Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.
Rieccoci nella meravigliosa Irpinia, territorio che adoro, ricco di storia, cultura e radicate tradizioni enogastronomiche. Per il nostro pranzo siamo tornati al Ristorante La Pignata ad Ariano Irpino. La Pignata è una garanzia, un indirizzo storico della ristorazione irpina, uno di quei posti che non puoi non tenere in agenda e visitare, una storia che va avanti dal 1980 con grande successo e che continua a crescere grazie a proposte di cucina eccellenti, ad un'attenta selezione di prodotti e materie prime, e alla cura dei dettagli, ma a parer mio la cosa più importante che rende La Pignata unica è il suo legame con la tradizione, qui infatti, non si perde mai di vista il legame con le radici. In carta trovi anche piatti del territorio irpino ed arianese (come il mitico pancotto all'arianese) e questo è decisamente un plus. Noi siamo in due, veniamo accolti con garbo e gentilezza da Ezio Ventre, perfetto padrone di casa. Ezio è un vulcano, appassionato di vini (in particolare quelli bio), birre, distillati e prodotti del territorio, ed è sempre pronto a spiegare agli ospiti le proposte di cucina e i migliori abbinamenti. Mentre diamo un'occhiata al menù e decidiamo il da farsi, arriva un gradito entreé, qualche tocchetto di pizza in teglia appena sfornata. Che meraviglia...
Tranci di pizza in teglia appena sfornata
Ed ecco i loro pani, (bianco, integrale e alla curcuma) ....
I Pani
Da abbinare ad un meraviglioso olio Evo Ravece, quello dell'azienda Agricola Pizzillo Emanuele di Montecalvo Irpino. Un olio poderoso, aromatico, profumato con sentori erbacei e una personalità incredibile. Poi bisogna dire che personalmente ho un debole per l'olio Ravece irpino, quindi...Mi sono dovuto contenere per evitare di finire tutto il pane con questa meraviglia...
Olio Evo Ravece dell'azienda agricola Pizzillo Emanuele
Intanto ordiniamo il vino, la scelta cade su un rosso incredibile, prendiamo una bottiglia di Costa delle Viole, Barbera Beneventano IGP della cantina Giovanni Iannucci di Guardia Sanframondi, un rosso ottenuto da uve Barbera del Sannio in purezza, di un bel rosso vivace e piacevoli note fruttate. Davvero un ottimo compagno di viaggio per accompagnare il nostro pranzo.
Costa delle Viole, Barbera Beneventano IGP di Giovanni Iannucci
In carta alla Pignata c'è la possibilità di optare per due menù Degustazione (Menù degustazione La Tradizione di 4 portate più dessert e Menù degustazione La Pignata di 6 portate più dessert), ideali se si vuole assaporare la loro cucina e i piatti del territorio. Noi ordianiamo a la carte. Cominciamo con gli antipasti, ecco il baccalà mantecato con acciughe del Cantabrico e zeste di limone. Una proposta interessante, fresca. Meraviglioso il mantecato di baccalà reso aromatico dalla zest di limone, bella la nota sapida delle acciughe e l'amarognolo delle puntarelle che donano anche croccantezza a piatto.
Baccalà mantecato con puntarelle, acciughe del Cantabrico e zeste di limone
Poi un tuffo nella tradizione con il pancotto all'arianese: fatto con verdure miste, una soave e aromatica sfoglia di lardo di razza Mangalica e il meraviglioso peperone crusco. Poesia pura.
Pancotto all'arianese
Chiudiamo gli antipasti con la parmigiana al contario: mozzarella in carrozza alla prmigiana, stracciatella, alici del Cantabrico, pane fritto aromatizzato al basilico il tutto servito su una crema di pomodoro e melanzane. Davvero fantastica questa rivisitazione della parmigiana, un riuscitissimo gioco di consistenze e sapori.
Parmigiana al contrario
Il nostro pranzo procede alla grande, in un clima di assoluto relax e in attesa dei primi, Ezio Ventre ci fa degustare un altro grande olio del territorio, Hirpinia, Colline dell'Ufita D.O.P di San Comaio di Zungoli. Un fantastico olio Evo ottenuto dalle varietà Ravece e Ogliarola.
Hirpinia Olio Colline dell'Ufita DOP di San Comaio
Semplicemente deliziosi i ravioli alla carbonara con asparagi, gunaciale croccante e fonduta di pecorino. Il ripieno di carbonare è godurioso e sorprendente. Sembra davvero di mangiare una carbonara, il piatto è nobilitato dalla presenza degli asparagi con il loro sapore inconfondibile.
Ravioli alla carbonara con asparagi, guanciale croccante e fonduta di pecorino
L'altro primo che gustiamo è uno dei must del Ristorante La Pignata: tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero Irpino. Spettacolari, peccato davvero non poterti trasmettere attraverso lo schermo il profumo paradisiaco di questo piatto. Un meraviglioso inno alla gioia in “salsa irpina”.
Tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo nero irpino
Prendiamo anche un secondo in due, la mia scelta cade sul brasato di maialino nero con mele annurche, funghi porcini e cremoso di patate. La carne è eccellente, morbida e si sposa a meraviglia sia con la mela che con i porcini.
Brasato di maialino nero con mele annurche, porcini e cremoso di patate
Dulcis in fundo ecco una bella zeppola (oversize) in doppia cottura (fritta e al forno) con crema e amarene. Abbiniamo al dolce un liquorino fatto con aglianico e amarene.
Zeppola in doppia cottura con crema e amarene
Per il nostro pranzo alla Pignata paghiamo 60 euro a persona. Ho trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo per un’esperienza enogastronomica da non perdere.
Il nostro viaggio in Irpinia ci regala un'assoluta certezza. Il Ristorante La Pignata è un'eccellenza della ristorazione irpina, capace nel tempo di evolversi, senza mai venir meno al legame con le radici ed il territorio. La Pignata è il regno della famiglia Ventre, qui torniamo spesso proprio perché ci si sente coccolati, si possono gustare proposte di cucina eccellenti e si va via sempre con la voglia di ritornare.
Il pancotto all’arianese è poesia del territorio, i tagliolini alle ortiche con i porcini e tartufo nero irpino è un piatto che resta nella memoria, i ravioli alla carbonara con asparagi, guanciale e fonduta di pecorino sono a dir poco sorprendenti. Fantastico il brasato di maiale e la carne in genere qui alla Pignata. Fornita e curatissima la carta dei vini, delle birre e dei distillati. Ho trovato corretto il rapporto qualità prezzo e comunque adeguato al tipo di proposta e di esperienza gastronomica. Il servizio è informale, professionale e veloce. La Pignata ad Ariano Irpino si conferma alla grande nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Che tu voglia gustare meravigliose proposte di cucina o la sera anche una “signora pizza”, qui non sbagli mai. Consigliatissimo.
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata
Ritorno nel Sannio Beneventano, un territorio che amo e che non finisce mai di stupirmi. Per l'appuntamento con Le Pizze Templari sono a Pietrelcina, paese famoso per aver dato i natali a San Pio e borgo ricco di bellezze storiche e culturali. Qui c'è un indirizzo pizza da non perdere: Radici – Pizzeria Agricola. Torno spesso da Gerardo Rossi, adoro la filosofia che c'è dietro questa Pizzeria: passione, legame con il territorio, e la volontà di proporre una pizza che ne sia la più fulgida e reale espressione, grazie alla presenza e all'uso di prodotti, verdure, ortaggi bio provenienti dal loro orto. A questo si aggiunga poi la capacità di selezionare in modo accurato i prodotti (a partire dai formaggi e dai salumi) di produttori in prevalenza sanniti. Ecco spiegato il perché di “Radici”, un indirizzo che ricerca l'essenza e al contempo le tradizioni enogastronomiche di un territorio così ricco e affascinante.
La Diavola Radici
La "Pizza Templare" della settimana è una delle pizze che ho gustato durante la mia ultima visita da Radici Pizzeria Agricola: la Diavola Radici. Una vera esplosione di gusto in un equilibrio riuscitissimo. Sul disco pizza la crema di pomodori secchi (di loro produzione) si sposa a meraviglia con il piccante del salame spalmabile, il tutto stemperato dalla morbidezza della ricotta di Paestum (davvero una carezza). Incredibile e riuscito l'abbinamento di quest'ultima con il miele di castagno, per questa Diavola che conquista e seduce con la sua struttura.
La Diavola Radici - Dettaglio farcitura
A nobilitare la pizza poi c'è l'impasto di Gerardo Rossi, un impasto che adoro per la sua “essenza rustica”, un bel diretto realizzato con maestria con una lievimaturazione che arriva a 36/48 ore e una idratazione del 70%. Il peso dei panetti è di 260 gr, il risultato è una pizza fragrante, ma al contempo soffice e leggerissima, prova ne sia l'alveolatura ben evidente con alveoli grandi e definiti.
Diavola Radici - Dettaglio alveolatura
La Pizza Templare della settimana quindi è la Diavola Radici. Ti consiglio di provarla, ed è un buon pretesto per venire qui a Pietrelcina da Radici Pizzeria Agricola. Oltre alle pizze di eccellente fattura, non perderti i fritti, in particolare i crocchè e le frittatine sono spaziali. Da Radici Pizzeria Agricola si possono anche acquistare (tra le altre cose) le loro conserve e il loro amaro al carciofo di Petrelecina. Nota di merito per il servizio, informale e preciso, e per il personale sempre sorridente e dinamico. Complimenti a Gerardo Rossi che qui a Pietrelcina ha messo “Radici”, alla bravissima Anita e ad Alessio esponente della new generation, appassionato e capace. Radici Pizzeria Agricola non può mancare in agenda. Indirizzo imperdibile......
Diavola Radici - Vista dall'alto
Radici - Pizzeria Agricola
SS212, n.69
Pietrelcina (Bn)
Tel. 351 9190762
Visita la pagina Fb di Radici Pizzeria Agricola
Siamo tornati a Sant’Agata de’ Goti e ci siamo fermati da Amaranto Agriturismo. Prima di pranzare, come al solito, abbiamo fatto una bella passeggiata nel centro storico di questo borgo che se senza dubbio è tra i più belli della Campania. Sant'Agata de' Goti ha origini antichissime ed il borgo antico conserva l'aspetto ed il fascino senza tempo di un paese medievale, situato in un contesto naturalistico di grande pregio. Osservando il centro storico santagatese dal Ponte sul Martorano si resta a bocca aperta ammirando le casette quasi arrampicate e aggrappate le une alle altre su una vera e propria terrazza tufacea a strapiombo due affluenti del fiume Isclero, il Martorano e il Riello. Nel centro storico ci sono diverse opere d'arte, Chiese ed palazzi antichi.
Il centro storico di Sant'Agata de Goti
Sant’Agata de' Goti è un borgo di rilievo anche per sue bontà enogastronomiche, mele annurche, olio, e il vino su tutti (famosa la falanghina di Sant'Agata de' Goti), e ancora i formaggi ovini e caprini ed il miele. Per pranzo torniamo da Amaranto Agriturismo già visitato più volte in passato. La struttura si trova in Contrada San Paolo non lontano dal centro storico. La struttura è come la ricordavo, molto bella, in stile liberty immersa nella natura e nel contesto di un piccolo borgo agreste. La location è suggestiva, una bella casa di campagna che è tornata a nuova vita grazie alla lungimiranza e alla passione di chi ha creduto in questo progetto. Due le prerogative: buona cucina locale con prodotti del territorio e dell'azienda agricola di famiglia e squisita accoglienza. Infatti Amaranto Agriturismo dispone anche di camere confortevoli e ben arredate per chi volesse trattenersi e soggiornare qui.
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de'Goti - Insegna esterna
All'interno ci sono tre ambienti, l’arredo è curato ed essenziale. Alle pareti e qua e là ci sono oggetti d'arredo che richiamano al mondo contadino. A fare gli onori di casa c'è Angela Ascierto, sempre gentile, appassionata e capace con la sua famiglia di ridare vita a quella che era la proprietà dei nonni. E' Domenica, c'è il pienone ma fortunatamente avevo prenotato per tempo il nostro tavolo. Ci accomodiamo nella sala con il bel camino in tufo e mattoncini. Il menù cambia di settimana in settimana in base alla disponibilità di prodotti e in base alla stagionalità. Nei giorni festivi viene presentato un menù fisso. Si comincia......
Amaranto Agriturismo - Particolare della sala con camino
Ci viene servito il buonissimo pane santagatese e un vino aglianico generoso. Si comincia con l'antipasto di Amaranto che prevede una serie di proposte con salumi, formaggio e verdure di stagione in gran parte provenienti dallo stesso agriturismo. Ecco un bel piatto di salumi del Sannio (prosciutto crudo di cantina, pancetta arrotolata artigianale, capocollo artigianale), formaggio semistagionato con miele di Sant'Agata de' Goti e una profumata e fragrante montanara con pomodoro e formaggio. Tra i salumi nota di merito per il prosciutto giustamente sapido e gustoso e per la pancetta. Ho trovato buono il formaggio, deliziosa la montanarina con il suo sapore rustico.
Salumi del Sannio, formaggio con miele e montanara
Proseguiamo con un commovente pancotto con verdure di campo, fagioli, peperoncini verdi di fiume e peperoni beneventani. Mi ha conquistato il sapore intenso di questo pancotto che racconta davvero il territorio.
Pancotto con verdure di campo, fagioli, peperoncini verdi peperoni rossi beneventani
Altra proposta che è meravigliosa celebrazione della tradizione contadina è scannatura di maiale con peperoni in agrodolce.
Scannatura di maiale con peperoni sottaceto
E ancora i fiori di zucca sott'olio.
Fiori di zucca sott'olio
Sorprendente e particolare è la verza marinata con il suo sapore caratteristico.
Verza marinata
A chiudere la carrellata di antipasti, ci vengono servite delle verdure disidratate al sole sott'olio.
Verdure disidratate al sole sott'olio.
L’antipasto di Amaranto Agriturismo è un trionfo di prodotti e genuini piatti della cucina contadina. Il menù fisso della Domenica prevede anche due primi rigorosamente di pasta fresca.
Intreressanti le orecchiette fresche con salsiccia, conserva di datterino giallo e piennolo confit. Le orecchiette sono buonissime, tenaci al morso. Molto piacevole l'equilibrio che si crea tra il sentore dolciastro della conserva di pomodoro giallo e i pomodorini confit. A chiudere il tutto la gustosa e ruistica salsiccia che dona al piatto anche una lieve nota aromatica e croccantezza.
Le orecchiette fresche con salsiccia, conserva di datterino giallo e piennolo confit
La lasagnetta con melanzane a funghetto, salsiccia secca e provola è goduriosa e appagante.
La Lasagnetta con melanzane a funghetto,salsiccia secca e provola.
Prima del secondo, usciamo a fare due passi nel bel giardino della struttura per respirare un po' di aria pura e godere della tranquillità del luogo. Rientriamo giusto in tempo per gustare l'entrecote alla brace con patate al forno. La carne è eccellente. Complimenti.
Entrecote alla brace con patate al forno
Non possiamo non chiudere con un bel dolce. Ecco la sbriciolata con cioccolato e ricotta opera delle sapienti mani di Antonella.
Sbriciolata con ricotta e cioccolato
Accompagniamo il dolce con caffè e liquorini vari. Costo del menù fisso da Amaranto Agriturismo è di 35 euro a persona, davvero un fantastico rapporto qualità – prezzo, soprattutto se consideriamo la genuinità e la varietà delle proposte.
Amaranto Agriturismo ormai è una certezza. Non è la prima volta che vengo qui. Mi piace la location, un bel villino di campagna in stile liberty, c'è anche un bel patio all'aperto dove durante la bella stagione si può pranzare o cenare fuori. Molto bello è anche il giardino e i terrazzamenti alle spalle della struttura con piante da frutto e ulivi. Fantastica l'accoglienza di Angela Ascierto che insieme alla sua famiglia ha ridato vita a quella che era la proprietà dei nonni. Le proposte di cucina affondano le radici nella tradizione contadina locale con prodotti e materie prime provenienti in gran parte dall'agriturismo stesso come l'olio e le conserve. La pasta è fatta a mano e la carne di grande qualità. Complimenti allo chef Salvatore, appassionato conoscitore di prodotti e ricette alla brigata di cucina e ad Antonella, la creatrice di dolci che profumano di buono e di casa. Ottimo il rapporto qualità prezzo. Amaranto Agriturismo a Sant'Agata de' Goti è un indirizzo da segnare in agenda. Da provare. Garantiamo noi .....
Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo
Ci sono indirizzi a cui sono particolarmente legato, uno di questi è senza dubbio la Pizzeria Giovanni Grimaldi a Grottaminarda. Sarà per la pizza che qui è eccellente, sarà per il desiderio di “ritornare” virtualmente a Napoli anche quando sono lontano, sarà per il mix tra la tradizione napoletana e l'Irpinia che Giovanni Grimaldi ha saputo creare con le sue pizze, sarà per il locale che è gradevole, accogliente e luminoso, un cosa è certa, quando torno qui io sono felice e pronto a gustare i meravigliosi fritti (le frittatine sono spaziali e i crocchè monumentali ma te lo racconterò in un secondo momento) e le pizze che non deludono mai le attese. Del resto sono anni che conosco Giovanni Grimaldi, napoletano DOC (originario del quartiere Sanità), ma diventato “irpino” d’adozione, legandosi a questa terra ed ai suoi prodotti di eccellenza, molti dei quali li troviamo anche sulle sue pizze suddivise in carta in quattro categorie: pizze classiche, i calzoni, Pizze che non dimentichi e Pizze che lasciano il segno. Tra quelle che ho gustato durante la mia ultima visita alla Pizzeria Giovanni Grimaldi, una mi è rimasta nel cuore: 'A Parmigiana.
'A Parmigiana di Giovanni Grimaldi
La Pizza Templare della Settimana è quindi 'A Parmigiana di Giovanni Grimaldi fatta con pomodoro pelato San Marzano, provola di Agerola affumicata, parmigiana di melanzane, parmigiano reggiano, olio Evo irpino e basilico. Ho trovato questa pizza spettacolare, equilibrata, e gustosa con una parmigiana alla napoletana fatta a regola d'arte.
'A Parmigiana - Dettaglio farcitura
Ho trovato l'impasto di Giovanni Grimaldi che tanto mi piace: un bel diretto con 32 ore tra lievitazione e maturazione. Il risultato è una pizza soffice, leggera come una nuvola e fragrante. Il cornicione non è troppo pronunciato, l'alveolatura è ben strutturata, l'idratazione non è troppo spinta. Il peso dei panetti si aggira sui 270/ 280 gr. Altra nota di merito è per i prodotti usati per topping e farciture, tutti di grande qualità. 'A Parmigiana è una pizza che ti riconcilierà con il mondo.
'A Parmigiana - Vista dall'alto
La pizza di Giovanni Grimaldi si conferma alla grande, grazie ad un sapiente impasto realizzato in modo perfetto e con una certosina e attenta scelta degli ingredienti e dei prodotti usati per topping e farciture. Qui trovi la vera pizza napoletana in Irpinia ma si va oltre, perché c'è anche un mix tra la tradizione napoletana ed il territorio irpino con prodotti di eccellenza ed alcuni presidi Slow food che spesso troviamo sul disco pizza nelle creazioni di Giovanni. Il locale poi è molto bello e centralissimo, si trova infatti proprio sul Corso principale di Grottaminarda. La Pizza Templare della settimana è 'A Parmigiana della Pizzeria Giovanni Grimaldi. Provala, te ne innamorerai come è capitato a me....
Pizza 'A Parmigiana
Pizzeria Giovanni Grimaldi
Corso Vittorio Veneto n. 183
Grottaminarda (Av)
Tel 0825 445288
Visita il sito web della Pizzeria Giovanni Grimaldi
Torno sempre volentieri alla Pizzeria Luigi Gallo, adoro il lavoro che Luigi sta potando avanti e mi piace il suo concetto di pizza, lo trovo assolutamente interessante. Da apprezzare la sua volontà di creare un mash-up di tradizione ed innovazione, l’impasto di Luigi Gallo riflette questa filosofia: è un impasto che potrei definire contemporaneo. Qui poi le materie prime sono di assoluta qualità e non devi perderti i fritti che sono davvero eccezionali (frittatine e magnum crocchè su tutti). La Pizzeria Luigi Gallo si trova nel nolano, precisamente a Casamarciano. Tra le pizze che ho degustato qui di recente, voglio consigliarti una pizza generosa e goduriosa, una pizza che ti regalerà il calore tipico delle Domeniche in famiglia, non a caso in carta l’hanno chiamata Mammà.
La Mammà
Chi ci segue conosce bene il significato dell’appuntamento con le “Pizze Templari”. Ogni settimana ti presentiamo una pizza che abbiamo gustato e che ci ha colpito magari per l’impasto, o per la scelta degli ingredienti e delle materie prime oppure per l’equilibrio dei sapori, o magari semplicemente perché quella pizza ci ha emozionato. Qui alla Pizzeria Luigi Gallo a Casamarciano tra le tante, ti consigliamo di provare la Mammà.
Mammà Vista dall'alto
L’impasto è lavorato in maniera sapiente, la pizza si presenta leggera e soffice. Noi abbiamo provato un impasto realizzato con un prefermento (biga) al 100 %, un bell’ impasto indiretto realizzato con maestria, con una sapiente lievimaturazione, come si può notare dall’alveolatura leggera come una nuvola. Il cornicione è pronunciato. L’idratazione è notevole (siamo intorno al 75%). Anche il peso dei panetti è generoso (280 gr.).
La Mammà - Dettaglio alveolatura
La Mammà mi ha conquistato perché mi ha fatto venire in mente le Domeniche serene trascorse a casa di mamma o nonna. Ed il perché lo si intuisce dagli ingredienti di questa pizza generosa ed appagante. La Mammà è fatta con base di fior di latte di Agerola e in uscita parmigiana di melanzane homemade (di quelle serie) e delle stuzzicanti polpettine fritte. Talmente buona che faresti volentieri il bis.
Pizzeria Luigi Gallo. Mammà - Dettaglio farcitura
Luigi Gallo si conferma tra i pizzaioli più talentuosi della sua generazione. Dopo tanta gavetta ed esperienza maturata in diverse realtà, ha dato vita da qualche anno alla sua Pizzeria dove può esprimere compiutamente il suo concetto di pizza, un incontro riuscitissimo tra tradizione e modernità. Il suo è un impasto moderno che esalta prodotti e materie prime usate per il topping e farciture. Non a caso il “claim” del locale è chiaro e dice tutto: “cuore napoletano, gusto contemporaneo”. Se vieni qui non perderti anche i fritti, sono super, ho trovato un fritto asciutto e non unto ed ingredienti eccellenti: frittatine, magnum crocchè e tris di montanarine sono le chicche. Tra le pizze gustate durante la mia ultima visita, mi ha colpito la Mammà, provala e caprai il perché...
La pizza Mammà
Pizzeria Luigi Gallo
Via Circumvallazione, n.53
Casamarciano (Na)
Tel. 334 270 4627
Sono tornato ad Oratino, uno dei borghi più suggestivi e caratteristici del Molise. Campobasso dista davvero pochi Km. Oratino si trova a quasi 800 metri sul livello del mare, qui si respira aria buona e dal suo belvedere la vista spazia, abbracciando un panorama meraviglioso. Da qui si possono ammirare la famosa e misteriosa Rocca di Oratino, la Valle del Biferno, le Mainarde ed anche la Majella. Altra cosa che cattura l’interesse del visitatore è il centro storico a cui si accede attraverso Porta del Piano, l’unica rimasta delle antiche tre porte che conducevano al borgo antico. Tutto intorno domina la pietra, e si percepisce l’amore che gli oratinesi hanno per il proprio paese. E’ bello camminare nei vicoletti ammirando palazzi antichi, portali in pietra e la maestosa Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, nella parte più alta del borgo. Ogni volta che sono qui ad Oratino faccio tappa fissa al Ristorante Olmicello.
Ristorante Olmicello. Oratino - Ingresso
Ci siamo fermati qui per pranzo anche stavolta. Il Ristorante Olmicello si trova in Via Regina Margherita nel centro storico, in un antico edificio datato 1816. Qui un tempo c’era un vecchio frantoio (visibile ancora oggi sul terrazzo esterno). Adoro questo luogo, adoro l’atmosfera che si respira qui: bellissime e suggestive le sale in pietra, così come la cantina (utilizzata spesso per eventi e degustazioni). Naturalmente adoro anche la meravigliosa cucina della tradizione del Ristorante Olmicello, una cucina fatta con passione e dedizione. La pasta è fatta rigorosamente a mano, le verdure sono sempre fresche di stagione, trovi poi i funghi, il tartufo, i salumi e i formaggi locali, un ottimo baccalà e una carne pregevole. A fare gli onori di casa c’è Nicola Iafelice (il titolare), affabile, gentile e sempre disponibile con gli ospiti per illustrare le proposte in carta e consigliare il vino.
Ristorante Olmicello. Oratino - Particolare di una delle sale interne
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Tintilia del Molise DOP Colle Cervino di Cantine Catabbo, questo vino (che adoriamo) è ottenuto da uve Tintilia in purezza. Si caratterizza per un tannino elegante e persistente, note di spezie di frutta rossa, al palato è corposo e pieno con una spiccata personalità. Sarà lui ad accompagnarci per il nostro pranzo.
Colle Cervino Tintilia del Molise DOP di Cantine Catabbo
Cominciamo con due antipasti fortemente legati al territorio. Omaggiamo la stagione fredda con una fantastica polenta con il ragù della tradizione. La polenta del Ristorante Olmicello è unica nel suo genere, rustica nell’accezione più nobile del termine. Ottenuta con farina di mais molisano è accompagnata con un ragù celestiale. Fantastica….
Polenta con il ragù
A seguire ecco un altro classico dell’entroterra molisano: pizza e minestra. Questa è una pietanza tipica della cucina contadina, un piatto “povero” che vede come protagonista la “pizza” di farina di mais, debitamente a pezzettini accompagnata con una minestra di verdure di campo legate alla stagionalità. La pizza e minestra di Olmicello è poesia del territorio, anche da sola vale il viaggio qui. Da provare..
Pizza e minestra
Come primi la nostra scelta cade sulle fettuccine con porcini e guanciale. Un piatto “cult” di Olmicello, da sempre in carta e molto amato dagli ospiti. Da sottolineare come la pasta qui venga sempre fatta a mano in modo artigianale (e si sente!). Che bontà….
Fettuccine con porcini e guanciale
L’altro primo che degustiamo sono i crioli con carciofi su fonduta di pecorino. Perfettamente equilibrati, con il sapore dolciastro dei carciofi che si sposa a meraviglia con il gusto deciso ma al tempo stesso morbido della vellutata di caciocavallo che lega il tutto. Davvero un gran piatto. I crioli sono una pasta tipica del Molise, realizzati in modo artigianale sono fatti con semola di grano duro, uova ed acqua, a vederli sembrano come gli spaghetti alla chitarra, ma se prestiamo attenzione ai dettagli, ci accorgeremo che presentano una sezione più quadrata rispetto a questi ultimi.
Crioli con carciofi su fonduta di caciocavallo
Nicola Iafelice ci fa assaggiare anche una pasta ripiena, sono i ravioli (sempre artigianali e fatti a mano da loro) con il tartufo. Delicati e buonissimi....
Ravioli al tartufo
Il nostro pranzo procede alla grande. Qui si sta davvero bene e la location suggestiva completa il tutto. Le sale in pietra trasmettono un senso di calore e familiarità. Abbiamo ordinato anche il secondo. Degustiamo il baccalà con pomodorini, olive e pinoli. Spesso quando passo di qui ordino il baccalà, perché qui lo preparano divinamente ed anche stavolta le aspettative sono ampiamente soddisfatte.
Baccalà con pomodorini, olive e pinoli
L’altro secondo è una fettina di maiale alla brace. La carne è di pregevole qualità, saporita, gustosa.
Fettina di maiale alla brace
Come contorni prendiamo le mitiche patate sotto la coppa con pepe e lardo. Quando si dice sapori rustici…..
Patate sotto la coppa con pepe e lardo
E per rinfrescarci ecco una deliziosa insalatina di rucola, pere e noci. Davvero gradita.
Insalatina con rucola, pere e noci
Credi sia finita qui? Giammai ! Ordiniamo anche il dessert. Qui Nicola Iafelice ci coccola con una degustazione di dolcetti carnevaleschi (e non solo). Ecco le chiacchiere, il raviolo fritto ripieno di crema pasticciera, la bomba a crema e un assaggio di millefoglie con crema chantilly e amarene. Il nostro dolce preferito quando qui non poteva mancare.
Il dolci che puoi gustare al ristorante Olmicello sono della Pasticceria Sorriso di Loretta Fatica, che si trova in Piazza Giordano proprio al centro di Oratino. Se sei da queste parti non puoi non passare alla Pasticceria Sorriso, qui trovi prodotti meravigliosi, dolci e biscotti sempre freschissimi, dei mignon super e (su prenotazione) le paste della Domenica e delle torte fantastiche.
Il dessert
Non potevano mancare le castagnole....
Castagnole
Accompagniamo il dolce con un giro di Nespolino, liquore artigianale fatto con i noccioli delle nespole.
Nespolino
Paghiamo per il nostro pranzo da Olmicello poco più di 40 euro a persona. Davvero un ottimo rapporto qualità - prezzo.
Oratino è un piccolo borgo gioiello a pochi Km da Campobasso. Qui trovi aria salubre, tranquillità, scorci suggestivi e un piccolo centro storico, curato e pulito. Domina la pietra, una delle caratteristiche peculiari di questo luogo. Dopo una bella passeggiata, ti consigliamo la sosta al Ristorante Olmicello gestito in maniera egregia da Nicola Iafelice. Olmicello si trova nel centro storico, in un antico edificio datato 1816, laddove un tempo c’era un vecchio frantoio. Il frantoio è ancora visibile sul terrazzo della struttura. L’atmosfera è suggestiva grazie alle sale in pietra, i soffitti con le stupende volte a botte che si alternano a volte a crociera. Qui si sta davvero bene, è la location ideale dove poter gustare un’ottima cucina molisana dell’entroterra, legata alle tradizioni contadine e realizzata con prodotti e materie prime freschissime e stagionali. La pizza e minestra è poesia del territorio, la polenta è rustica e saporita. Da Olmicello la pasta è fatta tutta a mano, le fettuccine con porcini e guanciale creano dipendenza, i crioli con carciofi su fonduta di caciocavallo sono sorprendenti. Pregevole la carne e molto buono il baccalà. Nota di merito poi per i dolci (della pasticceria Sorriso di Loretta Fatica), sono semplicemente divini. Ho trovato il rapporto qualità – prezzo assolutamente corretto. Il Ristorante Olmicello ad Oratino si conferma nella nostra guida sul web, tra i migliori indirizzi in Molise. Garanzia.
Ristorante Olmicello
Via Regina Margherita n.48
Oratino (Cb)
Tel. 0874 38 285
Visita il sito web del Ristorante Olmicello
Siamo tornati a Campobasso alla Grotta da Concetta. Spesso mi fermo qui perché adoro l’atmosfera familiare e accogliente che si respira in questa osteria quasi d’altri tempi, dove protagonista è una cucina molisana generosa e genuina. Siamo al centro di Campobasso, quasi nel centro storico in Via Larino. Il locale è davvero gradevole, tutto in pietra, i soffitti sono in legno, ci sono tre sale, ognuna con un suo fascino particolare e poi c’è un ambiente esterno. Anche l’illuminazione è studiata e contribuisce a rendere magico il luogo. La Grotta da Concetta è una vera istituzione.
La Grotta da Concetta. Campobasso - Insegna all'ingresso
In questa osteria – trattoria trovi una cucina molisana semplice, sincera ma ben eseguita, con materie prime di assoluta qualità, un’ottima carne e un rapporto qualità – prezzo fantastico. Ma andiamo per gradi. Sono tornato alla Grotta da Concetta in compagnia tra gli altri del mio amico architetto templare gourmet Michele, che qui ormai è di casa. Ero anche io dalle parti di Campobasso e abbiamo pensato di fermarci a pranzo qui. Il locale è sempre suggestivo, ci accomodiamo al nostro tavolo in una sala tutta in pietra con un maestoso camino e i soffitti in legno.
La Grotta da Concetta. Campobasso - Una suggestiva sala interna
Non aspettarti effetti speciali, qui regna la genuina semplicità, anche la “mise en place” è semplice, spartana. Anche il menù è oserei dire “minimal”: in pratica un foglio con elencate tutte le proposte del giorno (dagli antipasti al dolce) con i relativi prezzi. Il menù cambia quasi giornalmente ma alcune pietanze ci sono da sempre perché sono come il locale “una vera istituzione”. Per esempio se vieni qui non puoi perderti la pizza e minestra, in pratica una minestra di verdure con la pizza di granturco a tocchetti, che rende l’insieme divinamente croccante e godurioso. Altro piatto da non perdere sono gli spaghetti aglio, olio peperoncino e cavolfiore (arricchiti da peperone crusco), a volte li trovi anche nella variante con i broccoletti. Ma il menù è ricco di pietanze talmente invitanti che le assaggeresti tutte: dalle pallotte cacio e uovo, alla zucca fritta, dagli spaghetti con baccalà, cipolla e olive, allo spezzatino di vitello in bianco, dalla pizza di patate (che è ben diversa dal gateau) alla ciambotta di ortaggi. Poi la carne qui alla Grotta da Concetta è davvero super, da non perdere la salsiccia, o la bistecca di vitello alla griglia. Ogni giorno poi ci sono sempre un paio di dessert sempre interessanti. Il menù naturalmente cambia in base allo scorrere delle stagioni e i prodotti sono sempre freschi.
Ordiniamo del vino rosso Tintilia della casa e come antipasto pane, burro, alici e spinaci. Abbinamento davvero azzeccato. Burro e alici è un matrimonio perfetto, sorprendente quanto ci stiano bene gli spinaci sopra.
Pane burro e alici con spinaci
Altro antipasto che prendiamo è la meravigliosa pizza e minestra, uno dei piatti “cult” qui da Concetta e in generale uno dei piatti tipici della cucina molisana: minestra di verdure e pizza di granturco. Quando veniamo qui, per me ordinare pizza e minestra è quasi un obbligo morale. Adoro il sapore terragno delle verdure e la nota croccante della pizza di granturco spezzettata e leggermente bagnata. Se prima di gustarla, ci passi sopra giusto un giro d’olio Evo molisano a crudo è una poesia.
Pizza e minestra
E’ il momento dei primi. Qui ci diamo alla pazza gioia. Siamo in tre. Ordiniamo un piatto di spaghetti aglio, olio, peperoncino e broccoletti con peperone crusco. La cottura della pasta è perfetta, il sapore dei broccoli si sposa a meraviglia con quello dell’aglio, olio e peperoncino. Davvero un bel piatto.
Spaghetti aglio, olio, peperoncino, broccoli e il peperone crusco
Così come non delude le nostre attese l’altro primo che abbiamo preso: spaghetti con carciofi, alici e olive e mollica di pane tostato. Un’esplosione di gusto, il sapido delle alici, il dolciastro dei carciofi, la nota croccante del pane tostato, le olive. Meraviglia...
Spaghetti con carciofi, olive e alici
L’altro primo è un altro "must" da Concetta, non a caso lo ordiniamo quasi sempre: spaghetti con aglio, olio, peperoncino, cavolfiore e peperone crusco. Questo piatto è una garanzia. Anche qui la cottura degli spaghetti perfetta e al dente, conditi alla perfezione, con il cavolfiore leggermente passato in padella che regala un sapore divino, il peperone crusco che regala il “crunch”. Chapeau.
Spaghetti aglio, olio, peperoncino, cavolfiore e peperone crusco
Noi Templari del Gusto siamo dei “gaudenti”, ormai lo avrai capito. Avevo adocchiato ad un tavolo vicino al nostro, un primo che mi aveva incuriosito. Decidiamo di prendere un piatto da dividere di spaghetti con baccalà, cipolle e olive. Abbiamo fatto bene ad assaggiare anche questo. Meritava davvero, gli spaghetti sono conditi alla perfezione, belli umidi, sapidi il giusto con il gusto deciso del baccalà che si sposava a meraviglia con il sapore dolciastro della cipolla.
Spaghetti con baccalà, cipolle e olive
Siamo in tre e ordiniamo tre secondi. Come da tradizione quando siamo qui ecco una bella bistecca di vitello alla brace con insalata. La carne è davvero ottima, morbida e gustosa.
Bistecca di vitello alla brace e insalata
Immancabile anche la saporita salsiccia alla brace, servita con le puntarelle.
La Salsiccia alla brace e puntarelle
E il coniglio in porchetta, ossia disossato e arrotolato in porchetta con spezie e semi di finocchietto. Servito su un letto di verdure passate in padella. Che bontà….
Coniglio in porchetta
Siamo davvero sazi. Nostro malgrado saltiamo il dolce, anche se in carta oggi tra le proposte di dessert, c’era una crostata con noci ed uva fragola che mi intrigava parecchio… Sarà per la prossima volta. Prendiamo due bichierini di passito La Nuvola di Piè, bianco passito Terre degli Osci di Agricolavinica, ottenuto da uve di Moscato bianco e Riesling, questo vino da fine pasto con il suo colore giallo oro carico, conquista per la sua personalità e la sua sobria eleganza e i suoi sentori di miele e albicocca.
Bianco Passito Terre degli Osci La Nuvola di Piè di Agricolavinica
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo alla Grotta da Concetta 90 euro in tre. Ossia 30 euro a persona. Rapporto qualità – prezzo più unico che raro. Complimenti.
La Grotta da Concetta è una garanzia. Il locale è caratteristico e regala un senso di familiarità e calda accoglienza. Qui trovi una cucina che affonda le radici nella tradizione molisana. I piatti sono ben eseguiti e realizzati con materie prime fresche e di qualità. La pizza e minestra è uno dei piatti must della Grotta da Concetta, gli spaghetti aglio, olio, peperoncino e cavolfiore anche da soli valgono la visita, gli spaghetti con carciofi, olive e alici creano dipendenza. Super la carne, da non perdere la bistecca di vitello alla brace e la salsiccia. Il servizio è informale e veloce. Nota di merito per il conto. Oggi riuscire a mangiare bene e pagare per un pranzo completo 30 euro è davvero una rarità. Complimenti davvero. Tutto questo spiega il grande successo di questo locale amatissimo e frequentato. Piccola raccomandazione, visto che il locale è sempre pieno, è preferibile prenotare con dovuto anticipo. La Grotta da Concetta a Campobasso si conferma nella nostra guida sul web tra gli indirizzi molisani da non perdere. Garantiamo noi. Alla prossima…
La Grotta da Concetta
Via Larino n.7
Campobasso
Tel. 0874 311378
Siamo tornati a distanza di qualche tempo da Raraterra. La nostra precedente esperienza ci aveva lasciato ricordi meravigliosi, rieccoci quindi per provare ancora le loro proposte di cucina. Siamo a Frattamaggiore, in zona centrale, precisamente in Via Pezzullo.
Raraterra. Frattamaggione - Insegna esterna
Raraterra si trova in un edificio dove un tempo c’era un antico canapificio. La location è davvero suggestiva e regala emozione. Ogni dettaglio è studiato alla perfezione, tutto l’ambiente esalta il concetto di ospitalità. Anche l’impatto visivo è notevole, ci sono due sale, una luminosissima con una vetrata che dà sul curato e attrezzato giardino (incantevole location dove pranzare o cenare durante la bella stagione). All’interno tutto sembra avvolgere l’ospite: i colori caldi ma vividi, il legno, i mattoncini a vista, il camino nella prima sala, i divani lungo il perimetro delle pareti e le sedie di design in legno, le candele. L’insieme è davvero piacevole e regala una sensazione di raffinatezza e di familiarità.
Dettaglio Sala interna
Ci accomodiamo al nostro tavolo (prenotato per tempo) e come sempre diamo uno sguardo al menù. C’è la possibilità di optare per il menù degustazione (6 portate al costo di 55 euro a persona). Poi ci sono i salumi e i formaggi (mortadella alla brace con zest di limone e pesto di pistacchi, selezione di jamon iberico e selezione di formaggi), nove proposte di antipasti, alcune intrigano non poco come la vellutata di patate con salsicce, funghi chiodini e fonduta di caciocavallo, la zeppola di baccalà con salsa di papaccella e polvere di olive nere, il big peperone ripieno e la pizza di scarole con stracciata di bufala, acciughe e pomodorini. Poi ci sono cinque proposte di primi, sei secondi e i dessert. Arrivano i loro pani e grissini (davvero ottimi).
I pani e i grissini
Cominciamo ordinando da bere una minerale e una bottiglia di vino: Tramari Rosè di Primitivo Salento Igp di San Marzano vini. Questo vino dal colore rosa tenue, ottenuto da une Primitivo in purezza presenta una chiara nota floreale, sentori di frutti rossi. Ottima personalità e freschezza per questo rosato che accompagnerà il nostro pranzo.
Tramari Rosé di Primitivo di San Marzano vini
Ecco un graditissimo entreé dello chef: una deliziosa polpetta di caprino e friarielli con mayo e salsa di soia.
Entreè
Si comincia con una zeppola di baccalà delicata e leggera come una carezza con una deliziosa salsa alla papaccella e polvere di olive nere. Baccalà e papaccella è un matrimonio d’amore, e in questa proposta l’abbinamento viene esaltato ….
Zeppola di baccalà
Che dire della pizza di scarole con stracciata di bufala, pomodoro e acciughe? Friabile, profumata, goduriosa.
Pizza di scarole con stracciata di bufala, acciughe e pomodorini
Chiudiamo il nostro giro di antipasti con un sorprendente gâteau di patate e friarielli con baccalà mantecato.
Gâteau di patate e friarielli con baccalà mantecato
Il nostro pranzo da Raraterra procede alla grande, l’atmosfera è piacevole e rilassante. Intanto arrivano i primi che abbiamo ordinato. I mezzanelli con crema di tre pomodori, lardo di maialino e pecorino è uno dei piatti da sempre presente in carta e amatissimo dagli ospiti di Raraterra. La cottura dei mezzanelli è perfetta. La “crema” di pomodori arricchita dal lardo di maialino è suadente e voluttuosa. In pratica è una versione originale e ricca della tradizionale lardiata. Piatto da non perdere…
Mezzanelli con crema ai tre pomodori, lardo di maialino e pecorino
L’altro primo piatto che abbiamo degustato è a dir poco sorprendente: linguine con gamberi e carciofi arrosto. Avvolgenti queste linguine, un connubio di mare e terra che conquista grazie ad un equilibrio ben studiato.
Linguine con gamberi e carciofi arrosto
I primi ci hanno deliziato. Prendiamo anche un secondo in due. Scelgo lo stracotto al Barolo con purea di zucca e scaglie di caciocavallo. La carne si scioglieva letteralmente in bocca, perfetto e originale l’abbinamento con la purea di zucca e intrigante la nota sapida del caciocavallo.
Stracotto al barolo con purea di zucca e scaglie di caciocavallo
Come contorno ecco delle patate al forno con cipolla e pomodoro.
Patate al forno con cipolle e pomodori
Dulcis in fundo ecco che arriviamo al dolce. La bavarese al caramello salato e crumble alla vaniglia la scorsa volta ci aveva fatto innamorare. Decidiamo di gustarla di nuovo. Un dolce a dir poco spettacolare, un'esplosione di gusto e consistenze. Non a caso è uno dei più richiesti e amati dagli ospiti di Raraterra.
Bavarese al caramello salato e crumble alla vaniglia
Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo poco più di 65 euro a persona.
Raraterra è stata una fantastica conferma. Il locale è bellissimo, curato nei dettagli, raffinato ma allo stesso tempo regala piacevole sensazione di calda familiarità. La location è suggestiva, ogni particolare è studiato con cura, bellissima la luminosa sala che affaccia sul giardino. Le proposte di cucina sono davvero interessanti e sono legate alla grande tradizione gastronomica partenopea ma presentate in chiave contemporanea. La zeppola di baccalà è una carezza, i mezzanelli con crema di tre pomodori, lardo di maialino nero e pecorino anche da soli valgono la visita. Emozionanti le linguine con gamberi e carciofi arrostiti. Il brasato è morbido e resta nella memoria. Da Oscar la bavarese al caramello salato e crumble alla vaniglia. Curata e fornita la carta dei vini. Nota di merito anche per il personale di sala, professionale, veloce e gentile. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato al contesto e alla qualità della proposta gastronomica. Raraterra a Frattamaggiore si conferma alla grande nella nostra guida sul web di quelli che sono i migliori indirizzi. Un vero gioiello da non perdere. Garantiamo noi.
Raraterra
Via Carmelo Pezzullo, n.18
Frattamaggiore (Na)
Tel. 333 255 90 26
Visita il sito web di Raraterra
Siamo tornati ad Acerra da Bacalajuò. Memore delle meravigliose esperienze passate, avevo voglia di gustare di nuovo le loro proposte (ovviamente a base di sua maestà il baccalà). Avevo voglia anche di passare a salutare il patron Luigi Esposito, degno erede di una famiglia che da quattro generazioni importa direttamente e lavora stoccafisso e baccalà. La storia ebbe inizio proprio qui ad Acerra quando nonno Luigi si stabilì perché scoprì le fantastiche caratteristiche dell’acqua della zona con la quale poteva rigenerare in modo egregio lo stocco e far perdere il sale in eccesso al baccalà. Da quel momento sono passati tanti anni. La storia continua grazie a Luigi che rappresenta la quarta generazione che guarda al futuro con rinnovato ottimismo e voglia di proporre sempre il meglio senza mai venir meno alle tradizioni. Siamo nel centro storico di Acerra, in Piazza Castello. Qui un tempo c’era la Vinoteca Esposito che negli anni si è trasformata in una fantastica osteria che celebra il baccalà, appunto: Bacalajuò.
Bacalajuò - Insegna esterna
Ci accoglie Luigi Esposito, sorridente ed affabile come sempre, appassionato e legato al suo lavoro, Luigi è perfetto padrone di casa. Diamo un'occhiata al menù. Le proposte in carta comprendono cinque antipasti, cinque primi, otto secondi, più qualche fuori menù e ovviamente qualche dessert. Mentre decidiamo il da farsi, ci servono il pane e un graditissimo entreé, un soffice e profumato plumcake alle verdure.
Plumcake alle verdure
Da bere prendiamo una minerale e un vino che conosco bene il Primula Rosa di Cantine Barone (azienda vitivinicola cilentana). Questo vino è un rosato IGT di grande personalità ottenuto da uve aglianico in purezza. Bellissimo il colore: un bel rosa tenue, presenta note floreali e sentori fruttati. Un Rosato piacevole da bere ottimo compagno di viaggio per la nostra cena da Bacalajuò.
Primula Rosa di Cantine Barone
Si comincia con uno dei piatti “cult” di Bacalajuò: il carpaccio di baccalà con olive verdi del Belice, alici di Sciacca a pezzettini, pomodoro essiccato e olio Evo. Un piatto che è il biglietto da visita di Bacalajuò, protagonista è un signor baccalà lavorato con meticolosa cura e attenzione. Il carpaccio è spettacolare, e anche da solo vale la visita.
Carpaccio di Baccalà
Continuiamo con dei fiori di zucca ripieni di mantecato di baccalà, ricotta di fuscella e zeste di limone a dare una piacevole nota fresca. Nel piatto anche gocce di crema di zucca e misticanza. Davvero ottimi e delicati...
Fiori di zucca ripieni di ricotta e mantecato di baccalà
Come primo non potevamo non prendere le nostre amate linguine alla Don Gaetano. Altro piatto iconico di Bacalajuò con capperi, olio Evo, olive nere, pomodori essiccati, sale, pepe, zest di limone, prezzemolo e ovviamente baccalà. Un piatto che adoro, per il suo equilibrio e il gioco di consistenze e di caldo - freddo ad ogni morso, decisamente da provare...
Bacalajuò. Acerra - Linguine alla Don Gaetano
E' il momento dei secondi. Siamo in quattro e prendiamo tre secondi diversi. Qui ci diamo alla pazza gioia, con un trionfo di baccalà e preparazioni. Si comincia con il fritto di mussillo di baccalà con papaccelle napoletane. Quando si dice la tradizione .... Nota di merito per il baccalà di qualità eccelsa e per il fritto asciutto e non unto. Quello tra le papaccelle ed il baccalà è un vero matrimonio d'amore...
Bacalajuò. Acerra - Fritto di mussillo di baccalà con papaccelle
Che dire del baccalà con la Genovese? Poesia del territorio...Che profumo! Chissà come sono buoni e goduriosi magari i paccheri conditi con questa meraviglia (torneremo di sicuro a provarli).
Il baccalà con la Genovese
Chiudiamo il nostro giro di secondi con un'altra meraviglia: il baccalà in cassuola. Un piatto che crea dipendenza, baccalà con pomodorini, olive nere, capperi, pinoli, aglio, prezzemolo e origano. Qui la scarpetta diventa obbligatoria, anche perchè sarebbe impossibile resistere di fronte a questo sughetto invitante e profumato.
Il Baccalà in Cassuola
Nostro malgrado saltiamo il dessert. Siamo davvero pieni. Ci concediamo un giro di amari e di caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Bacalajuò 46 euro a testa. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo e comunque adeguato alla proposta gastronomica.
Bacalajuò è davvero Paradiso per chi ama il baccalà. Questa osteria contemporanea situata nel centro storico di Acerra proprio di fronte al Castello Baronale rappresenta un piccolo gioiello. L’atmosfera che si respira qui è di genuina convivialità: ci sono pochi tavoli, pareti in tufo, illuminazione studiata con luce calda. Luigi Esposito (il patron) è il valore aggiunto: appassionato, oserei dire innamorato del suo lavoro, preparato e sempre sorridente e vulcanico. Le proposte di cucina sono interessanti e partono da una materia prima di eccellenza: baccalà e stoccafisso sono di qualità eccelsa e lavorati in maniera egregia. Il menù segue il corso delle stagioni. Buona la carta dei vini. Il carpaccio di baccalà è il bigliettino da visita di Bacalajuò, il fiore di zucca ripieno di mantecato di baccalà e ricotta di fuscella è una piacevole carezza. Le linguine alla Don Gaetano con l’equilibrio dei sapori, la sapiente e studiata sapidità, il gioco di consistenze e il freddo – caldo al palato sono una vera poesia. Il fritto di mussillo con papaccelle è un inno alla tradizione. Super il baccalà con la genovese, da standing ovation il baccalà in cassuola con un sughetto paradisiaco. Ho trovato corretto il rapporto qualità - prezzo. Complimenti davvero. Bacalajuò ad Acerra si conferma sulla nostra guida sul web tra i migliori indirizzi. Da provare e riprovare. Garantiamo noi…
Bacalajuò
Via Nazario Sauro n.6
Acerra (Na)
Tel. 366 7180590
Visita la pagina Fb di Bacalajuò
Ritorniamo in Irpinia, terra che adoro, terra di antiche tradizioni, contraddistinta da bellezze paesaggistiche ed eccellenze gastronomiche. Qui in Irpinia si celano tesori da scoprire e da condividere. Il nostro viaggio alla scoperta degli indirizzi da non perdere ci porta a Grottaminarda, precisamente in contrada Filette. Qui c'è un vero gioiello: l'Azienda Agrituristica Giannasca, che nasce nel lontano 1830 e ancora oggi regala sapori, prodotti e profumi tipici dell'Irpinia.
Azienda Agrituristica Giannasca. Grottaminarda - Insegna esterna
Arrivare qui è semplicissimo, il casello autostradale di Grottaminarda per chi proviene dalla A-16 dista cinque minuti. Siamo in aperta campagna, l'atmosfera bucolica e agreste è piacevole e regala serenità, ma a rapire gli occhi del visitatore è la meravigliosa struttura esterna: un casolare in pietra con una maestosa scala centrale che conduce alle tre camere dell'Agriturismo.
Azienda agrituristica Giannasca. Grottaminarda - La bellissima struttura in pietra
All'interno l'Agriturismo Giannasca si presenta come un gradevole casolare di campagna, il locale è gradevole, curato e dal sapore rustico con alcune pareti in pietra viva, legno e vari oggetti di vita contadina alle pareti. Ci sono due ambienti e una sala con bella vista sul verde della campagna e delle colline irpine. L'arredo è sobrio, la mise en place semplice. Prima di accomodarci, mi portano a visitare la cantina, quella che ho ribattezzato il “caveau” dell'Agriturismo Giannasca, dove vengono stagionati salumi, formaggi e vengono riposte conserve e marmellate. Che spettacolo...
Azienda Agrituristica Giannasca. Grottaminarda - Un dettaglio della cantina
L'Agriturismo Giannasca prevede la Domenica e nei giorni festivi un ricco menù fisso al costo di 45 euro che prevede una serie infinita di antipasti di stagione, due primi, due secondi con contorni, frutta, dolce della casa e bevande incluse. Cominciamo con un aperitivo di benvenuto con una bollicina (rigorosamente irpina) e un piatto con un raviolo fritto ripieno di ricotta di Montella, delle zeppoline con rucola di campagna, una polpettina di melanzane e una bruschetta con ricotta di Montella e tartufo nero. Nota di merito per la paradisiaca bruschetta con la delicata e profumata ricotta di Montella nobilitata dal suadente tartufo nero. Anche il raviolo fritto ha il suo perché..
Raviolo fritto con ricotta di Montella, bruschetta con ricotta e tartufo nero, zeppoline con rucola e polpettina di melanzane
Ecco un piatto di salumi e formaggi provenienti dalla cantina di Giasnnasca: prosciutto irpino, soppressata, pancetta, pecorino giovne e una ricottina di Montella. I salumi sono di ottima fattura, in particolare il prosciutto e la soppressata. Eccezionale la ricotta di Montella profumata e suadente.
Salumi e formaggi irpini
La zucca alla griglia è semplice e deliziosa, così come la melanzana. C'è tutto il sapore rustico della tradizione contadina nel prosciutto crudo a tocchetti sott'olio....
Zucca e melanzane alla griglia e prosciutto locale sott'olio
Semplice e gustoso il cavolo lessato e passato un po' in padella con un giro di meraviglioso olio Evo di Ravece...
Cavolo dell'orto lessato servito con olio ravece
La parmigiana di melanzane è una solida certezza. Una parmigiana ben eseguita e goduriosa.
Parmigiana di melanzane
Da non perdere poi la pizza di patate a tocchetti, che (è bene sottolinearlo) è cosa ben diversa dal “cittadino”gateau. La pizza di patate è deliziosa.
Tocchetti di pizza di patate
Visto che fa freddo ci sta a meraviglia la zuppa di fagioli cannellini, salsiccia e porcini. Purtroppo non posso farti sentire via web il profumo inebriante e invitante di questo piatto.
Zuppa di fagioli, porcini e salsiccia
Chiudiamo l'antipasto con un piatto tipico grottese: la ciambottella. Una vera delizia, un condimento, sugo che vede insieme peperoni, pomodori, un po' di peperoncino e in questo caso anche tocchetti di cotechino irpino. Godimento allo stato puro.....
Ciambottella grottese
Il nostro pranzo procede alla grande, tra un calice di buon aglianico irpino e una chiacchiera. E' il momento dei primi. Le tagliatelle fatte a mano con il ragù tradizionale di macinato fanno parte della liturgia della Domenica Irpina. Sono davvero ottime, poi il ragù tirato a regola d'arte è fantastico.
Tagliatelle fatte a mano con ragù di macinato
Se le tagliatelle mi sono piaciute con i ravioli fatti a mano ripieni di ricotta di Montella con i porcini e prezzemolo siamo a livelli siderali. Eccellenti è dire poco. Qui lo ammetto, ho fatto il bis. Ma non potevo esimermi.
Ravioli fatti a mano ripieni di ricotta di Montella con porcini e prezzemolo
Intanto passa a salutarci il padrone di casa Antonio, simpatico, affabile ed appassionato. Viene a sincerarsi che tutto stia andando per il verso giusto. Non potrebbe che essere così. Saremmo sazi ma incombono i secondi. Si comincia con un tris di carne, una grigliata mista con capocollo di maiale, agnello e salsiccia con patate dell’orto fritte. La carne era saporita e morbida. In particolare la carne di maiale era succosa e saporita. Ottima anche la salsiccia.
Tris di carne alla brace con patate fritte
Ci servono una degustazione di tagliata di vitello con rucola e scaglie di parmigiano. Che faccio, non assaggio? Giammai rifiutare! Ed ho fatto benissimo perché la carne era davvero eccellente.
Tagliata con rucola e scaglie di parmigiano
Come contorno poi non poteva mancare una bella insalata dell’orto ben condita e freschissima.
Insalata dell'orto
Siamo quasi in dirittura di arrivo. Tempo di dessert. Prima ci servono un graditissimo sorbetto al limone.
Sorbetto al limone
Poi gustiamo una meravigliosa crostata handmade alla marmellata di fichi biologici. Questa crostata mi ha ricordato quella che faceva mamma, che buona!
Crostata handmade con confettura di fichi bio
Ancora dei cantuccini di loro produzione…. Li accompagniamo con il caffè e un giro di amari artigianali.
Cantuccini handmade
Paghiamo per il nostro luculliano pranzo all’Agriturismo Giannasca 45 euro a persona.
L’Azienda Agrituristica Giannasca è una vera istituzione. Questa struttura è molto antica (datata 1830). E’ un bel casolare di campagna ristrutturato, tutto in pietra, con tanto verde e campagna intorno. Qui puoi fermarti a dormire, a pranzare o cenare in un contesto agreste di grande suggestione. L’atmosfera è calda e familiare. Il cibo buonissimo, il menù cambia in base allo scorrere delle stagioni. I prodotti usati in cucina sono in gran parte provenienti dall’Azienda Agrituristica stessa. Gli antipasti sono un inno alla tradizione contadina irpina, da non perdere in particolare la zuppa di fagioli salsiccia e porcini, i salumi, la pizza di patate e la tipica ciambottella grottese. I primi sono ben eseguiti, eccezionali le taglitelle fatte a mano con il ragù di macinato, commoventi i ravioli handmade ripieni di ricotta di Montella con porcini e prezzemolo. Di qualità la carne. Buoni i dolci fatti da loro. Il servizio è professionale e veloce. Nota di merito per Rocco che ci ha servito, educato, preparato e disponibile. Il titolare Antonio Giannasca è un vero vulcano di idee e passione, ci ha fatto piacere conoscerlo e cambiare qualche chiacchiera con lui. Il conto è giusto e direi commisurato alla qualità e quantità della proposta gastronomica. Giannasca a Grottaminarda è un “Signor Agriturismo”, piccolo gioiello rurale, indirizzo da non perdere se ami la buona cucina contadina irpina. Garantiamo noi….
Azienda Agrituristica Giannasca
Contrada Filette n.23
Grottaminarda (Av)
Tel. 338 590 3359
Visita il sito web dell’Agriturismo Giannasca