Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.
Questo è un meraviglioso piatto dello chef Antonio De Francesco del Ristorante Del Borgo a Castel di Sasso.
Partendo dal concetto su cui di basa lo spaghetto aglio, olio, peperoncino e prezzemolo, lo chef ha voluto arricchire il piatto più diffuso nelle notti estive trascorse con gli amici che “fatta una certa” esclamano:“Facimmece due spaghetti aglio e olio”.
Antonio de Francesco ha voluto un sapore più ricco mantenendo intatta la semplicità della preparazione con un richiamo a quelli che sono i prodotti del territorio a cui è molto legato, come le olive da mensa Caiazzane ed i vini delle zone dedite alla produzione di vino Casavecchia e Pallagrello. Occhio alla ricetta…
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr Spaghetti di Gragnano IGP
- 200 gr Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOC
- 100 gr Olive da mensa Caiazzane
- 10 gr Porro
- 10 gr Aglio
- 50 gr Pane Grattugiato
- 10 gr Pinoli
- 100 ml Olio EVO Carpellese
- 1 Ciuffo di prezzemolo
- 1 Ciuffo di Basilico
- Sale & Pepe QB
Procedimento:
Per il fondo
In una padella ampia mettiamo tutti gli ingredienti a freddo seguendo questo ordine:
Olio EVO Carpellese, olive da mensa Caiazzane precedentemente denocciolate, porro e aglio tagliati a julienne in modo che in cottura non brucio ma rilasciato tutto il suo sapore, prezzemolo spezzettato, basilico spezzettato.
Lasciamo tutti gli ingredienti a bagno nell’olio evo per circa 10 minuti mescolando con un cucchiaio di tanto in tanto.
Per il pane grattugiato
In un’altra pentola versare il pane grattugiato e cuocere affinché non si tosti. Bastano circa 10 minuti. Vi accorgerete che è pronto quando assume un color caramel.
Per la pasta
In una pentola portiamo l’acqua a bollire e caliamo la pasta non prima di aver provveduto ad aggiungere il sale.
Cuocere la pasta per metà del suo tempo in acqua bollente nell’altra metà nell’intingolo che abbiamo preparato con tutti i nostri ingredienti.
Per finire
Una volta trascorsi 3/4 minuti di cottura delle pasta accendiamo la nostra padella con tutti gli ingredienti e portiamo leggermente a bollore, dopodiché inseriamo una manciata di pinoli e i nostro pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOC. Cuociamo per circa 2/3 minuti finta che l’olio non inizi a colorarsi con in succo dei pomodorini e tuffiamo dentro la pasta, allunghiamo un po di aqua di cottura e procediamo con la mantecata fino a cottura completa della pasta.
Come servire
In un piatto a fondina creiamo un nido di spaghetti, cospargiamoli con un abbondante mestolo di sugo creato dai nostri ingredienti, spolveriamo con una manciata di pane grattugiato, pinoli e guarniamo con delle foglie di prezzemolo e basilico spezzettato.
Spaghetti di mezzanotte Particolare
N.B. Lo si può abbinare ad un vino rosso non troppo tannico come un Casavecchia Petronilla o un Pallagrello Aia delle Monache vino prodotto nelle Antiche Terre del Principe di Castel Campagnano.
- Chef Antonio De Francesco –
Ristorante Del Borgo
Piazzetta San Biagio n. 7
Castel di Sasso (Ce)
Tel : 0823 87 80 51 – 347 29 26 204 – 340 51 42 579
Visita il sito web del ristorante del Borgo
Visita la pagina Fb dello Chef Antonio de Francesco
Dove sono le vongole? Sono scappate, “fujute” in lingua napoletana. E’ questa la particolarità di questo primo piatto della tradizione napoletana la cui origine è incerta. Gli spaghetti alle vongole fujute sono un piatto sorprendente, la sua origine di certo affonda le radici nell’antica arte di arrangiarsi e nel genio e creatività tipici del popolo napoletano.
C’è anche chi sostiene che ad inventarlo sia stato il grande Eduardo De Filippo. Fatto sta che è semplicissimo da fare e ti darà davvero la sensazione, chiudendo gli occhi, di gustare gli spaghetti alle vongole, con piccolo dettaglio, le vongole non ci sono!
A dare un sentore simile a quello del mare è il prezzemolo presente in modo abbondante e che regala al piatto questo sapore particolare.
Il bravo chef Alessandro Serafino di Battilapaglia Ristorante e Pizzeria li ha preparati per noi e ci ha regalato la ricetta. Eccola….
Ingredienti per 4 persone:
- 420 gr spaghettoni di Gragnano (spaghetti o vermicelli)
- 400 gr di Pomodorini freschi (qui ho usato il Datterino fresco)
- 2 Spicchi di Aglio
- Olio Extra vergine di Oliva q.b.
- Sale q.b.
- Prezzemolo Abbondante
- (se piace Peperoncino ma giusto un po’)
Procedimento:
Far imbiondire l’aglio in una padella ampia con dell’olio extra vergine di oliva, (se piace, aggiungere un po’ di peperoncino). Aggiungere anche i gambi del prezzemolo tritati molto piccoli e saltarli giusto per qualche secondo. Quindi vanno messi anche i pomodorini a spicchi, e bisogna cuocere il sugo per circa 10 minuti. Aggiustare di sale e togliere l’aglio.
Cuocere gli spaghettoni in abbondante acqua salata e scolarli al dente. Tenere da parte un po’ di acqua di cottura della pasta, servirà per saltare gli spaghetti nel condimento.
Saltare gli spaghetti nella padella con il sughetto, aggiungendo un po’ di acqua di cottura della pasta finché non otteniamo la consistenza desiderata.
A fine cottura, togliere la padella dal fuoco, aggiungere abbondante prezzemolo fresco tritato e un filo di olio extravergine di oliva, mescolare e servire. Prova a farli…
Gli spaghetti alle vongole fujute dello chef Alessandro Serafino
- Chef Alessandro Serafino -
Battilapaglia Ristorante Pizzeria
Via Variante SS18, 80 km 74 - Di fronte Stadio Pastena
Battipaglia (Sa)
Tel. 0828 195 1076
Visita la pagina Fb di Battilapaglia Ristorante e Pizzeria
Spesso vi abbiamo parlato della mitica schiacciata provata All’Antico Vinaio, il Re dello street food di Firenze. Ci siamo stati spesso nel periodo precedente al Covid. Siamo letteralmente innamorati delle loro schiacciate, una su tutte, quella con sbriciolona, cremina di pecorino, cremina di carciofi e melanzane grigliate piccanti. Ma tutte le loro schiacciate sono fenomenali.
Nel tempo oltre alla sede storica, All’Antico Vinaio è sbarcato al Centro Commerciale I Gigli e a Milano. Ma potrebbero esserci grandi novità in arrivo…
Infatti l’anima e patron Tommaso Mazzanti (Tommy), qualche giorno fa sul seguitissimo profilo di Instagram dell’Antico Vinaio ha pubblicato una storia e un post emblematico di un suo viaggio nella Capitale seminando indizi. All’Antico Vinaio arriverà a Roma? Sarebbe una grande notizia per i golosi e food lovers del centro Sud Italia che amano All’Antico Vinaio e la loro fantastica schiacciata farcita di tanto ben di Dio. Per ora nulla trapela, nulla si sa, siamo nel campo delle ipotesi e delle indiscrezioni ma tutto sembra portare ad una possibile nuova apertura anche nella Capitale. Aspettiamo l'ufficialità o almeno nuovi “indizi” e magari nuovi post di Tommaso Mazzanti. Noi vi terremo aggiornati e intanto vi salutiamo con il motto tipico coniato da Tommaso Mazzanti..." Bada come la fuma...!"
All’Antico Vinaio
- Via dei Neri 76 R – 50122 Firenze
- Centro Commerciale I Gigli – Firenze
- Via Lupetta n 12 (Traversa di Via Torino) - 20123 Milano
Tel. 055 238 2723
Visita il sito web di All’Antico Vinaio
Hai voglia di un risotto profumato, avvolgente, gustoso che sia un perfetto connubio di mare e terra? Allora prova questo meraviglioso risotto con asparagi, gamberetti e zafferano. Ti conquisterà come ha conquistato noi. E’ talmente buono che lo facciamo spesso ed è garanzia di successo. Occhio alla ricetta.
Ingredienti per 4 persone:
- 320 gr di riso
- Un mazzetto di asparagi (noi abbiamo usato quelli selvatici dal sapore ancora più forte)
- 300 gr di gamberetti
- 1 bustina di zafferano
- Brodo vegetale q.b.
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Sale q.b.
- Prezzemolo q.b. (se piace)
- Olio Evo (4 cucchiai)
- Mezza cipolla (o in alternativa uno scalogno per un sapore più delicato)
- Burro q.b.
Procedimento:
Prepariamo gli ingredienti per il nostro risotto. Puliamo bene gli asparagi, sciacquiamoli, eliminiamo la parte inferiore più dura e sbollentiamoli giusto 5 minuti. Poi tagliamoli a pezzettini, condervano mmagari qualche cimetta che ci servirà per decorare il piatto. Intanto sgusciamo e puliamo bene i gamberetti, (possiamo usare anche quelli surgelati). L’ importante è che una volta puliti, siano del peso di 300 grammi.
Mettiamo in una padella un velo di olio Evo e facciamo soffriggere la cipolla. Uniamo il riso e facciamolo tostare bene (basteranno al massimo 2 minuti). Poi aggiungiamo gli asparagi a pezzettini piccoli, continuiamo a mescolare e poi uniamo i gamberetti. Continuiamo la cottura per qualche minuto poi sfumiamo con il vino.
Da parte sciogliamo lo zafferano nel brodo vegetale e cominciamo a bagnare il riso con due mestoli alla volta, mescolando e aggiungendo brodo fino a quando il riso non sarà cotto. Quando il risotto sarà cremoso il giusto, e avrà raggiunto la consistenza che ci piace, spegniamo la fiamma e mantechiamo con un po’di burro. Facciamo riposare giusto qualche istante e serviamo con del prezzemolo tritato (se piace) o decorare con qualche cimetta di asparagi che abbiamo tenuto da parte dopo averli sbollentati (come la foto in copertina). Il piatto è pronto.
La Pizza Parigina è senza dubbio la regina dello street food napoletano. Un po’ pizza, un po’ rustico. E’ in pratica una pizza farcita con una base di pasta della pizza, un goloso ripieno di pomodoro, caciocavallo (o provola secca dolce) e prosciutto cotto il tutto racchiuso in superficie da uno strato di pasta sfoglia. La si trova un po’ dovunque nei bar, nelle pasticcerie e rosticcerie napoletane ed è una bontà incredibile.
Nonostante il nome faccia pensare a Parigi, in realtà il nome deriva da altro. La sua origine pare risalga all’800 all’epoca del Regno delle Due Sicilie, quando alcuni cuochi (loro si di origine francese) che lavoravano alla corte dei Borbone crearono questa bontà per la Regina. Fu creata per la Regina quindi, in lingua napoletana “pa regìn”, che nel tempo è diventata una parola sola: “parigina”.
Altri invece sostengono che la parigina come la conosciamo e la gustiamo oggi, sia stata creata di recente negli anni 70 in una rosticceria di Afragola nel napoletano. Fatto sta che parliamo di una bontà unica che se non hai mai provato, devi gustare.
Noi ti proponiamo la ricetta di Caffè Internet di Sant’Anastasia per fare la parigina a casa.
Ingredienti per una teglia di circa 30 cm x 40 cm:
Per l’impasto:
- 500 gr di farina tipo 00
- 280 gr di acqua (non fredda)
- 10 gr di lievito di birra
- 1 cucchiaino di zucchero
- 10 gr di sale
- 1 cucchiaino di olio Evo
Per la farcitura:
- 250 gr di passata di pomodoro
- 250 gr di caciocavallo (o provola dolce secca)
- 200 gr di prosciutto cotto
- Un pizzico di sale
- 1 cucchiaino di olio Evo
Per foderare:
- 1 rotolo di pasta sfoglia
- Un uovo
Procedimento:
Impastiamo gli ingredienti per dare vita al nostro impasto per la pizza che sarà la base della parigina. Sciogliamo il lievito nell’acqua (non fredda mi raccomando). Aiutiamoci bene con una forchetta fino a quando sarà ben sciolto. Mettiamo in un altro recipiente la farina ben setacciata, il cucchiaino di zucchero, e aggiungiamo piano piano l’acqua con il lievito sciolto. Lavoriamo bene fino a quando non avrà la giusta consistenza. Poi aggiungiamo l’olio a filo e il sale. Lavoriamo il nostro impasto e lasciamolo lievitare coperto da un canovaccio a temperatura ambiente per almeno 3 ore.
Intanto prepariamo gli ingredienti per la farcitura. Tagliamo a fettine sottilissime il caciocavallo (o la provola dolce secca).
Foderiamo una teglia ben unta con l’impasto per la pizza e stendiamo bene. Adagiamoci sopra la passata di pomodoro, poi il prosciutto cotto a fette sottili e a chiudere le fettine di provola (o caciocavallo).
Ricopriamo tutto con la pasta sfoglia in modo uniforme. Facciamo aderire bene la sfoglia. Poi facciamo qualche buchetto in superficie con la forchetta (servirà a far uscire aria in cottura).
Infine spennelliamo con un tuorlo d’uovo sbattuto.
Inforniamo (a forno preriscaldato) in modalità statica a 180° per circa 40 minuti. Controlliamo il processo di cottura infilando uno stuzzicadenti all’interno della pizza per verificarne la cottura.
Trascorso questo tempo. Lasciamo raffreddare un po’ prima di tagliare e servire la nostra Parigina! Et voilà…il gioco è fatto.
Caffè Internet
Cc Le Aquile - Sant’Anastasia (Na)
Pomigliano D’Arco (Na)
Casoria (Na)
Volla (Na)
Info: 081 530 2533
Visita il sito web di Caffè Internet
I taralli dolci napoletani si preparano un po’ in tutta la Campania e sono una vera istituzione. Sono tipici del periodo pasquale ma si trovano anche in altri periodi dell’anno. Sono morbidi, profumati, friabili e molto amati. Mi riportano alla mia mamma e alla nonna che li adoravano e li preparavano spesso. Ideali come merenda, a dire la verità io li mangio spesso a colazione, che bontà! Questa ricetta si tramanda da generazioni. Si possono anche a piacere aromatizzare con il liquore strega.
Ti proponiamo la ricetta del maestro pasticcere di Caffè Intenet a Sant’Anastasia (Na) per farli a casa. Provali te ne innamorerai…
Ingredienti per dieci/docici taralli grandi:
- 500 gr farina 00
- 250 gr di zucchero
- 125 gr di strutto (o di burro)
- 4 uova
- Buccia grattugiata di un limone non trattato
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 bustina di vanillina
- 1 bicchierino di liquore strega (se piace)
Procedimento:
Mescoliamo in un recipiente la farina ben setacciata e lo zucchero, formiamo la nostra bella fontana e poniamo al centro le uova, la vanillina, il lievito, il liquore strega (se piace), la buccia di limone grattugiata e lo strutto. Impastiamo per bene ed energicamente fino ad ottenere un panetto morbido, liscio e omogeneo. Lasciamo riposare ilpanetto per circa 30 minuti coperto da un canovaccio.
Trascorso questo tempo, riprendiamo il nostro impasto e formiamo delle palline, lavoriamole, stendiamole e formiamo dei bastoncini un po’ più larghi. Arrotoliamoli e chiudiamo il cerchio formando i nostri taralli.
Adagiamoli su una taglia ricoperta di carta da forno e cuociamoli a 180° per circa 30 minuti.
Caffè Internet
Cc Le Aquile - Sant’Anastasia (Na)
Pomigliano D’Arco (Na)
Casoria (Na)
Volla (Na)
Info: 081 530 2533
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La pizza dolce napoletana è un dolce tipico del periodo pasquale. È in pratica una sorta di crostata dolce con la crema pasticcera e le amarene sciroppate, ne esistono tante versioni e ogni famiglia custodisce i suoi segreti. Noi ti proponiamo la ricetta della bravissima Tonia Toscano di Pomigliano D'Arco. La sua è una pizza dolce commovente, deliziosa, fatta seguendo una preziosa ricetta tramandata da generazioni. Grazie a Zia Tonia per averla condivisa con noi….
Pizza dolce
Ingredienti:
Base di pasta frolla
Crema pasticcera
Amarene sciroppate
Pasta frolla:
- 500 gr di farina
- 250 gr di zucchero
- 150 gr di burro
- 3 uova + 2 tuorli
- Una buccia (grattugiata) di limone non trattato
- ½ busta di lievito Paneangeli
- 1 bustina di vaniglia
Procedimento:
Disporre la farina e lo zucchero a fontana, mettere nel foro le uova, il burro a temperatura ambiente, la buccia di limone grattugiata, il lievito e la vaniglia.
Impastare per bene, formare un panetto e lasciarlo riposare due ore in frigo.
Crema pasticcera:
- 500 cl di latte
- 250 gr di zucchero
- 4 tuorli di uova
- 65 gr di farina
- Una buccia di limone
Procedimento:
Mescolare in una pentola zucchero, farina, uova, aggiungere il latte caldo. Mettere poi sul fuoco, portare a bollore, togliere dal fuoco e far raffreddare.
Foderare una teglia di 26 cm con la pasta frolla, aggiungere la crema pasticcera, e distribuire a piacere le amarene. Guarnire la teglia con striscioline di pasta frolla. Infornare a 180 ° per 30 minuti in forno statico.
Servire la pizza dolce dopo qualche ora.
La pastiera è senza dubbio il dolce campano per eccellenza di questo periodo. Un dolce amatissimo e legato alle tradizioni. Ti presentiamo la ricetta della pastiera napoletana del bravissimo chef Marco del Giudice dell’Hosteria Le Gourmet a Sperone. Il risultato è garantito, che fai non provi a farla a casa?
Ingredienti per 4 pastiere:
Per la frolla
- 1 kg e 200 gr di farina di tipo 1
- 400 gr di strutto
- 500 gr di zucchero
- 8 uova
- Scorzetta di arancia e limone q.b.
Per il ripieno
- 1 kg di ricotta di pecora romana
- 1 kg di zucchero
- 10 uova
- 200 gr di cedro candito (se piace)
- 1 bacca di vaniglia
- 300 ml (circa) di latte
- 1 kg di grano in barattolo
- 50 gr di burro
- Scorzetta di arancia q.b.
- Olio di Neroli (poche gocce)
Procedimento:
Per la frolla (da fare il giorno prima)
Unire strutto e farina e sabbiare nella planetaria oppure lavorarle a mano sulla spianatoia, aggiungere lo zucchero, la scorzetta di arancia e limone e infine le uova, impastare un po’, l’impasto non deve risultare troppo omogeneo. Fare delle mattonelle di 2 cm di spessore, avvolgere nella pellicola e far “frollare” in frigo per una giornata. La pasta frolla si chiama così perché deve “frollare”, infatti il termine frolla viene da questo verbo, non come molti credono perché l’impasto è friabile. Trascorso questo tempo può essere stesa e utilizzata per le nostre pastiere.
Per il ripieno
Cuocere un po’ il grano nel latte ed il burro, aggiungendo la scorzetta di un’arancia e un limone finché non si amalgama bene il tutto.
Lavorare la ricotta con lo zucchero, aggiungendo le uova, il cedro e la vaniglia. Unire il grano cotto nel latte mescolando bene. In genere si aggiunge l’acqua di millefiori o di fiori di arancia ma io metto l’olio di Neroli che è un estratto di arance amare ma attenzione davvero mettete poche gocce perché è molto concentrato.
Con le quantità che vi ho dato si ottengono 4 pastiere due grandi e due un po’ più piccole. Foderare gli stampi con la frolla, posizionare il ripieno e livellarlo. Poi aggiungere le strisce di frolla.
Infornare per 45/50 minuti a 170 °. Il profumo che verrà fuori durante la cottura ha qualcosa di paradisiaco .. Trascorso questo tempo sfornate e fate riposare. La pastiera va servita dopo alcune ore (8/10 almeno), se viene servita dopo un giorno ancora meglio.
Quattro pastiere
- Chef Marco del Giudice -
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone (Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina fb dell’Hosteria Le Gourmet
I fiadoni sono tipici del Molise e dell’Abruzzo e si preparano nel periodo di Pasqua. Sono in pratica dei golosi fagottini ripieni. Esiste sia la versione dolce sia quella salata. Qui ti spieghiamo come fare i fiadoni salati molisani detti anche in dialetto “casciatielli”, semplici e gustosissimi. Grazie alla brava maestra pasticcera Daniela Carissimo di Dolci Tentazioni a Trivento per la ricetta.
Ingredienti per 4/5 Fiadoni
Per la pasta frolla:
- 300 gr olio di semi
- 300 gr acqua (oppure 150 gr acqua, 150 gr vino bianco)
- 1 kg farina 00
- 2 cucchiai da tavola di zucchero
Procedimento:
Impastare bene e lavorare tutti gli ingredienti e formare una frolla. Lasciare riposare un po’ perché risulterà molto elastica. Una volta preparata la nostra frolla teniamo da parte e dedichiamoci al ripieno…
Ripieno:
- 500 gr di formaggio rigatino
- 500 gr di formaggio di mucca (oppure pamigo)
- 4 uova (se necessario aggiungere man mano le altre uova fino a raggiungere un impasto morbido e omogeneo)
- Prezzemolo tritato a piacere
Fiadone salato molisano Particolare
Procedimento:
Mescoliamo per bene gli ingredienti del ripieno, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Stendere la pasta con un mattarello e renderla il più sottile possibile.
Formare un tondo, mettere il ripieno al centro, chiudere e cercare di fare un bordino con le dita. Dobbiamo formare dei fagottini. Spennellare con il rosso d'uovo e infornare a 160 ° per 35/40 minuti (in base al proprio forno). Sformare e lasciare raffreddare! Et voilà, i nostri fiadoni salati sono pronti.
Fiadone molisano salato - Dettaglio ripieno
Dolci Tentazioni
C/da Macchierio n.97
Trivento (Cb)
Tel. 0874 871263
Visita la pagina Fb di Dolci tentazioni Trivento
La torta caprese al limone è la versione “bianca” della tradizionale caprese. Morbida, delicata, profumata è davvero buonissima e in più è davvero molto semplice da fare. Ti proponiamo la ricetta del bravo chef Andrea Pagano per farla a casa, anzi ti proponiamo le ricette, perché sono due! Nella prima versione c’è il cioccolato bianco, ma se vuoi una variante più leggera dove si esalti di più la nota e il sentore del limone, c’è anche la ricetta senza cioccolato bianco. Entrambe le versioni comunque sono fantastiche, provale.
Caprese al limone con il cioccolato bianco
Ingredienti:
- 250 gr di zucchero
- 250 gr di burro
- 5 uova
- Maizena 75 gr
- Lievito per dolci 15 gr
- Scorzette di limone non trattato q.b.
- Farina di mandorle 250 gr
- 65 gr di limoncello
- Cioccolato bianco 230 gr
Procedimento:
Prima operazione da fare è lavorare il burro con lo zucchero fino a renderlo cremoso e omogeneo, uniamo poi le uova una alla volta. Aggiungiamo la farina di mandorle, la maizena, il lievito per dolci, e amalgamiamo e incorporiamo bene il tutto. Aggiungiamo poi il cioccolato bianco fuso (che avremo fatto fondere a fuoco lento precedentemente), il limoncello e le scorzette di limone.
Facciamo riposare giusto qualche minuto il composto. Poi mettiamo in uno stampo a cerniera e cuocere in forno preriscaldato per una mezz’oretta a 170 °.
Caprese al limone
Ingredienti:
- 250 gr di zucchero
- 250 gr di burro
- 5 uova
- 40 gr fecola di patate
- 375 gr farina di mandorle
- 75 gr Limoncello
- La scorzetta di 3 limoni non trattati
Procedimento:
La prima operazione da fare è montare le uova con lo zucchero. Poi bisogna aggiungere la farina di mandorle a pioggia, la fecola di patate e amalgamare bene il tutto. Incorporare il burro ammorbidito, il limoncello e le scorzette dei limoni grattugiate. Fare riposare il composto per qualche minuto poi foderare uno stampo con la carta forno, versare il composto al suo interno e cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per una mezz’ora.
- Chef Andrea Pagano -