Conosciamo Dionisio Mignone da un po' di anni, abbiamo sempre apprezzato la sua competenza, la sua profonda conoscenza di prodotti e materie prime e la grande passione ereditata dalla sua storica famiglia di ristoratori sanniti. Tanti ricorderanno La Rete, il ristorante della famiglia Mignone. Proprio laddove un tempo c'era il ristorante di famiglia, da qualche anno Dionisio ha creato il suo “regno”. Un luogo di eccellenza dove poter godere di una fantastica esperienza gastronomica. Ma andiamo per gradi. A Casa di Dionisio si trova a Beltiglio, amena e verdeggiante frazione del comune di Ceppaloni.
E’ Domenica e siamo venuti qui per pranzo. Ovviamente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Veniamo accolti da Dionisio e dal personale di sala con garbo e gentilezza. Il locale è come lo ricordavamo, un grande spazio esterno fruibile durante la bella stagione e due ampie sale, due ambienti, entrambi suggestivi. L'atmosfera cattura e rapisce i visitatori, grazie ad un sapiente gioco di colori, di materiali, e un arredo che mixa il classico e lo shabby. Legno, cotto, pietra rendono l'ambiente caldo e accogliente. Quasi un mix tra il Sannio e la Provenza. Tavoli e sedie sono davvero belli, particolare è il camino in mattoni e pietre presente in uno degli ambienti, si trova accanto ad una grande vetrata, da cui la vista spazia sulle colline e sul verde. Poesia. La mise en place è semplice, sobria ma al contempo raffinata. Anche l'occhio vuole la sua parte. A Casa di Dionisio è un inno allo star bene e alla convivialità.
Diamo il solito sguardo al menù. Interessante la possibilità di poter prendere un drink prima di cominciare, in carta oltre dieci proposte di drink. Poi si può optare per il menù degustazione. Noi invece scegliamo di ordinare “a la carte”. Ci sono i salumi e i formaggi, da non perdere la salsiccia al flambè, proposta “storica”, che era in carta anche alla “Rete”, in pratica una salsiccia piccante, semistagionata cotta su un tegame di terracotta. Poi cinque proposte di antipasti, cinque primi più la minestra maritata del Sannio, i secondi e la sezione dedicata alla Brace con tagli di eccellenza (dalla costata di Marchigiana, al Black Angus, al Wagyu Kagoshima A5). Poi contorni e dessert. Una proposta variegata capace di accontentare davvero tutti. Ci servono un calice di prosecco e un graditissimo entrée, delle polpettine di tonno con senape al miele, davvero deliziose...
Polpettine di tonno con senape al miele
Cominciamo ordinando una minerale e due calici di Piedirosso del Sannio DOC di Ocone, ottenuto da uve Piedirosso in purezza, questo rosso si fa apprezzare per i profumi freschi e fruttati, per l'equilibrio e l'ottima freschezza e bevibilità.
Ecco con gli antipasti. Abbiamo scelto un uovo cotto a bassa temperatura con crema parmentier a base di patate e porri, salsa Mornay (una sorta di besciamella più consistente), e tartufo. Un piatto gustoso e delicato come una carezza.
Uovo cotto a bassa temperatura con crema Parmentier, salsa Mornay e tartufo nero
Il Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante è rassicurante come l'abbraccio di un vecchio amico. Perfetto l'equilibrio di tutti gli ingredienti e gradevolissima la nota croccante della gustosa pancetta.
Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante
La salsiccia di filetto di suino chiaro del Sannio “porchettata” con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e pane con crema di topinambur e salsa ai frutti rossi, mi fa innamorare. Piatto presentato in maniera fantastica, un perfetto gioco di consistenze e sapori contrastanti e perfettamente equlibrati. Interessante la presenza della salsa ai frutti rossi che dona quel quid in più al piatto.
Salsiccia porchettata con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e crema di topinambur con salsa ai frutti rossi
Il nostro pranzo procede alla grande, Dionisio di tanto in tanto passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio, non potrebbe che essere così. Siamo curiosi di gustare i primi che abbiamo scelto. I fusilli ricci freschi con porcini, “cardarelle”, salsiccia e formaggio sono gustosi e dal sapore “rustico”. Ho trovato riuscitissima anche la scelta dei fusilli ricci freschi (i fusilli irpini).
Fusilli ricci freschi con porcini, cardarelle, salsiccia e formaggio
Con i tagliolini freschi all'uovo con tartufo nero e formaggi raggiungiamo vette altissime. I tagliolini sono fatti a regola d'arte, profumati, cremosi, un piatto che ti avvolge e conquista.
Tagliolini freschi con tartufo nero e formaggi
Siamo sazi ma decidiamo comunque di prendere un secondo da dividere. Optiamo per la pancia di suino chiaro del Sannio cotta a bassa temperatura fritta con cipolla marinata, composta di goiaba, prugne e peperoncino piccante con melanzane scottate. Un vero capolavoro, la pancia di suino si scioglieva letteralemente in bocca, resa ancora più saporita da una frittura sapiente e leggera. La cipolla marinata è stemperata dalla composta di goiaba, frutto esotico dalle grandi proprietà antiossidanti. Prugna e peperoncino piccante completano un piatto davvero notevole. La pancetta è adagiata su una fetta di melanzana.
Pancia di suino fritta con cipolla marinata, composta di gioiaba, prugne e peperoncino con melanzane scottate
Come contorno scegliamo delle semplici e gustose patate al forno alle erbe aromatiche e pepe.
Patate al forno alle erbe aromatiche e pepe
Chiudiamo in dolcezza con la sfoglia calda con crema, zucchero e cannella. Semplice, con una crema meravigliosa, buonissima.
Sfoglia calda con crema zucchero e cannella
Su consiglio di Dionisio, accompagniamo il dessert con due bicchierini di Vinpepato Elisir delle Crete dell'Antica Farmacia Francini Naldi. Ad Asciano in provincia di Siena c'è una delle più antiche Farmacie d'Italia, fondata addirittura nel 1795. Qui si produce il Vinpepato, con spezie, radici ed erbe in una base di vino Chianti, secondo una ricetta antichissima. Davvero particolare.
Il Vinpepato Elisir delle Crete di Francini Naldi
Chiudiamo il nostro pranzo A Casa di Dionisio così, e paghiamo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità -prezzo.
A Casa di Dionisio a Ceppaloni è una certezza. Qui trovi una proposta gastronomica attenta alla tradizione, con prodotti di eccellenza, e creativi spunti di originalità grazie alla bravura e al talento della chef Adriana Pawlick, capace di donare un’anima ai suoi piatti con abbinamenti ricercati, studiati e in alcuni casi emozionanti. Il Pancotto con broccoli, scarola, bietola, melanzane e guanciale croccante è rassicurante, la salsiccia “porchettata” con pancetta tesa, crumble di mandorle, pistacchio, aglio e pane con crema di topinambur e salsa ai frutti rossi, conquista. I tagliolini freschi con tartufo nero e formaggi è il piatto che resta nella memoria, così come la pancia di suino chiaro del Sannio cotta a bassa temperatura e fritta. Spettacolo. La location di A Casa di Dionisio è notevole, lo stile è rustico, classico e anche un po’ shabby. Dionisio Mignone è un perfetto padrone di casa, a suo agio nello spiegare i piatti e consigliare sapienti abbinamenti con il vino. Il personale di sala è preparato e il servizio è veloce e informale.
Fornitissima e con etichette interessanti (anche molte straniere) la carta dei vini. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. A Casa di Dionisio a Ceppaloni si conferma alla grande nella nostra guida su web di quelli che sono i locali da segnare in agenda. Imperdibile.
A Casa di Dionisio
Contrada Masseriola n. 11
Ceppaloni (Frazione Beltiglio)
Tel. 0824 46574
Visita la pagina Fb del Ristorante A Casa di Dionisio
La Pignata è un indirizzo storico della ristorazione irpina, per noi è un vero “Santuario gastronomico”, non a caso spesso e volentieri torniamo qui, a volte per pranzare o cenare, altre per gustare la loro pizza (di assoluto livello). Siamo nella parte alta, nel cuore di Ariano Irpino, la città del Tricolle. Siamo ritornati al Ristorante La Pignata a cena, desiderosi di gustare le loro proposte di cucina. Dopo aver parcheggiato l’auto a pochi metri dal locale, ci accomodiamo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo. Entrando la sensazione è sempre piacevole, il locale è ampio, gradevole, bel gioco di luci, un mix di calore rustico e stile, atmosfera familiare e raffinatezza. Ci accoglie Ezio Ventre, meraviglioso padrone di casa, sempre pronto a consigliare gli ospiti su abbinamenti e prodotti.
Diamo come sempre uno sguardo al menù, ci sono tre percorsi degustazione (più il menù bimbi), tutti molto interessanti ma noi decidiamo di ordinare “a la carte”. C’è davvero l’imbarazzo della scelta con piatti che sono espressione del territorio e materie prime accuratamente scelte da Ezio con molti presìdi Slow Food.
Intanto da bere ordiniamo una minerale e una nostra vecchia conoscenza, il Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Un rosso meraviglioso, un aglianico con sentori di frutti rossi, un vino intenso, quasi speziato, gradevole al palato con tannini evidenti e una spiccata personalità. Perfetto compagno di viaggio per la nostra serata.
Rasott Irpinia Campi Taurasini dell'azienda agricola Boccella
Arrivano i loro pani, che possiamo gustare per provare alcuni oli Extravergine d'oliva che Ezio Ventre ci fa degustare, su tutti mi ha colpito un olio eccezionale: Erede Olio extravergine di oliva dell’Azienda Agricola Francesco Pepe. Un olio ottenuto dalla molitura di olive Marinese al 100 %, un momocultivar quindi. La sua particolarità è che le olive Marinese hanno poca polpa, tradotto: poca resa ma grandissima qualità. Un olio “possente” caratterizzato da note erbacee e piccanti.
Olio Evo Erede dell'Azienda Agricola Francesco Pepe
Cominciamo con gli antipasti, la nostra scelta cade su due piatti di filetto di baccalà affumicato con legno di faggio con giardiniera di verdure sott’olio, tartufo nero irpino e pane a bruschetta. Gustosissimo il baccalà con la sua nota affumicata, la giardiniera handmade è paradisiaca, il tartufo ci sta divinamente e gli regala una nota di “terra”, ad accompagnare il tutto il pane bruschettato che dona la nota croccante e rende questo piatto praticamente perfetto.
Filetto di baccalà con pane tostato, giardiniera sott'olio e tartufo nero
L’altro antipasto che ordiniamo è un piccolo capolavoro. Ecco due piatti di ravioli fritti al baccalà con due consistenze di broccoli, peperone crusco e paprika. Un piatto studiato e concepito alla perfezione, qui tutto gioca un ruolo ben definito: il godurioso ripieno di baccalà, la consistenza tenace del raviolo fritto, il broccolo in duplice consistenza (la crema, quasi una vellutata su cui solo adagiati i ravioli e "nature" semplicemente passato in padella), il “crunch” aromatico del peperone crusco con la nota speziata della paprika. E in più questo piatto ha una bellezza cromatica assurda. Cosa chiedere di più?
I ravioli fritti al baccalà con due consistenze di broccoli, peperone crusco e paprika
La nostra cena alla Pignata procede alla grande, il clima è rilassato, l’atmosfera conviviale, molto gradevole anche la musica di sottofondo. E’ il momento dei primi. Ecco i paccheri ai grani antichi al ragù di baccalà con datterino giallo e basilico. Perfetta la cottura della pasta, riuscitissimo l’equilibrio del baccalà con la sua nota lievemente sapida e il sentore dolce dei pomodorini datterini gialli.
Paccheri ai grani antichi al ragù di baccalà, datterino giallo e basilico
Poi ordiniamo i panciotti di provola e melanzane con ragù di pomodoro e melanzane, fonduta di caciocavallo affumicato e pane fritto al basilico. Semplicemente buoni.
panciotti ripieni di provola e melanzane
Il top lo raggiungiamo con i due piatti di tagliolini alle ortiche con funghi porcini, tartufo nero, fonduta di pecorino Carmasciano e funghi cardoncelli. Delicati, profumati, inebrianti questi tagliolini, esaltati dai funghi porcini e dai cardoncelli, il potente tartufo nero è presente ma non invadente e a legare il tutto l’avvolgente fonduta di pecorino Carmasciano. Chapeau!
Tagliolini alle ortiche con funghi porcini, tartufo nero, fonduta di pecorino Carmasciano e funghi cardoncelli
Decidiamo anche di prendere un secondo e ci dividiamo le costine di maiale alle spezie con patate. La porzione è super abbondante, le costine cotte a bassa temperatura sono morbide e gustosissime. La carne è spettacolare le patate come contorno ci stanno una meraviglia.
Costine di maiale alle spezie con patate
Che cena sarebbe senza dolce finale? Qui andiamo su due certezze, dei dessert che insieme al mitico “Scazzamariello”, spesso ordiniamo. Ossia due cannoli siciliani con mousse di ricotta, cioccolato, pistacchio e amarene. Nota di merito per la mousse di ricotta, fantastica.
Cannolo siciliano con mousse di ricotta cioccolato, pistacchio e amarene
E la sfera di cioccolato fondente con cuore di pannacotta all’amarena, sbriciolona alle mandorle, slasa al lampone e frutti del melograno. Un dolce che ti assicuro, ti farà l’effetto “wow”, soprattutto quando arriva la colata della salsa calda di lampone che scioglie la sfera. Che bontà…!
Sfera di cioccolato fondente con cuore di panna cotta e amarene
Accompagniamo il dolce con due caffè e due bicchierini di Nocino E’Curti. Il Nocino della famiglia Ceriello (titolare della storica Osteria E’Curti a Sant’Anastasia) è una vera eccellenza. Siamo arrivati all’epilogo di questa nostra bella serata, per la nostra cena alla Pignata abbiamo pagato 50 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo assolutamente corretto.
Il Ristorante La Pignata è un punto di riferimento assoluto. Indirizzo storico della ristorazione irpina. Tappa fondamentale per chi ama la grande cucina irpina. La famiglia Ventre è maestra nella nobile arte dell’accoglienza e nel proporre piatti del territorio presentati con interessanti spunti di originalità. Ezio Ventre è preparato, dinamico e sempre pronto a consigliare gli ospiti su prodotti, piatti e i migliori abbinamenti. In cucina le sapienti mani della signora Carmela danno vita a dei capolavori assoluti, che sono un perfetto mix di tradizione e creatività. Il servizio in sala è preciso ed informale. Interessante e fornitissima la carta dei vini e dei distillati. Il filetto di baccalà affumicato con legno di faggio con giardiniera di verdure sott’olio, tartufo nero irpino e pane a bruschetta, ci ha emozionato, i ravioli fritti al baccalà con due consistenze di broccoli, peperone crusco e paprika restano nella memoria. Ottimi i primi con una menzione speciale per i tagliolini alle ortiche con funghi porcini, tartufo nero, fonduta di pecorino Carmasciano e funghi cardoncelli, davvero super. Altra cosa da rimarcare è l’ottima pizza che si può gustare qui, ve ne abbiamo già parlato in passato e troneremo a farlo, grazie ad Antonio eccellente maestro pizzaiolo. Il conto è adeguato al contesto, alla qualità e al livello delle proposte. La Pignata ad Ariano Irpino è assolutamente imperdibile. Garanzia.
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del Ristorante La Pignata
Arriviamo a Palma Campania da Nola dopo una giornata impegnativa nell’agro nolano e nella città bruniana. Abbiamo deciso di tornare a provare, a distanza di qualche tempo, la pizza di Gennaro Catapano Pizzeria Jolly.
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly - Insegna Esterna
Arriviamo e parcheggiamo senza difficoltà di fronte alla pizzeria. Entriamo, il locale è gradevole, accogliente e pulito, all’ingresso di fronte a noi c’è il banco di lavoro e i due bei forni. C’è grande fermento. Notiamo che si lavora molto anche con le pizze d’asporto nonostante siamo in primissima serata, buon segno. Ci accomodiamo nella piccola ma accogliente sala che ha l’ingresso sulla nostra sinistra, ci sono una quarantina di posti a sedere. I tavoli sono ben distanziati, si può quindi cenare in tutta sicurezza e tranquillità. La sala ha un arredo minimal, essenziale ma invita alla convivialità, tavoli e sedute giocano sui due colori opposti: il bianco ed il nero. C’è anche un piccolo dehors esterno con altri tavoli e posti a sedere, dove durante la bella stagione si può gustare al pizza anche qui.
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly - Particolare della sala interna
Come sempre diamo un’occhiata al menù che risulta essere ben concepito e strutturato, esaustivo nelle descrizioni ma senza essere troppo “pesante”. In alcuni locali da noi visitati, i menù a volte sono quasi piccole enciclopedie (chilometrici). Qui abbiamo apprezzato la chiarezza e la capacità di sintesi.
Ci sono i fritti, dai crocchè della tradizione, agli arancini, alle frittatine. Poi la sezione dedicata alle montanare, poi le pizze suddivise in due categorie: pizze al pomodoro e pizze bianche. Ci cono poi le pizze stagionali “Autunno- Inverno” e i Ripieni al forno e fritti. In tutto ci sono una quarantina di proposte in grado di accontentare un po’ tutti. Noi ci siamo lasciati tentare dai fritti e cominciamo gustando un tris di frittatine. La prima è la classica con panatura in pastella, al centro con panatura alla paprika e ripiena di orecchiette, friarielli e salsiccia, la terza con panatura di corn flakes e ripieno di pasta e patate. Le frittatine sono davvero di ottima fattura, interessante la scelta di optare per tra panature differenti in grado di valorizzare ed esaltarne la farcitura. La frittatina classica con bucatini, besciamella carne e piselli è una certezza.
Tris di frittatine
Rassicurante la frittatina con pasta e patate, il ripieno è godurioso e la pasta è patate è ben legata e “azzeccata” come piace a noi..
Frittatina con pasta e patate - Dettaglio ripieno
Sorprendente poi la frittatina con orecchiette, friarielli e salsiccia. Gustosa ed esalatata ancira di più dalla panatura alla paprika che regala a fine morso una leggera, quasi impercettibile ma piacevolissima nota piccante.
Frittatina orecchiette broccoli e salsiccia - Dettaglio ripieno
Assaggeremmo volentieri anche altro ma siamo tornati da Gennaro Catapano Pizzeria Jolly per gustare in primis la pizza. E che pizza sia! Si comincia con una proposta fuori menù ma di stagione. Una pizza con crema di zucca, porchetta di Ariccia, gocce di ‘Nduja e cacioricotta. Bella saporita ma equilibrata, il dolce della crema di zucca si sposa a meraviglia con il sapore intenso della porchetta di Ariccia e con la nota sapida del cacioricotta. Le gocce di ‘Nduja regalano una leggera e gradevole piccantezza.
Pizza con crema di zucca, porchetta di Ariccia, gocce di Nduja e cacioricotta
E’ poi il turno della Margherita di Gennaro Catapano con pomodoro pelato, fior di latte di Agerola, basilico, parmigiano reggiano e olio Evo. Una Signora Margherita, realizzata con un sapiente impasto e ingredienti di grande qualità, su tutti un ottimo pomodoro e l’olio Evo da tonda del Matese Koinè di Benedetta Cipriano.
Margherita
Chiudiamo in bellezza con una pizza che farà la gioia degli amanti della mitica Genovese. Ebbene si, ecco a voi la pizza Genovese di Gennaro Catapano, sul disco un soave e intenso sugo di genovese napoletana, provola affumicata e scaglie di caciocavallo. Una pizza particolare e ricca di personalità.
Genovese
Alla Pizzeria Jolly abbiamo trovato l’impasto di Gennaro Catapano che conoscevamo bene e che già ci aveva conquistato tempo addietro: un impasto indiretto realizzato con una biga di 24 ore e con una chiusura di altre 12 ore. L’idratazione si mantiene sul 70 %, il peso dei panetti è di 260 gr. Il resto lo fa la perizia e l’abilità di Gennaro nella lavorazione e nella stesura. Il risultato è una pizza che possiamo definire “moderna” con un cornicione molto pronunciato e un’alveolatura importante (come si evince dalla foto). Di grande qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Il servizio è veloce, professionale ma informale. Gustando questa pizza, pensiamo che abbia una sua identità e personalità ben precisa. Qui ci sono pochi fronzoli e tanta passione. C’è da fare solo i complimenti, anche la cottura delle pizze è a dir poco perfetta.
Margherita - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto, realizzato con biga
- Peso dei panetti 260 gr.
- Frittatine da provare
- Corretto il rapporto qualità - prezzo
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly ci ha sorpreso. A distanza di tempo ci siamo tornati e abbiamo deciso di pubblicarla e consigliarla come pizzeria da segnare in agenda, perché abbiamo notato una crescita reale, esponenziale sotto tutti i punti di vista. Ottimo l’impasto, un indiretto realizzato con la biga, lavorato a regola d’arte. Perfetta la cottura, davvero buoni poi gli ingredienti utilizzati per topping e farciture. Gennaro Catapano sa davvero il fatto suo e merita un elogio convinto, la sua pizza è davvero degna di nota e splende di luce propria perché ha carattere e una sua identità. La Margherita ci ha convinto, la Genovese con sugo di genovese napoletana, provola affumicata e scaglie di caciocavallo è una chicca e farà felici gli amanti di questa meraviglia della tradizione napoletana. Da provare le frittatine (soprattutto quella con friarielli e salsiccia). Da notare ancora il giro di olio a fine cottura, messo un po’ anche sul cornicione della pizza, la qual cosa che lo rende ancora più soffice e dall’aspetto dorato.
A completare il giudizio positivo il servizio veloce e informale e i prezzi onesti. Gennaro Catapano Pizzeria Jolly a Palma Campania entra di diritto nella nostra guida sul web, tra quelle che sono a parer nostro, le pizzerie da non perdere. Conferma...
Gennaro Catapano Pizzeria Jolly
Via Nuova Nola n. 413
Palma Campania (Na)
Tel. 081 824 26 33
Visita la pagina Fb di Gennaro Catapano Pizzeria Jolly
La nostra rubrica dedicata alle Pizze Templari nasce dalla voglia di condividere con te una pizza che abbiamo provato e apprezzato e che bisogna assolutamente gustare. Una pizza che ci ha colpito vuoi per l’impasto, vuoi per il rispetto della stagionalità di prodotti e materie prime, vuoi per la sua storia o perché legata a qualche aneddoto particolare, vuoi perché racconta un luogo o un territorio o semplicemente perché è super buona. Ogni settimana ti proponiamo una pizza gustata da noi e che magari puoi andare a provare per rivivere le nostre stesse emozioni. Questa settimana ti presentiamo la Carrettiera 2.0 di Quattro Spicchi Pizzeria.
La Carrettiera 2.0 vista dall'alto
A Tufino paese non distante da Nola ma vicino anche al baianese, Giuseppe Caputo ha da poco aperto la sua pizzeria realizzando il suo sogno. Il locale ha una quarantina di coperti, l’arredo è semplice, minimal ma gradevole. Qui da Quattro Spicchi Pizzeria, Giuseppe Caputo esprime appieno il suo concetto di pizza, realizzata con un bel diretto con una lievimaturazione che supera abbondantemente le 36 ore. L’idratazione si mantiene costante al 70% e il cornicione si presenta ben alveolato. La cosa da rimarcare poi è il peso dei panetti, ben 285 grammi! Il risultato è una pizza che pur essendo generosa si mantiene leggera e digeribile.
Quattro Spicchi Pizzeria. Tufino - Dettaglio Alveolatura
Un tipo di impasto che esalta gli ingredienti presenti nella Carrettiera 2.0, pizza fuori menù proposta in questo periodo e che ci ha entusiasmato. La Carrettiera 2.0 è fatta con salsiccia a punta di coltello, crema di friarielli, provola di Agerola, ‘Nduja di Spilinga e all’uscita scaglie di provolone del Monaco. In pratica una riuscita rivisitazione della classica Carrettiera con la novità di abbinare alla crema di friarielli e alla provola la piacevole e persistente piccantezza della ‘Nduja di Spilinga. Il Provolone del Monaco con il suo gusto deciso, chiude il cerchio rendendo questa pizza una vera esplosione di sapori. Sicuramente una pizza che consiglio a chi ama i sapori marcati ed anche il piccante.
Quattro Spicchi Pizzeria - Carrettiera 2.0 Dettaglio
La Carrettiera 2.0 è la Pizza Templare della Settimana. Da Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino troverai un menù semplice da consultare, ben concepito e molto chiaro. Ci sono le pizze distinte in “tradizionali”, e “speciali”, con abbinamenti studiati, topping e farciture interessanti, ma ci sono anche i saltimbocca e le montanare. In tutto troverai oltre quaranta proposte pizza. Ti consiglio di lasciare un po’ di spazio anche per gustare qualche fritto. Buonissima la frittatina classica, da non perdere la frittatina broccoli e salsiccia, che trovi in carta in questo periodo.
La Carrettiera 2.0
Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria
Se la nostra intenzione è quella di condividere con chi ci segue, emozioni e piacevoli esperienze enogastronomiche non posso non raccontarvi della mia cena alla Porta Restaurant a Bologna. La prima cosa che sorprende l’ospite e chi per la prima volta viene qui, è la location assolutamente unica, un vero gioiello di design, un gioiello di architettura moderna che seduce. Domina il legno, ci sono ampi spazi, arredi curati, i tavoli sono ben distanziati tra loro e questo garantisce agli ospiti un’assoluta privacy. Adeguata anche l’illuminazione non troppo forte, c’è anche una gradevole musica di sottofondo. Il ristorante ha anche una zona dedicata agli aperitivi e ai cocktail e una bellissima “cigar room”, oltre ad una cantina “opulenta” con tante etichette e vini italiani ma anche esteri. Altra nota di merito è per il parcheggio riservato e gratuito se mangi al ristorante o bar. L’accoglienza è super, ci accoglie una gentile ragazza che si occupa dei cappotti e ci accompagna al nostro tavolo prenotato con largo anticipo. Noi siamo in due, e siamo curiosi di provare la loro proposta gastronomica. Il menù presenta tre possibili percorsi di degustazione denominati: i sapori della tradizione, i sapori dell’Appennino (quindi proposte di terra) e i sapori del Mediterraneo (piatti e proposte di pesce). Ovviamente si può anche ordinare alla carta, ci sono cinque proposte di antipasti, cinque primi, cinque secondi e i dessert proposti anche con calici in abbinamento. Intanto arrivano i loro pani (con tanto di focaccia e grissini ovviamente fatti da loro). Noi decidiamo di gustare due menù degustazione "i sapori della tradizione" ma con una piccola “variante” che ti spiegherò tra poco.
Si comincia con l’antipasto, ecco una delicata battuta di manzo “selezione erba” con spuma di parmigiano reggiano, uovo marinato e quinoa soffiata. Molto interessante la presenza dell’uovo marinato e della spuma di parmigiano a legare il tutto con la quinoa soffiata a dare il "crunch". Davvero un bel piatto.
Battuta di manzo con spuma di parmigiano reggiano, uovo marinato e quinoa soffiata
Come primo cè un classico, ecco un “must” della tradizione bolognese: i tortellini “al mignolo” in doppio brodo di cappone. I tortellini sono davvero eccezionali, al mignolo in riferimento alla grandezza del dito (il mignolo appunto) sul quale si avvolge la pasta per formare il tortellino. Il doppio brodo di cappone, saporito e sapido il giusto è il classico brodo delle feste, quello che ti riconcilia con il mondo e ti fa venire in mente tanti ricordi di famiglia.
Tortellini al mignolo in doppio brodo di cappone
La nostra cena procede alla grande. Tra poco ecco la “variazione” sul menù degustazione di cui parlavo prima, perché abbiamo preso una meravigliosa e appagante cotoletta di vitello alla bolognese con erbette ripassate. Anche qui siamo di fronte ad un classico sempre amato. La cotoletta è fatta davvero a regola d’arte, resa golosissima grazie al prosciutto crudo e al parmigiano reggiano che viene sciolto con del brodo. Di fronte a questo piatto il “wow” è garantito.
Cotoletta di vitello alla Bolognese con erbette ripassate
Io invece scelgo di prendere un secondo un po’ meno calorico e chiedo lo sgombro con crema di pane ai cereali aioli e prezzemolo. Anche questo piatto ben fatto, mi ha pienamente soddisfatta.
Sgombro con crema di pane ai cereali aioli e prezzemolo
La nostra cena alla Porta Restaurant merita il finale dolce. Scegliamo il dessert “a la carte” e prendiamo un delicato e profumato babà con crema pasticcera e amarene Fabbri.
Babà con crema crema pasticcera e amarene Fabbri
E un sablè al pistacchio con gelée ai frutti di bosco. Morbida e profumata la pasta sablè, una frolla molto friabile che ben si accompagnava al pistacchio, particolare poi e anche bella da vedere la gelée ai frutti di bosco.
Sablè al pistacchio con gelée ai frutti di bosco
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto alla Porta Restaurant è che puoi variare il menù degustazione scegliendo un piatto diverso. Loro ti calcoleranno poi la differenza sul conto finale. Il menù degustazione “i sapori della tradizione” ha un costo di 50 euro a persona escluso i vini. Per la piccola variazione di portata (uno sgombro al posto di una cotoletta) noi abbiamo pagato paghiamo 54 euro a persona (vini esclusi).
La Porta Restaurant è un vero gioiello di design, un progetto di architettura che seduce l’ospite. La location è raffinata, elegante ma senza eccessi. La cucina non è da meno, con proposte che esaltano le materie prime scelte e selezionate con cura grazie anche ad una tecnica di tutto rispetto. Il menù degustazione “Sapori della tradizione” che abbiamo provato farà la gioia di chi vuole gustare alcuni dei piatti tipici bolognesi. Meravigliosi i tortellini al mignolo in doppio brodo di cappone. La cotoletta alla Bolognese qui è “mitologica”. Curatissima e vasta la carta dei vini. Il servizio è professionale, veloce e attento. Il personale elegante e cortese. Corretto il rapporto qualità prezzo e comunque adeguato al contesto. Indirizzo consigliato per una bella serata romantica o un evento importante. La Porta Restaurant a Bologna è da segnare assolutamente in agenda. Da non perdere.
La Porta Restaurant
Piazza Vieira de Mello, n.4 (la piazza sopraelevata su via Stalingrado)
Bologna
Tel. 051 415 9491
Visita il sito web della Porta Restaurant
Il nostro viaggio per raccontarvi le pizzerie da non perdere ci porta in Irpinia. Siamo tornati a Grottaminarda, qui in Corso Vittorio Veneto c'è la Pizzeria Giovanni Grimaldi. Per noi, venire qui è una piacevole abitudine. Questo è il regno di Giovanni Grimaldi, napoletano verace, originario del quartiere Sanità, ma diventato a tutti gli effetti “irpino”, visto che da un po' di anni vive e ha messo radici a Grottaminarda. Chi ci segue, sa bene che di Giovanni Grimaldi parliamo da anni, da quando la prima volta lo scoprimmo e gustammo le sue pizze Al Drago (la sua precedente Pizzeria).
La Pizzeria Giovanni Grimaldi è davvero bella, all'interno c'è un design moderno e lineare, bei tavoli in legno, una sapiente scelta dei colori e dell'illuminazione, alle pareti ci sono immagini e richiami a Napoli. C’è anche una sala attrezzata al piano inferiore. Entrando in fondo è ben visibile la cucina ed il banco da lavoro a vista. Ci sono ben due forni, più uno per sfornare le pizze senza glutine. Insomma tutto è come ricordavamo comprese le belle gigantografie del Golfo di Napoli e del Vesuvio giusto per non far sentire troppo a Giovanni e ai partenopei di passaggio qui, la nostalgia di casa. Ci è sempre piaciuta la volontà di Giovanni di creare un link, una continuità tra la tradizione partenopea e l'Irpinia grazie all’uso di meravigliosi prodotti del territorio (il pecorino di Carmasciano, l'Olio Evo di Ravece, la cipolla ramata di Montoro o il broccolo Aprilatico di Paternopoli tanto per citarne qualcuno).
Il risultato di questo matrimonio felice tra Napoli e l'Irpinia è un menù ricco e vario: la stuzzicheria, la mozzarella di bufala, i salumi, i fritti dai meravigliosi crocchè della tradizione napoletana fatti a regola d'arte, alle montanarine (ti consigliamo di provare quella con la genovese, davvero spaziale) fino alle frittatine. Una golosa novità è la lasagna impanata e fritta. Poi tantissime proposte di pizze suddivise in diverse categorie: le pizze classiche, i calzoni, le "pizze che non dimentichi", le "pizze che ti lasciano il segno".
Cominciamo con un po’ di coccole fritte, ecco un bel tris di frittatine: frittatina di bucatini classica con besciamella, ragù di carne, caciocavallo irpino e piselli, frittatina di pasta e patate, e la lasagna impanata e fritta.
Tris di frittatine
Le frittatine sono di ottima fattura, con un fritto asciutto, non unto ma è la lasagna impanata e fritta che ci ha sorpreso, un bel pezzetto di lasagna con ragù alla bolognese, besciamella e fior di latte in una super panatura. Godimento allo stato puro.
Lasagna impanata e fritta - Dettaglio ripieno
Che fai, vieni da Giovanni Grimaldi e non mangi un crocchè della tradizione? Un crocchè da standing ovation con provola, salame, pepe, pecorino romano e prezzemolo. Applausi a scena aperta ….
Crocchè napoletani
Continueremmo volentieri, visto che i fritti sono davvero buoni, ma incombono le pizze, e il nostro tavolo scalpita…Si comincia con la classica e tradizionale Margherita con pomodoro San Marzano Dop, provola di Agerola, parmigiano reggiano 36 mesi, olio Evo e basilico. Buona e rassicurante come l’abbraccio di mammà ....
La Margherita
Si continua con la Mia Marinara, una meraviglia di pizza realizzata con pomodoro San Marzano DOP dell'agro nocerino-sarnese, piennolo giallo, piennolo rosso, pepe cuvée, parmigiano reggiano 24 mesi, origano di montagna e olio Evo Ravece in uscita. Se potessimo trasferirti il profumo di questa pizza lo faremmo volentieri, a dir poco inebriante, grazie alla presenza di vari pomodori usati per il condimento. Sulla Pizza Mia Marinara c’è un sugo realizzato con un pelato San Marzano DOP dell'Agro nocerino-sarnese che viene schiacciato a mano, cotto in padella con olio e aglio, poi si aggiungono il piennolo rosso e giallo, pepe cuvée, generoso parmigiano grattugiato 24 mesi e origano. Semplicemente poesia…
La Mia Marinara
La serata procede davvero alla grande. Memori della bontà della pizza Porchetta e Patate che avevamo gustato l’ultima volta che siamo stati qui, decidiamo di riprenderla per gustarla di nuovo. La Pizza Porchetta e Patate è fatta con provola di Agerola, patate al forno e la fantastica porchetta della Macelleria Colomba e cotta da Rocco Caggiano (altra eccellenza a Grottaminarda) con il forno Josper. Una pizza dal gusto intenso, deciso, unico.
La Porchetta e Patate
Chiudiamo con una delle pizze che quando veniamo alla Pizzeria Giovanni Grimaldi prendiamo spesso e volentieri, ossia la Campagnola. Una pizza realizzata con provola di Agerola affumicata, salsiccia, funghi porcini, pecorino di Bagnoli Irpino stagionato 3 mesi, olio Evo di Ravece e basilico. Una pizza dal sapore rustico e intenso, ideale in questa stagione.
La Campagnola
Abbiamo trovato il solito superbo impasto di Giovanni Grimaldi, un bell’impasto diretto con 32/36 ore tra lievitazione e maturazione. L’idratazione non è spinta all’eccesso, buona l’alveolatura. Il peso dei panetti si aggira sui 270 gr. La pizza di Giovanni Grimaldi è una che risulta leggera, fragrante ma allo stesso tempo morbida e assolutamente digeribile. Di qualità i prodotti usati per il topping e le farciture, da segnalare la presenza di molti prodotti di eccellenza del territorio irpino, e alcuni presìdi Slow food. Il servizio è stato preciso e veloce ed informale (nonostante la pizzeria di Sabato fosse strapiena).
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Menù molto ricco con tante proposte pizza
- Fritti ottimi (crocchè da Oscar)
- Uso di prodotti di qualità per topping e farciture (molti del territorio irpino)
La Pizzeria Giovanni Grimaldi per noi rappresenta una certezza, non a caso spesso e volentieri ci fermiamo qui per gustare la pizza quando siamo in zona. Il locale è molto carino, moderno e giovanile ma sobrio e senza eccessi. La Pizzeria si raggiunge facilmente, si trova infatti sul corso di Grottaminarda. La pizza di Giovanni si conferma ad alti livelli grazie ad un sapiente impasto realizzato a regola d'arte e con una grande abilità ed attenzione alla scelta di ingredienti e prodotti per topping e farciture. Riuscitissimo il mix tra la tradizione napoletana di Giovanni Grimaldi e l’Irpinia con tanti prodotti di eccellenza e presidi Slow food che arricchiscono le pizze. La Margherita è rassicurante, la Mia Marinara con pomodoro San Marzano DOP dell'agro nocerino-sarnese, piennolo giallo, piennolo rosso, pepe cuvée, parmigiano reggiano 24 mesi, origano di montagna e olio Evo Ravece in uscita, è la pizza che resta nella memoria. Meravigliosi i fritti, da non perdere soprattutto i crocchè napoletani fatti come si deve, le frittatine e la goduriosa lasagna fritta. Servizio veloce ed informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Pizzeria Giovanni Grimaldi a Grottaminarda è una tappa imperdibile. Garantiamo noi.
Pizzeria Giovanni Grimaldi
Corso Vittorio Veneto n.183
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 445288
Visita il sito web della Pizzeria Giovanni Grimaldi
Siamo a Tufino, a pochi km da Nola. Dallo scorso mese di Ottobre proprio qui, Giuseppe Caputo, giovane e talentuoso pizzaiolo, ha realizzato il suo sogno: aprire una pizzeria tutta sua. E’ nata così Quattro Spicchi Pizzeria. Il locale si trova in Via Roma. All’interno l’arredo è minimal e direi essenziale, la scelta dei colori è netta, il bianco, il grigio ed il nero, il locale ha una quarantina di coperti. All’ingresso in fondo spicca il forno con il banco di lavoro di Giuseppe e del suo Team. Siamo davvero curiosi di provare le loro pizze.
Quattro Spicchi Pizzeria. Tufino - Insegna Esterna
Ci accomodiamo e come sempre diamo un’occhiata al menù. Nel frattempo ci vengono serviti due calici di prosecco per ingannare l’attesa (davvero un gesto gradito). Il menù è essenziale come il locale ma ben concepito e studiato e semplicissimo da consultare. Ci sono le pizze definite “tradizionali”, quelle “speciali”, con abbinamenti e farciture calibrate ed interessanti, i saltimbocca e le montanare. In tutto oltre quaranta proposte, per cui c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Poi i fritti dai crocchè, agli arancini, dalle frittatine, ai simpatici Passatempo, ossia degli straccetti di pizza conditi con datterino rosso, rucola, scaglie di parmigiano e olio Evo, i Passatempo ci sono anche nella versione dolce (con nutella granella di nocciola avellana e zucchero a velo). Noi cominciamo gustando un tris di frittatine. C’è la classica con bucatini, emmenthal, prosciutto cotto e besciamella, la frittatina di pasta e patate e una meravigliosa frittatina broccoli e salsiccia in pastella.
Tris di frittatine
Le frittatine sono di ottima fattura, il fritto leggero, asciutto, non unto, ci ha colpito in particolare la frittatina broccoli e salsiccia, che è presente in questo periodo in carta. Una frittatina goduriosa, saporita e ben condita. Poi si sa bene che quello tra broccoli e salsiccia è un matrimonio felice… Da provare senza esitazioni..
Frittatina con salsiccia e friarielli - Dettaglio ripieno
E’ il momento di gustare le pizze. Cominciamo con la regina, la Margherita di Giuseppe Caputo con pomodoro San Marzano DOP, fior di latte, formaggio, Olio Evo e basilico. Davvero una “signora” margherita. Complimenti..
La Margherita di Quattro Spicchi Pizzeria
Poi un altro classico, una pizza che a Napoli è una tradizione la Cosacca con pomodoro San Marzano DOP, pecorino romano grattugiato, olio Evo, basilico e pepe. Se potessimo trasferirti oltre alla foto anche il profumo …. Che bontà…
La Cosacca
Dopo le pizze tradizionali, gustiamo anche una pizza fuori menù, una pizza stagionale proposta di Giuseppe Caputo in questo periodo: la Carrettiera 2.0. In pratica è una rivisitazione della classica carrettiera con salsiccia e friarielli, in questo caso la Carrettiera 2.0 di Quattro Spicchi Pizzeria è fatta con salsiccia a punta di coltello, crema di friarielli, provola di Agerola, ‘Nduja di Spilinga e all’uscita scaglie di provolone del Monaco. Una pizza fantastica, dal sapore deciso, ma equilibrato. Interessante l’abbinamento della crema di friarielli con la piccantezza della ‘Nduja di Spilinga, la nota sapida del provolone del Monaco e la gustosa provola di Agerola. Una pizza che riprenderei senza dubbio..
La Carrettiera 2.0
Chiudiamo con una delle pizze definite Speciali, la Ariccia DOP, con provola di Agerola, porchetta di Ariccia, patate al forno, funghi porcini, crema di parmigiano, olio Evo e basilico.
La Ariccia DOP
Da Quattro Spicchi Pizzeria abbiamo trovato una pizza davvero degna di nota, realizzata con un bell’ impasto diretto ottenuto con farine in grado di assicurare stabilità in fase di lavorazione. L’impasto è fatto a regola d’arte e presenta una lievimaturazione che supera le 36 ore. L’idratazione è intorno al 70 %, il peso dei panetti è di 285 gr. Quindi una pizza assolutamente appagante e generosa anche nelle dimensioni. Il cornicione è di media grandezza e l’alveolatura è buona. La pizza di Quattro Spicchi Pizzeria è davvero leggera, soffice, profumata, fragrante. Buone le materie prime e i prodotti usati per topping e farciture. Il servizio è informale e veloce. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo con la Marinara e la Margherita a 4 euro e 50 e la Cosacca a 4 euro. Complimenti!
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Buoni i fritti, da non perdere le frittatine (su tutte quella broccoli e salsiccia)
- Servizio informale e veloce
- Ottimo il rapporto qualità – prezzo
Quattro Spicchi Pizzeria è stata una bella scoperta. Giuseppe Caputo dallo scorso Ottobre ha aperto a Tufino la sua Pizzeria realizzando un sogno che custodiva da tempo. Il locale ha una quarantina di coperti, è piccolo ma ben organizzato, molto luminoso e con arredo minimal. La pizza qui sorprende grazie ad un impasto realizzato con grande abilità: un bel diretto lavorato a regola d’arte e con una importante lievimaturazione. Grande attenzione anche all’idratazione che non scende mai sotto il 70%. Il risultato è una pizza leggera (nonostante le dimensioni decisamente generose dei panetti), profumata, fragrante. La margherita merita una lode speciale perché è davvero ottima. La Carrettiera 2.0 con crema di friarielli, salsiccia, ‘nduja e scaglie di provolone del Monaco proposta in questo periodo come “fuori menù” conquista grazie al suo sapore deciso ma perfettamente equilibrato. Di ottima fattura i fritti artigianali, nota di merito per le frittatine davvero super. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Il servizio è puntuale, veloce ed informale, (bravissima Rossella in sala). Vale assolutamente la pena fare una tappa qui. Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino è stata una bellissima scoperta, ed entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi pizza da non perdere. Rivelazione.
Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino
E’ una serata autunnale di quelle che invitano alla convivialità. Abbiamo deciso per cena di tornare dopo qualche tempo alla Corte dei Filangieri. Siamo a Candida, borgo che dista una decina di Km da Avellino. Ci si arriva facilmente anche via Autostrada sia da Avellino Est che Avellino Ovest con uscita sull’Ofantina.
La Corte dei Filangieri - Insegna esterna
Candida oggi si presenta al visitatore come un borgo interessante e tranquillo, qui la storia racconta di fatti e vicende che hanno visto questo luogo per molti anni fu feudo dei Filangieri. Al tempo di Federico II, Candida divenne universitas e visse anni di grande splendore e crescita anche demografica. Anche il nome del ristorante richiama la nobile famiglia dei Filangieri. Siamo non lontani dalla piazza principale di Candida, proprio all’inizio del centro storico. Dopo aver parcheggiato l’auto a pochi metri dal locale, entriamo. All’interno il locale è come lo ricordavamo, ricavato in un’antica cantina del ‘700. Belle pareti in pietra viva, un riuscito mash up di rustico con oggetti antichi e di vita contadina alle pareti e di antico. Bella anche la scelta delle luci calde e soffuse, e della gradevole musica di sottofondo. Bisogna dire che l’atmosfera è davvero piacevole e invita alla calda convivialità. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Per una precisa scelta, ci sono poche portate in cui si evince la “tradizione irpina”. Pochi piatti ma strettamente legati al territorio. Ovviamente c’è sua maestà il baccalà, ma ci sono anche le carni, i formaggi locali, i salumi, la pasta tirata a mano. Insomma qui trovi la vera cucina del territorio irpino, senza fronzoli ma con tanta sostanza e qualità.
La Corte dei Filangieri - Particolare della sala
Da bere ordiniamo una minerale e come vino facciamo una deviazione fuori dall’Irpinia e prendiamo una bottiglia di Otto Uve Gragnano della Penisola Sorrentina di Salvatore Martusciello, un rosso vivace, con piacevoli note fruttate, e al naso sentori di frutti rossi, ma anche floreali. Davvero una bella scelta.
Otto Uve Granano della Penisola Sorrentina
Cominciamo con l’antipasto. Optiamo per l’Antipasto Conviviale che comprende una serie di pietanze irpine, tutte legate alla stagionalità, si comincia con un must: rape e patate. Piatto iconico della tradizione contadina irpina eseguito alla perfezione.
Rape e patate
L’atmosfera è davvero piacevole, e apprezziamo anche il sottofondo musicale. Intanto ecco sua maestà il baccalà con insalata di rinforzo. Godimento allo stato puro…
Baccalà e insalata di rinforzo
La nostra soddisfazione aumenta con l’arrivo della papaccella napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto, meraviglioso l’equilibrio tra la nota leggermente sapida del baccalà con il dolce del mosto cotto, il tutto all’interno di questo magico scrigno che è la gustosa papaccella che da queste parti chiamano "pepaina".
Papaccella Napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto
Buonissima la “focaccia impiccata” con mortadella Igp, provolone e zest di limone sfusato amalfitano.
Focaccia impiccata con mortadella Igp provolone e sfusato amalfitano
Gustiamo anche dei porcini alla griglia, degna chiusura di un antipasto che ci ha pienamente soddisfatto. Di tanto in tanto il patron della Corte dei Filangieri, Antonio Petrillo passa a sincerarsi che tutto stia procedendo per il meglio.
Funghi porcini alla griglia
Abbiamo ordinato anche il primo, dei commoventi tagliolini al tartufo nero di Bagnoli irpino. Delicati, con il burro che avvolge ed esalta il sapore deciso e suadente del nero di Bagnoli. Davvero un gran piatto.
Tagliolini al tartufo nero di Bagnoli Irpino
Ci intriga la zuppa di fagioli quarantini di Volturara Irpina e castagne. E optiamo per questo piatto. I fagioli quarantini (nome che richiama la durata del loro ciclo di maturazione) sono un presidio Slow Food. L’abbinamento con le castagne è vincente e regala emozioni…
Zuppa di fagioli quarantini di Volturara irpina e castagne
Non possiamo chiudere la nostra bella cena senza un dessert e allora optiamo per un delizioso rotolo di castagne con crema casalinga. Dolce stagionale che più stagionale non si può…E che bontà !
Rotolo di castagne e crema casalinga
Sublime la caprese con crema al limoncello, per non parlare della ricotta di pecora mantecata con mosto cotto e nocciola avellana.
Caprese con crema al limoncello
Con gli amari accompagniamo dei cantuccini di ottima fattura.
Cantuccini
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 40 euro a persona. Direi un ottimo rapporto qualità – prezzo.
La Corte dei Filangieri è una vera garanzia. Chi viene qui sa bene cosa troverà: i piatti del territorio, quelli della tradizione contadina locale, fatti con materie prime fresche e selezionate. La creatura di Antonio Pertillo si conferma alla grande perché non cambia quelli che sono i suoi cardini: qualità, tradizione e attenzione totale nella selezione delle materie prime. Rape e patate è una poesia, il baccalà alla Corte dei Filangieri trasmette emozioni, il tagliolino al tartufo nero di Bagnoli è il piatto che resta nella memoria, ma tutto qui racconta una bella storia “irpina” dai formaggi ai salumi, dalle zuppe di stagione alle paste. Torneremo per gustare anche la carne. Il servizio è preciso e informale. Antonio Petrillo è un perfetto padrone di casa, pronto a consigliare e proporre abbinamenti. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. La Corte dei Filangieri a Candida si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono secondo noi, gli indirizzi da non perdere. Certezza.
La Corte dei Filangieri
Via Fontanelle n.4
Candida (Av)
Tel. 0825 986414
Visita il sito web della Corte dei Filangieri
Il consueto appuntamento settimanale con la Pizza Templare stavolta ci porta in Irpinia e precisamente a Grottaminarda. Qui sul Corso principale, il Corso Vittorio Veneto c'è la Pizzeria Giovanni Grimaldi, il regno di Giovanni Grimaldi, napoletano DOC (originario del quartiere Sanità) ma irpino d'adozione, visto che da diversi anni vive e ha messo radici qui. La pizza di Giovanni è un riuscitissimo mix tra quella che la tradizione napoletana grazie ad un impasto meraviglioso e l'Irpinia, presente in molte pizze per l'uso di ingredienti e prodotti tipici di questa meravigliosa terra (tra i tanti il caciocavallo podolico, il pecorino di Carmasciano, l'olio evo di Ravece). Noi di recente abbiamo gustato tra le tante, una pizza che ci è rimasta nella memoria: la Mia Marinara.
Pizzeria Giovanni Grimaldi - La Mia Marinara
Il locale dentro è accogliente e dall'aria familiare, l'arredo è curato con colori chiari, tavoli in legno, design curato ma minimal. Considerata l’origine partenopea di Giovanni, non possono mancare alle pareti immagini e richiami a Napoli. Belli i forni a vista in fondo alla sala, c'è anche un terzo forno in un ambiente separato ma sempre a vista, per le pizze senza glutine. Il menù è vario e capace di accontentare tutti: stuzzicherie, affettati, i fritti dagli immancabili (e meravigliosi) crocchè napoletani fatti come tradizione vuole, alle frittatine e alle montanarine (da provare quella con la genovese). Altra chicca è la lasagna proposta impanata e fritta, assolutamente goduriosa. Poi un trionfo di pizze suddivise in pizze classiche, i calzoni, le pizze che non dimentichi, le pizze che ti lasciano il segno. La Pizza Templare della settimana che ti consigliamo di provare è la Mia Marinara con pomodoro San Marzano DOP dell'agro nocerino-sarnese, piennolo giallo, piennolo rosso, pepe cuvée, parmigiano reggiano 24 mesi, origano di montagna e olio Evo Ravece in uscita.
La Mia Marinara Dettaglio
La Mia Marinara di Giovanni Grimaldi è una pizza meravilgiosa, profumata grazie al mix di pomodori usati per il topping. Sul disco un sugo realizzato con un pelato San Marzano DOP dell'Agro nocerino-sarnese che viene schiacciato a mano, cotto in padella con olio e aglio e usato come base sul disco pizza, poi si aggiungono piennolo rosso e giallo, pepe cuvée, abbondante parmigiano grattugiato 24 mesi e origano. A chiudere il tutto il fantastico Olio di Ravece irpino. Una pizza che nella sua semplicità esalta l'impasto di Giovanni Grimaldi, un bel diretto realizzato come tradizione vuole con lievimaturazione di 32/36 ore. Il cornicione si presenta di media grandezza, buona l'alveolatura. Il peso dei panetti si mantiene dui 270 gr. La Mia Marinara è un concetto di pizza semplice e tradizionale che ha nella scelta degli ingredienti e nell'impasto i suoi punti di forza. Mi hanno conquistato il suo profumo, il suo delicato equilibrio e la sua sublime bontà. Una pizza che riprenderei e gusterei volentieri di nuovo. Per questo te la consiglio. Provare per credere.
Dettaglio alveolatura
La Mia Marinara è la Pizza Templare della settimana. La Pizzeria Giovanni Grimaldi si conferma senza se e senza ma, tra le pizzerie da non perdere. Il locale è centrale e gradevole, moderno ma senza eccessi. La pizza conquista con un impasto realizzato a regola d'arte e con una grande attenzione alla scelta di ingredienti e prodotti per topping e farciture, molti i prodotti che raccontano questa meravigliosa terra: l'Irpinia. Fantastici i fritti, da non perdere i crocchè napoletani, le frittatine e la lasagna fritta. Garanzia...
La Mia Marinara dall'alto
Pizzeria Giovanni Grimaldi
Corso Vittorio Veneto n.183
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 445288
Visita il sito web della Pizzeria Giovanni Grimaldi
Siamo tornati a Sant’Agata de’ Goti. Questo borgo è tra i più belli della Campania, la sua origine si perde nel tempo e conserva tutto il fascino di un paese medievale incastonato in una natura rigogliosa. Il suo centro storico si trova infatti in bella e scenografica posizione su una sorta di terrazza tufacea, quasi un’isola tra due affluenti del fiume Isclero, il Martorano e il Riello i quali formano una specie di incrocio di profondissimi valloni. Tantissimi i monumenti e le opere d’arte presenti in questo luogo.
Sant'Agata de'Goti - Il centro storico dal ponte sul Martorano
Sant’Agata dè Goti è un borgo da visitare anche per le bontà enogastronomiche, in primis le mele annurche, ma anche l’olio, i vini (famosa la falanghina del Taburno), il miele, i formaggi ovini, caprini. Noi dopo una bella passeggiata nel centro storico ci siamo spostati poco contano dal centro e ci siamo fermati per pranzo da Amaranto Agriturismo. Ci troviamo in contrada San Paolo. La struttura è molto bella, in stile liberty immersa in un piccolo borgo e nel verde della campagna. Una campagna che accoglie l’ospite con generosità e calore: grandi spazi, alberi di ulivo, alberi da frutto, piccoli terrazzamenti con muri a secco, ci sono anche spazi di svago e sentieri per passeggiare.
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de' Goti - Insegna Esterna
Sistemata l’auto nel comodo parcheggio della struttura all’ombra degli ulivi, ci accomodiamo. Abbiamo prenotato il nostro tavolo per tempo. Veniamo accolti con grande garbo e gentilezza da Angela Ascierto, vera anima insieme alla sua famiglia di questo luogo. Questa era la proprietà dei nonni: un casale con annessa campagna che è rinato grazie alla lungimiranza, alla passione e all’impegno di chi ha creduto in questo progetto che fa della genuina accoglienza e della buona cucina locale un vero e proprio mantra. All’interno ci sono 3 ambienti, due sale. L’arredo è curato, ci sono qua e là oggetti che richiamano al mondo contadino di un tempo. In particolare all'ingresso ho notato una bella madia antica che un tempo veniva usata come supporto per impastare il pane ma anche per conservare farina ed altri prodotti. Noi ci accomodiamo nella sala con il camino. Siamo convinti che d’Inverno, con il fuoco acceso, pranzare qui sia davvero bello. Da sottolineare come Amaranto Agriturismo disponga anche di camere per gli ospiti per un totale di 14 posti letto.
Amaranto Agriturismo - Particolare della sala con camino
Il menù varia ogni settimana sulla base della disponibilità dei prodotti e della stagionalità. Si comincia… Arriva il pane e ci portano da bere minerale e un generoso aglianico locale. Ecco un piatto con salumi e formaggi del Sannio, prosciutto di cantina, pancetta arrotolata e capocollo. Buonissimo il prosciutto, sapido il giusto, davvero di alto livello. Nota di merito anche per il capocollo. Poi un formaggio semistagionato con miele e chicchi di melograno. Una bruschetta con formaggio di pecora e pomodori secchi e un tocchetto di rustico alle verdure.
Antipasto Amaranto
Si continua con delle ottime mozzarelline. Che personalmente ho con grande piacere accompagnato al fantastico prosciutto di cui sopra….
Mozzarelline
Ci servono poi delle deliziose melanzane sott’olio homemade, fatte come si deve. Gustandole e chiudendo gli occhi, ho ricordato quando mamma e nonna le facevano a casa. Fantastiche…
Melanzane sott'olio
Se le melanzane ci sono piaciute con i bocconcini di maialino al forno con le patate raggiungiamo livelli siderali. Di un buono inaudito, veri sapori contadini, sapori rustici.
Bocconcini di maialino al forno con patate
Gradito omaggio, ci vene servita una ciotolina con l’olio nuovo, prodotto in Agriturismo, dove sono presenti numerose piante di ulivo. L’olio prodotto da Amaranto Agriturismo è di pregevole fattura, profumato, con piacevoli note erbacee e fruttate. Confesso che ne ho provato un bel po’ con il buon pane locale che ci hanno portato. Non potevo esimermi....
L'olio nuovo bio di Amaranto Agriturismo
L’antipasto di Amaranto Agriturismo è un piccolo compendio di sapori e genuini prodotti e piatti della cucina contadina locale. In attesa dei primi, ci alziamo a fare due passi e dalla finestra della sala, ammiriamo il centro storico di Sant’Agata de' Goti che in lontananza fa bella mostra di sé come in una meravigliosa cartolina che cambia colore e sfumature con il passare del tempo e delle stagioni. Si torna a tavola, perché sono arrivati i fusilli freschi arrotolati al ferretto con i funghi porcini. Piatto delizioso, la pasta è tenace e rustica, ben condita con un sughetto ai porcini a cui mancava solo la parola…
Fusilli freschi arrotolati al ferretto con funghi porcini
Ci intratteniamo a parlare piacevolmente con altri ospiti vicini al nostro tavolo che come noi stanno apprezzando il pranzo. Ecco che ci servono gli gnocchi al forno con formaggio filante e pomodoro. Piatto che è una garanzia, cucinato come si deve, buonissimi gli gnocchi handmade, per non parlare della passata di pomodoro prodotta in Agrtiturismo, profumatissima.
Gnocchi al forno con formaggio filante e pomodoro
Anche il secondo piatto non delude le attese, anzi mi conquista. Morbida e profumata la spalla di maiale ai sapori dell’orto con patate al forno.
Spalla di maiale ai sapori dell'orto con patate al forno
"Dulcis in fundo", ecco la sbriciolata ricotta e cioccolato ovviamente handmade, talmente buona che avrei fatto volentieri il bis.
Sbriciolata con cioccolato e ricotta
Altra chicca sono le caldarroste che ci vengono servite, le castagne che provengono dalle tenuta di famiglia, scaldano il cuore e mettono sempre di buonumore.
Caldarroste
Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e amaro. Chiediamo il conto e paghiamo 30 euro a persona. Questo è il costo del menù fisso per adulti, 20 euro invece per il menù bimbi. Un rapporto qualità prezzo davvero favoloso. Complimenti.
Amaranto Agriturismo è stata una meravigliosa scoperta. Bella la location, un villino di campagna in stile liberty con tre ambienti e una bellissima sala con camino. C’è anche gradevole un patio esterno in legno dove durante la bella stagione si può pranzare o cenare all’aperto. La cucina sorprende con piatti e pietanze legati alla tradizione contadina e con prodotti provenienti in buona parte dall’Agriturismo, come l’olio Evo, le passate di pomodoro, le conserve (tanto per citarne qualcuno). Buoni i salumi, meraviglioso il prosciutto di cantina, i bocconcini di maiale al forno con patate conquistano. Di buona fattura i primi realizzati sempre con pasta fatta a mano. Di qualità la carne. Nota di merito per i dolci, quella sbriciolata mi è rimasta nella memoria. Il servizio in sala è preciso, veloce e informale. Perfetta l’accoglienza. Oserei dire sbalorditivo il rapporto qualità- prezzo. Angela Ascierto è una perfetta padrona di casa, discreta ma sempre presente nel consigliare gli ospiti. In cucina ci sono Giusy che è una certezza, Salvatore simpatico e innovativo, è l’esperto di prodotti del territorio e materie prime e poi Antonella che con sapienza e amore prepara i dolci. Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti è davvero una bella storia che merita di essere raccontata. Ci fa piacere essere noi i primi a cominciare a raccontarla. Amaranto Agriturismo entra di diritto nella nostra guida sul web tra quelli che sono a parer nostro gli Agriturismi da non perdere. Rivelazione.
Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo