Il nostro viaggio alla scoperta degli indirizzi da non perdere ci porta a Bagnoli Irpino. Questo borgo irpino è un vero gioiello in cui storia e natura si fondono alla perfezione. Bagnoli è nota per la produzione del pecorino, è paese di tartufi (il nero di Bagnoli è una vera prelibatezza), di castagne. Il centro storico cattura il visitatore con le sue viuzze acciottolate, i palazzi antichi, le Chiese e per certi scorci che restano nella memoria. Bagnoli Irpino è famosa anche per la sua frazione Laceno, dove c’è il lago, meta di turisti e visitatori che giungono da ogni dove alla ricerca di pace, natura e tranquillità. Proprio qui a Bagnoli Irpino, nella contrada di Rosole poco fuori il paese ci siamo fermati a pranzo all’Agriturismo il Rivolo.
Agriturismo Il Rivolo. Bagnoli Irpino - Insegna esterna
Faccio una premessa, non è la prima volta che veniamo qui. Siamo innamorati di questo posto, della genuina ospitalità di Alessandra e Vito, dell’amore per la sua terra e la sua abilità di casaro del signor Matteo e delle proposte di cucina dal bravissimo chef Maurizio Landolfi capace di presentare dei piatti incredibili con la genuina materia prima locale. Dopo la solita calorosa accoglienza che ci è stata riservata, ci accomodiamo al nostro tavolo con vista sul verde.
Agriturismo Il Rivolo. Bagnoli Irpino - Il nostro tavolo con vista sul verde
Diamo uno sguardo al menù. L’Agriturismo Il Rivolo propone un menù alla carta, si può scegliere liberamente cosa mangiare, non c’è menù fisso. Le proposte sono varie, calibrate e hanno un minimo comune denominatore: freschezza e stagionalità. Cominciamo ordinando gli antipasti e una bottiglia di aglianico irpino dell’Azienda Agricola Boccella Rosa di Montemarano, un vino di un bel colore rosso intenso, con sentori di frutti di bosco e spezie, con un bel tannino e un equilibrio invidiabile. Davvero un’ottima scelta.
L'Aglianico dell'azienda agricola Boccella Rosa
Cominciamo con un entreé davvero notevole: bignè salato con ricotta, acciughe, limone e mantecato di baccalà con cialda di pane fritto. Meraviglioso e soffice come una nuvola il bignè salato, esaltato dalla ricotta che ben si legava alla sapidità delle acciughe. Il mantecato di baccalà con la sua morbida consistenza era accompagnato dal “crunch” del pane fritto.
Bignè salato con ricotta, acciughe, limone e mantecato di baccalà con cialda di pane fritto
E ancora ecco una deliziosa parmigianina, e un mini bun con un classico irpino, la ciambottina di verdure. Tutto buonissimo.
Parmigianina di melanzane e mini bun con ciambottina di verdure
La zuppa di fave con pancetta e pecorino bagnolese mi fa fare un tuffo nelle tradizioni contadine di un tempo.
Zuppa di fave con pancetta e pecorino bagnolese
L’uovo pochè con crema ai piselli e scaglie di pecorino bagnolese merita un applauso convinto. Piatto ben studiato ed eseguito alla perfezione.
Uovo poché con crema ai piselli e scaglie di pecorino bagnolese
Mi è piaciuto molto l’abbinamento dell’uovo con la delicata crema ai piselli. CI stava benissimo anche il pecorino bagnolese che regalava una bella nota saporita e sapida al tutto.
Uovo poché con crema ai piselli e scaglie di pecorino bagnolese - Dettaglio
Nell’antipasto non poteva mancare una degustazione di formaggi. Il caciocavallo di Bagnoli Irpino. Si trattava di un caciocavallo “giovane” con una stagionatura di quattro mesi.
Caciocavallo di Bagnoli Irpino
E l’immancabile e delizioso pecorino Bagnolese, formaggio per cui ho un debole. Meraviglia del territorio.
Il pecorino bagnolese
Alessandra è sempre presente e precisa nel raccontarci pietanze e prodotti. Dopo queste delizie attendiamo i primi. Optiamo per un risotto mantecato alla crema di carciofi, fonduta di caciocavallo, pancetta croccante e chips di carciofi fritti.
Risotto mantecato con salsa ai carciofi riduzione di caciocavallo, pancetta croccante e chips di carciofi
Qui lo chef Maurizio Landolfi mostra tutto il suo talento. Il riso è mantecato alla perfezione, delicata la crema di carciofi, vellutata la fonduta di caciocavallo e bella la nota croccante della pancetta e delle chips di carciofi. Un piatto davvero eccezionale.
Risotto con salsa ai carciofi, fonduta di caciocavallo, pancetta croccante e chips di carciofi - Vista dall'alto
Alessandra e Vito ci fanno assaggiare anche un altro primo in carta: i ravioli di porcini e patate con crema di porcini e tartufo. Buoni anche questi.
I ravioli di patate e porcini con crema ai porcini e tartufo nero
Come secondi optiamo per un delizioso agnello alla griglia con verdure di stagione.
Agnello alla griglia con contorni di stagione
E poi un maestoso e morbidissimo filetto di maialino panato al sesamo su fondo alla birra con contorni di stagione.
Il filetto di maialino panato al sesamo su fondo alla birra con contorni di stagione
Dopo un pranzo così, chiudiamo in bellezza con due dessert degni di un Re. La spirale al cioccolato con crema ai lamponi è bella da vedere e buonissima.
Spirale al cioccolato con crema di lamponi
Anche il semifreddo alla vaniglia su salsa al liquore fragolino mi ha convinto. Altro dessert ben concepito e presentato alla perfezione.
Semifreddo alla vaniglia su salsa al liquore fragolino
Facciamo un giro di amari e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo all’Agriturismo Il Rivolo 50 euro a persona. Rapporto qualità- prezzo adeguato alla proposta gastronomica di assoluto livello.
L’Agriturismo il Rivolo è una vera chicca, un luogo di eccellenza. Più che un agriturismo potremmo definirlo un piccolo ristorantino bio, dove i prodotti del territorio e le materie prime locali (molte di loro produzione) vengono esaltate dalle sapienti mani dello chef Maurizio Landolfi, un vero talento. I formaggi sono eccezionali (in particolare il pecorino bagnolese), l’uovo pochè con crema ai piselli e scaglie di pecorino bagnolese è un piatto incredibile, il risotto mantecato alla crema di carciofi, fonduta di caciocavallo, pancetta croccante e chips di carciofi fritti da solo vale la visita. Ottima la carne, strepitosi i dolci. Il rapporto qualità – prezzo è adeguato al contesto. Il servizio è professionale. Alessandra e Vito sono perfetti padroni di casa sempre presenti e puntuali nel venire incontro alle esigenze degli ospiti e ad illustrare prodotti e piatti. L’Agriturismo il Rivolo a Bagnoli Irpino entra di diritto nella nostra guida sul web degli indirizzi da non perdere. Segna in agenda e non fartelo scappare.
Agriturismo Il Rivolo
Contrada Rosole
Bagnoli Irpino (Av)
Tel. 320 880 6831
Visita la pagina Fb dell’Agriturismo Il Rivolo
Avellino ci sta regalando incredibili sorprese. Il capoluogo irpino presenta alcuni indirizzi davvero notevoli e una proposta gastronomica ampia e variegata, capace di venire incontro alle esigenze di tutti. 24 Posti per noi è stata davvero una rivelazione. Il locale si trova in via Gabriele Speranza, in zona centrale. L’impatto è decisamente positivo, 24 Posti è piccolo, accogliente curato, lo stile è moderno, direi essenziale o minimal. C’è un unico ambiente con illuminazione studiata e soffusa che regala sicuramente un’atmosfera raccolta e per certi versi intima. C’è anche la cucina a vista che dà sulla sala. Da sottolineare come il locale abbia anche alcuni posti esterni sotto il porticato dove è possibile pranzare o cenare durante la bella stagione. Qualcuno poi vorrà sapere perché la scelta del nome 24 Posti. Mai risposta fu più facile: semplicemente perché all’interno ci sono giusto 24 coperti. Noi abbiamo prenotato in anticipo il nostro tavolo. Siamo stati qui a cena.
24 Posti. Avellino - Insegna Esterna
Come sempre diamo un rapido sguardo alla carta che presenta poche proposte ma ben studiate e calibrate. La cucina è prevalentemente di mare ma non manca qualche proposta di terra. Ordiniamo una minerale e due calici di Fiano della Cantina Giovanni Molettieri, un bianco ottenuta da uve di Fiano in purezza, di un bel colore giallo paglierino vivo, sentori di frutta e una buona acidità al palato. Cominciamo con due antipasti, ecco una bella insalata di mare, davvero ottima, ben condita, in particolare ho trovato morbido e gustoso il polpo, era da un pò che non mangiavo un'insalatina di mare così buona.
Insalata di mare
L’altro antipasto che abbiamo scelto in carta è denominato Delizie 24 Posti. In pratica una mozzarellina di bufala con gamberi rossi di Mazara e tartufo nero, burratina pugliese con acciughe del Cantabrico e crostini di pane e una polpetta di baccalà. Spaziale l’abbinamento della mozzarella di bufala con il soave gambero rosso di Mazara e le lamelle di tartufo. Quello tra la burrata e le alici del Cantabrico è un matrimonio d’amore sensuale. La polpetta di baccalà non delude le attese e chiude alla grande questo trittico di delizie.
Delizie 24 Posti
I due antipasti non fanno altro che far aumentare le aspettative in attesa dei primi. Continuiamo con proposte di mare, ecco un paradisiaco risotto alla pescatora, opulento, gustoso e “ricco” di pesce. Complimenti allo chef.
Risotto alla pescatora
Se il risotto ci è piaciuto, non sono da meno gli spaghetti con cozze, cacio e pepe. Altro abbinamento azzeccato. La sapidità delle cozze si sposa a meraviglia con quella del cacio e pepe e con la sua cremosità. Nel complesso un ottimo primo piatto.
Spaghetti con cozze, cacio e pepe
Decidiamo di provare anche un secondo da dividere. La nostra scelta cade sulla tagliata di filetto di tonno. Anche qui bisogna dire che la materia prima è eccellente e la mano dello chef non fa altro che esaltarla.
Tagliata di filetto di tonno
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Facciamo un giro di limoncello artigianale e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da 24 Posti, poco più di 45 euro a persona. Direi assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo, adeguato alla qualità della proposta gastronomica.
24 Posti è stato davvero una bella scoperta. Questo locale dallo stile moderno ed essenziale con cucina a vista, si trova ad Avellino centro. Si chiama così perché all’interno ci sono effettivamente 24 coperti (per cui è sempre preferibile prenotare). Qui trovi un’ottima cucina prevalentemente di mare con una materia prima di qualità, ma non manca qualche proposta di terra. Insalata di mare eccellente. Meraviglioso il risotto alla pescatora che abbiamo gustato. Il servizio è professionale e veloce. Buona la carta dei vini. Corretto il rapporto qualità prezzo. 24 Posti ad Avellino è decisamente un indirizzo da segnare in agenda ed entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono i locali da non perdere. Rivelazione.
24 Posti
Via Gabriele Speranza, n.12
Avellino
Tel. 348 746 7404
Visita la pagina Fb di 24 Posti
Calitri è un borgo gioiello dell’Alta Irpinia, situato quasi al confine con la Basilicata. Calitri rappresenta un “unicum” per la sua storia, per le sue tradizioni e per la sua conformazione urbanistica che la rendono molto interessante. Particolarmente suggestiva infatti è la vista del suo centro storico, con le case colorate che sembrano abbracciarsi e reggersi le une sulle altre. Dalla parte più alta dove c’è il Castello è possibile poi ammirare panorami incredibili che restano nella memoria. Altra importante caratteristica di Calitri è la tradizione della ceramica, un’arte tramandata addirittura dal periodo medievale.
Calitri - Centro storico
Calitri e questa parte di Irpinia regalano davvero grandi spunti e una gastronomia sincera, con una radicata tradizione e prodotti unici. In particolare la cucina calitrana è molto apprezzata. Noi ci siamo fermati a pranzo in un locale che è una vera istituzione: la Locanda dell’Arco.
La Locanda dell'Arco. Calitri - Insegna esterna
La Locanda dell’Arco si trova quasi al principio del centro storico calitrano in Via Arco Zampaglione proprio nelle vicinanze dell’omonimo Palazzo storico. Il locale è caratteristico con due ambienti e una sala superiore. Domina la pietra, una pietra che rassicura e conquista, l’arredo è sobrio e caratteristico nella sua semplicità. Particolare e suggestiva poi è la sala della grotta, dove si può pranzare o cenare in uno scenario davvero unico. Noi abbiamo prenotato (fortunatamente) il nostro tavolo con doveroso anticipo e ci accomodiamo. Come al solito diamo uno sguardo al menù. In carta è un trionfo di piatti e prodotti del territorio, ci sono cinque proposte di antipasto, sei primi e sei secondi, oltre ai contorni e ai dolci. Da bere prendiamo due minerali e una bottiglia di aglianico della casa, davvero eccezionale. E cominciamo due antipasti locali con prosciutto crudo, ricottina, mozzarelline e ovviamente caciocavallo di Calitri, salamino piccante e soppressata, pancetta e capocollo. Meraviglioso il prosciutto, per non parlare ovviamente del caciocavallo che avremo modo di apprezzare anche dopo.
Antipasto locale
Ecco infatti due porzioni di caciocavallo alla piastra. Davvero paradisiaco, profumato, gustoso e piastrato alla perfezione.
Caciocavallo alla piastra
Gli antipasti non hanno deluso le nostre aspettative, ma noi siamo venuti qui alla Locanda dell’Arco soprattutto per le cannazze. Piccola premessa, le “cannazze” sono una pasta tipica calitrana dalle origini antiche. Un tempo questo tipo di pasta lunga, per certi versi simili agli ziti napoletani, si metteva ad essiccare proprio su delle canne (da qui ha origine il nome). Anni fa le cannazze erano il piatto che si cucinava durante i matrimoni, si servivano condite con il ragù e abbondante formaggio grattugiato. E alle cannazze è da sempre associata l’idea della festa, della convivialità.
Cannazze al ragù della tradizione
Qui alla Locanda dell’Arco mancavamo da tempo e siamo tornati per gustare nuovamente le loro cannazze al ragù della tradizione. Le abbiamo trovate davvero eccellenti: perfetta la cottura, fantastico il ragù bello tirato e gustoso, generosa la presenza del formaggio. Poi chiaramente ogni commensale può decidere in autonomia la quantità della sua porzione e può condirla con altro formaggio grattugiato e anche peperoncino in polvere.
Le Cannazze al ragù della tradizione della Locanda dell'Arco di Calitri
Decidiamo di provare anche un altro primo, i vermicelli alla “Pasciut” con pomodoro, colatura di alici e peperoncino, dal sapore aromatico e intenso.
Vermicelli alla Pasciut
I primi ci hanno deliziato e saziato, ma che fai, vieni alla Locanda dell’Arco a Calitri e non assaggi anche l’involtino di vitello? Giammai. Infatti cediamo volentieri alla tentazione e abbiamo fatto benissimo. L’involtino di vitello (vrasciola) è super. Ottima la carne che, cotta a lungo nel soave ragù, diventa morbidissima. Lo ammettiamo, abbiamo fatto anche la scarpetta. Non sarà elegante ma non potevamo esimerci.
Involtino di vitello (Vrasciola)
Guardando anche ai tavoli vicini, ci aveva colpito la salsiccia alla piastra che stavano servendo. E visto che noi Templari del Gusto siamo dei gaudenti, decidiamo di provare anche questa. Bene abbiamo fatto, la salsiccia con peperoncino e aromi era ottima.
Salsiccia locale alla piastra
La accompagniamo con due porzioni di patate al forno.
Patate al forno con aromi
Gustiamo anche un particolarissimo e sorprendente caciocavallo in pasta fillo con miele e semi di sesamo.
Caciocavallo in pasta fillo, con miele e semi di sesamo
Siamo davvero sazi, saltiamo il dolce, ci concediamo un giro di ottimo nocino di loro produzione, due caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 35 euro a persona. Rapporto qualità prezzo davvero fantastico. Complimenti.
La Locanda dell’Arco a Calitri non può mancare in agenda. Il locale si trova nel centro storico calitrano ed è ricavato in quelle che un tempo erano i locali e le cantine di un antico palazzo nobiliare. La struttura è suggestiva, con archi in bellavista e pietra a farla da padrona. Bellissima in particolare una sala ricavata in una grotta naturale. La cucina della Locanda dell’Arco presenta il meglio dei piatti e dei prodotti locali, una cucina generosa, sincera. Ottimi i salumi, il caciocavallo (anche stagionato in grotta) è sublime, da non perdere se passi di qui il caciocavallo alla piastra. Le cannazze al ragù della tradizione da sole valgono la visita così come l’involtino di vitello (la Vrasciola) che si scioglie in bocca dopo una sapiente e lenta cottura di almeno 3-4 ore. Il servizio è informale e veloce. Fantastico il rapporto qualità prezzo. La Locanda dell’Arco a Calitri entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Poesia del territorio.
La Locanda dell’Arco
Via dell'Arco Zampaglione n. 5
Calitri (Av)
Tel. 0827 310951
Aperto dal Giovedì al Sabato - Pranzo e Cena
Domenica e festivi solo a Pranzo
Torno sempre volentieri a Gesualdo, borgo irpino di grande fascino e suggestione, dominato dal maestoso Castello che fu di Carlo Gesualdo, il famoso madrigalista del ‘500. Il centro storico gesualdino poi è decisamente interessante da visitare. Certi paesaggi, le tortuose e strette stradine, alcune case e palazzi antichi ti resteranno impressi nella memoria, così come la natura circostante che, soprattutto nelle belle giornate, regala uno spettacolo incredibile. Qui a Gesualdo sono tornato per provare nuovamente le proposte di Decanta, memore della nostra passata esperienza decisamente positiva.
Decanta. Gesualdo - Particolare sala interna
Decanta si trova quasi al principio del centro storico, a poche centinaia di metri dal Castello. Sistemata l’auto proprio di fronte al locale, ci accomodiamo. All’interno il locale si sviluppa in due grandi ambienti, il suo stile è essenziale, minimal ma decisamente curato, molto caratteristica è la scelta dei colori e la presenza dove sono le pareti di fronte all’ingresso, di un’esposizione di prodotti del territorio eccellenze irpine, molte di alcune aziende locali. Il concetto è molto semplice: qui da Decanta il cliente, anzi mi piace definirlo ospite, può anche decidere di acquistare e portarsi a casa un prodotto del territorio, magari protagonista di uno dei piatti in carta. Qui trovi dalla pasta, alle conserve, dai vini a liquori artigianali particolari, e non può mancare il “sedano di Gesualdo”, presidio Slow food. Ad accoglierci stavolta sono Dora e Ivo, che avevo già conosciuto nella mia precedente esperienza da Decanta insieme ad Antonio. Questi ragazzi meritano davvero fortuna e soddisfazioni perché in questo progetto credono tanto e hanno investito risorse e tempo. Alla base di tutto c’è l’amore per la propria terra e la volontà di raccontarla in modo informale ma senza compromessi e senza mai dimenticare le radici.
Altro motivo che mi ha spinto a tornare qui, la voglia di provare nuovamente le proposte della chef Emilia Damaso, talento assoluto e creativo, artefice di una cucina semplice come concetto ma di grande carattere e personalità. Come al solito diamo uno sguardo al menù che cambia praticamente ogni settimana in base alla stagionalità e alla reperibilità e disponibilità delle materie prime. In carta ci sono poche proposte ma studiate alla perfezione. Arriva subito un gradito entreé della chef Emilia Damaso: crocchettina di patate con ripieno di caciocavallo fuso, crema di barbabietola, spinacino e pancetta arrotolata croccante. Un piccolo capolavoro dove regna l’equilibrio tra i sapori e tra le diverse consistenze.
Entrée della chef Emilia Damaso
L’incipit è davvero notevole. Intanto arriva il buon pane di Gesualdo, fragrante e saporito (proveniente dal forno Pane e Dintorni).
Il Pane di Gesualdo
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di ottimo aglianico irpino. Cominciamo ordinando due antipasti. La scorsa volta non avevo gustato i formaggi. Oggi ho voluto appagare questa mia voglia, ecco dunque una selezione di formaggi: pecorino di Carmasciano, caprino stagionato e caciotta vaccina affinata nel peperone, abbinati ad una composta di fichi rossi di San Mango e mandorle di Terramater. Quasi pleonastico dire che il pecorino di Carmasciano è spaziale, con il suo gusto inconfondibile, all’inizio quasi delicato e morbido per poi esplodere in una nota quasi piccante nel finale. Anche il caprino è notevole. Perfetto l’abbinamento con la composta che esalta soprattutto il formaggio stagionato.
Selezione di formaggi con composta di fichi e mandorle
Le sublimi alici del Cantabrico con crostini e burro di Normandia sono l’altra nostra scelta come antipasto. Sarà che ho un debole per questo abbinamento.
Alici del Cantabrico con crostini e burro di Normandia
La spiccata sapidità ed il gusto delle alici fa quasi l’amore con il morbido e delicato burro di Normandia, il tutto esaltato dai crostini di pane di Gesualdo appena tostati. Il Paradiso in terra….
Crostino con burro di Normandia e alici del Cantabrico
Di tanto in tanto, la gentile Dora e Ivo passano a controllare che tutto stia andando bene. Intanto arrivano i due primi che abbiamo ordinato. Ai mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà mancava solo la parola. Piatto eccezionale, reso ancora più gustoso e particolare dalla presenza della tartare di baccalà a donare freschezza e sapidità.
Mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà
Con le tagliatelle con piselli, crema di piselli, menta e battuto di gambero viola marinato, raggiungiamo livelli siderali. Il piatto è stato concepito in maniera perfetta, c’è tutto qui: si sente la Primavera grazie al colore, al gusto, e alla freschezza del battuto di gambero viola marinato che regala al piatto una spinta creativa notevole. Chapeau !
Le Tagliatelle con piselli, crema di piselli, menta e battuto di gambero viola marinato
Prendiamo anche un secondo in due. La nostra scelta ricade sull’uovo pochè su patata al limone, menta asparagi e insalatina di radicchio. Anche questo piatto è convincente e ben eseguito.
Uovo pochè su patata al limone, menta e asparagi
“Dulcis in fundo” è proprio il caso di dire così, non mi faccio mancare i mitici cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara, che ho già provato la volta scorsa qui da Decanta e di cui mi sono follemente innamorato.
Cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara
Su consiglio di Ivo e Dora proviamo anche la delicata e profumata crème bruleé con fragole.
Crème bruleé con fragole
Accompagniamo il dolce con due bicchierini di amaro di Fiano Ammarì di Contrada, altra scoperta che ho fatto qui nella mia precedente visita. Un amaro ottenuto da uve dl Fiano con un gusto raffinato e note spiccatamente agrumate.
Ammarì amaro di Fiano di Contrada
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Decanta 44 euro a persona. Davvero corretto il rapporto qualità – prezzo.
Decanta è stata una meravigliosa conferma. Qui trovi una grande cucina del territorio presentata in modo creativo. Il locale è moderno, essenziale ma curatissimo, una sorta di “spazio narrante”, di laboratorio, capace di raccontare l’Irpinia attraverso una proposta gastronomica innovativa ma legata comunque alle origini, realizzata con prodotti di assoluta eccellenza. Il plus è la presenza in cucina della bravissima Chef Emilia Damaso, talento cristallino. La sua cucina conquista e seduce grazie ad una tecnica sopraffina e ad una cura maniacale dei dettagli. I mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà mi sono rimasti nella memoria, le tagliatelle con piselli, crema di piselli, menta e battuto di gambero viola marinato regalano emozione. I cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara creano dipendenza. Decanta è un luogo di eccellenza, un po’ bottega, un po’ bistrot, un po’ ristorante. Dora, Ivo, Antonio e tutto il team sono giovani, dinamici e meritano fortuna e soddisfazioni anche perché in questo progetto ci hanno messo il cuore. Qui puoi gustare e ammirare l’Irpinia da un'altra prospettiva. Decanta a Gesualdo si conferma di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono i locali da non perdere. Garanzia assoluta.
Decanta
Via Salvatore
Gesualdo (Av)
Tel. 348 518 1744
- Aperto dal Venerdì alla Domenica -
Visita il sito web di Decanta Gesualdo
E’ una giornata festiva, per pranzo decidiamo di restare in terra irpina. La nostra meta è un indirizzo già visitato in passato: l’Osteria La Juta a Ospedaletto d’Alpinolo, a pochi Km dall’uscita Avellino Ovest della A-16. Ospedaletto è un ameno paese di montagna a 750 metri sul livello del mare, con poco più di 2000 abitanti. Questo luogo è da sempre legato alla famosa Abbazia di Montevergine, meta di turisti e pellegrini da ogni dove, in ogni periodo dell’anno. Proprio alla strada che dal borgo conduce all’Abbazia è legato anche il nome del ristorante, Osteria la Juta appunto, dal dialetto locale deriva da “a’ sa-juta a Montevergine”.
E’ una giornata frizzantina, anche se siamo in piena Primavera. L’Oste Donato nostra vecchia conoscenza ci accoglie con gentilezza e garbo. Questo è proprio il posto giusto per gustare un’ottima cucina legata al territorio. Ma andiamo per gradi. Il locale non è molto grande, ma regala una piacevole sensazione di familiarità ed è accogliente. Ci accompagnano al tavolo che abbiamo prenotato con un po’ di anticipo. Siamo in quattro. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Gragnano Rosso di Cantine Astroni, un vino frizzante della penisola sorrentina realizzato con un blend di aglianico, sciacinoso e piedirosso, di un bel colore rosso vivo, questo vino è piacevole, leggero con sentori di frutti rossi.
Gragnano Penisola Sorrentina di Cantine Astroni
Cominciamo con gli antipasti, ecco un must dell’Osteria La Juta, insalata di fiocco di maialino in agrodolce, semplicemente delizioso.
Insalata di fiocco di maialino in agrodolce
E che dire della patata ripiena con fonduta di formaggio, sfilacci di bufalo e tartufo di Bagnoli ? Un piatto delicatissimo ed equilibrato con la fonduta di formaggio che accompagna alla grande la patata e il tartufo.
Patata ripiena con fonduta leggera di formaggio, sfilacci di bufalo e tartufo di Bagnoli Irpino
Chiudiamo i nostri antipasti con un piatto della tradizione contadina, un classico irpino per eccellenza, rape e patate con pizza di granone e cotechino, davvero eccezionale.
Rape e patate con pizza di granone e cotechino
Tra una portata e l’altra Donato ci racconta la provenienza, i segreti e le curiosità sui prodotti che stiamo degustando. L’antipasto qui all’Osteria La Juta merita un plauso per la qualità e varietà dei prodotti, tutti tipici del territorio. E’ il momento dei primi. Optiamo per dei meravigliosi tagliolini con il tartufo nero.
Tagliolini al tartufo nero
Dei paccheri con bolognese di pezzente e caciocavallo di Calitri. Particolarissimo è il ragù ottenuto con la salsiccia di Pezzente, uno dei simboli della tradizione contadina irpina, detta così perché ottenuta con le parti meno nobili del maiale e resa saporita grazie ad un uso sapiente di aromi.
Paccheri con bolognese di pezzente e caciocavallo di Calitri
Chiudiamo la nostra degustazione di primi con dei meravigliosi maccheroncini con baccalà, pomodorini semy-dry e nocciole di Avella. Anche questi di notevole fattura..
Maccheroncini con baccalà, pomodorini semi dry e nocciole di Avella
Il nostro pranzo prosegue alla grande. Decidiamo anche di prendere due secondi da dividerci. Molto buono il rollè di coniglio farcito all’ascolana con scarola.
Rollè di coniglio farcito all'ascolana con scarola
Rassicurante e squisito il cotechino irpino alla brace con patate.
Cotechino irpino con patate al forno
Eccoci al dessert. Qui ci siamo deliziati con un delizioso tiramisù in monoporzione fatto davvero a regola d’arte.
Tiramisù
Una fetta di torta babà con ricotta e scaglie di cioccolato. Notevole anche questa....
Torta babà con ricotta e scaglie di cioccolato
E una fetta di torta con cioccolato ricotta, mandorle e liquore Strega. Da notare come i dolci siano tutti di loro produzione e davvero molto buoni.
Torta con cioccolato, ricotta, mandorle e liquore Strega
Accompagniamo il dolce con quattro grappe barricate. Chiediamo il conto e paghiamo 45 euro a persona, un prezzo corretto, in rapporto alla qualità e varietà di quanto degustato.
L’Osteria La Juta si conferma alla grande. Questo è un indirizzo sicuro, qui puoi gustare una cucina della tradizione irpina con qualche piccola rivisitazione. Fantastica la materia prima utilizzata e i prodotti. Il locale è accogliente e informale, curata e fornita la carta dei vini. Il servizio è veloce e preciso, l’oste Donato (il padrone di casa) è un perfetto Cicerone e saprà accompagnarti nella tua esperienza gastronomica, raccontandoti tutto ciò che c'è da sapere sulle proposte in carta e sui prodotti del territorio protagonisti dei piatti. L’Osteria La Juta a Ospedaletto d’Alpinolo non può mancare tra gli indirizzi in agenda consigliati da i Templari del Gusto. Garanzia.
Osteria La Juta
Via Circumvallazione 24
Ospedaletto d’Alpinolo (Av)
Tel : 339 124 4103
Visita la pagina Fb dell’Osteria la Juta
Ruviano è un piccolo e pittoresco borgo che si trova ad una ventina di minuti da Caserta nel suggestivo scenario delle colline caiatine. Questo è un territorio fortunato e con una natura rigogliosa e antiche tradizioni agricole e rurali. Qui la campagna la fa da padrona regalando prodotti genuini e di eccellenza (olio e vino su tutti) e sapori altrove dimenticati. Noi siamo stati a pranzo proprio qui a Ruviano, all’Agriturismo Le Tre Pigne.
Agriturismo Le Tre Pigne. Ruviano - Particolare esterno
L’Agriturismo Le Tre Pigne si trova in Via Olivella in piena campagna, lo scenario è bucolico. Se vieni qui, dimentica lo stress cittadino, il caos e goditi il silenzio, la natura, l’ospitalità e la cucina genuina di questo luogo incantato.
Agriturismo Le Tre Pigne. Ruviano - Spazio esterno
In effetti, dall’esterno la sensazione è quella di trovarsi in una bella casa di campagna, il giardino è curato, gli ambienti esterni sono un invito al relax. Da notare come l’Agriturismo Le Tre Pigne abbia anche un minicaseificio aziendale con tanto di mucche, la cui vista farà la gioia di grandi e piccoli.
Agriturismo Le Tre Pigne. Ruviano - Le mucche del loro allevamento
All’interno invece dominano il legno e la pietra che regalano una sensazione di calore di genuina convivialità, alle pareti e intorno ci sono oggetti e richiami al mondo rurale e alla vita contadina.
Agriturismo Le Tre Pigne. Ruviano - Bancone
Noi ci accomodiamo e diamo il via alle danze. Da bere prendiamo una minerale e il genuino vino locale. Arrivano il loro pane e si comincia con gli antipasti. Ecco un piatto di salumi e formaggi locali, prosciutto, capocollo, caciotta di pecora, caciocavallo, olive caiazzane e una meravigliosa frittata di zucchine e cipolle.
Antipasto di salumi e formaggi, olive caiazzane e frittata
A seguire delle buonissime melanzane grigliate.
Melanzane grigliate
E poi il pancotto con i fagioli. Veri sapori contadini che ti riconciliano con il mondo.
Pancotto con i fagioli
Vista la giornata grigia ci sta alla grande anche la polenta servita con un fantastico sugo di pomodoro. Sempre gradite e invitanti le montanarine con il loro sapore rustico.
Montanarine
Notevole anche il rustico che abbiamo gustato in attesa del primo.
Rustico
Il primo piatto che abbiamo gustato all’Agriturismo Le Tre Pigne è uno dei piatti della Domenica, la lasagna della tradizione fatta a regola d’arte con la sfoglia tirata a mano, un condimento generoso e un sugo di pomodoro pazzesco.
La lasagna dell'Agriturismo Le Tre Pigne
Come secondo ci servono una millefoglie di vitello con prosciutto e caciocavallo con un contorno di patate al forno, semplicemente deliziosa.
Millefoglie di vitello con prosciutto e caciocavallo e contorno di patate
Rendiamo dolce il nostro pranzo con il loro dessert e delle invitanti graffette dolci.
Graffe dolci
Facciamo un geneoroso giro di liquorini e caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo all'Agriturismo Le Tre Pigne 35 euro a persona. Il costo del menù bimbi è invece di 18 euro.
L’Agriturismo Le Tre Pigne rappresenta tutto quello che vorresti trovare in un Agriturismo: la natura, il verde, la tranquillità, la genuina accoglienza e una cucina del territorio di assoluto livello con prodotti in gran parte dello stesso agriturismo. La location è bellissima: una tenuta di campagna immersa nel verde e nella natura. I proprietari sono simpaticissimi e ospitali. Abbiamo visitato anche il minicaseificio e l’allevamento delle mucche, abbiamo avuto anche la fortuna di vedere come effettuavano la mungitura per il latte. La cucina poi è l’altra nota lieta, i piatti sono un compendio di bontà e genuinità. Fantastici i salumi e i formaggi (di loro produzione). Il pancotto di fagioli è poesia contadina. Meravigliosa la lasagna della tradizione così come la millefoglie di vitello che abbiamo gustato. L’Agriturismo Le Tre Pigne a Ruviano entra nella nostra guida sul web degli indirizzi da non perdere. Da provare e riprovare. Garantiamo noi.
Agriturismo Le Tre Pigne
Via Olivella
Ruviano (Ce)
Tel. 327 194 4198
Visita il sito web dell’Agriturismo Le Tre Pigne
Avellino ci sta regalando davvero spunti interessanti e indirizzi degni di nota. Il capoluogo irpino offre una proposta gastronomica varia e capace di accontentare i food lovers e in generale quelli che amano la buona tavola. Ad Avellino ci sono anche alcuni indirizzi dove poter gustare un’ottima cucina di mare, uno di questi è senza dubbio La Sirena. Non è la prima volta che veniamo qui, e ogni volta è una conferma. Siamo in pieno centro in Via Mancini. La location è semplice e raffinata, il locale si trova sotto un elegante porticato, si sviluppa in lunghezza e si presenta come un riuscitissimo mix di semplicità e modernità in chiave “marinara”, predominano i colori chiari, due su tutti: il blu ed il grigio. Ci sono anche dei tavoli all’esterno sotto il porticato. La mise en place è semplice, essenziale ma al contempo curata. La particolarità della Sirena è che le proposte vedono come protagonista il pesce proveniente dalle pescherie della stessa proprietà. Questa è un’ulteriore garanzia. Tradotto: la materia prima è eccellente.
Altra garanzia qui alla Sirena è la titolare: la signora Carmen, cordiale, attenta, e sempre pronta a venire incontro alle esigenze degli ospiti. Come al solito diamo un’occhiata al menù, essenziale, semplice da consultare, ci sono gli antipasti e i crudi, ben sette proposte di primi, i secondi, contorni e dessert. Le proposte si muovono nel solco della tradizione: pochi fronzoli e tanta sostanza. Qui la cosa che conta è la materia prima. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Neromora rosè di Vinosia. Un vino sorprendente, un rosato ottenuto da uve di aglianico. Colpisce il colore, un rosa acceso e vivace, con note di frutti rossi e un piacevole finale. Sarà un perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Neromora Rosé di Vinosia
In attesa degli antipasti ecco due calici di bollicine e delle frittelline di alghe calde calde, sempre gradite. Giusto per cominciare…
Frittelle di alghe
La nostra scelta cade su mozzarella di bufala e salmone affumicato, un abbinamento incredibilmente riuscito, la mozzarella si sposa a meraviglia con il salmone e la sua suadente e sapida nota. Godimento puro per le mie papille gustative.
Mozzarella di bufala con salmone affumicato
I gamberi in salsa rosa non deludono le attese.
Gamberi in salsa rosa
Gli antipasti non hanno fatto altro che aumentare il desiderio di provare i primi. Abbiamo scelto due piatti della tradizione. Gli scialatielli ai frutti di mare sono memorabili, perfetta la cottura della pasta, meraviglioso il sughetto (che mi ha costretto alla scarpetta lo ammetto). Da notare la presenza generosa dei frutti di mare, dettaglio questo tutt’altro che trascurabile. Davvero un ottimo piatto.
Scialatielli ai frutti di mare
Gli spaghetti alle vongole sono ben conditi e gustosi, a voler essere pignoli forse un tantino sapidi ma nel complesso mi sono piaciuti.
Spaghetti alle vongole
Decido di prendere anche un secondo e la mia scelta ricade su una fritturina di calamari e totani. Il fritto è perfetto, asciutto, non unto, croccante.
Frittura di calamari e totani
Saltiamo il dessert e prendiamo due amari Jefferson per chiudere il nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 45 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.
La Sirena ad Avellino non delude mai le nostre attese. E’ un fantastico indirizzo se vuoi gustare una buona cucina di mare nel cuore del capoluogo irpino. Il locale è centrale e gradevole con la possibilità di poter pranzare e cenare anche all’aperto. Consiglio sempre di prenotare per riuscire a trovare posto. Le proposte di cucina si muovono nel solco della tradizione, pochi fronzoli e tanta sostanza. Qui quello che conta è la materia prima di assoluta qualità. Il pesce proviene dalle pescherie della stessa proprietà. Sorprendente l’abbinamento della mozzarella di bufala con il salmone affumicato, agli scialatielli ai frutti di mare che ho gustato qui, mancava solo la parola. Il servizio è veloce e informale, fornita la carta dei vini con molte etichette italiane, ovviamente irpine e anche qualche azienda estera. Buono il rapporto qualità – prezzo. L’altra garanzia è la presenza della titolare Carmen, perfetta padrona di casa e sempre pronta a venire incontro alle richieste degli ospiti.
La Sirena ad Avellino è certamente un indirizzo da segnare in agenda se vuoi gustare una buona cucina di mare nel capoluogo irpino e si conferma nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Garanzia.
La Sirena
Via Pasquale Stanislao Mancini n. 136
Avellino
Tel. 338 373 2506
Visita la pagina Fb del Ristorante La Sirena ad Avellino
Siamo ad Avellino, il capoluogo irpino ci regala sempre spunti interessanti e indirizzi degni di nota, capaci di fare la gioia dei food lovers e degli appassionati. Noi siamo tornati da Sa’ di cucina & co. Memori della nostra esperienza precedente, ci siamo fermati a cena. Siamo nel centro storico di Avellino, il Corso è distante pochi passi, così come la centralissima Piazza Libertà.
Sadi cucina Co. Avellino - Insegna Esterna
Il locale è come lo ricordavamo, l’atmosfera è intima, bella e curata l'illuminazione con particolari lampade a sospensione, l’arredo è sobrio e c’è grande attenzione ai dettagli. Ci saranno una quarantina di posti a sedere, sobria anche la mise en place. Noi ci accomodiamo e come al solito diamo uno sguardo al menù che cambia in base alla stagione e alla reperibilità di prodotti e materie prime. C’è un grande legame con il territorio, infatti in carta troneggiano diversi prodotti ed eccellenze irpine. Ci sono cinque proposte di antipasti, più un tagliere di salumi e formaggi, sei proposte di primi piatti, sette secondi, i dolci e una interessante e fornita carta dei vini. Da bere ordiniamo una minerale e un vino che spesso e volentieri prendiamo perché ci piace. Una bottiglia di Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Fantastico rosso, ottenuto da uve aglianico, di un bel colore rosso rubino intenso, con note di frutti rossi, quasi speziato, con buoni tannini e una personalità prorompente. Abbiamo fatto un’ottima scelta….
Rasott. Irpinia Campi Taurasini di Boccella
Noi cominciamo con un antipasto denominato “Lo chef racconta”, fiocco di culatello irpino di “Ciarcia”, polenta con funghi porcini e nocciole avellane, montanarina con broccoli e lardo e pecorino di Moliterno, ricottina con noci e miele e una polpettina al ragù. Davvero un ottimo incipit, nota di merito per i salumi (meraviglioso in particolare il fiocco di culatello) e la montanarina, soffice, morbida, profumata con i broccoli che amoreggiavano con il meraviglioso lardo, e che dire di quella polpettina al ragù? Mi ha ricordato quelle che faceva mamma…
Antipasto Lo chef racconta
L’altro antipasto che ordiniamo è una vera carezza: l’uovo all’occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino. Semplicemente divino. Lo ammetto, non sarà elegante ma ho fatto la scarpetta…
Uvo all'occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino
La nostra cena da Sa’ di cucina & co procede alla grande. L’antipasto non ha fatto altro che confermare quanto di buono avevamo notato la prima volta che siamo stati qui. Siamo curiosi di gustare i primi. Si comincia con un risotto “acquerello” mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino. Il risotto è mantecato alla perfezione, particolare la presenza del topinambur, profumato e meraviglioso il tartufo nero di Bagnoli.
Risotto acquerello mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino
Si continua con uno dei must della casa. Un piatto che gli ospiti di Sa’ di cucina & co apprezzano da sempre, la pasta e patate con crema di carote, polvere di olive nere, funghi porcini e provola. Questa rivisitazione della pasta e patate merita davvero applausi, per l’equilibrio degli ingredienti, per la particolare crema di carote (bella anche da vedere), per la provola che lega il tutto e per la presenza della polvere di olive nere che regala al piatto quella spinta in più.
Pasta e patate con crema di carota polvere di olive nere e funghi porcini
Chiudiamo il giro dei primi piatti con una pasta lunga, in questo caso spaghettoni quadrati con crema di friarielli, salsiccia e scaglie di pecorino. Anche qui, l’abbinamento è perfetto e il piatto non delude le nostre aspettative. Complimenti allo chef.
Spaghettoni quadrati con crema di friarielli, salsiccia e scaglie di pecorino
Decidiamo di prendere anche due secondi da dividerci. Optiamo per la pancia di maialino su crema di scarole, davvero un piatto fantastico….
Pancia di maialino su crema di scarole
E poi ecco la guancia di vitello brasata all’aglianico su purea di patate. La guancia, brasata con amore e perizia, morbidissima e di pregevole fattura si tagliava letteralmente con la forchetta, l’abbinamento con la purea di patate è una delle poche vere certezze della vita….
Guancia di vitello brasata all'aglianico su purea di patate
Siamo satolli e nostro malgrado saltiamo il dolce. Facciamo un generoso giro di amari (per me il Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Sa’ di cucina & co, 47 euro a persona. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.
Sa’ di cucina & co è stata una meravigliosa conferma. Situato nel cuore del centro storico di Avellino questo locale ha l’aria di un bistrot, bella l’atmosfera che c’è, grazie ad un arredo curaro e ad un perfetto gioco di illuminazione. In un primo tempo questo locale era una vineria che nel tempo si è trasformata in quello che è oggi: un meraviglioso ristorante che fa della qualità il suo mantra. Materie prime scelte e selezionate, stagionalità dei prodotti e un forte legame con il territorio. Le proposte di cucina sono un “mash up” di tradizione e creatività. Ottimi gli antipasti, l’uovo all’occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino mi ha incantato. Tra i primi, la pasta e patate con crema di carote, polvere di olive nere, funghi porcini e provola, da sola merita la visita, a dir poco spaziale. Anche la carne è eccellente, in particolare la guancia brasata all’aglianico che ho gustato era paradisiaca. Di livello la selezione dei vini e delle birre artigianali. Il servizio è veloce, puntuale e professionale. Il rapporto qualità – prezzo decisamene corretto. Sa’ di cucina & co ad Avellino si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia.
Sa’ di cucina & co
Via Chiesa Conservatorio n.22
Avellino
Tel. 349 5288325
Visita il sito web di Sa’ di cucina & co
Ritorna il tanto atteso appuntamento con le “Pizze Templari”. Questa volta torniamo in Irpinia, precisamente a Mercogliano. Siamo a pochi Km da Avellino, in Via Nazionale Torrette, in posizione centrale e semplice da raggiungere. Qui c’è Otto Grani, il locale è gradevole e l’impatto è decisamente positivo. Qui si può gustare la pizza ma anche delle interessanti proposte di cucina, noi eravamo curiosi di provare la loro pizza.
Il menù delle pizze è ben studiato e concepito, ci sono gli sfizi fritti e poi una trentina di proposte pizza legate alla tradizione ed altre più elaborate con abbinamenti studiati e particolari. Ci sono anche due pizze “in padellino”, la particolarità del padellino è che la pizza viene cotta in forno elettrico con un impasto ben lavorato che si mantiene morbido e soffice all’interno e croccante all’esterno. C’è poi la “Scrocchiarella”, la pizza “scranch” di Otto Grani e due proposte di pizza in Tre Cotture, cotta in modo davvero particolare con metodo a vapore, poi al forno e infine fritta (prima di essere condita). Noi degustiamo alcune proposte, e una delle pizze che ci è piaciuta particolarmente è stata la Parmigiana.
Otto Grani. Mercogliano - La Parmigiana Vista dall'alto
La Parmigiana di Otto Grani è fatta con provola di Agerola, crema di melanzane, parmigiana di melanzane e in uscita con fonduta di grana padano e olio Evo. L’impasto che abbiamo provato noi è un indiretto realizzato con prefermento. Il processo di lievimaturazione raggiunge le 48 ore. L’idratazione è bella spinta e raggiunge l’82%. Il cornicione è molto pronunciato e ben alveolato. Da sottolineare che il peso dei panetti è di 250 grammi. Di buona qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Grazie alla sapiente lavorazione dell'impasto e alla maestria del bravo pizzaiolo Giuseppe Imbimbo coadiuvato al forno da Domenico de Filippis la pizza si presenta morbida, soffice e decisamente digeribile.
La Parmigiana Dettaglio
La Parmigiana è la "Pizza Templare" della settimana. Ti consigliamo di provarla ma di gustare anche le altre proposte di Otto Grani. A breve leggerai la nostra recensione per scoprire altri dettagli e altre pizze. Giuseppe Imbimbo ha talento e mostra grande attenzione all’impasto e ai particolari. Tra le altre, da non perdere le pizze in Padellino, in particolare la Barba..rossa con barbabietola in doppia consistenza, robiola, timo limonato, chips di barbabetola e zest di limone.
La Parmigiana di Otto Grani
Otto Grani a Mercogliano è decisamente un indirizzo pizza da segnare in agenda. Quello che un tempo era il “Barotto”, dall’Autunno dello scorso anno si è trasformato in un locale accattivante, moderno, giovanile e gradevole. Qui trovi pizza e cucina a pranzo e cena. Noi abbiamo provato la pizza, una pizza che non delude le attese, l’impasto è lavorato a regola d’arte e ben lievitato, c’è grande rispetto della stagionalità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, molte delle quali raccontano il territorio irpino. Ma a breve ti racconterò altro, così come tornerò qui, per provare anche le proposte di cucine dello chef Argenziano. Intanto se sei un “Pizza Lover” e ti ha incuriosito questa Parmigiana, non ti resta che provarla, merita davvero.
Pizzeria Ristorante Otto Grani
Via Nazionale Torrette n.225
Mercogliano (Av)
Tel. 0825 682955
Visita la pagina Fb di Otto Grani
Siamo tornati ad Ariano Irpino che da un po’ di tempo ci sta regalando diverse novità e indirizzi degni di nota. La città del Tricolle non ci delude mai e spesso e volentieri torniamo da queste parti. Siamo stati a pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani ed è stata una piacevole scoperta. Il locale è semplice da raggiungere, anche per chi proviene dal napoletano. Si trova infatti in località Santa Barbara, proprio sulla SS90 e a pochi Km dall’Uscita autostradale di Grottaminarda della A-16. All’interno la Trattoria Braceria Due Nani, regala una sensazione di calore, il locale è rustico e accogliente con un arredo semplice, predomina il legno. Ci sono due ambienti, anche uno in una sorta di veranda. C’è anche uno spazio esterno, dove immaginiamo sia possibile pranzare o cenare durante la bella stagione.
Trattoria Braceria Due Nani. Ariano Irpino - Insegna Esterna
Ci accomodiamo al nostro tavolo, prenotato con dovuto anticipo. A fare gli onori di casa c’è Flavio Rubino, instancabile e appassionato. Flavio ha ripreso la storica attività di suo nonno (oste anche lui) che inizialmente era nella parte alta di Ariano. Sin da piccolo Flavio ha coltivato la passione per la cucina e l’ospitalità e dopo un po’ di studio e tanta esperienza ha deciso insieme alla moglie Mariagrazia di prendere in mano l’attività di famiglia, riprendendo anche il nome che deriva dalle statuette di due Nani che erano nel locale del nonno (le statue dei due Nani sono ancora ben visibili nella sala interna). Quindi questa è una bella storia di famiglia che continua nel tempo.
L’Oste Flavio ci illustra le proposte del giorno. Da notare che non c’è un menù scritto, ma i piatti e le proposte cambiano settimanalmente in base alla stagionalità, alla disponibilità di prodotti e materie prime sempre fresche e di qualità. Inizialmente il punto forte dei Due Nani era la carne, e la carne resta il perno di questo locale, selezionata con cura e scelta presso le migliori macellerie del territorio. Da un po’ però, c’è in carta anche la possibilità di mangiare pesce, con piatti e proposte che vedono come protagonista un ottimo pescato sempre fresco, proveniente dai migliori mercati ittici campani e della Puglia. Noi ordiniamo da bere una minerale e un generoso e ottimo aglianico locale. Cominciamo ordinando gli antipasti.
La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, emoziona e convince grazie ad un equilibrio incredibile di sapori e consistenze.
La Millefoglie di maialino con carciofi fritti ed erborinato di bufala
Il pancotto con colatura di alici, stracciatella e peperone crusco ha un sapore rustico, nobilitato dalla colatura di alici che regala carattere e una certa sapidità, stemperata dalla morbida e delicata stracciatella. Davvero un gran piatto.
Pancotto con colatura di alici stracciatella e peperoni cruschi
A dir poco sorprendente le cicoriette fritte su stracciatella e vellutata di ceci. E’ la prima volta che gusto le cicorie fritte, le ho trovate davvero interessanti, così come ho trovato azzeccato l’abbinamento con la stracciatella e soprattutto con la vellutata di ceci.
Cicoria fritta con stacciatella e vellutata di ceci
Gli antipasti ci hanno sorpreso e convinto con ottime le proposte, abbinamenti studiati e un’attenzione anche all’impiattamento. Dopo questo incipit convincente, le aspettative crescono e devo dire che i primi non deludono assolutamente le attese. I fusilloni all’amatriciana irpina sono una chicca. Una sorta di rivisitazione in chiave irpina del tradizionale piatto laziale, fatta in questo caso con pomodoro bio, guanciale irpino all’aglianico e pecorino di Carmasciano, davvero un inno al territorio.
Fusilloni all’amatriciana irpina
Dal sapore contadino e intenso i cicatielli con broccoli e peperoni cruschi. I cicatielli sono un formato di pasta fresca tipica della zona, perfetto il matrimonio di broccoli con i peperoni cruschi (molto usati e presenti nella cucina arianese).
Cicatielli con broccoli e peperoni cruschi
Chiudiamo la carrellata dei primi che abbiamo gustato con una sublime carbonara agli asparagi selvatici. Fatta con gli spaghettoni quadrati, questa carbonara è avvolgente, gustosa e resa ancora più particolare grazie alla presenza degli asparagi selvatici per cui ho un debole. Fantastico piatto.
Carbonara di asparagi selvatici
Siamo sazi ma non possiamo non gustare un secondo. Uno dei must della Trattoria Braceria Due Nani è la carne, e allora optiamo per una bella tagliata di Rib Eye con caciocavallo e peperone crusco. Spettacolo allo stato puro…..
Tagliata di rib eye con caciocavallo e peperone crusco
Come contorno scegliamo delle buonissime chips di patate fresche. Da notare come il fritto sia asciutto e non unto…
Chips di patatine fritte
E degli squisiti lampascioni in agrodolce. I lampascioni sono tipici della cucina pugliese ma si trovano anche da queste parti, non dimentichiamoci che Ariano Irpino non è distante dal confine con la Puglia e in particolare con la Daunia e la provincia di Foggia.
Lampascioni in agrodolce
Saremmo sazi ma possiamo chiudere il nostro pranzo senza una nota dolce? Certo che no. L’oste Flavio Rubino ci vizia portandoci del meraviglioso cioccolato belga fondente.
Cioccolato belga
Dei cantuccini, da accompagnare ad un amaro Jefferson servito rigorosamente con scorza d’arancia e rosmarino. Ma poi ci fa assaggiare anche un babà e una crema catalana.
Cantuccini
Per il nostro pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani paghiamo sui 50 euro a persona. Rapporto qualità prezzo assolutamente corretto.
La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino è stata una piacevole scoperta. Il locale è rustico, carino e accogliente e si raggiunge facilmente. Si trova in Contrada Santa Barbara, sulla SS90 a pochi Km dall’uscita dell’A-16 di Grottaminarda. Qui trovi una cucina del territorio ben eseguita, con piatti in prevalenza di carne ma anche di pesce. Ottimi i primi anche con la pasta fresca fatta a mano. La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, mi ha sorpreso per il suo eccezionale equilibrio e per la presenza dell’erborinato di bufala, il pancotto con colatura di alici e peperone crusco crea dipendenza. La carbonara di asparagi selvatici da sola merita il viaggio. I cicatielli con broccoli e peperoni cruschi piaceranno a chi ama i sapori contadini e le tradizioni. La carne poi è eccellente, torneremo a breve per gustare altre proposte.
L’oste Flavio Rubino è appassionato, preparato e sempre attento alle esigente degli ospiti. Il servizio è informale e veloce. Fornita la carta dei vini con oltre 100 etichette. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino entra nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.
Trattoria Braceria Due Nani
Contrada Santa Barbara, n.1
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 185 3895
Visita il sito web della Trattoria Braceria Due Nani