Puglia

Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Siamo ad Avellino, il capoluogo irpino ci regala sempre spunti interessanti e indirizzi degni di nota, capaci di fare la gioia dei food lovers e degli appassionati. Noi siamo tornati da Sa’ di cucina & co. Memori della nostra esperienza precedente, ci siamo fermati a cena. Siamo nel centro storico di Avellino, il Corso è distante pochi passi, così come la centralissima Piazza Libertà.

Sadi cucina Co. Avellino Insegna Esterna
Sadi cucina Co. Avellino - Insegna Esterna

Il locale è come lo ricordavamo, l’atmosfera è intima, bella e curata l'illuminazione con particolari lampade a sospensione, l’arredo è sobrio e c’è grande attenzione ai dettagli. Ci saranno una quarantina di posti a sedere, sobria anche la mise en place. Noi ci accomodiamo e come al solito diamo uno sguardo al menù che cambia in base alla stagione e alla reperibilità di prodotti e materie prime. C’è un grande legame con il territorio, infatti in carta troneggiano diversi prodotti ed eccellenze irpine. Ci sono cinque proposte di antipasti, più un tagliere di salumi e formaggi, sei proposte di primi piatti, sette secondi, i dolci e una interessante e fornita carta dei vini. Da bere ordiniamo una minerale e un vino che spesso e volentieri prendiamo perché ci piace. Una bottiglia di Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Fantastico rosso, ottenuto da uve aglianico, di un bel colore rosso rubino intenso, con note di frutti rossi, quasi speziato, con buoni tannini e una personalità prorompente. Abbiamo fatto un’ottima scelta….

Rasott Irpinia Campi Taurasini di Boccella
Rasott. Irpinia Campi Taurasini di Boccella

Noi cominciamo con un antipasto denominato “Lo chef racconta”, fiocco di culatello irpino di “Ciarcia”, polenta con funghi porcini e nocciole avellane, montanarina con broccoli e lardo e pecorino di Moliterno, ricottina con noci e miele e una polpettina al ragù. Davvero un ottimo incipit, nota di merito per i salumi (meraviglioso in particolare il fiocco di culatello) e la montanarina, soffice, morbida, profumata con i broccoli che amoreggiavano con il meraviglioso lardo, e che dire di quella polpettina al ragù? Mi ha ricordato quelle che faceva mamma…

Antipasto Lo chef racconta
Antipasto Lo chef racconta

L’altro antipasto che ordiniamo è una vera carezza: l’uovo all’occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino. Semplicemente divino. Lo ammetto, non sarà elegante ma ho fatto la scarpetta…

Uvo allocchio di bue su purea di patate pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino
Uvo all'occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino

La nostra cena da Sa’ di cucina & co procede alla grande. L’antipasto non ha fatto altro che confermare quanto di buono avevamo notato la prima volta che siamo stati qui. Siamo curiosi di gustare i primi. Si comincia con un risotto “acquerello” mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino. Il risotto è mantecato alla perfezione, particolare la presenza del topinambur, profumato e meraviglioso il tartufo nero di Bagnoli.

Risotto acquerello mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino
Risotto acquerello mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino

Si continua con uno dei must della casa. Un piatto che gli ospiti di Sa’ di cucina & co apprezzano da sempre, la pasta e patate con crema di carote, polvere di olive nere, funghi porcini e provola. Questa rivisitazione della pasta e patate merita davvero applausi, per l’equilibrio degli ingredienti, per la particolare crema di carote (bella anche da vedere), per la provola che lega il tutto e per la presenza della polvere di olive nere che regala al piatto quella spinta in più.

Pasta e patate con crema di carota polvere di olive nere e fungo porcino
Pasta e patate con crema di carota polvere di olive nere e funghi porcini

Chiudiamo il giro dei primi piatti con una pasta lunga, in questo caso spaghettoni quadrati con crema di friarielli, salsiccia e scaglie di pecorino. Anche qui, l’abbinamento è perfetto e il piatto non delude le nostre aspettative. Complimenti allo chef.

Spaghettoni quadrati con crema di friarielli salsiccia e scaglie di pecorino
Spaghettoni quadrati con crema di friarielli, salsiccia e scaglie di pecorino

Decidiamo di prendere anche due secondi da dividerci. Optiamo per la pancia di maialino su crema di scarole, davvero un piatto fantastico….

Pancia di maialino su crema di scarole
Pancia di maialino su crema di scarole

E poi ecco la guancia di vitello brasata all’aglianico su purea di patate. La guancia, brasata con amore e perizia, morbidissima e di pregevole fattura si tagliava letteralmente con la forchetta, l’abbinamento con la purea di patate è una delle poche vere certezze della vita….

Guancia di vitello brasata allaglianico su purea di patate
Guancia di vitello brasata all'aglianico su purea di patate

Siamo satolli e nostro malgrado saltiamo il dolce. Facciamo un generoso giro di amari (per me il Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Sa’ di cucina & co, 47 euro a persona. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.

Sa’ di cucina & co è stata una meravigliosa conferma. Situato nel cuore del centro storico di Avellino questo locale ha l’aria di un bistrot, bella l’atmosfera che c’è, grazie ad un arredo curaro e ad un perfetto gioco di illuminazione. In un primo tempo questo locale era una vineria che nel tempo si è trasformata in quello che è oggi: un meraviglioso ristorante che fa della qualità il suo mantra. Materie prime scelte e selezionate, stagionalità dei prodotti e un forte legame con il territorio. Le proposte di cucina sono un “mash up” di tradizione e creatività. Ottimi gli antipasti, l’uovo all’occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino mi ha incantato. Tra i primi, la pasta e patate con crema di carote, polvere di olive nere, funghi porcini e provola, da sola merita la visita, a dir poco spaziale. Anche la carne è eccellente, in particolare la guancia brasata all’aglianico che ho gustato era paradisiaca. Di livello la selezione dei vini e delle birre artigianali. Il servizio è veloce, puntuale e professionale. Il rapporto qualità – prezzo decisamene corretto. Sa’ di cucina & co ad Avellino si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia.



Sa’ di cucina & co
Via Chiesa Conservatorio n.22
Avellino
Tel. 349 5288325
Visita il sito web di Sa’ di cucina & co

Mercoledì, 12 Aprile 2023 20:48

La Parmigiana. Otto Grani. Mercogliano (Av)

Ritorna il tanto atteso appuntamento con le “Pizze Templari”. Questa volta torniamo in Irpinia, precisamente a Mercogliano. Siamo a pochi Km da Avellino, in Via Nazionale Torrette, in posizione centrale e semplice da raggiungere. Qui c’è Otto Grani, il locale è gradevole e l’impatto è decisamente positivo. Qui si può gustare la pizza ma anche delle interessanti proposte di cucina, noi eravamo curiosi di provare la loro pizza.
Il menù delle pizze è ben studiato e concepito, ci sono gli sfizi fritti e poi una trentina di proposte pizza legate alla tradizione ed altre più elaborate con abbinamenti studiati e particolari. Ci sono anche due pizze “in padellino”, la particolarità del padellino è che la pizza viene cotta in forno elettrico con un impasto ben lavorato che si mantiene morbido e soffice all’interno e croccante all’esterno. C’è poi la “Scrocchiarella”, la pizza “scranch” di Otto Grani e due proposte di pizza in Tre Cotture, cotta in modo davvero particolare con metodo a vapore, poi al forno e infine fritta (prima di essere condita). Noi degustiamo alcune proposte, e una delle pizze che ci è piaciuta particolarmente è stata la Parmigiana.

Otto Grani Mercogliano La Parmigiana Vista dallalto
Otto Grani. Mercogliano - La Parmigiana Vista dall'alto

La Parmigiana di Otto Grani è fatta con provola di Agerola, crema di melanzane, parmigiana di melanzane e in uscita con fonduta di grana padano e olio Evo. L’impasto che abbiamo provato noi è un indiretto realizzato con prefermento. Il processo di lievimaturazione raggiunge le 48 ore. L’idratazione è bella spinta e raggiunge l’82%. Il cornicione è molto pronunciato e ben alveolato. Da sottolineare che il peso dei panetti è di 250 grammi. Di buona qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Grazie alla sapiente lavorazione dell'impasto e alla maestria del bravo pizzaiolo Giuseppe Imbimbo coadiuvato al forno da Domenico de Filippis la pizza si presenta morbida, soffice e decisamente digeribile.

La Parmigiana Dettaglio
La Parmigiana Dettaglio

La Parmigiana è la "Pizza Templare" della settimana. Ti consigliamo di provarla ma di gustare anche le altre proposte di Otto Grani. A breve leggerai la nostra recensione per scoprire altri dettagli e altre pizze. Giuseppe Imbimbo ha talento e mostra grande attenzione all’impasto e ai particolari. Tra le altre, da non perdere le pizze in Padellino, in particolare la Barba..rossa con barbabietola in doppia consistenza, robiola, timo limonato, chips di barbabetola e zest di limone. 

La Parmigiana
La Parmigiana di Otto Grani

Otto Grani a Mercogliano è decisamente un indirizzo pizza da segnare in agenda. Quello che un tempo era il “Barotto”, dall’Autunno dello scorso anno si è trasformato in un locale accattivante, moderno, giovanile e gradevole. Qui trovi pizza e cucina a pranzo e cena. Noi abbiamo provato la pizza, una pizza che non delude le attese, l’impasto è lavorato a regola d’arte e ben lievitato, c’è grande rispetto della stagionalità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, molte delle quali raccontano il territorio irpino. Ma a breve ti racconterò altro, così come tornerò qui, per provare anche le proposte di cucine dello chef Argenziano. Intanto se sei un “Pizza Lover” e ti ha incuriosito questa Parmigiana, non ti resta che provarla, merita davvero.

 

 

Pizzeria Ristorante Otto Grani
Via Nazionale Torrette n.225
Mercogliano (Av)
Tel. 0825 682955
Visita la pagina Fb di Otto Grani

Siamo tornati ad Ariano Irpino che da un po’ di tempo ci sta regalando diverse novità e indirizzi degni di nota. La città del Tricolle non ci delude mai e spesso e volentieri torniamo da queste parti. Siamo stati a pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani ed è stata una piacevole scoperta. Il locale è semplice da raggiungere, anche per chi proviene dal napoletano. Si trova infatti in località Santa Barbara, proprio sulla SS90 e a pochi Km dall’Uscita autostradale di Grottaminarda della A-16. All’interno la Trattoria Braceria Due Nani, regala una sensazione di calore, il locale è rustico e accogliente con un arredo semplice, predomina il legno. Ci sono due ambienti, anche uno in una sorta di veranda. C’è anche uno spazio esterno, dove immaginiamo sia possibile pranzare o cenare durante la bella stagione.

Trattoria Braceria Due Nani Ariano Irpino Insegna Esterna
Trattoria Braceria Due Nani. Ariano Irpino - Insegna Esterna

Ci accomodiamo al nostro tavolo, prenotato con dovuto anticipo. A fare gli onori di casa c’è Flavio Rubino, instancabile e appassionato. Flavio ha ripreso la storica attività di suo nonno (oste anche lui) che inizialmente era nella parte alta di Ariano. Sin da piccolo Flavio ha coltivato la passione per la cucina e l’ospitalità e dopo un po’ di studio e tanta esperienza ha deciso insieme alla moglie Mariagrazia di prendere in mano l’attività di famiglia, riprendendo anche il nome che deriva dalle statuette di due Nani che erano nel locale del nonno (le statue dei due Nani sono ancora ben visibili nella sala interna). Quindi questa è una bella storia di famiglia che continua nel tempo.
L’Oste Flavio ci illustra le proposte del giorno. Da notare che non c’è un menù scritto, ma i piatti e le proposte cambiano settimanalmente in base alla stagionalità, alla disponibilità di prodotti e materie prime sempre fresche e di qualità. Inizialmente il punto forte dei Due Nani era la carne, e la carne resta il perno di questo locale, selezionata con cura e scelta presso le migliori macellerie del territorio. Da un po’ però, c’è in carta anche la possibilità di mangiare pesce, con piatti e proposte che vedono come protagonista un ottimo pescato sempre fresco, proveniente dai migliori mercati ittici campani e della Puglia. Noi ordiniamo da bere una minerale e un generoso e ottimo aglianico locale. Cominciamo ordinando gli antipasti. 
La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, emoziona e convince grazie ad un equilibrio incredibile di sapori e consistenze.

La Millefoglie di maialino con carciofi fritti ed erborinato di bufala
La Millefoglie di maialino con carciofi fritti ed erborinato di bufala

Il pancotto con colatura di alici, stracciatella e peperone crusco ha un sapore rustico, nobilitato dalla colatura di alici che regala carattere e una certa sapidità, stemperata dalla morbida e delicata stracciatella. Davvero un gran piatto.

Pancotto con colatura di alici stracciatella e peperoni cruschi
Pancotto con colatura di alici stracciatella e peperoni cruschi

A dir poco sorprendente le cicoriette fritte su stracciatella e vellutata di ceci. E’ la prima volta che gusto le cicorie fritte, le ho trovate davvero interessanti, così come ho trovato azzeccato l’abbinamento con la stracciatella e soprattutto con la vellutata di ceci.

Cicoria fritta con stacciatella e vellutata di ceci
Cicoria fritta con stacciatella e vellutata di ceci

Gli antipasti ci hanno sorpreso e convinto con ottime le proposte, abbinamenti studiati e un’attenzione anche all’impiattamento. Dopo questo incipit convincente, le aspettative crescono e devo dire che i primi non deludono assolutamente le attese. I fusilloni all’amatriciana irpina sono una chicca. Una sorta di rivisitazione in chiave irpina del tradizionale piatto laziale, fatta in questo caso con pomodoro bio, guanciale irpino all’aglianico e pecorino di Carmasciano, davvero un inno al territorio.

Gli antipasti ci hanno sorpreso e convinto con ottime le proposte, abbinamenti studiati e un’attenzione anche all’impiattamtento. Dopo questo incipit convincente, le aspettative crescono e devo dire che i primi non deludono assolutamente le attese. I fusilloni all’amatriciana irpina sono una chicca. Una sorta di rivisitazione in chiave irpina del tradizionale piatto laziale fatti in questo caso con pomodoro bio, guanciale irpino all’aglianico e pecorino di Carmasciano, davvero un inno al territorio.
Fusilloni all’amatriciana irpina

Dal sapore contadino e intenso i cicatielli con broccoli e peperoni cruschi. I cicatielli sono un formato di pasta fresca tipica della zona, perfetto il matrimonio di broccoli con i peperoni cruschi (molto usati e presenti nella cucina arianese).

Cicatielli con broccoli e peperoni cruschi
Cicatielli con broccoli e peperoni cruschi

Chiudiamo la carrellata dei primi che abbiamo gustato con una sublime carbonara agli asparagi selvatici. Fatta con gli spaghettoni quadrati, questa carbonara è avvolgente, gustosa e resa ancora più particolare grazie alla presenza degli asparagi selvatici per cui ho un debole. Fantastico piatto.

Carbonara di asparagi selvatici
Carbonara di asparagi selvatici

Siamo sazi ma non possiamo non gustare un secondo. Uno dei must della Trattoria Braceria Due Nani è la carne, e allora optiamo per una bella tagliata di Rib Eye con caciocavallo e peperone crusco. Spettacolo allo stato puro…..

Tagliata di rib eye con caciocavallo e peperone crusco
Tagliata di rib eye con caciocavallo e peperone crusco

Come contorno scegliamo delle buonissime chips di patate fresche. Da notare come il fritto sia asciutto e non unto…

Chips di patatine fritte
Chips di patatine fritte

E degli squisiti lampascioni in agrodolce. I lampascioni sono tipici della cucina pugliese ma si trovano anche da queste parti, non dimentichiamoci che Ariano Irpino non è distante dal confine con la Puglia e in particolare con la Daunia e la provincia di Foggia.

Lampascioni in agrodolce
Lampascioni in agrodolce

Saremmo sazi ma possiamo chiudere il nostro pranzo senza una nota dolce? Certo che no. L’oste Flavio Rubino ci vizia portandoci del meraviglioso cioccolato belga fondente.

Cioccolato belga
Cioccolato belga

Dei cantuccini, da accompagnare ad un amaro Jefferson servito rigorosamente con scorza d’arancia e rosmarino. Ma poi ci fa assaggiare anche un babà e una crema catalana.

Cantuccini
Cantuccini

Per il nostro pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani paghiamo sui 50 euro a persona. Rapporto qualità prezzo assolutamente corretto.

La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino è stata una piacevole scoperta. Il locale è rustico, carino e accogliente e si raggiunge facilmente. Si trova in Contrada Santa Barbara, sulla SS90 a pochi Km dall’uscita dell’A-16 di Grottaminarda. Qui trovi una cucina del territorio ben eseguita, con piatti in prevalenza di carne ma anche di pesce. Ottimi i primi anche con la pasta fresca fatta a mano. La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, mi ha sorpreso per il suo eccezionale equilibrio e per la presenza dell’erborinato di bufala, il pancotto con colatura di alici e peperone crusco crea dipendenza. La carbonara di asparagi selvatici da sola merita il viaggio. I cicatielli con broccoli e peperoni cruschi piaceranno a chi ama i sapori contadini e le tradizioni. La carne poi è eccellente, torneremo a breve per gustare altre proposte.
L’oste Flavio Rubino è appassionato, preparato e sempre attento alle esigente degli ospiti. Il servizio è informale e veloce. Fornita la carta dei vini con oltre 100 etichette. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino entra nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.

 

 

Trattoria Braceria Due Nani
Contrada Santa Barbara, n.1
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 185 3895
Visita il sito web della Trattoria Braceria Due Nani

Come ormai sai bene, ogni settimana ti consigliamo una pizza da provare. L’appuntamento con le “Pizze Templari” ha origine proprio per questo motivo, è il desiderio di condividere con te una pizza che ci ha regalato emozioni e ci ha colpito. E’ chiaro che il gusto è soggettivo, personale, per questo spesso rifuggo da ogni sorta di graduatoria, ma su alcuni punti si può concordare in modo oggettivo: un impasto lavorato a regola d’arte e ben lievitato, il rispetto della stagionalità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, magari una storia particolare legata ad una pizza, oppure perché magari quella pizza è testimone reale di un territorio o di una comunità e racconta meglio di qualsiasi altra cosa un luogo, l’abilità del pizzaiolo, la ricerca costante che c’è dietro un impasto. Potrei continuare “ad libitum”. Insomma dietro una pizza spesso c’è un mondo, un mare “magnum”. Tuttavia non dimentico la parte emotiva legata alla pizza, la capacità di suscitare emozioni e sensazioni, anche mentre aspetti che te la servano al tavolo. Ecco, proprio per questo è nata questa rubrica che tanta fortuna sta avendo e che appassiona i “food lovers” e i “pizza lovers”. Ogni settimana ti proponiamo una pizza che abbiamo provato e che magari puoi andare a gustare anche tu, per rivivere le nostre stesse emozioni. Questa settimana ti presentiamo la Calabrese di Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino.

Calabrese vista dallalto
La Calabrese vista dall'alto

Nel piccolo centro di Tufino tra l’area nolana e il baianese c’è Quattro Spicchi Pizzeria, la casa di Giuseppe Caputo che qui propone il suo concetto di pizza. Il locale è gradevole, minimal e moderno con una quarantina di coperti. L’impasto che abbiamo provato noi, è un bel diretto realizzato a regola d’arte con un processo di lievimaturazione che supera le 36 ore. L’idratazione si attesta stabilmente intorno al 70 %. Il cornicione è di media grandezza e ben alveolato. Da sottolineare il peso dei panetti che è di 285 grammi. Decisamente una pizza appagante e generosa, ma grazie all’impasto, alla sapiente lavorazione e alla lievitazione, la pizza si mantiene soffice, morbida e leggera.

La Calabrese di Giuseppe Caputo
La Calabrese di Giuseppe Caputo. Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino

La Calabrese di Quattro Spicchi Pizzeria è fatta con fior di latte, salame piccante, ‘nduja di Spilinga, funghi porcini, olio Evo e basilico. Questa pizza dal sapore deciso e intenso, farà la gioia di chi ama il piccante e i sapori “rustici”. Il fior di latte stempera in parte la piccantezza della ‘nduja e del salame, il gusto deciso dei porcini avvolge il tutto, creando una vera sinfonia. Questa pizza mi è piaciuta davvero tanto, complimenti.

La Calabrese dettaglio farcitura
La Calabrese - Dettaglio farcitura

La Calabrese è la "Pizza Templare" della settimana. Da Quattro Spicchi Pizzeria il menù è ben concepito e semplice da consultare. Le pizze sono suddivise in “tradizionali”, e “speciali”, con abbinamenti interessanti e topping e farciture particolari. In carta ci sono anche i saltimbocca e le montanare. Ad occhio ci saranno una quarantina di proposte. Ti consiglio di non perderti anche qualche fritto. La frittatina classica spacca, quella broccoli e salsiccia ti resta nella memoria per quanto è buona.

La Calabrese
La Calabrese

Giuseppe Caputo è un pizzaiolo giovane, valido e di talento, e dallo scorso mese di Ottobre ha aperto qui la sua Pizzeria, coronando un sogno che aveva da tempo. Nota di merito anche per il servizio veloce e informale e per il rapporto qualità – prezzo, favoloso. Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino è stata una fantastica scoperta e merita assolutamente la visita. E quando ci andrai, prova anche la Calabrese, ne vale la pena.

 


Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria

La magia di Sant’Agata de’ Goti ci sorprende ogni volta che veniamo in questo borgo, sicuramente uno tra i più belli della Campania. La generosa natura che lo circonda e il suo centro storico che si erge su una terrazza tufacea lo rendono davvero un luogo suggestivo. Sant’Agata per me è anche qualcosa di affettivo e di personale. Un luogo del cuore che ho sempre piacere di raccontare e descrivere per chi ha la pazienza di leggermi. Da queste parti non mancano gli indirizzi degni di nota e spesso e volentieri ne abbiamo parlato.

SantAgata de Goti Il centro storico visto dal Ponte
Sant'Agata de' Goti - Il centro storico visto dal Ponte

Di recente sono tornato da Amaranto Agriturismo a trovare Angela Ascierto e Salvatore e gustare la loro cucina fatta di passione, attenzione, cura e scelta sapiente dei prodotti, che seguono tutti rigorosamente la stagionalità. Siamo poco fuori il centro storico di Sant’Agata de’Goti in località San Paolo, la struttura è davvero bella: un villino in stile liberty immerso nella natura e tra le piante di ulivo (alcuni anche secolari). Qui a fare da protagonista è il verde della campagna, una campagna che rapisce e inebria e che cambia colori e profumi in base al periodo dell’anno e al susseguirsi delle stagioni. Grazie alla sua posizione poi, da alcuni locali di Amaranto Agriturismo e dal terrazzo è possibile ammirare in tutta la sua maestosa bellezza il centro storico di Sant’Agata che regala sempre emozione. Qualcuno poi vorrà sapere perché il nome Amaranto. Semplice, amaranto è una pianta spontanea che cresce nelle campagne santagatesi e che si fa notare per i suoi colori e le sue sfumature. 

Amaranto Agriturismo SantAgata de Goti Insegna Esterna
Amaranto Agriturismo Sant'Agata de Goti - Insegna Esterna

Come al solito veniamo accolti con gentilezza dal personale e dalla padrona di casa, Angela Ascierto motore e anima di questo luogo. Angela con la sua famiglia porta avanti con amore questo progetto e questo sogno che potrei riassumere così: ridare vita a questa struttura (l’antica casa e proprietà dei nonni), creando un riuscitissimo mix di calorosa accoglienza, genuina cucina locale e generosa ospitalità. L’agriturismo all’interno presenta ben 3 ambienti, con due sale. L’arredo è sobrio ma curato, alle pareti e in qualche angolo ci sono oggetti della vita contadina che fu. All’ingresso come al solito, il mio sguardo è rapito da una meravigliosa madia antica, che un tempo veniva utilizzata per impastare il pane ma anche per conservarlo, insieme alla farina e ad altri prodotti. Prima ho fatto un cenno all’ospitalità, non a caso, infatti Amaranto Agriturismo dispone anche di camere per gli ospiti e un totale di 14 posti letto. Insomma questa la location ideale per trascorrere un weekend di pace e tranquillità nella natura, godendo di una buona cucina locale. 

Amaranto Agriturismo Particolare della sala con camino
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de' Goti - Particolare della sala con il camino

Il menù cambia rigorosamente ogni settimana,ì in base alla stagionalità e alla disponibilità dei prodotti e delle materie prime, molte delle quali provenienti dallo stesso agriturismo. Ci servono il pane e un buonissimo vino aglianico locale. Si comincia con un piatto di salumi del Sannio (prosciutto di cantina, pancetta arrotolata, capocollo), formaggio semistagionato con miele, bruschettina con cime di rapa, pecorino e pinoli e provola appassita su foglia di limone.
Nota di merito per il prosciutto davvero meraviglioso, stuzzicante la bruschetta con cime di rapa, pecorino e pinoli e molto buona la provola appassita sulla foglia di limone con la sua nota aromatica.

Antipasto di salumi e formaggi
Antipasto di salumi e formaggi

Si continua con una maestoso tegamino di tracchie e patate al forno, veraci e goduriosi sapori contadini…

Costine e patate al forno
Costine e patate al forno

Sempre gradite le loro melanzane sott’olio, che mi ricordano la cucina di nonna e mamma.

Melanzane sottolio
Melanzane sott'olio

Teneri e freschissimi i broccoli appena lessati serviti olio a crudo e con i fagioli…

Broccoli e fagioli
Broccoli e fagioli

Sorprendente e dal sapore rustico il pancotto con ben sette verdure di campo e peperoni fritti…

Pancotto con verdure di campo e peperoni
Pancotto con verdure di campo e peperoni

L’antipasto di Amaranto Agriturismo non delude le nostre attese, un mix di sapori e genuini piatti della cucina contadina locale. Ecco che arriva il primo piatto, pasta fresca (le "pacche", formato di pasta tipico di Sant’Agata) cremosa con fagioli, porcini e salsiccia. La pasta è buonissima, tenace al morso e profumata, davvero azzeccato poi l’abbinamento dei fagioli con la loro cremosità con i porcini e la salsiccia. Confesso la mia colpa: ho fatto il bis.

Pasta fresca cremosa con porcini fagioli e salsiccia
Pasta fresca cremosa con porcini, fagioli e salsiccia

Angela e Salvatore mi viziano, ecco un secondo assaggio di primo, intriganti i ravioli ripieni di goduriosa genovese conditi con porcini e scaglie di caciocavallo.

Ravioli ripieni di genovese con funghi e caciocavallo
Ravioli ripieni di genovese con funghi e caciocavallo

In attesa del secondo ci alziamo per fare due passi in giardino e ammirare da qui il centro storico santagatese. Rientriamo giusto in tempo per gustare la spalla di maiale al forno con verdurine e patate. Dire che è buono credo sia riduttivo…

Spalla di maiale al forno con patate e verdure
Spalla di maiale al forno con patate e verdure

il nostro pranzo come sempre termina in dolcezza con la sbriciolata ricotta e cioccolato ovviamente fatta da loro e un biscotto con uvetta passa.

Sbriciolata al cioccolato e biscotto con luvetta
Sbriciolata al cioccolato e biscotto con l'uvetta

Accompagniamo il dessert con amari e liquorini vari e un buon caffè. Il costo del menù fisso per adulti è di 30 euro a persona, 20 invece il menù bimbi. Davvero un rapporto qualità – prezzo fantastico.

Amaranto Agriturismo è stata una fantastica conferma. Suggestiva la location, un villino di campagna in stile liberty con un patio esterno in legno dove durante la stagione calda si può pranzare o cenare all’aperto. La cucina conferma tutto ciò che di buono avevo scritto durante la mia precedente visita. I piatti sono convincenti, qui trovi una cucina della tradizione ben eseguita, realizzata con prodotti del territorio selezionati e materie prime in gran parte provenienti dall’agriturismo stesso come l’olio Evo, le passate di pomodoro, le conserve. I salumi sono fantastici (nota di merito per il prosciutto di cantina e la pancetta). I primi piatti sono realizzati sempre con pasta fresca fatta a mano. Di qualità la carne. Ottimi i dolci in particolare la sbriciolata ricotta e cioccolato. Il personale in sala è professionale e discreto. Meravigliosa l’accoglienza. Fantastico il rapporto qualità- prezzo. Complimenti ad Angela Ascierto perfetta padrona di casa e a Salvatore, profondo conoscitore di prodotti e materie prime e che in cucina si esprime con creatività e amore. In cucina poi ci sono anche l’inesauribile Giusy e Antonella che prepara i dolci e a cui prima o poi, chiederò la ricetta della sua mitica sbriciolata. Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti si conferma alla grande nella nostra guida sul web, tra quelli che sono a parer nostro gli agriturismi da segnare in agenda. Conferma assoluta.



Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo

Questa settimana l’appuntamento con le “Pizze Templari” ci porta a Pomigliano D’Arco, diventata una di "El Dorado" per gli amanti del food grazie a numerosi indirizzi degni di nota. La protagonista della settimana è una pizza che abbiamo gustato alla Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano: la Domeniche Lontano.
Il locale si trova in posizione centrale, precisamente in Via Mauro Leone, entrando si resta piacevolmente colpiti: belli i colori, caratteristici i tavoli e le sedie con rivestimento in camoscio, i colori scelti sono quelli pastello, il giallo ocra, il verde acqua, il beige e il grigio. Il locale si sviluppa in lunghezza e alla parete ci sono dei comodi divanetti. All’ingresso sulla destra c’è il banco di lavoro con i forni. L’atmosfera è piacevole e invita alla convivialità. Tra le pizze gustate alla Pizzeria Vincenzo Capuano ci ha colpito la Domeniche Lontano.

La Domeniche Lontano Vista dallalto
La Domeniche Lontano - Vista dall'alto

Una pizza appagante, generosa, dal sapore rustico, fatta con base di mozzarella di bufala, patate al forno e salsiccia napoletana. In uscita aggiunta di bocconcini di mozzarella di bufala Dop, olio Evo e basilico.

La Domeniche Lontano Particolare della farcitura
La Domeniche Lontano - Particolare della farcitura

Perfetto l’equilibrio degli ingredienti (tutti di grande qualità) che esaltano un disco pizza realizzato con un impasto indiretto realizzato con prefermento e una lievitamaturazione di almeno 18/20 ore. L’idratazione è importante (siamo intorno all’80%). L’alveolatura presenta una bella struttura, il cornicione è alto e pronunciato. Il risultato è una pizza profumata, soffice ma al contempo fragrante. Il peso dei panetti è di 280 grammi, ma grazie alla perfetta lievitazione e al sapiente impasto, la pizza risulta leggera e digeribile. Nota di merito per i prodotti e gli ingredienti usati per il topping e le farciture, tutti di grande qualità, frutto di un’attenta ed accurata selezione.

La Domeniche Lontano Dettaglio Alveolatura
La Domeniche Lontano - Dettaglio Alveolatura

Il menù è interessante, ben concepito e studiato. Ci sono insalate, gli antipasti e i fritti, le frittatine sono spaziali, non lasciarti scappare la frittatina aglio e olio e quella al tartufo, poi ci sono i crocchè e le montanare. Ci sono poi le pizze, divise in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il “Padellino”. In totale ci sono una trentina di proposte. C'è poi una piccola particolarità (da richiedere al personale di sala), in poratica puoi tagliare la pizza con le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano, per sezionare la pizza senza schiacciare il cornicione e rovinare quindi l’alveolatura. Noi abbiamo degustato diverse pizze da Vincenzo Capuano, ma ti consigliamo tra le tante la Domeniche Lontano.

Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano
Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano

La Domeniche Lontano di Vincenzo Capuano è la Pizza Templare della settimana. Ti consiglio di provarla, soprattutto se ami i sapori rustici, quasi contadini. L’equilibrio perfetto degli ingredienti è la sua nota distintiva, la base di mozzarella di bufala è avvolgente, le patate al forno fanno l’amore con la salsiccia sbriciolata, in uscita le mozzarelline di bufala sono goduriose e appaganti. Insomma la Domeniche Lontano è una pizza che non delude le attese così come non deludono le attese le altre proposte in carta da Vincenzo Capuano a Pomigliano D’Arco. Assoluta garanzia. 

La Domeniche Lontano
La Domeniche Lontano

 

 

 

Pizzeria Vincenzo Capuano
Via Mauro Leone n.5
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1820 8375
Visita il sito web di Vincenzo Capuano

Il nostro consueto appuntamento settimanale con le “Pizze Templari” ci porta a pochi Km da Napoli, precisamente a Volla da PiGreco Pizzeria, la Pizzeria di Corrado Alfano. La pizza qui non delude mai, anzi ogni volta che passo a trovare Corrado mi innamoro di qualche sua nuova creazione e in generale adoro il suo impasto sapiente e curato, frutto di una ricerca costante e di tanta passione. La "Pizza Templare" della settimana è la Tradizione Evolutiva.

Tradizione Evolutiva Vista dallalto
La "Tradizione Evolutiva" - Vista dall'alto

Il significato di questa rubrica settimanale tanto amata dai nostri lettori è semplice. Ogni settimana ti presento una pizza che ho gustato e ti consiglio di provare, per poterti far rivivere la mia stessa esperienza e le mie stesse emozioni. Della Tradizione Evolutiva di Corrado Alfano mi sono letteralmente innamorato. Sul disco pizza c’è la suadente e gustosa crema di Parmigiana di melanzane, l’avvolgente stracciatella di bufala campana, le meravigliose polpettine al ragù, le chips di basilico, la cialda di parmigiano e l'olio Evo. Sarà l’equilibrio perfetto degli ingredienti, sarò il gioco di consistenze, sarà il matrimonio d’amore tra la crema di parmigiana di melanzane e la voluttuosa stracciatella di bufala, saranno le peccaminose polpettine al ragù ma questa pizza mi è rimasta nella memoria….

Tradizione Evolutiva Dettaglio
Tradizione Evolutiva Dettaglio

E il perché non è difficile da capire. Una vera sinfonia di sapori e profumi e un impasto davvero mirabile. Quella di Corrado Alfano è una pizza con una un'identità spiccata. La Tradizione Evolutiva che ho gustato da PiGreco Pizzeria presenta un impasto realizzato con un preimpasto (poolish al 20%) e un blend di farine di tipo 0, tipo 1 e tipo 2. L’idratazione sfiora il 75 %. Il processo di lievimaturazione complessivo arriva alle 48 ore. L’alveolatura è importante e strutturata. I prodotti e le materie prime usate sono di grande qualità. Altra cosa da rimarcare è che le pizze di Corrado sono anche belle da vedere, di una bella forma rotonda, per la serie “anche l’occhio vuole la sua parte”.

PiGreco Pizzeria Tradizione Evolutiva Dettaglio Alveolatura
PiGreco Pizzeria. Tradizione Evolutiva - Dettaglio Alveolatura

PiGreco Pizzeria a Volla è un locale moderno, minimal, gradevole con un arredo sobrio e curato. C’è una bella sala interna e un dehors molto luminoso. Questo è un bellissimo progetto che coinvolge tutta la famiglia di Corrado, sempre in prima linea con la moglie Giulia e i figli Rossella e Umberto. In carta oltre ai fritti (da non perdere i mitici crocchè e le frittatine, in particolare la "frittatina Innovazione" con crema di friarielli, salsiccia e panatura croccante), ci sono 22 proposte di pizza da quelle più tradizionali a quelle studiate con abbinamenti davvero particolari in grado di valorizzare i prodotti stagionali e le eccellenze del territorio. Poi ci sono i Ripieni e i Padellini, realizzati con impasti ad alta idratazione e due proposte di pizze in Doppia cottura, fritta e al forno. Insomma qui da PiGreco Pizzeria c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Tra le pizze gustate durante la mia ultima visita, la "Tradizione Evolutiva" merita una lode. Provala, te ne innamorerai come è capitato a me.

La Tradizione Evolutiva di Pi Greco Pizzeria
La Tradizione Evolutiva di PiGreco Pizzeria

 

PiGreco Pizzeria
Via Famiglietti n.6
Volla (Na)
Tel. 081 399 92 33
Visita la pagina Fb di PiGreco Pizzeria

Mercoledì, 15 Febbraio 2023 22:10

Decanta. Gesualdo (Av)

Gesualdo è una delle tante meraviglie irpine, borgo caratteristico che sorge su una collina, con un suggestivo centro storico dominato dall’imponente e austero castello che fu di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa e famoso madrigalista del 500. Visitare Gesualdo è sicuramente un’esperienza interessante, questo territorio regala ai turisti e ai visitatori la sua nuda bellezza: paesaggi e scorci autentici, case antiche e bellezze architettoniche, colline e campi in cui la mano della natura stringe quella dell’uomo. La gente da queste parti nasconde dietro un’apparente diffidenza un’accoglienza schietta e sincera. Gesualdo ha tante storie da raccontare, storie passate ma anche una bella storia presente, quella di Decanta.

Decanta Gesualdo Particolare sala interna
Decanta. Gesualdo - Particolare sala interna

Siamo quasi all’ingresso del centro storico, da qui il famoso Castello dista davvero pochi passi. Noi siamo venuti da Decanta a pranzo. Avevo questo indirizzo segnato in agenda da un po’ e finalmente sono riuscito a prenotare un tavolo. Il locale dispone di un comodo parcheggio, all’interno si struttura in due grandi ambienti, il locale è accogliente con il suo stile moderno e per certi versi “minimal” ed essenziale. Particolare la scelta di tavoli e sedute perfettamente inserite nel contesto. Molto bella l’esposizione di prodotti ed eccellenze del territorio, protagoniste tante aziende in prevalenza locali. Mi ha dato l’idea di una moderna bottega ma dal sapore antico. Qui il cliente diventa “ospite” e può anche comprare e portarsi a casa un prodotto magari degustato durante il pranzo o la cena: un tipo di pasta, una conserva, il famoso “sedano di Gesualdo”, presidio Slow Food, un vino o un liquore particolare. Decanta è anche questo: un luogo che fa dell’accoglienza “irpina” un “mantra”. Ma siamo qui soprattutto per provare le proposte di cucina della chef Emilia Damaso.

Decanta Gesualdo dettaglio sala interna
Decanta. Gesualdo - Dettaglio sala interna

Ad accoglierci ci sono Dora, Antonio ed Ivo, che mi spiegano la filosofia del locale e la genesi di questo progetto. Si percepisce dalle loro parole e dai loro occhi la grande passione che li lega a questo borgo meraviglioso e la voglia di coccolare i loro ospiti raccontandogli l’Irpinia in modo originale ma senza dimenticare le origini.
Noi ci accomodiamo e come sempre diamo un’occhiata al menù. La carta cambia quasi settimanalmente seguendo la stagionalità e la disponibilità di prodotti e materie prime. Ci sono poche proposte ma perfettamente studiate e concepite.
In attesa di ordinare ci viene servito un graditissimo entreé, calice di bollicine e una polpetta di brasato, su crema di patate con sedano di Gesualdo disidratato in polvere e cipolla di Montoro caramellata. Deliziosa questa polpettina che ha il pregio di abbracciare maliziosamente e voluttuosamente la crema di patate, resa ancora più aromatica dal sedano disidratato in polvere. La cipolla di Montoro con la sua dolcezza chiude idealmente un circolo virtuoso di gusto. Chapeau.

Entreé
Entreé

Da bere ordiniamo una minerale e due calici di ottimo aglianico irpino. Si comincia con un tagliere meraviglioso: mortadella di cinghiale, caciocavallo irpino giovane, pancetta arrotolata, capocollo e fiocco di Trevico. Particolare e gustosa la mortadella di cinghiale proveniente dalla Toscana, divina la pancetta, così come il capocollo prodotto da Mario Carrabs, la cui mitica macelleria è meta di appassionati e cultori della carne. Il fiocco di Trevico prodotto da Giovanniello mi ha conquistato con la sua tenue sapidità e il suo sapore.

Tagliere di salumi e cacicocavallo
Tagliere di salumi e cacicocavallo

L’altro antipasto è una piccola opera d’arte della chef Emilia Damaso. Protagonista il baccalà, definito da molti il “pesce di montagna”. Da queste parti il baccalà è molto diffuso ed è un protagonista sulla tavola.
Ecco una meravigliosa tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di sedano di Gesualdo e salsa di papaccelle impreziosita dalla salicornia. Fresco, piacevolmente sapido il baccalà che si sposava a meraviglia con l’insalata di rinforzo e le due salse, quella di papaccelle e la sorprendente salsa di sedano di Gesualdo, chiamato in dialetto “accio”.

Tartare di baccalà con insalata di rinforzo salsa di papaccelle e salsa di sedano di Gesualdo
Tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di papaccelle e salsa di sedano di Gesualdo

Gli antipasti ci hanno sorpreso e deliziato. Di tanto in tanto, Dora (sempre sorridente e gentile), Ivo e il preparatissimo Antonio, passano a controllare che tutto stia andando bene. Intanto arrivano i due primi che abbiamo ordinato. I fusilli freschi al ragù irpino e ricotta salata sono la sublimazione del piatto irpino della Domenica, un ragù ricco di carne, bello tirato, profumato, buonissimo. Decisamente uno dei migliori gustati negli ultimi anni.

Fusilli freschi al ragù irpino con ricotta salata
Fusilli freschi al ragù irpino con ricotta salata

L’altro primo è un’esplosione di gusto, sono i cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante. Piatto ben concepito e realizzato. La dolcezza della crema di zucca viene stemperata dall’avvolgente fonduta di caciocavallo con la sua lieve nota sapida, i cardoncelli con il loro sapore intenso e la nota croccante del guanciale competano un piatto davvero riuscito. Chapeau!

Cavatelli con crema di zucca cardoncelli fonduta di caciocavallo e guanciale croccante
Cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante

Prendiamo anche un secondo in due. Protagonista il baccalà servito su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto.

Baccalà su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto
Baccalà su crema di porro e coulis di cipolla di Tropea al Porto

Chiudiamo il nostro pranzo in dolcezza con dei fantastici cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara. Strepitosi.

Cannoli di ricotta di Carmasciano pistacchio e arancia amara
Cannoli di ricotta di Carmasciano pistacchio e arancia amara

Accompagniamo il dolce con due bicchierini di amaro di Fiano Ammarì di Contrada, un amaro nato dal Fiano con un gusto elegante e note agrumate.

Ammarì amaro di Fiano di Contrada
Ammarì amaro di Fiano di Contrada

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Decanta poco più di 45 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.

Decanta ci ha sorpreso. Pensato come una sorta di spazio “narrante”, un “open space” del gusto, capace di offrire agli ospiti un racconto del territorio irpino attraverso una proposta gastronomica identitaria, ma con una spinta e una creatività incredibili. Qui trovi una cucina fatta di prodotti di grande qualità, che seguono rigorosamente la stagionalità, piatti presentati in modo originale e moderno ma senza tradire mai le radici.
La chef Emilia Damaso, anima irpina, si esprime con una tecnica raffinata e tanto amore per il suo territorio. Decanta è un po’ bistrot, ristorante, un po’ bottega. Qui il cliente può comprare cibo, prodotti di qualità, vino. Può fermarsi a pranzare o cenare, o regalarsi un aperitivo o godersi un calice accompagnandolo magari ad un tagliere. La tartare di baccalà con insalata di rinforzo, salsa di sedano di Gesualdo e salsa di papaccelle è celestiale. Il ragù irpino è poesia del territorio, i cavatelli con crema di zucca, cardoncelli, fonduta di caciocavallo e guanciale croccante il piatto che resta nella memoria. Il cannolo di ricotta di Carmasciano crea dipendenza. Buona la carta dei vini con prevalenza di etichette irpine. Il servizio è preciso, veloce e professionale. Dora è una perfetta padrona di casa, presente, sorridente e solare. Antonio preparato e simpatico dispensa aneddoti e spiega i prodotti. Ivo è la mente del “design” di questo luogo.
Decanta per me fa rima con Incanta. Ed in effetti questo luogo mi ha incantato. Quella di Decanta è una gran bella storia che ti racconto con piacere, questa però è solo una parte. Tornerò presto e ti racconterò il seguito. Il futuro è roseo. Decanta a Gesualdo entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Assoluta rivelazione.

 


Decanta
Via Salvatore
Gesualdo (Av)
Tel. 348 518 1744
- Aperto dal Venerdì alla Domenica -
Visita il sito web di Decanta Gesualdo

Giovedì, 09 Febbraio 2023 23:42

La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino (Av)

Per me è sempre un piacere tornare ad Ariano Irpino. Questo angolo di Irpinia trasmette emozioni, vanta antiche e importanti tradizioni gastronomiche e ci regala spesso spunti interessanti. Proprio nella città del Tricolle c’è una bella novità che non potevamo non raccontarti. Siamo stati infatti al Ristorante La Pignata 2.Zero la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre. Siamo nella centralissima via Cardito, zona molto frequentata, ricca di negozi, uffici e attività commerciali e facilmente raggiungibile. La Pignata 2.Zero rappresenta una tappa irrinunciabile per chi ama la grande cucina irpina.

La Pignata 2.Zero Ariano Irpino Insegna Esterna
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Insegna Esterna

Chi ci segue e legge, sa bene che spesso siamo stati anche al Ristorante La Pignata, la prima casa della famiglia Ventre, indirizzo storico della ristorazione irpina, dove ci sono Ezio Ventre e la signora Carmela in cucina. Guglielmo Ventre invece, ha deciso in un certo senso di tornare alle origini, rimettendosi in gioco e sposando questo nuovo progetto, caratterizzato dalla sua cucina che è un’assoluta garanzia. Una cucina in cui la sua passione per il territorio si accompagna ad una incredibile maestria, una grande tecnica e una materia prima di altissima qualità. Il locale è gradevole e accogliente, ci sono due sale con arredi curati ma essenziali.
Bene in vista c’è anche il banco da lavoro ed il forno per le pizze. Di sera infatti La Pignata 2.Zero propone oltre alla cucina anche le pizze (che torneremo a degustare). All’interno, tra colore del pavimento, pareti, tavoli e sedute tutto gioca sul contrasto fra due colori: il bianco ed il nero. In totale ci sono un centinaio di coperti all’interno. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene allestito per accogliere gli ospiti.

La Pignata 2.Zero Ariano Irpino Particolare parete interna
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Particolare parete sala interna 

Noi abbiamo prenotato qualche giorno prima il nostro tavolo. Ci accoglie la brava e professionale Anna Sebastiano, è stato bellissimo ritrovare anche lei. Diamo uno sguardo al menù, ben concepito, chiaro, essenziale, un menù che varia spesso in base alla stagionalità dei prodotti, delle materie prime ma anche di quello che è l’estro e gli spunti creativi dello chef Guglielmo Ventre e della sua brigata di cucina. Intanto arrivano due calici di bollicine e i loro pani (ai cereali e alla curcuma), un pane fragrante, profumato.

I pani
I pani

Ci portano anche il fantastico Olio Evo di Ravece del frantoio Contedoro, un frantoio di Ariano Irpino molto interessante che produce un olio eccellente da oltre 4 generazioni. Degustiamo il pane con questa meraviglia di olio di ravece, un olio possente, profumato con le sue note erbacee inconfondibili. Pane con l’olio, l’antica merenda dell’infanzia e della tradizione contadina. Cosa c’è di più buono?

Olio Evo Di Ravece Contedoro
Olio Evo Di Ravece Contedoro

Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico (per restare in Irpinia) di Cantine Sullo, un'interessante realtà di Castelvetere sul Calore. Questo aglianico è avvolgente, di un bel colore rosso rubino, presenta sentori di spezie e frutti rossi e una buona personalità. Ecco che arriva un entrée, un mini bun con la Coppa, detta anche “soppressata dei poveri” accompagnata con olio e limone. Semplicemente deliziosa. Piena al palato, piacevolmente pastosa e aromatica.

Mini Bun con coppa
Mini Bun con la coppa

Si comincia con gli antipasti. Ci affidiamo allo chef Guglielmo Ventre per gli antipasti. Decidiamo di degustare due proposte. Ecco un delizioso sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi. A dir poco meraviglioso, fantastico lo sformatino di patate e baccalà, interessante la presenza dei broccoli in doppia consistenza, il peperone crusco ci sta alla grande e chiude il piatto con una piacevole nota croccante. Piatto da applausi.

Sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia cosistenza di broccoli e peperone crusco
Sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia cosistenza di broccoli e peperone crusco

Non da meno la tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo di quaglia in camicia. Qui si gioca sulle diverse consistenze in un equilibrio oserei dire perfetto.
Un piatto studiato alla perfezione esaltato dalla grande qualità della materia prima. La carne è spaziale, buonissima, adagiata su una morbida crema di patate ai porcini. Le cipolle caramellate regalano una piacevole dolcezza, l’uovo di quaglia in camicia lega il tutto. Ottimo anche il carciofo bio, morbido, gustoso.

Tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini cipolla caramellata e uovo in camicia
Tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo in camicia

A proposito di carciofi, ci viene servito il carciofo ripieno con verdure miste. Piatto della tradizione contadina che mi ha fatto tornare alla mente la cucina di nonna. Rassicurante è l’aggettivo giusto, un piatto che scalda il cuore e accende i ricordi.

Carciofo ripieno con verdura mista
Carciofo ripieno con verdura mista

L’altro primo è uno spettacolo: tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate. Il baccalà è uno dei piatti che nella zona dell’arianese vanno per la maggiore, c’è un'antica tradizione legata al baccalà, qui lo ritroviamo in un primo piatto che esalta la sua sapidità e il suo sapore grazie al dolce datterino giallo, interessante la presenza delle puntarelle e delle deliziose olive infornate.

Tagliolini allortica con datterino giallo baccalà puntarelle e olive infornate
Tagliolini all'ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate

Gustiamo anche un secondo in due. La tacchinella ripiena di castagne con patate e funghi cardoncelli è un piatto che non delude le attese. Davvero ottimo.

Tacchinella ripiena di casagne con contorno di patate e funghi cardoncelli
Tacchinella ripiena di casagne con contorno di patate e funghi cardoncelli

Prima del dolce ecco che ci viene servito un meraviglioso sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli, presidio Slow food. Un mandarino meraviglioso detto anche “marzuddu” perché si raccoglie tra Gennaio e Marzo, proveniente dalle borgate palermitane di Ciaculli e di Croceverde Giardina, coltivate quasi totalmente a mandarini.

Sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli
Sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli

IL momento del dessert è un vero trionfo di dolcezza. Si comincia con la Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi.

La Monachella fantasia di bignè crema al burro cioccolato fondente e crema di frutti rossi
La Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi

Una commovente zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio.

Zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio
Zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio

E visto che si avvicina Carnevale non poteva mancare un assaggio di chiacchiere e castagnole.

Castagnole e chiacchiere
Castagnole e chiacchiere

Accompagniamo il dessert con un amaro Valdostano, il mitico amaro Ebo Lebo di Ottoz, realizzato con un sapiente dosaggio di infusi di numerose erbe di montagna. Davvero la degna chiusura del nostro pranzo alla Pignata 2.Zero.

Amaro Ebo Lebo
Amaro Ebo Lebo di Ottoz

Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.

La Pignata 2. Zero è la nuova sede dello storico Ristorante La Pignata. Il locale si trova in Via Cardito, in una zona molto frequentata e facilmente raggiungibile. Questa è la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre, uno dei grandi nomi della ristorazione irpina, uomo che conquista grazie alla sua umanità, ai suoi modi gentili e chiaramente grazie alle sue proposte di cucina, una cucina irpina della tradizione, che viene esaltata grazie ad una tecnica sopraffina e a materie prime di assoluta qualità. Al Ristorante La Pignata 2.Zero la tradizione irpina trova la sua sublimazione. Fantastici gli antipasti, lo sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi resta nella memoria, fantastica la tartare di marchigiana, il carciofo ripieno della tradizione accende i ricordi d’infanzia. I tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate meritano una menzione speciale. Ottimi anche i dolci. Interessante la carta dei vini. Il servizio è preciso, professionale e veloce. In sala Anna Sebastiano è il valore aggiunto: preparatissima, sorridente, garbata e sempre pronta a venire incontro alle esigenze degli ospiti. Buon rapporto qualità – prezzo. La Pignata 2.Zero, è un nuovo capitolo della storia della Pignata, altro indirizzo che non può mancare in agenda. Entra di diritto nella nostra guida sul web dei ristoranti da non perdere. Vera eccellenza irpina.

 

 

La Pignata 2.Zero
Via Cardito n.51
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 872433
Visita la pagina Fb della Pignata 2.Zero

Visita il sito web del Ristorante La Pignata

L'appuntamento con la “Pizze Templari”, questa settimana ci porta a Nola. La città bruniana da anni vive un incredibile fermento con indirizzi food davvero interessanti. Noi siamo tornati alla Pizzeria Biliardo 65. Siamo nel centro storico di Nola in Via Flora. La pizza Templare della settimana è la Maialino sul Vesuvio e tra poco te la farò scoprire…..

La Maialino sul Vesuvio di Biliardo 65
La Maialino sul Vesuvio di Biliardo 65

La Pizzeria Biliardo 65 per noi rappresenta una garanzia, non ha mai deluso le nostre aspettative. Un tempo qui dove c'è la pizzeria cera una vecchia sala di biliardo, proprio da qui deriva il nome Biliardo 65. Il locale è come lo ricordavamo: due sale caratteristiche. L'arredo è essenziale. Molto belle le pareti in tufo che regalano una piacevole sensazione di calore, caratteristici gli oggetti alle pareti. Belli anche i tavoli con i piani in marmo come le “storiche pizzerie” di un tempo. Il menù è ben studiato e concepito ci sono i fritti, gli sfizi, (da non perdere le frittatine e le squisite chips). Poi una trentina di proposte pizza. Le pizze sono suddivise in pizze della "Tradizione", le "Chicche" e le "Intramontabili". Ci sono poi i Ripieni. Tra le pizze che abbiamo gustato merita una menzione speciale la Maialino sul Vesuvio fatta con provola al fumo, porchetta artigianale di Ariccia, cacio laziale, salsa leggera di albicocche “Pellecchielle”del Vesuvio, olio Evo e basilico.

La Maialino sul Vesuvio Dettaglio
La Maialino sul Vesuvio - Dettaglio

Una pizza sorprendente, con la nota dolce della salsa di albicocche “Pellecchielle” che si sposa a meraviglia con la provola al fumo e con il gusto deciso e aromatico della porchetta di Ariccia.
Da Biliardo 65 abbiamo trovato l’impasto che ricordavamo, un bel diretto fatto come si deve che lievita 24/36 ore. L’idratazione è abbastanza spinta siamo sul 75 %. L’alveolatura è notevole, quasi una nuvola. I panetti pesano 270 gr. Il risultato è una pizza davvero leggera, fragrante e digeribile. Nota di merito per la scelta degli ingredienti tutti di grande qualità. Complimenti a Daniele e Salvatore al banco pizza e a Francesco perfetto padrone di casa.

La Maialino sul Vesuvio Dettaglio Alveolatura
La Maialino sul Vesuvio - Dettaglio Alveolatura

Già da un po’ di anni ti parliamo di Biliardo 65 a Nola. Indirizzo che abbiamo recensito e pubblicato più volte, non è un mistero capirne il motivo. Questa pizzeria mi piace davvero parecchio. Da Biliardo 65 a Nola puoi gustare un’ottima pizza fatta con ingredienti di qualità. L’impasto è leggero, digeribile, quasi una carezza. Complimenti al padrone di casa Francesco Casoria, che porta avanti questo progetto con amore e dedizione. Ti ho raccontato la Maialino sul Vesuvio, pizza sorprendente e perfettamente equilibrata. Ma è un pretesto per gustare le anche le altre proposte in carta, tra cui la buonissima Margherita fatta come tradizione vuole “a rot ‘e carrett”. La pizza da Biliardo 65 è assolutamente degna di nota. Anche il locale è curato e gradevole, un riuscito e perfetto mix di moderno e antico, situato nel cuore del centro storico di Nola a pochi passi da Piazza D’Armi. Il servizio è preciso e informale. Ho trovato il rapporto qualità prezzo assolutamente corretto. Indirizzo che si conferma alla grande. Consigliato se sei in zona.

Maialino sul Vesuvio Vista dallalto
Maialino sul Vesuvio - Vista dall'alto




Biliardo ‘65
Via Flora n. 20
Nola (Na)
Tel. 081 512 9016
Visita la pagina Fb di Biliardo 65

Articoli di Tendenza

nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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