di pomodori cotti nel forno a legna, mozzarella di bufala campana, parmigiano e pecorino in cottura. Una vera esplosione di sapori grazie alla “dolcezza” dei pomodori (normalmente per questa pizza vengono usati datterino rosso e quello giallo, il San Marzano di Pietrelcina e il pomodorino pizzuto). Questo insieme di pomodori dona alla pizza una pienezza di sapore che si va a nozze con la voluttuosa mozzarella di bufala. Il tutto viene esaltato su un disco pizza fragrante e perfettamente lievitato. Se vieni qui da Radici Pizzeria Agricola, questa è una pizza che devi assolutamente provare.
La Margherita Radici
Chiudiamo la nostra degustazione di pizze con una “fuori menù” la Ciciariello fatta con crema di gambo di carciofo, provola affumicata di Agerola, carciofo di Pietrelcina stufato, salsiccia rossa di Castelpoto, pecorino e grana in cottura, olio Evo e basilico.
La Pizza Ciciariello
Questa pizza di stagione ci ha conquistato per l’equilibrio dei sapori (carciofo in varie consistenze e provola affummicata sono un mix vincente) ed un perfetto gioco di consistenze.
La Ciciariello - Dettaglio
Da Radici – Pizzeria Agricola abbiamo provato una pizza realizzata con un bell’impasto di tipo diretto, realizzato con grande maestria. L’idratazione non è molto spinta (siamo intorno al 65 %). La lievi-maturazione è sulle 18-24 ore. L’alveolatura è di buona struttura. Il risultato è una pizza leggera, digeribile, profumata, fragrante. Il peso dei panetti si aggira sui 265 -270 gr.
Da rimarcare la grande qualità dei prodotti e delle materie prime usate per topping e farciture, sulle pizze ci sono in prevalenza i prodotti del loro orto, conserve di loro produzione ed in generale salumi e formaggi di qualità del Sannio (su tutti una meravigliosa salsiccia di Castelpoto selezione Muccio). Tutto questo rende la pizza una vera e piena espressione del territorio. Altro punto a loro favore è il servizio, informale, veloce ma decisamente professionale. Tutto scorre in modo preciso grazie alle direttive e al controllo di Anita, insostituibile in sala e nel rapporto con i clienti. Buona e studiata la carta dei vini e delle birre.
La Margherita Radici - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Ottimo rapporto qualità –prezzo
- Fritti eccellenti (in particolar modo crocchè e frittatine).
- Uso di prodotti biologici del loro orto e conserve di loro produzione che si possono anche acquistare.
- Uso di prodotti (salumi e formaggi) campani ed in prevalenza del Sannio.
Radici – Pizzeria Agricola per noi è una garanzia. Questa Pizzeria ti farà innamorare in primis per la filosofia di questo locale e del progetto, dietro c’è tanto lavoro, studio, amore, sacrificio ed un fortissimo legame con la terra. Gerardo Rossi qui a Pietrelcina ha messo “radici” e presenta il suo concetto di pizza, con lui ci sono la preziosa ed incredibile Anita, Alessio ed un team di giovani laboriosi e pieni di passione. Qui da Radici la pizza ha una sia anima. Tutto parte dalla ricerca scrupolosa ed attenta della materia prima e dal meraviglioso uso dei prodotti dell'orto e delle conserve di loro produzione. Bisogna aggiungere che gran parte dei prodotti usati per le pizze da Radici Pizzeria Agricola, dai prodotti a Km 0 alle conserve, all’olio posso essere anche acquistate, in modo da poter portare a casa la qualità che si trova sulle loro pizza. Una pizza che è piena espressione del territorio sannita. Ecco il senso di “radici”, ossia un luogo che esalti le tradizioni gastronomiche e contadine del Sannio. Radici - Pizzeria Agricola a Pietrelcina è stata una fantastica conferma. Imperdibile….
Radici - Pizzeria Agricola
SS212, n.69
Pietrelcina (Bn)
Tel. 351 9190762
Visita il sito web di Radici Pizzeria Agricola