Molise

Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Venerdì, 31 Gennaio 2020 00:59

Il Moera. Avella (Av)

Siamo ad Avella, centro di origine antichissima come testimonia l’Anfiteatro, il reperto più significativo del periodo romano dell’antica “Abella”, le cui origini si perdono nel tempo, prima fu città osca, poi etrusca e infine sannita. Avella è famosa anche per la coltivazione della nocciola (la buonissima avellana). Proprio qui ad Avella siamo venuti a cena al Moera. Siamo tornati a distanza di qualche anno desiderosi di gustare la proposta di cucina del bravissimo chef Francesco Fusco.
Per arrivare al Moera, costeggiamo l’Anfiteatro, seguiamo le indicazioni, attraversiamo una stradina circondata da verdi campagne e noccioleti e arriviamo.
Oltre ad essere ristorante il Moera è anche un’azienda agricola, qui si coltivano e producono verdure, ortaggi di stagione, prodotti utilizzati da Francesco Fusco per i suoi piatti. Ingredienti a Km zero (a volte a cm zero passatemi il termine) che esaltano le ricette e le preparazioni con un sapiente uso delle erbe spontanee. Poi c'è una eccellenza su tutte: il buonissimo pesto di aglio orsino, l’aglio selvatico che cresce spontaneo e incontaminato. Il pesto (prodotto da loro) è fatto con le foglie di questa pianta, olio Evo, olio di semi di girasole e sale. Lo incontreremo anche stasera, tranquilli. Ma andiamo con ordine.

Il ristorante si presenta come una gradevole ed elegante villa di campagna. Entriamo, ci accoglie Diana (moglie di Francesco Fusco), ci accompagna al nostro tavolo. L’accoglienza è cordiale e discreta, il locale all’interno è molto luminoso, c’è un bel cotto a terra, gli ambienti sono caldi, l’arredo è minimal, moderno ma senza eccessi, c’è una bella “mis en place” con tovaglie di lino grezzo color avorio. Notiamo un bel camino in sala (è uno spettacolo quando è acceso).

Arriva Diana che ci elenca le varie proposte. Decidiamo di farci guidare da lei per quello che riguarda il menù. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Irpinia Campi Taurasini DOC dei Vignaioli De Santis di Montemiletto. Un vino sorprendente, di un bel colore rosso rubini, sentori di frutti rossi ma anche di erbe. Fresco ma giustamente tannico. Fantastico davvero, ottima scelta.

Irpinia Campi Taurasini Doc di DeSantis
Irpinia Campi Taurasini Doc di De Santis

Cominciamo con gli antipasti: ci servono una minestra maritata eccezionale fatta con verza, cicoria, borraggine, scarola e la minestra nera in brodo di pollo e poi viene messo il cotechino irpini sbriciolato. Una poesia rustica dei sensi.

Minestra maritata
Minestra maritata

La seconda proposta è un altro piatto della tradizione contadina: una profumata zuppetta di fagioli zolfini (naturalmente di loro produzione). Ottima.

Zuppetta di fagioli
Zuppetta di fagioli

Poi Francesco Fusco vuole farci gustare sua maestà la braciola: una bracioletta commovente, suadente, morbida (si tagliava con la forchetta), con quel sughetto "bello tirato" che mi ha costretto alla più avida e peccaminosa delle scarpette. Che meraviglia.

Sua maestà la braciola
Sua maestà la braciola

E che dire poi dell’uovo di gallina livornese (allevata da loro in azienda) con tartufo nero? Anche questo abbinamento indovinatissimo.

Uovo di gallina livornese e tartufo nero
Uovo di gallina livornese e tartufo nero

Gli antipasti sono un piccolo compendio di cucina contadina eseguita a regola d’arte con prodotti di eccellenza, maestria e conoscenza. Di tanto in tanto la brava Diana (perfetta padrona di casa) passa al nostro tavolo per sincerarsi che tutto sia di nostro gradimento. Il menù degustazione prevede due assaggi di primi. Degli spaghetti con pomodori corbarini, pomdorini gialli del piennolo, aglio orsino (eccolo!) e cacioricotta di capra. Era da tempo che non mangiavo degli spaghetti così buoni. E che cos’era quel sughetto di pomodoro giustamente aromatico e profumato grazie alla presenza dell’aglio orsino. Anche qui è scattata la più laida delle scarpette ma non potevo esimermi, sarebbe stato un delitto lasciare cotanto ben di Dio.

Spaghetti con corbarini pomodorini gialli del piennolo aglio orsino e cacioricotta di capra
Spaghetti con corbarini pomodorini gialli del piennolo aglio orsino e cacioricotta di capra

Se gli spaghetti ci sono piaciuti l’altro primo non è da meno. Qui il territorio avellano “parla”, “racconta”: tofarelle (conchiglie) di pasta secca con pesto di nocciole avellane (pesto artigianale fatto da loro) e tartufo nero. In una parola, eccezionale. Piatto gustoso, equilibrato.

Conchiglie con pesto di nocciole e tartufo nero
Conchiglie con pesto di nocciole e tartufo nero

Passa al nostro tavolo a salutarci lo chef Francesco Fusco, ci fermiamo un po’ a parlare con lui del lavoro dell’azienda Agricola, dei suoi piatti delle sue passioni. E’ sempre piacevole parlare con lui, un concentrato di umiltà e bravura. A parer mio è davvero un grande. Ecco il secondo: coppa di maialino con crema di patate agli agrumi, papaccelle e miele di fico. Ottima la carne di maiale, sorprendente l’abbinamento con la crema di patata aromatizzata agli agrumi, con la dolcezza del miele di fico e immancabili e buonissime le papaccelle, (maiale e papaccelle, un must).

Coppa di maialino crema di patate agli agrumi papaccelle e miele di fico
Coppa di maialino crema di patate agli agrumi papaccelle e miele di fico

Siamo sazi ma non possiamo saltare il dolce, sarebbe un peccato. Diana ci fa assaggiare un po’ di migliaccio (fatto da lei), spettacolare e leggero.

Il migliaccio di Diana
Il migliaccio di Diana

E ordino una millefoglie composta al momento con crema pasticcera e amarene sciroppate (fatte da loro), commovente. Un dolce che vi conquisterà.

Millefoglie
Millefoglie

Accompagniamo il dessert con un liquorino interessante: il Gran liquore Partenio fatto dai Padri Benedettini dell’Abazia di Montevergine. Un liquore fatto con erbe del Partenio (da qui il nome) in particolare con un erba che cresce su questo monto denominata “Romito”. Un liquore aromatico, profumato con una gradevole nota dolce che regala quasi un sentore di miele.

Gran liquore Partenio dei Padri benedettini di Montevergine
Gran liquore Partenio dei Padri benedettini di Montevergine

Chiediamo il conto, paghiamo per la nostra cena 95 euro in due. Rapporto qualità - prezzo corretto. C’è anche la possibilità di optare per un menù degustazione che prevede 3 antipasti, primo, secondo e dolce a 35 euro a persona, oppure a 40 euro a persona con due primi (vini esclusi in entrambi i menù).

Il Moera ad Avella è a parer mio un piccolo gioiello. Qui si porta avanti una filosofia ben precisa, la cucina è il completamento di un percorso che nasce dalla terra. Da qualche anno con la nascita dell’Azienda agricola il cerchio si è chiuso. Il Moera si trova in un luogo fortunato tra noccioleti, oliveti (qui producono anche un ottimo olio), vigneti, e alberi da frutto. In cucina oltre ai prodotti coltivati in Azienda si usano erbe spontanee e i prodotti del sottobosco, uno su tutti: l’aglio orsino, sorprendente e protagonista di molte ricette e piatti proposti da Francesco Fusco. Fantastici i loro pesti (quello di aglio orsino, il pesto di nocciola e tartufo, di noci e curcuma, di pomodoro secco e aglio orsino). Buonissima la confettura di albicocche che producono. Da ricordare come i prodotti dell’Azienda si possono anche acquistare qui.
Tutto ciò che si coltiva qui viene usato per preparare piatti e menù (che proprio per questo cambia anche più volte stagionalmente). Francesco Fusco è un vero talento, bravissimo a valorizzare alla grande i prodotti del territorio e dell’Azienda Agricola.
La cucina è l’esaltazione della tradizione contadina, una cucina solo in apparenza semplice che nasconde sapienza, conoscenza e passione. Il servizio è veloce e professionale. Buono il rapporto qualità-prezzo. Conferma assoluta. Da provare e riprovare, garantiamo noi.

Il Moera
Via delle Centurie
Avella (Av)
Tel. 081 825 2924
Visita la pagina Fb de il Moera

Venerdì, 20 Dicembre 2019 23:19

Il Tagliere. Salerno

Siamo a Salerno, città bellissima resa in questo periodo ancora più attraente la sera dalle “Luci d’Artista” capaci di attirare centinaia di migliaia di visitatori e turisti ogni anno.
Dopo una passeggiata sullo splendido lungomare e per le vie del centro, decidiamo di concederci una pausa per cena e ci rechiamo in un posticino che anni fa avevamo già provato: Il Tagliere. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, siamo stati fortunati a trovarne uno ancora libero.
Arriviamo puntuali. Siamo in via Fiera Vecchia, quasi all’angolo di Via Arce nei pressi del famoso luogo chiamato Ponti del diavolo, ossia un tratto dell’acquedotto medievale di Salerno, che ha un passato importante, ricco di storie e leggende. Pensate che questo fu costruito dai Longobardi tra l’VIII e il IX secolo e poi restaurato dai Normanni nell’XI secolo e serviva per portare acqua ai monasteri di San Benedetto e Pianta Nova.
Dopo questo breve richiamo storico torniamo al nostro racconto. Entriamo, ci accolgono con grande ospitalità e gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo.

Il Tagliere Salerno IngressoIl Tagliere Salerno Ingresso

Il locale ha una quarantina di posti a sedere, è molto intimo e accogliente, domina il legno, mi piace molto anche l’illuminazione calda perfetta per questo luogo un po’ bistrot e un po’ osteria. All’ingresso nella prima sala (dove siamo noi con il nostro tavolo) c’è un maestoso banco con salumi e formaggi in bella vista, nella seconda sala ci sono luci soffuse e si respira un’atmosfera particolare. E’ un ambiente che sembra trasferirci in un ristorantino o una locanda toscana o umbra. Davvero molto bello. Siamo molto curiosi di degustare qualcosa. Prendiamo da bere una minerale e due calici di un ottimo Morellino di Scansano Moris Farms, un bel rosso ottenuto da uve Sangiovese (90%), Merlot e Sirah (10%), di un bel colore rosso brillante, intenso, profumato, di buona personalità ideale per accompagnare la nostra cena.

Morellino di Scansano Moris FarmsMorellino di Scansano Moris Farms

E’ arrivato il momento di ordinare. Intanto arrivano i loro pani e dei tarallucci stuzzicanti.

Pani e tarallucciPani e tarallucci

Visto che i prodotti sono tutti d’eccellenza e il ristorante si chiama il Tagliere non possiamo esimerci dall’ordinare un bel tagliere per due persone. Ci servono una mortadella al tartufo (commovente), capocollo e pancetta di maialino nero, finocchiona toscana (suadente) e una buona soppressata. Poi i formaggi: il pecorino di Moliterno (che adoro), un ottimo formaggio con il pistacchio e uno misto fatto con latte di mucca e pecora proveniente dal comune di Colliano. Con i formaggi ci servono tre confetture, al peperoncino, ai fichi senapati e miele aromatizzato al tartufo.

Tagliere di salumi e formaggiTagliere di salumi e formaggi

I salumi sono davvero di ottima fattura cosi come ottimi sono i formaggi. Ho apprezzato molto il pecorino di Moliterno (io per questo formaggio ho un debole). Tagliere davvero top. La serata trascorre in modo piacevole. Dopo una breve pausa arriva il tortino di patate, porcini, su fonduta di formaggio e speck, delicatissimo e dal sapore molto equilibrato. Bello il contrasto tra il dolce della patata e la nota sapida dello speck. Davvero notevole.

Tortino di patate con speck porcini e provola su fonduta di parmigiano ReggianoTortino di patate con speck porcini e provola su fonduta di parmigiano Reggiano

Decidiamo di prendere anche un Uovo assoluto di Paolo Parisi fatto ad Occhio di Bue con parmigiano reggiano e tartufo nero pregiato. In una sola parola: spettacolare. Poi le uova di Paolo Parisi delle sue galline livornesi allevate a terra sono un’eccellenza. Abbiamo fatto davvero un’ottima scelta.

Uovo di Paolo Parisi occhio di bue con parigiano reggiano e tartufo nero pregiatoUovo di Paolo Parisi occhio di bue con parigiano reggiano e tartufo nero pregiato

Vogliamo gustare anche una polenta. Visto che fuori il clima è rigido ci sta da Dio ecco per noi una bella polenta con ragù tipico di salsiccia.
Se potessi trasferirvi con il profumo di questo ragù meraviglioso.... Poi per me la morte della polenta è il ragù, quindi anche qui abbiamo scelto bene. La polenta è ottima.

Polenta al ragù tipico di salsicciaPolenta al ragù tipico di salsiccia

Saremmo quasi sazi, anziché provare la carne voglio gustare uno dei due primi che propongono in carta. Opto per una cacio e pepe. Uno magari dice: "ma come non sei a Roma e prendi una cacio e pepe"? Si, proprio per questo, io per alcuni piatti della tradizione sono esigente, volevo provare la loro versione.

Spaghetti cacio e pepeSpaghetti cacio e pepe

Ho trovato questi spaghetti cacio e pepe meravigliosi: una cremosità avvolgente, un profumo stordente, una giusta e voluttuosa sapidità e la giusta dose di pepe, non ultima la cottura perfetta della pasta. Cacio e pepe da Oscar. Complimenti.
Siamo sazi, decidiamo di desistere e ci ripromettiamo di ritornare per assaggiare un altro dei piatti forti della casa: la carne.
Chiudo con un bell’amaro e chiedo il conto. Paghiamo in due 70 euro. Un prezzo giusto, corretto soprattutto se commisurato alla notevole qualità dei prodotti che ci sono stati serviti.

Il Tagliere a Salerno è un indirizzo che consigliamo senza alcun dubbio, per l’uso di prodotti d’eccellenza (salumi e formaggi su tutti), per la fornitissima carta dei vini, per l’ambiente caldo (soprattutto nelle fredde sere d’Inverno è bellissimo stare qui), per l’atmosfera che ci rimanda un po’ alle locande e alle osterie toscane ed umbre, per il sapiente utilizzo delle materie prime e per l’ottima cucina. Personale veloce e professionale. Conto assolutamente corretto.
Complimenti davvero. Ci rivedremo presto. Da non perdere, garantiamo noi Templari del Gusto.


Il Tagliere
Via Fiera Vecchia n. 42
Salerno
tel. 089 971 1123
Visita la pagina Facebook del Tagliere Salerno

Martedì, 13 Ottobre 2020 10:57

I Calcioni molisani

I calcioni molisani (cauciuni, calciuni), sono dei dolcetti tradizionali di questa meravigliosa regione, sono ripieni di pasta di ceci aromatizzata. Sono tipici delle feste. Si fanno in molte famiglie e come sempre ne esistono diverse varianti, l’originale prevedeva il ripieno di pasta di ceci, zucchero e mosto cotto.
Quella che vi proponiamo è la ricetta (nella versione moderna) della brava Daniela Carissimo, grande talento nell’arte pasticcera. Nel borgo di Trivento nella sua pasticceria Dolci Tentazioni sforna infinite bontà e in questo periodo trovate anche i calcioni. Ecco la ricetta per farli a casa..

Ingredienti (per una cinquantina di calcioni)

Impasto frolla:

- 10 uova intere
- 2 bicchieri piccoli di zucchero (0,2 cl)
- 2 bicchieri piccoli di olio di oliva (0,2 cl)
- Mezza bustina di lievito per dolci
- Farina 00 800 gr./1kg

Per il ripieno:

- Ceci lessati un kg
- cacao 150 gr. (ma la dose dipende anche dai gusti)
- Buccia di limone grattugiata (un limone)
- Buccia di arancia grattugiata (un’arancia)
- Liquore a piacere (qui è stato usato il Borsci San Marzano)

N.B. Altra Variante di ripieno è con pasta di ceci + mosto cotto o con ripieno di crema pasticcera

Procedimento:

La prima cosa da fare è formare sulla spianatoia la classica fontana di farina, facciamo un foro all’interno e mettiamo lo zucchero, l’olio, il lievito e le uova e lavoriamo con pazienza fino ad ottenere un impasto elastico e omogeneo. Una volta pronto il nostro panetto di impasto, lasciamolo riposare e dedichiamoci al ripieno.
Lessiamo i ceci, passiamoli con un frullatore e otteniamo una pasta, aggiungiamo il cacao, la buccia di limone e di arancia grattugiate e un po' di liquore, lavoriamo bene questo impasto.
Intanto stendiamo in modo sottile la nostra sfoglia, (se usiamo la macchinetta per fare la pasta portiamola fino alla misura 4 di spessore), tagliamo la sfoglia con un coppapasta tondo o ovale e con un cucchiaio o con un sac à poche sistemiamo al centro il ripieno di pasta di ceci. Richiudiamo i calcioni. Friggiamoli in abbondante olio di semi di girasole. Una volta pronti passiamoli su un foglio di carta assorbente e cospargiamoli di zucchero a velo. Et voilà i nostri calcioni sono pronti !



Dolci Tentazioni
C/da Macchierio n.97
Trivento (Cb)
Tel. 0874 871263
Visita la pagina Fb della Pasticceria Dolci Tentazioni di Trivento

Sabato, 14 Dicembre 2019 00:39

Vögele. Bolzano

Siamo nel centro storico di Bolzano a pochi passi dalla suggestiva Piazza delle Erbe e da Via dei Portici. E’ sempre piacevole passeggiare qui e godersi l’atmosfera suggestiva di questa zona amatissima da bolzanini e da turisti. In Via Goethe sotto i portici (tipici del dentro antico) c’è un locale polivalente dove oltre che gustare cucina tipica tirolese si respira davvero la storia: Wirtshaus Vögele.
Il locale è in un antico palazzo ed è strutturato su più livelli. Al piano terra c’è il bancone e il bar e poi la taverna con arredi in legno antico, sedie e panche e tutto questo crea la giusta e calda atmosfera, un’altra sala stretta e lunga. Le sale al piano superiore (spesso usate per eventi particolari e ricevimenti) sono raffinate e curate.
Anticamente questo luogo si chiamava Roter Adler (Aquila Rossa) era un'osteria e le prime notizie storiche pare risalgano al 1277. Qui nei secoli sono passati intellettuali, artisti, poeti, e filosofi come Goethe che qui amava fermarsi . Questo per dire che qui la storia la respiri davvero.
Vögele è gestito mirabilmente dalla famiglia Alber dal 1993 e negli anni si è confermato come un punto di riferimento in città. Soprattutto nei weekend qui ci si incontra anche al bar o sotto i portici, si beve un calice o un drink, si sta insieme e ci si diverte in un’atmosfera da non perdere. Ma il must è chiaramente la proposta gastronomica: cucina tirolese e altoatesina tradizionale davvero ben eseguita. 
Noi siamo stati al Vögele a cena (dopo aver prenotato con dovuto anticipo il nostro tavolo), ci hanno fatto accomodare al piano terra nella “taverna”. Qui si respira l’atmosfera tipicamente tirolese (di impronta germanica), antichi tavoli scuri in legno, sedie e panche antiche, il tipico profumo del legno”datato” e un’illuminazione adatta a questo luogo che ci ricorda come l’Austria sia davvero ad un tiro di schioppo.
Il menù è davvero vasto, ci sono le “golosità della cucina tirolese” come i formaggi, i salumi locali e ancora le "Erdäpfel Plattlen mit Vinschger Sauerkraut" ossia le frittelle di patate con i crauti della Val Venosta, i canederli o l’ottimo gulasch di manzo. E ancora i piatti del giorno: le insalate, le minestre, i primi , i secondi. Ci sono anche le specialità della casa, protagonista l’ottima carne: il manzo, il cervo, il pollo, la cotoletta alla milanese, ci sono anche proposte di pesce: orata, salmone e via discorrendo.
Altra particolarità del menù, alcune proposte della cucina tradizionale che cambiano di giorno in giorno. Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta. Buona e curata anche la carta dei vini con giusti ricarichi.
Arrivano i loro pani (con l’immancabile schuttelbrot, schiacciata di pane di segale), e da bere ordiniamo due calici di St.Magdalener Classico di Kandlerhof, vino rosso fruttato, profumato, di buon corpo, sarà un ottimo compagno di viaggio per la nostra cena.
Noi ordiniamo come antipasto un tagliere di affumicati altoatesini misti, formaggio di malga e mousse di formaggio grigio con frittelle di patate. Il tutto accompagnato agli immancabili (e buoni cetriolini) e dalla salsa di rafano. Fantastico soprattutto il salame di cervo e lo speck, profumato, morbido, avvolgente …



Affumicati altoatesini misti e formaggio di malgaAffumicati altoatesini misti e formaggio di malga

Come primo andiamo su un classico: variazione di canederli tirolesi con insalata di cappuccio e speck croccante. I canederli sono con spinaci e crema di rapa bianca, rapa rossa su salsa di rafano e formaggio. Molto buoni …

Variazione di canederliCanederli

L’atmosfera è godibile, c’è tanta gente e tanta allegria. Optiamo anche per un bel secondo: noce di agnello arrostita con purè di patate dolce e funghi cardoncelli. Meraviglioso questo secondo, eccellente l’agnello e fantastico l’abbinamento con i cardoncelli (non l’avrei detto) e la morbidezza del purè dolce.

Noce di agnello arrostita con purè di patate dolce e funghi cardoncelliNoce di agnello arrostita con purè di patate dolce e funghi cardoncelli

Si è fatto tardi, saltiamo il dolce ma ci concediamo due bicchierini di amaro Klosterbitter (amaro Pino Mugo) dell’ Abbazia di Novacella. Strepitoso. L’amaro è ottenuto dai germogli e dalle pigne del Pino Mugo, una pianta officinale che cresce in alta quota nota per le sue proprietà balsamiche.

Amaro di Pino MugoAmaro di Pino Mugo

Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 63 euro in due. Buono il rapporto qualità prezzo.

Vögele è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda: gradevole l’ambiente, bello il contesto. Qui si può gustare la cucina tirolese tipica (nota di merito per i canederli e per la carne), ricette della tradizione ben eseguite con un'ottima materia prima. Le stuben di Vögele sono perfette per un caffè, un calice, un drink, un pranzo o una bella cena o serata con gli amici. Efficiente e professionale il servizio, personale svelto e (cosa non secondaria) sorridente. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Il resto lo fa la location storica che da sola vale la visita. Vögele è molto frequentato, consigliamo quindi sempre di prenotare in anticipo il tavolo. 

Vögele
Via Johann Wolfgang von Goethe n.3
Bolzano
Chiuso la Domenica
Tel. 0471 973938
Visita il sito web di Vögele

Mercoledì, 18 Dicembre 2019 20:54

Ristorante Zur Kaiserkron. Bolzano

Siamo nell’affascinante centro storico di Bolzano, città resa ancora più magica in questo periodo dall’atmosfera natalizia e dai famosi mercatini. Per cena abbiamo prenotato al Ristorante Zur Kaiserkron.
Arriviamo all’orario stabilito. Il ristorante Zur Kaiserkron si trova in Piazza della Mostra, praticamente all’interno di Palazzo Pock, al pian terreno di questo edificio nobiliare bellissimo e imponente fatto costruire nel 1759 in stile prevalentemente rococò da Franz Anton Pock, facoltoso mercante. 

Ristorante Zur KaiserkronRistorante Zur Kaiserkron

Veniamo accolti con garbo e gentilezza, ci accomodiamo al nostro tavolo da due. L’ambiente è raffinato, elegante e sobrio dall’aspetto volutamente un po’ retrò, del resto siamo all’interno di un palazzo pieno di suggestione e di storia, ci sono comunque spunti anche contemporanei. Nel complesso ti lascia una piacevolissima sensazione. Il personale è gentile, solerte e preparato. Diamo il nostro consueto sguardo al menù, la proposta per la cena è differente da quella per il pranzo. Il lunch menù è più “snello” ma ugualmente interessante la sera c’è più scelta: cinque proposte di antipasti, quattro primi, quattro secondi più la possibilità di scegliere una selezione di formaggi. Sono quattro/cinque anche i dessert. 
Intanto arrivano i loro pani: focaccia classica, lo schuttelbrot (ovvero una sorta di schiacciatina di pane di segale, pane tipico altoatesino), poi altro pane di segale e una pagnottella classica, accompagnati da un buonissimo patè di olive nere fatto da loro.

I pani
Ci servono per cominciare due ottimi sablè. 

SablèSablè

Noi ordiniamo a la carte, ma prima, da bere prendiamo una minerale e due calici di vino. Qui al ristorante Zur Kaiserkron ti danno la possibilità di scegliere vini al calice da menù. Tra l’altro la carta dei vini è ben studiata e non banale. Noi optiamo per un St. Magdalener Classico “Vigna Premstallerhof” della Tenuta Hans Rottensteiner, un rosso elegante ottenuto da uve Schiava (95%) e Lagrein (5 %), dal bel colore rosso rubino intenso, sentori di frutta rossa e morbidi tannini.

St Magdalener Vigna Premstallerhof di Hans RottensteinerSt Magdalener Vigna Premstallerhof di Hans Rottensteiner

Per l’altro calice la nostra scelta ricade su un Lagrein Grieser Riserva Prestige 2017 di Kellerei Bozen, ottenuto da uve Lagrein, uno dei vitigni di punta del Trentino. Un rosso di grande struttura, intenso, con fantastici tannini. Una certezza.

Lagrein Grieser Riserva Prestige 2017 di Kellerei BozenLagrein Grieser Riserva Prestige 2017 di Kellerei Bozen

Ordiniamo una selezione di salumi con cetriolini, giardiniera e l’immancabile salsa di rafano (molto usata da queste parti). Fantastici i salumi e nota di merito per lo speck, davvero eccezionale.

SalumiSalumi

Due i primi che abbiamo scelto: uno spaghetto grezzo “Cav Cocco” con cime di rapa, limone e uova di trota. Perfetta la cottura degli spaghetti, equilibrati nel gusto. Un primo che mi ha convinto.

Spaghetti con cime di rapa limone e uova di trota
Spaghetti con cime di rapa limone e uova di trota

Ma il top lo raggiungiamo con il risotto con fondente di finocchio, speck d’anatra e polvere di caffè. Un azzardo questo abbinamento? Nemmeno per sogno! La parola giusta è sorprendente. Suadente e delicato il fondente di finocchio, bella la nota sapida dello speck.  Un risotto eseguito alla perfezione, commovente per quanto era buono. A questo piatto mancava solo la parola. Da ricordare.

Risotto con fondente di finocchio speck danatra e caffèRisotto con fondente di finocchio speck d'anatra e caffè

La nostra cena prosegue alla grande, siamo rapiti dall’atmosfera sobria e raffinata di questo posto davvero magico. Decidiamo di gustare un secondo in due e la nostra scelta ricade su un “must” di questo posto: il galletto alla diavola con broccolo fiolaro (una varietà di broccolo inserita nell’elenco dei prodotti tipici del vicino Veneto). Eccellente il galletto, lo abbiamo apprezzato molto: gustoso, morbido, bello umido e condito, perfetto l’abbinamento con il broccolo fiolaro.

Galletto alla diavolaGalletto

Il galletto era accompagnato con patate al tartufo. Molto buone anche queste.

PatatePatate

Saltiamo il dolce e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 93 euro in due. Conto sicuramente adeguato al contesto e al tipo di proposta di cucina che trovate da Zur Kaiserkron.

Questo indirizzo rappresenta una certezza. La garanzia è la presenza in cucina del talentuoso e bravissimo chef (di origini sarde) Claudio Melis, compagno di Monica Wieser, la sorella di Robert il patron del Ristorante Zur Kaiserkron, entrambi hanno aiutato Robert nella gestione del ristorante e tutti e tre hanno dato vita ad un importante e ambizioso progetto: Esemdemì, con il chiaro intento di connotare e rinnovare (pur restando fedeli alle tradizioni locali) il panorama gastronomico altoatesino.
La cucina del ristorante Zur Kaiserkron è eccellente: poche ma studiate proposte, abbinamenti spesso sorprendenti ma convincenti, una materia prima straordinaria e una scelta accurata dei prodotti. Una cucina che ha un respiro internazionale e moderno pur partendo comunque dalla tradizione locale. Interessante e studiata la carta dei vini (proposti in calice, alla mescita). Come detto a pranzo il lunch menù è più “leggero” e snello soprattutto nel numero di proposte, si differenzia dal menù della cena decisamente più strutturato e completo. Servizio professionale e veloce, personale gentile e preparato. Conto adeguato al contesto. Sicuramente questo un indirizzo da segnare in agenda. Parola dei Templari del Gusto.


Ristorante Zur Kaiserkron
Piazza della Mostra n.2
Bolzano
Tel. 0471980214
Visita il sito di Zur Kaiserkron

Venerdì, 20 Dicembre 2024 08:04

Le cartellate pugliesi

Ecco le cartellate, i dolcetti pugliesi tipici delle festività natalizie. Non è Natale senza le cartellate. Questo dolce è così importante, antico e legato al territorio che in Puglia ha ottenuto il PAT (riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale).  
Non è una ricetta complicata occorre solo allenarsi con un po’ di manualità.
Grazie al Bar Pasticceria de Angelis ad Orsara di Puglia (Fg) per la ricetta che vi proponiamo.

Ingredienti per una quarantina di cartellate:

- Farina 500 gr.
- Scorzetta di una arancia e un limone 
- Olio di Oliva 100 gr.
- Vino bianco 200 gr.
- Sale 5 gr.
- Aroma di Vaniglia (a piacere dipende dai gusti)
- 70 gr di zucchero
- Olio di arachidi (per friggere)
- Vincotto di fichi o uva o miele (per guarnire)

Procedimento:

La prima cosa da fare è aromatizzare l'olio con le scorzette di arancia e limone. In un pentolino mettiamo l'olio con le scorzette e facciamo cuocere un pò, appena comincia a soffiggere spegniamo e facciamo raffreddare il tutto. Passiamo l'olio in un colino per separarlo dalle scorzette. 
Intanto setacciare per bene la farina per evitare che si formino grumi. Aggiungiamo alla farina il sale, l'olio aromatizzato, l’aroma di vaniglia (se piace), lo zucchero, facciamo la classica piramide con un foro al centro, e lavoriamo di gomito impastando e aggiungendo al nostro impasto il vino a filo (non tutto in una volta). Lavoriamo per bene fino l'impasto finche non sarà bello sodo. Formiamo la nostra pallotta di impasto e lasciamola riposare per una mezz’oretta sotto un canovaccio, poi mettiamola per 2/3 ore in frigo (in un contenitore ermetico o in una pellicola per alimenti).
E’ arrivato il momento di formare le cartellate. Dividiamo il nostro impasto in tanti pezzetti, usiamo una macchina per la pasta per stendere bene le nostre strisce. Dobbiamo ottenere una sfoglia simile a quella che facciamo quando prepariamo le tagliatelle. Stendiamo su un piano infarinato e con una rondella (quelle si usa per anche per le chiacchiere) tagliamo delle strisce piccole di 30 cm di lunghezza e 4/5 di larghezza.
Arrotoliamo le strisce a mò di spirale o di rosa e pizzichiamole ogni 4/5 cm per sigillare bene i lembi, conviene tenere sempre le dita umide per fare questa operazione, magari le immergiamo ogni tanto in acqua.
Una volta ottenuta la forma che più ci aggrada e quindi fatte le nostre cartellate, le sistemiamo sulla spianatoia (o sul nostro tavolo dove abbiamo lavorato l’impasto), facciamole riposare per 10/12 ore (l’ideale è farle riposare una notte).
In una pentola mettiamo l’olio e portiamo a temperatura per friggere (sui 170°), immergiamo le nostre cartellate, giriamole di tanto in tanto per ottenere una frittura uniforme. Quando sono belle dorate scoliamole e sistemiamole su carta assorbente. Una volta raffreddate guarniamole con il vincotto, oppure con il miele. Nel caso usiamo il miele per le cartellate, facciamolo prima scaldare in un pentolino insieme al succo di una arancia (ma attentione, il miele non deve bollire).

Cartellate prima di essere guarnite
Cartellate prima di essere guarnite

N.B. Questa è una ricetta che viene fatta in tante famiglie e in tante zone della Puglia, come tutte le ricette tradizionali ci sono diverse varianti. C’è chi nell’impasto non mette l’olio, chi mette l'uovo, chi usa lo strutto, chi usa un po’ di lievito. Le cartellate poi nel barese e nel foggiano vengono guarnite con il vincotto di uva o fichi. C’è poi (soprattutto nel leccese) chi usa il miele, chi addirittura noci e cioccolato. Quale che sia la variante, una cosa è certa sono buonissime e fanno festa ! Provale. 

Bar Pasticceria De Angelis
Corso della Vittoria n.10
Orsara di Puglia (Fg)
Tel. 0881 964196
Visita la pagina Fb del Bar Pasticceria De Angelis

 

Giovedì, 12 Dicembre 2019 09:10

Benvenuti a bordo. Pomigliano D’Arco (Na)

Siamo tornati a distanza di alcuni mesi da Benvenuti a Bordo a Pomigliano d’Arco. Siamo sulla centralissima Via Roma, strada sempre molto trafficata ma non avrete comunque problemi a parcheggiare l’auto, c’è posto in abbondanza lungo la strada e nelle vicinanze c’è anche il parcheggio Stazione molto comodo.
Siamo un bel gruppo di amici e abbiamo deciso di pranzare in questa osteria di mare memori della loro cucina fatta con passione e scelta di ingredienti e pesce di qualità.
Il locale è come lo ricordavamo, piccolo ma gradevole. Un tempo questa era una pescheria riconvertita poi in osteria e ristorante: ambiente spartano, due sale interne (una molto piccola), un piccolo dehor esterno. Alle pareti qualche particolare di vita marinaresca. Ho contato una quarantina di coperti o poco più tra le sale interne e la piccola veranda coperta all’esterno.
A fare gli onori la gentilissima e garbata signora Tina che ci illustra le proposte fuori carta.
Diamo un’occhiata al menù, è Domenica e Benvenuti a Bordo propone in genere per il pranzo della Domenica e nei festivi gli antipasti, tre primi e una vasta scelta di secondi. Chiaramente il menù varia spesso in base alla disponibilità dei prodotti e del pescato. Da bere prendiamo una minerale e qualche litro di vino bianco frizzante della casa bello fresco.
Come antipasto ordiniamo tutti la sessa cosa: polpo all’insalata e due bruschettine, una con le alici marinate, l’altra con il salmone marinato al pepe rosa. Morbido e gustoso il polpo, molto buone le bruschette con le alici marinate (da urlo) e con il salmone marinato.

Polpo allinsalata e bruschetteInsalata di polpo e bruschette

In attesa dei primi piatti ecco delle stuzzicanti frittelle di alghe, morbide come una nuvola, profumate. Un bel fritto asciutto, non unto. Il consiglio che vi do è di andarci piano con le frittelline che vanno giù che è un piacere.

Frittelle di algheFrittelle di alghe

Arrivano i primi, molti hanno optato per un classico: scialatielli allo scoglio. Eccezionali. Cottura perfetta della pasta, sughetto “commovente”, generosa la presenza dei frutti di mare, dei gamberoni e dei calamari. Un piatto da ricordare….

Scialatielli allo scoglioScialatielli allo scoglio

C’è anche un commensale che opta per una pasta e patate con provola, calamari e tartufo nero. Bella “azzeccosa” (passatemi il neologismo ma rende bene l'idea), delicata, profumata. Non a caso è uno dei piatti più richiesti e apprezzati da Benvenuti a Bordo.

Pasta e patate con provola calamari e tartufo neroPasta e patate con provola calamari e tartufo nero

Uno dei nostri che ha provato invece gli gnocchetti alla nerano con la ricciola, una proposta mare-terra sorprendente, delicatissimi, equilibrati ma al contempo gustosi.

Gnocchetti alla nerano con ricciolaGnocchetti alla nerano con ricciola

In definitiva tra primi piatti di ottima fattura e davvero ben eseguiti. Complimenti !

Con i secondi ci scateniamo! Visto che siamo in tanti, prendiamo diverse cose. Alcuni optano per la frittura di calamari e gamberi, altri solo di calamari. Frittura fatta come si deve, asciutta, non unta, i calamari erano morbidi e saporiti, non da meno i gamberi.

Frittura di calamariFrittura di calamari

Ci sono anche un paio di piatti di salmone alla griglia. Anche questo notevole.

Salmone grigliatoSalmone grigliato

Ma il top lo raggiungiamo con il baccalà. C’è chi lo ha preso alla griglia, davvero uno spettacolo. Un baccalà di ottima fattura, proveniente dalla vicina Somma Vesuviana, la patria di stock e baccalà. Servito in porzione generosa e cucinato a regola d’arte. Che sapore e che profumo !

Baccalà arrostitoBaccalà arrostito

E che vogliamo dire di questo baccalà fritto? Eccezionale.

Frittura di baccalàFrittura di baccalà

Siamo sazi e soddisfatti, prendiamo caffè, qualche amaro e limoncello e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 30 euro a persona. Rapporto qualità prezzo eccezionale.

Benvenuti a Bordo in passato è stata una meravigliosa scoperta. Arriva la conferma. Questo è un ottimo ristorante di pesce, una piccola osteria di mare che non delude mai. Tutto è a conduzione familiare. C’è una grande attenzione alla freschezza dei prodotti e alla materia prima. Qui trovate una cucina di buon livello, proposte interessanti e il pesce è cucinato a regola d’arte. Ah quegli scialatielli, ancora me li ricordo per non parlare del baccalà … Il servizio è informale e attento. Buonissimo il rapporto qualità – prezzo. Ancora per pochi mesi il locale sarà in Via Roma ma in Primavera arriverà la nuova sede presso il parco pubblico a Pomigliano D’Arco, nel frattempo se ne avete la possibilità, venite qui, non ve ne pentirete.
Chi ama gustare una buona cucina di mare non resterà deluso. Qui si mangia davvero bene. Garanzia.


Benvenuti a bordo
Via Roma n.306
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1936 6184
Visita la pagina Fb di Benvenuti a bordo

Sabato, 30 Novembre 2019 11:12

Paccheri al vino casavecchia con la genovese

Vi proponiamo la ricetta di un primo piatto dello chef Enrico Sabino gustato all’Agriturismo Le Fontanelle di Pontelatone, si tratta dei paccheri al vino Casavecchia con la genovese. Questa è una genovese leggera, gustosa e che vi darà soddisfazioni.

Ingredienti per quattro persone:

- 400 gr. di paccheri al vino Casavecchia del Pastificio Punto e Pasta di Pontelatone
- 100 gr. di carne di maiale tagliata a piccoli cubi
- 100 gr. carne di vitello tagliata a piccoli cubi
- 1 costa di sedano tritata
- 2 carote tritate
- 400 gr. di cipolle tagliate a fette
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- Acqua q.b.
- Un bicchiere di vino bianco

Procedimento:

Rosolare la carne con sedano e carote, una volta rosolata, sfumare con il vino bianco.
Successivamente aggiungere le cipolle, far cuocere 10 minuti a fuoco basso assieme alla carne e bagnare il tutto con acqua abbondante e lasciar sobbollire per un paio di ore circa in modo tale da far cuocere bene la cipolla ma allo stesso tempo farla rimanere consistente.
Aggiustare di sale e pepe. Una volta pronto il sugo, calare la pasta. Una volta cotta mantecarla per bene con il sugo e servire.

 

Agriturismo Le Fontanelle
Via Salomoni Acquasanta
Pontelatone (Ce)
Tel. 0823 659263 – 347 2926204 – 347 7105566
Visita il sito web dell’Agriturismo Le Fontanelle

Martedì, 19 Novembre 2019 00:37

Maialumeria. Mugnano del Cardinale (Av)

Siamo tornati a distanza di tempo in un posticino recensito in passato e che ci aveva davvero conquistato: Maialumeria. Era troppo forte il desidierio di riassaporare i loro salumi e la loro proposta gastronomica.
Siamo a Mugnano del Cardinale, zona del baianese. Arrivare qui è davvero facile, infatti il casello di Baiano della A-16 dista solo un paio di km dal locale. Parcheggiamo senza problemi a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Il locale è dedicato a sua maestà il maiale, ed è sicuramente un'idea accattivante e simpatica. 

Sua maestà il maialeSua maestà il maiale

Maialumeria regala la stessa piacevole sensazione della prima volta: oltre 100 coperti, uno spazio importante, predomina il legno, molto bello la sorta di privè all’ingresso separato dal resto del locale solo da alcune vetrate, un tavolo concepito per la degustazione di vini, salumi e formaggi. C’è una bellissima cucina a vista, un imponente bancone di salumi e formaggi. Ma l’ambiente più caratteristico è sicuramente una stanza con mattoncini alle pareti per la stagionatura e l’affinamento di prosciutti e culatelli. Entrando il profumo è inebriante, intenso. Osservare voluttuosi prosciutti, accattivanti culatelli e salumi appesi in bella mostra è davvero un bel vedere.

Stanza per affinamento e la stagionatura di prosciutti e culatelliStanza per affinamento e la stagionatura di prosciutti e culatelli

Maialumeria è un punto di riferimento per chi ama i buoni salumi, i formaggi di qualità, qui si possono degustare e acquistare prodotti: un po’ bistrot, un po’ market quindi . Qui puoi fare spesa di eccellenze, dalla pasta, alle conserve, dai prodotti biologici ai vini (tantissime le etichette presenti), dalle marmellate all’olio, dai legumi all’aceto. Insomma c’è un mondo da scoprire. E’ un vero e proprio bengodi per chi ama la qualità di prodotti e materie prime. Dietro il progetto di Maialumeria c’è la storia imprenditoriale della famiglia Schettino, sono da anni produttori di salumi di ottima fattura.

Perla di saggezzaPerla di saggezza

Diamo un’occhiata al menù, ci sono 4 proposte di antipasti e 3 di montanarine servite sempre tra gli antipasti, e poi una variegata offerta di taglieri di salumi e formaggi con salumi italiani ed esteri selezionati e in alcuni casi di gran pregio: di razza casertana, l’Iberico e il raro Mangalica ungherese (solo per citarne alcuni). E ancora i primi (sono sei i piatti proposti) e chiaramente la carne, vera grande protagonista. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico, sarà lui il nostro sicero compagno di viaggio per la cena. Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entrèe: bignè crema di formaggio, rapa rossa e noci.

EntrèeEntrèe

Diamo il via alle danze, ordiniamo una porzione di montanarine con straccetti di bufala e alici di Cetara. Spettacolari, il fritto asciutto, non unto, fantastica la morbidezza degli straccetti di bufala a stemperare la nota sapida delle alici.

MontanarineMontanarine

>Non possiamo esimerci dall'ordinare un tagliere, optiamo per un tagliere con Parma 24 mesi, culatello, pancetta arrotolata, coppa, salame. Eccellente la qualità dei salumi, buonissimo il Parma, commovente il culatello. Saporito e accattivante il salame (attenzione crea dipendenza tanto che è buono).

Tagliere di salumiTagliere di salumi

Prendiamo anche una piccola degustazione di formaggi: toma, Moliterno, pecorino Sardo e Stilton di Nottingham erborinato con confettura di fichi e miele. Un tripudio di sapori, nota di merito per il Moliterno (ho un debole per questo formaggio) e per il Nottingham, delizioso..

Degustazione di formaggiDegustazione di formaggi

La serata procede a meraviglia, stiamo scaldando i motori.. Vai con i primi.. 

Riprendo un piatto che adoro: la caciocavallo e pepe. Tagliolini Cavalier Cocco con caciocavallo podolico, pepe, mortadella IGP e granella di pistacchio. Delicati, ma sapidi allo stesso tempo, equilibrati con quel tocco di voluttà data dalla mortadella e la nota croccante della granella di pistacchio. Tanto buoni che volentieri avrei fatto il bis.

Tagliolini caciocavallo e pepeTagliolini caciocavallo e pepe

Notevole è anche la carbonara fatta con gli spaghetti del Pastificio Gentile, guanciale di razza casertana e le uova di Paolo Parisi. Spettacolo …

CarbonaraCarbonara

Saremmo sazi ma un secondo in due decidiamo di prenderlo, la scelta cade sulla maialata ossia costata di maiale in cotoletta con panatura croccante su maionese di papaccelle. Fantastica la carne, cotta alla perfezione, nonostante il tipo di preparazione e il diametro generoso si mantiene morbida e succosa. Che buona la panatura e che abbinamento riuscito quello con la maionese di papaccelle !

La MaialataLa Maialata

Purtoppo data anche l’ora tarda non riusciamo a trovare spazio per il dolce ordiniamo due amari e il conto. Paghiamo per la nostra cena 76,00 euro in due. Rapporto qualità prezzo giusto se consideriamo la grande qualità degli ingredienti e delle proposte.

Maialumeria
a Mugnano del Cardinale si conferma come indirizzo sicuro. E’ un vero e proprio paradiso per chi ama carni, salumi e formaggi. Il locale poi è spettacolare. La creatura della famiglia Schettino veleggia alla grande grazie ad una proposta coerente e a una qualità sempre elevata di materie prime, prodotti e proposte. La cucina è di gran livello grazie all’abilità dello chef Antonio Masucci e alla sua brigata. Servizio impeccabile (nonostante il pienone del Sabato sera), giusti i tempi di attesa. Da non perdere, garantiamo noi dei Templari del Gusto.



Maialumeria
Corso Europa n. 4
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7268
Visita il sito web di Maialumeria

Siamo a San Marco dei Cavoti, un borgo dalla storia antichissima, situato quasi a 700 metri sul livello del mare, siamo nella zona del Fortore beneventano. La particolarità di San Marco è che è l’unico paese della Campania ad avere fondazione e origine provenzale.

San Marco dei Cavoti Bn Panorama dal Belvedere Grazionella Oggi Belvedere Mons Michele MarinellaSan Marco dei Cavoti Bn Panorama dal Belvedere Grazionella Oggi Belvedere Mons Michele Marinella

San Marco dei Cavoti è conosciuto ai più come paese del torrone e a far nascere questa tradizione fu Innocenzo Borrillo che dopo importanti esperienze come garzone in alcune note pasticcerie di Napoli, nel 1891 tornato a San Marco, cominciò l’attività di pasticcere dedicandosi in particolare alla produzione di dolci e del torrone.
Innocenzo Borrillo inventò quello che negli anni è diventato un must, il torrone Baci, la specialità della casa: un croccantino squisito di mandorle e nocciole ricoperto di goloso e pregiato cioccolato fondente extrafine. Negli anni successivi la tradizione del torrone e del croccantino ha fatto proseliti. Oggi San Marco conta numerose interessanti realtà e importanti aziende che producono torrone, croccantini e bontà dolciarie ma tutto cominciò in quel lontano 1891.

Cav Innocenzo Borrillo Una vera istituzioneCav Innocenzo Borrillo - Una vera istituzione

Quel laboratorio di bontà è ancora qui a san Marco e nel tempo si è trasformato nella Premiata Fabbrica di torroni Innocenzo Borrillo conosciuta in Italia e anche all’Estero.

Oggi Siamo alla terza generazione, dopo il cavaliere Innocenzo Borrillo l’attività è passata al figlio Arturo e oggi al comando c’è il nipote, Innocenzo come il nonno, un uomo gentile, garbato e rigoroso, custode di una storia e di una tradizione incredibili. Capace di migliorare e incrementare il processo produttivo rispettando sempre la assoluta artigianalità del prodotto.

Confezione di Torroni BaciConfezione di Torroni Baci

Qui a San Marco dei Cavoti veniamo spesso in questo negozio-laboratorio che ha mantenuto tutto il suo fascino, che profuma di tradizione e dove tutto sembra raccontare una storia antica fatta di dolcezza, tenacia e passione. E’ davvero uno spettacolo entrare e immergersi nel passato, attendere nella Buvette il proprio turno, degustare e acquistare torroni, dolci, pasta reale e le meravigliose cassatine.

Innocenzo Borrillo Interno Un fascino senza tempoInnocenzo Borrillo Interno - Un fascino senza tempo

Innocenzo Borrillo è una tappa obbligata. Ci veniamo spesso in goloso e devoto “pellegrinaggio”.
Qui trovate oltre al buonissimo torrone, l’antica pasticceria napoletana, i sospiri, la buonissima pasta di mandorle e le inimitabili cassatine. Noi facciamo sempre scorta di torroni Baci, la specialità della casa, dei croccantini realizzati artigianalmente con mandorle e nocciole, ricoperti di cioccolato fondente extrafine: una bontà incredibile. Il segreto sta tutto nella scelta accurata degli ingredienti, dei prodotti e nella lavorazione manuale e artigianale. Nel paiolo di rame si fonde lo zucchero, che viene fatto caramellare e a cui si aggiunge la granella di mandorle e nocciole. Poi viene disposto su un tavolo, tagliato e si formano questi lingottini che sono ricoperti di goloso cioccolato fondente extrafine. Una lavorazione che conferisce ai Torroni baci un sapore unico, lo stesso di oltre un secolo fa.

Torroni Baci Dettaglio Torroni Baci Dettaglio

Altra cosa che da anni ci ha conquistato è la mitica cassatina: sul fondo pan di Spagna all’interno finissima ricotta di latte vaccino lavorata abilmente con gocce di cioccolato e sopra una pasta di mandorle delicata. La cassatina è una carezza, morbida, voluttuosa, delicata. Crea dipendenza! E piace a tutti quelli che l’hanno scoperta e gustata.

Le cassatine di Innocenzo BorrilloLe cassatine di Innocenzo Borrillo

Venire qui significa immergersi nella storia, nella tradizione. La location è suggestiva e ci riporta indietro nel tempo. Oltre a torrone, torrone Baci e cassatine, qui tutto è strabuono, dai dolcetti, alla pasticceria. Trovate anche prodotti del territorio di piccole e valide aziende locali. Innocenzo Borrillo entra di diritto nella categoria degli indirizzi imperdibili. Eccellenza. 

La mitica cassatina di Innocenzo Borrillo


Innocenzo Borrillo
Via Roma, 64
San Marco dei Cavoti (Bn)
Tel. 0824 984060

Articoli di Tendenza

nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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