Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.
Il trionfo del baccalà in ogni sua declinazione
E’ una piacevole serata, siamo un gruppo di 8 templari desiderosi di una nuova avventura culinaria. Decidiamo di cenare a base di baccalà e scegliamo Somma Vesuviana. Il baccalà (il merluzzo salato) e lo stoccafisso (o “stocco”, il merluzzo essiccato all’aria fredda), un tempo erano piatti poveri, oggi invece sono piatti per palati sopraffini e di grande interesse per chi ama la buona tavola.
Somma Vesuviana è per tradizione consolidata negli anni la patria incontrastata del baccalà: ci sono grandi aziende di importazione, lavorazione e vendita di questo pesce. Somma Vesuviana poi ha tra i suoi prodotti più importanti anche i fantastici pomodorini del “piennolo” e l’uva “catalanesca”, un tipo di uva bianca introdotta dagli spagnoli (proveniente dalla Catalogna) che si trova solo in quest’area e che qualche azienda della zona e contadino locale stanno cominciando a vinificare in purezza (il risultato è un vino bianco dolce e molto fruttato).
L’indirizzo scelto per cena è una nostra vecchia conoscenza. La Locanda nonna Rosa, in Via Mercato Vecchio, il regno dello chef Vincenzo Nocerino, colui che anni fa ci ha “rapito” con la sua genovese di baccalà. Siamo tornati anche per gustare di nuovo questo piatto meraviglioso, presente da sempre sul menù .
Parcheggiamo comodamente lungo la strada a pochi metri dal locale.
Si suona al campanello di una porta che sembra quella di una casa, ci accoglie Rosaria, gentile, affabile e sempre sorridente.
Abbiamo prenotato “miracolosamente” il nostro tavolo, ci accomodiamo. Il locale è minimale, arredato in maniera sobria, con gusto ed è chiaramente impostato su una filosofia del mangiare “lento”, dello slow food in modo da assaporare i dettagli, le sfumature. L’atmosfera è accogliente e curata.
Rosaria cura la sala insieme al personale, mentre in cucina c’è suo marito, lo chef Vincenzo Nocerino. I due formano una squadra affiatata e vincente. Diamo un’occhiata al menù, ci sono due proposte di menù degustazione ma scegliamo di ordinare “a la carte”. Ordiniamo da bere una minerale e vino bianco della casa da uve “catalanesca” (siamo a Somma Vesuviana of course !). Arrivano i loro pani...
I pani
Prima dell’antipasto ci servono un graditissimo benvenuto: mini-tacos di baccalà con marmellata di cipolla rossa di Tropea.
Mini tacos di baccalà con marmellata di cipolla rossa di Tropea
E un piccolo crocchè di patate e baccalà con polvere di friarielli. Notevole ….
Crocchè baccalà e patate
Scegliamo gli antipasti. Sei di noi optano per baccalà affumicato con spuma di ricotta aromatizzata al limone e mela annurca. Meraviglioso il baccalà, lavorato e curato con maestria con quel perfetto sentore di affumicato e la delicata spuma di ricotta al limone e mela annurca. Davvero un piatto di
baccalà affumicato con spuma di ricotta aromatizzata al limone e mela annurca
Non da meno il baccalà con insalatina di rinforzo, giusto per tenerci nella tradizione. Davvero interessante questa reinterpretazione di un piatto tipico della tradizione natalizia partenopea, originale la scelta di presentare il baccalà in una polpetta bella croccante.
Baccalà con insalatina di rinforzo
Interessante lo stoccafisso cotto a vapore con zucca e patate. Nota di merito per la lavorazione e l’esecuzione, a dir poco perfette.
Stoccafisso con zucca e patate
La nostra cena prosegue ….
Decidiamo di gustare tutti un assaggio di linguine “Gerardo di Nola” con aglio, olio , peperoncino, stoccafisso, broccoli baresi e pane croccante al pomodoro. Un primo piatto ben strutturato ed equilibrato.
Linguine con aglio, olio, peperoncino, stoccafisso, broccoli baresi e pane croccante al pomodoro
Il non plus ultra lo raggiungiamo con le candele “Cavalier Cocco” alla genovese di baccalà. Pura poesia. Questo primo piatto è da sempre presente in carta e il perché è di facile comprensione. Già anni fa ci colpì, se possibile a distanza di tempo è addirittura più buono. Una genovese delicata, profumata, davvero da provare.
Genovese di baccalà
Gustiamo anche un piatto di tortelli ripieni di baccalà con crema di friarielli e grana padano. Sorprendenti, anche questi decisamente apprezzati.
Tortelli ripieni di baccalà con crema di friarielli e grana padano
La serata scorre via piacevolmente, sembra di essere a casa di amici. Rosaria in sala è sempre sorridente, premurosa ed è prodiga di consigli e attenzioni. Intanto Vincenzo Nocerino è all’opera ai fornelli e non smetterà di stupirci.
Passiamo al secondo. Optiamo tutti per lo stesso secondo: baccalà scottato in padella con carciofi, chips di patata viola e patata affumicata. Proposta commovente, baccalà bello compatto, giustamente sapido, saporito che ben si sposava con il purè di patata affumicata, e molto buono il tortino di sfoglie di patate abbinato.
Baccalà scottato in padella con carciofi, chips di patata viola e patata affumicata
Siamo davvero sazi, non troviamo lo spazio per un dessert. Anche se dalla cucina ci servono un piccolo predessert : mousse al limone con crumble croccante.
Mousse al limone con crumble
Poi un giro di amari, distillati e nocino. Caffè per tutti e conto! Per questa cena abbiamo pagato poco meno di 40 euro a testa, prezzo corretto se consideriamo la qualità delle portate, la certosina lavorazione ed esecuzione dei piatti e l’ottima materia prima.
Il ristorante Locanda Nonna Rosa è un porto sicuro per chi ama il baccalà. Qui lo potete gustare a livelli eccelsi in ogni sua declinazione. Lo chef Vincenzo Nocerino si conferma alla grande. La sua genovese di baccalà (tra le tante cose) è superlativa. Tutto comunque è di assoluto livello.
Vincenzo è un grande talento capace di lavorare e valorizzare questo prodotto come pochi.
Nota di merito per il personale gentile e professionale.
Corretto il rapporto qualità – prezzo. Indirizzo da non perdere, garantiamo noi.
Ci rivedremo presto.
Locanda Nonna Rosa
Via Mercato Vecchio 106
Somma Vesuviana (Na)
Tel. 339 583 4227
Il sito web del ristorante Locanda Nonna Rosa
Questa è un’interessante proposta dello chef Carmine Farina. Un modo per presentare il tonno che si sta riscoprendo come vero protagonista della tavola. Naturalmente la cosa importante è assicurarsi una buona materia prima. Qui l’idea vincente nella sua semplicità è quella di fare una sorta di “cotoletta” di tonno utilizzando la parte più adatta e servendola con rucola, pomodorini, basilico e una buonissima stracciata di bufala. Vediamo come si prepara….
Ingredienti per una persona:
- 130 gr. di filetto di tonno
- 50 gr. di pomodorini
- 2 cucchiai di stracciata di bufala
- 1 uovo
- Sale q.b
- Pepe nero q.b.
- Olio extravergine di oliva
- Basilico q.b.
- Rucola q.b.
- Pan grattato q.b.
- Olio di semi di arachide q.b.
Procedimento:
Tagliare una fetta di tonno dal filetto, passarla nell’uovo sbattuto e impanarla nel pangrattato.
Nel frattempo portare l’olio ad una temperatura di 180°.
Mentre l’olio arriva a temperatura tagliare i pomodorini e condirli con olio extravergine, sale e basilico.
Immergere la cotoletta di tonno nell’olio e farla dorare, attenzione a non farla cuocere troppo al centro deve rimanere rosa e succulenta.
In un piatto da portata mettere un ciuffetto di rucola e adagiarci sopra la cotoletta di tonno tagliata a bastoncini salati e pepati in precedenza.
Con un cucchiaio prendere la stracciata di bufala e metterla giusto al centro dei bastoncini di tonno. Fatto questo aggiungere i pomodorini conditi in precedenza ed infine qualche fogliolina di basilico. Buon appetito !
ArteGusto Ristorante
Via Roma n. 376
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 354629
In ogni regione sono chiamate con nomi diversi (le frappe in Emilia Romagna, i cenci in Toscana tanto per fare degli esempi), sono le chiacchiere le protagoniste indiscusse del Carnevale!
In Molise si chiamano “cunchiell”o"cioffe". Ecco la ricetta della tradizione di questo dolce semplice e buonissimo di Daniela Carissimo bravissima maestra pasticcera di Dolci Tentazioni a Trivento, suggestivo borgo in provincia di Campobasso.
Ingredienti:
- 7 tuorli d'uovo
- 3 uova intere
- 1 cucchiaio grande di olio di semi
- 1 cucchiaio grande di zucchero
- Aromi a piacere
- Farina q.b.
- Olio di semi di girasole (per friggere)
- Zucchero a velo per decorare
Procedimento:
Creare una fontana con la farina, aggiungere tutti gli ingredienti e cominciare a lavorare con la mani!
La farina deve essere aggiunta gradualmente fino a quando l'impasto risulterà bello compatto,morbido e omogeneo!
Stendere con la macchinetta (quella per la pasta fatta in casa) fino allo spessore n4. Tagliare le strisce a piacere.
Friggere in olio di semi (girasole) cospargere di zucchero a velo ….. e buon appetito !!
Dolci Tentazioni
C/da Macchierio n.97
Trivento (Cb)
Tel. 0874 871263
Visita la pagina Fb della pasticceria Dolci Tentazioni di Trivento
La curiosità :
Il migliaccio è un dolce campano e in particolar modo napoletano del Carnevale. Un tempo lo si faceva il Martedì grasso. Il nome deriva da “miglio” perché anticamente le massaie preparavano questo dolce utilizzando la farina di “miglio” un cereale povero, negli anni successivi esso è stato sostituito dalla semola di granoturco. L’ingrediente principale del migliaccio è il semolino, vediamo come si prepara.
Migliaccio - dettaglio fetta
Ingredienti:
– 1 litro di latte
– 280 gr. di semolino
– 400 gr. di ricotta
– 5 uova
– 1 bustina di vanillina
– scorza grattugiata di un limone
– 200 gr. di zucchero
– sale q.b.
– burro q.b.
Procedimento:
Mettiamo il latte in una padella e versiamo il semolino a pioggia, poi la buccia di limone e un pò di sale.
Mentre la padella è sul fuoco a fiamma bassa lavoriamo bene il composto fino a che non diventi denso, quando sarà della giusta consistenza, togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare un pò, mettiamo un pezzetto di burro.
Intanto mettiamo la ricotta in una ciotola, aggiungiamo la vanillina , le uova lo zucchero e lavoriamo evitando che si formino grumi. Quando avremo la giusta consistenza uniamo il composto di ricotta al semolino e latte e amalgamiamo, dobbiamo ottenere un impasto omogeneo.
Prendiamo la nostra bella teglia, mettiamo la carta da forno, versiamo il nostro impasto e inforniamo a 220 gradi per 50- 60 minuti. Serviamo freddo o tiepido. Buon appetito !
Nel cuore della Gaeta Medievale una tappa da non perdere.
Siamo nella splendida Gaeta e trascorriamo la serata a spasso tra lungomare e centro storico, visto che si è fatta quasi ora di cena decidiamo di rimanere in zona e scegliamo di fermarci alla Cantina di Ciccillo, posticino che abbiamo visitato già tempo fa, ci siamo tornati. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo per quattro. Arriviamo intorno alle 20.30. Siamo nel cuore della Gaeta medievale in un caratteristico vicoletto che si trova proprio tra la Cattedrale (quasi sotto il campanile) e il lungomare. Veniamo accolti con garbo, ci accompagnano al nostro tavolo.
La Cantina di Ciccillo. Gaeta (Lt) - Ingresso
Il locale dentro è davvero notevole, bellissima la struttura e la particolarità della cantina (la parte più antica) costruita all’interno di mura medievali e addirittura sopra una’antica cisterna romana, ben visibile e dove ancora oggi arriva l’acqua piovana proveniente dalle montagne presenti di fronte alla Cattedrale. Grazie ad alcune zone del pavimento (trasparenti) la cisterna con l’acqua è ben visibile. La famiglia Vagnati è proprietaria di questa cantina dal 1837, e negli anni veniva usata per produrre olio e vino a livello amatoriale.
La Cantina di Ciccillo - L' Acqua nelle antiche cisterne romane
La Cantina di Ciccillo oggi è un ristorante – enoteca curato e suggestivo, si compone di due ambienti, ben arredati, il moderno e l’antico si sposano alla perfezione. Nella sala dove ci accomodiamo noi domina la pietra a vista, c’è il pavimento in legno, e poi un bellissimo torchio antico per l’olio in pietra . Insomma la location è davvero bella e l’atmosfera particolare.
La Cantina di Ciccillo - Particolare sala interna
Diamo un’occhiata al menù. Le proposte di mare e di terra sono interessanti. Ci colpisce la scelta di puntare su poche pietanze in carta (cinque antipasti di mare, tre di terra, quattro primi, quattro secondi di mare, quattro di terra, stop), c’è anche una piccola ma curata carta dei vini. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Propizio IGP dell’Azienda agricola biologica Donato Giangirolami, con 100 % di uve grechetto. Si è rivelata un’ottima scelta, di un bel giallo paglierino, con interessanti note fruttate e minerali.
Arriva anche del buon pane locale. Ci portano delle meravigliose olive (of course siamo a Gaeta).
Olive di Gaeta
Decidiamo di prendere come antipasto la mitica tiella gaetana: due tranci di mare (con ripieno di scarola e baccalà, e polpo) e due di terra (con zucchine e provola, l’altra con le melanzane). Se siete a Gaeta la tiella non può mancare …
Tiella di Gaeta
Poi due antipasti denominati “prelibatezze di mare”, con insalata di polpo e seppioline, calamari ripieni, rana pescatrice alle erbe, salmone marinato a secco con agrumi, pesce spada marinato e frittatina di “cicinielli”.
Prelibatezze di mare
La nostra cena scorre via piacevolmente, ordiniamo una seconda bottiglia di Propizio IGP grechetto 100 % dell’azienda Donato Giangirolami. Prendiamo quattro primi due piatti di conchiglioni ripieni di baccalà con vellutata di piselli. Primo piatto interessante, abbiamo trovato azzeccato ed equilibrato l’abbinamento del baccalà sapido il giusto con la dolcezza della vellutata di piselli.
Conchiglioni ripieni di baccalà con vellutata di piselli
E due piatti di tonnarelli alla Ciccillo, uno dei piatti simbolo della Cantina, con gamberi, granchi, scampi, mazzancolle e pomodorini del piennolo. Un sapore che è difficile da descrivere.
Tonnarelli alla Ciccillo
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il secondo ma non possiamo esimerci dal chiudere la nostra cena in dolcezza: optiamo per una deliziosa caprese servita con una mousse di frutti rossi.
La caprese era notevole, a chiudere la nostra cena, un caffè e tre amari.
Caprese con mousse ai frutti di bosco
Chiediamo il conto e paghiamo in quattro in totale 150 euro (26 euro la spesa per il vino), il che significa in pratica sui 30 euro a persona. Buono il rapporto qualità – prezzo, direi onesto e giusto. Prima di congedarci salutiamo lo chef e la gentile Lucia.
La Cantina di Ciccillo per noi è stata una piacevole conferma, ci eravamo già stati un paio di anni fa e siamo tornati, proprio nel cuore della Gaeta medievale troverete un locale curato, raffinato ma nel contempo accogliente e non impegnativo, una buona cucina con ottime materie prime, pesce freschissimo, una curata carta dei vini e il personale in sala attento e disponibile. Insomma merita davvero la visita. Buono anche il rapporto qualità – prezzo. Consigliato senza se e senza ma. Parola dei Templari del Gusto!
La Cantina di Ciccillo
Vico Gaetani n. 22
Gaeta (Lt)
Tel. 0771 740749
Visita il sito web della Cantina di Ciccillo
Questo è un interessante primo piatto proposto dalla nostra bravissima Daniela. Si tratta di una ricetta gustosa e semplicissima che vi darà grandi soddisfazioni. Altra cosa importante è che si prepara in pochissimo tempo…..
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr. di spaghetti quadrati pasta (io ho utilizzato degli spaghettoni a sezione quadrata)
- 4 zucchine
- 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- ¾ bicchiere d’acqua
- 100 gr stracchino
- Sale q.b.
- 5 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
Procedimento:
Prepariamo la nostra squisita crema di zucchine: laviamo per bene e puliamo le zucchine tagliamole a cubetti e mattiamole in padella a cuocere con l’olio EVO. Dopo 5/6 minuti aggiungiamo il nostro bicchiere d’acqua pieno per ¾ e continuiamo la cottura fino a quando non si saranno bene ammorbidite. Quando e zucchine sono pronte aggiungiamo un pizzico di sale.
Passiamo le zucchine nel mixer e riduciamole in crema, poi rimettiamole in padella e a fiamma bassa aggiungiamo lo stracchino in pezzettoni e facciamolo sciogliere mescolando delicatamente.
Intanto avremo messo a bollire la nostra acqua sul fuoco, dopo averla salata cuociamo i nostri spaghetti. Quando sono pronti tuffiamoli in padella insieme alla nostra crema di zucchine e stracchino, con un mestolino di acqua di cottura della pasta e mantechiamo con 5 cucchiai di parmigiano. Et voilà! Il piatto è pronto, buon appetito!
La bravissima chef Isabella Preziuso della Locanda La Molara a Summonte (Av), ci propone questo modo semplice ed insolito per cucinare e presentare i peperoncini verdi. E’ un gustoso antipasto che vi sorprenderà ! Occhio alla ricetta...
Ingredienti per quattro persone:
- Quattro peperoncini verdi (friggitelli)
- 100 gr.di caciocavallo
- Quattro fettine di pancetta
- Un uovo
- Farina di riso e sale quanto basta per impanatura
- Olio evo per friggere
- Sale q.b.
Procedimento:
Pulire i peperoncini togliendo i semi e facendo attenzione a non romperli .Tagliare a pezzetti il caciocavallo e inserirli all’interno dei peperoncini, poi prendere una fettina di pancetta ed arrotolarla intorno.
Passarlo nell’uovo sbattuto con un po’ di sale, poi nella farina di riso e friggerli . Et voilà, il gioco è fatto !
N.B. I peperoncini verdi sono tipici della Campania e delle regioni del sud Italia, sono conosciuti in alcune zone come peperoncini friarielli in altre friggitelli. Sono dolci, aromatici e non piccanti normalmente si cucinano fritti in olio d’oliva con o senza pomodoro. Sono squisiti!
Locanda La Molara
Via Campo di Maio n.3
Summonte (Av)
Tel. 0825 691511
Lo chef Vincenzo Toppi del ristorante Amor Mio a Brusciano ci propone un primo piatto semplice ma gustoso: fusilli con pomodorini del piennolo e parmigiano. Ci sono poce cose più buone di un bel sughetto col pomodorino, ecco come farlo a casa.
Ingredienti per 5-6 persone:
- 300 gr. di farina tipo 0
- 1 uovo
- Acqua q. b.
- Pomodorini del piennolo del vesuvio 250 gr.
- Foglioline di basilico
- Olio extra vergine d’oliva
- Aglio
Procedimento:
Prepariamo i nostri fusilli di pasta fresca. Su una spianatoia setacciamo la farina formando un vuoto al centro, rompiamo un uovo, inseriamolo e iniziamo ad impastare energicamente con un po’ d’acqua.
Quando l’impasto risulta ben amalgamato, elastico e morbido, avvolgiamolo in pellicola e lasciamolo riposare per un’ora.
Trascorso questo tempo, riprendiamo il panetto, formiamo delle strisce di pasta e con l’apposito ferretto scivolando sulla spianatoia facciamo i tipici fusilli avellinesi.
Cominciamo occupandoci dei nostri pomodorini, laviamoli e in un tegame lasciamo rosolare l’aglio con l’olio, aggiungiamo poi i pomodorini del piennolo, saliamo leggermente e lasciamoli cuocere a fuoco lento per 10-12 minuti. Dovrà venire una bella salsina ….
Intanto cuociamo in abbondante acqua salata i nostri fusilli, spadelliamoli poi nel pomodorino (con un mestolo di acqua di cottura della pasta), con abbondante battuto di basilico e parmigiano reggiano e buon appetito!
P.S. Questo è un piatto semplicissimo, veloce, gustosissimo e fatto come si deve è sempre una garanzia. Il sugo con i pomodorini può sembrare scontato ma è una delle cose più buone che ci siano. Se cucunato a regola d’arte è un signor piatto, quando si dice dieta mediterranea..
- Chef Vincenzo Toppi -
Ristorante Amor Mio
Via Giorgio Amendola. n.69
Brusciano (Na)
Tel. 081 886 2244
Visita il sito web del ristorante Amor Mio
Siamo a San Giuseppe Vesuviano, a pochi km da Napoli, zona vesuviana quindi, un territorio ricco di tradizioni gastronomiche. Qui da poco più di un anno c’è un indirizzo davvero interessante dove trovare una cucina di mare di assoluto livello: Mamma Elena.
Arrivare da Mamma Elena non è complicato, altro vantaggio è il comodo parcheggio custodito del locale che si trova ad una trentina di metri dal ristorante. Sistemata l’auto ci accomodiamo, ci accompagnano al nostro tavolo (prenotato per tempo). A proposito amici, vi consigliamo soprattutto nel weekend di prenotare con anticipo per avere la certezza di trovare posto. Il ristorante è molto luminoso, predomina il bianco, un solo grande ambiente, arredi essenziali ma di design, gradevole la mise en place.
Da bere prendiamo una minerale e due calici di Grechetto umbro.
Il loro benvenuto è intrigante: sfera di tonno (leggasi polpettina) alla pizzaiola. Rassicurante, gustosa. Eccellente incipit.
Sfera di tonno alla pizzaiola
Poi prendiamo gli antipasti. Optiamo per la fresella di mare: un’innovativa rivisitazione della fresella, ridotta in crema (una sorta di spuma di fresella e pomodoro), su questa base ci sono tartare di tonno, pezzettini di alici marinate, scarole ricce e maionese di olive. Una proposta sorprendente, piatto interessantissimo, che dona un senso di freschezza e che ci fa già pensare all’Estate.
Fresella di mare
A seguire delle mazzancolle in tempura marinate con soia e zenzero e maionese mojito. Fantastiche le mazzancolle, delicate, morbide generosamente panate e azzeccatissimo l’accostamento con la mayo mojito.
Mazzancolle in tempura
Chiudiamo la serie di antipasti con una Milanese di Tonno Tataki con cremoso di zucca e foglie fresche. Noi lo ammettiamo abbiamo un debole per il tonno, qui il piatto è ben eseguito e abbiamo trovato ottima la materia prima. Davvero eccellente.
Milanese di tonno Tataki
La nostra cena scorre via piacevolmente. Tra i tavoli passa Gioacchino Vorraro (alias Francesco) che si assicura che tutto vada bene e non lesina consigli e spiegazioni di piatti, cotture e abbinamenti.
E’ il momento dei primi abbiamo preso un piatto di spaghetti con crema di friarielli, lupini e tarallo napoletano sbriciolato. Perfetta la cottura della pasta, gustosa la crema di friarielli che ben si legava ai lupini (che sapore! ), interessante la nota croccante donata dallo sbriciolo di tarallo napoletano. Davvero un gran primo piatto.
Spaghetti con crema di friarielli lupini e tarallo napoletano
Se possibile il top lo raggiungiamo con le candele (del pastificio Vicidomini) con la genolvese di “polpessa”. Delicatissima, equilibrata, perfetta la cottura lunga e sapiente delle cipolle, meraviglioso poi il sapore del polpo, morbido e giustamente sapido. Un piatto che da solo vale già la visita da Mamma Elena. Chapeau!
Candele alla Genovese di polpessa
Siamo sazi, decidiamo (nostro malgrado di saltare il secondo) e ci tuffiamo sui dessert. Scegliamo un buonissimo Tiramisù dello chef, fatto a regola d’arte.
Tiramisù
Due caffè e ci offrono due biscottini con mousse di nocciola e cuore di lampone.
Biscottini con mousse di nocciola con cuore di lampone
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 75 euro in due. Rapporto qualità prezzo corretto, costo adeguato alla grande qualità della materia prima e al livello delle proposte.
Mamma Elena a San Giuseppe Vesuviano non è un semplice ristorante, è molto di più. E’ il sogno realizzato da due fratelli: Fabio e Gioacchino (detto Francesco) Vorraro. Due ragazzi che hanno aperto un ristorante dedicato alla loro mamma (Elena appunto) che ha trasmesso ad entrambi l’amore per la cucina, dopo aver fatto percorsi individuali i due fratelli si sono ritrovati per dare corpo a questo progetto nato per offrire ai clienti una sapiente cucina di mare, realizzata con una certosina scelta della materia prima e in grado di coniugare la tradizione vesuviana e il pesce sempre fresco. Fabio e Gioacchino in cucina sono davvero all’altezza della situazione. La cucina di Mamma Elena è una cucina prevalentemente di mare (non mancano però anche proposte di terra tutte nel solco della tradizione vesuviana). Tradizione e spunti di innovazione si coniugano alla perfezione. Impeccabile il servizio. Il conto è adeguato al tipo di cucina proposta. Se volete mangiare una grande cucina di mare nell’area vesuviana questo è l’indirizzo giusto. Garantiamo noi.
Mamma Elena
Via Nuova Poggiomarino, n.62
San Giuseppe Vesuviano (Na)
Tel. 081 827 3515
Visita la pagina Fb di Mamma Elena
Ecco un bel primo piatto della Maialumeria a Mugnano del Cardinale (Av), una caciocavallo e pepe: tagliolini con caciocavallo, pepe, mortadella IGP e polvere di pistacchio di Bronte. Un piatto meraviglioso, uno dei must della Maialumeria. Se passi di qui non puoi non provarlo....Equilibrato, giustamente sapido, godurioso, proviamo a farlo a casa...
Ingredienti per 4 persone:
- 300 gr. tagliolini
- 50 gr. burro
- 100 gr. caciocavallo grattugiato
- 150 gr. mortadella
- 50 gr pistacchi
- Pepe q.b.
- Sale q.b.
Procedimento:
Tagliare la mortadella a julienne, tostare i pistacchi e mettere a cuocere i tagliolini in abbondante acqua. Unire in una padella il burro, 100 ml di acqua e il pepe. A cottura ultimata aggiungere i tagliolini al burro fuso e amalgamare. Togliere dal fuoco, unire il caciocavallo grattugiato e continuare ad amalgamare (nel caso risultassero asciutti aggiungere un po' di acqua di cottura). Adagiare i tagliolini sul piatto, aggiungere la mortadella a julienne e il pistacchio precedentemente tostato. Concludere con una spolverata di pepe.
Maialumeria
Corso Europa n. 4
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7268
Visita la pagina FB di Maialumeria