Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.
Ti proponiamo la ricetta di un bel primo piatto che abbiamo gustato da Eccellenze Nolane - Agriturismo di città a Nola. Sono le mezze maniche al ragù di polpo. Ci sono davvero piaciute e abbiamo chiesto al bravissimo chef Ciro Del Vecchio di darci la ricetta. Il ragù di polpo è davvero semplice da preparare, profumato, avvolgente e rappresenta una buona alternativa al classico ragù fatto con la carne. Vediamo come si prepara…
Ingredienti per 4 persone:
- 300 gr. di mezze maniche rigate
- Un polpo di 500/600 gr.
- 30 gr. di olio extravergine di oliva bio
- 5 gr. di aglio tritato
- 10 gr. di prezzemolo tritato
- 20 gr. di capperi di Pantelleria dissalati
- 150gr.di olive nere itrane già denocciolate
- Mezzo bicchiere di vino bianco secco
- 400 gr. di pomodorini Datterini (qui sono stati usati i datterini caramella di Eccellenze Nolane)
- 10 gr .di sale marino iodato
Procedimento:
Prima operazione importante è quella di pulire bene il polpo (bisogna eliminare bene sia gli occhi che il becco del polpo). Passare sotto l’acqua corrente, poi asciugarlo tamponando bene con carta da cucina. Dopo averlo pulito, sciacquato e asciugato, tagliare il polpo a pezzetti più o meno della stessa grandezza.
In una padella alta, far soffriggere, olio e aglio, una volta imbiondito l’aglio, aggiungere il prezzemolo e il polpo. Cuocere il polpo per 5/6 minuti, far sfumare con il vino. Aggiungere capperi, olive e datterini (caramella di eccellenze Nolane) ultimando la cottura aggiungendo il sale. Il sugo deve cuocere per almeno una mezz’ora. Se dovesse addensarsi troppo, aggiungere un po’ di acqua. Per capire quando il nostro ragù è pronto, dobbiamo considerare la consistenza del polpo. Quando il polpo sarà morbido, vuol dire che il ragù è pronto.
A questo punto dopo aver cotto la pasta al dente, bisogna tuffarla nel ragù di polpo. Mantechiamo bene e serviamo con un ciuffo di prezzemolo fresco. Il piatto è pronto.
- Chef Ciro Del Vecchio –
Eccellenze Nolane
Via Mario de Sena n.247
Nola (Na)
Tel. 081 1874 6505
Visita il sito web di Eccellenze Nolane
La Pizza Templare della settimana è una pizza che abbiamo gustato da Corrado Alfano da PiGreco Pizzeria a Volla e che ci ha letteralmente conquistato: la Provola e Pepe 2.0.
Venire da Corrado Alfano è sempre una buona idea. La pizzeria è molto carina, la location è curata, moderna, giovanile e trasmette all’ospite una bella sensazione di familiarità. Azzeccata la scelta dei colori e delle sedute, l’arredo è minimal ma accattivante. C’è una sala interna e un bel dehors molto luminoso e attrezzato. Il menù è ben studiato e concepito si va dalle frittatine al bun fritto con la mozzarella di bufala campana DOC, dalle montanarine proposte in diverse varianti (da non perdere la classica e la genovese), ai crocchè della tradizione. E poi le pizze dalle classiche a quelle più creative con farciture, topping e abbinamenti che valorizzano ed esaltano quella che è la stagionalità dei prodotti ed il territorio. Da provare anche i Padellini che vengono realizzati con una doppia cottura e con impasti ad alta idratazione usando farine poco raffinate, ricche di crusca.
PiGreco Pizzeria - La Provola e Pepe 2.0 vista dall'alto
Noi tra le altre abbiamo provato la Provola e Pepe 2.0 con pomodoro bio italiano, provola affumicata di Agerola, pepe nero, ciuffi di ricotta di pecora, pestato di pomodorino del piennolo e olio Evo. Una rivisitazione in chiave contemporanea della classica e tradizionale provola e pepe. Una pizza di cui ci siamo innamorati, con la delicata ricotta che si sposa alla perfezione con la provola affumicata e il pestato di pomodoro del piennolo. Un matrimonio davvero felice.
PiGreco Pizzeria - La Provola e pepe 2.0 Dettaglio alveolatura
Una vera esplosione di sapori in un perfetto equilibrio. La Provola e Pepe 2.0 esalta l’impasto realizzato da Corrado Alfano, un bel diretto realizzato con un blend di farine (di tipo 0, di tipo 1 macinata a pietra e tipo 1 con germe di grano) con una lievitazione di almeno di 48 ore. L’idratazione è abbastanza spinta. L’alveolatura bella pronunciata. Il risultato è una pizza profumata soffice ma al contempo fragrante. Davvero complimenti.
PiGreco Pizzeria - La Provola e pepe 2.0
La Provola e Pepe 2.0 è la Pizza Templare della settimana, ma è anche il pretesto per provare altre proposte di Corrado Alfano e di PiGreco Pizzeria. Un progetto che ha consentito a Corrado di realizzare il suo sogno, quello di una pizzeria tutta sua. PiGreco è una pizzeria in cui c’è amore e lo si vede in tanti piccoli dettagli, anche nel gioco di squadra di un team compatto e unito e nella passione che tutta la famiglia di Corrado ci mette, la moglie Giulia i figli Umberto e Rossella e tutti i collaboratori. Normalmente nei progetti dove c’è amore e passione si raggiungono grandi risultati. PiGreco Pizzeria a Volla non può mancare nella nostra guida sul web tra quelle che sono a parer nostro le pizzerie da non perdere. Assoluta garanzia.
PiGreco Pizzeria
Via Famiglietti n.6
Volla (Na)
Tel. 081 399 92 33
Visita la Pagina Fb di PiGreco Pizzeria
Siamo tornati a Sant’Agata de’ Goti. Questo borgo è tra i più belli della Campania, la sua origine si perde nel tempo e conserva tutto il fascino di un paese medievale incastonato in una natura rigogliosa. Il suo centro storico si trova infatti in bella e scenografica posizione su una sorta di terrazza tufacea, quasi un’isola tra due affluenti del fiume Isclero, il Martorano e il Riello i quali formano una specie di incrocio di profondissimi valloni. Tantissimi i monumenti e le opere d’arte presenti in questo luogo.
Sant'Agata de'Goti - Il centro storico dal ponte sul Martorano
Sant’Agata dè Goti è un borgo da visitare anche per le bontà enogastronomiche, in primis le mele annurche, ma anche l’olio, i vini (famosa la falanghina del Taburno), il miele, i formaggi ovini, caprini. Noi dopo una bella passeggiata nel centro storico ci siamo spostati poco contano dal centro e ci siamo fermati per pranzo da Amaranto Agriturismo. Ci troviamo in contrada San Paolo. La struttura è molto bella, in stile liberty immersa in un piccolo borgo e nel verde della campagna. Una campagna che accoglie l’ospite con generosità e calore: grandi spazi, alberi di ulivo, alberi da frutto, piccoli terrazzamenti con muri a secco, ci sono anche spazi di svago e sentieri per passeggiare.
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de' Goti - Insegna Esterna
Sistemata l’auto nel comodo parcheggio della struttura all’ombra degli ulivi, ci accomodiamo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo. Veniamo accolti con grande garbo e gentilezza da Angela Ascierto, vera anima insieme alla sua famiglia di questo luogo. Questa era la proprietà dei nonni: un casale con annessa campagna che è rinato grazie alla lungimiranza, alla passione e all’impegno di chi ha creduto in questo progetto che fa della genuina accoglienza e della buona cucina locale un vero e proprio mantra. All’interno ci sono 3 ambienti, due sale. L’arredo è curato, ci sono qua e là oggetti che richiamano al mondo contadino di un tempo. In particolare all'ingresso ho notato una bella madia antica che un tempo veniva usata come supporto per impastare il pane ma anche per conservare farina ed altri prodotti. Noi ci accomodiamo nella sala con il camino. Siamo convinti che d’Inverno, con il fuoco acceso, pranzare qui sia davvero bello. Da sottolineare come Amaranto Agriturismo disponga anche di camere per gli ospiti per un totale di 14 posti letto.
Amaranto Agriturismo - Particolare della sala con camino
Il menù varia ogni settimana sulla base della disponibilità dei prodotti e della stagionalità. Si comincia… Arriva il pane e ci portano da bere minerale e un generoso aglianico locale. Ecco un piatto con salumi e formaggi del Sannio, prosciutto di cantina, pancetta arrotolata e capocollo. Buonissimo il prosciutto, sapido il giusto, davvero di alto livello. Nota di merito anche per il capocollo. Poi un formaggio semistagionato con miele e chicchi di melograno. Una bruschetta con formaggio di pecora e pomodori secchi e un tocchetto di rustico alle verdure.
Antipasto Amaranto
Si continua con delle ottime mozzarelline. Che personalmente ho con grande piacere accompagnato al fantastico prosciutto di cui sopra….
Mozzarelline
Ci servono poi delle deliziose melanzane sott’olio homemade, fatte come si deve. Gustandole e chiudendo gli occhi, ho ricordato quando mamma e nonna le facevano a casa. Fantastiche…
Melanzane sott'olio
Se le melanzane ci sono piaciute con i bocconcini di maialino al forno con le patate raggiungiamo livelli siderali. Di un buono inaudito, veri sapori contadini, sapori rustici.
Bocconcini di maialino al forno con patate
Gradito omaggio, ci vene servita una ciotolina con l’olio nuovo, prodotto in Agriturismo, dove sono presenti numerose piante di ulivo. L’olio prodotto da Amaranto Agriturismo è di pregevole fattura, profumato, con piacevoli note erbacee e fruttate. Confesso che ne ho provato un bel po’ con il buon pane locale che ci hanno portato. Non potevo esimermi....
L'olio nuovo bio di Amaranto Agriturismo
L’antipasto di Amaranto Agriturismo è un piccolo compendio di sapori e genuini prodotti e piatti della cucina contadina locale. In attesa dei primi, ci alziamo a fare due passi e dalla finestra della sala, ammiriamo il centro storico di Sant’Agata de' Goti che in lontananza fa bella mostra di sé come in una meravigliosa cartolina che cambia colore e sfumature con il passare del tempo e delle stagioni. Si torna a tavola, perché sono arrivati i fusilli freschi arrotolati al ferretto con i funghi porcini. Piatto delizioso, la pasta è tenace e rustica, ben condita con un sughetto ai porcini a cui mancava solo la parola…
Fusilli freschi arrotolati al ferretto con funghi porcini
Ci intratteniamo a parlare piacevolmente con altri ospiti vicini al nostro tavolo che come noi stanno apprezzando il pranzo. Ecco che ci servono gli gnocchi al forno con formaggio filante e pomodoro. Piatto che è una garanzia, cucinato come si deve, buonissimi gli gnocchi handmade, per non parlare della passata di pomodoro prodotta in Agrtiturismo, profumatissima.
Gnocchi al forno con formaggio filante e pomodoro
Anche il secondo piatto non delude le attese, anzi mi conquista. Morbida e profumata la spalla di maiale ai sapori dell’orto con patate al forno.
Spalla di maiale ai sapori dell'orto con patate al forno
"Dulcis in fundo", ecco la sbriciolata ricotta e cioccolato ovviamente handmade, talmente buona che avrei fatto volentieri il bis.
Sbriciolata con cioccolato e ricotta
Altra chicca sono le caldarroste che ci vengono servite, le castagne che provengono dalle tenuta di famiglia, scaldano il cuore e mettono sempre di buonumore.
Caldarroste
Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e amaro. Chiediamo il conto e paghiamo 30 euro a persona. Questo è il costo del menù fisso per adulti, 20 euro invece per il menù bimbi. Un rapporto qualità prezzo davvero favoloso. Complimenti.
Amaranto Agriturismo è stata una meravigliosa scoperta. Bella la location, un villino di campagna in stile liberty con tre ambienti e una bellissima sala con camino. C’è anche gradevole un patio esterno in legno dove durante la bella stagione si può pranzare o cenare all’aperto. La cucina sorprende con piatti e pietanze legati alla tradizione contadina e con prodotti provenienti in buona parte dall’Agriturismo, come l’olio Evo, le passate di pomodoro, le conserve (tanto per citarne qualcuno). Buoni i salumi, meraviglioso il prosciutto di cantina, i bocconcini di maiale al forno con patate conquistano. Di buona fattura i primi realizzati sempre con pasta fatta a mano. Di qualità la carne. Nota di merito per i dolci, quella sbriciolata mi è rimasta nella memoria. Il servizio in sala è preciso, veloce e informale. Perfetta l’accoglienza. Oserei dire sbalorditivo il rapporto qualità- prezzo. Angela Ascierto è una perfetta padrona di casa, discreta ma sempre presente nel consigliare gli ospiti. In cucina ci sono Giusy che è una certezza, Salvatore simpatico e innovativo, è l’esperto di prodotti del territorio e materie prime e poi Antonella che con sapienza e amore prepara i dolci. Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti è davvero una bella storia che merita di essere raccontata. Ci fa piacere essere noi i primi a cominciare a raccontarla. Amaranto Agriturismo entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro gli Agriturismi da non perdere. Rivelazione.
Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo
Siamo nel baianese, per la precisione ad Avella, paese inserito in un contesto naturalistico interessante e ricco di storia con alcuni monumenti di grande importanza, su tutti lo splendido Anfiteatro di età romana, qui un tempo sorgeva la antica “Abella” che era uno dei centri più vivaci e importanti dell’antica Campania Felix. Qui ad Avella c’è un indirizzo a noi molto caro: Porta Riva Ristorante. Infatti spesso veniamo qui e più volte ti abbiamo raccontato di questo luogo e della sua cucina. Mancavamo da un po’, ci siamo tornati a pranzo di Domenica. Porta Riva Ristorante si trova dove un tempo sorgeva la antica porta Riva nei pressi del fiume Clanio, da qui si passava di qui per andare verso il Castello di Avella che ancora oggi placido e fiero, osserva tutti dall’alto su di una collina. Sistemata l’auto nel comodo parcheggio del ristorante entriamo. Veniamo accolti con garbo e gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo. La sala è bella grande e luminosa grazie alle tante vetrate da cui entra tanta luce, dominano i colori chiari, c’è un arredo curato e sobrio, belli i lampadari, e belli i quadri alle pareti con riferimenti al mondo delle fiabe. L’atmosfera qui da Porta Riva Ristorante è sempre gradevole. Solito sguardo di ordinanza al menù, che presenta due sezioni, una per le proposte di ristorante, l’altra per le pizze, si, perché di sera da Porta Riva si possono gustare anche le pizze realizzate da uno dei decani tra i pizzaioli del territorio: Mario Spoletta, che è insieme alla sua famiglia, alla moglie Annamaria, Angela e in particolare alla gentile e bravissima Michela portano avanti questo progetto. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Trespadini Irpinia Campi Taurasini DOC dell’Azienda Boccella Rosa, un rosso poderoso, ottenuto da uve di aglianico in purezza, con un colore rosso rubino intenso, sentori di amarene e frutti rossi, pepe e spezie. Un vino con un bel tannino e una grande personalità.
Trespadini Aglianico Irpinia Campi Taurasini Bio di Boccella Rosa
Intanto arriva il buon pane locale....
Il buon pane locale
Ed ecco le pagnottelle handmade di Porta Riva davvero deliziose…..
Pagnottelle handmade
Prima degli antipasti un graditissimo entrée, una mitica montanarina, fragrante e profumata…
Montanarina
E poi un trancio di panino napoletano, che definire buono è riduttivo….
Trancio di panino napoletano
Come antipasti abbiamo scelto, sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere. Delicato il baccalà, esaltato dalla crema di scarola e dalla polvere di olive nere. Poi si sa che scarola e baccalà è un matrimonio felice…
Sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere
L’altro antipasto è sorprendente, in carta si chiama Tondo e Croccante, in pratica è un uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero. Piatto davvero fantastico, paradisiaca la fonduta al tartufo che valorizzava alla grande l’uovo.
Uovo impanato e fritto con fonduta al tartufo
Siamo partiti davvero alla grande, per questo l’attesa e la curiosità per i primi piatti aumenta.. Si comincia con uno dei must di Porta Riva Ristorante e presente da sempre in carta: la genovese irpina. Sono gli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e funghi porcini del Partenio. Piatto che pur avendo ingredienti decisi, risulta equilibrato, davvero felice l’abbinamento della cipolla ramata con i porcini, per non parlare della carne gustosa e tenera, si scioglieva in bocca.
La Genovese Irpina
L’altro primo è un piatto di mare, in carta si chiama “Dal Vesuvio con Amore”, sono i mezzi paccheri con pomodorini del piennolo del Vesuvio, calamarelle e olive caiazzane. Se potessi trasferirti il profumo di questo piatto lo farei volentieri. Inebriante, davvero un soffio di piacere, meravigliosi i pomodorini del piennolo, gustose le calamarelle, a completare il piatto le olive caiazzane che personalmente adoro.
Mezzi paccheri con pomodorini del piennolo, calamarelle e olive caiazzane
Saremmo sazi, ma troviamo lo spazio anche per un secondo. Memori di quanto ci sia piaciuto in passato l’hamburger, prendiamo un burger di marchigiana con chips di patate, caciocavallo e cipolle caramellate. Inutile dire che la carne era super, gustosa, succosa.
Burger di marchigiana con caciocavallo podolico, chips di patate e cipolla caramellata
Come contorno ordino delle patate e porcini. Quando vengo da Porta Riva nella stagione fredda, questo è uno dei miei contorni preferiti insieme agli immancabili friarielli in saltati in padella.
Patate al forno e porcini
Nostro malgrado saltiamo il dolce. Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e un amaro Jefferson, servito con fetta di arancia caramellata.
Amaro Jefferson con fetta di arancia caramellata
Eravamo in quattro e paghiamo per il nostro pranzo da Porta Riva Ristorante 40 euro a persona per 4 antipasti, 4 primi, due secondi e due contorni. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Porta Riva Ristorante rappresenta una piacevole certezza per noi. Il locale è gradevole, luminoso e spazioso. Il menù cambia in base alla stagionalità e disponibilità di prodotti e materie prime. Le proposte di cucina sono convincenti, l’uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero lo sogno anche di notte. La genovese irpina è il piatto che resta nella memoria, non a caso è da sempre presente in carta. Ottima la carne. Complimenti alla brigata di cucina e alla signora Annamaria che hanno raggiunto un ottimo standard grazie alla consulenza e ai consigli dello chef Andrea Pagano. Il personale è garbato e gentile, il servizio veloce e informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma indirizzo da segnare in agenda. Merita assolutamente la visita. Garantiamo noi…
Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva Ristorante
Per l’appuntamento settimanale con la "Pizza Templare” ci spostiamo nel Sannio, precisamente a Pietrelcina, il paese cha ha dato i natali a San Pio e luogo di grande bellezza. Più volte siamo stati da Radici – Pizzeria Agricola, perché ci siamo innamorati della filosofia che c’è dietro questa pizzeria: amore, passione per il territorio e la volontà di proporre qualcosa di unico. L'idea è proporre quella che potremmo definire “pizza del territorio” grazie all’uso di ortaggi e verdure biologiche provenienti dal loro orto. Grazie ad una ricerca costante, alla qualità dei prodotti, alla scelta oculata della farina, e ad una sinergia e collaborazione con produttori del Sannio per celebrare questa ricerca delle “radici” e delle tradizioni gastronomiche di un territorio così bello e ricco.
La "Pizza Templare" della settimana è uno dei must di Radici Pizzeria Agricola: la Margherita Radici, una pizza in cui c’è davvero l’anima di questo luogo. Viene realizzata con ben quattro tipi di pomodori cotti al forno a legna, (datterino giallo e rosso, pomodorino pizzuto e il San Marzano di Pietrelcina) e poi mozzarella di bufala, parmigiano, pecorino, olio Evo del Sannio e basilico. Un tripudio di gusto che potremmo definire “rustico”, perché i pomodori vengono ben puliti, tagliati e messi in teglia nel forno a legna con una cottura delicata e lenta. Poi vengono schiacciati grossolanamente e usati per farcire la pizza. Ti possiamo garantire che il profumo è inebriante e il gusto inimitabile.
La Margherita Radici
A questo si aggiunga l’impasto di Gerardo Rossi, un bel diretto realizzato con bravura e abilità, con un’idratazione non molto spinta (65%), e una lievi-maturazione di 18/24 ore. Da notare l’alveolatura bella marcata. Nel complesso una pizza fragrante, leggera e soffice.
Dettaglio Alveolatura
La Margherita Radici è una pizza imperdibile, assolutamente da provare, che da sola vale il viaggio qui. Dietro a tutto quello che rappresenta Radici – Pizzeria Agricola c’è la passione di Gerardo Rossi, che anni fa si è innamorato di questi luoghi e ha deciso di mettere qui “radici”, la bravura di Anita, la gentilezza e la preparazione di Alessio e di tutto il team giovane e dinamico. Ci si rivede presto…
Radici - Pizzeria Agricola
SS212, n.69
Pietrelcina (Bn)
Tel. 351 9190762
Visita la pagina Fb di Radici Pizzeria Agricola
Il progetto di Eccellenze Nolane è lodevole: valorizzare il territorio partendo da un vero e proprio patto etico, che dia valore primario all’agricoltura. Nasce così la Cooperativa agricola con coltivazioni bio, che ha vinto la sua grande scommessa: far crescere il San Marzano DOP sui terreni dell’agro nolano laddove lo coltivavano i nonni. Così, tanti terreni un tempo incolti sono tornati ad essere vivi e a produrre ortaggi e pomodori assolutamente biologici. Poi è nato anche il punto vendita dove è possibile acquistare prodotti, conserve, marmellate e sughi pronti della linea “InDispensabile” dal laboratorio di Eccellenze Nolane e quello che hanno definito “Agriturismo di città”, dove poter degustare la cucina realizzata in prevalenza con gli ortaggi della cooperativa.
Siamo a Nola nella centralissima Via Mario De Sena, a due passi dalla stazione della Circumvesuviana. Il locale è gradevole, non grandissimo, prevale il legno, che dona un senso di rassicurante familiarità e ospitalità “agreste”, eppure siamo in città.
Ci accomodiamo, da bere una minerale e due calici di rosso, abbiamo scelto un vino siciliano, il Merlot di Cusumano, un bel vino rosso ottenuto da uve merlot in purezza, con bella nota di frutti rossi e gusto pieno, morbido e avvolgente. Diamo un’occhiata al menù dove trionfa quella che definiscono cucina “eubiotica”, ossia del vivere bene, tutte proposte realizzate con i prodotti biologici dei loro campi e senza uso di pesticidi chimici. In carta ci sono otto proposte di antipasto, i cozzetielli di pane casereccio (con polpetta, parmigiana e papaccella e caciocavallo). Poi ci sono tre primi piatti di terra e tre di mare, più un primo fuori menù. Poi tre secondi di terra e tre di mare più un fuori menù di mare/terra e poi contorni e dolci. Intanto arrivano pane e grissini di loro produzione al pomodoro (buonissimi). Ecco un graditissimo entrée, una sfera di patate e zucca con fonduta di bufala.
Entrée
Ci servono per accompagnare l'entrée, un singolare spritz al pomodoro.
Spritz al pomodoro
Si comincia con il tagliere Eccellenze Nolane per due presone, con un misto di loro sott’oli, (friarielli, cavoletti di Bruxelles e papaccelle napoletane), ricottina di pecora, mozzarelline di bufala e marmellata di pomodoro. Poi i salumi, salame Napoli, prosciutto e lonzino. Tutto di ottima fattura ma quei sott’oli erano divini….
Il Tagliere Eccellenze Nolane
Poi assaggiamo sua maestà la parmigiana di Melanzane, fatta come tradizione napoletana vuole: melanzane fritte con dite con ragù napoletano, con antico pomodoro di Napoli, pepe, caciocavallo podolico, pecorino e grana. Una parmigiana saporita, goduriosa, a cui mancava solo la parola. Complimenti allo chef Ciro Del Vecchio. Era da tempo che non mangiavo una parmigiana così buona…
Parmigiana di Melanzane
Come antipasto assaggiamo anche la loro “pizza al ruoto”, con un impasto fatto come tradizione vuole e rigorosamente con lievito madre, gustiamo quella con denominata “scarpariello gialla” con pomodorini datterini gialli, pecorino romano e un po’ di piccante, la classica marinara con antico pomodoro di Napoli, olio Evo, origano e aglio, la mitica genovese e la parmigiana.
La pizza al ruoto
L’antipasto ci ha soddisfatto e per questo siamo ancora più curiosi di gustare i primi, la scelta ricade su un primo fuori menù: gli spaghetti con baccalà, fiori di zucca e bottarga. Gli spaghetti sono ben conditi, gustoso il baccalà, e perfetto l’equilibrio tra la delicatezza dei fiori di zucca e la nota sapida e intensa della bottarga.
Spaghetti con baccalà, fiori di zucca e bottarga
Le mezze maniche al ragù di polpo sono rassicuranti come le parole di mammà. Cottura perfetta della pasta, sugo bello tirato e un sapore incredibile grazie al polpo, ai pomodorini datterini, le olive nere itrane e i capperi di Pantelleria. Gran bel piatto.
Mezze maniche al ragù di polpo
Siamo sazi ma decidiamo comunque di prendere un secondo in due. Ecco una il baccalà in cassuola, con datterini. olive nere e capperi di Pantelleria. Il baccalà è davvero eccellente, morbido, non eccessivamente sapido, gustoso.
Baccalà in cassuola
Saltiamo il dolce, prendiamo però due liquorini a base di ciliegia. E chiediamo il conto…Abbiamo pagato per il nostro pranzo da Eccellenze Nolane, 50 euro a persona. Ah dimenticavo, molto gradita e simpatica l’idea di regalare a tutti gli ospiti una confettura bio di loro produzione.
Confettura di prugne bianche
Eccellenze Nolane è un decisamente un indirizzo interessante. I piatti vengono realizzati con prodotti coltivati in modo biologico nei campi della cooperativa agricola, si tratta quindi di una vera cucina a Km 0. Il menù segue chiaramente la stagionalità e la territorialità. Complimenti allo chef Ciro del Vecchio, capace di proporre una cucina della tradizione ma con una buona spinta. La pizza al ruoto è meravigliosa e ha risvegliato in noi ricordi d’infanzia. Paradisiaca la parmigiana di melanzane, notevole anche le mezze maniche al ragù di polpo. Il baccalà in cassuola è stata una vera carezza. Insomma da Eccellenze Nolane il gusto fa rima con benessere. Qui trovi una cucina eubiotica che strizza l’occhio alla salute. L’ambiente è gradevole, il locale pur non essendo molto grande, è bello e rustico. Bella idea quella di dare la possibilità di acquistare i prodotti della cooperativa e carino anche il gentile omaggio delle confetture bio agli ospiti. Servizio veloce e informale. Eccellenze Nolane a Nola, merita la visita. Facci un salto, è davvero un indirizzo da segnare in agenda.
Eccellenze Nolane
Via Mario de Sena n.247
Nola (Na)
Tel. 081 1874 6505
Visita il sito di Eccellenze Nolane
La zucca è una delle protagoniste indiscusse della tavola d’Autunno, ed è anche la protagonista di questo piatto meraviglioso che abbiamo gustato dalla nostra amica, la bravissima Isabella Preziuso, chef e “anima” della Locanda La Molara a Summonte. Questa parmigiana di zucca ti sorprenderà, è delicata, gustosa e in più semplicissima da fare. Quando si parla di parmigiana, pensiamo subito alle melanzane come è giusto che sia, ma questa parmigiana di zucca non ti deluderà. Ecco la ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
- 500 gr di zucca
- 150 gr di scamorza
- 100 gr di prosciutto cotto
- Olio Evo q.b.
- Parmigiano grattugiato q.b.
- Sale e pepe q.b.
Parmigiana di Zucca
Procedimento:
Eliminare la buccia e tagliare la zucca a fette sottilissime.
Friggere ogni fetta di zucca, da entrambi i lati in olio evo. Nel frattempo grattugiare il prosciutto cotto e la scamorza.
Disporre in una teglia di ceramica un primo strato delle fette di zucca un po’ di sale e pepe poi aggiungere prosciutto cotto e scamorza chiudere con un altro strato di zucca e fate quest’operazione fino ad esaurimento zucca coprire solo l’ultimo strato finale con un po’ di parmigiano .
Cuocete in forno a 180° per 15 minuti. La nostra parnigiana di zucca è pronta...
Parmigiana di Zucca - Dettaglio
Locanda La Molara
Via Campo di Maio n.3
Summonte (Av)
Tel. 0825 691511
Visita la pagina Fb della Locanda La Molara
Oratino è sicuramente uno dei borghi più caratteristici e belli del Molise, si trova a pochi Km da Campobasso e accoglie il visitatore dall’alto dei suoi quasi 800 metri sul livello del mare, con il suo suggestivo centro storico di origine medievale dalla caratteristica forma circolare e con la bellezza dei paesaggi e della natura. Infatti grazie alla sua posizione panoramica, dal belvedere di Oratino si può ammirare la Valle del Biferno, e persino i Monti del Matese e la Majella. Se sei da queste parti, non puoi non fare una tappa al Ristorante Olmicello. Il locale si trova proprio nel centro storico, in un antico palazzo datato 1816, dove un tempo c’era un vecchio frantoio (visibile ancora oggi sul terrazzo esterno).
Non è la prima volta che veniamo al Ristorante Olmicello, siamo innamorati dell’atmosfera che si respira in questo luogo, bellissime le sale in pietra con le caratteristiche volte a botte che si alternano a quelle a crociera, ma ci piace anche la genuina accoglienza del padrone di casa Nicola Iafelice e chiaramente la proposta gastronomica. Qui trovi una cucina molisana fatta con amor: paste fatte a mano, verdure fresche e una carne di grande qualità.
Ristorante Olmicello. Oratino - Particolare di una delle sale interne
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Ramitello dell’azienda Di Majo Norante. Un rosso da uve Montepulciano (80 %) e Aglianico (20%). Di un bel colore rosso rubino intenso, al naso presenta sentori di frutta rossa, con un bel tannino e un corpo equilibrato. Ottimo consiglio quello di Nicola.
Ramitello di Di Majo Norante
Cominciamo con il mitico antipasto del territorio del Ristorante Olmicello. Un trionfo di bontà stagionali, salumi e formaggi: fiori di zucca in pastella, formaggio primo sale panato al forno, pecorino stagionato, prosciutto molisano, capocollo, verdurine grigliate, dei funghi di pioppo al gratin, dei tocchetti di pizza di patate e di rustico. E al centro la tradizione contadina le buonissime pallotte cacio e uova. Sono in pratica delle palline, delle polpettine fatte con mollica di pane, uova formaggio cotte in un bel sugo al pomodoro. Uno dei piatti tipici della cucina contadina abruzzese e molisana.
Antipasto del territorio
Ecco che arriva un altro must della tradizione contadina: pizza e minestra, ossia verdure di campo con pizza di mais sbriciolata. Semplicemente deliziosa.
Pizza e minestra
Come sempre l’antipasto del Ristorante Olmicello non delude mai. E’ il momento dei primi. Siamo in quattro e prendiamo un piatto di crioli con pomodorini freschi e guanciale. Buonissimi nella loro semplicità, grazie ad una pasta di ottima fattura e ad ingredienti freschissimi, nota di merito per il guanciale davvero spaziale. I crioli sono un formato di pasta tipico della cucina molisana, fatti con uova e farina e simili per certi versi agli spaghetti alla chitarra.
Crioli con pomodorini e guanciale
L’altro primo è il piatto della Domenica per eccellenza: cavatelli al ragù della tradizione. Il ragù di carne era bello tirato e profumato, davvero fatto come si deve.
Cavatelli al ragù della tradizione
Poi ordiniamo due primi che hanno con i porcini, i protagonisti della tavola d’Autunno. Precisamente fettuccine con funghi porcini e guanciale. Questo piatto ci ha conquistato, il connubio tra porcini e guanciale è meraviglioso, e la pasta è ben condita e profumata.
Fettuccine con porcini e guanciale
Il nostro pranzo prosegue alla grande. C’è spazio anche i secondi. Optiamo per il baccalà con pomodorini e olive, cucinato alla perfezione. Il baccalà fa parte della tradizione oratinese, in effetti è quello che molti chiamano il “pesce di montagna”, perché grazie al suo metodo di conservazione, poteva essere consumato senza problemi anche durante la stagione invernale.
Baccalà con pomodorini e olive
E poi delle ottime salsicce con semi di finocchietto alla brace. Spesso quando passiamo di qui al Ristorante Olmicello prendiamo tagliata e appunto salsicce, proprio per la grande qualità della carne.
Salsicce alla brace
Come contorni ecco un’insalata e delle fantastiche patate fresche tagliate al momento e fritte.
Patate fresche fritte
Chiudiamo in dolcezza il nostro pranzo. Scegliamo un dolce che quando siamo qui ordiniamo sempre e di cui siamo innamorati. La millefoglie composta al momento con crema chantilly e amarene, della Pasticceria Sorriso di Loretta Fatica, che si trova in Piazza Giordano proprio ad Oratino.
Millefoglie con crema chantilly e amarene della Pasticceria Il Sorriso di Oratino
Accompagniamo il dessert con due giri di nespolino (un liquorino davvero interessante).
Nespolino
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 38 euro a persona. Davvero un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Il Ristorante Olmicello è come un vecchio amico che non ti delude mai. Per questo ci torniamo spesso e volentieri. Il locale si trova nel centro storico di Oratino in un palazzo antico datato 1816. L’atmosfera è suggestiva. Qui trovi una cucina molisana realizzata con passione con prodotti e ingredienti stagionali. Buoni i salumi e i formaggi, meravigliose le paste fatte a mano, i crioli con pomodoro fresco e guanciale sono da applausi, le fettuccine con porcini e guanciale restano nella memoria. La carne è un altro dei must di questo luogo. Altra nota di merito per i dolci a dir poco fantastici e provenienti dalla Pasticceria Sorriso di Oratino. Il resto lo fa la sincera e sobria accoglienza del padrone di casa Nicola Iafelice sempre pronto a guidare gli ospiti nella scelta delle pietanze e negli abbinamenti. Altro particolare non da poco, abbiamo trovato un ottimo rapporto qualità – prezzo. Il Ristorante Olmicello ad Oratino è sicuramente un indirizzo da segnare in agenda. Garantiamo noi…
Ristorante Olmicello
Via Regina Margherita n.48
Oratino (Cb)
Tel. 0874 38 285
Visita il sito web del Ristorante Olmicello
Per noi tornare da Rocco Caggiano a Grottaminarda è sempre un piacere immenso. Tutto è speciale a cominciare dalla location: un’ex dogana aragonese datata addirittura 1467, restaurata con amore, gusto e cura dei particolari.
Rocco Caggiano Braceria. Grottaminarda - Ingresso
Qui domina la pietra, una pietra che seduce e affascina, anche l’illuminazione è curata, con luci calde e soffuse che valorizzano l’ambiente, il pavimento è in pietra e legno (delle antiche doghe provenienti dalla Toscana). C’è una sala anche al piano inferiore, a cui si accede con una scala in pietra e dove c’è anche una piccola cantina - dispensa a vista. Oltre alla struttura e alla certosina opera di restauro, la cosa che colpisce qui, è l’anima che c’è. Un’anima antica che parla al cuore grazie ai tavoli in legno antico e di recupero (stupendi), alle sedie tutte diverse una dall’altra e dall’aria vissuta. E ancora mobili antichi, piatti, bicchieri, suppellettili e oggetti che insieme formano un mix irresistibile. Tutto questo grazie anche al buon gusto ed alla sapienza di Iole (la moglie di Rocco) che si occupa anche della mise en place.
La meravigliosa mise en place
Detto della location e dell’atmosfera unica che c’è in questo luogo, l’altro motivo che ci rende felici quando torniamo qui è la proposta gastronomica e ovviamente la carne. Siamo a livelli siderali. Rocco Caggiano sceglie la carne con cura e attenzione ed è un maestro nella nobile arte della frollatura, ossia il processo naturale di maturazione della carne. In tutto questo c’è uno studio costante, una ricerca continua e una scelta meticolosa delle carni migliori. Ovviamente il prodotto finale è unico e rende questo luogo è un piccolo Paradiso per i meatlovers, per chi ama la carne. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Rispetto all’ultima volta in cui siamo stati qui, noto con piacere che la carta è ancora più completa con un maggiore scelta di piatti e proposte, a partire dagli antipasti, cinque proposte più il tagliere di Rocco Caggiano, e poi la carta delle carni, qui davvero c’è l’imbarazzo della scelta dalla Chianina, alla Rubia Gallega, dall’Angus, alla Maremmana, dalla Scottona italiana, alla Simmenthal, e ancora la carne Wagyu e la chicca della Limia, una razza quasi in via di estinzione allevata in Galizia. E via discorrendo. Poi ci sono i filetti e i secondi piatti alternative alle bistecche tra cui spiccano il petto d’anatra, il Re Iberico (maialino spagnolo), la bistecca di maiale al Josper, e per gli amanti della tradizione contadina il cotechino piccante o i mugliatielli della Macelleria Colomba cotti alla brace. Un vero trionfo insomma, tutte carni selezionate e trattate con cura con una grande attenzione alla provenienza e alla frollatura. Ci sono anche i contorni e i dolci, alla brace anche questi ultimi. Intanto ecco che arriva il pane, selezionato personalmente da Rocco Caggiano e proveniente da un forno del vicino comune di Bonito.
Il buonissimo pane di Bonito
Ecco un gradito entrée, ci servono una bruschetta con melanzana alla brace e una salsa all’aceto balsamico accompagnata con acqua aromatizzata al pompelmo e timo. Ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture della Tenuta I Gelsi, un rosso di grande personalità, con un una buona nota minerale.
Entrée
Cominciamo con un meraviglioso tagliere: prosciutto, guanciale, salsiccia e soppressata. Tutti i salumi sono realizzati da Rocco Caggiano e sono spettacolari, in particolare il guanciale si scioglie letteralmente in bocca, il prosciutto dolce e sapido ti avvolge come un abbraccio. E la salsiccia poi, una vera delizia.
Tagliere di Salumi
Accompagniamo i salumi con un buonissimo pane azzimo cotto al forno Josper con olio e origano. Godimento allo stato puro.
Il pane azzimo
Proseguiamo con un carpaccio di manzo con purè col prezzemolo, sale, pepe, un po’ di limone, scaglie di parmigiano 72 mesi e un filo di olio Evo. Praticamente gli stessi ingredienti che si usano in Alta Irpinia per la preparazione delle braciole. Il carpaccio è divino.
Carpaccio di manzo con purè al prezzemolo e scaglie di parmigiano 72 mesi
Se il carpaccio ci ha conquistato, gli involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all’aceto ci hanno sorpreso. Delicati e perfettamente equilibrati, la bietola che stempera la nota bella sapida del pecorino di Bagnoli Irpino accompagnato con la marmellata di peperoni all’aceto. Chapeau!
Involtini di bietola con cuore di pecorino bagnolese e marmellata di peperoni all'aceto
E’ tempo di gustare un po’ di carne! Optiamo per una “signora” bistecca di maiale al Josper. Quasi superfluo sottolineare come la carne sia fantastica, il maiale cotto alla perfezione.
Bistecca di maiale al Josper
In carta avevo adocchiato anche il mitico cotechino irpino. L’ho già gustato in passato qui e me ne sono innamorato. Decido di ripetere l’esperienza. Il cotechino, insieme al tradizionale “mugliatiello”, sono due dei must della storica Macelleria Colomba (adiacente alla braceria). Il cotechino cotto sotto la cenere è vera poesia della tradizione contadina irpina. Profumo inebriante, giusta piccantezza, gusto deciso ma senza eccessi. Una bontà senza tempo. Consiglio vivamente di provarlo.
Cotechino piccante della Macelleria Colomba cotto sotto la cenere
Come contorno non potevano mancare le patate cotte sotto la cenere, (per restare nella tradizione contadina irpina).
Patate cotte sotto la cenere
E poi prendiamo un tagliere di verdure di stagione braciate al Josper. Semplicemente fantastiche, la verdura selezionata e scelta con cura viene cotta sapientemente e quando la mangi, per consistenza e pienezza ti dà l’impressione di gustare la carne.
Tagliere di verdure di stagione alla brace
Non possiamo non chiudere il nostro pranzo in dolcezza. Anche perché i dessert di Rocco Caggiano sono unici e studiati in modo tale da valorizzare la frutta di stagione che viene proposta cotta al forno Josper abbinata con creme artigianali, cioccolato ed altre meraviglie. Noi scegliamo uva braciata al Josper con crema al mascarpone e un crumble di biscotto. Delicato come una carezza questo dessert, con la nota croccante del crumble di biscotto a renderlo pressoché perfetto.
Uva braciata al Josper con crema al mascarpone e crumble di biscotto
Emozionante nella sua semplicità la rivisitazione della ricotta e pera di Rocco Caggiano, in pratica una pera braciata con crema di ricotta, una cascata di cioccolato fondente al torroncino e fiori di malva essiccati.
La ricotta e pera di Rocco Caggiano
Accompagniamo il dessert con due bicchierini Cognac alle Pere Williams di François Peyrot, uno dei miei liquori preferiti, che abbina i sentori tipici del Cognac al gusto e al profumo inconfondibile delle pere.
Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Questo meraviglioso liquore francese si ottiene unendo il cognac, affinato e invecchiato per almeno due anni in botti di rovere bianco, all’aroma delle pere Williams. Il risultato è inimitabile.
Bicchierino di Cognac alle pere Williams di Françoise Peyrot
Chiudiamo così in bellezza il nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.
Rocco Caggiano Braceria per noi rappresenta un mondo a parte, un mondo fatto di bellezza, di passione, di cura dei dettagli e soprattutto di una carne che ha pochi eguali. Quando veniamo qui ci sentiamo coccolati e viviamo un’esperienza unica. La prima cosa che colpisce è la location, non capita spesso di cenare o pranzare in un edificio storico, in questo caso una ex dogana aragonese del 1467.Il locale è stato recuperato in modo perfetto, pietra e legno la fanno da padroni. E ogni oggetto, ogni mobile, ogni particolare scelto con cura da Iole ti trasportano davvero “fuori dal tempo”. Appagata la vista e creata l’alchimia, bisogna dire che la proposta gastronomica non delude mai le attese. La carne qui è super, selezionata e scelta con cura e attenzione da Rocco Caggiano che con passione negli anni ha raggiunto livelli altissimi nell’arte della frollatura. Qui chi ama la carne può vivere un’esperienza da ricordare. Il servizio è professionale e preciso, il conto commisurato al contesto ed alla qualità della proposta gastronomica. Rocco Caggiano a Grottaminarda si conferma alla grande nella nostra guida sul web, tra quelli che a parer nostro sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia assoluta.
Rocco Caggiano Braceria
C.so Vittorio Veneto, n.320
Grottaminarda (Av)
Tel. 351 753 2244
Visita la pagina Fb di Rocco Caggiano Braceria
Alla Pizzeria Luigi Cippitelli la pizza è una storia che racconta un territorio: l’area vesuviana. Qui c’è una grande attenzione all’impasto realizzato con cura e passione, una scelta accurata degli ingredienti e dei prodotti, gran parte provenienti da aziende del Parco Nazionale del Vesuvio. Tutto segue la stagionalità e la disponibilità delle materie prime. Il risultato è una pizza leggera, soffice, profumata. La cottura è perfetta e l’alveolatura si presenta ben pronunciata, il cornicione è importante. A questo si aggiungano l’atmosfera piacevole di convivialità che si respira in questo locale e l’amore che Luigi Cippitelli e suo fratello Marco mettono in quello che fanno.
La pizza “templare” che ti consigliamo questa settimana l’abbiamo gustata proprio qui alla Pizzeria Luigi Cippitelli, è la “Patan ‘o furn ro Vesuvio”, fatta con patate cotte nel forno a legna, provola, pancetta croccante, pomodorini del piennolo del Vesuvio secchi, basilico e olio Evo.
Pizza Patan o furn ro Vesuvio
Questa pizza ci ha entusiasmato per la rustica armonia degli ingredienti. Buonissime le patate cotte nel forno a legna, meravigliosa la pancetta croccante che regala alla pizza un gusto quasi contadino, i pomodori secchi del Vesuvio sono una chicca, una delicata e dolce carezza. Noi ogni settimana ti consigliamo una pizza da gustare, questa è la settimana della pizza “Patan ‘o furn ro Vesuvio. Una pizza assolutamente da provare.
Pizza "Patan o furn ro Vesuvio" - Dettaglio dall'alto
La Pizzeria Luigi Cippitelli a San Giuseppe Vesuviano per noi rappresenta una garanzia, assoluto riferimento in zona vesuviana. La pizza qui emoziona e racconta il territorio vesuviano con abbinamenti interessanti e prodotti di qualità provenienti in gran parte da aziende del Parco Nazionale del Vesuvio. Importante poi l’attenzione di Luigi e Marco Cippitelli al tema della sostenibilità e la lotta agli sprechi alimentari. Se vieni qui, non puoi perderti il timballo di tagliolini di panpizza (ottenuto riutilizzando i panetti dell’impasto) e il gran cono – A’ vocca rò Vesuvio che anche da soli valgono la visita.
La Patan o furn ro Vesuvio - Dettaglio
Pizzeria Luigi Cippitelli
Via Astalonga n. 36
San Giuseppe Vesuviano (Na)
Tel. 081 529 53 02
Visita la pagina Fb della Pizzeria Luigi Cippitelli